Il reporter-Borgo-San-Lorenzo-Aprile 2012

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Il Giornale nel tuo Comune 1214547

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APRILE 2012

Periodico d’informazione locale. Anno VI n.27 del 1 aprile 2012. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

PRIMO PIANO

l’inCHieSta

Gli stagisti negli alveari Andrea Muzzi*

D bIcIcLETTE, VITA dURA Viaggio sui pedali a Firenze, fra ostacoli e piste che non ci sono. Incidenti in aumento PAGG.10-11

allarme bilancino Ordinanze anti-spreco anticipate per rispondere alla grave siccità dell’invaso

Faentina, un conto in sospeso da 17 anni PAGG.4-5

PAG.3

Sport

In città, a caccia di verde

reportage

di Carpini - Squarcialupi

P SETTE ANNI IN VIOLA Si dividono le strade di Corvino e della Fiorentina. Storia di un amore finito (male) PAG.28

VERSO LA MARATONA Già partito il conto alla rovescia per la 39esima edizione dell’ormai storica corsa del Mugello PAG.31

rimavera fa rima con natura, le belle giornate invitano a uscire all’aperto. Ma Firenze è pronta ad accogliere i cittadini in cerca di verde? La risposta è: dipende. Dipende dal quartiere in cui si vive. Perché, in quanto a natura, non tutte le zone della città sono uguali. E allora Il Reporter ha fatto due conti. Per scoprire che la “maglia verde” spetta (a sorpresa?) all’Isolotto, mentre le cose vanno decisamente peggio a Campo di Marte. Anche in centro i giardini sono

quasi un miraggio, ma la presenza delle Cascine fa fare al quartiere un bel balzo in classifica. Già, le Cascine. Come ogni anno, con la bella stagione il polmone verde viene scelto come luogo prediletto per i ritrovi di alcune comunità straniere, a partire da quella peruviana. Con la scia di sporcizia, rumore e polemiche che questi festini si portano dietro di loro. Quest’anno, però, è annunciata una novità: i volontari antiPAGG.24-25 degrado. Basterà?

Tra gli “schiavi” del gioco d’azzardo PAGG.8-9

progetti

uro braccio di ferro fra sindacati e governo per la riforma del lavoro. Il governo vorrebbe che nel lavoro ci fosse ancor più flessibilità! Secondo me noi precari ci siamo già flessi abbastanza: più di così si rischia il colpo della strega. A forza di fletterci siamo diventati elastici, infatti il circo Orfei i precari li cerca in continuazione: li usa come contorsionisti! “Gentile pubblico, osservate come questo ricercatore universitario entri dentro un pacchetto di sigarette!”. Oggi siamo tutti precari. L’unico in Italia che ha il posto fisso è il Papa! Sembra però che anche in Vaticano abbiano deciso di adeguarsi ai tempi: il prossimo Papa sarà assunto a tempo determinato! Il precariato oramai s’è diffuso ovunque, anche tra gli animali. Una volta negli alveari c’era l’ape operaia. Adesso è stata sostituita da un tipo di ape più conveniente: l’ape stagista. Impollina i fiori gratis per due mesi e poi la licenziano! Il precario è diventata la figura più popolare d’Italia. Tant’è vero che quest’anno anche il carnevale di Viareggio gli ha dedicato un carro. Per renderlo più veritiero ogni cinque minuti il carro si fermava, smontavano il precario di cartapesta e ne rimontavano un altro! Monti ha detto che il posto fisso è monotono. Ha ragione. Io ho un amico precario che lavora al call center e ride dalla mattina alla sera. Ma quello non è divertimento: è esaurimento nervoso! Perché del precariato ne parlano solo quelli che hanno il posto fisso? Sarebbe come se si chiedesse a Giuliano Ferrara di consigliarci una dieta. Cosa ne sa? Qualunque cosa dica è solo frutto della fantasia! *Comico

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La Firenze rimasta solo sulla carta PAG.26

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Aprile 2012

il giornale del tuo Comune

il progetto. I rettangoli al coperto sorgeranno nell’area Romanelli. Pronti nel 2013

In arrivo due nuovi campi da tennis Chiuso il bando per l’aggiudicazione dei lavori. Nel piano dell’amministrazione anche l’idea di creare in futuro una palestra per la ginnastica artistica Natalia Binagli

P

iccoli e grandi Federer e Nadal borghigiani, scaldate la racchetta: tra un anno saranno pronti due campi da tennis nuovi di zecca dove potrete cimentarvi con dritti e rovesci. Si è chiuso poche settimane fa il bando indetto dal Comune per cercare il soggetto che realizzerà le nuove strutture da gioco all’area sportiva Romanelli. Il vincitore della gara pubblica è già stato stabilito: si tratta dell’associazione Tennis Club. Questione di poche settimane e i lavori partiranno. I rettangoli da gioco, come richiede il cronoprogramma dell’amministrazione, dovranno essere pronti entro la fine del 2013. E andranno ad aggiungersi ai due terreni sintetici già esistenti al centro sportivo Romanelli, che dopo un lungo periodo di stallo, il Comune che ne è proprietario vuole riportare agli antichi splendori e dotare anche di una palestra dedicata alla ginnastica artistica. I nuovi campi da tennis saranno di dimensioni regolamentari, il terreno da gioco sarà in materiale sintetico. Entrambi saranno dotati di un moderno impianto di illuminazione e coperti con una struttura permanente e parzialmente apribile. Sorgeranno nell’area nord est del complesso Romanelli, a due passi dalle tribune scoperte del campo sportivo della Fortis Juventus. Avranno una superficie complessiva di 3.800 metri quadrati. Il soggetto che si è aggiudicato il bando, oltre a realizzare i nuovi campi si occuperà della loro gestione. Ma al termine della concessione (che non avrà durata superiore ai 20 anni), tutte le strutture sportive torneranno in mano al Comune. L’investimento complessivo si aggira intorno ai 230mila euro e servirà a creare a Borgo San Lorenzo l’impianto per l’attività tennistica più grande e attrezzato del Mugello. “L’ampliamento della struttura si è reso necessario considerata la passione per il tennis che a Borgo sta contagiando sempre più persone, sia grandi che piccini”, spiega l’assessore allo sport Stefano Marucelli. “La scelta del

bando pubblico ci è sembrata la soluzione migliore: il Comune concede l’area di sua proprietà e il vincitore del bando realizzerà i due campi e gestirà l’intero impianto sportivo, che a quel punto sarà formato da quattro campi coperti”. Centocinquanta, per il momento, ‘le racchette’ dai sei anni in su che abitualmente frequentano i campi dell’area Romanelli, tra corsi di gioco e gare. L’attività giovanile, soprattutto, è particolarmente intensa e Borgo sta allevando

diverse promesse, come Samuele Pieri, campione italiano under 10. Si può contare poi sulla tecnica di un maestro come Buno Ceseri, che recentemente si è aggiudicato il titolo di campione toscano over 60. La realizzazione dei nuovi campi oggi va incontro alle necessità di chi sogna un rovescio potente alla Rafa Nadal o il passo elegante di Roger Federer. Ma è solo un tassello del più ampio progetto di recupero dell’area sportiva Romanelli pensato dal Comune. Il

centro, in passato, era stato affidato alla società mista pubblico – privata Vivilosport. Dopo che le normative nazionali ridussero l’autonomia e la capacità di investimento delle srl, il Comune decise di riacquisire l’area. In quest’ottica, gli uffici tecnici hanno recentemente curato uno studio di fattibilità per costruire alla Romanelli anche una palestra per la ginnastica artistica, oltre alla cucitura con la aree circostanti, tra via Caiani e viale Kennedy.

il caso Fondata da Luigi Baggiani, oggi è la seconda in Italia con 70 corsi e oltre mille iscritti

Nonni e nipoti sui banchi. All’Università dell’età libera

“T

utto è nato dalle esperienze che ho visto in altri paesi e che ho deciso di ‘esportare’ in Mugello. Il mio desiderio era stimolare le persone ad uno studio continuo. A distanza di 18 anni, visti i risultati, possiamo dire di esserci riusciti”. Luigi Baggiani è presidente e fondatore dell’associazione Università dell’età libera di Borgo San Lorenzo. La sua avventura è iniziata nel 1994 con soli tre corsi. Oggi l’Università che dirige ne conta più di 70 e quest’anno supererà i mille iscritti. Nell’ambito dell’Auser, l’Università dell’età libera del Mugello è la seconda d’Italia per partecipanti. Numeri di tutto rispetto. Ancora più significativi se pen-

Il Reporter di Borgo San Lorenzo raggiunge 7523 famiglie nel Comune di Borgo San Lorenzo Copia in abbonamento postale

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il reporter è un periodico di 8 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it

Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68

siamo che a mandare avanti l’Università c’è un nutrito gruppo di volontari che hanno deciso di mettere le loro conoscenze a servizio degli altri. Hanno creato un’associazione di promozione sociale, dove gli insegnanti, tutti professori o professionisti, ricevono al più un rimborso spese per gli spostamenti. La sede, come si diceva, è a Borgo, ma in base alla richiesta, vengono fatti corsi in tutti i comuni del Mugello. “Le persone pagano per venire a seguire i nostri incontri – dice Baggiani -, ovviamente sono cifre popolari, dai 3 ai 5 euro a lezione. I corsi sono i più diversi e spaziano dalla storia alla fotografia, dal teatro alle lingue, dal computer

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno VI n.27 del 1 aprile 2012 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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al lavoro a maglia. Abbiamo riscontrato una continuità nella frequenza, finito un ciclo ‘gli alunni’ seguono anche quelli successivi”. Non esiste una tipologia di studente particolare. Le lezioni dell’Università dell’età libera sono seguite da ragazzi di 14 - 15 anni che frequentano soprattutto corsi di lingua ed informatica, ma anche da persone molto più mature. “Il più ‘adulto’ - dice Baggiani - ha 92 anni e segue i corsi ormai da 10 anni”. Da prassi, gli studenti vengono coinvolti anche nella realizzazione di diversi libri, scritti a più mani assieme ai professori, per i quali sono state svolte ricerche /F.M. approfondite su argomenti disparati.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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Borgo San Lorenzo

l’allarme. Ancora grave l’emergenza siccità. Ordinanza anti-sprechi anticipata dal Comune

Sos Bilancino, il lago è dimezzato

gli argini asciutti

Da 69 milioni di metri cubi d’acqua a 37: l’invaso del Mugello si sta prosciugando. E le previsioni meteo non rincuorano: anche la primavera sarà asciutta. Se non pioverà, in estate torneranno le autobotti. A rischio raccolti e allevamenti

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Maternità anche se lavori in proprio A

Federica Momentè l riempimento ottimale dell’invaso di Bilancino dovrebbe essere di 69 milioni di metri cubi d’acqua. Da settimane ormai si aggira sui 37. Ridotto praticamente della metà, il lago ha raggiunto i minimi storici. Ufficialmente, si dice che una siccità così non si vedeva da almeno sessant’anni, ma c’è chi parla di molto più tempo ancora. Sta di fatto che a Bilancino è stato necessario aggiungere una tacca (veso il basso) all’asta idrometrica che segna il livello dell’acqua: mai così in giù prima d’ora. Purtroppo, si sono perse le piogge autunnali e invernali: il clima mite dei mesi passati non ha aiutato l’invaso a recuperare un po’ di acqua e livello. Nemmeno la neve caduta a febbraio ha dato una mano: si è sciolta tutta sul versante emiliano. Adesso, si attendono con ansia le piogge di aprile. Ma per quanto abbondanti possano essere, non saranno mai sufficienti a rifornire l’invaso dell’acqua necessaria per arrivare fino a fine estate. Il risultato è che siamo già in emergenza e il rischio di veder tornare a circolare le autobotti per il rifornimento di acqua quest’estate è molto concreto. Le amministrazioni comunali, così, stanno pensando di anticipare di alcuni mesi le ordinanze anti-sprechi. È il caso di Borgo San Lorenzo: l’ordinanza è scattata nelle settimane scorse e resterà in vigore fino al 31 ottobre. Il sindaco Bettarini invita a un consumo responsabile dell’acqua: quella dell’acquedotto pubblico può essere utilizzata solo per scopi domestici, sono vietati usi diversi come innaffiamento di giardini e orti e il lavaggio dei veicoli. Per avere un ritorno alla normalità dovrebbe piovere per almeno 20 giorni consecutivamente e in modo costante. L’allerta e il monitoraggio della situazione sono continui da parte di tutte le autorità competenti - Regione Toscana, Publiacqua, Autorità di Bacino e i 49 Comuni interessati. La linea Bilancino – Anconella è in difficoltà: l’approvvigionamento d’acqua è a rischio. Clima teso in Mugello anche per quel che riguarda l’agricoltura e l’allevamento: coltivazioni e animali rischiano di rimanere a secco. “Non piove come si deve da maggio del 2011 – spiega Roberto Nocentini della Coldiretti Toscana -. Gli animali

l’iniziativa. Cna tutela l’imprenditoria in rosa

dovranno bere, ora non ci sono problemi perché sono ancora nelle stalle, ma nei pascoli non c’è acqua e le sorgenti sono a secco”. L’agricoltura di per sé non consuma molta acqua e d’inverno non si irriga. “I problemi maggiori – continua Nocentini – cominceranno quando ci saranno i primi soli, in primavera”. Negli anni in cui cadevano piogge ‘normali’, già a fine estate nelle zone distanti dal sistema BilancinoAnconella intervenivano le autobotti. “Quello che possiamo fare - sottolinea l’assessore all’ambiente Stefano Squilloni – è utilizzare l’acqua in modo consapevole”. Secondo Squilloni serve anche “iniziare a riflettere sui cambiamenti climatici che sono in atto”, e adottare “strategie diverse”. “Da molto tempo ormai assistiamo a fenomeni estremi di carattere alluvionale e preoccupanti siccità: gli anni anomali - continua - sono diventati la normalità”. Preoccupazione arriva anche dall’Autorità di Bacino. “Siamo ancorati a Bilancino e alla pioggia, e considerate le previsioni non c’è da

Un livello così basso non si vedeva da 60 anni. Aggiunta una tacca all’asta idrometrica stare allegri”, sottolinea Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità . Gli indici di piovosità, spiega Checcucci, “passano infatti da ‘gravemente secco’ ad ‘eccezionalmente secco’”. Secondo il segretario, “è necessario cominciare a delineare strategie di cambiamento. L’acqua va gestita in maniera completamente diversa rispetto al passato e ad oggi mancano le strutture, ci vorrebbero più invasi. Nel 2012 ci troviamo ancora a dipendere dal meteo”. La cabina di regia permanente tiene costantemente sotto controllo i livelli dell’acqua e aiuta i Comuni a gestire l’emergenza. A breve Publiacqua allestirà una task force informativa per insegnare a evitare gli sprechi.

nche le donne che lavorano in proprio possono usufruire della maternità al pari delle lavoratrici dipendenti. Lo prevede una legge, la 53 del 2000 già da diverso tempo e l’indennità di maternità corrisposta dall’Inps, ma non tutte lo sanno. Proprio per questo la Cna del Mugello ha pensato di lanciare una campagna informativa, sostenuta dal Comune di Borgo San Lorenzo, che ha realizzato l’opuscolo “Voglio essere mamma. Maternità anche se lavori in proprio”, poi distribuito e diffuso a lavoratrici autonome e imprenditrici artigiane del Mugello. Le mammelavoratrici hanno diritto, indipendentemente dall’effettiva astensione dal lavoro, ad una indennità giornaliera di maternità per i 2 mesi precedenti la data effettiva del parto e per i 3 mesi successivi al parto. Il trattamento giornaliero è pari all’80% della retribuzione minima del commercio e dell’artigianato (circa 930 euro mensili). Oltre a queste tutele, la legge individua anche una serie di interventi finalizzati a incidere sulla cultura organizzativa dell’impresa, con l’intento di radicare modus operandi che possano favorire la presenza femminile nei luoghi di lavoro. “L’esperienza ha però insegnato che le ‘buone prassi’, peraltro incentivate con finanziamenti che ne alleggeriscono l’onere gravante sull’impresa - sottolinea Adriano Gabellini, presidente Cna area Nord-Ovest -, sono state promosse e realizzate quasi esclusivamente dalle grandi imprese.

Occorre che la conciliazione tra lavoro e famiglia divenga una pratica diffusa, superando una fase, purtroppo ancora di sperimentazione che, seppur meritevole, resta però troppo marginale e elitaria”. Per ottenere l’indennità è sufficiente la qualifica di lavoratrice autonoma, rilevabile dall’iscrizione nella relativa gestione previdenziale. L’indennità è erogata dall’Inps a seguito della domanda della lavoratrice da presentare dopo il parto ed entro un anno dall’evento. Oltre al sostegno alle mamme è previsto un contributo economico alle aziende che consentano alla lavoratrice madre (o al padre) di utilizzare particolari forme di flessibilità del lavoro, di attivazione di part-time reversibili, di programmi di formazio-

Essere mamma in carriera? Un opuscolo spiega come si fa ne per il reinserimento di lavoratori e lavoratrici dopo il periodo di congedo per maternità, paternità e parentale. “Si tratta di un’iniziativa concreta e utile - afferma il sindaco Giovanni Bettarini -, per far conoscere il più possibile questa opportunità di cui anche le lavoratrici autonome e imprenditrici artigiane possono beneficiare, e dunque la sosteniamo in /F.M. pieno”.


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Aprile 2012

il giornale del tuo Comune

trasporti. I pendolari incontrano l’assessore Ceccobao: “Vogliamo i 31 milioni promessi nel ‘95”

Faentina, quell’odissea sui binari che va avanti da diciassette anni Giulia Righi

È

stata persino bombardata, poi chiusa mezzo secolo, poi riaperta. E la pace non l’ha ancora trovata. La “Faentina” - la linea ferroviaria che come una linea disegnata a pennarello congiunge Firenze con Faenza passando da Vaglia e per Borgo San Lorenzo - è uno dei capitoli del trasporto pubblico locale più chiacchierati e contestati della Toscana tutta. Dove sta il problema ora? Essenzialmente nella qualità dei treni e nella loro puntualità, per riassumere la questione ai minimi termini. Ma per capire meglio, occorre fare un passo indietro. Di 17 anni, per l’esattezza, quando il ministero dei Trasporti aveva previsto uno stanziamento di 60 miliardi delle ormai vetuste lire per l’elettrificazione della linea. Si trattava di un accordo quadro sottoscritto, nell’ambito della realizzazione della Tav, dal ministero, dalla Regione, dalle Ferrovie e da Tav Spa. Di quei soldi però non si è mai visto neppure un euro. La questione è tornata sui tavoli istituzionali a cadenze regolari, e l’ultimo atto ufficiale porta la data del 22 gennaio 2010, come parte di un’intesa tra Governo e Regione, in cui si parla di una “riqualificazione della linea ferroviaria Faentina, per consentire il transito dei treni merci approfondendo l’ipotesi di interconnessione con la nuova linea Av/Ac in comune di Scarperia (...) per un importo, aggiornato con l’accordo del 15 febbraio 2001, di 31 milioni di euro”. E poi si arriva a oggi, con la precisa richiesta del comitato di pendolari “Mugello, attaccati al paolo omoboni Comitato pendolari “Mugello attaccati al treno”

Giovanni bettarini Sindaco di Borgo San Lorenzo

“Un patto con tutto il territorio: solo così potremo rilanciare la tratta”

“Sviluppare le potenzialità turistiche e lavorare sulla puntualità dei treni”

“L’incontro con la Regione è stato un passo avanti, un segnale di rinnovata attenzione. Ma 17 anni sono tanti ed è inaccettabile che ancora non si siano visti quei 31 milioni di euro. In 3 anni su quella linea abbiamo accumulato record negativi di ritardi, disservizi e principi di incendio: il 99 per cento dei problemi è legato al fatto che si tratta di materiale obsoleto, che ad oggi non ha possibilità di essere sostituito. Per questo adesso chiediamo che le amministrazioni locali si uniscano e presentino un progetto unico”

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“Una linea come questa, in paesi come l’Austria, sarebbe considerata una preziosa risorsa turistica. Anche per questo stiamo lavorando con i sindaci della Romagna. Ravenna è luogo d’attracco per le crociere e conta oltre 3mila turisti al giorno in cerca di mete da raggiungere in giornata. La Faentina, in tal senso, può diventare un raccordo importante. Oggi questa linea rappresenta un successo al 70%: occorre lavorare sulla puntualità, specie per l’ingresso a Santa Maria Novella, dove i treni stanno fermi anche 7 minuti prima di entrare in stazione”

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Borgo San Lorenzo treno”: “Questi 31 milioni di euro devono essere messi, nell’immediato, a disposizione per l’acquisto di nuovi treni diesel da convogliare sulla Faentina, in primo luogo tramite una variazione al contratto di servizio regionale 2009 - 2014 con Trenitalia, diminuendo il numero di quelli elettrici a favore di almeno sei - otto treni diesel da destinarsi alla linea Faentina nei prossimi due anni”. Questo è quello che chiede con forza il comitato dei pendolari, che recentemente ha incontrato i rappresentanti della Regione: “L’assessore ai trasporti Luca Ceccobao ha affermato che ci sarà una valutazione tecnica della nostra proposta di modifica dell’attuale contratto di servizio”, spiegano dal comitato. Ma resta un problema: “I funzionari della Regione ci hanno avvertito che, essendo un accordo sulle infrastrutture, i soldi stanziati non possono essere commutati in materiale rotabile all’interno dello stesso accordo; potrebbero invece essere proposti accordi sostitutivi col Governo in tal senso”. Che è poi quello che chiede con forza, adesso, il comitato. La Regione, per parte sua, nei mesi scorsi ha avanzato la proposta, a firma del governatore Enrico Rossi, di destinare i proventi del recente aumento del prezzo dei biglietti (salito a febbraio del venti per cento, che equivalgono a

entrate aggiuntive di cento milioni di euro in dieci anni) all’acquisto di quindici treni diesel per sostituire le carrozze più vecchie su sei linee regionali, tra le quali la tratta Firenze - Borgo (via Vaglia e via Pontassieve). L’accordo è su scala decennale, ma Trenitalia e Ferrovie hanno garantito un piano intermedio per intervenire fin da subito sull’efficienza delle linee non elettrificate. Intanto, in attesa che dai piani alti governativi comincino a far tintinnare i 31 milioni, ci si muove a livello locale. Recentemente il sindaco Giovanni Bettarini, in qualità di presidente dell’Unione montana dei comuni del Mugello, ha lanciato un’alleanza interregionale con i

Accantonata l’idea dell’elettrificazione, il materiale rotabile oggi è la priorità sindaci dei comuni romagnoli, ed ha incontrato i primi cittadini di Faenza e Brisighella: “La Faentina è una linea fondamentale per i pendolari e una risorsa turistica, perché stiamo lavorando per diventare un distretto cicloturistico – spiega Bettarini –. Si è detto più volte: potrebbe diventare il ‘trenino di Dante”.

Rivedere il contratto di servizio con Trenitalia e inviare sulla tratta almeno sei nuove carrozze diesel: è la richiesta fatta alla Regione dall’amministrazione e dal comitato “Mugello attaccati al treno”. Che trovano nuovi alleati nei Comuni della Romagna

l’altra mobilitÀ. Poco utilizzata in provincia, nel resto della Toscana l’auto di “gruppo” è già moda

Vagoni a passo di lumaca? L’alternativa è il car sharing

I

n attesa che i finanziamenti ministeriali possano arrivare a tappare le falle ancora esistenti sulla tratta della Faentina, guardandosi intorno si scopre che i mezzi per potenziare i collegamenti del trasporto pubblico locale in realtà ci sono. Uno, europeissimo e ovunque in crescita, è il “car sharing”. Le macchine usate “in gruppo” sono una valida risposta ai problemi di chi non ne ha una propria e invece in alcune occasioni ne avrebbe bisogno. In Mugello è una realtà ancora sconosciuta, mentre altrove in Toscana si sta affermando: a Firenze ad esem-

Spazio anche ai percorsi condivisi. Per produrre meno smog e fare bene all’ambiente

pio esiste ed è in funzione dal 2005. Ancora più particolare è poi il caso del “car pooling”. Che è un altro nome strano per raccontare una trovata intelligente e dal funzionamento semplice: ci si collega a un sito (www.autoincomune.it) si inserisce il percorso che si deve fare (ad esempio per andare a lavoro, per portare i figli all’asilo, per andare al cinema oppure a un concerto) e si verifica se ci sono altre persone che devono fare lo stesso identico tragitto. Il progetto è stato lanciato da Ancitel Toscana e il comune di Capannori, in provincia di Lucca, è uno tra quelli che hanno aderito recentemente, andando ad aggiungersi a molti altri dove già il servizio era attivo. Ma il servizio è potenzialmente aperto a chiunque, e per ognuno dei comuni della Toscana è stata preparata una pagina dedicata in cui si possono cercare oppure offrire passaggi. Per farsi un’idea di cosa voglia dire, a livello di impatto ambientale, ricorrere a soluzioni del genere basta pensare che ogni giorno, nella nostra

regione, sono 2.493.000 i pendolari (tra lavoratori e studenti 3 toscani su 4) che in una giornata media feriale producono un totale di 6.439.000 spostamenti: 2.905.000 nell’area metropolitana, 2.081.000 lungo la costa e 1.272.000 nel sud della Toscana. E il trasporto sulle rotaie, con tutti i vantaggi del mondo, ha comunque dei limiti. Sulla linea Faentina, purtroppo, ne emergono tanti. Come quello, cronico, dei ritardi. Nel caso della linea che collega Faenza a Firenze il problema si affaccia soprattutto nell’ingresso a Santa Maria Novella. La stazione è congestionata, i treni devono mettersi in coda per entrare e arrivano, come nel caso dei treni provenienti da Borgo, ad accumulare soste di anche sette minuti per dare precedenza agli Eurostar. Vero è però, che una linea come questa, ha permesso di ottimizzare il collegamento tra il capoluogo mugellano e Firenze, che prima impegnava un’ora e dieci e ora avviene nella /B.S. metà del tempo, in circa 35 minuti.

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solidarietÀ. Aperto a Vicchio, è gestito da psicologi e assistenti sociali di Asl e Società della Salute

Il centro affidi che pensa ai bambini Dieci, al momento, i piccoli che aspettano di trovare una famiglia che si prenda cura di loro. E a differenza di quanto accade per le adozioni, anche i single possono candidarsi a ospitarli Giulia Righi

I

l Mugello è terra di tante cose. E, tra le cose, è anche terra di bambini e famiglie. Alcuni sereni, come bello sarebbe fosse sempre, altri un po’ meno. Da circa un anno a Vicchio è operativo un centro affidi che ha proprio il compito di intervenire

in questi casi, facendo da punto di raccordo tra minori in difficoltà e famiglie disposte a prendersene temporaneamente cura. “Ad oggi ci sono 5 famiglie inserite nella nostra banca dati ed in attesa di abbinamento con bambini e ragazzi, segnalati dal servizio

lo staff di medici e assistenti sociali del centro affidi di

Vicchio

sociale o di psicologia, mentre i minori in attesa di essere affidati sono dieci”, racconta la dottoressa Patrizia Baldassarri, dell’ufficio servizi sociali della Società della salute Mugello. Il centro, che è fisicamente ospitato dai locali del presidio socio-sanitario vicchiese (che si trova con la sua sede in via don Corsinovi 1/2) ha come area d’intervento l’intero Mugello: copre cioè tutti e nove i comuni afferenti alla Società della salute locale. Ma come si fa a diventare genitori affidatari? A grandi linee il percorso è il seguente: “c’è un primo incontro informativo, un corso formativo informativo di quattro incontri teorico esperenziali – spiega ancora la dottoressa Baldassarri – e per finire chi è realmente intenzionato svolge colloqui individuali e di coppia. Si è appena concluso il secondo corso al quale hanno partecipato cinque coppie e un single”. Sì, perché diversamente da quanto avviene in caso di adozioni, anche le persone single possono candidarsi per ottenere

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bambini in affido, perché la legge prevede che un minore possa essere affidato, per un periodo non superiore ai 24 mesi (che può essere eventualmente prorogato), a famiglie che devono “semplicemente” garantirne “il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno”. E nel centro di Vicchio si mette in moto proprio quella macchina che consente di far incontrare queste esigenze con chi le può garantire, d’intesa con i servizi sociali: “I due operatori al lavoro nel centro, un’assistente sociale e una psicologa, fanno

capo al servizio sociale integrato della Società della salute e al servizio di psicologia della Asl: il centro ha quindi un importante e indispensabile collegamento con la Società della salute, e non si tratta di una struttura a sé”. Chi fosse interessato a candidarsi come genitore affidatario, può farlo mettendosi in contatto con il centro, dove l’assistente sociale e la psicologa sono disponibili tutti i mercoledì e giovedì. Per avere un colloquio occorre prendere appuntamento telefonando al numero 334.6292717 oppure allo 055.844362.

• COMUNE Borgo San Lorenzo piazza Dante 2, 50032 Borgo San Lorenzo • Centralino 055 849661, fax 055 8456782 • Urp (Ufficio Relazioni col Pubblico) 055 84966235 urp@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • Polizia municipale 055 8457086 • Biblioteca comunale 055 8457197 • sito www.comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • ufficio informazioni turistiche Villa Pecori Giraldi 055 8456230 • Centro d'Incontro piazza Dante 055 8494533 • Centro piscine 055 8458290 • ASL 10 centralino 055 84511 • Publiacqua info 800238238 guasti 800314314 • Publiambiente 800980800 • Comunità Montana Mugello via P. Togliatti 45, 50032 Borgo San Lorenzo centralino 055 845271, fax 055 8456288 • Ufficio Promozione Turistica 055 845271 turismo@cm-mugello.fi.it • sito www.cm-mugello.fi.it


professioni

OCCUPAZIONE. La crisi ha colpito per prime, e in modo più duro, le donne

Il lavoro in rosa? Breve e precario Luca Squarcialupi

È

un momento grigio per l’occupazione in rosa. Gli avviamenti femminili al lavoro registrati dai centri per l’impiego durante tutto il 2011 hanno fatto segnare un aumento del 2,9 per cento in provincia di Firenze, arrivando a quota 98.178, 3.800 in più rispetto ai colleghi uomini. Nonostante questo, però, gli impieghi del gentil sesso sono sempre più precari, con una maggiore incidenza dei cosiddetti contratti atipici e sempre più di breve durata. Se da una parte l’anno scorso le assunzioni delle donne a tempo indeterminato sono aumentate di 1.400 unità, dall’altra sono ancora numerosi i rapporti intermittenti a tempo determinato (4.966 nel 2011 contro i 3.252 del 2010), interinali a tempo determinato (10.992) e a progetto (9.116). E non basta. I contratti a termine si confermano “corti”: oltre 38mila, durante il 2011, hanno avuto una durata inferiore a un mese, 17.197 tra uno e quattro mesi. “Le donne sono state le prime a uscire dal mercato del lavoro quando la crisi è iniziata, le prime e le più colpite. La crisi le rende più ricattabili – spiega Elisa Simoni, assessore al lavoro e alla formazione della Provincia di Firenze - i numeri, a livello locale e globale, sono impressionanti: si parla di 800mila lavoratrici che in Italia perdono il posto per la maternità. Ecco

che il lavoro delle donne diventa sempre più precario, sempre peggio pagato e poco professionalizzato”. Cameriere e commesse: sono queste le due qualifiche che nel 2011 hanno fatto registrare il numero maggiore di avviamenti al lavoro, rispettivamente 12.485 e 4.606. Seguono le addette all’assistenza personale a domicilio e quelle ai servizi di igiene e pulizia. Ma a incidere nei prossimi mesi ci saranno anche le aperture nostop di negozi e supermercati, decise dal governo Monti. “Le recenti liberalizzazioni del commercio, settore che impiega tante donne, penso che non aiutino la componente femminile – attacca Simoni - questo Paese non può permettersi né di perdere il valore delle donne (le laureate sono spesso più meritevoli dei maschi) né di continuare a non fare figli, perché tra qualche anno il nostro rapporto tra anziani e bambini non ci permetterà la sostenibilità del welfare così come lo conosciamo”. Servono quindi politiche mirate. “Le donne si caricano e sono caricate di compiti multipli per la comunità: fare figli, allevarli, occuparsi degli anziani e della cura della famiglia – prosegue l’assessore - devono essere messe in condizione di non sacrificare la loro vita lavorativa per queste pur nobilissime azioni. Come Provincia di Firenze forniamo servizi di orientamento, formazione gratuita e sostegno alla ricerca di occupazione attraverso i centri per l’impiego e i corsi di formazione”.

l’assessore provinciale

Elisa Simoni

IL PUNTO

I servizi al femminile per trovare un posto

U

no sportello dedicato, corsi di orientamento e una lista per trovare lavoro come assistenti, badanti e colf. Sono alcuni dei servizi “a misura di donna” offerti dai centri per l’impegno della Provincia di Firenze. Il primo passo per cercare un’occupazione è la stesura di un curriculum, unito a una buona preparazione nel caso di colloqui o selezioni. Da qui nascono tutta una serie di iniziative, molto richieste dalle candidate e offerte dai centri, come i corsi sulle trasformazioni del mercato del lavoro al femminile, le tecniche di ricerca di un’occupazione e l’analisi delle competenze, che vengono organizzati a cadenza mensile. Un altro servizio per chi va a caccia di un impiego in ambito domestico è “ABC per la famiglia”, dove ABC sta per assistenti, badanti o colf. Domanda e offerta vengono incrociate: le donne interessate a lavorare in questo settore si possono iscrivere in un’apposita lista, mentre le famiglie alla ricerca di una figura di questo tipo si rivolgono direttamente ai centri per l’impiego. Negli ultimi anni, le iscritte sono aumentate progressivamente, attestandosi sul migliaio di unità nel 2011. Su un altro fronte, quello imprenditoriale, lo sportello “Creaimprese”, avviato la scorsa estate, piace soprattutto alla componente femminile, il 75 per cento dell’utenza che finora ha avuto accesso ai suoi servizi, tutti gratuiti: si va dai percorsi di orientamento alla formazione individuale, fino ai gruppi di accompagnamento alla creazione di un’impresa. Per quanto riguarda la formazione, l’anno scorso 266 donne del territorio provinciale hanno usufruito della “Carta Ila”, una sorta di carta di credito per sostenere spese legate alla formazione, ciascuna di circa duemila euro, assegnata a disoccupati iscritti al centro per l’impiego. Informazioni dettagliate sui vari servizi mirati si possono trovare all’indirizzo www.provincia.fi.it/lavoro.

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dipendenze

Aprile 2012

REPORTAgE. Storie, testimonianze e rituali di una riunione dei “giocatori anonimi” di Firenze

Una serata fra gli “schiavi” delle slot Matteo Francini

V

incenzo ha vinto la fortuna di due milioni e 800mila dollari giocando on line, salvo poi riperdere tutto e molto di più. Maurizio si è giocato (dilapidandoli) trentamila euro in due mesi. Non ricorda nemmeno come o dove, sa solo che a un certo punto si è ritrovato senza più quei soldi. Ivano ha cominciato a giocare che aveva appena 14 anni: adesso ha smesso da sei e ha ancora un mutuo da 35mila euro da pagare per ripianare i debiti. Della sua gioventù, degli anni dai venti a trenta, non ricorda niente, se non che ha giocato tanto, tantissimo. A tutto. E probabilmente non ha fatto altro, in quegli anni, perché tutti i soldi che aveva (e anche quelli che non aveva) gli servivano per giocare. I nomi sono di fantasia, le storie tragicamente vere. Storie che si possono ascoltare tutte in una sera, tutte d’un fiato, a una delle riunioni dei giocatori anonimi. Proprio come quelle dei più “famosi” alcolisti, solo che qui la bottiglia è una slot machine o un gratta e vinci. Ma con la stessa, distruttiva attrazione. Anche a Firenze esiste un gruppo (www.giocatorianonimifirenze.it) che si riunisce periodicamente. L’incontro è fissato per le nove di sera, ma ben prima molti sono già fuori che aspettano. Si salutano, si abbracciano, sorridono. Tanti si conoscono già, alcune

sono facce nuove. Sembra un ritrovo tra vecchi amici, ma non lo è. Poi tutti dentro, nelle “stanze”, come le chiamano loro. L’accensione di una candela significa che la serata ha inizio, i presenti (anche i familiari, quando le riunioni sono aperte) si siedono l’uno accanto all’altro, viene recitato un breve rituale introduttivo (come in una sorta di messa laica), viene chiesto ai presenti da quanti giorni, settimane o mesi non giochino (ognuno ricorda perfettamente quando è stata la sua ultima volta) e per ogni giorno, settimana o mese in cui si è riusciti a restare “puliti” scatta un applauso. Viene dato il benvenuto ai nuovi, se ci sono. Perché Giocatori anonimi è aperta a tutti, sempre, “l’unico requisito per divenirne membri è il desiderio di smettere di giocare”. Poi vengono recitati i “12 passi”, il cuore del programma di recupero, comandamenti da seguire per liberarsi dall’ossessione del gioco. E infine ci sono le testimonianze. “Mi chiamo Roberto e sono un giocatore compulsivo”. “Ciao Roberto”, rispondono gli altri. Si inizia proprio così, come vuole l’immaginario collettivo. E il Roberto di turno inizia a parlare. A ricordare. A sfogarsi. Storie diverse, ma che alla fine si somigliano tutte. Famiglie distrutte, patrimoni sperperati, debiti, usurai, bugie, sotterfugi, liti con mogli e mariti, solitudine,

furti in casa (nella propria), anelli, collanine e qualsiasi altro oggetto capitasse per le mani svenduti per far cassa. E poi ancora più giù, sempre più giù, fino in fondo, fino

alla strada, a dormire sotto i ponti, agli stipendi giocati e finiti già il secondo giorno del mese. Separazioni, divorzi, pasti elemosinati alla Caritas, il pensiero di farla finita. “Praticamente non ho visto crescere i miei figli, a casa non c’ero mai”, racconta Antonio. Figli che ora, alle riunioni aperte, ascoltano con orgoglio il proprio padre parlare, ricordare, reagire. Così come le mogli, quando ancora ci sono, quando il gioco non è riuscito ad allontanarle. Ma come si arriva fin qui? È la sete di soldi a spingere a tanto? All’inizio, forse. Dopo no. Dopo è peggio, molto peggio. Dopo si gioca per giocare. E basta. “Giocavo per finire i soldi, non vedevo l’ora che finissero, così l’incubo terminava. Fino al giorno dopo, quando tutto ricominciava”, racconta Ivano. “Quando vincevo ero triste, perché avevo raggiunto l’obiettivo e non avevo più motivo per giocare”, ricorda Vincenzo. Che poi ci tornava ugualmente, a giocare, sempre. “Ormai non dormivo nemmeno più la notte, uscivo alle cinque e aspettavo che aprisse il primo bar per sedermi davanti a una macchinetta”, spiega Maurizio. Per tutti la stessa domanda, “ma se non era nemmeno per soldi, allora perché giocavate?”, da tutti la stessa risposta, “solo giocando ci sentivamo bene, isolati dal mondo, i problemi sparivano”. Salvo poi ripresentarsi tutti insieme non appena finita la “trance”. Un racconto dopo l’altro, testimonianze a cascata. Chi è qui vuole uscirne, restare sobrio più a lungo possibile, dimenticare il passato. Per tutti, da tutti, un grazie e un applauso. Poi una “preghiera” finale recitata abbracciati, una torta da dividere, la candela che viene spenta. Ci si saluta, si torna a casa, ci si rivedrà alla prossima riunione. Un altro dei fatidici, faticosissimi dodici passi è stato fatto.

Una candela accesa segna l’inizio dell’incontro, poi via a racconti e confessioni. Frammenti di vite segnate da debiti, usurai e solitudine che ora cercano di ripartire da zero. “Non vedevo l’ora di finire tutti i soldi, così l’incubo terminava” 1209675

I gRUPPI. Qui si parla, si ascolta e non si giudica

L’esercito dei tremila che si “aiutano da soli” P

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iù di 3.200 in Italia, trecento nella sola Toscana, una crescita continua che li ha portati a raddoppiare in pochi anni (nel 1999 erano 1.600): è la fotografia (non proprio recentissima, aggiornata al 2006) dei gruppi di auto-aiuto nel nostro paese. Ma di cosa si tratta? Di piccoli gruppi costituiti da “individui alla pari” che si incontrano per condividere un problema e per realizzare obiettivi specifici, dove “ci si confronta con altre persone che ci capiscono perché sanno in prima persona di cosa si sta parlando e ci si rende conto che non si è soli”, spiega la dottoressa Francesca Gori del coordinamento regionale toscano dei gruppi di auto-aiuto (www.autoaiutotoscana.org). Spesso questi gruppi nascono spontaneamente, dal basso, e non sono quindi facili da “censire”: in media a ogni gruppo partecipano dalle cinque alle quindici persone, e per questo in Toscana sono stimati in circa tremila i soggetti interessati. Che si trovano alle prese con i problemi più disparati: si va dagli “storici” gruppi per dipen-

denza da alcol e disagio mentale (attualmente i più numerosi nella nostra regione) ad altri nati di recente sulla scia dei cambiamenti della società. Così, ad esempio, ci sono i gruppi di badanti, disabili o balbuzienti, o gruppi per persone afflitte da ansia e depressione, solitudine, shopping compulsivo o dipendenza da internet. E molti, molti altri ancora. Ci sono delle regole, però, che li accomunano tutti: sono gratuiti e caratterizzati dal principio della riservatezza. Quello che viene detto all’interno del gruppo resta all’interno del gruppo. Si parla uno alla volta, in prima persona, non si giudica e si cerca di far intervenire tutti, rispettando però i “tempi personali”: ci sono persone che non parlano per un anno intero e poi si sfogano di colpo. “Ma spesso, ancora oggi, da parte dei professionisti c’è paura dell’auto-aiuto – conclude Gori - forse perché c’è poca conoscenza. In realtà il lavoro del gruppo è diverso dalla terapia che fa il professionista: sono due momenti complementari del percor/M.F. so di cura”.


dipendenze

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UN ANNO dOPO. Da aprile 2011 a oggi: come vanno le cose in Toscana sul fronte dell’allarme alcol

Sempre più anziani a “rischio sbronza” aumentano i giovani, anche minorenni, che si rivolgono ai centri specializzati per curarsi. Ma il “binge drinking”, ovvero la pratica di bere tantissimo in poco tempo, non riguarda più soltanto loro Ivo Gagliardi

S

u Il Reporter di aprile 2011 avevamo fotografato l’allarme alcol in Toscana. Una fotografia non certo rassicurante, con un nutrito esercito di “schiavi” della bottiglia sparsi un po’ ovunque nella nostra regione: undicimila nella sola provincia di Firenze, quasi cinquemila in quella di Livorno e via a ruota in tutte le altre. Un problema, avevamo visto, che riguardava anche – e sempre più – giovani e giovanissimi. Ma come vanno le cose oggi, un anno dopo? Non troppo meglio, purtroppo. Anzi. Aumenta il numero dei giovani che si rivolgono al “Car”, il centro alcologico regionale di Careggi, spesso accompagnati da famiglie disperate: under 20, ma anche under 18, per cui la bottiglia rappresenta già una dipendenza. A confermarlo è il dottor Valentino Patussi, responsabile del centro. Il “nemico” più pericoloso da combattere, da qualche anno a questa parte, è sempre lo stesso: l’ormai famigerato “binge drinking”, ovvero la pratica di consumare bevande alcoliche diverse e in grande quantità in un breve arco di tempo. Un fenomeno nord-europeo che ha ormai preso piede anche in Italia, come dimostra la relazione annuale al parlamento presentata a fine febbraio dal Ministero della Salute: nel 2010 ha interessato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne. Nella fascia tra i 18 e i 24 anni, però, la percentuale di donne – in questo caso ragazze - sale preoccupantemente fino al 9,7%. Ma un fenomeno che – ed è una tendenza preoccupante – non riguarda più soltanto i giovani: è sempre Patussi a spiegare che, anche da noi, sono sempre di più gli anziani “a rischio binge”. Spesso – spiega – si tratta di persone sole, ma capita che anche durante le gite per “over” venga alzato il go-

mito (molto) più del dovuto. “La società è ormai invasa dal binge – conferma il dottore – e per gli anziani è ancora più pericoloso, perché spesso prendono farmaci per cui l’alcol fa male”. Ma come si può combattere questa tendenza? “È importante informare la gente sui rischi che si corrono bevendo, bisogna bloccare la comunicazione non corretta, come per esempio certe pubblicità”, risponde Patussi, che sul consumo di alcol da parte dei minori sostiene che “finché alla prevenzione non saranno unite sanzioni anche per gli esercenti, questi continueranno a vendergli alcolici e i giovani a trovare escamotage per comprarli. Servono regole chiare – propone - che rendano possibile, ad esempio, dopo un certo numero di ‘sgarri’, riconoscere che un certo commerciante non è etico e togliergli la licenza”. Regole,

LE DIPENDENZE IN TOSCANA (2010)

23.999

PERSONE IN CARICO AI SERVIZI PUBBLICI (SERT O ÉQUIPE ALCOLOGICHE):

13.990

TOSSICODIPENDENTI

4.822 ALCOLISTI

È importante informare sui pericoli che si corrono. Stop a certe pubblicità

4.800 TABAGISTI

insomma, che possano contribuire a fare in modo che i numeri delle dipendenze in Toscana – già preoccupanti – non continuino a crescere. Secondo i dati Istat 2009 in Toscana sono ben 392mila i bevitori a rischio. Nel 2010 gli alcolisti in carico ai servizi pubblici (Sert o équipe alcologiche) erano poco meno di cinquemila. Cui si devono aggiungere 14mila tossicodipendenti, 4.800 tabagisti e circa 400 giocatori d’azzardo patologici.

387

GIOCATORI D’AZZARDO PATOLOGICI

24 H O M I S S A M IN INTERVENTO OSTO CHIAMATA E NESSUN C I ELETTRICI IMPIANT NDE E I Z A E I T A V I PER PR iali z n e r r o c n o c i a prezz UI LITÀ E CONTIN A TÀ, LA PUNTU OTER OFFRIRE LI IA D R O C LA P TE E GIUSTAMEN ENTI PROFESSIONALI PER CNOLOGIA. AGGIORNAM MEGLIO DELLA NUOVA TE SEMPRE IL

I C I R T T E L E I T N A I P M V.G. I 1 9 3 4 0 4 3 334

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l’inchiesta

Aprile 2012

REPORTAgE. Da nord a sud di Firenze, per scoprire che le difficoltà sono un po’ ovunque

Una corsa (a ostacoli) sui pedali in città Motorini che sfrecciano lungo le piste, biker costretti a slalom tra le buche e intralci di ogni tipo. E ancora, percorsi che finiscono nel nulla e attraversamenti che non ci sono. spostarsi sulle due ruote, così, diventa spesso un’impresa Valentina Buti

L

ungarno della Zecca Vecchia, un motorino sfreccia a tutta birra. Niente di nuovo, se non fosse che il centauro sta correndo sulla pista riservata alle bici, in una “zona 30” a velocità limitata. Percorso ciclabile di viale Gramsci, stessa scena: un pony express in scooter fa lo slalom tra i ciclisti prima di accostare per la sua consegna. Pista di lungarno Pecori Giraldi: qui la gimkana devono farla le bici, tra le buche e la discarica a cielo aperto che ne copre il tracciato. Poche e trasandate: i 60 chilometri di piste ciclabili di Firenze non sono un’isola felice per i biker. Il Reporter ne ha testata una fetta da nord a sud della città. Il risultato? Deludente. I percorsi a singhiozzo sembrano non avere una logica di collegamento precisa. I tronconi si interrompono senza preavviso e segnaletica: di botto il ciclista si trova in mezzo agli incroci alla mercé del traffico. In viale Redi la summa della pista spezzatino: il percorso ciclabile muore al ponte sul Mugnone e, prima di ricollegarsi a quello in via di Novoli, chi è in bici deve riuscire a sopravvivere alla rotatoria con via Forlanini, priva di attraversamenti adeguati. Da lì, nessun prolungamento per raggiungere il

polo universitario. Per il nuovo palazzo di giustizia c’è un moncone isolato in viale Guidoni. La situazione più critica è proprio nel versante nord della città: le piste sono quasi una chimera. La stazione di Rifredi e l’ospedale di Careggi, servito solo da un breve tracciato su viale Morgagni, sono off limits per chi viaggia sui pedali. Goccia in mezzo al mare, la nuova pista di via Panciatichi. Lungo la tramvia sono spuntate una pista in via del Sansovino e una in viale Talenti: ma la felicità per i ciclisti dura poche decine di metri. Mozzate all’improvviso anche le piste di via Tornabuoni e via Cavour, in centro. Qui, altra difficoltà sono le zone pedonali a senso unico. In Borgo la Croce, lungarno Corsini, ponte Santa Trinita e ponte alla Carraia le bici in contromano rischiano la multa. Idem in via de’ Cerretani, che costringe a un giro pesca i ciclisti diretti al Duomo. Noi passiamo e “tagliamo” lo stesso. Ci sono i vigili, ma chiudono un occhio e l’altro pure. Gli attraversamenti sono un rebus. Dovrebbero essere colorati di rosso come le piste e distinti dai passaggi pedonali. Invece, spesso l’attraversamento c’è ma non si vede: sbiadito dal tempo, come in Borgo Pinti o in

piazzale Donatello, o eliminato per lavori in corso e mai ripristinato, come in via dell’Agnolo e in viale Lavagnini alla Fortezza. Per attraversare in bici “sgomitiamo” tra i pedoni. Un labirinto l’attraversamento di lungarno Ferrucci: si dovrebbe fare il giro della piazza, passando quattro semafori e un’isola col ghiaino. Alla fine tutti tagliano la semicurva sul ponte per ricongiungersi alla pista di lungarno Cellini. Solitario, su viale Michelangelo, l’unico semaforo a chiamata per bici della città. Sempre a sud, binario morto è la pista di via Erbosa, che finisce nel nulla con uno scalino transennato. Quella di piazza Alberti svanisce nel sottopasso di Campo di Marte, trasformata in un cordolo di gomma ripido, stretto e scivoloso. “Indecente”, commenta un anziano che ha faticato a tenere in equilibrio la sua bici. Su via Lungo l’Affrico la pista è “da cross”. Per le radici degli alberi e per le lingue di ferro alte qualche centimetro che sbucano da terra, vecchi residuati delle transenne delle corsie. Come se non bastasse, ecco i nuovi barbari: gli scooter invasori, che nelle piste ciclabili trovano scorciatoie al traffico. Chi controlla? I vigili in bici a Firenze sono solo otto.

lUnGo i binari Del Sirio

raStrelliere e FUrti

SporCiZia e bUCHe

In attesa delle bici sul tram

Quei rottami abbandonati

Gli intoppi in sessanta chilometri

In viale Redi il tracciato si interrompe a ridosso della rotatoria senza attraversamenti protetti. Il progetto del Comune è quello di rendere ciclabile il ponte sul Mugnone quando arriveranno i binari del tram. I vagoni del Sirio per ora sono vietati alle bici: per vederle salire a bordo si dovrà aspettare l’entrata in circolazione degli ultimi due convogli che Ansaldo Breda deve ancora realizzare.

La signora Maria abita in via dei Saponai, vicino piazza Signoria. Le hanno già rubato tre bici. Mille ogni anno i furti di bici in città. Maria lega la sua alla catena lungo la strada. Le rastrelliere vicine sono piene, occupate dai rottami. In città ci sono 13mila posti in rastrelliera: 2.600 sono occupati da scheletri abbandonati. Il Comune vuole portarli a 16mila entro fine mandato.

Buche, radici sporgenti o sacchi dell’immondizia: sulla strada dei ciclisti fiorentini qualche ostacolo c’è sempre. Le piste ciclabili della città sono in totale 60 chilometri (ma sono compresi anche i percorsi dei parchi come le Cascine e l’Albereta). Molti meno, per fare qualche esempio, rispetto ai 200 chilometri di Reggio Emilia, ai 175 di Torino, ai 140 di Siviglia e ai 160 di Strasburgo.

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l’inchiesta

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INVESTIMENTI. Sei milioni per la competizione internazionale, uno per il restyling dei tracciati

E i ciclisti-pendolari “invidiano” i Mondiali Tra gli interventi in programma il collegamento viadotto di Varlungo-via di Villamagna e nuovo asfalto in viale dei Mille e via lungo l’affrico. Ma per le associazioni i conti non tornano Natalia Binagli

S

ei a uno: i Mondiali di ciclismo battono i pendolari della bici. Sono sei i milioni che Palazzo Vecchio spenderà per sistemare le strade in vista della competizione internazionale del prossimo anno. Uno solo, invece, il milione che destinerà al restyling delle piste ciclabili. Numeri che fanno diventare verdi di invidia i trentamila ciclisti “fai da te” di Firenze. Il tesoretto messo a disposizione dal Comune per i Mondiali (quattro milioni messi a bilancio nel 2012 e due nel 2013) servirà infatti a ricoprire d’asfalto solo le vie della città che diventeranno terreno di gara. Gli ostacoli, i cordoli e le buche scompariranno così da piazza Puccini, Cascine, piazza della Libertà, viale dei Mille e viale Paoli, per fare spazio ad ammiraglie e professionisti delle due ruote. Ma le piste ciclabili non saranno nemmeno sfiorate dagli interventi del Mondiale. Firenze, per loro, sempre nel contesto del Mondiale, ha chiesto al governo un contributo extra di un milione e mezzo. Ma non è detto che arriverà. La priorità spetta al denaro per gli interventi di messa in sicurezza delle strade da gara. E anche su questo non c’è un punto fermo. Per portare il Mondiale di ciclismo in Toscana servono infatti 50 milioni (20 dei quali trasferiti dalla Regione) di cui 16-18 solo a Firenze, ma il governo non ha ancora dato l’ok definitivo ai finanziamenti. Nell’attesa, alle piste ciclabili di Firenze tocca accontentarsi di quel milione che quest’anno andrà a mettere qualche toppa nei tracciati a “spiz-

zichi e bocconi”. Innanzitutto la pista del viadotto di Varlungo sarà cucita a quella di via di Villamagna (250mila euro), sarà data una mano di rosso agli attraversamenti e in alcuni tratti sarà messa una nuova segnaletica. Saranno inoltre collegati gli spezzoni della pista di piazza Batoni e riasfaltate quelle di viale Don Minzoni, viale dei Mille e via Lungo l’Affrico. “Un passo in avanti importante”, secondo il consigliere speciale alla bicicletta Giampiero Gallo, che rivela anche che il Comune sta studiando la possibilità di rendere ciclabile il parco di San Donato, pur ammettendo le difficoltà di far tornare i conti in tempi di tagli. Poco soddisfatte, tuttavia, le associazioni dei ciclisti. Valerio Parigi e Massimo Boscherini di “Firenze in bici”, carte alla mano, ricordano le promesse di Renzi in campagna elettorale: 10 km di nuove piste ogni anno e un investimento annuo di 5 euro ad abitante per la bici. “A due anni e mezzo di distanza – tirano le somme - sono solo 7 i km di piste ciclabili realizzati e i 4,6 milioni annunciati sono rimasti lettera morta”. Più che il denaro, secondo “Firenze in bici”, quello che manca “è la volontà politica di riconoscere l’importanza delle bici nella mobilità cittadina, di cui oggi pure rappresentano il 10%”. Sulla stessa linea l’associazione “Città ciclabile”. “Prima di pensare ai Mondiali, sarebbe meglio si pensasse ai ciclisti che sulle strade di Firenze viaggiano tutto l’anno”, è il commento della portavoce Carla Lucatti.

l’allaRME In un anno i sinistri sono cresciuti del cinquanta per cento. Le auto restano il “nemico pubblico numero uno”

Tutti in sella contro il caro-benzina. E gli incidenti lievitano

F

irenze città sicura per i ciclisti? In un anno gli incidenti che hanno coinvolto le biciclette sono cresciuti del 50%. Dai 260 del 2010 ai 384 del 2011: oltre uno al giorno di media. I ciclisti che hanno perso la vita sono passati da uno a tre. E il 2012, almeno per il momento, non ha segnato la svolta, anzi: nei primi tre mesi si sono già contati cinquanta incidenti in bici, uno dei quali mortale. È un bilancio non rassicurante quello che traspare dai dati dell’Ufficio sinistri della Polizia Municipale di Firenze. L’aumento esponenziale degli infortuni, spiegano gli addetti ai lavori, è in parte frutto del boom di utilizzo della bici, sempre più

gettonata in tempi di crisi come risposta al caro-benzina. Nel giro di un paio d’anni, si stima che sia salito in sella il 30% in più dei fiorentini. Questo ha fatto sì che nel 2011 siano raddoppiati gli infortuni provocati da cadute dalla bici, per frenate improvvise e sbandamenti (da 54 a 112). Ma le auto, i numeri parlano chiaro, restano il nemico pubblico numero uno dei mezzi a pedali. Lo scorso anno sono stati 272 gli incidenti dei ciclisti provocati da scontri con altri veicoli o tamponamenti, oltre che con i pedoni, cresciuti del 32% rispetto al 2010. I feriti in totale sono stati 349 (l’anno prima furono 231). Quanto al rischio di mortalità, rivela

un’indagine di Aci e Istat, Firenze - con un tasso pari a 3,52 - è molto più sicura di città come Potenza (16,83) o Torino (4,24), ma supera la media nazionale, pari a 1,92. Per i bici-amatori è la prova che il Comune dovrebbe investire di più per la sicurezza dei ciclisti. “Il Comune – spiega Carla Lucatti dell’associazione Città ciclabile – ha aderito alla campagna ‘Salviamo i ciclisti’. Se li vuole salvare davvero potenzi le ciclabili, crei ‘zone 30’ per rallentare il traffico automobilistico, con dossi e dissuasori. Allora sì, potremo avvicinare i nostri bambini a uno sport che fa /V.B. bene al fisico e all’ambiente”.

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Aprile 2012

gIOVANI. Due conti in tasca a chi decide di salutare mamma e papà e andare a vivere da solo

bamboccioni, il prezzo (salato) della libertà Non c’è scampo, i costi sono sempre più di quelli previsti. Cambiare casa comporta una serie di spese “occulte” impensabili alla vigilia: dalle caparre all’agenzia fino a volture, corrispondenza e presine, le occasioni per mettere mano al portafogli non mancano mai

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amboccioni in procinto di lasciare il focolare domestico, non fatelo. O almeno pensateci bene e fatevi due conti in tasca, perché il prezzo della libertà è alto, ben più alto di quel che immaginate. Se pensavate di cavarvela con affitto e cibo dovrete ricredervi in fretta. Metter su casa da soli, infatti, comporta una serie di spese “occulte” capaci di far tornare indietro anche il più cocciuto figlio ribelle. Tanto per cominciare non basta il canone mensile (o la prima rata del mutuo) per assicurarsi un tetto sulla testa: bisogna mettere in conto la caparra (un paio di mesi di affitto se va bene, fino a quattro per i meno fortunati) e, se ve ne siete serviti, le spese di agenzia (un altro mese di affitto). Anche il bonifico in automatico da parte della banca si paga a caro prezzo. Ma il problema si può risolvere attivando il cosiddetto “home banking” e sbrigandosi da soli sul web le proprie operazioni. Sempre che vi appuntiate sul calendario le scadenze da rispettare e non vi scordiate immediatamente il codice di accesso. A proposito di internet, ci sono da calcolare anche le spese telefoniche: fate bene i vostri conti, perché il panorama delle offerte è tanto vasto da perdercisi dentro. Altra manovra da fare subito: intestarsi le bollette. Tra gas, luce e acqua la missione “volture” vi porterà via quasi 300 euro (senza contare i consumi). E ricordatevi di controllare spesso la cassetta delle lettere, perché i primi bollettini non tarderanno tre mesi, ma solo venti giorni. Raccomandazione per tutti i novizi: prendere la residenza fa risparmiare qualcosa sulle bollette e non costa niente, basta fare un viaggetto all’anagrafe. Altro discorso per la posta: esiste un sistema semplice e indolore per far arrivare le lettere al nuovo indirizzo senza mettersi a comunicarlo a tutti. Il servizio è offerto dalle Poste, ma ovviamente si paga. Meglio, forse, fare un salto alla vecchia casa di famiglia di tanto in tanto e prendersi la corrispondenza di persona: sia il portafogli che i genitori se ne rallegreranno. Immancabilmente arriverà anche il canone Rai, e l’esanime conto corrente si alleggerirà di un altro centinaio di euro. Da mettere in conto la spesa di un paio di stipendi in arredamento, ringraziando i grandi magazzini del mobile (sempre che decidiate che il divano può attendere). Se poi avete la fortuna di portarvi dietro qualcosa dalla vecchia cameretta, calcolate comunque un altro bigliettone verde per il trasloco, a meno che non possiate contare su amici dotati di braccia forti, furgone e buona volontà. Impensabile, poi, di ritrovarsi in un colpo solo fuori portata mamma e la-

IL COSTO DELL’INDIPENDENZA CAPARRA: DA 2 A 4 MESI DI AFFITTO SPESE AGENZIA: 1 MESE DI AFFITTO SPESE DI CONDOMINIO: DA 30 A 200 EURO AL MESE, A SECONDA DEL TIPO DI RISCALDAMENTO, DELLA PRESENZA DI ASCENSORI, GIARDINI COMUNI, ECC. CANONE RAI: 129 EURO TRASLOCO: DA 100 A 200 EURO ARREDAMENTO: DA 1.000 EURO ALL’INFINITO PICCOLI LAVORETTI DI CASA (INSTALLAZIONE LAMPADARI, MENSOLE, MOBILETTI): QUALCHE CENTINAIO DI EURO ELETTRODOMESTICI: DA 300 A 500 EURO L’UNO UTENSILI DA CUCINA INDISPENSABILI: DA 50 EURO IN SU A SECONDA DELLE NECESSITÀ FARE UN ALTRO MAZZO DI CHIAVI: POCHI EURO TARGHETTE PER CAMPANELLO/POSTA: 10 EURO L’UNA SE IN METALLO, QUASI NIENTE SE SI ADOTTA LA SOLUZIONE CARTA, PENNA E CALAMAIO

VaDEMECUM Ridurre le uscite si può

Il decalogo per risparmiare

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LA RUBRICA DELL'AVVOCATO A CURA DI GUGLIELMO MOSSUTO Avvocato in Firenze

Nuova convivenza per l’ex moglie? Resta l’obbligo del mantenimento. Sul sempre attuale e spinosissimo fronte dell’obbligo al mantenimento del coniuge in sede di separazione, di certo non arrivano buone notizie per gli obbligati al versamento di quest’assegno per i quali i problemi sembrano non avere mai fine. Ancora un duro colpo, è stato sferrato dai Giudici della Suprema Corte con la recentissima sentenza n. 3923 dello scorso 12 marzo 2012. L’interpretazione nomofilattica degli Ermellini è stata senza dubbio sfavorevole per coloro che speravano di liberarsi di questa “tassa” una volta che la ex fosse andata a convivere con un’altra persona. Ebbene così non è stato. La legge prevede che il coniuge più abbiente debba versare il mantenimento, garantendo lo stesso tenore di vita che c’era in costanza di matrimonio, nei confronti dell’ex marito/moglie, finché il beneficiario non passi a nuove nozze o finché non conviva con altra persona more uxorio. Nel caso di specie, tuttavia, i Giudici di legittimità invece di favorire l’obbligato, restringendo i principi di derogabilità dell’assegno, li hanno ampliati. La persona avente diritto al mantenimento, casalinga, era andata a convivere con altra persona. Il giudice di merito aveva ritenuto questo sufficiente a far cessare l’obbligo dell’ex marito nei suoi confronti. La Cassazione è stata però di diverso avviso, capovolgendo la decisione di merito. A detta della Corte, per escludere il trattamento economico, è necessario che il nuovo mènage abbia le caratteristiche di un modello di vita caratterizzato dalla continuità e dalla consistenza degli apporti economici da parte del nuovo convivente del richiedente il trattamento economico. Infatti, osservano gli ermellini, uniformandosi a propri precedenti, “la convivenza del coniuge con altre persone avente carattere occasionale o temporaneo, non incide di per sé direttamente ed in astratto sull’assegno di mantenimento”. In tal caso la corresponsione dell’assegno sarebbe dunque giustificata solo laddove il primo instauri una convivenza con altra persona che assuma i caratteri di stabilità e continuità, trasformandosi in una vera e propria famiglia di fatto.

La nozione di famiglia di fatto, significativa a questo proposito, richiede che i conviventi elaborino un progetto e un modello di vita in comune analogo a quello che, di regola, caratterizza la famiglia fondata sul matrimonio, con un arricchimento e un potenziamento reciproco della personalità dei conviventi, la trasmissione di valori educativi ai figli e cose simili. Nel caso di specie era stata troppo frettolosa la valutazione dei giudici di merito che, nell’escludere l’obbligo del mantenimento, non avevano vagliato la ricorrenza di tutti questi altri presupposti. Orbene, alla luce di ciò e di questo orientamento oramai consolidato della Suprema Corte, appare forse necessario svolgere alcune considerazioni. Con il numero di separazioni, e di divorzi che costellano il panorama giudiziario italiano, da ormai troppo tempo assistiamo a sperequazioni economiche perpetrate dai coniugi separandi volte solo ed esclusivamente ad un arricchimento economico senza freno alcuno e volta ad impoverire l’obbligato più del necessario. Su questo punto, con le recenti pronunce, di certo il percorso intrapreso dalla Cassazione non è condivisibile, tutt’altro. Servirebbe, a mio parere, un disincentivo a questa “corsa al mantenimento”, che con ogni probabilità potrebbe avere come primo e fondamentale passo l’individuazione di criteri assai più restrittivi per l’erogazione dell’assegno di mantenimento, che dovrebbe partire in primo luogo dai giudici. In tal modo (forse) si finirebbe di contrarre matrimoni che poi puntualmente finiscono in separazioni scontate e caratterizzate dal solo e unico obbiettivo di lasciare “in mutande” l’obbligato, per buona pace degli avvocati. In tal modo infatti si finisce per distruggere non solo economicamente un famiglia, ma si mettono sotto le scarpe anche tutti in principi etici e morali che dovrebbero caratterizzare il vincolo matrimoniale.

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COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA

Francesca Puliti

vatrice: bisognerà mettersi una mano sul cuore e portare l’altra alla carta di credito per l’ennesima volta. E visto che siamo nel reparto casalinghi andrà a finire che si riempirà un altro carrello con presine da cucina, scolapaste, pentole e piatti. Ma su questo fronte sentitevi liberi di investire: sono cose destinate a seguirvi di casa in casa. A meno che, a questo punto, non abbiate deciso di ripiegare le ali e restare nel nido paterno.

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idurre al minimo le uscite e ottimizzare le entrate. Questa frase corrisponde anche al vostro mantra? Ecco il decalogo a cui attenersi. Punto primo: prendere il controllo del proprio conto in banca (o alle Poste o dove volete) e attivare tutti i servizi online che potete. Si risparmia in tempo e soprattutto in denaro: il costo delle singole operazioni è ridotto quasi a zero. Passo numero due: domiciliare le bollette. Non costa niente e consente anche la restituzione della caparra inizialmente pagata. Tre: mercatini dell’usato e negozi in conto vendita restano validi alleati nella scelta di beni altrimenti assai costosi (ancora avvolto nel mistero il motivo per cui una sedia possa arrivare a costare il doppio di un tavolo). Il trucco sta nel non arrendersi alla prima difficoltà o al primo prezzo che si incontra lungo la strada. Abbiate la pazienza di visitare posti diversi e comparare qualità e cifre sul cartellino. Stessa cosa vale per il supermercato: prima di tutto munirsi di tutte le tessere-sconto, poi valutare dove comprare cosa. E copiare la strategia della nonna: niente più buste di plastica, solo di stoffa. Sembra una bazzecola, ma in un anno vi farà risparmiare diversi quattrini. Consigli numero sei e sette: puntate sul fai-da-te, ma affidatevi ad amici esperti, onde evitare di fare i conti per anni con armadi storti e cassetti sfondati o ritrovarsi le mensole inesorabilmente penzoloni dopo poche ore dalla faticaccia fatta per appenderle. Otto: archiviate tutte le ricevute di farmaci, analisi del sangue e simili e scaricate tutto lo scaricabile dalle tasse. Nove: per un mesetto conservate gli scontrini e monitorate spese e sprechi. E infine la dritta più difficile da mettere in pratica: appuntate tutto mentalmente e imparate dai vostri errori.


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focus

Aprile 2012

LA NOMINA/1. Chi è Giuseppe Betori, sbarcato nel capoluogo toscano quattro anni e mezzo fa

Una storia di fede partita da lontano la REalTÀ/1

ordinato sacerdote nel 1970, da allora

Prevenzione e non solo

La lotta alle droghe di Villa Lorenzi

il suo curriculum si è riempito

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di incarichi importanti. È considerato uno dei maggiori biblisti italiani Benedetta Strappi

N

ella città del giglio ci è arrivato quattro anni e mezzo fa. Era l’8 settembre 2008 e monsignor Giuseppe Betori, oggi cardinale, veniva nominato arcivescovo di Firenze. Pochi giorni dopo, il 26 ottobre, faceva il suo ingresso nell’arcidiocesi fiorentina, ricevendo il pastorale del cardinal Ennio Antonelli e scegliendo di dedicare la prima uscita pubblica ai piccoli pazienti ricoverati al pediatrico Meyer. Ma la storia ecclesiastica del neocardinale comincia da lontano. Dal settembre del 1970, per l’esattezza, quando Betori, nato a Foligno, viene ordinato sacerdote nella stessa città. Durante il mandato sacerdotale nella città natia, Betori ha prestato opera come assistente all’Istituto San Carlo, occupandosi della formazione dei giovani diocesani. Ma nel curriculum dell’oggi cardinale gli incarichi importanti si sono susseguiti e riempiono pagine e pagine: come quello di segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mandato che ha concluso il 25 settembre 2008. L’anno successivo invece – per la precisione il 10 febbraio 2009 – è stato eletto dai vescovi toscani presidente della Conferenza Episcopale Toscana. Ma Betori ha anche una carriera saggistica degna di nota, frutto dei suoi studi, ed è considerato uno dei maggiori biblisti italiani. Si è formato alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico, dove ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura con una tesi poi pubblicata con il titolo “Perseguitati a causa del Nome”. Autore di numerosi saggi sull’opera lucana e su temi

il neocardinale

giuseppe Betori

di ermeneutica biblica e di catechetica, è stato docente di introduzione alla Sacra Scrittura e di esegesi del Nuovo Testamento presso l’Istituto Teologico di Assisi. Già direttore dell’Ufficio catechistico nazionale - altro incarico di peso nel suo curriculm – il cardinale ha curato la pubblicazione di vari volumi del catechismo della Cei, l’organizzazione del Convegno ecclesiale di Palermo (1995) e di quello di Verona (2006), l’avvio e lo sviluppo del “progetto culturale” e la preparazione della XV Giornata mondiale della gioventù (2000) in occasione del Giubileo. Tre anni fa, invece, il 29 giugno 2009, papa Benedetto XVI gli ha concesso il pallio, segno distintivo degli arcivescovi metropoliti, che sono poi

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quelli che presiedono le province ecclesiastiche. Il pallio è una stola, bianca, che richiama la pecora che il pastore prende sulle spalle e simboleggia, appunto, il compito pastorale di chi lo indossa. Il resto è storia recente, recentissima. Un capitolo buio della biografia di Betori è quello che ha riempito le cronache il 4 novembre scorso, quando il segretario del neocardinale, don Paolo Brogi, è rimasto ferito all’addome durante un agguato avvenuto all’ingresso della Curia. A sparare fu un uomo, un pluripregiudicato di 73 anni, arrestato tempo dopo. Chiusa la vicenda, la biografia di monsignor Betori porta dritto al 18 febbraio scorso, con la nomina a cardinale da parte di Benedetto XVI.

na delle realtà legate alla diocesi fiorentina è Villa Lorenzi. Qui le attività legate alle tossicodipendenze vanno avanti dal 1988, quando la chiesa fiorentina decise di affidare a Zaira Conti, anima del progetto, la struttura vicino a Careggi. L’idea era quella di mettere a punto un programma di prevenzione dal rischio tossicodipendenza, ed è in questa direzione che si è cominciato a lavorare fin da subito. L’associazione che sta dietro a Villa Lorenzi, infatti, era attiva in quest’ambito già alla fine degli anni ‘70, quando si occupava essenzialmente di programmi di recupero. Oggi ha allargato il suo raggio d’azione, e il piano d’intervento è triplice: prevenzione, riabilitazione e formazione per adolescenti e giovani. Tante le attività portate avanti ogni giorno, come il centro diurno dedicato ai minori a rischio, frequentato da ragazzi divisi in fasce d’età (11-14 e 14-18), al quale si affiancano i gruppi di sostegno ai genitori e vari progetti con scuole, parrocchie e associazioni. Ci sono poi il “Programma giovani per il futuro”, che si rivolge ai consumatori di nuove droghe e ai giovani con disturbi alimentari, e un gruppo dedicato ad amici e parenti di persone che vivono situazioni di disagio. Sul fronte della riabilitazione, invece, ci sono un programma serale riservato ai giovani tossicodipendenti che sono riusciti a mantenere i loro impegni di studio o lavoro, un gruppo per i “poliassuntori” e per chi è caduto nel tunnel della cocaina, uno per i genitori e persino uno sportivo, per cominciare a riprendersi la quotidianità fin dai campetti di calcio. Chiudono il cerchio le attività formative: a Villa Lorenzi si tengono anche un laboratorio di falegnameria e restauro e uno di legatoria e cartotecnica, entrambi pensati perché i ragazzi possano “imparare un mestiere” e sviluppare capacità creative. Per informazioni: www. /B.S. villalorenzi.it.

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focus

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LA NOMINA/2. Quel giorno in San Pietro la proclamazione da parte di papa Benedetto XVI

18 febbraio, un “fiorentino” cardinale a supportare il “loro” vescovo un migliaio di fedeli, arrivati per l’occasione dalla città del giglio. Poi il lungo applauso in santa Maria del Fiore Benedetta Strappi

I

l 18 febbraio scorso, nel calendario diocesano fiorentino, è stato un giorno di quelli con la “G” maiuscola. È in questa data, infatti, che l’arcivescovo Betori è stato creato cardinale da papa Benedetto XVI, con la consegna della berretta e dell’anello cardinalizio nella basilica vaticana durante il concistoro. Insieme a lui, altri 21 nuovi cardinali: a ognuno è stato assegnato un titolo o una diaconia della chiesa romana. A Betori è toccata la chiesa di San Marcello dei Serviti in via del Corso, a Roma. E non è stato casuale, perché questa chiesa è stata retta per anni dai Servi di Maria, ordine religioso nato proprio nella diocesi di Firenze, nel convento di Monte Senario. A Roma, quel giorno, c’erano anche un migliaio di fedeli fiorentini, arrivati a supporto del “loro” vescovo, mentre tra i volti noti in San Pietro c’era anche quello del premier Monti, accompagnato dalla consorte. E monsignor Betori, con l’occasione, ha scelto di “sgarrare” rispetto al protocollo e a conclusione del concistoro ha portato di persona i suoi saluti al presidente del Consiglio: “Ho voluto anche

esprimere la vicinanza della Chiesa all’Italia in questo momento difficile per il paese”, ha poi spiegato il neocardinale. Il giorno dopo, tornato nella sua Firenze, monsignor Betori è stato accolto da un lunghissimo applauso che gli ha dato il benvenuto all’inizio della messa celebrata in Santa Maria del Fiore, alla presenza di quasi tutti i vescovi della Toscana, del cardinale Silvano Piovanelli e dell’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti . La sua omelia, la prima da cardinale, è stata tutta incentrata sul significato della parola “porpora”, e alla folla di fedeli che lo ascoltavano ha detto: “Il mio servizio si estende oltre i confini della comunità dei credenti in Cristo e si fa responsabilità per tutta la città degli uomini, a cominciare da questa amata città di Firenze”. Tanto amata, Firenze, che Betori per la prima volta ci venne nel 1966, a 19 anni, come angelo del fango, arrivato come centinaia di altri ragazzi da tutta Italia per aiutare nella ricostruzione dopo l’alluvione. Fu lui stesso, appena insediatosi, nella lettera di saluto alla chiesa e alla città di Firenze, a confidare: “Quando mi è stata co-

la prima

messa

a

firenZe

del cardinale

(foto

di

municata la decisione del Santo Padre di inviarmi a Firenze come Arcivescovo, mi è sembrato per un attimo di risentire il frastuono e la convulsione di quei giorni”. Tra le iniziative nate in seno proprio alla “sua” Firenze, Betori nel 2009 ha avviato di un sistema di microcredito che l’arcidiocesi fiorentina garantisce a chi avvia nuove imprese. E proprio con la città monsignor Betori, sin dalla notizia della

anna Zucconi)

futura nomina a cardinale, ha voluto spartire i meriti di questa nomina, come ha detto durante durante l’Angelus dell’Epifania: “Esprimo profonda gratitudine al Santo Padre per questo gesto di benevolenza, che sento rivolto non solo alla mia persona, ma anzitutto alla Chiesa fiorentina e alla città di Firenze, come riconoscimento della loro gloriosa tradizione di fede e di cultura”.

la REalTÀ/2 Alla scoperta dei due centri gestiti dalla Fondazione Opera Diocesana di Assistenza

Là dove i disabili coltivano l’orto e dipingono quadri

L’

arcidiocesi fiorentina ha davvero tanti “rami”. Tanti settori d’attività, e uno di questi è la riabilitazione delle persone disabili. La Fondazione Opera Diocesana di Assistenza di Firenze se ne occupa dagli anni ‘70 e oggi gestisce due centri, uno a Castello (Villa San Luigi) e uno a Diacceto (Pelago). Nelle due strutture sono seguite, complessivamente, 140 persone: alcune ci vivono, altre frequentano i centri solo di giorno. La riabilitazione, da queste parti, è intesa come una missione e ogni giorno si lavora per restituire agli ospiti la massima autonomia possibile, con una grande attenzione alle attività socio-educative. E allora non c’è da stupirsi nello scoprire che questi

disabili vadano a cavallo (tecnicamente si tratta di ippoterapia, naturalmente), facciano teatro, coltivino orti biologici, fabbrichino bomboniere, partecipino alle olimpiadi di Special Olympics e giochino a calcetto. E questo giusto per citare alcune delle attività portate avanti nei due centri. Nei mesi scorsi, ad esempio, alcuni disabili ospiti di Diacceto sono stati i pittori protagonisti di una mostra dedicata al tricolore che, dopo un grande successo registrato a Firenze, è stata portata in trasferta a Monsummano. E a Villa San Luigi, il giorno di Natale, medici e operatori sono riusciti a chiudere l’istituto e a trovare, per ognuno degli ospiti, una famiglia che li accogliesse per il

pranzo natalizio. Proprio in quel centro, in questi giorni, sta tra l’altro per arrivare un ospite molto speciale: si chiama Fly, è un cucciolo di golden retriever, e da ora in avanti sarà il fido “operatore” di pet therapy per i disabili ospiti dell’istituto. A Diacceto, invece, si è al lavoro per realizzare un villaggio “bio” in cui andranno a vivere i disabili che hanno completato il loro percorso riabilitativo e sono pronti per una vita indipendente, per quanto assistita. Per info: www.odafirenze. it. Si può anche scegliere di donare il 5 per mille alla Fondazione specificando il codice fiscale 00705550481 nella casella dedicata al so/B.S. stegno del volontariato nella dichiarazione dei redditi.

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politica

Aprile 2012

IL dOcUMENTO/1. Approvato da Palazzo Vecchio il bilancio di previsione 2012

Irpef, Imu e le altre: ecco cosa cambia la prima passa dallo 0,3 allo 0,2,

i minori trasferimenti (vengono a mancare 55 milioni di euro, compensati da 43 milioni di maggiori introiti Imu e 12 dal contributo di soggiorno) il Comune ha comunque deciso di investire di più in alcuni settori, destinando due milioni di euro in più per la cultura e 5,7 milioni in più per casa, sociale, istruzione e sport. Vita dura, infine, per i furbetti della dichiarazione fiscale. Matteo Renzi e Claudio Fantoni hanno voluto inserire nel bilancio 500mila euro di recupero dall’evasione. Gli evasori saranno scovati grazie a un nuovo software che consente di avere i dati incrociati dei fiorentini, dal reddito ai beni immobili fino ai consumi. Insieme al bilancio, inoltre, sono state approvate tredici varianti urbanistiche (secondo una procedura prevista nel decreto Salva Italia): una dà il via alla riqualificazione dell’area della Mercafir. Le altre varianti riguardano l’ex ristorante Le Rampe, la colonica di piazza Artom, l’ex deposito tram, il teatro comunale, l’ex scuola di via di Villamagna, il nuovo Conventino, l’attrezzatura sportiva di San Bartolo a Cintoia, l’ex Meccanotessile, l’edificio del Parione, il Possesso di Rusciano, l’Istituto Demidoff e l’Istituto Sant’Agnese.

la seconda sarà del quattro per mille, meno dell’ultima ici, quella del 2007. Nel mirino i “furbetti della dichiarazione fiscale”: controlli incrociati anti-evasori Antonio Passanese

P

er Palazzo Vecchio è tempo di bilancio. E chi si aspettava un aumento dei balzelli dovrà ricredersi: per la prima volta è stato deciso di abbassare l’addizionale Irpef, che passa dallo 0,3 allo 0,2. Anche sull’Imu per la prima casa i fiorentini pagheranno meno rispetto all’ultima Ici, quella del 2007. Allora corrispondeva al 6 per mille, adesso l’Imu sarà al 4 per mille, una percentuale comprensiva dell’adeguamento catastale che consentirà di andare a pagare un po’ meno di prima. Diverso il discorso per le seconde case e terze case affittate e i negozi, con l’Imu al 9,99 per mille, e per le seconde e terze case sfitte, per le quali l’Imu sarà al massimo, 10,6 per mille, più del doppio di prima. È stata inserita anche una speciale Imu pari al 7,6 per mille con rimborso del 50% per chi affitta le case a canone concordato. Si tratta, come ha spiegato il sindaco Matteo Renzi insieme all’assessore al bilancio Claudio Fantoni, di una sorta di “minipatrimoniale” che va a colpire la rendita. Ma questi sono solo alcuni dei “principi cardine” che compongono il bilancio di previsione 2012 approvato da Palazzo Vecchio agli inizi di marzo. Nel documento economico la giunta comunale ha voluto prevedere anche punti di “gentilezza urbana”: chi ha i bambini in affido non pagherà le rette o le mense scolastiche, mentre gli studenti e i parenti dei ricoverati (al massimo due) non dovranno più versare la famigerata tassa di soggiorno. Musei civici gratis per i minori di 18 anni e gli accompagnatori dei disabili. Nonostante

il DoCUMENTo/2 Galli: “Tutto e il contrario di tutto, con fughe in avanti e dietrofront”. Cellai e Roselli: “Niente di nuovo sotto il sole”

Dalle multe alle alienazioni, le “preoccupazioni” dell’opposizione

L’

approvazione del bilancio di previsione 2012 ha alimentato una ridda di polemiche dall’opposizione. L’ex pidiellino Giovanni Galli, senza tanti complimenti, ha definito Matteo Renzi “il rappresentante di una politica vecchio stampo, capace solo di spettacolarizzare ogni cosa o evento senza accompagnarvi sostanza”. Secondo il capogruppo dell’omonima lista, il primo cittadino “ha sparato cifre a non finire dicendo tutto e il contrario di tutto con fughe in avanti e rapidi dietrofront: sull’Imu, ad esempio, ha scelto di stangare

i negozi ma poi ha annunciato di essere aperto al dialogo”. Per la maggioranza è Francesco Bonifazi, capogruppo Pd, a difendere l’operato della giunta: “È nota la smania di Galli di apparire sui giornali. Ma forse prima di criticare il bilancio potrebbe leggerlo. Anche stavolta Galli poteva risparmiarsi il suo comunicato di chiacchiere”. Il Popolo della libertà definisce il bilancio 2012 un atto “di poca fantasia”. “Multe, alienazioni e poco più – dicono i consiglieri Jacopo Cellai ed Emanuele Roselli – tutto già visto, in perfetta continui-

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tà con Domenici. Anche quest’anno infatti ritroviamo nel bilancio una voce consistente riguardante le alienazioni. E questo non può che destare preoccupazione visto i continui fallimenti che questa amministrazione ha registrato fino ad oggi: immobili come il teatro comunale che non si riescono a vendere – con il rischio di svendere prima o poi – hanno portato solo a nuovi mutui a carico di Comune e quindi dei cittadini. Insomma - concludono Cellai e Roselli - niente di /A.P. nuovo sotto il sole”.

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politica

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INTERVENTI. Sul piatto opere per 312 milioni per i prossimi tre anni PdL. Questione morale e primarie i temi più caldi

Strade, scuole e infrastrutture Plebiscito e polemiche nel piano degli investimenti al congresso azzurro S

Antonio Passanese

i è chiuso il mese scorso il congresso del Pdl fiorentino, il primo dell’era “post-Berlusconi”. La due giorni di conta, avvenuta sabato 3 e domenica 4 marzo a Firenze e Scandicci, riconferma Nicola Nascosti e Alberto Tirelli alla guida della direzione metropolitana, Gabriele Toccafondi e Achille Totaro a quella del partito cittadino. Si è trattato di un vero e proprio plebiscito per le candidature vicine al coordinatore nazionale Denis Verdini. Accompagnato da un grande successo di partecipazione: alle urne si sono presentate oltre 1.600 persone, quasi il 70% dei tesserati. Un dato storico per il Pdl gigliato. Se il congresso è stato unitario, i malumori e le schermaglie in verità non sono mancati, specie sulla “questione morale” e sulle primarie. Protagonista principale della polemica uno

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irenze? Una città in continua evoluzione, che cresce e che continuamente deve adattarsi alle esigenze di chi la abita, rispettando però allo stesso tempo la sua vocazione storica. Sono queste le diverse anime della città che il piano triennale degli investimenti - approvato dalla giunta comunale, che ha messo sul piatto opere per 312 milioni di euro – prova a conciliare. Si tratta di risorse sia pubbliche che private (project financing o sponsorizzazioni) e derivano da stanziamenti di bilancio, alienazioni, mutui, trasferimenti da Stato o Regioni. Gli investimenti sono finalizzati a interventi in settori cruciali come viabilità e infrastrutture, beni culturali e scuole. Per il 2012 saranno disponibili oltre 156 milioni, per il 2013 oltre 113 e oltre 42 nel 2014, per un totale di 312.943.676 euro. Molto consistente il piano della viabilità (oltre 50 milioni solo per il 2012), che comprende rifacimento di strade e nuove infrastrutture. Per quanto riguarda i rifacimenti, dopo i lavori effettuati in precedenza in zone non centrali, nei prossimi mesi partiranno numerosi cantieri nel centro storico, per esempio in via Por Santa Maria (un milione di euro), in piazza de’ Nerli (1,7 milioni) e in via della Colonna (oltre un milione). E ancora in via Panzani (oltre un milione), via Cerretani (oltre un milione) e via Tornabuoni (850mila euro). Tra gli investimenti previsti ci sono poi il completamento del collegamento viario Nenni-Torregalli (800mila

Molto consistenti i capitoli che riguardano viabilità, mobilità e sicurezza euro), i nuovi parcheggi a Serpiolle (un milione), Sorgane (un milione) e Settignano (un milione). Un milione e 200mila euro sono stati messi a disposizione degli interventi della mobilità nel Parco delle Cascine (ztl e parcheggi), mentre un milione e mezzo serviranno per la realizzazione della passerella ciclo-pedonale Argingrosso-Cascine. Inserite nel Piano anche opere fondamentali per la mobilità cittadina come il bypass delle Cascine del Riccio e quello di Ugnano e Manti-

gnano, e l’ampliamento della rete di busvie. Numerosi infine gli interventi di infomobilità e di aumento della sicurezza stradale nell’ambito del progetto David. Una buona fetta delle risorse (45 milioni di euro) è stata destinata anche all’edilizia scolastica per manutenzione, miglioramento acustico, adeguamento energetico e lavori strutturali. Il piano degli investimenti triennali, oltre alla consueta manutenzione di edifici, monumenti e chiese, concentra l’attenzione su Palazzo Vecchio, di cui è già partito il progetto di raddoppio degli spazi museali (oltre due milioni di euro totali), sulla biblioteca delle Oblate e sul teatro dell’Oriuolo, compresa la bonifica dall’amianto (oltre due milioni di euro). Più di quattro milioni sono previsti per la ristrutturazione del teatro della Pergola, oltre un milione è destinato allo Stibbert. Infine, la giunta Renzi non dimentica nei suoi progetti nemmeno lo sport: l’avvicinarsi dei Mondiali di ciclismo mette in moto numerosi investimenti, con alcuni milioni di euro solo per interventi di messa in sicurezza della viabilità dei percorsi di gara. Per quanto riguarda il verde pubblico, infine, da segnalare la realizzazione del giardino nell’area dell’ex Meccanotessile, per un costo pari a un milione e 600mila euro.

Riconfermati Nascosti, Tirelli, Toccafondi e Totaro dei big della vecchia guardia del partito, il senatore Paolo Amato. Il cui richiamo “al partito degli onesti” auspicato dal segretario Angelino Alfano è stato interpretato come un j’accuse nei confronti del coordinatore nazionale Verdini in merito alle vicende giudiziarie che lo hanno chiamato in causa: la “cricca”, la P3, le opere del G8 e, da ultimo, l’inchiesta sul senatore Pdl Riccardo Conti. La risposta di Verdini non si è fatta attendere. Dal palco del congresso il coordinatore nazionale si è scagliato contro Amato, e i due si sono lanciati in un acceso battibecco davanti agli iscritti allibiti. Una tenzone finita con il commento secco di Amato: “Nelle tue condi-

gaBriele toccafondi

zioni – si è rivolto a Verdini – dovevi dimetterti”. Solo un atto del dibattito interno che da mesi ormai sta scuotendo il Pdl. Innanzitutto gli addii. L’ultimo ad andarsene sbattendo la porta è stato Samuele Baldini, consigliere provinciale recentemente passato al gruppo misto e ora tentato dall’Udc, come già prima lui il parlamentare Alessio Bonciani, passato al partito di Casini in aperta rottura con Berlusconi e Verdini. C’è poi la rivolta degli “ottanta” capeggiata dall’eurodeputato Paolo Bartolozzi, primo firmatario di un documento presentato al congresso, critico per la scarsa dialettica interna al partito e sottoscritto da un’ottantina di eletti tra comuni e circoscrizioni. Capitolo primarie: richieste da molti esponenti del partito, alla fine sono state bocciate dai vertici. Il consigliere comunale Francesco Torselli e quello regionale Paolo Marcheschi tra i più attratti dall’idea della consultazione tra gli iscritti per la scelta dei candidati. “Basta ai candidati ‘last minute’”, è stato l’invito di Marcheschi al congresso. Ma lo ha gelato il coordinatore fiorentino. “Le primarie? Nel nostro partito non c’è la cultura adatta”, le ha rispedite al mittente /N.B. Toccafondi.

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al volante

Aprile 2012

SIcUREzzA. Ormai da mesi si parla dell’introduzione di questo reato: l’iter va avanti

Il (lungo) cammino verso “l’omicidio stradale” Giulia Righi

sull’argomento è intervenuto anche il ministro Corrado Passera: “l’impunità

S

non può essere tollerata”. le pene saranno più severe, ma ci vorrà del tempo

ono passati ormai tanti mesi da quando si è cominciato a parlare del reato di “omicidio stradale”. È partito tutto da Firenze, e poche settimane fa l’eco dell’iniziativa si è sentita nei palazzi romani, con il ministro dei trasporti, Corrado Passera, che in commissione trasporti ha sottolineato come ci si trovi di fronte a un “problema da approfondire”. E che si tratti di un “problema da approfondire” da tempo lo sostengono oltre 58mila persone, le stesse che hanno firmato la proposta di legge per introdurre questo tipo di reato.”Quello che è importante – ha spiegato il ministro – è che l’impunità non può essere tollerata. È socialmente inaccettabile che chi uccide qualcuno guidando sotto lo stato di ebbrezza o di sostanze stupefacenti ritorni casa. Credo che sia obiettivo comune eliminare qualcosa che offende il comune sentire”. Il ministro ha comunque puntualizzato che, nell’istituzione di questa nuova fattispecie penale, occorrerà tener conto del quadro normativo vigente a livello europeo. Ma cosa dovrebbe cambiare, effettivamente, a livello legale una volta che questa battaglia avrà compiuto il suo iter? La proposta mira a inasprire le pene per chi uccide guidando sotto l’effetto di alcol e droghe. In Italia, infatti, gli omicidi come quello di Lorenzo Guarnieri, investito mentre si trovava alla guida del suo scooter da una persona risultata positiva all’alcol-test, sono giudicati e puniti come “colposi”, diversamente da quanto avviene in altri paesi, dove questo tipo di omicidio viene considerato “volontario” e punito come tale. Con l’introduzione del reato, le pene attualmente previste

passerebbero da 3-10 anni a un minimo di 8 e a un massimo di 18 anni. La proposta di legge prevede inoltre l’arresto in flagranza di reato e il cosiddetto “ergastolo della patente”: a chi guida sotto l’effetto dell’alcol e della droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio. Ad ora, invece, è prevista solo la revoca temporanea del permesso di guida e nessuna misura cautelare. Certo, ci vorrà ancora del tempo. Perché - come racconta nelle righe qua sotto Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo - l’iter è impegnativo ed è ambizioso pensare che si arrivi al dunque entro la fine dell’anno in corso. Ci sono prima le discussioni nelle commissioni, poi il passaggio alla Camera per il voto, poi la discussione in Senato. A quel punto, se la proposta verrà approvata, il governo sarà tenuto a legiferare sulle modifiche richieste. Ma le battaglie dell’associazione non finiscono qua: l’omicidio stradale è uno dei 35 punti del progetto David sulla sicurezza stradale, che si propone di salvare 58 vite umane e ridurre di 1.000 i feriti gravi a Firenze sino al 2020, attraverso una serie di interventi e campagne di comunicazione.

LA REAzIONE. Il commento di Stefano Guarnieri: “Grazie a tutti i firmatari”

“Bene, ma c’è ancora tanto da lavorare”

S

ull’apertura all’introduzione del reato di omicidio stradale arrivata dal ministro Passera ha detto la sua a Il Reporter Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo e presidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri. Come associazione che da tempo porta avanti questa campagna e che ne è stata la promotrice, cosa vi aspettate adesso? Siamo felici delle dichiarazioni del ministro anche se siamo prudenti sugli sviluppi, quindi restiamo con i piedi per terra. Di strada da fare ce n’è ancora

tanta. Certo che senza le oltre 58mila firme la proposta di legge non sarebbe andata in discussione in commissione trasporti. Grazie a tutti i firmatari. Quale sarà l’iter della legge? L’iter è ancora lungo. Dopo le discussioni nelle commissioni (trasporti e giustizia) dovrà andare in assemblea alla Camera per il voto. Dopodiché sarà discussa in Senato e, se approvata, obbligherà il governo a legiferare sulle modifiche richieste. Noi continueremo a fare pressione insieme ad altre associazioni per far sì che questa sia una priorità di

governo e che quindi i tempi vengano accelerati da un eventuale decreto legge. L’obiettivo molto ambizioso rimane quello di trasformare la proposta in legge nel 2012. E le prossime battaglie dell’associazione? Sono quelle che portiamo avanti tutti i giorni, andando nelle scuole e spingendo il Comune nella realizzazione del progetto David. Le strade delle grandi città italiane sono pericolose, soprattutto per gli utenti deboli: pedoni, ciclisti e motociclisti. /G.R. C’è ancora tanto da lavorare.

zOOM. I futuri architetti parteciperanno a un workshop

Le opere degli studenti contro gli incidenti L’ ingegno dei futuri architetti per la causa della sicurezza stradale. Nei prossimi mesi gli studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze parteciperanno a un workshop progettuale nell’ambito della campagna “Occhioallastrada”, attivata all’interno del progetto “David”, per mettere la loro “creatività a disposizione di una causa importante che riguarda tutti, ovvero la lotta agli incidenti stradali”, come spiegato dall’assessore alla mobilità di Palazzo Vecchio Massimo Mattei. Ma in che modo saranno coinvolti gli architetti di domani? Gli studenti del corso di sociologia urbana, coordinato dal professor Leonardo Chiesi, saranno chiamati a progettare una serie di installazioni sulla sicurezza della guida in città. Un contributo che dovrà “invitare” i cittadini a pensare in modo nuovo alla sicurezza sulla strada e sensibilizzarli sul tema in una maniera insolita e originale. Un tema, quello della sicurezza al volante, che riguarda drammaticamente proprio il mondo dei

giovani: come ricordato dall’assessore Mattei agli stessi studenti, gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei ragazzi tra i 15 e 25 anni. “Come Comune, negli ultimi anni – ha spiegato - anche grazie allo stimolo e al supporto di associazioni come quelle intitolate a Lorenzo Guarnieri e a Gabriele Borgogni abbiamo fatto importanti passi avanti, ma siamo ancora lontani dal centrare l’obiettivo della riduzione degli incidenti del 50% fissato dall’Unione Europea. Un risultato che potremo raggiungere soltanto con la collaborazione dei cittadini e soprattutto dei giovani”. Alla presentazione del workshop erano presenti anche Stefania Guarnieri, presidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri, e i tecnici dell’ufficio comunicazione del Comune e dell’Agenzia Catoni. Ora la palla passa in mano agli studenti, che dovranno trovare il modo di ricordare ai loro coetanei (e non solo) – attraverso installazioni e fantasia – quanto sia importante la sicurezza sulla strada. /E.M.


anno xxx n.04 - aprile 2012

www.comune.borgo-san-lorenzo.fi.it www.lavoripubbliciborgosanlorenzo.it www.portalegiovanimugello.it

Publiacqua info 800238238, guasti 800314314 - Publiambiente 800980800 - Asl10 055 84511 - Emergenza 118 - PM 055 8457086

18 aNNi E… CittadiNi Attualmente l’ordinamento italiano non riconosce automaticamente la cittadinanza a chi nasce in Italia se i genitori non sono a loro volta cittadini. Vale a dire i ragazzi e le ragazze nati in Italia da genitori di origine straniera. La questione dell’integrazione dei figli degli immigrati è una questione attuale, ed è arrivato il momento che il Parlamento intervenga. Lo ha ripetuto anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ed è una sollecitazione che abbiamo rivolto al Legislatore nell’aprile 2010 quando al Villaggio La Brocchi insieme all’associazione ‘Progetto Accoglienza’ abbiamo organizzato un convegno con la partecipazione dei parlamentari Sarubbi e Granata, cofirmatari di una proposta di legge sulla ‘cittadinanza breve’. In attesa e nella speranza di arrivare presto ad un adeguamento legislativo, comunque un iter che favorisce l’acquisizione della cittadinanza c’è. E a ricordarlo è la campagna promossa da Anci con Save the Children e Rete G2-Seconde Generazioni, “18 anni in Comune”, a cui anche Borgo ha aderito: i ragazzi residenti, nati e cresciuti nel nostro Paese da genitori stranieri, possono esercitare il diritto a diventare cittadini italiani una volta maggiorenni, entro il compimento dei 19 anni. A questi ragazzi residenti nel territorio borghigiano, abbiamo inviato una lettera con l’invito a recarsi presso l’ufficio Anagrafe per verificare se dispongono dei requisiti: in pratica, si può richiedere la cittadinanza, e ottenerla, se si risiede nel territorio italiano per 18 anni consecutivi e si intende dichiarare tale volontà all’Ufficiale di Stato Civile, prima del compimento del 19° anno di età. Soltanto un anno di tempo. Nell’ambito della campagna “18 anni in Comune” Anci ha realizzato un opuscolo con tutte le informazioni necessarie: come si diventa cittadini italiani e cosa significa il principio dello jus soli, quali diritti e quali doveri comporta la cittadinanza, a chi rivolgersi e quali documenti servono per fare domanda e le principali norme. Sul sito del Comune è scaricabile la versione pdf. Essere cittadini significa poter partecipare alla vita della città da persona attiva e consapevole; significa fare parte a pieno titolo del Paese in cui viviamo, accedendo ai diritti civili e politici, quali la partecipazione ai concorsi pubblici, il voto, la libertà di viaggiare. L’acquisizione della cittadinanza, e con essa della completa titolarità di diritti e doveri, costituisce un passaggio chiave nel percorso verso la piena integrazione. E ciò vale in particolare per i ragazzi nati e cresciuti in Italia, concittadini di fatto ma non di diritto. Un diritto che va riconosciuto. il Sindaco Giovanni Bettarini

COMUNE IN ONDA Va in onda su tele iride “in Borgo”, il programma mensile di informazione istituzionale e approfondimento del Comune di Borgo San Lorenzo con notizie, servizi, interviste sull’attività amministrativa e argomenti segnalati dai cittadini. gli orari: lunedì ore 21, martedì ore 14, venerdì ore 16,30 e domenica ore 11.

ALLARME SICCITÀ, VIETATO SPRECARE ACQUA

UN 2011 aSCiUttO, pOChE piOggE, iN EStatE riSChiO raziONaMENti pioverà, non pioverà, quel che è certo è che già regione e publiacqua mettono in conto un’emergenza acqua. pochissime piogge nel 2011, un inverno secco (e la neve caduta a febbraio non ha ricaricato le falde), fiumi con una portata nettamente inferiore a quella abituale, sorgenti con portate ridotte e Bilancino ai minimi storici. La parola che viene pronunciata ripetutamente alle riunioni istituzionali è siccità. e l’allarme è, purtroppo, concreto. il che significa: carenza idrica. possibili razionamenti. intanto la regione toscana ha costituito una task force permanente per monitorare l’evoluzione della situazione, ottimizzare le risorse disponibili e attivare gli interventi di gestione del rischio carenza d’approvvigionamento idropotabile. “La toscana è in stato d’allerta - avverte il sindaco giovanni Bettarini -. Se continuerà questa condizione di assenza di piogge che si protrae da lungo tempo, il rischio di non poter assicurare il regolare approvvigionamento d’acqua si fa ogni giorno più concreto. criticità si stanno già avvertendo e senza abbondanti precipitazioni la situazione non può che peggiorare, aggravarsi”.

Di fatto il 2011 è stato un anno decisamente asciutto, secco, dove è piovuto molto meno del normale - circa il 40% in meno su scala dell’intera regione -,

MANUFATTI LEGGERI, PROROGA AL 30 GIUGNO

aNCOra tEMpO pEr La rEgOLarizzaziONE

manufatti ‘leggeri’, ancora una proroga per la regolarizzazione: fino al 30 giugno. Sono stati prorogati dal 31 marzo al 30 giugno i termini per regolarizzare con la presentazione di una Scia (segnalazione certificata inizio attività) le strutture di “pertinenza” già realizzate o installate (serre da giardino, box in legno per ricovero attrezzi da giardino, tettoie per ricovero autovetture). per maggiori e ulteriori informazioni e chiarimenti ci si può rivolgere all’ufficio tecnico.

<Comune utile> CONtriBUti affitti ONErOSi: è aperto fino al 4 maggio il bando per «l’assegnazione di contributi ad integrazione dei canoni di locazione»; le domande vanno presentate entro tale scadenza, insieme all’attestazione iSee (riferita ai redditi del 2011), copia del contratto di affitto e del pagamento della tassa di registrazione. per maggiori informazioni rivolgersi all’urp. BONUS NEVE: previsti dalla regione rimborsi a pendolari per i disagi subiti dai pendolari nei giorni dell’emergenza neve. come fare: ci si può rivolgere direttamente alle biglietterie trenitalia, fino al 20 aprile; richiesta scritta da inviare alla direzione regionale di trenitalia, fino al 30 aprile. Sul sito del comune maggiori e ulteriori informazioni. da rEgiONE VOUChEr pEr MaStEr, dOttOrati E SpECiaLizzaziONi pOSt LaUrEa: sono destinati a laureati under 35. Le domande -scadenza 28 aprile - vanno presentate all’area istruzione ed educazione della regione toscana. info: 800 098719, info@giovanisi.it. aCqUa, agEVOLaziONi tariffariE: previste dall’ato agevolazioni tariffarie per famiglie che si trovano in condizioni di disagio e difficoltà socio-economiche. rEqUiSiti: famiglia con isee fino a 10.084,87 euro; famiglia con isee fino a 12.579,76 euro e almeno 5 componenti; famiglia con isee fino a 12.579,76 euro e almeno un soggetto che a causa di particolari condizioni mediche (vanno certificate), necessita di uso abbondante dell’acqua. agEVOLaziONi: contributo che può arrivare fino a un massimo di 20 metri cubi annui per componenti del nucleo familiare. L’importo, calcolato applicando la tariffa base in vigore nell’anno in corso, è scalato in bolletta. dOMaNdE: va utilizzato il modulo predisposto da publiacqua, allegando copia attestazione isee e un documento d’identità. chi vive in condominio e non è utente diretto di publiacqua deve presentare anche una dichiarazione dell’amministratore. SCadENza: le domande vanno presentate entro il 30 aprile. iNfOrMaziONi: per maggiori informazioni e dettagli, per richiedere la modulistica e presentare domanda ci si può rivolgere all’ufficio di publiacqua in p.le curtatone e montanara. info anche presso l’urp. numero verde publiacqua 800 238 238, www.publiacqua.it. paSSapOrti itaLiaNi E MiNOri: a partire dal 26 giugno tutti i minori potranno viaggiare fuori dall’italia soltanto con un documento di viaggio proprio (passaporto o carta di identità) . non saranno infatti più valide le iscrizioni dei minori sul passaporto dei genitori. La norma è valida anche per coloro che utilizzano il passaporto per spostarsi in europa. i passaporti dei genitori con le iscrizioni dei figli minori restano comunque validi per i titolari, fino alla naturale scadenza.

specialmente nei mesi di gennaio, aprile, maggio, settembre, ottobre e novembre. L’invaso di Bilancino, attualmente, contiene appena 37 milioni di metri cubi d’acqua rispetto al volume massimo, 69 milioni. Le previsioni che si fanno in regione e a publiacqua sono a tinte fosche. e se perdureranno queste condizioni saranno necessarie e inevitabili misure di riduzione e razionamento dell’acqua. anche in comune la preoccupazione sale, e si valuta di anticipare l’emissione dell’ordinanza “anti-sprechi” che normalmente viene adottata a inizio estate, con l’invito ai cittadini a un consumo responsabile e consapevole dell’acqua. e il sindaco lancia un appello: “Dobbiamo evitare qualsiasi uso improprio e forma di spreco di acqua potabile - sottolinea il sindaco giovanni Bettarini -. La situazione è difficile e le previsioni non sono ottimistiche. Dunque, invito tutti a un uso corretto, responsabile e consapevole. Bastano pochi, semplici gesti quotidiani per eliminare sprechi. usiamo l’acqua potabile solo per esigenze che siano potabili, alimentari e igieniche”. cosa prevede l’ordinanza “anti-sprechi”: è un provvedimento di “limitazione dei consumi di acqua potabile”, «per garantire il rispetto delle regole di uso dell’acqua del servizio pubblico, allo scopo di consentire la distribuzione a tutti gli utenti per gli usi essenziali (domestici) ed impedire gli usi impropri». in particolare è vietato «l’uso dell’acqua dell’acquedotto pubblico per scopi non domestici (quali lavaggio di veicoli, innaffiamento di orti e/o giardini ed altri simili impieghi diversi dagli usi alimentari, attività di cucina e servizi igienici)». Sono previste sanzioni.

<a Borgo c’è> “SErata d’ONOrE. raiNa KaBaiVaNSKa E i SUOi aLLiEVi iN CONCErtO”: venerdì 13 aprile, teatro giotto, concerto di canto lirico con lo scopo di raccogliere fondi per la fondazione raina Kabaivanska. organizzato dall’associazione culturale e Sportiva mugello Doc. Biglietto d’ingresso. “paSCOLi, UN SECOLO”: nell’ambito della “Settimana della cultura”, 4 incontri-spettacolo di un’ora dedicati alla figura e alla poetica di giovanni pascoli, in occasione del primo centenario della sua morte, a cura di antonio rugani; presso la saletta pio La torre, a partire da sabato 21 aprile alle 17. ingresso libero. fESta LiBEraziONE: il 25 aprile si terrà la celebrazione del 67° anniversario della Liberazione. il programma della cerimonia è consultabile sul sito. “aMiCO MUSEO”: nell’ambito della rassegna “amico museo 2012”, in occasione della “notte dei musei” sabato 19 maggio “una cena al museo” presso il museo civico della manifattura chini (prenotazione obbligatoria) e ingresso gratuito al museo dalle 21 alle 23 . il pomeriggio, nel parco di Villa pecori giraldi, laboratorio didattico per bambini 4-10 anni “girandola di colori”: ingresso bambini 2,50 euro (accompagnatori ingresso libero). “UNa NOta pEr”: domenica 27 maggio dalle 16 ai giardini pubblici in piazza Dante 4° edizione di “una nota per”, la maratona musicale a scopo benefico organizzata dall’associazione “amici delle Biblioteche”in collaborazione con pro Loco e comune. il ricavato andrà all’unità funzionale Salute mentale infanzia e adolescenza aSL mugello: servirà ad acquistare un kit di diagnosi. UNiVErSità dELL’Età LiBEra: è disponibile alla biblioteca comunale il programma completo dei corsi del 1° semestre 2012 organizzati dall’auser-università dell’età Libera. per contattare l’auser il recapito telefonico è lo 055-8494785, mail: udel@auserbsl.191.it. COrSO di diSEgNO, fUMEttO, iLLUStraziONE: presso il centro d’incontro (piazza Dante 33) il corso “mi piace disegnare scrivere dipingere: raccontare” per scoprire la propria creatività e imparare a utilizzarla, a cura di Slowcomix con Sauro ciantini, in collaborazione col comune. per info e iscrizioni: www.slowcomix.it, slowcomix@gmail. com. gLi aNNi ’80: “felici e maledetti.che fine ha fatto Baby Jane?moda e clubbing firenze anni ‘80” (zona editrice) è il libro scritto da Bruno casini, la presentazione si tiene sabato 12 maggio alle 17 presso la biblioteca comunale, con l’autore e Barbara pienotti, marco Boni.


SCOPERTI IN CONTROLLI SCARICHI FOGNARI DOMESTICI NON REGOLARI uSiamo Bene OBBLigatOri SiStEMi di trattaMENtO dELLE aCqUE rEfLUE L’acQua, coSÌ Da controlli effettuati sul territorio da parte degli organi di vigilanza del comune sono state riscontrate diffuse irregolarità riguardo a scarichi domestici non collegati alla fognatura pubblica, recapitati a dispersione sul/nel suolo o in acque superficiali. Situazioni che non risultano essere state autorizzate, e che sono state quindi denunciate e sanzionate: complessivamente, 56, tra il 2010 e l’inizio del 2012. il comune ricorda che gli impianti di scarico privati nuovi ed esistenti, come di-

sposto dal Decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche nonché dal precedente decreto legislativo 152/1999, devono essere messi a norma con adeguati sistemi di trattamento delle acque reflue e autorizzati con espresso atto rilasciato dall’ufficio ambiente. il decreto prevede sanzioni pesanti: da 6.000 a 60.000 euro (con riduzione da 600 a 3.000 euro se case isolate).

MATERNITÀ ANCHE SE LAVORI IN PROPRIO

CNa LaNCia CaMpagNa iNfOrMatiVa riVOLta a LaVOratriCi aUtONOME E iMprENditriCi artigiaNE Lavoro autonomo al femminile. con tutele. Quelle previste dalla Legge 53/2000 sulla maternità. anche per le lavoratrici autonome infatti esistono nell’ordinamento tutele specifiche sulla maternità per conciliare tempi di vita familiare con il lavoro. e’ possibile grazie all’indennità di maternità corrisposta dall’inps e alle opportunità previste dalla Legge 53/2000. opportunità che non tutti, forse, conoscono. e proprio per questo la cna del mugello ha pensato di lanciare una campagna informativa rivolta in particolare alle imprenditrici artigiane, che è sostenuta dal comune di Borgo San Lorenzo: “Voglio essere mamma. maternità anche se lavori in proprio” è l’opuscolo che è stato realizzato dalla cna per essere distribuito e diffuso a lavoratrici autonome e imprenditrici artigiane del mugello. ormai da diversi anni anche le lavoratrici autonome, artigiane e commercianti, hanno diritto, indipendentemente dall’effettiva astensione dal lavoro, ad una indennità giornaliera di maternità per i 2 mesi precedenti la data effettiva del parto e per i 3 mesi successivi al parto. il trattamento giornaliero è pari all’80% della retribuzione minima del commercio e dell’artigianato (circa 930 euro mensili). ed oltre a queste tutele, la legge individua anche una serie di interventi finalizzati ad incidere sulla cultura organizzativa dell’impresa, con l’intento di radicare prassi che possano favorire la presenza femminile nei luoghi di lavoro. “L’esperienza ha però insegnato che le “buone prassi”, peraltro incentivate con finanziamenti che ne alleggeriscono l’onere gravante sull’impresa - sottolinea adriano gabellini, presidente cna area nord-ovest -, sono state promosse e realizzate quasi esclusivamente dalle grandi imprese. Si rende quindi necessario intervenire con misure che permettano alle politiche di conciliazione di

rUBiNEttO ChE gOCCiOLa? un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4000 litri di acqua all’anno, un foro di 1mm in una tubatura, provoca in un giorno una perdita di 2328 litri di acqua potabile. con una corretta manutenzione si risparmia acqua e denaro. iN CUCiNa non è necessario lavare la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente, è sufficiente lasciarla a bagno nel bicarbonato. per lavare le stoviglie, inoltre, teniamo presente che l’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante che consente anche un uso moderato di detersivi. SCariCO a dOppia Via oltre il 30% dei consumi idrici domestici sono imputabili allo sciacquone, poiché premendo il pulsante se ne vanno circa 10 litri d’acqua, non sempre necessari; per evitare sprechi inutili si può dotare lo scarico del wc con sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze. anche nel caso dello sciacquone, poi, è importantissima la manutenzione, visto che un wc che perde può consumare anche 100 litri al giorno.

raggiungere in modo ramificato tutto il tessuto produttivo e particolarmente le piccole e medie imprese ed i lavoratori autonomi. occorre che la conciliazione tra lavoro e famiglia divenga una pratica diffusa, superando una fase, purtroppo ancora di sperimentazione che, seppur meritevole, resta però troppo marginale ed elitaria”. La normativa prevede tra l’altro il sostegno economico alle aziende che attuino interventi per consentire alla lavoratrice madre (o al padre) di usufruire di particolari forme di flessibilità del lavoro, di attivazione di part-time reversibili, di programmi di formazione per il reinserimento di lavoratori e lavoratrici dopo il periodo di congedo per maternità, paternità e parentale. Sono previsti anche contributi economici per realizzare progetti che consentano ai titolari di impresa di avvalersi della

collaborazione o sostituzione di soggetti in possesso dei necessari requisiti professionali, per esigenze legate alla maternità o alla presenza di figli minori. “e’ un’iniziativa concreta, utile - afferma il sindaco giovanni Bettarini -, per far conoscere il più possibile questa opportunità di cui anche le lavoratrici autonome e imprenditrici artigiane possono beneficiare, e dunque la sosteniamo in pieno”. gli fa eco l’assessore alle politiche di Salute Silvia giovannini: “investiamo il 10% del bilancio comunale negli asili nido, per offrire alle mamme e ai piccoli servizi di qualità e momenti educativi di crescita. e l’impegno è a continuare a migliorare e ad ammodernare i servizi”. presso la sede cna del mugello (in piazza m.L. King) è attivo un punto informativo per ulteriori informazioni e chiarimenti..

CAPANNORI “STUDIA” REMIDA CENSIMENTO, ECCO I DATI Si è chiuso il censimento della popolazione. ecco i primi dati ufficiali: residenti censiti 17.894 di cui: 8.603 uomini e 9.291 donne - 1.661 cittadini stranieri cittadini irreperibili al censimento 442 cittadini censiti a Borgo S. Lorenzo ma non residenti 103 famiglie censite 7.415, di cui famiglie monocomponente 2.328 remida fa scuola. L’esperienza promossa dal comune di Borgo sta suscitando interesse, attenzione e curiosità in toscana. anche il comune di capannori, comune a “rifiuti zero” che può vantare una delle più alte percentuali di raccolta differenziata in italia, l’ha voluta conoscere più da vicino, con l’assessore

da pUBLiaCqUa 11 rEgOLE aNtiSprECO

all’ambiente alessio ciacci che è stato in visita al centro per rendersi conto di persona dell’organizzazione e delle attività. il centro remida è in piazza Dante 34, tel. 0558453414, info@remidabsl.it, www.remidabsl.it

per i cittadini residenti che non hanno risposto al censimento, l’ufficio anagrafe ha attivato le necessarie verifiche con la polizia municipale per un’eventuale cancellazione anagrafica, mentre i cittadini che si sono censiti nel nostro comune ma non risultano residenti, vengono chiamati dall’ufficio anagrafe a regolarizzare la propria posizione .

pEr L’aUtO BaSta iL SECChiO Lavare l’automobile con un secchio piuttosto che con acqua corrente consente un risparmio di circa 130 litri. in alternativa, l’auto può comunque essere portata negli autolavaggi autorizzati, dotati di un sistema di raccolta e depurazione dell’acqua usata. aCqUa piOVaNa O di riUtiLizzO pEr iL giardiNO innaffiare l’orto con acqua piovana raccolta ed i fiori e le piante con quella già utilizzata per lavare frutta e verdura può far risparmiare altri 6.000 litri di acqua potabile all’anno. ChiUdErE iL rUBiNEttO mentre ci si rade o ci si lavano i denti non è necessario tenere il rubinetto costantemente aperto; così pure quando si lavano i piatti o ci si fa lo shampoo si può raccogliere l’acqua in un contenitore o nel lavello e non usare l’acqua corrente per tutto il tempo. Questi comportamenti consentono ad una famiglia di tre persone un risparmio di circa 6.000 litri di acqua all’anno. MEgLiO farE La dOCCia fare la doccia al posto del bagno in vasca consente un risparmio di 1.200 litri di acqua potabile all’anno. per una doccia si possono consumare dai 20 ai 50 litri di acqua, quasi cinque volte meno di un bagno in vasca. iL rOMpigEttO applicare un rompigetto al rubinetto di casa arricchisce d’aria il getto dell’acqua consentendo un risparmio che per una famiglia di tre persone può ammontare fino a 6.000 litri all’anno. a piENO CariCO È MEgLiO utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico consente un risparmio di acqua e di energia elettrica. per quanto riguarda l’acqua il risparmio può ammontare fino circa 10.000 litri all’anno per famiglia. riSpEttiaMO L’aMBiENtE Spesso per la pulizia delle stoviglie e della casa viene utilizzata una dose eccessiva di prodotti chimici aggressivi. Scegliere detersivi compatibili con l’ambiente e mettere attenzione nel non gettare negli scarichi di casa rifiuti solidi può evitare l’inquinamento dei torrenti dei fiumi e dei mari. E pEr LE fEriE ... Quando si va in ferie o, comunque, ci si assenta da casa per lunghi periodi, è buona norma chiudere il rubinetto centrale dell’acqua evitando sorprese sgradevoli dovute a rotture o avarie improvvise dell’impianto..

Direttore: Giovanni Bettarini • Direttore responsabile: Johnny Tagliaferri • Redazione: Ufficio Stampa - Piazza Dante, 2 - 50032 Borgo San Lorenzo uffstampa@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • urp@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it registrazione al tribunale di firenze n. 3093 del 7/1/1983


ancora un BaBY SinDaco “roSa”

È BiaNCa CrESCiOLi, iNSiEME a LEi ELEtti i 6 aSSESSOri c’è un nuovo sindaco dei ragazzi alle scuole medie, Bianca crescioli. con una nuova giunta: giulio chiti vicensidaco; Laura Soriani, assessore a ‘Benessere e scuola’; Lorenzo zoppi, assessore a ‘Benessere e ambiente’; Simone robledo, assessore a ‘Benessere e alimentazione (mensa)’; elia tagliaferri, assessore a ‘Benessere e sport’; ed infine, Jennifer Valeri, assessore a ‘Benessere e solidarietà’. il consiglio comunale dei ragazzi si

è rinnovato di recente, con l’elezione anche del baby sindaco e giunta. “e’ il 3° anno di questa bella esperienza, che è cresciuta e si è radicata, e che permette ai ragazzi di maturare impegno civico e responsabilità per i propri coetanei e non solo - sottolinea il sindaco Bettarini -. in tre anni di esperienza sono sempre state elette dei sindaci rosa, delle ragazze. e’ un bel segnale”.

LA BIBLIOTECA SI RIFÀ IL LOOK

partONO i LaVOri a tEttO, iNfiSSi, iNtONaCO La biblioteca comunale si rifà il look, con i lavori di restauro e sistemazione generale del tetto, degli infissi e dell’intonaco esterno che iniziano il 16 aprile. un intervento di quasi 194.000 euro (su finanziamento europeo gestito da galStart). per consentire l’esecuzione dei lavori in sicurezza, si rende necessaria la chiusura del piano superiore per circa un mese, tra aprile e maggio, e per tutto il tempo le sale lettura e studio non saranno disponibili. i servizi bibliotecari comunque non chiudono: continuano regolarmente i servizi di prestito delle novità librarie, prestito dei libri per bambini, prestito del multimediale (dvd e cd) e navigazione internet, prestito interbibliotecario. per i libri che sono conservati al primo piano il prestito si svolge regolarmente dalle 12 alle 13 e dalle 17,30 alle 19 mentre nelle altre fasce orarie si può lasciare alla reception al piano terra la “prenotazione” e il libro può essere ritirato la sera stessa. Sono in corso i lavori per l’ampliamento del cimitero comunale, in via caiani, con la realizzazione di 440 loculi e 100 ossari, per un investimento complessivo di 430.000 euro. tramite procedura negoziata affidamento dei lavori di completamento della pista ecoturistica

“18 ANNI IN COMUNE”, CITTADINI ITALIANI SI DIVENTA

nel tratto rabatta-Sagginale (105.000 euro circa, su finanziamento europeo gestito da gal-Start). Si è chiuso il 9 marzo il bando di gara relativo all’intervento di pavimentazione in pietra di via San martino, nel centro storico: un investimento di 193.000 euro (su finanziamento europeo gestito da gal-Start). La consegna dei lavori è

prevista in tarda primavera. in corso nell’area di Luco e grezzano i lavori di realizzazione dell’impianto di rilancio delle acque drenate dalla galleria tav sui torrenti Bosso e Bagnone, commissionati dalla regione toscana nell’ambito degli accordi compensativi dell’alta Velocità.

Il Comune di Borgo San Lorenzo ha aderito alla campagna “18 anni in Comune” , promossa da Anci con Save the Children e Rete G2Seconde Generazioni che è volta a informare i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri sulla modalità per richiedere la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni. Per esercitare il diritto a diventare cittadini italiani, quindi acquisire la cittadinanza, le seconde generazioni, cioè i figli di cittadini stranieri nati e cresciuti in Italia, hanno un anno di tempo dal compimento della maggiore età. Sul sito del Comune www.comune.borgosan-lorenzo.fi.it è scaricabile l’opuscolo informativo in formato pdf.

“VIVILOSPORT” “KonDizione” Di SucceSSo per i ragazzi Di “Kontatto” DA PROTAGONISTA

18-20 MaggiO 19a EdiziONE

Hanno scelto “Visita di condoglianze”, l’ironia folgorante di achille campanile, per la loro prima vera e propria pièce teatrale, i ragazzi e le ragazze di Kondizione, il gruppo che si è formato nell’ambito del progetto Kontatto. e allo spettacolo il 4 e 5 marzo all’auditorium del centro d’incontro il pubblico non è di certo mancato, anzi: sala piena, applausi e meritato successo per i giovani ‘attori’. Sono 15 i ragazzi di Kondizione: antonella cosentino, christian Balsamo, elisa De Blasio, francesca Siriani, giulio Hasanaj, Jan martin, margherita fallani, margherita moretto, matteo giardiello, nicolò di Bernardo, olimpia Bini, rita nencini, Serena Bechicchi, Samuele cantini (attori) e da matteo timori (regista). Da tempo impegnato in un percorso laboratoriale supervisionato da matteo timori, quest’anno il gruppo si è ingrandito e consolidato, e molto ha lavorato per mettere in scena lo spettacolo. il progetto Kontatto è un’iniziativa del comune, realizzata col supporto della regione toscana e coordinata dalla cooperativa alveare, e si rivolge ai giovani tra i 15 e i 30 anni, con diversi gruppi e attività (musica, giornalismo, giochi di ruolo, fotografia e molto altro). per iscriversi: la scheda d’iscrizione è scaricabile da www.portalegiovanimugello.it, va consegnata firmata presso il centro d’incontro (piazza Dante 33, tel. 055.8494533 tutti i giorni feriali dalle 15:30 alle 18:30); si può inviare una mail a: progettokontatto@gmail.com.

torna nel terzo fine settimana di maggio “Vivilosport mugello”, la “fiera dello Sport e del tempo Libero” che giunge alla 19esima edizione, e si ripropone come l’appuntamento principale per lo sport mugellano a chiusura delle stagioni agonistiche. tre giorni di sport, dal 18 al 20 di maggio, al foro Boario che diventerà ancora una volta una “palestra a cielo aperto”. e anche nella prossima edizione “Vivilosport” conferma la sua vocazione di manifestazione “giovane e in movimento”, ponendo in primo piano proprio la pratica sportiva da provare. tre giorni nei quali i protagonisti principali saranno le migliaia di visitatori che potranno cimentarsi nelle decine di attività presenti nell’area del foro Boario, dalla mattina alla sera. Spazio anche quest’anno alle scuole di Borgo San Lorenzo che caratterizzeranno con la loro presenza e le loro attività la giornata di apertura, confermando così la collaborazione tra il comune, gli organizzatori e la direzione didattica borghigiana.

“PENSIONATI IN FAMIGLIA” CON SDS-INPDAP

rifiNaNziatO prOgEttO aSSiStENza dOMiCiLiarE a pENSiONati pUBBLiCi NON aUtOSUffiCiENti

“pensionati in famiglia” è il progetto di assistenza domiciliare rivolto a pensionati pubblici non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti sostenuto dalla Direzione regionale toscana inps- gestione ex inpdap con un finanziamento di 170mila euro per il 2012, e fa parte del più ampio programma “anziano in fa-

miglia” della Società della Salute mugello. in particolare, il progetto prevede la gratuità delle prestazioni per l’assistenza domiciliare e l’inserimento nei centri semiresidenziali, esonerando quindi dalla compartecipazione al costo del servizio i pensionati inpdap. per la residenzialità temporanea

e di sollievo è prevista la gratuità della retta sociale mentre per i contributi per l’assistente familiare e per le famiglie che si assumono in proprio il carico assistenziale di congiunti affetti da grave forma di demenza, si prevede il contributo massimo sulla base dei livelli gravità.


<Cosa dicono i gruppi> interventi a cura dei gruppi consiliari

LiBErO MUgELLO

pEr BOrgO

pOpOLO dELLa LiBErtà

piÙ faENtiNa MENO aLta VELOCità tutti i giorni leggiamo sui giornali o su internet dei tantissimi problemi dei mezzi che trasportano sulla linea faentina i nostri pendolari dal mugello a firenze. ritardi, treni sospesi, carrozze sporche, freddissime o caldissime, sovraffollamento ecc. persino in occasione delle manifestazioni – che pur si ripetono ogni anno - trenitalia non è nelle condizioni di fornire un servizio decente come accade ogni volta a marradi per le sagre delle castagne e i mercatini di natale.

MEtaNO a pOLCaNtO. UN’OCCaSiONE ChE NOi E i CittadiNi di pOLCaNtO iNtENdiaMO COgLiErE Quest’anno, a causa di un inverno caratterizzato da temperature fisse sotto lo zero per un periodo di tempo prolungato più di altri, oltre ai danni e ai problemi sentiti un po’ ovunque, il peso del costo del GPL è stato particolarmente gravoso. Un problema che -a dire il vero- anche l’amministrazione aveva intravisto da tempo: in una assemblea pubblica aveva paventato anche l’ipotesi dell’installazione di centrali a biomasse, che tuttavia non ha avuto concreta realizzazione, come tante altre belle idee. Per Borgo-Lista Civica non intende continuare a permettersi di lasciare le idee a concetti astratti, ma vuole dare concretezza e tangibilità con una proposta popolare di delibera che intende cogliere un’occasione fornita dal comune di Vaglia. Vaglia, infatti, sta terminando i lavori per portare il metano a Mulinaccio, che peraltro in parte è di competenza territoriale del comune di Borgo. Vogliamo quindi impegnare l’amministrazione di Borgo ad avviare tutte le procedure progettuali e tecniche (ossia appena 800 metri di tubazione da Mulinaccio a Polcanto) e burocratiche necessarie alla metanizzazione della frazione, verificando anche le modalità più efficaci per recedere dal contratto attuale dell’oneroso GPL. Questa occasione è resa ancora più appetibile dal fatto che il gestore del servizio “Toscana Energia” ha pianificato, progettato e installato fino a Mulinaccio un condotto di diametro idoneo e sufficiente a servire anche Polcanto, che già è predisposto con una rete moderna e adeguata alla distribuzione del metano. Se si pensa poi che i lavori necessari sono sicuramente economicamente, progettualmente e di impatto ambientale ininfluente rispetto alla costruzione della centrale a biomasse, si chiude il cerchio. Per Borgo-Lista Civica, tramite la possibilità data dall’Art.64 dello statuto comunale di Borgo, ha voluto dare più forza alla mozione facendola sostenere dalla sottoscrizione di ben 265 firme dei soli residenti della frazione e si aspetta che questa venga discussa con attenzione e proficuamente prima in commissione e successivamente in consiglio comunale, nel rispetto della volontà dei firmatari, che nei numeri rappresentano largamente la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto della frazione. Questo si sottolinea proprio per ribadire il concetto dell’importanza del cittadino, delle sue opinioni, e del suo interessamento alla vita politica e sociale: Per Borgo-Lista Civica vede il cittadino come un elemento fondamentale che debba compartecipare con l’amministrazione perché il lavoro di questa è a lui e alle sue necessità reali rivolto. Tutti i cittadini sono invitati a contattarci, essi siano di una frazione o dello stesso capoluogo, in modo da promuovere iniziative similari legate a problemi concreti e tangibili del territorio.

rEgOLaMENtO UrBaNiStiCO: SiaMO prEOCCUpati i consiglieri comunali del pDL di Borgo San Lorenzo sono preoccupati per come sta evolvendo la situazione sul regolamento urbanistico, nonché per l’allungamento dei tempi per l’approvazione, il cui ritardo provoca seri danni all’attività edilizia del nostro comune. a chiarimento di detta situazione i consiglieri comunali pDL hanno presentato un’interrogazione che qui sotto riportiamo, al fine di far conoscere ai cittadini l’interessamento del partito verso i problemi che riguardano la nostra comunità.

Per Borgo - Lista Civica xborgo@gmail.com

I consiglieri comunali PDL di Borgo San Lorenzo

Siamo al degrado più totale. abbiamo assolutamente bisogno di investimenti sulla nostra linea locale, abbiamo bisogno dei 31 milioni, a tutt’oggi scomparsi, promessi come contropartita per la costruzione della taV nel mugello. potrebbero essere acquistati treni nuovi per sostituire gli ormai vetusti convogli utilizzati sulla linea. e mentre i nostri pendolari tutti i giorni combattono la loro battaglia per arrivare in orario al posto di lavoro assistiamo in tv ad un film già visto: quello della taV in Val di Susa. Le promesse che la politica nazionale fa per convincere quella popolazione sono le stesse con cui hanno convinto i nostri sindaci alla firma: tante contropartite, il lavoro alla popolazione, l’attenzione all’ambiente… e poi binari liberi per potenziare il trasporto merci e quello locale. promesse che si sono rivelate bugie, come abbiamo verificato in prima persona: • le contropartite spesso sono state solo ulteriori “affari” per caVet (parcheggi e strade realizzate direttamente con pessimi risultati – vedi parcheggio del tannino - senza che si sia mai saputo il loro costo), • i cittadini e le imprese mugellane che hanno lavorato per la taV sono state ben poca cosa, • il risultato sotto il profilo ambientale è il prosciugamento delle falde acquifere per circa 100 chilometri quadrati di territorio mugellano, • i treni merci sulla vecchia linea firenze Bologna sono diminuiti (così come in tutta italia) e il trasporto locale ha subito un contraccolpo quasi mortale. La taV in Val di Susa avrà costi spropositati ed in ogni caso i treni taV arriveranno tra più di 10 anni mentre la rete ferroviaria locale è in disfacimento ora in tutta italia e noi mugellani così come gran parte degli italiani abbiamo un bisogno urgente di muoverci su percorrenze corte: da casa al lavoro e allo studio. La crisi ci impone scelte di priorità: la priorità è il benessere delle nostre comunità, è la capacità di spendere denaro pubblico in piccole opere distribuite su tutto il territorio nazionale. ripensare ad un’opera inutile e cancellarla sarebbe oggi considerato da gran parte della popolazione italiana un gesto di grande consapevolezza. Piera Ballabio Lista Civica Libero Mugello liberomugello@yahoo.it

Interrogazione: regolamento urbanistico Borgo San Lorenzo, 07/03/2012 Considerata la Legge 1 della Regione Toscana che prevede l’approvazione del regolamento urbanistico entro 3 anni dalla data di approvazione del piano strutturale. Considerato che il 9 aprile 2012 saranno trascorsi i 3 anni previsti dalla Legge regionale e che entrerà in vigore la “Salvaguardia” prevista dalla stessa Legge (fino all’approvazione del regolamento), che di fatto comporterà il blocco dell’attività edilizia del territorio comunale, salvo piccoli interventi di manutenzione e interventi già autorizzati. Chiede al sindaco Di sapere se è a conoscenza di tale situazione e di quando intende portare all’approvazione in consiglio comunale il regolamento urbanistico. Di sapere a chi è stato affidato l’incarico di redazione e a che costo. Di sapere se e a chi sono state affidate consulenze esterne e il relativo compenso. I consiglieri comunali PDL cogliamo l’occasione per portare a conoscenza la cittadinanza anche di un ordine del giorno riguardante la sosta dei medici di famiglia nell’espletamento delle loro funzioni, a fine di facilitare il loro lavoro: Ordine del giorno: Sosta medici di famiglia Borgo San Lorenzo, 07/03/2012 Considerato il ruolo che svolge il medico di famiglia nell’espletamento delle proprie funzioni. Il Consiglio Comunale Impegna il sindaco a trovare una soluzione in cui i medici di famiglia, nello svolgere un servizio di salute pubblica, possano parcheggiare in tutte le aree del territorio compreso le aree a pagamento, senza aggravio di costi. confidiamo per questo ordine del giorno di trovare positiva accoglienza da parte di tutti i consiglieri comunali.

prOgrESSiSti dEMOCratiCi rifONdaziONE COMUNiSta E SiNiStra pEr BOrgO riVEdErE iL pattO di StaBiLita’ qUaNdO iL giOCO COMpitO ESSENziaLE diVENta dipENdENza di UN SiNdaCO negli ultimi anni abbiamo assistito Cerchiamo di capire e far capire alla crescente diffusione in molti che cos’è il patto di stabilità che si locali del nostro comune di slot attua nei Comuni con popolazione machines e di videopoker, con cui superiore a 5000 abitanti. moltissime persone, anche giovani, Esso è un accordo che lo STATO itatrascorrono molto tempo della proliano ha assunto con gli altri Stati pria giornata con la vana speranza di vincere dei soldi. il fenomeno è Europei in sede comunitaria, in ancora più preoccupante se con- base al quale anche gli enti locali, sideriamo che oltre alle slot ma- come l’amministrazione statale, chines ed i videopoker assistiamo devono contribuire alla realizzaall’esplosione dei giochi on line e zione degli obbiettivi, cercando di tenere sotto controllo l’indebitadelle agenzie per le scommesse. recentemente anche il ministero mento dei Comuni e la sua spesa della Sanità ha deciso di affrontare corrente, non fare mutui, dismetteil problema stabilendo che coloro re beni pubblici, bloccare le assunche soffrono di “ludopatia”, cioè di zioni, ecc... dipendenza dal gioco d’azzardo, Effettivamente il patto di stabilità, saranno presto curati dal Servizio detto banalmente, è una legge vosanitario nazionale. luta dai governi Berlusconi che vieL’attuale contesto di crisi economi- ta ai Comuni di superare un certo ca rende questo fenomeno anco- limite di spesa. ra più devastante, ci sono arrivate Il patto sta impedendo di fare delmolte segnalazioni di persone che le cose essenziali per la comunità; ci hanno chiesto di fare luce su quecome per esempio la manutenziosto fenomeno, informando la cittane delle strade, degli edifici scoladinanza sui reali rischi che derivano da questa nuova forma di dipen- stici, degli asili nido, aumento delle denza. oltre alle campagne infor- tariffe e servizi sociali ecc... mative è importante avviare anche Lavori che richiedono soldi, che il un’opera di sensibilizzazione nelle Comune ha, ma che non può spenscuole perché le stime nazionali ci dere. dicono che questo fenomeno inte- Se poi a questo perverso meccaressa per il 50% i giovani che privile- nismo di non poter utilizzare quei giano giochi e scommesse on line. soldi, si aggiunge pure l’obbligo di Secondo i recenti dati pubblicati inviare a Roma, dentro la Tesoreria dall’organizzazione mondiale della Unica Nazionale, i liquidi che il SinSanità, in italia 1,8 milioni d’italiani daco ha presso la tesoreria , che è sono a rischio ludopatia, mentre 1 gestita da una banca, significa che milione sono gli italiani per i quali poi quella banca avrà meno liquiil gioco d’azzardo è già una vera pa- dità per far credito alle imprese di tologia. oltre a questi numeri pre- questo Comune. occupanti, occorre sottolineare che Per questo è necessario per tutti in italia sono aumentati i casi di sei Sindaci del nostro Mugello che questro di slot machines e di videsi mobilitino , organizzando delle opoker irregolari, oltre alla chiusura di diverse agenzie di scommesse manifestazioni pubbliche con la gestite dalla criminalità organizzata. popolazione, da coinvolgerla in per questi motivi abbiamo deciso difesa dell’autonomia del proprio di presentare una mozione in con- Comune. siglio comunale per approfondire Siccome è importante sapere cosa e contrastare il fenomeno del gio- comporta il patto di stabilità , di cui co d’azzardo nel nostro comune tutti parlano, ma pochi sanno davcoinvolgendo la terza commissione vero cos’è, come funziona e quali consiliare, la Società della Salute conseguenze porta in caso di sfomugello, le forze dell’ ordine e le ramento, è consigliabile all’ammiassociazioni interessate. non è am- nistrazione comunale di distribuire missibile tacere su questo fenome- ai cittadini un depliant in cui sarebno che sta assumendo i contorni di be utile spiegare, con molta sintesi una vera e propria piaga sociale. e semplicità, queste cose. Sarebbe opportuno discuterne , con i cittadini , in prossimità anche del prossimo bilancio del Comune.

Sandro Vignolini Paolo Omoboni Lorenzo Quartani Gruppo Progressisti Democratici e Sinistra per Borgo

Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista Andrea Boni


speciale salute

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SESSUALITÀ/1. Accanto all’Hiv ce ne sono di nuove e di “riemergenti”

Quelle malattie trasmesse in intimità Giulia Righi

D

ue, massimo tre su dieci: è il numero dei pazienti del Centro malattie trasmesse sessualmente della Asl 10 di Firenze che dichiara di utilizzare il preservativo. Il restante 70 per cento non lo utilizza o lo fa soltanto occasionalmente. A rivelarlo è un test proposto a settecento utenti della struttura, che ogni anno registra un flusso di 12-13mila pazienti, dei quali – fortunatamente - solo circa il 10 per cento è effettivamente affetto da patologie sessualmente trasmesse. A rivolgersi al centro sono soprattutto giovani dai 17 ai 30 anni: “Capita spesso che si tratti di ragazzi che hanno avuto un rapporto a rischio – spiega il reponsabile del centro, il professor Giuliano Zuccati – e arrivano da noi spaventati”. E il problema, si sa, è proprio questo: quando si parla di malattie legate alla sfera sessuale può più la paura a cose fatte che la prevenzione. Perché se negli anni ‘90 le campagne di comunicazione erano molte (e molto forti), come quelle sull’Aids, negli ultimi anni la percezione diffusa è che si sia abbassata un po’ la guardia. “Da quando, all’inizio del ventunesimo secolo, si è trovata la terapia per l’Hiv, si è cominiciato a intenderla come malattia cronica curabile ed è cambiata la percezione del rischio che se ne ha”. E invece si tratta di

una malattia serissima per la quale ancora non esiste un vaccino, e dunque solo una saggia accortezza può servire a evitarla. Ma, accanto a questa, che resta lo spettro più temuto, ci sono altre malattie cosiddette “riemergenti”: “Aumentano i casi di sifilide, gonorrea e infezioni da Chlamydia thrachomatis, un batterio che si comporta come un virus”. Altre malattie sessualmente trasmesse in aumento sono l’herpes genitale e l’hpv, il papilloma virus. Ma ci sono anche malattie “nuove” legate alla sfera sessuale: “Una variante nuova di una patologia esistente è il linfogranuloma venereo – spiega ancora il professor Zuccati

- nella particolare forma clinica che si presenta negli omosessuali, identificata dal 2006 in poi”. Insomma, le malattie legate alle abitudini intime sono molte, e quanto sia importante la prevenzione andrebbe ripetuto come un mantra: “La raccomandazione è quella, scontata, di cercare di avere sempre con sé dei preservativi. E di usarli – conclude il professore –. Tutte le volte che si hanno rapporti a rischio è bene poi rivolgersi a centri come il nostro, e occorre fare lo stesso se si rompe il preservativo”. Il centro si trova in piazza Indipendenza 11, al terzo piano, ed è contattabile telefonicamente all numero 055.6939654.

SESSUALITÀ/2. Vaccino ma non solo

Il papilloma virus, cosa è e come si cura T

ra le malattie legate alla sfera sessuale di cui si parla un po’ di più (e comunque ancora troppo poco, lamentano gli esperti) ci sono quelle legate ai papilloma virus (Hpv). Già, ma di cosa si tratta esattamente? I papilloma virus umani sono virus che si trasmettono per via sessuale e si replicano nelle cellule dell’epidermide. In natura ne esistono di oltre 120 tipi, e di questi oltre quaranta interessano l’epitelio anogenitale. È tra questi che si trovano gli Hpv definiti “ad alto rischio oncogeno”, che cioè sono collegati all’insorgenza di tumori, come il tipo 16 e 18. “In questo caso il virus penetra nel Dna della cellula e può causare il carcinoma della cervice uterina: ogni anno nel mondo si registrano 500mila nuovi casi ed è il secondo tumore delle donne, dopo quello della mammella”, spiega ancora il professor Zuccati dal Centro malattie sessualmente trasmesse. In Toscana, da anni, è stata avviata una campagna vaccinale gratuita per le ragazzine, per proteggerle da questi due tipi di Hpv. “Ma questo tipo di vaccino non copre contro gli Hpv 6 e 11, che sono invece responsabili dei condilomi più diffusi al mondo”, aggiunge Zuccati. E ancora: “Si stima che circa l’80-90 per cento delle persone incontri un Hpv nella sua vita, ma che solo il dieci per cento di questa popolazione sviluppi poi una malattia, mentre il restante 90 per cento elimina il virus dall’organismo nel giro di due anni”. La vaccinazione, che prevede tre iniezioni intramuscolari sul braccio nell’arco di sei mesi, è completamente gratuita per tutte le ragazzine residenti in Toscana, in età compresa fra gli undici e i sedici anni compiuti. Ci si può vaccinare gratuitamente nei Centri vaccinali delle Asl dopo aver ricevuto per posta la relativa convocazione. La Toscana, quest’anno, sarà tra l’altro la prima regione italiana ad adottare, progressivamente nelle varie Asl, il test Hpv in sostituzione dell’attuale pap test, per le donne over 35. Il nuovo test avrà validità quinquennale anziché /G.R. triennale.

LA FOTOgRAFIA. Da un recente convegno non vengono fuori dati particolarmente rassicuranti

I toscani, un popolo di sedentari Nella nostra regione un bambino su tre è sovrappeso o addirittura obeso, mentre l’attività fisica è limitata a tutte le età, con un aumento marcato degli “amanti della poltrona” negli ultimi anni. anche sul fronte del fumo le cose non vanno bene

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ella nostra regione un bambino su tre, fra gli 8 e gli 11 anni di età, è sovrappeso o addirittura obeso e fa poca attività fisica. È questa la (preoccupante) fotografia emersa da un recente convegno che si è tenuto a Firenze, dal titolo “Guadagnare salute in Toscana”. E se le cose non vanno bene sul fronte “bilancia”, il panorama non è particolarmente roseo nemmeno per quanto riguarda l’attività fisica. Nella nostra regione un intervistato su tre nell’ambito del rapporto nazionale “Passi 2010” (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) può essere definito fisicamente attivo, il 39% parzialmente attivo, mentre quasi un terzo risulta completamente sedentario (28%). I dati toscani sono praticamente sovrapponibili alla media nazionale (33% attivi, 37% parzialmente attivi, 31% sedentari). Hanno però avuto un picco notevole: dal 2007 al 2010 la percentuale di sedentari è aumentata passando, in Toscana, dal 24 al 28 per cento. E nella nostra regione l’aumento più marcato

si osserva proprio nel 2010: dal 25 al 28 per cento in un solo anno. Solo un intervistato su tre riferisce di aver ricevuto da medici o operatori sanitari il consiglio di praticare attività fisica regolarmente. E metà delle persone parzialmente attive e un quinto dei sedentari percepiscono il proprio livello di attività fisica come “sufficiente”. La sedentarietà aumenta con l’aumentare dell’età ed è più frequente nelle donne, nelle persone con un grado di istruzione minore e con molte difficoltà economiche. Anche sul fronte fumo non emergono dati positivi, per quanto invariati: dallo studio Edit 2011 presentato in Regione nel dicembre scorso emerge che tra i ragazzi il fumo è un’abitudine ancora in crescita. La proporzione di studenti che ha provato a fumare resta invariata (65 per cento) rispetto alla prima rilevazione del 2005, mentre aumenta la percentuale di coloro che sviluppano una vera e propria abitudine (19,2% nel 2005, 24,1% nel 2011). Anche in questa terza edizione dello studio si conferma che le femmine superano i coetanei maschi: il 25,7% delle studentesse fuma regolarmente e il 15,3% lo fa occasionalmente, contro, rispettivamente, il 22,6% e il 12,7% degli studenti maschi. Senza distinzione di genere, 15 anni è l’età in cui i ragazzi inizia/B.S. no a fumare con regolarità.


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Aprile 2012

LA cITTÀ VERdE/1. Pochi spazi a Campo di Marte, l’oscar va all’Isolotto: il punto della situazione

Il giro di Firenze in trecento giardini: promossi e bocciati Gianni Carpini

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a maglia verde spetta al quartiere 4, quella nera se l’aggiudica Campo di Marte, dove ogni residente può contare solo su 8 metri quadrati di giardino pubblico. Va invece molto meglio diladdarno, tra l’Isolotto e Legnaia. Qui, facendo due calcoli, il rapporto persone/prati è il migliore: per ciascun cittadino ci sono 23 metri quadrati di erba e alberi. Sul secondo gradino della “top-green”, prendendo in considerazione le aree gestite dal Comune, si trova il quartiere 3 (Galluzzo-Gavinana) con 21 metri quadri pro-capite. Medaglia di bronzo per il centro storico, che però è favorito dall’esistenza dentro i suoi confini del parco più esteso, le Cascine. Una presenza “ingombrante” che fa salire il verde disponibile per ogni residente quasi a quota 20 mq. La zona maggiormente popolata, quella di Novoli e Rifredi, è in quarta posizione (13 mq), ma guardando il rapporto tra giar-

dini ed estensione totale il quartiere 5 è promosso nelle prime tre posizioni. In tutto il territorio comunale lo spazio per passeggiate, jogging e giochi si estende per quasi sei chilometri quadrati, il 6 per cento della superficie complessiva. “Firenze è in una situazione intermedia – spiega il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza - non va male come al Sud, ma non siamo ai livelli altoatesini. È una condizione di limbo: per usare un termine calcistico, siamo a metà classifica. Ci salvano i grandi contenitori come Cascine e Albereta”. Sono oltre 310 i parchi e i giardinetti distribuiti nell’intera città. Ottantamila gli alberi curati dai tecnici del Comune, 1.500 i giochi per bambini. Il più ricco, rispetto alla sua grandezza, è il quartiere 1, ma il primato lo deve in gran parte ai 160 ettari che vanno da piazza Vittorio Veneto a ponte all’Indiano. Palazzo Vecchio mira a unire, grazie a una nuova passerella pedonale, il polmone cittadino e il parco dell’Argingrosso, sull’altra sponda dell’Arno. Per Legambiente non basta. “Firenze non deve respira-

re corto, ma guardare a tutto l’hinterland – dice ancora il presidente dell’associazione – prevedere nel piano strutturale aree verdi a dieci minuti da casa è un aspetto assolutamente condivisibile”. L’operato della giunta Renzi è promosso però con riserva. “Ciò che manca nel regolamento urbanistico – prosegue Ferruzza - è la realizzazione di corridoi ecologici tra le zone naturalistiche della piana e le grandi Cascine. Stiamo pensando a una lunga striscia di verde che connetta il parco fluviale al centro urbano, dall’Albereta giù fino a Signa, grazie a una rete di percorsi ciclopedonali, le cosiddette greenway”. Strade verdi anche per la fauna urbana: gli ambientalisti segnalano ad esempio la presenza di aironi e germani reali ai piedi di ponte all’Indiano. “È un progetto ambizioso – risponde Caterina Biti, assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio, ultima arrivata in giunta – un aspetto su cui sarà necessario lavorare, ma è una proposta che va nella direzione già intrapresa dall’amministrazione per quanto riguarda vivibilità urbana e mobilità dolce”.

alberi, giochi e prati: Il Reporter fa due conti. Nel quartiere dello stadio ci sono solo otto metri quadrati di natura per ogni abitante, mentre va meglio dall’altra parte dell’arno. E legambiente propone corridoi ecologici lungo gli argini del fiume Q1 GiarDino Delle roSe

Q2 GiarDino Del meZZetta

Q3 albereta e anConella

Sculture con vista sul cupolone

Il verde si rifà il look

Due in uno: doppia “A” lungo l’Arno

L’area, quasi 26mila metri quadrati, è stata al centro di problemi e varie segnalazioni da parte dei residenti. In cantiere c’è la sua risistemazione: nuovo assetto per il verde, aree giochi per bambini e uno spazio per il fitness. Attrezzature dedicate agli sportivi anche ai giardini di Campo di Marte, grazie al contributo di uno sponsor.

Tredici ettari che corrono sulla riva sinistra dell’Arno, stretti tra due ponti (Verrazzano e Varlungo) e dove sono presenti molte realtà sportive. Con la bella stagione tornano gli eventi all’Anconella, grazie al cartellone di iniziative curate dall’associazione Cambiamusica. Sempre all’Anconella è stato costruito il nuovo deposito barche dei canottieri.

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Apertura tutto l’anno, non solo nel periodo di fioritura. Il giardino delle rose, sotto il piazzale Michelangelo, ospita dodici opere dello scultore Jean Michel Folon ed è visitabile da gennaio a dicembre. Anche il vicino giardino dell’Iris potrebbe presto ospitare mostre d’arte. Sempre nel Q1 sbloccato il restyling di piazza d’Azeglio, da concludere entro la primavera 2013.

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LA cITTÀ VERdE/2. Il polmone “green” e i festini senza regole: arrivano i volontari anti-degrado

Un patto per salvare le Cascine. Funzionerà? Luca Squarcialupi

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omo avvisato, parco salvato. In soldoni è questa la strategia di Palazzo Vecchio per liberare le Cascine da sporcizia, rumore ed eccessi alcolici, alla base anche di qualche rissa: o i gruppi di persone che utilizzano gli spazi verdi si autoregolamentano oppure scatteranno i controlli serrati della polizia municipale. Questo l’aut aut di Palazzo Vecchio in vista di una stagione che si preannuncia, come da qualche anno a questa parte, rovente. A finire nell’occhio del ciclone è soprattutto la comunità peruviana, 5.600 anime a Firenze, diecimila in tutta la Toscana, che ha eletto a proprio punto di ritrovo il prato davanti all’ippodromo del Visarno. Qui ogni fine settimana, bella stagione permettendo, si danno appuntamento centinaia di persone, che banchettano, bevono alcolici e ascoltano musica, sparata a tutto volume. La novità di quest’anno sono i volontari anti-degrado: un gruppetto di cittadini di origine sudamericana, una decina in tutto, si è impegnato a far rispettare le regole agli altri connazionali durante i mega-ritrovi all’aria aperta. Al compromesso si è arrivati dopo mesi di incontri, ma il successo del patto salva-parco potrà essere valutato solo di settimana in settimana. La squadra capitanata dall’assessore al decoro Massimo Mattei ha scelto la via della diplomazia, coinvolgendo il consolato, prima di ricorrere al pugno duro. “Abbiamo raggiunto un accordo e ne siamo contenti, ma se le regole non

Q4 parCo Di villa StroZZi

Q5 eX meCCanoteSSile

FUori porta parCo Di pratolino

Un bosco in mezzo alla città

Erba nella vecchia area industriale

La casa del gigante dell’Appennino

Dagli “autoctoni” è chiamato semplicemente “il boschetto”: otto ettari e mezzo di verde sulla collina compresa tra Bellosguardo, via di Soffiano e via Pisana. Al suo interno anche una villa: dopo il trasloco del Polimoda, qui potrebbero prendere posto uffici del Comune. Sempre nel Q4 risistemazione in vista per viale dei Bambini.

Mentre continua la discussione, va avanti il progetto per aprire il giardino ai cittadini. In cantiere c’è la creazione di un’area verde, con attrezzature e giochi per bambini. Altro luogo, altro progetto: entro ottobre dovrebbero essere conclusi i lavori all’ex scuola Caterina de’ Medici, con la creazione di un giardino da 350mila euro.

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Celebre è la scultura del Giambologna (il colosso dell’Appennino) che domina un laghetto artificiale. Nacque alla metà del ‘500 per volere di Francesco I dei Medici, nell’800 passò ai Demidoff, dal 1981 è in mani pubbliche. Ogni anno, nel parco, si svolgono iniziative e visite guidate, oltre a osservazioni astronomiche.

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verranno rispettate – avverte – entrerà in azione la polizia municipale”. Chi vive nella zona, però, rimane scettico. In particolare gli abitanti di lungarno dei Pioppi, in linea d’aria proprio di fronte al prato incriminato. La questione dei festini alle Cascine si trascina da tempo, ma finora non è stata trovata una soluzione. Il 2011 è stato un anno da scordare per il “city park” fiorentino, alle prese con una situazione fuori controllo, grigliate non autorizzare, siepi trasformate in latrine, risse e residenti sul piede di guerra per gli schiamazzi, diurni e notturni. “Il Comune è stato fermo nelle sue richieste – spiega Manuel Veramendi, console generale del Perù a Firenze – in più occasioni, durante l’inverno, abbiamo informato tutti i rappresentanti della comunità che questa situazione non può andare avanti, altrimenti saranno prese misure drastiche. Ci sono delle norme da osservare e un comportamento decoroso da tenere. Ovviamente starà al singolo attenersi a un buona condotta. Da parte nostra – auspica – c’è la speranza che tutto vada per il meglio”. Gli happening delle Cascine non sono legati a particolari avvenimenti, si spiega dal consolato, ma sono un’occasione di ritrovo per gran parte della comunità peruviana. Durante gli incontri degli scorsi mesi era stata paventata l’ipotesi di un cambio di location, eventualità poi accantonata. “Non vogliono lasciare le Cascine, è un luogo pubblico e hanno diritto a starci, come ogni cittadino - precisa l’assessore Mattei – abbiamo raggiunto un’intesa: la comunità si è impegnata a rispettare le regole, quelle stesse regole che valgono per tutti i fiorentini, come il decoro e la pulizia”.

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scenari

Aprile 2012

LA cITTÀ IMMAgINATA. Viaggio tra idee e proposte che non hanno mai visto la luce

Ecco la Firenze dei progetti irrealizzati Ludovica V. Zarrilli

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arebbe senza dubbio una Firenze diversa. Più contemporanea? Forse. Quel che è certo è che se schioccando le dita ci ritrovassimo per magia nella città in cui tutti i progetti proposti negli anni fossero stati trasformati in realtà, avremmo sicuramente davanti agli occhi una Firenze inedita. Più bella o più brutta è difficile stabilirlo, ma sicuramente

FoCUs Facoltà di Architettura

Il prof e i sogni degli studenti

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ascate tra Ponte alle Grazie e Ponte Vecchio, il Campanile di Giotto nel bel mezzo di Manhattan e poi una maxi piscina in mezzo al colonnato degli Uffizi e un campo di grano in piazza della Signoria. Sono solo alcuni degli sguardi visionari che gli studenti del corso di grafica della Facoltà di Architettura hanno realizzato negli ultimi anni sotto la guida del loro professore e mentore, Marcello Scalzo. È stato lui a dar vita a quello che col tempo è diventato un tormentone, quella “Firenze Immaginaria” – oggi diventato anche un bel volume illustrato (Edizioni Edk, 127 pagg., 35 euro) – che proietta sulla città le fantasie degli studenti. “Con questo e altri progetti, come Tram vai a Firenze – spiega Scalzo – tento di accendere una lampadina nella creatività dei ragazzi, il primo passo per sviluppare poi progetti più complessi”. Il volume è dedicato ai ragazzi che hanno frequentato il corso e a Giuseppe Poggi. “L’anno scorso ricorreva il secondo centenario dalla nascita dell’architetto – continua il professore – e nessuno si è preso la briga di ricordarlo. E invece il Poggi è stato un progettista visionario e lungimirante. È stato lui a dare alla città un sistema efficace di viabilità quando di auto non ce n’era nemmeno l’ombra”. Un “gioco”, quello di immaginare una Firenze diversa, che tira fuori idee nuove e buoni propositi. “L’obiettivo è anche quello – chiosa Scalzo - di provocare una scintilla, di accendere un dibattito ogni giorno nuovo”.

guarda le foto su

stenteremmo a riconoscerla. Proviamo a immaginarla iniziando dalle proposte più recenti, come il ritorno alla pavimentazione in cotto per piazza della Signoria. Il fulcro della città sarebbe tinto di rosso, tornando al look delle origini, del periodo in cui – eravamo nel Quattrocento - Savonarola fu bruciato sul rogo. Ma la proposta, fatta da Renzi lo scorso febbraio, sembra non aver riscosso grandissimi consensi. Sorte un po’ incerta anche per la loggia progettata dal giapponese Arata Isozaki per l’uscita degli Uffizi in piazza del Grano, che ha visto schierarsi squadre di esperti pro e contro. Oggi è tutto fermo al palo, tra chi spera che si farà e chi giura che rimarrà un altro progetto irrealizzato. Spostandosi verso piazza San Lorenzo e guardando una delle chiese più belle della città torna in mente il desiderio espresso dall’attuale presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, insieme ai rappresentanti degli albergatori, di completare la facciata della basilica a distanza di quasi cinquecento anni da quando Michelangelo Buonarroti l’aveva pensata e poi lasciata incompiuta. Anche que-

la piattaforma di lungarno

piaZZa della

signoria

colomBo

ripaVimentata in cotto

la loggia di isoZaKi

san lorenZo

come l’aVeVa immaginata

michelangelo

Dalla discussa loggia di isozaki agli Uffizi alla piattaforma galleggiante sull’arno, fino alle scale mobili per il Piazzale e all’ufficio per il turismo simil apple store in piazza della Repubblica: breviario delle opere rimaste sulla carta o ancora in cantiere. Forse

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sta proposta (per fortuna?) sembra non aver trovato sostenitori. Stessa mente ma location diversa per il progetto di collegare il rione di San Niccolò con il piazzale Michelangelo, oggi “allacciate” sì ma con le ripide rampe progettate da Giuseppe Poggi e con i viali in salita. Anche qui Giani aveva detto la sua: “Perché non collegare la parte più bassa con quella più alta tramite un sistema di scale mobili?”. L’idea venne avvalorata (per poi essere dimenticata) da vari sopralluoghi sul posto e fu fatta una bozza di preventivo di spesa. Ma non è finita qui: per dare il benvenuto ai turisti in visita nella città del giglio, al principio della sua carriera da sindaco, Matteo Renzi aveva abbozzato l’ipotesi di costruire un cubo di cristallo sulla falsa riga dell’Apple store sulla quinta strada a New York nel bel mezzo di piazza della Repubblica, salvo poi smettere di parlarne da un momento all’altro. E che dire di un Arno navigabile e della piattaforma galleggiante con annessa scacchiera in stile Marostica che era stata paventata per i dintorni di lungarno Colombo? Sembrava cosa fatta e invece è – metaforicamente - naufragata. E se all’ultimo piano del poco frequentato parcheggio di piazza Alberti, in un momento dato, si voleva organizzare un drive in, sotto la fontana all’esterno della Fortezza da Basso sarebbe in cantiere la creazione di un nuovo padiglione fieristico, con tanto di soffitto in vetro. Questo, ad oggi, sembra l’unico progetto ad aver ancora qualche chance di venire realizzato. Ma, visti i precedenti, chi può dirlo?


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L’AddIO. Dopo il clamoroso tonfo (0-5) con la Juventus è arrivato l’annuncio del divorzio

Corvino, sette anni tra top e flop le strade del club viola e del direttore sportivo si separano. Tanti i successi che hanno caratterizzato la sua gestione, tanti i big portati sulle sponde dell’arno, da Frey a Jovetic. Ma anche molti errori

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Lorenzo Mossani

T

utti i grandi amori, quando finiscono, lasciano dietro di loro nostalgia e passione, amore e odio. Corvino e la Fiorentina si sono detti addio dopo il clamoroso Fiorentina-Juventus 0 a 5 di marzo. Un punteggio e una partita che hanno fatto traboccare il vaso. Una sconfitta terribile, “storica”, contro la nemica di sempre che ha sancito la fine di un’era, quella di Corvino. Troppa la rabbia dei tifosi, per la società l’obbligo di prendere una decisione in tempi rapidi. E il 18 marzo, il day-after il disastro sportivo, è arrivato l’annuncio. La crisi del settimo anno è stata letale. La storia tra Corvino e la Fiorentina era infatti iniziata proprio sette anni fa. Nell’estate del 2005, dopo sette stagioni da direttore sportivo a Lecce, il “Corvo” era passato a occupare il medesimo ruolo nella Fiorentina, diventando ben presto un beniamino dei tifosi. Negli anni trascorsi alla Fiorentina

la squadra da lui costruita ha conquistato quattro qualificazioni (di cui due non disputate a seguito dei fatti di Calciopoli) consecutive alla Champions League, una semifinale di Coppa Uefa, una semifinale di Coppa Italia e un ottavo di finale di Champions. Tra gli acquisti effettuati in quegli anni spiccano quelli di Sébastien Frey, Alessandro Gamberini, Riccardo Montolivo, Luca Toni, Adrian Mutu, Alberto Gilardino, Felipe Melo, Juan Manuel Vargas, Stevan Joveti� e Valon Behrami, oltre a molti altri giovani promettenti del panorama europeo come Kuzmanovi� e Osvaldo. E la lista potrebbe continuare. Naturalmente, oltre ai successi sono arrivati anche i flop: Mazuch, Hable, Savio, Castillo, Da Costa, Cacia, Bolatti, Jefferson, Felipe, quasi tutto il mercato estivo 2011/12, ma anche qui la lista potrebbe andare avanti. Sicuramente l’annuncio dell’addio di Corvino ha diviso la tifoseria: odio e amore. Forum, siti, social network si sono equamente divisi nei giudizi sul ds. Non lo ha fatto Carlo Pallavicino, agente di Montolivo, che a Radio Blu si è espresso con durezza nei confronti del direttore

sportivo: “Dopo l’annuncio dell’addio di Corvino la gente sana di mente stapperà le bottiglie. Inizia un nuovo ciclo per la Fiorentina, potranno finalmente arrivare tutti i giocatori senza esclusioni. I Della Valle hanno sbagliato il cavallo sui cui puntare. Ci si è liberati di un problema che affliggeva da anni. La Fiorentina da stasera è terra libera”. Reazione più pacata quella di Giancarlo Antognoni: “In questi anni – ha detto a una radio nazionale - ci sono stati evidenti errori della società, anche se poi i giocatori non hanno reso secondo le aspettative. Inoltre manca una spina dorsale che derivi dal settore giovanile, basta vedere che fine ha fatto Camporese. Dopo Prandelli sono cambiate molte cose, ma diamo tempo a Rossi anche nella prossima stagione. Serve chiarezza, i Della Valle hanno fatto molto ma c’è troppo assenteismo, non devono illudere la gente. Ciò che si può imputare a Corvino nella sua esperienza fiorentina è che ha fatto tutto da solo. Il suo errore è stato quello di fare il solitario, di sobbarcarsi tutte le responsabilità, e nel calcio di oggi è impossibile”.

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IL PERSONAggIO. Passato e presente di Behrami, ormai entrato nel cuore dei tifosi

Valon, il Franchi ha il suo gladiatore accolto con un po’ di scetticismo, si è conquistato una maglia da titolare fisso grazie a corsa e cuore. Proprio a Firenze segnò il suo primo gol in serie a Lorenzo Mossani

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n questa travagliata stagione della Fiorentina c’è un giocatore che è entrato nei cuori dei tifosi per abdicazione, attaccamento alla maglia o, forse, perché più semplicemente è impossibile non trovare Valon Behrami non stremato al termine di una partita. L’agonismo e la corsa sono due doti che non mancano certo al centrocampista, ma gli ingredienti del cocktail che fa di Behrami un giocatore unico non sono certamente solo questi. Scaviamo nella sua storia per capire la carriera che ha forgiato la tempra del gladiatore viola. Nella Fiorentina è arrivato tra un po’ di scetticismo durante il mercato di “riparazione” di gennaio 2011, nel pieno della sua maturazione d’atleta. È cresciuto calcisticamente nelle giovanili dello Stabio e del Chiasso, per poi passare nel 2000 al Lugano. Ed è proprio con la maglia del Lugano che Behrami, entrato in prima squadra nell’estate del 2002, si è messo in luce come talentuoso esterno di centrocampo. Dopo una sola stagione nella serie B elvetica Valon attira su di sé l’attenzione di club prestigiosi come Liverpool, Inter, Udinese e Genoa. Alla fine ad avere la meglio sono proprio queste ultime due società, che ne acquistano in comproprietà il cartellino. Behrami, non ancora pronto per provare l’avventura nella massima serie, passa al Genoa, dove milita nella stagione 2003-2004. L’anno successivo l’Udinese cede la propria metà del cartellino e Behrami passa all’Hellas Verona, dove si mette in luce nel campionato di serie B 2004-2005. Nell’estate 2005 Valon conquista la Serie A, acquistato per metà dalla Lazio. Il 19 febbraio 2006 segna il suo primo gol nella massima serie proprio all’Artemio Franchi di Firenze, contro la sua futura squadra. La partita termina 2-1 per i biancazzurri. A Roma esplode calcisticamente in maniera definitiva. Nel 2007, dopo la cessione di Massimo Oddo al Milan, Behrami si adatta al ruolo di terzino destro. L’allenatore? Delio Rossi. L’anno dopo comincia la sua avventura in Premier. Domenica 1° marzo 2009, durante il match contro il Manchester City, arri-

va il primo stop della sua carriera: ginocchio e caviglia effettuano un’innaturale torsione, mentre i tacchetti restano fissi a terra. Il giocatore sviene e per cinque minuti viene soccorso in campo, prima di lasciare il terreno di gioco in barella e con la maschera d’ossigeno applicata sul volto. La prima diagnosi parla di un lungo stop e di una probabile operazione chirurgica. Dopo il buio arriva però la rinascita. Una rinascita che ha un preciso colore: il viola. Nella Fiorentina è un titolare fisso. Tutti possono andare in panchina ma non lui, il gladiatore del Franchi.

Valon Behrami

AMARcORd. A Pasqua Milan-Fiorentina. Nel 2000/01 un trionfo indimenticabile

La notte in cui Rui schiacciò il Diavolo S

i gioca nel weekend di Pasqua, quest’anno, Milan-Fiorentina. Partita che ha quasi sempre visto il Diavolo partire favorito. Forse in questa stagione in maniera particolare. Il Milan in lotta per lo scudetto ha un potenziale che, sulla carta, fa della Fiorentina quasi una vittima sacrificale. Ma per fortuna nel calcio niente è deciso a priori. All’andata terminò 0 a 0: buon debutto per Delio Rossi in panchina, ma in questo caso chi ben cominciò si è trovato solo alla prefazione dell’opera. Il tecnico ha cambiato tutti i moduli possibile e il suo cammino in maglia viola è stato sancito da alti e bassi. E contro il Milan a San Siro non può nemmeno affidarsi alla cabala. Sono passati infatti sei lunghi anni dall’ultima vittoria della Fiorentina contro il Milan, un 3 a 1 al Franchi. Sperando che il futuro prossimo possa tingersi ancora di viola, torniamo con la memoria a un altro successo gigliato sul Diavolo. Stagione 2000/01, Franchi pieno. La Fiorentina ha voglia di stupire e gioco. Senza Bati, passato alla Roma nell’estate del 2000 ma con un Rui Costa nella sua migliore stagione. Rui, con

la fascia di capitano, è osannato dalla Fiesole. In quella magica serata si celebra l’amore tra il portoghese e i tifosi della Fiorentina. In Curva Fiesole si alza lo striscione “Fatih non parole”, omaggiando l’imperatore Fatih Terim allenatore della Fiorentina. La Fiorentina è padrona del centrocampo, il Milan è da subito alle corde. 15°: punizione di Rui Costa, palla scodellata sulla testa di Nuno Gomes e gol, Milan gelato, stadio impazzito. Successivamente lo stesso portoghese direttamente da calcio di punizione impensierisce Abbiati scheggiando la traversa. Il sipario si apre sul secondo tempo con i gigliati alla ricerca del raddoppio. E questa volta la “griffe” è dei gregari. Cois, lanciato da Torricelli, stoppa in area e colpisce di collo pieno, sassata all’incrocio. Partita chiusa, lo show no. Da quel momento in poi è un susseguirsi di occasioni per i viola. Il terzo gol porta la firma di un grande centravanti, Enrico Chiesa, al 27°. Al 42° ecco la gemma di Rui Costa, che ubriaca la difesa rossonera e, con un colpo di esterno magico, fissa il punteggio sul /Lor.Mos. 4-0. Nostalgia.


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sport

Aprile 2012

AUTO STORIcHE. Nuovo appuntamento con la Mille Miglia, che ricorderà anche Lucio Dalla

La “Freccia Rossa” torna a Firenze Simone Spadaro

centro di Firenze passando da via del Gelsomino, piazzale Galileo, via Nicolò Machiavelli, via Romana, ponte Santa Trinita, piazza della Signoria, piazza Duomo, piazza della Libertà, Ponte Rosso, via Bolognese, VagliaCafaggiolo, Passo della Futa e Passo della Raticosa, entrambi passaggi storici per gli appassionati del volante, con le loro curve emozionanti. Poi l’innesto sulla Strada Regionale 65 ormai in Emilia Romagna. Prove cronometrate sia in Umbria il 19 (all’andata) che in Toscana il 20 maggio (nel tragitto di ritorno). Sandro Binelli, segretario generale del comitato organizzatore, annuncia che “la qualità delle auto che parteciperanno all’edizione 2012 è davvero straordinaria. L’appello fatto ai collezionisti perché fossero candidati modelli diversi di auto è stato accolto in pieno. Siamo riusciti a dare un’ampia varietà di modelli che hanno corso la Mille Miglia storica e – aggiunge – abbiamo registrato un aumento nelle iscrizioni di auto che hanno realmente corso la Mille Miglia”. Ogni strada ha la sua storia, i suoi aneddoti, le sue tradizioni. In oltre ottant’anni di vita, i paesaggi ai margini delle strade sono cambiati, così come è cambiato il Paese. Ma qualcosa di immutato è rimasto: la passione per la Mille Miglia.

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nzo Ferrari l’aveva definita la corsa più bella del mondo, e anche se oggi si corre solo la rievocazione storica la Mille Miglia rimane una delle gare più avvincenti per auto storiche. Quasi 1.400 domande di iscrizione da tutti i continenti per una corsa che, quest’anno, si tiene dal 17 al 20 maggio e che ricorderà anche Lucio Dalla, artista recentemente scomparso e grande appassionato di auto, tanto che scrisse anche un brano dedicato proprio alla Mille Miglia e un altro su Tazio Nuvolari che fu, ai tempi d’oro, uno dei protagonisti della “Freccia Rossa”. L’artista recentemente scomparso dovrebbe essere ricordato proprio quando la carovana passerà dalla sua Bologna. Come sempre, saranno 375 le vetture in gara, di proprietà di collezionisti provenienti da tutto il mondo. Non mancheranno nemmeno le Ferrari. Ormai da qualche anno le rosse di Maranello fanno da cornice a Mercedes, Porche, Fiat, Aston Martin e a tutto quel museo viaggiante che incanta gli occhi di grandi e piccini. Il percorso presenta diverse novità, con la sosta il primo giorno a Ferrara e il secondo, come di consueto, a Roma. Poi i passaggi a Sirmione, Casal Maggiore e Manerbio, ma anche dalla Repubblica di San Marino. Come ogni anno la “Freccia Rossa” attraverserà Firenze e tutta la sua provincia sabato 20 maggio. Il percorso rimane inalterato rispetto alla scorsa edizione. Gli equipaggi, venendo da Siena, attraverseranno Barberino Val d’Elsa, poi Tavarnelle Val di Pesa, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnuzze-Bottai, il Galluzzo e a quel punto la carovana storica punterà sul

L’EVENTO. A maggio la World League maschile sarà di scena al Mandela Forum

Aria di grande pallavolo in città

M

anca ancora un mese. Poi si aprirà il sipario sul grande volley a Firenze. La World League di pallavolo maschile scenderà in campo al Mandela Forum, per un evento attesissimo dagli appassionati in programma dal 18 al 20 maggio: gli “attori” saranno Stati Uniti, Francia, Corea e Italia. “Si tratta di una straordinaria opportunità per Firenze – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – che prosegue nella direzione intrapresa da questa amministrazione per ospitare grandi eventi. Due anni fa abbiamo avuto i Mondiali di volley, ora questo importante appuntamento, che è uno degli eventi di spicco nel calendario di Firenze città europea dello sport. Abbiamo otte-

nuto l’organizzazione di questa fase – continua - grazie alla stretta sinergia fra il Comune, la Fipav e il suo presidente regionale Elio Sità. Sono certo che questa collaborazione ci consentirà di riportare nella nostra città, già ricca di praticanti e appassionati, la pallavolo ad alti livelli”. Rimanendo nel volley, ma passando al femminile, Firenze potrebbe ritrovare una squadra in serie A. Il Bisonte San Casciano dello stesso Elio Sità sta lottando contro Scandicci per la promozione diretta in serie A2. La squadra potrebbe giocare al Mandela in caso di promozione nella prossima stagione, perché il palazzetto di San Casciano /L.M. non è omologato per la A.

bASKET. Lamma alla Brandini-Claag per la salvezza

L’arrivo di Davide (e Laura)

C

ome nelle migliori storie da rotocalco lui, Davide Lamma, è il trentacinquenne d’esperienza arrivato a salvare le sorti della Brandini-Claag Firenze Basket mentre lei, Laura Chiatti, è una delle giovani attrici più gettonate nello star system italiano, ed è tra l’altro sul grande schermo proprio in questi giorni con la pellicola “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, dopo aver fatto sognare milioni di teenager italiani con pellicole a sfondo giovanilistico. I due fanno coppia ormai da anni, anche se qualche gossip sostiene che ogni tanto ci sia un po’ di ruggine, ma la favola del bel cestista ex Siena, Cantù, Milano, Reggio Calabria e Bologna e la splendida attrice regge. E chi lo sa che prima o poi non si possa vedere la bella Chiatti sugli spalti del Mandela Forum? Di certo c’è che il “colpo” fatto dai fiorentini non è da poco. Lamma è un leader vero e forse l’unico sulla piazza capace di guidare la squadra biancorossa verso la salvezza. Per lui l’esperienza è stimolante e farà da chioccia ai più giovani: da Amici a Monaldi fino a Giampaoli. Magari, se veramente sarà lui l’uomo della provvidenza in casa Brandini-Cla-

laura chiatti

e

daVide lamma

ag, non è da scartare l’ipotesi di un proseguimento di collaborazione con la squadra allenata da Paolini. Da quando è sceso sul parquet la svolta si è vista: squadra più quadrata e con maggiore fiducia nelle proprie possibilità. Scontati i play out salvezza per i fiorentini che però, con un asso nella manica in più, potrebbero non aver problemi e riguadagnarsi il diritto di partecipare al Campionato di Divisione Nazionale A. Se poi l’avvenente presenza di Laura Chiatti in tribuna riuscisse a far smuovere qualche spettatore in più attorno alla compagine gigliata, beh, sarà tutto di /Sim.Spa. guadagnato.


sport nel comune

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LA CORSA. La trentanovesima edizione si terrà il 22 settembre: le iscrizioni sono partite

Maratona del Mugello, è già countdown Carlo Marrone

La prima volta fu nel 1974: da allora è stato un successo crescente. Quarantadue

U

chilometri nella natura per la gara più antica d’Italia. “Quelle nelle metropoli hanno

n countdown sulla homepage del sito della Maratona del Mugello ricorda quanti giorni, ore e minuti manchino ancora alla partenza della trentanovesima edizione della corsa, in programma il 22 settembre prossimo. Da qualche giorno è possibile iscriversi alla gara che si svolgerà sul seguente percorso: Borgo San Lorenzo, via Faentina, Cardetole, San Piero a Sieve, Scarperia, i Crocioni, Senni, Bivio per Figliano, Luco del Mugello, Borgo San Lorenzo, Sagginale, Pontavicchio, Sagginale e Borgo San Lorenzo, per un totale di 42,195 chilometri. Un appuntamento imperdibile per i tanti appassionati di maratone d’Italia. Correva l’anno 1974 e stava esplodendo la “podismomania” quando la gara nacque. Sempre più persone si cimentavano in questo “movimento” e i mugellani non erano da meno. Così, si costituirono come società sportiva: “Eravamo ampiamente impegnati ogni domenica in corse e corsette di vari chilometraggi e di caratteristiche diverse. Non vi erano affatto maratone. Le uniche presenti potevamo viverle solo da spettatori, in quanto venivano svolte dalla federazione per selezione di olimpiadi, campionati europei ed italiani. Era forte però la voglia di essere protagonisti su tale affascinante distanza, ed ecco: nel 1974 nasce la prima maratona d’Italia denominata prima maratona del Mugello”, racconta uno dei nomi storici della società, Franco Sargenti, uno dei componenti del “Comitato per la Maratona del Mugello”. “Pensate che la prima edizione scattò alle 19.30 del 21 settembre 1974. Partirono in quarantotto con grande entusiasmo. Mi sembra che l’ultimo sia arrivato intorno a mezzanotte suonata”. Poi via alle altre edizioni:

grandi business, la nostra rimane lì, bella semplice, in un paesaggio meraviglioso” la seconda contava già più di duecento partenti, un vero successo, e con la terza vennero superate le cinquecento presenze. Quarta, quinta edizione: arrivano podisti da Francia, Ungheria, Germania e Svizzera. “Cresciamo, ci sacrifichiamo, ci sono ormai personaggi mitici per la loro abnegazione nell’organizzare questa maratona. Su tutti svettano Mario Boretti, da sempre, e Roberto Gherardi dopo qualche anno. Roberto, oltre a essere un instancabile promotore, è anche un super maratoneta, conosciuto da centinaia e centinaia di podisti. La sua passione lo porterà nel 2004, nella Maratona di Bologna, a un fatale malore. Ma Roberto è sempre con noi. Da allora la Maratona del Mugello è anche memorial Roberto Gherardi”, ricorda Sargenti. Insomma, gli appassionati di maratona non possono proprio perdersi questa esperienza. “Le maratone nelle metropoli esplodono grazie alla loro capacità organizzativa. Grandi business, enormi pubblicità, ma la nostra del Mugello rimane lì, bella semplice, in un paesaggio meraviglioso con la storia della famiglia dei Medici, nostri illustri conterranei, con il Giotto da Bondone, il Beato Angelico, il Giovanni della Casa che sono nostri avi. In un contesto di genuinità campagnola con buoni gusti mangerecci, contornati da bellissimi monumenti di architettura a un passo dalla mitica Firenze. Siamo una piccola comunità con una grande Maratona. La maratona del Mugello è la più vecchia d’Italia, e una fra le più vecchie d’Europa e del mondo”, conclude – orgoglioso - Sargenti.


IL PROgRAMMA. Hanno preso il via le esposizioni organizzate dai (e nei) musei statali fiorentini

Gli Usa e il Giappone abitano qui Dagli arazzi della Galleria degli Uffizi alle tre mostre dedicate alla terra nipponica

O FLOS cOLENdE

e realizzate grazie a uno scambio interculturale. E poi l’evento sugli usi e costumi

Il grande organo e i virtuosi del suono

degli indiani d’america, l’arte contemporanea che dialoga alla perfezione con la collezione permanente dell’accademia e le maioliche dipinte del Bargello Caterina Gentileschi

È

cominciato con una preziosissima selezione di arazzi l’Anno ad arte targato polo museale fiorentino. Un programma di sei mostre che, da qui alla fine dell’anno, troveranno posto nei musei statali fiorentini e che spazia dalle fascinazioni d’Oriente ai pezzi più preziosi di una collezione sugli indiani d’America, da un’antologia di artisti contemporanei a una collezione di maioliche rinascimentali fino a una summa di capolavori gotici. “Anche stavolta – ha detto Cristina Acidini, soprintendente al Polo Museale fiorentino - la scelta operata dai direttori dei musei corrisponde al principio ispiratore di rinnovare l’offerta museale permanente con proposte espositive stimolanti. Una sorta di filo conduttore che lega le sei mostre del 2012 si manifesta infatti nella valorizzazione dell’alterità: dell’altro da sé, del diverso rispetto a ciò che si conosceva o si credeva di conoscere, dell’inaspettato che viene dall’altrove nello spazio o nel tempo”. Il primo taglio del nastro è spettato alla Galleria degli Uffizi con la mostra “Epifanie di tessuti preziosi” (fino al 3 giugno), nella quale sono esposti alcuni dei preziosissimi arazzi di proprietà del museo fiorentino, custoditi dal 1987 al riparo da luce e polvere in attesa che vengano allestite le sale del pian terreno. L’appuntamento numero due è fissato con l’arte del Giappone, che prende vita nel tris di mostre allestite negli spazi di Palazzo Pitti tra Museo degli Argenti, Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna dal 3 aprile al 1° luglio. “Giappone, terra d’incanti”, così si intitola il viaggio in estremo oriente frutto di uno scambio tra la soprintendenza fiorentina e le istituzioni museali giapponesi, che vede esposti una serie di fiori all’occhiello tra cui anche un viale di pioppi dipinto da Claude Monet, in cui sono evidenti le suggestioni orientaleggianti, arrivato per l’occasione dal parigino Musee d’Orsay. La Galleria dell’Accademia prende in prestito l’espressione coniata da Luciano Fabro “Arte torna Arte” per dar vita, dall’8 maggio al 4 novembre, a un percorso nella produzione moderna e contemporanea di quegli artisti – da Alberto Burri a Martin Creed, da Francis Bacon a Rineke Dijkstra fino

a Pistoletto e Sol le Witt - che hanno attinto a piene mani dai maestri di epoche precedenti. Il 16 maggio (fino al 16 settembre) aprirà invece i battenti al museo del Bargello “Fabulae pictae”, ricca panoramica dedicata alle maioliche istoriate del Rinascimento, mentre il 19 giugno (e fino al 4 novembre) torneranno protagonisti gli Uffizi con “Bagliori dorati. Il Gotico internazionale a Firenze”, che partirà dagli interpreti massimi dell’ultima fase della stagione trecentesca fino ad

arrivare al Quattrocento e all’attesissimo ritorno della Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, esposta dopo un lungo restauro. L’ultimo appuntamento dell’anno è con “La nuova frontiera”, alla Galleria del costume dal 3 luglio all’8 dicembre. Nell’anno delle celebrazioni vespucciane, arriva a Firenze un viaggio, tutto da scoprire, dedicato alla civiltà del popolo indigeno del Nord America. Tra opere d’arte e oggetti d’uso comune arrivati dal Gilcrease Museum di Tulsa, in Oklahoma.

A TEATRO. La storia rivista “Libera-Mente” LIVE. Torna il festival “elettronico”

Hoffmann all’Antella Il Muv alla Fortezza U

n fortissimo amore per il teatro e uno altrettanto forte per la psiche umana. È da questo connubio di passioni che nasce il gruppo teatrale I Libera-Mente, in scena dall’8 al 10 maggio al Teatro del circolo culturale dell’Antella con lo spettacolo “L’uomo della sabbia. Ovvero come Clara e Nathan riuscirono a ingannare la morte”, tratto dall’omonimo racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. Uno spettacolo che è anche il frutto di un lavoro intenso, realizzato grazie all’impegno di questa compagnia di attori dilettanti, che dal 2006 - anno della nascita del gruppo - ad oggi ha già messo in scena due spettacoli. “Questa è la terza piece che produciamo - spiega Francesco Romano, autore della riduzione, regista insieme a Luisa di Valvasone e anima del gruppo - la storia, al contrario dell’originale di Hoffmann, è ambientata in tempi moderni, ma con elementi di scena che rimandano all’inizio dell’Ottocento”. Ingresso euro 12, apericena euro 5 (prenotazione obbligatoria). Email: prenotazioni@libera-mente.it, oppure 347.6444271 /L.V.Z. o 339.5370919.

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arà il padiglione Cavaniglia della Fortezza Da Basso di Firenze la location che ospiterà l’anteprima dell’ottava edizione del Muv Festival, prevista per sabato 7 aprile. Sul palco tre dei nomi più cliccati della nuova scena elettronica europea: Paco Osuna, Egbert e Paul Ritch, assieme ai resident Philipp, Cole e Brandon Bi. In ordine di importanza il primo nome che balza all’occhio è certamente quello dello spagnolo Paco Osuna, miglior artista iberico del 2011 secondo Dj Mag nonché primo dj spagnolo a lavorare per la celebre Cocoon Recordings. Potenza unita ad armonia e suoni deep techno fusi con un tocco di minimalismo sono invece il marchio di fabbrica del parigino Paul Ritch, dj attivo su Quartz Rec, noto alle cronache musicali per i suoi straordinari piazzamenti nelle classifiche dei brani più venduti su beatport. Ultimo, ma certamente non meno importante, l’olandese Egbert: il pupillo di Secret Cinema che, grazie al suo Vlammen Ep, è riuscito a entrare nella borsa di Sven Vath e ad apportare elementi dub e progressive nelle produzioni /B.B. per Cocoon Recordings.

S

ettemila canne distribuite in cinque corpi d’organo dislocati in settori diversi della basilica di Santa Maria del Fiore. Il suono prodotto dall’organo Vincenzo Mascioni del Duomo, installato negli anni Sessanta del Novecento, produce un suono che avvolge e sorprende, arrivando all’ascoltatore da punti inaspettati della chiesa. A raccontare a Il Reporter le particolarità di uno strumento importante quanto prezioso è l’organista e concertista Gabriele Giacomelli, direttore artistico della rassegna di musica O flos colende e a lungo ispettore onorario della soprintendenza di Arezzo per il restauro degli organi antichi. “Il grande Mascioni del Duomo fiorentino, il più grande organo a trasmissione elettrica della Toscana e sicuramente uno dei più importanti del Paese - spiega Giacomelli - è una specie di Ferrari nel suo genere: tanto più è perfetto, tanto più ha bisogno di manutenzione”. Rimasto fermo a lungo e utilizzato solo per qualche messa cantata, l’enorme strumento è stato riportato in auge proprio per suonare in occasione di O flos Colende, “quando è stato suonato dai più grandi musicisti”, tra i quali l’organista di Notre Dame. La rassegna 2012, arrivata alla dodicesima edizione e in programma con una calendario ben scandito fino al prossimo 17 settembre, prevede due appuntamenti musicali con protagonista il grande strumento di santa Maria del Fiore. Il primo è fissato venerdì 13 aprile, quando il tedesco Klemens Schnorr, organista titolare della Cattedrale di Friburgo, una vera e propria autorità nel campo, attivo come rinomato insegnante e celebrato concertista in tutto il mondo, si esibirà in brani di Reger, Bach e Louis Vierne, tra cui il celebre Carillon de Westminster, ispirato dal notissimo motivo suonato a Londra dal Big Ben. Il secondo appuntamento è invece fissato per il 25 maggio quando, per la prima volta nella storia di O flos colende, si svolgerà una vera e propria maratona organistica che vedrà alternarsi per quasi tre ore (si comincerà eccezionalmente alle 20,30) ben quattro organisti italiani di fama, ciascuno impegnato in un autentico tour de force di bravura e virtuosismo: Gianluca Libertucci, Stefano Pellini, Gian Vito Tannoia /L.V.Z. e Ferruccio Bartoletti.


cultura

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MUSIcA/1. A giugno lo show al Franchi. Ecco cosa successe la prima volta che si esibì, 25 anni fa

Madonna? Faceva jogging sui lungarni Gianni Carpini

“E

bbene sì è apparsa la Madonna. O meglio la signora Ciccone in carne e ossa”, scriveva la Nazione quasi 25 anni fa, il 7 settembre 1987. Era il day after del primo, grande concerto a Firenze di un astro nascente della musica pop, anzi di una rockstar come veniva chiamata ai tempi. Lo stadio Franchi era la tappa finale del tour mondiale, il primo per una 29enne che già aveva cambiato look una manciata di volte. Il capello corto e biondo, insieme alla guepiere con i seni a punta, riportano ad atmosfere passate. Tempi in cui la città impazzì per un’americana minuta che urlava “Siete caldi?”. La lussureggiante dimora scelta dalla cantante, Villa La Massa nelle campagne di Candeli, era assediata dai fan, giorno e notte. La suite era la numero 34, dotata – per l’occasione – di uno specchio in cui la Material Girl poteva rimirarsi a figura intera. In suo onore fu organizzata una cena esclusiva, riferiscono le cronache di quegli anni, che contava una dozzina di invitati in tutto, tra cui il regista Franco Zeffirelli e la marchesa Bona Frescobaldi. Madonna espresse anche il desiderio di incontrare Cicciolina, ma l’allora onorevole Staller disertò l’incontro fiorentino a causa di “impegni improrogabili”. La città fu messa sottosopra. Il

traffico andò in tilt durante la prima uscita di shopping della popstar, che a bordo di un’Alfa 164 fiammante si diresse in una gioielleria di Ponte Vecchio. Il giro di compere finì poco dopo, accerchiata com’era da fan e dagli inseparabili gorilla. Le stesse guardie del corpo che la seguivano nelle sedute di jogging. Per due giorni la diva si presentò in tenuta sportiva, calzoncini neri, maglietta bianca e occhiale da sole, sui lungarni, percorrendo ponte da Verrazzano e poi giù per qualche chilometro fino ai viali di circonvallazione. Dietro di lei un nugolo di ammiratori a piedi e in motorino. Infine arrivò il momento del concerto, sold out: 57.117 biglietti staccati, ma “solo” 10mila persone poterono accedere al prato di fronte al palco. Il giorno del grande evento, domenica 6 settembre, tutta l’area intorno allo stadio fu chiusa la traffico, alcune strade furono addirittura interdette ai pedoni, se non muniti di regolare ticket. Lo show vide sette cambi di abito, frasi in un italiano un po’ stentato (“Balli con me”, “Ciao Italia”) e un bis sulle note de La Isla Bonita, Who’s That Girl, Holiday. Un concerto fotocopia rispetto a quello andato in scena due giorni prima a Torino e trasmesso in diretta tv Rai, ma con un ciuffo in meno. Sì, una bella ciocca di capelli. Il ballerino 13enne

che accompagnava sul palco miss Ciccone, tale Chris Finch, mentre si esercitava in camerino batté la testa contro un vaso. Risultato: sei punti di sutura e testolina mezza rapata, tra le proteste

delle guardie del corpo. “Se lei se ne accorge – mugugnarono al medico che intervenne - sono guai”. Ma si sa, negli anni ’80 il ciuffo era uno status symbol. Anche per Madonna.

MUSIcA/2. I locali dove “nacquero” i Litfiba sono visitati ogni anno da moltissimi fan

La cantina del rock. A Ponte Vecchio A

ltro che Uffizi, macché David. La tappa obbligata per i fan dei Litfiba è una sola: lo scantinato in cui nacquero i primi album, da Eneide a Desaparecido, da 17 Re a Litfiba 3. Il “Ba” che chiude il nome del gruppo si riferisce a via de’ Bardi, strada a poche centinaia di metri da Ponte Vecchio. Al civico 32 si trova la via d’accesso alla cantina del rock. Qui, sotto il livello del suolo, Pelù, Renzulli & co. avevano la loro “casa”, qui provavano insieme ad altri complessi della scena new wave fiorentina, tra il 1980 e il 1988. Fu proprio Ghigo a chiedere in affitto i locali al conte Capponi Canigiani: nove metri per otto, convertiti in sala prove, con salottino, magazzino e bagno

annessi, dove risuonò il primo vagito dei Litfiba. A trent’anni di distanza la storia della musica è rimasta tracciata sulla parete esterna, tappezzata da disegni e scritte lasciate dai fan. “È un monumento al rock fiorentino, bisognerebbe metterci un targa – propone Bruno Casini, primo manager della band dall’80 all’86, che ha raccontato quegli anni in un libro (In viaggio con i Litfiba, editrice Zona, 192 pagg., 17 euro) - è un luogo ancestrale, una cantina umida, che durante l’inverno si allagava spesso”. Accanto alla porta il numero civico non c’è. Sono le frasi, le dediche e i commenti, stratificati anno dopo anno, che fungono da richiamo per gli appassionati. Ci sono le fan

che si limitano a un prosaico “Piero sei bono”, altri tracciano sul muro brani di canzoni (“Sogno proibito di qualcuno è castigare”, “Senza dormire non posso stare”), altri ancora disegnano il celebre cuore con le corna. Oltre alla band di Pelù e Ghigo il civico 32 è stato frequentato da tanti altri. Tra gli anni ’70 e ’80, nei sotterranei del palazzo riecheggiavano le note dei Cafè Caracas (gruppo punk-rock in cui esordì Raf e di cui faceva parte anche Renzulli), provavano i Moda, suonavano i Diaframma. “Erano anni belli, spensierati e di grande sperimentazione – ricorda Casini – erano frequenti le session con altri musicisti, anche di /G.C. passaggio a Firenze”.

FOTOgRAFIA. Da un progetto del libano-statunitense Mark Abouzeid un’iniziativa in Sala d’Arme

Italiani e stranieri insieme per le famiglie di Samb e Diop “L

a prova che gli Italiani e gli Stranieri possono vivere insieme”. Questa è la frase che accoglie i visitatori nella pagina Facebook di “Non sono clandestino”, un progetto ideato da Mark Abouzeid, libano-statunitense trapiantato a Firenze dove lavora come fotoreporter, e un gruppo di associazioni che rappresentano gli immigrati. Ragazzi stranieri posano per una rivisitazione fotografica di alcuni ritratti di grandi personaggi storici legati alla fiorentinità. Ed ecco quindi Andre, jamaicano-americano, diventare Lorenzo il Magnifico ritratto dal Bronzino, o Savonarola interpretato da un israelo-ungherese. “Il nuovo Nuovo mondo” sarà la mostra che a giugno, in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, raccoglierà i nuovi/vecchi ritratti in uno dei percorsi che commemorano i cinquecento anni dalla morte di Amerigo Vespucci. “È un’iniziativa utile e che deve far riflettere – spiega Mark – il ricavato della mostra, infatti, una

una delle foto in mostra

volta pagate le spese, sarà devoluto alle famiglie di chi rimase vittima del doppio agguato di piazza Dalmazia e San Lorenzo a dicembre, dove persero la vita due ragazzi e tre vennero feriti”. Anche il dietro le quinte di “Non sono clandestino”, formato da più di trenta professionisti, si muove per puro volontariato, si tratti di mano d’opera, materiali o altre risorse. “Dobbiamo ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto e anche il Comune, che ha messo a disposizione molti materiali e addirittura la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio”. Questa è la vera forza del progetto, che oltre alla mostra deve servire a unire i vecchi e i nuovi fiorentini. “Bisogna capire che extracomunitario e straniero non sono difetti, e non sono legati a parole come clandestinità o criminalità. L’extracomunitario è medico, è netturbino, paga le tasse ed è attivo nel sociale, spesso più degli italiani”. L’iniziativa è /G.S. in programma dal 5 al 7 giugno.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

25 APRILE. Per ricordare l’anniversario Il Reporter racconta la storia di Giancarlo Cecchi

Firenze, il partigiano e la Liberazione Ludovica V. Zarrilli

R

accontare la storia di un uomo per raccontare la vita di tutti quelli che hanno contribuito alla Liberazione del Paese, quel 25 aprile del 1945. Così Il Reporter vuol ricordare una delle date più importanti nella storia dell’Italia post unità, “anche se, bisogna tenerlo bene a mente, Firenze è stata liberata più tardi, l’11 agosto, con il suono indimenticabile della Martinella (la campana di Palazzo Vecchio, ndr) che chiamava a raccolta la popolazione”. A parlare è Giancarlo Cecchi, classe 1928, ex partigiano, ex dipendente della Giunta Regionale della Toscana, appassionato produttore di documentari di vario genere e amante delle cose “fatte con le proprie mani”. Un uomo normale con una storia speciale, che a soli 16 anni decise di combattere per riprendersi la sua Firenze, per non lasciarla in mano a “quegli invasori prepotenti”. “Ero salito sull’autobus per tornare a casa dal lavoro – spiega Giancarlo - quando fui fermato da un gruppo di uomini in divisa che mi invitarono a scendere e mi riempirono di botte. Mi spac-

giancarlo cecchi

nella redaZione de il

reporter

aveva appena sedici anni quando si incamminò da solo verso Monte Morello, per difendere i diritti della gente come lui e opporsi al regime che stava schiacciando l’italia

carono un dente e mi strapparono la maglietta. Tornai a casa sanguinante”. La sua “colpa”? Aver raccolto e poi gettato a terra un manifestino di propaganda fascista. Cecchi, che più che un uomo era un ragazzo, appena 15 anni d’età, di lì a pochissimo decise di mollare tutto per ritirarsi sul Monte Morello e combattere a fianco dei partigiani. Poco più di un bambino, con le scarpe chiodate che strusciavano pesanti tra un nascondiglio e l’altro, la storia di Cecchi è la storia di una famiglia semplice nella Firenze della fine degli anni Trenta. La fame, la miseria, i lavori improvvisati, i genitori che fanno i salti mortali per riuscire a portare a casa uno stipendio per campare. Le vicende di quest’uomo sono vicende condivise, fatte di rinunce, di battaglie, di sogni e di uomini, tanti uomini, che un bel giorno decisero di alzarsi in piedi e combattere per la libertà loro e della loro terra. “Oggi vado nelle scuole – spiega Cecchi – e i ragazzi mi fanno tante domande. È una bella sensazione, perché i giovani non fanno domande premeditate, chiedono quello che gli passa per la testa, fanno scelte d’istinto”. Un po’ come quella di incamminarsi un bel giorno verso un’Italia nuova.


agenda

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IL cONcORSO Live Nina zilli 10 aprile

Obihall

Nina Zilli partirà con il suo “L’amore è Femmina tour” il 10 aprile dall’Obihall di Firenze per le prime 10 imperdibili date nei club più importanti dello stivale portando davanti al pubblico tutto il suo talento di cantante appassionata, autoironica e glamour. Nina Zilli porterà dal vivo i brani del suo nuovo album “L’amore è femmina” (uscito per Universal Music il 15 febbraio). In scaletta anche “Per sempre” la canzone presentata al Festival di Sanremo 2012 e i brani del suo album d’esordio “Sempre lontano”, come “L’uomo che amava le donne” o “50mila” che l’hanno resa una delle voci più amate dal pubblico.

dall’album Manifesto abusivo, il musicista pubblica su etichetta Sony Music PSYCO, 20 anni di canzoni, un’antologia di 28 brani divisi in due cd, selezionati e “restaurati” dallo stesso Bersani, e impreziosita da due inediti “Un pallone”, con cui partecipa al Festival di Sanremo, e “Psyco”. Un percorso musicale lungo vent’anni che, dai tempi di “Chicco e Spillo” ad oggi, gli è valso il ruolo di assoluto protagonista tra coloro che sanno trasformare in arte l’osservazione della realtà circostante e dei sentimenti interiori, servendosi di un linguaggio sempre moderno e suggestivo, in bilico costante tra poesia e invettiva, tra il ricorso al paradosso e l’ironia. Loreena McKennitt 18 aprile

Obihall

Pierdavide carone 11 aprile

Obihall

A volte è dai piccoli particolari che si giudica un cantautore. E se la “quasi citazione” degregoriana viene scomodata, la ragione c’è. Pierdavide Carone rappresenta appieno la nuova canzone d’autore, e non solo perché molte frasi dei suoi testi risultano più interessanti della media di quello che si sente in giro. Come dicevamo, sono i particolari che contano, fin dall’inizio, quando ad esempio “Di notte”, sicuramente qualcosa di più di “Una canzone pop” (titolo del suo album di debutto), vantava una costruzione poetica di una certa solidità, opera di chi ha letto e ascoltato molto nonostante la giovane età. Samuele bersani 12 aprile

Teatro Verdi

Unica nel suo genere, Loreena McKennitt continua a tessere la sua magia celtica anche dal vivo. Il “Celtic Footprints Tour” tocca 11 paesi europei per 29 concerti. “Non vedo l’ora di portare nuovamente la mia musica al pubblico europeo” ha detto, annunciando il tour. “E’ sempre un piacere incontrare così tante persone che hanno trovato un posto per la mia musica nella loro vita”. Con lei sul palco alcuni dei musicisti già noti al pubblico per averla accompagnata anche nelle tournee passate, come il chitarrista Brian Hughes, il violinista Hugh Marsh e la violoncellista Caroline Lavelle, mentre altri saranno nuovi compagni di viaggio. Il pubblico potrà ascoltare i brani tratti da album attraverso i quali la cantante ha esplorato le radici della musica celtica, un viaggio musicale che l’ha portata dall’Asia Minore all’Irlanda. Pino daniele 19 aprile

Teatro Verdi

A distanza di quasi tre anni

Dopo il successo dell’evento live con Eric Clapton lo scorso 24 giugno a Cava de’ Tirreni,

Pino Daniele torna nel 2012 con un nuovo album di inediti e un’intensa attività live. Anticipato il 2 marzo dal primo singolo in radio, il 20 marzo è uscito “La grande madre”, il nuovo disco di Pino Daniele, con il quale il cantautore entra nel novero degli artisti che hanno detto addio alle major discografiche.

La mostra

Paul, un giovane scrittore, che per mantenersi frequenta una donna più grande che gli permette di continuare a rincorrere il sogno del “romanzo perfetto”. I due si incontreranno e si scopriranno a vicenda mettendo in luce le rispettive debolezze, come la depressione e l’instabilità che minano il magico mondo creato ad arte da Holly per sfuggire alla sin troppo cruda realtà.

Macchiaioli: una collezione ritrovata Fino al 16 aprile

Il gioco dell’amore e del caso dal 24 al 29 aprile

galleria Pananti - Viale del Poggio Imperiale Continua fino al 16 aprile “Macchiaioli, una collezione ritrovata”, mostra che apre le porte della nuova sede della Casa d’aste Pananti e raccoglie 39 opere pressoché inedite provenienti da una collezione privata. Il volume della mostra presenta una prestigiosa collezione, composta da opere importanti e note dei protagonisti del movimento macchiaiolo, in buona parte proveniente da raccolte storiche. La raccolta, costituita agli inizi del XX secolo conserva pressoché intatta, nel nucleo principale e senza aver subito interventi pesanti di restauro e pulitura, permette di ripercorrere, per capisaldi, le vicende della pittura “toscana” del rinnovamento. Uno dei vertici della raccolta è costituito da 8 opere di Giovanni Fattori, 7 di Telemaco Signorini, quindi sono bene rappresentati Vincenzo Cabianca, Giuseppe Abbati, Edoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vito D’Ancona e Serafino De Tivoli. Due suggestivi studi di Stefano Bruzzi, e alcune superbe tavolette di Eugenio Cecconi, concludono il percorso di ambito toscano. Giuseppe De Nittis è qui documentato da una delle sue varie redazioni di nota “Veduta napoletana”.

A teatro colazione da Tiffany dal 10 al 15 aprile

Teatro della Pergola Un grande romanzo, un film famosissimo, ora una divertente commedia. Holly è una ragazza estroversa, molto sofisticata e con qualche scheletro nell’armadio; vive a New York frequentando l’alta società e party esclusivi, sognando di sposare un miliardario per potersi permettere i preziosi della grande gioielleria Tiffany, per la quale ha una sorta di venerazione. Nel suo palazzo abita

Teatro della Pergola L’attività produttiva della nuova Pergola si apre con il grande gioiello dell’opera di Marivaux, portato in scena per la prima volta nel 1730 dagli attori della Comédie Italienne. È un classica “commedia degli equivoci”: Orgone ha una figlia, Silvia, alla quale concede di vestire i panni della sua cameriera, Lisetta, con lo scopo di studiare segretamente i comportamenti del suo futuro sposo, il giovane Dorante. Anche Dorante, però, ha usato lo stesso stratagemma: mascherato da Arlecchino, suo servitore, studierà il comportamento di Silvia. Silvia e Dorante, nei panni dei rispettivi servi, si innamorano e la stessa cosa accade anche ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. Una stanza al buio 10 e 11 aprile

Teatro Lumière

“Una stanza al buio” è una commedia gialla di Giuseppe Manfridi, uno dei più noti ed interessanti drammaturghi italiani contemporanei. L’azione si svolge in un appartamentino che uno scapolo impenitente - non per nulla malvisto da un condominio di anziani - ha trasformato in una garconnière sul cui pavimento campeggia una sinistra sagoma segnata col gesso della Polizia: questo luogo peccaminoso è contaminato da un delitto sul quale ancora si sta indagando. E qui si introducono un uomo e una donna.

“Firenze e Danza”

Tre giorni all’Obihall per i giovani ballerini

N

ata nel 2000 con la collaborazione di Comune e Q2, la manifestazione Firenze e Danza spegne quest’anno la sua dodicesima candelina. Dopo la rassegna che si è svolta a marzo – il mese di aprile sarà dedicato a un maxi concorso. Il 13, 14 e 15 aprile verrà fatto spazio a una tre giorni all’insegna del movimento, durante la quale, sul palcoscenico dell’Obihall, si alterneranno giovani coreografi emergenti, solisti, duo, passi a due e gruppi dai 7 ai 25 anni, divisi per livello e categoria, che si contenderanno i vari premi messi in palio. La giuria, composta da nomi di fama internazionale, dovrà individuare i più bravi e meritevoli a cui andranno premi e borse di studio. “Il progetto a cui stiamo già lavorando - spiega l’organizzazione - è di formare un gruppo coreografico che possa diventare nel tempo una compagnia, la creazione di una accademia per poter dare la possibilità a molti ragazzi di potersi preparare ad un futuro professionale nella danza”. /B.B.

IL LIbRO L’opera di Roberta degl’Innocenti

I graffi delicati della poetessa

L

ontana la città nel suo respiro/Memoria nostalgia di passi verdi/Piazze rotonde e vicoli di sogno/Il fiume è languere della sera/Memoria incontri e pagine smarrite. Sembra di trovare la via d’accesso ad angoli remoti del cuore leggendo i versi di Roberta degl’Innocenti, che nel suo “I graffi della luna”, raccolta di poesie (Edizioni del Leone, 82 pagg., 10 euro) si muove con disinvoltura tra atmosfere oniriche e ambientazioni urbane, raccontando l’universo che le si muove intorno col garbo di chi sa usare le parole. La scrittrice ha già all’attivo quattro libri di narrativa e quattro di poesia, produzione che negli anni le ha fatto guadagnare un posto di rilievo nel panorama culturale fiorentino. Vincitrice di numerosi premi, arriva con “I graffi della luna” a solcare quei percorsi dell’anima che non tutti riescono a /B.B. rendere con così tanta pregnanza.


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diSaBiLi, “NON VOLEVO MEttErE iN diSCUSSiONE LE LOrO diffiCOLtà” egregio Direttore, innanzitutto La ringrazio per aver pubblicato la mia lettera ne “il reporter” di febbraio 2012, e Le confermo che non era assolutamente mia intenzione mettere in discussione le difficoltà che incontrano, ogni giorno e nelle più diverse situazioni, i disabili. come peraltro anche da Lei evidenziato, mi volevo riferire ai cosiddetti “furbetti” ed alla mancanza di controlli volti ad eliminare tali incivili comportamenti e mi spiace quindi che il Sig. Bandini abbia rilevato solo l’aspetto dello shopping in taxi e non le altre proposte a favore (più parcheggi riservati presso ospedali, asl, ecc.). cordiali saluti Franco paLagiUStizia, MErCafir E MECCaNOtESSiLE: “LE MiE OSSErVaziONi” Queste mie osservazioni si articolano su tre punti: 1- Sono scandalizzata dalle lamentele di giudici ed avvocati per la carenza di parcheggi gratis intorno al nuovo palazzo di giustizia mentre il parcheggio sotterraneo è vuoto (pag.8 del vostro numero di marzo); sorvoliamo sul fatto che queste categorie di professionisti potrebbero tranquillamente permettersi il taxi o il parcheggio, ma se proprio non vogliono, perché non si alzano un po’ prima per prendere uno o anche due autobus, come fanno migliaia di lavoratori e pendolari? 2- Stadio e cittadella viola vicino al mercafir sacrificando un po’ di spazio all’ortofrutta?? piuttosto espanderei lo spazio per lo smercio di ortofrutta, mandando tutti i calciatori e satelliti a coltivare i campi! 3- e rieccoci col meccanotessile. e’ vero che dopo trenta o quarant’anni

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Aprile 2012

di sterile balletto del si fa e del non si fa non ci si può aspettare il miracolo di una soluzione rapida, per le decisioni sagge ci vuole il suo tempo..... ma un’occhiatina al perimetro, nemmeno? Latrina per i cani dei maleducati, discarica per maleducati, lavagna per le zozzerie dei “writers”, più buche che marciapiedi eccetera, eccetera. e poi i residenti che hanno espresso “perplessità” sull’abbattimento del muro di cinta! e’ troppo bello, quel muro, per poterne fare a meno? Serve forse a nascondere le malefatte di chi riesce a penetrare l’area? infine: i tagli alla spesa pubblica non consentono alla guardia di finanza di acquistare un paio di posacenere da posizionare sul marciapiede per i suoi agenti che fumano fuori della loro sede? Speranzosi saluti. L.P. La “CaCCia aL tESOrO” a CarEggi Salve, ieri sera sono andato a careggi a trovare mio fratello, appena operato al setto nasale. parcheggio il motorino negli appositi spazi proprio di fronte al nuovo ingresso e mi dirigo verso il bellissimo cartello colorato con tutti i disegnini, i reparti tanti bei nomi e tanti bei cartellini, cerco il reparto che mi aveva detto in cui si trovava e... niente da fare, non esiste!!! Siccome si potrebbe passare da cretini, vi chiedo di fare un salto a careggi per rendervi conto voi stessi del caos che regna. nessuno trova niente, non corrisponde il 50... 60... 80% delle indicazioni, tutti vagano e domando a chi incontrano o si fanno guidare al telefono, come ho fatto io. Vi aiuterò... la palazzina era la B8, andate e controllate come si chiama nella realtà, non solo, una volta arrivati, trovatemi, da soli, 1° piano, la stanza 114... buona caccia al tesoro :-) e quando uscite... attenti a non spezzare il setto nasale, a chi magari scende tranquillamente le scale!!! da non credere!!!! Lettera firmata “UNO StadiO NUOVO pEr far tOrNarE tUtti i tifOSi” Salve, sono un cittadino dell’isolotto e tifoso della fiorentina. Lasciamo perdere come va quest’anno, ma per i prossimi anni (però non si deve andare in Serie B!!!!!!!!!!!) questo benedetto nuovo stadio va fatto. Vado allo stadio da trenta anni (l’abbonamento però quest’anno non l’ho fatto), ormai ho l’età mia e non ne posso più di prendere la pioggia. già che si deve vedere giocare cerci... scherzi a parte, alla televisione si vedono all’estero questi stadi bellissimi, ultra-comodi, tutti al coperto, che ti viene voglia di andarci. perché noi dobbiamo continuare a avere il vecchio stadio? io ci sono anche affezionato, ma quest’anno non ho fatto

l’abbonamento perché l’anno scorso ho saltato mezze partite perché faceva freddo, pioveva, tirava vento, ecc ecc. allo stadio non ci vanno solo i giovani tifosi, quelli della curva, ma anche i vecchietti come me, i bambini e le famiglie. a firenze ci vorrebbe un nuovo stadio, così sono convinto che un po’ di gente allo stadio ci tornerebbe. ora non ci si va più da un po’, ma quando si giocava in coppa dei campioni (o come si chiama ora, non mi riesce nemmeno di scriverlo) non ci si faceva tanto bella figura con lo stadio. il mio sogno è uno stadio nuovo, al coperto e comodo e con il parcheggio. fatelo dove volete, ma fatelo!!!!!!! grazie, Arturo L’appELLO pEr UN gattO SMarritO

Salve, il giorno 23/12/2011 in zona rifredi, via dei ragazzi del 99, ho smarrito un gatto. nonostante i vari tentativi (volantinaggio, segnalazioni a negozi, ambulatori, veterinari, ecc.) nessuno mi ha dato notizie in merito. Siccome il micio è molto buono probabilmente qualcuno l’ha portato a casa anche per toglierlo dal pericolo della strada, però così facendo il gatto non può ritornare. chiedo se potete aiutarmi magari con un piccolo annuncio sul giornale. ringrazio per l’attenzione augurandovi un buon lavoro. Lettera firmata Via dEL rOMitO E La (NON) pULizia dELLE StradE Buongiorno, mi chiamo Letizia e abito in via del romito dove la pulizia delle strade è stata ripristinata al quarto giovedì del mese. Sono ormai mesi che è in atto (per modo di dire) la pulizia, pulizia che però non viene effettuata in quanto nessuno sposta le macchine e quindi è impossibile effettuarla. Ho chiamato più volte il Quadrifoglio e la polizia municipale e tutti e due si rimpallano le competenze. il Quadrifoglio non chiama i Vigili e i Vigili non vengono perché non chiamati!!!! per

cui, senza nessun controllo, le strade sono mesi che non vengono pulite a fondo... vi farei vedere in che condizioni sono: le fogne sono così otturate da cicche di sigarette e pallottole di sporcizia che, se un giorno dovesse arrivare un forte acquazzone (come vengono spesso d’estate a firenze), si allagherebbe tutto in quanto è tutto tappato! (vedasi l’estate scorsa). io credo di essere l’unica a spostare macchina e motorino e anche questo non mi sembra giusto che io debba perdere un sacco di tempo a cercare parcheggio (che in quella zona è praticamente impossibile!) per poi vedere che sono l’unica e che le strade rimangono in quelle condizioni. Quando un tempo mettevano le ganasce le cose funzionavano diversamente perché (è brutto a dirlo!) ma senza i dovuti controlli e le multe la gente fa come vuole. non so se conoscete la zona di rifredi/Statuto ma è un po’ lasciata andare a se stessa: la nuova pulizia strade è del tutto inefficiente, le scritte sui muri e sulle saracinesche sono sempre di più, i parcheggi selvaggi sui marciapiedi sempre più frequenti, extracomunitari pieni di roba di contrabbando davanti ogni bar, ogni negozio, ogni farmacia aumentano a dismisura e gli zingari sono fissi a elemosinare ai semafori! io vivo da queste parti da 30 anni e così in basso non l’avevo mai vista! mi dispiace enormemente e spero si possa fare qualcosa.. mi si stringe il cuore a vedere la noncuranza sia delle persone che ci vivono sia delle persone che dovrebbero far rispettare le regole del buon cittadino e che invece non si vedono mai! in attesa di un vostro gentile riscontro, porgo cordiali saluti, Lettera firmata “ViaLE tOSCaNa? UN gaBiNEttO pUBBLiCO” Sono una residente di Viale toscana e intendo segnalare lo stato di degrado, di abbandono e di sporcizia in cui versa il viale stesso. trovo scandaloso che le autorità preposte non intervengano per un ripristino decente del viale. il manto stradale e dei marciapiedi sono una sequenza di buche e dislivelli da rendere pericoloso il percorso pedonale anche ad una persona sana, figuriamoci per gli anziani e i bambini della zona. ad aggravare poi la situazione è che il Viale toscana è diventato il gabinetto pubblico di tutti i cani del circondario i cui padroni non si preoccupano minimamente di raccogliere i loro escrementi, che sono così fitti da obbligare noi abitanti a zigzagare con prudenza evitando spiacevoli e insalubri pestamenti. ma, sbaglio o c’è una ordinanza comunale che obbliga a raccogliere e gettare nei cassonetti gli escrementi dei cani, pena una multa salata? L.R.


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it LE CONdiziONi di StradE E MarCiapiEdi di “pErifEria” cara redazione del il reporter, Vi scrivo in merito all’articolo sulle condizioni delle strade e dei marciapiedi. e’ tutto vero ciò che scrivete ma vorrei far presente che firenze non è solo il centro storico e oltrarno. esiste anche la periferia, che se non è messa peggio, meglio no di sicuro. a testimonianza di questo ciò che è successo a mia madre, che alla fine di novembre, a causa di un marciapiede dissestato nella zona “periferica” di rifredi, è caduta riportando una frattura ad un polso con relativa ingessatura per un mese. il quartiere di rifredi, è densamente popolato da persone anziane le quali hanno già di per sé difficoltà motorie, poi naturalmente ci sono i disabili in carrozzina e le mamme con i passeggini. insomma vorrei davvero che il sindaco renzi non pensasse a fare bello il centro solamente perché è visitato dai turisti che portano guadagni ai commercianti, non possono esserci fiorentini di serie B. grazie per la Vostra cortesia. cordiali saluti Lettera firmata

Gentile lettore, ciascun fiorentino sa fin troppo bene che (purtroppo) il problema delle buche non riguarda soltanto le strade del centro. E quello di cui si parla è un problema che non deve essere andato a “cercare” nemmeno troppo, ma che “si fa vivo” da solo mentre si cammina per la città o si è alla guida di auto, motorino o bicicletta. L’articolo cui lei si riferisce era stato scritto prendendo specificatamente in considerazione il centro fiorentino ed è per questo che l’analisi si limitava a quella zona, ma ciò non vuol dire che simili problemi non riguardino anche altre aree di Firenze. Anzi. La zona di Rifredi – come da lei segnalato – ma anche altre sparse qua e là per la città. Buche, avvallamenti, ostacoli, sconnessioni e chi più ne ha più ne metta non caratterizzano solo il cuore di Firenze (che pure, anche in questo caso, ha le sue particolarità, per via della sua pavimentazione, diversa rispetto a quella di altre zone della città), ed è giusto che su tutto il territorio comunale si intervenga per risolvere i problemi che riguardano le carreggiate, sia per i disagi che creano a chi le percorre sia per il pericolo di cadute o altro che possono rappresentare, ricordando sempre che quelle che per molti possono essere semplici “scocciature” per un disabile o per una mamma con il passeggino rischiano di trasformarsi in veri e propri insormontabili ostacoli. Insomma, la stessa attenzione del centro merita ovviamente anche la “periferia” (che poi spesso periferia non è), ed è per questo che vi chiediamo di segnalare quello che non va (in strade e marciapiedi, ma non solo) nelle vostre zone. Chi meglio di chi vive la città e i suoi vari rioni può essere “sentinella” in grado di accorgersi di quelle che sono le situazioni da cambiare? E allora aspettiamo che ci segnaliate le strade in cui secondo voi sarebbero necessari interventi. Noi a nostra volta amplificheremo la vostra voce, per cercare di vincere tutti insieme l’ardua battaglia contro le buche. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

“La Mia prOpOSta: UNa piSta pEr BiCi E pEdONi LUNgO iL tErzOLLE” Buongiorno, io abito in piazza Dalmazia, zona densamente urbanizzata e trafficata e ogni giorno per portare mia figlia alla scuola matteotti e per poi andare al lavoro, passo accanto al terzolle e dal caos di Via reginaldo giuliani, girando l’angolo, per pochi minuti, mi si apre il cuore, perché finalmente lo sguardo si allarga fino alle colline di careggi,

c’è un po’ di verde, ci sono le anatre giù in basso, perfino l’aria è più pulita, ma l’incanto è di breve durata..... pochi passi e ci si ributta nel traffico di via Santo Stefano in pane e poi di Viale morgagni. eppure basterebbe così poco...... si potrebbe camminare tranquillamente là in basso, accanto al fiume, basterebbe ripulire e tenere puliti gli argini e si potrebbe andare fino alle cascine a piedi e fino a cercina.... una vera pista pedonale e ciclabile, lontano dal traffico, piacevole da percorrere, sicura per grandi e piccini, come

esistono in tante altre città... come è stata fatta lungo l’arno per andare dal parco delle cascine ai renai.... La prospettiva giusta non è quella di fare più spazio alle macchine: bisogna fare in modo che non sia più indispensabile l’uso della macchina, bisogna pensare ad una mobilità alternativa alle auto, in una città piccola e in pianura come firenze, e con tutto il traffico, la scarsa ciclabilità è un reato. Siamo troppi per girare tutti in automobile e non possiamo cementificare ogni cosa e trasformare tutto in strada. una domenica, sono andata insieme a mia figlia, da piazza Dalmazia a Villa petraia, in bicicletta: io stavo sulla strada ma è impensabile farci stare anche dei bambini!!! Quindi, mia figlia, pedalava stando sul marciapiede, ci siamo create, con tutte le difficoltà del caso, la “nostra” pista ciclabile ma non è giusto penar così per andare in bicicletta!! grazie per l’attenzione cordiali saluti Sandra Turco iL CaMBiaMENtO di SaN LOrENzO ViStO da UNa rESidENtE “StOriCa” cara redazione, in questi giorni è stato completato lo spostamento dei banchi degli ortolani all’interno del mercato di S. Lorenzo, e è stato rimosso il tendone esterno, pare che finalmente si passerà ad una riqualificazione di tutta la piazza. Sono un’abitante del quartiere da 60 anni, in pratica ci sono nata e fino ad ora ho assistito al lento degrado e abbandono di questo mercato che, fino ad ora, aveva funzionato, anche per calmierare i prezzi, era un mercato dove si andava per risparmiare e per trovare quei prodotti tipici della nostra regione, adesso però tutto è cambiato, sono diminuite le pescherie, i banchi degli ortolani, le macellerie, e sono aumentati i banchi che vendono prodotti diciamo “etnici”, ho sentito che il nostro sindaco renzi vuole che i banchi esterni, quelli che per intenderci sono attualmente in piazza S. Lorenzo, vendano prodotti dell’artigianato fiorentino, e mi sembra giusto, così come i banchi all’interno dovrebbero, per la maggior parte, vendere prodotti toscani, ma questo non avviene perché ogni volta che un’attività chiude viene, invariabilmente, sostituita da persone che vendono altri prodotti che con la tradizione toscana hanno ben poco da condividere: Vorrei sapere dal nostro Sindaco, come funzionano le concessioni delle licenze per queste attività? Quando un commerciante si ritira deve riportare la concessione in comune, come avveniva una volta; e poi il comune faceva dei concorsi per la riassegnazione delle concessioni? oppure può tranquillamente venderle o affittarle a terzi come avviene attualmente? e, non mi si venga a dire

che i fiorentini non vogliono fare questi lavori perché con l’attuale crisi sarebbero tante le persone interessate, se non dovessero pagare cifre stratosferiche per acquistare dai vecchi conduttori queste concessioni, o pagare agli stessi affitti al nero. Vorrei tanto una risposta. Patrizia Grassi MOSChEa, “pErChÈ NON farLa iN CENtrO?” caro reporter, ho letto con interesse l’articolo pubblicato a marzo sulla discussione per la nascita di una moschea a gavinana. io abito nel quartiere da quasi vent’anni, è un quartiere molto verde e tranquillo, e devo dire che sono favorevole alla costruzione della moschea. non penso che il quartiere cambierebbe, però secondo me ha ragione il presidente del quartiere quando dice che non ci sono gli spazi adatti. Dipende da come questa moschea dovrebbe essere, ma se dovesse essere fatta come si legge, capace di accogliere centinaia e centinaia di persone, penso che dovrebbe essere una costruzione abbastanza grande, per la quale ci vuole un grande spazio. e poi qui nel quartiere di stranieri non ce ne sono molti, soprattutto in confronto con altre zone e soprattutto con il centro. ripeto che per me non c’è problema se la moschea fosse fatta a gavinana, ma penso che si dovrebbe farla in centro, dove si trova il maggior numero di stranieri. Sarebbe bello, da fiorentino, poter dire che la mia città ha una moschea in centro, insieme ai tanti altri monumenti, penso che sarebbe un bel segnale di accoglienza. anche in centro è vero non ci sono grandi spazi, ma penso che un posto potrebbe essere trovato e che quello sarebbe il posto migliore per la moschea. Da fiorentino sarei anche curioso di andare a visitarla mentre passeggio per il centro, e anche ai turisti piacerebbe. che ne pensate? grazie per l’attenzione e complimenti per il vostro giornale, cordiali saluti, Michele F. artiCOLO SUi CiNEMa, dUE prECiSaziONi in relazione all’articolo “cinema: assalto alle tessere sconto. il dietrofront dei piccoli” due precisazioni: - i dati relativi ai biglietti, da me correttamente comunicati alla giornalista, si riferiscono a tutta italia e non solo a firenze. - Ho lasciato da tempo la presidenza dell’anec e quindi il mio ruolo attuale è solamente quello di esercente del cinema adriano. grazie per l’attenzione. Maurizio Paoli


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