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LUGLIO 2012
Periodico d’informazione locale. Anno VI n.46 del 2 Luglio 2012. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
PRIMO PIANO
ScUola
Notti magiche all’italiana Andrea Muzzi*
S
TUTTO SUL NUOVO ANNO Numeri, date e novità: ecco quello che c’è da sapere aspettando la prima campanella 2012/13 PAGG.10-11
A TAVOLA COL VICINO Ormai è una tradizione ritrovarsi per una sera con condomini e dirimpettai. E l’evento si è ripetuto PAGG.4-5
SPort
L’estate nel quartiere, tra chi chiude e chi no PAG.3
La Toscana a rischio sismico
l’allarme
di Carpini - Squarcialupi
Q L’ATTESA dEI TIfOSI La voglia di tornare ad amare la squadra è tanta, ma molti sono ancora scottati dal recente passato PAG.22
IN ACQUA, AL TOP Un anno di successi per la Canottieri Comunali Firenze. Coronata così la rincorsa al vertice del club PAG.25
ualcuno l’ha sentito anche qui da noi, tutti siamo rimasti sconvolti nel vedere quelle immagini in tv. Il terremoto che ha colpito l’Emilia ha lasciato il segno e ha fatto riaccendere i riflettori su un argomento, quello della sicurezza del territorio, che troppo spesso capita di dimenticare. Ma qual è veramente la situazione in Toscana? La nostra - parola di esperti - è una regione molto delicata da questo punto di vista. “L’ottanta per cento del territorio
è considerato sismico, ci sono poche eccezioni”, spiegano. Ma non sempre, purtroppo, questo è stato tenuto nella dovuta considerazione. Soprattutto in certi momenti storici come dopoguerra e anni ‘70: case e condomini costruiti in quel periodo “molto spesso non sono a norma”. Si tratta quindi di correre ai ripari e rendere questi edifici a prova di scossa. Il problema, però, è sempre lo stesso: mancano le risorse PAGG.8-9 per farlo.
Violenza sulle donne, se l’inferno è in casa PAG.12
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il punto Vacanze fiorentine ai tempi della crisi PAGG.20-21
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Edizione del Quartiere 3 • 16.868 copie distribuite da
ono appena finiti gli Europei di calcio. È un’abitudine tutta italiana vedere le partite della Nazionale con amici e parenti. In queste situazioni trovi ogni tipo di tifoso. C’è quella che di calcio non ci capisce niente. La riconosci subito perché guarda la tv e poi ti chiede: “L’Italia quale sarebbe?”. Una frase del genere distrugge ogni emozione. Sarebbe come se mentre fai all’amore con una donna lei ti chiedesse: “Potresti muoverti un po’ meno sennò non riesco a prendere sonno?”. C’è la tifosa emotiva, detta anche tifosa sirena, quella che urla sia che attacchino i nostri che gli avversari: “Ohiiii, ohiiii, ohiiii”. Dopo il primo tempo vi consiglio di mettere questa tifosa in macchina, così vi fa anche da antifurto! Poi c’è il tifoso ‘ndrangheta, quello che guarda la partita solo perché ha odi personali: prende di mira un giocatore e qualsiasi cosa succeda è solo colpa sua. Aumenta la disoccupazione? È colpa di Balotelli! Perché? Se smettesse di giocare almeno si libererebbe un posto! Infine il tifoso 3D, quello che ti fa vivere la partita come se fossi in campo. Quando c’è l’inno d’Italia lui si alza in piedi e canta. Durante la partita si agita e suda come un giocatore. Se l’arbitro ammonisce qualcuno lui lo manda a quel paese. Addirittura io ho un amico che finita la partita mi regala sempre una provetta di urine: è l’antidoping! In Rai invece sta scoppiando il caso Galeazzi, o meglio sta scoppiando Galeazzi. Possibile che nessuno noti come quest’uomo sia sempre più grosso? Per mandarlo in tv la Rai ha dovuto investire nel digitale terrestre: la faccia la vedi su Rai 2, il resto del corpo su Rai 4 e Rai 5! *Comico
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Luglio 2012
LAVORI IN CORSO. Demolita l’ex Esselunga di viale Giannotti: la zona cambierà volto
Nascono gli appartamenti anti-sismici Partito l’atto finale del progetto di riqualificazione dell’area “ex Longinotti”: saranno costruiti quarantacinque alloggi Erp. L’obiettivo è finire entro la primavera 2014 Giulia Brestolani
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ella vecchia Esselunga e della palazzina rosa che ospitò il Cpa ormai non restano neppure le macerie. Sono crollate lo scorso 23 maggio, sotto i colpi delle ruspe, dando così ufficialmente avvio all’atto finale di un progetto di riqualificazione urbana che va avanti già da tempo. E che ha portato a un profondo cambiamento nel quartiere, trasformando completamente un’area. Parliamo del quadrilatero viale Giannotti - via Erbosa - via Datini - via Traversari, conosciuto come “area ex Longinotti”, che negli anni è stato protagonista di molteplici vicissitudini e dibattiti a livello istituzionale e cittadino. Per ripercorrerne velocemente la storia bisogna partire dal 1974, quando chiudono le storiche fabbriche Longinotti e l’area resta abbandonata e dismessa fino all’occupazione da parte del centro popolare autogestito Cpa nell’89. Si inizia a parlare di recupero dell’area, una fase che tra lungaggini burocratiche e contestazioni si protrae fino tutto il 2001, quando un referendum consultivo decide: il Cpa viene sgomberato e comincia la demolizione delle strutture industriali. Segue la nascita del centro commerciale Coop, secondo un progetto architettonico che ancora oggi fa molto discutere. A latere della Coop sorgono parcheggi sotterranei, le piazze Bartali e Artusi e il centro per la contemporaneità Ex3. Dopo un’ulteriore demolizione e ricostruzione, lo scorso settembre si taglia il nastro della nuova ludoteca, per arrivare al momento attuale in cui, sulle ceneri dell’Esselunga e della palazzina adiacente, sono in via di realizzazione 45 nuovi appartamenti destinati all’edilizia residenziale pubblica (Erp). Titolare dell’operazione è Casa Spa, che ha già progettato ed eseguito i lavori della nuova ludoteca e che procederà adesso con lo stesso sistema costruttivo per i 45 alloggi. Si chiama “Xlam” ed è una tecnica basata su pannelli di legno massiccio formati dalla sovrapposizione e incollaggio di cinque strati di tavole, disposti ortogonalmente l’uno rispetto all’altro, a formare elementi rigidi, resistenti e stabili. Una tecnologia innovativa che garantisce alti livelli di sicurezza sismica, tempi di realizzazione rapidi grazie alla costru-
ruspe al lavoro in viale
Giannotti:
qui nasceranno le nuove case
zione completamente a secco e basso impatto ambientale, sia in termini di emissioni di Co2 che di consumi energetici e utilizzo di materie prime. Saranno tirati su in questo modo due edifici, uno alto sei piani per 39 alloggi, l’altro di tre piani per sei alloggi, con una superficie utile di circa 4.400 metri quadrati. Un intervento che, complessivamente, costerà otto milioni di euro, e che è finanziato in parte dal Ministero delle Infrastrutture (per oltre 2,5 milioni, in base al Dm del 16 marzo 2006 finalizzato alla riduzio-
ne del disagio abitativo), in parte dalla Regione (per circa cinque milioni) e con i fondi Erp di Casa spa (mezzo milione). Le case dovrebbero essere ultimate entro la primavera del 2014. Grazie all’ossatura in legno – fanno sapere da Casa Spa – i nuovi alloggi saranno ad alta efficienza energetica, con ridotte necessità di riscaldamento in inverno e di raffreddamento in estate: il legno, infatti, assorbe velocemente e cede lentamente l’umidità, ed è un efficientissimo filtro che rende più salubre l’aria dei luoghi
di attività e di riposo. Dopo le demolizioni dei vecchi fabbricati, attualmente sono in corso le fasi di lavoro più complicate e delicate, cioè gli scavi del piano interrato del complesso edilizio (che ospiterà i parcheggi coperti) e le opere di consolidamento del terreno quali diaframmi e bonifica dell’area.
guarda le foto su
galluzzo Avviato lo “Sportello Amico”, esteso l’orario del punto lettura
Più opportunità e più a lungo: è tempo di novità
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iccole novità crescono in quel del Galluzzo, novità che per il cittadino talvolta sono sinonimo di grande aiuto. La prima riguarda l’apertura del cosiddetto “Sportello Amico”. Scopriamo di cosa si tratta. Era stato preannunciato ad aprile dal presidente del Q3 Andrea Ceccarelli, e a maggio è presto diventato realtà: “Sostanzialmente è un’estensione dei servizi che offre l’ufficio postale di via Silvani. Serve per rilasciare certificati anagrafici, di residenza oppure di famiglia: un modo più veloce a portata dei bisogni dei galluzzini, molto utile per sbrigare pratiche che magari richiedono queste documentazioni senza spostarsi
Il Reporter di Gavinana, Galluzzo, Firenze sud raggiunge 16868 famiglie nel quartiere 3 di Firenze. Copia in abbonamento postale
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il reporter è un periodico di 8 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it
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per forza in centro. Con questo sottolineo che lo sportello in questione non sostituisce il Punto Anagrafe, che in molti ancora confondono”, precisa Ceccarelli. Una facilitazione resa possibile soprattutto grazie al prolungamento dell’orario di chiusura dell’ufficio postale, fino alle 19. E, a proposito di orari, ecco la seconda novità. Per chi ancora non lo sapesse, il Punto Lettura del Galluzzo dallo scorso marzo ha ampliato la possibilità di restare nella piccola biblioteca anche oltre il consueto orario. Un esperimento voluto da Emanuele Viviani, il giovanissimo presidente dell’associazione La Scatola, organizzatrice di varie attività al
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno VI n.46 del 2 Luglio 2012 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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Galluzzo: “Il mercoledì, ad esempio, abbiamo scelto di prolungare l’orario fino alle 22, e la domenica pomeriggio abbiamo addirittura introdotto l’apertura del Punto Lettura dalle 16 alle 20. In questo modo abbiamo voluto pubblicizzare un luogo che per molti ragazzi del quartiere era ancora un perfetto sconosciuto (e non solo per la posizione un po’ interna della struttura) per poter studiare in tranquillità o semplicemente per scegliere un buon libro”, fa sapere Emanuele. Da ricordare che il Punto Lettura fa parte del servizio interbibliotecario fiorentino e da poco è pure dotato di connes/V.B. sione wi-fi.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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IL quadro. Le liberalizzazioni hanno complicato il puzzle di aperture e chiusure dei negozi
Estate, tutti i rebus per chi resta COMMERCIO. Come vanno le cose in via D’Antiochia
La prima candelina del parrucchiere cinese “H
Per sapere dove andare a comprare pane e latte si potrà consultare il sito internet di Confesercenti, ma i periodi a rischio saranno comunque limitati. Sul fronte dei servizi ci sono quelli che rimarranno attivi e quelli che invece andranno in vacanza Lisa Baracchi
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e liberalizzazioni hanno reso il puzzle delle aperture e chiusure estive dei negozi del quartiere un po’ più complicato. Ma in mezzo c’è la crisi e la tenacia delle imprese familiari che ridurranno le vacanze per poi tirare il bilancio della loro attività in autunno. Per capire quali negozi di generi alimentari resteranno aperti anche nei periodi di vacanza servirà guardare il sito della Confesercenti di Firenze. L’associazione ha inviato alle attività commerciali un modulo che i negozianti consegneranno per segnalare i loro periodi di chiusura: un monitoraggio del quartiere sarà riportato sul sito. Qui, dunque, si potrà sapere quali fornai, macellai, latterie, gastronomie o pescherie saranno aperti nella zona. “Per i piccoli commercianti, comunque, i periodi di riposo e relax saranno limitati – fanno sapere da Confesercenti – in periodi di crisi le ferie come eravamo abituati a pensarle non ci sono. Anzi, in molti aspettano la fine dell’estate per tirare le somme e capire se in autunno è il caso di tenere il bandone definitivamente giù”. E la liberalizzazione ha inferto un nuovo colpo proprio ai piccoli negozi a conduzione familiare che sentono più forte la concorrenza dei centri commerciali, che restano aperti anche durante le feste. Per i cittadini sarà utile sapere che resteranno aperte anche durante l’estate la biblioteca di villa Bardini così come il centro sociale Siast di piazza Elia Dalla Costa. A chi è diretto invece al punto di lettura del Galluzzo si consiglia di fare una telefonata prima di partire, per controllare gli orari estivi. Il centro giovani Gavinuppia continua la sua attività e invita a venire a conoscere le sue iniziative. Altri servizi come l’Urp del quartiere o la ludoteca di viale Giannotti restano chiusi in questi mesi estivi, mentre diverse attività sono organizzate dai tre centri anziani con il programma “Agosto Anziani”. Per tutti l’intrattenimento estivo del quartiere è al parco dell’Anconella: per l’attività sportiva
all’aria aperta o anche solo per passeggiate nella natura, consigliate la mattina presto o all’approssimarsi del tramonto, quando le temperature si abbassano. Ma l’appuntamento per i cittadini è anche la sera con la manifestazione “Tutti i colori del parco”. Da metà luglio a fine agosto, tutti i lunedì, martedì e mercoledì avrà luogo il cinema, quest’anno nella nuova formula “cine-cena”, ossia dalle 19.30 in poi ci saranno cene a tema con discussioni sui film al Bar-chetto. Poi, alle 21.30, la proiezione al Teatro Blu. Se durante l’esodo estivo vi ritrovate a restare a casa, tenete bene a mente i consigli per combattere i colpi di calore: i medici consigliano di bere almeno dodici bicchieri d’acqua al giorno, ma anche tè, spremute, succhi di frutta e gelati possono essere ottimi alleati contro la disidratazione, ed è sempre bene alleggerire la propria alimentazione e preferire frutta e verdura. Per gli
Occhio alle truffe, soprattutto ai danni delle persone anziane anziani è attivo da qualche anno a Firenze un servizio di “sorveglianza passiva”. Si può chiamare il numero verde 800-801616: in caso di qualsiasi bisogno sono previsti anche un aiuto a domicilio, informazioni o sostegno per alleviare la solitudine. Attenzione sempre ai finti dipendenti delle aziende del gas, dell’acqua o della luce, così come a quelli dell’Inps o del Comune. Perché l’estate porta con sé anche il suo carico di truffe, spesso ai danni degli anziani. Nel caso in cui qualcuno con un pretesto qualsiasi voglia entrare in casa, meglio chiedere un documento di riconoscimento ed eventualmente allertare il 113.
anno inventato quello che mancava: orario continuato, senza appuntamento, mai un minuto di attesa e soprattutto fino alle nove di sera, che per chi lavora è fondamentale”, dice una signora a proposito dei parrucchieri cinesi di via D’Antiochia. “Altro aspetto da non trascurare il prezzo, davvero competitivo”, aggiunge. Sono le 20.15 e, fresca di piega, la signora sta pagando il corrispettivo di dieci euro. “Oltre ad avere tariffe vantaggiose, questi ragazzi sono tutti molto bravi e veloci – afferma - la prima volta ci sono venuta perché me ne aveva parlato bene un’amica, adesso continuo a venirci perché io stessa sono soddisfatta del servizio”. Stella, la titolare del negozio, sottolinea quest’aspetto: il prezzo da solo non basta, occorre offrire al cliente un servizio di qualità. Qualità che significa in primis lavoro ben fatto, ma anche orario flessibile e velocità. E sono questi, secondo la clientela, i punti di forza di un’attività che, a un anno dal suo avvio, sta registrando un successo superiore alle aspettative. “Sono molto contenta perché il lavoro sta andando bene e ci stiamo guadagnando la fiducia dei clienti – spiega Stella – all’inizio su dieci persone che entravano, otto ci chiedevano informazioni sui prodotti utilizzati e sulla loro provenienza. Adesso si fidano molto di più e quasi nessuno ormai ci fa più domande del genere”. Primi fra tutti gli anziani,
che affidano senza troppi tentennamenti le loro teste canute alle mani dei parrucchieri cinesi, come racconta una di loro: “Io ho 93 anni e prendo 490 euro di pensione. A questa età, oltre al mangiare, alle bollette e compagnia bella, ci sono anche da comprare parecchie medicine, sicché come si fa a spendere 25 euro per farsi i capelli? Non è possibile, e allora si viene da questi ragazzi che oltretutto sono molto bravi e gentili.” Un ragionamento che - è proprio il caso di dirlo - non fa una piega, ma che deve aver fatto storcere più di una volta il naso ai “concorrenti” della zona. Ma i parrucchieri orientali, senza
Inaugurato un anno fa, per il quartiere fu una “rivoluzione” battere ciglio, hanno continuato a lavare teste a ripetizione, arrivando a servire anche ottanta clienti in un solo giorno. “Di sabato specialmente c’è molta affluenza, vengono famiglie intere – conclude la titolare – in questo primo anno poi, insieme a numerosi clienti, abbiamo avuto anche molti controlli, sei per la precisione, un po’ su tutto, dalla regolarità della manodopera alla qualità dei prodotti utilizzati… così, adesso, i nostri clienti possono stare ancora più /G.B. tranquilli”.
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Luglio 2012
La festa. A giugno si è tenuta l’ultima edizione di un appuntamento ormai consolidato
Torte, giochi, risate e... discussioni I vicini di casa si incontrano in strada Lisa Baracchi
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na lunga tavolata era sistemata in via di Ripoli, copriva tutta la strada da via Webb a via Danimarca. In cima le torte della categoria “più buone” e “più belle”, mentre i vicini ci passavano accanto ansiosi di fare la loro classifica. Più di tutti sembrava riscuotere successo la torta che rappresentava piazza di Badia, a pochi metri da lì, con tanto di chiesa. Il quartiere 3 ha celebrato due volte la “Festa dei vicini”, l’8 e il 9 giugno scorsi, la seconda edizione per il Comune di Firenze ma che qui a Gavinana ha una storia più lunga. L’idea di riunire tutti quelli che abitano nella zona è venuta qualche anno fa a Paola Canzi dell’associazione “Via dei bambini”, che appena arrivava il caldo dell’estate invitava tutti a cena nel suo giardino. Lo schema era lo stesso: ognuno portava il suo contributo di cibo e bevande. “Siamo arrivati a ospitare ottanta persone e la tradizione si è ripetuta ogni anno finché è stato meglio trasferire l’idea in strada. Mi piace questo clima, il modo di stare insieme, incontrarsi almeno una volta l’anno, una cena dell’amicizia tra vicini di casa che crea legami di solidarietà”, commenta ora la signora Paola. L’appuntamento per socializzare è diventato anche un modo per riappropriarsi dello spazio intorno alle proprie case, e le vivande vengono scambiate su e giù per il tavolo. “Non ci sono occasioni di ritrovarsi fuori come una volta – dice Lia Innocenti, presidente del circolo Arci Boncinelli di via di Ripoli, che ha collaborato a organizzare la festa – non ci sono più gli incontri
le torte preparate per l’occasione
Piero Santoni Ingegneria del buon sollazzo
Silvia Lanfranchi Psicologa, 35 anni
Grazia e Alba Centro anziani Reims
“Si crea un clima diverso”
“Superata la diffidenza iniziale”
“Bello ritrovarsi così”
“Importante creare delle relazioni, far incontrare le famiglie. Appoggiamo l’iniziativa della festa dei vicini perché è un modo per uscire di casa e confrontarsi sui problemi ma anche per creare un clima diverso in città. Il gioco in questo aiuta a creare aggregazione e affiatamento tra le persone, ecco perché sono qui”
“C’è chi si conosce per la prima volta durante queste feste perché nella vita di tutti i giorni non si ha tempo o modo di incontrare chi abita alla porta accanto. Magari all’inizio c’era un po’ di diffidenza, ma superata quella il quartiere risponde bene all’iniziativa, che sta diventando un po’ una tradizione”
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“Abbiamo partecipato alla gara di torte e preparato piatti per la cena anche se non siamo di questa via, ma appena lo abbiamo saputo, grazie al Quartiere che ha distribuito volantini, ci è sembrato bello ritrovarsi per queste iniziative di incontro. Ci si scambiano le cose portate, si assaggia il lavoro degli altri, si sta in allegria”
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5 di gruppi numerosi neanche in un circolo come questo. La gente preferisce stare in casa davanti alla televisione o a navigare su internet. Questo è un modo per invertire almeno una volta la tendenza”. Tra gli altri organizzatori ci sono l’associazione Millefiori, il centro Incontri, la Miserircordia di Badia e l’associazione del buon Sollazzo che “promuove il gioco di qualità come momento di aggregazione per tutte le età”. Ecco perché accanto alle torte sono comparsi tanti giochi in legno: “Alcuni sembrano antichi, ma in realtà sono giochi rivisitati – racconta Piero, appassionato di intrattenimenti ludici – è importante il gioco di relazione, guardare in faccia un avversario. Qualcosa di diverso alla Playstation, insomma”. Esposti nella via e pronti a essere utilizzati c’erano giochi magnetici, giochi tattili, la battaglia di sfere e altre sfide di abilità per i bambini ma anche per i più grandi. L’idea di uscire di casa e conoscere chi ti abita accanto è piaciuta a tutti i commensali: “Quest’anno abbiamo introdotto delle novità – spiega la consigliera del Quartiere 3 Liliana Fusi – c’è anche l’intrattenimento, con un balletto rinascimentale che si chiama ‘ballo della riverenza’ delle Madonne Fiorentine del calcio storico e la gara delle torte”. A tavola, poi, mentre si ride e si chiacchiera vengono fuori anche i problemi del-
la zona, dalle buche sull’asfalto alle visite dei ladri, ma anche alcuni problemi condominiali, dalla facciata da rifare (con un costo troppo elevato per alcuni) all’ascensore da far rivedere. Ma soprattutto importante è superare la diffidenza verso chi non si è mai conosciuto prima. E questo è tanto più vero a Sorgane, dove alcuni dei vicini appartengono a culture diverse. Qui la festa a si è svolta l’8 giugno, in collaborazione con il centro sociale Sorgane: alla cena conviviale è seguito la tombola, la lotteria e il ballo. Una curiosità: la festa dei vicini è nata in Francia nel ‘99 per contrastare il fenomeno dell’isolamento nelle grandi città, è andata via via estendendosi fino ad
Tra le chiacchiere emergono anche i problemi del territorio la tavolata dei vicini di casa
arrivare a 32 Paesi aderenti, di cui venti europei e altri in Asia, Africa e America Latina. Sono 1.200 le città in cui ci sono state iniziative, dieci milioni le persone coinvolte.
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In via di Ripoli e a Sorgane i dirimpettai si sono seduti insieme a tavola per conoscersi meglio e confrontarsi. L’idea di riunire tutti gli abitanti del quartiere era venuta qualche anno fa a una signora: poi l’iniziativa si è allargata
IL LUOGO. Nessuno ha risposto al bando per la gestione degli eventi: addio a palco, film e concerti
Piazza Bartali resta in silenzio: niente animazione estiva
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essuno vuole più animare piazza Bartali. Il grande spazio di fronte alla Coop di Gavinana quest’estate resterà vuoto e silenzioso perché nessuno ha risposto al bando per la gestione degli eventi e il vecchio gestore si è ritirato. Forse colpa della posizione, un po’ periferica rispetto ad altri luoghi fiorentini più vicini al centro, con gli incassi che dunque non sembrano giustificare lo sforzo organizzativo e le spese per artisti, luci, impianti audio e il costo dell’occupazione del suolo. Nonostante l’abbattimento della tassa per sistemare in piazza
In passato non erano mancate polemiche da parte di alcuni residenti
tavolini, bar e palco, nei 90 giorni di eventi il gestore spende non meno di ventimila euro, cui si devono aggiungere stipendi per dipendenti, compensi per band musicali o attori e i diritti Siae. Un “salasso” se il pubblico non risponde bene all’iniziativa. E in caso di polemiche dei residenti? Anche quelle non sono mancate negli scorsi anni, e se al concerto di una rock band si deve sostituire il monologo di un attore è abbastanza certo che il numero degli spettatori si assottigli. “Il fatto che nessuno si sia presentato al bando ci dispiace, ma non ci stupisce perché il vecchio bando aveva avuto una sola proposta – dice il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli – dispiace perché l’animazione dell’estate è anche un modo per presidiare questi luoghi. Senza film, concerti e teatro, piazza Bartali è più abbandonata a se stessa. Certo non potevamo insistere per far rimanere il vecchio gestore se i margini di guadagno non erano sufficienti a ripagare il lavoro”. Addio ai tavolini
e agli ombrelloni, dunque, al punto di ristoro e al bar dove si potevano mangiare snack veloci, gelati, crepe o kebab e frappè di frutta fresca. Addio al maxischermo dove vedere gli eventi sportivi o i film cult italiani e stranieri e addio al palco dove negli anni si sono avvicendati gruppi reggae, jazz, soul, afro, folk e gospel. A differenza di molti altri luoghi dell’Estate Fiorentina, qui era garantito anche il parcheggio. Cuore pulsante del quartiere di giorno, la piazza sotto la grande struttura ad anello rinuncia così a essere uno spazio di aggregazione la sera. In mancanza della “Arena”, nome dell’estate di Gavinana, resta comunque nel quartiere l’animazione di Cambia Musica all’Anconella. Qui si è rinnovato un programma ricco di iniziative e si è messa in piedi un’organizzazione che riesce a convivere anche con gli abitanti della zona che tollerano meno la movida e chiedono il silenzio della loro notte. Il quartiere, /L.B. insomma, ringrazia.
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IERI E OGGI. Viaggio nella storia della frazione: da dove deriva il nome che porta?
Il “misterioso” passato del Galluzzo C’è chi sostiene che l’origine vada ricercata in una nobile famiglia di “biadaioli” del posto e chi invece in un’osteria che sorgeva lungo la strada tra Firenze e Roma. Il “dilemma” affascina ancora Vanessa Bambi
N
obile famiglia o vecchia osteria? Fatto sta che l’origine del nome che campeggia tuttora sulle indicazioni stradali a un passo del centro storico fiorentino (benché sia una semplice frazione) è un piacevole dilemma che ancora
...e
quello della
Misericordia
oggi affascina residenti e non e che si mantiene vivo attraverso tante moderne sfaccettature. È atavica la ricerca delle nostre origini, ancor più dei nostri antenati, legati a noi certamente per sangue, per terra ma soprattutto per un nome. Quel nome è Galluzzo. Vediamo un po’.
Sull’avere a che fare con un gallo come simbolo della cittadina non ci sono dubbi: lo dimostrerebbero validi indizi, oltre al fantasioso nome. La stessa famiglia Galluzzo, famosa per esercitare proprio in questa zona l’attività di “biadaioli”, lo aveva come stemma alcuni secoli fa: un elegante gallo d’oro in campo azzurro (una riproduzione contemporanea possiamo osservarla addirittura sulla facciata e all’interno di una chiesa, quella di San Giuseppe in via Volterrana). Da qui si potrebbe benissimo spiegare la scelta del blu e del giallo, che oggi riecheggiano nella cittadina in vari modi. Uno su tutti, ad esempio, è l’esporre fuori dai balconi nel mese di luglio bandiere bicolori per festeggiare l’annuale sfilata in costume, prima dello svolgersi della Palla Pillotta (non a caso le squadre che si sfidano sono proprio i gialli e i blu, ovvero Galluzzo vecchio e Corte Regia). Oppure, ancora, i colori delle maglie della squadra di calcio dell’omonima Audace Galluzzo. Colori con simbolo annesso, che
lo stemma dell’Audace
Galluzzo...
non rappresentano solo sportività o gioco. Passando per le vie, si scopre che l’omonima Misericordia ha dietro il bancone di accoglienza principale una gigante decorazione pittorica con sopra un gallo. Ma non solo: tanti negozi del centro commerciale naturale che sorgono intorno alla piazza hanno adottato un galletto stilizzato che sbuca all’entrata. Semplici motivi commerciali che spingono all’identità corale oppure voluta ereditarietà dal passato? Interessante scoprire, a questo proposito, l’altra ipotesi sull’origine del nome. Alcuni storici pensano infatti che Galluzzo
sia stata la denominazione di una vecchia osteria posta lungo la strada che da Firenze portava a Roma, e che appunto aveva un’insegna a forma di gallo di probabile origine romana (l’insegna, in verità, riproduceva un galletto scolpito su una pietra miliare a colonna posta ai bordi di quella strada). È probabile che questa sia l’ipotesi più fondata, perché accreditata anche da fonti scritte risalenti al Duecento e testimoniate dallo storico Andrea Dei. Ma, come in tutti i “miti”, il bello è lasciare in sospeso il finale. In fondo, un pizzico di sano mistero non guasta mai.
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l’inchiesta
TOSCANA SISMICA/1. Dopo la tragedia in Emilia torna in primo piano la sicurezza del territorio
Terremoti, tanti comuni a rischio Lunigiana, garfagnana, Mugello, Casentino e alta Valtiberina le zone più fragili. Basso pericolo per la costa grossetana e le isole. Firenze, invece, è a metà, così come Fiesole e Chianti Luca Squarcialupi
L
a terra si muove, non è una novità. L’Africa preme sull’Italia, gli Appennini si spostano di qualche centimetro ogni anno. Tra la culla dell’umanità e il Vecchio Continente sono inoltre presenti delle piccole placche che godono di una dinamica autonoma. È questa la fotografia di quanto sta accadendo, e accade da millenni, sotto i nostri piedi. Cambiamenti che possono essere graduali oppure manifestarsi con terremoti, come nel recente caso dell’Emilia: l’energia accumulata nel corso di centinaia di anni viene rilascia tutta in un colpo solo. Una forza distruttiva. La Toscana è molta delicata dal punto di vista dei movimenti tellurici. “L’ottanta per cento del territorio è considerato sismico, ci sono poche eccezioni – spiega il geologo Andrea Fiaschi, responsabile della rete sismica dell’Istituto Geofisico Toscano-Prato Ricerche – le zone più a rischio sono quelle appenniniche, in particolar modo Lunigiana, Garfagnana, Mugello, Casentino e Alta Valtiberina. All’interno di queste aree in passato si sono registrate scosse importanti, anche fino a magnitudo 6”. Su 287 comuni del Granducato, oltre la metà, precisamente 196, si trovano nelle fasce più pericolose per le scosse. Qui è stato costruito il 70 per cento degli edifici pubblici e privati dell’intera regione. Novanta comuni ricadono nella cosiddetta “zona 2”, dove sono possibili terremoti anche forti: dal piccolo paese di Zeri, al confine con la Liguria, procedendo lungo la catena montuosa si scende giù giù fino all’Abetone, arrivando al Mugello e poi ancora a sud, fino ad Anghiari. Livello due anche per Pistoia e Arezzo. Bassa probabilità di scosse, invece, nella fascia
costiera da San Vincenzo (Livorno) procedendo verso il meridione, fino a Capalbio (Grosseto). Fuori pericolo inoltre l’Isola d’Elba, Capraia e l’Isola del Giglio. Nelle zone 3 e 3S, quelle con sismicità più bassa, ricadono 173 comuni tra cui Firenze e il suo hinterland, Fiesole e il Chianti. “Su grande scala l’Africa spinge verso l’Europa. Tra queste due grandi placche non esiste uno spazio omogeneo – precisa Fiaschi – ma sono presenti delle placche più piccole che godono di dinamiche autonome, come nel caso dei due blocchi che hanno provocato la formazione degli Appennini, una catena montuosa relativamente giovane. Questo fa sì che da Trieste alla Sicilia ci sia un grado diverso di sismicità”. Il monitoraggio scientifico delle scosse è in continua evoluzione. “Al momento non
C’è ancora molto da imparare, rimangono fenomeni non prevedibili esistono riscontri a livello scientifico sull’esistenza di una relazione di causa-effetto tra eventi in distretti sismici vicini – prosegue Fiaschi – c’è ancora molto da imparare sui terremoti, che restano dei fenomeni non prevedibili. La ricerca in questo campo è infatti recentissima, la stessa classificazione delle zone si evolve di anno in anno, di sisma in sisma, ed è basata in gran parte sui dati statistici relativi ai terremoti avvenuti durante la storia”.
l’inchiesta
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TOSCANA SISMICA/2. Scuole, ospedali, caserme: per metterli a norma servirebbero 440 milioni
Quegli edifici che ora preoccupano “Il problema non è tanto oggi, ma quanto successo ieri”,
Gianni Carpini
A
preoccupare sono soprattutto quei fabbricati che i geologi hanno ribattezzato “edifici spazzatura”, tirati su tra gli anni ’50 e ’70 con poche accortezze e senza prendere in considerazione norme sismiche elementari. Nel calderone degli stabili da rendere a prova di scossa sono finti alcuni maxi condomini e case popolari, ma anche
SToRIa Nella nostra regione
La prima scossa? Fu nel 217 a.C.
I
l primo terremoto toscano di cui è rimasta traccia nella memoria storica risale addirittura al 217 a.C. Una forte scossa che coinvolse l’Etruria, nell’area a sud-ovest dell’attuale città di Siena. Risalendo invece fino a tempi più recenti, il fenomeno più violento registrato nei confini della nostra regione si verificò nel 1920. Il 7 settembre di quell’anno, la Garfagnana tremò violentemente. Secondo le ricostruzioni dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sisma raggiunse una magnitudo di 6.5 gradi. Quello dell’Aquila di tre anni fa, per aver presente un ordine di grandezza, è arrivato a 6.3. Stando alle cronache degli anni ’20, Fivizzano (Massa Carrara) fu letteralmente rasa al suolo, una trentina di paesi furono interessati da crolli, tra le 170 e le 300 persone morirono sotto le macerie. Pochi anni prima un’altra zona a rischio, flagellata nel corso della storia da numerosi eventi tellurici, fu duramente colpita. Il 29 giugno del 1919 Borgo San Lorenzo e Vicchio tremarono: il sisma, di magnitudo 6.3, fu sentito distintamente anche al di là dell’Appennino, sul versante Adriatico. In Mugello ci furono più di cento vittime e almeno quattrocento feriti. Per quanto riguarda Firenze, il primo terremoto di cui si ha notizia risale al 1148, con una magnitudo stimata intorno a 5.1. In seguito uno sciame sismico interessò la città gigliata tra il 21 maggio e il 22 dicembre 1325. Scorrendo i numeri conservati nella banca dati dell’Ingv, gli eventi più rilevanti risalgono al 1453 e al 18 maggio del 1895, quando i fiorentini scapparono in strada terrorizzati. Altra zona sismica è Livorno, epicentro di una scossa nell’aprile del 1646 che provocò uno tsunami con onde alte tre metri. E ancora, Siena fu colpita nel 1798, con danni al Duomo, mentre i terremoti lievemente percepiti a Grosseto sono stati meno di venti /G.C. dal Medioevo a oggi.
immobili pubblici come ospedali e scuole. “Sul fronte delle norme antisismiche siamo una delle regioni più avanzate in Italia – chiarisce Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana – il problema non è tanto ‘oggi’, ma quanto successo ‘ieri’. Ci sono moltissime casette costruite nell’immediato dopoguerra, ci sono le residenze popolari degli anni ’60 e i grandi condomini dei ‘70: edifici abitati che molto spesso non sono a norma”. Sulla questione, l’esperta non usa mezzi termini. “In alcuni casi gli immobili, me lo faccia dire, sono stati tirati via e costruiti senza analizzare dove si stava innalzando un palazzo. La speculazione edilizia del passato la paghiamo oggi. Dagli anni ’80 in poi – prosegue - qualcosa è cambiato, ma resta il problema di riqualificare il vecchio patrimonio”. Per quanto riguarda le strutture private non esiste un monitoraggio puntuale della situazione, mentre sugli edifici pubblici strategici (scuole, caserme, ospedali) il coordinamento regionale di prevenzione sismica ha avviato negli ultimi dieci anni un censimento. Sono oltre 2.700 distribuiti nelle zone più a rischio (Mugello, Casentino, Valtiberina, Valdichiana, Garfagnana, Lunigiana, Appennino Pistoiese e Amiata). Solo su 506 sono stati effettuati, o sono in corso, lavori di adeguamento. Altri 450 sono stati sottoposti a verifiche. E gli altri? Il problema è sempre lo stesso: mancano le risorse. E non si tratta di spiccioli da raccogliere in fondo al salvadanaio. Secondo le stime della Regione, per mettere a norma gli edifici strategici nelle zone sismiche servirebbero almeno 440 milioni di euro. “I soldi vanno trovati, non ci venga detto che non ci sono fondi per questo genere di misure – attacca Fagioli – dal terremoto ci si difende solo costruendo in modo adeguato e mettendo a norma ciò che già esiste”. Il secondo step è valutare il da farsi sui vecchi stabili: capire – in parole povere - se il gioco vale la candela. “Bisognerà vedere quanto valgono, quanto costerebbe un’eventuale ristrutturazione e se è meglio ristrutturare l’edificio o addirittura ricostruirlo exnovo”. Solo a Firenze e provincia sono 420 gli stabili strategici (62 nei confini comunali). 196 sono stati sottoposti a verifiche, ma per poco più della metà del totale (224) non ci sono al momento denari da spendere. Intanto, proprio dalla Toscana è partito un progetto per conoscere in modo preciso la pericolosità dal punto di vista sismico di uno specifico terreno. Si chiama micro-zonizzazione e consente di simulare cosa succederebbe in caso di terremoto in parti del territorio molto limitate, come un quartiere o un rione.
Mancano le risorse necessarie agli interventi
spiega il presidente dell’ordine dei geologi. Sotto la lente di ingrandimento le case del dopoguerra e i maxi condomini degli anni ’70, “spesso costruiti in modo non adeguato”
LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI FIRENZE
12 COMUNI A RISCHIO (ZONA DUE): BARBERINO DI MUGELLO, BORGO SAN LORENZO, DICOMANO, FIRENZUOLA, LONDA, MARRADI, PALAZZUOLO SUL SENIO, RUFINA, SAN GODENZO, SAN PIERO A SIEVE, SCARPERIA, VICCHIO
420 GLI EDIFICI PUBBLICI STRATEGICI: 87 EDIFICI: LAVORI FINITI O IN CORSO 109 EDIFICI: INDAGINI FINANZIATE 224 EDIFICI: MANCANO I FONDI
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sui banchi
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UNIVERSO ISTRUZIONE/1. Segno più per le materne, stabili elementari, medie e superiori
La scuola in numeri, aspettando settembre L’ultima campanella è suonata. In attesa dell’inizio del prossimo anno, ecco il quadro che si va delineando. In cima alla lista di preferenze restano i licei, ma continuano ad aumentare gli iscritti a tecnici e professionali Gianni Carpini
GREMBIULI E BANCHI
F
inito un anno (scolastico), si pensa al prossimo. Sulla pagella c’è un flebile segno più, almeno per quanto riguarda il numero di iscritti in vista della stagione 2012/2013. I bimbi delle materne fiorentine aumentano del sette per cento, sostanzialmente stabili invece i grembiulini delle elementari (-0,02 per cento) e gli alunni delle medie (-0,64 per cento). A crescere costantemente, da dieci anni a questa parte, sono soprattutto le classi multietniche: il prossimo anno scolastico quasi un bimbo su cinque che frequenterà la materna, comunale o statale, sarà di origine straniera. Nel 2003 i bambini stranieri nelle scuole pubbliche (da quelle dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado) erano il dieci per centro, nel settembre 2012 saranno il 15 per cento, con punte del 20 alle materne (poco più di 1.400 piccoli). Ecco allora in dettaglio l’esercito degli scolari che a settembre sarà sui blocchi di partenza: sul territorio comunale di Firenze sono 8.873 gli iscritti alla scuola dell’infanzia (562 in più rispetto all’anno scorso); 15.355 alla primaria, sia statale che paritaria (in questo caso la diminuzione è minima, tre iscritti in meno); 9.373 gli studenti della secondaria di primo grado (sessanta in meno rispetto al 2011/2012). In tutto oltre 33mila alunni, tra chi si diverte con i giochi e chi invece è impegnato sui libri. Passando ai “grandi” e allargando lo sguardo a tutta la provincia fiorentina, gli istituti superiori accoglieranno
ISCRIZIONI A.S. 2012/13
al primo squillo della campanella quasi quarantamila ragazzi. Le preiscrizioni per il primo anno hanno raggiunto quota 8.186 domande, un dato molto simile a quello registrato nel 2011, mentre i maturandi in uscita quest’anno sono stati 5.916. Quindi, calcolatrice alla mano, il numero degli studenti “attivi” salirà a settembre di oltre 2.200 unità. Dal canto loro, i ragazzi hanno le idee piuttosto chiare. I più gettonati sono i licei, ma in percentuale crescono le preferenze per gli istituti tecnici e i professionali, in linea con quanto succede nel resto d’Italia. Poco più della metà delle domande (4.227, cioè il 51,7 per cento) sono destinate ai licei, nelle varie articolazioni: classico, scientifico, artistico, musicale, scienze umane e linguistico. Sul secondo gradino del podio ci sono i tecnici (2.084 richieste, pari al 25,4 per cento del totale), seguiti dai professionali (1.875, ossia il 22,9 per cento). Andando a vedere chi cresce e chi no in percentuale, salta all’occhio la performance, in negativo, dello scientifico, che piace un po’ meno rispetto al passato. Le domande sono diminuite del 2,8 per cento. Gli istituti professionali, al contrario, conquistano terreno facendo segnare un +1,9 per cento di iscritti. A fare la parte del leone sono principalmente le scuole superiori del territorio comunale di Firenze, che da sole assorbono oltre 4.500 matricole. Seguono l’Empolese Val d’Elsa con 1.580 iscritti, la piana fiorentina con i suoi 834 nuovi studenti e il Mugello, 399 alunni.
SCUOLA DELL’INFANZIA: 8.873 BAMBINI, +6,7% PRIMARIA: 15.355 ALUNNI, -0,02% SECONDARIA DI 1° GRADO: 9.373 STUDENTI, -0,6% FONTE: ELABORAZIONI SU DATI COMUNE DI FIRENZE
CLASSI MULTIETNICHE
PERCENTUALE ALUNNI STRANIERI
SCUOLA DELL’INFANZIA: 19,6% PRIMARIA: 17,8% SECONDARIA: 14,9% FONTE: ELABORAZIONI SU DATI COMUNE DI FIRENZE
SUPERIORI, COSA PIACE
PREISCRIZIONI A.S. 2012/13
LICEI: 4.227 RICHIESTE (51,7%) TECNICI: 2.084 RICHIESTE (25,4%) PROFESSIONALI: 1.875 RICHIESTE (22,9%) FONTE: OSSERVATORIO SCOLASTICO PROVINCIALE
IL CaLENDaRIo Decise le date delle lezioni per il 2012-2013. Il “rompete le righe” fissato sabato 8 giugno
Tutti in classe per 206 giorni. Con due “ponti” a novembre e aprile
L
a “brutta” notizia per gli studenti è che il ritorno sui banchi è stato già messo nero su bianco: mercoledì 12 settembre si riapriranno le porte delle scuole di ogni ordine e grado in tutta la Toscana. La buona nuova è invece che il prossimo anno scolastico porterà con sé due ponti: a novembre, per Ognissanti, e ad aprile, in occasione della festa della Liberazione. Il calendario è stato approvato dalla giunta regionale, che ha stabilito i giorni delle lezioni a cavallo tra il 2012 e il 2013. Ma, attenzione, in qualche caso, per effetto dell’autonomia scolastica, i singoli istituti potranno
decidere da soli di accorciare il congedo estivo di ragazzi e bambini, facendoli rientrare fino a due giorni prima rispetto al previsto, ossia lunedì 10 settembre. L’ultima campanella suonerà invece sabato 8 giugno 2013, dopo 206 giorni di spiegazioni, interrogazioni, temi e compiti. Per i bimbi della materna, invece, la fine delle attività educative è fissata sabato 29 giugno 2013. Ma andiamo al sodo. Le vacanze di Natale partiranno sabato 22 dicembre 2012 e termineranno domenica 6 gennaio 2013, mentre quelle pasquali andranno da giovedì 28 marzo a martedì 2 aprile 2013. Un primo an-
tipasto di festa gli alunni lo avranno comunque a novembre, con un bel ponte di quattro giorni: dal primo novembre, che cade di giovedì, fino a lunedì 5, quando si rientrerà in aula. Anche un’altra festività sarà attaccata al weekend: l’Immacolata Concezione (sabato 8 dicembre). Nuova mini-vacanza in piena primavera: gli studenti resteranno a casa venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 aprile 2013. Ma, come detto, con qualche possibile eccezione. I singoli istituti potrebbero “usare” qualche giorno di riposo per recuperare ore di didat/G.C. tica perse durante l’anno scolastico.
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UNIVERSO ISTRUZIONE/2. In Toscana un battaglione di 35mila insegnanti. Oltre agli “instabili”
Tremila precari dietro le cattedre Francesca Puliti
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n “esercito” di circa mezzo milione tra bambini e ragazzi. A tanto ammonta la popolazione scolastica toscana, a cui corrisponde un battaglione di 35mila insegnanti. Più tremila precari. È il frutto della politica dei tagli e dei ritagli, delle graduatorie sbarrate e dei concorsi fantasma, delle riforme e delle controriforme di cui non si vede la fine. L’ultima, quella del dimensionamento, che aveva portato alla compressione e allo smembramento di classi intere, dopo un anno di lacrime e sangue è già giunta al capolinea: la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso di alcune Regioni, tra cui la Toscana, e lo ha giudicato illegittimo. Non è detto, però, che le conseguenze della sentenza si avvertano già dall’anno prossimo. Nel frattempo insegnanti e istituti si organizzano con quel che hanno a disposizione. “Da anni – spiega Alessandro Rapezzi, responsabile scuola della Cgil regionale - le ri-
chieste superano le risorse. Per la scuola dell’infanzia si parla di 4.300 bimbi in lista d’attesa, mentre per la primaria sono state accolte tutte le richieste per costituire nuove classi, ma non tutte quelle per il tempo pieno: una costante degli ultimi anni. Per soddisfarle avremmo bisogno di 127 docenti in più in tutta la Toscana. Tra asilo ed elementari complessivamente sono 330 gli insegnanti mancanti”. C’è anche del buono, comunque, sotto il sole: dal 1° settembre la Toscana potrà contare su 226 cattedre in più, considerando tutti gli ordini scolastici. Bando agli entusiasmi però, avverte Rapezzi, perché “si tratta solo di un adeguamento all’aumento della popolazione scolastica”. Nello specifico, all’infanzia sono toccati solo nove posti in più (ma stiamo parlando solo della parte che concerne lo Stato, non degli eventuali aggiustamenti in conto agli enti locali), alla primaria 76, il che è già qualcosa, ma non permetterà certo di rispondere a tutte le do-
L’incertezza non manca, così docenti e istituti si organizzano con quel che hanno a disposizione. Intanto, però, spunta anche qualche notizia positiva
IL CASO. Via i contributi per i testi
Sforbiciata sui buoni libro Z ac, via i buoni libro. L’ultima sforbiciata ai conti pubblici ha spazzato via in un sol colpo i contributi per l’acquisto dei testi scolastici che la Regione forniva fino all’anno scorso. Una manna per le famiglie con reddito basso (al di sotto dei 15mila euro annui o 18mila in caso di figli disabili): da 130 euro per la terza media fino ai 330 circa per la prima ginnasio o per il primo anno del linguistico. “Colpa dello Stato”, secondo la vicepresidente della Regione Stella Targetti, con delega all’Istruzione. “Nel 2008 – spiega l’assessore - il piano per il diritto allo studio contava su nove milioni di euro, di cui due dalle casse regionali e sette da quelle statali. L’anno scorso siamo scesi a 7,7 milioni, di cui solo 3,6 provenienti dallo Stato. Ma l’anno prossimo il trasferimento statale non ci sarà”. Così, la Regione si ritrova con tre milioni e mezzo in meno sul sistema scolastico. “Una scelta sbagliata – tuona la portavoce dell’opposizione del parlamentino toscano Stefania Fuscagni (Pdl) - la Regione usi i soldi recuperati dall’evasione fiscale per ripristinare i buoni libro”. Dalla lotta all’evasione, in-
fatti, sono stati riportati in cassa 13 milioni di euro solo nel primo trimestre 2012, un “tesoretto” su cui però ci sono già molte mire. Nel frattempo il governatore Enrico Rossi ha lanciato la sua personale battaglia contro gli sprechi a suon di spillette con su scritto: “Io risparmio il 10% per salvare la scuola e il sociale”. E ha aperto una pagina web per chiedere ai cittadini di segnalare le spese inutili. Sarà sufficiente la spending review casereccia a resuscitare i buoni libro? È presto per dirlo, ma intanto le due auto di rappresentanza del presidente sono sparite per lasciare spazio a una più economica Pun/F.P. to a metano.
mande per il tempo pieno. “Vedremo cosa riusciremo a strappare con la contrattazione – aggiunge Rapezzi – mettendo nel pacchetto anche medie e superiori. Siamo ancora in attesa di notizie dal Ministero”. Ecco un altro nodo dolente: l’incertezza che ancora regna a poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico. “Ad
oggi non c’è nessuna certezza sulle risorse”. Né sui pensionamenti. “Il peggio è passato – rassicura Angela Palamone, a capo dell’ufficio scolastico regionale – i tagli sono stati riassorbiti e il prossimo anno comincerà sicuramente in maniera migliore rispetto a quelli scorsi”. Intanto, però, nonostante l’inforna-
ta dell’anno scorso, che ha portato all’assunzione di 2.500 insegnanti di ruolo in tutta la Toscana, restano circa tremila precari che vanno avanti a supplenze annuali. Non solo: di quegli stessi nuovi assunti, buona parte non è ancora entrata in servizio e ad alcuni non è ancora stato assegnato un posto.
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focus
Luglio 2012
L’ALLARME. Tanti i casi che il centro antiviolenza Artemisia di Firenze affronta quotidianamente
Quegli incubi tra le mura domestiche Sara Camaiora
A
lla fine l’avevano capito che qualcosa che non andava. Le continue scuse di fronte a ogni occasione di ritrovo fuori dal lavoro, le frequenti assenze per malattia. L’unica volta in cui era uscita a cena con loro, poi, il compagno l’aveva chiamata un numero infinito di volte. Ma solo quel giorno in cui si presentò con un polso total-
I NuMERI Il 62% delle vittime italiane
In un solo anno 665 nuovi s.o.s.
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ono stati 933 i casi di donne vittime di violenza seguiti da Artemisia nell’arco del 2011. Di questi 665 sono state nuove richieste di aiuto, mentre i restanti rappresentano casi a cui si stava lavorando dagli anni precedenti. Il 62% del totale sono donne italiane, solo il 38% è invece di provenienza straniera, mentre la fascia di età maggiormente coinvolta è quella che va dai 30 ai 49 anni. Più del 65% di loro lavora, anche se spesso non stabilmente o con stipendi risibili. Il 52% è oggetto di violenza fisica e psicologica e, nella quasi totalità dei casi, ovvero il 97%, l’aggressore è un familiare, un partner o un ex partner. Attualmente le due case rifugio dell’associazione ospitano 17 donne assieme ad altrettanti bambini. A livello nazionale manca ancora un osservatorio che monitori la violenza sulle donne. La Regione Toscana ha istituito un tavolo sulla violenza di genere all’interno dell’osservatorio sociale che elabora rapporti annuali sulla base dei dati forniti dagli stessi centri antiviolenza provinciali che però, come tali, non prendono in considerazione tutti i fenomeni sommersi. Secondo il terzo rapporto sulla violenza di genere in Toscana, le donne che si sono rivolte ai centri dal 1° luglio 2010 al 30 luglio 2011 sono 1.882 a livello regionale, 685 nella provincia di Firenze - i dati comprendono anche il Centro Antiviolenza Progetto Lilith di Empoli. Sempre prendendo in considerazione il solito lasso temporale, il rapporto illustra che 1.426 delle 1.882 totali hanno subito violenza psicologica, 1.106 fisica, 486 economica, 283 persecuzioni e molestie assillanti (stalking). Ancora nel rapporto, si legge che le donne vittime di molestie di tipo sessuale sono state 179 e, mediamente, ogni donna dichiara di aver subito almeno due tipi di violenza. In oltre la metà dei casi l’aggressore è un convivente, sia esso coniuge (43,2%) o compagno (15,3%).
mente livido i colleghi misero insieme tutte queste “prove”, arrivando alla tragica conclusione che quell’omertà significava violenza e decisero di aiutarla. È solo uno dei tanti casi che il centro antiviolenza Artemisia di Firenze affronta quotidianamente dal 1995, anno di nascita dell’associazione che fornisce sostegno psicologico e legale a donne maltrattate. Un caso anche raro questo, visto che la maggior parte di coloro che si rivolgono all’associazione lo fa direttamente, non tramite terzi. “Per prima cosa cerchiamo di rilevare il rischio che la donna sta correndo basandoci su alcuni parametri, come uso di armi, recidività, gravità ed escalation degli episodi – spiega Anna Bainotti, vicepresidente di Artemisia – molte poi ci chiedono di intervenire per fare cambiare il proprio partner aggressore, anche scrivendogli una lettera”. Partner, sì, perché la quasi totalità dei maltrattamenti avviene tra le mura domestiche ed è sbagliato pensare che si tratti solamente di situazioni di degrado e marginalità. “La violenza è quanto mai trasversale, tra i maltrattanti abbiamo disoccupati ma
Quasi tutti i maltrattamenti sono subiti dalle donne all’interno della casa, per mano del proprio partner. Ed è sbagliato pensare che si tratti soltanto di situazioni di marginalità: “Tra chi lo fa ci sono disoccupati ma anche fior fior di professionisti”
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anche fior fior di professionisti fiorentini – prosegue la vicepresidente – la rispettabilità esterna è tra l’altro uno dei fattori che disincentiva la denuncia: molte donne temono di non essere credute”. L’urgenza del sostegno psicologico si somma a quella del sostegno legale per far interrompere la violenza. “Più di sei mesi non possiamo ospitare nelle nostre case rifugio, perciò bisogna intervenire presto – dice Roberta Gavagna, presidente dell’associazione – la giustizia è ancora un problema, stiamo partecipando adesso come testimoni a processi per fatti del 2008 e conosciamo casi in cui il maltrattante si ritrova agli arresti domiciliari nello stesso isolato della donna o perfino nella solita casa. Fortunatamente la Procura di Firenze ha attivato un percorso di sensibilizzazione sul tema, ipotizzando anche figure specifiche all’interno della polizia giudiziaria”. Con la crisi economica allontanarsi da un compagno implica anche il non saper come mantenere i figli. “Abbiamo attivato una convenzione con Unicoop, venticinque donne due volte a settimana vengono qui a prendere la loro spesa, e realizziamo anche raccolte di indumenti e generi di prima necessità”, precisa la vicepresidente. Tanta sofferenza ma anche tanta soddisfazione per le operatrici di Artemisia, circa sessanta tra volontarie e non. “Con tutti questi tagli al sociale andare avanti è complicato, ma vedere tante donne che riconquistano la loro libertà ci dà speranza”, concludono all’unisono.
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politica
Luglio 2012
IL RIMPASTO. Dopo le dimissioni di Claudio Fantoni chiamati un economista e un filosofo
Palazzo Vecchio, due prof in giunta Antonio Passanese
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n economista e un filosofo in giunta: Palazzo Vecchio punta sull’intellighenzia fiorentina. Nel primo consiglio comunale di giugno il sindaco Renzi – dopo le dimissioni di Claudio Fantoni – ha nominato Alessandro Petretto assessore al bilancio e alle partecipate e Sergio Givone alla cultura e alla contemporaneità (entrambi sono prof dell’ateneo di Firenze, il primo di economia e l’altro di estetica). “Sono personalità di grande spessore - ha sottolineato Renzi - e saranno di stimolo a tutta la giunta”. Ai due sono arrivati gli auguri anche di parte dell’opposizione. “Mi auguro che si vogliano confrontare con le proposte che abbiamo fatto”, ha affermato Valdo Spini . “Buon lavoro ai nuovi assessori – ha detto Mario Razzanelli – nella speranza che possano agire in piena autonomia nell’interesse della città”.
La NoTa Sul numero di giugno de Il Reporter abbiamo pubblicato un’intervista a Claudio Fantoni. Quando il giornale è andato in stampa Fantoni era ancora assessore al bilancio di Palazzo Vecchio. Le sue dimissioni sono state rassegnate quando ormai il nostro mensile era stato stampato. Ci scusiamo con i lettori per l’inconveniente.
SERGIO GIVONE. Cultura e contemporaneità
ALESSANdRO PETRETTO. Bilancio e partecipate
“Pergola e Maggio le eccellenze” “Contenere la pressione fiscale”
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e c’è una città della cultura questa è Firenze e per questo bisogna fare il massimo. Ne è fermamente convinto il neoassessore Sergio Givone, altrettanto consapevole dell’arduo compito che il suo incarico rappresenta in una delle città più ricche d’arte al mondo. Assessore, cosa l’ha convinta ad accettare questo incarico? Sinceramente? Me lo chiedo tutti i giorni e non trovo una vera risposta. Credo che dovranno rispondere i fatti, se riuscirò a realizzare le idee che ho proposto vorrà dire che ho fatto la scelta giusta. A proposito di idee, ci può fare un punto sulle sue priorità e i suoi obiettivi? Firenze ha tutti i numeri per ospitare la grande arte, non solo del passato, ad esempio al Forte Belvedere. Mi piacerebbe utilizzare per l’arte contemporanea anche spazi dismessi che potrebbero essere scenari ottimali. Oltre all’arte figurativa vorrei dare spazio alla grande musica, c’è in ponte un lavoro importante, il Parco della Musica, e il mio impegno è di lasciare l’assessorato avendo dato una grande e bella casa al Maggio. E poi la prosa: il teatro della Pergola deve diventare un punto di riferimento nazionale dedicato alla promozione della grande produzione italiana, in grado di attirare anche turismo.
serGio Givone
Da sempre si dice che Firenze sia rimasta troppo concentrata su un passato glorioso e poco attenta al presente. C’è stato davvero questo deficit? Sì, a volte Firenze si è lasciata surclassare dal suo passato, ma ci sono stati anche eventi importanti legati alla contemporaneità che hanno lasciato il segno. Su questo aspetto ho molta fiducia in Firenze. Bisogna puntare in alto, per questo giudico positivamente un cartellone di eventi ricco come quello di quest’estate: certo è che l’estate non è il luogo delle eccellenze, l’assoluta eccellenza artistica va cercata alla Pergola, al Parco della Musica, al Forte Belvedere. Firenze si merita eventi importanti, deve essere città internazionale e non può permettersi cose modeste. /S.C.
ssessore, possiamo definirla un tecnico? Sono professore ordinario di scienza delle finanze da 30 anni e il mio settore di specializzazione è il federalismo fiscale, ma malgrado ciò non posso definirmi un tecnico specifico di bilancio delle amministrazione locali. Cercherò di studiare in fretta. Non sono peraltro un politico malgrado la mia militanza nel Pd. Quali saranno le sue priorità? Le mie priorità saranno volte a rendere compatibili gli obiettivi della giunta che come è noto sono tesi a sostenere il profilo di investimenti pubblici necessari per la crescita della città, limitare l’impatto sul sistema di welfare locale delle strette finanziarie in corso e contenere il livello della pressione fiscale locale, in particolare la tassazione sul reddito delle famiglie e delle imprese. Cosa ne pensa del Patto di stabilità? Il Patto di stabilità interno è uno strumento necessario e comune a tutti i paesi europei. Nella versione attualmente applicata in Italia non raggiunge l’obbiettivo originario. Ora è solo un modo rozzo di sottoporre a controllo la spesa dei Comuni, limitando l’autonomia degli stessi e rendendo inapplicabile lo strumento delle compensazioni orizzontali e verticali a livello regionale. Detto questo, un tecnico come me non può che adeguarsi alla normativa, lasciando ai politici la
alessandro petretto
legittima protesta nei confronti di uno strumento anacronistico. Cosa devono attendersi i fiorentini? I fiorentini debbono rendersi conto che il Comune di Firenze fornisce loro un’amplissima gamma di servizi ad alto profilo quali-quantitativo, e che la pressione fiscale municipale che grava su di loro è tra le più basse tra i comuni capoluogo d’Italia. È possibile che questa architettura finanziaria debba essere ridisegnata per tener conto della riduzione generalizzata delle risorse. Lo sviluppo demografico e l’allargamento delle frontiere dell’assistenza sociale richiedono in tutti i paesi a welfare europeo un contributo individuale crescente, se pure selezionato in base ai bisogni e alle possibilità economiche. Questa “legge generale” non potrà risparmiare Firenze. /A.P.
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muoversi
Luglio 2012
UN ANNO DOPO. Il 24 giugno 2011 entrava in vigore il nuovo assetto della viabilità nel cuore della città
Pedonalizzazioni, è tempo di bilanci Nessun problema o quasi in via Tornabuoni e al Duomo, diverse le cose in Oltrarno, dove le proteste dei residenti non mancano: “Sembra di avere le auto in salotto”. Mattei: “Operazione culturale, lavoriamo per rendere il centro più vivibile” Gianni Carpini
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n anno dopo l’operazione “tutti a piedi”, la pedonalizzazione è promossa per metà. Se in via Tornabuoni da quando è stata chiusa la catena non si sono registrati particolari problemi, in Oltrarno è tutta un’altra musica. E che musica: quella dei tubi di scappamento che – denunciano i residenti hanno intasato una manciata di stradine dopo che piazza Pitti è diventata off limits per auto e scooter. 24 giugno 2011: ecco la fatidica data. Da allora l’assetto della viabilità è stato ritoccato più volte (cambiato il senso di alcune strade, modificate le regole per abitanti e commercianti) e non è detto che in futuro non ci siano altri accorgimenti. L’ultima piccola rivoluzione risale al gennaio scorso, con l’inversione del senso di marcia in Borgo San Jacopo verso Ponte Vecchio, per garantire ai residenti l’attraversamento ovest-est della città. Una novità che ha mandato su tutte le furie chi vive e lavora tra via Toscanella, via dello Sprone, piazza
della Passera e via de’ Ramaglianti: viuzze a pochi passi dalla zona rossa di piazza Pitti nelle quali si è riversato il traffico, anche per colpa dei furbetti che dribblano i varchi presidiati o approfittano della fine del turno della polizia municipale. “È una situazione paradossale – sbottano gli agguerriti componenti del Comitato di via Toscanella – hanno liberato una strada lunga e bella per buttare tutti i veicoli in vie strette come le nostre, diventate delle arterie di scorrimento”. Le modifiche di inizio anno “sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso – dicono – ci sono furgoni che rimangono incastrati perché non riescono a girare, c’è il rumore infernale dei motori. La nostra zona è una camera a gas, sembra di avere le macchine in salotto”. Anche da Palazzo Vecchio si ammette che qualcosa non va. “La pedonalizzazione di piazza Pitti è l’unica delle tre che presenta qualche criticità in più – afferma l’assessore Massimo Mattei - mentre per Duomo e Tornabuoni non ab-
il primo giorno di piazza
Pitti
pedonale
biamo rilevato particolari difficoltà, per l’Oltrarno sono stati necessari vari accorgimenti, come misure in favore dei commercianti e tre nuove porte telematiche”. I luoghi sorvegliati dagli occhi elettronici sono borgo San Jacopo, piazza San Felice e via de’ Bardi. Va un po’ meglio spostandosi di qualche centinaio di metri. “La situazione è molto migliorata con la pedonalizzazione, è più vivibile – spiega Olivia Turchi dell’associazione “Via Maggio” – sebbene la nostra strada rimanga
invasa dagli autobus turistici a due piani. Dopo la chiusura dei negozi non c’è molto movimento in piazza Pitti – aggiunge – mancano delle proposte valide: sarebbe un bello spazio da sfruttare”. Secondo i dati del Comune le ultime pedonalizzazioni hanno diminuito gli accessi del 23 per cento in un anno. Nessuna marcia indietro, quindi. “È stata un’operazione culturale, più che di viabilità in senso stretto – commenta Mattei – stiamo lavorando per rendere il centro più vivibile”.
IN CANTIERE Palazzo Vecchio pensa alle fasi quattro e cinque. Ma in entrambi i casi ci sarà ancora da aspettare
I prossimi obiettivi? Piazza San Firenze e via Gioberti
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na piazza-museo e una via dello shopping. Sono i due nuovi passi della strategia pedonale dell’amministrazione Renzi, che però al momento rimane parziale. Dopo il Duomo, via Tornabuoni e piazza Pitti, la “fase quattro” – come annunciato più volte – interesserà piazza San Firenze, alle spalle di Palazzo Vecchio. Appena fuori dal centro storico si discute invece sulla “fase cinque”: la possibile pedonalizzazione, questa volta in modo soft, di via Gioberti. In entrambi i casi i tempi non sono stretti, per due diverse motivazioni. Nel primo caso il progetto è in alto mare. “Finché tutti gli uffici giudiziari
non si saranno trasferiti dal vecchio tribunale al nuovo Palagiustizia di Novoli non se ne parla”, chiariscono dagli uffici del Comune. Toccherà anche alle bancarelle spostarsi da piazza San Firenze. L’altro progetto interessa una delle principali strade dello shopping della città, via Gioberti. Non sarà certo via Tornabuoni, ma con i suoi numerosi negozi resta frequentatissima dai fiorentini. Commercianti e amministrazione si confrontano da anni sulla possibilità di chiudere al traffico il tratto prima di piazza Beccaria. Non uno stop totale ai motori, visto che si tratta di un’importante arteria di comunicazione,
ma un blocco “a tempo”: durante il weekend oppure in orari particolari. In questo caso il gioco è tutto aperto. “Siamo nella fase di consultazione con i cittadini e i negozianti – dice l’assessore alla mobilità Massimo Mattei - si tratterà comunque di una pedonalizzazione soft, che interesserà l’asse stradale lasciando libero l’attraversamento perpendicolare, agli incroci. Pensiamo di introdurre anche dossi rialzati per le strisce pedonali”. I dodici ettari a misura di pedone, dopo l’uscita di scena di auto e motorini dal Cupolone, da Palazzo Pitti e dalla via /G.C. della moda, sono quindi destinati ad aumentare.
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AL VOLANTE. Arriva il “Supervisore della mobilità”: controllerà una rete di diecimila chilometri
Il traffico diventa “osservato speciale” Benedetta Strappi
Il sistema elabora una serie di dati per monitorare la situazione e prevedere quello
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che potrà accadere, considerando anche il meteo. Presto tutti potranno consultarlo
a un nome che suona abbastanza autoritario, e invece “viene in pace”. È il “Supervisore della mobilità”, un nuovo sistema che terrà sotto controllo diecimila chilometri di strade, analizzandone la situazione complessiva in tempo reale e prevedendo il traffico con un’ora di anticipo. La rete stradale della provincia di Firenze diventa insomma una sorvegliata speciale: il nuovo sistema, realizzato da Swarco Mizar, non solo compie un monitoraggio continuo sugli oltre diecimila chilometri che compongono la rete viaria del territorio provinciale fiorentino (compresa la Firenze-Pisa-Livorno) ma, grazie al confronto con dati storici (i picchi giornalieri, le differenze feriale-festivo, ecc.), determina lo stato corrente della rete stradale, prevedendone l’evoluzione nell’arco di un’ora, e suggerisce le soluzioni per mitigare gli eventuali disagi. Il sistema raccoglie ed elabora i dati che provengono da più fonti (comprese 150 telecamere, oltre 200 semafori, 130 sensori di traffico, 10 parcheggi, la flotta del trasporto pubblico metropolitano, gli eventi di traffico, ecc.), tiene conto della situazione meteo e registra i livelli d’inquinamento sul territorio provinciale. E a chi comunica tutte queste informazioni incrociate? Per ora alla polizia municipale dei vari Comuni della provincia fiorentina e a una serie di altri operatori qualificati (polizia provinciale, protezione civile, ecc). Tutti loro, in caso di code, incidenti, frane o altri episodi relativi al traffico, possono immettere i dati nel sistema e questo reagisce automaticamente rimodulando i flussi veicolari. A breve, invece, i report del supervisore saranno consultabili online e sui telefonini anche dai privati cittadini.
Insomma, tra qualche mese i dati sul traffico (compresi quelli sul posizionamento e sui tempi di percorrenza degli autobus) saranno a disposizione di tutti, e per renderli immediatamente fruibili verranno trasmessi anche tramite pannelli a messaggio variabile (una sessantina circa, di cui una dozzina nel comune di Firenze). “Il supervisore – spiega l’assessore provinciale all’Innovazione Renzo Crescioli – non solo ci consente una gestione in tempo reale del traffico sul territorio provinciale, ma ci permette anche di partecipare a progetti europei e progetti smart cities, collocandoci di fatto tra le città che hanno infrastrutture tecnologiche di avanguardia per la gestione della mobilità. Di sicuro tra i vari progetti smart city che abbiamo in corso questo è secondo me il più importante e innovativo”. La realizzazione del “Supervisore” rientra nel progetto S.I.Mo.Ne (sistema innovativo di gestione della mobilità per le aree metropolitane), al quale aderiscono anche le città di Cagliari, Bologna e Firenze. Il sistema adottato dalla Provincia è progettato in modo tale da poter essere utilizzato anche in territori limitrofi e anche nell’ambito di una futura città metropolitana.
L’INIZIATIVA. Anche l’associazione Guarnieri nel progetto “David, insieme per la sicurezza”
La violenza stradale si combatte a scuola
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a quando è nata, un anno e mezzo fa, l’associazione Lorenzo Guarnieri “entra” nelle scuole della città a parlare ai ragazzi di sicurezza stradale insieme a polizia municipale e polizia stradale. L’associazione lotta da tempo perché quello che è successo a Lorenzo, rimasto vittima di uno scooterista ubriaco e sotto l’effetto di cannabis, non debba ripetersi. “Fino ad oggi la richiesta di andare nelle scuole ci è venuta direttamente dagli studenti o da alcuni insegnanti - afferma Stefania Guarnieri, mamma di Lorenzo - ma dal
prossimo anno scolastico partirà in modo ufficiale il progetto per le scuole ‘David, insieme per la sicurezza’, promosso dal Comune di Firenze, che interesserà una decina di scuole superiori. A questo progetto daremo volentieri il nostro contributo, insieme a molti altri enti e associazioni perché crediamo fermamente nella sua utilità”. Qualche numero: in quest’anno scolastico l’associazione si è rivolta a circa mille ragazzi, tutti tra i 13 e i 19 anni. “Hanno sempre mostrato molta attenzione e coinvolgimento”. “Spiegare ai ragazzi che gli inci-
denti non sono fatalità, ma dipendono da una serie di comportamenti criminali alla guida (velocità, distrazione, alcol, droga) che mettono a repentaglio la vita propria e quella altrui, è il primo passo indispensabile per cambiare la mentalità della nostra società – spiega ancora Stefania Guarnieri - ci vorranno anni, ma arriveremo anche in Italia a possedere quella cultura della prevenzione che hanno già in altri paesi e allora risulterà chiaro a tutti che è possibile salvare tante vite umane com/G.R. battendo la violenza stradale”. 1240587
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L’ALLARME. Tra i maggiori fattori di rischio ci sono le scottature
In aumento i melanomi della pelle
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L’odontoiatria si fa “sociale” con un occhio al portafoglio
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Giulia Righi
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gni anno, in Toscana, l’incidenza dei melanomi nella fascia tra i 20 e i 40 anni aumenta del 7 per cento. In questa fascia di età, quello della pelle è il secondo tumore per incidenza, dopo quello alla mammella per le donne e ai testicoli per gli uomini. Sono dati per niente positivi, che confermano la tendenza europea al raddoppio dei casi ogni 10/12 anni. Il dottor Lorenzo Borgognoni è direttore del centro di riferimento regionale per il melanoma, che ha sede nell’ospedale di Santa Maria Annunziata: “I dati del registro toscano tumori – spiega – parlano di 18 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 7 del 1990 e ai 15 del 2000”. I fattori di rischio sono ben noti: l’esposizione al sole, le scottature in età giovanile, la familiarità, la presenza di molti nei e quella di un fototipo chiaro: “Le ustioni solari sono pericolose – spiega il direttore del centro – scottature riportate in età giovanile aumentano di oltre il
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doppio il rischio di sviluppare un melanoma in età adulta. Per questo è fondamentale evitare le esposizioni al sole prolungate, ma anche quelle ‘acute e intermittenti’”. Come capita quando si affronta il sole nella “modalità weekend”, tipica di chi vive in città dove il mare non c’è, come Firenze: si parte bianchi, si fa scorpacciata e si finisce per tornare a casa in fiamme. Inutile ripeterlo: la protezione è fondamentale e va scelta in base al proprio fototipo, anche se non ne esistono a schermo totale (la più alta è 50+). Occorre evitare di esporsi nella fascia oraria 12-16 e bisogna stare attenti a proteggere anche occhi e testa con occhiali e cappellini. E questo è un modo di fare prevenzione. Ma quando si parla di melanomi è fondamentale anche un altro passaggio: “L’autoesame dei nei è fondamentale”, avverte il dottor Borgognoni. Quello, cioè, che si può fare anche da soli, osservando con cura i nei che abbiamo sul corpo, valutando se ce ne
sono di nuovi e prestando attenzione a eventuali cambiamenti e a cinque particolarità (che per comodità mnemonica passano sotto la sigla “Abcde”): A come asimmetria (una forma irregolare richiede il parere del medico), B come bordi (quelli frastagliati vanno fatti vedere), C come colore (attenzione a quello disomogeneo o omogeneamente nerastro), D come dimensione (con un diametro maggiore di 6 mm, o in caso di aumento improvviso, è meglio consultare uno specialista), E come evoluzione, elevazione o emorragia (cambiamenti, rilievi o sanguinamenti senza traumi vanno segnalati al medico). “In caso di dubbi è buona norma rivolgersi in prima istanza al medico di famiglia, che poi valuterà eventualmente l’invio a uno specialista – conclude il dottor Borgognoni - l’iter diagnostico ottimale, nella nostra regione, è questo, studiato per evitare di sovraccaricare i reparti e garantire in questo modo un’assistenza efficiente”.
i chiama “odontoiatria sociale” ed è un progetto pensato per rendere accessibili gli interventi dentistici anche a chi ha situazioni economiche non floride, lasciando però intatta la qualità assistenziale. A Firenze, da poco, ha aperto una nuova struttura sanitaria odontoiatrica privata che ha deciso di farsi promotrice di questo modo diverso di intendere le cure odontoiatriche: “Ci siamo prefissi di portare avanti questo progetto – spiega il direttore sanitario della In-dent srl, il dottor Marco Bemer – per noi l’odontoiatria sociale rappresenta un’opportunità per garantire al maggior numero di pazienti possibile la certezza di potersi riabilitare, anche quando sono completamente edentuli”. Il progetto riguarda in particolare il settore – tradizionalmente costoso – dell’implantologia: le protesi implantari sono molto care e alla In-dent si è lavorato per abbatterne i costi. “Abbiamo fatto in modo di standardizzare il più possibile gli ordini di protesi per contenerne le spese, garantendo al contempo la qualità”. “Selezioniamo i nostri fornitori in base alla loro condotta etica e ai tipi di garanzia che ci forniscono sui prodotti: utilizziamo ad esempio impianti Astra Tech che hanno garanzia vitalizia”, aggiunge la dottoressa Francesca Salimbeni, rappresentante legale della società. I prezzi degli impianti sono insomma “calmierati”: “Certo, non sono gratuiti, ma abbiamo cercato di abbassarli il più possibile, abbattendo il nostro margine di guadagno in questo settore”, prosegue ancora il direttore. E, sempre in tema di tariffario, la In-dent ha stipulato convenzioni con le maggiori compagnie e fondi assicurativi, ma anche con alcune realtà associative ed enti fiorentini: “Lo studio è in via Aretina: abbiamo cercato di tarare le nostre offerte sulla popolazione del quartiere – spiega la dottoressa Salimbeni - e più in generale su quella della città, stipulando convenzioni ad hoc”. E a settembre nella struttura decollerà anche un’altra iniziativa, questa pensata per i piccoli pazienti: “Lanceremo delle giornate dedicate esclusivamente ai bambini – spiega ancora la dottoressa Salimbeni - che diventeranno gli unici protagonisti delle visite: avranno gli spazi e i medici tutti per loro e ci sarà un servizio di animazione per rendere divertente /R.C. un momento serio ed educativo come la visita dal dentista”.
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ESTATE/1. La Toscana rimane tra le mete più gettonate, anche se i visitatori sono in calo
Le ferie al tempo della crisi Chi viene e chi va (sì, ma dove?) Per ogni cittadino che parte c’è un turista che arriva, nonostante il 2012 non sia iniziato proprio col piede giusto. E per arrotondare e fare una nuova esperienza c’è anche chi affitta case come se fossero stanze d’albergo Caterina Gentileschi
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umentano mano a mano che la colonnina di mercurio sale. È un fenomeno curioso: più fa caldo, più Firenze si svuota di fiorentini e più il centro si riempie di turisti, in giornate talmente torride che in piazza della Signoria si riesce a malapena a stare all’ombra della torre di Arnolfo. Anche quest’anno, secondo i dati del sito internet specializzato in viaggi TripAdvisor, la Toscana rientra nella top five delle mete più quotate per le vacanze estive. Un granducato da record verrebbe da dire, anche se non è tutto oro quel che luccica. I dati elaborati dalla Provincia parlano infatti di una situazione stazionaria per quel che riguarda gli arrivi, ma di una lieve flessione nei pernottamenti nei primi quattro mesi dell’anno, circa 14mila in meno, rispetto allo stesso periodo del
2011. Nonostante il calo, però, visto che il capoluogo rimane tra le mete più ambite, i fiorentini si stanno adeguando a un trend mondiale e, sarà per il desiderio – a volte necessità – di arrotondare in qualche modo, sarà perché fa un po’ “fico” e radical chic, fatto sta che si stanno facendo coinvolgere dalla mania di condividere la propria casa con degli estranei, o per meglio dire, con dei viaggiatori alla ricerca di un soggiorno più economico ma allo stesso tempo un po’ più speciale del solito. E se la moda dello scambio casa (che ha siti di riferimento molto frequentati di cui ci siamo già occupati) sta prendendo sempre più piede, da qualche tempo a questa parte è nata una nuova piattaforma – da un’idea di un trio di giovani americani – che abbina al piacere di vivere per qualche giorno nei panni di un abitante del luogo la tranquillità di scegliere il posto dove soggiornare come se si trattasse di un hotel. Il sito si chiama airb-
nb (www.airbnb.com) e dà la possibilità di scegliere tra una quantità infinita di possibilità a un prezzo ragionevole. Chi affitta ci guadagna qualcosina e chi soggiorna fa un’esperienza nuova e non convenzionale. E se le capitali europee e d’oltreoceano offrono posti mirabolanti dove passare qualche notte (dalle case sugli alberi a ville super deluxe in riva al mare fino alle isole “private” immerse nel blu del Pacifico), anche Firenze si difende bene, mettendo online una discreta quantità di opzioni che mostrano quanto è bella (e quanto è alternativa se si ha la capacità di guardare al di là dei negozi di souvenir) la città del giglio. Dal loft di via San Zanobi con vista sul cupolone e sui tetti di San Lorenzo all’appartamento con volte a crociera affrescate dal quale sembra di toccare Palazzo Vecchio, fino all’open space romantico in via della Scala. Per chi viene in città c’è solo l’imbarazzo della scelta. E i fiorentini? A guardar-
si intorno e viste le strade semideserte sembrerebbe che almeno un po’ di ferie se le stiano facendo: tuttavia ci resta difficile fare una stima più precisa dei luoghi prediletti, perché delle numerosissime agenzie di viaggi che abbiamo provato a contattare nessuna è riuscita
a trovare qualche minuto di tempo per rispondere alle nostre domande. A noi rimane il dubbio sulle mete preferite, ma allo stesso tempo la confortante certezza che le agenzie, almeno in alta stagione, siano piene di lavoro. Crisi o non crisi.
SHoPPINg Dal 7 luglio al 4 settembre. Ecco il vademecum per evitare di farsi fregare nella corsa alle vendite promozionali
Torna il ciclone saldi: sessanta giorni per andare a caccia dell’affare
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ette luglio. Questa la data ufficiale di partenza dei saldi estivi, preceduti da attacchi e polemiche tra cui quelli di chi chiedeva che le vendite promozionali venissero anticipate per far prendere una boccata d’aria all’economia. Proposta mal vista da Confesercenti che in una nota esprimeva tutta la sua scetticità riguardo alla proposta: “Bisogna tutelare i consumatori e valorizzare i saldi come reale strumento di promozione delle attività commerciali - spiega Confesercenti - togliere questa norma significa sic et simpliciter ‘svuotare’ i saldi di ogni significato economico e commerciale. Ciò proprio perché le vendite promozionali
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hanno senso solo se si mantengono sostenibili, da un punto di vista imprenditoriale, nella cadenza e nella durata temporale”. Ma ora, passata la tempesta pre-saldi, le svendite possono cominciare con tutti i riti che si portano dietro: tra chi si precipita a cercare l’oggetto del desiderio, puntato da tempo all’alba del primo giorno, e chi invece aspetta le ultime ore, convinto che con i super sconti, fino al 75%, qualche affare lo si faccia sempre. E poi ci sono tutta una serie di variazioni sul tema anche tra i commercianti, come chi i saldi non li fa, chi li fa su richiesta o chi invece ne approfitta per svuotare il magazzino e mettere in vendita solo
prodotti ormai vecchi. Le regole per fare acquisti sicuri (nei limiti del possibile) sono sempre le stesse: controllare i prezzi prima e dopo lo sconto, verificare che il capo, l’oggetto o l’accessorio sia integro (a meno che non ci sia esplicitamente spiegato che si tratta di merce fallata), conservare sempre lo scontrino anche nei casi in cui è esplicitamente detto che tutto ciò che è soggetto a sconto non si cambia e soprattutto evitare di andare alla ricerca dell’affare a ogni costo, perché è il modo migliore per incappare in fregature. Detto questo, non resta che aprire il portafoglio. C’è /C.G. tempo fino al 4 settembre. Spenda chi può.
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ESTATE/2. Qualche consiglio per chi resta. Tra eventi, iniziative e spunti per il weekend
Le occasioni “urbane” per sentirsi in vacanza Francesca Puliti
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ai concerti alle mostre, dalle rassegne teatrali alle rievocazioni storiche in cappa e spada, le idee per ravvivare un’estate spenta dalla crisi non mancano. Se fate parte dell’ampia schiera di coloro che per quest’anno stessa città e stesso asfalto, non rammaricatevi troppo, perché di occasioni per sentirsi in vacanza ce ne saranno, più o meno a portata di mano. Fino alle fine del mese, ad esempio, vale la pena fare un salto a Lucca, dov’è in corso Cartasia, il festival internazionale della carta: sculture e installazioni cartacee nasceranno giorno dopo giorno sotto gli occhi dei visitatori, dalle mani di artisti di tutto il mondo. Prima di partire consultate anche il cartellone del Lucca Summer Festival, in corso fino al 28 luglio: la quindicesima edizione vede alternarsi sul palco personaggi del calibro di Laura Pausini, Norah Jones, Duran Duran e Giorgia. Chi proprio non può fare a meno del mare può orientarsi sulla vicina Versilia: oltre alla spiaggia e alla ben nota vita notturna, per tutto il mese di luglio c’è un ricco carnet di eventi collegati alla Versiliana. Spettacoli teatrali, concerti (tra cui Allevi e Mannarino), dibattiti e chi più ne ha più ne metta. Buoni anche per una gita mordi e fuggi. Chi avesse qualche soldo in più da spendere può invece approfittare dei pacchetti weekend super-scontati che sta mettendo sul piatto l’isola d’Elba, colpita da un brusco calo di preno-
tazioni. Se invece vi accontentate di un mare “artificiale” c’è sempre il lago di Bilancino, munito di sdraio, lettini e sottofondo musicale. In questo caso si può abbinare la sessione di abbronzatura a un outlet tour, approfittando dei saldi e della rinnovata calma estiva. Un analogo shopping tour si può pianificare in Valdarno, tra Reggello e Rignano, dove dimorano le griffe più “scontate”. Capitolo folklore: dall’11 al 15 luglio a Certaldo torna Mercantia, una delle kermesse medievaleggianti di maggior successo. Per cinque giorni il centro storico sarà invaso da bancarelle di artigianato artistico, prodotti tipici, trampolieri, bande musicali, burattinai, mangiatori di fuoco e migliaia di visitatori. Un salto in un’altra epoca, da gustare anche a tavola, fermandosi a cena in uno dei ristoranti improvvisati all’aperto. Per restare in tema elfi, fate e cavalieri basta spostarsi a Vinci, dove l’ultimo weekend di luglio si terrà la tradizionale Festa dell’Unicorno. Gare di costumi, competizioni teatrali, concerti, battaglie, tutto in salsa fantasymedievale. Un evento unico per gli amanti dei fumetti, ma anche per le famiglie con prole al seguito: oltre alla vasta area giochi – quelli della tradizione, ovviamente – i più piccoli potranno mettersi alla prova in una vera caccia al tesoro dei pirati, tra vascelli e corsari. E i grandi potranno far finta di essere in vacanza sull’Isola che non c’è.
più notizie su
FoCuS Sagre ma non solo: tanti gli appuntamenti rivolti agli amanti della cucina “casereccia” e dei prodotti tipici
A giro per il Granducato, nel nome del buon cibo e della tradizione
C’
era una volta la veglia nell’aia e c’è ancora. A Montespertoli, tutte le sere fino a settembre, 14 aziende agricole si danno il cambio nell’aprire i battenti ai visitatori: 1,5 euro un bicchiere di vino, 5 euro merenda e vino, dalle 16 alle 23. Una sorta di sagra allargata tra poderi, ville e castelli della zona. Gli amanti del genere non potranno perdersi nemmeno Medicea, appuntamento dedicato al Chianti Docg, che si svolge come da tradizione nel centro storico di Cerreto Guidi dal 7 al 15 luglio. Ogni sera sarà possibile degustare vini e prodotti agricoli del territorio. A tenere compagnia agli avventori, spet-
tacoli e appuntamenti culturali di vario genere. Prodotti bio e di filiera corta in vendita anche alla Fierucolina del Grano, a Firenze: l’appuntamento è per il 15 luglio in piazza Santo Spirito (9-19). Per chi invece fosse disposto a fare un po’ di strada in più in onore del buon cibo c’è la sagra del fungo porcino a Scarperia (circolo Mcl), gli ultimi due weekend del mese. In direzione opposta, Cerreto Guidi offre la sagra del papero e del cinghiale (15 luglio) e quella del cocomero (19 luglio, a Stabbia). Il 25 a Mercatale in Val di Pesa si festeggia il santo patrono con la tradizionale fiera di S. Gennara. Dolciumi, gio-
cattoli e prodotti tipici in vendita dalle 9 alle 20, a seguire lo spettacolo in piazza. L’ultimo weekend di luglio si respira aria di tradizione anche ad Arezzo, dove sbarca “Arezzo Giochi e Sapori”, due giorni con i giochi di un tempo, le ricette della nonna e un grande mercato degli antichi sapori. Durante la manifestazione i comuni delle quattro vallate aretine si sfideranno a suon di tiro alla fune, corsa coi sacchi, briscola e trottola. Per i forestieri, invece, è prevista una sfida enogastronomica a base di bistecca, nana in forno, minestra di pane e tagliatelle al /P.F. sugo. Difficile tirarsi indietro.
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IL PUNTO. Per i supporter non è facile dimenticare gli strascichi di un biennio terribile
Che Fiorentina sarà? Tifosi alla finestra La voglia di voltare pagina e tornare a sentirsi innamorati della maglia è forte. Ma la città, scottata dal recente passato, per ora attende di vedere le mosse della società. Così a “rischiare” è la campagna abbonamenti
Tommaso Loreto
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a fiducia, di questi tempi, difficilmente si regala. E, comunque la si pensi, prima di aprire il portafogli in qualsiasi ambito è sempre bene ponderare la decisione. Aspetto, quest’ultimo, che oggi immaginiamo riguardi la stragrande maggioranza anche dei tifosi viola. Soprattutto in fase di rinnovo, o acquisto, di abbonamenti per la prossima stagione. Perché un conto è avere voglia di tornare allo stadio per vedere spettacoli diversi da quelli degli ultimi due anni, un altro fidarsi ciecamente di quello che è ancora soltanto un disegno teorico. La Fiorentina, del resto, ha dovuto prendere una rincorsa particolarmente lunga. Prima il cambio di gestione tecnica, con l’addio a Pantaleo Corvino e l’arrivo dell’accoppiata Pradè-Macia, poi quello in panchina. E, dopo qualche settimana d’inseguimento, è caduta su Vincenzo Montella la scelta del club gigliato. Nel
mezzo, però, anche il proliferare delle voci di mercato. Firenze, in tal senso, ha accolto con moderato ottimismo l’arrivo dell’aeroplanino in città. Un’atmosfera più guardinga del solito quella riservata all’ex tecnico del Catania, che si è comunque presentato con buoni presupposti di serietà, voglia di fare bene e ambizione. Eppure, di questi tempi, resta il mercato il termometro principale per capire cosa aspettarsi dal futuro. E il più delle volte sono anche le voci, e i rumors, che lo raccontano. O meglio, in assenza di certezze, è proprio alle voci che i tifosi il più delle volte sono costretti ad aggrapparsi per provare a immaginare cosa riserverà la prossima stagione. Gli avvoltoi che a più riprese sono volati attorno al nome di Jovetic non hanno fatto in tal senso buona pubblicità alla Fiorentina (perdere un giovane dalle caratteristiche di Jo-Jo avrebbe significato perdere un ulteriore tassello per quello che tanti vorrebbero potesse essere l’inizio di un “nuovo ciclo”), fino all’intervento deciso di Andrea Della Valle, che ha ribadito che il giocatore non è sul mercato. Firenze, come detto, per il mo-
mento resta alla finestra, anche perché gli strascichi di un biennio da incubo non sono per niente semplici da dimenticare. C’è di che preoccuparsi, di fatto, a pensare che tipo di numeri potrà fornire la prossima campagna abbonamenti. Ma, come detto, c’è anche tanta voglia di voltare pagina, di tornare a sentirsi innamorati di questa squadra e di questa maglia, e al di là di cambiamenti societari che non si sono poi rivelati così rumorosi (di fatto il team dirigenziale è rimasto lo stesso) spetterà soprattutto al duo PradèMacia, e al tecnico Montella, il non indifferente compito di riportare gente allo stadio. Con buone operazioni sul mercato nel caso dei due dirigenti, e con indicazioni interessanti di gioco per il neo tecnico gigliato. Montella, sotto questo aspetto, sembra incarnare alla perfezione il profilo dell’allenatore giovane, motivato, in grado di riportare entusiasmo. Se così fosse, nelle prossime settimane, con qualche colpo in entrata, non ci sarebbe di che stupirsi se molti tifosi decidessero comunque di concedere fiducia a questa “nuova” Fiorentina.
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L’INTERVISTA. Massimo Caputi fa a Il Reporter le sue previsioni per la prossima stagione
“Una buona squadra, ma serve pazienza” “I Della Valle sono presidenti che tutti vorrebbero, ma dovrebbero essere più chiari”, dice il giornalista. Secondo cui “c’è da creare un nuovo progetto” Lorenzo Mossani
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a nuova Fiorentina scalda i motori. La squadra di Pradè e Montella è pronta a partire per questa nuova avventura, per una stagione che deve far dimenticare un campionato talmente deludente da essere degno film di Wes Craven. L’aeroplanino ha riportato entusiasmo, ma secondo molti illudersi è sbagliato. Anche per Massimo Caputi. “I Della Valle sono dei presidenti che tutte le società e i tifosi vorrebbero, ma dovrebbero essere più chiari”, spiega a Il Reporter. Ovvero? Inutile parlare di obiettivi, c’è da ripartire, creare un nuovo gioco. È un nuovo progetto. Interrotto quando? Dopo che è andato via Prandelli. Un ridimensionamento di investimenti, al quale forse va aggiunto anche qualche errore di troppo. Mihajlovic ha fatto fatica, Rossi non ha mai trovato il bandolo della matassa: perché? Ci voleva molta più chiarezza. Mihajlovic aveva bisogno di più tempo, Rossi ha trovato una situazione difficilissima. Anche quello che è successo con Ljajic è frutto di nervosismo. Che Fiorentina ci si può aspettare? Una buona Fiorentina, ma ci vuole pazienza. Specialmente da parte dei tifosi. Uscendo da Firenze, qual è la salute delle squadre italiane? La Juventus con questo mercato è, forse, quella più completa. Ha due giocatori per ruolo, un attacco ancora più competitivo: certo deve confrontarsi con l’avversario più duro, la Champions. Champions che ha fatto perdere punti preziosi al Milan. Milan? Se si concentra su un obiettivo, forse è ancora la squadra da battere. Certo ci sono stati diversi cambiamenti, ma normalmente la società rossonera non fallisce due anni consecutivi. Impossibile non parlare anche dell’Inter. Stramaccioni è un tecnico nuovo, bravo, ha ancora tanti campioni, giovani interessanti: potrebbe essere la sorpresa.
Le romane? La Lazio ha sempre fatto bene negli ultimi anni, deve trovare solo continuità nei risultati. Completamente diversa la situazione della Roma. Zeman potrebbe continuare il lavoro con i giovani costruito con alterne fortuna da Luis Enrique. Certo ci sarà da divertirsi. Sarà un campionato migliore, complessivamente? Peggiore è difficile. L’ho trovato molto mediocre. Senza parlare del calcioscommesse. L’Italia ha bisogno del calcio, il calcio dell’Italia.
ERANO VIOLA. Viaggio tra gli ex: ricordate Enrico Fantini, l’eroe del ritorno in serie A?
Cuore, altruismo e due gol scaccia-incubi S
tagione 2003/2004. Un’annata magica, particolare, un’annata che nessun tifoso viola si scorderà. Un sogno che si è concretizzato a giugno quando nessuno ci sperava più. Dopo due stagioni, la Fiorentina era nuovamente in serie A. Calciopoli, da quel momento, solo un brutto incubo. Uno dei protagonisti di quell’annata ha un nome e un cognome: Enrico Fantini. La stagione era iniziata malissimo. A gennaio, per arrivare alla serie A, arrivano rinforzi, precisamente dodici, tra cui anche qualche nome noto come l’attaccante del Perugia Zisis Vryzas e i difensori Mirko Savini e William Viali, ma i risultati non cambiano. È crisi e le speranze di raggiungere la promozione sono ridotte al lumicino. In panchina viene chiamato Emiliano Mondonico. Della Valle sbotta ma il 13 marzo, con la vittoria sulla capolista Palermo (1-0, Vryzas all’ultima azione) avviene la svolta della stagione. La Fiorentina inanella cinque vittorie di fila e torna in corsa per il sesto posto. Dopo una serie di risultati alterni la squadra cerca di raggiungere la quinta piazza ma non ci riesce. Il sesto
posto, visto l’andamento della stagione, è già un miracolo. Dopo un’incredibile cavalcata da agosto a giugno, dopo essere risaliti dal baratro della C2, dopo centottanta minuti di un drammatico spareggio contro il Perugia di Gaucci, finito vittoriosamente (0-1 a Perugia e 1-1 a Firenze con due gol di Fantini), la Fiorentina di Mondonico conquista la serie A. La firma è di questo ragazzo veloce, altruista e con tanto cuore. Fantini, cresciuto nel Cuneo, debutta giovanissimo nella serie A 1994-95 con la maglia della Juventus e, seppur riportando una sola presenza, potrà comunque fregiarsi del titolo di Campione d’Italia. La stagione seguente è ancora in serie A, con la maglia della Cremonese (una rete in 19 gare). Successivamente milita in varie squadre di C1 e B. Nel 2006 passa al Bologna di Ulivieri, che gli concede poco spazio. Nella sua carriera ha permesso il salto di categoria a più squadre: Chievo (2000-01), Modena (2001-02) e appunto Fiorentina. Lo stadio scoppia di gioia quando realizza il gol dell’uno a zero a Firenze. /Lor.Mos. Un cuore viola.
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PALLANUOTO. Intanto, sul lato femminile, si sono fuse Fiorentina Waterpolo e Ngm
La Rari riporta Firenze in Europa Simone Spadaro
esperienza alla squadra”. Tra i nomi che circolano c’è anche quello del capitano della nazionale statunitense Tony Azevedo. Chissà cosa avrà pensato il presidente Andrea Pieri dopo la qualificazione in Coppa Len: spese in più! “No – sorride Sottani – il presidente era contentissimo. La Rari sarà l’unica realtà a giocare in Europa. E questo deve essere un vanto per la società e per Firenze”. Intanto, Menarini Fiorentina Waterpolo e Ngm Firenze pallanuoto si fondono. Dalla prossima stagione la città avrà un’unica squadra femminile in A1. Un’operazione, fortemente voluta anche dall’assessorato allo sport di Palazzo Vecchio, che punta a raccogliere e unire le migliori giocatrici delle due squadre. Il nuovo sodalizio si chiama Ngm Firenze Waterpolo. Presidente è Cipriano Catellacci (Ngm), vice Roberto Inches (Fiorentina). Andrea Sellaroli, l’allenatore, potrà contare, per ora, su Ferrini, Biancardi, Repetto, Colaiocco, Olimpi, Barbara Schifter, Bosco e forse l’americana Gautschi (Ngm) e su Harace, Lapi (l’unica nazionale azzurra), Mila De Magistris, Masi e Giachi (Fiorentina). Abbandona la Bartolini che, per motivi di lavoro, si trasferisce all’estero. Da valutare le altre situazioni, così come il possibile acquisto di una nuova straniera.
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a stagione della pallanuoto va in archivio con la qualificazione della Rari Nantes Florentia in Coppa Len. Soddisfazioni diverse hanno caratterizzato, invece, la stagione delle due compagini femminili: Menarini Fiorentina Waterpolo e Ngm Firenze Pallanuoto. È stata la Rari a regalare le emozioni più forti con un tecnico alla prima esperienza, Leonardo Sottani, capace di far crescere un bel gruppo di giovani. “Un traguardo impensabile, difficile da ipotizzare a inizio stagione – racconta un raggiante Sottani – ma vorrei sottolineare anche l’indiscutibile crescita che ha avuto la squadra nel corso dell’anno. Abbiamo giocato alla pari con Savona e Posillipo. Anche col Brescia, nei quarti di finale play off scudetto, abbiamo cercato di mettere sotto una squadra che poi ha giocato la finale col Recco. È stata una grande stagione, abbiamo diminuito il ‘gap’ con le prime quattro in classifica e abbiamo dato il massimo ottenendo la qualificazione in Europa”. Erano due anni che la Rari non giocava l’Europa League della pallanuoto. In panchina c’era Dusan Popovic e il cammino s’interruppe ai quarti contro i rumeni dell’Oradea. Adesso per la Rari si aprono nuove prospettive. “Abbiamo ancora ampi margini di miglioramento – riprende il tecnico biancorosso – con soli tre giocatori d’esperienza: il capitano Pagani, lo straniero Espanol Lifante e il portiere Minetti. Del futuro ne parleremo a tempo debito, ma è innegabile che la prossima sarà per noi una stagione diversa, con più impegni. Spero in un giocatore di spessore per dare maggiore
VOLLEY. Le giallorosse entrano nella storia di un club che ha radici lontane
Il miracolo di San Michele: conquistata la B1
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irenze città torna nel Paradiso del volley grazie a una squadra, a una società che ha fondamenta lontane. Che affondano nel dopoguerra. Nel calcio si chiamerebbe Cattolica Virtus, nella pallavolo San Michele. Ma è la stessa cosa. La Comunità Giovanile San Michele è stata fondata, infatti, nel 1959 da don Mario Lupori, che ne è stato il presidente fino alla morte avvenuta il 6 settembre 2007, ed è nata grazie alla sua straordinaria capacità di saper leggere i segni dei tempi. La finalità della Comunità, che ha iniziato la propria attività il 3 ottobre 1959, è quella di promuovere attività ricreative, sportive dilettantistiche e culturali fra i giovani. I suoi
principali campi di attività sono sempre state il calcio e, appunto, la pallavolo, che quest’anno ha toccato il cielo della promozione in B1. Un miracolo sportivo avvenuto ai play-off contro VideoMusic Castelfranco in gara 3, uno storico 0-3 in trasferta. Le magnifiche giallorosse erano state considerate un fuoco di paglia: niente di più sbagliato, hanno costruito un’annata fantastica con un gioco semplice ma bello ed efficace. Merito di coach Alderani. Ecco le stelle: Bianchi, Papini, Allighieri, Cappelletti, Paludi, Starnotti, Grilli, Salvestrini, Bartolini, Stolfi, Filindassi, Rosati e Sacconi. Giallorosse nella /Lor.Mos. storia.
fOOTBALL AMERICANO. Torneo “Four Helmets”
La prima degli azzurri in città
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rotagonisti nel torneo di serie A2, i Guelfi Firenze allenati da Jack Scurran avranno quattro giocatori in Nazionale per il torneo “Four Helmets 2012”, che si terrà a Firenze dal 20 al 22 luglio nel nuovo stadio di San Bartolo a Cintoia. Per la prima volta gli azzurri di Vincent Argondizzo saranno in città per un torneo internazionale di livello che vedrà in campo, con gli azzurri, Danimarca, un Team Usa itinerante e una quarta squadra ancora da determinare. Nel “blue team” ci saranno i fiorentini Benoni, Parronchi, Bini e Bardini. Gli azzurri hanno ben chiari gli obiettivi da raggiungere: vincere gli europei di Gruppo B che la Fidaf (Federazione italiana di american football) organizzerà proprio in Italia nel 2013. L’attività della Nazionale è stata impostata in modo da raggiungere l’obiettivo finale e riportare il club azzurro al Gruppo A in Europa. Per farlo ha messo in cantiere un gruppo di lavoro molto affiatato che segue un calendario fitto di raduni, impegni e confronti. Dopo il Four Helmets dell’anno scorso, nel torneo a invito giunto quest’anno alla sua terza edizione (e che ha visto gli azzurri perdere le due precedenti finali contro il Team Usa) il Blue Team ci tiene molto all’appuntamento fioren-
tino, vero banco di prova per capire quanto sia cresciuto il movimento del football americano in Italia. “Il Four Helmets – spiega il team manager della Nazionale Matteo Tinelli – è una di quelle occasioni importanti che servono per consolidare un movimento in crescita nei pochi spazi liberi per la Nazionale. Durante il campionato sondiamo l’impegno di tutti i ragazzi e di tutte le società per cercare di adempiere all’impegno preso nei confronti del Consiglio Federale e anche con il coach Argondizzo. L’Efaf (la federazione europea di football americano) ci guarda e dobbiamo lavorare seriamente a /Sim.Spa. livello nazionale”.
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IL BILANCIO. Un’annata impossibile da dimenticare per la Canottieri Comunali Firenze
Lungarno Ferrucci ai vertici italiani Carlo Marrone
Per la prima volta la società è riuscita a raggiungere il “top” della Coppa Sergio
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Orsi, quella a punteggio che conteggia i risultati stagionali delle tre discipline della
spetti grandi notizie dalle squadre che riempiono pagine e pagine dei giornali a tiratura nazionale, e poi la soddisfazione più grande arriva da società cosiddette “minori”. Minore, in questo caso, è una parola sbagliatissima, perché la Comunali Firenze in questa annata sportiva è stata senza dubbio sensazionale. Per la prima volta la società di lungarno Ferrucci raggiunge il vertice della Coppa Sergio Orsi, quella a punteggio che conteggia i risultati stagionali delle tre discipline della canoa: acqua piatta, acqua mossa e canoa polo. Una rincorsa al vertice assoluto che si corona quest’anno, dopo il secondo posto della scorsa stagione, che già da molti era visto come un risultato storico. Quest’anno c’è stato l’ulteriore salto di qualità: la squadra di acqua piatta (velocità e maratona) diretta da Marco Guazzini si è confermata tra le migliori con, tra gli altri allori, due argenti e un bronzo vinti da Susanna Cicali in Europei e Mondiali Junior. A questo piazzamento si aggiunge l’ulteriore progresso della squadra di acqua mossa (canoa fluviale) diretta da Niccolò Pandolfini, che nella classifica di specialità è seconda dietro solo alla Luni Sarzana. Per il team di Pandolfini sono arrivati prestigiosi allori internazionali: una medaglia d’oro e una di bronzo per Costanza Bonaccorsi e il bronzo di Lapo Bonaccorsi ai Campionati europei juniores. Queste le parole di Pandolfini: “Essere la prima società d’Italia davanti a squadre militari e professionistiche è un risultato davvero eccezionale. La leadership nella classifica di specialità canoa discesa è il frutto di un lavoro di anni che ci ha portato
canoa: acqua piatta, acqua mossa e canoa polo. Coronata la rincorsa del club
ad avere una squadra che primeggia in tutte le categorie, con risultati di grande prestigio in campo nazionale ma anche internazionale”. Terzo fiore all’occhiello è la formazione di canoa polo: la prima squadra, allenata da Massimiliano Sizzi col terzo posto finale, ha conquistato il miglior piazzamento di sempre in serie A nella disciplina. Questo il commento di Sizzi: “Questo traguardo è stato raggiunto grazie agli sforzi di tutti i nostri atleti, che sono le fondamenta di questa nostra grande realtà
sportiva. Poter affermare che siamo la prima società sportiva a livello nazionale di canoa è sicuramente un grande motivo di orgoglio che contribuisce ad aumentare il grosso senso di appartenenza che avverto particolarmente in questi momenti di celebrazione”. Concludiamo con le parole dell’entusiasta presidente Francesco Conforti: “Anche per una società abituata ormai da anni a essere ai vertici il risultato ottenuto è veramente strabiliante e storico, perché per la prima volta i colori
biancorossi della Canottieri Comunali sono arrivati primi nella classifica delle classifiche, che tiene conto dei risultati ottenuti a livello nazionale e internazionale nelle tre specialità della canoa. Non faccio per scelta – conclude – i nomi degli atleti che hanno vinto medaglie europee, vestito la maglia azzurra, vinto titoli italiani e potrei continuare, perché questo è un risultato di squadra di cui tutti siamo veramente orgogliosi”. Una vittoria di tutti, insomma. Alla Comunali è da sempre così. 1238679
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LIBRI. Un piccolo excursus delle ultime uscite, tra racconti gotici e capolavori intramontabili
Pagine (toscane) sotto l’ombrellone Dalle riflessioni su Forte dei Marmi di Fabio genovesi al grande classico di Carlo Cassola, fino al percorso di una rockstar come Vasco Rossi visto attraverso gli occhi della giovane scrittrice Camilla Fusai. una breve selezione di opere made in Tuscany per non rimanere a corto di parole durante i mesi più caldi dell’anno Ludovica V. Zarrilli
IL CLASSICO
LA RACCOLTA
IL BESTSELLER
La ragazza di Bube
Ultimo agosto per sempre
La vendetta
H
a vissuto per 85 anni la ragazza di Bube, giovane fiorentina con la tempra di donna che rischiava la vita per proteggere e ospitare i partigiani, negli ultimi scampoli della Seconda Guerra Mondiale. Nada Giorgi, così si chiamava nella vita reale la giovane innamorata del partigiano Bube (in realtà si chiamava Renato Ciandri), che ispirò il romanzo di Carlo Cassola vincitore del Premio Strega nel 1960. Si è spenta senza fare troppo clamore, Nada, che a 85 anni viveva a Pontassieve, alle porte di Firenze. Un po’ per amarcord, un po’ per dare un ultimo saluto alla “ragazza”, il libro di Cassola potrebbe essere uno di quelli da mettere in valigia e portare con sé, nelle serate di stanca, quando fa troppo caldo anche per uscire. Sono i momenti migliori per godersi un capolavoro della letteratura che parla della nostra gente, dei nostri luoghi e, non da ultimo, della storia di un’Italia che sarebbe un errore dimenticare. La ragazza di Bube ne sarebbe sicuramente orgogliosa, lei che credeva nella schiettezza e negli ideali al punto da continuare a difendere strenuamente suo marito anche quando fu accusato di duplice omicidio e per questo recluso in Francia. Chi avesse voglia poi di approfondire la vicenda può leggere anche “Nada, la ragazza di Bube” di Massimo Biagioni, edito da Polistampa, che raccoglie la testimonianza diretta della donna insieme ad alcuni scatti inediti.
“I
ndugiare. Attendere quel rumore che ormai è anche un’immagine che so descrivere perfettamente. Il fischio del gesso sulla lavagna, stridore insopportabile che annulla e dilania, un taglio preciso, un taglio assordante... Sulle pareti del cuore, morbida lastra di ardesia”. È dal racconto “Agosto di chissà dove sei tu” (dai cui è tratto questo brano) che prende ispirazione Caterina Pomini per intitolare la sua raccolta di storie brevi “Ultimo agosto per sempre” (Rupe mutevole edizioni, 132 pagg, 10 euro). Una serie di storie ambientate in posti diversi, sparpagliate un po’ per l’Europa e un po’ in un altrove indefinito, con personaggi le cui quotidianità si mescolano in un intreccio che sa di carne e sangue, di passioni mai sdolcinate. Passioni che mescolano a un gusto lievemente gotico della parola scritta momenti di estrema lucidità. Un’opera prima che sembra una raccolta tenuta nel cassetto a lungo, meditata fino a quando - come spesso accade - le storie hanno preso il sopravvento su chi le ha scritte cominciando a parlare loro in prima persona. A tratti dura, di una durezza cruda e necessaria, come in quel “Caro D.” in cui parla della morte e nel quale usa un lessico che fa pensare ad alcuni scrittori (maschi) d’oltreoceano, come Chuck Palahniuk. E Caterina lo fa con disinvoltura, apparentemente senza temere confronti, come qualcosa che le viene naturale, come raccontare la sua giornata a un vecchio amico ritrovato dopo molto tempo.
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occo si grattava la pancia, vicino all’ombelico, si grattava fino a farsi quasi uscire il sangue. Pulci delle più affamate. Abbassò gli occhi e si guardò le scarpe. Chiamale scarpe. C’era più vento là dentro che tra le gambe di una puttana. Tossì forte. Da qualche parte dentro di lui qualcosa stava marcendo, lo sentiva dall’odore che gli saliva in bocca, acido e dolciastro come la pelle dei morti”. Rocco, il protagonista del nuovo romanzo di Marco Vichi (Edizioni Guanda, 250 pagg, 16,50 euro) trascina la sua esistenza ormai da molto, troppo tempo, sotto un ponte dell’Arno. Un’esistenza fatta di vino a poco prezzo, miseria e cartoni dove avvolgersi la sera, per difendersi da un freddo che è soprattutto dentro di lui. Un giorno come tanti, dopo aver mangiato avanzi trovati nella spazzatura, un evento inatteso riaccende nella sua memoria un ricordo che sembrava ormai seppellito dal tempo. Dopo millenni di apatia, Rocco sente nel petto una gioia strana, che cresce come a volte il fiume che scorre davanti a lui. Finalmente ha di nuovo un motivo per vivere: la vendetta. Il nuovo lavoro di Vichi è diverso da tutti i precedenti, lontano mille miglia dal Commissario Bordelli, ed è lui stesso ad ammetterlo: “Mi sento un po’ come un archeologo che scava con emozione per dissotterrare un reperto antico che scopre poco a poco, o come un cercatore d’oro che a ogni manciata di terra che mette nel setaccio spera di veder luccicare qualcosa”. Quello che ha visto luccicare stavolta è la storia di un uomo solo, i suoi drammi, la sua quotidianità e, forse, il suo riscatto.
L’ESORdIO
IL SAGGIO
LA GUIdA ATIPICA
Vasco Rossi. Il tempo crea eroi
Morte dei Marmi
Firenze casa mia
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asco Rossi. Il tempo crea eroi” (edizioni Zona, 123 pagg, 14 euro) è il libro d’esordio della giovanissima Camilla Fusai, grande fan della rockstar emiliana prima che autrice. Nella sua opera prima Camilla cerca di spiegare la storia del Blasco analizzando i successi e gli insuccessi, le cadute e le risalite, la distanza dal mondo della comunicazione e la massiccia presenza su Facebook degli ultimi tempi. Il tutto partendo da uno studio approfondito della società “pre-Vaschiana” – come la definisce l’autrice – ovvero quella degli anni Cinquanta, humus musicale che ha preparato il terreno per l’ingresso in scena del rocker, con il suo esordio a Punto Radio Zocca. Dalla musica d’Oltreoceano, il rock’n’roll e la rivoluzione musicale, l’autrice passa poi a descrivere i meccanismi di Sanremo con sguardo critico. Ed è proprio da questo momento che l’attenzione si concentra tutta su Vasco Rossi e sul suo successo. Com’è accaduto nella sua carriera, il “ritmo” del libro aumenta man mano che si sfogliano le pagine arrivando al suo ingresso negli stadi e al rapporto con il fan, filo conduttore di tutto il testo che, a tratti, sembra essere il vero protagonista delle 130 pagine del libro. Per non parlare delle emozioni che si provano a un concerto del Kom (diminutivo di “komandante”, come lo chiamano i suoi fan), descritte con così tanti dettagli che sembrano prender vita durante la lettura. Un libro in cui l’autrice cerca non solo di raccontare chi è Vasco, ma di spiegare cos’è, Vasco, per tutto il suo “popolo” di aficionados.
er noi i russi erano un popolo fiero e modesto, e insieme meschino e invidioso, tutto preso a portare avanti una causa comune che era quella di regalare il paradiso socialista al mondo intero oppure di affogare il pianeta sotto le bombe nucleari. E intanto, nel tempo libero, giocavano a scacchi e leggevano romanzi difficili e si sfondavano di vodka per digerire le cene a base di bambini”. Così Fabio Genovesi comincia “Morte dei Marmi” (Laterza, 152 pagg, 12 euro), il suo viaggio nella Versilia contemporanea, nella sua Versilia, quella che un tempo era diversa perché diversi erano i suoi abitanti. Quella che ricorda in qualche piccola digressione come quando, da piccolo nelle “giornate importanti, tipo compleanni o feste religiose, mia madre mi faceva sempre indossare la ‘camicia di armani’. Una camicia bianca coi bottoni a pressione, acquistata dai miei genitori insieme alla macchina per il gelato Simac e a una settimana bianca all’Abetone, in quel breve spregiudicato settembre dell’85 che si erano convinti di non essere poveri”. Due mondi a confronto, quello di chi Forte dei Marmi l’ha creata e l’ha vissuta - con tutto il suo miscuglio di tradizioni, di miti un po’ caserecci e di grandi artisti di passaggio - e di chi invece l’ha colonizzata sparpagliando denaro e pensando di acquistare qualsiasi cosa, dalla bicicletta extra lusso al sorriso della gente del posto.
irenze insolita, Firenze inedita, Firenze vista attraverso lo sguardo di potenti e stranieri. Mancava all’appello un libro che parlasse della città come l’hanno vissuta i personaggi celebri che nel corso dei secoli sono passati sulle rive dell’Arno. Ci hanno pensato i giornalisti Gianni Caverni e Raffaella Marcucci dando alle stampe “Firenze casa mia” (Edizioni Polistampa, 216 pagine, 18 euro), una guida accattivante scritta per far scoprire una nuova veste del capoluogo toscano. Un viaggio sulle orme dei suoi illustri ospiti, che racconta le loro storie attraverso i luoghi e le abitazioni in cui hanno vissuto o soggiornato. Firenze è stata a lungo, o per breve tempo, la meta di protagonisti della storia, dell’arte, della letteratura venuti da lontano, attratti dal suo fascino: al tempo stesso è stata la culla di altri intellettuali, artisti, uomini di genio che vi sono nati o vi hanno preso dimora diventandone parte. Tra i primi Mozart, Leopardi, Dickens, Cajkovskij e Rilke, tra gli altri stranieri come Böcklin, Stibbert, Berenson, ma anche nativi come Collodi, Rosai e Pratolini. Tutti costoro hanno lasciato tracce che questo volume ripercorre conducendoci in palazzi e umili case, in ville e modeste pensioni, nelle strade del lusso e nelle viuzze del popolo, facendoci scoprire aspetti insoliti di Firenze e dintorni, con un corredo di aneddoti e curiosità che ne rendono ancor più piacevole la lettura.
cultura
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LO SPETTACOLO. Andrea Muzzi mette in scena il best of della fortunata trasmissione
Dalla tv al teatro con “Telebidone live” Ludovica V. Zarrilli
S
arà un’opera unica, messa in scena solo per questa occasione e poi ripetuta mai più, “perché penso che la tv debba stare in tv e il teatro in teatro”. Ma per questa volta Andrea Muzzi ha fatto uno strappo alla regola e il 20 luglio porterà sul palcoscenico dell’arena all’aperto della Limonaia di villa Strozzi (via Pisana 77) il suo “Telebidone live”. “Dopo le tante richieste, arrivate soprattutto tramite Facebook - spiega il comico - di vedere dal vivo gli sketch che di solito vanno in onda durante la trasmissione Telebidone (in onda su Rete 37, ndr), ho pensato di dar vita a questo spettacolo, fatto di stralci di video, spesso inediti, che dialogano con quello che accade sul palco, dove ci sarò io e qualcuno dei miei amici più fedeli”. Come Massimo Galligani, spesso coprotagonista dei momenti di comicità firmati da Muzzi. Ma cos’è Telebidone? È una trasmissione comica ma non solo, è un momento dedicato alle risate a denti stretti “che vogliono far sorridere ma anche riflettere”, spiega l’autore. Si parla di crisi, si parla di precariato, si parla di sociale, di patriottismo e di falsi invalidi. “Perché a volte una risata riesce a esorcizzare i problemi, a far dimenticare per un attimo la rabbia, ed
è molta quella che gli italiani hanno dentro in questo momento, così difficile per il nostro Paese”. Il live a Villa Strozzi sarà un po’ una summa di quello che è stato detto e raccontato nei tre anni di show televisivo. “Telebidone è un’esperienza molto importante - ha commentato il comico - perché fin dal principio abbiamo cercato di dargli un respiro non strettamente locale, ma un po’ più nazionale. E il tempo ci ha dato ragione. Abbiamo raggiunto picchi di 250mila spettatori a puntata e ho ricevuto complimenti da persone che mai avrei immaginato”. Non sono solo i telespettatori più affezionati e l’omino della porta accanto. “Ho ricevuto i complimenti dal segretario della Cgil Susanna Camusso e da Corrado Guzzanti che per me è un mito oltre che un maestro. Pensa - continua - io avrei pagato per farmi fare un complimento da Guzzanti. Quanto vuole, cento euro per un carino? Eccoli qua. E invece no. Lui me l’ha fatto gratis. Ancora stento a crederci”. Tappe successive: uno spettacolo teatrale intitolato Un italiano vero, che dovrebbe approdare sui palcoscenici nel 2013, e il film Basta Poco, che Muzzi dovrebbe cominciare a girare in autunno tra la Toscana e Roma.
un momento di
teleBidone,
al centro
andrea muzzi
una data unica alla Limonaia di Villa Strozzi, un’esibizione che raccoglie filmati inediti e sketch presi in prestito dallo show di cui il comico è protagonista e autore. E all’orizzonte c’è il cinema
IL fESTIVAL. Note, arte e cultura nella frazione di Barberino Val D’Elsa
A Tignano con Ginevra Di Marco. E non solo T
Ginevra di marco
orna anche quest’estate, per il venticinquesimo anno consecutivo, il Festival di Tignano, storico appuntamento nella frazione di Barberino Val d’Elsa che, come da copione, dà appuntamento ad appassionati di musica, arte e cultura per una full immersion estiva dedicata quest’anno all’ambiente e all’incontro tra i popoli. E il programma prevede molti momenti da non perdere: giovedì 5 luglio Ginevra Di Marco e i fedelissimi Francesco Magnelli e Andrea Salvadori metteranno in scena il concerto tratto da “L’anima della Terra vista dalle Stelle”, con introduzione in videoconferenza di Margherita Hack, mentre venerdì 13 luglio sarà la scienza
a dare spettacolo con la conferenza-spettacolo “La terra svuotata, racconti dallo sfruttamento del pianeta” con protagonisti l’attore Massimo Salvianti insieme a Ugo Bardi, Renzo Macelloni e Marco Rustioni. Il 19 luglio sarà la volta di Nair con il suo “Concerto per la Pace”, preceduto dall’incontro con Severino Saccardi - direttore della rivista “Testimonianze” - e Paolo Hendel, che leggerà brani originali di Padre Ernesto Balducci nell’anno in cui si ricordano i vent’anni dalla sua scomparsa. Il Latin Mood del 24 luglio messo su da Javier Girotto e Fabrizio Bosso sarà una somma di astri del jazz, mentre domenica 29 luglio chiuderà il Festival
il concerto di musica da camera “La bellezza salverà il mondo”, con protagonisti la soprano Nicola Beller Carbone e il tenore Leonardo De Lisi, accompagnati al pianoforte da Ulla Casalini. Durante la serata si terrà inoltre la presentazione del progetto “In-canto-Tignano”, Masterclass di canto e recitazione nel Chianti. Nel corso della manifestazione saranno inoltre presentati il volume “Tignano, un antico borgo e il suo Festival”, curato da Gabriella Congedo e Marcello Bartoli, che farà luce su molti aspetti di storia e memoria del territorio, e una mostra di foto e documenti che potrà essere vi/B.B. sitata durante tutta l’edizione 2012.
IL PERSONAGGIO. La storia di una studiosa e insegnante di pianoforte e della sua passione per il pentagramma
Maricarmen, una vita per la musica (e per i ragazzi) C
ome si fa a lasciare l’Argentina per prendere casa in Italia, sulle rive dell’Arno? Domanda impegnativa a cui solo (o quasi) Maria Carmen Farah - per chi la conosce bene semplicemente Maricarmen - può dare una risposta. E la risposta si chiama musica, una musica che è contaminazione di suoni sudamericani e spagnoli, che l’ha accompagnata in giro per il mondo alla ricerca di ispirazioni sempre nuove, fino ad arrivare a Firenze, dove ha messo radici all’ombra del campanile di Giotto. E in questi due decenni Maricarmen di cose ne ha fatte, per sé ma soprattutto per quelli che lei chiama “i suoi ragazzi”. Un gruppo affiatato di studenti ai quali ha insegnato l’abc della musica e che oggi sono diventati “veramente bravissimi”. Ma andiamo con ordine. Prima di arrivare a Firenze Maricarmen ha finito l’università in Spagna, dove ha vissuto qualche anno dopo aver lasciato la sua nazione e dove
il Gruppo
volver
al completo
ha cominciato a insegnare musica, specializzandosi in pedagogia musicale e psicomotricità. Da quando vive a Firenze, pur continuando i suoi studi e cercando di perfezionarsi sempre più, ha dato vita all’Associazione studio musicale Carmen, che insegna pianoforte a giovani di ogni età, ed è presidente dell’associazione Volver, incentrata sulla diffusione della cultura musicale e sulla creazione di un ponte tra l’Italia e la Spagna. I musicisti in erba del gruppo sono già stati numerose volte fuori dai confini del nostro Paese, e si sono esibiti in concerti che sono anche “scambi culturali”, spiega Maricarmen. Diverse le trasferte fatte, soprattutto nella città di Saragozza. “Nasce tutto dall’importanza dello stare insieme - continua Farah - che ci tiene tutti uniti. Mi rende felice l’idea non solo di far conoscere e apprezzare un genere particolare di musica, ma anche di aver /B.B. creato un gruppo affiatato”.
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
PER CHI RESTA/1 Estate Fiorentina
Teatro, musica e giochi ma solo in riva all’Arno
I concerti dell’estate Morrissey - Live on 11 luglio Cavea del nuovo teatro dell’Opera Lo storico leader degli Smiths arriva a Firenze per accontentare i fan che lo hanno seguito fin dagli esordi britannici, ma anche chi ancora non conosce a fondo la sua musica. Eric Johnson 14 luglio Teatro romano di fiesole
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oncerti pop e rock, teatro e cinema in “cuffia”, torneo di biglie in riva all’Arno, teatro e danza, poesia e divulgazione della Bibbia. Si chiama “(R)estate a Firenze” l’edizione 2012 dell’Estate Fiorentina, un invito per tutti, cittadini e turisti, giovani e famiglie, a godere dell’offerta che la città offrirà fino al 20 settembre. Tra i luoghi maggiormente significativi le Murate, che ripropongono il cinema in cuffia diviso tra Schermo dell’Arte, Festival dei Popoli e Amici dell’Alfieri e le note del Jazz Contest di Cultcube. E poi le Oblate, divise tra il festival di poesia Voci lontane, voci sorelle che torna quest’anno tra le iniziative e il progetto di divulgazione della Bibbia curato da Venti Lucenti sulla scia del successo ottenuto nel 2011 con Proust e ancora San Salvi, felice isola repubblicana nel cuore della città. Infine il Bargello, ormai teatro estivo per eccellenza. Estate vuol dire vedere nella propria città qualcosa di diverso, qualcosa di esotico. Per questo saranno riproposti il torneo di castelli di sabbia per Ferragosto e la gara delle biglie da spiaggia a San Niccolò, simbolo di una Firenze che si /C.G. immagina sempre più fantasiosa.
Talento precoce, Johnson ha cominciato a suonare da giovanissimo e oggi si trova alle spalle una carriera di successi e importanti collaborazioni. Ha pubblicato album solisti e lavorato come chitarrista per Cat Stevens, Carole King, Christopher Cross e altri. Il suo celebre pezzo Cliffs of Dover è presente nel videogame Guitar Hero. Marco Masini 18 luglio Teatro Romano di fiesole Masini ha deciso di prolungare per l’estate il suo Niente di Importante Tour 2012 che tanto successo ha raccolto durante la parte teatrale della scorsa primavera (sold out al Teatro Verdi di Firenze). Prodotto ancora una volta da Joe & Joe e distribuito da Edel, farà tappa in alcune selezionate location italiane tra cui il Teatro Romano di Fiesole, dove Marco finora non ha mai suonato.
Alanis Morissette 20 luglio Cavea del nuovo teatro dell’Opera A distanza di quattro anni dall’ultimo album e dall’ultima esibizione dal vivo in Italia, all’Heineken Jammin’ Festival 2008, Alanis Morissette torna sulla scena musicale con un nuovo album e un nuovo tour che ripercorrono tutta la sua carriera musicale.
PER CHI RESTA/2 Toscana Summer Dance
In punta di piedi tra Firenze e Palazzuolo
Negrita 23 luglio Arezzo - piazza Grande Non c’è bisogno di presentarli, perché i Negrita ad Arezzo, come nel resto della Toscana, sono di casa. La rock band ha scelto la bellissima cornice di piazza Grande per una tappa del Dannato Vivere tour, che accompagnerà gli spettatori tra vecchi sound e nuove sperimentazioni, tipiche del rodato gruppo. damien Rice 28 luglio Cavea del nuovo teatro dell’Opera Delicato, poetico ed emotivo, autore di nostalgici e malinconici capolavori, Damien Rice è, a tutti gli effetti, il songwriter irlandese più famoso a livello internazionale. La canzone che lo ha portato agli onori delle cronache internazionali è la colonna sonora del film Closer, con Julia Roberts e Jude Law. Ora con questa e altri successi sbarca a Firenze.
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l via dall’8 luglio il Toscana Summer Dance, creato e diretto da Giada Ferrone, coreografa e ballerina fiorentina trapiantata a New York. Il festival propone tre settimane intensive di danza con maestri e coreografi internazionali a Firenze e Palazzuolo sul Senio. Gli iscritti frequenteranno quotidianamente lezioni di danza moderna, balletto, yoga e pilates e, nel fine settimana, saranno coinvolti in eventi speciali o workshop serali. Ogni settimana verrà curata da un coreografo diverso, che creerà insieme agli allievi un pezzo da presentare nella serata del Florence Dance Festival. Il programma è aperto a danzatori di livello intermedio e avanzato a partire dai 17 anni ed è stato creato per valorizzare le competenze tecniche ed artistiche di ciascuno. Lo scopo del programma, a cui sono già iscritti allievi americani ed europei, è anche quello di annullare le barriere tra diverse culture e società. Ogni partecipante sarà seguito nel suo personale percorso artistico. Il cuore del programma è la volontà di educare i partecipanti a danzare con il corretto mix di intenzione, disciplina ed entusiasmo. /G.S. Info: www.giadaferrone.com.
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lettere
29 sonorizzarlo???? E se proprio non si può almeno non è possibile non fare durare i concerti fino alle 3 del mattino? Possibile che ottenga qualcosa solo chi mette di mezzo i giudici come hanno fatto i residenti di Santa Croce? Firenze purtroppo sta diventando sempre di più una città solo per i turisti. Forse è proprio questo che vogliono che chi non consuma ma vive e basta se ne vada. Cordialmente Francesca Iannaco
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“sosta selvaggia e sPorCizia a gavinana” Gentile Redazione di Reporter, vorremmo segnalarvi una serie di situazioni sgradevoli con le quali conviviamo ormai da diversi anni. Si tratta di problemi che riguardano il Quartiere 3 zona Gavinana/Viale D. Giannotti (dalla Scuola Villani fino al circolo le Vie Nuove). - Nel tratto che va dalla Gelateria Caminia fino al circolo le Vie Nuove, la sosta dei veicoli avviene giornalmente, soprattutto nelle ore pomeridiane/serali, in maniera caotica e selvaggia su marciapiedi, strisce pedonali, in doppia fila continua senza alcun rispetto delle regole, creando situazioni di disagio a causa di continue segnalazioni acustiche da parte di cittadini rimasti bloccati, mezzi pubblici che non riescono a passare e passi carrabili dei residenti che vengono occlusi; tutto questo si svolge ogni giorno senza che avvenga alcun controllo da parte delle autorità competenti. - Giornalmente nelle ore pomeridiane/serali gruppi di giovani stazionano con i loro mezzi (oltretutto in zona vietata in quanto non vi è alcun parcheggio) di fronte alla scuola Villani/ Gelateria Caminia impedendo il regolare passaggio pedonale, generando continue urla e schiamazzi che spesso si protraggono fino a tarda sera e lasciando a terra ogni sorta di rifiuti quali lattine, bottiglie, coppette gelato ecc. Tutte le mattine troviamo residui della sera precedente davanti ai nostri portoni, dentro le cassette della pubblicità e sparsi a terra ovunque nonostante ci siano due file di cassonetti lato via Bocchi e lato Viale Giannotti. Qui non si parla di sporcizia lasciata da turisti che vengono a visitare Firenze ma da residenti che con rispettive famiglie vengono a mangiare il gelato ogni sera!!! Grazie della vostra attenzione Cordiali saluti Cittadini disperati “PerCHÈ non insonorizzare la leoPolda?” Gentilissima Redazione, abito in Via del Ponte alle Mosse, altezza Leopolda. Sono quasi le 2 del mattino e il rumore che viene fortissimo da un concerto in corso alla Leopolda non fa dormire. Ho la sveglia domattina alle 6 perché come la maggior parte delle persone (fortunate) devo andare a lavorare. Sono preoccupata perché non so come farò. E purtroppo non è la prima volta che succede. Ma è possibile che un posto come la Leopolda dove si fanno tantissimi concerti non sia possibile in-
biCiClette e Pedonalizzazione, tre domande Viste le lettere che vengono pubblicate dai giornali piene di odio e intolleranza nei confronti dei ciclisti da parte di tutte le altre categorie e nell’anniversario della grande pedonalizzazione, vorrei porre alcuni quesiti all’assessore Mattei: 1) Pare ci sia l’approvazione della sovrintendenza per il cordolo sul lungarno Corsini al fine di rendere di nuovo a doppio senso la pista. Per quanto tempo ancora si deve transitare a centro strada a rischio multa e/o investimento da parte delle auto in senso contrario che invadono allegramente la pista? 2) La pista sul lungarno Vespucci è notoriamente fuori norma ed è stata creata dalla Giunta Domenici, ma a questo punto dopo tre anni la nuova Ammnistrazione ne è corresponsabile anche perché nel frattempo i ciclisti sono triplicati. Quando verrà regolarizzata? Sono stufo ogni mattina di scegliere fra il percorrere la corsia delle auto rischiando la multa oppure stare sul marciapiede misto dove, oltre a dover ridurre la velocità alla metà di quella potenziale, devo scampanellare e beccarmi gli insulti continui dei pedoni che, giustamente, vogliono esser liberi di stare in coppia a chiacchierare, scrivere sms, leggere mentre camminano esattamente al centro di quello che ritengono a tutti gli effetti un marciapiede. 3) Sulle carte del Comune è indicato il percorso lungo l’Arno come C2 asse principale ciclabile della città. Vorrei sapere dall’assessore (che forse in bici non è mai salito...) e dal consigliere per la bici G. Gallo (che in bici ci va) come si fa ad andare da piazza Vittorio Veneto a piazza Piave con i nuovi sensi unici e le pedonalizzazioni. Mattei continua a sostenere che le aree pedonali sono la soluzione; a parte che i sensi unici quasi tutti in uscita valgono anche per le bici, io non ho ancora trovato la bussola. Da qualunque parte passi mi trovo bloccato in zone dove, da aprile ad ottobre, la densità di turisti è assolutamente incompatibile con la circolazione delle bici. Forse si ritiene di indicare la pista dei viali raddoppiando il percorso? Rendetevi conto che così si incentiva l’uso delle auto che infatti sfrecciano allegramente sotto gli Uffizi in senso contrario. Pedoni e ciclisti pendolari hanno esigenze diverse e non possono essere mescolati che in tratti brevi e circoscritti e non sistematicamente come si pretende a Firenze altrimenti si generano conflitti continui ed assurdi. Maurizio Landi “serve PiÙ risPetto Per la nostra firenze” Buongiorno a tutti voi della redazione, commento e condivido l’articolo dedicato a tutte le persone volontarie come me “angeli del bello” e non che amano e cercano di fare rispettare maggiormente la nostra bellissima città collaborando con i nostri operatori ecologici di zona. Qui in zona piazza delle Cure la situazione è abbastanza migliorata ma vedo sempre la necessità di più rispetto da parte di chi viene in zona e non si comporta per niente bene: venditori ambulanti abusivi che tengono la loro mercanzia da vendere nel marciapiede; c’è chi lascia i rifiuti o cassette vuote della frutta nella rastrelliera per il parcheggio bici, chi ancora por-
invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it lavori fatti e lavori da fare in CittÀ Carissimi Apprezzo molto la vostra pubblicazione e mi affido alla vostra capacità di ascolto non essendo riuscito a trovare accesso per scrivere sul sito del Comune di Firenze. Via Il Prato è stata brillantemente ristrutturata e si presenta ora in modo decoroso alla vista dei numerosi turisti, visitatori e cittadini che la percorrono. Devo però osservare che nel ristrutturarla, si sono omesse tre opportunità: 1. La prima è l’interramento dei cassonetti che continuano a deturparne l’immagine; 2. La mancata costruzione di una pista ciclabile che, anche se poca cosa, faciliterebbe la circolazione delle numerose biciclette; 3. La definizione dei contorni dei parcheggi di auto e motorini è stata fatta con cura, ma nessuna rastrelliera per biciclette è stata a tutt’oggi installata, anzi si è provveduto a smantellare quella pre-esistente di fronte alla farmacia Tramonti, che era comunque insufficiente. Grazie per l’attenzione Virgilio Gallo
Caro signor Virgilio, come ho avuto modo di dire più volte in passato, uno dei ruoli fondamentali che noi cittadini possiamo avere è quello di fare da “occhi” rispetto a quanto avviene in città. Nessuno più di coloro che abitano in un rione, in una strada, ecc... può infatti tenere sotto controllo il territorio in modo più approfondito e capillare. E questo è un ruolo molto importante, così come molto importanti sono poi le segnalazioni dei cittadini. Segnalazioni con cui solitamente (e giustamente) viene messo in risalto quello che non va, ma con cui – come ha fatto lei nella sua lettera – si possono anche dare consigli utili per migliorare la situazione. Via il Prato, di cui lei parla, si trova in una zona piuttosto delicata di Firenze, tra i viali e quel pezzo di centro (via Palazzuolo, Borgo Ognissanti – cui questo mese dedichiamo un articolo nell’edizione del quartiere 1 – ecc...) alle prese da un po’ di tempo con diverse problematiche di degrado e sicurezza. Rendere questa strada, esattamente come tutte le altre strade, più bella da vedere (con i cassonetti interrati) e più facile e sicura da vivere per i cittadini (pista ciclabile e rastrelliere), costituirebbe un passo importante verso la soluzione, almeno in parte, dei problemi esistenti e verso il miglioramento della qualità della vita in tutta la zona. Pubblico la sua lettera in modo che le sue proposte possano venir prese in considerazione, e invito tutti i lettori a fare altrettanto, per provare a “costruire” tutti insieme la nostra città. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it ta troppo sudiciume all’interno del sottopasso pedonale della zona anziché utilizzare gli appositi cestini e cassonetti per la raccolta differenziata presenti in zona. Quello che mi dispiace è vedere il poco rispetto di chi ha il cane e fa fare i bisogni proprio davanti agli ingressi delle case o negozi o sulle fioriere oppure nelle nostre bellissime aiuole centrali in piazza che sono fiorite e bellissime ed approfitto per ringraziare i nostri giardinieri comunali. Anche io stimo la collaborazione di Gora del Senegal “angelo del bello” vicino alla chiesa Sette Santi e come lui ringrazio tutti gli studenti e persone straniere che facendo la differenza fanno parte della Fondazione Angeli del Bello o solamente rispettano la nostra bellissima città e le altre persone. Tutti sono i benvenuti a Firenze ma a mio parere chi non rispetta il luogo e le altre persone non è il benvenuto. Più rispetto per Firenze da parte di tutti. Approfitto per rinnovare il mio appello rivolto a chi fuma e maleducatamente getta il mozzicone ancora acceso per terra. Nei tabacchi quando comprano le sigarette comprino anche uno di quei piccoli posacenere portatili utilissimi per riporre il mozzicone finché non è spento, per poi svuotarlo nella pattumiera. In città, al mare, in montagna, cerchiamo di rispettare maggiormente questo bellissimo pianeta che il Padre Eterno ha creato. Cordialmente saluto tutti, Marina Quadalti
Quegli elettrodomestiCi lasCiati tra i Cassonetti Buongiorno, desidero segnalarvi l’ennesimo caso di un televisore smembrato, il cui display è stato ridotto in frammenti, frammenti che hanno tappezzato una parte del marciapiede. Il tutto è avvenuto stamattina verso le ore 8.00: qualche incivile ha lasciato il proprio televisore tra i due cassonetti e in men che non si dica è arrivato un ancor più incivile che ha spaccato l’elettrodomestico alla ricerca dei preziosi fili di rame... A pochi cittadini devono essere sfuggite queste ‘ditte di pulizia del cassonetto’, variamente organizzate, che raspano tra i rifiuti alla ricerca di materiale ‘buono’ e, a volte, non si preoccupano di lasciare dietro di loro tappeti di rifiuti e vetro. Il rischio di lesioni aumenta considerando che nella strada parallela c’è anche la scuola elementare Cesare Battisti con il passaggio di bimbi nelle ore calde, appunto mattina e pomeriggio. E poi non dimentichiamoci dei nostri amici a quattro zampe. Ho telefonato alla Quadrifoglio e la signora, molto gentile, ha registrato la segnalazione: ora stiamo aspettando l’intervento. Smettetela di lasciare i vostri elettrodomestici per strada, sia per una questione di igiene e decoro, sia, a maggior ragione, per non essere causa indiretta di lesioni a qualche passante! Vi ringrazio Margherita Montanari
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ANTELLA porzione di colonica, composta da soggiorno con camino, sala pranzo, cucina /tinello , tre camere, tripli servizi, due ripostigli, lavanderia , posti auto e giardino esclusivo di mq.700. classe energetica g- epi n.d. € 690.000,00 ☎055 630656 - 055 631781 BAGNO A RIPOLI/ANTELLA Casa colonica in pietra libera su 3 lati di 180 mq con giardino. Composta da: salone, cucina abitabile, 2 bagni, 3 camere, grande taverna, lavanderia. Finemente ristrutturata, possibilità di terreno ad ulivi. Classe energetica g € 660.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086 BAGNO A RIPOLI , porzione di colonica con giardino e terreno disposta su due livelli, con ingresso indipendente. Composta da cucina, sala pranzo, salone con camino, 4 camere. Ristrutturata con rifiniture di pregio.in attesa attestato certificazione energetica ☎335 7678437 - 331 8532086 BAGNO A RIPOLI nelle vicinanze, zona collinare nel verde, caratteristica porzione di colonica in pietra, tutta ristrutturata composta da cucina, sala/soggiorno, camera matrimoniale, 1 singola, stanza guardaroba, lavanderia, bagno, giardino di 600 mq con ulivi.classe energetica g >175 kwm in attesa attestato di certificazione € 320.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086 CANDELI/RIMAGGIO in bella posizione, meravigliosa porzione di casa colonica completamente ristrutturata di circa 130 mq con ingresso indipendente e bel giardino.composta da ampia sala con camino, cucina, 3 camere, 2 bagni, ripostiglio. Super accessoriata con allarme, aria condizionata...classe energetica g in attesa attestato di certificazione. € 630.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086
VALDISIEVE MOLINO DEL PIANO , in posizione panoramica, bellissima colonica in pietra, libera su 4 lati, circondata da terreno di proprietà. Composta da salone con camino, cucina abitabile, 4 camere, 2 bagni, cantine e stalle da recuperare.possibilità di divisione per più nuclei familiari .classe energetica g >175 kwm in attesa attestato di certificazione € 600.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086
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(ABA/430) COVERCIANO Via Rondinella contrada - box auto di 13 mq ottima manovra d’ingresso. Non ci sono spese condominiali. 348.2981145 € 50.000,00 ☎055 4684635 - 347 6590279