Il Giornale del tuo Quartiere
Q4
Periodico d’informazione locale. Anno VII n.3 del 2 Gennaio 2013. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C1/FI/46/2012
PRIMO PIANO
IL CASO
GENNAIO 2013
Cari Maya, che figura! Andrea Muzzi*
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LA CITTÀ CHE CHIUDE Molti negozi storici hanno tirato giù il bandone. E Firenze cambia la sua “geografia” commerciale PAG.12
IL VALZER DEGLI UFFICI Dall’anagrafe al centro per l’impiego, tanti i servizi che hanno traslocato: ecco la nuova “mappa” PAG.3
SPORT
Cantieri, che anno sarà Ma molti restano fermi PAGG.4-5
Furti e truffe, è allarme
due ruote
di S. Camaiora
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LE PAGELLE VIOLA Il Reporter dà i suoi voti al giro di boa della stagione. Il primo della classe? Montella PAG.23
LA STORIA IN PISCINA Alla scoperta del “Nuoto club Firenze”, nato nel quartiere 4 nell’ormai lontano 1971 PAG.25
l loro numero appare in deciso aumento, così come la preoccupazione di chi teme di restarne vittima. Stiamo parlando dei furti nelle case, di quegli odiosi colpi messi a segno nottetempo o durante l’assenza dei proprietari. Un allarme che è cresciuto negli ultimi tempi (i dati parlano di un forte incremento tra il 2011 e il 2012) per diversi motivi, tra cui – come sempre, di questi periodi – anche per la crisi economica. Così, vien fuori che ora sono in molti
a chiedere una maggiore videosorveglianza. Come dire: meglio rinunciare a un po’ di privacy in cambio di più sicurezza. Quella sicurezza che qualcuno (anziani in testa, purtroppo) non ha più nemmeno fra le mura domestiche: il suono del campanello, infatti, può nascondere a volte qualche insidia, sotto forma di truffatori di ogni genere. Che si sono adeguati ai tempi. Ecco allora qualche suggerimento da tenere PAGG.8-9 sempre a mente.
Alla ricerca della rastrelliera PAGG.20-21
uon anno! Innanzitutto, se leggerete questo articolo è già un segno buono: vuol dire che i Maya si sono sbagliati! Ma che si fa una “gufata” del genere? Perché tutto questo astio nei nostri confronti? Maya, cosa vi abbiamo fatto di male? E che veggenti sono poi questi Maya? Hanno predetto che il mondo sarebbe finito duemila anni dopo e non hanno previsto che dopo pochi mesi sarebbero finiti loro! Sarebbe come se il mio vicino di casa prevedesse che un giorno ai miei nipoti staccheranno la luce di casa. Poi apre la buca delle lettere e ritira una cartella di Equitalia! È anche una profezia assurda: cosa significa che il mondo finisce? Qualcosa dovrà pur salvarsi! La Santanchè secondo me è indistruttibile. Se cade un meteorite lei al massimo si ammacca un po’! Se leggerete questo articolo non solo vorrà dire che i Maya si sono sbagliati, ma che presto ci aspetteranno le elezioni. Facce nuove: Berlusconi, Bersani, Casini, Fini… mancano solo Cavour e Mazzini! Il 2012 è stato l’anno dell’ennesima scesa in campo del Cavaliere: “Torno perché un altro leader come me in giro non c’è!”. Anche nelle brutte notizie si trova sempre qualcosa di buono! Il 2012 è stato un anno di depressione, che abbiamo vissuto con il morale sotto ai tacchi: l’unica cosa che si è alzata è stato lo spread! Il 2012 è stato sicuramente un anno tecnologico: dopo lo sbarco del Papa su Twitter, su Facebook sono arrivati i testimoni di Geova. Ieri ho chiesto loro l’amicizia, stamani alle 6 mi è suonato il campanello! *Comico
in coppia
Unioni civili, pochi “dicono sì” PAG.16
Edizione del Quartiere 4 • 27.403 copie distribuite da
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Gennaio 2013
Isolotto • Legnaia • Soffiano
L’INIZIATIVA. Attivato un progetto per contrastare quella che sta diventando una vera piaga
Gioco d’azzardo, uno sportello nel Q4 È gratuito, riservato e su appuntamento: chiunque può telefonare, anche soltanto per avere informazioni. “Chiamano i familiari più che i diretti interessati” Francesca Casagni
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a alcuni anni si riscontra in Italia, come del resto in altri paesi, un forte incremento delle attività di gioco. Nel nostro paese, il solo gioco legalizzato coinvolge circa trentadue milioni di persone, di cui quasi otto milioni con frequenza settimanale. Da problematica legata inizialmente solo ai casinò, si assiste ora a una diffusione a diverse fasce sociali, non ultime quelle cosiddette “deboli” come anziani e disoccupati, senza escludere neppure i giovani. Il problema della dipendenza da gioco d’azzardo in Italia sta diventando una vera e propria piaga, oltre che una pericolosa minaccia per il bilancio di molte famiglie. Oltre alla questione economica, c’è da considerare anche l’alto costo sociale, dato che questa dipendenza porta a evidenti problemi anche nell’armonia familiare. Nel quartiere 4 si è così deciso di intervenire attivando uno sportello d’ascolto ad hoc per la dipendenza dal gioco d’azzardo: gratuito, riservato e su appuntamento. Da qualche mese, chiunque voglia anche solo avere maggiori informazioni su questa patologia, perché di patologia si tratta, può chiamare lo 055.2767150 e fissare un appuntamento. “È importante spiegare che l’amministrazione vuole assicurare la massima riservatezza a chi telefona – spiega Giuseppe D’Eugenio, presidente del Quartiere 4 – e per questo abbiamo deciso di distinguere in due luoghi diversi dove si telefona per prendere l’appuntamento e dove poi avverrà l’incontro con gli specialisti”. Le macchinette per il gioco d’azzardo sono trecentomila, e solo negli ultimi dieci anni tra lotterie, poker cash, jackpot e scommesse varie gli italiani hanno giocato più di quattrocento miliardi di euro. E mentre la recessione sconvolge l’economia mondiale, il business del gioco legale non conosce crisi, anzi è in continua crescita: nel 2012 le puntate degli italiani sono arrivate a superare la quota di seimila milioni al mese. “Abbiamo attivato lo sportello non a causa di una caratterizzazione specifica – spiega ancora D’Eugenio – nel quartiere
i numeri sono in linea con quelli nazionali, ma leggendo il rapporto della Asl abbiamo deciso di intervenire il prima possibile. Siamo stati i primi a istituire uno sportello del genere nel territorio fiorentino”. La struttura intende fornire ai cittadini uno strumento utile a dare una prima risposta ai tanti segnali di disagio che si manifestano, in maniera sempre più evidente, sul territorio rispetto al gioco d’azzardo, segnali che richiedono una prima risposta immediata, efficace e co-
Il Reporter è un periodico di 5 edizioni che mensilmente viene distribuito in 165.823 copie da Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C1/FI/46/2012
liari, che così facendo hanno cercato di capire quanto grave sia la situazione dei propri cari”, conclude il presidente del Quartiere 4. “Quando il gioco non è più un gioco... se pensi che un tuo caro possa avere problemi con il gioco, se il gioco ti sta creando problemi familiari, economici e sociali, ora c’è qualcuno che con la massima riservatezza e professionalità può aiutarti a non rovinare una vita’’: questo lo slogan nella locandina del progetto.
IL LUOGO I residenti di questa parte di Firenze possono contare su una nuova area verde vicino a casa
Mantignano, il parco dell’acquedotto nelle mani della gente
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a settembre scorso i residenti di questa parte di Firenze hanno un nuovo polmone verde vicino casa. Il parco dell’acquedotto di Mantignano è infatti tornato nelle mani dei cittadini. Publiacqua, terminati i lavori, ha restituito al Comune l’area verde della grandezza di sei ettari, realizzando un progetto che ha previsto inizialmente la manutenzione e il rinnovamento di alcune strutture interne dell’impianto di potabilizzazione di Santa Maria a Mantignano. Un nuovo spazio che è stato oggetto anche degli incontri dei 100 luoghi: per la precisione, si tratta di sei ettari di bosco accanto allo storico impianto di po-
Il Reporter di Isolotto, Legnaia, Soffiano raggiunge 27.403 famiglie nel Quartiere 4 di Firenze. Copia in abbonamento postale
erente. Insomma, un modo per stare vicini ai cittadini in quello che sta diventando un problema in grado di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, per rispondere in maniera concreta e attiva a questa nuova emergenza sociale fin troppo occultata, incentivando anche la prevenzione per le personalità a rischio. “Per adesso pochi diretti interessati hanno preso in mano la cornetta e chiamato. Allo stesso tempo abbiamo visto che si sono avvicinati al progetto molti fami-
Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Direkta s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Rossi 25 - 12100 Cuneo Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
tabilizzazione di Mantignano che Publiacqua ha delimitato con una recinzione di pali di castagno, ristrutturando anche alcune opere interne già esistenti. Quali altre novità sono previste? Tra non molto il parco sarà completamente accessibile ai cittadini: sono infatti necessari altri lavori di messa in sicurezza - valutati dalla Commissione Ambiente del Quartiere 4 - ma per il momento, già dallo scorso novembre, sono iniziate le prime visite che permettono alle persone di incontrare gli animali presenti nel parco, come scoiattoli e fagiani, passeggiando tra olmi, tigli e platani. “Solo con l’intervento del Comune il parco
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno VII n.3 del 2 Gennaio 2013 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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sarà fruibile ai cittadini - sottolinea Leonardo Calistri, presidente della Commissione Ambiente del Quartiere 4 – e potrà inoltre diventare un punto importante per l’oltre Greve”. “Dopo la restituzione da parte di Publiacqua al Comune di una parte del parco, si è provveduto a programmare alcune visite guidate di cui il consiglio di Quartiere si è assunto l’onere - spiega Franco Traballesi, vicepresidente del Q4 - secondo noi dopo la certezza della messa in sicurezza totale dell’area si dovrà provvedere a regolamentare l’uso della zona che, indubbiamente, offrirà varie opportunità /B.R. per singoli e gruppi organizzati”.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Direkta s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Direkta s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Direckta s.r.r. via Rossi 25 12100 Cuneo.
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il giornale del tuo quartiere
IL PUNTO. Gli uffici sono stati riuniti in via delle Torri: il Pad trasloca da via Canova
La “rivoluzione” di anagrafe e servizi
In epoca di spending review Palazzo Vecchio sta portando tutto in “casa” per risparmiare sugli affitti: la carta d’identità adesso si fa a Villa Vogel, scambio di stanze per Urp e centro per l’impiego. Cittadini divisi, ma il rischio era di dover raggiungere il Parterre
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Pontignale ora spera: “Qualcosa si muove” Q
Gianni Carpini onus energia? In via delle Torri. Cambio di residenza? In via delle Torri. Ricerca di un posto di lavoro? In via delle Torri. Dalla carta d’identità alle consulenze per chi vuol trovare un’occupazione, tutto passa dalla sede del Quartiere 4, dove sono stati accentrati i servizi per il cittadino. Niente più via Canova: dopo 12 anni l’ufficio periferico dell’anagrafe è stato smobilitato e ha detto addio alla galleria commerciale a pochi passi dal supermercato. Questione di soldi. In epoca di spending review, Palazzo Vecchio non ha più intenzione di scucire un euro per gli affitti passivi e sta portando tutto in casa propria per far quadrare i conti. Meglio traslocare in un edificio pubblico che pagare i privati: questa la filosofia dell’amministrazione, che in altre parti di Firenze ha portato alla totale scomparsa dei Pad, i punti anagrafici decentrati. Nel caso dell’Isolotto, Esselunga, proprietaria dei locali di via Canova 142, chiedeva quasi 22mila euro l’anno di canone. Il Comune invece reclamava l’uso gratuito. L’accordo non c’è stato e il Quartiere è corso ai ripari. Con un gioco a incastri, spostando ciò che già esisteva nella sede di Villa Vogel, ha fatto spazio a carte bollate e certificati. Una sorta di tetris dell’ufficio che ha salvato l’anagrafe in questa parte di città. Il rischio era quello di perderla del tutto, costringendo i cittadini ad attraversare mezza Firenze per arrivare al Parterre. Ecco quindi la nuova mappa dei servizi. In via delle Torri 23, proprio dietro al parco, si trovano tre strutture: l’Urp, il centro per l’impiego della Provincia di Firenze e l’anagrafe. Per liberare la superficie da dedicare al Pad, il centro per l’impiego ha lasciato la vecchia location, ossia le stanze vicine alla sala del Consiglio, per traslocare dall’altra parte del corridoio al posto dell’ufficio relazioni con il pubblico. Ora l’accesso per gli sportelli dedicati al lavoro è direttamente sotto la loggia in via delle Torri. Negli ambienti rimasti vuoti ha preso posto l’ufficio anagra-
UN ANNO DOPO. Il Reporter è tornato sul posto
fe, l’Urp (ridotto di un terzo) e una sala d’attesa con una quindicina di posti a sedere. Bisogna munirsi di bigliettino, in base al servizio richiesto, e attendere il proprio turno. I cittadini sono divisi sulla novità, ma concordi su un fatto: il Pad dell’Isolotto è indispensabile e non va chiuso. Ogni anno trentamila utenti passano da qui. “Sarebbe stato un disastro – commenta la signora Rossana mentre attende il suo turno – un punto di riferimento ci vuole in questo quartiere. Forse in via delle Torri c’è un po’ meno parcheggio, ma per il resto non c’è molta differenza. Semmai andrebbe potenziato il collegamento con i mezzi pubblici – prosegue – da quanto è attiva la tramvia il servizio dei bus non è soddisfacente”. Lucia, 70 anni, boccia invece la scelta. “Preferivo l’anagrafe accanto all’Esselunga, lì c’è tutto: posta, farmacia e supermercato”. Altri guardano al risparmio. “Mi sembra giusto sfruttare un edificio
Ecco la mappa aggiornata, con le novità per gli utenti e gli orari di apertura pubblico come questo invece di pagare un affitto”, dice Alessandra. L’ufficio anagrafe in via delle Torri è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13, il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle 14,30 alle 17. I tre sportelli dell’ufficio relazioni con il pubblico, dove – tra le altre cose – trovare i moduli per il bonus gas ed energia e ritirare la password per i servizi online del Comune, sono attivi dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e il giovedì anche dalle 14.30 alle 17.30. Infine il Centro per l’impiego: martedì, giovedì e venerdì 9 – 12.30, lunedì e giovedì dalle 15 alle 17. Lunedì anche dalle 9 alle 12.30, ma solo su appuntamento.
ui l’arrivo della pulizia strade una volta al mese è una svolta epocale, il passaggio di un autobus Ataf in più rappresenta una grande conquista, la comparsa di strisce bianche e transenne dedicate ai percorsi pedonali equivale a un sogno che si avvera. A Pontignale, zona di confine tra Firenze e Scandicci stretta tra l’A1 e la Firenze-Pisa-Livorno, un servizio elementare significa un immenso progresso. Fino ad oggi i 1.500 residenti avevano visto ben pochi spazzini nelle loro vie. Dall’inizio di questo gennaio, dopo una lunga battaglia, un risultato lo hanno ottenuto: ogni primo sabato del mese, dalle 13 alle 18, lungo via Stilicone e via del Pantano entrano in azione le macchine di Quadrifoglio. L’altra novità è la sperimentazione della linea bus 27B, che collegherà nelle prossime settimane la zona alle spalle di Sollicciano con la tramvia. Da queste parti, per chi non ha un’auto, il mezzo pubblico è una necessità. A Pontignale, un’isola urbanistica fatta di maxi-palazzoni e vecchie case di campagna, esistono solo una farmacia, un bar tabacchi, entrambi chiusi al sabato, e un hotel. Il resto è distante un paio di chilometri. Il progetto per la costruzione di un supermercato dal lato di Scandicci si è sbloccato, ma ci vorrà tempo. Di sicuro non sarà un mega-centro commerciale, bensì una struttura più piccola con un supermarket, qualche negozio e un parcheggio a piazzale. In occasione dei lavori scatterà l’asfaltatura di via del Pantano, ad oggi tutta toppe e buche. “Dopo anni di abbandono finalmente qualcosa si
smuove”, sospira Alessandro Famiani, un residente della zona che, insieme ad altri cittadini, ha fatto presente la situazione in Palazzo Vecchio. L’ultimo faccia a faccia si è svolto a dicembre, quando a Pontignale sono arrivati l’assessore al decoro Massimo Mattei e il presidente della commissione mobilità Eros Cruccolini. Le priorità, adesso, sono quattro: una barriera di alberi lungo l’autostrada per diminuire inquinamento e rumore, pannelli fonoassorbenti per la Fi-Pi-Li, il potenziamento dell’illuminazione pubblica e l’installazione di dossi artificiali lungo via Stilicone per impedire ai furbetti saltatraffico di transitare a tutto gas. Ma di proposte sul piatto ce ne sono tante. “Stiamo lavorando per avere un mercatino settimanale il sabato, con banchi
Tante difficoltà per chi abita qui. Ma si vede qualche spiraglio di frutta e verdura, per far passare di qui il Bibliobus – prosegue Alessandro Famiani – e ancora per migliorare il giardino attrezzato che già esiste su Scandicci. E chissà, potremmo fare pure una festa di quartiere nella bella stagione”. Tra le richieste di chi abita qua figura anche l’aggiornamento delle mappe Gps. Sì, perché a Pontignale anche il navigatore satellitare perde la /G.C. bussola.
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Gennaio 2013
Isolotto • Legnaia • Soffiano
L’INCHIESTA. Progetti che bollono in pentola o arenati: cosa ci aspetta nell’anno appena iniziato
Ruspe e cantieri, le novità del 2013 I lavori nel Q4 tra dubbi e certezze Gianni Carpini
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ante questioni lasciate a metà, altrettanti progetti rimasti sulla carta. Il 2013 non porta sicurezze sul fronte dei cantieri pubblici in giro per il quartiere. La mancanza di fondi, unita ai tagli e al famigerato patto di stabilità, ha rallentato (e in alcuni casi affossato) grandi e piccole opere. Ma qualche novità c’è. Concorso per piazza dell’Isolotto. Iniziamo dalle buone nuove, che riguardano l’agorà ideata ai tempi del sindaco La Pira. Degrado, mendicanti e marciapiedi dissestati: da tempo i cittadini chiedono maggiore attenzione con tante proposte (vedi pagina 6), adesso all’orizzonte c’è una svolta. Il Comune ha promesso un concorso internazionale per ripensare piazza dell’Isolotto, grazie ai progetti di riqualificazione che saranno presentati dagli iscritti all’Ordine degli Architetti. Sarà scelto il migliore. La gara di idee sarà indetta, secondo quanto annunciato, tra febbraio e primavera. Bypass di Ugnano e Mantignano: è la volta buona? I residenti dei due centri a ovest del ponte all’Indiano aspettano da più di un decennio lo “stradone” che dirotterà il traffico fuori dall’abitato, collegando questa area con via Canova attraverso un tragitto esterno ai borghi. Un’opera che è stata promessa da Autostrade nel 1998. Il progetto definitivo c’è, in questi mesi è previsto l’inizio degli espropri, primo passo verso la nuova viabilità. Riapre la campagna in città. Ecco un’eredità del passato che dovrebbe sbloccarsi. La Fattoria dei ragazzi, la casa colonica di PIAZZA DELL’ISOLOTTO
FATTORIA DEI RAGAZZI
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Gli architetti fanno a gara per l’agorà
Si conclude la messa a norma
Al via il grosso degli interventi
Sarà il miglior progetto a disegnare la futura piazza dell’Isolotto. L’assessore comunale all’urbanistica Titta Meucci ha assicurato che per riqualificare l’area sarà indetto un concorso internazionale di idee insieme all’Ordine degli architetti. Stesso processo per altre due zone cittadine: piazza Dalmazia e piazza Tasso.
In ritardo di un anno, ma riaprirà. La casa colonica in via dei Bassi, meglio conosciuta come “Fattoria dei ragazzi”, dovrebbe tornare attiva entro l’estate, con campi estivi e iniziative per le scuole. Da concludere la messa a norma dei solai e dell’impianto elettrico. (nella foto le caprette nate all’interno della fattoria)
Ora viene il bello per la scuola elementare Italo Calvino in via Santa Maria a Cintoia. L’edificio, demolito nel 2011, dovrà essere ricostruito da zero secondo i più moderni principi della bio-edilizia. Anche in questo caso il cantiere è in ritardo, ma secondo Palazzo Vecchio le opere partiranno a marzo.
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il giornale del tuo quartiere via dei Bassi che fino al 2011 ospitava laboratori per i bambini a stretto contatto con la vita contadina, riaprirà i battenti entro l’estate con un anno di ritardo. La messa a norma si era impantanata a causa del fallimento dell’impresa incaricata di una parte degli interventi e per i pagamenti che arrivavano a singhiozzo. Ora la macchina dei lavori si è rimessa in moto e il Quartiere spera di riaprire i cancelli nel giro di tre-quattro mesi. Bio-scuola, scatta la fase B. Il vecchio edificio è andato giù un anno e mezzo fa, ma della nuova elementare Italo Calvino ancora non c’è traccia. Dopo la demolizione del luglio 2011 in via Santa Maria a Cintoia, gli operai – stando ai piani di Palazzo Vecchio – dovrebbero entrare in azione a marzo per costruire un complesso tutto in legno ed eco-efficiente. Il costo è lievitato dagli iniziali 4 milioni a 5,3 milioni di euro, mentre la conclusione dell’opera è slittata dalla fine di quest’anno alla primavera del 2014. Il dato positivo è che i soldi, assicurano dal Comune, ci sono. Piscina: cercasi investitori. Va avanti intanto la caccia ai privati per la cittadella dello sport che il Comune vuol costruire sui 12 ettari di San Bartolo a Cintoia, con una piscina per la balneazione estiva, un centro termale, un’area fitness, un ristorante e un’area commerciale. I tempi sono lunghi, per vedere la prima pietra bisognerà
aspettare almeno un anno. I dubbi riguardano però il maxi-investimento richiesto agli imprenditori, dai 10 ai 17 milioni di euro, che potrebbe scoraggiare eventuali interessati. I progetti arenati. Nulla di fatto invece per l’ex gasometro del Pignone: nessun privato ha risposto all’appello del Comune per trasformare lo scheletro industriale in un centro fitness con ristorante e ludoteca. Fermo il piano per lo spostamento del luna park al Lotto zero, a due passi da ponte all’Indiano. Le giostre rimangono alle Cascine per il terzo anno consecutivo. Anche lo stradone dell’ospedale dovrà aspettare. Il viale che dal centro commerciale di viale Nenni si dirige verso Torregalli finisce in un
Fermo il piano per spostare il luna park al Lotto zero la sede del
collo di bottiglia, tra stradine e sensi unici, e così sarà ancora per almeno un anno e mezzo. I soldi per creare la nuova strada ci sono, ma il progetto è ancora una bozza.
più notizie su
Quartiere 4
Project milionario per la piscina di San Bartolo a Cintoia, un concorso internazionale per piazza dell’Isolotto e battute finali per la Fattoria dei ragazzi. Tante opere rimangono però ancora nel cassetto, in attesa di tempi migliori
IL LUOGO. Allo studio la riapertura di una stanza delle amatissime “baracche verdi” di viale dei Pini. Ma senza spese
A.A.A. Volontari cercasi per la vecchia biblioteca
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bibliotecari non torneranno in viale dei Pini. Il futuro delle “baracche verdi” sembra già scritto: il nucleo originario della biblioteca dell’Isolotto, lì dove tutto iniziò, riaprirà solo in parte e non sarà un doppione della struttura attiva dal dicembre 2009 in via Canova. Non ci saranno prestiti di libri, bensì uno spazio lettura, un luogo dove sfogliare i quotidiani freschi di stampa, una sala studio, una casa per le iniziative delle associazioni gestita da volontari. Sono queste le ipotesi più accreditate per il futuro dell’unica ala del complesso che verrà al momento riaperta. Si
Niente prestito, sarebbe un “doppione” nel raggio di un chilometro e mezzo
tratta della stessa stanza data in autogestione fino a qualche anno fa: 115 metri quadrati, un terzo circa dell’intero fabbricato, dotati di servizi igienici con un pezzo di verde da sfruttare nella bella stagione. La saletta è lì che aspetta di essere usata, il Comune è pronto a renderla disponibile, chiavi in mano, ma a costo zero. Non ci sono le risorse per pensare in grande. Il progetto che prevedeva di buttare giù le vecchie baracche verdi per costruire un edificio nuovo di pacca è naufragato pochi mesi dopo l’annuncio in occasione dei “100 luoghi 2011”, proprio a causa della mancanza di fondi. Quindi via al “piano B”. Per salvare almeno un pezzo dell’ex biblioteca di viale dei Pini, ormai ostaggio della vegetazione dopo il trasferimento dei libri in via Canova, sono stati recuperati i locali sul retro del fabbricato, con accesso da via degli Abeti, ed è iniziato il confronto sul possibile utilizzo. Una parte consistente di cittadini preme perché qui sia riattivata una biblioteca vera e propria, con prestito di volumi e materiale mul-
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timediale come dvd e cd. Un’opzione che l’amministrazione ritiene però troppo onerosa e non attuabile. L’altra proposta arriva dal Quartiere che, per non perdere un punto di incontro nel cuore dell’Isolotto vecchio, ha messo sul piatto diverse idee: l’emeroteca per dare la possibilità ai cittadini di leggere quotidiani e periodici, uno spazio polivalente per le associazioni del territorio, un luogo per dirottare alcune presentazioni di libri e iniziative dalla BiblioteCaNova fin troppo ingolfata di eventi. Un fatto è certo. La gestione dovrà avvalersi di volontari perché non ci sono soldi per il coinvolgimento di dipendenti comunali. L’idea su cui si sta lavorando è la creazione di un comitato che riunisca Comune, cittadinanza e associazioni, da mettere alla guida della nuova realtà. L’ultima assemblea pubblica si è svolta a fine 2012. La direzione cultura di Palazzo Vecchio si è impegnata a prendere in considerazione tutte le proposte per arrivare a decidere sull’effet/G.C. tivo utilizzo entro la conclusione di questo gennaio.
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Isolotto • Legnaia • Soffiano
IL QUARTIERE CHE CAMBIA. In attesa della riqualificazione dell’area, i cittadini dicono la loro
Piazza dell’Isolotto, i “vorrei” della gente Sono tanti gli “aficionados” che la frequentano ogni giorno, e che hanno le idee ben chiare sugli aspetti da migliorare e su quello che servirebbe. A partire da una nuova pavimentazione Francesca Casagni
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ttraversando la passerella dalle Cascine verso piazza dell’Isolotto in una qualsiasi, gelida mattina d’inverno, si rimane meravigliati da quante persone popolino questo angolo di quartiere. Non a molto tempo fa risalgono le dichiarazioni dell’as-
sessore Elisabetta Meucci riguardo questo slargo: “Piazza dell’Isolotto è stata inserita fra i nodi da riqualificare previsti dal Piano strutturale. Quindi ribadiamo l’impegno della giunta, del consiglio e del Quartiere 4, insieme al quale organizzeremo incontri a tema e assemblee pubbliche.
Ricordo che l’inserimento della piazza nel Piano strutturale è avvenuto grazie a un emendamento della commissione Urbanistica, scaturito anche dalle giuste osservazioni dei cittadini residenti e del locale circolo del Pd”. Ben presto verrà lanciato un bando di concorso per la sua riqualificazione, ma in attesa che questo diventi realtà abbiamo deciso di chiedere a chi vive costantemente la piazza quali siano gli aspetti da migliorare. E le risposte non sono mancate. Giulio e Silvano ci spiegano che una delle cose di cui nessuno si può lamentare è la pulizia: “Tutte le mattine c’è il mercato e non c’è giorno che gli addetti di Quadrifoglio non vengano a risistemare. Il problema è la pavimentazione in pietra serena: con il passare del tempo si sta disfacendo e se non si sta attenti cadere è facile”. Molti dei presenti si lamentano di questa situazione: “Per non rischiare problemi vengono a mettere i cartelli di attenzione e poi basta, così se ci succede qualcosa è colpa nostra”, si lamenta Rossella. Continuando a camminare incontriamo Veronica. È la baby-sitter della piccola Giulia e ci racconta di quanto
Servizi per il Quartiere 4 Key’s Master Duplicati chiavi tutti i tipi Serrature, chiavi elettroniche Incisioni targhe Piazza P. Batoni, 2 Tel. 055.707176
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Orientamento per le attività di pubblica utilità
sia strano passare il pomeriggio nella piazza: “L’illuminazione è minima e spesso si rischia di essere investiti perché non ti vedono nemmeno attraversare”. Senza dubbio nel pomeriggio il piazzale si trasforma soprattutto in un parcheggio, e ogni centimetro libero è occupato. Il signor Giuseppe ci mostra anche un problema di degrado da poco risolto grazie all’intervento degli “angeli del bello”: le cabine telefoniche, che versavano in condizioni molto critiche, sono tornate a nuova vita. “Anche se in fin dei conti potrebbero toglierle del tutto: tanto non le usa più nessuno...”, sottolinea. I cittadini che abbiamo incontrato durante
la nostra passeggiata in piazza hanno dunque molte idee (e molto chiare) su come rendere a “misura d’uomo” la piazza, partendo proprio da quei piccoli problemi che spesso rischiano di passare inosservati ma che invece ha ben presente chi questa zona la vive quotidianamente. Come la pavimentazione, appunto. E chissà se le istituzioni riusciranno a far quadrare i conti per far diventare realtà almeno una parte dei sogni degli “aficionados” di piazza dell’Isolotto.
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• Call center del Comune 055 055 • Polizia municipale pronto intervento 055 3283333 • Polizia municipale emergenze 055 3285 • Azienda sanitaria call center (Cup) 840 003 003 • Quadrifoglio informazioni 800 330011 • Quadrifoglio ritiro materiali ingombranti 055 3906666 • Ataf informazioni 800 424500 • Publiacqua 800 238238 • Publiacqua Numero Verde Guasti 800 314314 • Centralino Quartiere 4 055 2767108 • Presidio sanitario Lungarno Santa Rosa 055 69351 • Presidio sanitario Canova Via Chiusi 055 69351 • Guardia medica 055 700536 • Rete di solidarietà 055 7877776 • Centro per l’impiego 055 2767142 • BiblioteCaNova Isolotto 055 710834 • Riparazioni urgenti (elettricisti, idraulici, muratori) Servizio in collaborazione con Camera di Commercio Firenze 199.20.18.16 www.comune.fi.it • comunefirenze@comune.fi.it • q4@comune.fi.it
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Gennaio 2013
focus
SICUREZZA IN CITTÀ/1. Insieme al numero dei colpi aumenta anche la preoccupazione delle persone
Cresce l’allarme per i furti nelle case I dati mostrano un forte incremento dei casi negli ultimi mesi rispetto al passato: un riflesso della crisi economica, ma anche dei minori controlli garantiti dalle forze dell’ordine Sara Camaiora
S
embrano decisamente indaffarati, di questi tempi, i ladri fiorentini. I furti in appartamento appaiono infatti purtroppo in crescita, e se le forze dell’ordine puntano a massimizzare gli sforzi – come hanno fatto ad esempio lo scorso Ferragosto, dispiegando grazie a una specifica ordinanza ottanta unità operative perché vigilassero sulle case incustodite di chi era in vacanza – resta comunque elevata l’allerta per i residenti. Da gennaio a giugno 2012 su tutto il territorio della provincia di Firenze i furti in appartamento sono stati 2.567, il 49,4 per cento in più rispetto a tutto il 2011. Di questi, sono stati 1.163 quelli messi a segno nel solo comune di Firenze, ovvero il 43,8 per cento in più rispetto al 2011. Lo stesso trend caratterizza anche borseggi (+ 39,3% a Firenze, + 37,2% in provincia), furti nei negozi (rispettivamente +33,3% e +22%) e scippi (+3,6% e +15,1%), mentre si è assistito a un calo per altri generi di reati, come i delitti, diminuiti dell’1,4 per cento in provincia rispetto allo stesso periodo del 2011, o le rapine in banca. Tra ottobre e novembre dello scorso anno a Firenze e provincia la polizia ha arrestato venti persone nell’ambito del contrasto ai furti in appartamento, recuperando grossi quantitativi di beni rubati: il più delle volte si trattava di bande ben organizzate e “specializzate” in questo genere di colpi. A crescere, insomma, sembra essere soprattutto la microcriminalità, anche a livello italiano e già dallo scorso anno, come conferma il 46esimo rapporto Censis sulla situazione sociale del paese, secondo cui nel 2011 i furti sono aumentati di
oltre il 20 per cento, così come aumentati sono anche scippi e borseggi, rispettivamente del 16 e del 24 per cento. Dati che, sempre secondo il Censis, rappresentano il riflesso dell’aumento della povertà e del disagio sociale a seguito della crisi economica, ma che possono dipendere anche dal minor presidio del territorio che riescono a garantire le forze dell’ordine a seguito dei processi di razionalizzazione e dei tagli alle spese imposti negli ultimi mesi. Proprio per incentivare le politiche per la sicurezza e supportare l’azione degli organi di polizia, al Comune di Firenze è attivo anche l’Ufficio città sicura. “Ci occupiamo di raccogliere piccole segnalazioni da parte dei cittadini e di comunicarle ai rispettivi uffici tecnici – spiega la dottoressa Francesca
Sono in molti, da tutti i quartieri, a chiedere una maggiore videosorveglianza Mirale, che si occupa del servizio – spesso riceviamo richieste di telecamere notturne da persone che denunciano situazioni di spaccio o di bivacco nei pressi delle loro abitazioni, molte arrivano dalla zona centro storico, Santa Croce per esempio, e sono legate ai disagi conseguenti alla cosiddetta movida. Ma – conclude Mirale – sono in molti, e da tutte le parti della città, a chiedere una maggiore videosorveglianza”.
focus
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SICUREZZA IN CITTÀ/2. Gli “specialisti del settore” hanno modificato il loro modus operandi
I nuovi trucchi per truffare gli anziani Non più soltanto i “classici”, finti promotori di contratti di luce,
Sara Camaiora
I
grattacapi causati (in qualche modo) dall’agenzia dell’entrate, i tanti cambiamenti introdotti con le ultime tasse. Sono in molti ad aver bisogno di consigli e spiegazioni, soprattutto tra le persone un po’ più in là con gli anni, che con difficoltà riescono a utilizzare mezzi come internet per reperire informazioni utili. Un fatto-
VADEMECUM Parla la criminologa
“Meglio maleducati che essere fregati”
U
n fermo e deciso “mi scusi, non ricordo” a volte può mettere al riparo da tanti guai. Parola di criminologa, ovvero della dottoressa Cinzia Vitale, che ha curato un piccolo vademecum anti-truffa realizzato da Confartigianato Firenze, per chi ne è stata vittima o per chi teme di esserlo, presentato in occasione di un seminario sul tema dal titolo “Il Gatto e la Volpe, come difendersi dalle truffe”, organizzato dall’associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato. “È meglio passare per sprovveduti, smemorati o anche maleducati di fronte a persone che insistono raccontando particolari sulla vostra vita o sui vostri figli – spiega la dottoressa Vitale – il fingere di non capire è sempre il miglior deterrente per i malintenzionati, che si destabilizzano e perdono la lucidità che li contraddistingue”. Ed ecco anche altri consigli utili proposti da Confartigianato: creare una rete sociale di fiducia, che può tenere al riparo da pericoli (vicini di casa, amici, ecc.), non aprire la porta a nessuno senza che sia previsto il suo arrivo e verificare le divise e i tesserini dallo spioncino, se qualcuno si presenta come ufficiale di carabinieri o polizia. E ancora, non aprire la porta se gli incaricati con cui si ha un appuntamento si presentano in orari o giorni differenti da quelli concordati, non tenere il codice pin del bancomat in borsa, o comunque non scriverlo mai sul bancomat stesso, ricordare che la posta viene sempre consegnata in cassetta e mai a mano e occhio all’aspetto: in genere, infatti, il truffatore è sempre ben vestito e presenta modi affabili. Ma il miglior suggerimento è sempre quello di rispondere senza aver paura di offendere uno sconosciuto, perché il timore di offendere è spesso il maggior fattore di rischio: insomma, meglio una figuraccia che finire vittima di /S.C. un raggiro.
re che hanno purtroppo colto molto bene gli specialisti delle truffe agli anziani, che per queste ragioni, ultimamente, hanno decisamente modificato le loro “tattiche”. Spesso, infatti, questi malintenzionati si sono finti funzionari statali e hanno tentato l’approccio di porta in porta con fare gentile, con la scusa di fornire suggerimenti utili ai malcapitati padroni di casa: con lo scadere della seconda rata dell’Imu a dicembre, ad esempio, molti hanno approfittato della novità di questa imposta e delle ovvie complessità per chi si approccia al suo pagamento entrando nelle abitazioni delle persone e finendo per portar via loro denaro e oggetti preziosi o a convincerli a dar loro gli estremi del conto in banca. Quello delle truffe agli anziani è un fenomeno purtroppo diffuso, ormai da una decina d’anni a livello quasi costante: non si registra infatti un particolare aumento dei casi, ma semplicemente cambiano le modalità di avvicinamento alle vittime. Modalità che si “aggiornano” col tempo, sempre più legate ai cambiamenti della società, alle scadenze dei pagamenti, ai problemi più sentiti da tutti. A spiegarci meglio questa situazione è la criminologa fiorentina Cinzia Vitale, un’esperta del settore. “Ai vecchi trucchi come aspettare l’anziano fuori dalla banca dopo un prelievo se ne sono aggiunti di nuovi, più elaborati – spiega la dottoressa Vitale – queste persone affinano una tecnica psicologica acutissima, si informano sulle persone che vogliono adescare, le seguono, le incontrano talvolta al supermercato e già sanno tutto di chi hanno davanti, chiedono della loro famiglia, si fingono amici dei figli. Tra chi invece bussa direttamente alla porta dei malcapitati – continua – ci sono i classici finti promotori di nuovi contratti per luce, acqua e gas, a cui appunto si sono aggiunti i presunti funzionari di supporto per il pagamento delle tasse”. Raccontate così sembrano tutte storie già sentite, minacce che apparentemente toccano unicamente segmenti deboli della società. “Non è così semplice, queste persone sono davvero molto abili, tante volte sono così preparate da mettere in dubbio anche le persone più scafate. Si rivolgono agli anziani non perché siano persone sprovvedute, ma perché sono più facilmente raggiungibili, spesso fanno leva sulla loro solitudine – conclude la criminologa – tante volte gli anziani vittime di raggiri entrano in crisi, si sentono ingenui: questa sensazione è la prima cosa da combattere dopo un avvenimento del genere”.
Spesso si fa leva sulla loro solitudine
acqua e gas, ma anche presunti funzionari di supporto per il pagamento delle tasse, che si approfittano delle recenti novità per raggirare le loro vittime. “Attenzione, sono davvero abili”
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l’inchiesta
Gennaio 2013
LA CITTÀ CHE CAMBIA/1. I progetti di ieri che aspettano ancora di vedere la parola fine
Grandi opere, l’eredità del 2012 Problemi, grane burocratiche e ritardi nei finanziamenti pesano sui lavori strategici, quelli che dovrebbero trasformare il volto di Firenze. Dalla tramvia alla Tav, passando per l’aeroporto, ecco il punto della situazione Luca Squarcialupi
A
nno nuovo, progetti vecchi. In tempi di crisi è già tanto concludere ciò che è rimasto a metà. Il salvadanaio pubblico non si può rompere a colpi di martello, il patto di stabilità impone che i soldi escano dalle casse comunali con il contagocce. Le imprese sono in difficoltà, ricevono meno credito. E poi ci sono le vicende burocratiche e le inchieste giudiziarie. Un mix che ha rallentato (o affossato) lavori strategici. La macchina delle grandi opere fiorentine viaggia con il freno a mano tirato. Al 2013 si chiede di trainare fuori dal pantano gru e ruspe che dovevano cambiare il volto di Firenze. Ma non sarà facile. Tramvia, tasto dolente. Non la linea 1, che sfreccia a suon di record di passeggeri, bensì gli altri due tracciati: T2 stazione–aeroporto e T3 stazione–Careggi. È un’eredità pesante quella che arriva dal 5 novembre 2011. In quel giorno fu posata la prima pietra per la linea 2 e scattò il conto alla rovescia: “Ci vorranno mille giorni”, annunciò allora Renzi. Il countdown si è presto inceppato. Difficile convincere le banche a finanziare con 150 milioni di euro le imprese subentrate al posto della Btp e del consorzio Etruria. L’inizio (vero) è slittato pian piano in avanti, fino alla prossima primavera, tra tanti se e molti ma. Palazzo Vecchio rischia di perdere i fondi europei nel caso in cui tutto non fosse concluso entro il 2015. Il calendario, visto che saranno necessari quasi tre anni di cantieri, non è dalla parte di Firenze. Tav e talpa in letargo. Sorte simile per la “cugina” del
tram: l’alta velocità ferroviaria. Il sottoattraversamento ferroviario di Firenze, che farà sfrecciare i super-treni in due lunghi tunnel sotto la città, è in ritardo sulla tabella di marcia. La maxi-talpa Monnalisa è rimasta ferma. La causa? Una questione legata allo smaltimento delle terre di scavo, da considerare come semplici rocce o invece come rifiuti speciali. I lavori dovevano partire a maggio scorso, poi a luglio, infine sono slittati al 2013. Bypass del Galluzzo, ma solo a metà. Sempre terre di scavo e un’opera finita nelle sabbie mobili. Iniziato nel 2006, il passante che dirotterà fuori dal centro abitato il traffico diretto al casello dell’A1 Firenze-Impruneta è ben lontano dall’essere concluso. Questo nuovo anno porterà novità per la prima parte: se tutto andrà come previsto, tra febbraio e marzo sarà aperta la galleria delle Romite che collegherà via Senese a via delle Bagnese, saltando due stretti tornanti. Per viaggiare su tutto il bypass bisognerà attendere ancora. La pista non decolla. Tempi lunghi per l’aeroporto di Firenze, questione aperta da decenni. Finalmente c’è un sì riguardo all’orientamento della nuova pista. Sarà parallelaconvergente, inclinata di circa 14 gradi rispetto all’autostrada. Adesso il nodo da sciogliere è tutto politico: gli amministratori della Piana hanno tirato su le barricate contro il progetto, sponsorizzato dalla Regione. Nella partita rientra anche l’inceneritore di Case Passerini. “Se si fa uno, non si realizza l’altro”, ha fatto intendere il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi. Ma il governatore Enrico Rossi vuole andare avanti su tutti e due i fronti.
TRAMVIA
BYPASS
AEROPORTO
L’attesa per l’avvio dei cantieri
Poca luce in fondo al tunnel
Peretola, il futuro decolla?
È l’eredità più pesante che arriva dal passato. I cantieri per le linee 2 e 3, che nei piani iniziali non dovevano coincidere per evitare di mandare il traffico cittadino in tilt, sono in forte ritardo a causa dei difficili finanziamenti ai privati. Potrebbero partire in contemporanea nella prossima primavera.
I lavori al Galluzzo sono iniziati quasi sette anni fa, ma rimane ancora da concludere la seconda parte dei 3,5 chilometri di passante che porteranno da via Senese al casello della A1. Per il primo lotto buone notizie: se tutto andrà bene la galleria delle Romite, pronta da tre anni, sarà aperta alle auto tra poco più di un mese.
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Dal 2012 arriva l’ok sull’orientamento della nuova pista: leggermente inclinata rispetto all’autostrada, la cosiddetta “parallela convergente”. Rimane il braccio di ferro tra i sindaci della Piana, critici sul progetto, e la Regione Toscana, che punta a un potenziamento dello scalo fiorentino.
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l’inchiesta
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LA CITTÀ CHE CAMBIA/2. Il 2013 potrebbe essere la volta buona per alcuni, importanti interventi
Ma cosa riserverà il nuovo anno? Serena Wiedenstritt
S
arà l’anno del Meccanotessile o quello del Nuovo Teatro dell’Opera? Il 2013 passerà alla storia per l’avvio dei lavori della Cittadella Viola? E se invece fosse l’anno della definitiva rinascita delle Cascine? Per il Nuovo Teatro dell’Opera importanti passi avanti sono stati fatti poco prima della fine del 2012, quando il sindaco Renzi ha avviato la demolizione della palazzina contigua al nuovo teatro annunciando l’inizio della “fase due” dei lavori. Il 2013 vedrà quindi ripartire l’attività, a seguito della firma dell’accordo di programma fra Stato, Regione e Comune. Quanto alla data di conclusione della “fase due”, il sindaco ha annunciato che i lavori che porteranno al completamento del nuovo teatro, al trasferimento della Fondazione del Maggio musicale fiorentino e alla realizzazione in quest’area della piazza più grande di Firenze saranno finiti entro le elezioni del 2014. Nodo legato al completamento del
Nuovo Teatro è la vendita del vecchio: per lo spazio di Corso Italia sarà redatto a breve il nuovo bando per la vendita. Anche per le Cascine ci sono buone prospettive e il 2013 potrebbe segnare una svolta, essendo stato aggiudicato già a fine 2012 il bando per la valorizzazione dell’area che si trova accanto alla nuova piazza (ex discoteca Central Park), dove saranno realizzate una struttura ricettiva, un punto accoglienza per i visitatori del parco e un punto mobilità per bici e veicoli elettrici. Il progetto di valorizzazione del polmone verde prevede anche altre azioni, che dovrebbero essere intraprese proprio entro la fine dell’anno: si tratta della nuova passerella pedonale per collegare il parco con i parcheggi dell’Argingrosso, della realizzazione di un urban center, del recupero degli spazi dell’ex ippodromo e dell’ampia superficie al primo piano delle Pavoniere. Non solo, il 2013 dovrebbe vedere anche l’avvio dei lavori per la riqualifica-
Tra le questioni aperte per cui i prossimi mesi potrebbero passare alla storia ci sono il teatro dell’opera e la cittadella viola. Ma anche il parco delle Cascine
il
NuOVO teatrO
dell’OPera
zione delle sponde dell’Arno nel tratto che attraversa il parco. Quanto alla Cittadella Viola, il tema è più che mai attuale: proprio a fine 2012 si sono aggiunti i fatti alle parole e pare in dirittura d’arrivo la soluzione per l’area Mercafir, grazie al parere positivo dato dagli operatori che si trovano al momento sull’area. Infine, questo 2013 potrebbe essere l’anno del Meccanotessile. Una sto-
ria lunga decenni che si concluderà (con un lieto fine) nell’anno appena iniziato? Abbandonato dall’inizio degli anni Sessanta, lo spazio che sfiora i trentamila metri quadrati è da sempre al centro del dibattito e proprio nei mesi scorsi sembra essere stato individuato il progetto giusto, che prevede una grande area verde con spazi ad hoc per i bambini e altri per i ragazzi, come un campo di
street basket. Non solo, una piazza coperta, asilo nido, ludoteca e centro anziani completano la ristrutturazione, nell’ottica di un’offerta pensata per tutto il quartiere, oltre ad alcuni posteggi, circa 150, richiesti soprattutto dai commercianti della zona.
più notizie su
L’EVENTO. A settembre riflettori accesi sul ciclismo
Pedalate mondiali in Toscana L’
anno appena iniziato farà di Firenze la capitale del ciclismo, ma non solo. Grazie alla prima edizione del Florence Fantastic Festival, il capoluogo toscano si riempirà di appassionati del mondo dell’intrattenimento in tutte le sue forme. L’appuntamento è dal 10 al 12 maggio alla Fortezza da Basso, dove verranno ospitati espositori, mostre e attività raggruppate in diverse aree tematiche. Ma sarà un fine settimana che investirà tutta la città, che si vedrà trasformata nel palcoscenico delle “arti” del tempo libero: i cinema saranno parte integrante della manifestazione, ma anche monumenti, piazze e spazi pubblici faranno parte di quella che sarà la coreografia generale del festival. Così, non sarà affatto difficile, nel secondo weekend di maggio, vedere aggirarsi in città i protagonisti di cartoni animati o fumetti cult, piuttosto che i personaggi dei più quotati videogiochi del momento. Il mondo del fantastico sarà infatti assoluto protagonista, declinato secondo i suoi diversi settori. E dopo la full immersion nel mondo del divertimento e della fantasia arriverà il momento dello sport, con l’importantissimo appuntamento dei Mondiali di Ciclismo 2013, che si terranno in Toscana da sabato 21 a
domenica 29 settembre con diverse tappe a Firenze, compreso il passaggio finale in centro. I mondiali di ciclismo, unico evento sportivo mondiale che l’Italia ospiterà tra il 2010 e il 2020, saranno una occasione importate per Firenze, che si rimetterà a nuovo sotto molti punti di vista, soprattutto per quanto riguarda l’asfaltatura delle strade e l’arredo urbano, per accogliere al meglio la manifestazione. L’evento promette infatti grandi numeri, considerato che sono attese circa 400mila persone lungo i 90 chilometri da Lucca a Firenze e ai lati del circuito cittadino durante la settimana, e quasi 600mila spettatori la domenica conclusiva, oltre alle centinaia di milioni di telespettatori che seguiranno le corse in tv. /S.W.
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shopping
Gennaio 2013
COMMERCIO. Bottega dopo bottega, il centro perde tasselli: come si trasforma la sua “geografia”
Quei pezzi di storia col bandone giù Gianni Carpini
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i scrive “vendita straordinaria”, si legge “chiusura per crisi”. I cartelli appesi dietro le vetrine nascondono un’amara verità: il centro di Firenze perde pezzi, giorno dopo giorno, bottega dopo bottega. Ci sono i negozi con alle spalle settant’anni di storia spazzati via in appena otto settimane di svendite, ci sono le librerie piccole e grandi costrette a
IL CASO Esercizi tradizionali
L’albo c’è, gli aiuti no
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e sue origini risalgono addirittura a vent’anni fa. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale d’allora, l’albo degli esercizi storici fiorentini doveva salvare del declino i “pezzi da novanta”, ovvero tutte quelle botteghe che per tradizione e longevità portano avanti il made in Florence. Dall’abbigliamento ai piatti tipici, passando per l’antiquariato. Di fatto l’elenco che dal 1991 raccoglie le botteghe di un tempo è diventato un “albo fantasma”. I negozi iscritti ci sono, ma gli aiuti per questo pezzo di storia del commercio fiorentino non arrivano. Addirittura non ci sono facilitazioni per esporre il logo ufficiale da parte degli aderenti. Per fregiarsi dello stemma “griffato” Palazzo Vecchio bisogna seguire la trafila di una normale insegna. Per molti un controsenso, visto che l’iniziativa, al momento della sua nascita, si era posta come obiettivo la promozione di una serie di facilitazioni. La commissione degli esercizi storici si riunisce ormai solo per approvare le nuove domande. Quelle continuano a esserci. Di novità sul fronte amministrativo invece non se ne vedono. “Chiediamo che queste fantomatiche facilitazioni vengano finalmente messe in atto”, dice Riccardo Bartoloni, storico ristoratore di San Lorenzo, che fa parte della commissione. Dalla riduzione del costo del suolo pubblico all’abbattimento della tassa sull’immondizia, passando dalla semplificazione delle autorizzazioni sulle insegne luminose: sono tante le idee avanzate dagli stessi commercianti. La principale riguarda però le procedure: meno burocrazia aiuterebbe chi da anni tiene su il bandone, in barba alla crisi e alla concorrenza dei grandi marchi. La proposta: un “telepass” della scartoffie. “Di cose se ne potrebbero fare tante – continua Bartoloni – prima fra tutte la sburocratizzazione con la realizzazione di un canale privilegiato per sveltire le pratiche”.
tirar giù il bandone. Nel giro di una manciata di anni la geografia commerciale della città è stata scombussolata. Via i dischi di Ricordi, arriva il caffè Nespresso. Via le scarpe di Bologna, apre il brand Fornarina. Via i libri della Edison e del Porcellino. Via le boutique di abbigliamento che hanno fatto storia. Gli affitti sono alti, le vendite restano al palo, meglio allora traslocare altrove o abbassare definitivamente il bandone. L’emorragia di chiusure è ben lontana da arrestarsi. Gli ultimi della lista sono Cavurotto, l’argenteria tradizionale classe 1919 che ha detto addio alla via da cui prende il nome; la bottega di fotografia Alinari, che ha dismesso l’attività di vendita dopo la liquidazione delle stampe nello showroom dell’omonimo largo; le calzature di Cresti, quel signor Cresti che dagli anni Venti ha fatto le scarpe a mezza città. In quest’ultimo caso di tre negozi ne è rimasto uno solo in via Pietrapiana, che riaprirà dopo la ristrutturazione. Lo shop di via Martelli ha tirato giù la saracinesca a fine 2012: e proprio l’asse Martelli-Cavour sembra il più colpito dal “virus” che si nascon-
l’OrMai eX liBreria
CaVurOttO,
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trasFeritO dOPO la sVeNdita tOtale
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PriMa la liQuidaZiONe, POi la CHiusura
L’asse Martelli-Cavour sembra la zona più colpita: una volta strade d’oro per gli affari, oggi simbolo delle difficoltà e del cambiamento dei tempi. A rischio anche le aree di via del Proconsolo, via Ghibellina e l’Oltrarno. “Bisogna riqualificare i contenitori vuoti”
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de dietro la dicitura “fuori tutto”. Un tempo strade d’oro per gli affari, oggi simbolo della crisi del commercio. Di un certo tipo di commercio, almeno. Prima Marzocco, poi la libreria Martelli e ancora Raspini, Cavurotto e Cresti. La tradizione commerciale a due passi dal Duomo si è dissolta in pochi anni. “Va meglio per chi ha la propria attività lungo i percorsi turistici, ma per gli altri, per i negozi nelle strade più marginali va male, malissimo”: non usa mezzi termini Riccardo Bartoloni, il responsabile di Confesercenti per i negozi storici. Poi spunta fuori una parolina: pedonalizzazione. “Quella di piazza Duomo è stata una cosa egregia, sia ben inteso – precisa – ma serve una riqualificazione per non tagliare fuori intere aree dai tragitti dei flussi turistici e dalle passeggiate dei fiorentini”. I problemi sono iniziati con la scomparsa della fermata del bus in via Martelli. Era a un tiro di schioppo dalle boutique e dalla libreria, la prima a capitolare. Le altre zone a rischio sono via del Proconsolo, via Ghibellina, l’Oltrarno. Ma c’è un “vaccino” contro l’epidemia chiamata cessazione attività? “Bisogna creare dei percorsi alternativi – propone Bartoloni – e soprattutto riqualificare i contenitori vuoti: far tornare in vita l’ex tribunale di San Firenze e l’ex convento di Sant’Orsola. Non solo, si potrebbe pensare a una fermata del pullman rosso per turisti davanti alle botteghe degli artigiani d’Oltrarno, per un tour tematico alla scoperta di quei mestieri tradizionali che mezzo mondo ci invidia”.
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ZOOM. Si avvicina il momento dello sbarco della catena slow food Eataly
Cibo (e libri) in arrivo in via Martelli
Giulio Schoen
L’obiettivo è aprire i battenti già in primavera-estate: 1.500 metri quadrati su tre
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piani fra ristoranti, corsi di cucina e volumi. “Non potevamo non essere a Firenze”
l nuovo anno inizia con una speranza quasi concretizzata nel centro storico, che dopo le numerose chiusure di esercizi storici negli anni passati e nelle ultime settimane (Gambrinus, Marzocco-Martelli, libreria del Porcellino, Ricordi, Edison) vedrà nascere proprio negli spazi dell’ex libreria di via Martelli un punto vendita di Eataly, la catena piemontese fondata nel 2007 e che oggi conta più di dieci punti vendita in Italia e all’estero (New York e Tokyo), con l’obiettivo di promuovere la cultura del cibo di qualità. Una volta ottenute le autorizzazioni dell’amministrazione comunale e realizzati i lavori di ristrutturazione e di allestimento dei locali, la catena slow food aprirà i battenti, forse già in primavera-estate. Lo spazio sarà diviso in tre piani tra vendita, ristorazione e didattica formale e informale. Ci saranno infatti, oltre ad aree con cartellonistica e informazioni, anche delle vere e proprie aule al secondo piano: due per il cibo e due per i vini, dove italiani e stranieri (i corsi si terranno, tra le altre lingue, anche in cinese) potranno imparare molti dei segreti della cucina italiana. Per la visione che ha della nostra città Oscar Farinetti, patron di Eataly e accanito sostenitore del sindaco Matteo Renzi durante le primarie del centrosinistra, oltre che per rispettare le origini dello stabile ottocentesco in cui sorgerà il nuovo store fiorentino, al suo interno sarà presente una vasta libreria al piano delle aule didattiche, e la speranza è quella che possano essere assunti almeno alcuni degli ex librai della Martelli. In tutto, gli addetti del punto vendita dovrebbero essere un’ottantina, compresi gli impiegati nei numerosi ristoranti presenti all’interno: quattro o cinque piccoli e informali e uno più
grande. Molta attenzione, ovviamente, sarà riservata ai prodotti. La carne bovina proverrà anche dalla Toscana, assieme a molte altre specialità locali. Il progetto fiorentino di Eataly sarà guidato da Alessandro Frassica, che dopo esperienze nel mondo delle vendite (Stefanel, Benetton) ha aperto nel 2006 ‘Ino, una minuscola panineria d’eccellenza in via dei Georgofili. I 1.500 metri quadrati su tre piani dell’Eataly fiorentino sono, sempre secondo le parole di Farinetti, la giusta via di mezzo tra i 400 di Bologna e i 14.000 di Roma Ostiense. Ogni punto vendita vuole infatti, secondo la
politica aziendale, far parte del tessuto della città. A Firenze lo spazio sarà improntato sulla cultura della bellezza, anche per quanto riguarda il cibo. “Non potevamo non essere presenti a Firenze”, ha spiegato Farinetti, che in passato aveva già manifestato interesse a espandersi in zona, e le possibili destinazioni allora sembravano essere l’ex cinema Gambrinus, oggi Hard Rock Cafè, l’area Mercafir e anche il Parterre. Come già accaduto per altre aperture “show”, le opinioni di residenti e commercianti, oltre che quelle dei turisti, si dividono tra gli entusiasti nel vedere un presidio
slow food nostrano così prestigioso approdare a Firenze, immaginando anche benefici collaterali per l’economia cittadina, e chi invece storce il naso preoccupato per i piccoli commercianti o i presidi culturali locali che sempre più vanno a scomparire in una città che di radici e tradizioni vive da sempre. Dopo il caso della (ormai ex) Edison, con le 35mila firme raccolte per far rispettare il vincolo di destinazione d’uso dei locali (70 per cento culturale e 30 per cento commerciale), i fiorentini continuano dunque a guardare il centro cambiare volto sotto i loro occhi.
FOCUS Inaugurato il plesso di via Capponi. Non solo pranzi e cene in via Santa Reparata
Università, il valzer delle sedi. E torna la mensa
“L
a consegna delle aule rappresenta un traguardo importante. Ora l’obiettivo a lungo termine è quello di trasformare la sede attuale di piazza Brunelleschi in una grande biblioteca a disposizione degli studenti e della città”. Le parole del preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze Riccardo Bruscagli arrivano nel corso dell’inaugurazione del plesso di via Capponi, che dopo cinque anni di restauri e circa 18 milioni di spesa torna a ospitare aule e uffici dell’ateneo fiorentino. Settemila metri quadrati su tre piani, ventuno aule per quasi ottocento
posti, laboratori per la didattica, spazi per gli studenti, studi per i professori, le segreterie di Lettere, Architettura e Scienze della Formazione, oltre a 120 metri quadrati destinati ad aree di sosta e sale lettura: questa l’offerta degli spazi rinnovati. La riqualificazione della palazzina tardo settecentesca mette così fine all’esperienza del plesso di via degli Alfani, secondo molti non positiva sotto diversi aspetti. Resta ora da capire in quanto tempo e soprattutto come cambierà negli anni a venire il volto di piazza Brunelleschi, oggi stretta in un groviglio di auto e motorini. Intanto i
frequentatori della nuova sede troveranno finalmente schermi luminosi con gli orari delle lezioni e la rete wireless prima inesistente. Ma, quanto a novità, non è finita qua. Dovrebbe infatti riaprire entro fine gennaio la mensa universitaria di via Santa Reparata, che serve la maggior parte delle facoltà del centro storico fiorentino con i suoi trecento coperti. Dopo ritardi, rinvii e rivendicazioni degli studenti, la struttura gestita dal Dsu Toscana tornerà a disposizione degli studenti non solo per pranzo e cena, ma anche come zona di studio con /G.S. tanto di wi-fi e caffetteria.
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politica
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PROVINCE. Il presidente Andrea Barducci: “Riordino di tutti i livelli istituzionali, senza sovrapposizioni”
“Riduzione concordata la soluzione migliore” Antonio Passanese
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uali conseguenze avrà la mancata approvazione del decreto per il riordino delle Province? Gli scenari sono molteplici e le certezze sembrano poche. Ne abbiamo parlato con il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. Presidente Barducci, come stanno le cose? È essenziale una premessa per capire la confusione che si è determinata. La vicenda Province è stata affrontata in modo sbagliato, perché invece di ragionare sui numeri si è dato retta a una vulgata demagogica – risultata poi senza alcun fondamento – che indicava le Province come enti inutili e fonte di tutti gli sprechi. Si è visto poi che i grossi sprechi erano altrove, comprese alcune Regioni. Non solo, negli ultimi tempi – quando le Province stavano per essere abolite – anche i cittadini si erano accorti che in realtà questi enti intermedi svolgevano un compito preziosissimo in alcuni settori importanti, come ad esempio quello della costruzione e manutenzione delle strade, dei ponti e delle scuole, senza contare la questione dei rifiuti. Purtroppo il premier Monti appena insediato ha deciso di cavalcare l’onda populistica ‘anti-province’, per poi avere le mani libere per sferrare dei colpi durissimi ai cittadini sulle pensioni e sulle tasse. Così il
nuovo governo, invece di avviare una riforma ordinata di tutti i livelli istituzionali, ha iniziato fin da subito a emanare una serie di decreti legge che contenevano in modo caotico e disordinato alcune norme che riguardavano le Province. Oltretutto questi decreti legge si portavano dietro due grossi rischi: uno di incostituzionalità (infatti stiamo aspettando una sentenza in merito della Corte Costituzionale), mentre l’altro rischio riguardava il passaggio parlamentare che è sempre necessario per la conversione del decreto legge, entro 60 giorni, in una legge vera e propria. E infatti nell’ultimo passaggio parlamentare è successo il patatrac: la maggioranza si è dissolta e alcune norme che riguardavano le Province non hanno fatto in tempo a diventare legge. Ci saranno problemi per i servizi? In effetti si era creato un quadro caotico, soprattutto per i servizi e le funzioni attualmente demandati alle Province. A questo punto ha fatto bene la commissione bilancio a congelare il riordino delle Province. L’emendamento al ddl di stabilità ha previsto di sospendere per dodici mesi le misure della legge “SalvaItalia” sul trasferimento, entro il 31 dicembre 2012, delle funzioni delle amministrazioni provinciali a Regioni e Comuni. Cosa devono attendersi i cittadini?
aNdrea BarduCCi
A questo punto sarà il nuovo governo a occuparsi seriamente della questione Province. Mi sembra di capire che il centrosinistra, qualora governasse, sia intenzionato ad avviare una seria riforma affrontando il problema direttamente in Parlamento. Sappiamo che per modificare quella parte della Costituzione che si occupa delle Province occorre una “maggioranza qualificata”, quindi bisognerà trovare un consenso allargato a varie forze politiche oltre al centrosinistra. Si tratta di un percorso più difficile, ma è di sicuro un modo di procedere più serio. Certamente non è più il caso di an-
dare avanti a colpi di decreti legge che poi – come si è visto, purtroppo – si fermano a mezza strada. Qual è la sua posizione in merito? Riordino di tutti i livelli istituzionali, compresa la revisione degli organi periferici dello Stato, in modo che siano chiare le funzioni e ben distinti i compiti che svolgono i vari enti. Senza sovrapposizioni di competenze. È ovvio che non ha senso che le Province continuino ad avere deleghe tipo lo sport o la cultura, ma è altrettanto ovvio che vi sono competenze – quali la raccolta dei rifiuti, le infrastrutture, la mobilità – per cui un Comune è troppo piccolo e la
Regione troppo grande. Ci vuole un ente intermedio, eletto democraticamente dai cittadini. Poi è assolutamente vero che le Province in Italia sono troppe, e credo che una riduzione concordata – che accompagni l’istituzione delle città metropolitane, laddove previste – sia la soluzione migliore, in grado di garantire efficienza ottimizzando le risorse pubbliche. Questa è la mia opinione, ma non è escluso che il prossimo governo decida invece per l’abolizione totale delle Province accanto all’istituzione delle città metropolitane. Come vede il 2013 Andrea Barducci, anche alla luce della nascita della Città metropolitana? Nonostante il caos legislativo, il percorso che porterà alla nascita delle Città metropolitane è rimasto in piedi, anche se sono sempre possibili delle modifiche, come ad esempio l’allargamento della Città metropolitana di Firenze al territorio di Prato e Pistoia. Attualmente il perimetro della futura città metropolitana coincide con quello della provincia di Firenze. Quindi il 2013 sarà un anno di transizione dall’attuale Provincia al nuovo ente metropolitano, di cui va preparato lo statuto e decise le forme di governo. Ad esempio io sono dell’idea che i cittadini debbano scegliere direttamente le persone che guideranno la futura città metropolitana. Basta con le persone nominate ai posti di comando, senza avere i voti e il consenso dei cittadini.
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Gennaio 2013
CONVIVENZA. In Palazzo Vecchio esiste dal 2001. Finora, però, non ha riscosso un grande successo
Unioni civili, il registro “snobbato” Dopo il caso di Milano, dove è stato istituito la scorsa estate, si torna a parlare dell’elenco comunale al quale si possono iscrivere le coppie non sposate: a Firenze solo 87 hanno “detto sì” Gianni Carpini
A
Milano, la scorsa estate, l’istituzione dell’elenco ha provocato clamore, ma in casa nostra in dieci anni e mezzo le iscrizioni non hanno sfondato quota cento. Tra il 2001 – anno della nascita ufficiale del registro delle unioni civili a Firenze – e il dicembre scorso, solo 87 coppie di fatto hanno “detto sì”, chiedendo di far parte della lista speciale. Un quinto è rappresentato da omosessuali. In poche parole, il popolo fiorentino dei conviventi snobba questa possibilità. Il motivo è presto spiegato. Il registro che raccoglie persone legate da vincoli affettivi ma non sposate è stato istituito nel 1998 dall’allora giunta Primicerio, per entrare in funzione tre anni dopo a seguito di un ricorso al Tar. Fu creato per dare un riconoscimento legale alle coppie di fatto, uomini e donne, eterosessuali e omosessuali, che da tempo condividevano casa, affetti e progetti per una vita comune, senza però un matrimonio di mezzo. Ma in concreto,
da quella lontana delibera datata 20 luglio 1998 poco è cambiato. L’iscrizione è rimasta un atto puramente simbolico. Nella vita di tutti i giorni il certificato, da ritirare negli uffici comunali, non ha valore: può al massimo rimanere incorniciato in soggiorno attendendo una decisione che dipende non da Firenze, ma da Roma. “Al momento la legge nazionale non ci consente di agire in questo ambito – spiega Cristina Giachi, assessore alle pari opportunità – l’iscrizione nel registro delle unioni civili del Comune ha un valore civile e anagrafico, ma non possiamo concedere alcun riconoscimento alle coppie di fatto, siano eterosessuali o omosessuali, perché questa è una materia che ricade tra i compiti del Parlamento”. A Milano la giunta ha promesso alle coppie iscritte pari accesso ai servizi comunali rispetto ai coniugati. A Firenze questo accade già. “Nei nostri bandi non facciamo distinzione tra coppie sposate o conviventi, come tra coppie etero e gay”,
precisa l’assessore. Nella città del giglio il registro è partito in sordina. Si contano tre iscrizioni il primo anno (2001), altrettante nel secondo, sei nel 2003 e otto nel 2004. La punta massima risale al 2007 con dodici registrazioni. All’inizio dello scorso dicembre erano otto. Il totale, in dieci anni e mezzo, arriva a 87, togliendo le cinque coppie che hanno chiesto la cancellazione. Andando a scorrere i dati, ovviamente quelli non coperti da privacy, si scopre che i conviventi hanno in media quaranta anni al momento dell’iscrizione, mentre il 21 per cento è rappresentato da persone delle stesso sesso, in particolare uomini. Solo tre coppie omosessuali presenti nell’elenco sono formate infatti da due donne. Per essere inclusi nel registro non è richiesto alcun pagamento. Bisogna essere maggiorenni, residenti sul territorio comunale, uniti da un vincolo affettivo ma non sposati, oltre a non avere legami di parentela e a coabitare da almeno un anno.
FUORI CITTÀ Le altre esperienze in Toscana. Una ventina le amministrazioni che si sono dotate di questo strumento
Il primo in Italia? È nato a Empoli. Ma le adesioni non sfondano
L’
argomento è tornato in voga dallo scorso luglio, quando dopo una seduta-fiume conclusa solo in nottata il consiglio comunale di Milano ha dato l’ok al registro delle unioni civili. Se nella città lombarda le iscrizioni per i conviventi sono partite da pochi mesi (con un boom di richieste), la Toscana è stata la regione apripista in Italia ben vent’anni fa. I numeri però parlano chiaro: pochissimi residenti del Granducato hanno risposto all’appello, nonostante il primo registro del Belpaese sia nato proprio qui, per la precisione a pochi chilometri da Firenze. Il primato nazionale spetta a Empoli, che lo istituì
nel 1993, seppur con qualche ostacolo. Le due delibere del Comune furono bocciate dal Co.re.co., il comitato regionale di controllo sugli atti delle Province e dei Comuni, che oggi non esiste più. Qualche anno più tardi si aggiunse il secondo caso in regione: anche Pisa disse il fatidico “sì” il 9 luglio 1998. Come la città della Torre Pendente, lo stesso anno diedero il via libera all’elenco Arezzo (24 settembre) e Scandicci (29 settembre). Un anno dopo arrivarono Campi Bisenzio e San Sepolcro (Arezzo). E ancora, nel 2000 si unirono alla lista San Giovanni Valdarno (Arezzo) e Rosignano Marittimo (Livor-
Referenziata, Competente e Affidabile
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no). Facendo un salto fino ai giorni nostri, in Toscana sono una ventina i Comuni che si sono dotati del registro delle unioni civili, ma i numeri si aggirano – in media – sulle poche decine di iscritti in ogni città. Basti pensare che il record toscano, per così dire, è rappresentato dalle 87 coppie iscritte a Firenze in quasi undici anni. Un dato molto basso se confrontato con le 25mila coppie di fatto stimate in tutta la regione. A Colle val d’Elsa (Siena) e a Cascina (Pisa), dove l’ok è arrivato rispettivamente nel 2007 e 2011, le registrazioni sono addirittura /G.C. inferiori a cinque unità.
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LA DECISIONE. Dalle 21,15 scatta lo stop alla vendita di bevande di qualsiasi gradazione
Notti (troppo) alcoliche, si corre ai ripari Benedetta Strappi
Il divieto non si applica a pub, ristoranti e alberghi, purché il consumo avvenga
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al loro interno. “A incidere sono soprattutto i minimarket”. Sanzioni per chi sgarra
he nelle notti fiorentine l’alcol scorra abbastanza copioso è un fatto (purtroppo) abbastanza noto. C’è un dato – emerso dai controlli della polizia municipale – che la dice lunga: nelle scorse settimane, in un minimarket del centro, in 40 minuti sono state vendute 61 bottiglie di birra e tre di vino. Più di una al minuto, dunque. Ed è anche in ragione di cifre di questo tipo che Palazzo Vecchio ha scelto di correre ai ripari, bandendo la vendita di alcolici da asporto su tutto il territorio comunale dalle 21.15 in poi. In particolare, il provvedimento vieta la vendita di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione (dalla birra al vino ai superalcolici) per gli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa, per le attività come artigiani, panificatori e punti di vendita di giornali (che spesso vendono anche bottiglie) e per gli esercizi di somministrazione con vendita da asporto. Il divieto non si applica a pub, locali, ristoranti e alberghi, purché il consumo avvenga all’interno del locale. L’ordinanza, che porta la firma del vicesindaco Nardella, ha l’obiettivo dichiarato di mettere un ulteriore freno all’abuso di sostanze alcoliche. Negli ultimi mesi, infatti, degrado urbano alcol-correlato a parte, ci sono stati diversi episodi di gravi intossicazioni, e molti accessi ai pronto soccorso cittadini legati ai bicchieri di troppo. “Abbiamo affrontato il problema in sede di Comitato per l’ordine pubblico – spiega il vicesindaco – e insieme a prefetto e questore si è convenuto sulla necessità di adottare provvedimenti strutturali e stabili, e non solo ordinanze temporanee, da affiancare agli altri interventi messi in campo contro abuso di alcol e degrado: campagne di sensibi-
lizzazione verso i giovani, nuove telecamere nelle piazze, cassonetti interrati, oltre alle misure previste nel nuovo regolamento della somministrazione del Comune”. Per avere un’idea della quota alcolica pro-capite protagonista delle notti fiorentine, basta fare un giro nelle vie del centro, specie nei weekend. Il panorama è quello di un’umanità chiassosa, certamente allegra ma mediamente barcollante, composta soprattutto da studenti, spesso stranieri. E i dati del Comune hanno fotografato nel dettaglio la situazione: “Dai nostri controlli emerge chiaramente che dalle 22 alle 4 del mattino, ovvero negli orari più a rischio, a incidere di più sull’abuso di alcol sono proprio i minimarket – dice ancora Nardella – nel periodo in cui è stata in vigore l’ordinanza del Prefetto, che vietava la vendita dopo le 22, ne sono stati controllati 52 e sono state rilevate ben 50 violazioni, anche reiterate. Quando poi è scaduta l’ordinanza prefettizia, i gestori hanno subito ripreso a vendere alcol in grande quantità”. Chi non rispetta il divieto rischia ora una sanzione che va da cinquecento a tremila euro, mentre chi ripete la violazione almeno due volte in un anno rischia la sospensione dell’attività fino a venti giorni.
IL BILANCIO. Lo “street control” non perdona: seimila contravvenzioni in sei mesi
Furbetti della sosta, la multa è servita
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uasi seimila multe per sosta vietata in poco più di sei mesi di servizio. È questo il primo bilancio dell’attività di “street control”, la macchinetta che consente di multare chi parcheggia in divieto di sosta (specie in doppia fila) senza dover fermare l’auto dei vigili. Il temuto dispositivo è arrivato in supporto all’attività della polizia municipale che, su questo fronte, in passato era relativamente impotente: accertare e multare chi parcheggia in doppia fila è infatti abbastanza difficoltoso, e questo pote-
va creare ulteriori intralci allo scorrimento del traffico. Invece dal 15 aprile scorso è cambiato tutto: aiutati da “street control” gli agenti, quando è stato possibile accertare la presenza del conducente a bordo dell’auto, hanno proceduto a contestare direttamente l’infrazione. Questo è successo in 101 casi. In altri 17 casi, quando l’intralcio era particolarmente grave e le condizioni del traffico lo consentivano, gli agenti hanno proceduto anche alla rimozione del veicolo con il carro attrezzi. Ad oggi sono stati
presentati 48 ricorsi. Ma come funziona questo dispositivo? In concreto, consiste in una telecamera a infrarossi in grado di operare in qualsiasi condizione atmosferica (notte, pioggia, ecc.) su un mezzo in transito fino a una velocità di 50 chilometri orari. Come dire: non si scappa. L’altra faccia della medaglia - mettiamola così - è che dalle multe legate alle violazioni del codice della strada arriveranno 25 milioni che saranno reinvestiti (come la legge impone) per la sicu/B.S. rezza stradale.
speciale salute
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MALI DI STAGIONE. Un’arma (poco conosciuta) per combattere gli starnuti
Allergie, è l’ora di vaccinarsi
LA NOVITÀ. Per le donne tra 35 e 64 anni
Tumore della cervice uterina, l’Hpv al posto del “Pap test”
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Giulia Righi
A
giudicare dal calendario sembra ancora lontana, e invece la stagione delle allergie si prepara a ripresentarsi con il suo bagaglio di tormenti. Ma c’è, anche se forse è poco conosciuta, un’arma per cominciare la battaglia agli starnuti per tempo: il vaccino, che va fatto con un anticipo variabile a seconda delle allergie. Gennaio, ad esempio, è il mese giusto per pensare a quello per le graminacee: “La fioritura avviene tra aprile e giugno – spiega il professor Oliviero Rossi dal dipartimento di Immunoallergologia di Careggi – per questo i soggetti allergici dovrebbero sottoporsi al vaccino a gennaio. La Toscana è tra l’altro una delle poche regioni d’Italia che lo offre gratuitamente”. Basta infatti prenotare una visita in un centro allergologico ospedaliero (previa richiesta del medico di famiglia) per poter eseguire i test del caso e avere
eventualmente la prescrizione per ritirare il vaccino in questione direttamente nelle farmacie ospedaliere. “Si tratta di un vaccino sublinguale, che si assume come una normale pasticca – chiarisce il professor Rossi – e non ha gli effetti collaterali tipici delle punture”. Si tratta di una terapia pre e co-stagionale, che cioè va fatta prima e durante il periodo della fioritura: “Si inizia adesso e si prosegue nei mesi a venire, fino a giugno”, spiega ancora il dottore. Per altre allergie, invece, il tempo utile per il vaccino è già passato: “Nel caso della parietaria, che fiorisce tra febbraio e luglio, andrebbe fatto a ottobre-novembre, e quindi adesso gli allergici devono piuttosto iniziare a pensare a una terapia da cominciare al momento della fioritura”, avverte il professor Rossi. Stesso discorso vale per l’allergia al cipresso: in questo caso le cure si iniziano dai primi di gennaio e de-
vono proseguire fino a marzo-aprile. Queste terapie, va detto, non sono “impegnative” come in passato, quando tendevano a causare una pesante sonnolenza e altri fastidi: “Gli antistaminici di nuova generazione hanno effetti collaterali molto ridotti e sono normalmente ben tollerati – racconta il dottor Rossi – di solito vengono associati a spray nasali a base di derivati cortisonici che rappresentano un ottimo sistema antinfiammatorio. La Toscana è tra l’altro l’unica regione in Italia a dispensarli gratuitamente”. Le cose, però, si complicano quando, come avviene nel 60-70% dei casi, si soffre di più allergie e, ad esempio, a quella alle graminacee e al cipresso si unisce quella agli acari o alle forfore degli animali: “In questi casi occorre valutare con uno specialista la terapia migliore da intraprendere. Perché, chiaramente, non ci si può vaccinare per tutto”, conclude l’allergologo.
omincia Firenze, che farà da apripista al resto della Toscana. Da dicembre scorso, infatti, la Asl 10 del capoluogo ha adottato un nuovo tipo di esame per lo screening primario per il tumore della cervice uterina, passando dal Pap test, usato finora, al test Hpv (Human papillomavirus). Nella fascia di età 25-34 anni continuerà a essere utilizzato il Pap test triennale, mentre nella fascia di età 35-64 il Pap test sarà sostituito dal test Hpv, da fare ogni cinque anni. “L’avvio del nuovo programma, primo in Italia e tra i primi in Europa, che prevede l’offerta del nuovo screening alla popolazione di un’intera regione – osserva l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – pone la Toscana all’avanguardia in Italia nell’innovazione, e trasferisce in un programma di screening anni di fruttuosa ricerca scientifica, in cui l’Ispo è stato protagonista. L’avvio di questo programma rappresenta un prototipo a livello nazionale ed europeo e potrà costituire un’esperienza di riferimento anche per altre regioni”. Come il Pap test, anche il test Hpv si fa con un prelievo vaginale. Le conoscenze tecnico-scientifiche disponibili, frutto della stessa ricerca condotta anche dall’Ispo, indicano la necessità di utilizzare come test primario per lo screening cervicale il test Hpv nella fascia 35-64 anni. “Stanno uscendo su questo nuove linee guida europee – spiega Francesca Carozzi, responsabile per Ispo del gruppo di lavoro per il progetto Hpv della Regione Toscana – l’Hpv è un fattore causale del tumore alla cervice. Il test Hpv dà un risultato equivalente a quello del Pap test, ma ha il vantaggio di essere più efficace e quindi di poter essere effettuato con una frequenza minore: ogni cinque anziché ogni tre anni”. Come mai per la fascia di età 25-34 si mantiene il Pap test? “L’Hpv è un’infezione sessuale – risponde Carozzi – la fascia di età 25-34 è quella sessualmente più attiva. Nelle donne più giovani si possono riscontrare infezioni che oggi ci sono e domani invece spariscono. Nelle popolazioni giovani ci sono molte Hpv, ma poche diventano persistenti e proseguono, trasformandosi poi in un tumore. Quindi, per quella fascia di età, è più attendibile il Pap test”. A Firenze e provincia, come avveniva per il Pap test, anche per il test Hpv le donne saranno invitate a fare lo screening dall’Ispo, attraverso la propria Asl. Le stime prevedono che con il test Hpv saranno esaminate ogni anno circa 79mila donne, mentre il numero di donne esaminate con il Pap test sarà di /B.S. circa 36.200 l’anno.
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DUE RUOTE/1. Alcune eliminate, altre da realizzare. Ma il Comune assicura: “Ci stiamo lavorando”
In centro? C’era una volta la rastrelliera Ludovica V. Zarrilli
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MaNCaNO POsteGGi iN Via il
à dove c’era la rastrelliera ora c’è... Si potrebbe intonare un motivetto parafrasando una delle glorie passate di Adriano Celentano. Ma se il Molleggiato vedeva case e cemento al posto del caro vecchio prato vicino al quale era cresciuto, a Firenze, al posto delle rastrelliere scomparse, cosa c’è? Dipende. Da una parte un cassonetto interrato, da qualche altra un bel niente, sono state semplicemente eliminate con la promessa di essere riposizionate e implementate. Un giorno. “In realtà sembra che siano aumentate - spiega dati alla mano Valerio Parigi, dell’associzione Firenze in bici - ma non sono ancora sufficienti e, soprattutto, la cosa curiosa è che vengono eliminate da un giorno all’altro da strade in cui i ciclisti erano soliti parcheggiare, per far spazio a qualcos’altro, senza indicare se la rastrelliera è stata spostata altrove o dove si trovi il parcheggio più vicino”. Il risultato? Biciclette ammucchiate l’una sull’altra, appoggiate a muri, attaccate a pali, accatastate dentro rastrelliere che sembrano esplodere oppure sui marciapiedi, con buona pace dei pedoni che si sentono invasi dalla presenza delle due ruote. “Stiamo lavorando molto per sopperire a questa mancanza - assicura Giampiero Gallo, consigliere speciale per la bicicletta al Comune di Firenze - quella di via dei Medici (a due passi da piazza della Repubblica, dove è scomparsa per fare spazio ai cassonetti interrati, ndr) verrà ricollocata poco più avanti, mentre in altri punti del centro, come in piazza
PratO (FOtO assOCiaZiONe CittÀ CiClaBile)
Santa Trinita, piazza Duomo e piazza Santa Maria Novella, verranno posizionate tenendo conto del contesto, quindi saranno scelti oggetti in grado di rispettare dei canoni estetici ben precisi”. “È un problema che deve essere risolto urgentemente - commenta Carla Lucatti, dell’associazione Città ciclabile - anche perché deve finire questa ‘guerra’ tra ciclisti e disabili. I ciclisti, a parte quelli maleducati, e purtoppo ce ne sono tanti, parcheggiano sui marciapiedi solo perché non hanno posteggi a sufficienza”. Ed è proprio per accendere un faro su questo problema che Città ciclabile ha recentemente organizzato una pedalata in tandem con l’Unione italiana ciechi. “Se ci fossero più parcheggi non creeremmo più problemi”, ribadisce. Altra questione riguarda la stazione di Santa Maria Novella dove, nel progetto di riqualificazione di Grandi Stazioni, è previsto un parking interrato da 800 posti (a pagamento), “ma ci stiamo adoperando - garantisce Gallo - per realizzare anche degli appositi spazi in superficie, destinati a chi utilizza il parcheggio per soste brevi”. E che dire di via Il Prato? In un restyling lungo e complesso - si lamentano in molti - non si è lasciato nemmeno un po’ di spazio alle due ruote. Oppure che dire delle rastrelliere di periferia, dove spesso sono ammassati vecchi catorci che nessuno usa più e che non vengono mai rimossi? Insomma, a quanto pare c’è ancora molto da pedalare.
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VIA DE’ MEDICI
VIALE GIANNOTTI
PIAZZA DELLA SIGNORIA
Cassonetti al posto delle bici
Pochi spazi, tanti rottami arrugginiti
Scomparsa? No, è stata spostata
Un lungo posteggio ha lasciato spazio a una serie di cassonetti interrati nella centralissima via De’ Medici. Per adesso i ciclisti si adattano appoggiando i loro mezzi ai muri o cercando posto altrove, ma Palazzo Vecchio assicura che ne verrà posizionata un’altra poche centinaia di metri più avanti rispetto alla precedente.
Un posteggio qualsiasi di una periferia qualsiasi: le bici sono accatastate l’una sull’altra e spesso i posti a disposizione sono occupati da vecchi rottami arrugginiti che nessuno usa da tempo. E chi invece vorrebbe cercare un posto per la propria bici? È costretto ad andare alla ricerca del palo più vicino.
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Piazza della Signoria è un caso a parte perché, se il grande parcheggio davanti a Palazzo Vecchio è stato cancellato, i posti in rastrelliera sono aumentati sia dal lato di via dei Gondi che in via della Ninna, dove (quasi sempre) si riesce a trovare uno spazio dove lasciare le proprie due ruote.
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sui pedali
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DUE RUOTE/2. Viaggio all’estero, dalle soluzioni hi-tech giapponesi a quelle minimaliste svizzere
Dal silos automatico C alla mappa virtuale: i parcheggi degli altri
Barbara Biondi
l’iNGressO di uN
“eCO
CYCle” iN
ome si suol dire, Paese che vai, rastrelliera che trovi. Ci sono, a onor del vero, luoghi nel mondo molto meno organizzati della città del giglio, dove il caos regna davvero sovrano. Ma per ogni inferno dei ciclisti esistono (quasi) altrettante città che potremmo prendere ad esempio, dove utilizzare le due ruote è un vanto e dove non c’è bisogno di scervellarsi per trovare una rastrelliera dove posteggiare, perché la soluzione viene servita su un piatto d’argento. In pole position ci sono, inutile dirlo, la verde Svizzera e tutti i Paesi del nord Europa, dove le bici sono un vero e proprio mezzo di trasporto, in barba al freddo polare. Rastrelliere a go-go disseminate per tutti i centri storici - sono famose le distese ordinate di biciclette parcheggiate che vengono fotografate dagli increduli italiani in visita ad Amsterdam - o accomodate l’una accanto all’altra senza nemmeno bisogno di un sostegno o di un palo a cui accangiare il proprio lucchetto. Proprio così, nella pulitissima Berna, dove la criminalità e i furti sfiorano lo zero, non c’è bisogno di un vero e proprio parcheggio. Basta uno spiazzo dove allucchettare e incolonnare ordinatamente i vari mezzi, semplicemente appoggiandoli al cavalletto. Ma anche dove il rischio di furto è più che un problema c’è qualche ingegnoso pronto a trovare un sistema per risorverlo. È il caso di Tokyo, dove vista la penuria di spazio e la mania per l’ordine, i cugini dagli occhi a mandorla hanno pensato bene di inventare un garage sotterraneo automatico. Il sistema, che si chiama “Eco cycle”, è tanto semplice quanto geniale: le biciclette, attraverso un sistema automatico, vengono avvicinate a una porta d’ingresso che le “inghiotte” e le stocca in una specie di silos a elica. E per riaverle? Basta digitare un codice per vederle rispuntare dalla porta d’ingresso. Altro sistema di parcheggio al chiuso è quello offerto dall’agenzia municipale per il trasporto pubblico di San Francisco, che mette a disposizione di chi ne ha bisogno veri e propri garage - sparsi in varie zone della città - al modico prezzo di 75 dollari l’anno, l’equivalente di circa 15 centesimi di euro al giorno. Nella Grande Mela, invece, sul sito nyc. gov vengono elencate tutte le rastrelliere sparpagliate nelle cinque maxi aree in cui è suddivisa la metropoli di New York. Sono molto organizzati anche gli inglesi, che non solo a Londra, ma anche in città più piccole come Oxford e Southampton (e nonostante il maltempo imperante) offrono ricovero alle due ruote dei moltissimi ciclisti sparsi per l’isola su cui regna sua maestà la regina Elisabetta. Senza voler strafare, potremmo prendere ad esempio loro. Sistemi semplici e funzionali, che non lasciano scontento nessuno.
GiaPPONe
HELSINKI Finlandia
AMSTERDAM Olanda
SAN FRANCISCO California, Usa
Due ruote al posto di quattro
Rastrelliere? Una a ogni angolo
Il garage a misura di bicicletta
Nel freddissimo Paese delle renne e di Babbo Natale, la bicicletta è considerata uno dei più importanti mezzi di trasporto. Per questo la città di Helsinki ha pensato bene di sostituire alcuni posti riservati alle automobili con delle rastrelliere ad uso e consumo dei ciclisti, con la sagoma colorata di una macchina a proteggerle.
Ordinata e precisa, da sempre si aggiudica il primo posto nella classifica delle città a misura di bici. E anche se c’è chi dice che i ciclisti ad Amsterdam viaggiano sulle piste come le macchine in autostrada, c’è da credere che gli abitanti del posto si guardino bene dall’invadere a piedi o con scooter le corsie riservare alla circolazione delle due ruote.
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Non sempre è comodo posteggiare le biciclette per strada. A volte è rischioso, perché durante la notte qualcuno potrebbe appropriarsene di nascosto. Così, la società che gestisce il trasporto pubblico a San Francisco, mette a disposizione dei ciclisti alcuni veri e proprio garage a un prezzo a dir poco irrisorio, 75 dollari all’anno.
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IL PUNTO. Dopo il gioco spumeggiante, i tifosi hanno conosciuto il lato grintoso della squadra
E l’inverno tirò fuori il carattere viola Partite nate male o difficoltà in corso di gara hanno mostrato che la compagine gigliata non è soltanto classe e qualità. E ora si attende la primavera, quando insieme alle temperature si alzerà anche la posta in palio
lO stadiO
arteMiO FraNCHi
Tommaso Loreto
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iù che sciogliersi, il grande sogno sembra essersi ghiacciato alle temperature rigide che hanno avvolto i dintorni del “Franchi” tra novembre e dicembre. Alcuni risultati non pronosticati alla vigilia (leggi pareggi e sconfitte) hanno avuto più o meno lo stesso effetto di una perturbazione gelida, arrivata da lontano, che non ha però cancellato le ambizioni di altissima classifica. Il nuovo anno è appena iniziato, e come sempre sarà la primavera – quando le temperature torneranno ad alzarsi – il momento decisivo di questo campionato, quello in cui si capirà davvero quali possano essere le reali ambizioni di questa sorprendente Fiorentina. D’altronde, per rimanere su metafore “meteorologiche”, lo stesso Trapattoni era solito considerare le vette della classifica come zone fredde, nelle quali indossare costantemente guanti e cappello per proteggersi da un gelo insidioso.
E così ha fatto la Fiorentina dell’Aeroplanino Vincenzo Montella. Comunque sfoderando un carattere e una personalità, sia in alcuni pareggi andati stretti ai viola che pure in certe sconfitte, che fino a quel momento non sembravano essere celebrate tanto quanto il gioco spumeggiante visto da Marassi a San Siro passando per il viale Fanti. In effetti, in molti i casi i viola sono stati in grado di raddrizzare partite messe particolarmente male. Roba, è risaputo, per cui serve carattere. Altrimenti una squadra senza grinta e convinzione rischia di sciogliersi – in questo caso sì – come neve al sole. Giusto, quindi, che nei vari commenti del giorno dopo si sia fatto riferimento all’abilità della compagine gigliata di portare a casa comunque anche solo un punto, fosse soltanto perché storicamente di gare cominciate col piede sbagliato i tifosi viola ne hanno viste perdere a bizzeffe. Indubbio, però, che qualcuno in classifica ne possa aver approfittato. Riagganciando la Fiorentina, il treno per l’Europa che più conta e alzando ancora un po’ l’asticella del terzo posto. Con il conseguente intasamento di quella zona podio
che, una volta conquistata dai viola, aveva persino spinto i più arditi a sperare nel fatidico traguardo massimo. Ipotesi, quest’ultima, per il momento necessariamente da archiviare. Quel che non è cambiato, tuttavia, è l’approccio che la squadra di Montella ha offerto, anche al di là dei risultati. Una prima garanzia, magari da rinforzare con qualche innesto di spessore a gennaio, per tutta la tifoseria che questa Fiorentina possa ambire comunque a posizioni di primissima fascia e, perché no, anche a qualche sogno proibito. I ricordi e le assonanze con quella Fiorentina “Ye-Ye” che sovvertì ogni tipo di pronostico, in fondo, potrebbero anche starci tutti. Incluso il riferimento “giovanile” a quello che è un tecnico già sulla bocca di tutti come Montella, alla faccia di una carta d’identità decisamente fresca. Fiducia e ottimismo, dunque, intorno a una squadra che prima di tutto diverte e autorizza i tifosi a sognare. Anche con il freddo polare, male che vada, pensare di dover ricominciare a organizzare nuove trasferte europee (di qualsiasi tipo siano) non può che essere un gran bel rimedio.
sport
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I NOSTRI GIUDIZI. Concluso il 2012, Il Reporter dà i voti alla prima parte della stagione
Fiorentina, è (già) tempo di pagelle Lorenzo Mossani EMILIANO VIVIANO 5,5 Non è né Toldo né Frey, d’accordo, ma in qualche caso le critiche al giovane portiere sono parse ingiustificate. Essere di fede viola gli ha recato più danni che privilegi? FACUNDO RONCAGLIA 7,5 Idolo della curva, difensore forse troppo irruento ma sicuramente da Nazionale. “Quando Facundo prende l’influenza è il virus ad ammalarsi”. Eroe. GONZALO RODRIGUEZ 7 Sempre tra i migliori e pure goleador. In difesa sbaglia veramente poco ed è abile a far ripartire la manovra viola. In attacco ha (quasi) fatto i gol di Pazzini quando era titolare. Cosa si vuole di più?
GIULIO MIGLIACCIO 6 Picchia, lavora sporco. Un medianaccio così, in mezzo del campo, serve sempre. BORJA VALERO 8 È un regista che mancava in Italia dai tempi di Dino Risi: regala più di un “Sorpasso” alla Fiorentina. Classe. DAVID PIZARRO 8 Come avrebbe detto il caro Mosca: Pizarro chi?! Strepitoso, non perde una palla, anima del centrocampo. Non ci sono parole per descrivere i suoi tocchi. Fantastico. MANUEL PASQUAL 6,5 Gioca da capitano, si prende la responsabilità della squadra e poi quest’anno è tornato Toni. E lui, come per magia, rende meglio...
NENAD TOMOVIC 6,5 Il quarto della difesa. La prima delle riserve. In realtà è un titolare: insieme ai suoi compagni di reparto tira su un muro. Strepitoso.
ADEM LJAJIC 6 Se fosse anche concreto sotto porta sarebbe forse un fuoriclasse. Non manca niente al giovane serbo. Tranne una cosa: il gol.
STEFAN SAVIC 7 Ordinato, responsabile e dotato di una grande intelligenza tattica, bravissimo nei colpi di testa: una sicurezza. Uno scarto del City? Se l’Ajax ha buttato la squadra del Mancio fuori dall’Europa forse un motivo c’è...
LUCA TONI 6,5 Appena rientrato nella Fiorentina ha ricominciato a far ruotare la “manona”. Pochi attimi ed è riscoppiato l’amore: perché c’eravamo lasciati? Perché?
JUAN CUADRADO 7,5 “L’Italo”, o meglio il freccia nera della Fiorentina, è un fenomeno. Qualcuno sussurra che dovrebbe essere più ordinato e preciso sotto porta. Sì, ma allora giocherebbe nel Real Madrid e si chiamerebbe Cristiano Ronaldo. ALBERTO AQUILANI 7 Quando sta bene è, forse, nel suo ruolo il più forte centrocampista che c’è in Italia: peccato sia un prezioso Swarovski. Bello ma fragile. RUBEN OLIVERA 5,5 Fare il vice-Pizarro non è facile. Lotta, ma la visione del gioco non è quella. Non danneggia la manovra ma prende troppi cartellini. MATI FERNANDEZ 6 Voto di fiducia. Non è troppo chiaro cosa sia, al momento un oggetto non identificato in mezzo al campo: ma che ruolo ricopriva? Non si è capito.
STEVAN JOVETIC 6.5 In campo sarebbe da 8, ma purtroppo i soliti problemi fisici lo hanno lasciato fuori per troppo tempo. Peccato, aveva iniziato alla grande e veder giocare Jo-Jo è una delizia per gli occhi. MOUNIR EL HAMDAUOI 6 I colpi da mago li possiede, ma raramente ha tirato fuori la sua bacchetta magica. Deve “scongelarsi” e giocare più per la squadra. ALTRI 7 Non potendo dare un voto a tutta la Fiorentina, ci limitiamo a dire che qualsiasi giocatore entrato in campo come titolare o come riserva è stato all’altezza. Pradè e Macia sono stati favolosi, il voto più alto sarebbe il loro. Insieme a quello di Andrea Della Valle. ALL. VINCENZO MONTELLA 9 Ha ridato un’anima a una squadra senza più identità, un gran bel gioco e sta facendo sognare Firenze. Grazie guagliò!
ViNCeNZO MONtella
LA SFIDA. All’andata arrivò una sconfitta immeritata
Napoli, “vendetta” cercasi S
catta il girone di ritorno e (quasi) pronti-via la Fiorentina se la dovrà vedere con il Napoli. Al Franchi andrà in scena lo scontro tra due delle squadre che hanno più stupito nella prima parte di campionato. Se ai piedi del Vesuvio non si parlava di scudetto dai tempi di Maradona, a Firenze non si calcavano le zone nobili della classifica da qualche anno. Nemmeno troppo, dall’era del “mago di Orz”. Anche la musichetta della Champions, fino alla passata stagione, sembrava ormai un sogno sempre più lontano. Poi è arrivata la magia del calciomercato, un allenatore che ha dato un’anima alla squadra, un presidente tifoso e una città nuovamente innamorata di questa “creatura”. Tutti ingredienti che fanno di Fiorentina-Napoli una gara dal sapore antico, dal gusto del grande calcio. Le magie di Maradona e Baggio non sono più solo nostalgia. Indimenticabile il gol del Divin Codino a Napoli, quando mise a sedere tutta la difesa partenopea e depositò la palla in rete: era il 17 settembre 1989. Poi si passa all’era del “Re
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Leone” Gabriel Omar Batistuta, ma il Napoli era già in declino, e poco dopo arrivò purtroppo anche quello dei viola. Due squadre che hanno conosciuto “l’inferno” della serie C per poi tornare protagoniste del grande calcio. Insieme alle romane, infatti, Napoli e Fiorentina hanno sempre rappresentato l’alternativa a Inter, Juventus e Milan. Tra le due tifoserie non c’è mai stato molto “amore”, ma quando si lotta per obiettivi importanti la rivalità è quasi inevitabile. Tornando al presente, all’andata la Fiorentina ha perso una delle partite giocate con più personalità in questo campionato. Un 2-1 che grida “vendetta”. I viola misero alle corde i ragazzi di Mazzarri con ritmo alto, possesso palla e con uno Jotevic straordinario. Dopo il primo tempo terminato sullo 0-0, però, nella ripresa il Napoli fu spietato. Con un colpo di testa di Hamsik e il raddoppio immediato di Dzemaili indirizzò la partita verso il risultato finale, poi il lampo di Jo-Jo e l’assedio viola. Ma niente di fatto. Il ritorno grida, come /Lor.Mos. detto, vendetta.
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sport
Gennaio 2013
SUGLI SCI. La stagione è ripartita con un fitto calendario. E si avvicina il gemellaggio con Aspen
L’Abetone “riapre” e sogna americano Simone Spadaro
e poi dal 15 al 17 del mese i Campionati Italiani Master organizzati dagli Sci Club Lanciotto, Coverciano e Cai Prato. Marzo, invece, è il mese degli appuntamenti giovanili, con le finali regionali Allievi e Ragazzi, dall’8 al 10, organizzate dagli Sci club Lanciotto, Coverciano e Cai Prato e la finale del Trofeo Soldaini, per cuccioli e baby, il 30 del mese, organizzata dagli Sci club Coverciano e Firenze, Lanciotto, Amiata, Academy School/Val di Luce. Tra la fine di marzo e i primi di aprile torna lo storico “Pinocchio sugli sci”: un vero e proprio mondiale che, in passato, è stato vinto anche Alberto Tomba e Deborah Compagnoni. Finale di stagione in aprile (il 20, 21, 25 e 26) con le gare master. Giunto alla trentunesima edizione, il “Pinocchio” avrà anche una prova preliminare proprio ad Aspen, a suggello di questo forte rapporto tra la località sciistica statunitense e quella dell’appennino toscano. “In tutto, nel corso della stagione invernale – spiega il presidente del comitato Appennino Toscano della Fisi Giacomo Bisconti – saranno organizzate oltre sessanta manifestazioni agonistiche. Un impegno che è la testimonianza concreta della grande passione dei nostri tesserati, oltre cinquemila, e delle nostre società, oltre sessanta distribuite su tutto il territorio toscano”.
L’
Abetone chiama Aspen e la “montagna dei fiorentini” diventa sempre più internazionale. Il gemellaggio tra il centro sciistico dell’Appennino pistoiese e la località montana più famosa degli Stati Uniti si fa sempre più vicino e concreto. È stato siglato in Colorado un protocollo d’intesa che darà il via a un percorso che culminerà, nel 2014, nel gemellaggio vero e proprio. E questo è anche un omaggio sia a Zeno Colò, che nel 1950 lasciò il suo sigillo ad Aspen vincendo ai campionati mondiali due medaglie d’oro in slalom gigante e discesa libera, che a Celina Seghi, che in quell’edizione vinse un bronzo nello slalom gigante. Intanto quest’anno, per combattere la crisi, il Consorzio Abetone Multipass ha deciso di confermare per tutti gli skipass i prezzi dello scorso anno, con i tesserati Fisi che quest’anno potranno sciare con uno sconto di quattro euro rispetto al prezzo pieno: lo skipass feriale costerà così 25 euro (invece che 29) e quello festivo 32 (invece di 36). Confermati i giornalieri promozionali a 26,50 euro nelle giornate di lunedì, martedì e venerdì e sconti per over 65 e under 8. Come sempre ricchissimo il calendario agonistico che si snoderà tra gare nazionali e internazionali per tutte le categorie, da baby a master, a riprova di una stazione al top per l’organizzazione di eventi sportivi. In questo 2013 il calendario propone, dal 10 gennaio, tre giorni dedicati alle gare Fis cittadine maschili e femminili organizzate dal Top ski. In febbraio, il 12 e 13, spiccano ancora le gare internazionali Fis valide per il Gran Premio Italia organizzate dallo Sci Club Abetone,
PALLAVOLO. È questa la disciplina che sta stupendo di più. A suon di risultati
Un anno nel segno del (grande) volley
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on era previsto ma il volley è, forse, lo sport che più sta stupendo in questa stagione sportiva. Sull’ermo colle di San Casciano l’Azzurra sta volando in serie A2. Sta andando contro pronostici, infortuni e, come dicono a San Casciano, anche contro i “gufi”. La squadra di Francesca Vannini sta meravigliando per la voglia di arrivare, di stringere i denti e per la determinazione che mette in campo. Qualcuno, vedendola giocare, spera in un’ulteriore promozione. Impossibile a inizio stagione, possibile a inizio 2013. Tantissimi gli appassionati che ogni domenica partono da Firenze per ammirare il gioco del Bisonte. La società
di Elio Sità sogna: Elio Sità che, tra l’altro, è stato rinominato presidente Fipav Toscana: un successo per il suo lavoro e per il movimento della pallavolo. Continua a stupire anche la squadra cittadina in B1, la San Michele, che ha fatto del “Pallone” (il palazzetto di Soffiano) il proprio bunker-salvezza. Continua invece la risalita dello Scandicci dopo una partenza diesel, la vetta è vicina e la serie A nuovamente possibile. Difficile dare un voto invece al Valdarno Volley, che continua ad alternare grandi prestazioni casalinghe a opache trasferte. Incredibile il cammino del Calenzano Volley in B2. Il so/Lor.Mos. gno, per tutti, continua.
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ta per nascere un nuovo, importante polo sportivo a Firenze. È quello di San Bartolo a Cintoia, per il quale è già pronto il bando per la realizzazione del project financing del parco sportivo (circa dieci ettari) che rilancia, con Campo di Marte e Mercafir, la città dal punto degli impianti sportivi. La giunta di Palazzo Vecchio ha approvato lo studio di fattibilità per l’area. Il progetto prevede, come interventi obbligatori, la realizzazione di una piscina coperta e uno spazio per la balneazione estiva, un centro termale e una zona fitness, un’area gioco per bambini, un’area skate, una complessiva sistemazione a verde, parcheggi e una zona ristoro. Ci sono poi una serie di interventi “ammissibili” (che porteranno punteggio in sede di aggiudicazione): campi (calcetto, tennis, beach volley) all’aperto, ampliamento degli spazi di centro natatorio e fitness, uno spazio di media distribuzione non alimentare, in sintonia con la destinazione complessiva dell’area. Il tutto si andrà ad aggiungere al ciclodromo e al campo da rugby e football americano. Tra l’altro, proprio lo stadio di football americano e rugby, inaugurato lo scorso luglio, ha già riscosso molto successo tra
gli appassionati della palla ovale. “Nel piano triennale degli investimenti 2012-2014 – ha sottolineato il vicesindaco Nardella – è prevista la realizzazione di un parco sportivo a San Bartolo a Cintoia. Questa opera costituisce una delle priorità dell’amministrazione e rientra tra i ‘100 luoghi’. Abbiamo individuato nella finanza di progetto lo strumento più idoneo per la realizzazione dell’opera. Espletate tutte le procedure di gara nei termini previsti dalla legge, contiamo di posare la ‘prima pietra’ all’inizio del 2014. A quel punto ci vorrà un anno e mezzo per il completamento /Sim.Spa. dell’opera”.
sport nel quartiere
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LA REALTÀ. Il “Nuoto club Firenze” ha sede nel quartiere 4 dall’ormai lontano 1971
Quarantadue anni vissuti in piscina Carlo Marrone
La società è una delle più longeve della città ancora in attività: nel corso
C
della sua storia sono arrivati risultati agonistici di tutto rispetto. Non sono mancati neppure i momenti difficili, superati sempre con passione e determinazione 200 dorso e classificandosi terzo nei 100. La società, nel 2008, contava oltre millecinquecento soci e circa trecentocinquanta atleti di tutte le categorie. Mantenendo le caratteristiche di una società dilettantistica, con il suo entusiasmo e con la forza del volontariato, riesce a essere anche fortemente professionale, con un’attenzione particolare all’aggiornamento costante e all’organizzazione manageriale delle attività. Questo a tutto vantaggio dei ragazzi, che sono e saranno il patrimonio della società, e con un impegno nel sociale. La presidenza passa poi a Luciano Cacciatore, che conduce la società fino al settembre 2009, quando il Ncf decide di inserire gli atleti di categoria nella neonata società fiorentina “Fiorentina Nuoto Club”, dove Luciano Cacciatore è chiamato a essere il presidente. Un anno di transizione, con la sede spostata in via Assisi dopo la perdita della gestione della micropiscina dell’Isolotto, poi la società cerca di superare il periodo critico facendo allenare i piccoli atleti nella piscina privata B-Side di via Piemonte. Superato il periodo nero, il Ncf si tuffa in una nuova avventura nell’estate del 2011. Partecipa alla gara di appalto per le ultime due piscine rimaste ancora senza gestione, la piscina dell’Iti e la Don Minzoni, ed esce vincitrice per entrambe. In tutti questi anni non è stato tutto semplice per il “Nuoto club Firenze”, ma la società ha dimostrato che con determinazione e passione ogni traguardo può essere raggiunto. Miglior esempio, per i propri atleti, non c’è.
SANA ALIMENTAZIONE = MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA
SANA ALIMENTAZIONE
i sono scuole di nuoto nate sull’onda di periodi molto positivi per il medagliere azzurro e poi ci sono quelle che sono fondate, da sempre, sulla volontà di nuotatori e dirigenti che portano avanti la passione passando indipendentemente da mode e risultati delle Olimpiadi. Senza dubbio l’associazione sportiva dilettantistica “Nuoto club Firenze” fa parte del secondo tipo di società, e proprio per questo riesce a rimanere ai vertici da tanti anni. Dal 12 dicembre 1971 il Nuoto club Firenze è iscritto al Coni e alla Federazione Italiana Nuoto, e dal 1971 ha sede nel quartiere 4, che all’epoca era una zona in grande espansione. I suoi quarantadue anni di attività nel nuoto la rendono, senza dubbio una tra le più vecchie, e ancora in attività, società della città di Firenze. Dopo un periodo difficile all’inizio degli anni Ottanta, con carenza di atleti di livello e non molti risultati, con la presidenza di Loreno Mancini è cominciato un lungo cammino di ricomposizione societaria e di rilancio dell’attività agonistica. Con l’acquisizione della piscina dell’Isolotto e l’assestamento societario, è stato centrato il salto di qualità lungamente cercato. Con Eleandro Garuglieri presidente sono arrivati risultati agonistici di tutto rispetto. Tra le corsie della piscina si parla ancora delle medaglie d’oro ai campionati giovanili di Federico Peccianti e Alessandro Garuglieri. Alessandro si è poi ripetuto andando a classificarsi al secondo posto dietro il grande Merisi agli assoluti del 2002, confermandosi con due splendidi terzi posti nel 2003 nei 100 e 200 dorso, raggiungendo il titolo di campione italiano assoluto a Riccione nei
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IL PROGETTO. Da un’idea di Piero Farulli, storico fondatore dell’istituto alle porte di Firenze
Da Fiesole all’Albania. Con la musica Dalla collaborazione tra la Scuola del colle etrusco e la Fondazione
TEATRO DEL MAGGIO
Idea di Tirana è nata la prima orchestra giovanile dei Balcani. Un “disegno”
Opera, balletti & Co. con Verdi e Wagner
che vede coinvolti i migliori studenti dell’area, sotto la guida degli insegnanti più motivati. Per realizzare un sogno senza confini etnici né geografici
l’OrCHestra GiOVaNile alBaNese e dei
BalCaNi
Ludovica V. Zarrilli
L’
obiettivo è semplice: utilizzare il linguaggio universale per eccellenza, ovvero la musica, per oltrepassare i confini fisici. È questo quello che sta facendo la Scuola di Musica di Fiesole, sotto la guida del sovrintendente Lorenzo Cinatti, portando avanti con tenacia un progetto a cui diede vita il maestro Piero Farulli, storico fondatore dell’istituto fiesolano. “L’idea è quella di aprire nuove strade e di portare la cultura italiana ben oltre i suoi confini geografici – spiega Cinatti – questa orchestra è stata creata portando il modus operandi della nostra scuola dall’altra parte dell’Adriatico. Perché bisogna capire che la cultura può e deve essere un volano per l’economia del Paese”. Ma di cosa stiamo parlando? E come è nato tutto questo? Facciamo un passo indietro. L’Orchestra giovanile albanese e dei Balcani nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Scuola di Musica di Fiesole e la Fondazione Idea di Tirana, che insieme hanno portato il progetto di Farulli in terra albanese, creando una Scuola di Musica a Tirana.
Un progetto nato dalla collaborazione di tre persone, unite dalla passione per la musica e per l’insegnamento, ma anche dalla volontà di realizzare un sogno senza confini etnici né geografici dedicato ai giovani musicisti. Il professore Pellumb Vorpsi, il maestro Guido Corti e Arber Neziri – loro ex allievo, oggi cornista dell’Orchestra della Radio e Televisione Nazionale di Tirana – hanno lavorato per arrivare a creare l’Orchestra giovanile dell’Albania e dei Balcani: questa, oggi, è una realtà che ha festeggiato il 26 novembre scorso il centenario dello Stato albanese e la propria nascita con un concerto al Teatro dell’Opera della capitale, sotto la direzione del maestro Aldo Ceccato. Il progetto ha preso il suo avvio nell’ottobre del 2010 con masterclass tenute dai docenti della Scuola di Musica di Fiesole, e in particolare da quelli dell’Orchestra Giovanile Italiana, che hanno selezionato alcuni dei migliori studenti di musica classica dell’Albania e dell’area balcanica, con i quali hanno lavorato nel corso di questi due anni per creare una vera e propria orchestra sinfonica.
E il prossima anno aprirà l’Accademia albanese di musica, dove cresceranno i giovani talenti balcanici. “L’operazione che stiamo realizzando in Albania deve essere l’inizio di quell’impegno didattico e formativo non più limitato ai confini territoriali del comprensorio fiorentino – aggiunge il sovrintendente della Scuola di Fiesole Lorenzo Cinatti – che ci fa guardare avanti pur continuando a mantenere fede al mandato ideale di Piero Farulli. Oggi non abbiamo semplicemente contribuito a formare un’orchestra giovanile, ma abbiamo gettato le basi per costituire uno dei modelli di riferimento per la formazione musicale in Albania. Se le istituzioni ci sosterranno – conclude – questo intervento potrà essere replicato in molti altri paesi che aspettano solo che l’Italia inizi finalmente a esportare il bene più prezioso e richiesto che possiede: la sua cultura”.
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IL CARTELLONE. Gli eventi temporanei programmati dal Polo museale
Otto mostre per “Un anno ad arte” A
ltri trecentosessantacinque giorni di arte stanno per cominciare. È tutto pronto per l’inizio di “Un anno ad arte 2013”, programma di otto mostre che vedrà protagonisti come sempre i musei del Polo museale fiorentino. Inizierà la Galleria degli Uffizi, con “Norma e capriccio. Spagnoli in Italia agli esordi della maniera moderna” (5 marzo - 26 maggio), che metterà a fuoco lo scambio artistico fra grandi pittori e scultori spagnoli e artisti fiorentini e italiani del Rinascimento inoltrato. Poco dopo il Museo degli Argenti aprirà “Lusso ed eleganza. La porcellana francese a corte e la manifattura Ginori” (19 marzo - 23 giugno), dedicata al primo trentennio di attività della manifattura Ginori di Doccia. Con “Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze” (26 marzo - 6 ottobre), il Museo delle Cappelle Medicee ricorda l’incoronazione del primo pontefice di casa Medici, Giovanni, figlio di Lorenzo il Magnifico, ripercorrendo le sue iniziative e i suoi lasciti in campo artistico per la città natale. La rassegna della Galleria dell’Accademia, “Dal Giglio al David. Arte
civica a Firenze in età comunale” (14 maggio - 8 dicembre) presenterà opere d’arte che fin dal Trecento furono destinate ad arricchire i palazzi pubblici di Firenze. La Galleria Palatina ospiterà “Il sogno nel Rinascimento” (21 maggio - 15 settembre), iniziativa realizzata in partnership con il Museé du Luxembourg a Parigi, dove per la prima volta si propone al pubblico lo sfaccettato tema del sogno. A giugno toccherà ancora agli Uffizi, che celebreranno uno dei personaggi che non salirono mai sul trono mediceo: “Il Gran Principe. Ferdinando de’ Medici collezionista e mecenate” (25 giugno - 3 novembre). Torna poi il Museo degli Argenti, con la mostra “Diafane passioni. Avori barocchi dalle corti europee” (16 luglio - 3 novembre): una rassegna di oggetti fiabeschi, magnificamente lavorati da artefici specialmente d’Oltralpe. Chiude infine la stagione, nell’anno dedicato agli scambi culturali fra Italia e Ungheria, la mostra “Mattia Corvino e Firenze. Arte e umanesimo alla corte del re di Ungheria” (10 ottobre 2013 - 5 /C.G. gennaio 2014), al museo di San Marco.
N
ella ricorrenza dei duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi (18132013), il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino inaugurerà e chiuderà il Festival all’insegna del compositore di Busseto. L’apertura avverrà con Don Carlo, nell’edizione del 1886, e il nuovo allestimento, firmato Luca Ronconi, con le scene di Tiziano Santi, i costumi di Jacques Reynaud, le luci di Pasquale Mari, presenta un cast stellare. Ovviamente ci sarà anche Zubin Mehta sul podio del Coro e dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (dal 2 al 12 maggio). E se a Giuseppe Verdi è dedicato il Festival, con Richard Wagner si inaugura la stagione: Die Walküre, nella ripresa della co-produzione con il Palau de les Arts “Reina Sofia” di Valencia, per la regia de La Fura dels Baus ne ricorderà il medesimo anniversario (dal 15 al 22 gennaio). Un ballo in maschera, nell’accezione di festa di Carnevale, è in programma invece al Teatro Comunale sabato 9 febbraio, nei giorni in cui sarà allestito il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (3–10 febbraio). Si tratta di una nuova iniziativa che permetterà agli ospiti di ballare, vestiti in maschera, accompagnati dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta da Zubin Mehta. Tutti i complessi artistici del teatro saranno parte integrante del ballo, e sarà possibile affittare per l’occasione gli abiti di scena, custoditi nei laboratori e nelle sartorie del teatro. Verdi e Wagner, saranno dunque loro i protagonisti di una stagione concertistica con i più grandi direttori sul podio: Claudio Abbado, Zubin Mehta, Daniel Barenboim e Daniele Gatti, che dedicano ai due compositori i loro programmi. Per celebrare i suoi primi ottant’anni di vita, il Festival (2 maggio – 24 giugno) offrirà un fitto calendario di eventi con sei titoli operistici (Don Carlo di Giuseppe Verdi, The rape of Lucretia di Benjamin Britten, Written on Skin di George Benjamin, Farnace di Antonio Vivaldi, Macbeth di Giuseppe Verdi, Maria Stuarda di Gaetano Donizetti), tre creazioni di danza dedicate tutte a Igor Stravinskij (Sacre 19132013, L’Histoire du soldat, Les noces) e quattro grandi concerti con i più grandi direttori. La chiusura del Festival è affidata a Macbeth, nell’edizione del 1847, opera composta e pensata da Verdi per Firenze e andata in scena in prima assoluta al Teatro della Pergola, dove il titolo verrà riproposto /B.B. in una nuova produzione.
ZuBiN MeHta
cultura
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PITTI IMMAGINE/1. Ospite d’onore Ermanno Scervino, che sfilerà nel Salone dei Cinquecento
La moda dalla Fortezza a Palazzo Vecchio Deborah Allegranti
I
l 2013 si apre come di consueto all’insegna della moda e delle nuove tendenze in passerella, con l’83esima edizione di Pitti Immagine Uomo e i suoi 59mila metri quadri di superficie espositiva della Fortezza da Basso. Dall’8 all’11 gennaio Firenze torna ad accogliere la kermesse dedicata allo stile, ospitando nuove collezioni, progetti speciali, anteprime e rientri importanti, puntando sempre su scouting, ricerca e altissima qualità del prodotto. I nomi che hanno fatto la storia dello stile si fondono con quelli dell’innovazione, accostando il lancio di nuovi talenti a grandi eventi legati alla tradizione e al territorio. Primo tra tutti Ermanno Scervino, che la sera del 9 gennaio presenta la nuova collezione uomo e la pre-collection donna nel corso di un’esclusiva sfilata, in una location unica al mondo e cornice perfetta per accogliere i valori di eccellenza e tradizione che sono il vero made in Italy: ovvero il salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Con la presenza della maison Kenzo, che presenta il 10 gennaio, in anteprima a Firenze, la collezione uomo, Pitti Immagine si conferma punto di riferimento della moda internazionale di tutti i tempi, ma puntando sempre anche al futuro con il lancio di nuovi brand e una serie di performance in location d’eccezione (Erik Bjerkeslo negli spazi di Villa Favard, Emiliano Rinal-
di alla Limonaia di Villa Vittoria, Andrea Pompilio alla Stazione Leopolda, e poi ancora Maison Koitsuné, White Mountaineering, Joseph Abboud e molte altre eccellenze del settore). Il percorso in Fortezza si articola invece in undici tappe con alcune novità, come la sezione IPlay, che lega il mondo del vivere urbano all’abbigliamento tecnico degli sport. In contemporanea, gli spazi della Dogana, accanto alla Fortezza, sono dedicati ai progetti speciali e alle precollection donna di Pitti W numero 11. Un’esclusiva selezione di circa 70 marchi internazionali presenta in anteprima assoluta collezioni per l’autunno-inverno 2013/2014, con vari spazi dedicati a giovani emergenti e nuove tendenze. Tra le svariate iniziative e proposte in programma, Pitti BookswearMania, che pone al centro dell’esperienza il tema del libro, con scenografie e installazioni d’impatto. Sorprendono ancora, dopo il lancio di giugno 2012, i temporary events di Alternative Set: installazioni realizzate da un numero selezionato di designer che sperimentano nuove modalità di comunicazione e di “fare evento”. Ben 1.020 i marchi attesi a questa 83esima edizione della kermesse, dei quali 380 provenienti dall’estero. Trentamila i visitatori, di cui oltre 21mila compratori, che hanno partecipato all’ultima edizione invernale. Tra loro 7.400 buyer dall’estero.
Torna puntuale l’appuntamento con il fashion business. Grandi nomi, compratori in arrivo da tutto il mondo e un fiume di iniziative che trasformeranno la città nella capitale del settore. Per qualche giorno
PITTI IMMAGINE/2. È “Missione Futuro” il tema della nuova edizione della Selection
Alla Leopolda il vintage sa di fantascienza È
vero che dal 17 al 19 il palcoscenico sarà a disposizione dei più piccoli, con la vetrina internazionale di Pitti Bimbo, ma è altrettanto vero che dal 23 al 27 gennaio la Fortezza lascerà spazio a Pitti Filati e la Stazione Leopolda di Firenze ospiterà Vintage Selection, in quella che ormai non è più solo una mostra-mercato di moda e oggettistica, ma un vero e proprio festival della cultura vintage che ogni sei mesi rinnova il suo programma di mostre, eventi e iniziative di comunicazione, dentro il salone e in città. Tema di questa edizione, “Missione Futuro”: la fantascienza e il retro-futurismo, l’immaginazione del futuro che si pensava potesse realizzarsi a partire dagli anni Cinquanta-Sessanta.
Tema affascinante su cui si sono esercitati molti importanti stilisti e designer in tutto il mondo. E poi Future Trend, fil rouge della mostra I.love.archive3, che attraverso fotografie raccolte all’interno dell’archivio di Pitti indagherà il lato più innovativo della moda d’antan. In più, workshop tenuti da personalità di spicco delle più importanti scuole italiane di moda e design, un evento legato al mondo del teatro e un’esposizione di mezzi di trasporto d’epoca su due e quattro ruote. Il tutto in una cornice che offrirà occasioni di shopping, sorpresa e intrattenimento, con concorsi - come l’elezione di miss e mister vintage - iniziative come la TagAutomatica, concerti e aperitivi a tema. Inoltre, in
occasione di Vintage Selection, nello spazio Alcatraz della Leopolda verrà presentato in anteprima il progetto My Vintage Academy di Barbara Ricchi. Punto di partenza, un catalogo-archivio raccolto in quasi 30 anni di storia all’interno del laboratorio artigiano Giorgio Linea, specializzato nella ricerca di nuove tendenze. Per l’occasione, Felice Limosani interpreterà il progetto Mva con Tears in rain, spettacolare performance site specific liberamente ispirata a Blade Runner e alle sue atmosfere. Una trasposizione artistica di uno tra i più celebri film di fantascienza e un racconto simbolico che riflette sull’importanza di possedere dei ricordi per ali/C.G. mentare il futuro.
IL CLUB. Un po’ locale e un po’ ristorante, Tamerò è la “new entry” di piazza Santo Spirito, nel cuore dell’Oltrarno
Le notti fiorentine? Ora hanno l’accento sulla “o” P
er tante botteghe che chiudono, c’è qualche coraggioso che decide di aprire i battenti, in barba alla crisi. È il caso di Tamerò, locale multisfaccettato, un po’ ristorante e un po’ club, nato nel cuore dell’Oltrarno, nella bellissima piazza Santo Spirito. Lo spazio che occupa è quello di una vecchia carrozzeria affacciata sulla piazza, che i quattro soci hanno voluto rivisitare in tutto e per tutto conservandone però le peculiarità che la rendono parte integrante del contesto e del rione. All’interno un palco spazioso sul quale si alternano una selezione di promettenti musicisti fiorentini, dei piccoli spalti da cui si assiste ai concerti, e poi tavoli ai quali sedersi per gustare la specialità della casa, ovvero la pasta fresca. I proprietari di Tamerò hanno deciso di puntare sulla buona tavola, con la collaborazione di una pastaia che si adopererà per prepararne tipologie diverse. Da consumare nel locale oppure da portare via in appositi contenitori, ancora cruda. I soci del locale hanno
uN MOMeNtO della serata iNauGurale di
taMerÒ
messo su una cucina in piena regola, per poter offrire agli avventori piatti di grande qualità, preparati tutti secondo le regole base di madre natura, ovvero prodotti di stagione, cucina semplice e il più variegata possibile. L’ortolano e il macellaio sono nel quartiere, i vini e le birre sono selezionate da una serie di etichette con una ristrettissima distribuzione, per dare spazio a realtà eccellenti e poco conosciute. L’atmosfera del locale è davvero particolare, grazie alla scelta di lasciare inalterate le pareti della vecchia carrozzeria, con un’opera di restauro decisamente filologica. Il nuovo locale ricorda lo stile dei club newyorkesi e berlinesi, ma anche la tradizione dei famigerati locali fiorentini degli anni Ottanta, come il Kgb. La vecchia carrozzeria, affacciata proprio sulla piazza, sta diventando uno dei punti di ritrovo più vivaci della notte fiorentina: un ristorante, ma anche un club, con un palco dal sapore underground, su cui si alternano /B.B. musicisti, attori, scrittori e performer.
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
LA CURIOSITÀ Galleria degli Uffizi
I Medici e l’amore per l’alchimia
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a mostra esamina attraverso sessanta opere (dipinti, sculture, incisioni, codici manoscritti, antichi rimedi farmaceutici e testi a stampa illustrati) alcuni aspetti della passione dei sovrani medicei per l’alchimia tra Cinque e Seicento. Fu Cosimo I a stabilire la prima fonderia in Palazzo Vecchio, e dei suoi interessi per l’alchimia resta una vivida testimonianza in alcuni manoscritti. Con suo figlio Francesco I il laboratorio fu trasferito nel Casino di San Marco, dove artisti, artigiani, distillatori e alchimisti poterono sperimentare, oltre a segreti farmaceutici, anche ricette per la porcellana, per la fusione del cristallo di rocca, per la lavorazione del vetro, della maiolica e del porfido. In mostra s’incontrano manoscritti alchemici legati a Cosimo e Francesco I, un ritratto di quest’ultimo eseguito in porcellana e, tra gli altri, un testo a stampa del medico Leonhard Thurneysser. Thurneysser fu mago, astrologo e ciarlatano e condusse per il cardinale Ferdinando un celebre esperimento di trasmutazione di un chiodo di ferro di cavallo in oro. (fino al 3 febbraio) /C.G.
Tra arte e musica Tenax exibition 19 gennaio Istituto europeo di design Dalla collaborazione tra Tenax (primo club in Italia e 29 esimo nel mondo secondo classifica inglese djmag), il prestigioso Istituto Europeo di Design e la rinomata fondazione d’arte veneziana Bevilacqua la Masa (che ha ospitato artisti del calibro di Marienne Dumas, Yoko Ono, Jorge Orta) nasce un progetto espositivo che coinvolge musica, arte e design. Il 19 gennaio in via bufalini 6 sarà inaugurata la mostra che racchiude opere di artisti nazionali e internazionali e elaborati degli specializzandi dell’istituto di design. Espressione di cultura contemporanea che ha già raccolto l’attenzione di molti media del settore. Live Enrico Brignano 15 gennaio Mandela Forum
Firenze, e stavolta lo fa su un palcoscenico storico, quello del Teatro della Pergola, location che si sposa perfettamente con le sue sonorità sfaccettate. Occidente solitario 18 e 19 gennaio Teatro Puccini Claudio Santamaria e Filippo Nigro interpretano, sul palco del teatro fiorentino, una storia ambientata in un piccolo villaggio dell’Irlanda, un luogo universale dove i personaggi ed i fatti raccontati sono rappresentativi di una società di disadattati in una condizione di solitudine ed indifferenza. Diretto da Juan Diego Puerta Lopez e scritto da Martin McDonagh (già regista di In Bruges e vincintore nel 2006 di un Oscar per il miglior cortometraggio con Six Shooter), lo spettacolo porta a Firenze la storia di due fratelli in eterno conflitto, la recente morte del padre, l’impossibilità di vivere senza dispute e aggressioni, un’atmosfera quotidiana fatta di litigi e piccole vendette. La Valchiria Dal 15 al 22 gennaio Teatro Comunale
Torna Enrico Brignano con il nuovo spettacolo, rivisitazione del precedente “Tutto suo padre”, nel quale integra la parte di racconto relativa a “... e un po’ sua madre”, il tutto sempre nel suo stile brillante e riflessivo. Angelo Branduardi 8 febbraio Teatro della Pergola Camaleontico e coinvolgente, il menestrello Branduardi torna per un nuovo spettacolo a
Wagner torna al Teatro del Maggio Musicale con una regia firmata da la Fura dels Baus, in una coproduzione che vede il Maggio fianco a fianco al Palau de les Arts “Reina Sofía” di Valencia. Il secondo dei quattro drammi che compongolo la tetralogia intitolata L’anello del Nibelungo è un’opera speciale, riproposta a Firenze con allestimenti che colpiranno l’attenzione dello spettatore, andando ad integrare le atmosfere coinvolgenti tipiche delle opere firmate dal compositore tedesco.
FUORI PORTA Palazzo Blu
A Pisa le origini del “poeta” Kandinsky
L
a rassegna presenta un Kandinsky inedito per l’Italia, attraverso cinquanta opere, appartenenti al periodo russo del padre dell’astrattismo, ascrivibile tra il 1901 e il 1921, anno in cui fu costretto ad abbandonare la Russia Sovietica, che pure aveva sostenuto nei primi anni della rivoluzione. I capolavori di Kandinsky, provenienti dal Museo di Stato di San Pietroburgo e da altre importanti istituzioni pubbliche russe, oltre che dallo Schönberg Center, dal Centre Pompidou di Parigi e da collezioni private, ricostruiscono la storia e le origini della sua arte e sono messi a confronto con i dipinti di altri membri dell’avanguardia tedesca e russa di inizio ‘900 e con manufatti dell’arte popolare russa. Il percorso espositivo è aperto da una sezione dedicata alle radici concettuali del maestro russo con rari oggetti appartenenti alla tradizione dello sciamanesimo raccolti negli stessi anni in cui Kandinsky li appuntava sui suoi taccuini, e da coloratissimi oggetti della tradizione folclorica russa, fino ad arrivare ai capolavori del periodo finale della sua permanenza in /C.G. Russia. (fino al 3 febbraio)
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29 una situazione disagevole e spiacevole per tutti. Ho volutamente lasciato per ultimo il disagio dei condomini dello stesso palazzo ed essendo io tra quelli ne ho riferito gli inconvenienti all’Ataf con fotografie. Sono stato però rimandato al Comune e per ora le lettere inviate al Sindaco ed alla Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità non hanno avuto risposta. Fiducioso nella vostra opera meritoria mi auguro che la pubblicazione di questa mia possa sortire un esito migliore e per questo vi ringrazio anticipatamente. Virgilio Gallo “fate QualCosa Per Piazza madonna degli aldobrandini”
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it “rifredi-le PanChe, manCa un’area Per Cani” Sono residente nel Quartiere 5 e vorrei sottoporre alla vostra attenzione il problema della totale assenza nella zona di Rifredi-Le Panche, quella che va da Piazza Dalmazia al Sodo-Castello, di un’area attrezzata per i cani. Come avrete potuto notare, le famiglie che possiedono cani sono in costante aumento e tutti i padroni soffrono l’assenza di aree dedicate, sia perché è giusto che anche i cani che vivono in città abbiano a disposizione un’area verde sicura in cui potersi muovere liberi da guinzaglio, ma soprattutto perché devono sempre più spesso entrare in discussione con altri cittadini che mal sopportano la presenza di cani nei giardini pubblici. Per entrare nel dettaglio, i giardini pubblici più vicini alla zona dove abito, raggiungibili a piedi e dove non è affisso il cartello “divieto di accesso ai cani” (non voglio neanche pensare alle complicazioni di inquinamento e traffico urbano se tutti i padroni dovessero prendere l’auto per raggiungere le aree cani ai giardini del Lippi, o sulla Sestese o su Via del Palazzo Bruciato), sono quelli con accesso da Via delle Panche-Via Locchi, quelli di Via Morandi e quelli di Via Reginaldo Giuliani all’altezza di Via Ragazzi del ’99 e confinanti con la ferrovia. Tutte queste aree verdi sono promiscue con panchine per anziani e aree gioco per bambini e tutte e tre avrebbero degli spazi adeguati e recintabili per poter creare uno sfogo per i nostri amici animali. Dimenticavo di nominare l’area cani di Via Aldo Zucchi, quella che era stata promessa quando destinarono il campo incolto, che i padroni di cani tenevano con tanta cura, alla costruzione di parcheggi sotterranei con giardino pubblico soprastante. Dopo oltre 6 anni il cantiere è ancora chiuso, nonostante i lavori sembrino finiti (le gru sono state rimosse ad aprile scorso) e l’area cani è presente sì, ma, oltre che chiusa, è veramente indegna del suo nome: un fazzoletto di terra grande quanto una stanza. Sperando in un vostro riscontro, ma soprattutto in una fattiva considerazione della mia segnalazione, invio i miei migliori saluti. Lucia Fioravanti
Alla Vs. cortese attenzione, Invio immagini relative alle situazione di degrado in cui si trova piazza Madonna degli Aldobrandini per lo stato indecoroso della sua pavimentazione, dell’arredo urbano (notare i piloni di cemento rotolati per terra a casaccio) e, soprattutto per mancanza di regole e di controlli sulle zone di parcheggio sia delle auto sia, soprattutto, dei cicli e motocicli che invadono gli spazi, anche i marciapiedi, senza alcun rispetto dei pedoni e dei residenti e senza alcuna sanzione! La Polizia Municipale, più volte interpellata, sostiene di non poter intervenire, causa una segnaletica verticale non chiara!! Ma il parcheggio sui marciapiedi non è vietato dal Codice della strada? La presenza dei cassonetti interrati, oltre al disagio insopportabile del rumore al momento del prelevamento alle 6 del mattino, comporta (certamente per l’inciviltà degli utenti) la presenza in certi momenti della giornata di una mini-discarica a cielo aperto con il deposito dei rifiuti non dentro, ma”intorno” ai cassonetti stessi. Tutto questo a pochi metri dall’ingresso di uno dei monumenti più visitati dai numerosi turisti che vengono ogni giorno a Firenze: le famose Cappelle Medicee! Anche la presenza di “banchi”, di cui va precisata l’esatta collocazione, non migliora certo né l’estetica né la fruibilità della piazza anche da parte dei turisti con le loro lunghe code. Ma il sindaco Renzi non aveva fra i punti prioritari del suo programma la riqualificazione del quartiere di San Lorenzo? Questa piazza è certo parte integrante di un quartiere al momento (vedi annosa questione della sistemazione del Mercato Centrale) decisamente degradato con grande dolore di chi ci vive e ci lavora. Sperando che qualcuno faccia davvero qualcosa per ridare sul serio ai fiorentini la bellezza di una delle piazze più belle e transitate di Firenze, porgo cordiali saluti. Cosimo Curradi
gior parte dei ciclisti, soprattutto in centro, se ne infischia del codice della strada, per esempio: passare con il rosso, prendere le strade controsenso, essere invisibili di notte ecc. Quello che è più grave è che i vigili urbani fanno finta di non vedere, non so se per evitare discussioni o ancor peggio hanno avuto ordini in tal senso. Distinti saluti F.G.
i CiClisti e il CodiCe della strada Vorrei tornare sul problema di coloro che usano la bicicletta e tutti gli altri. Penso obbiettivamente di essere sopra le parti, visto che uso bicicletta, moto ed auto. È vero però che la mag-
il muretto Protettivo lungo il mugnone Spettabile redazione “Il Reporter”, è con piacere che invio i miei ringraziamenti al Sindaco, a tutto il team dei nostri Vigili Urbani di
Cara Lucia, è certamente legittimo e doveroso, come lei sostiene, che anche i cani “di città” abbiano a loro disposizione spazi dove scorrazzare in tutta libertà e sicurezza. E, dal punto di vista dei loro padroni, è altrettanto legittimo auspicare di avere almeno una di queste aree nelle vicinanze di casa. Stesso discorso – quello della vicinanza – vale ovviamente anche per chi cerca aree gioco per i bambini o anche semplicemente per chi frequenta i parchi soltanto per sedersi su una panchina lontano dal traffico e rilassarsi un po’, ma lasciamo da parte questi ultimi casi e concentriamoci in questa sede sulle aree per i cani. Dicevamo: giusto che in città ce ne sia il maggior numero possibile, giusto da parte dei cittadini segnalare – come nel suo caso – quando in qualche zona se ne avverte la mancanza. La loro diffusione, oltre a essere ovviamente molto importante in primis per gli stessi animali, lo è anche per la vita della città e di tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che possiedano o meno un amico a quattro zampe: la presenza di spazi dove portare il proprio cane significa infatti (o almeno dovrebbe significare) strade più pulite e un minor rischio di “tensione” tra i padroni dei quattrozampe e gli altri abitanti, come purtroppo a volte capita. E certo, per ben più di un motivo non è auspicabile che un cittadino debba prendere l’auto per portare il proprio animale a correre in uno spazio ad hoc. Per questo motivo accogliamo volentieri la sua segnalazione, che immagino venga fatta propria anche da altri abitanti della zona in questione, con la speranza che anche i cani di Rifredi e dintorni possano presto avere più spazi possibili a loro disposizione. Concludo concordando con lei anche sul fatto che non è ovviamente sufficiente decidere di destinare questa o quella parte di un giardino o di una piazza ad area per cani, ma che queste devono avere delle caratteristiche (e delle dimensioni) ben precise. Devono insomma essere veramente a misura di quattrozampe. Ma questo, forse, è un altro discorso. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it Firenze, e a chi ha realizzato il muretto protettivo nel lungo fiume Mugnone in Via Boccaccio, quartiere due, a Firenze nei pressi del giardinetto, e vicino alla scuola elementare, come da nostra segnalazione. Ringrazio per l’interessamento ed il tempestivo intervento nella messa in sicurezza di questa zona che essendo priva di una adeguata protezione, con il buio, c’era il pericolo di caduta di sotto, specialmente di qualche bambino piccolo. Grazie a tutti. Cordialmente saluto e ringrazio per questo utilissimo strumento di informazione del nostro quartiere due che è il Reporter. Marina Quadalti
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S. BARtOLO A CINtOIA (viuzzo S. Maria a Cintoia)In strada interna tranquilla e silenziosa, in complesso di nuova costruzione disponibili appartamenti e terratetti, varie tipologie e metrature con giardino e terrazze, possibilità garage. Possibilità personalizzare gli ambienti. Esempio 3 vani ultimo piano con terrazza abitabile Rif. D10 Richiesta € 235.000 www.erminimmobiliare.it 055 7877803 - 335 6416106 BAGNO A RIPOLI appartamento composto da ingresso, salotto, cucina abitabile, camera matrimoniale, bagno, ripostiglio e balcone. Termosingolo. Classe energetica g Richiesta € 225.000 055 630656 - 055 631781 BAGNO A RIPOLI appartamento finemente ristrutturato, composto da soggiorno, cucinotto, camera matrimoniale, bagno e ripostiglio. Termosingolo. Classe energetica g - epi >175 kwh/m2 anno. Richiesta € 220.000,00 055 630656 - 055 631781 FIRENZE Nel prestigioso complesso “ex manifattura Ginori” appartamentotrilocale composto soggiorno/cucina, due camere matrimoniali, ampio resedecircostante uso esclusivo, termosingolo, predisposizione ariacondizionata, tecnologie costruttive ultima generazione, classe energetica A Richiesta € 290.000 055 2335596 FORtEZZA via lorenzo il magnifico al piano rialzato con ascensore vendesi appartamento di mq 65 ingresso soggiorno cucina camera ampio balcone bagno finestrato cantina e posto auto coperto rif a 327 055 414545 - 055 419096 NOvOLI zona allori vendesi appartamento ultimo piano con ascensore mq 70 composto da ingresso soggiorno con angolo cottura 2 camere e 2 balconi ristrutturato termo centrale richiesta rif. A 311 Richiesta € 218.000,00 055 414545 - 055 419096 RIFREDI via dello steccuto in palazzo anni 70 vendesi al piano medio appartamento di mq 75 composto da soggiorno cucina abitabile 1 camera matrimoniale ripostiglio bagno con finestra 2 balconi parzialmente ristrutturato possibilita’ di posto auto riscaldamento autonomo rif a 308 055 414545 - 055 419096 SEStO F.NO stupendo 3 vani immerso nel verde, due passi dal centro, soggiorno con angolo cottura, matrimoniale, singola, meravigliosaterrazza coperta, possibilità garage, classe A, unico nel genere Richiesta € 320.000 055 2335596
Peretola in buon palazzo vendesi appartamento al 3° piano no ascensore di mq 55 con ingresso soggiorno angolo cottura camera matrimoniale bagno balcone dal soggiono e dalla camera termo sing completamente ristrutturato richiesta euro 150.000,00 rif a 213
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Firenze BAGNO A RIPOLI In ex-edificio d’epoca, delizioso appartamento con ingresso indipendente di mq. 55 composto da soggiorno, cucina, camera matrimoniale, bagno, soppalco, balcone e posto auto. Finiture da amatori ed accessori su misura compresi nel prezzo. Classe energetica g - epi >175 kwh/m2 anno. Richiesta € 235.000 055 630656 - 055 631781 FIESOLE In piccola palazzina in buono stato, contesto molto traquillo e silenzioso, appartamento di 3 vani 50 mq posto al primo piano e composto da ingresso, cucinotto, soggiorno, camera da letto, ripostiglio e bagno. Termosingolo. Contenute spese condominiali. (classe energetica G) (ABA/507) Richiesta € 205.000 Abacus immobiliare 055 4684635 - 347 6590279
SEStO F.NO Bellissimo appartamento di 3 vani in vendita compostosoggiorno/cucina, due camere da letto, bagno, ripostiglio e resedeesclusivo, classe energetica A Richiesta € 290.000 055 2335596 SEStO F.NO due minuti dal centro ma immerso nel verde, bel trilocale di nuova costruzione, soggiorno/cucina, cameramatrimoniale, predisposizione aria condizionata e resede esclusivo. No mediazione. Classe A Richiesta € 290.000 055 2335596 SEStO a due passi dal centro meraviglioso appartamento 68 mq. immerso nel verde soggiorno/cucina due camere da letto, bagno, ripostiglio, possibilità di garage. No mediazione, classe A prezzo: Richiesta € 305.000 055 2335596 vALLINA appartamento 3 vani, 60mq, oltre soffitta di 40 mq ottimo stato. Composto da 2 camere, cucinasoggiorno con camino. Termosingolo. Classe energetica G in attesa certificazione Richiesta € 195.000,00 335 7678437 - 331 8532086
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CANOvA interno In interno tranquillo, 4° ed ultimo piano, appartamento di recente costruzione, 60 mq circa, composto da soggiorno con cucinotto, camera matrimoniale, servizio con finestra, terrazza, oltre vano sottotetto con servizio, balcone, terrazza a tasca, ripostiglio, ampio garage. Luminoso. Rif. 317 Richiesta € 265.000 tratt. www.erminimmobiliare.it 055 7877803 - 335 6416106
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SAN GERvASIO - zona appartamento di 4 vani luminoso e ben ristrutturato di 85 mq circa, posto al 2° piano e composto da ampio soggiorno e cucina abitabile con piccolo balcone, disimpegno con buona divisione zona giorno/notte, grande bagno finestrato con vasca idromassaggio, 2 camere matrimoniali con parquet, ripostiglio. Termosingolo, aria condizionata, impianti a norma, infissi doppi e zanzariere.(Classe energetica G). (ABA/536) Richiesta € 290.000,00 Abacus immobiliare 055 4684635 - 347 6590279 SAN GERvASIO - In palazzina anni ‘70 ubicata in interno tranquillo e silenzioso vendesi splendido appartamento di 80 mq ristrutturato posto ad un ultimo piano con ascensore, molto luminoso e panoramico. E’ composto da ingresso, soggiorno doppio con cucina-pranzo a vista con accesso a 2 balconi, disimpegno, camera matrimoniale grande, camera oltre bagno con finestra e ripostiglio. Ottime rifiniture, parquet ovunque. Riscaldamento termocentrale con predisposizione per il singolo. Posto auto in resede condominiale. Cantina.(classe energetica G) (ABA/564) Abacus immobiliare 055 4684635 - 347 6590279 1241717
BROZZI al primo ed ultimo piano di antica casa contadina, appartamento composto da cucina abitabile, grande salone, camera matrimoniale, singola, ripostiglio, bagno, soffitta e terrazza abitabile. Possibilità di sfruttare le altezze con soppalchi. Classe energetica G in attesa di certificazione Richiesta € 249.000,00 335 7678437 - 331 8532086 BRuNEttO LAtINI zona v.le volta in ottimo ed elegante palazzo dei primi ‘900 no ascensore proponiamo 4 vani da ristrutturare mq 100 2 bagni finestrati balcone rif a 435 055 414545 – 055 419096 1241720
Toscanini via, totalmente nel verde, vendesi appartamento di mq 95 al piano medio con ascensore perfettamente ristrutturato con garage in opzione .ingresso salone con terrazza cucina abitabile con terrazza bagno finestrato con vasca idromassaggio 2 camere matrimoniali ripostiglio richiesta Euro 360.000,00 rif a 405
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Piazza Donatello strada adiacente vendesi appartamento di mq 80 con veranda pranzo vani 4 balconi cantina posto auto piano 1° ingresso sala ampia 2 camere matrimoniali bagno finestrato cucinotto con veranda richiesta euro 345.000,00 trattabili rif a 424
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Firenze ISOLOttO (Palazzo Dei Diavoli) In interno tranquillo e silenzioso, terratetto con ingresso indipendente, composto da soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale, studio, servizio con finestra, balcone, resede ad uso esclusivo in corte a comune con posto auto. Rif. T191 Richiesta € 190.000 tratt. www.erminimmobiliare.it 055 7877803 - 335 6416106 S. BARtOLO A CINtOIA (viuzzo S. Maria a Cintoia)In strada interna tranquilla e silenziosa, in complesso di nuova costruzione disponibili terratetti varie tipologie con giardino. Possibilità di personalizzare gli ambienti. Consegna prevista Aprile 2014. Rif. D15 Richiesta € 260.000 www.erminimmobiliare.it 055 7877803 - 335 6416106 COLONNAtA ALtA in piccolo borgo storico immerso nel verde vendesi caratteristico terratetto libero su 3 lati di mq 170 calpestabili con travi a vista composto da cucina in muratura soggiorno di mq 35 con grande camino taverna a volte in pietra 3 camere 2 bagni resede esterno piu’ giardino e terreno di 1500metri buone condizione rif to 107 055 414545 - 055 419096 FIRENZE presso piazza puccini / s.jacopino vendiamo terratetto di mq 400 vani 12 libero su 3 lati con giardino esclusivo di mq 100 livelli 3 piu’ taverna garage posti auto zona giorno piano terra 1 °piano 3 camere e bagni 2° piano mansarda adatto a studio professionale ottima immagine buono stato richiesta adeguata gia’ disponibile rif to 104 055 414545 - 055 419096
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