IMBA Italia International Mountain Bicycling Association Italia
Compatibilità della pratica delle MTB all’interno di aree protette Aprile 2016
Spett. direttore del Parco dei Sibillini dott. Perco, Le scriviamo in quanto preoccupati riguardo alle nuove misure di restrizione di accesso alle MTB ad alcune zone del parco presenti all’interno delle “Misure di conservazione generali e regolamentari” dei Siti Natura 2000. Di seguito andiamo a citare solo alcuni fra i molti studi ed articoli che dimostrano come la pratica della mountain bike sia compatibile con aree protette ed in alcuni casi presenti livelli di erosione ed impatto ambientale minori degli escursionisti a piedi. Citiamo quindi la tesi per il Master of Science in Earth Sciences alla Montana State University di Joseph Paul Seney (1991) dal titolo “Erosional impact of hikers, horses, off-road bicycles and motorcycles on mountain trails”1 che sottolinea come vadano prese in considerazione molte variabili fra cui pendenza e quantità di precipitazioni per effettuare uno studio comparato che evidenzia come i cavalli siano la maggiore fonte di erosione e le differenze fra biciclette ed escursionisti siano spesso equiparabili. Contifuaiamo con l’articolo di Nathaniel D. Olive e Jeffrey L. Marion pubblicato dalla Warnell School of Forestry and Natural Resources, Recreation and Tourism program, University of Georgia, Athens, Georgia dal titolo “The influence of use-related, environmental, and managerial factors on soil loss from recreational trails”2 dove si sottolinea che in alcuni casi “[…] mountain biking, at 3.5 m3/km, has the lowest estimated level of soil loss, about 30% as much as on hiking trails.”
1
scholarworks.montana.edu/xmlui/bitstream/handle/1/6831/31762100885266.pdf?sequence=1
2
https://www.researchgate.net/publication/23629207_The_influence_of_userelated_environmental_and_managerial_factors_on_soil_loss_from_recreational_trails
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IMBA Italia International Mountain Bicycling Association Italia Altri studi degni di nota al riguardo che possiamo citare sono “Environmental Impacts of Mountain Biking: Science Review and Best Practices”3 di Jeff Marion e Jeremy Wimpey. Un articolo dal titolo “Managing Recreational Mountain Biking in Wellington Park, Tasmania, Australia4 ” porta come risultato degli studi e dei rilevamenti effettuati sul campo che “A physical impact study, which measured changes in track surface elevation under different conditions, revealed no significant difference between the level of impacts caused by mountain bikers and walkers under the conditions tested.” Altri studi fra cui quello di Primo Gams studente di Ecology and Biodiversity all’università di Ljubljana dimostrano che il transito di MTB può addirittura portare un vantaggio alla flora aumentandone la diversificazione ai lati dei sentieri. Parlando nello specifico di siti Natura200 in Germania uno studio è giunto alla conclusione che “[…] there are many practical solutions that allow the practise of outdoor sports without harmful effects on nature.”5 Ci auguriamo quindi che tali restrizioni che riguardano le sole MTB possano essere rimosse/non attuate dal momento che non sono giustificate da nessuno studio scientifico e sono quindi discriminatorie nei confronti dei ciclisti che vogliono fruire in modo responsabile delle bellezze del Parco.
Edoardo Melchiori Vicepresidente IMBA Italia info@imba-italia.org www.imba-italia.org
3
https://www.imba.com/resources/research/trail-science/environmental-impacts-mountain-bikingscience-review-and-best-practices 4
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/11745398.2003.10600931
5
2012 Sectoral Experience with Natura 2000 https://www.google.it/url? sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0ahUKEwi0sMSR04jMAhVGNxQKHenYD4AQFg gdMAA&url=http%3A%2F%2Fwww.natura2000.nl%2Ffiles%2F2012-sectoral-experience-withnatura-2000.pdf&usg=AFQjCNExNlsMhtZDODNn5T6P1TudYG5KNQ&sig2=ocTVq0GnClQF9mFlIl zNyA
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