IN- 27-28_17 L’evoluzione della moda

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N° 27-28/17 – SETT 14/1-2

Capi d’abbigliamento Il riflesso delle tendenze sociali

Dai pantaloni lunghi alla minigonna I momenti salienti della moda

L’evoluzione della moda L’evoluzione della moda nel XX e XXI secolo


Parte 1

Storia della moda femminile Nella nostra serie vi presentiamo i momenti significativi della storia della moda femminile del XX e XXI secolo. Nel primo numero di questa serie in due parti parleremo dei ruggenti anni 20, della haute couture e della minigonna.

Grembiule, tunica, crinolina e corsetto: i vestiti sono sempre stati l’espressione dello spirito del momento. Già nel IX secolo Carlo Magno introdusse il primo codice d’abbigliamento. Da allora, lo stato sociale di una persona era riconoscibile dal suo abbigliamento. Nel XX secolo questi confini hanno iniziato a sfumare, tanto che gli abiti non permettevano più di stabilire la classe sociale delle persone. Fino ad arrivare ad oggi, dove nella moda tutto è concesso.

di perline, strass e piume. Tutto questo rifletteva la voglia di vivere di un’intera generazione e divenne ispirazione per milioni di donne. Con il fiorire della moda alla maschietta, a metà degli anni 20 sulla scena comparve Gabrielle «Coco» Chanel che con i suoi cardigan, pantaloni larghi e tubini neri influenzò la moda come nessun altro.

I ruggenti anni Venti e Coco Chanel La più grande rivoluzione prese avvio proprio all’inizio della nuova epoca. Negli anni 20 del secolo scorso l’immagine della donna mutò. L’orlo della gonna si accorciò dalle caviglie fino a sfiorare il ginocchio. Ancora più sconvolgente fu l’abbandono del corsetto. Dopo la prima guerra mondiale, si disse definitivamente addio al bustino rinforzato da stecche di acciaio. Nasceva lo stile androgino alla garçonne: abiti estremamente comodi ma guarniti Simbolo dei ruggenti anni Venti: labbra rosse, prendisole, piume e perline.

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Coco Chanel – con i suoi schizzi funzionali ha dato un‘impronta duratura al mondo della moda.

Proponeva abiti comodi, essenziali e tuttavia eleganti. Nessuno interpretò il nuovo modello femminile meglio di Coco Chanel. Il suo stile si abbinava perfettamente alla nuova figura della donna intraprendente che lavorava, fumava e guidava.

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Oltre a Coco Chanel, altri stilisti aprirono atelier di moda a Parigi. Nella la Mecca della moda, sul finire degli anni Venti si creavano tendenze che si diffondevano in tutto il mondo e si celebrava la haute couture – l’alta moda. Alla fine della seconda guerra mondiale essa ebbe grande successo grazie a stilisti quali Pierre Balmain o Christian Dior. Nel 1947, quest’ultimo divenne una leggenda della moda con la sua prima collezione, battezzata «new look» dai giornalisti americani. Con il suo stile nostalgico-elegante, il giovane sarto percorse però una via diversa da Coco Chanel. Con Dior tornarono di moda girovita sottili, capi superiori simili a corpetti, gonne ampie e materiali pregiati, nonché cappelli a tesa larga e guanti lunghi. Dior venne criticato per il suo impiego dispendioso di risorse scarse alla fine della guerra, senza tuttavia comprometterne il successo.

Verso il 1900: ombrellini con motivi a fiori o

uccelli d’oro, bastoni da passeggio con manici pregiati. Cilindri in rafia giallo chiaro con ampi nastri moiré neri. Pallore distinto; colorazione delle vene del décolleté.

Dal 1910: industrializzazione. Scompare l’obbligo del corpetto. Bambini in stile marinaro.

1920: moda maschile: giacche club di tennis, pantaloni alla zuava (stile golf). Maglioni norvegesi, giacchette lunghe e vistosi calzettoni. 1930: moda femminile, figura in risalto. Balze, pieghe, ampie spalline e drappeggi asimmetrici.

1940: razionalizzazione delle stoffe durante la 2a

Guerra mondiale. Nuovi abiti da resti di stoffa, accento sulla praticità e sul riutilizzo degli abiti.

Christian Dior ha creato il new-look, uno stile nostalgicoelegante.

Anni Sessanta: la rivoluzione della mini Abbandonate le incertezze della seconda guerra mondiale, negli anni Sessanta prese avvio l’era del consumo di massa. Grazie alle nuove fibre sintetiche, la moda divenne alla portata di tutti e di rapida realizzazione. La haute Mary Quant – Inventò la couture sembrava non minigonna. rispondere più alle nuove esigenze. Complice anche la gioventù sempre più disinvolta. La minigonna, creazione della stilista londinese Mary Quant, fu rivoluzionaria. Il motto era: «corto è meglio». Superato questo primo shock se ne presentò un altro: i pantaloni da donna tornarono a fare capolino nel mondo della moda. Sebbene Coco Chanel proponesse pantaloni già dagli anni Venti, fino ad allora questi venivano indossati solo a casa o nel tempo libero. Quando André Courrèges nel 1964 presentò un tailleur pantaloni come capo d’abbigliamento serale, il tabù venne definitivamente spazzato via.

Editore: Direct Mail Company SA - Divisione IN-Media, casella postale, CH- 4018 Basilea, info@in-media.ch Vendita: T +41 61 338 98 98; Testo: Familianistas, IN-Media Creazione: IN-Media

I momenti salienti della moda

1950: gonne ampie (petticoat) o molto aderenti. Uomini con cappelli. Modelli: James Dean e Elvis Presley (blue jeans e giacche in pelle).

Più info sulla moda

Visite al museo: nel castello di Yverdon-les-Bains si possono ammirare quasi 5000 capi d’abbigliamento dal XVIII secolo fino ad oggi. Il museo detiene la collezione dello stilista svizzero Robert Piguet che gestì un atelier di haute couture a Parigi dal 1933 al 1951. «Musée Suisse de la Mode» (museo svizzero della moda), Le Château, 1401 Yverdon-les-Bains, www.museemode.ch Fiere di moda: presso «Mode Suisse», una fiera di moda che si tiene due volte all’anno, si possono osservare le collezioni di stilisti svizzeri famosi quali EnSoie, Julian Zigerli e Julia Seemann. Inoltre alla fiera si trova un popup store dove è possibile acquistare le creazioni. Il prossimo appuntamento di «Mode Suisse – Edition 12» si terrà a settembre 2017 a Zurigo. www.modesuisse.com

Le tappe fondamentali della moda – Parte 1

Anni Quaranta: l’ascesa della haute couture

– Parte 2 – Nella seconda parte della nostra serie «Cambiano i tempi, cambiano le mode» vi parleremo di hippie, jeans, moda unisex e del movimento del «tutto è possibile» del XXI secolo.

Stampa: Media Impression, CH-3322 Schönbühl Tiratura totale: 1’434’000 copie (D: 1’212’000, F: 115’000, I: 107’000) Foto di copertina: © Gettyimages Immagine interna: © Gettyimages, © Keystone

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