Teatro Garibaldi Enna - Stagione 2018/2019

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Enna per Enna

6 APRILE 2019 ore 20.30 EIGHTIES NIGHT Con gruppi musicali ennesi Direttore artistico Max Busa


6 aprile 2019 EIGHTIES NIGHT EIGHTIES NIGHT Direzione Artistica Max Busa Presenta Salvo La Rosa Sul Palco si esibiranno: Luca Sproviero, Mindfield, La Genesi, Black Vilasi & Il Diavolo a Quattro, Tony Colina, We are not a band, Payer Noir, Chivas , Bob Trick, Blasio blues band Special guest Luca Madonia from DENOVO


Sembra ieri, ma siamo già arrivati alla quinta edizione del Festival che il Teatro Garibaldi riserva alle band ennesi. Abbiamo iniziato con i Beatles e i Rolling Stones, abbiamo passato in rassegna la musica di Pino Daniele e Lucio Dalla, poi quella dei Queen e dei Pink Floyd e lo scorso anno tutta la musica degli Anni 70. Quest'anno il giusto prosieguo non poteva che essere la musica dei fantastici ANNI 80. Erano gli anni ruggenti delle spalline e dei capelli cotonati, ma quando si parla di anni Ottanta non possiamo non pensare alla musica di quel decennio, che ha ancora un forte fascino su tutti noi. Chi non si emoziona ancora con un brano come "Like a Prayer" di Madonna o "Girls Just Wanna Have Fun" di Cindy Lauper? Chi non ricorda le grandi hit dell'estate italiana come "Vamos a la playa" dei Righeira o "Nell'aria" di Marcella Bella? E chi, ancora, non ricorda almeno un brano dei mitici Michael Jackson, Prince e Duran Duran? Ecco, questa serata è dedicata proprio a tutta questa musica, alla musica eighties che, come un primo amore, anche a distanza di anni fa ancora battere il cuore. Come di consueto le dieci band che parteciperanno alla serata faranno a modo loro: nessuna imposizione, né nella scelta dei brani né nell'arrangiamento da seguire, ma anzi daremo spazio alla massima espressione musicale di ciascuno, che riteniamo fondamentale affinché ogni artista sia totalmente a suo agio nell’interpretazione dei brani. Perché questa non è una gara, ma una grande festa della musica che ogni anno il direttore artistico del Teatro Garibaldi, Mario Incudine, e Max Busa, che cura la direzione artistica dell'evento, dedicano a Enna. Riconfermata la gradita presenza del conduttore Salvo La Rosa, quest'anno il festival si arricchisce di una special guest: Luca Madonia, voce dei Denovo, la band catanese che ha sdoganato il pop-rock siciliano di successo, proprio negli Anni 80.



teatro ragazzi 13 GENNAIO 2019 ore 18.30 HOOK - RITORNO ALL’ISOLA CHE NON C’È Giuseppe Spicuglia, Aurora Miriam Scala, Chiara Spicuglia e Costantino Valvo Regia di Giuseppe Spicuglia 10 FEBBRAIO 2019 ore 18.30 ALICIO NELLA CONTEA DELLE MERAVIGLIE SCS la Contea 10 MARZO 2019 ore 18.30 LA BELLA E LA BESTIA Giuseppe Spicuglia, Aurora Miriam Scala, Chiara Spicuglia e Costantino Valvo Regia di Giuseppe Spicuglia

31 MARZO 2019 ore 18.30 FANTASTICO... DISNEY Ass. Big Aretè - Creare Arte 28 APRILE 2019 ore 18.30 CAPPUCCETTO ROSSO Valentina Bighetti, Fabio Guastella Irene La Rosa Adattamento e regia Fabio Guastella 5 MAGGIO 2019 ore 18.30 I TRE MOSCHETTIERI Giuseppe Spicuglia, Aurora Miriam Scala, Chiara Spicuglia e Costantino Valvo Regia di Giuseppe Spicuglia


13 gennaio 2019 HOOK - RITORNO ALL’ISOLA CHE NON C’È regia, sceneggiatura e scenografia e progetto luci Giuseppe Spicuglia traduzioni e riscrittura testi in italiano Chiara Spicuglia e Giuseppe Spicuglia coreografie Valentina Caleca, Gabriella Rossitto, Emanuela Ucciardo costumi Chiara Spicuglia e Maria Amato Dopo i successi di the Lion King mamafrica Ubuntu, Mary Poppins, La bella e la bestia e The sound of music, la nuova sfida del lab-oratorio teatrale sacro cuore punta, seguendo la seconda stella a destra, dritto fino al mattino. E lo fa con un’opera rock. Peter Pan non è più quello scanzonato diavoletto desideroso di giocare e incapace di prendersi responsabilità. È tornato ed è diventato un avvocato di successo, accecato dalla carriera e incapace di dare alla sua famiglia il tempo che meriterebbe. L’isola che non c’è è rimasta orfana del protagonista delle sue storie più belle, che un giorno è fuggito via per non tornare mai più. Gli sperduti si sono ritrovati orfani del suo condottiero, gli indiani e Giglio tigrato hanno perso un compagno d’avventure, ma soprattutto è Uncino a subire il contraccolpo: ha perso il suo più acerrimo rivale, la sua vita è diventata improvvisamente vuota e così decide di rimettersi sulle sue tracce e di riportarlo indietro. E lo fa nell’unico modo che conosce: la paura. Rapisce i suoi figli, costringendolo a fare ritorno all’isola che non c’è. Avrà solo tre giorni per ritrovare sé stesso e tornare a volare e lo farà con la complicità e l’aiuto degli amici di sempre: l’indimenticabile Trilly, compagna di mille avventure, di Latchboy, Pennino Carambola e il controverso Rufio, diventato il Pan in sua assenza e gli sperduti. Riuscirà Peter a ritrovare i suoi pensieri felici? Un viaggio su Neverland sulle note degli anni migliori del Rock, il pubblico, dal più piccolo a quello più adulto, scivolerà lungo le corde e le valvole delle stratocaster più celebri per riscoprire il bambino sepolto dentro la giacca e la cravatta (riadattamenti di musiche dei Pink Floyd, Dire Straits, Queen e Beach Boys). Musical maleducato, irriverente e scorretto, forse neanche un musical. Un’opera vera e sincera, tesa alla riscoperta dei principi fondanti della verità, la sacralità della famiglia e del rapporto genitori figli. Riadattamento teatrale del celebre film Hook di Spielberg, opera inedita del lab-oratorio teatrale Sacro Cuore, oggi compagnia teatrale Il cuore di Argante, omaggio all’indimenticabile e indimenticato Robin Williams a circa 2 anni dalla sua scomparsa.



15 febbraio 2019 ALICIO NELLA CONTEA DELLE MERAVIGLIE SCS La Contea


Il 10 Febbraio 2019 La Cooperativa sociale “La Contea” ha p ortato in scena al Teatro “G. Garibaldi” di Enna il musical “Alicio nella Contea delle Meraviglie”. “La Contea” nasce nel 2014 grazie all’impegno di due professionisti del territorio, gli psicologi Vanessa Mancuso e Flavio Giaimo; dopo anni di crescita la cooperativa è diventata la “casa” di circa 50 persone, tra splendidi ragazzi diversamente abili, collaboratori e volontari dal cuore grande, tirocinanti universitari e delle scuole secondarie di secondo grado. Dopo il successo di “Grease – Insieme si può”, realizzata nel 2014, di “Sister Act” del 2015, di “The blues Brothers” del 2016, di “Greass 2” e “Pan e L’Isola dei Guai” nel 2017, “Alicio e La Contea delle Meraviglie” ha rappresentato per i ragazzi carichi di entusiasmo una nuova occasione di divertimento, condivisione e dimostrazione delle capacità del gruppo; la formula del ‘musical’ permette di coinvolgere tutto il gruppo in sfide stimolanti integrate: la recitazione, il canto, la produzione delle scenografie e la realizzazione di elaborate coreografie. La versione portata in scena, con una storia completamente rivisitata e stravolta, vede il giovane Alicio viaggiare nel mondo fantastico del Cappellaio Matto, dell’incontenibile Stregatto, dello stralunato Brucaliffo e di tutti i personaggi caratterizzanti la sana follia di questa realtà incantata e ipnotica. Dialoghi serrati ed esilaranti, riflessioni esistenziali, colpi di scena, ritmo brillante e singolari coreografie colorano questo musical unico nel suo genere, costellato dalle meravigliose performance dei ragazzi de “La Contea”, sempre più vogliosi di stupire, coinvolgere ed emozionare il pubblico, nella splendida cornice del Teatro Comunale di Enna. La sceneggiatura si è sviluppata nell’arco dell’annuale laboratorio teatrale, portando ad uno sviluppo dinamico dello spettacolo, rappresentazione arricchita dal prezioso contributo di attori monumentali del calibro di Carlo Greca ed Elia Nicosia, dopo anni ormai certezze e pilastri del gruppo, nonché grandi e carissimi Amici de “La Contea”.


10 marzo 2019 LA BELLA E LA BESTIA regia, sceneggiatura e scenografia e progetto luci Giuseppe Spicuglia traduzioni e riscrittura testi in italiano Chiara Spicuglia e Giuseppe Spicuglia coreografie Valentina Caleca, Gabriella Rossitto, Emanuela Ucciardo costumi Chiara Spicuglia e Maria Amato

ll musical è tratto dal romanzo di Jeanne Marie le prince du Beaumont e ispirato all’omonimo film di animazione della Disney e al celebre musical di Broadway del 1994, che è oramai celebre in tutto il mondo. La storia è ambientata in un paesino della Francia, dove sono destinati ad incontrarsi le vite dei due personaggi: un principe altezzoso che vive in un castello immerso nel bosco ai margini del villaggio, il quale viene trasformato da una fata a causa della sua brutalità e del suo egoismo in un’orribile bestia, destinata a rimanere tale fino a che non avesse dimostrato di essere in grado di amare e farsi amare; e Belle, una ragazza sognatrice e amante della letteratura, che vive con il padre Maurice, un inventore pasticcione. Belle sogna di cambiare vita per fuggire dalla monotona quotidianità della vita di quel villaggio dove vive pure Gaston, un cacciatore amato e stimato da tutto il resto del villaggio il quale è affascinato dalla straordinaria bellezza di Belle, ma i suoi modi rozzi e il suo fare altezzoso lo rendono insopportabile agli occhi della ragazza, che lo respinge. Belle confessa al pubblico che sogna una vita migliore di quella, senza riuscire ad immaginare che presto sara’ costretta a barattare la sua libertà con quella del padre, imprigionato dalla bestia dopo essersi rifugiato nel suo castello. Dopo un approccio conflittuale dovuto all’animo furioso ed intollerante della bestia, incapace a controllare il suo umore, grazie alla complicità di un’insolita ed esilarante servitù tra i due nasce una tenera amicizia, che risulterà essere la chiave per spezzare l’incantesimo e ricondurre il principe alle sue sembianze umane. E’ la storia dei sentimenti umani più veri, della bellezza che è un concetto che appartiene all’altrove, che non è legato all’aspetto fisico ma che risiede nelle pieghe e nei moti dell’animo, il vero tempio della beltà. Il musical ci invita a “tornare tutti quanti umani, nel suo senso più alto e completo”



31 MARZO 2019 FANTASTICO... DISNEY associazione Big Aretè - Creare Arte regia Natascia Vicari

un viaggio nel fantastico mondo Disney che pone l'accento sulla solitudine generata dalla tecnologia e dai social.



28 APRILE 2019 CAPPUCCETTO ROSSO con Valentina Bighetti, Fabio Guastella, Irene La Rosa musiche originali Peppe Arezzo testo e Regia Fabio Guastella

Cappuccetto Rosso è una delle fiabe più conosciute, la storia è quella che tutti conosciamo ma ad essere stravolte sono le caratteristiche dei personaggi che creano nuovi spunti di riflessione, su come le fiabe classiche possano parlare del nostro quotidiano, il valore della famiglia e della fiducia verso il prossimo. Cappuccetto è una bambina molto allegra ma un po’ sbadata e in cerca di attenzioni, ha bisogno di una famiglia vera di cui si possa fidare, grazie all’aiuto delle persone che le vogliono bene, riuscirà ad affrontare le sue paure e a ritrovare l’affetto di sua madre.



5 MAGGIO 2019 I TRE MOSCHETTIERI produzione Centro giovanile “Teresa Schemmari” sceneggiatura testi e musiche Giuseppe Spicuglia arrangiamenti orchestrali Giuseppe Cugno scenografie Lab. Argante luci Giuseppe Spicuglia costumi Chiara Spicuglia e Maria Amato movimenti scenici Valentina Caleca, Emanuela Ucciardo e Gabriella Rossitto “Salve signori s’accostino pure giacché un’altra storia mi accingo a narrare, si tratta di scandali, trame d’amore ma con il mitologico nulla ha a che fare” È proprio Dumas che ci introduce alla storia con le sue parole, accattivanti, che scivolano verso un’altra avventura e ci accompagnano nella Parigi di Luigi XIII e di Richelieu, una Parigi divisa tra i due poteri, temporale e clericale, dallo scontro civile tra Cattolici e Ugonotti, dal sentimento di paura per la guerra che incombe dietro il canale della manica contro un’Inghilterra beffarda. E un paesino, in Guascogna, da cui prende avvio l’avventura di D’artagnan, un ragazzo che sogna ardentemente di diventare un moschettiere, di conquistare la gloria e l’onore “col dar sapiente di spada”. Una volta a Parigi il guascone verrà travolto da intrighi, scandali, sotterfugi e avvicendamenti politici, da un rivale, Rochefort, spietato e avido sgherro del Cardinale Richelieu, capitano delle sue guardie e suo braccio destro e dalla bellezza travolgente di Milady De Winter, contessa dall’oscuro passato che nasconde un terribile segreto. Fronteggiarli è impresa ardua, ma D’artagnan potrà contare sui “leggendari” tre moschettieri, il cui eroismo è spesso “appannato” dalle contingenze e dalla disillusione verso una Parigi corrotta che li spinge o alla lussuria; è il caso di Porthos che seduce ricche vedove; o a vere e proprie “crisi mistiche” che affliggono Aramis, combattuto tra la scelta di ritirarsi in convento definitivamente e…le sue “tresche” amorose con donne sposate cui ruba “bellezza e virtute”; o a ineguagliabili sbornie che rendono intrattabile Athos, amico leale e saggio che si rivelerà essere la guida di D’Artagnan, ma che reca la ferita di un passato che lo tormenta e che si rivelerà ben presto. Ma soprattutto verrà travolto dalla bellezza della dolce Costanza, dama di compagnia della saggia Regina Anna d’Austria, donna austera e “talmente virtuosa che il re accostarla non osa, giacché è manchevole in spirito”. Amore, scandali avventure e duelli all’ultimo respiro, accompagnati da una colonna sonora ispirata e travolgente, terranno gli spettatori con il fiato sospeso fino all’ultimo incrocio di spade. Sarà Dumas, narratore e affabulatore, a indurli ad una profonda riflessione su un tema purtroppo mai assente nella storia dell’uomo: del più forte che affligge il più debole, che fa gridare agli oppressi “pietà ad un Dio che possa risparmiare tutti, ladri per fame e farabutti ma che punisca quei Re che per vanità uccidono i poveri come me”; un Dio che possa redimere chiunque, anche il più efferato tra i criminali, quando questi sia mosso da un sentimento di pietà verso il prossimo. I tre Moschettieri è la prima vera produzione originale della consolidata compagnia “Il cuore di Argante” diretto da Giuseppe Spicuglia, autore della sceneggiature, dei testi e delle musiche originali orchestrate mirabilmente da Giuseppe Cugno.




cromosoma festival 19 NOVEMBRE 2018 ore 20.30 A SINGOLAR TENZONE Mimmo Cuticchio 15 FEBBRAIO 2018 ore 20.30 PENELOPE Teresa Timpano Drammaturgia e regia Matteo Tarasco 23 FEBBRAIO 2019 - ore 20.30 VOLEVO DIRTI Serena Barone, Ester Cucinotti, Caterina Marcianò e Sabrina Petix di Sabrina Petix Regia Giuseppe Cutino Scena e costumi Daniela Cernigliaro 28 MARZO 2019 ore 20.30 DIDON NOW Elisa Di Dio Testo di Lina Prosa Regia di Andrea Saitta 7 MAGGIO 2019 ore 20.30 POMICE DI FUOCO

Confessioni postume di Ignazio Buttitta

Filippo Luna Confessioni postume di Ignazio Buttitta Musiche dal vivo di Alessio Bondì Testo e regia di Vincenzo Pirrotta


19 novembre 2018 A SINGOLAR TENZONE di e con Mimmo Cuticchio

Il ritmo sincopato del cunto, di origine misteriosa e antichissima, scandisce l'epopea per voce sola che Mimmo Cuticchio, il maggiore puparo e cuntastorie del nostro tempo, porta nelle piazze e nei teatri del mondo. Un colpo del piede sulla pedana, un gesto imperioso della spada ricevuta come eredità iniziatica dal maestro Peppino Celano, e la voce possente di Cuticchio chiama a raccolta intorno alle avventure cavalleresche di Orlando e dei Paladini di Francia, che per secoli i giullari cantarono lungo le strade d'Europa, tessendo un tappeto coloritissimo di immagini con le scarne formule della tradizione orale. Un fastoso teatro della memoria si spalanca nel breve recinto del cunto, in cui «ricordare» significa di nuovo, secondo l'etimologia cara al Medio Evo, «rimpatriare nel cuore». Il cunto del cunto Con il solo uso della voce e con l’ausilio di una spada, i contastorie raccontavano, seduti o in piedi, circondati da un pubblico assiduo che ascoltava, la storia dei reali di Francia e dei loro paladini, il repertorio epico-cavalleresco. Le notizie sulle origini del cunto sono così frammentarie e insufficienti da non potere risalire a una data precisa in cui possa essere nato questo tipo di recitazione che, probabilmente, ha un legame con i cantori della Grecia antica prima e dell’antica Roma poi. La parola cuntu è un termine dialettale per definire il racconto, ma il cuntista racconta soltanto storie epicocavalleresche, con una scansione metrica, una gestualità del corpo, una mimica del viso necessari per la definizione dei personaggi. A differenza del cantastorie, che è invece un raccontatore di fatti di cronaca e che accompagna i suoi versi con una chitarra e un cartellone raffigurante i diversi episodi della vicenda, il cuntista racconta in prosa ed è accompagnato soltanto da una spada di legno o di ferro, che gli serve ora per dar fendenti in aria, ora per dare ritmo alle battaglie. Il cuntista evoca i protagonisti della vicenda divenendo corpo sonoro; la sua voce diventa ora tonante, ora carezzevole, ora aspra o struggente, fino ad arrivare ad alcuni momenti drammatici in cui la recita risulta una scansione regolata che supera qualsiasi realismo per raggiungere l’astrazione del suono. Nel cunto esiste anche una tecnica per la memoria. Quando il cuntista racconta una storia, oggi come allora, egli si crea un labirinto in testa ma sa trovare sempre il filo per uscire. Può concedere un certo margine all’improvvisazione, ma non può non conoscere le storia. Il vero narratore deve saper distinguere la verità della vita dalla verità della finzione. Deve saper gestire il racconto per trovare la giusta misura, l’ironia, il distacco. Per arrivare a questo risultato, Cuticchio costruisce un viaggio mentale e, come in un viaggio reale, conosce il tragitto che dovrà seguire ma non sa mai cosa incontrerà. Per raccontare la storia di Orlando, potrebbe decidere di cominciare dal mezzo o dalla sua morte, per poi tornare indietro e raccontarne la vita. Il fendente con la spada e il battito del piede sono una valvola di sfogo durante l’apnea del cunto. Analogamente al fulmine che scarica l’energia accumulata durante una tempesta, anche nel cunto, ogni tanto, c’è bisogno di liberare la tensione, altrimenti il corpo rischierebbe di scindersi e di allontanarsi dalla mente.



15 febbraio 2019 PENELOPE drammaturgia e regia Matteo Tarasco con Teresa Timpano musiche originali Mario Incudine scene e costumi Francesca Gambino e Laura Laganà direttore di scena Paolo Pannaccio assistente di produzione Cristina Greco foto di scena Pino Le Pera co-produzione Scena Nuda - Festival Miti Contemporanei e Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria

Penelope è un poema erotico e disperato, che espone con lucida follia e altissimo linguaggio le pene di un amor ritrovato, ma invivibile. Uno struggente grido di estasi erotica, che si trasforma in agonia. Penelope illustra le più atroci conseguenze dell’amore ripercorrendo l'Odissea dal punto di vista di Penelope, la quale oramai defunta racconta il ritorno di Ulisse come mai è stato raccontato. E’ la storia di un'ossessione amorosa, un’ossessione che si fa verbo, strappando ogni singola parola al marasma di gemiti inarticolati in cui questa donna innamorata affoga e si dibatte. Raccontare in scena il mito di Penelope oggi, significa esser consapevoli di tutto questo, significa sfidare, sulle assi del palcoscenico, l’essenza più profonda del proprio essere, significa lanciare una sfida agli spettatori: una sfida a valicare il confine dello specchio, una sfida a spogliarsi della maschera per offrirsi nudi al cospetto di Verità.



23 febbraio 2019 VOLEVO DIRTI di Sabrina Petyx regia Giuseppe Cutino con Serena Barone, Ester Cucinotti, Caterina Marcianò, Sabrina Petyx scena e costumi Daniela Cernigliaro disegno luci Fabio Giommarelli aiuto regia Letizia Porcaro Un intrigo condominiale. Una storia di passioni: amori traditi, amori negati, impossibili, proibiti, segreti, amori da pagare con il sangue. Voci e parole che si intrecciano e si inseguono come gli strumenti di un quartetto. Quattro donne ai quattro piani di una passione che le accomuna e le divide. Quattro piante carnivore belle e mostruose come lampadari di cristallo, capaci di sorridere e far sorridere davanti al rivelarsi di orrori quotidiani. L'amore le unisce come la vendetta e come la vendetta le rende irrazionali e spietate... Proviene dal profondo sud questa passione erotica divoratrice e sanguinaria, come ci si aspetterebbe. Ma, in maniera del tutto inattesa, lo fa senza stereotipi, anzi insinuandosi nelle pieghe delle nostre sicurezze, soverchiandoci e infine accompagnandoci nelle glaciali e spietate leggi della gelosia e della vendetta, per farci scoprire di essere di fronte non a un folcloristico quadretto siculo, ma agli abissi della nostra coscienza più segreta. Tutto grazie alla straordinaria interpretazione di quattro attrici (Serena Barone, Ester Cucinotti, Caterina Marcianò e Sabrina Petyx) capaci di penetrare nel cuore degli spettatori, orchestrate dal regista Giuseppe Cutino come strumenti emozionanti ma lucidi, tra profondità psicologiche e rigore del movimento. Volevo dirti è un'ipnotica danza nell'orrore della quotidianità, nei misteri rimossi dell'amore possessivo. Irene, Agata, Tina e Lucia raccontano la loro passione per uno stesso uomo: un uomo conteso, odiato, sognato, perduto; passione che condurrà verso l'irrimediabile, grazie a un racconto che lentamente rapisce gli spettatori nel suo folle labirinto, che è anche un labirinto visivo, scandito da lunghi (e impressionanti) momenti di immobilità e da vorticosi momenti coreografici, che avviluppano la storia, mescolando la grevità della vicenda con la leggerezza dei ventagli e delle gonne. Volevo dirti è uno spettacolo potente, che non si dimentica facilmente e mostra la maturità della compagnia palermitana M'Arte, che in pochi anni ha saputo affermarsi nel panorama del nuovo teatro italiano, da quando - nel 2003 - ha vinto il Premio Scenario con Come campi da arare.



28 MARZO 2019 DIDON NOW testo Lina Prosa con - Elisa Di Dio e Giorgio Cannata scene e costumi Luca Manuli musiche Michele Di Leonardo regia Andrea Saitta


Donna drammaticamente consapevole della propria auto-distruzione Didone è l’immagine della donna capace di gettare tutto nell’oblio in nome della passione che in lei ha travolto e bruciato qualsiasi senso del dovere: la Didone, esempio di coraggio e integrità, si trasmuta nell’icona dell’incostanza e dell’abbandono irriflesso al sentimento.


7 MAGGIO 2019 POMICE DI FUOCO

Confessioni postume di Ignazio Buttitta

testo e regia di Vincenzo Pirrotta con Filippo Luna musiche eseguite dal vivo da - Alessio Bondì produzione Teatro dei due mari, in collaborazione con Fondazione Ignazio Buttitta e Orestiadi di Gibellina

Pomice di fuoco è la suggestione dalla quale sono partito per pensare a questo spettacolo, non a caso ne è diventato il titolo. Raccontare Ignazio Buttitta, per quello che è, per quello che ha rappresentato per la nostra terra, non è semplice, e non lo è perché la sua vita, così come la sua poesia, è pomice, dunque roccia, ma leggerissima, ed è di fuoco perché avvampa il nostro spirito di bellezza, di brama rivoluzionaria, di amore per gli uomini e per la natura. Eleva, proprio come le bandiere che come simbolo potente ci invita spesso ad alzare e a sventolare verso una condizione critica, a volte ideologica, ma come un bambino che crede che il mondo è li e se non funziona, un sorriso insieme ad uno schiaffo, possono migliorarlo. Racconteremo la sua poesia attraverso la sua vita che essendo potente come un’eruzione vulcanica l’ha inevitabilmente condizionata. Temi come la povertà, la guerra, la politica, la rivoluzione, la natura, l’amore, declinati dalla feroce dolcezza d’Ignazio, ci riporteranno in un mondo che forse è scomparso e non ritornerà più. Per farlo mi sono avvalso di due artisti speciali Filippo e Alessio che hanno fatto della loro sicilianità strumento per portare la loro arte tra sospiri universali. Vincenzo Pirrotta



prosa, musica e danza

Enna per Enna

teatro *** ragazzi

Cromosoma festival

ASS. BIG ARET

TERESA TIMPANO

con Gruppi Musicali Ennesi Direttore Artistico: Max Busa FABRIZIO CAMMARATA e ANTONIO DI MARTINO di

LUCIO! A TEATRO

Venerdì 25 e Sabato 26 Gennaio 20 19


www.teatrogaribaldienna.it


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