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Obiettivo Recovery Plan

Obiettivo

Recovery Plan

Gabriele Buia, Presidente ANCE

LA STRADA INDICATA DAI COSTRUTTORI PER SBLOCCARE IL PAESE di Gabriele Buia, Presidente ANCE

Mancano poche settimane alla presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. Si tratta di un momento decisivo per provare finalmente a disegnare una prospettiva di ampio respiro per il nostro Paese, con un orizzonte che arrivi almeno al 2030. Il tempo a disposizione per definire priorità e modalità operative è pochissimo. Bisogna subito partire a ridefinire un percorso decisionale e procedurale che ci consenta di spendere nei tempi previsti le risorse disponibili. Per farlo occorre eliminare sovrapposizioni, mettere fine alla frammentazione infinita dei centri decisionali e definire tempi perentori per ogni decisione dell’amministrazione pubblica. E’ chiaro ormai a tutti, infatti, che allocare fondi non basta, occorre spenderli e aprire i cantieri per fare le opere che servono al Paese, a cominciare dagli interventi per mettere in sicurezza e rendere sostenibili territori e città. Dobbiamo far partire il grande cantiere della manutenzione che, contrariamente a quanto dichiarato da molti in queste settimane, non è vietata dalle istituzioni europee. Servono dunque due binari di intervento che dovranno correre parallelamente. Il primo dovrà sfruttare tutte le semplificazioni esistenti e gli snellimenti possibili per mettere subito a terra le risorse, aprire i cantieri e, sul fronte privato, far decollare il grande piano di efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici possibile con il Superbonus. Nello stesso tempo bisogna cominciare a lavorare alle riforme strutturali indispensabili per la crescita e il benessere di tutti. La prima e la più urgente non può che riguardare la pubblica amministrazione, sulla quale anche il Governo ha iniziato a lavorare, con nostra grande soddisfazione essendone stati tra i più ferventi sostenitori. E poi è necessario dare finalmente una svolta alle politiche per le nostre città, con una vera Agenda urbana e un nuovo modello di rigenerazione sostenibile, che ci consenta di intervenire sul tessuto consolidato anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione, in linea con le migliori esperienze europee e internazionali. Semplificazioni, manutenzione, rigenerazione urbana: partiamo da qui per ridare al Paese l’efficienza perduta e farlo ripartire.

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