Informare Febbraio 2012

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Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno”

Anno 8° - Numero 106 - FEBBRAIO 2012

GA.SA

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Federico Lesta Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

Tel. 0823 18 75 291

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

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Ciao “Peter” ... > > > pag.6

So.Ge.Ri., la Regione risponde all’Appello di Officina > > > pag. 5

Valerio Taglione, riprendiamoci il territorio > > > pag. 6

Dentro la Giustizia, Presentazione del libro di Raffaello Magi > > > pag.7

Muse e Musei

> > > pag. 8

A I G I O VA N I … P E R I G I O VA N I … C O N I G I O VA N I …

Salta l’aereoporto. Parente, i politici se ne fregano. > > > pag. 2

Peppe Lanzetta, uno sguardo nell’artista > > > pag. 7

Quante volte abbiamo sentito queste frasi, quasi sempre il pensiero dei ragazzi a seguito dell’omicidio di in concomitanza delle “prossime elezioni”, quindi…frasi Pietro Moscato, dobbiamo veramente preoccuparci, senza convinzione e, soprattutto, senza futuro. considerando che la maggior parte “spera” solo di poter andare via. Chi può garantire un futuro credibile e duraturo ? Occorre lo sforzo di tutte le persone di buona volontà e Dall’alto, sicuramente le Istituzioni (vedi intervista interna soprattutto dei veri imprenditori, capaci di trasformare al dott. Maggi e gli articoli delle iniziative della Chiesa le indicazioni dall’Alto in occasioni concrete di lavoro e di Napoli e del Dipartimento di Giustizia Minorile) le sviluppo. Associazioni (vedi intervista interna a Valerio Taglione di Libera) e la Cultura (vedi intervista interna a Peppe Occorre lo sforzo della Politica, per un patto etico Lanzetta). Dall’Alto, però, possono arrivare solo indicazioni. sulle candidature, per un confronto democratico e con l’assunzione di responsabilità decisionali. TUTTI, in questa fase delicatissima, devono essere coinvolti, motivati e Oggi più che mai. Perché se ascoltiamo con attenzione incoraggiati, affinchè abbia un senso discutere di futuro. Il vero lavoro lo dobbiamo svolgere TUTTI NOI !

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INFORMARE

Attualità

lo scalo di grazzanise fuori dall'agenda governativa nazionale e regionale, il sindaco: qui vengono solo a prendersi i voti

Salta l'aeroporto. Parente: i politici se ne fregano

Raimondo, direttore generale dell'Unione dei Comuni: Mondragone e Castel Volturno fuori da giugno, paghino i debiti e dicano perché Pietro Parente non ha mezzi termini: i politici se ne fregano dell'aeroporto e del territorio, specie quelli del centro destra. Il giovane sindaco di Grazzanise, aderente anch'egli al Popolo delle Libertà, ha manifestato tutta la propria amarezza nel corso di una conferenza stampa indetta dal sindaco Pasqualino Emerito presso l'Unione dei Comuni Caserta Sud Ovest. La discussione doveva toccare l'inserimento dello stesso Emerito alla presidenza dell'Ente sovra-comunale, con prospettive sul recente passato ed anche sul futuro, ma ha inglobato per forza di cose la polemica sull'aeroporto di Grazzanise, scomparso dall'agenda governativa con il placet del presidente campano Caldoro in favore dell'asse ferroviario Napoli-Bari. Parente non ha avuto parole dolci, per la precisione ha affermato: «Sono rimasto sconcertato dalla notizia, riportata dagli organi di stampa, di una cancellazione dello scalo internazionale di Grazzanise (…) tanto che lunedì (23 gennaio per chi legge, ndr.) ho scritto al ministro una lettera che potete ritrovare su diversi organi di stampa. Nessuno se ne è fregato al momento. Tra Senatori, Deputati, onorevoli regionali solo Graziano del Partito democratico ha manifestato interesse. Grimaldi, Polverino, Coronella, Landolfi se ne sono fregati. Tengo a precisare che sono del PDL. Caldoro sta governando la Regione pensando solo alle Provincie di Napoli e Salerno, mentre a Caserta ci sarebbero parecchie cose da fare, si pensi ai Regi Lagni, all'erosione delle sponde del Volturno, allo svincolo autostradale da realizzare, all'aeroporto declas-

INFORMARE Registrazione c/o il Tribunale di S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007 ---------------------------------------------Periodico edito dall’Associazione Culturale e Politica Centro Studi Officina Volturno. Presidente: Tommaso Morlando Vice: Giancarlo Palmese *** Direttore responsabile: Elio Romano *** Responsabile amministrativo: Antonio Lavadera Lubrano *** Responsabile Area Legale: Avv. Fabio Russo *** Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker e grafica prima pagina a cura di Massimo Panariello. Fotografo ufficiale: Antonio Ocone di Fotogram Collaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone (Presidente), Silvio e FulvioTrocchia,Mike Chunda,Vincenzo Esposito,Sandra Scialla,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco e Salvatore Trapani,Gianluca D'Amato, Riccardo e Roberto Ciccopiedi, Mario Mazzella,Chiara Fedele. La tua posta va indirizzata a: INFORMARE P.zza Delle Feste 7/8 Pinetamare 81030 Castel Volturno (CE) email: informare@officinavolturno.com Tel/Fax 081-5097039 www.officinavolturno.com Chiuso il: 28/01/2012 Numero Copie : 4000 Stampa: LITERSTAMPA Corso Umberto I, 297 81039 Villa Literno (CE) Tel. 081/8928482

Un momento dell'incontro presso l'Unione dei Comuni sati dal Governatore. Ho scritto ai consiglieri regionali Grimaldi, Polverino senza ricevere risposte. Della Nugnes non voglio neppure parlare, si interessa solo di Mondragone. (…) Chi non si interessa al territorio non è politico. Qui i politici si sono presi solo i voti, 2500 consensi buttati in strada al momento» dopo lo sfogo una breve parentesi positiva sul presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi «si è impegnato sull'argomento. L'unico, gli altri hanno fatto solo un passaggetto». Lo stesso Zinzi ha convocato organi di stampa e sindaci nella sede della Provincia il prossimo 2 febbraio per stanare Caldoro sul problema aeroporto e/o organizzare eventi, manifestazioni ed azioni per portare lo stesso sul tavolo nazionale. Il tema si sposta, ma i toni accesi rimangono. Anche Giuseppe Raimondo, ex assessore di Grazzanise ed attuale direttore generale dell'Unione dei Comuni CSO, ha messo il dito nella “piaga” chiamata Mondragone e

Castel Volturno. Le due città costiere, guidate entrambe da commissari prefettizi, hanno deciso di non confermare l'adesione all'Unione dal prossimo mese di giugno (quando tutte le amministrazioni aderenti dovranno, con atto di Consiglio comunale, dare cenno di rinnovo) per risparmiare le risorse fin qui impegnate. Una motivazioni debole secondo il Raimondo, in quanto si pagherebbe solamente 1,5 euro per abitante (circa 36mila euro all'anno per ognuno dei due Comuni) a fronte di servizi già erogati, e pertanto ha deciso di scrivere ai Commissari per chiedere delucidazioni in merito. «All'inizio abbiamo avuto forti trasferimenti statali, in quanto eravamo l'unica Unione dei Comuni nel Sud Italia, ma dopo qualche anno abbiamo dovuto chiedere un contributo annuale agli aderenti. La situazione debitoria parte dal 2008 (si riferisce a Castel Volturno) e credo daremo mandato ad un avvocato per ottenere un decreto ingiuntivo sulle somme

non corrisposte, anche perché nel frattempo i servizi sono stati erogati» ha detto Raimondo facendo riferimento al progetto di Polizia territoriale i cui proventi delle contravvenzioni sono andati nelle casse dei Comuni ove venivano sottoscritte, in massima parte della costa e nel periodo estivo. Le considerazioni maggiormente politiche sulle attività dell'Unione dei Comuni le ha, ovviamente, relazionate il presidente Emerito. Questo ultimo ha mostrato l'interesse per un allargamento di agenda dell'Unione, specie per il reperimento di fondi comunitari con un apposita unità progettuale complessa, con progetti nel campo delle nuove tecnologie e nel potenziamento dei trasporti

sul territorio in grado di migliorare le sinergie socio-culturali ed economiche dell'area. Ulteriore tematica affrontata è il prossimo ingresso della città di Capua all'interno dell'Unione dei Comuni con un accrescimento in termini di popolazione coperta e di tematiche da affrontare all'interno del Consiglio sovracomunale. Una decisione che porterebbe, in seconda istanza, anche a possibili cambiamenti politici all'interno dell'organizzazione. Se fino a questo momento il litorale aveva un peso specifico molto forte in futuro potrebbe venire diluito in favore di una maggiore presenza delle problematiche connesse all'area del Volturno. el rom

Stabile diserta l'incontro, giovani O.V. delusi A inizio gennaio, abbiamo ricevuto una telefonata da parte di Salvatore Stabile, attuale commissario del PDL di Castel Volturno che sostituisce l'ex sindaco Antonio Scalzone. Il tentativo di Stabile è stato gradito, perché ha esordito premettendo le sue più sentite scuse personali per i manifesti fatti affiggere, anche contro Officina Volturno, qualche mese fa dai precedenti rappresentanti del PDL locale da cui prendeva le distanze. Ulteriormente gradita è stata la richiesta di Stabile per un incontro con i giovani di Offici-

na Volturno, per discutere del futuro programma politico del PDL e della volontà di un rinnovamento generale.L' l'incontro venne fissato per giovedì 14 gennaio alle ore 18:00 Purtroppo, alle ore 17:00 del 14 gennaio, Salvatore Stabile ci avvisa telefonicamente che, per motivi personali, era impossibilitato a partecipare all’evento ...lasciando delusi i tanti giovani già presenti in sede . FaBio Paradisone Presidente dei Giovani di oFFicina volturno

Reggia di Carditello: da Facebook un'iniziativa per salvarla

La Regione mostra incertezze nell'acquisto. Il Tribunale l'ha messa all'asta a quindici milioni di euro Nella piana aversana, a pochi chilometri da Caserta, sorge la Reggia di Carditello. Un monumento di rara bellezza, che ancora oggi impera con i suoi tesori settecenteschi nonostante lo stato di avanzato degrado, di totale abbandono, di perpetuati saccheggi in un territorio di camorra e discariche abusive e legali. L’edificio centrale fu restaurato nel 2000, ma senza profitto: l’assenza di manutenzione ha reso vano ogni intervento. La Giunta Bassolino mostrò, insomma, qualche vago interesse, smentito poi dalla Giunta Caldoro: sono state innalzate vere barricate contro la proposta di acquisto, tanto dalla commissione bilancio quanto dall’intero consiglio regionale. Oggi l’accesso alla Reggia è inibito a chiunque, occorre un permesso del giudice per accedervi e gli unici che vi si muovono indisturbati, nonostante il dichiarato rischio di crolli, sono i vandali ed i saccheggiatori: pilastrini, caminetti, interi pezzi di pavimento, lastroni in marmo delle scalinate, acquasantiere, corone degli stemmi sono stati divelti e sottratti, senza considerare i gravissimi danni agli affreschi di Jacob Philip Hackert. La Reggia è proprietà del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, un ente pubblico controllato dalla Regione Campania, fortemente indebitato e che a sua volta rivendica crediti dalla Regione e da alcuni Comuni. A seguito delle richieste di pagamento, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha avviato la vendita all’asta della splendida Reggia. Un bene artistico-monumentale di tali proporzioni rischia d’essere ‘svenduto’.

Giorno della memoria Il 27 gennaio è il Giorno della memoria, soprattutto in ricordo delle vittime del genocidio nazista avvenuto quasi settant'anni fa. Abbiamo deciso di partecipare a questo momento di riflessione pubblicando la seguente poesia:

La reggia di Carditello Dopo due fumate nere (20 ottobre e 10 novembre) la nuova asta è prevista per il 15 marzo 2012 alle ore 9:00, con un ulteriore ribasso del 25% che ha portato il "valore" del sito a circa 15 milioni di euro. Se anche questa dovesse andare deserta, ve ne sarà un’altra il 29 marzo 2012. Se anche quest'ultima dovesse andare deserta e in mancanza di offerte, il costo del bene verrà abbattuto di un ulteriore 25%: da 15 milioni il sito, quindi, subirebbe un ulteriore riduzione a 10 milioni e mezzo; un prezzo troppo basso che non riuscirebbe a garantire che il sito non venga acquistato da personaggi senza scrupoli! A causa di tale situazione, si solleva, energica e chiara, la voce dei cittadini! Su Facebook è stata avviata una ‘cause’, promossa dall’associazione ORANGE reEVOLution, in 3 lingue: italiano, inglese e spagnolo. La ‘cause’ è un invito rivolto a tutti gli iscritti per difendere e salvare la Reggia di Carditello

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dall'incuria e dai saccheggi. In essa si racchiudono proposte e richieste. Si chiede che la Reggia sia restaurata e riaperta al pubblico come museo, centro espositivo, raccolta di opere d’arte. Si chiede che sia organizzato un percorso culturale rivolto ai 22 siti e residenze reali borbonici. Si promuove l’acquisto della stessa da parte di una fondazione, un ente, un’associazione senza fini di lucro e che comprenda nel suo statuto la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali. Si propone una raccolta fondi per il restauro del complesso monumentale con il supporto dell’intera, sana imprenditoria campana, nel recupero di un bene straordinario che sarebbe ragione di godimento certo per i turisti locali e stranieri. Un impegno comune perché questa porzione di terra campana non resti la terra di Gomorra! BarBara Giardiello

Ero lì seduto in una stanza, non potevo rimirare altro che il sole. Era freddo in quel giorno d'inverno. Accanto a me una sedia vuota, deserta, nuda, sola. Era freddo e non era l'inverno. Era l'utopia di poter viver soli, condannati ad essere unici. condannati a guardare, a sentire, a toccare, a esserci. Era l'inverno e non era la stagione. Volevo te accanto a me, ancora un minuto, ancora un secondo. Volevo te. Ti ho condannato con il mio sguardo, ti ho condannato voltandomi, ti ho condannato ignorandoti, ti ho condannato ed ho condannato me. Mai più, mai più condannerò perché il freddo spezzerò. FIRMATO WALTER DIREAMOV


Attualità

INFORMARE

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la crisi colpisce duro e le famiglie preferiscono un lavoro non qualificato ad una istruzione per i figli

Dispersione scolastica, quanti giovani persi

E' crisi, lo sappiamo. Lo sappiamo ogni giorno di più dai media, dal portafogli e dalle facce scure di chi conosciamo. Pochi, pochissimi, possono dire che stanno vivendo un bel periodo. I tempi di crisi, però, sono anche quelli in cui l'apparato dell'istruzione viene messo maggiormente sotto pressione. Tanti giovani, specie quelli appartenenti ai ceti meno abbienti, vengono avviati al lavoro, alimentando così il cosiddetto fenomeno della dispersione scolastica. Un fenomeno di cui il Terra di Lavoro ed il litorale domitio non sono immuni, anzi sono particolarmente colpiti. I tagli operati nel settore hanno colpito con forza le strutture parapubbliche, ovvero quei centri di formazione che si reggono grazie ai sovvenzionamenti ed ai corsi elargiti dalle Regioni e che dispensano istruzione professionalizzante a chi non vuole proprio vedere gli istituti statali. Fino a qualche tempo addietro erano strutture particolarmente floride, in quanto l'epoca Bassolino aveva fortemente alimentato la corsistica professionalizzante, ma ora molte hanno chiuso ed altre vantano crediti forti nei confronti di Palazzo Santa Lucia. In entrambi i casi a rimetterci sono i giovani, che vedono ridursi l'offerta formativa a tutti i livelli. L'altro apparato sotto pressione è sicura-

mente la scuola pubblica, specie i cosiddetti istituti tecnici ora divenuti ISISS, dove tra autonomia, crisi e riforme si vive un clima di continuo cambiamento. «Stiamo affrontando il tema della dispersione scolastica da anni con progetti finalizzati all'avviamento della pratica sportiva e con progetti extra-curriculari in ambito professionale, come quelli in tema giornalismo e ambiente&territorio» ci dice il professor Maurizio Calenzo, dirigente scolastico vicario dell'ISISS Leonardo da Vinci di Sessa Aurunca, struttura che accoglie anche gli indirizzi nautico di Mondragone ed artistico di Cascano di Sessa Aurunca. «Inoltre – continua Calenzo – grazie ai fondi PON (Piani operativi nazionali, nda.) incentiviamo la mobilità internazionale degli allievi, abbiamo progettualità in corso a Barcellona ed a Malta, per l'apprendimento delle lingue straniere, per il perfezionamento delle conoscenze informatiche ed anche per laboratori di ceramica». Sforzi importanti in cui è coinvolto tutto il personale docente, ma che non riescono a far scendere il tasso di abbandono sotto la soglia del 10% annuo come sancito dalla convenzione di Lisbona 2000, fermandosi ad un 15% circa di media. Una cifra molto alta, considerando la possibilità degli alunni di terminare gli studi al terzo anno con la possibilità di iscriversi a diversi albi profes-

sionali. «Le maggiori difficoltà le si ritrovano nelle famiglie perché poco presenti nella vita dello studente: proprio per questo stiamo tentando iniziative mirate al loro coinvolgimento nell'ambito scolastico» riferisce il dirigente scolastico vicario. Professore è vero che una parte degli studenti viene “parcheggiata” dalle famiglie in questi istituti in attesa dei 16 anni, ovvero della fine dell'obbligo scolastico? «Non ritengo risponda al vero questa ipotesi. Ho ventuno anni di esperienza e difficilmente arrivano alla qualifica per non continuare. I problemi reali sono dovuti a fattori economici e sociali, che allontanano gli studenti». Ci sono stati casi di analfabetismo tra la popolazione studentesca? «Cari rari, ma si trattava di persone con bisogno di sostegno. Credo sia importante rilevare che il fenomeno del bullismo è in aumento, sebbene sia naturale in un istituto popolato prevalentemente da uomini. In ogni caso abbiamo avviato progetti extra-curriculari, anche con associazioni No Profit ed Assessorati alle Politiche sociali del territorio, per porre freno a forme particolari di violenza». Ci sono luoghi geografici da cui corrisponde un maggiore fenomeno dispersivo? «No, è un fenomeno generalizzato». Da dove provengono le maggiori problematiche? «In

generale dagli ambiti cittadini come Mondragone e Sessa Aurunca». I dati in possesso dell'ISISS Leonardo Da Vinci di Sessa Aurunca dimostrerebbero come una buona parte degli studenti si "affezioni" maggiormente all'ambito studentesco con attività manuali ed è anche per questo motivo che, vicino ad una corretta parte teori-

Nasce la nuova associazione:

"Sviluppo per Castelvolturno"

Marketing ecologico, insieme "Risolleviamo l'Ambiente!" 5 progetti presentati al Suor Orsola Benincasa, ci sono anche Castel Volturno e Caserta

disoccupazione giovanile, il nostro male

In TV e nei giornali domina da mesi il problema pensionistico che, per quanto serio e importante, rischia di far passare in secondo piano il malessere della disoccupazione giovanile che, nel nostro territorio, è una vera e propria piaga sociale. Castel Volturno, nonostante sia una località balneare, non offre numerose opportunità di lavoro. Castel Volturno, nonostante esistano circa 50 strutture alberghiere, costringe un diplomato in tale indirizzo ad allontanarsi per poter svolgere il proprio lavoro. Quasi tutti gli alberghi del territorio sono al minimo delle prenotazione, se non addirittura chiusi. La causa di tale situazione merita un accurato approfondimento. L’ottima collocazione geografica e le splendide coste sono totalmente trascurati e sottoutilizzati a causa della forte affluenza di extracomunitari, dell’inquinamento, delle continue manovre da parte dei gruppi camorristici e del poco senso civico da parte di alcuni cittadini. Con la presenza di bellezze storiche e artistiche come la vicina Reggia di Caserta, gli ottimi collegamenti marittimi con le varie isole, la presenza di ampie zone di verde e strutture importanti come quella della SSC Napoli, il nostro territorio dovrebbe rappresentare uno dei punti focali del turismo campano. Dov’è il porto turistico di cui si e tanto parlato? Cosa fanno gli enti assegnati al risanamento e alla riqualificazione del territorio? Queste sono le cause della continua emigrazione delle migliori risorse del territorio. Spero che questa riflessione attiri l’attenzione delle persone competenti e sensibili. Spero che in un futuro non lontano, noi ragazzi possiamo porci obbiettivi che, al giorno d’oggi, risultano impossibili. oscar cimmino

Condanna della Corte di Strasburgo, emergenza tumori, complicata solidarietà interistituzionale. E' duro riaccendere speranza, rispetto e senso civico in Campania. Ci hanno provato gli studenti del Laboratorio di Comunicazione ambientale del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che giovedì 19 gennaio alle ore 12.00 hanno presentato presso la Sala Villani dell'Ateneo cinque progetti di marketing ecologico. Si tratta di 5 idee-intervento no profit facilmente realizzabili, finanziabili a costi contenuti e strutturate secondo la metodologia dell'evento-intervento Albero Vagabondo®. Indirizzati alla tutela e difesa delle risorse ambientali, in un'ottica di riduzione degli sprechi. I progetti, di proprietà dei singoli gruppi di lavoro, intercambiabili operativamente in base alle necessità, saranno disponibili agli enti ed organizzazioni interes-

sate tramite il sito www.alberovagabondo.it, nella sezione marketing ecologico.

ca, gli studenti condividono esperienza lavorative con progettualità dedicate come quella sull'ambiente e territorio in cui i giovani hanno misurato l'elettromagnetismo e le onde sonore nelle città di tutto il litorale ed alto casertano, progetto che verrà ulteriormente esteso per l'annualità in corso.. Eliom Romano

«I lavori presentati - spiega Virginiano Spiniello, docente del laboratorio di Comunicazione ambientale e marketing ecologico - hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione e sfatare i luoghi comuni riguardo l'indifferenza dei Campani alle proprie condizioni di salute. Si conta di aumentare la partecipazione attiva e concreta dei più grandi al fine di mostrare ai più piccoli che, unendo le forze, si possono migliorare le condizioni in cui si vive. Infatti il pay off della locandina è "Uniamo i nostri poteri" e il visual rappresenta cinque "supereroi" che rappresentano i cinque progetti e invitano alla riflessione e a mantenere viva la speranza di cambiamento e miglioramento». In ordine di fattibilità e in base all'impegno dimostrato, i progetti che sono stati presentati sono: La Fortezza delle Tartarughe (Castelvolturno), Fatt' a Rota (Terra dei fuochi), I girasoli (Acerra), Mostra il tuo rifiuto (Napoli), PulezzammanCElla! (Reggia di Caserta)..riccardo ciccopiedi

Altro importante tassello arricchisce il panorama dell’associazionismo a Castel Volturno. Lo scorso 14 Gennaio è stata costituita l’Associazione Culturale e di Promozione Sociale denominata “Sviluppo per Castel Volturno”. L’Ente non ha finalità politiche, e si propone come finalità l’occupazione dei soci attraverso lo sviluppo economico delle risorse del territorio e la diffusione delle attività quali l’imprenditoria edile, l’artigianato, le attività turistiche ed altro, , come testualmente cita lo Statuto. L’Associazione nasce per volontà di Migliaccio Carmine, Cavuoto Giovanni, Carrino Salvatore, Iovine Giovanni e Barbuto Matteo, i soci fondatori. Gli stessi stanno già predisponendo un convegno inaugurale che vedrà la luce nei prossimi mesi. Nel frattempo gli stessi si stanno adoperando, attraverso la distribuzione dei moduli di adesione, ad allargare la base associativa. I promotori dell’iniziativa ci segnalano di aver già, nel recente passato, collaborato con la Parrocchia di Pinetamare per la realizzazione di alcune importanti iniziative. Officina Volturno ha incontrato i rappresentanti di Sviluppo per Castel Volturno lo scorso 17 Gennaio, ed in quella occasione uno dei ragazzi, Vincenzo Esposito, ha accettato di assumere il ruolo di referente interno della nostra associazione, in modo da coordinare eventuali iniziative da condurre insieme.

Oncologia pediatrica, ancora una volta la gende risponde "SI" L'associazione DiamoUnaMano lancia l'appello per l'acquisto di un misuratore di parametri vitali, migliaia le donazioni

Il Reparto di Oncologia Pediatrica della Seconda Università di Napoli ė un polo di eccellenza per il Sud Italia. Proprio qui abbiamo la fortuna di avere tra i migliori specialisti oncologici della nazione. La struttura peró non rispecchia quanto di buono fanno medici ed infermieri giorno per giorno: il Servizio Sanitario Nazionale (o chi per esso) non pensa di investire su un reparto così delicato. Accade quindi che il Primario del Reparto debba chiedere aiuto a qualche associazione di volontariato: serve un "misuratore di parametri vitali". Costo 3.100€. DiamoUnaMano, presente in reparto 4 giorni a settimana e con un'esperienza di quasi 10 anni,

risponde alla richiesta di aiuto. Il 3 gennaio pubblica su internet un annuncio di raccolta fondi per comprare lo strumento. Si chiede alla gente di raccogliere la metà dell'importo, il resto verrà versato da D1M. Il progetto ė ambizioso, soprattutto se si pensa che in questo periodo la parola sulla bocca di tutti è «crisi economica». In una sola settimana il sito di D1M viene travolto da donazioni, tanto da superare l'intero importo da raccogliere! Per una buona volta la GENTE ė stata protagonista di un progetto semplice, concreto e di vitale importanza. Non capita molto spesso di partecipare ad una raccolta fondi in cui TUTTO quello che entra, scrupolosamente monitorato

raffaele quadrano

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e visibile a TUTTI, serve a costruire un vero e proprio miracolo di solidarietà. Questa bella storia non finisce qui, ma alle 11 di sabato 21 gennaio, nell'Aula Magna del Reparto Pediatrico in via S. Maria delle Dame, nei pressi di P.zza Miraglia a Napoli: tutte le persone che hanno partecipato alla raccolta sono state invitate da D1M a presenziaIl rilevatore acquistato con le donazioni re alla consegna dello strumento, tutte a condividere una raccolta fondi servita a salvare piccoli mocciosi che più che mai. hanno il sacrosanto diritto di diventare grandi. dal nostro amico il geologo vittorio emanuele «Fatti, non solo parole !» ė il motto di D1M, ora iervolino


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Attualità

Lo scorso 15 dicembre varato il Piano d’azione per lo sviluppo ecosostenibile delle Tecnologie ambientali La parola d’ordine del Consiglio Europeo è stata: “Il momento è giusto”. Lo sviluppo sostenibile, in generale, è al centro degli obiettivi dell’Unione Europea ed è definibile come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere quelli delle generazioni future. Parte dal 2004 la sfida della commissione dell’UE e, finalmente, lo scorso 15 dicembre 2011 è stato dato atto ad un concreto Piano di Azione per lo sviluppo sostenibile delle Tecnologie Ambientali (ETAP). Il potenziale delle tecnologie disponibili per creare sinergie tra tutela dell’ambiente e la crescita economica è stato riconosciuto dal Consiglio europeo già dal 2003 e le tecnologie ambientali sono la chiave di tutto ciò, perché si tratta di tecnologie e processi capaci di ridurre l’inquinamento necessitando di consumi inferiori a quelli tradizionali e garantendo maggiore efficienza. I principi del Piano di Azione sono molteplici e possono così riassumersi: • applicare i criteri e le definizioni del Piano in maniera molto ampia in modo da abbracciare tutte le attività e i settori economici, soprattutto quelli più inquinanti alla fonte;

E’ il momento giusto

• rimuovere gli ostacoli burocratici in modo da garantire contemporaneamente la competitività e la crescita economica; • trasferire le conoscenze ai paesi in via di sviluppo e in forte crescita economica per evitare di commettere gli stessi “errori” del passato. Il Piano di Azione, quindi, mira a sfruttare il potenziale delle tecnologie per ridurre le pressioni sulle risorse naturali, per migliorare la qualità della vita dei cittadini europei e stimolare la crescita economica. Ponendo alla base del Piano di Azione tutte le consultazioni avviate in fase di preparazione, la Commissione ha individuato una serie di strategie e misure per rendere applicativi i principi appena enunciati: • serviranno notevoli investimenti in risorse umane; • bisognerà individuare prioritariamente le tecnologie ambientali potenzialmente importanti, ma attualmente sottoutilizzate; • bisognerà stabilire incentivi mirati ed efficaci a favore dell’introduzione della tutela ambientale anche attraverso le tecnologie più diffuse (ad esempio, oggi, il 75% della capacità mondiale di energia eolica installata è prodotto nell’Unione

europea); bisognerà creare delle connessioni con le cosiddette tecnologie trasversali, come ad esempio quelle dell’informazione e della comunicazione, le nanotecnologie e le biotecnologie; bisogna ridurre l’incertezza sui futuri sviluppi del mercato e incentivare le possibilità di investimento nel lungo termine.

Di seguito, inoltre, si descrivono sinteticamente le difficoltà già affrontate e che l’UE si è proposta di risolvere in tempi brevi: • vi è la necessità di ottimizzare l’uso dei differenti strumenti politici esistenti nei vari paesi dell’UE, dalla normativa di base sulle regole di mercato agli strumenti economici per incentivare le misure d’intervento; • è fondamentale definire la misura più

efficace ovvero una combinazione di misure per creare le condizioni favorevoli a chi sviluppa, acquista e utilizza le tecnologie ambientali; bisogna ridurre i tempi tra le decisioni e gli effetti, soprattutto per incentivare anche gli investimenti dei privati nel settore pubblico, ma garantendo un sempre crescente controllo delle autorità pubbliche. ing. angelo morlando

Alla riscoperta dell’artigianato, opportunità per tutti i giovani

Il nostro Paese, come il resto d’Europa e non solo, è in crisi. Ci si sta rendendo conto che non possiamo più sostenere uno stile di vita troppo consumistico, da un lato, e dall’altro fondato su una economia virtuale più che sul lavoro concreto e produttore di oggetti visibili. Proprio per questo si sta rivalutando una figura che nel tempo aveva perso gran parte del suo valore: l’artigiano.

L’artigianato è sempre stato nel nostro paese un settore molto importante: vogliamo ricordare ad esempio i vetrai di Murano? O i ricami fiorentini? Poi la possibilità di riprodurre oggetti artigianali con mezzi industriali, abbassandone i costi, ha messo in crisi chi opera in questo settore. Con il tempo molte conoscenze sono andate perdute perché non erano più interessanti per i giovani e la figura dell’apprendista di bottega si è persa. Ora, pian piano, si sta tornando alle origini. C’è un maggiore interesse per ciò che viene creato a mano, che si può personalizzare, che si può ricostruire. Non è necessario essere “artisti” per essere artigiani: basta imparare la tecnica e avere un minimo di predisposizione. Soprattutto i giovani potrebbero trarne dei vantaggi. Come? Sul nostro territorio, ad esempio, sono pochi i luoghi dove i ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, si possono incontrare e

fare attività di gruppo. Certo, ci sono le palestre e le Parrocchie. A queste, però, si potrebbero abbinare luoghi in cui insegnare loro ad esprimere la propria creatività accompagnandoli così in un percorso di conoscenza di arti ed attività manuali ormai quasi dimenticate aiutandoli a scoprire dentro di sé possibilità ed attitudini da che potrebbero tramutarsi in una vera professione. Proprio per avvicinare i giovani all’artigianato molte città, grandi e piccole, non perdono occasione per allestire mercatini o mostre e non solo nel periodo natalizio. Anche sul nostro territorio operano bravi artigiani che potrebbero essere coinvolti in simili manifestazioni. C’è tanto interesse da parte del pubblico per gli oggetti di manifattura artigianale. Perché non organizzare eventi o incontri mirati anche sul nostro territorio? loredana regina

regin.elle@alice.it

Balneazione 2011, la Regione certifica la nuova classificazione La campagna prelievi inizia il prossimo 1° Aprile, intanto ecco la catalogazione attuale

Sul Bollettino ufficiale della Regione Campania è stata pubblicata la classificazione della qualità delle acque di balneazione per il 2012, con l’individuazione delle acque balneabili e non. I riferimenti sono i seguenti: • Delibera della Giunta regionale n. 808 del 30 dicembre 2011: Allegato 1: elenco acque marine balneabili Allegato 2: elenco acque marine non balneabili La classificazione delle acque di balneazione viene effettuata in Campania sulla scorta del monitoraggio Arpac, che si svolge da inizio aprile a fine settembre di ogni anno. Per saperne di più: http://www.arpacampania.it

Punto prelievo

Enterococchi

E. Coli

Castel Volturno Misurato Limite legge Misurato Limite 72 213 500 Fiume Agnena 200 41 50 500 Lido Cristal 200 30 40 500 Pescopagano 200 40 41 500 Lido Baffone 200 30 50 500 Lido Padua 200 41 51 500 Lido Luise 200 10 10 500 200 Mille metri sx Volturno 20 10 500 200 Lido Bikini 41 10 500 Lido Costa Azzurra 200 41 10 500 Lido Scalzone 200 73 213 500 Villaggio Agricolo 200 428 9208 500 Lido Milanese 200 20 10 500 Pinetamare 200 20 10 500 Pinetamare km37,500 200 10 10 500 Pinetamare km38,500 200 20 10 500 Lido Le Ninfe 200 20 10 500 Lido Turistico 200 20 10 500 Lido Favorita 200 31 20 500 Lido Airone 200 30 10 500 Lido Patria 200 20 10 500 Lido Roma 200 30 20 500 Lido Azzurro 200 41 30 500 Lido Sibilia 200

Balneabile

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Punto prelievo

Enterococchi

E. Coli

Balneabile

Misurato Limite legge Misurato Limite Baia Domitia 63 121 500 Fiume Garigliano (S) 200 31 75 500 Lido La Foce (S) 200 52 41 500 Camping Intern (S) 200 41 52 500 Villaggio Svedese (S) 200 31 20 500 Domitia Palace (S) 200 20 31 500 Villaggio Giulivo (S) 200 31 41 500 200 Solemare (S) 41 30 500 200 Fontanavecchia (C) 31 41 500 Lido Cosida (C) 200 20 30 500 Lido La Vela (C) 200 63 85 500 Baia Felice (C) 200 52 373 500 San Limato (S) 200 20 30 500 Baia Azzurra (S) 200

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Mondragone Le Vagnole Treppete Sannino Fiumarelle Stella Maris Rose Rosse Fiume Savone Papele Stecolilli Villaggio Europa

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Prelievi e dati ufficiali arPa camPania aggiornati all’ultima rilevazione Pubblicata dall’agenzia (Prima settimana settembre 2011). le aree soggette ad art.7 non sono balneabili Per la Presenza di canali, fiumi o dati da verificare. dati sottolineati in tabella Per le aree fuori limite legale. legenda baia domizia: (c) = cellole; (s) = sessa aurunca


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SOGERI, la Regione risponde all’appello di Officina Volturno

La Campania rimpalla la competenza e la bonifica non parte mai La lettera girata a novembre 2011 da Officina Volturno a tutti gli enti preposti ha avuto un titolo chiaro e che, per il momento, è arrivato almeno al “cuore” della burocrazia regionale: “Discarica SOGERI - Appello per non morire”. La Regione Campania ha risposto con protocollo datato 30 dicembre 2011 e giunto alla nostra sede in data 3 gennaio 2012. Per la precisione ha risposto la Giunta Regionale della Campania – Area Generale di Coordinamento Ecologia, Tutela Ambientale, Disinquinamento e Protezione Civile nella persona del Coordinatore dell’Area, dott. Michele Palmieri. Sulla SOGERI abbiamo denunciato la mancanza di interventi di bonifica, e la missiva regionale ci aiuta a capirne di più. La Regione afferma che: • in merito, non è competente; • la discarica doveva essere messa in sicurezza (MISE) nel 2008 con l’intervento della Jacorossi Imprese S.p.A. , ma tale intervento è stato sospeso; • il Commissario Straordinario aveva finanziato il prelievo e lo smaltimento di percolato (mai eseguito); • l’Assessore all’Ambiente Regionale nel marzo 2011 ha manifestato l’impossibilità ad intervenire prendendo atto che anche il Commissario Straordinario non aveva più risorse e, pertanto, è stato interpellato il Ministero dell’Ambiente; • in aprile 2011 il Ministero ha deciso di eseguire la copertura della Discarica e ha dato incarico alla Sogesid (braccio tecnico del Ministero) di procedere alla Messa in Sicurezza Permanente dell’area; • il Ministero dell’Ambiente ha stanziato circa 100.000 euro per la rimozione e lo smaltimento del percolato. E’ opportuno aggiungere le nostre osservazioni: • risulta approvato un Piano di Caratterizzazione già dal 2002 che evidenzia la

completa contaminazione di tutte le falde limitrofe alla discarica; tutti gli interventi previsti in passato di Messa in Sicurezza non sono stati mai eseguiti. Infatti, ancora oggi, la discarica disperde il percolato in canali che lo scaricano direttamente nel vicino Canale Agnena e, quindi, a mare; gli interventi ipotizzati dal Ministero con la copertura della discarica con teli im-

permeabili (capping) sono assolutamente inutili, anche perché una copertura impermeabile esiste ancora, quindi, al massimo, sarebbe da ripristinare e non da rifare ex-novo; • le cifre finora stanziate sono assolutamente insufficienti. Cosa contestiamo alla burocrazia comunale, provinciale, regionale e nazionale? 1. Il ministero, fino ad ora, ha previsto

Appello per non morire, la lettera

Nel territorio di Castel Volturno è calata da tempo una Maledizione Ambientale. Oggi giorno si “scopre” qualcosa di nuovo e il nostro territorio contiene di tutto. Non essendo superstiziosi, sappiamo che per ogni causa esiste un effetto. La causa è una sola e si chiama ECOMAFIA AMBIENTALE. Il fenomeno è tutt’altro che finito, perché oggi si scoprono le violenze subite dal nostro territorio da oltre trent’anni. Le segnalazioni di pentiti (ex ecomafiosi) stanno permettendo di scovare anche i singoli sacchi, ma la devastazione di un’area così ampia è nota da tempo: la discarica SO.GE.RI. è nota dagli inizi degli anni ’70 e uno studio dettagliato, che ricostruisce tutti i fatti, è disponibile dal 2000. Ancora oggi, sotto gli occhi di tutti, il percolato è scaricato direttamente nel Canale Agnena senza alcun trattamento; le ecoballe di Taverna del Re sono sotto gli occhi di tutti dalla metà degli anni ’90. Il percolato ha per anni riempito canali di scolo ed è stato scaricato a mare. La diossina prodotta, ancora oggi, è un dato incontestabile. Il rischio a causa di un eventuale incendio è di carattere nazionale; con il sistema satellitare e di telerilevamento, l’Arma dei Carabinieri conosce tutte le anomalie termiche del territorio agro-aversano dal 2004.

Inoltre, sono numerose le campagne, anche diffuse, condotte con l’ausilio dei mezzi e del personale dell’ARPAC; tutti gli enti preposti, grazie al lavoro fatto dalla SELC per conto di Sviluppo Italia AP e del Commissariato di Governo per le Bonifiche, hanno a disposizione migliaia di dati dal 2008 per tutta l’area del Lago Patria e dei cosiddetti “Laghetti di Castel Volturno”; Gli impianti di depurazione (Foce Regi Lagni, Acerra, Marcianise, Orta di Atella) che scaricano nei Regi Lagni, e quindi a mare, ancora oggi sono ben lontani da funzionare nel rispetto delle leggi vigenti, sia per la linea liquami, sia per la linea fanghi; l’irrigazione dei campi con acque di falde inquinate, con le acque dei laghetti, con le acque dei Regi Lagni è visibile da chiunque attraversi in estate qualsiasi parte del territorio; i dati e i fatti ci sono, ma i provvedimenti con le relative soluzioni mancano. Pertanto, si chiede, a tutte le Istituzioni, l’istituzione di una rete di monitoraggio ambientale che tenga sotto controllo tutte le componenti: aria, acqua e terreno; l’istituzione del registro tumori; una campagna di verifica dello stato di salute di tutti i cittadini dell’agro-aversano; l’istituzione di un sistema di guardie ambientali; la recinzione di tutti canali di bonifica e l’installazione di una sistema di videosorveglianza; la bonifica del territorio.

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Un particolare della SOGERI

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una sola possibilità: incartare la SOGERI spendendo qualche decina di milioni di euro senza risolvere il problema! Non lo vogliamo questo regalo! La discarica deve essere bonificata, cioè tutto il materiale scaricato dagli

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anni Settanta ad oggi, con la complicità delle istituzioni, deve essere rimosso e portato via da Castel Volturno! Se non ci sono fondi si portasse la questione a livello europeo. tommaso morlando presidente officina volturno

Centrale del Garigliano, tra canale Youtube e tesi sul rischio nucleare E a Cellole la popolazione diserta il Consiglio comunale

sessa aurunca/cellole.

La Centrale nucleare del Garigliano, dopo qualche mese di sopore, ritorna a destare l’interesse, perlomeno giornalistico. Il primo avvenimento è stato celebrato sul finire del mese di dicembre nella litoranea Cellole, dove il Consiglio comunale doveva discutere sull’argomento e decidere la nomina di un eventuale esperto da consultare in materia. Doveva, ma non l’ha fatto. I consiglieri di maggioranza Carmine Rocco, Alessandro Paduano e Giovanni Grecola hanno disertato, per vari motivi, la discussione e, complice la minoranza che ha optato per l’abbandono dell’aula, sono mancati i numeri legali. Il 2011 si era chiuso in questa maniera e le letture dei vari atteggiamenti possono essere sicuramente tante. Fortunatamente il 2012 è partito meglio. La Sogin, infatti, ha deciso di varare un canale Youtube per rendere maggiormente parte-

cipe la popolazione delle varie attività svolte all’interno dei propri cancelli ed è possibile visionarlo all’indirizzo http://www.youtube. com/user/SoginChannel, un canale che si aggiunge al sito istituzionale della Societa per la Gestione degli impianti nucleari. Ulteriore buona notizia è l’attivismo di un gio-

vane locale. Questo ultimo sta realizzando una tesi sulla percezione del rischio nucleare tramite un sondaggio pubblicato su Facebook (oltre ad altre fonti) e diffuso ad una parte della popolazione locale. Buone notizie, dunque, in attesa che ne vengano altre. E.R.


La cronaca di una tragedia

Ciao "Peter"...

E’ un freddo pomeriggio di metà Dicembre, quando Pietro Moscato si allontana di casa per non farvi più ritorno. In sella al suo scooter, in quel giorno in prossimità del Natale, il ragazzo si avvia per una strada senza ritorno. Una vicenda che ha scosso profondamente tutta la comunità castellana. Eppure inizialmente la scomparsa di Pietro è stata quasi ignorata dai mass media. Sono i giorni in cui impazza sul video l’altra triste storia del ragazzo di Pescara. Il ragazzo castellano sembrava essere sparito due volte, dalla sua famiglia, e dall’interesse degli organi di stampa. In questo “silenzio assordante” assistiamo ad un prodigarsi encomiabile da parte degli uomini del Commissariato di Polizia di Castel Volturno. Passano i giorni, il Natale vola via, ma di Pietro no si sa nulla. Cominciano a circolare le voci più disparate circa frequentazioni poco raccomandabili del ragazzo. Voci di popolo, mezze verità, che rimbalzano sulle pagine di qualche quotidiano locale. Pochi giorni prima di Capodanno, il padre di Pietro, Natale Moscato, colto dalla disperazione, si rivolge alla nostra associazione per avere una mano. I ragazzi di Officina Volturno prontamente si attivano diffondendo la notizia a tutte le agenzie di stampa. Nel giro di poche ore Fabio Chiucconi del TG2 (grazie principalmente a Vincenzo Ammaliato) e Sandro Ruotolo di Servizio Pubblico, la nuova trasmissione di Michele Santoro, prendono contatti con Tommaso Morlando. Finalmente si accendono i riflettori sul dramma della famiglia Moscato. L’Italia, dunque, è informata che anche un’altra giovane vita, oltre Roberto Straccia, è scomparsa nel nulla. Le telecamere della RAI testimoniano la frustrazione di Natale Moscato, che invoca l’aiuto di tutti per avere qualche notizia utile al ritrovamento del figlio. La comunità castellana si stringe intorno al dolore di una famiglia devastata. Sono i primi giorni dell’anno, quando Officina Volturno insieme ad alcuni rappresentanti dell’Associazione Villaggi Globali, si recano da Padre Antonio Palazzo chiedendo il suo aiuto affinché un

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momento di preghiera porti un po’ di consolazione nel cuore dei genitori di Pietro. Il parroco di Pinetamare mostra da subito grandissima disponibilità ed organizza per il 3 Gennaio una supplica presso la Chiesa Madonna del Mare. Tantissimi giovani prendono parte alla messa. Una Chiesa gremita, che testimonia la volontà dei residenti locali di ritrovarsi uniti intorno ad un dramma che potrebbe colpire chiunque, in una terra dove troppo spesso si è dovuto assistere a tragedie indescrivibili. Dal pulpito Padre Antonio invoca l’intercessione di Dio affinché Pietro venga ritrovato. E così sarà. All’alba del 5 Gennaio, alcuni cacciatori avvistano qualcosa di strano che affiora dalle acque di un laghetto artificiale in località Mezzagni. Poche ore dopo i sommozzatori della Polizia di Stato confermano l'orrore che tutti temevano. Pietro è morto. Ucciso selvaggiamente. 7 coltellate hanno trapassato il suo giovane corpo. Legato con fil di ferro le mani e i piedi e gettato con un carico di inerti nelle acque gelide di uno dei tanti specchi di acqua dolce che il territorio cela alla vista dei passanti. Lì in un anfratto della natura, avvolto dai canneti della vegetazione locale, il giovane viene ritrovato. La commozione straripante diventa il filo che unisce idealmente tutti i cittadini di Castel Volturno. In quel momento non conta il “perché”. In quegli infiniti istanti durante i quali le membra trucidate di Pietro riemergono dalle acque torbide e salmastre, agli occhi degli avventori conta soltanto che una giovane vita, in una fredda sera di Dicembre, è stata spezzata in modo orribile dai suoi aguzzini. Il Dio invocato dal parroco, affinché concedesse ai genitori quanto meno la possibilità di sapere, sembra avere ascoltato la supplica. E loro, la mamma ed il papà di Pietro, nell’immenso dolore che li affligge, dopo circa un mese di domande senza risposta, hanno parlato di un miracolo. Adesso possono piangere il loro figlio…per quell’orribile destino che in qualche modo, forse, avevano già accettato dopo la sua scomparsa. Ciao "Peter.." fabio russo

Valerio Taglione: "riprendiamoci il territorio" «Innanzitutto, grazie per l’invito. Sono felice di stare, forse per la prima volta , e fuori dall’ambito di una scuola, con un gruppo tanto nutrito di giovani, è un fatto veramente eccezionale». Queste le parole con le quali Valerio Taglione, responsabile provinciale di Libera, esordisce nell'incontro organizzato con i giovani di Officina Volturno. Con voce gentile spiega il suo impegno: «Io non faccio niente di speciale, oltre a provare a mettere insieme, in questo territorio, le realtà positive. Lo stiamo facendo in un percorso che è cominciato il 19 Marzo del 1994, quando viene ucciso, dalla camorra, don Giuseppe Diana. Io lo conoscevo, era il mio educatore del gruppo di scout al quale facevo parte, un po’ come Tommaso con voi. Poi, una volta arrivato ad un’età in cui la distanza tra educatore ed educato si riduce, divenni anche io un educatore e, soprattutto, il mio rapporto con Don Giuseppe si evolse in un rapporto di amicizia, di stima, di frequentazione, di condivisione di ideali. Don Giuseppe trascrisse una sua “visione” su di un documento, sintetizzata, poi, in queste semplici parole: “Per amore del mio popolo, non tacerò"». «Con questo documento, reso pubblico nel Natale del 1991, volle provare a mettere al centro della propria vita la forza della parola. Opporsi, in qualche maniera a quello che era un momento particolare (parliamo della fine degli anni ottanta) in cui c’era una presenza molto più invasiva da parte della malavita. L’episodio chiave che ha fatto nascere questo ideale nella mente e nel cuore di don Diana, avvenne nel Luglio del 91, a San Cipriano, quando un proiettile vagante uccide Angelo Riccardo. In questi 20 anni abbiamo provato a costruire un percorso che avesse come riferimento don Giuseppe e come obiettivo la costruzione delle terre di Don Diana. Io ho avuto la fortuna di partecipare ad una di quelle poche esperienze associazionistiche presenti all’epoca. Quella che state vivendo voi è un’esperienza sensazionale, che troverete, in futuro, di fondamentale importanza nella vostra vita. Avevo capito che vivevo in un territorio in cui non c’era speranza, tanto è vero che si parla degli anni in cui chi aveva l’opportunità, cercava fortuna all’estero perché mancava sia il senso di appartenenza che la speranza, in quanto c’era la triste consapevolezza che queste erano terre di camorra. Grazie alla riunione di più persone

che, in passato, si sono poste l’obiettivo di dare ai cittadini del nostro territorio

di associazionismo è entrato in scena il “pacco alla camorra” che pochi mesi fa è stato presentato in parlamento. All’ interno ci si trovano i Paccheri di don Diana, caffè e tra un po’ ci sarà anche la mozzarella. Da notare le nominazioni dei prodotti “PACCHERI, PACCO” tutto per far capire in modo ironico che ora siamo noi ad attaccare loro, con l’ intento di riscattare e riprenderci il territorio. Stiamo cercando di far diventare le famose terre di Camorra in terre di don Diana, però la battaglia per ciò non deve essere fatta dai singoli ma deve essere una cosa collettiva. La camorra vive di simboli e noi stiamo cercando di smontarli. Ricordo che vent’ anni fa incontri di questo genere non sarebbero stati possibili, ora invece vedo una maggiore sensibilità anche da parte dei giovani e mi rendo conto che il progetto funziona. A Castel Volturno il problema principale è la politica, ma oltre a questo c’è un disinteresse da parte della popolazione, bisognerebbe creare

un nuovo senso di appartenenza, ora posso dire che non vivo più nelle terre di camorra, ma nelle terre di don Diana. Nel 96, libera diede luogo ad una raccolta di firme grazie alla quale nacque la legge 109 che da la possibilità del riuso sociale dei beni sequestrati dallo stato. Nel 2005 Libera, assieme al Comitato di don Diana, attraverso il riutilizzo delle terre confiscate alla camorra, da il via al progetto “Terre di Don Diana.” Dopo la dovuta bonifica, in queste terre, da tre anni a questa parte vengono migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia. La cosa I ragazzi di Officina Volturno con Valerio Taglione paradossale è che in tutta Europa sanno della nascita un tessuto sociale più forte. Ad esempio, adedella cooperativa delle Terre di don Diana ma, rire alle campagne anticamorra, non significa ciononostante, proprio dal comune di Castel mettere un semplice partecipo ad un evento su Volturno, e dagli uffici tecnici preposti, conti- Fb ma significa scendere in piazza e partecipanuiamo a riscontrare difficoltà nel ricevere le re proprio come fate voi giovani di Officina che autorizzazioni di agibilità. Questo, a dimostra- certamente sarete coinvolti nei percorsi futuri zione che siamo ancora nelle terre di Gomor- di Libera». ra, inoltre ancora oggi mi fermano per strada Poi, si è continuato ancora per qualche ora, chiedendomi: “Chi to fa fà?” (Chi te lo fa fare?). con interventi molto interessanti da parte dei cosa che sottolinea la mancanza di speranza ragazzi che avendo “rotto il ghiaccio” non voleda parte dei cittadini. Tutt 'ora mi arrivano ri- vano più fermarsi vista l'amabilità, competenza chieste da scuole del nord per spiegare il no- e determinazione di un personaggio veramenstro progetto o addirittura organizzare viaggi di te straordinario come Valerio. istruzione sulle nostre terre. Dopo vent’ anni vincenzo esposito

Via della Meccanica 23/25 - 36100 Vicenza (VI) Tel +39 0444 963453 http://www.nuoveenergie.com

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Uno sguardo nell’artista

Peppe Lanzetta è un nome che ho conosciuto circa nove anni fa quando il regista Stefano Amatucci mi diede da studiare il personaggio del romanzo da cui sarebbe nato il film. Comprai il libro, ne annusai le pagine e con ancora i colori della copertina impressi nella mente incomincia a divorarlo ma, una volta terminato mi accorsi che la storia aveva divorato me! Mi chiesi :”Come potrò mai fare per toccare le profondità di tale personaggio dilaniato e struggente. Ricreare la sua vitalità autodistruttiva. Come potrò mai capire le sue ragioni e incamerare la sua essenza dentro di me per interpretarlo “veramente”. Come potrò ricreare le sue necessità urgenti al punto da incarnarlo, lui così diverso da me in esperienze e fame?” Il personaggio si chiama Marco e il romanzo si chiamerà per sempre MESSICO NAPOLETANO. Gennaio 2012, ora ho conosciuto personalmente l’uomo in occasione della promozione del suo ultimo lavoro : inferNapoli . L’incontro è avvenuto prima telefoni-

Le proposte mensili dei ragazzi della classe 3B dell’ISIS di Castel Volturno.

Panna cotta ai frutti di bosco Ingredienti: Panna fresca, latte, zucchero, stecca di vaniglia, gelatina in fogli, salsa ai frutti di bosco. Procedimenti: Mettere la gelatina a bagno in acqua fredda, portare a 85°c il latte, con 140 gr di zucchero. Predisporre le stecche di vaniglia tagliate a metà nel senso della

co poi di persona nella riservata Casa del Bambino di Castel Volturno. Lui è un uomo d’impatto. Diretto e gentile. I suoi pensieri e gli aneddoti che spessissimo gli si affollano in mente li rende plateali divertendosi in prima persona nel raccontarli. Mi ha dato l’impressione di una persona spontanea e affabile . Non si reputa una grande firma anche se i suoi lavori sono numerosissimi e le sue collaborazioni cinematografiche vantano nomi come Tornatore, Piscicelli, Cavani, De Crescenzo, Loy, Martone, Asia Argento, Scimeca, Abel Ferrara. Ha ricevuto nel 2006 anche il premio Domenico Rea eppure a lui piace non perdere contatto con la sua terra, con le sue radici. Non si sente intellettuale e qualcosa nel suo sguardo furbo da l’impressione che a lui piaccia sfidarli a sciabolate di penna e sale. Il sale nelle ferite di chi è nato nella periferia. Il sale amaro di una bocca che non ha avuto modo di imparare subito le belle filastrocche e

lunghezza maggiore. Con la punta di coltello grattugiare la parte interna delle stecche e mettere il ricavato nel latte, i semi neri che ricaveremo daranno sapore al nostro preparato. Aggiungere al latte la gelatina ammorbidita e mescolare accuratamente, unire la panna e filtrare il composto. Versare il preparato negli stampini, prima procurati e mettere nel frigo per 3 ore, dopodiché staccare il budino dal bordo sformato, aggiungere la salsa e le decorazioni.

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“Dentro la Giustizia”

le rime ma di chi per necessità ha dovuto imparare prima a difendersi e a capire la vita, prima ancora di imparare a parlare perfettamente l’italiano. Peppe Lanzetta sembra un uomo rozzo ma nella sua corpulenza nasconde il fascino di tutte le sue creazioni, di tutti i suoi personaggi, che altro non sono che “corde” ; tutte le corde del suo strumento, da quelle tenui a quelle più aspre che lui fa suonare nella sua scrittura. Peppe Lanzetta: Un’altra voce della città che si fa ascoltare anche lontano! di antonio palmese

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FESTEGGIA IL 2012 ANCHE A LONDRA

Orgogliosi di voi

di pasquale corso

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Magi insieme ai ragazzi di Officina Volturno L’Associazione Culturale “Villaggi Globali”, in collaborazione con l’associazione antiracket “Mimmo Noviello” si fa promotrice di un evento culturale senza precedenti . Il dr. Raffaello Magi, magistrato presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere, è intervenuto, lo scorso 24 Gennaio, a Castel Volturno, presso la sala consiliare, per la presentazione del suo libro “Dentro la Giustizia”. Tra gli ospiti, presente anche Tano Grasso , il presidente della FAI ,e Vincenzo Ammaliato, che ha moderato l’incontro. In una sala gremita di gente, presenti la maggior parte delle associazioni locali, le forze dell’ordine e i ragazzi dell’ISIS che hanno posto alcuni quesiti direttamente al magistrato. La presentazione inizia con alcuni apprezzamenti fatti dal presidente Tano Grasso , il quale, descrivendo l’opera letteraria come un “degomorrizzazione di Gomorra”, fa notare l’assenza dell’enfasi descrittiva presente nell’opera di Saviano, ed apprezzandone il metodo educativo, definendo il libro come “un ottimo manuale di procedura penale per profani”. Unica critica, da parte di Grasso, è la presenza eccessiva all’interno dell’opera di vari omicidi, dando poca rilevanza alle dinamiche sociali che hanno accompagnato la vicenda. In seguito sono intervenuti i ragazzi dell’ISIS con i quesiti tipici dei giovani che vivono in questi territori: paura del futuro e abbandono della speranza riposta nelle istituzioni. Raffaello Magi ha ascoltato con attenzione le domande a lui poste, rispondendo con decisione e sicurezza. Durante la presen-

tazione lo stesso Magi ammette che la sua opera è ampiamente descrittiva e di carattere didattico rispetto al lavoro di Saviano, definendola come una sorta di vaccino ,anzi come uno strumento di ausilio per la magistratura, e quindi raccontando la sua storia in termini semplici ed educativi c’è la volontà di restituire una certa chiarezza e di far entrare le persone nel mondo della magistratura. Un mondo quasi incomprensibile visto da fuori, spesso interpretato in modo errato dalle persone che, senza porsi ulteriori domande, sono pronte a criticarlo, non sapendo che dietro a tali procedimenti c’è il duro lavoro di tecnici del diritto, disposte a sacrificare giornate intere per cercare quella che Magi definisce la verità giuridica e garantire la giusta sentenza. Dopo varie valutazioni sull’editoria moderna, definita “assai faziosa” considerando la difficoltà di trovare una redazione che non agisca a favore di qualcuno ,e brevi cenni storici sui rapporti tra Democrazia Cristiana e i Cutoliani, il magistrato si sofferma sulla realtà del territorio di Castel Volturno e sottolinea che il fallimento delle istituzioni non deve corrispondere al fallimento del popolo e dove fallisce il primo deve reagire il secondo. C’è’ bisogno anche di una sana collaborazione tra imprese locali e cittadini per aiutare la rinascita del territorio eliminando gradualmente il mal comune. L’incontro con Magi ha proiettato i cittadini all’interno del sistema giudiziario italiano guardando con gli occhi ciò che la mente poteva solo immaginare. vincenzo lo cascio


Cultura e Società

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Muse & Musei

Musicisti internazionali per valorizzare il nostro patrimonio artistico Le eccellenze della musica internazionale per la valorizzazione delle eccellenze storico-artistiche-architettoniche del territorio casertano. Questo in sintesi il senso della manifestazione «Muse e Musei. Racconto di arte, storia e fede in Terra Laboris» promossa dalla Provincia con il contributo dell’Unione europea e della Regione. Diciotto

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I Savoia e il massacro del Sud Un libro di Antonio Ciano che tutti dovrebbero leggere

per lo più chiese e musei diocesani, dove si esibiranno in concerti (ogni sabato dal 7 gennaio al 21 aprile, alle 19), il più delle volte, dialogando anche con importanti musicisti locali. Ogni serata avrà come «musa» importanti attrici italiane (da Caterine Spack, a Monica Guerritore, ad Amanda Sandrelli, a Caterina Vertova, a Vanessa Gravina, a Gaia de Laurentis) che leggeranno testi di Andrea De Silva. Direzione artistica: Jolanda Capriglione Produzione artistica: Casimiro Lieto. Regia: Alessandro Corrado. Direzione artistica e ripresa fotografica: Gino Spera (di Castel Volturno, a cui va il nostro plauso). A cura di G. Palmese M.Chunda

MeMus: nuovo spazio pubblico al Teatro San Carlo

musicisti di fama internazionale (dalla violoncellista Natal Gutman, al Borodin String quarter, al flautista James Galawai, Philharmonisches streichquintett Berlin, all’arpista Xavier De Maistre, ad Amedeo Minghi, solo per citarne alcuni) saranno i testimonial di altrettanti siti,

OCCASIONE: FITTASI NEGOZIO USO STUDIO PROFESSIONALE COMMERCIALE, COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO PIAZZA DELLE FESTE, VILLAGGIO COPPOLA CASTELVOLTURNO. PER INFORMAZIONI: 3315907602

MeMus è il nome del nuovo museo allestito presso il Teatro San Carlo nato dall’acronimo delle parole “Memoria” e “Musica”. ll nuovo spazio museale del Lirico di Napoli, situato presso il Palazzo Reale di Napoli in un locale di 600 mq adiacente il Teatro, è un centro polifunzionale dotato delle più moderne tecnologie. Strutturato su due livelli, ospita un’area espositiva di 300 mq, una galleria virtuale in 3D, una sala per eventi da 50 posti, un bookshop

I GIOVANI NELL’ IMPEGNO MISSIONARIO Continua incessante l’impegno della Chiesa di Napoli e del Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, soprattutto per i giovani. Il GIM (Giovani Impegno Missionario) è un cammino di formazione e spiritualità missionaria, aperto a tutti i giovani che vogliono spalancare gli orizzonti e dare concretezza alla loro fede tentando d’incarnarla

Un po’ di storia o, per essere buoni, un po’ di storiografia. E’ un modo per diffondere la certezza che il Risorgimento e l’Unità d’Italia non sono stati solo un periodo di ideali, d’amore e di concordia, ma anche di guerra, massacri e violenze. La storia la fanno i vincitori e, quindi, gli attuali libri di storia sono assolutamente inaccettabili. In oltre dieci anni, dal 1860 al 1871, si sono contati centinaia di migliaia di morti nell’ex Regno delle Due Sicilie (alcuni parlano di un milione). Interi paesi sono stati rasi al suolo e cittadini inermi sono stati brutalmente uccisi e massacrati senza motivo. Questi testi servono per iniziare un confronto costruttivo che, prima o poi, possa capire le tantissime difficoltà degli ultimi 150 anni e affrontare i dubbi per il prossimo futuro. A cura di Silvio e Fulvio Trocchia

nella loro Vita. La proposta GIM è rivolta a tutti i giovani dai 17 ai 30 anni sensibili all’ideale e all’impegno missionario ‘ad gentes’, e ai giovani in ricerca sincera di una personale scelta di vita, aiutandoli a prendere coscienza della propria realtà. Per saperne di più: www. chiesadinapoli.it

dove è possibile acquistare prodotti realizzati “ad hoc” dalla sartoria del Teatro, e un centro documentazione sulla prestigiosa storia del San Carlo con documenti e testimonianze multimediali consultabili tramite Ipad e condivisibili sulla rete internet attraverso email e social network. A cura di Mario Mazzella Per saperne di più: www.memus.org

PROTOCOLLO D’INTESA SUI GIOVANI A RISCHIO

Un protocollo d’intesa per la promozione d’interventi e attività finalizzati al sostegno educativo, alla formazione e all’inserimento lavorativo per i giovani ristretti e/o in uscita dagli istituti penali minorili e/o in area penale. A siglarlo, nei giorni scorsi, la Regione Campania e il Dipartimento della giustizia minorile Centro per la giustizia minorile per la Campania, che si propongono in tal modo di creare sinergie utili tra enti privati e istituzioni pubbliche che permettano d’intervenire,

hanno collaborato vincenzo 1vessella & sandra scialla

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in modo integrato e coordinato, sui bisogni delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e dei loro familiari attraverso lo sviluppo di percorsi d’inclusione sociale nonché sull’individuazione di opportunità lavorative. Tali finalità potranno essere realizzate attraverso percorsi personalizzati di orientamento, formazione, avviamento al lavoro, inserimentoreinserimento professionale, borse lavoro, al fine di ridurre il pericolo di recidiva dopo la fuoriuscita dal carcere. F.trapani


Cultura e Società

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Valorizzazione del patrimonio culturale e naturale: Best Practices dalla Francia Reputo che le strategie di protezione e valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico in Italia non siano all’altezza del paese considerato all’unanimità dai tecnici del settore e dal turismo culturale internazionale il “più bel museo a cielo aperto del mondo”. L’Italia con 47 siti Patrimonio Mondiale protetti dall’UNESCO sui 936 siti iscritti nella World Heritage List in tutto il pianeta, detiene anche questo primato, che garantisce l’eccellenza internazionale del nostro patrimonio, sebbene il numero dei turisti negli ultimi 30 anni non è aumentato significativamente, in considerazione del boom del turismo culturale di massa che è esploso in questo arco di tempo ovunque. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), l’Italia nel 1980 era la quarta nazione visitata al mondo con otto milioni di turisti in meno rispetto alla Francia, che deteneva e ancor oggi è leader per numero di visitatori stranieri. Dopo trent’anni, l’Italia si colloca al quinto posto e il divario per ricettività turistica con la Francia è divenuto di 40 milioni di visitatori. A mio avviso il più grande limite nella gestione del patrimonio in Italia è dovuto al fatto che i domini della protezione e valorizzazione sono esercitati da differenti enti istituzionali: il primo è affidato a livello regionale e provinciale alle soprintendenze, mentre il secondo è esercitato, alle stesse scale territoriali, rispettivamente all’assessorato regionale al turismo e agli enti provinciali per il turismo (EPT). Le collettività locali sono chiamate raramente in causa nei processi di planning e decisionali relativi alla gestione integrata del patrimonio. In Francia le cose funzionano diversamente e sicuramente molto meglio! Particolari statuti permettono di gestire i beni culturali e naturali attraverso strategie di management che prevedono sia le azioni di conservazione che di valorizzazione come due momenti indissociabili dello stesso processo a cui le collettività locali e i principali stakeholders del territorio sono invitati a partecipare attivamente. Pont du Gard è il primo sito antico visitato in Francia con un incasso

medio annuo di 134 milioni di euro, grazie anche alle politiche di tutela paesaggistica adottate. E’ gestito attraverso lo statuto di EPCC (Établissement Public de Coopération Culturelle), che consente ai diversi attori territoriali di sedere nel consiglio di amministrazione, mentre poteri speciali sono attribuiti al direttore generale del sito. Ciò consente, in breve, di sintetizzare al massimo le tempistiche burocratiche, di evitare la sovrapposizione di competenze e di avere un unico interlocutore che dialoga con le collettività locali. Stesso statuto per il sito francese di Bibracte. L’area archeologica, inserita nella lista dei monumenti storici e dei beni paesaggistici, include 950 ettari di foresta del Mont Beuvray. Grazie al volere del presidente francese François Mitterrand sono stati realizzati un museo, un centro archeologico europeo e una residenza universitaria che ospita gratuitamente ogni anno 10 equipe di ricercatori di altrettante università europee. Sempre nel campo della gestione del patrimonio, particolarmente interessante è il progetto relativo ai siti di Saint-Guihelm-le-Désert e Pont-du-Diable, Patrimonio Mondiale del percorso francese di SaintJacques-de-Compostelle e inseriti nel prestigioso network “Grandi Siti di Francia”. Grazie alla realizzazione di un punto di accoglienza a Pont-duDiable, le autorità locali sono riuscite a evitare gli effetti negativi del turismo di massa e ridistribuire i visitatori, attraverso percorsi paesaggistici, su un territorio più ampio della giurisdizione amministrativa. Ciò ha comportato lo sviluppo di economie locali, precedentemente inesistenti, legate al turismo. Con un po’ di intelligenza, capacità gestionale e competenza, potremmo fare molto meglio vista la qualità del nostro straordinario patrimonio. arch. alessandro ciambrone.

Presidente associazione albergatori e ri-

storatori del litorale domitio. Vice Presidente club unesco caserta

alessandro.ciambrone@gmail.com

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“Lentamente muore l’arte: chiude il museo Madre a Napoli”

“Si è fatta l’arte per dominare, per piangere, per pregare. Noi la stiamo facendo per vivere”: saliti due gradini ritroviamo sotto un’opera del Bianchi questa citazione di Brancusi. Siamo all’interno del museo Madre o meglio eravamo. Mai citazione è stata più azzeccata di quella del Brancusi per l’occasione della chiusura del museo di arte contemporanea. Questa frase (come del resto questo articolo) ci racconta, con il vezzo geniale di chi scrive cose immutabili nel tempo, delle opere affisse nel museo ormai desolato e buio ma anche dei trenta licenziamenti che hanno accompagnato la triste agonia di questo museo. Ricordo bene la prima volta che vi entrai. “Ad un passo da casa mia...” pensai salendo le scale eccitato dalla mia prima mostra contemporanea. Ne ero lusingato. “La Venere Nera” del Pistoletto, “la barra d’aria” di Penone ma anche “la Merda d’artista” e il suo concetto atemporale, erano queste le opere che mi tesero la mano in quella passerella d’emozioni. Uscendo mi chiesero di scrivere qualcosa sul museo apponendo una firma su un registro che sarebbe stata la prova di quanto e con quale spirito il cuore del madre doveva continuare a battere. Le testimonianze riportate sono

tutte tratte da quel librone: “se l’arte potesse resistere al tempo noi saremmo immortali” (Francesca e Claudia) e ancora “passando non avevo mai notato questo palazzo poi ci sono entrato e ho visto cose che non credevo potessero essermi così vicine” (Marco). Adesso mancano i fondi, ecco di quale morte deve morire l’arte in Italia e nello specifico a Napoli. Ecco che si presenta a noi il morbo incurabile del duemila artistico attraverso due lettere (della Pierreci e della Mondadori Electa che si occupano dell’indirizzamento dei fondi) arrivate il 12 e il 13 gennaio alla Fondazione Donnaregina le quali preannunciavano una morte per strangolamento. Ma la voce più forte sarà sempre quella di tutte le persone diffidenti verso quest’arte così “Strana” che poi hanno cambiato idea entrando in questo museo o di tutte quelle persone che non hanno cambiato le proprie idee su di essa ma che sono comunque state presenti. Per dirla alla Brancusi: “sia fatta l’arte per vivere”. gioVanni imPeratrice

Napoli, anno nuovo e nuovi successi Continua il cammino di Peppe Magliulo De Laurentis difende l’operato della società e non accetta critiche

Stringere la maglia e sentire l’orgoglio che trasuda. Tuffarsi nel passato per non dimenticare il punto di partenza. Vincere, l’unico mezzo per raggiungere i più grandi successi. I napoletani hanno sete di vittoria, arrivati ormai ad un punto di un progetto che richiede costanza nei risultati e nelle prestazioni. Quest’anno i numerosi punti persi in campionato fallano spesso l’entusiasmo dei tifosi, sempre carichi però di orgoglio. Affrettare i tempi è quel che di più dà fastidio al Presidente Aurelio De Laurentiis, adirato, e anche un po’ esagerato, che ha risposto alle critiche con parole dure e toccanti: “A Napoli non avete vinto un ca@@o. Sono venti anni che non state vivendo un periodo di protagonismo. C’è chi dice che questa

stagione è ormai buttata nel ce@@o. Ma chi si permette di dire certe idiozie...” Parole crude rivolte anche a Napoli città: “A Napoli non funziona un ca@@o. Qui c’è solo il calcio, e allora ringraziatemi.” Usare quel “voi”, freddo e distaccato, come se si stesse rivolgendo ad estranei, dimenticando che otto anni fa il presidente non aveva solo sposato un progetto chiamato “Napoli Soccer”, ma una città che sostiene la maglia azzurra, al di là del risultato. Si attendono le risposte

delle Curve. Intanto si apre una porta chiamata Coppa Italia che vede il Napoli qualificato in semifinale, pronto ad affrontare un Siena remissivo, dopo aver battuto un’ostica Inter, vendicandosi dell’eliminazione causata dai Fabio Corsaro nerazzurri lo scorso anno ai calci di rigore. Settimo in classifica, il campionato presenta una manciata di punti persi tra immaturità e sfortuna. Obiettivi difficili da centrare e serve solo un gran girone di ritorno per tagliare i traguardi prefissati a inizio anno. Lo scudetto è un’utopia, la qualificazione in Coppa dei Campioni è un sogno, l’Europa League è la visione più realistica. È da poco cominciata la nuova annata che deve rappresentare una stagione ricca di successi e soddisfazioni. Ancora in corsa anche per la Champions League, agli ottavi di finale con il Chelsea, l’orgoglio azzurro è pronto per essere esportato all’insegna della più blasonata competizione europea. Ma una brutta notizia rimbomba in casa Napoli: Mazzarri è stato squalificato per due giornate dall’Uefa dopo l’espulsione rimediata a Villareal, ma la società sta preparando un ricorso d’urgenza per ridurre la sanzione. Metà stagione da giocare, che può riservare ancora emozioni e grandi successi. Perché infondo vincere è ciò che ti iscrive nella storia. fabio corsaro

corsarofabio@gmail.com Segui Fabio su www.informareonline.com

Dal Pakistan con tanta passione e... poesia

MANI SUL TERREMOTO In edicola l’ultimo libro di Pietro Funaro

Il dott. Pietro Funaro è un giornalista professionista, direttore responsabile della rivista scientifica “Arpacampania Ambiente” e Commissario del Corecom della Regione Campania. Dopo il recente “Maria de Unterrichter e i servizi sociali in Italia”, quest’ulteriore contributo di Pietro Funaro servirà a fare luce su un periodo storico italiano la cui verità è stata innegabilmente nascosta. Preferiamo citare direttamente l’autore: «Il nostro — come disse Sciascia — è un paese senza memoria e verità, e io per questo cerco di non dimenticare». E per non dimenticare, questo libro ha ripercorso un po’ di storia di ciò che è stata la cosiddetta Prima Repubblica in Italia e in Campania. Focalizzando l’attenzione sulla tragedia che colpì la nostra regione quel 23 novembre del 1980, si racconta il dramma e la conseguente ricostruzione, facendo parlare i protagonisti dell’epoca, enunciandone le scelte e il loro perché, illustrando le posizioni dei partiti, fotografandone le opzioni adottate e le motivazioni poste alla base delle stesse. Per ricordare ai giovani cosa è stato e come

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si è sviluppato un periodo storico di cui hanno poche e, spesso, distorte informazioni manipolate dalla cultura imperante in gran parte asservita al potere dei nuovi padroni. Questo lavoro vuole essere un contributo a fare chiarezza, non ha pretesa di essere la verità assoluta, non intende indirizzare ma ricordare, informare, aiutare a capire in special modo coloro che dovranno costruire la società di domani. Per saperne di più: segui su Facebook il gruppo “MANI SUL TERREMOTO” dott. Pietro funaro

Continua l’impegno di Giuseppe “Peppe” Magliulo, da tanti anni amico di Informare, a Peshawar, in Pakistan, come ingegnere per il Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR - www.icrc.org). Peppe, con altri tecnici, si occupa delle ristrutturazioni, manutenzioni e nuove costruzioni ovvero di un po’ di tutto, perché si è sempre in emergenza massima. Dalla foto inviata si evincono i progressi della missione. Il 28 dicembre scorso, Peppe ci ha inviato una poesia che pubblichiamo qui di seguito integralmente: E le mie mani portano via, portano pietre e pane, sabbia e un po’ d’amarezza. o cuore ferito, infranto, un po’ assopito da una lacrima, o un momento. Sono triste , ma non affranto, sono in ginocchio , o piede cattivo, alzati oso, o non oso passeggiare per un prato senza speranza. o piede cattivo alzati ora , o momento. Cosi barcollando si cade in un fosso, o per lo più si ama per sempre. Oggi ti ho visto tra gli occhi di due bambini, eri nascosto e senza mano. O dio dei piccoli, dio degli ultimi perdonami per quello che sono. O dio perdonami per questi chiodi improvvisi. Così la vita , il giorno, va via e la sera le stelle portano pace e luce alla notte. Per saperne di più: www. pepprom.com la redazione


Medicina, Salute e Benessere

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INFORMARE

Odontoiatria, come svolgere la professione

Salve amici, eccoci al nostro terzo appuntamento. Abbiamo parlato delle abitudini di vita corrette in relazione al nostro organo “bocca”, successivamente penso di avervi dato dei riferimenti utili a valutare uno studio odontoiatrico , dal punto di vista strutturale, e vi ho indicato quale potrebbe essere l’approccio corretto da parte del professionista. Alla luce di quanto esposto vi invito sempre a verificare che, chi vi visita abbia bene in vista le sue “credenziali” a poter operare in quell’ambiente, la laurea in medicina o in odontoiatria, e l’autorizzazione all’esercizio rilasciata dal Sindaco. Dopo la visita e dopo il piano di trattamento e prima di qualsiasi terapia, deve esserci sempre sottoposto un preventivo di spesa per iscritto su carta intestata ed in duplice copia, e se abbiamo qualche perplessità, possiamo chiedere tutti i chiarimenti del caso. Oggi,

con le nuove disposizioni in termini di tracciabilità dei pagamenti, ricordate che qualsiasi spesa al di sopra dei € 999 deve avvenire in maniera tracciabile, quindi con assegno o con carta di credito, questo anche se il pagamento avviene in maniera diluita nel tempo. Pertanto se decidiamo di sottoporci alle cure, ma vogliamo diluire nel tempo i pagamenti ,è possibile farsi finanziare così da affrontare i costi in maniera programmata. Spesso siamo disponibili a fare dei finanziamenti per l’acquisto di una vacanza o di un’automobile , mentre siamo meno abituati a questo tipo di attività finanziaria per la nostra salute, anche se è ben più razionale investire sulla propria salute che in attività gradevoli ma certamente non indispensabili come il benessere fisico. Restando in tema di costi, mi sembra corretto oltre che utile, farvi conoscere i costi che un giovane odontoiatra deve affrontare, così che possiate comprendere il costo della prestazione odontoiatrica. Dopo cinque anni di studio e sacrifici per raggiungere la sospirata laurea ha difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro poiché l’attività libero professionale impone onerosi costi di avviamento e di esercizio. L’iter,in genere, prevede che il giovane laureato, dopo aver trovato un appartamento, che risponda ai complessi requisiti previsti dalle normative vigenti, la prima cosa che deve fare è accertarsi che questo sia accatastato come studio professionale. La seconda fase prevede l’ adeguamento dello stesso alle

Festa grande a “Villa Mary” A cura della dott.ssa Maria Pia Raimondi

Ho scelto, questo mese, di voler dedicare uno spazio ad una categoria di persone troppo spesso dimenticata: gli anziani. Le case albergo sono delle realtà che pochi conoscono veramente da vicino, se non chi ci lavora e chi ne ha esperienza diretta. In questo caso parliamo di Villa Mary, casa albergo per anziani, situata nel territorio di Castelvolturno, dove io lavoro unitamente ad un’equipe professionale e personale assistenziale che, con coraggio e devozione, si dedicano alla cura di persone che troppo spesso non hanno che loro. Qui anche noi ci dedichiamo con cura alla riabilitazione degli anziani con l’obiettivo di migliorare la qualità della loro vita. La foto trae proprio un momento di giovialità vissuto tutti insieme, dove oltre che a salutarci e darci gli auguri delle appena passate feste, abbiamo festeggiato il 98

compleanno di una nostra ospite. Gli anziani è vero che sono come bambini, a volte sono molto egocentrici ed esigenti, ma a volte si accontentano veramente di poco ed un loro sorriso spesso ci basta per ricevere quella gratificazione necessaria a continuare un lavoro che richiede coraggio, impegno competenza ma soprattutto umanità. Saluto tutti i lettori e vi aspetto al prossimo numero. Per chi volesse approfondire o contattarmi privatamente lo può fare al 320/5595377 oppure via mail: mpraimondi@libero.it

vigenti normative in tema di impianto elettrico, di via di fuga, di tipo di pavimentazione , di illuminazione ed areazione, e questo significa che se l’appartamento è perfetto, comunque lo deve ristrutturare . La terza fase prevede l’acquisto delle attrezzature con almeno una poltrona odontoiatrica , una sala per la sterilizzazione, un’area dedicata all’attesa dei pazienti, una all’amministrazione, un radiografico, uno strumentario chirurgico adeguato e di buona qualità, oltre ad aria condizionata, tende, poltrone e quant’altro sia minimamente necessario per il decoro del professionista. I costi per ristrutturazione ed attrezzature sono certamente congrui, così il professionista è pronto per curare il paziente, ma manca ancora tutta la fase autorizzativa con produzione di documenti e tanto altro. Dando per assunto tutto ciò ,il giovane laureato ha bisogno di una assistente alla poltrona, volendo gestire in prima persona tutto il resto . Naturalmente deve avere chi provvede allo pulizia degli ambienti ,che non rientra nei compiti dell’assistente, deve avere un contratto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che in uno studio sono speciali, deve avere allo stesso modo un contratto per lo smaltimento dei liquidi radiologici, deve avere un esperto qualificato per la verifica del radiografico che annualmente controlla lo stesso e rileva se ci siano dispersioni, deve avere un contratto per la verifica di tutte le apparecchiature medicali elettriche , deve avere un contratto per la verifica

Rubrica a cura del dr. Carmelo Pulella

biennale dell’impianto elettrico , deve avere un contratto di manutenzione specifico per le attrezzature come la poltrona odontoiarica , l’autoclave e tante altre. La sommatoria di tutti questi costi e di altri che le normative richiedono, determinano il costo orario della prestazione odontoiatrica. Ritengo che sia sufficiente la valutazione dei costi su riportati, per comprendere perché

le prestazioni odontoiatriche, a differenza di tante altre specialità, pretendendo attrezzature così costose non sia ipotizzabile immaginare costi “sociali”. Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere presso lo studio sito al Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel Volturno Tel: 081 5094848, e-mail: cpulella@libero.it dr. carmelo pulella

Dona il sangue e il midollo osseo E’ necessaria una premessa a questo argomento: donate solo presso gli Ospedali! E’ possibile donare il sangue presso il presidio ospedaliero “San Paolo”, chiamando al numero: 081 5709711 – 081 2547932 – 081 2547872 – 081 2547873. E’ gratuito e indolore. Si pensi che una persona possiede circa 5,5 litri di sangue… Una donazione di 450cc.. è ben poca cosa… Non te ne accorgerai nemmeno. Donare sangue o plasma è facile e sicuro. Basterà bere qualche bicchiere d’acqua in più per tornare alle tue occupazioni con tranquillità. Inoltre al momento della donazione il proprio sangue viene sottoposto a controlli accurati, per cui donare il sangue è anche garanzia di salute! Siamo la nazione occidentale in cui si dona meno e in Campania si dona meno che nel resto d’Italia. Un approfondimento per il midollo osseo. La verifica della donabilità

e l’inserimento nell’archivio nazionale è semplicissimo e dura solo pochi minuti. E’ equivalente ad un prelievo. L’archivio nazionale è reso disponibile a tutte le strutture del mondo. I casi di compatibilità sono difficilissimi, ma si può salvare una vita. Non vale la pena? In Campania, a causa di pochi donatori, si può essere inseriti nell’archivio fino ai 40 anni e si resta in archivio fino ai 55. Se si è compatibili si viene richiamati e si fanno ulteriori verifiche. Solo dopo questa verifica si può donare il midollo osseo. Si può donare una sola volta. Io ho fatto il prelievo al Secondo Policlino a Napoli. La responsabile è la Dott.ssa Casentini. Per informazioni e chiarimenti: 0817462531. Per saperne di più visitate anche il sito: www.diamounamano.it C’è nè da leggere e da vedere... giancarlo palmese

Le vitamine

Alcune notizie sulle sostanze organiche indispensabili al nostro organismo

Le vitamine sono sostanze organiche, assunte con gli alimenti, indispensabili al nostro organismo. Esse sono incluse tra i micronutrienti che devono essere assunti con la dieta quotidianamente, poiché non vengono sintetizzati dall’organismo umano. In base alla loro solubilità si distinguono e classificano in vitamine liposolubili, cioè solubili nei grassi (le vitamine A, D, E, K); vitamine idrosolubili, cioè solubili in acqua (le vitamine del gruppo B, vitamina C). L’assunzione di vitamine deve essere costante nel tempo. Il fabbisogno vitaminico varia a seconda dello stato fisiologico e/o patologico dell’individuo, età e sesso, ma anche in gravidanza e durante l’allattamento, per esempio, è necessario aumentarne l’assunzione. Vi sono molte malattie associate alla carenza di vitamine come pellagra, beriberi, rachitismo che sono un problema importante nei paesi sottosviluppati sia per la malnutrizione sia per alcuni tabù alimentari che possono sussistere presso alcune popolazioni. Altri tipi di problemi

invece, sono quelli che sussistono nei paesi sviluppati dovuti più che altro a ipervitaminosi determinate da integrazioni eccessive e da ipo/avitaminosi dovute a diete sbilanciate e ipercaloriche o all’assunzione di vitamine in compresse; a causa di entrambe le cose si può presentare un eccesso di determinate vitamine, spesso le liposolubili, e una diminuzione di quelle idrosolubili. Le vitamine idrosolubili vengono eliminate rapidamente con le urine per cui difficilmente si accumulano ma quelle liposolubili, al contrario, vengono

immagazzinate nel tessuto adiposo, per cui un loro eccesso viene smaltito più lentamente, con la possibilità di fenomeni di tossicità. Per questo motivo si sconsiglia di ricorrere ad assunzioni vitaminiche con dosaggi elevati e continuati rispetto a quelli ottimali. Continua l’infinito dubbio: vitamine naturali o sintetiche? Da una parte, molti esperti sostengono la netta superiorità delle vitamine contenute naturalmente nei cibi rispetto a quelle sintetiche delle pillole; dall’altra, l’alimentazione di oggi è povera di micronutrienti per i processi di raffinazione e di conservazione cui vengono sottoposti i cibi, per cui gli integratori e i cibi arricchiti sono la risposta più semplice alle carenze alimentari tipiche della nostra società. Se prendete integratori, seguite sempre le indicazioni e non esagerate mai con le dosi. dr.ssa giuseppina traettino, biologo nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione, e-mail: pinatraettino@ email.it

- tel.: 3383489750

I commercianti di Piazza Vittorio Emanuele I commercianti deldi Centro Storico Piazza

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Utilità, Segnalazioni e Diritto

INFORMARE

IL DESIGN COME L’UNIVERSO

Una chiacchierata “costruttiva” con il prof. Salvatore Cozzolino G r a z i e all’incontro o d i e r n o con il Prof. Cozzolino, ordinario della facoltà di Architettura di Aversa e presidente dell’ADI Campania, ho avuto la possibilità di avere un breve confronto attraverso il quale mi è stato illustrato il mondo del Design e di come nascono i “percorsi” che poi porteranno alla finalizzazione di un prodotto. Un confronto costruttivo e cordiale, estremamente utile per un giovane diplomato come me che ha molti dubbi sulla carriera universitaria da intraprendere. La mia sintesi del confronto, riportata di seguito, inizia dalla consapevolezza che un giovane che si vuole affacciare al vasto mondo del Design deve anzitutto avere delle basi solide e, quindi, costruirsi con il tempo una formazione completa attraverso un corso triennale di base e successivamente cercando di aggiungere dei “tasselli” attraverso delle

Viale Gramsci 19 Napoli antoniettamorlando@hotmail.com tel. 08119578427

specializzazioni, in modo da arricchire il proprio bagaglio formativo. Durante tutto il percorso, poi, sarebbe bello ed anche importante fare molta esperienza pratica e diretta, partecipando a manifestazioni, convegni, iniziare ad essere molto propositivo in modo da condividere le idee con altre persone e cercando di avere le prime proprie concezioni, anche se inizialmente banali, confrontandole con gli altri e migliorandole, se necessario. Il Design è anche la concezione di un prodotto che deve essere in grado di soddisfare le esigenze del consumatore, cercando di porre attenzione ad ogni minimo particolare il quale, in molti casi, risulta essere l’arma vincente affinché quel prodotto sia utile, innovativo e funzionale. Questo è un mondo molto vasto ed abbraccia numerosi settori come le calzature, le auto, l’abbigliamento e così via... Alla base c’è tutto uno studio approfondito su quelli che sono gli aspetti non solo estetici, ma sopratutto tecnici. L’opera del designer sta nel “concepire” un prodotto, studiarlo e imbastire un progetto tenendo sempre a mente quelle che sono le esigenze del consumatore che

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando Riceve solo per appuntamento presso Tecno Office - Pinetamare

Il pacchetto liberalizzazioni: Il pacchetto liberalizzazioni ha ottenuto il via libera. Le novità: via ogni tipo di limite per l’avvio di una nuova impresa, quindi niente limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti d’assenso della Pa; nasce il Tribunale per le imprese: è previsto che le sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale sono sostituite da sezioni specializzate in materia di impresa. I medicinali di fascia C con ricetta non saranno più in vendita fuori dalla farmacia se le Regioni non si metteranno in regola con l’apertura di nuovi esercizi, uno ogni 3 mila abitanti. Stop ai contrassegni Rc auto, la bozza del decreto prevede la sostituzione, entro 6 mesi degli attuali contrassegni cartacei con sistemi elettronici o telematici. Tariffe professionali: abrogate le minime e le massime. Inoltre, tutti i professionisti devono concordare in forma scritta con il cliente il preventivo per la prestazione richiesta. L’inottemperanza costituisce deontologicamente illecito disciplinare. Aumenta il numero dei notai: il 30 giugno di ogni anno tra 2012 e 2014 sarà bandito un concorso pubblico per la nomina di 500 notai. Niente liberalizzazione, invece, per saldi e promozioni. Le Regioni mantengono i poteri nella pianificazione e nella programmazione territoriale. Non è ancora chiaro cosa succederà alle licenze dei taxi. La norma è cambiata ancora. Le false fatture mediche rendono infedele la dichiarazione: Esporre in dichiarazione delle false fatture mediche per ottenere la detrazione IRPEF del 19% non costituisce evasione fiscale ma dichiarazione infedele. E’ quanto recita la sentenza n. 2168/11 della terza sezione penale della Corte di cassazione. Il caso parte da una serie di frodi fiscali commesse da un contribuente che esponeva in dichiarazione fatture mediche false apparentemente emesse da cliniche private. Il Tribunale di Napoli aveva riconosciuto a carico del cittadino il reato di infedele dichiarazione e non di evasione fiscale, e questo perché le fatture non avevano alcun valore probatorio dal momento che non erano mai state emesse. La Cassazione ha ritenuto applicabile l’art. 4 del Dl 74/2000 che prevede proprio la pena di dichiarazione infedele, perché nel caso era presente la fattispecie di falsità ideologica in quanto i documenti si riferivano a operazioni inesistenti, ed anche materiale poiché le strutture sanitarie che avrebbero emesso la documentazione erano del tutto sconosciute.

rappresenta uno dei componenti principali per la realizzazione di una concezione alla quale lavorano un gruppo di persone ben qualificate; infatti, spesso, ci si ritrova a lavorare in gruppo ed ognuno ha un ruolo ben specifico atto alla produzione dell’oggetto finale. La comunicazione, infine, è un altro elemento fondamentale perché, per avere una buona risposta da parte dei consumatori, bisogna anche studiare una presentazione adeguata, con arricchimenti musicali e/o scenografici. Alla fine del confronto, ho scoperto che il Design è qualcosa di meraviglioso, in grado di poter dare l’opportunità di esprimersi ed esternare le proprie emozioni attraverso anche una semplice fotografia che racchiude sensazioni che possono essere condivise con il prossimo. Ringraziando il prof. Cozzolino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.html Se avete domande e curioSità da proporre al prof. Salvatore cozzolino Scrivete a: salvatore.cozzolino@unina2.it

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Il Diritto:

certificati e imposte di

bollo: un po’ di chiarezza

Molti cittadini si sono lamentati del fatto che alcune Pubbliche Amministrazioni, in particolar modo gli uffici comunali, hanno cominciato, a partire dal 1 Gennaio 2012, a richiedere il versamento di una marca da bollo per alcuni certificati – stato di famiglia e certificato di residenza soprattutto – che in precedenza erano sempre rilasciati in carta libera. Ciò si è verificato in virtù delle modifiche apportate al DPR 445/2000 dall’art. 15 della Legge 183/2012, la quale prevede appunto che “(…) Le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide e utilizzabili autore: avv fabio russo solo nei rapporti tra privati. Nei e-mail: avv.fabiorusso1975@libero.it rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i TEL.: 3476595190 gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47.(…)”. In altre parole, la normativa introdotta dall’articolo 15 stabilisce che l’imposta di bollo, per intenderci la marca da € 14,62 oltre i diritti di segreteria (€ 0,52), sono dovuti per i certificati attestanti stati e qualità (stato di famiglia, certificato di residenza, atto di notorietà) soltanto ove questi debbano essere presentati a soggetti privati, per esempio aziende o ditte per fini lavorativi. Se, invece, queste informazioni devono essere comunicate alle pubbliche amministrazioni oppure ai privati gestori di pubblici servizi (aziende di somministrazione acqua, luce, gas) non è più dovuto richiedere i relativi certificati in quanto tali informazioni sono già in possesso della P. A. L’interessato, quindi, potrà sostituire, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000, i relativi certificati con dichiarazioni sostitutive, senza, pertanto, pagare alcun bollo. Sarà poi la PA interessata a dover accertare la veridicità delle informazioni attraverso le banche dati di cui già ella dispone. Ebbene, contrariamente a ciò che la cittadinanza ha percepito, tale modifica normativa credo che abbia l’intento di agevolare gli utenti e , soprattutto, farli risparmiare. Difatti, la maggior parte delle volte tali certificati vengono richiesti per essere presentati ad altre Pubbliche Amministrazioni, oppure presso gli uffici di società esercenti pubblici servizi. A partire dal 2012, invece, i cittadini potranno semplicemente autocertificare tali qualità, stati o fatti personali, senza dover richiedere il certificato al comune, e senza, pertanto, esborsare soldi. Diversamente, se tali stati o qualità dovranno essere comunicati a soggetti privati, sarà necessario richiedere i certificati necessari pagando l’imposta di bollo. Credo che la nuova norma abbia il merito di richiamare l’utenza ad un utilizzo maggiore delle autocertificazioni, da anni in vigore, ma utilizzate poco, anche per un cattiva informazione da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

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di carmine colurcio

L’uso della voce al telefono Un elemento d e l l a comunicazione è il linguaggio non verbale ossia l’insieme degli atteggiamenti c h e accompagnano le parole. Ci Alfonso Falanga riferiamo a gestualità, postura, prossemica, mimica, uso dello sguardo. Tutto ciò viene a mancare nella comunicazione telefonica il cui contenuto è accompagnato inevitabilmente solo dalla voce, elemento para-verbale. L’assenza di tutti gli altri elementi non verbali evita che, durante la comunicazione, ci si possa distrarre nell’interpretazione, a volte azzardata, del significato dell’espressione facciale dell’interlocutore o di un suo gesto o di un suo movimento della mano. Così come non si è impegnati nella gestione del proprio linguaggio corporeo. D’altro canto, però, mancano indicazioni su come il nostro

interlocutore stia reagendo a quel che diciamo e, per quel che riguarda noi, non disponiamo delle modalità espressive che possono rendere più chiaro il contenuto delle nostre parole. Solo la voce sostiene i nostri contenuti e ci aiuta a capire come chi sta dall’altra parte del filo stia “vivendo” la comunicazione. Se la voce, perciò, assume una certa rilevanza in un normale dialogo, diventa elemento essenziale quando si è impegnati in una comunicazione telefonica di lavoro dove sono essenziali due elementi: la definizione chiara degli obiettivi della telefonata e la postura. Il primo aspetto è più agevolmente realizzabile quando siamo noi a telefonare. In tal caso è

bene elaborare uno script dove definiamo, pur se a grandi linee, i contenuti per poi poterci concentrarci sulla gestione della voce. Fattore essenziale è la postura: l’atteggiamento corporeo influenza, infatti, le nostre tonalità. A tale proposito, perciò, è altamente sconsigliabile quell’abitudine ormai molto diffusa e cioè parlare di lavoro al telefono facendo altro (camminare, guidare, fare jogging, leggere le mail, stare su facebook, ecc). Oltre a deconcentrarsi, i nostri cambi di tono possono trasmettere all’interlocutore che quel di cui stiamo parlando, in fondo, per noi non è così importante. e-mail: info@comunicascolto.com alfonso falanga

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LA CARTELLA ESATTORIALE NON VA RECAPITATA PER POSTA Una sentenza della Commissione Tributaria chiarisce chi sono i soggetti autorizzati alla notifica

È di pochi giorni fa la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Milano n. 76/26/11 che ha dichiarato giuridicamente inesistente una tassa di € 9.000,00 contenuta in una cartella esattoriale C. Ponticiello consegnata da un dipendente Equitalia all’ufficio postale. Il risultato di questa sentenza, decisamente importante alla luce della portata

dirompente della stessa, è che la cartella praticamente viene azzerata ed è come se non fosse mai stata notificata. L’invalidità deriva non dalla modalità di consegna della cartella al destinatario, ma dalla qualifica rivestita dal soggetto che la spedisce: infatti i giudici tributari hanno applicato – finalmente, perché di solito non lo si faceva – l’art. 26 D.p.r. 602/73 sulle notifiche delle cartelle esattoriali, che possono essere recapitate dagli ufficiali della riscossione o altri soggetti autorizzati oppure dai messi comunali o agenti municipali previa convenzione con il Comune. Come si vede, nessuna autorizzazione ai dipendenti Equitalia, che non rientrano nelle categorie “autorizzate”. La conseguenza di quanto sopra è che, in

caso di consegna attraverso raccomandata depositata all’ufficio postale da un dipendente Equitalia, la consegna è inesistente e le tasse o multe in essa contenute, non producono effetto nei confronti del destinatario, ed il più delle volte vanno in prescrizione – quindi non possono essere più chieste – in quanto, come noto, tasse e multe arrivano sempre sul filo del rasoio dei cinque anni , e saltando la consegna per posta fatta dal concessionario, molto probabilmente non ci sarebbe più il tempo per recapitarle di nuovo nei termini. È bene precisare però, che si tratta di una sentenza di merito, cioè non è una pronuncia della Corte di Cassazione la quale sarebbe questa sì più vincolante per gli altri giudici: quindi può accadere che ci

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siano sentenze di segno contrario o che questa stessa sentenza della Commissione Tributaria di Milano venga annullata dalla Cassazione. Ciò precisato, si ritiene comunque fondamentale questa pronuncia tributaria (altri precedenti : CTP di Parma n. 40/01/10, CTR di Roma n. 82/21/09, GDP di Campi Salentina n. 559/10) perché crea un importantissimo punto fermo da cui partire se ci si vede travolti – come purtroppo capita spesso – da una valanga di richieste di pagamento per disparate voci di tributo e soprattutto interessi salati. avv . tributarista carlo ponticiello tel: 0813356649 e-mail: carlo.ponticiello@libero.it


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