Informare Gennaio 2014

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Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno”

Anno 9° - Numero 129 - GENNAIO 2014

ZIONE DISTRIBU A GRATUIT Messa in sicurezza e bonifica dell’area So.Ge.Ri. > > > pag. 2

Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti > > > pag.3

Castel Volturno fa “un pacco alla camorra” > > > pag. 4

Napoli capitale dei diritti > > > pag. 4

Avere ventidue anni e perdere la fiducia in se stessi > > > pag. 9

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AMBIENTE E TERRITORIO

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Messa in sicurezza e bonifica dell’ area So.Ge.Ri. Rendiconto aggiornato delle attività di caratterizzazione

L’approvazione del progetto definitivo della messa in sicurezza di emergenza è un passo fondamentale per il recupero dell’area So.Ge.Ri. per i seguenti motivi: - è stata prevista, a seguito di nostre osservazioni, la rimozione di tutti i rifiuti di apparecchiature elettroniche ed elettriche (stimate in centinaia di tonnellate) - sarà rifatta completamente la recinzione e sarà attivato un piano di monitoraggio su tutte le componenti ambientali - con il capping (copertura dell’area tale da renderla impermeabile) si eviterà che dopo piogge intense, le acque si infiltrino

nell’ammasso di rifiuti e continuino a produrre percolato - sarà completata la caratterizzazione di tutta l’area a seguito della quale sapremo effettivamente cosa è stato sepolto e come sarà possibile proseguire con le bonifiche. La nostra “guerra civica” sulla So.Ge.Ri. è giunta solo alla prima vittoriosa battaglia. Con il capping non si produrrà più percolato che, attualmente, va nei canali di raccolta e direttamente nel Canale Agnena, cioè a mare. La caratterizzazione, con perforazioni profonde dentro tutto l’ammasso, ci dirà cosa è stato scaricato negli ultimi 40 anni. Senza caratterizzazione è impossibile programmare la bonifica, perché senza sapere che tipi di rifiuti sono stati scaricati non è possibile fare una stima economica. Per la completa bonifica dell’area, da una stima di massima, è possibile ipotizzare una cifra vicina ai 300 milioni di euro. Su questo punto continueremo la nostra battaglia, perché le istituzioni vogliono procedere con una messa in sicurezza per-

manente, cioè realizzare una serie di barriere profonde tutto intorno all’area per evitare che il percolato si diffonda ancora, ma l’intenzione è lasciare tutto l’ammasso nel posto in cui già si trova. Noi vogliamo la bonifica di tutta l’area, compresa la verifica dello stato della vicina discarica Bortolotto. Noi vogliamo, inoltre, una videosorveglianza dell’area e, in merito, a breve potremo forse aggiungere un’altra piccola vittoria grazie alla collaborazione tra Sogesid e Provincia di Caserta. In conclusione, il nostro pensiero, da anni immutato è il seguente: LA MERDA DELLA SO.GE.RI. NON LA VOGLIAMO PIU’ A CASTEL VOLTURNO E L’AREA DEVE ESSERE BONIFICATA ! Questo concetto è stato ribadito dall’ing. Angelo Morlando, sia nel convegno del 29 novembre alla provincia di Caserta, sia nella Conferenza dei Servizi del 9 dicembre negli uffici della Regione Campania. Restiamo disponibili per rispondere ad ulteriori domande inviandole a: angelo.morlando@libero.it

Terre di mare... Terre d’amare... Gruppi di Azione Costiera applicano i Piani di Sviluppo

Un pò di poesia, ogni tanto non fa male, anche perché l’iniziativa che vi raccontiamo è veramente interessante. Tutto è nato con una società consortile che si chiama “GAC - TERRE DI MARE”. L’acronimo GAC sta per Gruppo di Azione Costiera (che dà il senso anche dell’operatività dell’iniziativa) ed è composto da soggetti pubblici e privati rappresentativi del settore della pesca e dell’acquacoltura. Siamo nella vicina e stupenda Puglia, nelle province di Bari, Barletta, Andria e Trani e nei comuni di Molfetta, Bisceglie e Giovinazzo. Più di qualcosa è stato già realizzato, perché il GAC ha già attuato tante iniziative previste nel Piano di Sviluppo Costiero (PSC). Gli obiettivi possono sintetizzarsi nel rafforzare la competitività, incentivare l’ecoturismo, promuovere la diversificazione delle attività di pesca, sostenere le infrastrutture, tutelare l’ambiente, promuovere la cooperazione. Il Piano ha favorito la valorizzazione del prodotto anche nei settori della prima commercializzazione, intervenendo nella riduzione del numero dei passaggi della filiera, tutelando, sia il reddito dei pescatori, sia le diverse esigenze dei consumatori. Ha agito nei processi produttivi incentivando metodi per la trasformazione e la

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conservazione a bordo del pescato, al fine di ottenere il prodotto ittico già pronto per essere commercializzato e distribuito nei vari canali commerciali; è stato possibile, infine, incentivare anche la presenza femminile, soprattutto in quelle posizioni lavorative meno gravose ed eventualmente svolte a terra. a cura di angelo morlando fonte: ArpaCampania

COMUNICATO UFFICIALE

Si è tenuta il 9 dicembre 2013, presso la Regione Campania - UOD - Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Caserta, la Conferenza dei Servizi per l’approvazione della progettazione definitiva della messa in sicurezza della discarica So.Ge.Ri. Alla presenza della dott.ssa Norma Naim, dirigente del settore regionale, erano presenti l’ing. Brugiotti e l’ing. Cicerone in rappresentanza della Sogesid S.p.a. (società tecnica del Ministero dell’Ambiente) l’ing. Spasiano e il dott. Del Muto in rappresentanza della provincia di Caserta, l’ing. Angelo Morlando in rappresentanza dell’Associazione Culturale Officina Volturno. Non era presente alcun rappresentante del Comune di Castel Volturno, ma, grazie anche

RISERVA NATURALE

“FOCE VOLTURNO-COSTA LICOLA-LAGO FALCIANO”

Non tutti sono a conoscenza dell’esistenza di una Riserva Naturale Regionale che “abbraccia” tutta l’area costiera compresa tra il lago di Falciano e la zona di Licola. Ebbene, da questo numero Informare metterà in luce attraverso questo spazio, quelle che sono le caratteristiche e le problematiche inerenti questa poco conosciuta ma bellissima Riserva Naturale, di cui il suo Presidente, il Dott. Alessio Usai, Naturalista, si occupa personalmente curandone ogni dettaglio, dagli aspetti più squisitamente tecnico-scientifici, fino al rapporto con le persone che quotidianamente vivono e interagiscono con l’Area Naturale Protetta in questione. L’Ente Riserve Regionali “Foce Volturno- Costa Licola- Lago Falciano”, fu istituito con Legge Regionale nel 2003, e si può suddividere in 3 aree distinte ma collegate, che comprendono i Comuni di Castel Volturno, Giugliano e Mondragone. La porzione inclusa nel Comune di Castel Volturno è molto variegata: le sabbie cos-

L’acquacoltura sempre più sostenibile La Commissione Europea ha recentemente pubblicato una comunicazione dal titolo: “Orientamenti strategici per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura” in quanto, da una stima recente, la produzione del settore ammonta a oltre 1 milione di tonnellate all’anno per un fatturato superiore ai 3 miliardi di euro. La produzione europea è pari a circa il 2% della produzione mondiale. E’ importante sapere che il 10% dei prodotti ittici consumati in Europa proviene dall’acquacoltura, il 25% dalle attività di pesca e il 65% da importazioni da paesi terzi. Questi dati hanno fornito ottimi spunti per impostare le strategie per il futuro, soprattutto, perché la riduzione della produzione delle attività da pesca in

alle sollecitazioni dell’Associazione Officina Volturno, dell’ing. Arturo Villano e dell’arch. Alessandro Ciambrone, la struttura commissariale si è pronunciata con nota del 04.12.2013 esprimendo parere favorevole, pertanto, tutti gli enti preposti si sono espressi dando finalmente via libera alla messa in sicurezza dell’area Sogeri. In tempi brevissimi sarà pubblicata la determina regionale, in seguito alla quale la Sogesid potrà esperire il bando di gara, speriamo già a metà gennaio, in modo da iniziare i lavori entro l’estate 2014 e concluderli entro dicembre 2015. L’impegno di tanti anni trova finalmente i primi riscontri. A breve avremo ulteriori elementi sui cronoprogrammi di tutte le altre attività di bonifica in corso sull’intero territorio casertano in modo da poter rispondere ad un numero di cittadini sempre più ampio. ing. Angelo Morlando Consulta degli Esperti dell’Associazione Officina Volturno

Europa è stata compensata proprio dalla produzione attraverso acquacoltura. Un altro dato utile è che ad ogni aumento di un punto percentuale del consumo da acquacoltura corrispondono circa 3/4 mila nuovi posti di lavoro. Sono reali le possibilità che tali posti di lavoro possano divenire a tempo pieno e indeterminato. Sono state delineate anche una serie di misure e azioni che consistono nell’individuare le migliori pratiche per ridurre i tempi di rilascio delle licenze e promuovere un approccio integrato all’attività riducendo nel contempo al minimo l’impatto sull’ambiente e sulle altre attività economiche. a cura di angelo morlando fonte: ArpaCampania

tiere si alternano a vaste zone di pineta che ospitano tanti tipi di vegetazione tipicamente mediterranee. La parte più conosciuta di quest’area è senza dubbio l’Oasi dei Variconi, zona a protezione speciale situata alla sinistra della foce del Volturno, già individuata nel 1985 dal WWF come Riserva Naturale di valore internazionale, e inclusa nel 2006 nei siti protetti dalla Convenzione di Ramsar, relativa alle zone umide d’importanza internazionale, specie come habitat di uccelli acquatici. Questi ultimi fanno tappa ai Variconi, unico sito favorevole alla loro sosta, in determinati periodi dell’anno, nel loro lungo viaggio dall’Africa al Nord Europa e viceversa: questi transiti rendono la zona un paradiso per i “birdwachers”(nel 2005 sono stati creati appositi percorsi di birdwatching con corridoi e capanni per gli avvistamenti), e la “patria” degli ornitologi campani. “I Variconi” sono sicuramente la parte di più elevato profilo naturalistico dell’intera Riserva, ma sapere che sono inclusi appunto in un composito Ente Naturale dispiegato su tutto il litorale Domitio è fondamentale. La Riserva Naturale Regionale, opportunamente considerata e valorizzata, potrebbe rappresentare il volano per uno sviluppo qualitativo della vita dell’intero litorale, il centro propulsore di un riscatto per il territorio, che attraverso le sue peculiari risorse biologiche e naturali potrebbe meritatamente rinascere sotto tutti gli aspetti. valeria vitale

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SPECIALE AMBIENTE E SALUTE

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Riabilitazione delle tartarughe marine Linee guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione ai fini della riabilitazione

E’ stato pubblicato da poco il manuale n° 89 dell’ISPRA (Direzione per la Protezione della Natura e del Mare - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) e siamo stati immediatamente attratti dalla stupenda copertina riportante una bellissima tartaruga marina. Un lavoro complesso e completo al quale ha partecipato anche la dott.ssa Flegra Bentivegna della “nostra” Stazione Zoologica Anton

Dohrn. Sette capitoli e tre allegati per complessive 72 pagine da leggere con grandissima intensità. Il primo capitolo è introduttivo, mentre il secondo capitolo è dedicato ai “Riferimenti normativi (internazionali e nazionali) inerenti alle tartarughe marine presenti nei mari italiani” ed è un ottimo riepilogo di tutte le norme vigenti. Il terzo capitolo è dedicato allo “Stato attuale delle Specie” dl qule si evince che fondamentalmente le due specie presenti e più diffuse sono la tartaruga comune [Caretta caretta (Linnaeus, 1758)] e la tartaruga verde [Chelonia mydas (Linnaeus, 1758)]. Una terza specie [Dermochelys coriacea (Vandelli, 1761)] viene sporadicamente avvistata, mentre esistono rare segnalazioni di tartaruga embricata [Eretmochelys imbricata (Linnaeus, 1766)] e di tartaruga di kemp [Lepidochelys kempii (Garman, 1880)]. La tartaruga comune, Caretta caretta, è la specie di tartaruga marina più abbondante del Mediterraneo e l’unica che si riproduce abitualmente lungo le coste italiane, anche sulle coste campane e laziali. La frequente ricattura di femmine nidificanti e il ritrovamento di individui adulti indicano il mare Adriatico come un’importante area di alimentazione e svernamento per indivi-

dui giovani e adulti in fase neritica. Infine recenti studi ecologici e di biotelemetria hanno identificato significativi siti di alimentazione anche nel Tirreno Meridionale e nello Ionio. Il quarto capitolo, sicuramente il più interessante per i cittadini, è inerente alle “Norme comportamentali in caso di recupero e manipolazione delle tartarughe marine” di cui ne riportiamo una sintesi operativa:

Recupero dei sedimenti portuali Sintesi di due anni di lavori

Rinvenimento di esemplari vivi o morti Ogni segnalazione relativa al ritrovamento di uno o più esemplari di tartaruga marina deve essere comunicata all’Autorità Marittima competente per territorio, oppure a quella più vicina (per l’elenco e i riferimenti dei vari comandi periferici della CCPP, consultare il sito: http://www. guardiacostiera.it/organizzazione/strutturaperiferica.cfm). La detenzione temporanea di tartarughe marine, catturate accidentalmente, da parte di pescatori, non è considerata reato qualora questi abbiano notificato la cattura accidentale e la detenzione dell’esemplare alla CCPP competente per territorio, collaborando con la stessa e/o purché siano in contatto e collaborino, in tutte le fasi della manipolazione con il gruppo di ricerca/ centro di recupero tartarughe locale. Il quinto capitolo è dedicato alla “Definizione e ai requisiti che devono possedere i Centri di recupero”, mentre il sesto capitolo è dedicato ai “Protocolli operativi” e sono molto più tecnici e specifici per i centri operativi. Buona lettura... angelo morlando fonte magazine arpacampania

E’ un progetto che andrebbe approfondito e analizzato da tutte le autorità portuali italiane, in quanto è possibile verificarne i risultati dopo due anni di lavoro. Il luogo è il porto di Ravenna, il progetto europeo si chiama LIFE “SEDIPORTSIL”: Progetto di recupero di SEDImenti derivanti dal dragaggio PORTuale e produzione di SILicio. Il report finale è avvenuto da pochi mesi e il report di tutte le attività è scaricabile dal sito internet (disponibile anche in italiano). L’obiettivo principale è molto importante e andrebbe riportare in tutte le attività: “Dobbiamo sempre valutare se i rifiuti si possono trasformare in risorse riutilizzabili” Dai dati in possesso di SEDNET (Sediment European Network) il totale dei sedimenti dragati

in Europa raggiunge i 200 milioni di metri cubi ogni anno. Questo materiale è generalmente trasferito direttamente in grandi discariche e le relative acque contaminate condotte in impianti di depurazione, con tutte le problematiche ed i rischi ambientali associati alla gestione dei rifiuti, soprattutto nelle fasi di trasporto. “È evidente che la sostenibilità di questo processo dovrebbe essere migliorata”. Gli studi e le ricerche condotti, quindi, hanno avuto lo scopo principale di stabilire se dai sedimenti portuali è possibile, attraverso diversi processi, estrarre materiale riutilizzabile. Gli esiti positivi sono la base di un nuovo sviluppo delle aree portuali che dovranno prevedere la realizzazione di impianti a larga scala, fornendo risposte e soluzioni, anche in campo ambientale, all’accumulo dei sedimenti di dragaggio. Il progetto e gli interventi eseguiti dimostrano l’efficienza di consolidate tecnologie di trattamento attraverso un ciclo integrato da applicare ai sedimenti e alle acque a seguito delle attività di dragaggio. Il progetto, inoltre, indaga l’uso di sedimenti di dragaggio come materia prima per l’estrazione di leghe di silicio. angelo morlando fonte magazine arpacampania

Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti

La gestione dei rifiuti costituisce un problema ambientale di grande portata che impone l’elaborazione di una politica globale e coerente, a partire da quelle in materia di prevenzione, fino alla rivalutazione del rifiuto come “risorsa‐opportunità”, conformemente alla declinazione fissata nella gerarchia europea delle priorità nella gestione dei rifiuti. È alla luce di questa considerazione che l’Assessorato all’ecologia tutela dell’ambiente, programmazione e gestione dei rifiuti, tutela delle acque della Regione Campania si è mosso per garantire il massimo impegno possibile nella definizione di una politica di pianificazione strategica in materia di rifiuti realizzando il Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti. La redazione del piano è stata curata dal Gruppo di Lavoro composto da personale dell’Area Generale di Coordinamento 21 Programmazione e Gestione dei Rifiuti in collaborazione con i funzionari dell’AGC 05, dell’AGC 06, dell’AGC 10, dell’Autorità Ambientale Regionale, dell’ARPAC e dai delegati delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno. Il Piano si articola in due parti.

Nella prima si introduce alle politiche di prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, specificando i concetti di riduzione e riutilizzo dei rifiuti e ragionando sugli impatti sociali ed ambientali delle politiche di prevenzione dei rifiuti. Questo documento, nelle intenzioni dei suoi autori, deve dare attuazione alle prescrizioni contenute nel dettato normativo comunitario e nazionale, che mira a coniugare i principi di sostenibilità ambientale, efficienza nell’uso delle risorse e opportunità economiche, tracciando le linee di un modello di crescita economica intelligente che valorizzi il capitale naturale, faccia buon uso delle risorse e minimizzi gli sprechi. Il miglioramento delle condizioni economiche, si legge nell’introduzione, le evoluzioni del progresso industriale, l’incremento della popolazione e le abitudini al consumo “usa e getta” stanno contribuendo a determinare un aumento generalizzato della quantità dei rifiuti prodotti che, frequentemente, finiscono per dare luogo a situazioni di emergenza legate alle difficoltà di smaltimento. È evidente che tali emergenze non possono essere affrontate solo tramite una gestione più efficiente ed un maggiore tasso di riciclo, quanto piuttosto all’interno di una strategia integrata di sviluppo sostenibile che abbia, tra le sue priorità, la riduzione dello sfruttamento delle risorse, il minore consumo di energia e la minimizzazione delle emissioni, intervenendo sulla progettazione dei prodotti, sui cicli di produzione, sulla promozione di consumi sostenibili e sul cambiamento degli stili di vita. Si richiama anche il fondamentale concetto di riutilizzo, secondo l’interpretazione della direttiva europea 2008/98/CE sui rifiuti introduce, da intendersi come “qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che non sono rifiuti, vengono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti”. Le strategie per il riutilizzo intervengono affinchè i beni già presenti nel sistema vengano in qualche modo recuperati e/o riconvertiti in materie prime utili.

È una lotta ai rifiuti vista in un’ottica ex post, quasi sempre di medio periodo. Un focus interessante riguarda anche il capitolo in cui si evidenziano gli stili di vita che la società odierna impone, che secondo i tecnici che hanno elaborato il Piano non sono più adeguati alla capacità di gestire i rifiuti senza porre a repentaglio l’ambiente circostante e la qualità della vita dell’uomo stesso, la tutela del territorio e la salute dei cittadini. Accanto ad una precisa e rigorosa pianificazione e programmazione di tutte le fasi necessarie alla buona gestione del sistema integrato dei rifiuti (raccolta differenziata, impianti di trattamento, riutilizzo, recupero e smaltimento) è necessario porre in atto azioni di prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Analizzare gli stili di vita è molto significativo nella definizione delle strategie di minimizzazione dei rifiuti. Bisogna, pertanto, respingere la filosofia dell’“usa e getta”. Tale cambiamento di mentalità, però, richiede una presa di coscienza ed una reale consapevolezza delle responsabilità dei singoli, che si concretizzi in un cambiamento pratico dei comportamenti quotidiani, sia in termini di riduzione della produzione dei rifiuti, sia in termini di raccolta e conferimento differenziato degli stessi. La famiglia e la scuola sono i luoghi privilegiati per veicolare un’importante ed incisiva azione educativa. Nella dissertazione si valorizza, dunque, il consumare in modo critico. Il gruppo di lavoro ha poi individuato i riferimenti normativi in materia di prevenzione dei rifiuti, a livello locale e nazionale, procedendo ad un’Indagine conoscitiva sulla produzione dei rifiuti urbani per frazione merceologica e compiendo analisi delle buone pratiche in materia di riduzione e riutilizzo dei rifiuti La seconda parte del piano contempla illustra la strategia generale di prevenzione focalizzando l’attenzione sulle priorità strategiche della politica regionale di prevenzione dei rifiuti, e illustra le Azioni attraverso le quali il Piano dovrebbe articolarsi, nonchè i risultati attesi. a cura di fabio russo

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Centro Studi Officina Volturno

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CASTEL VOLTURNO FA "UN PACCO ALLA CAMORRA”

Foto di gruppo delle Associazioni

Presso l’Aula Consiliare del Comune di Castel Volturno, ha avuto luogo la presentazione di “Facciamo un Pacco alla Camorra”, iniziativa di N.C.O., cioè Nuovo Commercio Organizzato, progetto che vede impegnate numerose associazioni, imprese, cooperative sociali. La manifestazione, calorosamente sentita dalla cittadinanza, è stata un successo reso possibile dalle Associazioni presenti sul territorio e alla partecipazione di figure altamente istituzionali e professionali, quale migliore espressione della società civile. L’introduzione è di Vincenzo Ammaliato, giornalista de “Il Mattino”, che modera i vari interventi. Accanto a lui, Fabio Corsaro e la dott.ssa Marcella Panetta, di Informare, e in rappresentanza delle associazioni l’Architetto Alessandro Ciambrone. «Questa è una giornata molto importante e per prima cosa ringrazio

Officina Volturno per averla promossa - esordisce Ammaliato- le Associazioni del territorio sono presenti e unite per le giuste battaglie e le giuste cause come quella per cui siamo qui oggi». Alessandro Ciambrone prosegue quindi ponendo l’attenzione su quanto, negli ultimi anni, il livello di consapevolezza delle persone sulla necessità di stare tutti uniti per contrastare la camorra sia cresciuto: «Basta che ognuno faccia il proprio e lo faccia bene» afferma l’architetto. Segue il breve intervento dell’Assessore all’Ambiente della Provincia di Caserta Paolo Bidello, che afferma che la Provincia c’è e non molla, e che invita le Istituzioni all’autocritica e a lavorare meglio, affinché “si possa dare uno schiaffo in faccia alla camorra”, oltre a farle il “pacco”. Una tra le personalità più attese alla Presentazione è stata la nota giornalista de “Il Mattino” attualmente parlamentare PD e membro della Commissione Antimafia, la Dott. ssa Rosaria Capacchione, che afferma: «Sono molto felice di essere qui oggi, questo pacco è una grande espressione di legalità. Vorrei che, magari l’anno prossimo, trovassimo questi pacchi nei supermercati, in quanto i prodotti che con-

tengono sono di qualità, e di certo più persone lo compreranno, maggiori saranno le possibilità di ridurne il costo… Mi auguro che le mafie siano al più presto definitivamente estromesse dalla nostra vita». Segue un altro momento di forte coinvolgimento per i presenti in sala, con un discorso tenuto dal giovane Fabio Corsaro, che comunica lo stato d’animo e la voglia di riscatto e di futuro che pervade i giovani del territorio: «Bisogna avere il coraggio di denunciare le illegalità. Noi giovani vogliamo credere in quello che facciamo, e rimanere qui… continueremo a combattere con entusiasmo per un futuro migliore, perché non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta». A darne ulteriore testimonianza anche il Dott. Alessio Usai, Presidente dell’Ente Riserve Regionali “Foce Volturno-Costa Licola-Lago Falciano”, un professionista che si impegna ogni giorno con serietà e dedizione per tutelare un’Oasi Naturale bellissima: «Sono onorato di essere qui - comincia Usai- questo territorio ha bisogno di acquisire consapevolezza di ciò che ha, e stiamo facendo passi avanti in tal senso. Laddove c’è ignoranza e non consapevolezza ecco che troviamo una pineta devastata… stiamo cercando di sbloccare una situazione ferma da 20 anni, con le Istituzioni ma soprattutto con tante persone che hanno preso coscienza del valore del loro territorio». Da segnalare la presenza di una delegazione delle Scuole del territorio rappresentate dal Prof. Alfonso Caprio, e di due

“NAPOLI CAPITALE DEI DIRITTI” Da Scampia a Buenos Aires passando per la Cina

Diritto è prepotenza, prepotenza è forza brutale. Dalla sala giunta del Palazzo San Giacomo tra le arterie di Napoli batte un silenzioso bisbiglio da conferenza. Nel piccolo corto preparato per la sesta edizione del festival del cinema dei diritti umani sembra esserci una di quelle barzellette sull'etnia; ci sono una napoletana, una poetessa polacca premio nobel e una francese dalla voce gutturale. La prima è una studentessa napoletana che con un forte accento ricalca una poesia di Wisława Szymborska (sarebbe un offesa provare a pronunciarlo) nota poetessa e saggista polacca premiata nel 1996 con il premio nobel per la poesia; la terza è Edith Piaf che con la sua “Non je ne regrette rien” colora le mura bianche e luminose della sala giunta del comune di Napoli. Di che cosa stiamo parlando? Il festival del cinema dei diritti umani di Napoli presenta ogni anno dei film in cui vengono trattati alcuni temi quali la salute, il problema delle carceri, il traffico clandestino di organi umani o la lotta di genere. Immaginiamo l'affronto nel presentare proprio a Napoli, la città dei diritti calpestati in Italia, dei temi così attraverso il cinema. E' proprio questo l'intento di Maurizio Del Bufalo (ideatore di questo festival): creare una crepa, attraverso il cinema, in cui immergere lo spettatore, catapultarlo in

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cose che ha visto solo di sfuggita per le strade di Napoli o al telegiornale. Ma Napoli in questo viaggio non è sola, ci sono in questo festival l'Argentina, la Syria, i Balcani, la Francia e la Cina. Da quest'ultima nazione parte una delle collaborazioni più forti: stiamo parlando della mostra fotografica delle bambole di Liu Xia. Liu Xia è la moglie di Liu Xiaobo, premio nobel per la pace grazie al suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina. Attualmente Liu Xiaobo è in carcere per “incitamento alla sovversione del potere dello stato” e Liu Xia è agli arresti domiciliari senza nessun accusa se non quella di essere la moglie di Xiaobo. Il festival ha voluto dare voce a quella che verrà chiamata nella presentazione delle fotografie “la forza silenziosa di Liu Xia” con cui la poetessa e fotografa ha raccontato la continua violazione dei diritti che avviene in Cina. L'impressione che si ha di questa manifestazione non è quella di una celebrazione, non ci si chiede solo come fare per non permettere a nessuno di calpestare i diritti umani, la vera grande forza di questo festival è la conoscenza. Far capire a chi si siede su una sedia davanti ad uno schermo che esistono realtà che non conosciamo; che gridano forte, urla che sorvolano oceani e continenti, persone che ogni giorno fanno della propria vita uno strumento per migliorare quella degli altri. Un altro punto chiave della manifestazione sono i giovani, è da loro che partono le idee per i film, è da loro che parte l'iniziativa. Un iniziativa autofinanziata e che spezza qualsiasi pregiudizio. Le location vanno dai campi Rom campani (altro tema forte del festival) alle “villas miserias” di Buenos Aires, dalla cella di Liu Xiaobo alle vele di Scampia. Mai un cittadino napoletano che si rispetti si è mai sentito più cosmopolita, perchè sentirsi tali è un nostro diritto e si sa: diritto è prepotenza, prepotenza è forza brutale. giovanni imperatrice

giovanni.impe@libero.it

docenti della S.U.N., Claudio Gambardella e Jolanda Capriglione, che sottolineano la fondamentale importanza della cultura, della giusta comunicazione e di una “rete di positività” per il riscatto del territorio. L’Assistente Sociale Simmaco Petrillo, come testimone diretto della nascita e dell’attività della Nuova Cooperazione Organizzata, compie quindi un significativo ed esplicativo interIntervento dell'On. Rosaria Capacchione vento: «Facciamo un Pacco alla Camorra è un modo per cancellare, e convertire, ma non per bre per Castel Volturno «il giorno del riscatto, il dimenticare, quel vecchio acronimo, per costruire riscatto di una città che vuole vivere, e che solo un nuovo tessuto sociale, per far pace coi propri attraverso la legalità può conoscere lo sviluppo territori, istituire percorsi che portino alla luce il sociale, economico e culturale che gli spetta». patrimonio storico/paesaggistico/culturale del «Fare un pacco alla camorra - conclude la Dott. territorio. Il senso - prosegue - è, e sarà sempre ssa Panetta - ha senso se al gesto esterno di questo: dare battaglia alla camorra, per sradi- comprare il pacco, si accompagna un gesto incare un modo di pensare e un sistema culturale terno di volontà… quella consapevolezza che camorristico… Restituire “il pacco” con buoni dire No alla camorra significa dire Si alla libertà, prodotti fatti sui terreni a loro sottratti. alla bellezza, a ogni forma di Umanità». valeria vitale Si tratta di un lavoro corale, della costruzione a cura di valentina panetta foto di una rete unica di cooperazione tra i cittadini e tra le numerose Associazioni del territorio, e a questo proposito- afferma Petrillo congedandosi - dico grazie a Officina Volturno: questa giornata evidenzia il crescente livello di consapevolezza e maturità della cittadinanza, unita nella volontà di migliorare la propria terra». Conclude la manifestazione Marcella Panetta illustrando i prodotti contenuti nel Intervento della prof. Jolanda Capriglione Pacco alla Camorra, e definendo il 21 Dicem-

“La forza silenziosa di Liu Xia: l'urlo di una bambola di pezza”

Censura fa rima con paura. Ho capito di cosa avevano paura i cinesi solo quando mi sono accostato alle foto delle bambole di Liu Xia al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli). Liu Xia è la moglie del famoso Liu Xiaobo, premio nobel per la pace attualmente in carcere per incitamento alla sovversione del potere dello stato che tradotto in cinese significa: per aver detto la verità sul sistema cinese fatto di censure e bocche cucite. Al PAN per la prima volta in Italia sono state presentate le foto con cui Liu Xia ha voluto rappresentare l’oppressione del sistema cinese. Liu Xia è attualmente agli arresti domiciliari senza nessuna accusa. Anche se censura non fa rima con repressione si può intuire il dolore di questa coppia che è stata lacerata dal sistema avulso cinese. Sono

inciampato in un cane. Entrando nella sala sono incappato in un cane di cartapesta, posizionato nella sala della mostra da Claudio Cuomo. In questi c’è l’essenza del festival che accoglie questa mostra: il festival del cinema dei diritti umani è proprio come questi cani sciolti, liberi di trovarsi tra i piedi della gente, di assorbirne i problemi e renderli comuni a tutti, proprio come la storia di Liu Xia. Alzando gli occhi mi accorgo del rumore della sala, non c’è silenzio, forse perché c’è tanto da parlare, c’è tanto da capire. Cosa rappresentano queste bambole? Ma soprattutto cosa vuol dire vivere una vita senza diritti? Le foto sono in bianco e nero, proprio come il valore dei diritti: un valore tanto semplice quanto essenziale. Queste foto cominciarono a girare in Cina in modo del tutto clandestino (pensare che da noi scattarsi una foto e inserirla in un Social Network è diventato un rito) perché censurate. Per la prima volta furono esposte in Francia. Da quando Liu Xia è agli arresti domiciliari le foto stanno facendo il giro del mondo. Il punto più alto della mostra è stato però la proiezione di un video amatoriale in cui il fratello di Liu riesce ad incontrarla dopo aver forzato i controlli della polizia sotto casa della fotografa cinese. Nella proiezione si vede con quanta forza la famiglia riesce a stringersi attorno alla donna ma soprattutto ci offre l'opportunità di catturare lo stato d'animo di Liu. La donna è da tempo in uno

stato di depressione dato dalla violenza psicologica ricevuta dallo stato; non può incontrare suo marito, non può avere un processo regolare (perchè non ha un'accusa) e non può vedere la sua famiglia. Gli occhi di Liu Xia quando il fratello la stringe forte a se, mentre la tremante telecamerina li riprende, sono sbarrati e spiegano molto più di quanto non abbia fatto tutta la manifestazione. In quegli occhi c'è tutta la violenza di un sistema ossessivo, di una gabbia creatasi solo per aver detto la verità, per essersi alzata in piedi mentre tutti erano seduti a capo chino. Al visitatore di questa storia non resta se ne vale la pena di alzare la voce, se vale la pena pensare agli altri come una proiezione di stessi, se vale la pena di abbandonare la propria vita per dedicarla agli altri. Si è fatto tardi, evito l'ultimo cane di cartapesta mentre tutti questi dubbi mi accompagnano alla porta. giovanni imperatrice

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TUTTO IL BUONO CHE C'è, INSIEME Il 2014 è l'anno buono! Si sente già nell'aria il profumo di una Primavera mai così attesa e sperata... inverni così lunghi, una terra come la nostra, non li aveva mai attraversati. Ovviamente si parla di un inverno sociale, culturale ed ambientale del tutto estraneo alla storia millenaria della nostra amata Campania Felix. La Terra dei Gigli è il progetto giusto per accompagnarci in questa rinascita necessaria e l'idea di mettere insieme, in rete, le migliori realtà associative ed imprenditoriali che hanno contraddistinto positivamente il nostro territorio in questi anni è quel raggio di sole che può dar inizio ad una nuova stagione. Promozione e Condivisione le parole d'ordine: 18 associazioni e 34 p.m.i. locali, insieme, per promuovere storia, natura, cultura, eventi, prodotti locali, eccellenze, tradizioni e per condividere esperienze, conoscenze, best pratices, opportunità, aspirazioni e risorse. L'Associazione "Liberal" lancia l'idea pochi mesi fa, il Centro Studi Officina Volturno subito rilancia, poi l'Associazione Culturale Musicale Illimitarte, poi ancora la P-Events e un gruppo di associazioni sportive. Con il 2014 questo magma di organizzazioni no-profit, insieme alle migliori realtà imprenditoriali, potrà esplodere, ricoprire la nostra Terra di positività e dove nascevano i roghi, vedremo sbocciare altissimi gigli.


POLITICA ED EVENTI

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Musto: la camorra si combatte con il lavoro!

Franco Musto

Fa una triste impressione, guardare uomini equipaggiati con tenuta da combattimento, partire dal Comando Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare di Caserta, dove sono accasermati i ragazzi della Brigata Bersaglieri, da qualche giorno avvicendatosi con i militari della Brigata Julia, sono impegnati nel gravoso compito in supporto alle forze dell’ordine, in “Terra di Lavoro” per contrastare la delinquenza organizzata. 24 ore su 24 in qualsiasi condizione atmosferica non si dicono mai arrivederci, rientrano e partono, destinazione agro aversano, fascia domiziana oltre ai tanti obiettivi, così detti “sensibili”. Dura ormai da 34 anni la mia felice convivenza lavorativa, con uomini in divisa di tutti i colori delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia. Eppure anche per me, è penoso, assistere a scene da teatro di combattimento, da esercitazioni, da operazioni, quasi come nelle missioni umanitarie in terre lontane, Kabul, Libano, Pristina, Herat…, dove i nostri militari sono impegnati, fino a donare la cosa più preziosa, la propria vita per il ripristino della democrazia; ma qui siamo a casa nostra la “Terra di Lavoro”, che i mass media continuano a bollare come la terra dei casalesi, dei fuochi e di gomorra, e non di gente che lavora, in un territorio martoriato dalle molteplici emergenze che superano ogni intervento. Tutto ciò per colpa di malavitosi, che quasi sempre, per mostrare le loro azioni criminali, usano la forza e creando un clima di paura. Fronteggia-

re questi delinquenti, militarizzando il territorio, non è il massimo, ma certamente contribuisce al ripristino della legalità e della democrazia. Cosa più importante è fare terra bruciata intorno a tutto ciò che è illegalità. Niente più garantismo di cose e di persone, chi uccide, delinque, è un delinquente! Non serve domandarsi quanti sono i camorristi, al contrario quanti quelli che non lo sono. Ad iniziare da quelli che accettano il cavallo di ritorno, che comprano uno stereo rubato. Dai piccoli illeciti nascono i grandi crimini, non c’è differenza tra il burocrate o il politico che fa capire “se non paghi morirai di fame” e il camorrista che dice “se non paghi ti ammazzo” chi impone la violenza fino ad ammazzare, lo fa perché sente di fare il suo dovere verso la sua comunità, la sua famiglia, la sua fratellanza, il suo clan, deve eseguire gli ordini, per salire la gerarchia, fino a dare ordini. Chi delinque è un ignorante, perché non conosce e la serenità, le tappe della sua vita sono tutte una fuga, per sfuggire alla galera o peggio ad un cappotto di legno. Il camorrista, spesso si tramanda da padre in figlio, ed anche tra marito e moglie. Le donne stanno assumendo un ruolo determinante nella gerarchia malavitosa. La politica non serve alla camorra, al contrario è la camorra che serve alla politica, la stessa che spesso sale in cattedra, insieme a cronisti disincantati, a prelati, a sbandieratori di professioni scritti nel libro paga delle Associazioni bianche, rosse, verdi, non perché amano il tricolore ma solo per l’attesa della poltrona, a sindacalisti allergici ad ogni tipo di lavoro onesto, a chi organizza tour nei beni confiscati, e tanti altri…, tutti in attesa del proprio turno, per raccontare atrocità, per preparare così dicono i ragazzi alla vita migliore; …che tristezza. In tutto questo però manca chi comunica con l’esempio. Vivere nelle nostre zone significa stare tra molta gente che non lavora e sta meglio di chi lavora, diventando quasi un mito... La provincia di Caserta, la Campania Felix deve

tornare la terra di gente che lavora, che ogni giorno mostra i muscoli, le potenzialità, le professionalità. Per fare questo è necessario creare le condizioni per il lavoro che è vera dignità della persona. Non si vive della sola Parola del Vangelo, è necessario anche il pane quotidiano. Il lavoro allontana la delinquenza organizzata che, affonda le sue radici dove c’è disoccupazione quindi disperazione. Tempo fa sono stato ospite alla Scuola Carabinieri di Reggio Calabria, per arrivarci ho seguito segnali stradali, quasi tutti forati da pallottole, All’ingresso della Scuola Militare, fui ricevuto e accompagnato sul palco d’onore, tra il prefetto e il Generale dei Carabinieri. Al centro della tribuna, il rappresentante del Governo Centrale, sulle note dell’inno nazionale sfilavano davanti a noi la speranza, il reggimento dei giovani carabinieri che giuravano fedeltà alla Repubblica. Intanto sulla tribuna continuavano a salutarsi le autorità intervenute, si abbracciavano con poche parole sussurrate nelle orecchie, forse perché tra di loro, si capivano meglio... Uno scenario unico, il mio pensiero andava subito alla Calabria con la ndrangheta, alla Campania con la camorra, mentre i nostri giovani con la loro intelligenza, il loro futuro, continuano a vivere in territori avvelenati, eppure non sono nati in un posto sbagliato, o in un tempo sbagliato, ma sono nati per vivere in un creato sano, dignitosamente, con un proprio lavoro. Tutto questo, deve scuotere la coscienza di tutti, nell’esaltante gara in difesa del creato, per i nostri giovani, per il loro futuro, niente più monumenti di parole, marce, sbandieratori di turno a pagamento, turismo nei beni confiscati, al contrario invertiamo le marce, insieme dobbiamo creare le condizioni per il lavoro, inchiodando così le gambe dei nostri giovani alle nostre terre e per farlo non c’è bisogno che qualcuno suoni la sveglia, …ognuno sa cosa fare o non fare.

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vola con un totale di 460 persone presenti... Ora come ora, dopo il termine del Congresso non riesco a contare le migliaia di recensioni positive, le migliaia condivisioni di foto e video delle “lecture”, delle serate danzanti, ma anche dei momenti in camera, tra i corridoi, nelle sale ristoranti, che ogni allievo immortalava nell’ immensa gioia di quei giorni. Il mio grazie prima di tutto all’A.I.M.B. cuore Pulsante dell’evento, e specialmente al Presidente M° Nicola Amato ed al M° Giuseppe Aldo Rizzo ed a tutti i Consiglieri Regionali, Nazionali e Vicepresidenti. Ringrazio davvero tutti

Sono undici anni che racconto il territorio del Comune dove vivo per Il Mattino. Numerose volte in questo lungo Vincenzo Ammaliato periodo sono stato giornalista de nella sala comu“Il mattino” nale, per seguire le cronache politiche e sociali della città di Castel Volturno. E troppo spesso, l’indegno spettacolo offerto da chi sedeva sui banchi dell’amministrazione ha mortificato le mie speranze di cittadino. La magistratura sta seguendo diverse indagini, affinché sia fatta luce su quegli anni bui. Tuttavia, a prescindere dalle risultanze investigative e giudiziarie, è oggettivo che al Comune di Castel Volturno ci sia stato un lungo periodo di tilt istituzionale; una schizofrenia che fra le altre cose ha portato a celebrare la legalità, direttamente dai banchi dell’aula consiliare, alcuni personaggi poi inquisiti e altri addirittura condannati e arrestati per reati di mafia. Pertanto, il già alto valore simbolico del “Pacco alla camorra” del comitato don Peppe Diana,

presentato all’interno del nostro palazzo comunale sabato prima di Natale ha assunto un valore aggiunto di portata notevole. “Per venti anni Dott. Alessio Usai

la camorra ha fatto il pacco a noi cittadini, mortificando ogni iniziativa positiva – ha sottolineato Simmaco Perillo, Cav. Emilio Alfano del comitato don Peppe Diana – oggi, finalmente, siamo noi a farlo a loro”. E a fare il pacco alla camorra a Castel Volturno prima di Natale è stata l’intera società civile del luogo. Lo scorso anno, tremila cittadini della Domiziana manifestarono per la prima volta compatti il proprio disagio nei confronti delle istituzioni marciando pacificamente verso il Comune. In occasione della presentazione del pacco alla camorra, nuovamente Castel Volturno si è unita; ma in questa occasione il collante non è stata la rabbia, come l’evento precedente; ma un nobile e chiaro sentimento: “Noi siamo contro la camorra e non abbiamo paura a dimostrarlo e metterci la faccia”. Con questo invito l’associazione Officina Volturno ha chiamato a raccolta le associazioni e i cittadini del paese alla foce del fiume Volturno.

Ass. Paolo Bidello

franco musto funzionario ministero della difesa giornalista

“NAPLES TRAINING FESTIVAL”

Si sono spenti i riflettori sul “NAPLES TRAINING FESTIVAL” voluta, ideata ed organizzata dal Maestro Nino Romano, che usando le sue parole:…“I migliori relatori, dai Campioni del Mondo ai neo Professionisti nascenti, e per quanto riguarda l’hotel (Marina di Castello Resort di Castel Volturno) offrendo la migliore delle strutture di lusso, un comfort delle camere indiscusso, una efficienza del personale ed una atmosfera familiare... mi sono reso conto del grande successo soltanto durante la serata del gran galà quando dinanzi a me vi erano 435 persone sedute a ta-

Ammaliato: c’è una società civile, consapevole e unita, schierata per la legalità

di cuore per i vostri complimenti, ma è doveroso da parte mia, ringraziare la mia famiglia per il suo supporto, in particolare Valentina Romano. E Il mio grazie giunge soprattutto ai Relatori e Maestri che con i loro allievi hanno contribuito alla riuscita ottimale del contesto, e mi permetto di ringraziare in modo particolare i Maestri Mirko Saccani, e Gaynor Fairweather MBE, per essere intervenuti al Naples Training Festival, e per avere espresso il desiderio di voler essere parte integrante delle prossime edizioni del congresso. A conclusione della tre giorni si è svolto il Campionato Italiano degli amatori e quello AIMB per i professionisti 2013, manifestazione inserita nel Naples Training Festival ed in una cornice di eleganza e sobrietà tra fantasie di colori e paiettes, i danzatori con cedere elegante tipico delle Danze Standard hanno saputo ben completare uno scenario a dir poco fiabesco. Il presidente Fida Italia – Aimb M^ Nicola Amato ha quindi dichiarato: “volevo farvi partecipare alla mia immensa gioia, per quello che due piccole ma grandi realtà come Fida Italia e Aimb hanno

saputo realizzare dopo solo un anno di lavoro. Il merito del grande successo ovviamente non è dovuto assolutamente come qualcuno dice al Presidente, ma ad una squadra formidabile di ragazzi pronti a tutto pur di ridare il sorriso a chi balla. I ringraziamenti da parte mia sono doverosi ma sarebbero tanti, per tanto vorrei racchiuderli nel ringraziare tutti i componenti del CNA dell’Aimb e della Fida Italia e tutti i dirigenti territoriali, tutti gli ospiti presenti e tutti coloro che in qualsiasi modo hanno portato un contributo per raggiungere la grande vittoria ottenuta. Ma un ringraziamento particolare volevo rivolgerlo come mia consuetudine ai genitori e ai ballerini stessi che solo l’anima della nostra Federazione. Ancora un grazie di cuore a tutti i giudici sia quelli italiani che stranieri. Grazie,grazie, grazie un’infinità di volte con la speranza di non deluderVi mai “ A tali parole c’è poco da aggiungere, se non dire: Vi aspettiamo al prossimo “Naples Training Festival” – 2014. m° adalberto colinet

E un territorio forgiato per essere omertoso e connivente con i potenti e prepotenti di turno, con la Prof. Claudio manifestazio- Grambardella ne del 21 dicembre ha dimostrato di avere la potenzialità per smantellare quello squallido progetto criminale. Personalmente, ringrazio di cuore l’associazione Officina Volturno a titolo generale per aver organizzato l’evento, e a titolo personale per avermi coinvolto come moderatore. Sedere sui banchi del mio municipio mi ha emozionato; presentare le eccellenze della mia terra, mi ha gratificato. In precedenza, in questo luogo, per me c’erano state quasi solo amarezze e mortificazioni. Adesso, c’è qualcosa di più della semplice speranza: c’è la consapevolezza di una fetta concreta di popolazione non più disposta a subire il pacco dalla camorra, ma di farglielo! vincenzo ammaliato foto di valentina panetta

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SERVIZI SPECIALI A CURA DI FABIO CORSARO

Napoli, la promessa del 2014 è VINCERE 2013: è positivo il bilancio per un Napoli che pone le basi di una nuova era, con nuove ambizioni, rinnovata mentalità ed un quinquennio che promette d’essere vincente. Quest’anno solare ha segnato la fine del ciclo durante il quale Walter Mazzarri è riuscito a tagliare grandi traguardi. Infatti, nel 2011 il Napoli si posiziona terzo in classifica, qualificandosi in Champions League dopo 21 anni dai tempi di Maradona; l’anno successivo gli Azzurri superano un girone di ferro in Champions e vengono

eliminati agli ottavi dal Chelsea solamente ai supplementari. Poi il 20 maggio 2012 Mazzarri riporta nella bacheca del club la Coppa Italia, 25 anni dopo, battendo la Juventus 2-0, mai sconfitta fino ad allora in quella stagione. L’ultima annata del tecnico livornese registra un secondo posto in classifica e un passaggio del testimone allo spagnolo Rafa Benitez che raccoglie e culla questa squadra rinnovandola e, per ora, facendo addirittura meglio in campionato rispetto allo scorso anno (+3 punti dopo 16 giornate). Purtroppo c'è una Juve che in Italia vola e ostenta superioirità. L’eliminazione dall’Europa che conta quest’anno è stata particolarmente amara: mai nessuna squadra nella storia della Champions non si è qualificata agli ottavi di finale con un bottino di 12 punti. L’Europa League però non sarà trascurata. È una vetrina comunque im-

portante che annovera squadre del calibro di Valencia, Porto, Shaktar Donetsk, Tottenham, Juventus, Ajax, Benfica e compagini europee insidiose e imprevedibili. Il sorteggio per i sedicesimi ha messo di fronte Swansea City e Napoli (andata il 20 febbraio ore 21.05 al Liberty Stadium; ritorno il 27 febbraio ore 19.00 al San Paolo). I precedenti di Benitez sono positivi in questa competizione: l’anno scorso la vittoria col Chelsea, nel 2004 col Valencia. Insomma il Napoli è in buone mani ora e soprattutto per il futuro. Serve un po’ di pazienza ma la promessa sembra essere davvero vincente e una squadra che vanta la quinta tifoseria più calda del mondo per calore, colori e supporto, come riportato dal mensile So Foot, merita grandi emozioni e soddisfazioni. Benvenuto 2014. fabio corsaro

2014, SI RIP(ARTE). IMPORTANZA AL COLORE PER UN ANNO MIGLIORE Ottimismo, speranza e rinnovamento: propositi di un nuovo inizio espressi con l'astrattismo

L'astrattismo nasce dalla scelta degli artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori. L’interpretazione dei nostri dipinti deriva da una sensibilità soggettiva diversa in ognuna di noi. I disegni astratti devono venire dall’anima e tempere, acrilici, spugne e pen-

nelli sono i principali strumenti attraverso cui esprimiamo la nostra creatività. Con l’inizio del nuovo anno, ognuno di noi si promette d’essere una persona migliore, elaborando nella testa cambiamenti positivi da apportare nella nostra vita che, purtroppo, a volte non rispecchiano i risultati della realtà. Bisogna perseverare nelle scelte e nelle intenzioni. I colori, più delle forme, sono indiscutibili strumenti attraverso i quali è possibile esprimere quei propositi che ci renderebbero migliori. L’utilizzo di tonalità chiare trasmette tranquillità e speranza come ad esempio il verde, simbolo di forza e rinnovamento; il giallo che rappresenta ottimismo ed intelligenza; il bianco esprime speranza per il futuro, fi-

ducia nel prossimo e nel mondo in generale; infine l’azzurro che conferisce un senso di tranquillità e comunicazione creativa. aurora turco mariarosaria turco

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Benitez, il saggio cantastorie In conferenza stampa lo spagnolo racconta una favola di Esopo: "Il contadino, il figlio e l'asino"

Che Rafa Benitez fosse un uomo di cultura e di grandi interessi questo lo si sapeva già: sin da bambino la sua mentalità appariva sempre vincente, era amante di ogni sport, dei giochi in scatola e degli scacchi; oggi è capace di parlare fluentemente quattro lingue europee, di distinguersi per un carattere tranquillo, deciso, da galantuomo e serio professionista. Gli piace comunicare e non perde mai il senso dell'umorismo, anche quando in conferenza stampa qualche giornalista tenta di pizzicarlo. Ora Benitez addirittura risponde raccontando favole di Esopo, il cui scopo principale era didascalico ed educativo; precisamente il 10 dicembre, alla vigilia di Napoli-Arsenal. Infatti, il coach spagnolo ha esibito con grande retorica italiana, particolare di non poco conto, la favola de "Il contadino, il figlio e l'asino", rispondendo saggiamente all'enne-

sima domanda sulla questione del modulo di gioco e del perchè non cambiarlo date le lacune che il Napoli mostra dalla cintola in giù. Stufo dei suggerimenti e delle provocazioni giornalistiche, Rafa risponde con eleganza e saggezza, raccontando una storia, di seguito riportata nella sua versione originale, che possa essere d'insegnamento anche a chi si accinge a leggerla: "Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. Il padre e il figlio avevano un unico piccolo asinello: a turno venivano portati dall'asino ed alleviavano la fatica del percorso. Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: "Ecco" dicevano "un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto". Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio suo malgrado. La folla dei viandanti borbottò: "Ecco, un giovinetto pigro

e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito". Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull'asino. Così sono portati entrambi dall'unico quadrupede: il borbottìo dei passanti e l'indignazione si accresce, perché un unico piccolo animale era montato da due persone. Allora parimenti padre e figlio scendono e procedono a piedi con l'asinello libero. Allora sì che si sente lo scherno e il riso di tutti: "Due asini, mentre risparmiano uno, non risparmiano se stessi". Allora il padre disse: "Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci". Ciò significa che non bisogna farsi mai condizionare dall'opinione pubblica o quantomeno da ciò la gente possa criticare quel che facciamo. Mister, Maestro Benitez ce lo insegna. fabio corsaro

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Da Terra dei Fuochi

a Terra della Speranza

Un evento sentito, voluto, organizzato col cuore e con la voglia di cambiare. Al "Facciamo un pacco alla camorra", tenutosi sabato 21 dicembre nell'aula consiliare del Comune di Castel Volturno, in qualità di moderatore dell'evento, ho tenuto un discorso, scritto con orgoglio e sentimento per questa terra, che condivido con voi lettori di INFORMARE. Basta chiudere gli occhi per immaginarsi in un mondo migliore; spesso è la disperazione che ci fa sospirare e desiderare di vivere altrove, in un luogo dove non esistono guerre, lotte tra clan, vittime innocenti, lacrime e dolore che diventano i semi della terra. La gente ha paura di alzare la testa e accettare questa cruda realtà che ci circonda. Terra dei Fuochi, tumori, veleni; camorra, diossina, rifiuti, morte… Scagliano “bombe retoriche” che spaventano ed allarmano chi su questi terreni ci vive e ci mangia, lanciano da “cannoni mediatici” palle piene di disinformazione. Sembriamo condannati. Pare che il nostro destino sia già scritto. Nati per morire. E allora dico, diciamo di NO. Noi non siamo né vogliamo essere la Terra dei fuochi ma la Terra della Speranza, la Terra degli Uomini che lottano armati solo di legalità, buon senso, sacrificio e voglia di cambiare. Noi vogliamo cambiare gli umori e non sentir più la parola “tumori”. Noi giovani abbiamo bisogno di credere in quel che facciamo e associazioni come le nostre ci permettono di lavorare insieme per un unico obiettivo perché a volte non serve sperare, bisogna crederci. È bello leggere negli occhi di un amico il tuo stesso ideale, la tua stessa voglia di una giusta rivalsa, una paura che non c’è perché ha fatto spazio al desiderio di cambiare e non restare in un pantano di illegalità e omertà. E allora continuiamo a combattere con queste mani che impugnano tenacemente un arco chiamato “Riscatto”, mentre sulle nostre spalle poggia una faretra che vanta frecce come quella della “libertà”, del “coraggio”, dell’ “entusiasmo” e di un “futuro migliore”.

È una strada lunga da seguire ma abbiamo la fortuna di aver avuto esempi che hanno permesso di far nascere in noi una coscienza che ormai scoppia dalla voglia di cambiare questo destino che non meritiamo, così amaro e fin troppe volte crudele. Don Peppino Diana ci ha spianato questo percorso virtuoso di legalità, dandoci il buon esempio e insegnandoci ad agire, a diffidare dell’omertà, a trovare il coraggio di fare scelte, di denunciare. Nel Natale del 1991 don Peppino Diana spiegava in un documento diffuso nelle chiese di Casal di Principe e nella zona aversana cosa fosse la camorra, della debolezza delle entità politiche e dell’impegno che la gente avrebbe dovuto mantenere per combattere questa realtà perché, come lui scrisse, “l’incerto vagare e il penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno”. Oggi, 22 anni dopo, abbiamo la testa ricca di iniziative, progetti, intenzioni e forti convinzioni. Era il 1974 quando Gene Wilder, nel film di Mel Brooks “Frankenstein Junior”, gridava al mondo la sua scientifica illuminazione ad animare nuovamente la materia inanimata con il famigerato “SI.. PUÒ… FAREEEE”. Quarant’anni dopo ci ritroviamo a dare un senso a quel che, quando era in mano alla camorra, era terra morta e simbolo di lotta e di illegalità. E con questo pacco alla camorra rianimiamo i prodotti di quelle terre… i nostri prodotti, le nostre terre. “Cultura, lavoro, istruzione, diritti, comunità, ambiente… Si può fare, facciamo un pacco alla camorra” è un motto, un significativo packaging che simboleggia quanta umanità e forza di volontà ci sia qui, nella Terra della Speranza, degli Uomini che combattono per uno stesso ideale. Oggi più che mai ci sentiamo vicini ad una realtà meno drammatica e più speranzosa. Continuiamo a combattere… infondo, non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta. fabio corsaro

corsarofabio@gmail.com

ON AIR su RADIO KISS KISS NAPOLI Venerdì 13 dicembre sono stato ospite di Francesco Marciano negli studi di Radio Kiss Kiss Napoli durante la trasmissione "Time Over" per discutere della stagione del Napoli, interagendo telefonicamente anche con altri tifosi. La radio è un mondo divertente e fantastico.

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SERVIZI SPECIALI

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L’altra “faccia” dei casalesi

Cultura, arte e solidarietà... Casal di Principe, non solo “terra dei fuochi” “Non nel mio giardino”

Il professore Vincenzo Pepe ha presentato il suo libro a Casal di Principe, al Santuario della Madonna di Briano, dove spesso vengono ospi-

tati i più interessanti eventi sociali non solo del circondario ma dell’intera provincia di Caserta. Vincenzo Pepe, è ricercatore, docente di diritto pubblico e dell’ambiente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, insieme a oltre 100 professori universitari, ha fondato il Movimento Ecologista Europeo “Fare Ambiente”, che oggi conta più di 150.000 iscritti ed è presente in tutte le regioni italiane e in diversi paesi europei. E’ autore di numerose pubblicazioni tradotte in diverse lingue a sostegno dell’ambientalismo realista e responsabile di tipo europeo. E’ Presidente della “Fondazione Giambattista Vico” e ha dato vita alle “Oasi di Filosofia”, dei luoghi di eccellenza dove la cultura si sposa con l’ambiente. Si batte in Italia per l’energia nucleare come fonte pulita e sicura ed è uno dei leader dei Comitati del No al referendum per l’ abrogazione della legge che reintroduce

in Italia il nucleare. Un libro “NON NEL MIO GIARDINO”, che rivela una grande passione, la storia di temi ambientalisti e anche la storia di un uomo che ama la vita e le sue sfide. Le nuove tecnologie, il ruolo della scienza nella nostra vita e l’impatto con l’ambiente. Come ha detto il prof. Pepe «L’ambiente non è solo risorsa naturale, non è solo l’aria che respiriamo, non è solo l’habitat in cui ci muoviamo quotidianamente. L’ambiente è la nostra storia, il nostro modo di essere». E rivolgendosi ai giovani casalesi ha detto «dovete essere orgogliosi di esserci, perché voi siete la storia di un territorio bellissimo». L’educazione ambientale come stile di vita dunque, un messaggio positivo, lanciato da uno dei paesi vittima dell’inquinamento (soprattutto per gli ultimi eventi).

Dal centro accoglienza allo sportello informativo

“Tutti insieme per la festa di Natale”

Mercatini di Natale, manufatti natalizi in ceramica

Sulle orme di Don Peppe Diana, un progetto per gli immigrati a Casal di Principe. Dal piccolo centro per immigrati creato dal prete vittima anticamorra, più di 20 anni fa, si è preso spunto per la realizzazione di un progetto promosso dalla Caritas diocesana di Aversa. AKWABA nome del progetto, prevede la realizzazione di uno sportello per immigrati “Don Peppe Diana”, presso la parrocchia S.Nicola, volto a rispondere alle esigenze quotidiane delle popolazioni immigrate locali, come integrazione scolastica, aggregazione e socializzazione. Un piccolo passo verso un grande risultato.

Gli alunni dell’istituto comprensivo Spirito Santo di Casal di Principe, diretto dalla prof. Filomena Corvino, hanno dato vita ad una rassegna natalizia, una mostra presepiale in onore di Don Peppe Diana, durante la quale hanno allietato genitori e curiosi, con recite, poesie e canti. antonella caterino

Presso la scuola media statale Benedetto Croce di Casal di Principe, sono stati presentati tutti i lavori in ceramica realizzati degli alunni della scuola con l’aiuto di professori e maestri ceramisti. Un progetto della Benedetto Croce che coinvolge gli alunni, tenendoli impegnati il pomeriggio in laboratori di ceramica, durante i quali vengono realizzati questi piccoli capolavori, che sono stati apprezzati anche dall’attuale Ministro dell’istruzione Carrozza, alla quale, venuta a Casal di Principe per inaugurare l’anno scolastico in corso, fù donato proprio dai ragazzi della B.Croce, un presepe in ceramica. Dunque, piccoli artisti casalesi, crescono. antonella caterino

Al Santuario della Madonna di Briano si parla di ambiente.

antonella caterino

antonella caterino

Evento conclusivo del progetto “Agro in Rete”: ll volontariato come motore di Cambiamento! A dicembre si è tenuto, presso il Santuario di Casal di Principe “Madonna di Briano”, l’evento conclusivo del progetto Agro in Rete, avviato lo scorso anno. Il progetto ha avuto l’obbiettivo di rafforzare la rete territoriale già esistente tra diverse organizzazioni del terzo settore nei territori dell’Agro aversano aprendola ad associazioni di volontariato presenti in questi luoghi, con lo scopo di promuovere un maggiore radicamento delle organizzazioni e avviare attività di animazione territoriale sui principi della cittadinanza attiva e partecipata. Le associazioni che hanno dato il loro contributo a questo programma (associazione Sinistra 2000, associazione culturale “Convergenze”; protezione civile di Villa Literno, scuola di pace Don Peppe Diana, Forza del silenzio e Legambiente Casapesenna) hanno, nel corso dell’anno, avviato sul territorio diversi laboratori di cittadinanza attiva, coinvolgendo la comunità e facendo rete. Così, a chiusura progetto, si è arrivati all’ultimo incontro tra le associazioni partner in cui poter definire gli obbiettivi strategici per il nuovo anno 2014. L’incontro, dal titolo “Motori di Cambiamento” ha preso inizio alle

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16.00 con le attività di ice-bracking organizzate dalla formatrice Lucia Colonna (coordinatrice del programma “Agro in rete”). Nel corso di queste attività si è affrontato il tema del ruolo del terzo settore nella costruzione di una nuova Identità per il territorio, capendo che la scelta di voler cambiare il territorio nei suoi retaggi urbanistici e culturali non è poi tanto lontana dalla scelta di voler cambiare se stessi, mettendo in gioco il nostro tempo per aprirci al bene della comunità. Subito dopo, “Il ruolo della comunicazione nella costruzione di nuove identità”: discussione portata avanti con il contributo del presidente Nazionale ARCI Ragazzi, Camillo Cantelli. Alle 18.30, conclusisi i dibattiti sul ruolo dell’associazionismo sociale, l’aula del Santuario si riempie di gente per la presentazione del libro Casale Africano dell’autore Casalese Cesare Zumbalo, presentato dalla dirigente scolastica, Marinella Zumbalo. Una raccolta di racconti ambientati a Casal di Principe, vissuti da ragazzi di strada, ragazzi alle prime luci della vita, che ricordano, attraverso i vari aneddoti descritti dall’autore, una dignità storica sconosciuta di questo paese a cui il

protagonista, confuso nel gruppo dei suoi amici, guarda con commozione e un velo di nostalgia. Tuttavia Casale Africano non è il romanzo del rammarico e della nostalgia, non è la denuncia di una Gomorra che brucia sotto i ferri della Camorra, bensì narra di un paese molto diverso dalle etichette attribuitagli dai media. I Casalesi di questo libro fanno parte di una generazione che, a cavallo del boom economico degli anni 70, inseguono l’allora tendenza all’estremismo, calati in un mondo che finalmente esce dalle arretratezze per affacciarsi alle nuove opportunità del postmodernismo. Ragazzi di strada, come i ragazzi di vita del Pasolini: con la stessa voglia di vivere, con le stesse incertezze, che vivono in un Casale antico ma non troppo, che torna a intermittenza, facendo capire che è ancora possibile recuperare le emozioni di quel passato in cui le vicissitudini di quei giovani protagonisti, ora tutti un po’ cresciuti, diventano storie: personaggi reali che la letteratura eterna rendendoli testimoni di un tempo che non è poi così diverso dall’ oggi. filomena diana

Dal disastro ambientale alla Campania Felix Nel mese di dicembre, nella sala Nugnes a Napoli, si è svolto il convegno “Dal disastro ambientale alla Campania Felix” organizzato dall’associazione Vol.un.t.a.s. per informare i tanti giovani presenti sulle cause che hanno portato alla ben nota situazione della Terra dei Fuochi e sulle conseguenze che derivano dal degenerare di tale situazione. Gisberto Rondinella, vicepresidente della Vol. un.t.a.s., ha aperto l’incontro con un breve intervento di presentazione, nel quale ha evidenziato la presenza di una classe dirigente incapace e corrotta che ha permesso che la nostra antica Campania Felix, piena di ricchezze e risorse naturali, venisse martoriata da associazioni a delinquere (e non solo), trasformandola in una “landa piena di veleni”. È intervenuta in seguito la prof.ssa Giuseppina Di Guida, presidente della Vol.un.t.a.s., sul ruolo della formazione dei giovani, sul compito esemplare che la scuola deve svolgere per diffondere tra i ragazzi la “cultura della responsabilità”, del prendersi cura della propria terra, e ciò si può ottenere tramite la conoscenza della verità e soprattutto tramite azioni di partecipazione attiva sul territorio come il volontariato stesso. Ampio e interessante è stato il discorso del dott. Donato Ceglie, procuratore generale di Napoli e tra i protagonisti dell’individuazione del sito in cui la camorra ha sversato i rifiuti tossici negli ultimi anni. Mostrando le immagini della sua esperienza sul territorio ha spiegato il modo di operare dell’ecomafia tramite il cosiddetto “giro bolla”, ossia il “girotondo” del rifiuto volto a far scomparire le tracce dello stesso per fare in modo che venisse smaltito illegalmente. Da qui si è accorto come l’ordinamento giuridico italiano mancasse

di norme che consentissero risposte adeguate agli eco criminali e la necessità di colmare questa falla del sistema. Successivamente è intervenuto Alessio Usai, presidente dell’Ente Riserva Foce Volturno, che ha evidenziato come la Campania sia una regione con il 35% del territorio sottoposto al vincolo di protezione naturale, mostrando le immagini di bellissimi paesaggi che sembrano appartenere a posti esotici e chissà quanto distanti dalla nostra realtà e che invece sono dietro l’angolo, ma anche immagini di aree protette prima degradate e poi recuperate grazie all’intervento dell’Ente Riserva, come ad esempio l’oasi dei Variconi. Poi ha preso la parola l’onorevole Peppe Russo, che si è rivolto alle iniziative legislative per la Terra dei Fuochi, come l’istituzione di una commissione di inchiesta su tumori. Infine il dott. Mimmo Tiseo ha parlato delle patologie che derivano dai rifiuti tossici e dal conseguente aumento di mortalità precoce degli abitanti di queste terre. Un incontro davvero interessante e istruttivo, nel quale personalità con competenze diverse e di vari ambiti, si sono confrontate per un fine comune: quello di ridare a questo territorio maltrattato e disprezzato, una nuova luce, quella dei giovani competenti che lottano affinchè la propria terra ritorni ad essere fulvio mele la Campania Felice di un tempo.

Intervista alla Prof. Giuseppina Di Guida

Di seguito l’intervista alla Prof.ssa Giuseppina Di Guida, presidente dell’associazione Vol.un.t.a.s., per capire come tale associazione si muove sul territorio. Come e quando nasce l’associazione Vol. un.t.a.s. ? «L’associazione nasce nel 2006 nel liceo R.Caccioppoli di Napoli, ed è il risultato finale di un progetto di cittadinanza attiva, finanziato dall’ UE, volto a sensibilizzare i giovani sulle problematiche ambientali, tramite lo straordinario strumento di formazione che è il volontariato». Che tipo di iniziative vengono organizzate? «Vogliamo avvicinare gli studenti napoletani al territorio campano e ai parchi nazionali organizzando attività di riavvicinamento, ripristino e valorizzazione dei parchi stessi. Siamo stati giudicati migliori partner del parco nazionale d’ Abruzzo, abbiamo operato all’interno del parco del Vesuvio, del Cilento, dei Monti Lattari e nel parco nazionale di Hartz in Germania. Inoltre l’associazione si è anche rivolta alla formazione interculturale dei giovani partecipando come partner ai progetti finanziati dall’ UE che vanno sotto la denominazione di “Youth in Action”, con appunto scambi giovanili tra ragazzi di Napoli e ragazzi

della Romania, della Bulgaria, della Francia e siamo in procinto di realizzare nuovi scambi, sul tema della mobilità sostenibile, con giovani dell’area mediterranea e nordeuropea». In questi anni qual è stato il momento più emozionante e soddisfacente per lei e principali traguardi raggiunti? «Innanzitutto vedere l’interesse dei giovani a questa iniziativa e il numero di volontari che cresceva ogni anno; l’essere stati al centro di una rete di scuole che ha portato ad un progetto che è stato chiamato “A scuola di volontariato”, cioè da questa buona prassi del liceo Caccioppoli, circa altri venti istituti della Campania hanno sperimentato questa metodologia educativa». Quali sono i prossimi obiettivi? «Diventare una forte realtà per questa città, e poi far crescere la cultura del volontariato giovanile attraverso un rapporto continuo tra scuola e mondo dei parchi, un obiettivo che necessita di collaborazione con istituzioni e politica». Progetti a breve termine? «Un progetto di educazione sociale e civica che si chiamerà “Social skills” che avrà come punto centrale l’analisi dei problemi della Terra dei Fuochi e porterà alla valorizzazione del parco della Foce del Volturno con attività di volontariato frequenti e addirittura settimanali». fulvio mele

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Avere ventidue anni e perdere la fiducia in se stessi

Avere ventidue anni e perdere la fiducia in se stessi. È quello che può accadere ad un giovane di uno dei grandi quartieri periferici di una città metropolitana al centro dell’Europa, nella civile Italia, Napoli. Con un nome di fantasia, lo chiamiamo Ciro, ma può essere Dario, Daniele, Luigi, Antonio, Francesco, Fabio, Gigi, Paolo, Maurizio, Davide, Paolino, Attilio o uno dei tanti Gennaro e Salvatore che qui vivono. Il suo nome potrebbe essere tranquillamente uno di quei circa trecento nomi che le associazioni Antimafia fanno scorrere nei video durante le iniziative pubbliche di sensibilizzazione o potrebbe essere letto il 21 marzo di ogni anno durante la Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie, organizzata dall’Associazione Libera. Forse la sua storia sarebbe potuta essere narrata in uno dei tanti libri sulle vittime innocenti di cui la letteratura di impegno civile sta arricchendo i nostri scaffali. Ciro è un ragazzo che vive o è costretto a vivere, perché lì è nato, in un quartiere della periferia di Napoli. Può essere Secondigliano, Scampia, San Giovanni a Teduccio, Ponticelli. Poco importa, tanto uguale è il degrado, uguale è

il disagio, uguali sono le architetture, uguali sono gli spazi pubblici che mancano, le stesse sono le distrazioni sociali. E uguale è il padrone: la camorra. Uno di quei quartieri che, se sei di una città normale, quando li vedi nei telegiornali, pensi che ti stiano proponendo una finzione cinematografica, tanto incredibile ed inverosimile è quello che ti mostrano. Ciro è uno di quei ragazzi che fino ad un certo punto della sua esistenza vive la sua vita normalmente, se normale è terminare gli studi con la scuola dell’obbligo. Vive normalmente Ciro, se per normalità si intende aver lavorato solo per un anno presso un parente che di mestiere fa l’elettricista o l’idraulico e che per mancanza di commesse è costretto a lasciarti a casa. Vive una vita normale Ciro, anche se a soli quindici anni, mentre è affacciato con la fidanzatina al balcone di casa, vede giustiziare un uomo dai killer della camorra del suo quartiere. Vive una vita normale Ciro, anche se abita in un palazzo dove, per entrare e uscire da casa, ti devi prima far riconoscere e non dal portiere del condominio, ma dalle sentinelle dei clan della camorra, quelli che hanno trasformato i condomini in luoghi di spaccio della droga. Anche questo è un mestiere per i ragazzi di Secondigliano, Scampia, San Giovanni a Teduccio, Ponticelli ed è pure pagato bene e poi non è che ci si ammazza troppo di fatica. Meglio questo che fare il muratore, pensano. Ciononostante Ciro vive. Non ha paura di uscire di casa, solo o con la fidanzatina. Si chiama Angela. È una ragazzina deliziosa, capelli ricci e neri, ma potrebbe anche chiamarsi Annalisa ed essere bionda e con i capelli

lisci. Stanno insieme da quando erano bambini. Insieme fanno progetti, inseguono sogni, che probabilmente non si avvereranno mai, ma al loro futuro insieme ci credono. Frequenta amici, “buoni” e “meno buoni”. Quelli “meno buoni”, però, quando può, li evita. Possono portare sulla cattiva strada e poi la madre, che lo ha ben educato, non vuole che li frequenti. Non gli dispiace passare un po’ di tempo al bar sotto casa, dove c’è un bigliardino e Ciro, qui, a questo gioco, è imbattibile. Gioca al calcio, la sua passione. Qualche tatuaggio sul braccio, ma ha la faccia pulita Ciro. A ventidue anni, anche se vivi a Secondigliano, Scampia, San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, devi avere per forza la faccia pulita. Ha la faccia da bravo ragazzo, Ciro. E poi, con una madre che ti fa anche da padre, perché il tuo è costretto a lavorare fuori città per mandare avanti la famiglia – che ti sta addosso e ti traccia la strada giusta – non puoi che essere un bravo ragazzo. Tutto questo fino a sei mesi fa. Poi due episodi che segnano la sua esistenza. E da qui l’angoscia, l’ansia, la paura, la perdita di fiducia in se stesso e nel futuro. È un pomeriggio di una giornata di tardo inverno. Fuori è già buio. Ciro è nella sala giochi del bar sotto casa. Sta giocando al bigliardino. E si, qui i bigliardini, nonostante i giochi elettronici sui palmari, sono ancora un buon passatempo per i ragazzi dell’età di Ciro. Ci sono altri ragazzi con lui. Forse sono “tutti buoni”, ma probabilmente c’è qualcuno che è “meno buono”. Qui è normale, abbiamo detto. Il buono e il cattivo si mescolano e spesso non si distinguono. All’improvviso, forte, assordante il rombo delle motociclette di grossa

Anno nuovo e “nuovi rincari”. Il 2014 inizia dal caffè. Il nuovo anno come di consueto, non porterà buone notizie agli italiani che, già da ora, dovranno prepararsi ad una nuova “stangata” in vista di tutta una serie di aumenti che colpiranno i piu’ svariati settori. Il più eclatante e sotto certi aspetti inatteso, sarà quello riguardante il costo di caffè, snack e bibite acquistabili dai distributori automatici, le classiche “macchinette” presenti ormai in diversi luoghi pubblici, dagli uffici agli ospedali, fino alle scuole e alle caserme. Infatti c’e’ il rischio che ciò che prima era considerato dalla gran parte dei lavoratori un “piacere”, la classica “pausa caffè”, possa diventare un evento piu’ sporadico che frequente. L’aumento, annunciato da Confcommercio, sarà di circa il 6%, ossia l’adeguamento previsto per

l’aumento che dal 4% passa al 10% e scatterà dal prossimo 1 gennaio 2014. Ma a pesare sulle tasche degli italiani, non saranno solo gli snack presenti nelle sempre più diffuse macchinette, ma rincari degni di nota graveranno anche sulle tariffe di Poste Italiane, in particolare, gli aumenti riguarderanno i costi di alcuni servizi, primo fra tutti quello che interessa la spedizione di una semplice lettera che dai 70 centesimi passerà ai 95 centesimi entro il 2016, ma la stangata potrà anche interessare il costo per l’invio delle raccomandate, che passerà da 3,60 a 5,40 euro, stando a quanto confermato dall’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni (Agcom). Ma non finisce qui, la cosa che farà di certo più male agli italiani riguarda un possibile

la ripresa e favorire l’uscita dalla crisi perché il comparto agro-alimentare assicura il 15-16% del pil italiano e può competere sui mercati con la qualità». «L’agricoltura italiana - continua Zanninideve essere aiutata a crescere con l’innovazione, il ricambio generazionale, meno burocrazia e meno oneri contributivi, un fisco più giusto, con lo sviluppo di attività sociali, con più infrastrutture e percorsi formativi, su tutti questi temi Acli terra continuerà ad essere in prima linea accanto agli operatori del settore agricolo ed alle loro famiglie». Al Congresso hanno preso parte il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Dan-

un’auto parcheggiata nei pressi della sala giochi. Ha paura anche lui. Forse ne ha più di tutti, quando da sotto l’auto vede che la luce si fa più intensa. Una delle moto sta puntando i suoi fari proprio lì, nella direzione dell’auto sotto la quale lui è nascosto e vuole sprofondare, sparire, non essere più. Non essere più almeno lì, sotto i riflettori di quelle moto. Il rombo e le grida nelle orecchie ed ha il tempo di dire una preghiera. Si proprio così dice Ciro: Ho fatto una preghiera, poi il respiro mi è mancato ed il cuore è come se si fosse fermato per un momento. il continuo sul sito: www.informareonline.com a cura di paolo miggiano

amore per l’arte

Prima Donna

Il Silenzio

Fabiana Marasca nasce a Napoli il 13 Aprile del 1980 e dal 1999 è in possesso del diploma di maestra d’arte, operando a Napoli, Caserta, Padova e Milano. Perfeziona gli studi, seguendo un corso biennale di restauro delle ceramiche, avvalendosi anche di un buon disegno e coltivando pure la passione per la pittura. Il suo carattere estroverso la porta a ricercare sempre nuovi stimoli che alimentano la sua arte e il suo desiderio di lasciare traccia di sé. Il mio amore nelle mie creazioni vivrà eternamente. Dalle mie opere si evince un forte sentimento

di gioia, armonia, amore e continuità della vita. Attraverso la fase creativa, ritrovo quell’energia primordiale che ogni essere umano possiede. Prediligendo l’utilizzo di colori accesi e vivaci per trasmettere all’interlocutore un messaggio positivo, la mia fonte principale di ispiraSirena Partenope zione è la natura, l’amore e tutto quello che mi circonda e attira il mio interesse concretizzandoli in opere come la SIRENA PARTENOPE, IL SILENZIO, PRIMA DONNA. Nei momenti più tristi, sento un forte desiderio di plasmare la creta, creando piccoli capolavori incentrarti sulla figura della donna che pongo al centro dell’universo perché in lei è racchiuso il mistero della vita. I materiali che utilizzo sono solitamente metallo, legno, vetro e in prevalenza argilla, conferendo alle mie opere un senso quasi vitale. Con l’inizio del nuovo anno, mi auguro che la donna possa assumere un ruolo importante nella società, misurandosi con essa e le sue problematiche. fabiana marasca

Il Bullismo “malessere sociale”

aumento del costo di benzina e gasolio in vista del primo trimeste del 2014. vincenzo lo cascio

Acli terra: Eletto il Presidente Nazionale Michele Zannini Si conclude il V Congresso Nazionale dell’Associazione professionale agricola delle Acli (Associazioni cristiane dei lavoratori italiani) con l’elezione degli organismi dirigenti, primo fra tutti il presidente uscente Michele Zannini, 65 anni di Mondragone.Titolo della manifestazione, organizzata a Caserta, è “La terra alimenta il futuro. Risorse e valori di un mondo rurale che cambia.” Un titolo ricco di speranze e di programmi volti a legittimare l’autenticità del nostro Paese e a valorizzare l’agricoltura, soprattutto in questo periodo di profonda crisi sociale. Michele Zannini, presidente Nazionale di Acli terra, ha dichiarato: «L’agricoltura può trascinare

cilindrata che si fermano davanti al locale. Tre uomini incappucciati da passamontagna fanno irruzione. Hanno in mano grosse pistole. Pistole con le canne lunghe e luccicanti. Una è nera e forse fa più paura delle altre. Hanno fretta. Cercano qualcuno che evidentemente un tribunale senza toghe, né codici scritti, ha condannato a morte. Lo cercano ovunque, ma non lo trovano. Gettano tutto per l’aria. Volano sedie, tavoli. Urla, grida ed è il finimondo. L’adrenalina fa scattare naturale la reazione “combatti e fuggi” e i ragazzi fuggono tutti, cercano riparo dove possono. Di morire abbiamo tutti paura. Scappa anche Ciro. Si rifugia, strisciando come un serpente sotto

iela Nugnes, il Presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi ed il Sindaco della città di Michele Zannini Caserta Pio del Gaudio. Hanno dato il loro contributo anche Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti, Cinzia Pagni, Vicepresidente nazionale CIA e Simona Fabiani della CGIL Nazionale. ada marcella panetta

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Dopo “Il Mobbing… fenomeno emergente” il dott. Alfonso Attanasio, giornalista pubblicista, presenterà un secondo libro: Il Bullismo “malessere sociale”, la cui prefazione è stata curata dal prof. Saverio Caramanica e la presentazione dal prof. Carlo Montinaro, Primario della Pediatria di Sarno (SA). Attanasio nella sua introduzione sottolinea che l’opera intende rispondere ad esigenze non solo conoscitive, ma anche pratiche, di sostegno e di aiuto. Accanto ad un ‘analisi dei principali fattori di rischio, della sintomatologia, del decorso, del trattamento della depressione nell’infanzia e nell’adolescenza, sono presenti alcuni suggerimenti per genitori ed insegnanti, perché sappiano ascoltare, rassicurare ed aiutare i propri figli/studenti, ricorrendo, ove necessario, alla consultazione di uno specialista.E’ fondamentale non considerare il bullismo come un fatto attinente soltanto alla sfera privata dei soggetti coinvolti, ma riportarlo con forza e decisione in una logica in cui prevalga la responsabilità condivisa. Anche se i singoli episodi di prepotenza coinvolgono pochi bambini o ragazzi, il bullismo è sostanzialmente un “fenomeno sociale” che coinvolge il gruppo

dei pari e la comunità di appartenenza, pertanto la sua riduzione deve passare anche attraverso il rafforzamento della cultura della legalità e della responsabilità, inAlfonso Attanasio dividuale e collettiva. Il bullismo non è un’emergenza sociale nuova; in realtà è sempre esistito, ma negli ultimi tempi ha acquisito una visibilità maggiore in quanto sta diventando un fenomeno sempre più diffuso e violento. I ragazzi non si accontentano più di sfogarsi con una semplice burla nei confronti di un proprio compagno e, ispirati da modelli sbagliati, agiscono con una rabbia e una violenza senza precedenti. Dietro a questi comportamenti violenti, c’è, prima di tutto, un disagio dovuto a famiglie assenti; poi una sempre più diffusa mancanza di valori fondanti, accompagnata da una mancanza di paura e desiderio di sfida. I genitori, in molti casi, sono sostituiti dalla televisione, dal computer e da amici coetanei, dando vita a una gerarchizzazione tra pari che si rende esplicita ada m. panetta anche con fenomeni violenti.

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CULTURA E ATTUALITA’

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Il maestro Roberto De Simone a C.V. La cultura castellana rappresentata da Francesco di Napoli, promuove un evento eccezionale

Chiesa dell’Annunziata, padre Branco e il Maestro De Simone

Nonostante il periodo arduo e più che mai incerto, Castel Volturno è riuscita, comunque, a regalare ai suoi cittadini un evento intriso di cultura e ricco di storia e tradizione. Nel mese di dicembre, infatti, la nostra città ha avuto l’onore e il piacere di avere ospite nella chiesa dell’Annunziata l’illustre maestro Roberto De Simone. Il merito della realizzazione di tale evento è da attribuirsi all’associazione “amici della biblioteca don Milani” di Castel Volturno. Parlando di meriti, è impossibile non citare Francesco Di Napoli che grazie alla sua perseveranza e al suo amore per la tradizione e la sua città è riuscito nello scopo di avere come ospite il maestro De Simone. Altro merito va attribuito certamente al parroco Ernesto Branco, che ha egregiamente condotto la serata guidando le discussioni con De Simone e ponendogli interessanti quesiti, con l’ulteriore contributo del prof. Alfonso Caprio. Roberto De Simone, giustamente identificabile come voce e custode della tradizione napoletana, ha alle sue spalle

una lunga e onorata carriera nell’ambito della musica popolare. Nel 1967 è stato padre fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, alla quale dobbiamo sicuramente il merito per la conservazione e, in alcuni casi, la rinascita della musica popolare che era sull’orlo della scomparsa. È grazie al maestro De Simone, infatti, e ai suoi valorosi allievi e collaboratori, se oggi, per le strade di Napoli, possiamo ancora trovare artigiani atti a fabbricare tammorre e altri strumenti legati ad un passato che stava per essere dimenticato per far largo alle nuove culture. Una delle più celebri composizioni di De Simone è, senza dubbio, “La Gatta Cenerentola”, opera teatrale in tre atti, edita nel 1976 e ispirata all’omonima fiaba di Gianbattista Basile. Ed è proprio con “Jesce Sole”, tratto da La Gatta Cenerentola, che l’evento è stato aperto. L’esecuzione di questo e di altri brani è stata affidata ai musicisti Rosario Lembo, Giuseppe Traettino e Francesco Noviello e alle voci di Silvia Morrone, Gaetano Tebaldi e Danilo Piazza, coadiuvati dal coro della chiesa. Ed è

proprio partendo dai bellissimi brani che sono stati eseguiti, che sono state poste le domande al De Simone, che è stato lieto e anche vispo nel rispondere, nonostante la sua età non più giovanile. Il maestro, in occasione della prossima ricorrenza natalizia, non ha perso occasione per parlarci dell’antico, e a tratti misterioso, rapporto che lega la festività natalizia con una molto più remota tradizione. Il Natale infatti, con la venuta di Cristo, altro non è che un rinnovamento dell’antica tradizione che festeggiava il ritorno del Sole, visto in più culture come la divinità assoluta, e il ritorno delle stagioni calde e della vita. Un ampio e interessante excursus su cosa ci fosse prima della “nostra” storia. Ma ben più dure e drammatiche sono state le parole del maestro riguardo il presente che stiamo vivendo e il prossimo futuro. Pare che la tradizione sia destinata a morire e con essa i nostri valori che, oltre a caratterizzarci, ci rendevano “popolo”. Noi che siamo figli del capitalismo e del suo conseguenziale consumismo, stiamo marciando verso un futuro del tutto scevro di valori e dedito al solo consumo che, per l’appunto, ciò che sta consumando veramente è la nostra identità. Nota certamente positiva della serata, nonché motivo d’orgoglio, è stata l’esplicita richiesta, da parte del maestro De Simone, di avere un recapito di Silvia Morrone, che ha certamente impressionato il maestro, e non solo, per la sua incredibile voce e l’impeccabile esecuzione. ivan zippo

Tommaso Castrone: un eroe dei tempi moderni Tommaso Cestrone è morto d’infarto a 48 anni. È comprensibile chiedersi chi sia, perché per molti era uno sconosciuto, che aveva la sua azienda agricola di fronte alla tenuta reale di Carditello e, commosso dal degrado dei suoi giardini, aveva iniziato a pulirli lui, gratis, solo per poterli liberare dalle erbacce dell’incuria e dai rifiuti lasciati dagli analfabeti della bellezza. Ora i suoi amici lo ricordano come “l’angelo di Carditello” perché questo suo volontariato, iniziato per passione, è poi continuato per convinzione, resistendo persino a pesanti intimida-

zioni, all’incendio dell’auto e all’uccisione di alcune pecore, da parte di chi nel degrado vede aprirsi spazi di speculazione. Il Ministro Bray che lo aveva incontrato: «Ci sono tempi nella storia di Tommaso Cestrone insieme al Ministro Bray un Paese nei quali c’è bisogno di eroi. Non degli eroi epici, ma degli eroi della struiti con l’impegno comune di cittadini ed vita civile. Questo accade quando il Paese ha istituzioni. Tommaso è un eroe di questi tempi smarrito alcuni riferimenti importanti, come il e di questo Paese, del nostro Paese, ed eroe rimarrà nei nostri cuori». bene comune, i valori civili, i principi etici. Valori che con fatica ogni giorno vanno ricogiancarlo palmese

Leggi che ti passa Titolo: Metus Autore: Ivan Zippo Editore: Milena edizioni Al Crazy Horse di Daniele Manzo c’è stata la presentazione di alcuni libri della Milena edizioni, una casa editrice di appena un anno che punta sui giovani capaci e che è alla continua ricerca di veri talenti. Uno dei libri presentati è stato “Metus” scritto dal giovane autore castellano Ivan Zippo. Il libro parla della storia di Brent Smith, un famoso serial killer che uccide per il

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Rubrica a cura di Fulvio Mele

semplice gusto di farlo. Smith viene però arrestato e condannato al carcere a vita, e la storia parte proprio dalla sua incarcerazione per poi proseguire con il ritorno alla sua vocazione: quella di uccidere. Infatti due detective decidono di servirsi delle abilità del protagonista per eliminare soggetti scomodi che non riescono ad incastrare. In compenso Smith avrà delle agevolazioni per la sua permanenza in prigione. La storia si evolve in seguito all’incontro con una misteriosa donna che sembra avere delle informazioni sul suo passato e sulla sua identità e che gli offrirà la libertà in cambio di un aiuto per far evadere dalla prigione un suo compagno. Un libro molto cinematografico, che incuriosisce già dalle prime pagine, che

può piacere anche a chi non è amante del genere thriller. Il titolo “Metus” viene dal latino e significa paura, a sottolineare come il vero nemico con cui il protagonista dovrà confrontarsi sia proprio la sua paura, -“una paura al contrario” caratterizzata, non dal timore di perdere qualcosa o di morire, ma dal terrore di avere, avere una vita normale, avere rapporti con altre persone, avere emozioni- come ha affermato lo stesso Zippo. fulviomele20@gmail.com

“Inizia un nuovo anno, partiamo con il piede giusto!” a cura di Daniela Contessa, NATUROPATA igienista, coach vegana Smettere di fumare, camminare di più, curare maggiormente il proprio aspetto, ritagliare ogni giorno qualche ora per se stessi, dimagrire! Spesso i buoni propositi nascono, ma poi vengono dimenticati, presi dal solito tran-tran e restano solo belle parole. Qualcuno inizia pure, a volte sono più sogni che obiettivi, le cose vengono lasciate a metà perché ci sono difficoltà da affrontare e anche se si incomincia con entusiasmo, piano piano al primo ostacolo si tentenna e si cede. L’incapacità di portare le cose a termine è una difficoltà cronica, che per molti si riscontra in qualsiasi ambito: hobby, corsi professionali, diete, nuove amicizie. Perché ci blocchiamo? Sono le vecchie abitudini, che ci impediscono di metterci alla prova, la sfiducia in se stessi che alla prima difficoltà ci fa ritirare e poi sicuramente c’è poca motivazione, si è veramente determinati quando si è convinti di quel che si fa, se invece non ci si crede fino in fondo, al primo ostacolo ci si blocca. Se abbiamo sbagliato, dobbiamo solo ricominciare, senza sensi di colpa! Iniziamo a semplificare, dopo gli stravizi delle feste natalizie, lasciamo stare i cibi elaborati e impariamo a gustare un cibo semplice, magari crudo e al naturale. A gennaio abbiamo tutti bisogno di drenare e depurarci dalle troppe tossine che invadono il nostro organismo, tossine in parte anche mentali. Concentriamoci di più sui nostri desideri, impariamo ad osservarci, rinnoviamoci, lasciamo andare tutto ciò che non serve più. Facciamo pulizie, buttiamo tutte le cose inutili che non usiamo più, gettiamo alle spalle i pesi del passato, l’alimentazione sbagliata, la pigrizia, le false amicizie, la fame nervosa, depuriamoci

da tutte queste tossine ed apriamoci al cambiamento. Tutti questi residui tossici il nostro organismo non riesce però a smaltirli, dato che cerca sempre di proteggersi e tende a immagazzinarli solo inizialmente nei tessuti non vitali. Una parte finisce nel tessuto connettivo, che viene drenato continuamente grazie alla circolazione linfatica. Se però ci sono troppe tossine, il ritorno linfatico e venoso è insufficiente a trasportarle tutte e per osmosi, queste tossine trattengono l’acqua, dando luogo al classico fenomeno della ritenzione idrica. La ritenzione idrica diminuisce la velocità di circolazione nei tessuti adiposi e di conseguenza abbiamo un aumento di cellulite nei punti critici, ci sentiamo gonfi e stanchi, il sistema immunitario si indebolisce e le malattie ci attaccano più facilmente nel tentativo di eliminare le scorie in eccesso. L’igienismo attribuisce proprio all’accumulo di tossine la causa delle malattie. Depuriamoci con tanta acqua, preferibilmente con quella biologica della frutta e della verdura cruda di stagione, l’acqua trasporta le scorie all’esterno attraverso gli organi deputati alla disintossicazione. Fegato, intestino, reni, pelle, polmoni, manteniamoli puliti, così li aiutiamo a funzionare meglio e li proteggiamo da disturbi e malattie. Esistono piante che aiutano la funzionalità degli organi emuntori, ricordiamoci che la natura ci viene sempre incontro! Approfondiremo la conoscenza di queste piante nelle prossime rubriche. pakocontessa@yahoo.it Pagina FB “ Curiamoci mangiando”

Un saluto a Marcello Fasolino “Un imprenditore di successo con la passione per la scrittura” L’ho conosciuto circa due anni fa. Non eravamo amici, sfortunatamente, ma eravamo certamente buoni conoscenti, visto che ci siamo spesso incontrati a Piazza Amedeo, a due passi dal mio studio di Napoli. Ho un grandissimo rimpianto: non sono riuscito a fargli un’intervista, soprattutto perché non ho mai avuto il coraggio di dirgli che non avevo ancora finito di leggere il suo penultimo libro: “Napoli Ultima Chiamata”. Il libro l’ho finito di leggere il giorno di Natale del 2013, ma Marcello ha dovuto intraprendere un viaggio più importante di quello terreno. Non nascondo un grande dispiacere per la sua prematura scomparsa. Il sottotitolo di questo articolo è preso proprio dalla presentazione del libro. Che dire ? Tante cose. Prima di tutto che il Premio Rea lo aveva meritato pienamente. Un testo scorrevole, appassionante e appassionato e ampiamente condivisibile in tutti gli aspetti, dalle critiche più aspre alle carezze più amabili alla nostra bellissima città di Napoli. Leggevo e mi riconoscevo. E’ la storia di un architetto-urbanista che, giunto a Napoli dall’America, conosce e s’innamora di una guida-violinista. Ho sorriso tanto alle tesi filosofiche del professore Francesco Piscopo. Ho sinceramente odiato Doris, la moglie

dell’architetto Giovanni “John” Savarese. Ho provato amarezza per la triste vicenda di Viviana, la figlia violinista del professore. Ho provato tenerezza per i figli di John. Mi sono esaltato e depresso a seconda dell’avanzamento dei lavori dell’Ultima Chiamata. Cosa volete di più da un libro? Grazie Marcello... la redazione

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UTILITÀ, SEGNALAZIONI E DIRITTO

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Fisco News Mutui a tasso zero per investimenti fino 1,5 milioni, sparisce il fondo perduto! Nel decreto “Destinazione Italia” appena approvato dal Governo sono state inserite misure per il sostegno dell’imprenditorialità giovanile e femminile (modifiche di un attuale regime) e per spingere il canale del credito non bancario, a partire dai minibond. Mutui agevolati Si parte con la riforma dell’autoimprenditorialità. Sparisce il contributo a fondo perduto e si punta solo sui mutui agevolati, a tasso zero, da restituire al massimo in 8 anni per investimenti fino a 1,5 milioni (la norma attuale ha un tetto di 2,5 milioni). Il mutuo, senza interessi, potrà

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando viale Gramsci, 19 - Napoli Tel. 081 19 57 84 27 coprire fino al 75% della spesa ammissibile. I beneficiari sono micro e Pmi a prevalente o totale partecipazione di imprenditori under 35 o di imprenditrici donne, su tutto il territorio nazionale. Credito Il decreto “Destinazione Italia”, per garantire un migliore accesso al credito extra bancario, apre la strada ai minibond con garanzie reali, come impianti, macchinari o merci: viene infatti esteso a questo tipo di obbligazioni il privilegio speciale sui beni mobili per l’esercizio d’impresa. In pratica, l’azienda può utilizzare come garanzia i beni destinati al processo produttivo per ottenere finanziamenti, ma senza privarsi

di essi (quindi senza ricorrere a pegno o ipoteca). Il Dl interviene poi sulla normativa relativa alla copertura delle riserve tecniche per spingere le assicurazioni e i fondi pensione a investire anche in minibond non quotati e privi di rating. Sarà comunque un successivo regolamento a precisare i limiti di investimento di questo tipo di operatori, per evitare situazioni di rischioso squilibrio. Addio fondo perduto partono i mutui a tasso zero per investimenti fino a1,5 milioni.

Il Diritto:

Con un’interessante sentenza la prima sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio la condanna a 7 anni di reclusione, inflitta a un uomo, di origine egiziana, dalla Corte d’appello di Milano, accusato di tentato omicidio ai danni della figlia, all’epoca dei fatti ancora minorenne, stabilendo che non potesse essere irrogata l’aggravante dei futili motivi per il padre islamico dopo aver scoperto che la stessa aveva avuto rapporti sessuali con un ragazzo italiano. A scatenare la furia dell’uomo era stata inizialmente una fotografia che ritraeva la figlia, allora 17enne, in atteggiamenti intimi con il fidanzato, un ragazzo italiano. Il giorno prima dell’episodio oggetto del processo, il padre, rientrato a casa, aveva sorpreso la ragazza, con indosso solo un asciugamano, e il fidanzato nascosto sul balcone, il quale, quindi era stato messo alla porta. Quella stessa sera la figlia aveva ammesso, durante una discussione con il padre, di non essere piu’ vergine. La mattina dopo, secondo l’accusa, l’uomo aveva cercato di soffocare la figlia con un sacchetto di plastica, ma la ragazza era riuscita a scappare.

Aggravante dei futili motivi

Secondo i giudici di legittimità “per quanto i motivi che hanno mosso l’imputato non siano assolutamente condivisibili nella moderna societa’ occidentale, gli stessi non possono essere definiti futili, non potendosi definire ne’ lieve ne’ banale la spinta che ha mosso l’imputato ad agire”. La Corte d’appello di Milano, dunque, dovra’ riesaminare il caso limitatamente alle contestate aggravanti dei futili motivi e della premeditazione. autore: avv. fabio russo

e-mail: avv.fabiorusso1975@libero.it tel:

347 6595190

Il vero investimento immobiliare

è in periferia...

Gli ultimi dati ISTAT e dell’Agenzia delle Entrate confermano i dati dei mesi scorsi: nelle città, soprattutto della provincia di Napoli, calano le compravendite, ma i prezzi restano medio-alti, a maggior ragione nella stessa città di Napoli dove il dato un pò inquietante è l’aumento degli acquisti in contanti. Nel 2014 i prezzi si dovrebbero ridurre dal 3 al 5 %, ma tutto resta legato all’erogazione dei mutui da parte delle banche, nella speranza che il recente accordo europeo possa favorire minore burocrazia e

C.V.: un progetto di sviluppo urbano inviato alle Nazioni Unite

Un giovane studente di Castel Volturno, Matteo Schiavone, del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della Seconda Università di Napoli, ha inviato una proposta progettuale all’Agenzia delle nazioni Unite che si occupa della terza età in risposta al bando internazionale “Una Società per tutte le Età” aperta agli studenti di tutte le Scuole di Architettura del mondo. Il principale obiettivo del progetto è migliorare le condizioni di vita delle persone anziane e della collettività tutta della citta di Castel Volturno. Il territorio ha uno straordinario patrimonio paesaggistico, storico e immateriale, ma è anche considerato uno dei casi più estremi di degrado urbano e sociale in Europa per la presenza di numerose organizzazioni criminali, di abusi edilizi e per una massiccia presenza di immigrati clandestini. Tali problematiche

influiscono negativamente sulla qualità della vita dei cittadini, in particolare sulle fasce di età più deboli: sotto i 18 e sopra i 60 anni. A oggi la popolazione è di 26.314 abitanti di cui 4.611 con età dai 60 in su, pari al 17,52%. Inoltre ai residenti si aggiungono circa 20.000 immigrati clandestini. Il sovraffollamento della città rende la coabitazione difficile, anche a causa della mancanza di lavoro. L’integrazione fra residenti e immigrati clandestini non è mai avvenuta, così come non è avvenuta l’integrazione fra le diverse fasce d’età e i diversi strati sociali della popolazione. Per migliorare questa critica condizione, si propone di realizzare un Polo Interculturale, dotato di residenze e di tutti i servizi per la cittadinanza, che possa rappresentare il punto d’incontro delle diverse culture presenti sul territorio. Tale polo, viene realizzato in un complesso residenziale sequestrato alla camorra dallo Stato, e recuperato con un minimo investimento economico da parte dell’Ente Pubblico. Il villaggio, costituito da ville a due piani, può ospitare 500 persone. Le abitazioni saranno assegnate gratuitamente agli anziani più bisognosi. Un edificio del complesso è dedicato a Polo Interculturale e dotato di tutti i servizi (centro sanitario, caffetteria, ristoranti, supermercato,

centro culturale, ecc.). In cambio gli anziani, se in salute, restituiscono al Comune un insieme di servizi, lavorando gratuitamente come forma di compensazione, per alcune strutture pubbliche esistenti e in progetto: il parco dell’archeologia subacquea; l’Oasi dei Variconi e il porto fluviale; il Centro di Controllo Ambientale e l’area dei laghi; l’ente riserva naturale. La convenienza è doppia, perché gli anziani non devono pagare l’affitto e il Comune non deve pagare i salari agli anziani. Il beneficio maggiore è in termini immateriali. Infatti, grazie agli anziani, che rappresentano la memoria storica del luogo, il territorio è tutelato nel suo valori originari. Gli anziani infatti sono impegnati in attività legate alla conservazione dei valori storici e paesaggistici. Essi diventano il motore per la rinascita e la valorizzazione del contesto, ambientale, sociale ed economico del territorio. Gli anziani, che rappresentano la memoria, divengono gli artefici della rigenerazione dei luoghi e dell’integrazione fra diverse culture, per il ripristino della legalità. Arch. Alessandro Ciambrone, Ph.D. Presidente Associazione Albergatori e Ristoratori del Litorale Domitio. Vice Presidente Club UNESCO Caserta. alessandro.ciambrone@gmail.com

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tempi certi. A parte le offerte megalomani nel Dubai o in Israele (dove le compravendite sono aumentate del 40% con previsioni similari anche per il 2014) è realistico che i migliori investimenti possano avvenire nelle zone più periferiche. La questione è semplice: il costo dell’auto è divenuto improponibile, pertanto, la soluzione più economica è quella di scegliere una casa ubicata in luoghi centrali perfettamente serviti e tali da ridurre la proprietà di un automobile; viceversa, se l’automobile in più diviene indispensabile, è molto meglio scegliere zone più periferiche meno servite, ma con previsioni di sviluppo medio-alte. E’ preferibile, inoltre, una villetta o un mini-condominio rispetto ad un condominio di grandi dimensioni, perché, se è pur vero che la villa impone costi maggiori, gli stessi sono certi e gestibili con miglior programmazione, anche temporale. L’autonomia ha un prezzo e vale la pena pagarlo. antonio luise immobiliare

e-mail:

a.luiseimmobiliare@libero.it

LAUREA IN CASA QUADRAN0 giunto in tempi brevissimi, è merito anche di una famiglia che lo ha sempre sostenuto. La costanza, la serietà e i sacrifici fatti da Raffaele sono a noi, suoi amici, ben noti. A Raffaele auguriamo tutto ciò che merita e restiamo orgogliosi di avere un amico che sarà da esempio per i più piccoli della nostra associazione. centro studi officina

volturno

Ti auguro di andare incontro ad un futuro sempre ricco di sodisfazioni. giancarlo palmese

Questo mese, un altro amico e socio di Officina Volturno si è laureato. Raffaele Quadrano, presso la l’Università Federico II di Napoli, ha ottenuto la laurea in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale, presentando come argomento della tesi: “Servizi alla clientela”.

L’ho sempre pensato: sei grande! Oggi lo hai dimostrato. Auguri Dottore! fabio paradisone

Al neo-dottore i rallegramenti più vivi e gli auguri più affettuosi di un brillante avvenire. fabio corsaro

Relatore chiarissimo prof. Paolo Stampacchia. Tutta la redazione di Informare e gli amici di O.V. fanno gli auguri, oltre che a Raffaele, al papà Giovanni, alla mamma Antonietta e alla sorella dott.ssa Marialuisa. Tale risultato, rag-

E’ stata dura ma ce l’hai fatta... ora hai raggiunto il primo dei tuoi obiettivi, ma continua a tenere la testa sulle spalle e continua a lottare, perchè ricorda: devi sempre MIGLIORARE! tommaso morlando

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Viale degli Oleandri, 22 Apertura 8.30 - 19.30 orario continuo Dal martedì al sabato servizi di estetica e osteopatia (terapista) martedì al giovedì piega 5,00 € Cell. 3934725298


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