Informare Dicembre 2010

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Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno”

Anno 7° - Numero 01 - Dicembre 2010

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Auguri di Buon Natale

e Felice Anno Nuovo

Terremoto Castel Volturno: Sentimenti Contrastanti pag. 2 Chiusi o nel degrado, i nostri monumenti dimenticati pag. 3 Sanità, <<Le strutture pubbliche non devono creare disagi ai cittadini>> pag. 4

Gennarelli alla maratona di New York pag. 7 La denuncia di Officina Volturno: chi controlla la Sogeri? pag.6

Il 22 novembre, all’Holiday Inn di Castel Volturno, in una sala gremita di autorità e cittadini, è stata inaugurata l’Associazione Antiracket di Castel Volturno, intitolata alla memoria di Domenico Noviello. Primo organo del genere in terra agroaversana, diretta appendice della Federazione Antiracket Italiana, tale organizzazione nasce da una lunga gestazione. Daniele Manzo, giovane commerciante di Pinetamare, ricoprirà il ruolo di segretario. Gli altri commercianti aderenti sono Gianfranco Paolo, Massimo Noviello, Gianluca D’Auria, Massimo Venza, Luigi Ferrucci, Vito Raimondo e Giovanni D’Angelo. I commercianti costituenti hanno vissuto un lungo iter, fatto di collaborazione con le Forze dell’Ordine – Carabinieri e Squadra Mobile di Caserta – e incontri in Prefettura e nella sede principale della FAI. Tale esperienza nasce dal periodo successivo all’estate 2008, fase passata alla storia per i tremendi colpi impressi dai clan a molti imprenditori. Proprio da tale periodo è iniziata la riscossa dello Stato, compiuta con operazioni di soppressione come i maxi arresti e i vari sequestri di beni, ma anche con iniziative di impronta

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Nasce l’Associazione Antiracket di Castel Volturno

...e adesso non lasciamoli soli

culturale, come appunto la nascita di associazioni per la legalità. Come ricorda Tano Grasso, presidente onorario della FAI, a Palermo la nascita del primo ente dello stesso genere è avvenuto dopo ben 15 anni dall’omicidio di Libero Grassi, altro commerciante divenuto simbolo della riconquista della legalità. L’evento è stato reso ancor più significativo dalla presenza del Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, dai pm della DDA di Napoli Federico Cafiero De Raho e Cesare Sirignano, dal Prefetto di Caserta Ezio Monaco, dal Questore Guido Longo e da molti esponenti delle Forze dell’Ordine. Presente anche Silvana Fucito, presidente regionale dell’associazioni antiracket. La valenza simbolica dell’operazione è indiscutibile, prima d’ora alcuna organizzazione del genere era impensabile, così come simbolica – ma anche sostanziale è la presenza, tra i costituenti, di Massimo Noviello, figlio di Domenico. L’attuale corpo costituente conta su un nucleo di 9 commercianti, ma già si segnalano diverse proposte di nuove adesioni. Oltre a molta curiosità, verso un argomento per il quale, fino a qualche tempo si esprimeva

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– o meglio non si esprimeva solo omertà. (Non da parte del Domenico Noviello nostro periodico, chiaramente, da sempre in prima fila nel denunciare la malavita ed i loro soprusi). “Tornerò frequentemente a Castel Volturno per verificare che i soci costituenti non subiscano l’indifferenza dei loro concittadini. Ma sono fiducioso. Tira aria nuova a Castel Volturno”, indicava Tano Grasso all’incontro di quel lunedì 22 novembre 2010. Questa iniziativa rappresenta, indiscutibilmente, una svolta significativa in una realtà come quella di Castel Volturno, soprattutto nella mentalità, perché è la testimonianza della non rassegnazione, della volontà di non rimanere più inermi dinanzi al malaffare. Adesso, però, è opportuno che tutti, istituzioni locali e società civile, nessuno escluso, non lascino sole queste persone. Anzi, l’auspicio è che la neo nata associazione possa contare tra le proprie fila sempre più aderenti, nella consapevolezza che soltanto una posizione compatta e solidale di tutti i commercianti potrà rappresentare il vero argine contro il racket. la redazione


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Terremoto Castel Volturno

Il Caso

L’ex consigliere democratico rivendica l’azione politica svolta in Consiglio comunale tra il 2005 ed il 2010

Sentimenti contrastanti

Dei disoccupati denunciano le promesse occupazionali non mantenute in Assise, un eletto dichiara pubblicamente di essere stato scelto per fare gli interessi di una società castel volturno. “..sono quelli che sto provando dopo l’ordinanza della DDA che ha scoperchiato la collusione tra politica, istituzioni e camorra a Castel Volturno. Il primo sentimento leggendo i giornali e stralci delle 581 pagine dell’ordinanza è stato di una leggera sensazione di soddisfazione, quasi contentezza. Quelle indagini, quelle confessioni dei vari pentiti confermate da intercettazioni ambientali, telefoniche e dagli atti pubblici, hanno confermato, per alcune vicende passate, quello che ho sempre saputo e pensato. Non sono rimasto sorpreso, davvero. Il fatto che ci possano essere anche alcuni indagati che, a

Maria Gatto è su Informare Online

web. Il contributo di Maria Gatto ed altri interventi di personaggi pubblici di Castel Volturno Maria Gatto sull’argomento possono essere letti sul sito web www.informareonline.com alla sezione Cronaca dal 6 dicembre, ulteriori contributi saranno inseriti appena ci giungeranno.

INFORMARE Registrazione c/o il Tribunale di S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007 ---------------------------------------------Periodico edito dall’Associazione Culturale e Politica Centro Studi Officina Volturno. Sede legale: P.zza delle Feste7 Castel Volturno (CE)

Fondato da Tommaso Morlando nel 2002 *** Direttore responsabile: Elio Romano *** Responsabile amministrativo: Antonio Lavadera Lubrano *** Responsabile Area Legale: Avv. Fabio Russo *** Aiuto Grafica: Giancarlo Palmese Fotograto ufficiale: Gino Spera La tua posta va indirizzata a:

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mio avviso, non hanno nulla a che vedere con le contestazioni addebitate e che sapranno dimostrare la loro innocenza, non toglie la validità e la grandezza dell’azione della magistratura a cui va il ringraziamento di tutte le persone perbene. Dalle pagine dell’ordinanza emerge un “sistema” che per anni ha condizionato le scelte politiche a Castel Volturno. Leggere sui giornali come la DC vinceva le elezioni, come si sceglievano i candidati, come la camorra stessa portava la gente a votare, come condizionava - e continua oggi a condizionare - la vita politica, come i Coppola sceglievano - e mai come oggi continuano ancora a farlo –con l’amministratore di turno,hanno solo avvalorato quello che dico da sempre. Non importa il nome dell’implicato, è importante che il sistema di cose, il modo di fare, quello che non tutti conoscono se non sono all’interno dello stesso sistema, è stato scoperchiato. Io, essendoci stato dentro come amministratore,lo conoscevo e avendolo combattuto dall’interno, oggi provo soddisfazione, anche un senso di rivalsa verso chi sorrideva delle mie lotte “contro i mulini al vento”, verso chi Dimitri Russo mi definiva “l’ultimo dei moicani”. Se penso a Nuzzo con cui ho litigato ogni giorno, a cui ho contestato ogni sua azione e parola in consiglio comunale, peggio di un consigliere di opposizione, se penso ai suoi capi di imputazione, beh, come faccio a non essere soddisfatto? Non avevo alcuna stima del giudice , convinto che essendo giudice era “intoccabile” ed immune ad ogni indagine. Tutti sapevano del gioco d’azzardo: indagato perché giocava a carte con delinquenti che sul tavolo, oltre i soldi mettevano anche le pistole! Parlava a sproposito di atti giudiziari : indagato perché rilevava atti coperti da segreto. Non aver consentito con il mio voto contro - e contro tutti - l’esternalizzazione dei tributi che era destinata alla camorra per conto di Ferraro - come emerge dalle indagini - è oggi per me motivo di orgoglio. Aver denunciato pubblicamente in consiglio comunale - nel silenzio e nell’imbarazzo di tutti i consiglieri - l’abusivismo e l’illegittimità del Giolì , è oggi per me motivo di orgoglio! Aver votato - ancora da solo - contro l’ampliamento dello stesso Gioli’, è per me motivo di orgoglio! E son certo che le “sorprese” non son finite, perché leggendo i tanti omissis su alcuni personag-

Realtà Deformate

Una rivoluzione impossibile per Castel Volturno, almeno oggi, perché la gente non è pronta. Le ultime elezioni hanno dimostrato che non è possibile questa rivoluzione, impossibile uno scatto di etica: si è continuato a votare per il favore, per una ricarica del telefono, per una promessa di un posto di lavoro o per il servilismo storico verso i soliti imprenditori. In consiglio comunale alcuni cittadini hanno letto un documento in cui accusavano di non aver avuto il posto di lavoro promesso...un consigliere comunale dice in pubblico che è stato messo in consiglio per fare gli interessi di una società...il Sindaco Scalzone dopo essere stato accusato di collusione con la camorra, confermata dalla ordinanza in questione e dopo aver fatto carte false - nel vero senso delle parole- per far aprire il Giolì e mettervi sua figlia a lavorare (vergogna!)...ebbene queste dichiarazioni, questi atti, oltre che far scattare subito le manette -altro che ordinanze - avrebbero dovuto indignare l’intera popolazione. InDimitri Russo, già consigliere comunale PD 2005-2010 vece tutti tacciono...tutti assuefatti. No, purtroppo questo re al mio posto che , come poi i fatti hanno paese non è pronto...purtroppo! dimostrato, si sarebbe allineato. Oggi è chia- È se si tira indietro e si stanca uno combattivo ro che sono critico verso il mio partito che in come me, beh, c’ è poco da fare!” tante battaglie mi ha lasciato completamente Dimitri russo solo, sebbene sia dispiaciuto per l’implicazione Già consiGliere comunale Del PD di Antimo. Ma adesso il PD con l’implicazione di amministrazione nuzzo (2005-2010). Antimo sta pagando il prezzo per aver sostenuto Nuzzo e la sua combriccola, nonostante il sotto- Dopo aver letto questa nota su f.b., ho chiascritto chiedeva sistematicamente di uscire dalla mato Dimitri per chiedergli se la stessa pogiunta e prendere le distanze da quella politica teva essere usata per Informare, magari con scellerata. qualche piccola scrematura per questione di Avevo ragione! Ovviamente non sapevo di que- spazio, testualmente mi ha risposto: “Tomsta “collusione” - comunque da provare - altri- maso nessun problema , di te ho stima e conmenti mi sarei dimesso. divido oltre il 99% di ciò che scrivi. “ Soddisfazione, orgoglio, rivincita..appunto....ma Lo ringrazio della fiducia e della stima che anche tristezza, rammarico, delusione, sfiducia! ricambio, ...sullo scritto per il momento preAlla fine non paga solo il singolo, non paga solo ferisco non aggiungere nulla ne tantomeno questa o quella parte politica; paga solo Castel commentare, perché tante altre pagine saVolturno e il suo nome, oggi ancor più bistratta- ranno scritte in tal senso. Le indagini sono to. Le cose non cambieranno almeno nel bre- tutt’ora in corso e trattasi di fatti gravissimi ve. L’ordinanza ha dimostrato l’esistenza di un che coinvolgono amministratori con cui per sistema che vige da tanti, troppi anni (tranne la tre anni sono stato insieme, prima di dimetparentesi di Mario Luise la cui memoria alla luce termi, anche se molte vicende appartengono di questa ordinanza ne esce ancora più raffor- alla sfera personale… preferisco attendere zata), un sistema in cui le persone ci convivono gli esiti delle indagini. Non auguro il male a con disinvoltura,persone assuefatte, convinte nessuno ma chi ha sbagliato deve pagare e che le cose funzionano così. Non basta una scomparire dalla scena politica. Su una cosa persona, due o tre, o la stessa magistratura, ci non sono d’accordo con Dimitri… tirarsi invuole una rivoluzione culturale di tutti i cittadini dietro. Se si perde pure la speranza… allora - o almeno la maggioranza - che dica finalmente è la fine! basta e scelga le persone perbene (dove sono?) tommaso morlanDo gi tirati in ballo su altre questioni “poco chiare” , arriveranno da qui a qualche mese altri avvisi di garanzia. Penso alla questione “Green Village” citata da alcuni pentiti o lo scambio di voto nelle ultime elezioni amministrative. Qualcuno potrà dire “ma scusa tu non eri nell’amministrazione di Nuzzo e Marcello? Non è implicato anche il “tuo” Antimo Traettino? Certo, del resto l’accusa che più mi si rivolge è quella di essere stato troppo tempo nell’amministrazione Nuzzo e di averla sostenuta per quasi 5 anni. Ebbene, rivendico con forza il mio ruolo avuto in quella amministrazione. Non mi sono mai “allineato” alla politica di Nuzzo, mai. Gli atti e le dichiarazioni lo dimostrano. Le mie dimissioni avrebbero solo fatto scattare un altro consiglie-

“Dalle pagine dell’ordinanza emerge un ‘sistema’ che per anni ha condizionato le scelte politiche a Castel Volturno”

Fabio Russo: la mia scelta alle elezioni

castel volturno.

La pesante scure giudiziaria della DDA di Napoli si è abbattuta su Castel Volturno in maniera inesorabile, destabilizzando l’intero scenario politico ed amministrativo locale. Chi credeva che fosse nell’aria un’indagine approfondita sul territorio, a seguito dei gravi episodi che hanno scosso la cittadina negli ultimi anni, forse non immaginava che l’onda anomala sarebbe stata tanto vasta e penetrante. Quasi tutta la classe politica degli ultimi vent’anni ne esce con le ossa rotte. I magistrati inquirenti hanno ricostruito vicende tanto gravi da determinare un azzeramento di tutta la scena locale. Uno scenario massonico e perverso prende corpo tra gli atti d’indagine, e mostra il peggio che questo territorio possa offrire. E tutto ciò accade quando è ancora vicino l’eco delle recenti elezioni amministrative. Il sottoscritto, candidandosi a sindaco per l’IDV,si espose in prima persona cercando di creare un’alternativa, ed assumendosi la responsabilità di una scelta difficile. Le urne determinarono una delusione umana, più che politica, in tutti coloro che, condividendo questo percorso, avevano speso energie ed entusiasmo. Oggi, invece, alla luce di quanto accaduto, i consensi ricevuti sembrano assumere un valore tutto nuovo. Se quello era il contesto in cui ci si muoveva, posso dire, senza retorica, che ciò che mi apparve allora come un granello, oggi lo percepisco come una montagna. Adesso, però, è d’obbligo una domanda: Quando le acque si saranno ritirate che cosa rimarrà a Castel Volturno? Se nel nostro animo siamo sempre convinti di non voler lasciare spazio alla rassegnazione, ci domandiamo quante altre volte dovremo raccogliere i cocci del nostro “vaso rotto” prima di decidere che è giunto il tempo di lasciar stare e andar via. In altre parole, chi potrà biasimare quei ragazzi che, inorriditi da questa realtà, prenderanno le distanze da queste zone, e si ricostruiranno un futuro altrove? Nessuno probabilmente…ma il nostro dovere è, e sarà sempre, continuare a mantenere viva la speranza di un cambiamento…nonostante tutto, nonstante tutti! fabio russo

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Speciale Cultura a pezzi

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BENI IGNORATI Quando non sono i ladri d’arte sono l’incuria e la mancanza di manutenzione a metterli a rischio

Chiusi o nel degrado, i nostri monumenti crollano

Chi provvede a: Castello di Castel Volturno, Sinuessa di Sessa Aurunca, torre di Santa Lucia e vecchia casa parrocchiale di Cellole

Quanto siamo ingrati, noi cittadini contemporanei, alle capacità degli antenati ed alle loro opere giunte fino a noi. Strutture di ogni tipo, dal castello alla villa romana passando per i palazzi signorili del Rinascimento, hanno resistito alle bombe della Seconda Guerra Mondiale ed ai cambiamenti climatici imperversanti senza crollare. Certo, anche per loro esiste un limite e ce lo ha ricordato il crollo della Villa dei Gladiatori a Pompei nonché quello relativo al portale architettonico del santuario di Gela in Sicilia. Ma quanti altri monumenti rischiano in Italia? Parecchi, stanto quanto riportato da La Repubblica di Ezio Mauro. A noi in questa circostanza ci interessano solamente quelli del litorale domizio di cui abbiamo e riporteremo informazioni. Iniziare è semplice, Informare ha riportato nei mesi scorsi, a firma del corrispondente da Mondragone Marco Gallo, il furto di materiale nei pressi del sito archeologico di Monte Petrino. Un furto praticamente passato inosservato ai più e venuto a conoscenza dell’opinione pubblica solo dopo un periodo di decantazio-

L’esperienza di Villa San Limato su Informare Online

Il Comune di Cellole, altro componente del litorale domizio, non è esente a questa lista. La Chiesa di Santa Lucia risalente al 1800, ubicata in pieno centro “storico”, abbisogna di lavori strutturali alla torre campanaria e potrebbe costituire una risorsa importante per l’economia turistica della città. Invece, versa nel degrado così come la casa parrocchiale presente difronte alla stessa. Quest’ultima è stata imbragata ed è circondata dalle transenne per evitare che qualcuno ci rimanga sotto qualora dovesse venire giù. Il degrado non è il solo nemico per i beni architettonici presenti sul territorio, c’è anche la mancanza di risorse per un utilizzo più omogeneo. Villa San Limato, presente in questa pagina, potrebbe facilmente raggiungere le 10mila presenze annue con poca spesa, il teatro romano di Sessa Aurunca con annesso criptoportico (uno dei più grandi nell’intero pianeta) potrebbe giungere a superare il rapporto di 1 a 1 tra residenti e visitatori della città (escludendo Baia Domizia) e così via. Abbiamo un territorio ricco di tradizioni, storia e prodotti tipici, ma si preferisce edificare ovunque, anche sopra a ciò che ci hanno lasciato i nostri progenitori, o lasciare le rovine a marcire.

Lo stato dell’Arte

Il degrado del Palazzo ducale di Mondragone

Uno dei luoghi più suggestivi, nell’itinerario artistico-culturale-religioso della Città di Roma e dell’Italia intera, è senz’altro rappresentato dal Museo Storico-Artistico della Basilica Vaticana. Questo Museo, infatti, ha sede nella Sagrestia della Basilica di San Pietro, cioè nel fulcro vitale dell’importante presidio d’arte e cultura religiosa della Capitale. Quando si parla del Museo Storico-Artistico della Basilica Vaticana non si può che fare riferimento al cosiddetto “Tesoro”, ammirato e visitato da milioni di turisti d’ogni nazionalità per il suo ingente patrimonio artisticoculturale. La tradizione considera come primo istitutore del “Tesoro” l’imperatore romano Costantino. Soltanto recentemente il “Tesoro” si è visto riconoscere lo status di Museo. Numerose e tutte di immenso valore sono

le opere custodite all’interno del Museo. Tra esse, alcune rivestono un particolare interesse e pregevole valore culturale: Tabernacolo di Donatello, Monumento di Sisto IV, la Crux Vaticana o Croce di Giustino II, Croce di San Eusanio, i Reliquiari Sacri (raccolte di particolari custodie utilizzate fin dal Medioevo per la conservazione e l’ostensione delle reliquie dei Santi), la Croce Greco-Bizantina o Stauroteca di Maastricht, la Dalmatica di Carlo Magno, la Cappella dei Beneficiati, il Monumento Funebre di Sisto IV, l’Angelo del Bernini, Busto e Calice del Cardinale Enrico Stuart, Sarcofago di Giuno Basso (numerose scene dell’Antico e del Nuovo Testamento arricchiscono il sarcofago del senatore romano, già Prefetto), Croce e Candelieri Farnese e Barberini, Bolla del Primo Giubileo (uno dei tre esemplari

della Bolla originale con cui Bonifacio VIII, il 23 febbraio del 1300, indisse il Primo Giubileo della Chiesa), Santi Apostoli Pietro e Paolo (la paternità viene affidata a Giotto, ma questa tesi non trova l’adesione degli storici dell’arte), Croce di Costantino o Stauroteca Minore, Suppelettili Sacre, la Colonna Santa, Cathedra Petri, Vesti Liturgiche. Il Museo costituisce una tappa obbligata per quanti, eruditi e non, intendono accostarsi alla formazione di un percorso di fede e cultura, di arte e religiosità, di devozione e storia. Un luogo dove è possibile prendere visione di questi straordinari reperti, per la conoscenza dei quali si rimanda, con le descrizioni del caso, al nostro sito internet: www.informareonline.com.

case, servizi igienici sorti dove una volta c’erano i grandi finestroni, tipici dell’architettura del tempo. Solo alla fine dello scorso secolo, negli anni Novanta, le amministrazioni hanno inteso come importante fosse rivalutare le opere storiche, i (pochi) simulacri della nostra cultura di un tempo, e si è cercato di tutelare tali siti. L’idea era, quindi, di recuperare il palazzo, restituirlo agli splendori di un tempo, e di consegnarlo alla collettività. Propositi di sicuro giusti, ma che una volta scontrati con la realtà, hanno mostrato tutte le difficoltà e gli interessi, famelici, di una classe politica incapace di anteporre l’interesse verso il territorio rispetto ai propri. Anche la ristrutturazione di un sito storico, che dovrebbe avere come unico interesse la salvaguardia di un patrimonio dei cittadini, quindi diviene occasione di propaganda politica personale. Inizia così l’opera di restauro, grazie ai fondi della Sovrintendenza di Napoli e Caserta, ed i lavori vanno inizialmente avanti spediti, sino alla primavera del 2006, periodo in cui avvenne l’inaugurazione, non dell’intera opera, bensì semplicemente della facciata esterna. Realizzata, a detta di tecnici ed esperti del settore, in maniera frettolosa, grossolana, e con una tecnica assolutamente contraria agli standard previsti per opere di tale genere. Il tutto per permettere alla classe politica del tempo, locale e non, di inaugurare un’opera “virtuale”, poco prima delle elezioni politiche di quell’anno, al cospetto di una cittadinanza festosa e speranzosa che tale evento potesse rappresentare l’inizio di un cambiamento di rotta. Da allora, di passi avanti se ne sono visti pochi. ancora non si sa quando l’opera verrò terminata, ed ancora non si sa come verrà quindi utilizzata. E non sono mancati atti di solita inciviltà: approfittando dell’incuria, alcuni “soliti ignoti” hanno pensato bene di utilizzare i piani bassi interni dell’edificio come deposito di merci di dubbia provenienza. Solo per caso, grazie ad una denuncia, i vigili urbani hanno “scoperto” tale abuso e posto rimedio. Ad oggi, guardando il Palazzo, visibile non appena si esce dalla piazza del centro storico, lì in fondo a Corso Umberto I, in tanti hanno il timore che possa ripresentarsi un nuovo caso del famigerato “pontile a mare”, abbattuto solo dopo una estenuante lotta dell’allora sezione locale di Legambiente.

rosanna angiulli

lorenzo taglialatela

Perché siamo così sciatti? E sporchi? E negligenti? E superficiali? Si, lo so: mi direte che, in compenso, noi napoletani e casertani (che di noi parlo), siamo anche generosi, altruisti, benevoli, cortesi ed affabili; anche se queste qualità sono molto spesso inquinate dall’ipocrisia. Permettetemi questo sfogo ma alla mia età, per la maggior parte vissuta a Napoli, sono ormai insofferente e stanco di rilevare sulla mia pelle le conseguenze sgradevoli dovute al comportamento dei miei concittadini. E patisco ancora di più perché, per la mia professione ho avuto modo di frequentare ambienti, anche stranieri, tanto, ma tanto, diversi dal nostro. Leggo sul Corriere della Sera una notizia scioccante ed emblematica: “ignoti” hanno trafugato i gradini di marmo della Real tenuta di Carditello provocando danni notevoli

per aver usato mazzole e martelli senza alcun riguardo per la struttura. Doppio lo sconcio: il primo per la delinquenziale “irriverenza” del misfatto ed il secondo per la mancata sorveglianza del monumento così caro ai governanti di un passato ormai remoto! Questa seconda scellerata circostanza ci costringe a riflettere sulle differenze ambientali determinate da una diversa cura ed attenzione del bene, quando la tenuta di Carditello era un modello di efficienza e quando in quella struttura nascevano e si allevavano i migliori cavalli e le più pasciute bufale del Regno, in un territorio fertilissimo dove ingegneri ed agronomi preparati ed esperti realizzarono un sistema evoluto ed avanzato di drenaggio (da noi posteri manomesso, violato e deformato) che voi tutti conoscete col nome di “Regi Lagni”!!!

Riusciremo mai a riscattarci ed a rimontare lo svantaggio che ci divide sempre di più dal settentrione? Prima di rispondere è opportuno rileggere, sempre sul “Corsera”, alcune cifre non sempre notorie: dal 1951 al 2007 sono stati spesi per il Sud la bellezza di 382 miliardi di Euro che, perché si possa valutarli meglio, sono pari a 760.000 miliardi di lire. Cioè sei miliardi e mezzo di euro all’anno. E dove sono andati? Ad analizzare i risultati c’è di che piangere. Quello che ci angoscia è sapere che, tra le 208 aree depresse europee, quelle del nostro Sud si classificano dal 165° al 200° posto: sempre più giù! Eppure una interpretazione per questa arretratezza galoppante ci deve essere ed io me ne son fatta una idea personale ben definita. Spesso ho manifestato ad amici capaci ed in possesso della potenzialità

economica sufficiente, la possibilità di mettere su un’attività in zona dove la stessa attività fosse assente ed in risposta ho ricevuto occhiatacce di scherno e di incredulità, come per dire: ma come puoi chiedermi di rischiare lavoro e quattrini in un territorio dove mi troverei a combattere non solo la concorrenza ma anche e soprattutto contro la camorra? Vi rendete conto con quale zavorra e con quale palla di piombo al piede ogni abitante di queste contrade è costretto indissolubilmente a convivere trascinandosele fino alla fine dei suoi giorni? E vi rendete conto dell’enorme divario che ci separa dai “nordisti” dove l’operosità ed il dinamismo hanno terreno fertile per progredire e svilupparsi? A voi ogni analisi e considerazione.

Il castello di Castel Volturno ne, o meglio di attesa. Monte Petrino non è l’unico caso. Nei pressi di Sinuessa, in territorio del Comune di Sessa Aurunca sono presenti moltissimi resti di epoca romana, facilmente rintracciabili nel terreno, ed esposti all’azione di qualsiasi agente: umano, climatico o meccanico (chissà quante opere sono andate perdure in quel sito, come altrove, tramite l’edificazione). Il Comune di Castel Volturno attende da tempo il termine dei lavori nei pressi del proprio castello, opera fondamentale per completare il recupero delle radici storiche locali e per permettere, volendo, l’identificazione delle popolazioni ivi insistenti in qualche cosa proveniente dal passato. L’edificazione degli anni Sessanta ha contribuito alla mancanza di unione nei cittadini. Vi insistono cittadini provenienti da ogni dove con bagagli culturali differenti. Un simbolo di unione restaurato potrebbe concedere un ancora al territorio.

maria bisecco

mondragone. Vogliamo soffermarci, in questo spazio, ad uno dei monumenti, o presunti tali, che caratterizza la cittadina litoranea: il Palazzo Ducale, il quale avrebbe potuto rappresentare, per le sue caratteristiche architettoniche e per la storia della città, una bellissima cartolina da visita, come altri paesi, anche quelli meno importanti, possono vantare. All’attualità, l’edificio è in “recupero”, ossia è in corso d’opera la realizzazione di un progetto che, almeno sulla carta, dovrebbe riportare il palazzo agli antichi splendori. Purtroppo, basta venire in città, e rendersi conto che i lavori sono fermi, da tempo. È necessario sottolineare come, nel corso degli anni, la stupidità, l’insensibilità, sia dei singoli cittadini che dei vari amministratori che si sono succeduti negli ultimi cinquant’anni, hanno permesso che il palazzo, edificato durante l’Ottocento sulla falsariga della Reggia vanvitelliana del capoluogo di Terra di Lavoro (si racconta che lo stesso architetto d’origine olandese avesse partecipato alla stesura del progetto), andasse completamente in rovina. Nel corso dei decenni, difatti, le sale una volta teatro della vita signorile dei feudatari locali, furono prese d’assalto ed utilizzate prima come dormitori, e quindi come veri e propri nuclei abitativi. Immense sale, che divenivano

Il “Tesoro” del Vaticano

Come la Santa Sede ha imparato a custodire e gestire la cultura

roma.

Un evento svolto a Villa S. Limato cellole.

Villa San Limato, sito archeologico in Baia Felice di Cellole (CE), è l’unico esempio mondiale di terme private di epoca romana, qualcosa di “interesse nazionale” come la stessa Sovrintendenza ha tenuto a precisare all’atto di prelevare dei manufatti dal sito per esporli al Museo archeologico nazionale di Napoli, ma come molte altre zone importanti per la cultura del Bel Paese ha bisogno di interventi urgenti. “Basterebbero 50mila euro per installare una tettoia (quelle in plexiglass che consentono di passeggiare sui pavimenti senza toccarli, ndr.) sui mosaici presenti nel sito, mettendoli in sicurezza dall’azione delle intemperie e per renderli fruibili al pubblico, ma questi fondi non vengono erogati nonostante ci sia un progetto realizzato in collaborazione con la dottoressa Ruggi presso la Regione Campania”, così ci riferisce l’assessore Carmine Rocco, appassionato di beni architettonici e responsabile del settore per conto della giunta Lepore di Cellole. Lo stesso continua spiegandoci l’importanza del sito: “Fino a questo momento credo sia stato scavato solo il 5 percento della Villa, molto è ancora sottoterra. Abbiamo trovato l’entrata di un criptoportico ed alcune gallerie sotterranee durante le opere passate senza poterle portare alla luce. Credo che sia un luogo eccezionale se solo fosse valorizzato adeguatamente (...)”. Il resto dell’articolo lo potrete leggere su www.informareonline. com, sezione Speciali, dal 6 dicembre

La Voce di Cassandra: ma perchè siamo così sciatti?

www.informareonline.com

luigi lancellotti


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Speciale Sanità

Intervista ESCLUSIVA a Michele Schiano

<<Le strutture pubbliche non devono creare disagi ai cittadini>>

Il presidente della V Commissione - Sanità -interviene sulla riforma regionale. Sul caso ‘ticket’ a Caserta presterà la sua attenzione Cancello Arnone, un Cup per migliorare cancello arnone.

È attivo presso il Comune di cancello ed Arnone il Centro Unico Prenotazioni, strumento messo a disposizione per semplificare l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari. Tante volte accade che i cittadini per poter usufruire di prestazioni sanitarie, quali le visite mediche debbano recarsi all’Asl una prima volta ad effettuare la prenotazione e poi, successivamente, ricevere in concreto la prestazione. Oggi, invece, la procedura risulta semplificata: l’Amministrazione, dotandosi del Cup, permette ai cittadini di effettuare le prenotazioni direttamente dal comune di appartenenza. Al cittadino sarà rilasciato un tagliando, attestante l’avvenuta effettuazione della prenotazione, e pagherà il servizio direttamente all’Asl. Istituire il Centro Unico Prenotazioni richiede uno sforzo minimo, basta infatti accordarsi con l’Usl competente sul territorio, mettere a disposizione un locale ed un pc con collegamento ad internet, un operatore, che riceverà dal personale dell’Asl l’adeguata formazione, dopodiché si può attivare il servizio. Una procedura semplice, ma allo stesso tempo di elevato ritorno sociale, dato che a volte solo per effettuare un a prenotazione si era costretti fare lunghe file agli sportelli delle Asl, e bisogna tener conto, oltretutto, anche dello spostamento fino all’Asl il quale molte volte non è agevole per tutti. Questo strumento è ancora poco conosciuto anche se è stato previsto dalla Regione Campania già diversi anni fa, inoltre, ricordiamo che la prenotazione riguarda tutte le visite Asl, comprese quelle ospedaliere. In effetti molto spesso si tende a scindere l’Asl dagli Ospedali, tratti in inganno dalla miriade di strutture private, pubbliche, semi pubbliche o quant’altro. mario ambrosca Il Cup di Cancello Arnone è nato anche grazie alla discussione interna di Informare, che porta a conoscenza di tutti idee nuove e semplici per migliorare il territorio. el.rom.

Una momento difficile per la commissariata sanità campana. Un lavoro duro per la V commissione regionale. Presieduta dall’ex sindaco di Qualiano, Michele Schiano, la commissione sanità si è trovata a prendere sin da subito decisioni impopolari. Esempio lampante la maggiorazione del ticket. Una decisione obbligata, a detta dello stesso presidente, che ha inserito questo passaggio nel più ampio piano di rientro ospedaliero. “Un ragionamento di più ampio respiro che porterà a razionalizzare meglio la spesa. Quello della maggiorazione del ticket – ha aggiunto Schiano – è un passaggio momentaneo per la sanità campana, ma non una scelta definitiva”. Una sanità, quella campana, che ha uno dei suoi punti dolenti nel casertano. I sindacati locali hanno lamentato negli ultimi mesi di essere stati snobbati. Chiedono un tavolo di concertazione per rivedere il piano di rientro ospedaliero in quella provincia. Sulla questione Schiano si è detto disponibile ad aprire un dialogo. “Sentirò le parti – ha asserito –, e laddove si potranno apportare accorgimenti che vanno a mantenere i tetti di spesa potranno essere discussi”. La sanità che ruota intorno a questa provincia che conta circa 910mila abitanti non ha nelle proteste sindacali i suoi unici inceppi. Una situazione che ha dell’inverosimile è stata raccontata nelle scorse settimane da alcuni utenti. Questi lamentano l’impossibilità di pagare il ticket presso le Asl di zona, in quanto allo sportello viene detto che le aziende locali nono attrezzate per ricevere pagamenti, e che per poter eseguire una visita medica essi devono presentarsi con la ricevuta delle Poste che certifichi il pagamento su un conto destinato dell’importo dovuto. Oltre il danno anche la beffa verrebbe da dire. Non solo le conosciute

code chilometriche che caratterizzano i centri pubblici, bensì anche il tempo da sprecare presso gli uffici postali, che si distinguono anch’essi per Michele Schiano la calca che li travolge costantemente. E non ultima la spesa di circa un euro e cinquanta centesimi dovuta alle Poste stesse. Da non dimenticare che nella provincia casertana gli uffici postali sono spesso posti in periferia rispetto alle città, e frequentemente dalla parte opposta rispetto alle Asl. Una difficoltà abnorme per gli anziani che magari non sono neanche motorizzati. Una questione che ha lasciato perplesso lo stesso Michele Schiano, il quale ha assicurato che è “motivo di organizzazione delle aziende locali”, aggiungendo che “attenzioneremo la situazione, perché al di là di quello che è il ticket le strutture pubbliche non devono creare disagi ai cittadini” (argomento che sarà monitorato costantemente da Informare affinché si possa giungere a soluzione, ndr.). Sulle cliniche private che andrebbero a rubare fondi destinati alle strutture pubbliche il presidente della commissione sanità ha risposto che “il piano di rientro ospedaliero vuole dare una sanità di qualità alla Campania”, aggiungendo che per fare questo bisogna “mantenere le eccellenze laddove queste esistono o migliorarle laddove esistono le potenzialità”. A prescindere dal pubblico e dal privato, anche perché “la spesa nella sanità è sempre pubblica, a prescindere dalle strutture interessate”. Un pensiero anche sul precariato nella sanità. “il governo ha dato il via allo sblocco del turn over. I precari saranno mantenuti in servizio per altri sei mesi – ha dichiarato Schiano –, e in questo lasso di tempo si ragionerà affinché si riesca a stabilizzarli anche attraverso le graduatorie che si andranno a formare”. ciro oliviero

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Affitti fuori mercato, le Asl pagano il doppio dei comuni mortali 60mila euro all’anno pagati a Sessa Aurunca, 97mila a Teano. Mondragone per la Regione è gratis.

L’Asl di Caserta La sanità del sottocasa rischia di chiudere per sempre in Regione Campania, i conti debbono tornare ed i fitti per gli Enti pubblici sono sempre abbastanza onerosi. Migliaia di euro solo per tenere aperto l’ufficio sono troppi per le esangui cassa regionali, che in fatto di Sanità segna un debito di oltre 6miliardi di euro (al maggio scorso) quasi quanto il costo dell’ultima legge di stabilità (ex Finanziaria) in corso di approvazione al Parlamento. Una voragine. Gli uffici Asl di Castel Volturno pagano l’affitto e potrebbero venire trasferiti in altra struttura, quasi sicuramente il distretto sanitario di Mondragone ove la Regione Campania vanta la proprietà di un immobile di ampie proporzioni e mai utilizzato al massimo della capacità. I fitti, infatti, sono divenuti nel tempo una vera mannaia sul capo dell’azienda sanitaria locale. Se per un comune mortale affittare un appartamento a costi di 300-400 euro al mese è possibile per un Asl i costi degli stessi spazi raddoppiano. E’ così che a Teano la Regione paga 97mila euro all’anno di solo fitto per l’ASL (circa mille quadri ad un costo per metro quadro di circa 8 euro a fronte dei 4 euro massimali per i comuni mortali prima citati). Anche a Sessa Aurunca la situazione non è differente. Palazzo Santa Lucia deve dare all’istituto per il sostentamento del clero (lo stesso Ente è proprietario dei locali di Teano) la bellezza di 60mila euro all’anno di fitti (fonte Corriere del Mezzogiorno) e la situazione non cambia negli altri luoghi. La Regione non riesce a strappare cifre naturali per i propri contratti di locazione in tutta la Provincia di Caserta. Tanto è vero che l’ASL Caserta Uno paga la bellezza di 3.362.512

Centro diabetologico, spostarsi a Teano non serve: la soluzione esiste già

cellole.

La mancanza di risorse per la sanità campana rischia di ammazzare anche strutture di eccellenza ed in grado di essere esse stesse una risorsa. E’ questa la prospettiva ipotetica a cui potrebbe andare incontro il Centro diabetologico di Cellole, apprezzata struttura della Regione Campania in cui è possibile ottenere tutte le prestazioni sanitarie necessarie per un malato di diabete o di ipertensione con ottimi standard di qualità. Una struttura scelta da 3700 pazienti provenienti da ogni luogo (anche dal Basso Lazio) a fronte dei 500 ipotizzati all’esordio dall’ASL (Azienda sanitaria locale). Mancanza di risorse, scarsa organizzazione ASL e riorganizzazione su base regionale del servizio sono le principali cause di preoccu-

pazione. I malati iscritti nei registri del Centro sono aumentati negli anni, giungendo al record summenzionato, ma tale decisione ha portato ad evidenziare criticità importanti sul fronte ASL. L’azienda non ha mai aumentato le ore di visite specialistiche erogate e non ha mai provveduto ad aumentare gli organici rapportando gli uni e gli altri al nuovo rapporto prestazioni/personale operante. L’organizzazione dell’assistenza è divenuta progressivamente più difficoltosa, tanto che negli ultimi tempi si è dovuto stilare una convenzione con la Croce Rossa Italiana, sezione di Cellole, al fine di agevolare le attività e migliorare il comfort degli utenti (alcuni dei quali hanno bisogno di aiuto per la normale deambulazione per

problemi motori connessi alla malattia). Ma si tratta di una soluzione tampone, tanto che alcune volte gli addetti si sentono come “scordati da Dio” come ci fa capire Egidio Gamba, responsabile infermieristico del Centro. La sensazione del personale è aggravata dai ritardi sul fronte delle comunicazioni, tanto è vero che la circolare sull’introduzione delle tariffe per le prestazioni sanitarie erogate è giunta “con qualche giorno di ritardo, dopo l’entrata in vigore, su nostra richiesta” come ci fa notare Gamba. La paura maggiore, però la vivono i pazienti e la vivono per le incognite sulla sopravvivenza della struttura: La Regione per risparmiare i fitti ha deciso di chiude i contratti, spostando i servizi in strutture di sua proprietà, ed il centro

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L’Ospedale di Teano paga un canone di locazione ad un privato. Dunque, il timore sussiste. Il Comune di Cellole per tagliare la testa al toro ha offerto dei locali in comodato d’uso presso la frazione di Centore, riscontrando l’apprezzamento del responsabile Starnone, ma si attende l’opinione dei vertici dirigenziali

euro solo per questa voce. In ogni caso si attende. La sentenza finale è lungi dal venire e la nomina dei nuovi vertici aziendali dovrebbe avvenire nelle stesse ore in cui Informare viene mandato in stampa. Il precedente commissario Romano è stato chiamato a Roma dalla Polverini per un incarico di prim’ordine e come suo successore dovrebbe venire nominato Pasquale Corcione, già direttore amministrativo dell’Asl Napoli1, ma saremo più precisi sul nostro sito internet a seguito della nomina. Fatti due conti sul litorale i luoghi più a rischio di riforma sono: • Asl Sessa Aurunca • Asl Castel Volturno • Centro diabetologico di Cellole Le informazioni sul Centro diabetologico di Cellole le potete trovare in basso in questa stessa pagina mentre per le altre due si possono solamente ipotizzare i cambiamenti. Il Comune di Sessa Aurunca ha offerto degli immobili di propria proprietà in comodato d’uso gratuito affinchè il servizio continui ad esistere nel suo territorio e non venga traslocato altrove. Purtroppo il sindaco Luciano Di Meo ha lasciato irrevocabilmente l’incarico proprio sul finire di questo mese e non si sa se l’eventuale Commissario prefettizio o il prossimo sindaco (se la trattativa andrà per le lunghe potrebbe trovarsi di fronte alla discussione di tale cambiamento) possa mantenere polso fermo per non cambiare la storia sanitaria del luogo. In ogni caso pare quasi acclarato il nuovo ruolo per il distretto di Mondragone, che dovrebbe divenire il fulcro della Sanità sull’intero litorale domizio di qui a breve termine. Staremo a vedere. ASL e regionali. Nell’attesa crescono le indiscrezioni sulla delocalizzazione delle attività in vari luoghi della provincia, ultimo dei quali Teano. L’ipotesi potrebbe verificarsi veritiera, ma potrebbe non essere la migliore soluzione per le necessità del territorio. Cellole è una città costiera e di frontiera, non troppo lontana da Sessa Aurunca e da Mondragone (altri due contendenti), facilmente raggiungibile dal Basso Lazio (come si evice dalle oltre duecento utenze da quell’area). Teano, dal canto suo, è lontano dai confini regionali ed anche dal litorale, potrebbe servire l’entroterra casertano, ma perderebbe buona parte della fascia costiera e soprattutto gli ingressi dal Lazio (cosa che porta, oltre alla soddisfazione, danaro alle casse regionali). Dunque una scelta per risparmio rischia portare costi ben più alti ai cittadini ed anche alle finanze di Palazzo Santa Lucia. el.rom.


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Speciale “Normalità” Rifiuti

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Mancano siti idonei alla differenziata in Regione e bisogna convertire i termovalorizzatori al tal quale

Ciclo rifiuti, perché la macchina si inceppa sempre Nell’attesa Napoli deve attrezzarsi: mini discariche ad hoc sorvegliate dai militari e decisioni rapide condivise

L’emergenza rifiuti in Campania avrà mai fine? A sentire Saviano (puntata Vieni Via con me del 22 novembre 2010, Rai Tre) no, ma lo stesso scrittore ha dichiarato nel corso della trasmissione di essere in forte difficoltà: perché un argomento del genere è impossibile da sintetizzare. Ha ragione. E’ impossibile sintetizzare un problematica di tal portata, dunque anche noi tenteremo di focalizzare l’attenzione su pochi punti e ovviamente non saranno quelli già trattati dall’autore di Gomorra. La discussione più forte da fare è sulla differenziata, ritenuta l’unica via di uscita dall’emergenza rifiuti (la condizione attuale sopra la etichettiamo malinconicamente “normalità”) e sulle modalità con cui attuare la stessa. Le varie frazioni dei rifiuti solidi urbani vedono una minima parte irrecuperabile ed impossibile da bruciare nei cosiddetti termovalorizzatori, la cui fine è la discarica. Si tratta del 20 percento massimo, dunque una piccola parte, mentre in Campania in discarica ci finisce l’ottanta percento dell’immondizia (più quella proveniente da altri luoghi, come dice Saviano). Una parte è costituita dai rifiuti da imballaggio, siano essi plastiche o carta/cartone, tutti pienamente recuperabili con sistemi neppure troppo onerosi. L’Italia è un poco indietro sull’utilizzo della carta riciclata, ma in altri Stati è fortemente utilizzata se non addirittura incentivata da parte dei Governi. Anche la plastica di diversi tipi si può recuperare, riutilizzandola ad altri fini o miscelandola con

L’Arpac risponde all’inchiesta di Informare

L’Arpa (Agenzia per la protezione ambientale) Campania ha risposto all’inchiesta “Anomalie termiche” dell’ingegnere Angelo Morlando pubblicato nell’edizione di Novembre 2010 di Informare - Litorale domizio - Castel Volturno. La risposta è a firma di Cristian Fuschetto ed è possibile leggerla sul sito www.informareonline.com integralmente. la redazione

una quota elevata del totale dei rifiuti ed anche perché è quella più voluminosa. Inoltre, non si può buttarla nei termovalorizzatori attuali perchè progettati per il Combustibile da rifiuto e non per il tal quale (quest’ultimo brucia ad una temperatura inferiore producendo acidi e diossine, come già scritto nei precedenti numeri di Informare), salvo distruggerli come già è capitato. La raccolta rifiuti Un enorme problema. Come rivolvere il problema? della nuova al fine di abbattere il fabbisogno Allo stato attuale la migliore soluzione sarebenergetico dell’intera nazione (il petrolio da cui be la realizzazione di una discarica da 1700 derivano le plastiche in massima parte viene tonnellate giornaliere per tre anni in Provincia importato). Questo settore, insieme a quel- di Napoli, in uno dei pochi luoghi dove non è lo del ferro e dei metalli, la componente più stato costruito o devastato dalle discariche grossa dell’attuale quota di differenziata. I Co- illecite, evitando a questa zona di sprofondamuni riescono con facilità ad organizzarne la re nella monnezza ad ogni cambio di vento. raccolta ed anche lo smaltimento in vari punti, Ideale sarebbe la realizzazione di più siti di con costi non troppo elevati, ma sono presen- dimensioni ridotte, ripartendo le responsabiti anche dei problemi. Molti carichi giungono lità e l’impatto ambientale sul territorio e non presso le ditte contrattualizzate per il riciclag- sacrificando una sola area sull’altare della megio della carta/cartone o della plastica e non tropoli partenopea. Intanto si dovrà convertire vengono accolti in quanto “la differenziata non i termovalorizzatori affinché possano bruciare è fatta bene” dunque il carico viene rispedito il tal quale senza danni, smaltendo in futuro al mittente (ciò significa mandarlo alla fine in le enormi balle di monnezza accumulate discarica). Perché accade ciò? Sono i cittadini nell’ultimo decennio, e gli impianti necessari ad essere così deficienti da non saper separa- a completare la differenziata (è impensabile re le varie parti o ci sono anche altre motiva- continuare a sostenere il trasporto dell’umido in Sicilia o in altri luoghi a costi esorbitanti per zioni di fondo? Continuiamo con la frazione umida, il vero gli Enti locali). Il tutto tramite il controllo degli flagello della differenziata in Campania. Non esperti del CNR e la vigilanza dei militari. Una esistono centri sufficienti per il compostaggio discarica fatta bene e controllata non crea pro(luoghi ove questa frazione diviene fertiliz- blemi, i problemi avvengono quando si fanno zante) industriale e quello domestico non è gli abusi. Ovviamente, la decisione va presa sempre possibile (specie in città), mandarlo in rapidamente e possibilmente responsabilmendiscarica significa affogarle perché costituisce te da tutti.

La città resiste all’assalto della spazzatura napoletana

terzigno.

Le sventure sembrano non finire mai per i Terzignesi. Dopo le polemiche, durate più di due mesi, riguardanti l’apertura di una nuova discarica a Cava Vitiello, giovedì 11 novembre è emersa la presenza di metalli pesanti (Nichel, zinco, alluminio, boro) nella falda acquifera sottostante la discarica Sari a Terzigno. L‘indagine è stata condotta dall’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) alla presenza dei tecnici nominati dai comuni di Boscoreale e Terzigno. Immediate sono state le proteste dei cittadini che hanno invitato il sindaco Domenico Auricchio a bloccare gli sversamenti di rifiuti a Cava Sari. In accordo con il resto della cittadinanza, il giorno seguente, un gruppo di cinque avvocati si è mobilitato per preparare un’ordinanza che potesse impedire agli altri comuni vesuviani di sversare a Terzigno, ma il primo cittadino si è rifiutato di firmare. “Abbiamo lavorato da mezzogiorno alle cinque ininterrottamente” ha affermato Maria Rosaria Esposito, uno dei cinque avvocati, ”per ricevere un rifiuto stasera alle otto. Il sindaco doveva solo firmare. Cinque avvocati non sono in grado, secondo lui, di elaborare un ordinanza corretta, ha bisogno di un’altra consulenza che serve solo a perdere altro tempo”. Il gruppo di avvocati ha chiesto soprattutto chiarezza circa i provvedimenti che l’amministrazione comu-

Taverna del Re, dalle balle di rifiuti al sito di trasferenza giugliano. Cosa dovranno decidere i cittadini di tutto il territorio campano qualora venissero selezionati per un sito di trasferenza, un sito di compost, una discarica temporania? Non si sa di preciso, ma a seguito dei continui ripensamenti sul ruolo di Taverna del Re, Giugliano (NA), credo che ben pochi saranno propensi facilmente a far relaizzare un sito “temporaneo” che di temporaneo sa poco.Taverna del Re è stato utilizzato per anni come deposito di balle di monnezza tritovagliata (come altro classificare quelle che per tanto tempo hanno voluto chiamare “ecoballe” sarebbe impossibile) ed ora l’ennesima emer-

genza rifiuti nella Provincia di Napoli ha fatto divenire luogo idoneo ad ospitare il pattume partenopeo temporaneamente, in qualità di sito di trasferenza (dopo altre occasioni di interessamento per salvare Napoli e provincia). La popolazione non ha neppure finito di ascol-

Napoli nella morsa del degrado, bel Natale ci aspetta Un Natale al buio e tra i “cumuli di munnezza” Non accenna a migliorare la situazione rifiuti a Napoli e la città continua ad offrire l’immagine deturpata delle ultime settimane, con strade sporche e vere e proprie mini discariche a cielo aperto anche in centro. per terra ci sono cumuli enormi che coprono interi tratti di marciapiede, con passanti costretti a improvvisarsi slalomisti. Numerosi i cumuli di rifiuti dati alle fiamme anche nella notte scorsa con super lavoro per i vigili del fuoco. I quartieri dello shopping e tutto il resto della città rischiano anche di rimanere al buio nelle festività natalizie perché non è stato affidato ancora alcun appalto per le luminarie di

Terzigno, metalli pesanti in discarica: tutto bloccato

Natale. È paradossale ed assurdo che dopo il secondo round dello scandalo rifiuti in città non si sia ancora organizzato l’allestimento delle luci di Natale per ridare un po’ di dignità a Napoli, sprofondata in questi giorni sotto cumuli di spazzatura. Cosa diranno di noi i turisti quando arriveranno, speriamo, in città nei giorni delle feste? Eppure, non molto lontano da qui, a Salerno, un sindaco ha abbellito già l’intera città di una suggestiva illuminazione artistica che sta già richiamando gente da ogni parte d’Italia. Anche quest’anno durante il periodo natalizio, al danno evidente dei rifiuti in ogni angolo, dinanzi agli alberghi

e agli esercizi commerciali, si potrebbe aggiunge la beffa del buio anche per le strade dello shopping. Il mancato allestimento delle luminarie sarebbe l’estremo oltraggio alla città, anche se potrebbe essere un’idea innovativa e originale utilizzare le luci di Natale per illuminare la munnezza, le buche di strade e marciapiedi , le erbacce che crescono copiose in ogni dove ed i bisognini di cani e uomini che fanno bella mostra di se anche in pieno Centro Storico! Scelta appropriata, data la scarsissima illuminazione cittadina, cui nessuno mai porre rimedio. chiara zanichelli chiara.zanichelli@gmail.com

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tare la notizia in televisione o di leggerla sui giornali che si è precipitata in strada a protestare, ad innalzare le barricate ed a prepararsi alla lotta.Una guerra fratricida è divenuta quella ai rifiuti. Nessuno li vuole, ma tutti li producono e non esiste un mezzo per toglierli di mezzo in attesa che la filiera “integrata” sia completa. Sacrosanta la rabbia dei cittadini, specie a fronte di analisi effettuate in altri siti (vedi articolo su Terzigno) o da accertamenti giudiziari, forse una volta tanto, nei Segreti dell’Italia, sarebbe bene iniziare a dire la verità. redazionale

Il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio nale intende adottare:“ Noi vogliamo solo capire che sta succedendo. Da quando c’è questa discarica questo è un territorio martoriato, adesso non ce la facciamo più”. Nonostante le pressioni, il sindaco ha deciso, inizialmente, di consultare altri pareri prima di firmare l’ordinanza. “Io non posso firmare una cosa solo perché loro (gli avvocati) mi obbligano a firmare, io ho fatto già la mia procedura, ho già stilato un documento e ho mandato tutto alla procura. Io non posso firmare un ordinanza senza informarmi. Prima mi documento con il mio avvocato personale e poi semmai firmerò” sono state le parole del primo cittadino di Terzigno. Consultazioni che devono essere avvenute molto velocemente visto che due giorni dopo, il 14 Novembre, il sindaco Auricchio, dopo un assemblea durata tre ore, ha firmato l’ordinanza, impedendo tutti gli sversamenti a cava Sari fino a quando non sarà scongiurato ogni rischio per la salute pubblica. I Terzignesi, però, non possono ancora esultare perché il 15 novembre il presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro ha dichiarato che intende ricorrere al TAR per impedire il blocco. “La composizione chimica dei campioni analizzati non porta a ritenere che i superamenti riscontrati siano correlabili a infiltrazione di percolato nelle falde” ha dichiarato ai microfoni de Il Mattino. Ora spetta al TAR esprimersi su questa dolorosa vicenda che rischia di compromettere definitivamente i territori vesuviani, un tempo famosi per la loro fertilità, e la salute dei cittadini che li abitano. Ai Terzignesi non resta, quindi, che sperare in una decisione favorevole che possa restituire loro la fiducia nel domani e nelle istituzioni. gianfranco vicario


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Ser vizi speciali

ambiente

INFORMARE

La denuncia di Officina Volturno alle autorità competenti

Chi controlla la SO.GE.RI. ?

Il Commissariato alle Bonifiche è stato sciolto, il Consorzio intercomunale Ce4 è in dissesto e nessuno si occupa del percolato di quella discarica tossica castel volturno. non occorre un testo articolato per introdurre la denuncia effettuata il

25 novembre scorso dall’associazione centro officina volturno a tutte le autorità competenti per il caso sogeri, basta il testo dell’epistola inviata alle istituzioni per capire. oggetto: discarica so.ge.ri. e rischi per la salute pubblica. richiesta d’intervento. studi

“oggetto: discarica so.ge.ri. e rischi per la richiesta d’intervento.

salute pubblica.

Il sottoscritto Tommaso Morlando, in qualità di legale rappresentante pro tempore dell’As-

Percolato dalla Sogeri sociazione Culturale e Politica “Centro Studi Officina Volturno”, si pregia rappresentare quanto segue: Da oltre vent’anni la discarica So.Ge.Ri., dislocata a Castel Volturno, alla Via Pietro Pagliuca, in località Bortolotto, rappresenta uno scempio ambientale di inaudite proporzioni con oltre 1 milione di metri cubi di rifiuti di ogni tipo. Un luogo assurdo, che a definirlo discarica non renderebbe il senso del disastro ecologico prodotto…

Da svariati anni si parla dei lavori di bonifica del sito ma nulla di concreto e risolutivo è stato ancora realizzato. Nonostante sia altissimo il rischio per la salute umana, gli enti preposti non riescono ad impremere una svolta significativa al problema. L’impianto fu usato nell’ambito degli interventi adottati dal Prefetto di Napoli per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania ed è stato ufficialmente dismesso nell’Aprile del 1995. Dopo la dismissione dell’impian-

dell’invaso nonché la situazione di grosso pericolo per la salute pubblica per il riversarsi del percolato sulle aree protette circostanti. Uno scenario realmente devastante e attual-

mente ancora verificabile per chiunque si avvicini al sito. Da allora la So.Ge.Ri continua a scaricare percolato nelle viscere dei terreni ben oltre i 40 metri di profondità, come dimostra anche una relazioto, la società ne ad hoc SO.GE.RI. Mezzi per la differenziata abbandonati e realizzata non ha provspreco di risorse. nel 2004 del veduto alla messa in sicurezza dell’impianto, così come geologo Roberto Simeone per conto del imposto dal Prefetto di Napoli. Dopo svaria- comune di Castel Volturno, causando morte te diffide cadute nel nulla, il settore ecologia e distruzione attraverso l’irreversibile inquidella Provincia di Caserta ha denunciato le namento delle falde acquifere. E tutto ciò inadempienze della società alla Procura del- avviene nonostante la predisposizione di un la Repubblica di S. Maria Capua Vetere. In progetto di messa in sicurezza del Ministero particolare si è denunciata la mancata ese- dell’Ambiente, che ad oggi risulta essere letcuzione degli interventi di sistemazione finale tera morta.

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Ma qual è stato l’iter amministrativo ed istituzionale che ha interessato la discarica? Con due conferenze di servizi nel 20/06/2003 e nel 20/07/2004, il Ministero dell’Ambiente dispone un piano di messa in sicurezza del sito, unitamente ad un piano di caratterizzazione dei relativi luoghi. Il CommisMonte rifiuto sario di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque della Regione Campania viene demandato ad occuparsi degli interventi di riqualificazione succitati. Il Commissario di Governo delega il Consorzio Intercomunale CE4, ente gestore della discarica. Stante la grave crisi finanziaria dell’Ente i lavori di allontanamento del percolato proseguono a rilento, ma almeno il minimo viene controllato. Tali problematiche emergono in maniera chiara in seguito alle riunioni dell’Unità di Crisi per lo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi, svoltesi nei mesi di Aprile e di Luglio del 2007 presso il settore ecologia della Provincia di Caserta. In occasione della seconda riunione viene evidenziato che il Ministero dell’Ambiente, con nota n°13534/QdV/ aveva ordinato al Commissario di Governo di attivare entro 7 giorni gli interventi di messa in sicurezza delle acque di falda finalizzate ad impedire la diffusione del percolato, di avviare il piano di caratterizzazione e di trasmettere il progetto di bonifica della discarica tenendo conto della proposta progettuale elaborata dallo stesso dicastero. Nulla però si muove dopo tale riunione.

L’intervento del TG3 In data 07/02/2008 viene nuovamente convocata l’Unità di Crisi. Il Comune di Castel Volturno era da me rappresentato in qualità di Assessore alle politiche ambientali, e per l’ennesima volta, ho rappresentato il grave stato d’inquinamento in cui versa la discarica in località Bortolotto. Invero, faccio rilevare che la continua e copiosa fuoriuscita di percolato ha compromesso irrimediabilmente l’utilizzo dei terreni agricoli limitrofi, ormai declassificati dall’ARPAC (agenzia regionale per il controllo ambientale Campania, ndr.). Purtroppo, dopo quella data, ancora una volta lo scenario amministrativo cala nuovamente sulla questione SO.GE.RI. In data 29/05/2010 lo scrivente si recava presso la discarica SO.GE.RI. unitamente al giornalista Fabrizio Feo e alle telecamere del TG3 (per informazioni è possibile visionare il servizio al link http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b5483084-a30145de-95ef-e468440db81f-tg3.html). Tale servizio giornalistico, trasmesso dalla rete nazionale, evidenziava il totale abbandono della discarica, con il percolato straripante nei campi adiacenti senza alcun controllo. A questo punto, tutto quanto premesso, visto che il Commissariato alle Bonifiche è stato sciolto (l’ente che provvedeva con propri fondi a finanziare la rimozione del percolato) e che il Consorzio CE4, che di fatto doveva provvedere alle operazioni di bonifica, si trova in dissesto finanziario, ci si chiede chi sta provvedendo al controllo ed alla gestione degli interventi di rimozione del percolato? Trattandosi di percolato proveniente da rifiuti tossici, pertanto altamente dannosi per la salute umana, non è più tollerabile rimandare la questione ab libitum senza porre in essere interventi urgenti di bonifica del sito. Chiediamo, dunque, alle autorità adite, ognuna per le proprie rispettive competenze, di accertare con assoluta urgenza quale sia lo stato dei luoghi della So.Ge.Ri., di chi siano le responsabilità di tale scempio ecologico, che si aggrava ogni giorno di più, e chi siano i soggetti allo stato preposti a dover mettere in sicurezza il sito”. firmato: associazione centro studi officina volturno


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Ser vizi Speciali

Il Carabiniere di Pinetamare giunge 700° tra gli italiani

Gennarelli alla Maratona di New York

In 3 ore e 40 minuti il nostro concittadino raggiunge il traguardo in Central Park new york/castel volturno.

Domenica 7 Novembre, erano le 15:40 in Italia quando si è disputata la quaruntunesima Maratona di New York, New York City Marathon per chi vive negli States, probabilmente la più bella maratona del mondo. Lo start è stato dato alle ore 9,40 locali. Partenza da Staten Island, traguardo previsto presso il suggestivo Central Park. I partecipanti sfilano attraverso i cinque grandi quartieri che formano la metropoli newyorkese, correndo tra i palazzi di Manhattan, la First Avenue e la Queensborough Bridge, e calcando il mitico ponte di Brooklyn, che diventa per l’occasione un fiume colo-

la settecentesima piazza tra i connazionali. “Non potevo non partecipare almeno ad un’edizione della maratona di New York, un’emozione irripetibile per la sua spettacolarità.” Ha dichiarato Gennarelli, da sempre grande aman-

che sicuramente ricorderà per tanti anni. Per la cronaca, ricordiamo che ha vinto l’esordiente Gebrmariam, con una prestazione cronometrica non esemplare (2h08’14”) ma quel che conta, si sa bene, è vincere. Del resto, New York è stata sferzata da folate di ven-

Gli atleti attraversano il Brooklyn Bridge

Qui n basso e a fianco, in primo piano Francesco Gennarelli con il suo cappello rosso

ti trasversali che soffiavano a 20km/h. Difficile non essere stati condizionati da tale elemento atmosferico. A completare il podio, tutto africano, Mutai (2h09’18”) rato in movimento. Una sfida per gli oltre 45000 corridori, tra professionisti e amatori, che quest’anno hanno scelto di affrontare i 42,195 km. Il tempo limite previsto é di 8 ore, ragion per cui alcuni scelgono di fare l’intero percorso camminando, e godendosi l’emozione della gara, guadagnandosi alla fine dei loro sforzi la mitica medaglia come ricordo. 2 milioni di spettatori hanno seguito l’evento. Quasi 4000 sono stati gli italiani che hanno partecipato, tra questi anche Francesco Gennarelli, nostro concittadino residente in Pinetamare, appartenente all’Arma dei Carabinieri, che ha tagliato il traguardo in 3 ore 40 minuti e 1 secondo, assicurandosi

te delle gare podistiche (nelle foto con il suo cappellino rosso e la pettorina riportante il n° 24-319 e la scritta ITALIA). Un piccolo pezzo di Castel Volturno, dunque, ha esaltato i valori agonistici della nostra città tra le strade della Grande Mela. Un bella soddisfazione

e Kip Kosgei (2h10’39”). Sesto invece il vincitore della passata edizione, Meb Keflezigi. Tra le donne ha trionfato la Kiplagat. la redazione

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Adriana Gelo e un sogno chiamato musica

Adriana Gelo, giovane ragazza di Pinetamare, di artisti in tv, sull’emittente privata Italia Mia. dolce e piena di vita, con discrezione e tanta Ho passato la selezione con 3 sì, secondo la passione si sta affacciando al mondo della formula del format X Factor. Doveva essere musica con un primo disco autoprodotto. Rico- una scuola di canto, tuttavia senza prospettive struiamo la sua storia e le sue ambizioni per il discografiche. A quel punto, forte di quel picfuturo attraverso un intervista. colo successo, ho lasciato stare il concorso Parlaci un po’ di te: “Sono e mi sono recata da Pino di origini siciliane, precisaDe Carlo, titolare di una mente di Castelvetrano in casa discografica di Giprovincia di Trapani, però ugliano, la ZGD Record, vivo qui a Castel Volturno, e lui ha apprezzato molto a Pinetamare, da quasi 17 la mia voce, decidendo anni.” di lavorare al mio primo Come è iniziata la tua pasdisco” sione per il canto? “Ho inDi cosa parlano le tue iziato a cantare alla tenera canzoni? “Una storia età di 5 anni. Da piccola, Adruana Gelo. In basso la finita”, il brano che da il ovviamente, la musica rap- copertina del suo primo disco titolo all’album, parla di presentava soltanto un gioco. Poi crescendo ho cominciato a dilettarmi sempre di più cominciando a fare serate di piano bar, anche se non ho potuto mai seguire una vera e propria scuola di canto.” Ed oggi il canto che cosa rappresenta per te? “Dopo tanti sacrifici, a Settembre ho ultimato le registrazioni del mio primo disco, si tratta di un lavoro autoprodotto dal titolo “Una storia finita”. Per me è come realizzare un sogno. A questo punto spero di poter trasformare una grande passione in un lavoro, anche se sono consapevole che la strada è lunghissima. Ringrazio di cuore la mia famiglia e in particolare mio padre che mi ha permesso di intraprendere questa strada.” Parlaci più nel dettaglio del tuo disco. “Il cd è nato quasi per caso. Lo scorso anno sono andata a fare un provino in una trasmissione

un amore finito, che non può ritornare, e di tutti gli strascichi sentimentali che ne derivano. Di questa canzone è stato realizzato un video clip che viene trasmesso su emittenti locali come Tele Urania, Metropolis TV, RTE, Italia Mia 4 . “Niente vero” è un brano più impegnato. Parla di problemi di stretta attualità, la prostituzione, la politica, la camorra. E’ un brano che amo tantissimo.“Baila” è un pezzo più commerciale e ballabile. Anche di questo pezzo a breve uscirà un video clip. Nel complesso sono canzoni che sono influenzate da un lato dalla tradizione classica napoletana e dall’altro dalla scena attuale italiana. A tal proposito volevo ringraziare gli autori Pino De Carlo e Gianni Romano, autori delle canzoni. Spero quanto prima di poter cominciare a proporre queste canzoni dal vivo. Pensi a Sanremo? “Come ogni giovane cantante non è possibile non sperare di poter calcare il palco più importante d’Italia. Con il brano Niente Vero, che avevo inviato al produttore di Tiziano Ferro, si stava per concretizzare la possibilità di partecipare per il 2011 a Sanremo Lab Giovani, sfumata all’ultimo momento. Tenterò, però, per le selezioni del 2012”. Fa.ru.


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Norme, Diritti e Doveri

E non si arrendono mai...

castelvolturno. Le leggi in Italia esistono. Alcuni dicono che sono troppe. Altri dicono che sono applicate male. Io ritengo che sono troppe, in modo da generare confusione e fraintendimenti, e sono volutamente applicate male. Un esempio è il Decreto Legislativo n° 163 dell’anno 2006, intitolato “Codice dei contratti pubblici”. E’ la legge che serve a stabilire come devono essere spesi bene i soldi pubblici per i lavori e per gli incarichi esterni. Cito l’ART. 2 della Legge che si chiama “PRINCĺPI” (con l’accento sulla seconda i…): L’affidamento e l’esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture, DEVE RISPETTARE… • i principi di libera concorrenza, • parità di trattamento, • non discriminazione, • trasparenza, • proporzionalità A questo punto, sembra opportuno riportare l’Avviso Pubblico del Comune di Castel Volturno e inerente all’Affidamento di Servizi Tecnici per un importo pari a € 45.000,00 e riguardante la Direzione dei Lavori per la realizzazione di n° 4 Piazze in Ischitella, via Porchiera, Destra Volturno e Bagnara. Tra i criteri che saranno utilizzati per scegliere il Direttore dei Lavori ci sono i seguenti: - vicinanza della sede operativa della struttura professionale rispetto ai luoghi oggetto di intervento… (10 punti su 100 disponibili). - esperienze nella specifica attività realizzate nell’ambito della Provincia di Caserta … (25 punti su 100 disponibili). Il voto di laurea vale solo 5 punti su 100 disponibili… Secondo voi, avere un punteggio maggiore perché si ha lo studio a Castel Volturno, invece che a Caserta o a Piedimonte Matese, rispetta il criterio di libera concorrenza ??? Secondo voi, avere esperienze specifiche solo di piazze e solo nella Provincia di Caserta, rispetta il criterio di parità di trattamento e proporzionalità ??? Secondo voi, dare al voto di laurea solo 5 punti su 100 e al curriculum 30 punti su 100, rispetta il criterio di trasparenza ??? Secondo me, no. Invece di adottare metodi furbeschi la Pubblica Amministrazione dovrebbe assumersi direttamente le proprie responsabilità. Una proposta? Si potrebbe fare una lista di professionisti residenti nel Comune di Castel Volturno da almeno 10 anni e scegliere a chi affidare gli incarichi attraverso un sorteggio

INFORMARE

Il codice dei contratti pubblici continua ad essere interpretativo

Ato 2, approvato il bilancio

Castel Volturno ne fa parte, ma il futuro è quanto mai incerto

castel volturno.

pubblico. Giusto per concludere, la scelta del professionista avverrà il 7 dicembre prossimo, scrivete anche Voi direttamente al Comune la Vostra protesta se non siete d’accordo con i metodi della nostra Pubblica Amministrazione. ing. angelo morlando

L’Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) per la Gestione delle Risorse Idriche, Fognarie e Depurative è un Ente incerto già dalla sua nascita. In Campania ancor di più. In provincia di Caserta si raggiunge l’assurdo. Di fatto, il Comune di Castel Volturno appartiene all’ATO 2 – Napoli / Volturno. Infatti, nell’ultima assemblea del 18 ottobre 2010 ne è stato approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2009. Per il nostro comune era presente l’Assessore Sorrentino che ha espresso parere favorevole all’approvazione. Per un fatto di correttezza è giusto dire che non avrebbe potuto fare altro, perché le leggi attuali ci costringono ad essere nell’ATO e non approvare il bilancio causerebbe

solo perdite economiche alle quali saremo costretti a dover adempiere. E’ indispensabile ricordare che in Campania, però, esiste anche l’ATO 5 – Terra di Lavoro. Di fatto, esiste solo sulla carta perché non è mai partito. Qual è il fatto ? L’ATO 2, a conti fatti, è troppo ampio, difficilmente gestibile e quindi più costoso. Meglio dividerlo, in modo che all’ATO 2 facesse parte solo Napoli e provincia. Nell’ATO 5 invece avrebbe dovuto confluire la provincia di Caserta. Tutto ciò, ad oggi, resta ancora sulla carta. Anche l’ATO 2 non è mai di fatto partito. E’ una struttura posta affianco a quelle già esistenti. I grandi depuratori sono fuori dalla competen-

Tia, ancora problemi castelvolturno. Ultimamente tantissimi cittadini stanno ricevendo, da parte del comune di Castel Volturno, richieste supplementari di pagamento della TIA per errata dichiarazioni delle superfici delle proprie abitazioni. L’operazione nasce dal confronto tra le dichiarazioni dei contribuenti e i dati catastali, ultimamente in possesso dell’amministrazione

comunale, che dopo averli rielaborati, adesso inizia ad utilizzarli. Gli avvisi di accertamento e lettere nascono dalla mancata coincidenza dei dati. Le incongruenze rilevate sono principalmente ascrivibili ad errori di comunicazione dei cittadini: si va dal numero civico o codice fiscale errati ai dati catastali non aggiornati, a decessi, successioni o vendite

Il Diritto

sarcimento del danno da parte della corte di appello di Genova di un avvocato che aveva fatto EQUITALIA e qualunque soggetto legittiiscrivere su di un immobile un’ipoteca poi mato ad iscrivere ipoteche su di un immorivelatasi illegittima. La corte di merito di bile stiano attenti d’ora in poi. Secondo la secondo grado aveva condannato il profesCassazione, infatti, con la sentenza 22267 sionista al risarcimento del danno subito del 2 novembre 2010 è risarcibile il danno dalla proprietaria di un immobile per la (conseguenza) patito dal proprietario di un mancata disponibilità della somma costituimmobile a causa di un’illegittima e impruente fondo fiduciario per la cancellazione dente iscrizione di ipoteca giudiziale poiché della garanzia, dal 2001 al 2005, anno in è possibile la compromissione della “comcui il Tribunale di Savona aveva dichiarato merciabilità” del bene stesso. Il principio l’illegittimità dell’iscrizione. Gli ermellini nel statuito dalla Suprema Corte in materia di rigettare il ricorso presentato dall’avvocato, ipoteca giudiziale illegittima possa essere hanno sostenuto che “l’iscrizione illegittima esteso anche nel caso d’ipoteca ex lege dell’ipoteca giudiziale su un immobile,” a comunque iscritta illegittimamente. La Sucausa della pregiudizialità che reca su bene prema Corte ha e sul proprietario dello stesso, per mancata infatti confermato o ridotta commerciabilità dell’immobile “dà la condanna al ridiritto al proprietario di ottenere autore: il risarcimento del danno (c.d. avv. fabio russo danno conseguenza) subito a mail: causa della non disponibilità della somma di denaro sottoavv.fabiorusso1975@libero.it posta a garanzia”. Cell.: 3476595190

Ipoteche illegittime

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Sede Legale: Via Zaccagnini snc, 81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del Pizzone Tel. 0823.502045 - 502053 Fax 823.502079 - 502963

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non comunicati, a immobili condonati. Incongruenze tutte sanabili a costo zero con una semplice istanza in autotutela. Chi ritiene di aver ragione in relazione alla TIA dovrà recarsi, planimetria catastale alla mano, presso l’ ufficio tributi. Nel caso di mancata corrispondenza tra la superficie dichiarata per la TIA e quella riscontrata dai dati catastali, il calcolo si effettua sulla differenza (la superficie utile per ottenere il tributo è sempre pari all’80% del totale dell’area). L’ufficio nel recuperare i tributi può andare a ritroso fino al 2005 (5 anni è il termine di prescrizione). I dati del catasto nel 90% dei casi sono corretti. Il Comune in genere non si muove per colpire i cittadini, che non intende vessare, ma solo per individuare e mettere in regola gli evasori convinti, ma sarebbe ipocrita dire che l’operazione non è fatta per drenare risorse - anche nell’ottica di sostenere le casse comunali già in forte sofferenza. Ma diventa indispensabile accertare gli evasori totali, coloro che non hanno gli immobili accatastati e che non risultano nella banca dati dell’ente che oltre ad essere aggiornata e bonificata, evita tra l’altro un danno erariale».Crediamo che in tale circostanza ci sia stato un difetto di comunicazione da parte dell’Ente- ma riteniamo che tali operazioni non abbiano colore politico: vanno solo sostenute magari con una maggiore informazione e attivando anche forme più ampie di comunicazione con i cittadini per potersi regolarizzare(posta elettronica, modelli prestampati, fax, caf, associazioni). Per informazioni, a Castel Volturno l’Ufficio tributi si trova in via San Rocco. t.m.

za ATO perché c’è la Hydrogest. La grande adduzione di acqua potabile è fuori dalle proprie competenze perché c’è Acqua Campania, ARIN e Consorzio Idrico Terra di Lavoro. Poi ci sono i Consorzi di Bonifica per le reti irrigue e le Autorità di Bacino per la difesa Suolo. La Regione per una parte di quello che resta. Quanto costa la struttura ATO 2 ? Oltre 800.000 euro all’anno. Non ci è dato sapere, al momento, i dettagli di tale bilancio. Per chi volesse saperne un po’ di più: - http://www.ato2campania.it/ ingegnere angelo morlando

Segnaliamo castelvolturno. Ci è stato segnalato

che presso il cantiere della ditta Senesi, che espleta il servizio di raccolta rifiuti a Castel Volturno, si sarebbero verificate gravi irregolarità. Sembrerebbe essere ritornati al passato e alle cattive abitudini. Chiediamo alle autorità preposte di far luce su tali vicende, ed invitiamo i sindacati a vigilare con la dovuta attenzione. Si invita, inoltre, la società a provvedere almeno al ritiro del vetro. + + + + +

castelvolturno.

Alcuni cittadini ci hanno segnalato di aver patito dei disagi presso il pronto soccorso della clinica Pineta Grande. Lunghe attese ed un servizio non sempre efficiente sono stati i malesseri riscontrati. Si tratta probabilmente di inconvenienti legati alla più generale crisi finanziaria che la sanità campana sta attraversando in questo periodo, e che spesso ha come conseguenza la carenza di personale. In ogni caso, siccome parliamo del più importante presidio sanitario del territorio, da molti descritto come un centro di eccellenza per talune specializzazioni terapeutiche, invitiamo la direzione a voler provvedere a colmare quelle che, siamo certi, sono soltanto occasionali lacune.


INFORMARE

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Salute e Benessere

ODONTOIATRIA

I CONSIGLI DA... DENTISTA!

“Piombature Si - Piombature No…”

Di tanto in tanto in tv si parla della presunta tossicità dell’amalgama d’argento. In realtà si assiste ad un vero e proprio terrorismo mediatico visto che per il modo in cui si tratta l’argomento non risulta ad oggi alcun fonda-

mento scientifico che dimostri la tesi sulla pericolosità per la salute di questo materiale. Questo ha spinto però molte persone a farsi rimuovere dalla bocca tutte le otturazioni in amalgama anche quando queste erano ben fatte. Per scoprire se è giusto o sbagliato leggete l’articolo fino in fondo. Come sempre per i lettori di Informare verrà fatta chiarezza considerando e riassumendo i risultati dei veri studi scientifici fatti inerenti all’argomento. L’amalgama d’argento è il materiale più largamente usato dai dentisti di tutto il mondo per il restauro dei denti posteriori. Si calcola che ogni anno nel mondo vengano eseguiti 500 milioni di restauri con questo materiale e 200 milioni nei soli Stati Uniti. L’amalgama di argento è una lega metallica costituita da argento, stagno, rame, palladio, indio e da una parte liquida, il mercurio. Quando questi materiali vengono miscelati tra loro, si forma un materiale plastico facilmente condensabile e modellabile che indurisce completamente in circa due ore. In odontoiatria l’amalgama è usata con ottimo successo da più di un secolo come materiale da restauro per i denti cariati e negli ultimi vent’anni la sua qualità è molto migliorata diminuendo la quantità di mercurio ed aggiungendo nuovi componenti che ne diminuiscono la corrosione all’interno del cavo orale. I pregi indiscussi di questo materiale sono: ottimo sigillo marginale, facilità di utilizzo, lunga durata, lunga esperienza clinica e basso costo del restauro finale. Non a caso nei paesi in cui l’odontoiatria è completamente sostenuta dalla sanità pubblica viene suggerito l’uso dell’amalgama d’argento per le otturazioni. I difetti sono: un colore che non si mimetizza con il dente, da cui il termine popolare di ‘piombatura’; la necessità di eseguire preparazioni di cavità ritentive ed in un certo senso demolitive, in quanto l’amalgama non possiede la capacità di legarsi alla struttura dentale, ed infine una potenziale tossicità dovuta al mercurio. La questione della pericolosità di questo materiale per la salute è vecchia quasi quanto il materiale stesso ed ha portato i ricercatori a sviluppare su questo argomento una vastissima letteratura scientifica. I rischi per i pazienti ed operatori sanitari sono legati in massima parte alla possibile inalazione ed ingestione di mercurio durante l’esecuzione dei restauri o la loro rimozione. Durante queste manovre, il paziente può efficacemente essere protetto da una speciale barriera di gomma - chiamata ‘diga’ - che isola i denti dal resto del cavo orale. Il mercurio, una volta legato agli altri metalli, è dimostrato essere stabile e liberato nel cavo orale in quantità assolutamente trascurabili per la salute. Moltissimi studi scientifici hanno dimostrato che il mercurio contenuto nell amalgama non è pericoloso per la salute. I mass media, soprattutto nei paesi scandinavi, in Germania, negli Stati Uniti, e più di recente anche in Italia, hanno riportato notizie prive di serio fondamento scientifico riguardo al rischio amalgama, che spesso fanno riferimento ad articoli di vecchia data

successivamente smentiti da ricerche più attente e sofisticate. La diffusione di falsi allarmismi presso la popolazione è favorita dalla medicina ‘alternativa’, dagli ecologisti, dalla cattiva informazione e probabilmente anche dall’industria, molto interessata a spingere materiali sostitutivi molto più costosi e remunerativi dell’amalgama. Riteniamo di grande importanza far conoscere alla popolazione quale sia la vera posizione del mondo scientifico internazionale e dei principali enti mondiali proposti alla sanità pubblica di fronte al rischio amalgama. Più di tutti l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un documento che conclude che i restauri in amalgama sono sicuri ed economici e che

l’unico svantaggio è di non avere il colore dei denti. Materiali alternativi come l’oro o la ceramica sono estremamente validi ma necessitano dell’opera del laboratorio odontotecni-

co e di procedure più complesse che portano ad avere restauri con un costo finale di 5/6

volte più elevato. I compositi moderni tuttavia sono il giusto compromesso tra estetica eccellente e costi accettabili. Questo ne dimostra la stragrande diffusione in tutto il mondo. Non vi è dubbio che la comunità odontoiatrica internazionale stia riducendo drasticamente l’utilizzo dell’amalgama per eseguire le otturazioni dei denti cariati con i compositi ma ciò è dovuto alle richieste estetiche sempre maggiori da parte dei pazienti più che a serie ragioni di tipo tossicologico. Esistono come ha rilevato la letteratura un certo numero di pazienti patofobi o comunque particolarmente influenzabili che preferiscono, anche dopo essere stati correttamente informati, ricorrere a restauri alternativi e potenzialmente meno

tossici, devono essere accontentati ma sconsiglia-

autore:

dr. angelo marano

mail: anmarano@gmail.com

ti a sostituire restauri in amalgama ancora perfetti con restauri in altri materiali a meno che ciò possa essere considerato come un placebo. Giova ricordare ai lettori che la migliore otturazione è quella che non è mai stata eseguita e che la più efficace terapia è la prevenzione.

Settimana del benessere psicologico

gratuita, relativamente a problemi o disagi di ordine psicologico, o che siano semplicemente interessati ad intraprendere un proprio percorso di crescita personale. Per usufruire del servizio basta telefonare al 3205595377 per prenotarsi o rivolgersi direttamente al Centro Studi Officina Volturno 0815097039.

Dal 1 al 6 Dicembre consulenze gratuite presso Officina Volturno

Corpo e mente sono un’unità, il benessere psicologico è altrettanto importante quanto la salute fisica. Vivere e sperimentare una migliore qualità di vita, ha senso se abbiamo consapevolezza di chi siamo, come funzioniamo come persone intere. L’intero percorso umano può avere come obbiettivo la propria autorealizzazione per permettere a se stessi di individuarsi completamente come persone libere e autentiche. Dal 15 al 20 novembre c’è la stata la settimana

del benessere Psicologico in Campania, un

evento promosso dall’Ordine regionale degli Psicologi. Una campagna di sensibilizzazione e promozione della cultura del benessere della persona. Anche se in ritardo la sottoscritta aderisce all’iniziativa che partirà dal 01 Dicembre fino al 06 Dicembre, offrendo un servizio di consulenza gratuita presso la propria sede, al “Centro studi Officina Volturno” sita in P.zza delle Feste 7, Castelvolturno (Ce). Il servizio è a favore di tutte le persone che intendano usufruire di una consulenza

Sul sito www.informareonline.com è disponibile anche l’articolo “Il corpo non mente”. autore: maria pia raimondi

mail: mpraimondi@libero.it

tel. 3205595377

Integratori alimentari e loro benefici Per l’EFSA, l’Autorità europea sulla sicurezza alimentare, mancano le prove scientifiche

Comportamenti manipolativi

Continuiamo il tema della volta scorsa. I principali modi usati per manipolare sono la vittima, il persecutore, il salvatore. Ogni individuo si specializza in un ruolo ma impara a vivere tutti nelle varie situazioni del quotidiano. La Vittima è la persona che si lamenta di ogni cosa, attribuisce la colpa di ogni male all’altro che viene anche considerato l’origine dei propri sbagli. Il vantaggio del comportamento della vittima è l’attenzione e la compassione degli altri e il non assumersi la responsabilità di quanto gli accade; ovviamente può ottenere risposte di sostegno, ma anche risposte aggressive che portano la vittima a pensare che l’altro sia ingiusto perché non capisce quanto sia fragile. Il Persecutore è colui che consiglia cosa dover fare in ogni momento. In questo modo può imporre la sua volontà, dominare l’altro. Può essere aggressivo, intimidatorio e punitivo per tenere tutti sotto controllo. Usa la prepotenza fisica, verbale, psicologica e morale

per indurre paura e sottomissione, rendendo impossibile la vita a chi sta vicino. Il vantaggio è quello di allontanare da sé la memoria del dolore subito e la percezione della propria immensa, intima fragilità. Il Salvatore si occupa a tempo pieno degli altri, non ha mai un momento per se stesso, vive nella speranza di trovare una vittima disposta a farsi salvare da lui. Il tornaconto della sua generosità è rendere l’altro dipendente, dominare sulla sua vita ed esercitare il suo potere. Soddisfare le esigenze di chi gli sta accanto nasce dalla paura di rimanere solo con se stesso e dover riconoscere i propri problemi e bisogni, la propria fragilità, la paura di essere abbandonato. La fuga da sé, la svalutazione dei propri bisogni, lo condanna all’insoddisfazione. Questi ruoli sono delle tendenze comportamentali che vengono apprese dall’infanzia in relazione alle diverse esperienze familiari e diventano parte del carattere. Sono il modo in cui la persona si presenta al mondo, vive ed entra in relazione con l’altro. dr.ssa

autore:

teresa forlano

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Massicce campagne pubblicitarie ce li propinano come manna dal cielo per migliorare le Nostre diete, la concentrazione, le energie, le prestazioni quotidiane, la vista, il controllo della glicemia, del peso corporeo, della funzionalità intestinale o del cuore e chi più ne ha ne metta, ma i benefici promessi da integratori alimentari quali vitamine, minerali, fibre alimentari specifiche o lattobacilli vivi, si traducono spesso in delusione o in effetti per così dire placebo poiché in realtà rimangono solo sulle diciture delle confezioni ed in concreto poco o addirittura nulla. Almeno è questa l’opinione espressa da un comitato scientifico di esperti dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che dopo uno studio approfondito su 808 indicazioni funzionali generiche sulla salute ha stilato pareri negativi per gran parte delle indicazioni analizzate basandosi in particolare: sulla scarsità delle informazioni fornite, a partire dall’impossibilità di identificare la sostanza specifica su cui è basata l’indicazione (ad esempio per le fibre alimentari spesso non viene specificato il tipo di fibra); la mancanza di prove che l’effetto indicato sia davvero benefico per mantenere o migliorare la funzionalità organica (ad esempio indicazioni sull’eliminazione dell’acqua per via renale); la mancanza di precisione relativa all’indicazione sulla salute (ad esempio indicazioni riferite a termini come energia e vitalità); la mancanza di studi condotti sull’uomo con misurazioni affidabili del rivendicato

effetto benefico sulla salute. Con questa terza serie di pareri, l’agenzia ha valutato ad oggi oltre un terzo delle indicazioni sulla salute sulla totalità di quelle incluse nell’elenco compilato dagli Stati membri e dalla Commissione europea e si avvia allo studio completo entro la fine di giugno del 2011. Nonostante i tanti pareri negativi, gli italiani sembrano essere una popolazione conquistata dagli integratori. Pertanto, ci si domanda quale sia l’utilità – se non in stretti termini commerciali – degli integratori alimentari, tenuto conto che al di là dell’assenza pressoché generale di riscontri scientifici suffragati anche dall’autorevole agenzia europea, la nostra alimentazione è così variegata e completa, che a detta degli esperti nutrizionisti risponde ai fabbisogni dell’organismo, per non dire che eccede il normale apporto quotidiano dei nutrienti di cui abbiamo bisogno. Maria Bisecco


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CALCIO

INFORMARE

Cultura e società

“Il nostro Pocho”

Il fuoriclasse argentino ha iniziato la nuova stagione in gran forma Il nostro Pocho sta crescendo sempre di più. I suoi goal quest’anno riescono, più che mai, ad inclinare le sorti del campionato a favore del Napoli. Sono recenti i passi da gigante con cui Lavezzi sta schiacciando le difese di mezza Italia. I suoi goal non sono mai banali; contro il Milan pochi hanno notato ad esempio quel modo di rialzarsi che quel campo lo ha visto fare solo dal Numero Dieci più forte di tutti i tempi; pochi hanno notato con quanta disinvoltura il Pocho è tuonato tra i due centrali del Liverpool in una serata umida e abbia piazzato quel pallone alle spalle del portiere. Poi ci sono i goal contro Cesena, Brescia e quel goal al Cagliari che sa tanto di giustizia divina per le dichiarazioni di Cellino dell’anno passato e di quel brutto insulto alla platea Partenopea (chi se lo ricorda?). Solo adesso

il mondo sta prendendo sul serio il nostro Pocho, solo adesso il mondo sembra accorgersi delle potenzialità di questo scugnizzo argentino che ha scalato con la bandiera azzurra la serie cadetta fino ad approdare alla massima serie (conquistando tra l’altro la nazionale). La consacrazione può essere stata incentivata anche da quella partita contro il Brasile, vinta dall’Argentina al fotofinish grazie ad un

tacco straordinario di Lavezzi appunto che imbeccò Messi per il goal dell’uno a zero finale (la Seleccion non vinceva da quattro anni contro il Brasile). Questi due nomi inoltre sono sempre più vicini per motivi di mercato. Nelle fantasticherie che anticipano il mercato di gennaio ci sono stati voci che hanno proclamato un arrivo di Bojan (giovane talento blaugrana) su consiglio proprio di quest’ultimi due i quali avrebbero quasi convinto il giocatore; l’intoppo sarebbe in effetti il presidente del Barcellona che non sarebbe disposto a liberarsi di uno dei suoi gioielli più pregiati. A noi in realtà basta questo Pocho e questo Matador che per ora, in un trio completato dall’essenziale apporto di Marek Hamsik, sta stracciando il campionato e non è secondo a nessuno per complementarità e attitudine al goal. giovanni imperatrice

I vini della Terra di Lavoro: Falerno

Kendy… Una bellissima storia castellana

Agli inizi di novembre questa simpaticissima dalmata di nome Kendy si è persa. Le prime notizie erano molto frammentarie: si è persa a Castel Volturno. Sì, ma dove? Poi finalmente si è saputo che si era persa a Baia Verde. Anche noi abbiamo fatto girare la notizia. Finalmente il 13 è stata ritrovata. Per la verità è stata cercata, quasi casa per casa, e bisogna ringraziare principalmente Clelia Torre (foto piccola)che addirittura aveva fatto dei volantini attaccandoli in giro. Clelia ha intravisto dei ragazzini giocare a pallone sul vialone di Baia Verde. La combinazione ha voluto che questi raga-

La cagnolina Candy. In basso la proprietaria Clelia Torre.

zzini avessero visto il cane nei pressi di un fruttivendolo lì vicino. Il fruttivendolo, a cui vanno ulteriori e sentitissimi ringraziamenti, aveva tenuto con sè il cane per molti giorni, avendolo visto spaventato e certo che lo avessero reclamato. Una bella storia. silvio trocchia

Villa Literno pro Telethon

bianco di entrambe le aziende sono, ovviamente, ottenute dai vitigni di falangina, di cui diremo la

Un concorso per gli studenti dell’Agro Aversano e del Litorale villa literno.

Villa Literno partecipa alla raccolta fondi pro Telethon. Quest’anno si muove l’ASD “Non solo danza” che, per giovedì 16 dicembre, ha organizzato la Seconda Edizione del concorso didattico, artistico, scientifico e culturale sulla traccia “Solidarietà e Ambiente”. L’evento è in programma presso la Mena Nucci, Nunzia e tendostruttura dell’istituto compren- Antonella Griffo sivo “L. Da Vinci”, scuola media di ballo, un dipinto, una foto, una innovazione via Carducci. tecnologica o quanto altro possa essere Il concorso coinvolgerà le scuole di ogni giudicato ordine e grado attraverso la presentazione espressione dello spirito creativo e comudi elaborati: un tema, una poesia, un manicativo degli studenti. La giornata vedrà noscritto, un pezzo musicale o di canto o di

prossima volta... Per chi volesse saperne di più: www. fattoriavillamatilde.it, www.cantinemoio.it a cura di michele russo

de “la cantina del volturno”

Laurea

ritagliami

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Quando c’è la volontà e la convinzione nelle proprie capacità, nulla è impossibile. Con questa massima è possibile sintetizzare l’importante traguardo didattico raggiunto dalla signora Coppola Maria (foto), classe 1954, che lo scorso 8 Novembre ha conseguito la Laurea in Lettere e Filosofia, corso di Storia. Dalla redazione di Informare i complimenti più sinceri. Siamo convinti che l’impegno paga sempre, e con le giuste motivazioni l’età non conta...c’è sempre tempo per realizzare le proprie aspirazioni come ha fatto la signora Maria. fabio paradisone

La direzione artistica dell’evento è curata da Mena Nucci, Nunzia e Antonella Griffo, responsabili dell’ASD “Non solo danza”. giancarlo palmese

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Crespella di Mondragone

Impariamo insieme a cucinare le:

La Storia

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ricerca.

protagonisti i ragazzi e i giovani studenti che, con i loro docenti, avranno il compito di sensibilizzare la cittadinanza alla raccolta fondi per la

ritagliami

solitamente preparato nella casa della sposa, se di origini mondragonesi, una settimana prima dello sposalizio.

La crespélla è un dolce fritto mondragonese che viene preparato solitamente in occasione di un matrimonio (la tradizione vuole che siano consegnate a tutti i conoscenti dei futuri sposi da parte dei bambini, a cui vengono consegnate delle monetine),e nel linguaggio dialettale si dice “scrippélla”. Viene

Si tratta di un dolce a forma di spirale, al cui centro vengono messi i confetti degli sposi con dentro il loro nome. Leggenda metropolitana della città vuole che la “scrippella” più buona venga preparata da un gruppo di signore del posto, che si tramandano la ricetta originale di generazione in generazione senza divulgarla esternamente. Il nostro amico Fabio Nacca è riuscito nell’impresa, raccogliendo tutti gli ingredienti ed anche il procedimento. maria bisecco

Procedimento

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Il Falerno è la Ferrari del nostro territorio. Non si vuole togliere gradevolezza e qualità a tutti gli altri vini, ma il Falerno è un vino famosissimo e conosciuto fin dall’antichità. Per gli antichi Romani, sicuramente il Falerno era già una sorta di “doc” dell’attualità. L’area di coltivazione è tra Mondragone, Falciano e Carinola, ovvero ai piedi del monte Massico, anche se i reali confini sono sede di numerose discussioni. E’ stato in passato anche un vino fortemente “commerciale” e, quindi, enormemente falsificato, anche se l’espediente più comune era tagliarlo con l’acqua. Dopo le devastazioni causate dalla fillossera si deve al barone Falco l’importazione dalla Puglia della vite di Primitivo che ha attecchito ottimamente alle falde del Massico. L’eredità del barone Falco è passato principalmente alla famiglia Moio, dell’azienda omonima, e secondariamente agli eredi dell’avvocato Avallone che gestiscono l’azienda Villa Matilde. E’ giusto ricordare che il professor Luigi Moio, oltre ad essere docente alla facoltà di Agraria di Portici, è uno dei maggiori esperti mondiali del settore. Premesso che si consiglia di assaggiare entrambe le produzioni aziendali, per i meno esperti si deve sottolineare che il “Falerno del Massico” rosso di Moio deve confrontarsi con il “Cecubo” di Villa Matilde, in quanto sono ottenuti entrambi da vitigni di Primitivo. Infatti, la produzione di “rosso” Villa Matilde si basa fondamentalmente sull’Aglianico (anch’esso antico vitigno ellenico) che dà il nome al Falerno del Massico di propria produzione. Mentre i Falerno del Massimo

Una reale dimostrazione di solidarietà da Baia Verde

1. lavorare prima in una grande scodella tutti gli ingredienti con 1kg di farina; 2. cospargere il piano di lavoro di farina; 3. versare il composto e continuarlo ad impastare con la farina rimanete; 4. dopo impastato tutto metterle al caldo per farle lievitare 2-3 ore; 5. quando sono cresciute si inizia a friggerle nell’olio di oliva, si raccomanda di tenere la

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fiamma bassa per evitare la bruciatura esterna e la mancata cottura all’interno. 6. devono essere fatta a forma di spirare nell’olio, aiutandosi con le proprie mani; 7. bisogna, infine, cospargerle di zucchero.

suggerIscIcI

Ingredienti IngredIentI Per 3 cresPélla grandI: • 3,125 kg dI farIna • 94 g dI sale • 3 g dI PePe • 780 g dI zucchero • 6,25 g dI scorza dI lImone

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11 g dI cannella 5 g dI vanIglIa 47 g dI lIevIto dI bIrra 62 g dI lIevIto dI Pane (I fornaI ne sono dotatI) 6,25 g dI bIcarbonato 62,5 ml dI anIce 62,5 ml dI rum 62,5 ml dI sambuca 3 l dI olIo dI olIva

una rIcetta, scrIvI a:

direttore@officinavolturno.com


INFORMARE

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Cultura e Società

Un’altra toccante testimonianza dal nostro amico Giuseppe Magliulo

Un saluto dall’Afghanistan

No, fratello mio, tutto *Peppe Magliulo è una persona questo è ingiusto e il da conoscere. Di lui abbiamo già tuo grido silenzioso parlato in altre occasioni. mi arriva forte dentro La sua volontà, semplicità e ume le mie mani sailtà sono davvero uniche. ranno sempre rivolte Adesso è in Afghanistan, con verso di te; l’Unicef, e lavora presso un ossarai nei miei penspedale per bambini. ieri, nei miei momenti Abbiamo ricevuto una sua poedi riflessione più sia intitolata “Senza parole” e profondi, dedicata ai tanti piccoli che quosarai nelle mie tidianamente incontra. preghiere, non “E i miei occhi cercano i tuoi, lascerò mai che vorrei tanto che leggessi l’indifferenza ti faccia che sono qui per darti speranza, Giuseppe insieme a sentire più solo. La vorrei tanto che guardassi due bambini afghani tua pelle brucia, il oltre al mio colore della pelle, tuo corpo e’ stato alle mie scarpe, al mio modo di lacerato e parlare. martoriato, e io… senza parole; la tua sofCosì, senza parole, le nostre comunicazioni ferenza diventa anche mia, quotidiane; fratello mio, in ginocchio ti chiedo perdono e oggi hai gli occhi blu e poi neri e poi verdi, piangendo ti dico, ma leggo la tua tristezza; non e’ giusto e che ti voglio bene dal proprenditi tutto, fratello che soffri, perché io ho fondo, perché tu sei avuto tutto, un essere umano come me, sei un uomo. “ il mio cuore e’ in pace con DIO, il mio cuore soffre al tuo sguardo.

Per chi volesse conoscere un po’ di Peppe, ecco i suoi riferimenti: - http://www.peppworld.org/ - peppe@peppworld.org *Peppe Magliulo, ingegnere di Torre del Greco, che ha dedicato la sua vita al volontariato. Adesso è in Afghanistan con l’Unicef presso un ospedale per bambini in cui lavora, sia come tecnico (ovviamente con poche risorse e possibilità) sia e soprattutto come supporto ai medici nelle attività di solidarietà sociale. Angelo MorlAndo

Fabio Cannavaro saluta i lettori di Informare. Nella foto insieme al nostro amico Vincenzo della pizzeria Il Colosseo

Memory of the world Mostra dell’Unesco presso il Belvedere di San Leucio

Belvedere di San leucio san leucio.

E’ stata inaugurata il 19 Novembre 2010 al Belvedere di San Leucio la Mostra “Memory of the World_Radici Future”. La mostra, a cura del Club UNESCO di Caserta e della Facoltà di Studi Politici J. Monnet, con il patrocinio della Provincia, è inserita nel programma dell’UNESCO “Memoria del Mondo” avviato nel 1992, in parallelo al più noto programma per il patrimonio artistico e naturale, già in atto dal 1972. Memory of the World è una raccolta di preziosi documenti rappresentativi del vasto patrimonio dell’umanità. Salvati sin dalle origini della storia sui materiali più diversi, giungono a noi incisi sulla pietra, sulla carta, tessuti nei tappeti, registrati su nastro magnetico, per tenere vivo il ricordo dei fatti, persone o luoghi, per tramandare racconti, conservare saperi, trasmettere valori. Il Pat-

Moda e stile dei nostri ragazzi

Dietro l’apparente mania di protagonismo si cela, spesso, tanta semplicità Una di queste sere, con i ragazzi di Officina Volturno, per conto d’Informare, ci siamo recati a Napoli in piazza Dante per comprendere e capire moda e stili dei nostri coetanei. C’è molta folla composta per di più da ragazzi dai 15 ai vent’anni,vestiti in modo curioso, pieni di piercing e tatuaggi,capelli colorati e accessori sgargianti. Molti di loro sono impegnati alle bancarelle dove vendono articoli vari,altri sono seduti per terra a non far niente, altri ancora bevono e parlano con gli amici. Ci avviciniamo a loro per intervistarli,una volta presentati risultano molto stupiti e interessanti. Si comincia con Marta: Cosa pensi del tuo modo di vestire, è uno stile? “Se dovessi dare una definizione del mio modo di vestire, direi che non lo definisco un vero e proprio stile, è solo un accozzaglia di roba che per puro caso forma quello che sono”. Hai qualche artista di riferimento che preferisci? “Io non posso definirmi fan di qualche artista in modo specifico, ma tra gli artisti che preferisco ascoltare ci sono i 99 posse , 24 grana, Nesli e altri artisti simili”. Se potresti reincarnarti in un uomo cosa faresti per prima cosa? Mi toglierei lo sfizio di provarci con la prima che capita, è questo che fanno no? Daniel: Cosa ne pensi del tuo stile? “Stile?!Io non ne ho uno preciso!Semplicemente mi piace abbinare colori scuri con colori molto accesi e la cosa mi riesce alla grande!Prima ero mezzo “truzzo”ora sono mezzo “brootal”.Questo mezzo inseguimento mi piace. Ma non credo durerà molto.” Come ti vedi tra 10 anni?Avrai ancora tutti questi piercing? “Assolutamente no, sarei ridicolo,prima o poi

mi darò una “ripulita” (ride) Silvio 17 anni di Pinetamare: Cosa ne pensi del tuo stile? “Non so se si può chiamare stile, alla fine mi vesto con la roba che preferisco, indipendentemente dal fatto che faccia parte di uno stile o meno.” Spendi molto per vestirti?

Non spendo molto perché non vesto firmato, compro solo ciò che mi piace. La musica che in genere ascolti? I”n genere ascolto tutti i tipi di musica variando dal rock, rap e pop. L’unico genere che non ascolto è il neomelodico, dato che lo trovo molto monotono e banale.” Hai preferenza per un artista in particolare?

I gruppi che preferisco sono i “You me at six”,” There for Tomorrow”, “Metro station” Monica: Cosa ne pensi del tuo stile? “Il mio stile è composto da quello che la mattina trovo nell’ armadio,prevalentemente nero e colori scuri ma comunque amo lo stile goth e adoro fare trucchi scuri e particolari.” Per quale motivo ti vesti così? Io sono sempre stata così non c’è un motivo preciso per il quale mi vesto in questo modo,inoltre continuerò a farlo poiché alla mia famiglia non importa il modo in cui mi vesto. chiArA fedele

Festa della Legalità

Libro del mese:

Mafia Pulita di Veltri a Laudati dirigenti e quadri, un universo in cui si coniugano arcaicità e modernità, localismo e globalizzazione. Cinque i personaggi simbolo di Mafia Pulita qui raccontati da Elio Veltri. Storie vere tratte dai materiali inediti di processi che li riguardano: affiliati alla ‘ndrangheta, organici di Cosa Nostra e camorristi insospettabili. Una mafia invisibile che frequenta i salotti dell’alta finanza e parla più lingue, con donne Autore: e. Veltri - A. lAuche dal carcere gestiscono il dAti. Anno: 2009 mercato del falso, avvocati che editore: longAnesi hanno fatto delle discariche un prezzo: € 14,60 affare miliardario, broker che trattano con i narcotrafficanti

La Mafia Spa è la più grande azienda italiana per fatturato. Oggi non ha più bisogno di uccidere: compra. Il suo patrimonio potrebbe da solo colmare il debito pubblico italiano. E’ una multinazionale del crimine da mille miliardi di dollari, un grande gruppo finanziario con

e fattorini che viaggiano in Ferrari organizzando traffici illegali alla luce del sole. Il direttore Il libro Mafia con Elio Veltri Pulita di Elio Veltri ed Antonio Laudati include un capitolo dedicato alla scellerata gestione dei rifiuti solidi urbani a livello nazionale da parte della Camorra. Ogni alveo è stato utilizzato per smaltire clandestinamente il pattume urbano o industriale, questi ultimi anche altamente tossici, proveniente da ogni zona dell’Italia.

Ciaramella sulle orme di Dacia Maraini Il poeta di Cancello ed Arnone insignito di un nuovo riconoscimento / roccA iMperiAle. Continua a mietere successi Gaetano Ciaramella, audace poeta di Cancello ed Arnone che già in passato ha avuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinto nel campo della poesia, tanto da essere considerato in alcuni ambienti un importante poeta contemporaneo. Il nuovo riconoscimento arriva dalla Calabria e precisamente da Rocca Imperiale, un piccolo borgo che si affaccia sul Mar Ionio. Rocca Imperiale è considerato il paese della poesia, alle manifestazioni delle passate

cAncello ed Arnone

edizioni hanno donato i loro versi Alda Merini e Dacia Maraini, quest’anno oltre duemilacinquecento autori hanno partecipato per un totale di novemila poesie esaminate dalla giuria. Il poeta di Cancello ed Arnone si è distinto con la sua poesia “La bottega del Poeta” la quale sarà pubblicata sul libro della manifestazione. Quattro poesie, che non sono state ancora rese note saranno invece pubblicate su delle stele di ceramica accanto a quelle di Dacia

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rimonio documentario riflette la diversità delle lingue, popoli e culture. È lo specchio del mondo e della sua memoria. Ma questa memoria è fragile. Ogni giorno, parti insostituibili di questa memoria tendono a scomparire. L’UNESCO ha lanciato tale programma proprio per premunirsi contro l’amnesia collettiva, invocando la salvaguardia di tutti i siti che preservano preziosi archivi e le collezioni delle biblioteche di tutto il mondo, garantendo loro la più ampia divulgazione. Alla mostra di San Leucio sono stati esposti pannelli con riproduzione di trenta “tesori mondiali” che per il loro valore appartengono all’umanità intera. Fra questi, primi nel tempo, i Vangeli della chiesa di Santa Sofia in Bulgaria del XIV secolo, la Dichiarazione della Confederazione di Varsavia, del 1573, che rappresenta il formale inizio della libertà religiosa nella Confederazione polaccolituana e una collezione di manoscritti islamici dal XII al XIX secolo dalla Slovacchia . La manifestazioni è stata presiduta da Vincenzo Scotti, Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri. Hanno partecipato inoltre: Nicola Petteruti, Sindaco di Caserta; Domenico Zinzi, Presidente della Provincia; Francesco Rossi, Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli; Jolanda Capriglione, Presidente del Club UNESCO di Caserta; Gian Maria Piccinini, Preside della Facoltà di Studi Politici Jean Monnet; e Lucio Alberto Savoia, Segretario Generale della Commissione Nazionale UNESCO. arch. alessandro ciambrone. Presidente sezione castel Volturno e Vice Presidente club unesco caserta. (alessandro.ciambrone@ gmail.com)

Maraini e Alda Merini, e saranno posizionate su alcuni palazzi del borgo. Cancello ed Arnone incrocia le dita per il suo compaesano… MArio AMbroscA

Nel paese della poesia qualche verso inciso, per lasciare un segno “: .......Parole compatte, dure. Poste nelle tasche dei pantaloni. Nel fondo dei bicchieri. Sotto i denti. Custodite nelle casse. Seppellite, in fondo allo sguardo, dove si perde il mio occhio.” gAetAno ciArAMellA

Ercolano organizza la prima festa della legalità. Nell’ambito degli eventi delle festività natalizie il prossimo 19 dicembre in piazza Pugliano si terrà un evento nel corso del quale le varie forze dell’ordine avranno uno stand messo a disposizione dall’amministrazione comunale affinché possano interagire con i cittadini attraverso materiale informativo. In quella stessa rassegna le associazioni presenti sul territorio e le stesse forze che hanno agito in ottemperanza dei principi di legalità saranno insignite di attestazioni e targhe di merito per il lavoro portato avanti in questi anni nella città degli Scavi. Invitati a partecipare anche il ministro dell’Interno On. Roberto Maroni e il sottogeretario Alfredo Mantovani. fAbio pArAdisone

Officina Volturno denuncia al Prefetto di Caserta il disservizio Poste a Castel Volturno Leggi l’articolo su www.informareonline.com


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