Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno”
Anno 7° - Numero 07 - Giugno 2011 GA.SA
GA.SA
Federico Lesta
GIOCATTOLI - RICARICHE DVD - FAX - LOTTERIE SCHEDE INTERNAZIONALI
LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO
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Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)
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Il nostro mare sempre più blu pag. 6 Il coraggio di dire NO alla Camorra pag. 7 La morte di Noviello fuori da ogni strumentalizzazione
pag. 7 Elettromagnetismo e rumori, studenti in campo pag. 5
Nothingness, mostra d’arte di Rosaria Iazzetta pag.8
Mania Facebook, l’indagine pag. 3
Qua
La domanda
ndo la redazione di Informare mi ha chiesto per il suo mensile di commentare la recente sentenza al processo per la strage di San Gennaro, ne sono stato onorato; ma senza falsa modestia, non mi sono sentito all’altezza di farlo. Da dieci anni racconto il territorio domiziano per conto di un giornale molto diffuso. E tento di farlo in maniera oggettiva, senza cedere alla tentazione di infarcire le cronache di considerazioni personali. Spesso ci riesco. Qualche volta meno. Ma per un tema tanto delicato, come quello del barbaro e vigliacco atto terroristico portato a termine dal killer cieco e dai suoi balordi gregari alla sartoria etnica del Lago Patria, ho preferito chiedere sostegno a una
persona che seppure non vive sul litorale domizio conosce alla perfezione le dinamiche socio-giudiziarie del territorio, una persona dalla statura morale indiscutibile e del quale ho personalmente una grossa stima sia sul piano professionale, sia su quello umano: Presidente della prima sezione del Tribunale di S. Maria Capua Vetere Raffaello Magi. Caro Lello, sarebbero decine le domande che ti vorrei porre sulle mie terre e i suoi protagonisti; numerosissimi i dubbi e le perplessità che avrei il piacere di esporti; infinite le tematiche che vorrei condividere.
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Eppure, in questo particolare momento storico per il territorio domiziano, preferisco farti una sola e singola domanda. Una domanda, peraltro, che ha bisogno di un breve antefatto: Negli ultimi due anni la magistratura e le forze dell’ordine hanno assicurato alla giustizia almeno venti persone di Castelvolturno che in una maniera o nell’altra erano organiche al cosiddetto clan dei casalesi, azzerando in maniera quasi totale la banda malavitosa che da oltre venti anni gestiva in zona la vita e la morte di ogni singolo individuo. Eppure, nonostante queste fondamentali operazioni, la gente del litorale domizio, o almeno una gran parte di essa, non riesce ancora a vedere la luce alla fine del tunnel. L’INTERVISTA DI VINCENZO AMMALIATO CONTINUA A PAGINA 8