Informare Luglio 2012

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Anno 8° - Numero 111 - LUGLIO 2012

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” GA.SA

GA.SA

Federico Lesta Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

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Giornata innovazione Tecnologica e Ambiente > > > pag.8

Approvato il Registro dei tumori in Campania > > > pag. 10

Festival dell’impegno civile > > > pag. 5

La Senesi relazione sul servizio rifiuti > > > pag. 4

Il decoupage a quattro mani > > > pag. 7

Il “Pareto” apre le porte all’informazione > > > pag. 2

Tutti attendono la fine della crisi, ma bisogna avere il coraggio di pensare che essa appartiene ormai al passato, pur lasciandoci profonde cicatrici costituite da regole nuove e nuovi obiettivi. E’ il momento di andare oltre perché rischiamo di perdere concretamente il futuro. Come? Ripartire da un’immediata riorganizzazione della macchina burocratica. Il recente Decreto Sviluppo si muove in questa direzione in maniera decisa, ma è indispensabile applicarla a livello locale, dove i cittadini pagano il prezzo maggiore per mancanza di inefficienze e incompetenze. Ripartire da una sana e concreta organizzazione delle attività imprenditoriali e industriali, fatta di impegni concreti e interventi strutturali, duraturi e con bassi costi di manutenzione. Abbiamo una commissione straordinaria costituita dai viceprefetti Contarino e Manganelli e dal dirigente Alicandro, che avranno il compito di riorganizzare e semplificare il funzionamento di tutti gli uffici comunali garantendo

trasparenza e competenza. Dovranno creare un modello duraturo, affinché al successivo cambio amministrativo non venga distrutto quanto di buono fatto, iniziando dal Piano Regolatore, Piano spiaggia, Piano commercio e abbattimento di una burocrazia, in modo particolare nel settore urbanistico, che ha messo in ginocchio anche quella economia ormai residuale esistente. Lo Stato, però, non può lasciarci soli a gestire circostanze straordinarie come una popolazione sommersa di oltre 10.000 unità e un territorio incontrollabile per vastità. Occorre, inoltre, formare una classe politica, attualmente inesistente. Occorrono idee chiare e interlocutori istituzionali che abbiano a cuore le sorti di un territorio che Napoli e la sua periferia, gli interessi camorristici e personali hanno martorizzato, piegato, devastato. Abbiamo un gruppo di imprenditori locali dai quali si attendono risposte concrete e immediate su impegni già presi

da lungo tempo, ma resta a tutti gli altri raccordarsi e creare ulteriori occasioni. Il Porto di Pinetamare è un’opportunità, ma le attività esterne al Porto devono essere capaci di organizzarsi indipendentemente da esso creando sinergie, sia al’interno di Pinetamare, sia all’esterno. Bisogna ripartire da simboli rappresentativi dell’intero territorio. Ne abbiamo già da tanto tempo uno che, sfortunatamente, spesso genera ilarità in molti cittadini: Il Castello ed il suo splendido borgo medioevale alle sponde del Volturno. Molti di noi erano bambini quando si parlava di ricostruirlo, ma ad oggi è ancora incatenato. Finalmente il mare è pulito, nonostante che gli impianti lavorino al 60%, ma bisogna controllare ed insistere affinché si continui con le bonifiche e gli investimenti regionali e statali. Tutti insieme possiamo rompere queste catene e ricostruire non solo il Castello, ma l’intero territorio. LA REDAZIONE


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