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Film in polietilene certificati
Crocco conferma la propria competenza nel riutilizzo di materiale derivante da riciclo. Dopo aver già raggiunto nel 2020, con 10 anni di anticipo, la possibilità di produrre packaging plastico con materiale derivante da riciclo fino al 60% (l’Unione Europea ha posto come obiettivo per il 2030 di riciclare il 55% degli imballaggi in plastica); l’azienda di Cornedo Vicentino conferma la doppia certificazione Plastica Seconda Vita (PSV) per la produzione del proprio film in polietilene per imballaggio industriale.
Lo speciale packaging ha ottenuto la certificazione di conformità per l’utilizzo del marchio PSV per film termoretraibili, neutri o stampati (utilizzati, ad esempio per l’imballaggio delle bottiglie) realizzati con miscele di materiali da riciclo da raccolta differenziata e/o da scarto industriale nella quantità minima del 30%.
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“Per avere un impatto positivo e mantenere le proprietà di salubrità, robustezza e leggerezza della plastica, ovvero il materiale che ha dato il via alla modernità e che ha permesso a milioni di persone di poter utilizzare beni che prima erano disponibili solo ai più abbienti, continuiamo a spingere sull’acceleratore del riciclo”, spiega Renato Zelcher, AD di Crocco. “In questo modo possiamo ridurre la materia prima vergine utilizzata e di conseguenza la carbon footprint, contribuendo a soddisfare i clienti sia dal punto di vista della qualità del prodotto che del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità”.
“Non basta però – afferma Zelcher – essere tecnologicamente in grado di utilizzare materiale plastico riciclato. Per essere davvero efficaci nella riduzione della CO2 nell’atmosfera, ci vuole un approccio completo come quello che noi adottiamo nel progetto per la sostenibilità del packaging in polietilene e bioplastica denominato Greenside. Si tratta di un processo di Eco design collaborativo grazia al quale riusciamo a fornire un packaging limitando al massimo l’impatto ambientale, addirittura arrivando ad avere un impatto zero dal punto di vista delle emissioni di CO2”.
Strade sicure, performanti e sostenibili per tutti gli utenti, anche per quelli più vulnerabili ed esposti come i motociclisti. Questo l’obiettivo del progetto Anas (Gruppo FS Italiane) che ha testato, in campo prova certificato ai sensi della UNI CENT TS 17342, e con ottimi risultati un nuovo prototipo di dispositivo di sicurezza ecofriendly salva motociclisti realizzato con i compound in gomma riciclata dagli PFU-Pneumatici Fuori Uso: grazie all’elasticità e alla capacità di assorbimento degli urti dei compound in gomma, il nuovo prototipo di dispositivo Anas assicura la massima sicurezza nei casi di impatto con il corpo del motociclista limitando le lesioni gravi ed azzerando gli interventi manutentivi, grazie alla capacità della gomma di ritornare nella forma originale a seguito dell’urto.
Il progetto D.s.m.U Ecofriendly Anas, è stato studiato e progettato in house da Anas, in collaborazione con il dipartimento di ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Firenze per la verifica di funzionamento agli elementi finiti, l’azienda Proge Plast per la realizzazione dei prototipi al vero ed Ecopneus per la parte materiali, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza per i motociclisti e in linea con la necessità di rendere la rete infrastrutturale sempre più sostenibile e al tempo stesso performante.
Fin dai primi test effettuati, il prototipo ha ottenuto ottimi risultati, raggiungendo caratteristiche prestazionali di massima sicurezza nei casi di impatto con il corpo del motociclista e in grado di limitare le lesioni gravi, adattandosi anche a stretti raggi di curvatura. Grazie alla combinazione del design e l’utilizzo del compound in gomma riciclata da PFU per la sua realizzazione, il dispositivo assicura infatti molteplici vantaggi: è flessibile e modulare, adattabile ai diversi raggi di cur vatura della strada; facile da installare, garantisce una continuità su strada, in virtù del sistema di collegamento a incastro tra i diversi elementi e non richiede interventi di manutenzione o ripristino a seguito dell’urto, grazie all’elasticità conferita dalla gomma riciclata che consente al dispositivo di ritornare nella forma originale ed azzerare di conseguenza i costi manutentivi.