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SISTEMA AUTOMATIZZATO PER LA PRODUZIONE DI KEBAB
I rigorosi standard igienici e le difficoltà nella manipolazione dei prodotti rendono l’automazione della produzione alimentare una delle più grandi sfide. L’azienda Pintro, con sede in Belgio, ha ideato una nuova soluzione: il sistema Pick & Skewer completamente automatizzato per la preparazione di kebab. Ai robot Stäubli con possibilità di lavaggio sono affidate la manipolazione e l’infilaggio preciso degli ingredienti sullo spiedino.
Shashlik, souvlaki, kebab e satay – tutte variazioni sul tema della carne allo spiedo – godono di grande popolarità tra i consumatori. La forza lavoro di 160 persone nello stabilimento di produzione di Beltaste N.V. a Morahalom, nel sud dell’Ungheria, produce principalmente shish kebab. Agli occhi degli esperti di automazione, è considerato un pioniere del “Food Processing 4.0”, ovvero la quarta generazione della tecnologia di produzione. Beltaste ha commissionato infatti la prima macchina di infilzamento completamente automatica al mondo e, un anno e mezzo fa, ne ha installata una seconda.
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Produzione Di Kebab Ad Alta Velocit
Per capire come funziona “ad occhio nudo” il sistema completamente automatizzato Pick & Skewer, è necessaria la massima concentrazione, poiché il processo funziona a una velocità formidabile. Gli ingredienti vengono alimentati su due nastri trasportatori nel punto centrale della linea di produzione, con carne impanata, cruda o marinata su un binario e cipolle, peperoni, pomodorini o qualsiasi altra cosa la ricetta richieda dall’altra. Posizionati a lato del sistema ci sono i meccanismi in cui gli ingredienti sono separati e tenuti pronti per lo skewering orizzontale.
Il compito dei robot Stäubli è quello di afferrare gli ingredienti e assicurarsi che lo spiedino li fori esattamente attraverso il loro centro. I kebab finiti vengono quindi convo- gliati alla stazione di confezionamento. Il sistema Beltaste produce tra 1.000 e 1.200 shish kebab all’ora senza l’intervento umano. E ognuno è di alta qualità.
È stato proprio questo livello di performance che ha spinto il senior management di Beltaste a investire nel primo sistema Pick & Skewer al mondo. Come spiega Leon Muyshondt, Chief Technology Officer di Beltaste a Morahalom, “abbiamo passato anni a cercare una soluzione che aumentasse la produttività e allo stesso tempo migliorasse la qualità, ma non abbiamo trovato nulla di adatto. Quando abbiamo visto il Pick & Skewer, siamo stati immediatamente conquistati. Abbiamo creduto nel concetto e abbiamo avuto fiducia nello sviluppatore e nel produttore”.
CINQUE ROBOT INFILZANO 15.000 INGREDIENTI ALL’ORA
Il sistema è stato sviluppato dalla società belga Pintro bv. Il suo nome è una forma semplificata della frase inglese “pin through”.
Dal 2007, questa filiale del produttore di attrezzature speciali SMO bv produce macchinari per la produzione manuale o semiautomatica di kebab.
Il Pick & Skewer ha permesso un salto di qualità alla produzione completamente automatizzata di kebab, anche su larga scala. A seconda dell’output desiderato, un minimo di due e un massimo di cinque robot scelgono tutti gli ingredienti e li tengono pronti per lo spiedo. Beltaste ha optato per la versione con cinque robot top di gamma Stäubli TX2-60L HE. Poiché un robot a sei assi è in grado di prele-
L’azienda ungherese Beltaste commissionò la prima macchina di infilzamento completamente automatica al mondo per la produzione di shish kebab. Un anno e mezzo fa ne ha installata una seconda vare e infilare fino a 3.000 ingredienti separati all’ora, il sistema raggiunge una produttività massima di 15.000 ingredienti. 10 ingredienti per spiedino, equivale a 1.500 kebab all’ora.
CAMBIO DI RICETTA FLESSIBILE
I robot sono guidati da sistemi di visione e si muovono in base alle ricette memorizzate nel sistema di controllo. In tal modo, non sono solo veloci, ma anche versatili. “Generalmente variamo la ricetta ogni 16-20 ore. Se questo comporta un cambio pinze, ci vogliono solo cinque minuti grazie ai sistemi di cambio rapido”, afferma Muyshondt.
Le pinze possono raccogliere e infilzare in modo flessibile più ingredienti come pezzi di carne, fette di cipolla, pomodorini ecc.
Gli ingegneri Pintro hanno utilizzato tutta la loro esperienza nello sviluppo delle pinze. Il risultato è una combinazione di pinze meccaniche e a vuoto che prelevano più ingredienti diversi in un unico passaggio e poi li forano con precisione millimetrica, diversamente non sarebbe possibile raggiungere l’alto livello di prestazioni. Ogni robot produce il suo kebab completo individuale in pochi secondi. La posizione esatta di ogni singolo ingrediente è continuamente monitorata dai sistemi di elaborazione delle immagini. Pieter Weyens, responsabile di Pintro: “I robot Stäubli montati a soffitto afferrano e posizionano ogni ingrediente con una precisione di ± 0,1 mm. Il posizionamento e l’allineamento precisi non sono gli unici criteri che contano qui. È anche importante che i kebab sembrino fatti a mano”.
L’IGIENE COME FATTORE DECISIVO Oltre alla velocità e precisione, anche l’igiene e la possibilità di lavaggio hanno giocato un ruolo chiave nella selezione del robot. Le procedure di pulizia sono massicce, come descrive Muyshondt: “Due volte al giorno, eseguiamo un ciclo automatico di pulizia e disinfezione degli utensili, che richiede un minuto e mezzo ogni volta. Dopo ogni turno, l’attrezzatura viene accuratamente pulita e disinfettata: prima viene applicata la schiuma,
I robot montati a soffitto sono conformi all’igiene e possono essere puliti in base ai severi requisiti dell’industria alimentare sione richiesta, chiede anche requisiti elevati del controller del robot. Questo è un altro punto in cui le macchine ottengono il massimo punteggio: i controller Stäubli CS9 sono noti per le loro elevate prestazioni e anche per l’eccellente connettività.
Un ulteriore vantaggio è la loro semplicità di programmazione.
Per gli utenti del Pick & Skewer è ancora più elementare, spiega Muyshondt: “Il dipendente seleziona semplicemente una ricetta, carica gli ingredienti e preme il pulsante di avvio lavoro, fatto!” Mentre la produzione di kebab è in esecuzione, gli ingredienti possono essere aggiunti. I sistemi di elaborazione delle immagini supervisionano anche il controllo di qualità di ogni singolo spiedino.
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quindi viene irrorata con acqua calda tramite una lancia da 40 bar e questo include i robot”.
La versione HE (ambiente umido) del robot Stäubli TX2 a sei assi è impermeabile e quindi assolutamente adeguata a questo requisito. Il braccio è completamente incapsulato e resiste alla pulizia senza alcuna compromissione della funzione. Anche i processi di pulizia frequenti e intensivi, come quelli prevalenti nell’industria farmaceutica e alimentare, non portano ad alcuna riduzione della durata. Inoltre, i robot HE sono progettati per funzionare anche in ambienti sensibili. Il loro design igienico compatibile con il lavaggio è considerato unico.
I robot utilizzati nel sistema di spiedatura sono inoltre lubrificati con olio NSF H1 per uso alimentare. “I robot sono sottoposti a un carico di lavoro pesante, perché eseguono molti movimenti rapidi e delicati. Quindi il lubrificante deve essere efficiente e allo stesso tempo soddisfare i requisiti dell’industria alimentare”, afferma Muyshondt. L’olio H1 che Stäubli ha sviluppato in collaborazione con un affermato produttore di lubrificanti soddisfa questi criteri.
Programmazione
E FUNZIONAMENTO SEMPLICI
La coordinazione tra l’elaborazione delle immagini e i movimenti del robot, a questa velocità e con la preci-
Da sinistra: Pieter Weyens, responsabile di Pintro, e Leon Muyshondt, Chief Technology Officer di Beltaste Morahalom
Nel Pick & Skewer, Pintro ha sviluppato una grande novità per l’industria alimentare, eliminando gli ostacoli più duri incontrati lungo il percorso, ad esempio col design delle pinze che raccolgono e posizionano fette di cipolla e pomodorini ad alta velocità. Poiché il sistema gestisce carne cruda, l’intero processo deve essere eseguito nelle più rigorose condizioni igieniche, il che non è un problema per i robot Stäubli HE.
Dal punto di vista dei primi utilizzatori, il concetto offre chiari vantaggi. Muyshondt è entusiasta: “La qualità dei kebab è costantemente alta. Gli ingredienti sono infilzati con precisione e abbiamo una libera scelta degli ingredienti. I tempi di pulizia e disinfezione sono estremamente brevi e i robot possono essere lavati contemporaneamente. Questo è il futuro della produzione di kebab”.
Con la prima linea Pick & Skewer, che ha avuto un enorme successo, una seconda è recentemente entrata in funzione presso lo stabilimento di Beltaste in Ungheria.
Linee Di Trasporto E Manipolazione
Il gruppo LM – con i suoi marchi LM, Marpatech e Magnoni – mostrerà a Interpack 2023 le sue soluzioni di movimentazione, con delle installazioni che evidenzino tre caratteristiche principali del gruppo: la qualità costruttiva, la versatilità e la personalizzazione. Sul solco di quanto mostrato un anno fa a Ipack-Ima, dove lo stand era stato apprezzato per l’effetto scenografico delle sue applicazioni, anche quest’anno l’azienda installerà due “loop” in funzione, ovvero due linee intere di trasporto e manipolazione di un prodotto, studiate per mostrarne le funzionalità e l’affidabilità.
Il primo loop sarà dedicato al trasporto di un imballo primario (per esempio un astuccio o un flow-pack), che seguirà un percorso che prevede un deviatore a pattini in esecuzione wash down (ovvero lavabile), un nastro a penna retrattile e basculante (pull-nose), una curva a catena plastica modulare, una curva a tappeto in esecuzione wash down e un Sortech. Quest’ultimo è una soluzione modulare di smistamento prodotti in grado di rispondere a molteplici esigenze di deviazione, allineamento e scarto. Durante il trasporto nel loop il prodotto viene gestito dai vari sistemi consecutivi senza bisogno di essere contenuto da guide laterali. Nella seconda linea verranno mostrate le possibilità di handling per delle lattine in alluminio vuote: il loop è realizzato unendo uno smistatore telescopico, un trasportatore a velo d’aria (che trasporta e solleva attraverso dei soffi di aria le lattine senza parti meccaniche in movimento), un nastro aspirato per il cambio di altezza in uno spazio limitato e infine il twister automatico di ribaltamento prodotti. Questo loop illustra chiaramente alcune delle applicazioni che il gruppo, ed in particolare il brand Magnoni, può offrire per la gestione di questo tipo di prodotto molto delicato. I due loop daranno quindi la possibilità di toccare con mano la trasversalità e flessibilità delle applicazioni LM, pensate in un’ottica di totale personalizzazione.
“Non vediamo l’ora, dopo 5 anni, di essere a Düsseldorf”, dichiara il direttore generale del gruppo LM Michele Franzoni. Lo stand del gruppo è il 6E01 presso la hall 06.
Pallet Sostenibili Per Il Settore Carne
Relicyc, specialista italiano nella gestione del materiale da pallet, vanta un ciclo virtuoso gestito in maniera diretta, dal recupero del prodotto alla sua reintroduzione nel mercato. Questo permette una serie di plus, tra cui sostenibilità, tracciabilità e qualità. Il modello adottato nasce da un’esigenza di attenzione verso l’ambiente, che mira a riutilizzare le risorse a fine vita e indirizzarle correttamente al riciclo, in modo che possano trovare nuovi impieghi.
I pallet in plastica proposti da Relicyc hanno una serie di accorgimenti produttivi che li rendono adatti al settore alimentare e, in particolare, nell’ambito della lavorazione delle carni, in quanto sono progettati per salvaguardare la merce e garantire performance elevate.
Sono imballaggi estremamente igienici: non assorbono liquidi né odori, non sono attaccabili da muffe, sono facilmente lavabili (possono essere puliti anche con un getto d’acqua) e la manutenzione è ridotta rispetto ai pallet in legno. La plastica, inoltre, non produce schegge e segatura, che possono inquinare la merce, i locali di lavorazione e i mezzi di trasporto dedicati.
Un altro aspetto rende questi prodotti adatti a chi lavora nell’ambito della macelleria, ovvero la possibilità di essere impiegati in cella frigorifera.
“I pallet stampati con il macinato plastico riciclato generalmente diventano molto fragili sotto lo zero termico e quindi il loro utilizzo sarebbe sconsigliato a basse temperature”, spiega Simone Frezzato, direttore commerciale di Relicyc. “Per ovviare a questo inconveniente, possiamo utilizzare materiale, sempre riciclato, con un più basso punto di vetrificazione. Tutti i nostri pallet, quindi, possono essere utilizzati anche in surgelazione offrendo un notevole plus al settore della lavorazione delle carni”.
Inoltre il peso rispetto al pallet in legno è molto contenuto e per gli operatori risultano quindi più maneggevoli; sono nestabili, con un rapporto fino a 1 a 3 rispetto al legno, permettendo di abbattere lo spazio di stoccaggio; resistenti all’umidità, mantengono anche una tara costante.
Le soluzioni personalizzate per l’identificazione e la marcatura di Sato ottimizzano e automatizzano i processi, grazie alla capacità di collegare prodotti e informazioni. Dal 2019 l’azienda sta potenziando il suo business in Italia, con il rafforzamento del personale e l’apertura di una sede con showroom a Bologna.
di Alessandro Bignami