News 16 2012 Febbraio
Sommario 1.La scuola ci riguarda tutti 2. Il genio bocciato. 3.Distrazione = pigrizia? 4.l’inserto da collezione: La scuola che ci piace 9. Dalla chiusura mentale alla Rivoluzione permanente 10. Liberi dalle mafie: Genova 2012 11. Convegno nazionale: Reggio Emilia -10 marzo
... La scuola ci riguarda tutti
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Che fare se l’allievo , bambino o “si perde” ragazzo, e non seg a scuola ue le lezio ni? I rimprove ri servono? A pagin qualche ri a 2 fless per aiuta ione rci.
Cari colleghi, la questione è molto semplice: la scuola è importante o no? Provate a rivolgere questa domanda a un po’ di amici, allievi, genitori, vicini di casa e osservate le risposte. Poi prendete carta e penna e contate: approssimativamente 200 giorni all’anno x (3 anni di scuola dell’infanzia + 5 anni di scuola primaria + 3 di scuola secondaria di primo grado + 5 di secondaria di secondo grado) = 2300 giorni. Per chi frequenta l’università, aggiungiamone altri 900, quindi 3200 giorni! Bene, ora ripetiamo la domanda: è importante vivere 3200 giorni della propria vita, dai 3 ai 23 anni circa, in un ambiente sano, educativo, positivo, accogliente, stimolante, interessante, piacevole, rispettoso, vivo, partecipato, creativo, attento, preparato, aggiornato, allenato, capace, arricchente, valorizzante, abilitante, …? Ognuno di noi ha avuto a che fare con la scuola. Qual è stata la nostra esperienza? La scuola ci ha rinforzato per vivere con più competenza i nostri giorni, le nostre scelte di vita, le nostre professionalità? Ci ha fatto sentire più vicini agli “asini” o alle “star”? Ci ha insegnato a confrontare i saperi acquisiti con quelli “altri” e con i nuovi scenari che ci interpellano e non avevamo calcolato? La scuola è un pezzo di strada
attraversato da schiere di ragazzi che proseguono altrove il loro cammino, come abbiamo fatto noi al nostro tempo. Se su quella strada s’incontrano gli aggettivi elencati sopra (e altri ancora), è possibile che sia più semplice proseguire…Ecco a cosa “serve” la scuola. Ma pensiamo mica che una scuola così possa esser fatta di soli insegnanti!? Beh, che molti di noi, docenti, abbiano una visione salvifica della propira professione , è vero e a volte si sente: “Gli ho detto e ripetuto tutto, gli ho persino fatto un recupero ad hoc e non ha imparato nulla! Ti rendi conto?” Ma siamo sinceri, da soli facciamo ben poco! E allora, andiamo a vedere se e dove esistono scuole – comunità educanti che si caratterizzano con quegli aggettivi. Con questo numero della news inizia un viaggio alla scoperta delle esperienze educative più interessanti d’Italia; ci interessa capire come si organizzano e quali sono i loro punti di forza. Nell’inserto troverete la prima scoperta, in Calabria. Chiediamo a tutti voi lettori di segnalarci altre esperienze significative che rispondano alle caratteristiche di pag. 4. Andremo a “viverle” per un giorno in prima persona, per poterle raccontare al meglio. A tutti voi, allora, buona lettura!
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News insegnanti Gruppo Abele
Lo stuzzicadenti
Il genio bocciato. Tra i grandi della storia il genio per eccellenza. Albert Einstein, Premio Nobel per la Fisica nel 1921 e artefice della Teoria della Relatività Generale, ha avuto delle difficoltà di apprendimento e ha superato l'esame d'ingresso al Politecnico di Zurigo al secondo tentativo. Charles Darwin, famoso per la sua teoria sull'evoluzione delle specie nel libro "L'origine delle specie" (1859), si è ritirato dalla Scuola di Medicina ed è stato spesso rimproverato dal padre per essere troppo pigro e sognatore. Thomas Edison, scienziato e inventore della lampadina, è stato espulso quando aveva 12 anni perché aveva grandi lacune in matematica ed era incapace di concentrarsi. http://it.notizie.yahoo.com
ALBERT EINSTEIN, IL BIMBO CHE NON IMPARAVA UN GRANCHÈ I genitori temevano che fosse anormale: infatti riuscì a parlare bene solo a nove anni. Einstein fu espulso dalla scuola di Zurigo con la motivazione che studiava solo ciò che voleva. Sembra strano ma Einstein non fu un bravo scolaro, infatti, sua madre scrivendo ad un'amica diceva: "Non so cosa faremo di Albert, per ora non impara un granché...". Non imparava perché, sin dalle prime classi inferiori, Albert si era rifiutato di studiare a memoria qualsiasi cosa; ciò cui si dedicò con vera passione fu lo studio del violino, un interesse che lo accompagnerà sino alla tarda vecchiaia. Da giovane tentò l'esame per l'ammissione al politecnico di Zurigo, ma fu bocciato per la sua impreparazione in tutte le materie fatta eccezione per la matematica.
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IL QUESITO DI EINSTEIN Ecco il testo del gioco: Ci sono 5 case di 5 colori differenti e in ogni casa vive una persona di diversa nazionalità. Queste 5 persone bevono una certa bibita, fumano una certa marca di sigarette e hanno un tipo di animale. Nessuno ha lo stesso animale, fuma le stesse sigarette o beve la stessa bibita. Sapendo che: L’inglese vive nella casa rossa. Lo svedese ha cani. Il danese beve tè. La casa verde è immediatamente a sinistra della bianca. L’abitante della casa verde beve caffè.
Ca ecco u n gioc ri colleghi, hino a ttribuit o ad E instein Avete . mezz’o ra da P s ro p vate a endere fatelo riso ? ris Chissà olvere ai vo lverlo o stri allie quale vi in cla tecnic a ss quant o temp verrà utilizza e. ta e o ci vo Natura rrà! lme si trova la solu nte su intern zione, ma ma et non ba rate: quella si guard a alla Piccolo fine! sugge riment o: e penn munitevi di c arta a…
La persona che fuma Marlboro alleva uccelli. L’abitante della casa gialla fuma Dunhill. L’abitante della casa al centro beve latte. Il Norvegese vive nella prima casa. La persona che fuma Blend vive accanto a quella che ha gatti. La persona che ha cavalli vive accanto a quella che fuma Dunhill. La persona che fuma Camel beve birra. Il tedesco fuma Pall Mall. Il Norvegese vive accanto alla casa blu. La persona che fuma Blend ha un vicino che beve acqua. Sapreste dire con precisione chi ha i pesci.
http://eldi.it/2011/11/22/chi-lo-avrebbe-mai-detto-proposto-da-rosaria/
News insegnanti Gruppo Abele
Il binocolo
Di st razio ne g ri zia ? n e = pi pig rizi a? La distrazione è un fenomeno complesso. Esistono diversi tipi e forme di distrazione e coinvolgono strutture neurologiche differenti. Quanto più il compito è complesso e articolato, tanto più le condizioni di distraibilità aumentano. Ma si è più distratti anche se l'attività in cui siamo coinvolti non è per noi motivante, se prevalgono sonno, stanchezza, se abbiamo assunto sostante alteranti (alcool...) e anche l’eccesso di ansia influisce negativamente sull’ efficienza. A cura del dott. Arturo Mona, Psicoterapeuta Si rileva, da un punto di vista clinico, un inquietante aumento di bambini “irrequieti”, iperattivi e con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività). Tale dato è rispecchiato da un preoccupate aumento nel ricorso a psicofarmaci quale il Ritalin. La distrazione che si rileva attualmente nei bambini risulta qualitativamente diversa dalla distrazione degli adulti per cause, significati e conseguenze. (...) Rispetto a 20 anni fa il mondo che i bambini incontrano è cambiato e si trovano a vivere in un ambiente iper-stimolante, contraddistinto da
uno studio della “psicologia del bambino” volto a catturarne l'attenzione ed a stimolarlo. Per esempio, nella scelta dei colori, delle forme e delle sonorità la fabbricazione di giocattoli e nel mercato dell'entertainment per i bambini (film, cartoni e videogiochi) ben poco è lasciato al caso e i nostri figli non corrono assolutamente il rischio di annoiarsi (un po' come nel Paese dei balocchi)! Ma allo stesso tempo scompare quello spazio vuoto in cui il bambino può spontaneamente e creativamente esplorare, giocare, elaborare, pensare e imparare a governare i propri processi attentivi
Scarsi livelli di motivazione e bassi livelli di attivazione (stanchezza...) fanno sì che ci affidiamo a processi automatici a scapito di ciò che avevamo pianificato di fare: “ci si può ritrovare ad aver parcheggiato sotto casa come prevedeva il 'pilota automatico' piuttosto che essere passati in tintoria a ritirare i pantaloni come ci eravamo ripetuti per tutto il pomeriggio”.
e cognitivi. Inoltre, per un cambiamento organico dei tempi e delle velocità della nostra società, il tempo libero dei bambini è strutturato e impegnato (talvolta paradossalmente in reazione ai rischi legati alle sapienti lusinghe dell'intrattenimento per l'infanzia: “conviene che lo iscrivo a Scuola calcio altrimenti mi passa due ore di fila alla PlayStation”!). Anche l'agenda degli adulti è fitta di impegni, ma noi adulti, al contrario dei bambini (di solito, almeno), abbiamo capacità strutturate legate alla gestione del nostro tempo, abbiamo consapevolezza progettuale a lungo termine rispetto a cosa, quando e perché abbiamo prefissato nella nostra agenda. (...)Nei bambini la distrazione può essere principalmente letta come (...) incapacità a stare sul compito. Le interpretazioni più frequenti della distrazione dei bambini sono sovente le meno utili e le meno appropriate: “è pigro”, “è oppositivo”, “non vuole ascoltare”, “lo fa per attirare attenzione”. Queste ipotesi infatti non vanno alla radice del problema: ai bambini manca lo spazio per pianificare, pensare ed elaborare non solo le proprie azioni, ma anche le proprie emozioni e vissuti. (Fermo restando, per inciso, che dedicare maggiore attenzione ad un bambino non gli farà sicuramente male). Conseguenze. Ne consegue che i bambini di oggi, rispetto a quelli di 20 anni fa, sebbene siano più veloci ed efficaci nell'apprendere e nell'esplorare, a causa di una più elevata distraibilità, risentono vistosamente di sbalzi emotivi sproporzionati rispetto agli eventi, senso di inefficacia, bassa autostima. http://www.spaziopsi.it
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e n io z lle o c a d o rt e ’L ins
News insegnanti Gruppo Abele
Con questo numero inizia un viaggio alla ricerca dell’ISOLA CHE C’E’. Via via presenteremo alcune SCUOLE - PERLA che rappresentano un esempio di pedagogia applicata da osservare. Proprio come le perle, spesso nascoste ai più, queste esperienze possono farci innamorare, oppure lasciarci infastiditi perchè ci dimostrano che un’altra scuola è possibile, senza tante stupidaggini, valutazioni e teorie che vanno e vengono a seconda delle mode dei tempi storici e politici. Questa news sceglie di dare voce a Scuole con le S maiuscola, secondo un criterio molto “selettivo”. Descriveremo solo le Scuole che riescono a mettere in pratica 10 obiettivi: 1. sono vere comunità educanti, dove tutti i componenti (insegnanti, genitori, operatori, dirigente, ...) operano in sinergia e benessere; 2. gli spazi, le persone, gli atteggiamenti, i percorsi sono veramente accoglienti; 3. i ragazzi ci stanno volentieri, ma anche gli insegnanti, i genitori, i “bidelli”, ... 4. si impara molto perchè i saperi si “costruiscono” insieme; 5. gli allievi non sono “imbottiti” di verifiche, ma si insegna loro a valutare i percorsi fatti per programmare insieme il “da fare”; 6. si apprende dalla diversità, dalla cooperazione, dalla ricerca, dall’approfondimento; 7. l’esperienza è un valore importante per apprendere; 8. l’orario non detta legge, ma il tempo per maturare un apprendimento, sì. 9. la continuità tra le scuole di grado diverso è reale nei modi dell’insegnare perchè i docenti “crescono” insieme e condividono davvero; 10. l’esperienza è replicabile in altri contesti. Eccovi la prima perla!
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News insegnanti Gruppo Abele
L’isola che c’è
La perla
La scuola che ci piace... a Lamezia Terme. Vi ricordate il riquadro a pag 4 della news precedente? Recitava più o meno così: “Cosa direste, voi, se suonaste il campanello di una scuola e vi accogliesse un cane che scodinzola?...” Una nostra amica, Emilia De Rienzo, dopo la lettura ci ha telefonato: “Voglio andare a vedere quella scuola!” Così, detto fatto! Subito in volo per Lamezia Terme. Poi su per la salita di Nicastro, sull’alto della città vecchia per vivere un giorno nella scuola che tanti sognano e che esiste davvero.
Giulia insegna a Lamezia: ecco come ci descrive la sua scuola.
“Do Gra po l’ e z scu ia ho v ntusia smo o i di q la. Il la sitato di A a u v sua anti h oro d nche ngelo anc realiz anno ella d io qu e mu he la zazion contr irigen esta t nic ato gioia e, la f ibuito e e c a a , mo nerla la per he ci tica, m lla han in v sev vim era ita ent no a ten e n o z za p coin c ec val ione o a oriz v n m ig tin er teb rico zare o ile pe iame uo r nto gni rda Ca , d acc t rel Ca o un b iversi oglie l’atre e pek ran tà c del parla o scri i hann tt n o gia rdin do de o da l l av iere ” oro Em ilia
Insegno in questa scuola da dieci anni, l'ho vistada ri- dieci anni, l'ho vista risorgere i Michela Insegno in questa scuola a quella d lia ig m o ss a sorgere dalle sue ceneri proprio come una fenice, lia non di i Giul'aiuto dalle sue ceneri proprio come unaLafenice, con scrive: scuola d che tutti: con l'aiuto di tutti: genitori, insegnanti, personale genitori, insegnanti, personale ata...volontari, abitanti del mente un luogo grigio ata...volontari, abitanti del quartiere. mi viene in onale, quartiere. capo di speciale, tutto, però, c'è una dirigente speciale, A capo di tutto, però, c'è una Adirigente ulla di pers alla scuola n so re n i bie e v p a e “S ibile po perchè n è possLa nopiena. coinvolgente, travolgente come untravolgente fiume in piena. giorno do coinvolgente, come un fiume cosa il r dove in e p ro lib laciare un iano. La cosa più bella è arrivare a scuola ogni amattina lto neanche e trovare più bella è arrivare scuolaeogni mattina lli si arrabb bbia acco debambini bra che a m se trovare bambini sorridenti,che fanno i capricci se dei m lia ale. sorridenti,che fanno i capricci se devono ola di Giua casa urestare o la vita re vono restare a casa perchè hanno il raffreddore, Perciò la sc suo intern l o facile, a tt perchè raffreddore, che vorrebberohevenire e lì sia tu cha n a che vorrebbero venire a scuolahanno anche ildi domenica, e n in campo Penso c a mettere n e scuola dicono "ma p che alle 16.30 dicono "maanche come di è domenica, già ora di che alle 16.30 la le ma va nergie delle e uscire?". ltati”. come è già ora di uscire?". Per non parlare delle crisi di questi risu r ottenere e Per non parlare delle astinenza crisi di astinenza che prendono p che prendono anche alle insegnanti, ma è M meichela anche alle insegnanti, ma è meglio non dirlo!! Proglio non dirlo!! Provare per credere! uola che vare per credere! erchè la sc avvero, p vvero un
Giulia
Giulia
pena d ela è da via. Si, vale la descriverv r e p ” esti andar to “vissu le non vorr a u q l abbiamo a d e e si cresce luogo dov
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e n io z le lAbele o News insegnanti Gruppo c a d o 10 scatti per raccontare ... rt e ’L ins Una comunità educante per imparare davvero A Nicastro, una scuolina abbarbicata tra le case diventa il punto di riferimento del quartiere.
“Se cos suona che ì, mi si ssi il ca a ide finchè llargh mpan ello e, t ere c spe empo i sono bbe i ad u na l per ran , en sc so cuo za e con . Cre rgia in ne ch re! Pe uola d n e o pro sere o si que sc sp inc prio p ere qu a mol sto m endo i lusiv er c este to im odo no a ae , p par pire c esper ortan c'è ien he tec te z u i pa e ta è na scu ola pos Co s i bi stan le”. za
una pausa tra un lavoro e l’altro Si va all’estero per apporfondire
Nella scuola media lo spazio genitori, pensato da genitori per i colloqui, per leggere, incontrarsi...
nte, la dirige allievi e o t t a Il g agli ottati d d a i b entram Abbiamo avuto la fortuna di stare in questa scuola, vivere insieme a tutti i suoi collaboratori (insegnanti, genitori, operatori scolastici, volontari, dirigenti), un'esperienza che non solo è rimasta nel nostro cuore, ma che ci dà il coraggio e la forza per dire "è possibile" e andare avanti nel nostro impegno perchè la scuola possa essere davvero una grande risorsa per tutti. Ci ha insegnato che "si può" solo se si ha il coraggio delle proprie idee
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News insegnanti Gruppo Abele
... l’Istituto Comprensivo Don Milani La merenda si prepara insieme ai genitori volontari
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Si impara a conservare i frutti raccolti
Si lavora col metodo dell’apprendimento in apprendimeto cooperativo
e si collabora alla verifica del lavoro svolto
I commenti riportati in questo dossier si trovano sul blog http://lascuolariguardatutti.blogspot.com Chi fosse interessato a visitare o scrivere all’Istituto comprensivo Don Milani di Lamezia Terme, invii una mail ai seguenti indirizzi: scuola@gruppoabele.org e CZIC862009@istruzione.it (all’attenzione della Dirigente Maria Emma Miceli)
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e n ioAbele News insegnanti Gruppo z La perla e l l o c a Vivere oggi l’ I CARE d o t r e Maria Miceli, dirigente appassionata e risoluta, ma s n ’L i dolcissima, ci racconta la scuola che vive a tempo pieno E’ la scuola di tutti e di ciascuno, dove l’accoglienza e la diversità sono una risorsa e dove, attraverso la condivisione di valori e l’impegno comune, si organizza un servizio scolastico di qualità che sa rispondere ai bisogni formativi degli alunni e della comunità.
vato abbandonato nel cortile della scuola, scegliere insieme di adottarlo significa imparare la cura, l’impegno, l’attenzione e acquisire molte conoscenze scientifiche che diventano occasione per aumentare le conoscenze.
Le varie attività didattiche si svolgono in un clima sociale positivo creando una scuola serena dove è un piacere apprendere. S’Impara giocando, lavorando in forma cooperativa, sperimentandosi in vari laboratori nel rispetto delle diversità e potenzialità di ciascuno. Apprendete vuol dire attivare strumenti diversi per imparare, rompere gli schemi, vivere il territorio, intervenendo in esso e lasciando che la scuola diventi punto di riferimento. I motivi occasionali diventano lo spunto per aprirsi a nuovi saperi e conoscenze. Un esempio? Se un cucciolo viene tro-
Tutto questo fa si che l’apprendimento avvenga in modo unitario ed integrato. Nella nostra scuola l’integrazione si realizza in ogni attività ed è progetto di vita per tutte le persone che sono coinvolte nel processo formativo dell’alunno, siano esse insegnanti della scuola stessa o esperti esterni. I genitori in questa scuola sono gli esperti: ognuno sa fare qualcosa e tutti possiamo imparare. Qui culture diverse riescono a stare insieme e anche i bambini rom hanno tanto spazio per apprendere e sperimentarsi nelle loro abilità.
Ecco i punti di forza della scuola ezia i di Lam n a Il M n come l’IC do scelto è stato la capofi scuola zione t rimen a ul e p s a per un istero s dal Min voluta UDIO O D I ST METOD scuole n altre o c e t In re enze, no e Fir di Mila nta e ia div Lamez ento m dio. di riferi punto o di stu d o t e m l su cerca tizia! della ri ona no u rete b a n U cuole in s 9 le . o che sinergia Speriam l meglio e in e oa casion lavorin sta l’oc e olti u m q e Sarà ciò ch re a erm icato? per riaff diment o n n a h e, e insiem ta ben s i s e v Do etta, e senza fr ti, tagonis si è pro eglio e nde m re p p a i s nte! idame più rap
L’obiettivo? Dare continuità al progetto educativo, senza basarsi sulla sensibilità del dirigente: il dirigente può cambiare, la comunità educante resta. 8
News insegnanti Gruppo Abele
La collezione
D a ll a chi ussu urra a me nnt ta c h iu a le al a llla a “ Ri vvo o lu zio ne p erma nne e nte ... . .. . Zygmunt Bauman riflette con Riccardo Mazzeo nel libro “CONVERSAZIONI SULL’EDUCAZIONE” - Erickson - 2012 “I filosofi dell’educazione dell’epoca solido-moderna vedevano gli insegnanti come lanciatori di missili balistici e insegnavano come garantire che i loro prodotti restassero rigidamente nel corso predeterminato della velocità conferita inizialmente. (…) Di fatto, comunque, questa visione del compito dell’insegnante e del destino dell’allievo era molto più vecchia del missile balistico, come testimonia un antico proverbio cinese (…): “quando pianti per un anno, pianta grano. Quando pianti per un decennio, pianta alberi. Quando pianti per la vita, coltiva ed educa persone”. È solo con l’ingresso dei tempi liquido- moderni che l’antica saggezza ha perso il suo valore pragmatico e coloro che erano alle prese con l’apprendimento e la promozione dell’apprendimento noto col nome di “educazione” hanno dovuto spostare l’attenzione dai missili balistici a quelli intelligenti (…). Oggi gli impegni più saldi e i contratti firmati con più solennità possono essere disdetti da un giorno all’altro. E le promesse, o la maggior parte di esse, sembrano essere fatte solo per venire tradite e infrante. Sembra non esserci un’isola stabile su cui ripararsi dai flutti. (...). In un mondo del genere, si è costretti a prendere la vita un pezzetto alla volta, come viene, aspettandosi che ogni pezzo sia diverso dal precedente e richieda conoscenze e abilità differenti. Gregory Bateson (…) si accorse (già più di cinquant’anni fa!) dell’imminente “rivoluzione educativa” (…) e inlivelli tre dividuò nell’insegnamento-apprendimento. Al livello più basso, c’è quello che sembra preferire Paola Mastrocola: gli alunni ripetono parola per parola quello che gli insegnanti hanno detto loro: L’”apprendimento meccanico”, la memorizzazione che fortifica contro qualunque informazione che si ponga in contraddizione o sia semplicemente
In sm un te m a sion rrito u po c h n ed el f a chi e ha a u gli ed nuovo turo, ra viu q de cato ruol uale von o ri i o n s i e n p ac co er riu terpr gnan mp scir eta ti i ra agan e ad re nel gazzi re da l ’a p d v pre i ogg vero i nd ere ?
inopportuna e che viene dunque considerata “irrilevante”…potremmo definirla la produzione dei missili balistici. A un secondo livello, Bateson situa la formazione delle cornici cognitive e le predisposizioni che consentono di orientarsi in situazioni prima di allora non familiari, e che favoriscono l’assorbimento, l’assimilazione e l’incorporazione di una nuova conoscenza. Questo potrebbe essere definito il tipo di insegnamento- apprendimento volto alla produzione di “missili intelligenti”. Esiste, comunque, suggerisce Bateson, un terzo livello ancora più elevato di apprendimento: quello di padroneggiare il momento in cui i “dati anormali” diventano troppo numerosi per essere liquidati come aberrazioni e quindi trascurati, e quando è necessaria una revisione radicale della cornice cognitiva per accomodare o dare un senso a tutto questo. Qualche tempo dopo Thomas Kuhn (epistemologo statunitense che ha scritto “Dogma contro critica. Mondi possibili nella storia della scienza”- 2000
Ed.Raffaello Cortina) definì questo momento “rivoluzione scientifica”. “Secondo me oggi siamo proiettati in una condizione perpetuamente “rivoluzionaria”. La nostra conoscenza è in uno stato di “rivoluzione permanente”. Per quel che riesco a coglierne, il modello d’insegnamento di Mastrocola è, in simili condizioni, una ricetta per disabilitare piuttosto che abilitare i ragazzi a raggiungere e abitare il mondo degli adulti. E l’invariabile obiettivo dell’educazione era, è e rimarrà in ogni epoca la preparazione di questi giovani alla vita nella realtà in cui sono destinati ad accedere. Per essere preparati, hanno bisogno di un’istruzione che sia “utile, dei saperi pratici, concreti, spendibili”, per usare l’espressione di Tullio De Mauro… E per essere “pratica2, una scuola di qualità ha bisogno di essere esposta a, e di diffondere, apertura e non chiusura mentale”. ( Testo tratto da o.c. - Pag. 31)
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Agorà libera
News insegnanti Gruppo Abele
Liberi dalle mafie: GENOVA 2012 Ecco due impegni da non perdere: il convegno nazionale del 10 marzo a Reggio Emilia e la giornata della memoria delle vittime di mafia, il 17 marzo a Genova
Si svolgerà a Genova il prossimo 17 marzo la diciassettesima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie", promossa dall'associazione Libera e Avviso Pubblico. La Giornata della Memoria e dell'Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie. Oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. 'Ma da questo terribile elenco - sottolinea Libera - mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare'. Testi tratti da: www.libera.it “Ce lo stanno raccontando i processi, meabile e “avvicinabile”. Meno che ce lo stanno dicendo ripetutamente le mai, sia chiaro, sono disposte a recronache e gli studi: è il nord ormai la trocedere. Non è nella loro natura. vera terra di conquista delle mafie, la Hanno piuttosto dimostrato, sopratvera posta in gioco se si vuole rove- tutto la ‘ndrangheta, ormai egesciare la strategia dei clan. Se si vuole mone nel nord, una forte vocazione decidere di non mettere a loro dispo- colonizzatrice. sizione –pressoché indifese- le terre più Per questo si apre con ogni eviricche.(...) denza un conflitto dalle grandi imLiguria, Lombardia e Piemonte. Nel plicazioni civili e culturali. Al quale nord-ovest, come anche nel Lazio, le sono chiamati a partecipare, schieorganizzazioni mafiose si stanno scate- randosi con lo Stato di diritto, con la nando. Non vogliono più gestire spazi libertà, con la giustizia, con la traresiduali, non bastano più loro i tipici in- sparenza amministrativa, tutti i cittaterstizi degli affari criminali. dini onesti e responsabili, gelosi dei Pretendono, perché sentono di averne propri diritti costituzionali. In Liguria ormai la forza, di dettare legge, di con- come in tutto il nord troppi sono stati quistare il celebre “monopolio del ciclo gli occhi chiusi per quieto vivere, per del cemento”. Vogliono penetrare incapacità di comprendere, talora l’economia legale, dai ristoranti ai cen- per connivenza. tri commerciali alla sanità, ed espan- (...)Il comune di Bordighera è stato dere i business illegali, a partire dallo sciolto per infiltrazioni mafiose, dopo smaltimento dei rifiuti. Tendono a inten- molte e inascoltate denunce di sificare i rapporti con la politica, dimo- esponenti delle istituzioni e della sostratasi troppo per cietà civile. informazioni più pre
cise e preoccupanti giungono su attività mafiose nella altre provincie liguri, Genova compresa. Il contributo che Libera intende dare con la sua presenza nazionale sarà dunque come un atto di attenzione e di amore verso questa regione. Ogni giornata della memoria e dell’impegno lascia nella città in cui si svolge un tesoro di relazioni sociali, di sensibilità civile, di coinvolgimento personale e collettivo. Lascia la città ospite più ricca, così come più ricca e responsabile diventa Libera attraverso queste giornate e i rapporti costruiti con città tanto diverse. Che la primavera arrivi e faccia sbocciare una nuova coscienza collettiva contro la mafia. Che lo faccia ovunque, partendo da Genova.
News insegnanti Gruppo Abele
Agorà libera
LA SCUOLA CI RIGUARDA TUTTI
Chi la frequenta, chi la dirige, chi ci lavora, chi la sceglie per i figli, chi vi ha studiato, chi paga le tasse. Torniamo tutti per un giorno a scuola, in una scuola dove la Democrazia si fa Pedagogia e dove la Pedagogia crea Democrazia.
PROGRAMMA
Conveg no Nazion ale
ore 8.45 - La scuola apre i cancelli, accoglie i partecipanti e li guida alla conoscenza degli spazi ore 9.45 - Donata Nova Micucci, Perchè siamo qui, a parlare di scuola: l’impegno dell’Anfaa ore 10.00 - Io sono uno Scarabocchio, e tu? Parole, gesti e musica per l’argomento del giorno di Adriana Zamboni e Manuela Massarenti scritto da Emilia De Rienzo con contributi tratti dal libro “Allora che ci faccio nel mare?”. Domande agli insegnanti da un gruppo di ragazzi dell’ASAI ore 11.00 - L’appello: i Maestri fanno lezione: Emilia De Rienzo, La fiducia, l’ascolto e il dialogo di oggi fanno la democrazia di domani Graziella Favaro, La scuola come crocevia di storie, parole, relazioni ghi, Nicola Barbieri, Esempi di scuola essenziale Cari colle mo! ore 12,00 - Si discute insieme vi aspettia e due gli ore 13.00 - Intervallo! Ci mettiamo… in gioco nti a tutti se re p o Sarem enti. Pranziamo in sede con le Fattorie Didattiche di Reggio Emilia appuntam Visitiamo le quattro aule interattive, attrezzate come “Blog viventi” dividere ore 14.00 - Suona la campanella: “Tutti dentro... ma a scuola” mo a con ia u n ti n o C Racconto di vita vissuta: Roberto Tarditi, Quando la scuola è ni idee, sog la possibilità di un nuovo inizio questa prassi con per e buone ore 14.30 - I Maestri fanno lezione: strumento lo o c ic p Marisa Faloppa, Riconoscersi fragili per abbattere muri news, un te. stare in re Cesare Moreno, La scuola come chance per tutti ro a tutti! Gruppo di lavoro Anfaa, Bambini adottati e affidati a scuola Buon lavo ore 15.45 - Comunicazione di Luigi Fadiga, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia Romagna ore 16.00 - Conclusioni: Ragioniamo insieme, scambiandoci gli “appunti” e i “compiti per casa”… Navigare tra le parole della democrazia per la scuola
Sabato 10 marzo 2012 - ore 8,45-16,30 Università di Modena e Reggio Emilia (Viale Allegri, Reggio Emilia) AI PARTECIPANTI SARÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE. È stata riconosciuta l’autorizzazione all’Ufficio scolastico provinciale per la partecipazione del personale della scuola. La partecipazione è gratuita, ma è indispensabile telefonare (ore 9-12) alla Segreteria organizzativa Anfaa, via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011/812.23.27 - o mandare una mail a : segreteria@anfaa.it La sezione Anfaa di Reggio Emilia è a disposizione di quanti sono interessati ad avere ulteriori informazioni, indicazioni logistiche, compresa la sistemazione alberghiera. – Contattare: Ornella Thiebat, cell. 3475592656, ornellathiebat@gmail.com Mariateresa Benassi, cell. 3397017075, mariateresa.benassi@libero.it Per approfondimenti:
http://lascuolariguardatutti.blogspot.com/p/programma-convegno.html