News 20 012 gosto 2 Luglio/A
Sommario 1. Avere il coraggio di cambiare 2. L’Italia che disperde, anzi affonda 3. ...l’Italia che rappezza 4. Appunti da un laboratorio 5. Ideare una scuola che non produca scarti 6. Verso Barbiana: educare un’unità della persona. 7. 7/8/9 settembre 2012: LA SCUOLA CHE CI PIACE
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A lu g li o a ll a C e rt o sa del G ru p p o A b e le : R e p o rt d i un o p e ra to ri in c o n tr o tr a d e ll a s c u per cond o la iv id e re u n sogno: una scuo la che non p ro d u c a s c a rt i! (p a g in a 4/5)
Avere il coraggio di cambiare. Cari colleghi, a luglio, appena terminati gli esami, una rappresentanza di insegnanti, educatori e dirigenti scolastici si sono incontrati alla Certosa del Gruppo Abele, ai piedi della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte. Rappresentavano tutte le zone d’ Italia in cui si lavora seriamente contro la dispersione scolastica. L’idea: condividere esperienze, contaminarsi, immaginare come trasfondere il bagaglio di competenze relazionali e di insegnamento, maturate nelle scuole di seconda opportunità, agli insegnanti che operano nelle scuole “normali” dove i ragazzi difficili e svogliati non riescono a stare. Il sogno: giungere a definire i punti imprescindibili per una scuola che non faccia danni e sia un’opportunità per tutti. I presenti avevano la fortuna di lavorare in un osservatorio privilegiato: quello delle periferie, del carcere, della strada, accanto a chi rompe, spacca, allaga, scappa, si adira, esplode, cerca ma non trova, prova ma non riesce, tenta ma incontra ostacoli insormontabili e se ne va, spesso insultando e sbattendo la porta. Guardando la scuola “da questo punto di vista” le prassi consolidate e reiterate nella scuola rivelano tutta la loro inutilità e impotenza. La nostra cara e vecchia scuola non riesce ad “acchiapparli”, spesso non ci prova neppure. La riflessione è stata fatta a partire dal
l’ultimo rapporto di Save The Cildren: più di 114mila ragazzi dispersi in Italia. Analizzando la situazione più attentamente, Regione per Regione, i dati paiono essere di molto inferiori alla realtà. In particolare, nella fascia d’età 14/16 anni, si arriva in molti casi all’eliminazione del 50% degli studenti tra il primo e il secondo anno. Bocciati, ritirati, sospesi... Dove vanno questi ragazzi? Che approccio imparano ad avere con l’apprendimento e la voglia di conoscere? Che ne è di loro e della loro confusione adolescenziale? In quella fase della vita che ha bisogno di rotte, orizzonti e fari nella nebbia, dove trovano maestri che li accompagnano nell’apprendere? “Se nasci sfigato, c’è poco da fare”, pare dire la vita a questi ragazzi e la scuola per prima glielo insegna: resta distante, impacchettata, rigida e schematica, incapace di avvicinarsi, aprirsi, accogliere, valorizzare, accompagnare e re-inventarsi. Non si tratta più di dispersione; la Scuola ha vere e proprie falle gigantesche che rivelano una verità che non si vuole sentire: non funziona! Incontrarsi alla Certosa dalla parte degli ultimi della classe, è stata una grande esperienza e ci si è capiti al volo. L’attenzione e le strategie imparate in tanti anni, accanto a questi ragazzi dispersi, devono diventare PROPOSTA da diffondere per cambiare. In questa news trovate i punti salienti e condivisi che possono dare gambe al sogno. GL
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Il binocolo
News insegnanti Gruppo Abele
L’Italia che disperde, an zi e af fo nd a ... z i ch che a ff on da Indovinello: c’è più dispersione scolastica in Lituania, in Grecia, in Slovacchia o in Italia?
Tipico atteggiamento di studio di un ragazzo approdato alla scuola di seconda opportunità del progetto Chance di Napoli Cosa ha da dire la scuola a tutta questa energia difficile da incanalare? Si possono trovare le parole per far incontrare la vita con l’apprendimento?
Allora, vediamo i dati riportati dal sito noi-italia.istat.it, riferiti al 2010: Slovacchia: 4,7% di cui 4,6 uomini e 4,9 donne Lituania: 8,1% di cui 9,9 uomini e 6,2 donne Grecia: 13,7% di cui 16,5 uomini e 10,8 donne Italia: 18,8% di cui 22.0 uomini e 15,4 donne Al primo posto di chi NON disperde troviamo proprio la Slovacchia, seguita da Repubblica Ceca, Slovenia e Polonia L’Italia è al 24° posto(!!!) prima di Spagna, Portogallo e Malta. Per approfondire: (http://noiitalia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=30&cHash=54e8a6f8e1422af3482f3fecf21b4969) Dal 2010 a oggi la situazione non è migliorata, anzi. Secondo le direttive europee dobbiamo scendere almeno al 10% e siamo lontani. Avete provato a digitare su google “dispersione scolastica”? E’ la parola più gettonata: link e siti, circolari ministeriali e convegni. Noi siamo felicissimi che finalmente si ponga l’attenzione a questo fenomeno perché da anni lo denunciamo: il primo convegno organizzato dal Gruppo Abele su questo tema era stato fatto nel 2009, ma allora le parole di moda nella scuola
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italiana erano altre: bullismo, per esempio. Figuratevi un po’ come ci siamo sentiti quando i Ministri hanno deciso di guardare con attenzione alla dispersione e si sono dati da fare a reperire fondi! La circolare 44 del 15/5/2012 parla di più di 53 milioni di euro destinati alle regioni per arginare ilo fenomeno. In Piemonte verranno stanziati 2 milioni 675mila euro, più di 6mila in Lombardia, 3mila in Veneto ed Emilia, 8mila in Campania,… guardate la tabella nella circolare sopracitata. Interessanti le indicazioni per le azioni progettuali: attenzione a tutte le situazioni di disagio, coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche in particolare i genitori e altri soggetti territoriali, raccordo con le discipline, didattica coinvolgente a carattere laboratoriale, monitoraggio dei processi per migliorare le azioni positive… Una bellissima sorpresa! Pare quasi che questa c.m. sia stata scritta da chi come noi lavora direttamente sul campo e promuove da tempo un’attenzione a raggi x e una didattica partecipata e coinvolgente soprattutto quando si ribadisce l’opportunità che le azioni formative utilizzino modelli formativi diversi dal tradizionale, che privilegino attività laboratori ali a partire da problemi e vissuti degli studenti e che colleghino la scuola con la realtà territoriale e le sue criticità… Solo un dubbio, quando ad un tratto si legge:
News insegnanti Gruppo Abele
Il binocolo
. .. e l’l ’It It al a ppe zz a ! aliia a ch c h e rra p p ezza “Si ribadisce, di conseguenza, l’opportunità che le azioni formative aggiuntive, destinate alle fasce di studenti particolarmente disagiati e svantaggiati, siano collocate in orario extracurricolare”. Se tutto questo fosse aggiuntivo, destinato solo agli studenti disagiati e collocato in orario extracurricolare, sarebbe un vero peccato! In sostanza, nulla cambierebbe durante le ore di scuola…. Noia e tradizione per chi rientra nello standard, innovazione e scuola vera per gli ultimi della classe, ma in orario extra. E sappiamo bene, perché già visto, come andrebbe a finire: i soliti “ultimi della classe” che continuino a scaldare il banco (e “rompere”) durante le ore stabilite dalla consuetudine, e solo dopo hanno l’accesso al progetto di “recupero”. Allora ci permettiamo una proposta: questa enorme quantità di soldi che, per fortuna, è fuoriuscita dal cilindro del Ministro per il 2013, non potrebbe essere impiegata PER CAMBIARE LA SCUOLA che produce scarti? Altro che mantenere i modi dell’apprendimento tradizionale! Qui c’è bisogno di inventare qualcosa di diverso per tutti gli studenti! Anche i più bravi non ne possono più della scuola che piace tanto a qualche insegnante. Anche i meritevoli dicono che il modus docenti è vecchio, obsoleto, distante dalla vita e dal lavoro, dal vuoto e dalla fatica, e non dà senso all’esperienza, non la ri-significa, ovvero non aiuta a leggerla e a modificarla perché sia migliore! La scuola manca di Maestri, soprattutto la secondaria; mancano figure capaci di inventare un ponte tra la teoria e il vuoto in cui gli studenti vivono: vuoto di futuro, di prospettive di lavoro, di impegno sociale, di senso.
Così la geografia continua ed essere avulsa, come la letteratura e la matematica, mentre tutte e tre potrebbero offrire strumenti interessantissimi ai ragazzi per interpretare la vita. Gli studenti, anche quelli “migliori” hanno bisogno di un’altra scuola. Hanno bisogno di un’esperienza di apprendimento che non sia dispersiva. Hanno bisogno di adulti con occhi attenti, orecchie aperte, conoscenza, intelligenza e cuore; adulti che non smettono di imparare e conoscere se stessi e il mondo per poter essere pronti ad accompagnare chi viene loro affidato. Anelano ad adulti che abbiano VOGLIA di andare oltre se stessi per raggiungere lo sguardo e l’attenzione di tutti: chi sta bravo bravo, ma poi si impasticca al sabato sera perché non ha di meglio da fare; chi è diligente, ma fatica ad uscire con gli amici e si chiude sul pc; chi non riesce a stare fermo e seguire, perché il suo mondo, così ricco di confusione e nonsense, non centra nulla con Platone e l’Australia, la guerra dei 100 anni e i logaritmi. I ragazzi, tutti, hanno bisogno di adulti in grado di spendere un minuto del loro tempo per dimostrargli il contrario: la scuola c’entra con la vita! Non solo, la scuola parla proprio della vita che stai vivendo. Ecco la proposta : un piano di lavoro che modifica tutto il contesto scolastico, nei modi, negli spazi, nei tempi e lo fa diventare un laboratorio in cui si sta bene, si partecipa volentieri, si impara condividendo, sperimentando e si discutendo, dove le diversità convivono e le competenze di ciascuno (proprio di tutti) sono valorizzate. Questo è un progetto contro la dispersione! Il resto è solo “moda”. E, lo sapete bene, la moda dura un anno o poco più. GL
Gli studenti, anche quelli “migliori” hanno bisogno di un’altra scuola. Hanno bisogno di un’esperienza di apprendimento che non sia dispersiva. Hanno bisogno di adulti con occhi attenti, orecchie aperte, conoscenza, intelligenza e cuore.
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News insegnanti Gruppo Abele
Lo stuzzicadenti
Appunti da un laboratorio...
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Liberamente tratto dagli appunti di Cesare Moreno
L’educazione può affermarsi come nuova forza coesiva, in grado di offrire speranze a coloro che altrimenti sono esclusi, in grado di offrire all’intera società la capacità politica di produrre senso e legami sociali, accogliendo in modo adeguato le nuove generazioni. Allargare il tempo ed il territorio educativo ed insieme di differenziarli e renderli complessi in una visione ecologica – unitaria ed integrata - del benessere educativo e dei processi di crescita. Creare alleanze e legami e far nascere una comunità educativa che riunisca insieme, a partire dal territorio e nel territorio, gli adulti che rispondono dell’educazione (tutti gli adulti: genitori, bidelli, volontari, educatori, allenatori, insegnanti, dirigenti…).
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Trovare modi e occasioni per attivare i desideri dei giovani, condizione indispensabile per apprendere, educarsi e istruirsi, in un processo di crescita interiore che vede coinvolte le stesse figure adulte. Educatori, docenti, formatori, genitori, giovani, crescono assieme e la crescita di ciascuno e delle interazioni cooperative di gruppo fornisce ai giovani l’impalcatura di sostegno per una crescita umana, relazionale e cognitiva integrate.
L’ istruzione deve nascere nel vivo di esperienze condivise, significative e fondanti per fornire l’accesso a saperi significativi per la vita sociale e produttiva, per arricchire e valorizzare al meglio competenze e abilità di ciascuno, per accompagnare la ricerca di sé e del proprio ruolo nel mondo.
Rendere possibile una narrazione di sé è la condizione primaria per l’apprendimento: porta d’accesso alla riflessività ed insieme il filo che, disteso nella complessità delle emozioni, conoscenze ed esperienze, consente a ciascuno di ritrovare il proprio percorso di conoscenza, misurato dal proprio passo e dalla propria partecipazione.
Predisporre ambienti formativi in grado di accogliere emozioni e preoccupazioni che ogni conoscenza vera suscita, nei giovani ed in coloro che li accompagnano nei percorsi di conoscenza.
Creare contenitori istituzionali connessi e solidali. Organizzare luoghi (molto di più di un semplice edificio scolastico!) di condivisione e promozione dell’educazione in grado di mobilitare ogni risorsa.
Presidiare i passaggi tra ambienti, luoghi e metodologie, con operatori e costrutti pedagogici in grado di garantire insieme continuità narrative e sostegno emozionale.
Ristrutturare i tempi dell’istruzione e dell’educazione, sottraendoli al dominio feudale delle discipline, delle singole istituzioni, dei ruoli e delle competenze.
L’apprendimento in situazione, che caratterizza lo sviluppo delle competenze e del saper fare, ha necessariamente un impatto emozionale forte che interagisce con i processi di sviluppo dell’interiorità di ciascuno e richiede spazi, tempi e costrutti riconoscibili per consentire la riflessività necessaria ad elaborare.
Aprire luoghi e tempi dell’apprendimento a contaminazioni ed interazioni multiple. C’è un tempo dell’ascolto ed un tempo della parola, un tempo del gruppo e un tempo dell’individuo, un tempo per l’esperienza, un tempo per la riflessione; e tutti questi insieme sono tempi del giovane in crescita e dei docenti e degli educatori che li accompagnano.
News insegnanti Gruppo Abele
Lo stuzzicadenti
Ideare una scuola che non produca scarti. L’educazione e la formazione di competenze operative non si succedono con regolarità lungo un tempo lineare, ma si intrecciano con un movimento pendolare tra conoscenze significative che impattano l’essere e il suo saper fare e conoscenze riflessive che riguardano la mente e la sua capacità do organizzare la realtà per concetti.
Certosa del gruppo Abele – Avigliana, luglio 2012
Dilatare ed ampliare i luoghi dell’istruzione e della formazione aprendo i muri della scuola. L’educazione e l’istruzione creativi vedono gli spazi aperti distribuiti nel territorio come luoghi da esplorare, leggere, conoscere, dove ritrovare persone e risorse che aiutano nella crescita. Gli spazi educativi si allargano e la loro valenza educativa non viene garantita da muri fisici o barriere istituzionali, ma dalla cura che la comunità educativa territoriale offre ai giovani e a coloro che li accompagnano nei percorsi di conoscenza. Dilatare i tempi dell’educazione e dell’istruzione in modo da includere ogni metodologia di apprendimento, ogni esperienza, ogni contesto. Le condizioni per istruire stanno fuori dell’istruzione classica, nel mondo delle emozioni e delle relazioni, nelle condizioni materiali dell’essere che ospita la mente pensante. L’apprendimento è un movimento pendolare – spaziotemporale - tra percorsi di vita e percorsi di conoscenza. Garantire ai ragazzi un supporto emotivo, narrativo ed
identitario che consente di crescere attraverso le sfide ed i cambiamenti. Garantire ai ragazzi una “continuità narrativa e del sé” attraverso rituali quotidiani e riti nei passaggi significativi, accompagnati da figure adulte che rispondono dell’educazione. Organizzare luoghi e costrutti educativi non giudicanti, per narrarsi, riflettere e riprendere il filo del proprio cammino di apprendimento e ritrovare una continuità, presidiati da operatori – ad esempio educatori – che siano in grado di offrire ai giovani tutto il sostegno necessario a vivere la complessità di uno spazio educativo aperto. Sancire spazi di pensiero e riflessività per tutti gli operatori del sistema, in stretta connessione con gli spazi di pensiero dei giovanti partecipanti all’impresa educativa. Garantire una formazione permanente e condivisa tra tutti gli operatori.
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La collezione
News insegnanti Gruppo Abele
Verso Barbiana... Educare all’unità della persona. Chiara Ramon conduce un laboratorio del corso di Pedagogia Generale dell’Università di Torino. Le abbiamo chiesto di intervenendo al seminario di Barbiana che si terrà a Settembre e aiutarci a comprendere meglio come Educare all’Unità della persona . Ecco alcuni spunti di riflessione tratti dalla dispensa di studio per i suoi allievi. Come può l’uomo ritrovare se stesso e la propria integrità? Conoscere se stessi è qualcosa di non acquisito che scaturisce grazie all’educazione che mette in connessione l’individuo con se stesso, con lo spazio dell’essere e con la conoscenza che solo nel riconoscimento e nell’integrazione interiore diventa viva. È interessante osservare un disagio, una difficoltà di relazione che abbiamo con qualcuno (…) Imparando ad ascoltarsi, possiamo individuare una catena di emozioni, di pensieri, di giudizi che fissano la realtà in un modo. Comprendere se stessi, nell’insegnamento si traduce in comprensione degli allievi, dei loro moti interiori e così svelare meccanismi comportamentali che ad una analisi esteriore potrebbe condurre ad interpretazioni sbagliate e, di conseguenza, a soluzioni inadatte. Sviluppare la capacità di ascolto è frutto di auto-osservazione senza giudizio. Scrive nelle “ Indicazioni per un curriculum” Giuseppe Fioroni: “… Il nostro compito è quello di educare “la persona”: un essere unico e irrepetibile. Ogni bambino, ogni ragazzo ha la necessità di essere educato, nel senso etimologico del termine, che deriva dal latino e-ducere, tirare fuori: ho bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà (…) L’arte, la storia, la letteratura, le scienze non sono che strade tracciate da uomini per capire, scoprire, conoscere questa realtà. Per questo possono essere interessanti per aiutare a scoprire il sé ed apprezzare l’altro” Non basta più capire intellettualmente una cosa, è necessario farla, entrarci dentro, andare a vedere se le teorie funzionano. È l’esperienza che fa la differenza. Addentrarsi nella scoperta del proprio mondo interiore significa conoscere e stare di fronte a se stessi, scoprire gli altri e il mondo come funzionano. Significa prendere le misure per agire nella vita nella direzione che noi scegliamo di prendere, perché siamo noi i creatori della nostra realtà.
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news
be-onlus .pozzodigiacob w w /w :/ tp ht o: Iscrivetevi sul sit poabele.org l a scuola@grup ai m a un e at vi : in Per informazioni
“Non dovre come bbero p reo bi scuo la, m sogna fare ccuparsi d i pe esser a solo di come r fare e per poter b far sc isogna uola” . D on M ilani.
News insegnanti Gruppo Abele
Agorà libera
7/8/9 Settembre: 2° seminario nazionale per educatori, insegnanti, dirigenti e genitori Vi invitiamo a BARBIANA nel week-end 7/9 settembre 2012 per ritrovare "LA SCUOLA CHE CI PIACE". E' il secondo appuntamento nazionale che vi propone il coordinamento insegnanti di Albachiara (che seguiva lo spazio adulti al Campus Montecatini) . E' un'occasione unica per confrontare e proporre insieme quale modello di Scuola ci interessa portare avanti. Sì, anche se lo abbiamo dimenticato, coloro che lavorano nella scuola possono essere PROTAGONISTI di una proposta educativo-scolastica che insegni davvero, che sia efficace, condivisa, attenta, in grado di attrarre e accompagnare verso l' alto il "desiderio di sapere", che sia in grado di riconoscere bisogni e competenze dei contesti in cui opera, che sia per tutti un'occasione indispensabile di crescita nel mondo. Insomma, una proposta da introdurre nell'attuale contesto scolastico, spesso così deprimente.. Chi vuole provare con noi a ricaricarsi, condividere, analizzare e sognare alto (e altro) è il benvenuto!
La scuola che ci piace!
Cari colleghi, finalmente estate! Tempo per riposare e riprenderci dalle fatiche, tempo per sognare un po’. Ne abbiamo bisogno. Il rischio del burnout è forte, soprattutto se si è immersi a 360 gradi in situazioni complesse e in strutture ingessate che non permettono lo sviluppo di soluzioni creative. Allora PAUSA, SOSTA, TIME-OUT! Distensione e buone letture. Intanto la mente riprende forma e ritorna a immaginare scenari diversi e maggiormente positivi. Per questo abbiamo pensato di ritrovarci all’inizio di settembre per ritrovare le parole, gli orizzonti e le energie per ripartire meglio, positivamente. Allora, buona vacanza a tutti!
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Venerdì 7 settembre 2012 ore 17/ 23: Accoglienza partecipanti Esplorazione della struttura ospitante Cena insieme Spettacolo teatrale: “Don Milani. Un viaggio lungo un mondo” di Gianni Voltan, attote-narratore.
La sNews cuo insegnanti Gruppo Abele la c he Ti a s pe pe ci p r pe cond 7/8/ ttiamo i ac 9 r un iv e! a s idere SETTE a Ba cu M rb in BR ia ola s più ieme E 201 na 2 effi nuo ca ce ve pro es ign spett i ific ativ ve a.
Sabato 8 settembre 2012 ore 9/ 13:
Colazione insieme Si parte: Conversazioni con Cesare Moreno (fondatore del Maestri di strada di Napoli) e Maria Miceli (Dirigente IC don Milani Lamezia Terme): “Ritrovare la scuola che ci piace a partire dagli ultimi” La parola a noi: lavoro in Cooperative learning tra insegnanti/educatori sul tema: “ La scuola che ci piace è un laboratorio di apprendimento; ello ti regalo un’esperienza che funziona” ence del Mug Pranzo insieme Passeggiata relax o pennichella
Sabato 8 settembre 2012 ore 15.00/ 18.00:
Resid da Firenze. terrà presso il Il convegno si na, a soli 30 km a sc To la el d e EVE (FI) or SI A cu l N PIERO a Scarperia ne no a fino a SA . tre l la el co ov ile N ib Maria raggiung Firenze Santa a o nd ia b a m e ca ni: scriver Per informazio oabele.org p up gr scuola@
Un caffè insieme Ritroviamoci: Partiamo da noi: la scuola che abbiamo nel cuore.
Chiara Ramon (docente del laboratorio “Educare all’unità della persona” – corso di laurea in Pedagogia dell’Università e Torino) ci guiderà alla scoperta della “diade” , un metodo interessantissimo per imparare ad ascoltare le nostre e altrui aspirazioni sull’educare. Adulti che in-segnano: Cercare l’equilibrio dentro la complessità. Monica Lazzaretto, presidente ASSCUOLAPUNTOCOM, Associazione insegnanti in comunità.
Sabato 8 settembre 2012 ore 18/ 23: Guardiamoci attorno, per chi lo desidera: Marcia della Giustizia Agliano-Quarrata con cena al sacco In alternativa: canti sotto le stelle o visione del film “The Lady”
Domenica 9 settembre 2012 ore 9/ 13: Colazione insieme Ritroviamo la bussola Conversazioni con Maria Grimaldi (curatrice del libro di Caponnetto): “Democrazia, partecipazione, accoglienza, eguaglianza delle possibilità nella scuola che ci piace” , “una scuola attenta ad aprire la mente, non solo a svolgere il programma” “Insieme si può: questa è la scuola che scegliamo di essere” Conclusioni “corali” con tecniche del teatro dell’oppresso – Francesca Cengarelli - Insegnante e formatrice teatrale, Spoleto
Pranzo, saluti e abbracci.
Domenica 9 settembre 2012 ore 15:
Costi: vi di: omprensi 80 euro c : 10 euro Iscrizione 5 euro al giorno =2 olazione Notte e c in tutto) ro u e (50 ciascuno 1 = 0 euro to a b sa Pasti di in tutto) (20 euro e ersi sera n e v l offerti da Pasti de zo n ra p enica a be-Onlus della dom Pozzo di Giacob one Il Associazi
Per chi lo desidera: Visita alla scuola di Barbiana –don Milani Barbiana si trova nel Mugello e dista circa un’ora e venti da Pistoia. Per chi viaggia con mezzi pubblici, sarà messo a disposizione un pullmino. Il rientro alle proprie case è possibile dalla stazione ferroviaria di Vicchio del Mugello.