numero 3
www.iocome.it
indira fassioni: domanda igor zanti: risponde gabriele de risi: commenta dina nerino: osserva
il bello e funzionale di
Flussocreativo
fantas(y)a, diversi punti di vista Nory
“diretto all’anima”: Romano Simonelli
Titolo opera: “Tsunami” by Nory Anno 1 N.3 Agosto 2011 - Periodico quindicinale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.
ilsommario
di Indira Fassioni
Domande irriverenti ad Marla Lombardo
Situazione Critica
di Igor Zanti
Domande risposte e approfondimenti su arte, artisti e mercato dell’arte
Eventi del ½ mese
- Scultore di Raffaele Benazzi
- JACK JANO
Il Bello e funzionale Flussocreativo
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Fantas(y)a, diversi punti di vista Nory
“Diretto all’anima”
di Romano Simonelli
The Waves
di Dina Nerino e il mondo parallelo
Nè in cielo Nè in terra
di Gabriele de Risi Storie di ordinaria follia.
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Boudoir
numero
e
i t n e l i d e tor ti, a i c c a p s a i conten m o c i t t o h c ù e c i o p e n r o a s n ”... r improvvi abituate a copiadrare. pe le pupille uali guar perché no i mondi sui tqi occhi sognare, inventiite con me ques ll’orbita segu fuggire da ornare...” t i r r e l o v e non
giacomo momo gallina
Così Fabrizio de Andrè cantando dell’antologia di Spoon River, profetizzava un mondo fatto di clienti che non volevano più occhi normali ma lenti speciali a cancellare gli orrori delle loro realtà. Allo stesso modo, sin dai primi dell’ottocento, la letteratura inglese, si concentrò su un genere nuovo non più narrativo o didascalico ma incentrato su fiabe, mito, soprannaturale, sogno, fino a oggi includendo le definizioni di Horror e fantascienza, tramite cartoni animati, fumetti e film. Cos’ha portato l’evoluzione sociale a determinare questi nuovi mondi? La necessità di sfuggire da qualcuno o qualcosa? Più semplicemente il tentativo di ipotizzare evoluzioni e involuzioni della scienza e dell’essere umano? Io non so darvi risposta. Proprio per questo, in questo numero, vi sono artisti che poco hanno a che fare col termine che racchiude i concetti sopracitati, il Fantasy. Nory ricorda i cartoni animati della sua infanzia e li ripropone con ruoli decisamente più reali, Romano Simonelli cerca di cogliere l’anima delle persone tramite la fotografia restando nella semplicità più assoluta, evitando i fotoritocchi, le ambientazioni artificiali…provocazione o ritorno alla vecchia fotografia documentaristica e per nulla artificiosa e articiale? Lo studio Flusso Creativo inventa nuovi modi per scherzare col vizio nei portacenere mangia fumo, negli orologi e nelle mensole che, nonostante il richiamo al riutilizzo, nascondono verità direi….taglienti. “Pablo Neruda ha detto che il poeta quello che ha da dire, lo dice in poesia, perchè non ha un altro modo di spiegarlo. Io, che faccio l’architetto, la morale non la predico: la disegno e la costruisco.” Renzo Piano
edotoriale
Indira Fassioni
Indira
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Boudoir
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into.net p s sa
intervistando Marla Lombardo “La fotografia è il tempo di notte, dormire nel letto, pensiero di quello che realmente pensi; è paure, desideri, tormenti della propria geografia spirituale. La fotografia è rendere il mondo privato pubblico. Dare la propria intimità, carnale, nuda, in pasto quotidiano” Eclettica, visionaria, sensibile, invaghita della sua terra natale, la Sicilia, Marla Lombardo ama stupire con i suoi turbamenti dell’anima. Il risultato è un’arte di stati d’animo e di poetica dell’immagine. Sondandone le lacerazioni più oscure, i desideri più inappagati, la fotografia di Marla Lombardo è testimonianza continua di una lotta tra identità e indeterminatezza, tra coscienza e inconscio, tra ordine e caos, tra anelito all’incoscienza e affermazione del proprio io creativo. Ed è attraverso le lenti deformative e trasfiguranti di questo conflittualità che l’occhio artistico di Marla Lombardo insegue il proprio paesaggio interiore.
autoscatto
intervistando Marla Lombardo
Che cos’è per te l’erotismo? L’erotismo è il mio gioco cerebrale. L’erotismo è un impulso individuale, ma da condividere con qualcuno. Che sia conosciuto o meno, poco importa. Egoistico, lo definirei. Infatti, la maggior parte delle volte gioco anche e solo con me stessa. L’amore è altro. Poi, se mi vuoi far essere più profonda ti direi: l’amore è un modo di vedere e di sentire, un punto di vista più elevato e ampio: vi scopro prospettive infinite e orizzonti senza limiti. Sempre. Mi delude a volte, ma non ne posso fare a meno. E’ il mio nutrimento.
brazioni erotiche? Gioco di sensi direi. Ed io gioco sempre con tutte le carte che ho a disposizione. E poi ci sono tanti sensi minori, che si buttano come tanti affluenti nel fiume dell’erotismo. Il tatto, la vista, l’olfatto, il gusto, l’udito sono troppo limitati e limitanti… Io mi affido a tutti i miei sensi…Andando oltre. Non saprei dirti cosa è precisamente… Ma non mente mai. Non mi delude mai.
Quanto e quali tipo di pulsioni erotiche sublimi nelle tue attività artistiche? Tutte direi. E’ un mio bisogno fisico di possedere per il desiderio di essere posseduta. E’ premio e punizione; disprezzo, e ammirazione. Uso l’Arte fotografica come terapia, per metter a nudo la mia coIn rapporto anche alle tue attività arti- scienza. Con la speranza di averne semstiche, qual è il senso, tra i cinque, che pre una di coscienza. O comunque di esutilizzi maggiormente per ricevere vi- sere cosciente. Hai mai messo in pratica alcune delle tue fantasie più inconfessabili? Sì, l’ho fatto… Ma è un progetto a cui sto ancora lavorando… Mi auguro porti buoni frutti. Qual è, secondo te, il rapporto tra erotismo, più cerebrale, e sensualità, più carnale? Erotismo e sensualità penso siano direttamente proporzionali alla volontà di ciascuno di noi. A quanto siamo disposti a mettere in gioco, a svelarci, a dare una parte, più o meno importante, di noi. Senza inganni, senza orpelli. Senza specchi in cui riflettere I nostri limiti. Umani o meno.
Seconde te esiste la volgarità nell’erotismo? No. Io parlerei piuttosto di sensuale volgarità… Nell’erotismo non vi vedo nessuna volgarità… Anzi, direi piuttosto che attraverso l’erotismo la volgarità viene depurata, santificata. Elevata al rango di desiderio.
Ogni artista è un voyeur: cosa ne pensi? Mi trovi perfettamente d’accordo con chi l’ha detto. Mi piace guardare. Mi piace essere l’oggetto del desiderio di chi mi guarda. Quali sono secondo te, le “vere” perversioni erotiche? di quali subisci il fascino, artisticamente parlando? La perversità è uno fra gli impulsi più primitivi del cuore umano. Diceva Edgar Allan Poe. Ecco, io mi lascio guidare dal mio cuore perverso. In quale atmosfera trovi più fecondo fare l’amore? Fare l ’amore è per me creare. Molto spesso mi capita che dopo aver fatto l’amore io mi metta a creare… Renda cioè tangibili, visibili, le sensazione che ho provato… Che io catturi attraverso un’immagine i miei amplessi…I miei segni sul volto, sul corpo del mio piacere. Mi nutro di tutto ciò che sento, tutto ciò che il mio corpo elabora e trasforma come esperienza.
Il senso del peccato o, all’opposto estremo, il libertinaggio più sfrenato rendono la vita erotica e creativa migliori? In un’ottica squisitamente cattolica, siamo tutti peccatori. È nella nostra natura umana. Solo peccando ci conosciamo. Solo peccando possiamo essere “umani”. E’ questa la nostra forza e la nostra dannazione. Ma è questo il gioco. La sfida che abbiamo in corso con il Divino.
situazione
critica
Igor Zanti
I giornali e i telegiornali non smettono di dirlo, il caldo per gli anziani o per le persone non molto in salute può essere letale. Sarà il caldo, saranno le età di tutto rispetto, ma questo luglio abbiamo dovuto dire addio a due mostri sacri dell’arte contemporanea internazionale. Il 5 a Roma si è spento Cy Twombly raffinato e intellettualissimo indagatore del segno nella sua essenza più pura e nella sua più ampia accezione. A distanza di poco più di quindici giorni ci ha lasciato anche Lucian Freud che ha recuperato la tradizione del ritratto reinterpretandola in senso contemporaneo. I due artisti avevano circa sei anni di differenza -del ‘22 Freud e del ‘28 Twombly- ma erano agli antipodi per stile, per
IGOR ZANTI
e
I
ricerca, per modo di vivere, erano l’esempio di come il contemporaneo sia poliedrico e forse un po’ confusionario. L’arte ha un grande merito: garantisce l’eternità nel tempo dell’uomo; Lucian e Cy se ne sono garantiti un pezzetto. Goodbye boys!
L’arte ha un grande merito: garantisce l’eternità nel tempo dell’uomo
Gent.mo sig Zanti sono una giovane appassionata d’arte e microcollezionista di arte Neo Pop e in particolare di artisti emergenti e giovani talenti. Le premetto che di tutte le opere che ho acquistato non sono affatto pentita in quanto l’artista mi piace e mi piacerebbe anche se non fosse “popolare” ed apprezzato. Credo anche che tutto ciò che emoziona abbia un valore fondamentale da sempre. Vorrei, però, capire se esistono degli accorgimenti nell’acquisto visto soprattutto come piccolo investimento. Tra i vari Max Papeschi, Angelo Volpe, Pep Marchegiani, Pulitano e cosi via, come posso capire se le cifre di acquisto sono giuste o meno? Esistono dei parametri di riferimento o dei metodi per determinare il “rischio” dell’investimento. Laura, Salerno Per quanto riguarda gli artisti citati il prezzo è coerente poiché essendo ancor in un certo senso “emergenti” da un punto di vista economico il costo delle loro opere è regolato dal coefficiente matematico, coefficiente che è 5 alla prima mostra e che viene moltiplicato per la somma delle misure dell’opera stessa espresse in centimetri. Può sembrare una visione un po’ cinica o commerciale ma l’utilizzo del coefficiente è l’unico mezzo per determinare il valore di un bene che in negativo ed in positivo risulta inestimabile. Tale coefficiente naturalmente aumenta a seconda di come la carriera degli artisti varia e dall’importanza delle mostre di cui sono protagonisti. Mostre in spazi istituzionali (musei, fondazioni, biennali ecc...) sono fondamentali per incrementare i coefficienti.
Ad un livello superiore, ma molto superiore, il valore delle opere o di determinati parti della produzione di un artista viene determinato dai risultati dei passaggi in asta e dal mercato di secondo livello, quello che si occupa di vendere opere già passate per le mani dei collezionisti. In questo caso il discorso diventa complesso, per cui si possono trovare nel catalogo dello stesso artista opere più importanti a prezzi molto elevati ed opere secondarie a prezzi molto più popolari. In un investimento d’arte il rischio in senso totale è sempre in agguato ma le confesso che è proporzionalmente molto inferiore al rischio di alcuni portafogli azionari. Rimane comunque sempre valido l’assunto che se un‘opera piace e l’esborso non ha intenti speculativi, manterrà sempre il proprio valore.
si tua zio ne cri ti ca
IGOR ZANTI
No non ne esistono, la definizione può essere solo empirica e basata sulla propria esperienza cognitiva, non vi sono formule scientifiche precise. Sostanzialmente da Duchamp in poi tutto, se contestualizzato e giustificato in maniera corretta a livello concettuale ed intellettuale, potrebbe fregiarsi della definizione di opere d’arte. Nessuno può infatti mettere in dubbio che un orinatoio messo a testa in giù ed intitolato “Fountain” sia una delle opere fondamentali della storia dell’arte mondiale.
“La cultura è un ornamento nella buona sorte, un rifugio nell’avversa”
critica
Forse bisognerebbe ricordare Aristotele che scriveva:
situazione
GOR ZANT
Gentile professor Zanti, insisto nel non capire cosa determini un’opera d’arte e, additituttura la cultura, ci sono dei parametri precisi per poter definire entrambe le cose? Marina Mareschi, Parma
mostra
1
“scultore� di Raffael Benazzi
a Cecina
Dal 9 luglio al 18 settembre 2011 Location:
Sala Esposizioni della Fondazione Culturale Hermann Geiger Corso Matteotti 47 a Cecina (Li)
Ingresso: libero tutti i giorni dalle 18 alle 23 Informazioni:
www.fondazionegeiger.org tel. 0586.635011
Curata da: Guido Magnaguagno e coordinata da Alessandro Schiavetti Ufficio stampa: agenzia ILogo
Fabrizio Lucarini tel. 340.7612178 Chiara Mercatanti tel. 347.9778005 Via G.Garibaldi, 58 - 59100 Prato press@ilogo.it - www.ilogo.it
e
evento
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nazionale
eventi del ½ mese Raffael Benazzi, artista anarchico e di grandi passioni, è nato nel 1933 in Svizzera ma dal 1964 vive e lavora sulle colline della costa livornese dove realizza le sue opere molto spesso imponenti e misteriose. Un percorso solitario e coerente che per sessant’anni lo ha portato ad essere tra i più importanti artisti svizzeri con Hans Arp, Ben Nicholson, Hans Richter e Julius Bissier, suo maestro. Si è formato tra Zurigo, l’Italia e gli Stati Uniti, rappresentando la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1978. Il suo tema ricorrente è la natura che s’intreccia con il dilemma dell’esistenza umana e che rappresenta con opere astratte e tondeggianti, oppure dalle forme geometriche e inquietanti. Impiega diversi materiali come il bronzo e l’alabastro ma soprattutto è il legno che più di ogni altra cosa gli ha dato modo di esprimere le proprie idee. Il percorso espositivo della mostra comprende oltre 50 opere di varie dimensioni, arricchito da pannelli informativi e video, divise in quattro grandi gruppi: le “figure sdraiate” che si sviluppano in senso orizzontale, gli “anelli” che si rifanno alla figura del cerchio, i “mantelli” che si evolvono in altezza e le “cassette dell’anima” dove invece predominano strutture cubiche. In questo modo viene ripercorsa la sua esperienza artistica dagli anni giovanili in Svizzera fino ai giorni nostri.” Il rapporto tra l’uomo è la natura è per me è fondamentale ha detto Raffael Benazzi - e cerco di rappresentarlo in tutti i modi.
evento
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internazionale
eventi del ½ mese
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Jack Jano
Complex Hybridization between Religion and Secularity David Sperber Tuesday July 19 - Friday August 19, 2011 Recently, the notion of “post-secularity” emerges, suggesting that “secularity” and “religion” are not contradictory concepts, but are rather related to each other by an inseparable bond. The newly resurgent folklore field, that up to now was not addressed at all, has also recently become a commonly discussed issue in contemporary art, fertilizing its Jewish discourse. This new spirit strives to allow a living religion or magical discourse to take place – a branch previously excluded and suppressed from the field of art. Jack Jano’s work fits in with this spirit. His body of work does not conform to the conventional dichotomy between the worlds of religion and art. During his active years, Jano hybridized between disciplines and challenged both the dominant secular discourse and the marginal religious culture. His works also consistently blur the common distinctions between a secular humanist world, focusing on human being as its center, and a pre-modern world, in which God is paramount; in Jano’s work, ‘I am the LORD, thy God’ is merged with the personal ‘I am’, and is hybridized with the ‘me’. In order to contact us you can call our office at: +972-3-5225637 Or by filling the following form Engel Gallery office - info@engel-art.co.il
Flussocreativo è un laboratorio specializzato in design industriale, interni e grafica, incontro di personalita’ ed esperienze diverse e complementari. La passione per il design ci spinge a proporre idee e concetti in armonia per le richieste della gente e dell’industria. Sensibili verso il lavoro artigianale, proponiamo soluzioni contemporanee in grado di valorizzare e rivalutare spazi, ambienti, concetti. Flussocreativo is a workshop specialized in industrial design, interiors and graphics, a meeting point for different personalities and complementary experiences. Passion for design, leads us to propose concept and ideas in harmony with people and industry requests. Sensitive to craft work, we propose contemporary solutions that can revalue and enhance spaces, environment and concepts.
Flussocreativo
Industrial interior & graphics design
LATINI
materiale/ecopelle e led tipologia/lampada a sospensione anno/2011 è una lampada da interni a sospensione che genera indipendentemente luce diretta e indiretta. E’ ispirata ad una lavorazione di tappezzeria nella quale i bottoni “caratteristici” si trasformano in luci, incastonate, in morbido e raffinato capitonnè. Faretti e barre LED assicurano luminosità e consumi ridotti, salvaguardando la sicurezza della lampada. La classica contemporaneità conferisce a LATINI un carattere eclettico e versatile, in grado di interagire e valorizzare ogni contesto in cui viene inserito.
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Flussocreativo
CuTime
materiale/dibond tipologia/orologio a parete anno/2011 Orologio da parete il cui quadrante è simbolicamente costituito da una sega circolare, è una ruota dentata che rappresenta il tempo quale componente essenziale della produzione.
Industrial interior & graphics design
Leco
materiale/plastica tipologia/contenitori per la raccolta differenziata anno/2011
E’ un sistema di contenitori per la raccolta differenziata, composto da cinque elementi in polietilene a bassa densità (LDPE) di cui due per l’allumino e il vetro, nei rispettivi colori azzurro e verde e due, di dimensione piÚ grande, per la carta di colore bianco e giallo per la plastica. I quattro elementi si posizionano a loro volta su un quinto elemento, di colore grigio, che fa da basamento.
Piastra
materiale/acciaio-led tipologia/portariviste anno/2010 Piastra è un portariviste da parete in acciaio satinato illuminato nella parte inferiore da una barra led. Il suo stile minimale consente un accesso alla lettura rapido ed intuitivo: grazie alla sua caratteristica conformazione, riviste e giornali vengono disposti fronte lettore, ordinati e di immediata fruizione. La sua funzionale semplicità unita ad una luminosità grafica, fà di PIASTRA un versatile e dinamico complemento d’arredo.
Vizio
materiale/paraffina tipologia: candela-posacenere anno/2011 è una candela posacenere di forma circolare costituita da un corpo inparaffina, nella cui incavatura centrale è posizionato lo stoppino lungo il perimetro. Non appena avviato, il lume compie un percorso circolare seguendo lacirconferenza interna della candela, in modo da sciogliere contemporaneamente la paraffina e lo sguardo di chi, rapito dall’incanto delfuoco, si è fermato ad osservare il suo movimento.
Flussocreativo
Industrial interior & graphics design
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Artista il suo punto di vista... Nory Nory
Ho passato gran parte della mia adolescenza davanti al televisore: “nei primi 6 anni di vita credevo che nelle fogne vivessero i Ninja Turtles e che la parola guerra fosse sinonimo di G.I.Joe”. A 13 anni mi sono innamorato dello skateboard e di tutto il suo mondo, il passo dalla tavola ai graffiti è stato inevitabile. Attraverso l’aresolart ho avuto modo di avvicinarmi all’arte e imparare a comprendere la potenza del colore e dell’immagine come forma d’espressione. Dal 2002 al 2009, la mia professione di designer di moda prima e d’interni dopo mi ha permesso di accrescere il punto di vista estetico, accompagnandomi nel percorso produttivo di questi anni, spesso divenendo punto di partenza per una riflessione. Specializzato presso l’istituto europeo di Design e il consorzio Poli. Design, del Politecnico di Architettura di Milano. Co fondatore e artefice del collettivo d’arte neo dadaista “Androgine morbide”, con il quale ho partecipato a svariate collettive underground Milanesi fino a concludere il ciclo produttivo con la mostra “Voci Silenti” patrocinata dalla regione Lombardia “Ci sono cose facili e cose difficili, io scelgo cose che ancora non esistono” Androgine Morbide. L’Ispirazione nasce per esigenza e in risposta agli avvenimenti che accadono nella società moderna. Queste riflessioni diventano immagini; le fotografie di scena, le storie, i personaggi si delineano seguendo sempre quelle influenze che caratterizzano il mio stile. I cartoons anni ‘80, ‘90, i giocattoli di quel periodo, i film storici come Rogger Rabbit, i Goonies, The Navigator, il celebre E. T, la produzione artistica di registi
“BARBA PAPà”
come Tim Burton o più recenti capolavori Pixar e DreamWorks, l’arte no sense, il movimento post Dadaista, l’urban culture, il writing, lo skateboard, l’ironia dei Simpson, il mondo blasonato dei nostri tempi, il padre della pittura surrealista “Dalì”; le action figures, la musica Rap, il Punk. Attraverso l’umorismo e la fantasia provo a rappresentare gli aspetti della vita e gli eventi ai quali non riesco a dare altra spiegazione se non la distorsione della realtà dei fatti per cui avvengono, generando così una scenario che appunto “NON ESISTE”.
I lavori hanno sempre un personaggio principale in primo piano, una volta contestualizato il protagonista, lo sfondo e gli altri attori prendono vita work in progress, spesso dettati da un ispirazione nata lavorando alla tela stessa. Gli elementi chiave vengono disposti seguendo una struttura geometrica ordinata, delineando un vero rebus per comprendere il messaggio. Il supporto prediletto è la tela classica con i colori a olio. L’atmosfera lucida e densa di questa tecnica è la perfetta simbiosi per esprimere l’atmosfera di un viaggio fantastico.
Nory
Artista
“BARBA PAPà”
“BARBA PAPà” Attualmente visionabile presso Mondo bizzarro Gallery (Roma). E’ il trittico che riesce a unire l’ironia Dadaista del mio passato con la pittura pop surrealista. Una riflessione cinica sul concept originale di Barba papà. L’intento culturale, pro ambientale “save the world” degli autori, viene stravolto per portare agli occhi dello spettatore la realtà dei fatti e il cambiamento del mondo dagli anni 70 ad oggi. In mollte puntate i personaggi prendono la forma di oggetti per salvare gli animali, qui si trasformano in fucili per la caccia. La fuga dalla città e dall’inquinamento, lascia spazio allo scenario urbano di una città come Seattle e il disagio giovanile. E’ bastato poi aggiungere solo una croce in mano al Papà per rappresentare la religione e il fenomeno dell’esorcismo (la cosa buffa è che il diavolo, non l’ho inventato io, è un normale cambiamento che il figlio effettua nella serie originale).
Artist his point of view... Nor y
“MOMMY’S HONEY” M.C.S 010 collection 60 x 50. 23,64 “x 19,70” oil on canvas 2010 Un enorme Zanzara è una mamma premurosa del suo orribile piccolo.
I spent most of my childhood years in front of the television: “the first 6 years of my life I believed the Ninja Turtles lived in the sewers and that the word war was synonymous for G.I. Joe”. At 13 I fell in love with skateboarding and the whole culture that revolves around it, the step from the board to graffiti was inevitable. Through aresolart I was able to get closer to art and learn to understand the power of color and image as a form of expression. From 2002 to 2009, my work in fashion design and then interior design allowed me to increase my aesthetic point of view. This accompanied me in the the production process of those years, often becoming a point of departure for a reflection. Graduating from the European Institute of Design (IED) and the consortium Poli. Design, Polytechnic of Architecture of Milan, I went on to Co-found and create the collective of neo-Dadaist art “Androgine Morbide”. With whom I participated in various Milanese underground collectives until the end of the production of the exhibition “Voci Silenti,” (Silent Voices) sponsored by the Region of Lombardy. “There are easy things and difficult things, I choose things that do not yet exist” Androgine Morbide. The inspiration is born out of need and in response to the events that occur in modern society. These reflections become images; the photographs of a scene, the stories, the characters shape themselves following the influence that has shaped my style. 80′s and 90′s cartoons, the toys of the time, historic films such as Roger Rabbit, the Goonies, The Navigator, the famous E.T., the artistic production of direc-
“TIAMAT MARDUK ROYAL RUMBLE” music collection. 50 x 70 19,70” x 27,58 “ oil on canvas 2008 Secondo lavoro della serie musica: ”punk is not dead”...per molti anni ho fatto skate e mi sono sempre appasionato al surf, snow board e a tutto quello che ruota intorno a questa cultura. Come ben sappiamo il fenomeno punk è sempre stato un grande show da baraccone, creato a tavolino da geni come Vivienne Westwood e suo marito ecco che quindi va in scena lo spettacolo della morte dello skate e del punk. Una royal rumble dove c’è solo un vincitore, lo spirito di queste due colonne portanti immortali che vengono rappresentate dalla piuma che dolcemente tocca a terra.
tors like Tim Burton or more recently the great works of Pixar or DreamWorks, no sense art, the post Dadaist movement, urban culture, graffiti, skateboarding, the irony of the Simpsons, the father of surrealist art Dali, action figures, Rap and Punk.Through humor and fantasy I try to represent the aspects of life and the events to which I can not give any explanation to other than the distortion of facts to which they take place, thus creating a scenario that in fact “DOES NOT EXIST”. The work always has a character in the foreground. Once contextualized, the protagonist, the background and the other actors take the life as a work in progress, often an inspiration that comes from working the canvas itself. The key elements are arranged following a neat geometric structure, outlining a real puzzle to understanding the message. The support of the classic canvas and oil colors, the glossy atmosphere and the denseness in this technique are the perfect combination to express the atmosphere of a fantastic journey.
“COMMANDER VANITY” M.C.S 010 collection 200 x 140. 78,80 “ x 55,16 “ oil on canvas 2010 Un comandante eccentrico (formato da più esseri) si fà immortalare sulla sua poltrona come un Re.
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Nory
Artista
“BOYZ IN THE HOOD” M.C.S 010 collection 60 x 50 . 23,64 “ x 19,70 “ oil on canvas 2010 La lingua di una falena, diventa un un ragazzo impegnato a fumare un bong insieme al suo amico Ventosa e Plancton.
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era
“fissare un ricordo con uno scatto”:
Romano Simonelli
Per quanto banale questa è stata la motivazione principale che mi ha avvicinato alla fotografia. I ricordi costituiscono da sempre un ruolo fondamentale nella mia vita, un’importante fonte di ispirazione da cui attingere continuamente. La fotografia contribuisce ampiamente a soddisfare questo bisogno e mi offre l’opportunità di vivere e rivivere momenti indimenticabili. Ogni sessione fotografica costituisce un’esperienza unica ed irripetibile che mi permette di instaurare uno speciale feeling con il soggetto che sto osservando. Sono attratto soprattutto dai volti: dalla mimica e dall’espressione degli occhi, sia che si tratti di un essere umano che di un animale. Attraverso la fotografia cerco di mantenere quei volti vivi nel tempo e scrutando gli occhi mi piace ritrovare ancora, ogni volta, la stessa intensità e profondità. Per questa ragione i miei lavori non vengono mai rielaborati da programmi che ne alterino o modifichino l’origine perchè un ricordo non può e non deve essere modificato o ritoccato. La luce, il soggetto, i colori scelti per ogni scatto devono rimanere invariati pur coi loro difetti per restituire in ogni momento le stesse sensazioni ed emozioni. “Solo ricordando chi siamo stati capiremo chi saremo...”
fotografo
Romano Simonelli
Photo : “Born”
Photo : “Agreement”
fotografo Romano Simonelli
Photo : “Dark Man�
tszar@libero.it
www.flickr.com/photos/romanosimonelli
Photo: “Goddess”
“fixing a souvenir with a click” Also if it might appear ordinary this is the main reason why I got close to photography. Souvenirs have always been very important in my life, a great source of inspiration from which drawing costantly. Photography contributes widely to satisfy this need and offers to me the opportunity to live for several times those unforgettable moments. Every shooting is an unique and unrepeatable experience which permits me to create a special feeling with the subject I am observing. I am attracted mostly to faces: the mime and eyes’ expression, wheter in a human being or an animal. Through photography I try to preserve those faces alive across the time and peering the eyes I like to find again, every time, the same intensity and depth. For this reason my works are never revised with computer programs which might disfigure or change the origin because a souvenir can’t be changed or modified. The light, the subject, the colors choosed for every single shut must remain unvaried, also if there might be some imperfection, to return in every moment the same sensations and emotions. “Only remembering who we have been, we will understand who we will be...”
fotografo Romano Simonelli
Photo: “Circus”
Photo: “Sorrow”
fotografo Romano Simonelli
Only remembering who we have been, we will understand who we will be... Photo: “A boy at the mirror�
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LIVE CONCERT EVENTI sceneggiatureV I D E O C L I P
Dina Nerino The Waves L’intima natura delle cose ama celarsi Photo by Dina Nerino
Annina ha voluto, al mio ritorno dalla “grande città”, farmi dono di una formula magica.
“Ti servirà quando dovrai fare a meno di me. Quando nessuno riuscirà a calmare i tuoi forti mal di testa.” Ha voluto così la mia bisnonna. Mi ha chiesto di prendere carta e penna. “Inchiostro bianco” ha suggerito con voce esile quando nella camera a fianco le chiedevo con toni acuti “Nonna, il colore della penna è indifferente?”. Ci siamo sedute poi, vicino la finestra da cui lei osserva quotidianamente il mondo. Chissà cosa si prova a vivere ogni giorno nello stesso posto, nella stessa camera: vedere dalla finestra lo stesso sole sorgere e tramontare sugli stessi fiori, sugli stessi petali. Lei ha trovato una risposta a tutto quello che per me resta insondabile. Riesce a vedere il mondo dalla sua piccola sedia, nella casa di legno che sempre le ricorda l’uomo che ha amato tutta una vita. I suoi occhi melanconici me lo dicono. Gli stessi occhi con cui all’improvviso mi guarda te-
dina.nerino@gmail.com
neramente. Mi scrutano distogliendosi dalla finestra come se da un luogo consuetudinario avessero trovato un nuovo varco per altre galassie, per altre realtà.
il braccio ridisegnando infinità di rotte nell’etere.
Per pochi minuti mi è sembrato di navigare da un oceano all’altro, Pacifico, poi Indiano, con il vento in poppa, le sue “Questo è un segreto tra me e te” - sus- parole a trasportare il mio corpo eterico surra - “Oggi non c’è più tanto spazio in altre dimensioni. per questi “regali astratti”. E se tu lo raccontassi a qualcuno di sicuro ci eti- Di sicuro sta dicendo qualcosa la mia chetterebbe come folle. Ma del resto, lo Annina, ma non ne colgo il significato, ammetto anche io, questa è follia, Dina. un po’ perché ipnotizzata dai suoi moviE’ follia.” menti, un po’ perché non riesco a decifrare le sue parole. Detto questo, ha alzato velocemente, Una “o” si trasforma rapidamente in “a” verso l’alto, i suoi arti superiori, contrad- senza permettermi di collegarla ad una dicendo la lentezza che ormai la carat- sillaba che possa darmi una parola finiterizza, e quasi come se avesse al po- ta, concreta. sto di mani, onde, ha iniziato a flettere Potrebbe trattarsi del dialetto che da
Photo by Dina Nerino: “Annina“
piccola, la mia ava, parlava con i suoi genitori. Eppure non ne sono convinta. Intanto la mia razionalità pare vacillare sempre più mentre tutto affabula, incanta i miei sensi. Le domande quasi smettono di affollarsi nella testa per dar spazio alla meraviglia, allo stupore.
Mi conosce troppo bene. Sa del mio maniacale bisogno di fermare qualunque evento, fissarlo, renderlo eterno. La mia paura del fluire. E mi ha parlato, dal muro adiacente al mio, di un “Inchiostro bianco”, un suggerimento da me preso alla leggera mentre frugavo nelle credenze, alla ricerca di qualsiasi cosa potesse rimanere su carta. Ma cosa è l’inchiostro bianco? Intanto le sue braccia continuano a muoversi. Le sue labbra ad aprirsi. Un foglio bianco che accetta l’inchiostro dello stesso colore cosa potrà mai contenere? Poi i suoi movimenti si arrestano. Tutto è finito mentre la mia mente divagava, poi si arrestava, poi si lasciava meravigliare, poi continuava ad interrogarsi.
L’insondabile, l’ignoto movimento delle sue mani acquista sempre più valore, “Certe cose andrebbero tenute per un valore con cui le parole non riescono a po’ dentro di se, Dina. Certe esperienze dialogare. andrebbero lasciate maturare. Il tempo, il fluire di cui hai paura, un giorno ritorneFrattanto una vocina al mio interno mi ri- rà come un fiume al mare, con qualcocorda che dovrei scrivere quel che vedo, sa che ora non puoi comprendere. Solo prendere appunti di questo momento allora potrai scrivere, solo allora potrai magico, di ogni singolare anomalia che raccontare qualcosa. Quel qualcosa di si manifesta avanti ai miei occhi. ignoto che oggi si è aperto ai tuoi occhi Eppure non ci riesco. ma che tu non sai dire, non sai esprimeTutto è talmente perfetto che soffer- re. Tutto torna in forme nuove. Ti affido, marsi su qualcosa piuttosto che un’altra ora, la forma per i miei incantesimi. Lavorrebbe dire scegliere, preferire, ana- sciali maturare qui all’ombra di un foglio lizzare, sintetizzare, in poche parole ra- bianco che da sempre sa attendere l’inzionalizzare e forse svuotare tutto quel- chiostro nero.” lo che mia nonna mi sta donando della sua essenza. Snaturalizzarlo. L’intima natura delle cose Comprendo solo ora che Annina tutto questo l’aveva già previsto.
ama celarsi.” Eraclito
Tutto torna in forme nuove... Dina Nerino The Waves
“Annina� by Dina Nerino
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Gabriele de Risi
ruolo: “libero” Gabriele de Risi
Né in cielo Né in terra
Caro direttore quando ho ricevuto la sua mail con il nuovo argomento della rivista, mi sono subito chiesto quale trauma avesse subito. Probabilmente il caldo le avrà dato alla testa. Ma non li segue i telegiornali? Gli anziani devono stare in casa durante le ore di punta, perché la pressione può fare brutti scherzi. Cito il testo della sua mail: “parla di fantasy senza mai citarmi” Ma cosa intende? Tipo fantasticare di prendere il suo posto? Sarebbe bellissimo! Già mi vedo sulla sua poltrona dell’Ikea mentre telefono ai collaboratori pretendendo di avere un pezzo pronto per il giorno dopo. Scusi mi sto allargando troppo ma ho sempre sognato di essere un “capo”. Arrivare in ufficio verso le dieci, bello comodo, magari a cavallo del cane volante Falcor, quello della “Storia Infinita”, per evitare il traffico del mattino. Nel suo ultimo messaggio mi ha intimato di guardarmi intorno e giuro che l’ho fatto!
Photo: “Hermione” Jean Granger
E io sto solo scrivendo a vanvera giusto per riempire la cartella. Potrei facilmente sciorinare qualche banalità, d’altronde un sacco di persone pensano che il Fantasy appassioni solo nerds e menti un po’ bacate. Non è che lei per caso è appassionato di questo genere? A proposito di Fantasy, è andato a vedere l’ultimo episodio di Enrico Pottero in inglese Herry Potter? Finalmente il maghetto più famoso del mondo dopo Merlino ha finito la sua guerra personale contro quello cattivo senza naso…come si chiama? Voldemort! La saga era iniziata come una storia per bambini tenerini ed è finita in un horror gotico con morti ammazzati e ansie da pubertà. Non che provassi simpatia per l’occhialuto spara magie, ma mi ero affezionato alla sua amica Hermione, mezza dolce e mezza “babbana”. Così gli ultimi otto anni li ho passati ad attendere i sequel come un qualsiasi ragazzino che fantastica di avere poteri magici.
Gabriele de Risi ruolo:“libero”
Ho anche costruito una bacchetta di sambuco e imparato le formule magiche del libro. Vediamo quale incantesimo potrei lanciarle: 1) “Lacarnum Inflamare: incantesimo utile per infiammare dei tessuti” così se mi tratta male posso vendicarmi facendo fare una brutta fine ai suoi vestiti di marca. 2) “Impedimenta: incantesimo di ostacolo che rallenta i movimenti di chi ne è colpito” credo che questa magia gliel’abbiano già fatta 3) “Aragna Exumai: incantesimo che uccide i ragni” questa formula potrei usarla sulla sua colf quando non fa bene il suo mestiere Caro direttore mi dispiace di averla ancora delusa. Forse è meglio che per sapere qualcosa di più sul Fantasy chiami direttamente la J.K. Bowling. Adesso tempo libero ne ha parecchio: da quando non ha più il suo maghetto passa le giornate a pettinare bambole voodoo. Suo fan devoto Gabriele de Risi Portinaio d’altri Mondi
Gabriele de Risi
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