Io Come Autore

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Anno 1 N. 10 / luglio 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

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9 12 della lirica 20 Green life 6 Io consiglio Notte Bianca 26 A lodi Donne e Flirt L’house

Copertina di Francesca Meroni numero

autore

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copertina di francesca meroni. Artista Designer di gioielli. La sua formazione psicologica e in arteterapia aiuta Francesca a ritrovare sempre nuovi significati artistici e a riscoprire di volta in volta il motore delle sue creazioni: la possibilità d’espressione. I materiali, i colori, le forme, i chiaroscuri, le trasparenze, l’insieme di questi elementi è ciò che compone e arricchisce i sui gioielli. È così che prendono vita le idee, i sogni, l’emozioni, attraverso un percorso di ricerca che sfocia nel prodotto artistico. Francesca usa materiali differenti: il rame, l’acciaio, il metallo, le stoffe, la pelle, il raso... li mischia per esaltarne le qualità. Li abbina alle trasparenze dei cristalli, alle sfumature del vetro e alla lucentezza degli Swarovski. Illuminare i gioielli con le perle di fiume, impreziosirli con i coralli, la madreperla, il legno... lasciare che la bellezza della natura renda uniche queste creazioni. Utilizza le qualità terapeutiche della giada, dell’ametista, dell’acqua marina, della corniola... per personalizzare e valorizzare ogni gioiello.

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in copertina

Francesca Meroni

Le mani danno forma a ciò che c’è nella nostra mente e nel nostro cuore: idee, sensazioni, sogni, emozioni si trasformano in creazioni uniche. Nella foto la rappresentazione di un gioiello della nuova collezione.


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autori

sommario

Vittoria Coppola |

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La bellezza dei sentimenti Pietro De Bonis |

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“La quiete dopo la tempesta” Benedetto Perottoni |

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La ribellione del minuscolo

rubriche Letture estive |

6

I Love Berlino |

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di Medea

Intervista |

12

a Gantcho Boyadjiev Contrappunto |

18

Estratto ‘Prepariamoci’ |

di Luca Mercalli Appuntamenti |

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Lodi: “Notte Bianca” della cultura Astrattismi paralleli


editoriale Questo numero l’abbiamo dedicato all’amore e agli incontri; a quella forza e a quella passione che ci fa andare avanti. Il cantante lirico Gantcho Bojadev lo esprime perfettamente con queste poche parole: “L’Amore, esprime quello diamo e che riceviamo, quello per cui viviamo e per cui moriamo!”. Noi, che viviamo per trasmettervi emozioni, non potevamo resistere all’idea di farvi ridere con Medea e la sua “Donne e Flirt” e di farvi innamorare con Gantcho e Vittoria Coppola; ricordandovi però anche l’amore per l’ambiente con l’estratto di Luca Mercalli.

Buona Lettura. Marika Barbanti

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Il diritto di morire di Umberto Veronesi. Un saggio sull’eutanasia davvero molto interessante. Non solo Veronesi espone il suo punto di vista ma lo approfondisce e spiega con semplicità i vari aspetti di una pratica ancora molto discussa nel nostro Paese. Inoltre, spinge il lettore a comprendere il proprio punto di vista. Lo consiglio assolutamente se avete voglia di una lettura più impegnativa o se siete curiosi di saperne di più al riguardo.

Tiziana consiglia ... La filosofia di Andy Warhol “Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”. Questo libro è un suo autoritratto dove fuoriesce tutto ciò che era Warhol dall’ingenuità al cinismo, la timidezza e la freddezza, la vanità e l’autoironia. Non era solo un semplice artista, ma uno dei geni del ’900. Una personalità eccentrica! Questo testo è stato un modo per raccontarlo attraverso i ricordi e le esperienze. Fuoriesce la ‘maschera’ che portava, che ognuno in realtà porta con se: “A volte è così bello tornare a casa e togliersi il costume da Andy”dice. “Warhol è riuscito a passare dal mutismo” scrive Rauschenberg. Un libro divertente ma soprattutto che aiuta a riflettere. Da leggere assolutamente!

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letture estive

consiglia ...

Il vangelo secondo Satana di Patrick Graham. Un bel thriller per chi ha voglia di trascorrere notti insonni. La lettura è scorrevole, la trama coinvolgente e le vicende narrate si susseguono senza inutili pause. C’è da dire inoltre che potrebbe classificarsi come horror, quindi se siete amanti del genere lo consiglio assolutamente. E se dopo aver letto “Il Codice da Vinci” avete pensato che Dan Brown si è spinto in zone pericolose, leggendo il romanzo di Graham cambierete presto idea! h t t p : / / w w w . a n o b i i . com/018447d1bd022a815c/books

Consiglia i libri estivi! Quale libro ti ha emozionato di più? Manda a

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una mini recensione di 5 righe e il link a un tuo profilo.


Hai fatto una foto curiosa? mentre qualcuno legge o sceglie un libro? Inviala a foto@iocome.it le più belle verranno pubblicate con il tuo nome su “Io come Autore”

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I B rlino

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integrazione multiculturale


Donne e flirt

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urelie, so klappt das nie. Du erwartest viel zu viel, Die Deutschen flirten sehr subtil. (Aurelie, così non va. Ti aspetti davvero troppo, i tedeschi sono molto sottili nel flirtare - Wir sind Helden). Devi imparare a pensare in modo teutonicomaschile. Molte tedesche sono ancora single. Il bel vichingo che incontri ogni giorno al tuo locale preferito ti sorride. Fin qua tutto normale, ma finisce lì. Dopo 15 giorni circa si avvicina e ti chiede se sai quanti anni in media vive un barboncino. Inizi a credere che chiamare la neuro sia una buona soluzione per entrambi. Dopo un mese si avvicina, tu lo avevi rimosso, lui invece ha appena preso coraggio. Inizierete quindi a uscire. Dopo tre appuntamenti ti bacerà. Dopo otto o nove resterà a dormire da te. I tedeschi dicono di avere la ragazza già al terzo appuntamento: fanno pratici progetti a lungo termine. Mentre i tedeschi ripassano le lezioni di educazione sessuale, partendo dalle api, prima di invitarti,

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di Medea

tre tipologie di macho si aggirano indisturbate per la città. I turchi Attenta! Sanno avere charme ma possono essere anche piuttosto aggressivi: fischiano, urlano parole in turco che non comprendi - ma quello sguardo lascivo lo riconosceresti anche negli occhi di un muto, oppure ti afferrano al braccio per parlare con te (Mamma, li turchi!). Gli italiani Attenta! All’estero son ancora peggio che in patria, perché le tedesche, abituate ai loro ganzi, non li amano. Gli Italian Stallions sono quindi ancora più insicuri e ci provano anche con una bottiglia, perché il nome finisce per “a”, quindi è di genere femminile, quindi è papabile, fa niente se non respira! I Francesi Attenzione! Sono gli italiani a 13 anni. Se gli chiedi “hai da accendere?”, loro sorridono compiaciuti, ti si avvinghiano ai fianchi e accendono la sigaretta cercando di leccarti l’orecchio. Ricordati! Non è un tuo errore: i francesi reagiscono in modo strano a ogni tua frase, anche se dici “dov’è il bagno?” possono sempre credere che tu ci stia provando con loro. Gli hai rivolto la parola… Tutto sommato, i vichinghi timidi mi piacciono molto di più!

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Autori La bellezza dei sentimenti Con un sorriso percorro la mia strada

fino all’altra fermata chi ama sa

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Anita e Speranza, due storie intense e sofferte: Anita, una giovane che percorre la strada tortuosa alla ricerca della felicità, insegue l’amore, che le sfugge e la tormenta, conosce la vera amicizia e la sofferenza della perdita e della solitudine, ma riesce a rialzarsi per ricominciare a costruire la sua esistenza, attraverso un incontro che la aiuterà a trovare la strada; e Speranza, una madre provata da una tragedia e costretta su un letto d’ospedale da un incidente, non smette di credere, si risveglia dal coma e trova la forza di andare avanti. Le loro storie apparentemente lontane si incontreranno, intrecciandosi, fino alla rivelazione finale, una nuova vita che germoglierà, asciugando le lacrime di una madre che non ha mai smesso di sperare.

Sto cercando da un po’ di costruirmi una credibilità professionale, scegliendo l’onestà e l’umiltà. Vorrei che quello di scrittrice fosse il mio mestiere. La strada è ardua ma estremamente importante per me. Lo scopo che mi prefiggo nel momento in cui inizio a riempire pagine di parole e sentimenti, è quello di emozionare, regalando ai miei lettori attimi personalissimi di evasione dalla realtà, ma anche, perché no, arricchimento della stessa. Confido sempre nella bellezza dei sentimenti e perciò, quando qualcuno reputa banale il parlare d’amore, io sorrido, e vado avanti per la mia strada. Ho cominciato a scrivere molto presto, come forse molti altri. Ricordo ancora

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Isbn 978-88-5672-835-4

o 26 anni, vivo in una città del Salento. Sono laureata in Lingue e Letterature Straniere. La passione assoluta che muove le mie giornate è la scrittura. Spero, dopo la dovuta e necessaria pratica, di poter diventare una Giornalista Pubblicista. Il filo conduttore dei miei manoscritti è l’amore, in senso totale. Questo vale in egual misura per la mia vita personale.

Pagine 76 • € 12,50


Vittoria Coppola

Il filo conduttore dei miei manoscritti è l’amore...

cato, sol perché, magari, sono “solo” io l’autrice, bé, non avrei voglia di coinvolgere i miei lettori. E cosa c’è di più imcon tenerezza un mio professore di let- portante?! teratura italiana, all’epoca del Tecnico Commerciale, mentre eravamo impe- A oggi ho pubblicato un solo romanzo gnati a svolgere prove simili a quelle che in circolazione... più su internet che in ci saremo ritrovati in sede di Maturità. libreria. Estremamente acerbo, con erEbbene, la “prova” del giorno era “L’ar- rori qui e la. Eppure, ogni giorno c’è ticolo di giornale.” Ecco, il Professore qualcuno che esprime un suo parere, si mi disse: “è proprio inutile, per quanto complimenta con me, mi comunica felice tu ci stia provando, il tuo istinto tende di essersi emozionato/a. I lettori sono sempre a romanzare qualunque avveni- preziosissimi. Nella mia ancor bremento tu debba descrivere...”. ve esperienza da scrittrice, mi accorgo Probabilmente avrei dovuto cogliere un giorno dopo giorno, quante potenzialità sottile e utile rimprovero da parte sua... abbia un “lettore di libri”. Il lettore è cama io ero felice delle sue parole! E sì! pace di emozionarsi sempre, è in grado Mi stava praticamente dicendo quello di cogliere sfumature impercettibili. Anche volevo sentire. che di fronte a un romanzo oggettivamente imperfetto, come per esempio è Io ammiro tutti i generi letterari, o qua- il mio, il lettore sa vedere il bello. è si. Ma la luce che intravedo tra le vero, tanto fa lo scrittore, coinvolgendo parole di un romanzo, soprattutto chi legge i suoi scritti. Ma tanto di più, se d’amore, è un qualcosa di unico. secondo me, fa il lettore, lasciandosi Ancora prima, alle scuole medie inferio- guidare dalle parole scritte, il più delle ri, alle elementari, le mie insegnanti di volte, da un perfetto sconosciuto. Il letitaliano, subivano “sconfitte” l’ascolto tore si affida allo scrittore. Niente di dei miei racconti, i più vari. Io ne ero più sublime, almeno per me. orgogliosa! Ciò che mi porta a scrivere è il desiderio di emozionarmi durante la Progetti per il futuro: un secondo roscrittura, ma soprattutto, una volta im- manzo è “in viaggio” speranzoso che un mersa nella lettura di un mio componi- editore possa aprirgli una porta dopo mento. Mio e solo mio. Si perché io mi l’estate. Un terzo è “salvato” sul mio emoziono a “rileggermi”, mi emozio- computer personale, attende di evolverno tanto. Non è presunzione la mia, non si verso una sua forte identità. fraintendetemi. Immagino però, che se io rileggessi i miei fogli in modo distacVittoria Coppola

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l’intervista

L’house della lirica

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Nella foto il Cantautore Gantcho Boyadjiev Foto a cura di ©Max Majola

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antcho nasce a Sofia, Bulgaria ma vive e lavora a Milano. è un cantante professionista; compositore, cantautore e a volte produttore. Ha lavorato a vari progetti sulla creazione di suoni e composizioni musicali. Crea un crosover tra classico e moderno. Negli ultimi anni la sua vita professionale l’ha portato a vivere in città come Londra, Los Angeles, New York, Parigi, Roma, Philadelphia, Mardid Zurigo, Pra-

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ga, Atene e molte altre. La collaborazione con numerosi musicisti, compositori e DJ hanno reso possibile l’uscita del suo primo album intitolato Music is The Answer con canzoni in inglese e in italiano. L’album è masterizzato alla Nautilus a Milano. Interamente prodotto da Gantcho e contenente 10 canzoni e un bonus track - House Remix by DJ Gomez.


Gantcho Boyadjiev Da dove nasce l’ispirazione per i testi? Le canzoni possono essere considerate come poesie senza musica? Certo che le canzoni possono essere considerate delle poesie, anche se io compongo sempre per prima la musica e dopo scrivo il testo con la musica sempre in testa! Cerco di visualizzare la melodia, di sentire bene la flessione del ritmo e la sensazione che si crea! Cerco sempre di fondere il significato delle parole con la frase musicale, esattamente come si faceva una volta nell’Opera! Ogni frase deve corrispondere a una precisa emozione (tristezza, dubbio, profondità, amore, devozione, riflessione, dinamica o posatezza!). Cerco di far corrispondere il ritmo della melodia al ritmo nascosto delle parole e se il risultato si ricorda da subito, sono contento! Devo però ammettere che la maggior parte delle volte la musica viene spontanea, mi vengono delle idee ben precise nei momenti più casuali, spesso quando cammino da solo, sotto il ritmo dei passi! Hahaha! Qualsiasi situazione, emozione o singola immagine potrebbe essere d’ispirazione se mi lascia una forte impressione! La mia mente crea delle associazioni con la musica perché ogni cosa viene collegata a una frase musicale che poi diventa ossessiva. Quando scrivo i testi devo già sentirli risuonare insieme alla melodia, così la frase si veste di significato espressivo! Non importa quanto semplice sia la frase musicale, se si fonde con la vibrazione del testo il risultato è una vera sensazione!

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... le canzoni sono poesie Qual è la parola maggiormente presente nei tuoi testi e perché? Ahhh, credo che la parola più presente sia “Amore”, perché esprime tutto “quello che sentiamo, quello che facciamo, quello che diamo e quello che riceviamo, quello per cui viviamo e quello per cui moriamo!” L’amore è tutto, l’unico vero significato, sostanza, corpo e anima della creazione! L’unico vero tema eterno, insostituibile, inesprimibile in una sola semplice esistenza, imparagonabile, indomabile, eterno! É la pura sostanza della bellezza di per sè! Che emozione e messaggio desideri trasmettere con la tua musica? Il mio nuovo album si chiama Music Is the Answer, la musica è la risposta a tutto, a ogni cosa! La musica è il linguaggio di comunicazione universale. Non c’è bisogno di studiarla per capirla! L’unico vero criterio è il piacere che si prova! Non importa in che lingua si scrive il testo, l’emozione creata dalla melodia è autentica e universale! É la risposta a ogni domanda!

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In che modo Ghena Dimitrova ha influenzato il tuo modo di fare musica? Che ruolo ha avuto nella tua vita? Ghena Dimitrova ha cambiato complettamente la mia vita! La sua presenza come maestra e amica mi ha fatto cambiare il modo di vedere le cose! Mi ha fatto scoprire modi complettamente nuovi di lettura della frase musicale, della sua interpretazione, della maniera di porre degli accenti emotivi di creare enfasi speciali dettate dal significato! Ha decisamente accentuato la mia sensibilità muiscale e umana e mi ha fatto capire che cosa vuol dire essere professionali, persistenti, instancabili, devoti alla propria musa e perfezionisti! Lei mi ha insegnato a credere nel proprio lavoro e vocazione! Ecco perché l’album è integralmente dedicato a Lei! Con tutta la mia infinita riconoscenza e affetto! Da dove nasce la voglia di mixare la lirica con altri generi? Credo che per me la ricerca del nuovo, dell’originale, dell’espressione di per sè, sia l’essenza del movimento, dell’evoluzione delle cose! É la ricerca dell’equilibrio universale degli opposti! Perciò mi è sempre piacuto provare a dare una nuova dimensione alle cose! L’idea di questo album nasce come un progetto di raccogliere insieme composizioni d’autore inedite con arrangiamenti totalmente moderni che variano dal House, Techno, Trance, R&B, Dance Pop... uniti dal suono lirico della voce con impostazione d’opera! In sostanza, creare un crosover tra classico e molto moderno! E naturalmente ho seguito il piacere della sfida!

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Gantcho Boyadjiev

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l’intervista

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L’Amore, esprime quello che diamo e che riceviamo, quello per cui viviamo e per cui moriamo!” xxxxxxxxxxxxx

Qual è il prossimo progetto in cui ti vedremo coinvolto? Mi trovo in un periodo talmente dinamico che mi riesce difficile dire quale sarà la possima cosa ad essere finita per prima! Sono pieno di progetti, viaggi, incontri! Comunque sto per pubblicare un nuovo singolo oltre l’album e voglio realizzare un’altro video musicale! Sto scrivendo naturalmente la musica per i brani dell’album successivo che vorrei pubblicare nel 2012! Il tutto, tra musica e video si può trovare e seguire sul mio sito ufficiale www. gantcho.net. Marika Barbanti


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Autori “la quiete dopo la tempesta” Senza difetti

La poesia è come la lana d’inverno, un maglione grande sulle spalle, il calore delle mani di mia madre che non c’è più ma che vive in quella lana accarezzandomi dolcemente, senza smettere mai. Ho incominciato a scrivere per bisogno, una necessità impellente. Compio balzi in avanti di continuo nella mia arte, a pari passo con quelli nella mia vita. Mi ritengo un ragazzo molto sensibile oltre che fortunato. Ho incominciato ad apprezzare questo lato di me quando ho capito che la mia sensibilità non era un difetto ma un pregio.

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Una raccolta poetica che permette di vedere liriche diverse all’interno della raccolta stessa, come fosse un cammino di varie tappe dove ogni tappa racchiude un momento particolare. Liriche che cercano l’immediatezza, di rappresentare le emozioni attraverso l’accostamento di parole, di suoni e talvolta anche di figure che fermano l’attenzione dell’autore facendolo riflettere sui simboli, i significati, le interpretazioni che può dare. Eccelle l’Amore come tema predominante: carnale, metafisico, materno, l’amore verso la vita stessa, osservato dagli occhi di un bambino, quello della copertina, e che invito a scoprire e conoscere tramite la lettura.

Isbn 978-88-5673-224-5

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i chiamo Pietro De Bonis, sono nato a Roma il 9 aprile 1984 e Tempeste Puniche, Il Profumo della Quiete è la mia opera d’esordio. La poesia per me rappresenta una liberazione, uno sfogo fantastico. è un’arte che non ho scelto, si è impossessata di me prepotentemente come tutte le cose belle e brutte della mia esistenza, e ne vado fiero.

tempeste puniche, il profumo della quiete

Pagine 77 • € 11,50


Pietro De Bonis

Ho incominciato ad apprezzare questo lato di me quando ho capito che la mia sensibilità non era un difetto ma un pregio. Così ho iniziato a scrivere, a fotografare, a recitare a teatro. Io riservo in me una grande voglia nonché bisogno di regalare emozioni alle gente, di fargli quantomeno intuire che “la vita è bella” in qualunque caso, e l’arte mi è fedele fruitrice. Che l’espressione di me si riveli attraverso un fatto letterario mi ammalia. L’attenzione di me scrittore si concentra in particolar modo sulla crisi di passaggio dall’infanzia all’adolescenza e da questa all’età adulta e nel senso di solitudine e di sradicamento sociale che lo caratterizza. Questo tema del fanciullo e dell’adolescente tuttavia persiste anche nella mia narrativa oltre che nella poesia, come fosse un luogo mitico, ancora sospeso tra natura e storia, irraggiungibile ormai per certi versi eppure raggiungibile con i miei di “versi”, è sempre dietro l’angolo pronto a farmi tana col ghigno

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dispettoso ma innocente. Mi definiscono poeta, mi definirei nient’altro che un cacciatore spietato di verità, un uomo imprigionato nella rete della vita, nei suoi svariati significati, nelle sue molteplici situazioni, nelle parole che non si dicono, in quelle che traducono tutto questo. Sono cosciente di avere avuto un grande dono dal cielo, oltre la vita stessa e il sorriso interminabile di mia madre, quello di elogiare la bellezza, l’illusione di riuscire a tradurla in lingua italiana, la certezza di amare veramente anche senza parole o corrispettivi. Pietro De Bonis

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di Contrappunto

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estratto

Prepariamoci Lettera al mio sindaco

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aro Sindaco, oggi abbiamo una Terra con sette miliardi di individui, dilaniati da disparità intollerabili, che con ogni loro bisogno e ogni loro scelta di consumo incidono sul clima, sull’acqua, sulla salute, sulla produzione di scorie e rifiuti di durata plurimillenaria, sulla disponibilità di cibo e materie prime, per se stessi e per tutte le generazioni future. Abbiamo una tecnologia che non è mai stata così potente, ma è un’arma a doppio taglio. Abbiamo un mondo estremamente complesso, ma pure fragile. Abbiamo un’economia basata su un’impossibile crescita infinita, alla quale però obbediamo stoltamente come a una religione. Abbiamo religioni e ideologie antiche, totalmente inadeguate a gestire questo rapido cambiamento epocale. Caro Sindaco, amministrare oggi è una responsabilità enorme, e sulle tue spalle grava non solo il giudizio dei tuoi elettori, non sempre informati, non sempre onesti, che vogliono solo risposte concrete per oggi, ma pure quello delle generazioni più giovani e di quelle ancora a venire, che ti condanneranno senza pietà o ti ringrazieranno per l’eternità, perché dalle tue scelte dipenderà il loro benessere. Come per un grave malanno c’è un tem-

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... preparare l’adattamento dell’animale umano al potenziale impoverimento del pianeta. Yona Friedman, architetto, 2009

Pagine 205 • € 14,00 ISBN 978-88-6190-012-7


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di Luca Mercalli locale, la salvaguardia del paesaggio, la consapevolezza dei limiti.

po nel quale la prevenzione ha ancora un senso prima che i sintomi divengano incurabili. Sei proprio tu, e solo tu quello che può ancora fare qualcosa. Adesso. Dopo sarà troppo tardi. Allora prova a uscire dagli schemi, dal conformismo ideologico, dalle soluzioni semplificate, dalla comodità, dal piccolo o grande interesse, dall’ignoranza, dalla supponenza.

Raccogli la sfida ecologica globale come punto di partenza per pensare il futuro con un progetto coraggioso che metta la ricchezza sociale prima della ricchezza economica, che pure potrà rigenerarsi con nuove produzioni ecocompatibili. Oggi hai internet che ti permette di informarti più velocemente e più profondamente su ciò che accade nel mondo. Fai rete, circondati di una squadra competente in tanti settori: non potrai fare tutto da solo, è impossibile.

Prova a pensare a un progetto che parta dalle esigenze dei cittadini di oggi e di domani, coinvolga i centri di ricerca per trovare le soluzioni più razionali tramite la condivisione con le persone dei vari scenari possibili. Prova a immaginare città con aria più pulita, con più verde, con mezzi pubblici più efficienti, con più spazio per i piedi e le biciclette, con più risparmio energetico, con meno rifiuti, con meno automobili, con meno consumi superflui, ispirandoti a modelli virtuosi che stanno nascendo proprio nella nostra Europa. Prova a ricreare i legami fisici e sociali tra città, territorio extraurbano e piccoli centri, fermando la cementificazione, promuovendo la diffusione equilibrata delle energie rinnovabili, i circuiti di produzione di cibo

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Luca Mercalli

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estratto

Dieci comandamenti per il XXI secolo. Pensa al carattere di irreversibilità delle tue azioni: ogni grammo di CO2 in più nell’atmosfera, ogni metro quadrato di cemento in più e di suolo in meno, ogni capriccio al posto di una reale necessità avranno conseguenze anche gravi nel tempo e nello spazio. Per favore, fai tanta manutenzione e poche inaugurazioni. Metti davanti a tutto la cura dei beni comuni, l’ambiente, la sanità, l’istruzione e la preparazione dei cittadini ad affrontare nuove scarsità: è l’unico modo per proteggere la società civile dalla trappola della barbarie, che sempre emerge quando la torta diventa più piccola. Tanti auguri, siamo tutti con te, perché il sindaco amministra con i cittadini. Insieme ce la faremo.

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I: Non avrai altro pianeta al di fuori della Terra. II: Non pensare invano che la Terra abbia risorse infinite. III: Ricordati di contemplare la Natura. IV: Onora le energie rinnovabili. V: Non inquinare. VI: Non sprecare. VII: Non cementificare. VIII: Non produrre così tanti rifiuti. IX: Differenzia e ricicla i tuoi rifiuti. X: Non desiderare la potenza altrui, ma sii più sobrio ed efficiente. 1 Decalogo presentato per l’iniziativa 2010.com_andamenti in occasione di Torino Spiritualità 2010.



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Autori

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enedetto perottoni nasce sul finire del millennio vecchio da una creatura non ancora ventenne della città della quercia, “l’atene del trentino”, che è più o meno come dire “l’eleganza del peto”. benedetto è il prodotto d’un incesto, d’una violenza subita dalla creatura che lo ha partorito e nella quale da allora è incarnato. benché la saggezza popolare opini che solo la maternità è certa, e in questo senso la madre del perottoni scrittore è di fatto una creatura battezzata col nome di alessio, anche la paternità del nostro può essere affermata con certezza giacché il perottoni scrittore è per diritto figlio del possibile. il possibile, opinava aristotele, è ciò che può realizzarsi o no; è un’immagine presente del potenziale in divenire. quella del possibile è la violenza della disgiunzione giacché nel possibile non v’è tregua nella coesistenza degli opposti. può realizzarsi possibilità, ed è questa la violenza del possibile che inchioda la creatura alla croce della propria impotenza. kierkegaard, interrogandosi sul peccato originale, opinava sulla questione che la possibilità del peccato fosse la ragione dello stesso peccare.

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album bianco un docente di filosofia, normodotato e caucasico, eterosessuale d’età maggiore, capace d’intendere e di volere, dalla corporatura e dall’aspetto ordinato, educato e colto, laureato, abilitato col massimo del voto. persa la maniglia della ricerca accademica così come quella del grande amore o dir si voglia, non resta che campare a metà tra alte conoscenze e piaceri bassi. il cotidiano rimane la materia da informare, canonizzandolo nelle tappe d’una ritualità per massimizzare il godimento possibile: la colazione al bar, il camparino all’ora di pranzo, il caffè che smezza il pomeriggio, l’aperitivo, il cinema del martedì, il locale dell’ultimo bicchiere e chi più ne ha più ne metta di dita in bocca per scampare a quest’indigestione di piccole gioie cotidiane...

Isbn 978-88-9720-702-3

La ribellione del minuscolo Alessio, il nome di mia madre

benedetto perottoni

album bianco romanzo

Pagine 160 • € 18,00


Benedetto Perottoni

perottoni è per diritto figlio del possibile... secondo kierkegaard il poter peccare angoscia le creature spingendole al peccato. il possibile è uno strozzo che toglie il fiato e le creature angosciate stringono man mano il laccio fino a peccare giusto per incapacità di sopportare il peso. questo è il punto dove la violenza diviene insostenibile, è il crocevia dove scegliere tra l’abbandonare la propria anima al destino di peccatore o abbracciare in toto la fede. da qui nasce il perottoni scrittore, poiché questo è il punto dove lo scrivere pone la sua genesi e la sua ragione. benedetto ama parafrase le citazioni idiote, non studia non lavora non guarda la tv. la creatura legge saggistica a pacchi, e poi beckett, celine e vian, murakami e foster wallace... presta l’orecchio a television, big black e sonic youth, fugazi e don caballero, oneida e battles. ama bacon, pollock e caravaggio. benedetto scrive in modo ossessivo, depotenzia il creato mutilandolo dei nomi propri di persone e luoghi, straniando il lettore con la mancanza delle maiuscole e una punteggiatura maniacale, cantilene e cacofonie, ripetizioni, trascinandolo a

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forza nel corpo del testo, nell’unico fuoco o punto di vista rimasto. il suo scrivere non si può che definire avanguardistico. benedetto cresce e rigo su rigo il suo scrivere s’allontana dai geni del padre, giacché dopo le prime sperimentazioni da uno scrivere per così dire puro, indefinito, incominciano a fare capolino alcuni personaggi, luoghi, nomi propri. la punteggiatura, pur continuando ad essere l’encefalogramma del personaggio, s’acquieta, si rilassa. le cacofonie e le cantilene diventano funzionali alla narrazione capaci di spaventare l’avventore di turno per la loro vertigine di senso. così le ripetizioni da schiaffi al lettore diventano le cartine tornasole della storia, il loro metro e misura. le maiuscole continuano a mancare per una questione di dignità. willi graff, membro della rosa bianca, un cattolico avverso al nazionalsocialismo e messo a morte dagli hitleriani, usava scrivere rigorosamente in minuscolo come forma di ribellione al tedesco, lingua nella quale i sostantivi godono della maiuscola. il perottoni scrittore porta questo concetto al suo compimento e ritiene di non dover obbedire ai canoni della lingua materna. questo è, in linea di principio, il fare di benedetto. ha pubblicato col suo nome un paio di lavori romanzo d’autore, nel paese delle merevoglie, edito nel 2004 da l’impronta editrice. attraverso lo spocchio, uscito nel 2007 per le edizioni palazzo cosmi, altra realtà locale dal debole per le sperimentazioni letterarie. album bianco, terminato nel 2010, vedrà la luce nel 2011 per i tipi di neuma. Benedetto Perottoni

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appuntamenti

Lodi: “Notte Bianca” della cultura Sabato 16 luglio 2011, torna a Lodi la “Notte Bianca del Palio”, anche quest’anno contraddistinta da una serie di iniziative culturali e di intrattenimento. Oltre all’apertura straordinaria e prolungata degli esercizi commerciali del centro e non solo, sarà possibile visitare monumenti, musei e mostre cittadine dalle ore 21 fino a tarda notte. Chiesa San Francesco, Chiesa dell’Incoronata, Piazza Ospitale, Chiesa Santa Maria Maddalena, Chiesa San Filippo, Santa Chiara Nuova, Museo paolo Gorini, Biblioteca della Società Operaia di Mutuo Soccorso, Convivio Artistico F. De Lemene e associazione Artisti Lodigiani, Museo della Stampa e Stampa d’Arte a Lodi, Sale delle Colonne Palazzo della Provincia di Lodi, Mostra Franco Battiato BPL, Gallerie d’arte della città.

Per informazioni Lodi, centro città. Sabato 16 luglio alle ore 20,00 e 17 luglio alle ore 1,00. Programma completo su: www.comune.lodi.it o www.culturalodi.it

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Numerosi spettacoli e esibizioni saranno organizzati lungo le vie e le piazze del centro storico dove saranno allestiti mercatini di antiquariato, esposizioni e spazi che renderanno l’atmosfera cittadina particolarmente coinvolgente e vivace.


in corso

Astrattismi paralleli

“Astrattismi Paralleli”, un inedito e suggestivo progetto espositivo, raccoglie le fotografie di Carlo D’Orta e Danilo Susi, affiancando i percorsi distinti ma convergenti di due artisti impegnati nella ricerca, con lavori che si basano sui riflessi e sull’elemento astratto visto come passaggio tra realtà e fantasia. La mostra è promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura con il patrocinio di RUFA/Libera Accademia di Belle Arti di Roma e si avvale del prezioso contributo, quale main sponsor, delle Arti Grafiche Boccia. Carlo D’Orta: “Vibrazioni” e “Paesaggi surreali” sono realizzati in base all’assoluta fedeltà alle forme riflesse reperite nella realtà, con un’occasionale rielaborazione digitale dei colori per ottenere una fotografia “pittorica”. Danilo Susi: “Acquastratta”, immagini fedeli alla realtà tanto nelle forme che nei colori, senza alcun intervento post-produzione. Albano Paolinelli: “La città parallela”, ricerca sul “nuovo paesaggio” che mette in moto dispositivi pittorico-visivi di investigazione profonda che sollecitano una riflessione originale e diversa su “città” e “paesaggio”. Aprire lo Spazio Obedan ad artisti nuovi e capaci di interpretare il gusto contemporaneo è uno degli obiettivi che l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano si è posto. Sin dall’inizio del 2011, con le installazioni nel foyer firmate da Diego Bianchi e la mostra fotografica di Fernando Zaccaria, si è voluto creare un percorso che portasse all’attenzione del pubblico le nuove forme del linguaggio dell’arte. Il metodo stesso dell’arte astratta, infatti, ci spinge a guardare oltre; oltre l’apparenza, oltre la superficialità, oltre i preconcetti. Ed è proprio questo esercizio che, oggi come non mai, deve accompagnare il fare, non solo di chi ha il compito di amministrare la res publica, ma di tutti i cittadini.

Per informazioni Spazio Oberdan Viale Vittorio Veneto 2, Milano. Fino all’8 settembre 2011 - Ingresso libero. Tel. 02 7740.6300/6302 Fonte: http://www.provincia.milano.it/cultura

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