Io Come Autore

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Copertina di Niccolò Pizzorno

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Anno 1 N. 11 / luglio 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

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autore

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Sherlock 8 Holmes

Inchiesta P4

Mistery 16 in love L’allievo di 6 Stephen King


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In copertina Niccolò pizzorno. Illustratore. Nato a Tiglieto nel 1983, Niccolò si trasferisce a Genova nel 1995 dove frequenta il liceo artistico N. Barabino. Dopo la laurea all’Accademia ligustica di Belle Arti, frequenta la Scuola Chiavarese del Fumetto approfondendo l’Illustrazione e le tecniche Calcografiche: Acquaforte, Acquatinta, Puntasecca. Ha collaborato alla Gallery Novel Il Settimo Plenilunio e realizzato diverse mostre, tra cui quelle collettive: “Viziosismi” a Calcata (VT) e “Arteanima” a Ferrara e una mostra personale: “Identikit”, presso Satura in occasione del festival del crimine a Genova. pizzorno.n@hotmail.it www.chinaccia.splinder.com


in copertina

Niccolò Pizzorno

Illustrazione di RICK DECKARD tratta dal libro Anche gli androidi sognano pecorelle elettriche? da cui è stato tratto il film Blade Runner di Philip K. Dick.


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sommario

numero

autori Federico Izzo |

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L’allievo di Stephen King Maria Greco |

Mistery in love

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Marco Fortuna |

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L’abbraccio del mare

rubriche Book to movie |

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Info letteraria |

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Semplicità elementari di Contrappunto

Estratto di Claudio Gatti |

Fuori orario

Appuntamenti |

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Premio letterario ‘Pagina UNO’

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editoriale Marika Barbanti Proporvi un tema fantasy, per noi è un modo per proporvi non solo un tema d’evasione ma anche di riflessione, dipende dalla profondità del vostro sguardo. Esattamente come Sherlock Holmes noi possiamo scegliere di indagare la nostra vita e quelle altrui con una tale profondità da acquisire una visione ipercosciente; oppure possiamo lasciarci andare sulle note leggere di una dolce emozione romantica sullo stile di Vittoria Coppola e crogiolarci naufragando dolcemente in questo mare. Noi vi proponiamo l’uno e l’altra. Da un lato, lo scrittore fantasy Federico Izzo

che assieme a Maria Greco e a Marco Fortuna ci guida verso scenari irreali, regalando alla nostra mente un universo parallelo. Dall’altro, invece, vi proponiamo l’estratto indagatore, edito da Chiarelettere: Fuori Orario; ovvero l’opera che anticipa le indagini sulla P4. In questo modo desideriamo ubriacarvi di fantasia, per poi mettervi di fronte a una realtà non molto differente. Il giornalista Claudio Gatti, può prendere così i panni di un Holmes contemporaneo, che con cura e pazienza indaga e racconta, partendo dal caso delle ferrovie di stato, il sistema di collusione diffusa contro qualsiasi tentativo di cambiamento e che comporta per ciascuna famiglia italiana una tassa occulta di almeno 273 euro all’anno. Più del canone Rai. Coscienza o incoscienza? A voi la scelta!

Nel prossimo numero

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Autori

L’allievo di Stephen King

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i chiamo Izzo Federico e sono nato 33 anni fa. Sono sposato da tre anni e vivo a Fiumicino insieme a mia moglie e a mio figlio di due anni. Anche se la vera passione per la scrittura è scoppiata a soli 24 anni, fin da piccolo amavo scrivere trame di storie fantastiche e di fantascienza. Uscito dal liceo mi allontanai dalla scrittura non tanto per un calo di passione ma perché iniziai i primi lavori, la leva militare e soprattutto il volo che per anni fu la mia prima passione. Furono anni in cui vivevo solo per due cose: volare (e quindi frequentare corsi per prendere i brevetti) e lavorare (per portare avanti una vita senza chiedere soldi ai genitori). Poi, a 24 anni successe qualcosa. Lavoravo in un concessionario di moto e durante i lunghi e freddi mesi invernali, da solo all’interno del negozio, iniziai a provare una sensazione irrefrenabile di scrivere. Fino ad allora non avevo mai pensato di buttare giù qualcosa di mio. Di lavoro ce n’era molto poco e passavo il tempo su internet. Poi, un giorno, così, di getto scrissi Ombra inesorabile. Le parole scorrevano veloci davanti ai miei occhi e quando finii, vidi che era trascorso poco più di un’ora. Tanto ci avevo messo a scrivere un racconto

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La stele dell’Onnipotenza Libro fantasy dove protagonisti sono quattro cavalieri alla ricerca di un oggetto dagli straordinari poteri. Tra mille ostacoli scopriranno come il viaggio sarà per loro una catarsi che li condurrà a una maturazione interiore. Il rosso Arnaldo ritroverà l’indole battagliera da tempo sopita. Il superbo Bertrando, scoprirà cosa sono l’umiltà e il sacrificio. Il geniale Ferdinando supererà ostacoli risolvendo enigmi con mente investigativa. L’imberbe Lanfranco imparerà cos’è il coraggio e l’amore.

Pagine 320 • € 18,50


Federico Izzo ...King, fu il mio primo maestro virtuale...

vanti ai miei occhi e la trama iniziava a prendere vita. Una sera, leggendo un giornale, trovai lo spunto per scrivere Incubo su Marte, il mio primo, vero romanzo.

di quattro pagine? Più che altro, cosa avevo scritto? Lo rilessi più e più volte e ogni volta mi piaceva sempre più. Decisi di salvarlo nei documenti e di rileggerlo il giorno dopo. Il pomeriggio seguente mi piaceva ancora.

Per me scrivere un libro è come iniziare un viaggio. Hai davanti a te la strada ma non sai se sarà lineare, piena di curve, liscia o ruvida, piena di ostacoli o di buche. Lasciarsi trasportare dall’evolversi della trama iniziale è qualcosa che mi affascina. Fu così per il mio seQuello che avevo scritto era t u t t ’ a l - condo romanzo, questa volta di genere tro che una scemenza. fantasy, La Stele dell’Onnipotenza. La Navigando su internet scotrama prese vita grazie a un sogno che prii che il mondo degli aufeci, poi, si sviluppò in un libro tori e scrittori on-line era che mi trasportò addirittupiuttosto fertile e radicato. ra in mezzo all’oceano in balia di una Decisi quindi di iscriverciurma di pirati mi in uno di quei siti e poi sotto terra a dove pubblicare raccombattere, insieconti brevi. Ricevetti me ai protagonisti, molti commenti e con i nani. tutti estremamente positivi. Preso Già, perché quando da coraggio e sicuscrivo, anch’io entro ramente stupore, nel mondo che creo. scrissi Licantropi, Quando uno dei miei proLa lettera, Il nontagonisti affronta un ostamorto, Presenze colo, io sono con lui. In Inviolente. cubo su Marte, sul pianeta Tutti generosso c’ero anch’io. ri horror in Oggi ho all’attivo sei libri auquanto King, con topubblicati, una quindicina i suoi capolavori, fu il di racconti che fanno parte di mio primo maestro virtuale. antologie, che hanno partecipato a concorsi, un blog da me La mia “carriera” da scrittore era nata gestito e altri romanzi in cantieormai. Mentre i miei racconti brevi re. Come ho scritto sul mio blog: “Amo circolavano nell’etere, decisi di avven- scrivere perché tutto ciò che nella turarmi in qualcosa di più articolato. realtà è impossibile, nei miei libri Quando mi concentravo, le imma- diventa possibile”. gini iniziavano a materializzarsi daFederico Izzo

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book to movie

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Semplicità elementari

sistono autori che sono un po’ come il miele per gli orsi; gli orsi in questo caso sono sceneggiatori e registi. Autori come Arthur Conan Doyle che, tra le centinaia di opere scritte in 71 anni di vita e almeno una cinquantina passate davanti a una macchina da scrivere, rischia di essere ricordato solo per il suo personaggio più famoso: l’investigatore Sherlock Holmes. E di ciò, parte della colpa, è senz’altro da attribuire all’ottava musa. La filmografia che ha per protagonista l’iniziatore del genere letterario del giallo deduttivo è considerevole, molto più ampia quasi dell’opera letteraria che lo riguarda in quanto le opere di Conan Doyle sull’investigatore londinese sono quattro romanzi e una cinquantina di racconti. Dagli anni ’30 a oggi Sherlock Holmes ha però visto almeno 25 pellicole ispirate direttamente alle opere di cui è protagonista sull’investigatore londinese, di più se contiamo tutte quelle che non sono mai state tradotte e distribuite in Italia; da quelle rimaste nella memoria collettiva di Basil Rathbone, fino alle ultime in ordine di tempo in cui Robert Downey Jr. as-

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Speculazioni

Sherlock Holmes può essere usato in tutte le situazioni, anche per creare gustose speculazioni. Nella pellicola “Due cavalieri a Londra” del 2003 (sequel di “Pallottole cinesi” del 2000) con protagonisti Jackie Chan e Owen Wilson, ancora una volta incontriamo il nostro investigatore. O meglio: i protagonisti incontrano Arthur Conan Doyle che fa l’investigatore per Scotland Yard, ma che medita di mettersi a fare lo scrittore: quando i protagonisti vanno al castello di campagna di Rahtbone, l’attore Owen Wilson usa il nome di Sherlock Holmes, cosa che piace molto all’ispettore Doyle tanto che lo userà per i suoi racconti polizieschi.


di Giorgio Ginelli sume i toni e la figura dell’investigatore. Per non parlare delle serie TV degli anni ’80 che vedeva Jeremy Brett nei panni del famoso detective e di quella in corso di programmazione iniziata nel 2010 dalla BBC che però proietta Holmes ai giorni nostri. Perfino noi in Italia, siamo riusciti a fare nel 1968 uno sceneggiato interpretato da Nando Gazzolo ispirato a un paio di opere di Conan Doyle. Non sono poi così tanti i personaggi letterari che si prestano alle trasposizioni, ma Sherlock Holmes è senz’altro tra quelli che meglio si presta. Al punto che come personaggio è servito anche per un significativo numero di pellicole nelle quali la sua figura è presa come esempio o parodia. Da Sherlocko... investigatore sciocco del 1962 e interpretato da Jerry Lewis, a Sherlock Holmes in China del 1994, di Wang Chi e Yunzhou Lui, passando per pellicole quali La vita privata di Sherlock Holmes diretto nel 1970 da Billy Wilder, Il fratello più furbo di Sherlock Holmes diretto nel 1975 da Gene Wilder, oppure Piramide di paura del 1985 in cui compare un giovane Holmes adolescente. Senza contare poi tutti i film di animazione ispirati dall’investigatore e prodotti dalla Disney e in numerose serie anime giapponesi.

Insomma: miele per gli orsi. Al punto che sceneggiatori di tutte le razze e di tutti i colori utilizzano pregi e difetti del povero Sherlock per tratteggiare i loro personaggi; basta citare il Dr. House, per esempio come caso recente. Sì, perché Sherlock Holmes si presta a essere sia trasposto nel tempo sia a subire metamorfosi, come appunto nel caso del Dr. House, un moderno indagatore che prende dichiaratamente e scopertamente ispirazione dall’investigatore vissuto a cavallo tra i due secoli passati. Ma l’aspetto più paradossale, se volgiamo, è che a sua volta Arthur Conan Doyle nel tratteggiare il personaggio di Sherlock si sia basato su un medico scozzese che utilizzava un metodo scientifico e l’analisi deduttiva, da lui incontrato in gioventù, quando fece praticantato come medico all’ospedale di Edimburgo. Vizi e virtù di Sherlock del resto sono riscontrabili in molti personaggi della cinematografia, in quanto la


book to movie Elementary “I see that you are professionally rather busy just now,” said he, glancing very keenly across at me. “Yes, I’ve had a busy day,” I answered. “It may seem very foolish in your eyes,” I added, “but really I don’t know how you deduced it.” Holmes chuckled to himself. “I have the advantage of knowing your habits, my dear Watson,” said he. “When your round is a short one you walk, and when it is a long one you use a hansom. As I perceive that your boots, although used, are by no means dirty, I cannot doubt that you are at present busy enough to justify the hansom.” “Excellent!” I cried. “Elementary,” said he. (da “The Crooked Man”, Arthur Conan Doyle, 1893) misantropia, la genialità e l’incapacità di gestire le più basilari relazioni sociali, fanno spesso da contorno e vengono conditi in tutte le salse. L’ingordigia di sceneggiatori e registi, poi, ha anche decretato che nell’immaginario comune Sherlock Holmes assumesse anche una connotazione differente che non nei romanzi e nei racconti. Ad esempio, per molte persone, la figura dell’investigatore è legata alla famigerata esclamazione “Elementare, Watson!”,

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Giorgio Ginelli

Elementare Watson! che però viene proferita solo nella scena finale del film The Return of Sherlock Holmes del 1929 (regia di Basil Dean con protagonista Clive Brook) che ha l’unico pregio di essere il primo film sonoro sul personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle nel quale sono ripresi liberamente alcuni temi tratti dalla raccolta di racconti pubblicata nel 1905. Da quel momento ha poi dilagato in tutti i sequel, diventando presto il tormentone caratteristico dell’investigatore. Nell’opera di Doyle, però, non vi è traccia della frase e il momento che si avvicina di più è uno scambio di battute tra Sherlock e l’inseparabile Watson nel racconto breve The Crooked Man”del 1893 (Vedi Box “Elementary”). Oppure nel Mastino di Baskervilles nel quale compare la frase Interesting, though elementary. Quanto, questa licenza degli sceneggiatori, abbia contribuito a conferire a Sherlock Holmes una buona dose di antipatia e supponenza senz’altro immeritate, meriterebbe un’analisi più approfondita. Certo è che l’adattamento di un’opera letteraria, ancora una volta, dimostra il rischio a cui va incontro lo scrittore nel vedersi ricordato anche, e forse soprattutto, per ciò che non ha detto o fatto dire ai suoi protagonisti.

Giorgio Ginelli

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Autori

M istery in love Odio, amicizia e amori impossibili

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Tornando indietro nel tempo. I viaggi, molti. Per motivi lavorativi di mio padre. Alcune rimembranze, in età neonatale. Solo quando ci siamo trasferiti a Bolsena, Viterbo. Anni di ricordi! All’età di circa 4 anni. è tra i platani del suo lago che ho conosciuto l’odio, l’amicizia, amori impossibili. Tutto ciò che mi ha insegnato a crescere e ispirato a scrivere. In seconda media, una professoressa considerata da me “maestra di vita”, mi ha insegnato molto e seguito nella mia più grande passione. Ad amare e a lottare. A credere in ciò che faccio senza alcun pentimento. Davanti casa, un amico con cui sono cresciuta e che ora sa molte cose di me e io di lui. Marco il suo nome.

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Ritratto di poesia Ritratto di Poesia è una raccolta di poesie suddiviso in sottotitoli (Vita,

Speranza, Sogni ed illusioni, Mistero, Presente e passato, Artisti, Amanti, Libertà, Nulla...) e per ogni

sottotitolo vi sono dei ritratti rappresentanti le poesie riguardanti il capitolo. Isbn 978-88-8903-085-1

iei cari lettori, vi racconto qualcosa di me. Sono nata a Montepulciano e ho 33 anni. Mamma toscana, casalinga; babbo calabrese, appuntato dei carabinieri. Diplomata in Tecnico della Gestione Aziendale all’Istituto G. Caselli di Montepulciano, Siena. A 14 anni i primi lavori. Al termine degli studi altre nuove e svariate esperienze lavorative. Dopo anni, mi sono fermata nella ditta di mio marito e altri soci, Futa Targia: costruzione di utensili per la lavorazione del legno.

Pagine 138 • € 10,00


Maria Greco

Faccio camminare

presente e passato di pari passo. A 10 anni un grande amore invade la mia giovane vita: un ragazzo poco più di grande di me, che mi ha sempre considerato un’amica, ma per me, musa ispiratrice. Rimembro il suo nome: Roberto. Arrivano i miei 14 anni. L’età di un adolescenza segnata dalla mia partenza. Mio padre in pensione e ci siamo trasferiti in una piccola frazione di Montepulciano. Dove mio nonno fece sacrifici per darci una casa, piccola ma accogliente. Ricordo che ero piccola quando i miei andavano al mare in Calabria dai nonni paterni. Io amavo stare in questi luoghi dove dominava solo campagna. I nonni materni e mia zia mi facevano da balia. All’età di 5 anni avevo imparato a leggere. Dopo la mia partenza, il mio vecchio amore impossibile veniva a trovarmi. Ora lo ricordo e sorrido. Abita a Roma con la sua compagna e le sue due figlie. Sicuramente avranno il suo stesso viso. Lui non le avrà mai parlato di me. Incontrandole saprò riconoscerle. Fidanzata all’età di 17 anni. 8 anni importanti della mia vita, ma finiti per misteriosi motivi.

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Oggi, sto vivendo un periodo bellissimo con mio marito Luca e mia figlia Melissa. Con suo padre e suo fratello hanno una ditta dove producono porte in massello dove anch’io ho lavorato per un breve periodo. Faccio camminare presente e passato di pari passo. Il domani non ha certezze, il domani è sull’altare del silenzio, è così che io approfitto per seguire il mio giorno grazie a una penna che scrive, e non si stancherà. Amo il mio passato e i ricordi. Ciò che scrivo non è un gioco, è solo la mia VITA con tutti i suoi protagonisti. Tutto per me è poesia. Trovo ispirazione in ciò che mi circonda. Cari lettori, non vi chiedo di capirmi. Non mi comprendo nemmeno io a volte. Sono un po’ strana, o forse troppo simile a molti o troppo diversa ma sono decisa a non pentirmi mai di ciò che faccio. Lotto e difendo ciò che amo. Ne faccio un motto. Non ho più nulla da dirvi… Qualcosa tengo per me. Maria Greco

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Mercato letterario: Contrappunto esporta la nostra cultura Un nuovo modello manageriale per promuovere gli autori italiani in uno dei mercati culturali più ampi

Dopo quasi un decennio di esperienza maturata al fianco di centinaia fra scrittori ed editori italiani ed europei, l’agenzia letteraria ‘Contrappunto Literary Management’ ha aperto nel mese di maggio 2011 una nuova divisione estera, dedicata al mercato editoriale spagnolo e latino-americano di lingua spagnola. Il loro impegno è quello di esportare il modello da loro creato di ‘management letterario’ fuori dai confini finora tracciati: a differenza dell’agenzia letteraria tradizionale, il cui scopo è limitato pressoché unicamente alla mediazione fra autori ed editori, il compito del Literary Management, così come l’ha voluto intendere finora Natascia Pane -fondatrice e titolare di Contrappunto- pur includendo il ruolo d’agenzia, è assai più ampio e composito, essendo rivolto allo sviluppo onnicomprensivo delle opportunità degli scrittori, sia sotto il profilo creativo che sotto quello di mercato.

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info letteraria

Lo scrittore, sia esso al suo esordio o nel pieno della sua carriera, è il punto fermo attorno al quale ruota ogni loro attività tesa a valorizzare le sue opere letterarie. Hanno avuto molte richieste dal mondo editoriale di lingua spagnola nel corso degli ultimi anni, ed ora ‘Contrappunto Agencia Literaria’ è diventata realtà’. Contrappunto rappresenta in Spagna e America Latina gli scrittori italiani dei quali cura gli interessi in patria, e ricerca scrittori di lingua spagnola per una pubblicazione in Italia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America, i principali mercati nei quali lo Studio opera. Numerose sono inoltre le case editrici italiane che stanno affidando a Contrappunto la rappresentanza del proprio catalogo verso questi stessi paesi stranieri, così come aumentano gli editori di lingua spagnola che desiderano a loro volta affrontare il mercato estero tramite Contrappunto. La vicinanza che da sempre unisce il mondo italiano a quello di lingua spagnola è per loro un grande vantaggio. Gestiscono persone, ben prima che libri: un ponte fra due mondi editoriali che hanno molto da dirsi l’un l’altro. Sono la cassa di risonanza privilegiata della loro migliore comunicazione. Maggiori informazioni sono reperibili presso il sito: www.agenciacontrappunto.com


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Autori

L’abbraccio del mare

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i chiamo Marco Fortuna, ho 37 anni, sono nato e vivo da sempre nelle Marche! Le Marche, una splendida Regione, il cui territorio sembra ancora custode di antichi fascini e sapori; dove le dolci colline arrivano come spose innamorate fino alla spiaggia, in cerca dell’abbraccio del mare. Queste colline con i loro dolci declivi, la spiaggia, il mare, sono tutti elementi che hanno modellato la mia anima come creta e che ritornano con accenni e ricordi nelle mie poesie.

Amo la poesia perché è parte di me, non ne posso fare a meno! Sento il bisogno viscerale di leggere e scrivere poesie, e quando vado a rileggere le poesie di autori che amo è perché ne sono ormai “dipendente”. Provo un’emozione particolare, ogni volta, ne sento quasi l’odore. Come ho scritto nella prefazione del libro è una necessità spirituale quella di leggere poesie; i sentimenti che riescono a invocare sono unici. Il mio libro di poesie che si intitola Non lasciarmi, edito dalla

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Non lasciarmi

Marco Fortuna ha instillato in ognuno di questi componimenti un po’ di sé, concedendosi generosamente, dichiarandosi in modo esplicito e coraggioso. La sua poesia parla la lingua dell’anima perché profonda, forte, pur nella sua dolcezza. E se un essere umano trova la forza di raccontarsi con tanta sincerità, non lo si può non ascoltare, tanto che questi versi si fanno leggere con piacere per la loro cura formale e la delicatezza con la quale ci parlano. Isbn 978-88-5673-972-5

Le mie poesie, il sapore della mia terra: le Marche

Pagine 61 • € 11,50


Marco Fortuna

L’emozione senza tempo che dimora nel cuore dell’uomo. casa editrice Albatros, è una raccolta dei componimenti più belli che ho scritto in un arco di tempo che va dal 2000 a oggi. Nel libro ci sono poesie che parlano d’amore, di amicizia e che descrivono il “sentire” dell’animo di fronte a un’emozione che vibra dentro e si riversa come suono nelle parole dei componimenti. Il mio è un messaggio intimo che vuole raggiungere l’essenziale, che cerca di descrivere l’emozione senza tempo che dimora nel cuore dell’uomo. Il titolo Non lasciarmi non solo richiama il titolo stesso di una poesia dedicata a mia moglie che si trova

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nella raccolta all’interno del libro, ma vuole essere anche un messaggio “intimo” al lettore, un’invocazione! Una dichiarazione di bisogno! L’emozione che la poesia rappresenta rimane sterile se non viene condivisa. Il poeta deve per primo emozionarsi se vuole che anche il lettore si emozioni a sua volta. Diventa perciò un imperativo quello di ‘non lasciarsi’ di non spezzare il legame che nella poesia ci accomuna. La presentazione ufficiale del libro si è svolta presso la libreria MDD Bookshop di Milano; ho fatto un’intervista radiofonica registrata a Elleradio e a Roma l’11 luglio ho fatto un’intervista per Sky. Marco Fortuna

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l’inchiesta sulla P4

I

freni del signor

D e M artino

Come sempre, avevo bisogno di conferme documentali. Mentre le cercavo, ho scoperto l’odissea di un imprenditore che aveva segnalato anomalie e ingiustizie percepite. Il suo nome è Giuseppe De Martino, proprietario e amministratore della Italian Brakes, una società produttrice di pastiglie per freni ferroviari. La sua vicenda è ricostruita in uno scambio di email che ha come protagonisti Nicola De Chiara e Vincenzo Armanna sul lato della Direzione acquisti di Trenitalia, e Donato Carillo su quello della Direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema (Disqs), la divisione di ingegneria delle Fs di base a Firenze, in viale Spartaco Lavagnini (che un tempo si chiamava Unità tecnologie materiale rotabile, o Utmr). Il caso di

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Pagine 240 • € 15,00 ISBN 978-88-6190-092-9

FIl libro uori Orario che anticipa

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estratto

In questo paragrafo I freni del signor De Martino viene raccontata l’odissea di un imprenditore che cerca di far omologare i freni prodotti dalla sua società, la Italian Brakes, trovando però forti resistenze da parte della direzione tecnica di Trenitalia di Firenze e che per questo decide di denunciare anomalie alla magistratura. Secondo i pm di Napoli il parlamentare Pdl Alfonso Papa interviene e riesce a bloccare l’iniziativa di De Martino. Da lì i magistrati risalgono alla fitta rete di contatti di Papa e Bisignani.


di Claudio Gatti De Martino svela quanto centrale sia il ruolo svolto dai tecnici, vertice e base delle decisioni e delle responsabilità nell’affidamento degli appalti. Conoscere i meccanismi dell’omologazione diventa indispensabile per capire come un concorrente possa essere messo fuori gioco da una gara, a causa delle tante difficoltà procedurali che incontra in un percorso a ostacoli continuo. Un gioco di lungaggini, rimandi, complicazioni e nonsense, che non ha nulla a che vedere con le regole del libero mercato o del «vinca il migliore». Da: Donato Carillo Inviato: lunedì 1° agosto 2005 A: Nicola De Chiara e Direzione acquisti Oggetto: Rapporti con Italian Brakes (Ib) Vi invio le risultanze dell’incontro […] tenutosi oggi a Firenze. Tutta l’attività svolta sinora è stata inquadrata solo nell’ambito del progetto di ricerca, cui Ib partecipa […], che dovrà essere finanziata dal ministero dell’Università e della ricerca (Miur). Ciò per poter proseguire con le ulteriori attività in linea di verifica del prodotto. È stato inoltre fatto presente che le attività sinora svolte non sono sufficienti a «omologare» il prodotto in sede internazionale. Mi sembra che De Martino sia andato via contento perché gli diamo la possibilità di passare alla fase successiva. Il verbale è stato sottoscritto dai partecipanti all’incontro.

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Da: Vincenzo Armanna Inviato: lunedì 1° agosto 2005 A: Donato Carillo e altri Oggetto: Caro Donato, aiutami a comprendere: Seconda riga, «solo nell’ambito del progetto di ricerca»: cosa significa? Non potranno essere utilizzati in esercizio? Alquanto sorprendente che collaboriamo su un progetto che va avanti ma che non ha alcun beneficio per noi! Terza riga, «ciò per poter proseguire con le ulteriori attività in linea di verifica del prodotto»: cosa vuol dire? Smentisce il punto 1? […] Quinta riga, «mi sembra che De Martino sia andato via contento»: cosa vuol dire? Stiamo accontentando o lavorando? […] I temi relativi a questo fornitore mi sembra stiano diventando una saga condita con numerosi, forse troppi, commenti epistolari che ci vedono in indirizzo. Ritengo sia necessario incontrarci tu, Nicola, io e il fornitore per chiarire definitivamente. Il motivo dell’evidente sarcasmo è spiegato da un’email successiva in cui lo stesso De Martino ricostruisce alla Direzione acquisti, in dettaglio e per iscritto, quella che Armanna aveva definito «una saga»: dal 1998, la Italian Brakes aveva richiesto ripetutamente ma invano alla Disqs di effettuare prove di nuovi prodotti frenanti per treni merce, che offrivano «enormi vantaggi in termini di durata, impatto ambientale, consistente riduzione dei costi di gestione e manutenzione». Ecco il resto della storia: Nel febbraio 2004, grazie all’interesse di Trenitalia Divisione cargo, che aveva intuito l’importanza del prodotto innovativo proposto da Ib, fu presentato un progetto di ricerca congiunto al Miur [mi-

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estratto nistero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Nda], che ha avuto il pieno apprezzamento dei tecnici […]. A seguito di questo progetto e delle insistenze fatte […] su Disqs, finalmente questa struttura tra il giugno e luglio 2005 ha acconsentito a effettuare le prove di performance, che hanno dato esito positivo. Ciò nonostante Disqs, nella persona dell’ing. Carillo, ha cercato di impedire le prove di lancio, propedeutiche a quelle in esercizio. […] Visti i risultati positivi, Disqs ha aderito poi a fare queste prove. Inizia ora l’elenco di una quantità di stranezze procedurali che avrebbe scoraggiato anche il più tenace degli imprenditori: la Disqs rimanda le prove e invia al fornitore ripetute richieste di centinaia di migliaia di euro per eseguirle, «aggiungendo che in caso di mancata conferma del preventivo le prove già organizzate e avviate non avrebbero potuto avere seguito». Le stesse traversie, scriveva De Martino, avevano ostacolato il processo di omologazione dei ceppi dei freni di tipo K per i carri merce, le cui prime prove erano state fatte nell’aprile del 2000. L’esito era stato positivo, eppure ci era voluto un anno e mezzo prima che venisse avviato il cosiddetto «esercizio sperimentale» su un carro. Dopodiché il carro prescelto era rimasto inspiegabilmente fermo per circa due anni. Nel febbraio 2003, grazie all’interessamento della Divisione cargo di Trenitalia, il carro in questione era stato «ritrovato» e posto nuovamente in esercizio. La sperimentazione era stata conclusa positivamente nel novembre 2003, dopo 34mila chilometri di percorrenza. Ma nonostante l’esito della prova favorevole, viale Lavagnini aveva chiesto la sua con-

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Claudio Gatti (Roma, 1955) risiede dal 1978 negli Stati Uniti. Inviato speciale de “Il Sole 24 Ore”, collabora con il “New York Times”e l’“International Herald Tribune”. Nel 2005 è stato il primo giornalista a denunciare lo scandalo Oil for Food. È autore di altre inchieste sul terrorismo islamico, le economie illegali e la recente crisi finanziaria. IV di copertina

“FINO AL 1999, QUANDO I DATI DELLA PUNTUALITÀ ERANO INSERITI MANUALMENTE, ERA TUTTO TAROCCATO. ADESSO NON È PIÙ COSÌ. MA IN ASSENZA DI CONTROLLI ESTERNI, LO SPAZIO PER L’ABUSO PERMANE. NEL 2008 BEN 1754 EUROSTAR SONO ARRIVATI IN RITARDO MA REGISTRATI COME PUNTUALI.”

Testimonianza, documenti alla mano, di un ex dirigente del gruppo Fs


di Claudio Gatti tinuazione. Nel frattempo era stata bandita una nuova gara, ma Carillo si era rifiutato di fare partecipare la Ib «adducendo che la prova era ancora in corso». La Direzione acquisti di Trenitalia aveva deciso di invitare Ib comunque a partecipare, subordinando l’eventuale aggiudicazione all’esito della prova di omologazione. La Ib si era aggiudicata la gara, ma dopo la conclusione positiva del test le era stata comunicato che occorreva allargare la sperimentazione a più di un carro. Il che significava rimandare ulteriormente l’omologazione e di fatto impedire alla Ib di effettuare la fornitura che si era aggiudicata. A ogni ostacolo superato, De Martino sembrava dover ricominciare da capo. Lo stesso era accaduto con i materiali frenanti degli Etr 500, i treni dell’Alta velocità. Anche lì, spiegava De Martino nella sua nota, era successa la stessa cosa: Dalla fine degli anni Novanta la Ib sta chiedendo a Firenze di provare le sue guarnizioni in sintetico rinforzato, che da prove al banco effettuate avevano evidenziato la piena capacità prestazionale […]. Ciò nonostante la Ib non è riuscita a fare provare le sue guarnizioni, nonostante il parere favorevole espresso anche da Ansaldo Breda, costruttore degli Etr. Nel frattempo si è venuti a conoscenza che da qualche tempo Firenze ha dato la possibilità al Rütgers [il fornitore] di correre ai ripari, ovvero di presentare una nuova guarnizione sinterizzata definita «a basso costo» e ciò per prevenire la possibilità di vedere minacciato il proprio monopolio da aziende come la Ib, che propongono prodotti alternativi validi e a costo più basso. Per saperne di più, ho contattato De Martino. Sorpreso di quello che avevo scoperto, l’imprenditore mi ha detto che pre feriva non rilasciare commenti sulwww.iocome.it

le procedure di omologazione dei suoi prodotti descritte nel rapporto. Sono soltanto riuscito a strappargli un dettaglio nuovo: la sua ditta aveva sviluppato una pastiglia organica a base di gomme e grafite che a suo giudizio rispondeva ai requisiti degli Etr 500. Nel 2007 era stata sottoposta al banco sperimentale delle ferrovie tedesche, che a sua detta ne avevano verificato l’idoneità. Ma non era ancora riuscito a provarla in Italia. Altro non ha voluto aggiungere. Ho pensato allora di raccogliere la testimonianza dal fornitore il cui «monopolio» sarebbe stato minacciato da Italian Brakes. Era Cofren, la ditta con uno stabilimento ad Avellino, oggi appartenente all’americana Wabtech, ma fino a poco tempo fa di proprietà della tedesca Rütgers. Prima ancora si chiamava Frendo Sud ed era fornitrice di Trenitalia sin dai lontani anni Settanta. Ho chiesto chiarimenti al suo ex amministratore delegato, l’ingegner Sergio Russo. «Effettivamente per anni Cofren ha agito in regime di quasi monopolio. Ma solo perché aveva prodotti innovativi» mi ha spiegato. E sulle pastiglie organiche della concorrenza non ha usato mezze parole: «Non esiste alcun prodotto organico che possa andare bene per l’Alta velocità. Non è omologabile. Non esiste che lo sia». In ogni caso, il fatto che a gestire le procedure di omologazione di nuovi prodotti siano gli stessi tecnici delle Fs sembra lasciare spazio a un potenziale conflitto di interesse. «Quello del veto tecnico è l’arma più efficace e meno attaccabile che esista per chiunque voglia manipolare il mercato. Quale ministro o quale giornalista potrà mai azzardarsi a contestare l’opinione del servizio tecnico quando dice che una pastiglia dei freni non va bene?» mi fa notare uno dei due imprenditori.

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Premio 30 luletterario glio ‘Pagina UNO’ Il premio letterario Pagina UNO nasce per sostenere e promuovere opere inedite portando il libro fuori dai soliti canali letterari tradizionali, ristabilendo importanza e rilievo all’essenziale, ma a volte trascurato rapporto tra lettore e autore. DEd’A intende essere un luogo d’incontro, di condivisione e riflessione, di confronto e creatività. Il tramite tra le idee, i racconti, la cultura, insita in ogni nostra pubblicazione, affinché il libro possa arrivare ovunque ci sia un lettore, sia esso giovane e vorace o saggio ed esperto. Per questo ci spingiamo oltre le librerie, anche nel mondo virtuale.

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Questa volta la giuria del concorso sarà infatti il lettore stesso che, leggendo la prima pagina dei romanzi finalisti, potrà votare il proprio preferito. Con la volontà di essere tramite diretto tra chi crea e chi vuole farsi ammaliare dalla parola scritta, gli affidiamo questa importante decisione affinché sia direttamente lui a poter scegliere cosa leggere. Il premio consiste nella pubblicazione dell’opera e nella sua partecipazione alla decima edizione di Più libri più liberi a Roma, presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur dal 7 all’11 dicembre 2011.



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