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Dove nessuno ti troverà…. ● il mito della Lanterna… ● ….quando gli adolescenti urlano il proprio dolore
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In copertina, foto di
DAVIDE GASPERINI Anno 2 N. 50 / maggio 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.
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davide gasperini fotografo. Davide Gasperini è nato a Cesena nel 1968, vive ed opera a Cesenatico. Lavora nel settore della produzione di accessori per l’abbigliamento. Si è dedicato, fin da giovane e da autodidatta, ad attività artistiche di vario genere: la pittura su vetro, la scultura in legno, la realizzazione di costumi immaginari con materiali di riciclaggio. Dopo una esperienza di lavoro come modello per nudi artistici ha iniziato ad interessarsi alla fotografia ed in particolare allo studio del nudo maschile. Dal 2005 al 2009 ha realizzato, come fotografo, varie brochure per lo stilista milanese, Claudio Merazzi. Nel novembre 2010 pubblica il suo primo libro fotografico “Non vedo niente ma sento lontano” che viene presentato, insieme ad alcune stampe su canvas, a Milano nello spazio “Pier pour hom”. Nel 2011 pubblica il secondo libro fotografico “Ombre e polvere”. Nel lavoro di Davide Gasperini il corpo maschile talvolta si riduce a segno, quasi uno schizzo su una carta antica (come in “Boy on the street” , “Il pensiero”, “Angoscia” o nel “Muro”), altre volte ha la potenza plastica di una scultura (come in “Atletic”, “La disperazione”, “Il contatto” o “La schiena”). In altri casi l’artista utilizza il nudo per evocare concetti politici, sociali o culturali (come in “La democrazia”, in “Espiazione” o nel tenerissimo “La famiglia”). Sempre il linguaggio è poetico e sensuale, la composizione è attenta ed equilibrata, la concretezza del corpo si fa sogno di perfezione e bellezza a volte sfibrandosi altre emergendo, in controluce, da un buio profondo.
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sommario
Giulia Martani |
Benzina
Jim Tatano |
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autori
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Il mistero della lanterna
rubriche
Pennellate di Parole |
di Giovanna Vannini
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L’angolo della poesia |
di Rossana de Grisantis
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Tra le righe degli autori |
di Michela Lai
Non solo pietre |
di Natale Barca
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Penne e tulipani |
20
di Giuseppe Raudino Book To Movie |
di Giorgio Ginelli
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Oroscopo dell’amore |
di Federica Farini Eventi |
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Eventi per i vostri cinque sensi
editoriale Sì, beh, molti di voi si stanno godendo questi ultimi giorni di aprile, che promettono – e finalmente – il sole. Bravi, fate bene, se potete avete tutto il mio appoggio. Lasciatevi baciare dai raggi, meglio ancora se su un terrazzo, in giardino, al mare, perché no! Ma buttate anche un occhio a questo numero, ve lo consiglio. Perché le novità non mancano. Maggio è alle porte (e ricordatevi che tra poco c’è anche la festa della mamma!) e per questo mese, il più bello dell’anno secondo il mio modesto parere, va salutato al meglio ancora prima che inizi. Su questo numero trovate l’oroscopo. Un po’ particolare, un po’ spiritoso, vi strapperà almeno un sorriso. Ritrovate la poesia, la pittura, una bellissima recensione. E poi c’è una coppia di autori tutta nuova. La prima affronta il tema dell’adolescenza, quando questa è davvero difficile, quando cova dentro di se’ soprusi, abusi, e li esprime nei modi più impensabili. Il secondo parla di sogni, di segni, di come l’inconscio sia un elemento che tutti dovremmo tener molto di più in considerazione. Nel mezzo, un’altra puntata del nostro direttore dedicata al booKTomovie Non mi resta che augurarvi una buonissima lettura! Sabrina Carrozza
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Autrice e z n e c s e l Ado o n a l r u e ch H
o ventisette anni e sono un’autrice emergente mantovana, laureanda in Giurisprudenza. Ho sempre amato scrivere, fin dall’infanzia, tant’è che non ho un ricordo preciso di quando ho iniziato… ho cominciato dapprima disegnando fumetti, seppur stilizzati, poi crescendo sono passata ai racconti. La scrittura è il mio modo preferito di esprimermi, mi permette di tradurre in parole emozioni e sentimenti, trasformandoli in storie. Scrivere per me è un’urgenza, un bisogno quasi fisico, che spesso ha la priorità su tutto il resto…mio malgrado! Credo nel potere catartico della letteratura, infatti amo citare una celebre frase di Mario Vargas Llosa: «Uno scrittore ha il vantaggio di poter trasformare un fallimento in materia letteraria, e questo è un sollievo. La scrittura è una vendetta, una rivincita sulla vita». Nel 2011 ho pubblicato il mio primo libro, la raccolta di racconti noir “Nero ma non troppo”, con Edizioni Sensoinverso. Il manoscritto in realtà “giaceva” già da tempo nel cassetto, trattandosi di storie che ho scritto nel corso di differenti anni e in periodi diversi della mia vita. A febbraio 2012 è uscito il mio primo romanzo, “Benzina”, edito da Lettere Animate, una giovanissima
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casa editrice che ho trovato navigando sul web. Consiglio la lettura a tutti, ma soprattutto ad adolescenti e insegnanti, per sensibilizzarli su una tematica purtroppo molto attuale, ovvero il bullismo tra i banchi di scuola. In particolar modo quello al femminile, che considero ancora più subdolo e perciò pericoloso. Potete trovare altre informazioni sulla mia pagina Facebook, in particolare nelle fan page dedicate ai miei libri, “Benzina” e “Nero ma non troppo”. ●
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Giulia Martani
Benzina La protagonista di “Benzina” è Ilaria Torre, una ragazzina di quindici anni dolce, seria e studiosa. Eppure, come apprendiamo dalle prime righe del romanzo, ha commesso un atto gravissimo: ha dato fuoco alla scuola usando una tanica di benzina. Dal carcere minorile la giovane racconta al lettore le ragioni che l’hanno indotta al (folle?) gesto, in un susseguirsi di vicende amare dal ritmo incalzante, talvolta velate di una sottile ironia. Ilaria con la sua confessione getta luce su cupi e insospettabili spaccati dei giovani d’oggi, si scoprirà che l’atto criminoso non è altro che la reazione estrema a una lunga e devastante serie di soprusi che la ragazzina ha subito da parte di compagne di scuola e insegnanti, nonché a una cocente delusione d’amore.
Titolo: Benzina Autore: Giulia Martani Editore: Lettere Animate Editore ISBN: 8897801048 Formato: Ebook e Cartaceo Anno di pubblicazione: 2012 Codice EAN: 9788897801061
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pennellate di parole ...memorie d’inverno… Malinconici pensieri si persero tra i ceppi incandescenti. Nella gelida mattina di neve in arrivo, nel silenzio della casa si sedette davanti al caminetto. Si sentiva solo il crepitio del legno che bruciava e il sibilo lieve delle lingue di fuoco andanti su per la cappa. Dalle fessure delle finestre il vento fischiava ininterrotto. Mettersi a fare bilanci di vita gli fece paura. Si limitò a costatazioni amare, a ripercorrere un passato non proprio come avrebbe voluto, a porsi davanti al futuro, con un enorme interrogativo. E basta… Nel bricco riscaldò il caffè avanzato del primo mattino e lo macchiò con due dita di latte, tornando a sorseggiarlo sulla stessa sedia dinanzi alla fiamma. Quella fonte naturale di calore, gli intiepidiva il volto e le mani appassite. Così si percepiva, fuori e dentro in uguale misura. Un fiore, una pianta sempre poco annaffiata, una forzata sopravvivenza sulla terra. I colori, che nella bocca del focolare si alternavano, si fecero notare; c’era il nero dei ceppi in bruciatura, il giallo contornato di scuro della fiamma che saliva,e il rosso accesso delle braci in continua crescita. Intorno buio, con la fuliggine polverosa e grassa a ricoprire l’interno della cappa, fin dove non più si vedeva, fino al comignolo sul tetto. Ecco, se avesse dovuto paragonare la sua anima a un’immagine, a un qualcosa, l’a-
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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.
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50 Giovanna Vannini
Vincent Van Gogh - 1888 La sedia di Gauguin olio su tela Museum Van Gogh Amsterdam
Vincent Van Gogh - 1888 La sedia di Vincent olio su telaNational Gallery, Londra
vrebbe paragonata al caminetto… un buco nero nel buio quando dentro nulla brucia, un buco rischiarato da lingue calde, leggiadre o deboli, a seconda delle forze che dentro si consumano, quando la legna incandescente fa il suo lavoro. Dove trovassero posto i sogni, le illusioni, le aspettative non lo focalizzava. Forse nascoste nella cenere calda che ancora resta, dopo che il fuoco si spegne…
Si scosse, sentendosi in dovere con se stesso, di mettersi al riparo da quel rimuginare. Quel silenzio fatto di calore, fiamma e pensieri, ora l’opprimeva. Nel giubbotto pesante e nel cappello, trovò la spinta per lasciarsi andare al vento, che ogni cosa spazza…
Giovanna Vannini
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Profumo di Danza Passi leggiadri mai dimenticati profumano di danza come rosa scarlatta di velluto cangiante. ... Un ballo è il mio paradiso come vento discreto che mormora tra capelli di seta e occhi di luna. Soltanto il mio cuore arde e niente più.
Rossana De Grisantis nasce il 28 Giugno 1969 in un piccolo centro della provincia di Bari, Turi. Cresce in una famiglia in cui saldi sono i valori di sacrificio, onestà e lealtà. Bimba sensibile e ricettiva, assorbe nel bene e nel male ogni sfumatura dell’ambiente in cui vive.
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l’angolo della poesia
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Autore quando i sogni sono rivelatori Per una strana magia all’età di circa 15 anni ho iniziato a scrivere versi (di poco conto) seguendo un richiamo interiore e dall’allora non ho più smesso di scrivere. Tant’è che ora lavoro come giornalista per un giornale on-line, continuo a scrivere poesie (stavolta un po’ significative) che per gelosia non pubblico, scrivo sul il mio blog che si chiama Flatus Vocis, e ho pubblicato diversi racconti su varie riviste e due romanzi, il primo dei quali all’età di 25 anni. Ho deciso di scrivere il mio primo libro, che poteva chiamarsi tale, a circa 20 anni perché mi ero stancato di essere l’unico lettore dei miei scritti. Ma la vera spinta è arrivata quando, per i casi della mia vita, capitò tra le mani dei miei amici la bozza del mio primo romanzo intitolato Il Magico Giardino, e grazie alle loro critiche più che positive, da lì a poco, il sogno si materializzò fino a quando divenne realtà, una splendida realtà. Ho fatto tutto da me. Da totale inesperto e profano stavo per incappare in quei editori a pagamento, piaga del panorama culturale, ma grazie alla mia ostinazione a non pagare per ottenere un contratto, mi sono informato meglio sul web. Poi ho inviato il mio libro a diversi editori fino a quando mi è arrivata una proposta contrattuale
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che mi ha aperto nuovo orizzonti in questo campo, e solo a pensarci adesso mi tremano ancora le mani. I miei libri nascono da una idea febbrile, oserei dire ossessiva, un’immagine vivida che mi affascina e da lì inizia un ricamo lento e costante nel tessere una trama intorno a quell’immagine che sempre più prende forma e si dilata fino a diventare un’opera vera e propria. Mi definisco una persona comune, “uno dei tanti, ma non come tanti” come ho scritto altrove, con nessun particolare talento, se non quello di seguire i propri desideri al di là delle enormi difficoltà quotidiane. Un mio motto (tra i tanti) che vorrei consigliare a me stesso e tutti quelli che incontro nel mio cammino è una frase di Benjamin Franklin, ovvero: “Scrivi qualcosa degna d’esser letta; fa’ qualcosa degna d’esser scritta.”
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Jim Tatano
Il Mito della Lanterna Vivo per le mille piccole cose che la vita tenta d’evitare o ignorare. Ho un fortissimo legame con i miei amici, familiare, non mi piacciono le etichette, i pregiudizi, e le cose che offrono un nido velato alla violenza fisica e psicologia. Inviterei a leggere il mio nuovo libro per riscoprire un lato della letteratura nascosta, indiretta, che al suo interno cela la passione semplice della scrittura, il fascino di parlare con delle parole che ancora conservano il loro significato originale, e offrire un vero mistero su cui riflettere. ●
Il romanzo d’avventura “Il Mito della Lanterna” si apre con la descrizione di un vivido sogno che infastidisce i pensieri del protagonista (Giorgio Araldi speaker radiofonico e giornalista) ed in esso vi è l’invito a trovare una misteriosa “Lanterna”. Il sogno è costellato da molti simboli onirici ed esoterici. Grazie alle figure che l’affiancano (per esempio, lo zio filosofo Massimo Siro, o la fidanzata libraia Virginia Astrea o il poeta esoterista Thomas Benjamin Royston) riesce a decodificare un crittogramma, trovare indizi per caso e intuizione, superare ostacoli psicologici e infine svelare il messaggio nascosto nel sogno per scoprire il valore simbolico e morale della “Lanterna” che cambierà la sua vita interiore per sempre. Il romanzo Il Mito della Lanterna verrà editato dalla casa editrice non a pagamento Edizoni Il Ciliegio. Facebook fanpage: Jim Tatano Twitter: @jimtatano Blog Flatus Vocis: jimtatano.blog.espresso.repubblica.it PS: Il libro è in uscita per il prossimo giugno edito dalla casa editrice comasca Edizioni il Ciliegio. Jim Tatano ha esordito nella narrativa nel 2009 con “Il magico giardino”. Questo è il suo secondo romanzo.
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Tra le righe degli autori
La pastora I
personaggi dei libri non sono mai totalmente inventati, gli scrittori prendono spunto da se stessi, dai loro cari, da personaggi storici e magari da uno sconosciuto incrociato per strada. La Pastora, protagonista di Dove nessuno ti troverà, ultimo libro della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, è un personaggio realmente esistito, la sua è una figura controversa e ambigua che ha alimentato le leggende popolari della Spagna franchista e oltre.
Teresa Pia Meseguer, la Pastora come tutti la chiamavano, nasce nel 1917 a Vallibona in Spagna ed è l’ultima figlia di una numerosa famiglia contadina. A causa di una malformazione, una forma di pseudo ermafroditismo, nessuno riesce a comprendere bene quale sia il suo sesso. In assenza di un medico e soprattutto per risparmiarle il servizio militare la sua famiglia decide di registrarla come femmina, e come tale si comporterà per tutta la sua infanzia. Nonostante tutti la considerino una ragazza è chiaro fin da subito che Teresa non sia come le altre bambine del paese, infatti il fisico robusto e i peli superflui alimentano pettegolezzi che farebbero male a chiunque, specialmente ad un bambino! Fin da piccola ha dovuto subire continue umiliazioni e le prese in giro degli altri bambini “Teresot, Teresot, cos’hai sotto le gonne Teresot?” Per questi motivi ha imparato
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Mi chiamo Michela, 35 anni, leggo da quando sono una bambina e se è possibile amo i libri anche da prima...
Titolo: Dove nessuno ti troverà Autore: Alicia Giménez-Bartlett Editore: Sellerio ISBN: 9788838925757 Pagine: 480 - € 16,00
a vivere in solitudine nei monti occupandosi delle pecore, cosa che le ha fatto guadagnare il soprannome di Pastora. Durante la Guerra civile spagnola la Pastora non sembra preoccuparsi troppo per i pericoli e la vita di stenti che le lotte armate portano inevitabilmente con loro e sembra non avere alcuna preferenza per le due fazioni: i Nacionales ed i Republicanos. Alla fine della guerra cambierà idea, dopo la vittoria di Francisco Franco, a causa di una terribile umiliazione ad opera di un gruppo di agenti della Guardia Civil che l’avevano costretta a denudarsi per vedere con i loro occhi se fosse una donna o un uomo, la Pastora si unisce ai guerriglieri partigiani, i Maquis che vivono nascosti nelle motagne. Nessuno come lei conosce i sentieri e i nascondigli più sicuri, nessuno è abile più di lei a procurarsi il cibo e trovare riparo. Proprio allora, per meglio adattarsi alla vita in clandestinità, la Pastora lascerà i panni femminili e assumerà l’identità di un uomo, Florencio, nome di guerra Durruti.
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Michela Lai
Nei panni di un uomo la Pastora riesce finalmente a trovare una vera identità, ad avere uno scopo e a sentirsi parte di un progetto. Impara a leggere e a scrivere perché, come le insegnano i partigiani, coi libri si fanno le rivoluzioni: “Ma cosa c’entrano i libri se la gente ride di me?” – “C’entrano Pastora, c’entrano. Nel partito ti insegnano che le persone, tutte le persone, hanno una dignità e meritano rispetto, e questo si impara sui libri, lì si impara la libertà.” La resistenza purtroppo non ebbe fortuna e la Pastora rimase sola fino al 5 marzo del 1960 quando, grazie ad una soffiata, la polizia l’arrestò accusandola di una trentina di omicidi. Nel libro che la Pastora fosse una donna o uomo, un sanguinario assassino o un partigiano che combatte per la libertà non ha una grande importanza, quello che viene fuori più di ogni altra cosa è la sua solitudine: è stata sola come donna e fondamentalmente, nonostante abbia raggiunto una maggiore consapevolezza è stato solo anche come uomo. ●
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Non solo vecchie pietre Anemospilià, Cnosso, Akrotiri, Atlantide
Due allucinanti scoperte archeologiche avvalorano l’ipotesi secondo cui i Cretesi dell’Età del Bronzo (Minoici, III-II millennio a.C.), durante le crisi sismiche, avrebbero compiuto sacrifici umani per placare l’ira degli dei. Ad Anemospilià, tra le rovine di un tempio, sono stati trovati gli scheletri di quattro esseri umani. Uno scheletro, in parte combusto, apparteneva a un diciottenne. Giaceva su una piattaforma rialzata, riverso sul fianco sinistro, con un coltello cerimoniale tra le costole. Sembra che il giovane sia stato pugnalato a morte dopo essere stato legato come un capretto. Gli altri scheletri erano quelli di persone decedute subito dopo a causa del crollo dell’edificio, dovuto a una violenta scossa. Uno era quello di un trentenne alto un metro e ottanta, che portava un anello di ferro e argento al dito mignolo della mano sinistra, e un sigillo inciso legato al polso. Forse quest’uomo era un sacerdote. Tutto lascia credere che sia stato lui a compiere l’omicidio. Il terzo scheletro denotava la presenza sulla scena del delitto di una donna di 28 anni, probabile sacerdotessa. Il quarto era quello di un uomo rimasto schiacciato sotto le macerie menAtene, Museo Archeologico Nazionale. “Pescatore con filze di pesce”, pittura mutre portava via un vaso di terracotta rale. Proveniente dall’antica città di Akrocontenente del sangue. tiri a Thera-Santorini. Alcune altre ossa umane suggeriscono un episodio se possibile più raccapricciante. Nella Casa Nord a Cnosso alcuni bambini sarebbero stati scannati, macellati e forse mangiati per ragioni rituali. Queste testimonianze hanno alterato profondamente l’immagine tradizionale dei Minoici, che era quella di una popolazione pacifica, che viveva serenamente, immersa in una natura lussureggiante e prodiga di doni, sotto un cielo sempre azzurro; che possedeva una visione del mondo improntata al buongusto e alla
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Natale Barca
Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it). blog: http://natalebarca.blogspot.it
gioia di vivere, che sapeva reagire alle catastrofi con una forza morale, un saper fare e un’inventiva rari e ammirevoli. Resta il fatto che la Civiltà Minoica superava in eccellenza i contemporanei ambienti culturali della regione egea, tanto da poterli influenzare pesantemente. Lo dimostrano le contaminazioni minoiche subite dalla Civiltà Micenea e dalla Civiltà Cicladica. Voglio soffermarmi su queste ultime. I Cicladici erano trasportatori marittimi e intrattenevano con i Minoici intensi rapporti commerciali. Quelli che abitavano ad Akrotiri, una città situata nell’isola di Thera-Santorini, avrebbero abbracciato i modelli minoici in un modo così convinto da smarrire
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Non solo vecchie pietre di Natale Barca
la loro identità originaria e “minoizzarsi”. Non si può d’altra parte escludere che Aktotiri non fosse una città cicladica che si era convertita alla Civiltà Minoica, ma una colonia dei Minoici. Ad Akrotiri sono stato colpito dal fatto che vi erano edifici a tre o quattro Le rovine del santuario minoico di Anemospilià a Creta. piani, serviti da una rete Circa 1700 a.C. fognale e contenenti stupende pitture murali. Avevo già visto meraviglie nel Palazzo di Cnosso, nel Palazzo di Festo e nel Museo di Iraklio, perciò ero preparato. Ancora oggi, però, mi fa impressione considerare che i Palazzi minoici sono stati datati a partire dall’inizio del II millennio a.C. e che Akrotiri cessò di esistere nell’ultimo quarto del sec. XVII a.C.! A fermare l’orologio della Storia, ad Akrotiri, fu una tremenda eruzione vulcanica. La città, dopo essere stata gra-
Atene, Museo Archeologico Nazionale. “Antilopi”, pittura murale. Proveniente dall’antica città di Akrotiri a Thera-Santorini.
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Akrotiri, Thera-Santorini. Veduta panoramica del sito archeologico.
vemente danneggiata da un sisma, rimase seppellita sotto uno strato di tefra, Non fu invece coinvolta nel disfacimento dell’edificio vulcanico, seguito all’eruzione; l’enorme frana trascinò con sé, negli abissi marini, i 2/3 dell’isola, con città e villaggi. Secondo alcuni, Santorini sarebbe ciò che rimane del mitico continente scomparso di cui parla il filosofo greco Platone (sec. IV a.C.) nei suoi Dialoghi; sembra però che non sia così, nel qual caso Atlantide rimarrebbe un mito. Secondo altri, l’apocalisse vulcanica di Santorini avrebbe suscitato una tsunami e questa si sarebbe riversata sul versante settentrionale di Creta, spazzando via città e villaggi, porti e magazzini, flotte da guerra e barche di pescatori. Quanto è successo di recente a FukushiAtene, Museo Archeologico Nazionale. “La flottiglia”, pittura murale. Proveniente dall’antica città di Akrotima in Giappone dimostra che ri a Thera-Santorini. questa ipotesi è verosimile.
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Penne e tulipani:
appunti di scrittura mediatica Paper, tesi, tesine: la giusta ricetta per un promiscuo rapporto tra scrittura e università Diciamocelo pure: gli insegnanti sono costretti a leggere un’enorme quantità di pagine scritte dagli studenti, e non sempre il contenuto è piacevolissimo. Quando studiavo all’università ho dovuto scrivere innumerevoli tesine (o paper, come venivano chiamati per darsi un tono più interessante e scientifico) riguardanti materie che spaziavano dal primo al quinto anno; ho dovuto frequentare, poi, un paio di laboratori di scrittura, tra cui quella giornalistica, e infine ho scritto una tesi di oltre centocinquanta pagine. Più tardi ho scoperto che i paper non erano una pratica comune nel mondo accademico italiano. A quanto pare erano i miei professori illuminati dal contatto
con realtà internazionali che ci allenavano alla scrittura con quello stratagemma del lavoro extra (sì perché gli esami, sia orali che scritti, si dovevano fare comunque). Non so come vadano adesso le cose in Italia, ma presumo che siano peggiorate, perché le facoltà sono sempre più affollate, il personale docente si tiene al minimo e sembra impossibile leggere migliaia di tesine tra la fine delle lezioni e i primi appelli d’esame. In più, per la laurea di primo livello non è più richiesta quella consistente lunghezza che Umberto Eco stimava tra le 100 e le 400 pagine nel suo saggio Come scrivere una tesi di laurea. In Olanda devo leggere settimanalmente una quantità di papers, essays, reports, e theses che da soli basterebbero ad alterare il tasso alcolico di un elefante. Gli studenti riflettono producono, scrivono (purtroppo non sempre in quest’ordine) senza sosta e sono insaziabili: vogliono sapere cosa ne pensi, come possono migliorare, come si può intavolare una discussione su quello che hanno scritto. Gli effetti variano tra il narcotizzante all’alterazione psicofisica simile a quella causata dai cannabinoidi. Ad ogni modo, sarà davvero pesante per i professori, eppure esercitare la scrittura con regolarità è l’unico modo per raggiungere una perfetta padronanza della lingua scritta, che è poi ciò che fa la dif-
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50 di Giuseppe Raudino Giuseppe Raudino è docente di Teoria dei Media presso l’Università di Scienze Applicate Hanze di Groningen, Olanda. Lavora anche come giornalista freelance e ha pubblicato diverse opere di narrativa. Il suo romanzo L’isola del tempo è disponibile su Lulu.com e la sua home page è www. raudino.webs.com
ferenza in molti lavori, soprattutto nel campo della comunicazione. Impossibile produrre un testo (di qualuque genere) senza una pratica costante. Scrivere, scrivere, scrivere... senza moderazione. Questa è la via da seguire all’università per futuri laureati pronti a competere adeguatamente. La povera controparte dovrà dunque leggere, leggere e leggere senza sosta. Si perdonerà, dunque, se alcuni docenti hanno sviluppano una capacità di “lettura automatica” per preservare la propria vista e non essere costretti cambiare gli occhiali da lettura due volte l’anno. Questa capacità consiste nello scorrere il testo con lo sguardo a caccia di parole chiave che, una volta stanate, fanno inconsciamente soffermare sulla frase che le contiene per una frazione infinitesimale di secondo. Maggiore l’esperienza, maggiore la velocità con cui si trovano queste parole
chiave. Di solito il professore la fa sempre franca con lo studente anche se si tratta di discutere a fondo un testo “scansionato” in siffatto modo. Esiste, tuttavia, un modo per verificare se tale lettura sia stata applicata o meno: basta inserire una ricetta da cucina nella tesina e confonderla tra paragrafi di sociologia e riflessioni sulla letteratura scientifica. Di solito, trecento grammi di farina non sono degni di diventare una parola chiave. Di una cosa, però, vorrei avvisare lo studente: che non pensi che sia uno solo il professore a praticare questo tipo di lettura, visto che c’è chi giura di aver inserito la stessa ricetta per anni in tutte le tesine senza essere mai stato accusato di monotonia e ripetitività. ●
Giuseppe Raudino
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bookTOmovie Vampirandia A
cento anni dalla morte di Bram Stoker, i vampiri continuano a popolare le notti, sia sulla carta stampata (ergo in formato elettronico) che sugli schermi (cinematografici e televisivi), passando dall’essere dai tratti terribili e degenerati per arrivare a trasformarsi in creature carine e rispettabili come li esige la società moderna. Siamo d’accordo: il loro potenziale trasformista impone anche questa capacità di mutare, ma il rischio è che esagerando possano perdere l’alienità che sta alla base della loro ragion d’esistere.
Se tralasciamo don Augustin Calmet, abate di Senones che nel 1749 scrive un “Trattato sulle apparizioni degli spiriti, fantasmi corporei, angeli, demoni e vampiri di Slesia e Moravia”, e pochi altri poemi romantici prodotti del XVII secolo, il primo vampiro letterario è quello di John William Polidori, scrittore e medico britannico vissuto tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’800. Suo, infatti, è il primo racconto della letteratura moderna pubblicato nel 1891, “The Vampyre” (Il vampiro), nel quale finalmente si assiste alla prima trasformazione: da essere folkloristico a demone aristocratico. La stessa genesi di questo racconto è mito: scritto nelle nottate del maggio 1816 che l’autore passò assieme a Lord Byron e Mary Shelley alla villa Diodati, è la seconda opera assunta a notorietà dopo il Frankestein, scritto appunto dalla Shelley. Se l’opera di Polidori
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non è approdata al cinema, lo è almeno la nottata alla villa, con il film “Gothic” del 1986 per la regia di Ken Russell. Il secondo tentativo letterario arriva dall’Irlanda a opera di Joseph Sheridan Le Fanu che nel 1872 scrive un’altro racconto destinato a divenire famoso e a contribuire alla creazione dell’archetipo: “Carmilla” una vampira saffica, sensuale e fascinosa, forse troppo complessa e morbosa per quei tempi, ma che ha aggiunto importanti elementi di cui hanno dovuto tener conto tutti coloro che si sono cimentati con le figure dei vampiri in ambito letterario.
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Giorgio Ginelli
dese, direttore economico di un teatro londinese che si dilettava a fare lo scrittore: Bram Stoker scrive nel 1987 il suo “Dracula”, mettendo tra l’altro la parola fine al romanzo gotico, ma donando al genere cinematografico un serbatoio inesauribile per le pellicole dei secoli a venire. A cominciare dal nome – per quasi un secolo non si è parlato più di vampiri ma bensì di Dracula – per finire all’archetipo definitivo: Stoker innesta elementi moderni su quelli folcloristici, modificandoli e piegandoli alle sue necessità narrative.
La nascente arte cinematografica non poteva evitare di cogliere l’invito di una figura letteraria così cariMa il vero, importante e fondamen- ca di aspetti psicologici e sociologici tale, passo letterario successivo è come Dracula e Van Helsing, il suo però da attribuire a un altro irlan- cacciatore.
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Giorgio Ginelli
La lunga sequela di film inizia nel 1922, con “Nosferatu il vampiro” (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens) di Friedrich Wilhelm Murnau, considerato uno dei capisaldi del cinema espressionista; un film tratto dall’opera di Stoker, ma che per problemi riferiti ai diritti legali dell’opera ha dovuto subire delle significative modifiche sia nei personaggi che nell’ambientazione. Nonostante ciò il film fu comunque accusato di violazione del copyright e tutte le pellicole furono distrutte; solo grazie al regista che la trafugò, una copia è arrivata ai giorni nostri. Tra gli anni ’30 e ’60 il vampiro si trasforma in una figura quasi “famigliare” grazie agli attori che lo hanno impersonato e che in alcuni casi gli sono rimasti legati indissolubilmente. Due nomi per tutti: Bela Lugosi e Christopher Lee. Un trentennio di pellicole in cui la Universal Studios e la Hammer si passano il testimone attingendo a man bassa dal personaggio di Stoker, puntan-
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bookTOmovie
do sul binomio dei temi della morte e del sesso, unendoli a quello dell’ambiguità: i temi preferiti dall’adolescenza di chiunque, in tutti i tempi della storia dell’uomo. Nell’epoca della seduzione, nel trentennio successivo, la figura di Dracula diviene sempre più intrigante e si assiste a una sua ulteriore trasformazione: il rapporto con l’Altro, visto nell’ottica dall’analisi freudiana, che finché ha retto ci ha dato vampiri - anzi Dracula – con forti caratteristiche sessuali e dominatrici. Così come ci ha dato letture più o meno fedeli dell’opera di Stoker, tra cui spiccano la versione del 1969 di Jesús Franco (“Il conte Dracula”, Count Dracula), una produzione europea con Christopher Lee ovviamente nei panni Dracula e Herbert Lom in quelli del cacciatore Van Helsing, e quella del 1992 di Francis Ford Coppola (“Dracula di Bram Stoker”, Bram Stoker’s Dracula). Fin qui tutto nei canoni, ma il mondo comincia a cambiare, il XX secolo finisce e con lui anche Dracula rischia di andare in pensione. SI prova a riproporlo ribaltando la frittata con il “Van Helsing” di Stephen Sommers del 2004, con Hugh Jackman (Van Helsing) e Richard Roxburgh (Dracula), ma la palla è già stata passata ad altri. Ai giovani. Che hanno bisogno di avvicinare il vampiro e interagire con la sua alienità, comprenderla, assimilarla. Perché dopotutto anche
loro, come i vampiri, sono esseri ambigui, in perenne ricerca di uno specchio che li possa riflettere. Ed ecco che arrivano i vampiri che rilasciano interviste, che possono vivere sotto i raggi del sole, si specchiano, ricoprono cariche sociali, anzi riescono perfino a diventare socialmente utili. È l’epoca di Ann Rice, di Stephenie Meyer e di Lisa Smith. Donne. Che, come al solito, hanno capito prima di tutti che il vento stava per cambiare. Sangue saffico La figura della vampira creata da Le Fanu è stata anch’essa oggetto di alcuni adattamenti cinematografici a cominciare dagli anni ’30 fino alla fine del XX secolo. E di lei se ne può trovare traccia anche in film del XXI secolo, non più come personaggio del racconto gotico, ma come caratteristica peculiare di alcuni vampiri di genere femminile. 1932 - La strana avventura di David Gray, (Vampyr - Der Traum des Allan Grey) di Carl Theodor Dreyer. 1960 - Il sangue e la rosa (Et mourir de plaisir) di Roger Vadim. 1970 - Vampiri amanti (The Vampire Lovers) di Roy Ward Baker. 1971 - Mircalla, l’amante immortale (Lust for a Vampire) di Jimmy Sangster. 1971 - Le figlie di Dracula (Twins of Evil) di John Hough.
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bookTOmovie Giorgio Ginelli
Il primo trentennio 1922 - Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens) di Friedrich Wilhelm Murnau. 1931 - Dracula di Tod Browning, con Bela Lugosi. 1931 - Dracula di George Melford, con Carlos Villarías. 1936 - La figlia di Dracula (Dracula’s Daughter) Lambert Hillyer, con Gloria Holden. 1943 - Il Figlio di Dracula (Son of Dracula) di Robert Siodmak, con Lon Chaney. 1944 - Al di là del mistero (House of Frankenstein) di Erle C. Kenton, con John Carradine (Dracula) e Boris Karloff (Frankenstein). 1945 - La casa degli orrori (House of Dracula) di Erle C. Kenton, con John Carradine. 1948 - Il cervello di Frankenstein (Bud Abbott and Lou Costello Meet Frankenstein) di Charles Barton, con Bela Lugosi. 1958 - Dracula il vampiro (Dracula) di Terence Fisher, con Christopher Lee. 1960 - Le spose di Dracula (The Brides of Dracula) di Terence Fisher, con David Peel (Barone Meinster) e Peter Cushing (J. Van Helsing).
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L’evoluzione 1966 - Dracula, principe delle tenebre (Dracula: Prince of Darkness) di Terence Fisher, con Christopher Lee. 1967 - Per favore, non mordermi sul collo! (Dance of the Vampires) di Roman Polanski, con Ferdy Mayne (Conte Von Krolock). 1968 - Le amanti di Dracula (Dracula Has Risen from the Grave) di Freddie Francis, con Christopher Lee. 1969 - Il conte Dracula (Count Dracula) di Jesús Franco, con Christopher Lee (Dracula) e Herbert Lom (Van Helsing). 1970 - Una messa per Dracula (Taste the Blood of Dracula) di Peter Sasdy, con Christopher Lee. 1970 - Il marchio di Dracula (Scars of Dracula) di Roy Ward Baker, con Christopher Lee. 1972 - Dracula colpisce ancora! (Dracula A.D. 1972) di Alan Gibson, con Christopher Lee. 1973 - I satanici riti di Dracula (The Satanic Rites of Dracula) di Alan Gibson, con Christopher Lee. 1974 - La leggenda dei 7 vampiri d’oro (The Legend of the 7 Golden Vampires) di Roy Ward Baker, con John Forbes-Robertson (Dracula) e Peter Cushing 1976 - Dracula padre e figlio (Dracula père et fils) di Edouard Molinaro, con Christopher Lee. 1979 - Dracula di John Badham, con Frank Langella (Dracula) e Laurence Olivier (Van Helsing). 1979 - Nosferatu, il principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht) di Werner Herzog, con Klaus Kinski.
La fine di un mito 1992 2000 2004
- Dracula di Bram Stoker (Bram Stoker’s Dracula) di Francis Ford Coppola. - Dracula’s Legacy Il fascino del male (Dracula 2000) di Patrick Lussier. - Van Helsing di Stephen Sommers, con Hugh Jackman (Van Helsing) e Richard Roxburgh (Dracula).
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re o m ’A ll e d o p o c s o r ’o L Ariete
Velli astrali maggio in amore, creatività e incontri. Venere, in completo Gemelli, prepara il vostro eros per un festoso e malizioso party di compleanno. Salvate la qualità, e non fate solo indigestioni di quantità. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: bacio sulla bocca! ♥
Toro
Vaccini stellari beniamini di Madama sorte-in-ciel: con Giove in fronte, meglio del famoso sole, il vostro amore si scaglierà in incontri ricchi di abbondante positività. Vacanze romane? Fuga su isola deserta? Gita in vela? Dalla cima dell’Olimpo si mormora: romanticherie! ♥
Gemelli
Poppanti del firmamento in amore partita a tennis. Venere cotta lessa come un martellante spasimante: eros appassionato con incontri da… cen’èpertuttiigusti! Solo qualche contrattempo. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: amareamore! ♥
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Cancro
Chele delle stelle eros in tarantella. Petali d’amore? Forma smagliante? Marte estetista in Vergine offre a prezzi stracciati un restauro delle vostre pizzicanti chele. Fregole da frizzanti incontri, un’oliva tira l’altra. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: frizzy love! ♥
Leone
Nel mese di maggio capigliature feline da amore smagliante, stile televendita. Dribbling fantasista di Venere attaccante in Gemelli: amore gioviale che duetta con geniale. Urano dice sì all’eros-restyling. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: amore angelicato! ♥
Vergine
Fanciulle stellari modalità Cindy Lauper: le ragazze si vogliono divertire. Incontri liberi e spensierati, complice free drink Marte in bibita ghiacciata Vergine. Ex vedove, allegre come mai. Venere amore litigarello con moroso Gemelli, per voi poco Romeo e molto Don Rodrigo. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: promessi sposi? ♥
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Bilancia
Pese stellari in amore twist scatenato per il mese di maggio. Eros onda beata di sorella maggiore Venere, apripista in Gemelli. Imbellettatevi e svincolatevi alla conquista dei rospi da baciare. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: e vissero felici e contenti! ♥
Scorpione
Pungiglioni della volta celeste in amore strillante. Per contenere la frittata di bizze astrali, chef Marte in leccornia Vergine assicurerà incontri impepati, saporiti come il buffet di un happy-hour. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: legeresse! ♥
Sagittario
Archi delle stelle in amore-telenovela per il mese di maggio. Stizza generata da partner Venere Gemelli, vivace e flirtante: basta-che-respiri. Drammi alla Otello meglio di no. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: libertà! ♥
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di Federica Farini
Capricorno
Capre della volta celeste in giro-giro-tondo. Amore in tintarella dopo il pallore invernale: uscite e divertitevi. Folate di incontri nuovi di zecca. Svecchiamenti di eros tutto spiano. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: boogie-woogie! ♥
Acquario
Acquai stellari fringuelli di fresca frasca per il mese di maggio. Impregnati di amore da Venere stre-gatta in Gemelli e Nettuno principe azzurro nel vostro mosso domicilio, trascorrerete il tempo a sognare ad occhi aperti con i neuroni persi tra le nuvole. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: La Bella Addormentata? ♥
Pesci
Pinne celesti amore sovvertitore per il cielo di maggio. Marte, ribelle in famiglia Vergine, rischierà di far evaporare l’eros, facendo scappare la vostra metà con il vicino-a di casa. Salvare l’aplomb. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: peace and love! ♥
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I nostri eventi per Ascolta! Per non morire di mafia
26 aprile - 6 maggio 2012 Teatro Biondo, Palermo
“Per non morire di mafia”, è il titolo di quello che può sembrare il promemoria del “perfetto magistrato”, impegnato da oltre trent’anni nella lotta alla criminalità organizzata. Sebastiano Lo Monaco sarà l’interprete, con un monologo scritto da Pietro Grasso. Più che uno spettacolo si può parlare di ritratto, quello di un uomo che ha dedicato la vita quasi unicamente per uno scopo. Non mancherà un piccolo tributo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il costo del biglietto varia dai 10 ai 30 euro. Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21 nei giorni del 26, 27, 28 aprile e del 4 e 5 maggio; il 28 e 29 aprile e il 2, 3, 5 e 6 maggio alle ore 17. Per informazioni www.teatrobiondo.it
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i vostri 5 sensi 50 Osserva! Torneo Internazionale di scherma in armatura
12-13 maggio 2012 Casei Gerola, Pavia
Correva l’estate dell’Anno del Signore 1416 e nuovamente Lancellotto Beccaria, allievo di Fiore de’ Liberi, Signore di Casei dal 1410, veniva meno alla parola data: aveva giurato sui Santi Vangeli e sulle teste dei suoi figli perenne fedeltà a Filippo Maria Visconti Duca di Milano ed aveva in cambio ottenuto l’infeudazione di questa terra, insieme a quelle di Silvano e Serravalle. Ma intanto tramava nell’ombra contro il suo ignaro Signore col Duca di Ferrara e col Malatesta e col Marchese di Monferrato. Quasi 600 anni dopo il borgo di Casei rivive, nella I° edizione di Casei Medievale i fatti della battaglia tra il Conte di Carmagnola e Lancellotto Beccaria. Protagonisti di quella stagione tra la fine ‘300 e l’inizio del ‘500 che vide le scorrerie dei capitani di ventura italiani protagonisti di tanta della storia che attraverso il nostro paese. Per informazioni: caseimedievale.it
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I nostri eventi per Gusta! 11° Sagra del Cinghiale
Dal 21 aprile al 1° maggio
Pontassieve, (FI) - Monteloro
Nel cuore della Toscana, degustazione di piatti tipici Toscani. Primi piatti tradizionali, carne alla brace. E soprattutto…CINGHIALE A VOLONTA’! Per informazioni: IL CIRCOLO A.R.C.I. MONTELORO e G.S. IL GRUGNO, 0558363000 - 0558309582 - 0556599006 In programma, inoltre: Domenica 29 Aprile - Raduno di auto d’epoca Martedi 1 Maggio - Mercatino dell’Antiquariato
Annusa! Festival dei Narcisi
fino a martedì 1 maggio 2012 Fivizzano (MS) Villa La Pescigola ospita la più grande fioritura del narciso in un parco privato italiano! Un mare ondeggiante di oltre 150.000 narcisi di 400 varietà e diversi colori e tulipani accoglieranno i visitatori: alcuni profumatissimi, altri di matrice molto antica, nonché nuovissime specie dai colori rosa, corallo e salmone, dispersi in ondate coloratissime lungo i prati o disposte a rievocare “le broderies” settecentesche sulle terrazze del giardino all’italiana. Unica in Italia la splendida rievocazione dello scomparso labirinto con oltre 50.000 narcisi in pieno fiore. Aperto ogni Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 19:00. Visite nei giorni feriali su prenotazione. Ristorazione su prenotazione con piatti tipici della Lunigiana. L’area Ispirazione Naturale propone soluzioni intelligenti per ornare gli spazi verdi. Per una ventata di aria fresca!
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i vostri 5 sensi 50 Tocca! 2 maggio - ore 17,00 Piemonte Libri via S. Tommaso 18, Torino La sorpresa di Ranocchia, la nuova app per ragazzi Edizioni Lina Brun porta la qualità dei suoi libri per bambini su iPad e iPhone e sui dispositivi Android. Si comincia con La sorpresa di Ranocchia, un breve racconto che vede come protagoniste Veronica e una simpatica rana. È la prima applicazione della famiglia “KaleidoTales”, che permette di vedere i testi contemporaneamente in due delle 7 lingue presenti. La lettura è resa più stimolante dall’audio madrelingua, dalle animazioni automatiche con cui il bambino può interagire, da effetti sonori di varia natura che stimolano le facoltà motorie, visive e uditive. Oltre ad ascoltare il racconto i piccoli potranno disegnare e colorare le tavole e i personaggi e memorizzare il frutto del loro impegno, per mostrarlo agli amici e condividerlo sui social network. Destinata ai lettori dai 2 ai 15 anni, presenta brevi avventure divertenti e istruttive e piccoli saggi in diverse lingue (italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, rumeno, portoghese).
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Io come Autore
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