Io Come Autore

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Recensioni alternative di Luigi Mascheroni Il romanzo classico: la nuova rubrica di Linda Bertasi è già on

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ra!

A tu per tu con Simone Di Matteo: il volto giovane dell’editoria

Anno 2 N. 59 / novembre 2012 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.


Ivan Graticoli |

sommario

Bianco

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autori

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Marco Fortuna |

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Senza una traccia

speciale Simone Di Matteo |

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Luigi Mascheroni |

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Il volto giovane dell’editoria Recensioni Alternative

rubriche Pennellate di parole |

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Il Romanzo Classico |

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Giovanna Vannini di Linda Bertasi

L’angolo della poesia |

Paola Concilio

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Informazione Letteraria |

Claudia Capogreco Non solo pietre |

di Natale Barca Eventi |

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a cura della redazione

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editoriale Cari lettori, per questo numero di metà novembre abbiamo preparato moltissime novità. Le nostre rubriche si infittiscono: nuovi collaboratori e nuove idee si affiancano agli appuntamenti ormai consolidati, dando un respiro più fresco alle nostre pagine e alle vostre letture. Navigando a caccia di novità editoriali da proporvi, abbiamo scovato nel web un brillante video-recensore, il giornalista Luigi Mascheroni, di cui vi presentiamo entusiasti le recensioni “alternative”. E poi abbiamo il piacere di ospitare un amico, Simone Di Matteo, giovanissimo autore ed editore a capo di Diamond Editrice, che si presenta a voi senza maschere in una bella intervista. Tutto come sempre ha il marchio distintivo della nostra rivista: si parla in prima persona, ci si mette in gioco in prima persona, Io come Autore, per l’appunto. Buona lettura, Daniela Villa

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pennellate di parole e n n o d i d te a ll e n n e p S Persa com’era... Non era che una minima parte del godimento appena provato, quello che sul volto ancora acceso di passione, si leggeva. Sotto le palpebre appena schiuse, già scorrevano le immagini dei baci, delle carezze, degli incontrollati amplessi. Così, senza vergogna, come senza vergogna si eran consumati. Il profumo di quel mazzo di fiori adagiatole accanto, si mescolava agli effluvi della pelle, tutta ancora intrisa, di odor dell’amore. Presa com’era a prolungare quello stato di piacere, non s’accorse del fanciullo che stordito dalla visione delle sue nudità, da quei seni velati dalla veste, sudato e muto da un cespuglio la spiava. Da troppo tempo forse, per la sua età.

Guillaum Seignac (180-1924) Riposo nel pomeriggio

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.


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59 Giovanna Vannini

Giovanni Boldini, Ritratto della principessa Marthe-Lucile Bibesco, 1911, Olio su tela, Collezione privata

“Un altro whisky?...” “...Più la guardo e più me ne innamoro...” sussurrò all’amico d’oltre Oceano. Lui, sorrise, sorseggiando il suo whisky come si bacia a fior di labbra il collo caldo di una donna. Nulla aggiunse, né rispose, tutto preso com’era anche lui a godersela con gli occhi. Non poteva confessare all’amico che solo per lei languiva, quali e quanti fossero i pensieri audaci, gli amplessi immaginati, le frasi discinte, che la fanciulla avvolta di rosa faceva scaturire dalle fiamme del suo corpo, della sua anima. Svuotò il bicchiere e le indecenti fantasie e appoggiando una mano sulla spalla dell’amico pronunciò: “E’ bella come un quadro di Boldini... sei un uomo fortunato... un altro whisky?...”

Vittorio Matteo Corcos, Istitutrici ai Campi Elisi, 1892, Collezione Palazzo Foresti Carpi

... lasciamole lì... “Mi devi credere” - disse concitata all’amica che sembrava la sua ombra - “Ogni tanto ce lo dobbiamo, è necessario, se vogliamo che la vita non ci mangi, far calare nella pancia l’amarezza e al sorriso lasciare libera la strada.” Era quella di spalle a parlare eccitata e di fretta. Non ne vedevi l’espressione degli occhi né della bocca, mentre convinta esternava all’altra il suo pensiero. L’altra, uguale, l’ascoltava con aria insospettita, quasi faticasse a convincersi di quelle parole accorate. Noi lasciamole lì, a disquisire sui “ma e sui perché”, che noi, i nostri, abbiamo…

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Autore ove d a t r o p i t à t n ” e r “La volo a iv r r a o n o s pos n o n e b m a g le È una delle frasi che accompagnano la mia firma quando mi viene chiesta una dedica. È un concetto che ho appreso camminando per montagne e che ho seguito per pubblicare ‘Bianco’, il mio primo romanzo (che però di montagne non tratta). Qualche passo indietro: alle scuole medie il giorno del tema in classe era il ‘giorno di dolore’, non ho mai superato il 5 e mezzo, stazionavo sovente e poco volentieri tra il 4 e il 5. Ho l’impressione che per me fosse troppo presto per saper sviluppare ciò che quei maledetti titoli mi imponevano di scrivere. Scrivevo per dovere, senza la maturità e il naturale piacere di farlo. Alle scuole superiori ho continuato a esprimermi come preferivo, come ero capace, senza lasciarmi condizionare da ciò che mi veniva chiesto e da come avrei dovuto scrivere per ottenere voti migliori. Il primo tema della prima superiore è stato un 7; da piangere dalla gioia! Nell’arco di un’estate ero maturato in lessico, sintassi, grammatica, ecc.? Io credo piuttosto di aver trovato un’insegnante (G.F.) che ha saputo comprendere il mio linguaggio. A lei va il mio ringraziamento; le sue valutazioni mi hanno infuso fiducia, insegnandomi che

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la penna non deve avere vincoli, scrivere è la libertà di essere ciò che si è, privi di timori e pudori, sciolti, nudi! Prima di stringere la penna tra le dita bisogna togliere i vestiti alla mente. Se esiste ‘Bianco’ un po’ di merito appartiene a lei. ‘Bianco’… appunto. Non ho mai scritto per pubblicare né per essere letto, scrivo per il bisogno di esprimere quelle emozioni che altrimenti, accumulandosi sotto la pelle, possono arrivare a fare male. Proprio per questo tra la parola ‘fine’, tracciata in nero sull’ultimo foglio di notes che ancora conservo, e la pubblicazione di ‘Bianco’, sono passati dodici anni; una lunga lievitazione nel buio fresco di un cassetto. Dopo tutto questo tempo ho deciso di tentare; l’ho fatto perché un giorno mi è stato detto, da chi gentilmente (E. D. S.) si era sorbito i 300 fogli fitti di dattiloscritto: “Secondo me devi provarci”; l’ho fatto perché avere sogni e sentirli scintillare caldi nell’anima aiuta a vivere, mentre camminare per raggiungerli ti fa vivere, ti fa sentire che la vita non ce l’hai intorno ma ce l’hai dentro, e addosso, spalma-


bianco Autore: Ivan Graticoli Editore: Panda Edizioni PAGINE: 550 ISBN: 9788896753057 PREZZO: € 17,90 Bianco

La corsa verso il potere, per Jeff Bridge, giovane californiano, non può, non deve avere ostacoli. Lo imparerà Vanessa, moglie disincantata, preda della continua battaglia contro se stessa e le proprie illusioni, e lo imparerà Larry, collega e amico, che toccherà con mano la vera natura di Jeff. Niente fermerà la sua ascesa, neanche gli sconvolgenti malesseri e le brutali apparizioni di un vecchio che lo proietteranno a confrontarsi con un se stesso che non può conoscere, perso in un irreale e insensato ‘Bianco’. E ‘Bianco’ sarà l’enigma; ‘Bianco’ sarà l’artefice; forse ‘Bianco’ sarà la soluzione.

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Ivan Graticoli

ta sulla pelle per essere assorbita, e vivere o non vivere è solo una tua scelta. E allora ci ho provato; non potevo nascondermi a me stesso e scrivere era – ed è tuttora – un pezzetto del sogno che vorrei realizzare. La strada verso la pubblicazione è stata lunga, spesso snervante e impegnativa, nel tempo, nella costanza, nella volontà. Mi sono arrangiato da solo selezionando innumerevoli editori trovati su internet, contattandone altrettanti, respingendo proposte che erano furti mascherati da opportunità, schivando quelle troppo ammalianti e succulente e scegliendo infine quella che più di ogni altra ha dimostrato rispetto per il mio lavoro, presentando un progetto vero, serio, tangibile. Per questo motivo sono certo che il risultato sia un buon libro. Lo è sicuramente per me, che dopo dodici anni dalla prima stesura lo sento ancora mio; mio, dopo i necessari e utili suggerimenti (suggerimenti, mai un’imposizione) di un editor paziente e intelligente; ancora mio, al punto da emozionarmi, nonostante le innumerevoli riletture, quando, presi a caso, ne rileggo interi capitoli o singoli paragrafi. Ancora mio che… scusate, ancora non mi sono presentato: sono Ivan Graticoli ed è stato un piacere parlarvi di me. Ps. Nei restanti cinque anni alle superiori, nei temi ho sempre ballato tra il 7 e l’8+. ●

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o c i s s a l c o z n a il rom I

mmagina una ragazza che ama la solitudine, la famiglia, la tranquillità. Immagina una mente fervida e attenta che condivide ogni suo pensiero ed emozione con penna e calamaio. Immagina una ragazza fuori dal comune, non conforme ai rigidi schemi imposti dalla società cui appartiene. Immagina una donna forte, testarda, moderna. Immagina una donna che fa’ della letteratura la sua ragione di vita, che scrive nel segreto della sua stanza, che si nasconde dietro un nome fittizio pur di coronare il suo sogno nel cassetto. Immagina che questa donna sieda al suo scrittoio, decisa a mettere nero su bianco le sue idee. Immagina una protagonista femminile impavida e coraggiosa, tenace, la mente dominata dal pregiudizio verso il sesso opposto, e immagina un giovane scapolo, uomo orgoglioso e caparbio, poco avvezzo a sottostare a regole e imposizioni del gentil sesso. Ora, apri gli occhi e volta la pagina, scoprirai l’incantevole mondo di ‘Orgoglio e pregiudizio’. In questa rubrica dedicata all’affascinante mondo del romanzo classico e storico, vorrei proprio iniziare con questa pietra miliare della letteratura ottocentesca. Personalmente, da divoratrice instancabile di libri e appassionata di letteratura storica, sono convinta che si debba iniziare dal principio, da dove il

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Linda Bertasi vive nella provincia di Ferrara. Appassionata di storia e letteratura, pubblica il suo primo romanzo “Destino di un amore” nel 2010 a cui fa seguito “ Il rifugio” nel 2011 che le è valso il secondo premio al XXIII premio letterario Valle Senio 2012. Per conoscerla meglio www.lindabertasi.it


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di Linda Bertasi

della donna e della differenza tra i due sessi. Jane Austen, qui, non si limita a raccontarci una storia ma ci descrive un’epoca con tutti i suoi usi, costumi, con tutti i pro e i contro, sviscerandola con minuziosa ironia. ‘Orgoglio e pregiudizio’ è un romanzo indimenticabile da leggere e rileggere, un romanzo moderno che ancora oggi attira le occhiate dei curiosi, che vanta innumerevoli trasposizioni cinematografiche e suscita nelle giovani donne che sono cresciute con Elizabeth Bennet un sorriso che profuma di ricordi. ● Amori Clandestini Autore: Italo Ghirigato Editore: Sovera Edizioni Trama: Pubblicazione: 2011 ISBN: 8866520055 Il signor Bennet vive nella sua tenuta a Longburn nell’Hertfordshire con la moglie e le cinque figlie. La vita scorre tranquilla e serena ma ISBN 13: 9788866520054 quando la casa viene ereditata da un lontano cugino, il sig. Collins, Pagine: 144 per ognuna delle ragazze l’unico modo per assicurarsi un futuro è € 12,00 un buon matrimonio. quella di realizzare L’occasione sembra arrivare quando un facoltoso scapolo, il sig. Bingley, giunge nella tenuta di Netherfield per soggiornare insieme ad alcuni eleganti e sofisticati amici, tra cui il misterioso signor Darcy. Tra Elizabeth(figlia secondogenita del signor Bennet) e Darcy sono subito scintille, ma poi … L’incipit: è verità universalmente riconosciuta che un ricco scapolo debba sentire il bisogno di ammogliarsi. Trovo che questo sia un magnifico inizio per avvicinarvi al romanzo classico e alle sue molteplici sfaccettature. Buona lettura e che il viaggio abbia inizio.

romanzo ha gettato le sue basi ed il romanzo classico rappresenta uno splendido esempio. Capace con lo stile figurato e poetico di istillare nella mente del lettore quel profumo di vissuto proprio dei grandi autori. Ho deciso di proporre il romanzo più famoso di Jane Austen, il cui incipit è passato alla storia e che, ad alcune di noi, basta solo sentirlo pronunciare per rammentare luoghi, personaggi e sentimenti che si perdono tra le pagine dei ricordi. E’ un romanzo classico che affronta i temi del matrimonio, del ruolo

Linda Bertasi

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Famiglia Non è mamma e papà, non è fratello e sorella, non è né zio, nonna o cugino. Famiglia è amore, è vivere in armonia con coloro che ami. Non è vero che non te la scegli: tu la ami e scegli chi amare. Famiglia è anche migliore amico. Famiglia è stare bene, è poter condividere, è potersi sentire sicuri. Un amore non comune, un amore coinvolgente, un amore innato. La famiglia è tutto questo.

Paola Concilio Paola Concilio nasce a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, il 10-10-1994. Da poco partecipa a concorsi letterari, vincendo già vari premi e pubblicazioni. Ha ricevuto i complimenti da parte di artisti come Mogol e Carotenuto. Oltre che alla poesia si dedica anche al giornalismo.

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l’angolo della poesia


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il volto giovane dell’editoria n o c u t r e p u t a o e t t a M i D e n Simo “Non voglio risultare simpatico, preferisco essere fastidioso”. “Lascio ogni sorta di pomposità a chi non ha altro da mostrare”. “Non sopporto la mitomania e i falsi moralismi”. “Dico quello che penso”. “È impossibile cambiare il mondo da un giorno all’altro, ma pensare di poterlo fare è già un bel gran passo in avanti”. Ama essere così, senza finzioni e senza preclusioni. È ipercritico, cordiale, graffiante sopratutto nei confronti di alcune dinamiche anti o come le definisce lui, contro-culturali che imperversano nella nostra contemporaneità. Il più giovane editore Italiano, definito spesso la faccia pulita e trasparente dell’editoria italiana, non ha peli sulla lingua e appare come uno spirito libero da cui attingere. È agguerritissimo e pronto ad affrontare ogni difficoltà, ed è questo che gli ha permesso di collezionare nell’arco di pochi anni un successo dopo l’altro e il suo più grande sogno, la Diamond Editrice. “La Diamond Editrice non è una casa editrice a pagamento e non vincola l’autore nemmeno all’acquisto di una copia della propria opera. I libri che stampiamo, con grandi sacrifici, perché non attingiamo ad alcun contributo pubblico

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e privato, sono per noi veri gioielli”. “Scrittore o editore? È la vita che fa la cernita, questo vale per tutti e in tutti gli ambiti professionali, e se vale per tutti, vale anche per me”. “Si fa più fatica ad emergere in ambienti familiari che estranei”. “Guardo avanti, mai indietro”. “Mi piace sperimentare la scrittura, fino a piegarla oltre i generi codificati”. Dal 2006 al 2008 ha esordito nella letteratura italiana progressivamente nella trilogia letteraria legata alla letteratura breve “Pensieri e Parole” edita da il Rovescio Editore. I tre volumi sfiorano in punta di penna le pieghe dell’animo umano, fondendo razionalità e liricità in un’appassionata concatenazione di suggestioni. Nel 2009 sempre con il Rovescio Editore per la collana “striature”, pubblica la sua quarta fatica “La Vedova d’amore”, una favola che sconvolge nell’originalità dell’intera stesura. La storia è ambientata tra le rovine di Ninfa, il famoso giardino monumentale, una delle mete turistiche dell’agro pontino. È il principio di una leggenda esistente ma priva di tracce alla quale l’autore regala nuova vita riscrivendone il principio, la fine e ciò che sta nel mezzo. Nel 2010 con la sua nascente Diamond Editrice pubblica "La Venere Rea", un noir in forma di romanzo epistolare, dove il connubio tra mito e realtà è risultato essere la chiave vincente. Alcuni dei suoi racconti sono inseriti all’interno delle anto-


logie pubblicate dalla Diamond nella collana Dittici di cui è il curatore. Quest’anno la Castelvecchi Editore lo ha voluto nella nuova antologia “Buon Natale e felice anno nuovo” in uscita i primi di dicembre 2012 insieme ad altri 30 famosissimi autori tra cui spiccano i nomi di Renzo Paris, Riccardo Reim, Pasquale Squitieri, Giorgio Gigliotti, Tiziana Rinaldi Castro etc. etc. Nel 2010 fonda la Diamond Editrice, un’idea che nasce dall’esigenza di contrastare lo sporco culturale dell’editoria a pagamento, con cui molti giovani talenti sono costretti a scontrarsi. La Diamond vuole proprio scoprire e proporre nuovi talenti letterari e non solo, cercando di dare visibilità a scrittori, di vario genere ed età, che difficilmente troverebbero udienza dai grandi colossi editoriali, più attenti a nomi altisonanti e soprattutto alle vendite. Una piccola ormai media realtà, altamente interessata alla qualità, non solo del prodotto scritto ma anche quello dell’immagine e del packaging. Infatti, quest’anno, la Diamond Editrice si è aggiudicata il primo premio Nazionale “Del Cortegiano” all’interno della manifestazione “Stradaria” a Bassiano. Il tributo del premio è un doveroso rimando storico ad Aldo Manuzio, padre della moderna editoria. Il premio è stato assegnato al miglior libro pubblicato negli ultimi tre anni. “D’amore e di libertà” di Antonio Veneziani, edito dalla Diamond

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Simone Di Matteo

“Non voglio risultare simpatico, preferisco essere fastidioso”. “Lascio ogni sorta di pomposità a chi non ha altro da mostrare”. “Non sopporto la mitomania e i falsi moralismi”. “Dico quello che penso”. “È impossibile cambiare il mondo da un giorno all’altro, ma pensare di poterlo fare è già un bel gran passo in avanti”.

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il volto giovane dell’editoria così, vero, in tutte le mie molteplici realtà. Bene o male, pregi e difetti fanno parte della natura umana e l’imperfezione è ciò che ci rende unici, un po’ come i miei diamanti… per la collana pillole ha riscontrato interesse per la riscoperta di uno degli ultimi poeti Italiani affiancata a una veste grafica innovativa e pluriasrtistica. Un premio che conferma dunque l’attività editoriale della Diamond all’insegna della riscoperta del vero sapore letterario. Ieri, oggi, domani… Mi è difficile guardare indietro, ho fatto tanti errori, certo è che l’esperienza mi ha reso più sicuro, in grado di ideare il mio progetto e di valorizzarlo. Vivo nel presente. Domani è un altro giorno ed io sono pronto a raccogliere nuove sfide. Abbiamo tante idee per la testa e stiamo cercando piano piano di metterle a fuoco, per avvicinare i ragazzi alla lettura e alla scrittura. Quello che voglio sottolineare, il consiglio che avrei dato ieri, che darei oggi e domani è che la letteratura non si improvvisa, un romanzo non si scrive per caso, un racconto non è frutto di una semplice storia qualsiasi che passa per la mente. Ipercritico, cordiale, graffiante… e pensare che c’è chi mi definisce pomposo bisbetico e tiranno… Ognuno di noi ha mille sfaccettature ma non indosso maschere. Sono

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Nuovi progetti? Per i lettori dell’editoria “di genere” anche per l’anno editoriale 2013, abbiamo stillato una interessante agenda editoriale. Verrà rinnovata la fortunata serie antologica dei Dittici. Dopo “Del Vizio e della Virtù”, “Il Rosso e il Nero”, i racconti selezionati dall’ultimo concorso nazionale vertono sul filo della classicità che lega Eros e Thanatos, dodici racconti uno diverso dall’altro sullo sfondo dell’inquietudine e della passione, le perle al centro di questo nuovo progetto sono state donate dal noto autore e regista teatrale Riccardo Reim e dalla sardonica e accattivante vamp di Uomini e Donne, Tina Cipollari. La veste grafica è arricchita dalle immagini dell’artista olandese Lucia Hesselink e dalle illustrazioni di Giampaolo Carosi. Oltre alla suddetta antologia verrà inaugurata con un filone di sei micro-pubblicazioni una nuova collana di narrativa breve “Dulcamara”. Per i primi mesi dell’anno nuovo verranno stampati i romanzi di Francesco Pomponio “Soave sia il vento” e “L’albero dei rosari” di Maurizio Valtieri. Nell’ambito del sociale, stiamo portando avanti un progetto poli – artistico. “Crimes” un portfolio-denuncia dei crimini dell’umanità, paragrafati e


Nel 2010 fonda la Diamond Editrice, un’idea che nasce dall’esigenza di contrastare lo sporco culturale dell’editoria a pagamento, con cui molti giovani talenti sono costretti a scontrarsi. La Diamond vuole proprio scoprire e proporre nuovi talenti letterari e non solo, cercando di dare visibilità a scrittori, di vario genere ed età, che difficilmente troverebbero udienza dai grandi colossi editoriali, più attenti a nomi altisonanti e soprattutto alle vendite.

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Simone Di Matteo

accompagnati da opere artistiche (Michelangelo, Vermeer, Caravaggio … ) rivisitate da Giacomo Oneto con soggetti che richiamano alla tragedia sempre attuale della modernità. L’iniziativa è sposata dalla Croce Rossa Italiana con la quale abbiamo stretto un protocollo d’intesa nel 2011. Poi c’è il premio Cesira la Ciociara, ci sono gli ebook, il concorso “nei libri con Medeo”… insomma, ne abbiamo di cose da fare e le porteremo a termine tutte con il massimo della professionalità. Perché un lettore dovrebbe leggere un tuo libro o un titolo diamond? Perché anche se non son libri di ricette, perlomeno son buoni da leggere! La lettura è cibo per l’anima, quindi ogni libro è quella pietanza che più ci allieta e soddisfa. Leggere un titolo Diamond vuol dire assaporare un gusto nuovo e sempre interessante. Inoltre, non essendo una copisteria, chi compra un titolo Diamond, dice no all’editoria a pagamento e dona parte dei proventi ricavati dalle vendite dei libri alle attività sociali, sanitarie ed emergenziali di Croce Rossa Italiana.

Servizio fotografico a cura di Antonello Ariele Martone

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il volto giovane dell’editoria La Vedova d’Amore

Titolo: La vedova d’amore Autore: Simone di Matteo Collana: c’era una volta Editore: Diamond editrice Anno di pubblicazione: 2012 Isbn cartaceo: 9788896650141 Pagine: 256 Prezzo: € 10,00

EDIZONE SPECIALE, TIRATURA LIMITATA IN COPERTINA e all’interno: illustrazioni di Daniele Pacchiarotti Elaborazione grafica delle immagini a cura di Antonello Ariele Martone

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Cosa succede quando la freccia di Cupido travolge due giovani in tempi in cui non è concesso al cuore giurare amore eterno all’essere di cui si sente prigioniero, perché i matrimoni sono questioni gestite dalle famiglie? Accade che in un tempo talmente lontano da non trovare collocazione storica, ne nasce una favola nera, e da questa una leggenda. “La vedova d’amore” prende spunto, infatti, dalla leggenda dei giardini di Ninfa che a tutt’oggi avvolge di mistero l’Agro Pontino. La leggenda narra di un re che nell’intento di bonificare l’Agro Pontino chiede aiuto a due altri re, Martino, di cui è segretamente innamorata la figlia, e Moro, persona senza scrupoli dedita all’arte magica. Al primo dei due che sarebbe riuscito nell’intento, il re avrebbe dato in sposa sua figlia Ninfa. Il destino vuole che proprio l’ultimo giorno, Moro, facendo ricorso a un sortilegio, riesce a realizzare un canale dove fa confluire l’acqua della palude. Colta da disperazione Ninfa si getta nel lago, e da allora si racconta che lo spirito della fanciulla si aggiri inquieto tra le rive del lago, portando “del cuore il lutto, della donna la passione e dell’uomo la follia”. Simone Di Matteo, scrittore di Latina, alla sua quarta opera dopo la trilogia “Pensieri e Parole” pubblicata sempre per Rovescio Editore, fa rivivere la leggenda della sua terra nativa a lui tramandata dai racconti della nonna, ritoccando la storia originaria e regalando un finale a sorpresa. Un romanzo breve scritto con linguaggio fluido, da leggere per chi ama l’amore romantico d’altri tempi. Marzia Pomponio http://www.minervariviste.com/le-letturedi-minerva/199-la-vedova-damore-


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Simone Di Matteo Estratto dal libro:

Calò il sipario e così anche la luce lasciò spazio all’imbrunire. Ella se ne andò, per distendersi solitaria sulle rive del lago a un passo dall’acqua fredda e salata. Se ne andò, trascinando dietro di sé quel mondo di false sembianze che aveva creato e ritrovato e che ogni giorno ritrovava nei suoi sogni. Chiuse gli occhi, e ostinata continuò ad aver fede solo in loro, i sogni che ora odiava e rimpiangeva. La realtà, la cruda e veritiera realtà, apparteneva alla vita, e lei, la vita, quella che si vive non appena il sole sorge alto nel cielo, non la conosceva e per un certo senso non la comprendeva e non l’aveva compresa mai. La vita Le era sfuggita di mano così come la realtà e illusa non distingueva più il sapore delle lacrime, le infinite lacrime che alimentano il lago. Inerme da secoli attende l’infrangersi dei suoi ultimi ricordi tra gli spasmi del dolore. Ancora vive il suo cuore. Nel rimorso batte. E riesce a percepirne il dolore, ancor ora, supplicando a Dio un’altra vita per quel cuore. Un’altra vita. Perché lei, a quel cuore, una vita non gliela aveva data. Ricordò, prima di svanire in quelle acque fredde e torbide, i pochi momenti trascorsi in compagnia nell’unico essere che avesse mai amato, quell’uomo che senza volerlo e senza alcuna pietà, Le aveva strappato l’anima dal petto e incurante l’aveva gettata nei labirinti oscuri della foresta nera. Strillò al ricordo, poi si contorse. Si contorse al ricordo e poi, con ultimo sforzo si eresse in piede e cadde. Cadde nel lago e lì si lasciò andare. E lì si spense. Si spensero i sogni e la vita vera. www.diamondeditrice.eu

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Consigliato da Riscoprire di Luigi Valli: uno degli esponenti intellettuali del Novecento Luigi Valli, noto filologo e autore di una delle più brillanti interpretazioni dell’opera dantesca, nelle pagine scritte da Maria Rosa Naselli, bibliotecaria ed ex studentessa del Liceo classico “L. Valli” di Barcellona Pozzo di Gotto, si rivela un personaggio storico capace di un’attività particolarmente multiforme. Il saggio “Luigi Valli. Il primo Novecento attraverso gli affetti, le azioni, gli scritti di un intellettuale” (Città del Sole, pp. 256, € 14,00), in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte dello studioso, oltre ad essere la descrizione appassionata di uno degli intellettuali più attivi intorno agli anni Trenta, è anche una finestra sullo spaccato sociale di uno dei periodi storici determinanti per il nostro paese. Valli è uno dei testimoni del cambiamento politico e sociale avvenuto fra Ottocento e Novecento e aderisce attivamente al fascismo, firmando il manifesto ideato dal ministro dell’Istruzione Giovanni Gentile. Le cause fasciste lo coinvolgono a tal punto che la sua partecipazione ai convegni diventa assidua, tanto da arrivare a integrarsi pienamente all’ideologia della classe dirigente allora al potere. La morte improvvisa, avvenuta a Terni il 22 febbraio del 1931, gli impedisce di vivere gli anni di cambiamento della politica italiana, in particolare

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La Bottega Editoriale Un’Agenzia letteraria che offre servizi per l’editoria, la comunicazione e il giornalismo. Supporta gli autori per approdare alla pubblicazione (attraverso la valutazione degli inediti, l’editing, la rappresentanza presso gli editori, ecc.) e alla sua successiva diffusione (attraverso il marketing editoriale: promozione stampa, organizzazioni di eventi letterari, ecc.). Collabora, inoltre, con le case editrici nell’affrontare i serrati ritmi del mercato editoriale. È anche editore di due riviste on-line: Bottega Scriptamanent e Direfarescrivere, mensili dedicati a recensioni librarie, articoli e approfondimenti culturali e di attualità. In Un libro da raccontare diamo spazio ai migliori libri scelti per Io come autore. Il direttore di “La Bottega Editoriale” è il giornalista e saggista Fulvio Mazza.


to n e c e v o N o im r p Il i. Luigi Vall i, n io z a le i, tt fe f a li g o attravers le a u tt e ll te in n u i d ti it r c s gli quelli in cui Mussolini si avvicina al regime hitleriano. Decisione questa a cui lui, a parere della Naselli, si sarebbe opposto con fermezza, proprio come fece uscendo dal movimento nazionalista, nel momento in cui non ne corrispose più gli ideali. La Naselli però vuole porre l’attenzione su quello spirito altruista di Valli che lo spinse a compiere grandi interventi sociali: le sue donazioni librarie, i suoi interventi per creare un centro di accoglienza e un ambulatorio per i bambini disagiati; l’idea di creare i “giardini di lettura” e la donazione di un terreno a Narni per la costruzione di una scuola. Il testo edito da Città del Sole comprende un’antologia degli scritti di Valli (alcuni proposti in ristampa anastatica) per consentire al lettore una comprensione universale della sua persona. Nonostante l’obiettivo d’imparzialità, è a tratti evidente l’affetto dell’autrice nei confronti della figura di Luigi Valli. Simpatia che deriva, oltre che dalla portata storica del personaggio, dal fatto di essere stata una studentessa dell’istituto superiore intitolato in suo onore.

Titolo: Luigi Valli. Il primo Novecento attraverso gli affetti, le azioni, gli scritti di un intellettuale Autore: Maria Rosa Naselli Editore: citta’ del sole edizioni Anno di pubblicazione: 2011 Isbn cartaceo: 9788873514800 Pagine: 256 Prezzo: € 14

Claudia Capogreco

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e r o t u A Recensione di Libera Paola Arena:

L’abbiamo già conosciuto tra le pagine del n.11 di Io Come Autore. Oggi Marco Fortuna torna a presentarci il suo ultimo lavoro raccontandoci il suo rapporto con la poesia.

Ogni poeta nasce con un grande vuoto dentro, una grande fame. Ogni poeta cresce guardando esplorando, divorando tutto fuori e dentro se stesso. Ogni poeta ha bisogno di riempire il proprio vuoto e di saziare la propria fame, creando. Creando parole, suoni, armonie, immagini, colori e soprattutto facendo vivere sentimenti profondi, emozioni dolci, strazianti, portando in vita universi sempre diversi, sempre nuovi, in un incessante divenire-esseredivenire. Marco Fortuna sembra avere proprio questi requisiti. Riporto solo alcune gocce dei tanti colori che è riuscito a portare in vita. “Non mi lascio mai stare -Il mio Amore per te è nelle viscere e il mio inchiostro non lo può saziare - Il dolore è il padre della nostra folgore - piango solo la mancanza di un caro sorriso - mentre le mie braccia piangono - brucia il mio intelletto - Zucchero filato per i tuoi dolci sorrisi... suona pianoforte dal dolce accordo e cullami fino allo svenimento io vedo con gli occhi dell’amore... ridi insieme a me in un’unica anima”. E’ sempre l’anima l’alfa e l’omega d’un poeta; e Marco di anima sembra averne a iosa. Complimenti e aiutaci a saziare la nostra anima con altre tue meravigliose creazioni.


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Marco Fortuna Non mi lascio mai stare Non mi lascio mai stare! Non so perdonare mai al tempo di passare come un ladro mascherato per le vie della mia terra. Non so mai da dove viene il meglio di chi sono. Da quale angolo della mia strada. Per farmi sentire un re; per farmi dimenticare per un attimo quel sottile suono che stona, tu lo sai, io non mi lascio mai stare! In questa alcolica cittĂ , voci che si parlano addosso senza sapere da dove, io e te corriamo nella mia mente. (tratta da Senza una traccia)

senza una traccia Autore: marco fortuna Editore: Ilmiolibro.it Anno: 2012 Pagine: 72 ISBN cartaceo: 9788891023858 Prezzo cartaceo: 10.00 â‚Ź Prezzo eBook: 8.00 â‚Ź

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e r o t u A Marco Fortuna Il sentimento poetico Il sentimento poetico ci porta dentro di noi, per scatenare una forza nel sentire che sola riesce a sintetizzare quello che di essenziale ci arriva dalla vita. Ricrea ogni volta in noi una passione che si rinnova, ci tiene in devozione. La mia poesia è un’espressione della rivoluzione e della bellezza che si espandono nel profondo del mio sentire. Le cose belle della vita mi penetrano nell’anima, ne sono custode visionario; Ho bisogno del loro conforto, è come se ne riconoscessi l’odore, sono immortali. Le cose belle come la pioggia, gli alberi, le colline, il mare, l’affetto di un cagnolino, “coltivano” la nostra anima. Attraverso loro ciò che riportiamo in superficie dal nostro cuore ha finalmente forma...non è più confusione banale, noia e ignoto informe. Le cose belle hanno la stessa lingua dell’anima, creano un pensiero che ci uncina e ci trascina. Ecco allora la poesia come evento e non commento di eventi, nel momento in cui si genera accresce la nostra realtà. Ma la poesia non ci svela tutto, attraverso di essa

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possiamo intuire un qualcosa che può essere tradotto solo a metà, c’è nella poesia un segreto profondo che mai si svelerà, che attira e stordisce i nostri sensi, che ci chiama ad essere migliori. La ricerca… Nelle poesie troviamo delle indicazioni, delle parole, delle idee che ci dicono cosa il poeta cerca di “guardare” per “vedere”. Il poeta è un cercatore instancabile! Cerca dentro e fuori di sé. Tutto si crea, anche ciò che non sembra mai esistito, nello sguardo del poeta. Ogni parola poetica custodisce una segreta rivoluzione, esiste una bellezza che si espande e si rivela. Una bellezza reale che possiamo “vedere” solo in sogno, perché non si può scrivere semplicemente poesia, anche se la si cerca nel profondo del nostro cuore, non basta! Bisogna sognare la realtà! Una realtà che va anche oltre la nostra storia. La mia storia può darmi torto o ragione, ma la mia poesia può darmi di più, può farmi sentire veramente vivo. Ecco allora cosa cerco


come poeta, cerco la vera bellezza e ciò che trovo lo tengo in me, divento “contenitore” di un qualcosa di incontenibile, la vera bellezza ci fa espandere a dismisura le emozioni, inizia una rivoluzione. Ecco allora che questa bellezza ci cambia, ci fa innamorare. … ed ecco l’amore Noi siamo un divenire, non “siamo” e basta! Nel momento in cui crediamo di “essere così” e basta, allora siamo poca cosa. Se ci sentiamo “pieni” di noi stessi e se crediamo di essere un qualcosa di già compiuto, allora rischiamo davvero di risultare il contrario, cioè di non essere mai stati. Solamente “scardinando” se stessi si arriva all’amore! Scardinare se stessi non significa diventare diversi da quello che si è, non è sterile annientamento. Significa “ritornare” se stessi, avere più coscienza che stiamo “compiendo” noi stessi amando gli altri. Se, al contrario, ci pesa stravolgere tutto ciò che abbiamo rispetto a ciò che potremmo avere, allora dobbiamo riflettere se veramente stiamo cercando qualcosa.


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Non solo vecchie pietre

LA “FIRMA” DI NARMER, IL FONDATORE DELLO STATO FARAONICO Il frammento di vaso di terracotta riprodotto in questa pagina (Fig. 1) è stato trovato nel 1994 nel sito Halif Terrace 101 (o Silo Site, o Nahal Tillah), nel sud di Israele, durante gli scavi compiuti nell’ambito del Lahav Research Project, sponsorizzato da un’università statunitense (Mississipi State University-Cobb Institute of Archaeology). Come si può vedere, vi è inciso un rettangolo disposto sul piano nel senso dell’altezza, suddiviso in due sezioni sovrapposte, di ampiezza differenziata; la sezione superiore ha il lato superiore concavo e racchiude due linee sovrapposte, di cui una è orizzontale, mentre l’altra è leggermente inclinata; la sezione inferiore è suddivisa da due linee verticali in tre stretti scomparti. Questo è un geroglifico egizio molto antico. Il suo significato non è correlato all’economia né all’amministrazione, ma all’autorità reale. L’iscrizione dice che il proprietario del Fig.1 vaso (e del suo contenuto) è un re. Il nome proprio è dato dalle dalle incisioFrammento di vasellame di terracotta di ni lineari racchiuse. Il titolo reale è dato produzione egizia con iscrizione incisa (circa 10,5x10,5 cm, 10 mm di spessore). dalle linee verticali e parallele che scandiscono la sezione inferiore e alludono alla decorazione “a sporgenze e rientranze”, altrimenti detta “a facciata di Palazzo”, tipica dell’architettura regale egizia. Questo tipo di ornato si rinviene, per esempio, nella tomba della regina Neith-hotep a Naqada, della stessa epoca del frammento di terracotta considerato sopra. Naqada è una località situata nell’Alto Egitto, nell’ansa di Qena, all’altezza della foce dell’Uadi Hammamat. L’Uadi Hammamat è la principale via di comunicazione fra la Valle del Nilo e la costa egiziana del Mar Rosso. I geroglifici aventi il significato di cui sopra sono chiamati serekh e sono di vari tipi. Il serekh della Fig. 1 appartiene al tipo “personalizzato” perché contiene un nome di persona. Questo particolare lo contrappone al tipo “anonimo”, che ripete lo stesso schema, con la sola differenza che la sezione superiore del rettangolo è vuota. Probabilmente l’oggetto contrassegnato dal serekh è una giara, perché i serekh finora documentati compaiono quasi sempre su questo tipo di vaso, usato normalmente per la conservazione e il trasporto di alimenti. Per incidervi sopra il serekh dev’essere stato usato uno stilo appuntito,

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Natale Barca

Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it). blog: http://natalebarca.blogspot.it

probabilmente d’osso o d’avorio. L’operazione fu compiuta prima della cottura del manufatto, quando l’argilla era ancora molle. I serekh personalizzati si connotarono come nomi reali fino a quando, sotto i regni della III dinastia, non furono sostituiti dai nomi iscritti in un cartiglio. Fra gli esemplari finora documentati, i più antichi sono quelli che sono stati trovati nel Basso Egitto (regione del Delta e pseudo-oasi del Fayyum) e sono stati datati al periodo compreso fra il 3700 e il 3600 a.C. Fra i serekh personalizzati che sono stati trovati nella Valle del Nilo, i più antichi sono quelli che provengono dalla Tomba U-s e dalla Tomba U-t del Cimitero U a Umm el-Qa’ab (Fig. 2), fermo restando che in un’altra tomba di questo cimitero, la Tomba U-j, di pochi decenni più antica, è stata trovata l’iscrizione di un nome: Scorpione. Umm el-Qa’ab è una località situata nella regione di Abydos, circa 500 km a sud del Cairo, un po’ più a nord dell’ansa di Qena. I serekh di cui parliamo identificano due sovrani diversi e sono disponibili

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Non solo vecchie pietre di Natale Barca

ognuno in una coppia di esemplari. Entrambi consistono in un rettangolo suddiviso in due sezioni di ampiezza differenziata e sottolineato due volte. La sezione inferiore è assai più ampia della sezione superiore ed è occupata dalla rappresentazione stilizzata di una facciata di Palazzo; la sezione superiore è vuota. Il lato superiore del serekh del titolare della Tomba U-s è piano, cioè orizzontale. Quello del serekh del titolare della Tomba U-t è concavo. E’ agevole riferire questi serekh al tipo anonimo. Fra i serekh personalizzati, alcuni comprendono anche la rappresentazione stilizzata del bik, “falco”, che, secondo i casi, sovrasta il serekh stesso o occupa la sezione superiore (Fig. 3). La presenza del bik significa che il sovrano nominato ha posto se stesso e la propria famiglia sotto la protezione del dio-falco Horus, re del cielo; oppure è un suo discendente. I serekh con il falco si addicono ai personaggi che, sia nel Papiro Reale di Torino, sia in altre fonti egizie, sono chiamati shemsu Hor, “Seguaci (cioè, devoti, adoratori) di Horus”. Fra i Seguaci di Horus, alcuni sarebbero vissuti nel Periodo Predinastico, ossia prima dell’Unione delle Due Terre, che sarebbe avvenuta intorno al 3050 a.C. Fra i sovrani predinastici egizi, alcuni regnarono solo nella Valle del Nilo o solo nella regione del Delta, altri (uno o più) sull’intera parte egiziana della regione alluvionale del Nilo. Il bik compare nei serekh a partire da Scorpione II. Alcuni sostengono che questo re non è mai esistito. Ad avviso dello scrivente, potrebbe essere vissuto prima dell’Unione delle Due Terre ed essere stato un dinasta di Thieni, anche se i reperti a lui attribuiti (due teste di mazza in calcare di forma globulare, con decorazione a rilievo) sono stati trovati a Nekhen/Hierakompolis. Thieni è un giacimento scomparso di ignota localizzazione, probabilmente da riFig.2 cercare nella regione di Abydos, un poco più a nord dell’ansa di Qena. Il I serekh trovati nella Tomba U-s e nella Tomba U-t complesso archeologico di Nekhen/ a Umm el-Qa’ab, Abydos, Egitto. Fonte: Dreyer, Hierakompolis si trova invece più a 1999, MDAIK 55. sud, circa 100 km prima di Assuan. Scorpione II può avere esteso la propria sovranità ben oltre i confini del territorio controllato dalla Casa Reale di Thieni prima della sua ascesa al trono. Alcuni indizi lasciano infatti supporre che egli si sia appropriato di tutto il tratto della Valle del Nilo che rimane compreso fra l’apice del Delta e Kom Ombo, una località situata più a sud di Nekhen/Hierakompolis, se non anche della Bassa Nubia, e poi quantomeno di una parte della regione del Delta. Se così fosse, sarebbe stato Scorpione II a unificare politicamente per la prima volta, l’Alto Egitto e il Basso Egitto; avrebbe così fondato il Regno delle Due Terre, che in seguito si sarebbe disfatto.

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Fig.3

Pertanto la residenza di Scorpione II sarebbe stata situata a Thieni. Nekhen, dopo essere stata sommessa da Scorpione II, avrebbe continuato ad essere importante come centro del culto di Horus, dove i re di Thieni si recavano per la cerimonia di incoronazione Serekh di Semerkhet, pe(questo spiegherebbe il perché le teste di mazza di nultimo sovrano della I Scorpione II sono state trovate in un deposito votivo Dinastia, circa 2900 a.C. Petrie Museum del Tempio di Horus a Kom el-Ahmar, nel complesso Londra, (UC 16083). archeologico di Nekhen/Hierakompolis). La tomba di Scorpione II dovrebbe trovarsi nel Cimitero U a Umm e-Qa’ab. I serekh di epoca posteriore al regno di Scorpione II: o 1) comprendono il bikh; o 2) non comprendono alcuna rappresentazione stilizzata di animale, o 3) comprendono il profilo di un animale diverso dal falco. Salvo quanto diremo in seguito, questo dovrebbe significare che i nominati nei serekh privi del bik non si sono posti sotto la protezione di alcuna divinità, oppure hanno scelto un nume tutelare che non è Horus. Una testa di toro compare infatti sopra una facciata di Palazzo in un’impronta di sigillo trovata nella Tomba 414 del cimitero predinastico di Tarkhan (Fig. 4). Secondo alcuni, questo nome reale sarebbe Coccodrillo, per i seguenti motivi: raffigura il tempio del dio-coccodrillo Sobeck a Medinet el-Fayum; racchiude la raffigurazione di un coccodrillo, in parte cancellata; è circondato da rappresentazioni stilizzate di coccodrilli e da spirali che simboleggiano l’acqua (il Fayyum, un tempo Fig.4 come oggi, era una zona ricca di acque). I regni predinastici egizi sono noti tra gli studiosi come protoregni e sono intesi come organizzazioni politiche centralizzate, più complesse ed evolute dei chiefdom, e decisamente più avanzate delle società di rango e delle tribù. I protoregni, a giudicare dalla distribuzione spaziale e cronologica dei serekh finora documentati, che ne attestano L’impronta di sigillo trovata nella Toml’esistenza storica attraverso i re nominati, ba 414 a Tarkhan, Egitto. comparvero in principio nel nord nel Basso Egitto, in seguito anche nell’Alto Egitto. Conviene ora ritornare al serekh trovato nel sito di Halif Terrace 101, per stabilire a quale sovrano questo si riferisca e quando quest’ultimo sia vissuto. Non esiste al riguardo alcun mistero. Gli scopritori hanno accertato che si tratta di un serekh di Narmer. Il nome di questo sovrano n’r (-mr) è dato dalle due linee orizzontali sovrapposte, che sono un’estrema stilizzazione del pescegatto del Nilo. Narmer era figlio di re Ka, sposò una principessa di Naqada, Neith-hotep, ed ebbe un figlio, Aha, che gli succedette sul trono. E’ sepolto nella Tomba B1/

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Non solo vecchie pietre di Natale Barca

B2 a Umm el Qa’ab, nei pressi della quale è stata trovata un’altra iscrizione del suo nome. Lui e i suoi discendenti diretti furono i re della I Dinastia. è comunemente ritenuto che Narmer sia lo stesso sovrano citato come Menes nella compilazione di Manetone. Menes è il primo sovrano che, secondo Manetone, avrebbe regnato sull’Egitto unificato. Manetone è l’autore di una storia dell’Egitto, scritta in Greco e narrata attraverso la citazione di una lunga sequenza di regni, compresi i regni mitologici e predinastici (da Menes in poi i sovrani citati vengono raggruppati in 30 dinastie). Originario di Sebennytos, una località situata nel Basso Egitto, vicino alla moderna Damietta, fu un sacerdote, probabilmente nel tempio di On/Heliopolis, uno dei principali centri religiosi dell’antico Egitto, fulcro dell’omonima, antica città, situata un poco più a nord dell’apice del Delta, nei pressi della moderna Il Cairo. Visse sotto il regno di Tolemeo I Sotere oppure sotto quello di Tolemeo II Filadelfo, pertanto intorno al 285 a.C. Si suole fare coincidere il passaggio fra il Periodo Predinastico e il Periodo Protodinastico (dinastie I e II) con l’Unione delle Due Terre. Quel processo politico iniziò prima di Narmer, ma sarebbe stato portato a compimento da questo sovrano (quella di Narmer può essere stata la seconda unificazione politica dell’Egitto). Narmer sarebbe stato perciò l’ultimo sovrano del Periodo Predinastico e il primo sovrano del Periodo Dinastico, nonché il fondatore del Regno delle Due Terre (lo Stato Arcaico egizio, nucleo originario dello Stato Faraonico), e infine il capostipite della I Dinastia. Il serekh di Narmer è documentato in numerosi esemplari, alcuni dei quali sono stati trovati in Palestina, così come i serekh di altri sovrani predinastici egizi: quello di Ka e quello di Aha. Questi ritrovamenti documentano i rapporti intercorsi fra l’Alto Egitto e la Palestina meridionale prima dell’Unione delle Due Terre e poco dopo. A quei tempi esisteva già una lunga tradizione di contatti e scambi fra l’Egitto e la Palestina, stabilitasi in epoca antecedente a Scorpione I, chiamato così per distinguerlo da Scorpione II, probabile suo discendente.

Fig.5

Lo dimostra il fatto che, nella tomba di questo sovrano, situata nel Cimitero U a Umm el-Qa’ab (Tomba U-j), sono state trovate numerose giare vinarie di foggia e fabbricazione palestinese. La Tomba U-j è stata datata intorno al 3250 a.C. L’iscrizione del nome del suo titolare, graffita o dipinta su alcune

Giara con serekh di Narmer dalla Tomba 414 di Tarkhan. Londra, Petrie Museum (UC 16083).

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giare, consiste unicamente nel disegno stilizzato di uno scorpione. In alcuni dei serekh di Narmer trovati in Palestina compare la silhouette di un falco (Fig. 5). Questo particolare Fig.6 da un lato attesta che Narmer era un Seguace di Horus, Giara con serekh dalla Tomba 1702 di Tarkhan. Londra, Petrie Museum dall’altro dimostra che la (UC 16084). presenza del bik non era un elemento essenziale del serekh. In alcuni casi, dunque, la condizione di Seguace di Horus non emergeva dai serekh, anche se la persona nominata era un Seguace di Horus. Questo complica il lavoro degli Egittologi. Una parte dei serekh finora documentati individua dunque dei sovrani i cui regni precedettero quelli delle 30 dinastie di Manetone. Questi re sono noti fra gli studiosi come Dinastia 00 e Dinastia 0. Con l’avvertenza che l’espressione “Dinastia 00” non è mai entrata stabilmente nel lessico egittologico. Una parte della comunità scientifica non l’ha accettata, non tanto (o non solo) perché impropria, quanto perché usata in modo non univoco. A renderla impropria è il fatto che i sovrani ad essa attribuiti - che regnarono ognuno in una frazione della regione alluvionale del Nilo - non appartenevano alla stessa linea di discendenza; invece, come è noto, una dinastia è tale se sia formata da re che appartengono alla stessa famiglia, intesa come linea di discendenza, e alla stessa entità politica. L’archeologo tedesco Gunther Dreyer ha identificato una serie numerosa di sovrani predinastici, in aggiunta ai pochi già noti, durante i propri scavi a Umm el-Qa’ab, e li ha attribuiti in parte alla Dinastia 0, in parte alla Dinastia 00. Ulteriori serekh sono stati trovati altrove, per esempio a Tarkhan, una località situata circa 50 km a sud del Cairo, e a Tura, a metà strada fra Il Cairo e Helwan, all’apice della regione del Delta. Nel cimitero di Tarkhan sono stati trovati diversi serekh. Quello al quale ci riferiamo è comparso nella Tomba 1702, sepoltura disturbata di una donna vissuta intorno al 3000 a.C., che giaceva in una cassa di legno, con oggetti di corredo accanto, posti dentro e fuori la cassa - vasellame di terracotta, fra cui una giara con serekh, due vasi di pietra e un amuleto a forma di testa di toro (Fig. 5). E’ stato attribuito a un re di nome Hat (-Hor), o Haty (-Hor). Uno dei serekh trovati a Tura è quello che proviene dalla Tomba 19g1. Assomiglia molto al serekh trovato nel sito di Halif Terrace 101. Secondo alcuni potrebbe essere l’iscrizione del nome di re Ny (-Hor). Secondo altri, sarebbe una variante del serekh di Narmer.

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e iv t a n r e lt a i n io Recens Alla scoperta del format delle video-recensioni con Luigi Mascheroni Tempo fa mi sono imbattuto in alcune video-recensioni molto particolari di un professore americano, Ron Charles, già critico letterario del Washington Post, rimasto senza lavoro dopo che il supplemento “Book World” che dirigeva era stato chiuso per mancanza di interesse del pubblico. Ron Charles, costretto a fare qualcosa di diverso, si è inventato dei brevi video nei quali racconta un libro in pochi minuti: in modo fulminante, sarcastico, antiaccademico, surreale. Grazie a Internet, ha avuto negli Stati Uniti un successo incre-

Luigi Mascheroni lavora al Giornale dal 2001, dopo aver scritto per le pagine culturali del Sole24Ore e del Foglio. Si occupa di cultura, costume e spettacoli. Ha una cattedra di Teoria e tecniche dell’informazione culturale all’Università Cattolica di Milano e ha pubblicato tre libri, fra i quali, nel 2010, il pamphlet “Manuale della cultura italiana” (Excelsior 1881), un dizionario satirico sui salotti intellettuali. A dicembre uscirà un nuovo libro per l’editore Biblohaus sulle follie bibliofile. Sta lavorando a un saggio sui plagi letterari

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dibile. E ha persino riottenuto il posto di critico sul Washington Post. Così, senza pretendere di avere l’appeal - e la creatività - del professor Ron Charles, ma condividendo il ‘mestiere’ di leggere, ho deciso di fare qualcosa di simile, e mi sono inventato un format: brevi video-recensioni (tre minuti circa) per raccontare i libri più curiosi in uscita (quelli che mi sembrano più interessanti), ambientandole in luoghi legati al contenuto del libro. Lavorando al Giornale, ho aperto un videoblog sul sito ilGiornale.it (http:// blog.ilgiornale.it/mascheroni/) e ho cominciato, da febbraio, a postare un video ogni settimana (facendo una vacanza ad agosto). A oggi ho postato una trentina di video, su altrettanti libri (romanzi, raccolte di raccolti, saggi, addirittura un libro di poesia…). Ho girato in musei d’arte contemporanea, musei archeologici, bar celebri (il ‘Jamaica’…), il caveau di un banca, ristoranti, cimiteri,

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Luigi Mascheroni

chiese, sexy shop, famosi atelier, enoteche, mercatini, biblioteche, librerie, bookstore, grandi magazzini, università, stazioni dei treni,… tutte location milanesi (con l’eccezione del Salone del Libro di Torino) . Per quanto mi riguarda, lavoro al Giornale dal 2001 (prima ho scritto per le pagine culturali del Sole24Ore e per il Foglio), e oggi sono caporedattore della redazione Cultura. Ho una cattedra di Teoria e tecniche dell’informazione culturale all’Università Cattolica di Milano e ho pubblicato tre libri, fra i quali, nel 2010, il pamphlet “Manuale della cultura italiana” (Excelsior 1881), un dizionario satirico sui salotti intellettuali. A novembre uscirà un nuovo libro per l’editore Biblohaus sulle follie bibliofile. E sto lavorando a un saggio sui plagi letterari… Link: http://blog.ilgiornale.it/mascheroni/

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I nostri eventi per Ascolta!

BOLOGNA JAZZ FESTIVAL Bologna

Dal 15 al 25 novembre 2012 La settima edizione del Bologna Jazz Festival propone come di consueto un programma di alta qualità nei teatri e club della città. Il primo festival jazz organizzato a Bologna risale al 1958, ma le condizioni che hanno concorso a creare l’evento hanno radici più antiche. Nascono a partire dal 1938 dalla passione per la musica jazz e dagli incontri tra gruppi di giovanissimi alla costante ricerca di novità discografiche internazionali. Se il 1958 segna la data del primo festival, l’anno seguente è ricordato come il vero debutto. Con Chet Baker come ospite d’onore, il festival riscosse un enorme successo diventando una delle manifestazioni jazzistiche più importanti a livello nazionale, perpetuando il successo anche nei sedici anni successivi. Dopodiché si assiste a qualche battuta d’arresto, ma il fuoco che anima gli appassionati del genere continua a bruciare e ad alimentarsi per sfociare nel nuovo festival che conosciamo oggi e porta il nome di Bologna Jazz Festival. I concerti principali si terranno nei teatri di Bologna e Ferrara con artisti come Brad Mehldau, Larry Grenadier, Jeff Ballard, Chick Corea, Christian McBride, Brian Blade, Jim Hall Trio, John McLaughlin & The 4th Dimension. Ma i concerti nei teatri non esauriscono il programma che conta su numerosi eventi off nei club di Bologna con tante band internazionali di rilievo e dove trovano un loro spazio anche giovani e promettenti talenti italiani e stranieri. Per Informazioni: www.festivaljazzbologna.it

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IL MONDO CREATIVO Salone dell’hobbistica creativa, belle arti e fai da te Fiera di Bologna

Dal 16 al 18 novembre 2012 Tre giorni con la creatività nel quartiere fieristico di Bologna, in cui ‘Il mondo creativo, il salone dell’hobbistica creativa, delle belle arti e del Fai da te” si svolgerà in contemporanea con Model Game, dedicato al modellismo statico e dinamico, e a The Cake show, che invece presenta gli artisti della pasticceria. Nell’arco dei tre giorni saranno presentate tutte le innovazioni e il know-how dei settori più disparati: dai bijoux alla cartapesta, dalla ceramica allo scrapbooking, Il pubblico potrà trovare ed acquistare in fiera un’infinita varietà di prodotti, attrezzi, supporti, scoprire le ultime novità, carpire i trucchi, le astuzie e le diverse applicazioni dei materiali. Tanti eventi nell’evento all’insegna dell’orientamento ma soprattutto della creatività e del divertimento. Sarà presente un’area-laboratorio dedicata alla decorazione della casa e al decoro del complemento d’arredo dove saranno allestite originali ambientazioni per mostrare come rinnovare e personalizzare l’ambiente domestico. Per informazioni: www.ilmondocreativo.it

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I nostri eventi per Gusta! XIII FESTA DEL VINO E DELL’OLIO NOVELLO Vignanello (VT)

Dal 16 al 18 novembre 2012 Tradizionale appuntamento organizzato dalla Pro Loco di Vignanello in collaborazione col Comune, è un’occasione per festeggiare la nuova stagione del Vino e dell’Olio, che in questo periodo dell’anno esprimono con particolare intensità la loro gioventù e freschezza. I sapori e i profumi dominanti nelle vie medioevali di Vignanello saranno infatti quelli dell’uva appena trasformata nel “nettare di Bacco” e delle olive nel pieno della molitura. Profumi che si aggiungeranno ai tepori delle caldarroste appena sfornate dalle grandi teglie collocate nelle vie del borgo antico. Durante tutta la manifestazione esperte guide vi condurranno, attraverso i “percorsi del gusto del vino e dell’olio”, nell’affascinante mondo della produzione e trasformazione dei due prodotti più importanti nell’enogastronomia italiana. Una festa all’insegna dei sapori, con numerosi stand dei prodotti tipici locali, ma anche della cultura, con percorsi dedicati agli antichi mestieri e visite guidate al Castello Ruspoli, ai ‘Connutti’ della Vignanello sotterranea, alla Barocca Chiesa Colleggiata e agli altri luoghi più significativi di Vignanello.

Per informazioni: www.prolocovignanello.org

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i vostri 5 sensi 59 ! o e n a r r e t i d e Annusa il m

CITTĂ€ DEL LIBRO XVIII Rassegna nazionale degli autori e degli editori del Mediterraneo Campi Salentina (LE)

Dal 21 al 25 novembre 2012 La Città del libro è una rassegna letteraria nazionale dedicata alla produzione letteraria ed editoriale del Mediterraneo. Nella manifestazione si alternano presentazioni di libri e tavole rotonde di argomento letterario, storico, filosofico e scientifico, ai quali si affiancano eventi collaterali come letture poetiche, mostre e installazioni artistiche, proiezioni di documentari, spettacoli teatrali e musicali e laboratori per ragazzi. Dal 2005 il fulcro della rassegna è nel centro fieristico di Campi Salentina, ma gli eventi collaterali coinvolgono anche numerosi edifici nel centro storico della cittadina, richiamando annualmente circa 100 000 visitatori. Per informazioni: www.cittadellibro.net

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I nostri eventi per Guarda! TFF – Torino Film Festival Torino

Dal 23 novembre al 1 dicembre 2012 La 30° edizione del Torino Film Festival, promosso dall’Associazione Cinema Giovani e organizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, si propone ormai da anni come luogo di incontro e confronto per il nuovo cinema internazionale nelle sue diverse prospettive e tendenze artistiche, con particolare attenzione alle cinematografie emergenti, ai giovani cineasti e agli indipendenti. Nelle sezioni competitive promuove la conoscenza e la diffusione di film di nuovi autori caratterizzati dall’originalità stilistica e formale. Il Festival si articola in diverse sezioni, tra le quali: “Torino 30”, concorso Internazionale aperto a Lungometraggi e Documentari, “Festa mobile”, sezione non competitiva nella quale viene presentata la produzione più interessante dell’anno in corso, “Onde”, uno spazio non competitivo dedicato alle opere più nuove e sperimentali del cinema mondiale, senza preclusione di durata, formato e supporto, “Sezione documentari”, dedicata al cinema documentario che comprende due concorsi (internazionale e italiano), “Italiana corti”, per i cortometraggi italiani, “Spazio Torino”, concorso regionale, oltre a Programmi Speciali, Omaggi e Retrospettive.

Per informazioni: www.torinofilmfest.org

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A tu per tu con Simone Di Matteo: il volto giovane dell’editoria Io come Autore

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Io Come Autore È una rivista di Ebookservice Srl Redazione-Amministrazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Approfondimenti: Daniela Villa Grafica: Daniele Vimbo Art Director: L@simo Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 redazione@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it Si ringrazia per la collaborazione: Natale Barca Linda Betrasi Claudia Capogreco Paola Concilio Simone Di Matteo Marco Fortuna Giorgio Ginelli Ivan Graticoli Luigi Mascheroni Giovanna Vannini

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tenuto degli articoli che resta a carico degli autori, i quali lo inviano a titolo gratuito senza ricevere alcuna ricompensa in merito. In caso di pubblicazioni parziali del testo, resta l’impegno della Redazione di non modificare i dati o distorcerne il significato. Ebookservice Srl sarà libera di non pubblicare testi in contrasto con le leggi italiane vigenti.

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