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Foto di Alessandro Pozzi
La Memoria del Mondo: quando l’editoria fa rete ● Dario Lessa e il “vizio” di scrivere ● Brezze Moderne:
la bellezza raccontata in poesia da Pietro De Bonis ● Fondazione Per Leggere presenta la Borsa Titoli
Anno 2 N. 60 / novembre 2012 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.
Dario Lessa |
sommario
Confessoni
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autori
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Pietro De Bonis |
Brezze moderne
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speciale Intervistando |
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Luca Malini - Autore Tutti per leggere |
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Iniziativa di Fondazione per Leggere
rubriche L’angolo della poesia |
Fadi Nasr
Io come spettatore |
di Ilde Piacentini
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Pennellate di parole |
Giovanna Vannini
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Informazione Letteraria |
Federica Ferretti
Non solo pietre |
di Natale Barca Eventi |
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a cura della redazione
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editoriale Cari lettori, per il numero 60 di Io Come Autore abbiamo scelto di presentarvi due nuovi autori, dallo stile e dalla forma molto differenti ma entrambi dalla penna interessante: facciamo una nuova conoscenza con Dario Lessa e le Confessioni di Leonardo, protagonista inquieto in cerca di redenzione, e ospitiamo con piacere il ritorno di Pietro De Bonis con le sue Brezze Moderne, brevi versi liberi in cui l’Eros assume di volta in volta diverse forme. Siamo poi andati ad incontrare Luca Malini, libraio ed editore de La Memoria del Mondo, un bellissimo esempio di editoria indipendente di qualità al quale abbiamo chiesto di introdurci in quel microcosmo così affascinante e difficile che è la piccola editoria. Alla nutrita schiera di rubriche che si alternano sulle nostre pagine da questo numero in poi si affiancherà anche Io Come Spettatore, che debutta con una recensione teatrale ma che si aprirà all’intera gamma di esperienze, visive e non solo, dal punto di vista del fruitore. Non mancheranno ovviamente le Pennellate di Parole di Giovanna Vannini, di cui questa volta ospitiamo con grande piacere il racconto breve Madame Charles Max, le erudite Non solo vecchie pietre di Natale Barca, le riflessioni tra testo e teatro di Filippo Massaro e i suggerimenti della redazione per i vostri 5 sensi. Ospite speciale è inoltre l’iniziativa Borsa Titoli di Fondazione Per Leggere – Biblioteche Sud Ovest Milano, che propone un metodo di sostegno alternativo ed efficace per ottimizzare gli aiuti alle biblioteche. E come sempre, buona lettura! Daniela Villa
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l’angolo della poesia L’elegia di un corvo lassù so’ rimasto solo, lassù sopra posti che amo di più al guinzaglio il mio balletto le nubi hanno tenuto stretto in preda all’aria ed il suo tremacchio gli anni ho dato ed ogni mio gracchio con l’anima io a volte guerreggio ed altre sopra le penne carreggio ‘sto nero di dosso io mai levo da laggiù l’iride non sollevo ché laggiù, in quei posti sotterra l’amore vero mio che non aberra nel sonno eterno riposa e l’estate l’inverno sposa perdo io il conto delle mie alate e mai quello delle mie giornate finché quel silenzio sotto posto un giorno non m’avrà risposto dei miei cerchi io non mi stufo peranco in attesa dell’alone di un cuore bianco che mi riluca il cammino e brilli che tutta la mia pazienza pupilli lassù fin d’adesso io rimango solo sopra quei posti che amo, io volo.
dal libro “mi accuso” edito dal Gruppo Albatros Il Filo. www.fadinasr.com
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Fadi Nasr Fadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesuviani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni. Per conoscerlo meglio www.fadinasr.com
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Autore
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Dario Lessa
: e r e iv r c a s t i n d e ” s e r p i c Il “vizio e nta e s e r p i s a s s e a t is r a b Dario L n u i d ia tor s , i” n io s s e f n o “C o s r o s n u in è stato facile trovare un Edie r e da legg tore, ti sei affidato a un agenCosa ti ha portato a scrivere? Diciamo che è un “vizio” che ho dalla nascita. Ho sempre scritto. Mi è sempre piaciuto scrivere. Adoro giocare con le parole, infilarmi nei meandri più insidiosi della grammatica per estrapolare frasi ad effetto anche tramite l’ausilio di accostamenti audaci. In principio fu la lettura. Da adolescente ho divorato una quantità quasi indigesta di libri. Una passione per la letteratura che mi ha salvato da tante altre cose. Quando hai deciso di scrivere il primo libro? Il primo libro si è scritto praticamente da solo. Avevo più o meno 17 anni. Poi ne ho scritti altri, romanzi, racconti, poesie… “Confessioni” è arrivato nel 2009, un anno di lavoro. L’ho scritto esclusivamente di notte, in una fascia oraria che va dalle 2 alle 6 del mattino. è stato un romanzo molto sofferto. Quando l’ho terminato l’ho lasciato in un file del computer per un po’, non ne volevo più sapere. L’ho “abbandonato”. Fatto decantare l’ho riguardato e mi sono accorto che non era male, così ho cominciato a proporlo agli editori…
te letterario? Descrivi il tuo percorso per arrivare alla pubblicazione. Come ogni scrittore che “si rispetti” ho un cartone colmo di lettere di rifiuto da parte delle Case Editrici. Per la maggior parte sono lettere standard. Comunque. Una volta assemblato “Confessioni” l’ho inviato a diversi Editori (e qui internet offre dei vantaggi incredibili in quanto ricerche e contatti). I primi che si sono fatti avanti sono stati quelli a pagamento. Offerte, queste, che non ho preso nemmeno in considerazione. Poi la Leucotea Edizioni ha dimostrato interesse, mi ha chiesto un po’ di tempo per approfondire le potenzialità dell’opera, poi ha deciso di pubblicarmela. Contratto, firma e via! Il libro è uscito a maggio del 2012, è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino. Da qui una serie di presentazioni in locali, radio, librerie e fiere. Scrivere un libro non è certo roba semplice, farselo pubblicare è difficilissimo, promuoverlo è estenuante: un iter poco incoraggiante. Ma è la passione la carta vincente. Quando c’è la passione, c’è tutto.
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Autore Come nascono i tuoi libri? Le mie storie nascono dentro, si annidano in qualche angolo recondito della mia mente, poi crescono, crescono, diventano ingombranti… A quel punto devo buttarle fuori. Inizia un periodo di frenetica scrittura. è come un vulcano in piena eruzione… Come ti descriveresti? A dire il vero io odio parlare di me. Nonostante gli anni che avanzano sono sempre quel ventenne sognatore, un po’ romantico e perdigiorno che crede nella forza degli ideali e che cerca di dare un senso alla propria vita. Nonostante la vita sia fatica, sangue e sudore, cerco sempre di coglierne gli aspetti positivi, cerco sempre ganci al cielo sui quali aggrapparmi. Nella vita faccio il prof, insegno letteratura ai ragazzi delle superiori. Estenuante ma gratificante. E scrivo. Leggo. Scrivo e scrivo e scrivo e scrivo… Il tuo motto personale? “Non prendete la vita troppo sul serio; comunque vada, non ne uscirete vivi.” Questo mi piace Vivi per… …non morire. Nel senso che cerco di vivere fino in fondo, di vivermela davvero questa vita. Perché ne vedo tante di persone che sono già morte “den-
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...è un “vizio” che ho dalla nascita. Ho sempre scritto... tro”. Vivo per vedere come andrà a finire, perché sono curioso da matti. Vivo di attese. Vivo per quell’istante che dura un eterno. Vivo di speranze. Vivo di sogni. Vivo per la bellezza. Vivo la vita, la mia vita. Perché dovrei acquistare la tua opera? Fondamentalmente per tre motivi. Tre semplici motivi: il primo è che è un romanzo breve, cento pagine da bere alla goccia, un libro che pesa dunque poco e puoi portarti ovunque; il secondo è che costa davvero poco, il prezzo politico è una filosofia editoriale; il terzo motivo è che un romanzo bellissimo, in grado di ribaltarti l’anima….modestia a parte. ●
Blog: http://lessadario.blogspot.it/ Pagina facebook : https://www.facebook.com/D.Lessa.Scrittore
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Dario Lessa Confessioni
Un libro da bere, verrebbe da dire. In un sorso (magari notturno), rapidamente la storia si consuma, avvitando il lettore in un vortice di ciclone incontenibile. Al centro, come nella tromba d’aria, la calma più assoluta. Il libro è così, un turbinio di sensazioni, episodi, rancori, battaglie, vittorie e sconfitte, un uragano che lascia la mente e il cuore appagati, calmi, solo alla fine però. Forse. La quiete dopo la tempesta è l’esito del libro; non vi accorgerete che il tempo è passato e il narratore (un geniale barista) vi avrà lasciato stupiti e desiderosi di leggerne ancora. Un audace racconto quello di Leonardo Levante, anni trentasette, nato sotto il segno del cancro. Un fiume in piena di parole, una corrente di emozioni che scorrono lungo questa confessione spietata. Nel narrare frammenti di vita Leonardo cerca risposte che non ci sono, scava a mani nude per trovare un senso all’esistenza, alla sua esistenza. Come un imputato di fronte a un’ipotetica giuria si racconta e ci racconta di fallimenti e conquiste, di gioie e disperazioni, di amore e di rabbia. Ci racconta la vita. Un funambolo equilibrista squilibrato che cammina su un filo teso, troppo teso, al limite della rottura. Il racconto di un uomo in cerca di uno spiraglio di redenzione con un disperato bisogno di dare un senso alla propria vita. Alla fine spetterà al lettore giudicarlo, assolverlo o condannarlo. A voi l’ardua sentenza…
Titolo: Confessioni Autore: Dario Lessa Editore: Leucotea Edizioni Isbn Brossura: 9788897770039 Pagine: 95 Prezzo: 9,90 € Formato Ebook Prezzo 1,99€ Anno 2012
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e r o t a t t e p s e io com ICARO E DEDALO srl
Al teatro Leonardo, Stagione 2012/2013 Recensione a cura di Ilde Piacentini
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o spettacolo racconta il mito di Icaro che si infrange fin dalla prima scena in cui compare il padre Dedalo disperato per il fallimento del volo del figlio. Tutto si svolge in un ambiente chiuso, vissuto come una prigione dove si muovono i tre personaggi della madre, del padre e del figlio. Ogni personaggio mette in scena il suo dramma interiore del male di vivere in un ruolo ben definito con cui non riesce a convivere e da cui però cerca di liberarsi ed uscire. La difficoltà di parlarsi rende drammatiche e violente le relazioni dei personaggi sul palcoscenico. La madre, quasi una comparsa che invano riveste un ruolo da mediatrice dello scontro tra un figlio e un padre che non si accettano e mal si sopportano. Alla fine il Minotauro tanto temuto, si rivelerà essere la paura di sé, e quando Icaro scoprirà questo solo allora troverà le ali per essere finalmente pronto per lanciarsi libero nel cielo. ●
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Ilde Piacentini
ICARO E DEDALO srl Autore: Gianfelice Facchetti Interpreti: Pietro De Pascalis, Jacopo Fracasso, Annalisa Salis Regia: Gianfelice Facchetti Amori Clandestini Produzione: Compagnia Facchetti - De Pascalis | Autore: Ghirigato CRT Centro di Ricerca perItalo il Teatro Costumi: VittoriaEditore: Papaleo Sovera Edizioni Pubblicazione: 2011 Scenografi: Vittoria Papaleo 8866520055 Durata: 1 ora eISBN: 15 minuti ISBN 13: 9788866520054 Pagine: 144 â‚Ź 12,00
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Autorreci Pietro De Bonis
ie s e o p i d a lt o c c a r a a v im o r lt t u a a u a s n r To ella d a t i c s ’u ll e d e in occasion ” e n r e d o M “Baciami alle sei del mattino e z “ Brez capirai che t’amo dall’odore dei cuscini dai miei occhi chiusi sempre pronti a fissarti.”
L’istinto di un verseggiatore inesauribile d’immagini, la prodezza della forma libera da ogni struttura costituita, l’amore come risposta a qualsiasi domanda. La raccolta Brezze Moderne è un risalire la corrente poetica per esser sul finire trascinati via da una prosa compatta e di largo spessore psicologico ed antropologico. Divisa in tre fondamentali parti, infatti, notiamo come l’autore si sia cimentato in un gioco letterario di forte impatto, un gioco attratto dalla poesia per la quasi totalità della raccolta, sino alla creazione di due epiloghi prosastici con precisa denominazione Intermezzi e Aforismi che rivelano un profondo interesse nella
società e nell’uomo, inteso come essere umano. Pietro De Bonis interpreta la realtà in versi liberi, innescando un meccanismo che si piega davanti alla sua volontà di schernire oppure di precipitare davanti alle porte di Eros. Lo stile di Brezze Moderne è caratterizzato da una brevitàs di fondo che vede la sua realizzazione massima in liriche di un solo verso come Gesti («Smettila di scapigliarmi i capelli / e inizia a scapigliarmi il cuore».), Foto («Voglio sorridere come fanno le foto».), Santa («Dormirei tutte le notti seduto pur di non far scivolare i palpiti del cuore».) e liriche dall’estensione variabile in una struttura del verso caratterizzata da un’accesa libertà di componimento.
“Nulla è più maestoso della fragilità e della nobiltà di una donna. Noi uomini abbiamo un enorme bisogno di essere educati dalla donna, soprattutto a chiederle amore. Possiamo venir educati a commettere orrori immensi, ma rimane immane il bisogno di capire la loro sensualità e tenerezza. Non so se in questa vita anima e corpo abbiano la stessa grandezza, ma so quanto possa esser grande la voglia carnale, la voglia di fare l’amore, che non offende Dio anzi lo rende più umano, e noi più vicini a Lui. Sì perché forse la vera eternità dell’uomo sta proprio nell’eredità di una speranza d’amore creduto profondamente. In questa credenza diventiamo immortali, diveniamo Dio. E la donna la nostra libertà, la mamma più bella del mondo.”
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Pietro De Bonis
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Autore: Pietro De Bonis Titolo: Brezze Moderne Editore: Lupo Editore Anno: 2012 Pagine: 160 ISBN cartaceo: 9788866670599 Prezzo cartaceo: € 13,00
Pietro De Bonis è nato il 9 aprile del 1984 a Roma. “Brezze Moderne” (settembre 2012, Lupo Editore) è il suo ultimo libro. pietrodebonis.com facebook.com/pietrodebonisautore
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“Uno dei miei principi nella vita è far riconoscere la bellezza, non tanto della poesia quanto della vita, molte persone credo vivano addormentate e col cuscino appiccicato in faccia. Può darsi io sia un illuso, può darsi, ma credo si possa essere un po’ e un po’.”
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o d n a t s i v inter Come hai scelto il nome La Memoria del Mondo? Si tratta di una scelta a quattro mani fatta da me insieme a mio padre Tino: aldilà dell’omonimo libro di Italo Calvino, questo nome racchiude la nostra idea di libro, il nostro concetto di libro come traccia del mondo. Qual è l’esigenza che ha portato un libraio a farsi editore? L’idea è contenuta nelle nostre collane, fin da subito delineate intorno a temi particolari. Prima di tutto c’è l’Albero Della Memoria che, a parte l’assonanza col nostro nome, vuol dare spazio alle testimonianze locali ma inserite in un contesto più ampio: le microstorie sono spunto per un confronto con la macrostoria. Esempi ne sono L’operaia che amava la sua fabbrica (di Maria Pia Trevisan), racconto di un’operaia sindacalista della qui vicina Mivar, che partendo dalla sua esperienza ci parla di un mondo, quello delle fabbriche e dei sindacati che si agitano al loro interno, che sta cessando di esistere. La Leopoldina era la nostra casa (di Rita Cavallari) invece raccoglie oltre duecento testimonianze della resistenza partigiana locale, ricostruendo i fatti avvenuti intorno alla fucilazione di sette partigiani a Cuggiono nel ’44; Il quaderno di Carla (di Massimiliano Tenconi e Alberto Magnani) è il diario di un’operaia dell’ex Novaceta, altra fabbrica locale, scritto in treno durante la sua deportazione in treno alla volta di Auschwitz avvenuta in seguito ad uno sciopero; parti di questo libro sono
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Luca Malini state poi inserite da Einaudi in un volume dedicato alla Shoah e alla deportazione, a sottolineare appunto come la microstoria sia parte integrante e imprescindibile della più complessa e articolata macrostoria. L’Albero della Memoria è solo una delle tredici collane: raccontaci qualcosa anche delle altre. Il territorio e il legame col locale sono lo spunto alla base di tutto. Selezioniamo le opere da pubblicare con attenzione, per dare a ogni libro la cura che merita, cercando sempre di intrecciare le storie in una rete locale. La collana dei Libri della Conchiglia nasce da un amore spassionato per il cammino e per il tempo che il cammino permette di dare alla vita: guide, pensieri e riflessioni sulle orme del cammino di Santiago ma non solo: Viandanti Pensieri ad esempio è un agile taccuino di Gianluca Bonazzi, con aforismi alternati a pagine bianche raccolti durante un percorso a piedi tra paesi che diversamente non si visiterebbero. Oppure come Acquarellandando di Claudio Jaccarino, guida turistico-artistica dalle pagine “imbiancate” con i suoi acquarelli, che hanno l’istantaneità e la precisione degli haiku giapponesi. Fiume Azzurro è poi la collana per ragazzi che racchiude le avventure di TiJones, impavida formica del Parco del Ticino nata dalla penna di Paola Gaiani e Bruno Testa, le cui storie sono spunto per affrontare la biodiversità di quell’ecosistema; il terzo libro della collana si è servito di occhiali per immagini 3D, mentre per la quarta pub-
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Incontriamo Luca Malini, ingegnere meccanico in Alfa Romeo fino al 2004, cresciuto respirando il profumo della carta accanto al padre Tino, già libraio dal 1976. Nel 1997 Luca decide iniziare l’avventura de La Memoria del Mondo, libreria che nel 2006 diventa anche casa editrice. Lo intervistiamo di ritorno dalla X Rassegna della MicroEditoria di Chiari, dove la sua casa editrice ha ottenuto il riconoscimento Marchio MicroEditoria di Qualità nella sezione Narrativa per l’opera Odessa di Alessandro Perdon e nella sezione Bambini-Ragazzi con TiJones e la Banda del Riso di Bruno Testa e Paola Gaiani.
blicazione sono previste diverse applicazioni per interagire con la storia e renderla guida interattiva del Parco del Ticino. A questo progetto aderisce l’Ente Parco del Ticino, anche se rappresenta un po’ un’eccezione, poiché cerchiamo di pubblicare con le nostre sole forze, per garantirci la massima libertà, anche se questo vuol dire sforzi enormi. Una delle ultime pubblicazioni rientra in una collana dedicata al fumetto ed è OrfeO ed EuridicE – Andrei fino all’inferno per te del bravissimo Mattia Croce. Le collane però sono tante: parlare di alcune e tralasciarne altre mi fa sentire in colpa, parlerei per ore. D’altro canto quando seguo la realizzazione di un’opera mi emoziono tutte le volte che vado in tipografia a ritirare la prima copia del libro: quando questo non accadrà più, beh, sarà il momento di fare altro.
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o d n a t s i v inter
Luca, sei libraio ed editore: hai in progetto un futuro come autore? No, autore no, anche se è una cosa che mi intriga molto. Penso a un progetto dell’editore Feltrinelli, che diceva che l’ideale sarebbe “scrivere, pubblicare e vendere, chiudendo così l’intera filiera”. Ma no, aldilà delle battute, no, non penso di scrivere. Una libreria e un editore molto radicati nel territorio. In che modo cercate di fare rete? In molti modi. Con il progetto di OrfeO ed EuridicE ad esempio ci affianca Fondazione Per Leggere – Biblioteche Sud Ovest Milano – con un programma di avvicinamento al fumetto nelle scuole. Ci piace inserirci nel sociale, come è avvenuto con Nubi in transito (di Marcello Mazzoleni), che tratta del tema di panico, ansia, agorafobia dalla parte di chi l’ha vissuto in prima persona, dalla persona con cui condivide il quotidiano e da una psicologa. è un libro molto riuscito, che ovviamente non ha la soluzione al problema, ma che ha venduto quasi mille copie, un traguardo notevole per la microeditoria.
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Luca Malini Avete la fortuna di gestire due terzi del circuito vitale di un libro: pubblicate e vendete. Come riuscite a rapportarvi invece alla distribuzione? è vero che abbiamo la fortuna di poter vendere anche le nostre pubblicazioni, ma siamo molto attenti alle esigenze dei nostri lettori, che vogliamo si sentano liberi di trovare da noi quel che preferiscono. Così, per una sorta di pudore, non ostentiamo le nostre pubblicazioni, che sono sparse tra gli scaffali tra migliaia di altri libri. La distribuzione è effettivamente la nota dolente: ci sono circa cinque distributori nazionali che fanno il mercato, una decina di locali e regionali che cercano di sopravvivere, e molte altre meteore che si esauriscono in un paio d’anni di attività. Il nostro distributore, molto bravo e molto serio, sta avendo sempre più difficoltà a resistere in un contesto in cui pochissimi distributori pretendono di gestire il mercato generale, che non prevede editori indipendenti all’interno delle librerie della grande distribuzione. è tuttavia strano che una piccola realtà indipendente riesca a sopravvivere, o meglio ancora a vivere, in un momento in cui sembra che possano esistere solo grosse catene di distribuzione. Qual è il vostro segreto? Sopravvivere è il termine corretto. Un film bellissimo con Al Pacino, Ogni maledetta domenica, in un famoso discorso sintetizza molto bene quel che facciamo: “La vita è un gioco di centimetri: si combatte per un centimetro,
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ci si difende con le unghie e con i denti per ogni centimetro, perché quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale farà la differenze”. Dobbiamo riuscire a fare le cose bene, ma soprattutto mantenendo costante uno standard elevato: non possiamo permetterci di sbagliare. Abbiamo lavorato molto con la scolastica facendo dei “piccoli miracoli” (da queste pareti generalmente per la scuola escono venti mila libri in due mesi) e negli anni ci siamo guadagnati la fama di riuscire a reperire in 24/48 ore i testi disponibili sul territorio nazionale. Questo tuttavia lascia pochissimo margine d’errore: se riuscissimo a lavorare con più serenità, con più tranquillità, tutta la filiera ne gioverebbe. Ma il pubblico, in gran parte per colpa/merito di internet, è inevitabilmente cambiato: è più informato, più consapevole, ha pretese più elevate.
Internet e il digitale: qual è la posizione di una libreria e di un editore che del territorio ha fatto la sua forza rispetto alla perdita di confini della rivoluzione digitale? Il digitale penso sia una grandissima opportunità, tant’è che il prossimo anno inizieremo a pubblicare, accanto al cartaceo, anche degli eBook. Tuttavia penso che il cartaceo manterrà sempre un’altra funzione: quella di memoria tangibile, di ricordo vivo più facilmente assimilabile, che con strumenti come il reader non è uguagliabile. La frenesia inevitabilmente ci porta al digitale, ma è anche vero che l’oggetto concreto, il libro cartaceo, continua ad esistere con un valore proprio. Lo sanno bene le librerie online, che sul cartaceo fanno grandi vendite con servizi molto rapidi, diventando dei concorrenti agguerriti; ma anche queste hanno dei limiti: non sono radicate nel territorio, non fanno
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o d n a t s i v inter rete, non conoscono effettivamente il loro lettore come possiamo fare noi. Proprio perché crediamo nel senso del cartaceo come oggetto di valore, con una memoria fisica, dal prossimo anno ci approcceremo al digitale cercando di proporre i due prodotti ad un prezzo simile. Questo ci porterà ad avere degli eBook con un prezzo leggermente più alto di quello del mercato e dei cartacei ad un prezzo mediamente ridotto, in modo da cercare di trasmettere il fatto che entrambi siano due strumenti per un fine unico. Un’ultima domanda prima di lasciarci. Da due anni siete organizzatori attivi di Pagine al Sole,
Luca Malini evento che si inserisce nella Festa del Solstizio d’Estate a Villa Annoni a Cuggiono, in cui radunate editori indipendenti. Raccontaci un po’ quest’esperienza. Siamo co-organizzatori insieme all’Ecoistituto della Valle del Ticino e Fondazione Per Leggere di questo evento che dà grandi fatiche e altrettanto grandi soddisfazioni. Pagine Al Sole (www.pagineasolsole.it) è diventato un gradito appuntamento per circa una trentina di piccoli editori indipendenti che in questa cornice trovano uno spazio interessante, attualmente gratuito, per presentarsi al pubblico dell’alto milanese. ●
a cura di Daniela Villa
OrfeO ed EuridicE Andrei fino all’inferno per te Lui non si sarebbe dovuto girare a guardarla. Ma l’amore e non certo il desiderio di trasgredire ad un ordine ricevuto lo spinge a volgersi indietro e a violare il divieto degli dei. È la storia di Orfeo ed Euridice, un inno all’amore eterno che non conosce ostacoli, che non si arrende mai e che dura per sempre. Un mito che affrontando le tematiche universali dell’inesorabilità del destino, del rapporto fra amore e volontà, fra vita e morte, ha affascinato poeti, pittori, drammaturghi e musicisti di tutti i tempi, catturandone l’interesse e divenendone fonte di ispirazione. Un mito che ora, per mano di Mattia Croce, diventa un fumetto illustrato in 47 tavole. Un viaggio sconvolgente nella mitologia greca tra demoni,Dio Apollo, Cerbero, Caronte, Ade, fiumi infernali...e, su tutto, l’amore per Euridice. La passione infinita, l’amore, il mito. Il mito a fumetti, tavole che celebrano il percorso artistico di Mattia Croce. Ha lavorato per 7 anni nell’ambito della pubblicità e dello sviluppo di software ed animazioni. Attualmente ha un proprio studio freelance dove si occupa anche della realizzazione di rendering fotorealistici, cd-rom multimediali e animazioni di vario genere.
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BOCO DIPINTA
PAGINE AL SOLE
Luca Mailini si occupa anche del progetto Boco Dipinta: Boco è un paese sulle montagne, nella val d’Ossola, che conta sette abitanti fissi, da cinque anni museo all’aperto che espone sculture e opere di artisti amici; nel 2013 diventerà Ecomuseo per la prima biblioteca di proverbi montana.
L’Ecoistituto della Valle Del Ticino in collaborazione con LA MEMORIA DEL MONDO LIBRERIA EDITRICE organizzano una rassegna all’interno della Festa Del Solstizio d’Estate che vede protagonisti oltre 30 editori indipendenti, provenienti da tutta Italia, che esporranno i loro cataloghi al pubblico e, tramite reading e presentazioni, potranno far conoscere, direttamente dalla voce dei loro autori, oltre 40 opere, in un programma fittissimo di due giorni. Le tematiche privilegiate della manifestazione del 2012 sono state ecologia, ambiente, energia, sviluppo, territorio e biodiversità.
www.bocodipinta.it
www.paginealsole.it
Libreria La Memoria del Mondo
Fumetto f.to 20x20 Autore: Mattia Croce Editore: La Memoria Del Mondo Pagine: 72 Prezzo: € 12,00 ISBN: 9788895898704
Galleria Portici, 5 – Magenta (MI) www.memoriadelmondo.it Libreria Editrice La Memoria del Mondo www.lamemoriadelmondo.it
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pennellate di parole Madame Charles Max “Si fermano, mi ammirano e sottovoce commentano. Così da anni. Ma quanti? Ho perso il conto… Ferma, costretta in questa posizione così leziosa è vero, ma tanto scomoda… A suo tempo mi sarei dovuta rifiutare, perché non ci pensai?...Oh, se solo lo avessi immaginato, se solo mi fosse sfiorata l’idea, di come sarebbe andata a finire! Di certo avrei optato per una posa più comoda, sicuramente meno chic ma la punta del piede sinistro e la spalla destra così abbassata da mettere a repentaglio la mia postura, ne avrebbero di certo sofferto meno! Che ore saranno? Che giorno è? Mercredi, oui, mercoledì, il francese ogni tanto mi prende…. C’è ancora parecchio movimento, il tipico via vai da tarda mattinata; ahimè, l’ora per sgranchirsi è ancora lontana. A osservare quanta poca stoffa ricopra i corpi delle dame, deve fare molto caldo fuori; pelle lucida, ventagli in movimento. Il ventaglio continua a resistere. Col tempo ho imparato: quand le soleil s’est tres chaud, les filles et les dames si… scoprono ! E vanno ben oltre le mura delle loro camere, ma per le vie, a passeggio sui boulevards, a farsi carezzare dei raggi del sole sulle panchine dei giardini, in mezzo a uomini che non sono né mariti, né tantomeno amanti! Altro che “belle époque”, questa sì che è “liberté”! La libertà l’aveva nello sguardo profondo la giovane donna di ieri, che per almeno mezz’ora è rimasta qui, con me. Aveva un volto fiero, la chioma mossa ramata, la pelle appena tinta dal sole, un abito corto dalla fantasia floreale, così leggero che i seni si lasciavano vedere. Magre le gambe, dalle ginocchia ossute, ai piedi due infradito senza tacco. Mi ci sono voluti tanti anni per imparare tutti questi vocaboli, ai miei tempi in vita non esistevano. Questa mia permanenza nel mondo oltre la data di morte, mi ha portato nuova conoscenza…
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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.
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Ma torniamo alla giovane donna che mi ammirava rapita. Ve l’ho detto, è rimasta in mia contemplazione per almeno mezz’ora, pareva volermi rovistare l’anima, far luce sul mio passato, attendere che le raccontassi in qualche modo la mia storia. Ho inteso di far lo stesso io con lei. Così gli ho dato un nome, un’età, e un sogno: Letizia, anni ventitre, sogna un allevamento di cavalli in Andalusia. E mentre mi imbarcavo in questo nuovo gioco, gli occhi oceano di lei sezionavano la tela alla ricerca dell’oltre, del dietro, del di là. Strana la sensazione provata, come uno smaterializzarsi, un tornare nel pennello, nel colore sulla tavolozza, nell’immaginario di chi mi ha dato vita. Così, una di fronte all’altra, ci siamo cercate nelle rispettive storie; lei frugante nel mio passato di nobil donna frivola, io nell’immaginare l’ipotetico evolversi del suo sogno. Il silenzio traboccava di emozioni, fino a che non ho ripreso coscienza del mio stato; un’impressione, un attimo fermato, un frammento di quotidiano imprigionato in cornice…” Letizia si scosse e si guardò intorno. Nessuno di quelli entrati con lei nella sala era più li. Madame Charles Max sì.
Giovanni Boldini (1842 - 1931) Olio su tela cm 200 x 100 Ritratto di Madame Charles Max (1896) Museo d’Orsay a Parigi
Informazione letteraria
Casa Editrice Rupe Mutevole Federica Ferretti ci presenta una breve selezione di titoli dalla collana Radici – Letteratura Abruzzese di Rupe Mutevole Edizioni. on la scrittura di un abruzzese d’adozione, Fabio Sorrentino, parlo addirittura C di un incontro folgorante, e non solo perché
si tratta di un poeta che vive da sempre del mondo e nel mondo si racconta. La bellezza di un incontro “virtuale”, si è concretizzato in un’opera, I sogni dei ciechi, nella collana Radici, letteratura Abruzzese, Rupe Mutevole Edizioni, che la dice lunga sulla sua sensibilità. Nata come opportunità per i nostri conterranei, in segno di stima e di amicizia, Radici si commuove ed inchina di fronte ad un maestro delle parole, che accoglie ed acclama. Perché Fabio ci colpisce dritto al cuore per la spontaneità di una visione a portata di mano, che riesce ad unire in maniera idilliaca la terra con le stelle, pur non dimenticando di lanciare uno sguardo critico alla realtà, ai problemi di ogni giorno, alle ingiustizie sociali, ai fatti di cronaca che lui non vuole più tacere. E si manifesta attraverso il suo spessore di scrittore, “politicos” nel momento in cui torna a dedicarsi alla quotidianità, di cui fa tesoro e propone la sua lettura, per rincominciare a baciare il mondo, con quella freschezza di fanciullo che si risveglia alla vita. Ancora per una volta, l’Abruzzo è lieto di festeggiare un incontro foriero di emozionanti sviluppi culturali. ●
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I SOGNI DEI CIECHI Autore: FABIO SORRENTINO Editore: Rupe Mutevole Collana: Radici – Letteratura Abruzzese Isbn: 978 88 6591 216 4 Prezzo: € 10
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n una serata di fine agosto, Alberta si ferma ad ascoltare lo scricchiolio della luna mentre un sentimento “virtuale” attecchisce nella sua anima, per sostituire presto, troppo, i suoi affetti “reali”. Da allora, e sembrerebbe per sempre, rimane invischiata in una storia di“quotidiana follia”. Parafrasi di un’esistenza parallela, paradossale, essenzialmente notturna, la quale, suo malgrado, finisce con il brillare di luce riflessa per intrinseca natura. Quando si apre quella finestra della sua chat, lei smette all’improvviso di dare tutto per scontato, ricercare, a tutti i costi, la normalità di ogni giorno, perché disinnecontinua a pagina 26
La Luna Scricchiola Autore: Federica Ferretti Editore: Rupe Mutevole Collana: Radici – Letteratura Abruzzese Isbn: 9788865912485 Prezzo: € 10 Copertina: “Leda e il Cigno” Vincenzo Conciatori
Booktrailer: http://www.youtube.com/watch?v=HgjVkK70D5s (Musiche gentilmente concesse da Lorenzo Pescini)
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Informazione letteraria Casa Editrice Rupe Mutevole continua da pagina 25
sca lo stato di semi-quiescenza, di muta, in cui era precipitata nonostante fosse una neo-moglie “ felice”. Comprende di colpo si essere una larva che, piuttosto, avrebbe voluto imparare a volare ma, nel frattempo, avrebbe dovuto rinchiudersi nel suo bozzolo, trasformarsi in una crisalide. Il romanzo, allora, combacia con il lungo monologo della donna-farfalla, per costituire un’introspezione purissima, la sua come di altre mille anime femminili... Alberta si materializza in pensieri lineari, scarni, i quali si rincorrono in speciali micro-capitoli, il cui titolo ne riassume il senso e diventa il simbolo della precarietà di ciascun momento; della fragilità degli umori di giornate interminabili... Una storia di incomunicabilità in un mondo inflazionato da pseudo – media; un appello a recuperare la concretezza dei giorni, a rincominciare a guardarsi attorno, per poter infine scoprire che la Luna può decidere di venirci a trovare di nuovo sulla Terra, anche se sotto delle mentite spoglie, un falso nome. ●
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a scrittrice e poetessa abruzzese Federica Ferretti, la cui prima opera letteraria, Il canto del “Cigno Rosso”, è stata da poco segnalata sul Blog di MG Farina e Francesco Alberoni, ha ricevuto l’ulteriore prestigiosa segnalazione sulla famosa pagina Fb Semi di Zucco, da parte della giornalista Rai Rita Rocca che, postando il book trailer de “La Luna Scricchiola”, ha notevolmente apprezzato la forza innovatrice del suo linguaggio (si ricorda che Federica ha inventato il romanzo on-line). Il 26 novembre il suo ultimo romanzo sarà presentato sulle pagine della rivista “L’Accento di Socrate” dalla stessa MG Farina. Il libro sarà presentato quindi alla Fiera Più libri più liberi a Roma, tra il 6 ed il 9 dicembre 2012.
Concorso letterario Prima edizione
“Nei libri con Medeo”
Concorso letterario riservato ai romanzi e ai racconti inediti a votare saranno gli utenti del social network Medeo! Sei uno scrittore?
Iscriviti al social network per la cultura Medeo.it e manda il modulo di iscrizione entro il 28.02.2013. Sezione Romanzi: se hai meno di 26 anni potrai partecipare nella categoria Medeo Young, altrimenti iscriviti alla categoria Medeo Senior. Sezione Racconti: partecipa con il tuo racconto al concorso dal tema “C’era una volta...”. La categoria è libera.
Il primo classificato in ogni categoria sarà pubblicato GRATUITAMENTE da Diamond Editrice! Sei un lettore?
Iscriviti al social network per la cultura Medeo.it e potrai leggere e votare gli estratti dei romanzi e dei racconti in concorso. I più votati dagli utenti del social network arriveranno alla fase conclusiva del concorso in cui una giuria decreterà il vincitore per ogni categoria.
Scopri Medeo.it, il social network per la cultura, iscriviti al concorso Nei libri con Medeo. La partecipazione è gratuita!
Affrettati, le iscrizioni sono aperte fino al 28 febbraio 2013! www.fondazioneperleggere.it
www.diamondeditrice.eu
Il concorso è organizzato con il patrocinio di Fondazione Per Leggere - Biblioteche Sud Ovest Milano, e con la collaborazione di Diamond Editrice.
Scarica i moduli per partecipare: Bando - Modulo
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Tutti per leggere:
li” o tit a rs o “b lla a a ic m no o c e ne o zi na Dalla do Un sostegno concreto per le biblioteche della Fondazione Per Leggere e, al contempo, un aiuto reale alle molte librerie indipendenti del territorio. Si chiama “Borsa Titoli” ed è l’ultima iniziativa rientrante nella campagna ‘Tutti Per Leggere’, il progetto volto al coinvolgimento del territorio e delle sue comunità nel percorso di sostegno alle biblioteche rientranti nella rete della Fondazione. “In buona sostanza – spiega Valentina Bondesan, responsabile di area della Fondazione Per Leggere - forti del successo dell’iniziativa di raccolta libri a favore di una biblioteca alluvionata della Lunigiana, che ha portato alla donazione di oltre 12.000 volumi, la Fondazione Per Leggere ha deciso di aprire un quarto canale di sostegno alle biblioteche”. Così dopo le tre tipologie di sostegno economico previste (Sostenitore ordinario, Sostenitore Benemerito e Sostenitore Volontario) ecco una nuova forma di donazione che prevede l’acquisto da parte dell’utente di uno o più titoli, sele-
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zionati da una lista redatta e pubblicata bimestralmente a cura del bibliotecario. “In questo modo faremo affluire in biblioteca nuovo patrimonio, di recente pubblicazione e di sicura utilità. Ogni donazione sarà identificata da una sorta di ex-libris, adesivo sui cui il donatore, se vorrà, apporrà la propria firma. L’iniziativa mira anche a eliminare quella forma sedimentata di pregiudizio per il quale librerie e biblioteche sono competitor. Questa è solo una possibile forma di collaborazione che porterà vantaggi a entrambe le realtà, alleate semmai nella missione di diffusione delle pratiche di lettura”. Le donazioni permetteranno di integrare gli acquisti garantiti dagli investimenti dei comuni, diminuendo le code di prenotazione su titoli particolarmente ricercati e offrendo ai bibliotecari uno strumento per arricchire le sezioni specialistiche del patrimonio. “Con la ‘Borsa Titoli’ – rimarca il Presidente di Fondazio-
Prosegue la campagna a sostegno delle Biblioteche del sud ovest milanese e della Fondazione Per Leggere, partner di Medeo per il concorso letterario NEI LIBRI CON MEDEO Fondazione Per Leggere ne Per Leggere Cesare Nai - pur non obbligando l’utente ad acquistare in precisi punti vendita, lo inviteremo a recarsi presso una delle librerie indipendenti presenti sul territorio, molte delle quali sono già legate a Fondazione nel circuito delle convenzioni, dove potrà godere di uno sconto appositamente concordato. Ci pare questo un modo per ribadire una volta di più come Fondazione Per Leggere sia un soggetto che vive a stretto contatto con il suo territorio di riferimento e le sue Comunità”. Lo start up della “Borsa Titoli”è fissato per lunedì 12 novembre e sarà opportunamente pubblicizzato attraverso locandine dedicate da distribuire nelle librerie, e pannelli, adesivi e segnalibri tematici da destinare alle biblioteche del circuito di Fondazione Per Leggere.
Biblioteche Sud Ovest Milano
La “Fondazione Per Leggere – Biblioteche Sud Ovest Milano”, fondata nel maggio 2006 con sede ad Abbiategrasso (MI), conta tra i fondatori 55 Comuni, mentre le biblioteche che ne fanno parte sono 60. La Fondazione nasce con lo scopo di promuovere la lettura in tutte le sue forme, di valorizzare il patrimonio librario e documentario presente nelle biblioteche del sud ovest milanese e di migliorare la qualità dei servizi di pubblica lettura offerti ai cittadini della propria area, che sono oltre mezzo milione su di un’area pari a circa un terzo della provincia di Milano. Agisce in stretta collaborazione con i Comuni e con le loro biblioteche per facilitare e sostenere le occasioni di contatto con la lettura attraverso l’organizzazione di attività e iniziative sul territorio, coinvolgendo scuole, associazioni, enti, realtà produttive. Le sue attività sono molteplici: dalla definizione di strategie e obiettivi dell’attività delle proprie biblioteche, all’organizzazione e gestione del servizio di prestito interbibliotecario; dalla catalogazione centralizzata su standard internazionali e locali di riferimento, al coordinamento della biblioteca centrale; dallo sviluppo e coordinamento degli acquisti librari, al monitoraggio delle attività delle biblioteche. www.fondazioneperleggere.it
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Non solo vecchie pietre UN APPELLO PER IL SALVATAGGIO DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLA NUBIA
Una parte del patrimonio culturale della Nubia sudanese è a rischio in relazione alla prossima attuazione di un programma governativo di costruzione di nuove dighe nel Medio Nilo, fra cui quelle dell’Alto Atbara, di Kajbar e di Shereiq. è necessario e urgente mobilitarsi per salvare il salvabile nel poco tempo che rimane prima che quei progetti trovino attuazione, tentando di attirare missioni archeologiche nelle zone interessate. Sono stati questi i temi trattati nel corso di un incontro avvenuto il 15 marzo scorso al British Museum a Londra fra funzionari del Ministero sudanese per le antichità, funzionari del Dams Implementation Unit (DIU) del Ministero sudanese delle risorse idriche e dell’elettricità ed esperti internazionali, per iniziativa della britannica International Society for Nubian Studies (ISNS) e della sudanese National Corporation for Antiquities Merowe Dam in Sudan and Museums (NCAM). Infatti, se da un lato la costruzione delle dighe darà impulso allo sviluppo economico del Sudan, perché aiuterà a sfruttare le risorse locali, favorendo così il benessere della comunità nazionale, dall’altro causerà la formazione di grandi laghi artificiali in zone che sono state densamente popolate dalla Preistoria al post-Medio Evo, con la conseguente perdita di molti siti archeologici, che includono, fra l’altro, vestigia del Regno di Kerma, del Nuovo Regno egizio e dell’arte cristiana medievale. Il problema si pone non tanto per la zona di Shereiq, dove andrebbe persa una fortezza medievale; quanto per la zona di Kajbar, dove si stima che finiranno sott’acqua 275 siti archeologici, secondo una stima del NCAM, se non molti di più (David Edwards, dell’Università di Leicester ha condotto un’indagine a vasto raggio nella regione di Mahas, in collaborazione con l’Università di Khartoum, raccogliendo dati su 700 siti e segnalando anche alcuni siti-chiave e campi d’indagine che, a suo avviso, meriterebbero particolare attenzione). Fra i siti destinati a scomparire, vi sarebbero l’isola di Arduan, dove esiste una straordinaria concentrazione di vasellame pre-Kerma, e il sito di arte rupestre di Sabu.
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Natale Barca
Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it). blog: http://natalebarca.blogspot.it
Inoltre l’innalzamento del livello delle acque del fiume renderà necessari l’evacuazione e il successivo reinsediamento altrove della popolazione residente. Si parla di oltre venti mila fra uomini, donne e bambini. Il rischio è che possa ripetersi quanto è già successo in occasione della costruzione della diga di Meroe. Meroe è una località situata circa 350 km a nord di Khartoum, fra la IV e la V Cataratta del Nilo, più vicino alla IV. Si trova lì la diga più grande dell’Africa, lunga 9 km e alta 67 m. Questo sbarramento è stato costruito essenzialmente per la produzione di energia elettrica, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità della rete elettrica nazionale. La sua costruzione, ultimata nel 2009, ha causato la formazione di un lago lungo 174 km, che rappresenta una riserva d’acqua pari a 1/5 del flusso annuo del Nilo.
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di Natale Barca
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Non solo vecchie pietre
La formazione del lago di Meroe ha reso necessaria l’evacuazione di 60 mila persone, per la maggior parte nomadi della tribù Monasir e per il resto coltivatori di datteri. Tutta questa gente è stata poi reinsediata ad Al-Multaqah, ad Al-Makabrab e ad Al-Muqadam. Il Nilo, nella zona di Meroe, attraversa un territorio ricco di siti archeologici, che vanno dalla Preistoria al Periodo Islamico. Molti siti sono finiti sott’acqua a causa della formazione del lago artificiale.
Abu Simbel
Molte altre testimonianze hanno però potuto essere salvate grazie agli scavi mirati compiuti da numerose istituzioni culturali britanniche, italiane, polacche, statunitensi, sudanesi, tedesche e ungheresi nell’ambito dell’attuazione del Merowe Dam Archaeological Salvage Project (MDASP).
Il MDASP è stato modellato sull’esempio dell’iniziativa promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) nell’imminenza della costruzione dell’Alta Diga di Assuan e in previsione della formazione del lago Nasser (anni ‘60 del Novecento). In quella circostanza, più di mille siti archeologici sono stati documentati, e - per impedire che venissero sommersi - interi edifici, fra cui i templi di Abu Simbel e il Tempio di File, sono stati rimossi, e trasferiti altrove oppure donati a vari musei, fra cui il Museo Egizio di Torino. I due templi di Abu Simbel - quello principale dedicato a Ramesse II, e quello secondario, dedicato alla regina Nefertari - sono stati tagliati a pezzi e rimontati 65 m più in alto e 200 m più indietro, mantenendo l’originario orientamento. Questo ha richiesto uno sforzo tecnologico senza
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Tempio File
precedenti, il lavoro di duemila uomini, guidati da un gruppo di esperti cavatori di marmo italiani, protratto per quattro anni (19641968), e una spesa di 40 milioni di dollari. Un formidabile impulso all’intrapresa di quell’iniziativa è venuto dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America, John Fritzgerald Kennedy. Nel Memorial di J. F. Kennedy a Boston è conservata una documentazione del ruolo di stimolo e di proposta svolto nella circo- Alta diga Assuan stanza dall’Avvocato Agnelli, Presidente della FIAT, e il ruolo di mediazione svolto dalla First Lady, Jacqueline Kennedy. In seguito l’UNESCO è intervenuta per il salvataggio del Tempio di Iside a File. Pure questo complesso archeologico è stato “smontato” pezzo per pezzo e poi “rimontato”. Questo è avvenuto con il finanziamento del Governo Italiano e il lavoro di tre anni (1977-1980) di tecnici e maestranze italiani. Ora il complesso si trova in un luogo più sicuro, ad Agilkia, a 550 m di distanza dalla sede originaria. ●
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Teatro e letteratura Declinazioni Il concetto di “remake” è comune ad ogni conoscitore anche superficiale del cinema; in effetti è applicabile anche ad altre forme di comunicazione, come i videogiochi, dove spesso si chiama “reboot”, o i fumetti, dove il termine specifico è italianizzato in “riscrittura”, eppure è in teatro che trova la sua forma massima. Spesso per quanto riguarda il cinema e i videogiochi (per i fumetti, invece, è tutta un’altra questione) un remake è visto con una certa diffidenza, segno di mancanza di idee dell’autore (regista o programmatore), opera in massima parte intesa per il suo valore tributario all’originale che per la sua qualità intrinseca. In teatro invece è la norma. Fughiamo subito qualunque dubbio sul fatto che manchino gli spettacoli: la storia del teatro è abbastanza ricca da fornire migliaia di ottimi spettacoli da mettere in scena e ne vengono scritti continuamente di nuovi. Che cosa spinge allora alla riproposizione continua di opere che sistematicamente, quasi tutti gli anni, vengono rimesse in scena? La prima e più superficiale riflessione ci porta verso gli aspetti più economici della faccenda: uno spettacolo deve attirare pubblico per essere un successo e quindi la scelta cade sempre sulle stesse opere per richiamare spettatori. In secondo luogo i registi che affrontano un testo già rappresentato magari centinaia di volte, vogliono generare una rappresentazione che sia propria, dare la loro impronta ad
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un testo che amano. Questo è banale, inutile nasconderlo. Meno banale è però la risposta del pubblico appassionato di teatro, disposto come non mai farsi raccontare sempre le stesse storie con un vestito, un arrangiamento differente. Il pubblico teatrale accetta senza mezzi termini di rivedere qualcosa se la regia è diversa. Per quanto il cinema abbia possibilità tecnologiche molto più avanzate, è ancora in teatro che si sperimenta di più, forse proprio per i limiti intrinsechi di quest’arte, che necessita la rappresentazione dal vivo. E’ incredibile come nemmeno la letteratura viva una tale quantità di riscritture, eppure ha mezzi ancora maggiori del cinema, perché non ha il vincolo della rappresentazione visiva, ma può appoggiarsi all’immaginazione dei lettori. Il fatto è che il pubblico sente di poter vedere qualcosa di nuovo ogni volta che andrà a rifruire di uno stesso
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testo con un diverso regista. Le possibilità espressive sono infinite. Recentemente a Milano è stato messo in scena due volte “Il grande inquisitore” di Dostoevskij, con risultati molto differenti. Non è sorprendente per chi è abituato al teatro, ma è interessante vedere come lo stesso testo possa ispirare rappresentazioni non solo diverse, ma addirittura opposte, sia nelle scelte più prettamente registiche, sia nel messaggio che si finisce per lanciare. L’opera si apre con il racconto di una donna della Siviglia del 1500 che vede Gesù al suo secondo avvento che resuscita la sua bambina e poi viene catturato dal Grande Inquisitore. In uno degli spettacoli la parte della donna era interpretata da un’attrice che in prima persona parlava della sua esperienza, nell’altro da un attore (che poi avrebbe rappresentato Gesù) che parlava in terza degli eventi della donna. L’effetto è opposto: la recitazione in prima persona punta di più all’aspetto emotivo della vicenda, quella in terza, necessaria per via della scelta di un attore maschio che poi avrà il ruolo di un altro personaggio, è più al servizio della narrazione degli eventi. Se la donna, parlando in prima persona, crea un contrasto emotivo tra il suo coinvolgimento e la distanza teologica dell’inquisitore, la terza persona genera una distanza storica, che fa sentire gli anni che separano gli spettatori dal tempo della vicenda. Ma non ci si ferma qui. Un ulteriore livello di interpretazione si trova nella negazione di questi con-
Studio recitazione da 13 anni, ho cominciato all’università, poi sono passato dal Teatro Libero e sono approdato al Teatro della Contraddizione dove ho completato la mia formazione… Beninteso che la formazione di un artista non si completa mai. Faccio parte della compagnia Orama. Sono autore di alcuni monologhi.
www.teatrodellacontraddizione.it
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trasti, tanto che, nel primo caso, la donna recita in uno spettacolo ambientato nel 1500 e nel secondo caso l’attore interpreta in un contesto atemporale o contemporaneo. Negare i contrasti a teatro è sempre discutibile, ma qui preme rilevare il sistema di corrispondenze tra due spettacoli con lo stesso testo con scelte registiche opposte ma ugualmente legittime. L’Inquisitore stesso, come tutti i personaggi teatrali, ha innumerevoli declinazioni: le due utilizzate sono state il “classico” e il “teologo”. Nella versione classica l’inquisitore è un uomo avanti con gli anni, arrabbiato e pieno di indecisioni, che con una lucidità teorica poco sostenuta da una lucidità interiore scatena la sua insoddisfazione su Cristo. La versione teologica, invece, rinuncia ai contrasti interiori per presentare un cattedratico, che forte della sua consapevolezza teologica, schianta la sua crudeltà contro Cristo, senza mai mettersi in discussione. Al contrario di quanto si possa pensare la versione “classica” è dello spettacolo a-temporale a introduzione in terza, e il teologo di quella storica! Ecco come emergono gli aspetti modulari delle scelte registiche. A seconda di dove si vuole creare tensione e contrasto si scelgono degli elementi che
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a ben vedere potrebbero anche essere rimescolati. Questo concetto non è certamente esclusivo del teatro, ma quando quest’arte propende per rimettere in scena dei testi già rappresentati, ne mostra in modo molto chiaro la struttura. Ancora qualche esempio per completare la comparazione dei due spettacoli e chiarire ulteriormente la natura modulare delle scelte registiche. Un’altra interessante differenza, del tutto analoga alla precedente, è l’uso del linguaggio. In uno dei due spettacoli si è mantenuta una traduzione aulica, nell’altro si è modernizzato il testo. Anche qui sorprende trovare il linguaggio arcaico nello spettacolo atemporale, e quello contemporaneo nell’ambientazione storica. Gesù non dice mai una parola. In un caso Cristo ogni tanto raccoglie una simbolica chitarra e con un suono che non è parola anticipa il finale, dove con un bacio perdonerà l’Inquisitore. Nell’altro caso invece il Profeta rimane muto e invisibile in volto, segno della sua totale sconfitta, rafforzata dalla scelta di non rappresentare il finale con il bacio. Ecco quindi come il silenzio può essere interpretato in modo del tutto opposto. Spesso capita di vedere nelle stagioni della propria città gli stessi spettacoli a distanza brevissima: è bello approfittarne e vederli entrambi, se possibile, così da mettere in gioco il proprio senso critico ad un livello ancora superiore, e tributare al teatro la sua valenza culturale, la sua capacità di spingere alla riflessione e la sua immensa propensione ad essere infinitamente declinato in modi diversi.
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I nostri eventi per
! e c o v a r u p Ascolta la
VIVAVOCE - International A Cappella Festival Treviso
Dal 27 ottobre al 1 dicembre 2012 VivaVoce Festival resiste strenuamente ai venti della crisi proponendo ancora una volta cinque appuntamenti che porteranno nella Marca Trevigiana la crema della Musica a Cappella internazionale. Un Festival che vuole rispondere con tanta passione all’interesse del suo pubblico verso la voce quale strumento musicale principe, testimoniando quanto la Musica a Cappella sia elemento vicino e profondamente radicato nella cultura musicale italiana. Unico grande evento in Italia a proporsi in una veste tradizionale nelle forme e nel contempo innovativa nella varietà di generi musicali, VivaVoce Festival si conferma punto di riferimento a livello nazionale ed europeo. Ancora una volta tanti generi musicali diversi per un appassionante viaggio nella terra senza confini della musica vocale, ammirati davanti alle acrobazie vocali di Bernard Massuir, catturati dalla raffinatezza stilistica della Corale Zumellese, coinvolti dal fervore gospel delle Black Voices, avvolti nella spiritualità della Schola Gregoriana Pragensis, contagiati dal ritmo e dalla simpatia dei Voice Male. Per informazioni:
http://www.marcatrevigiana.it/wp-content/uploads/2012/10/VivaVoce-2012.pdf
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PIù LIBRI PIù LIBERI Fiera nazionale della piccola e media editoria XI edizione EUR Palazzo dei Congressi - ROMA
Dal 6 al 9 dicembre 2012 Valorizzare la sperimentazione, scoprire in anticipo nuovi talenti internazionali, garantire la biodiversità del panorama culturale del nostro paese. Sono solo alcuni degli inestimabili pregi della piccola e media editoria italiana. Un settore ricco e dinamico che ogni anno è responsabile di circa il 25% delle novità in libreria e a cui è dedicata “Più libri più liberi”, la fiera che conferma il suo ruolo di esploratrice dell’altra editoria italiana, quella che si muove fuori dall’orbita dei grandi gruppi, trova la sua forza nell’indipendenza culturale ed economica delle proprie scelte ed oggi più che mai, nel secolo dell’intreccio e della contaminazione tra i media, ne è protagonista fondamentale e insostituibile nel coprire le innumerevoli forme della scrittura. Non una fiera-mercato, ma l’espressione di un network culturale, sociale e imprenditoriale, che coinvolge oltre al vasto pubblico di appassionati e lettori anche tutte le categorie professionali (autori, editori, traduttori, esperti di marketing, librai, bibliotecari, illustratori, talent scout), affronta con naturalezza e coraggio i cambiamenti del settore (e-book, blog, self publishing, social network), stuzzica la curiosità di lettori, appassionati, addetti ai lavori, studenti. Una sfida già premiata dai numeri del passato, ma che guarda con crescente entusiasmo e passione al futuro. Nell’edizione alle porte, l’offerta della fiera si arricchisce ulteriormente per eterogeneità e vivacità grazie all’ingresso di 40 nuovi editori, mentre il programma aggiunge ai tradizionali appuntamenti con autori italiani e internazionali una serie di importanti novità. Per informazioni: www.piulibripiuliberi.it
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I nostri eventi per Gusta! BIOLIFE 2012 IX Fiera dell’eccellenza regionale biologica Fiera Bolzano
Dal 30 novembre al 2 dicembre2012 Nata nel 2004 a Bolzano come mostra mercato dedicata alla produzione biologica, alimentare e cosmetica, e più in generale alla sostenibilità, nel suo percorso BIOLIFE è passata da momento di informazione sul biologico ad evento di promozione della piccola produzione di eccellenza alimentare italiana, biologica certificata. Sul lato dei visitatori, la manifestazione, rivolta in origine al pubblico del bio, ha visto un crescente interesse del mercato di consumo e professionale orientato alla qualità enogastronomica ed alla sostenibilità. Grazie all’ottima accoglienza dell’evento e alla grande partecipazione del pubblico, la fiera Biolife ha potuto crescere e ottenere l’appoggio di grandi aziende operative nel settore, diffondendo in maniera capillare conoscenze e prodotti bio in diverse strutture legate all’alimentazione in varie parti d’Italia. All’interno della fiera Biolife sono presenti spazi dedicati alla degustazione, aree didattiche destinate ai più piccoli, una ricca programmazione di convegni, incontri con operatori di strutture pubbliche e dimostrazioni pratiche specificamente pensate per cuochi e operatori. Per informazioni: www.fierabolzano.it/biolife
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i vostri 5 sensi 60 ! r i o N l i a d r Gua
COURMAYEUR NOIR IN FESTIVAL – XXII edizione Palanoir – Courmayeur (AO)
Dal 10 al 16 dicembre 2012 La XXII edizione del festival, diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, sarà incentrata sull’immagine delle mafie. Struttura sempre sfuggente e multiforme, a lungo negata dai suoi stessi protagonisti, la Mafia si è messa in scena da un certo momento in avanti della sua storia, scoprendo di pari passo con la realtà la sua forma e il suo rituale. Molti i nomi e le occasioni di richiamo in programma: tre film italiani nella selezione, grandi scrittori anche eccentrici rispetto al noir come David Vann o veterani della crime story come John Katzenbach, scrittori-giornalisti best seller come Evan Wright o autori novità come il messicano di talento Elmer Mendoza o i fratelli danesi Søren e Lotte Hammer, i formidabili creatori del commissario Konrad Simonsen. E poi i grandi successi europei della tv d’autore con le star di ‘Profiling’, la mostra sui dinosauri per la gioia dei piccoli protagonisti del Mini Noir, la sfida all’ultima pagina tra i cinque finalisti del Premio Scerbanenco per il migliore romanzo noir italiano dell’anno. E come sempre ospiti attesi come Maria Grazia Cucinotta, Claudia Gerini, Gabriele Salvatores, Andrea Purgatori, Giancarlo De Cataldo, Marcello Fois. Quest’anno è possibile seguire il festival (tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito) unendo spettacolo, sport e divertimento grazie ai “pacchetti” turistici messi a disposizione dagli operatori di Courmayeur. Per informazioni: www.noirfest.com
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I nostri eventi per
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i vostri 5 sensi 60 ! o t s o m il a s u Ann MERCATO DEI VINI dei vignaioli indipendenti International A Cappella Festival Piacenza Expo
1-2 dicembre 2012 Non è un mercato come tutti gli altri, è il salone dei Vignaioli Indipendenti dove i visitatori possono scoprire i vini artigianali da tutta Italia. Due giornate dedicate agli incontri, alle degustazioni, alla vendita diretta dei vini: ogni vignaiolo sarà presente personalmente per far degustare i propri vini, raccontare la propria terra, vendere le proprie bottiglie. Un’occasione per sviluppare quella cultura del vino che è parte della nostra storia. Il Vignaiolo è una delle figure centrali del vino contemporaneo. La sua esistenza è essenziale per assicurare al consumatore un vino che abbia un forte attaccamento al territorio. Il Vignaiolo coltiva la propria uva e quindi l’origine del suo vino è certificata dalle fatiche compiute in vigna e in cantina dal vigneron. L’origine non è un fattore secondario soprattutto se si vuole bere un vino che sia realmente vino e non semplice bevanda. Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è un’iniziativa della Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti che attraverso le proprie iniziative si propone di rappresentare e proteggere la figura del viticoltore rispetto alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per informazioni: www.cittadellibro.net
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Foto di Alessandro Pozzi Io come Autore
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Io Come Autore È una rivista di Ebookservice Srl Redazione-Amministrazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Approfondimenti: Daniela Villa Grafica: Daniele Vimbo Art Director: L@simo Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 redazione@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it Si ringrazia per la collaborazione: Natale Barca Valentina Bondesan Pietro De Bonis Federica Ferretti Giorgio Ginelli Dario Lessa Luca Malini Fadi Nasr Ilde Piacentini Giovanna Vannini
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