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Il soc i per laalnetwork ragg cultura

I guardiani del vento - Giovanna Circiello ngici or Trova il tuo editore grazie ai tuoiiulettori! a! ● Notti senza luna - Flavia Cantini ●

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Le iscrizioni sono aperte fino al 31 marzo 2013. Regolamento sul sito www.medeo.it Anno 3 N. 66 / FEBBRAIO 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. In collaborazione con Mediapartners Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

Con il patrocinio di


sommario

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autori Giovanna Circiello |

Guardiani del vento Flavia Cantini |

Notti senza luna

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Pennellate di parole |

Giovanna Vannini Intervistando |

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di Indira Fassioni

L’angolo della poesia |

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Teatro e Letteratura |

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Fadi Nasr

di Filippo Masaro

Informazione Letteraria |

di Federica Ferretti Eventi |

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a cura della redazione

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editoriale Cari lettori, anche in questo numero diamo voce diretta a tante penne, a tanti autori che hanno voglia di mettersi a nudo con le loro opere e che non hanno paura di presentarsi in prima persona ai lettori. I percorsi sono sempre molto diversi, così come le motivazioni e i risultati, ma quel che li accomuna tutti è la determinazione: non ci si ferma di fronte a un editore titubante, non ci si ferma davanti alle difficoltà della pubblicazione. L’urgenza di scrivere è il comun denominatore di tutti questi autori e noi siamo ancora una volta felici di poterli ospitare. Per dare uno spazio in più, per dare una possibilità in più di farsi conoscere, di condividere la propria passione. E per dare a voi, ci auguriamo, un’altra buona lettura.

Daniela Villa

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pennellate di parole Il tè delle cinque Séraphine cameriera di casa Dubois, soffocava le risa quando serviva tè e pasticcini alla padroncina Yvonne che con l’amica Violette giocava a far finta di esser grande ogni giovedì alle cinque del pomeriggio. A testa bassa sghignazzandosi nelle spalle Séraphine rientrava in cucina, scimmiottando al resto della servitù riunita lì per l’occasione, voce, movenze e discorsi, delle due fanciulline. Yvonne Dubois e Violette Fornier, uniche eredi femmine di due prestigiosi casati della Loira, civettuolavano fitte, ora calandosi nel ruolo di signorine da marito, ora di sposine alle prese con le imbarazzanti e inconfessabili curiosità del ménage sotto le lenzuola. A guardarle bene non promettevano una gran bellezza futura: volti ameni, corpi ancora troppo acerbi per immaginarne buone curve. Di certo, visto le loro cospicue doti, avrebbero goduto ugualmente di un nutrito numero di pretendenti pronti a prenderle in spose. Tanto si sa, accanto a una moglie bruttina doveroso una piacevole amante, possibilmente fedele come la prima…

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.


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Giovanna Vannini

Mary Cassat, Il tè delle cinque, 1880, olio su tela Museum of Arts Boston

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o d n a t s i v inter

di Indira Fassioni

Fratture, un romanzo dal tema molto forte che guarda a Fitzgerald per il modo di analizzare la società, a Camus per la filosofia esistenzialista e lascia spazio ai Joy Division per la colonna sonora. Come nasce questo romanzo? Quale legame tra queste tre diverse tipologie di ispirazione? “Fratture” nasce da una riflessione sulle opere di Camus - “Lo straniero” già mi aveva in qualche modo influenzato nella stesura del primo romanzo “L’ultimo disco dei Cure” uscito nel 2004 - “Il Mito di Sisifo” e l’analisi dell’Assurdo, le domande dell’uomo e il silenzio del Mondo… La filosofia esistenzialista è una “cosa” che in casa bazzichiamo ormai da anni (vedi “L’esperienza segna” dei Soluzione, in cui Luca va a scomodare J.P.Sartre, ma andiamo matti anche per Boris Vian e molto altro). Gli esistenzialisti francesi avevano la loro “musica”: il Jazz. Era inevitabile pensare a F.S.Fitzgerald, “all’età del Jazz” per la “Generazione perduta”, a quel suo sguardo cinico, dissacrante, doloroso, a volte molto divertente, romantico, sulle coppie e sulla sua generazione… Per la mia generazione, che non è meno “perduta” della sua, considerati i tempi, la musica doveva essere diversa: la New Wave e la musica “Dark”, ovviamente non solo questi due generi, perché c’è davvero molta musica “nascosta” nel romanzo. I Joy Division sono soltanto un “mezzo” per entrare… Tutto si lega e va a formare la storia, ma non c’è solo questo… Le letture di M. Hou-

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ellebecq e J. Coe mi hanno toccato molto in questi anni. Molte cose lo hanno fatto. Altra componente del romanzo sono i sogni e gli incubi. E poi l’ironia… Non mi perderei un sorriso per nulla al mondo. I protagonisti vivono un disagio comune a molti altri giovani, un malessere interiore misto ad un senso di inadeguatezza. Qual è il messaggio che vuole trasmettere ai lettori? Senza svelare i dettagli della storia, i protagonisti soffrono una “frattura” derivata dalla loro esperienza. Pietro, da un lato, è vittima di un tragico incidente stradale nel quale perde la memoria e il suo “background” e cerca con fatica per tutto il romanzo di riacquisire la sua “conoscenza” e la sua vita facendosi mille domande sul passato. Elisa, la co-protagonista, in una ricerca logorante ma coinvolgente, prova sulla sua pelle tutta una serie di esperienze, compiendo un percorso tortuoso e doloroso che la spinge in un preciso momento ad aspirare a qualcosa di più “elevato”. Entrambi provano disagio, malessere interiore, e molto spesso senso di inadeguatezza. In questo sono lo specchio perfetto dei loro coetanei reali. Ma non perdono il gusto di “Vivere”. Anzi, vogliono vivere la Vita a pieno e il più possibile e cercare una nuova dimensione dell’Esistere. Amano. Senza risparmiarsi. Non so se sia questo il messaggio. Non spetta a me dare messaggi, io scrivo storie.


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Massimiliano Nuzzolo

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o d n a t s i v inter Quali progetti per il futuro? Ci sarà sempre il connubio Letteratura e Musica? Crede che possa essere un modo per contagiare sempre più lettori giovani?

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Massimiliano Per il futuro ho numerosi progetti, sono davvero tantissimi, anche se il tempo è sempre poco per realizzarli. In ambito letterario ho già pronto un romanzo divertente e psichedelico e sto lavorando ad un altro testo; mi piacerebbe poi curare il secondo volume de “La musica è il mio radar”. In ambito musicale, presto il nuovo lavoro dei Soluzione insieme al filosofo Manlio Sgalambro, alcune compilation e alcuni nuovi artisti su cui sto lavorando insieme a Luca. Ma ci sono pure alcuni eventi in fase progettuale, non dico nulla per scaramanzia. Il connubio tra Letteratura e Musica ci sarà sempre: fa parte di me, della mia vita, di Jost che è la mia etichetta/associazione e del cammino quotidiano insieme ai Soluzione. A queste due arti sublimi aggiungerei il Cinema ed avremo l’evoluzione perfetta. Incrocio le dita. Sì, fondere le discipline può essere un metodo per coinvolgere i più giovani nella lettura - ce n’è sempre bisogno, in Italia purtroppo si legge ancora troppo poco - ma nel mio caso nasce tutto spontaneamente, non c’è un ragionamento a monte, sono passioni sincere e vissute totalmente, non mi sono mai curato dell’età dei miei lettori, ciò che ho sempre cercato è la condivisione, non importa l’età, il luogo, il lavoro che fai. Ovviamente proverei un immenso piacere se i giovanissimi mi scoprissero e crescessero insieme a me, magari scambiandoci emozioni sincere ●


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Nuzzolo Massimiliano Nuzzolo è nato a Mestre nel 1971. Ha esordito nel 2004 con il romanzo L’ultimo disco dei Cure. Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di poesie Tre metri sotto terra (Coniglio editore). Esperto di musica e di culture giovanili ha curato la raccolta di racconti La musica è il mio radar (Mursia 2010). E’ produttore del disco “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiumani dei Diaframma, www.jostmultimedia.wordpress.com

FRATTURE, quando la musica sa anche scrivere Frattura, azione e risultato del frangere o del frangersi; rottura. Questo è una frattura e questo è ciò che Massimiliano Nuzzolo cerca di mettere nella sua ultima fatica letteraria. Il nuovo romanzo “Fratture”, edito da Italic/Pequod, è la storia di un’anima fratturata, rotta, divisa a metà: la sua per prima e quella dei suoi personaggi dopo. La musica e la scrittura che lottano per il possesso dell’anima dell’autore; memoria e realtà che lottano per conquistare l’anima dei suoi due personaggi. Thomas, Elisa. Ed un telefono. Due vite normali fino al loro momento di rottura: un incidente per lui, nel quale perde la memoria, e una presa di consapevolezza per lei, che la fa scendere lentamente nel proprio inferno privato. “Cerco disperatamente una persona che abbia ancora l’anima e che possa prestarmela”, questo l’inizio del loro amore. Una storia diversa dal solito, che corre sul filo del telefono, nuovo emblema di un mondo epistolare richiamato dal passato. Una storia che vive di suoni: solo le voci attraverso l’apparecchio uniscono le due anime infrante dei giovani protagonisti. Nient’altro, solo suoni. Altri suoni corredano le vicende, ma sono suoni d’autore. La musica, passione imprescindibile di Nuzzolo, vive e batte forte nel sottofondo della vita di Thomas ed Elisa, colonna sonora ricca ed emozionante, a partire dai Joy Division. Ma “Fratture” è prima di tutto vivere senza sentimentalismo ma con ironia, e tutte le difficoltà che ne vengono insieme. La compilation che si chiama “vivere”. Perché non sarebbe così male fermare tutto, rompere col passato, cancellare tutto e ricominciare. Fratture di Massimiliano Nuzzolo

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Autrice GUARDIANI DEL VENTO:

Mi chiamo Giovanna Circiello e scrivo da quando avevo dieci anni. Ricordo che la prima cosa che ho scritto è stata una lettera ai presidenti Reagan e Gorbaciov e che la maestra delle elementari volle che la leggessi dinanzi a tutta la scolaresca prima della recita di fine anno. Ero in quarta: il grembiule bianco, il fiocco blu ed io, col microfono e tanta emozione, incominciai: “Carissimi Presidenti Reagan e Gorbaciov...” e, con parole semplici, di quelle che può avere una bambina di nove anni e mezzo che ascolta, con gli adulti, il TG e sente paroloni come “Perestroika”, “guerra fredda”, etc., può dire per la pace nel mondo. Eh si! Perchè è da lì, forse, che mi è nata la passione per la scrittura. Da quando, cioè, mi son resa conto che i pensieri, le idee, assumono un valore quando vengono saggiamente messe nere su bianco. Col tempo, e col liceo, ho poi appreso che anche gli antichi Romani la pensavano come me: verba volant, scripta manent. L’unico problema è che, una volta scritte, le persone dovrebbero poi impegnarsi a rispettare, se non altro per coerenza, il loro

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Anna ed Emilio, protagonisti di questo romanzo, si ritrovano a dover rispondere a importanti domande riguardanti l’amicizia, la lealtà, l’amore, l’onore e la giustizia. Attraverso una doppia narrazione, i personaggi reali si sovrappongono ai personaggi letterari del “Don Chisciotte” di Miguel de Cervantes. L’ultimo hidalgo della storia, alle prese con le sue bizzarre avventure e la sua “storia” con la bella Dulcinea, accompagnato e consigliato dall’onnipresente scudiero Sancho Panza, si ritroverà, ancora una volta, a combattere contro i mulini a vento.


Estratto da Guardiani del vento: Tutto ebbe inizio quando don Chisciotte si ritrovò a combattere contro i Mulini. Il vento soffiava forte e spettinava le zolle d’erba tra gli zoccoli dei cavalli, le pale giravano vorticosamente, tutte nellea stessa direzione, mentre il fido Sancho Panza sistemava la lancia al suo padrone. Il vecchio hidalgo abbassò la visiera del suo elmo ammaccato, ma sempre lucente, al sole tramontante d’Olanda, spronò il suo ronzino quanto bastava e si lanciò all’attacco. Lo scudiero, sollevando gli occhi al cielo per l’ennesima follia del suo padrone, si levò di testa il cappello e si segnò, invocando qualche santo delle sue parti... ...fu in quel preciso istante che il treno entrò in Stazione. Una voce, nasale alquanto, annunciò che si era giunti a Salerno. I passeggeri si accalcarono alle porte e attesero con impazienza quei pochi secondi tra l’ultima frenata e la possibilità di scendere. Poi, tutti di corsa, come ogni mattina, verso i propri impegni e la propria vita: le solite facce, abbottonate in cappotti, sciarpe e cappelli colorati di una primavera che tardava ad arrivare, che si dileguavano nel sottopassaggio e che si ritrovavano, di corsa, ad afferrare sempre all’ultimo minuto, l’autobus che li avrebbe condotti verso il destino di quel nuovo giorno. ...lo scudiero, raccolte le armi del suo signore, seguiva una stradicciuola stretta e sterrata, esortando in vari modi Ronzinante a camminare e a fare pure in fretta, dato che il combattente aveva ceduto il campo ai “giganti”.

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Giovanna Circiello

pensiero. Così, da quando avevo dieci anni, ho approfittato della vecchia macchina da scrivere di mia mamma, posizionata a mo’ di bomboniera su di un tavolino, ricoperta da un panno di velluto rosso, e ho dato sfogo alla mia fantasia. Le fiabe erano quelle che mi venivano meglio, a quell’età. Fingevo di essere una povera ragazzina, magari anche bruttina per poi diventare la principessa più bella e più desiderata di tutto il reame. Poi alle scuole medie ho conosciuto meglio la poesia. Me ne sono innamorata e, ben presto, mi sono cimentata nella stesura di piccole poesie, che richiamavano, magari, nello stile e nelle parole, poeti che avevo studiato in classe.

GUARDIANI DEL VENTO Autore: Giovanna Circiello Editore: Aletti Editore ISBN: 9788864980768 Anno: 2009 Prezzo di copertina: € 14,00

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Autrice La poesia e le rime mi hanno sempre accompagnata, soprattutto durante l’adolescenza, un po’, credo, come per tutti i quindicenni che devono affrontare il peso dello studio, quello del mondo e quello di rendersi conto di non essere considerati più bambini, ma di non essere presi in considerazione nemmeno come adulti. Mi sentivo in una sorta di limbo, frustrata ed infelice e spesso incapace di far uscir da me i pensieri più tristi che, appunto, una ragazzina di quella età può farsi. Quante poesie, se così vogliamo chiamarle! Poi si diventa adulti. E, allora, tutti dicono: ma sì, a che serve scrivere? I problemi si affrontano, la vita si affronta. Chi scrive, sogna. E i sogni non sono la vita! E poi scrivere non ti fa guadagnare soldi. Forse è vero. Di soldi non ne guadagni. Infatti amo definirmi una “scrittrice no-profit”, nel senso che non guadagno nulla con i miei scritti. Per me, comunque, non è stato così. Pur crescendo, ho continuato a sognare e a scrivere. La scrittura mi ha sempre accompagnata e mi accompagna tuttora. Certo non la vivo più come un luogo magico dove rifugiarmi, ma, anzi, è un modo per essere e per esserci. Mi completa e sento che continuerà ad affiancarmi, a convivere nel mio corpo. Perchè io e lei siamo una sola anima. Una bella mattina, poi, ci si sveglia e si decide che è arrivato il tempo di cimentarsi con i libri. Non è che ti dici : “Ok, scriverò un libro!”. Però è qualcosa che senti dentro. Come se, in testa, avessi una sorta di “teatro”, sul quale, d’improvviso, si presentano personaggi e luoghi e scene e situazioni. Magari se ne stanno lì, sul palco, per un po’, magari un po’ latitano tra i pensieri della quotidianità...ma, alla fine, escono fuori e si raccontano. E tu non puoi fare altro che sederti davanti al PC e dar loro voce. Una voce che non sai se ti porterà a qualcosa o se avrà voce per davvero, ma una voce che c’è, che senti, che è forte e che devi raccontare ad altri. Anche se quell’altro altri non è che tua madre o tuo fratello...che, per affetto, ti acconten-

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Blog: http://blog.libero.it/mioromanzo


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Giovanna Circiello

tano e leggono i tuoi scritti. Nel tempo, si sono accumulati vari libri, vogliamo chiamarli romanzi? Non so. Però poi, un giorno, un giorno metti il punto ad un piccolo testo, magari di un centinaio di pagine e non sei soddisfatto. Lo leggi, lo rileggi più volte. Ti piace. E questa volta non vuoi che a leggerlo siano i tuoi genitori o gli amici. No. Tu sai che, quel testo, va letto. Perchè è il tuo vero primo testo che vuoi venga letto da un pubblico, da persone che non conosci, delle quali non sai i volti e le voci. È in questo momento preciso che, euforico per la decisione che prendi di metterti “nudo in piazza”, ti scontri con la cruda realtà. Per pubblicare per davvero ci vuole l’editore. L’Editore? Eh, sì. E allora invii manoscritti e aspetti risposte che, puntualmente, non arrivano. Un po’ ti disperi, un po’ te la prendi con la società, un po’ non lasci stare. Però poi quel libro ti guarda. È sempre là, finito, col suo punto e con i suoi personaggi, i suoi luoghi, le sue trame. E cosi ti rendi conto che sei disposto a fare di tutto, persino a pagare, in alcuni casi, pur di vedersi pubblicato. Sì, storcete pure il naso. Ma purtroppo è il mercato editoriale che funziona in modo deviato e non premia più il merito e non cerca più la bravura. La difficoltà di farsi conoscere nel campo dell’editoria fa parte del malcostume della raccomandazione e della corruzione del nostro Paese. Per non parlare del fatto che l’ascensore sociale in Italia si è bloccato da tanto tempo e, soprattutto, oggi nessuno considera quella del “letterato” una vera e propria professione. Basta fare un giro in una qualsiasi libreria e vedere quel che viene pubblicato: o cose da poco conto o i soliti nomi portati avanti da grandi gruppi editoriali. Dunque, anche se in realtà ho all’attivo, in forma di libro, ben sette titoli, pubblicati con www.ilmiolibro.it, devo presentarvi l’unico che ha, sul retro, il suo bel ISBN e che è la mia prima opera di narrativa compiuta e voluta ●

Cercami su Facebook: zib@ldone di Giovanna Circiello

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l’angolo della poesia Incuorami incuorami il senso di questo cammino il callo che in viaggio dispera e muore indorami ed ignorami San Valentino io non ho fatto strada per il suo fiore io non patisco la solitudine del passo né un’ombra che traina i miei silenzi favorisco la brina sul mio materasso e non sull’esistenza che poco evidenzi l’infante in me avessi colto in pieno senza guatargli ogni spiro litigioso adottandomi, allattandomi al seno poetandomi in quell’inno pregioso non delegare gli altri a leggicchiarci i petali si sollevano dai semi segreti i nostri segreti possono avvinghiarci o racconti altrui essere senza pareti fa senso rincorrere il senso del bacio che s’addormenta solo per svegliarti tallonare un amore che con te faccio e pensare che domani possa odiarti incuorami e fai del cuore un ballerino un callo che regge quel giorno peggiore perorami ed ignorami San Valentino io non ho fatto strada per il suo fiore. Milano, 7 febbraio 2013 -watersoul-

www.fadinasr.com

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Fadi Nasr

Fadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesuviani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni. Per conoscerlo meglio www.fadinasr.com

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Teatro e letteratura Idiomi Gli idiomi sono frasi che hanno un significato figurativo, o più in generale sono i cosiddetti “modi di dire” o “frasi fatte”. Vengono usati largamente nella comunicazione sia scritta sia orale. Le loro radici etimologiche affondano in zone diverse: gli idiomi possono nascere da citazioni cinematografiche (“Tutto chiacchiere e distintivo!”), dalla pubblicità (“Prevenire è meglio che curare!”) oppure ancora dai fumetti (“Giuda ballerino!”), dalla cultura popolare (“Campa cavallo che l’erba cresce!”) e da numerosi altri luoghi. Quello che mi interessa sottolineare qui è come alcuni idiomi di uso comune anche in letteratura derivino dal teatro di Shakespeare. Spesso si sente dire che Shakespeare è stato il più grande scrittore di tutti i tempi. Un’affermazione del genere ovviamente non ha molto senso, è impossibile assegnare ad una persona sola il massimo riconoscimento artistico, quale che sia l’arte in cui si cimenta. Però è indubbio che Shake-

speare sia stato talmente importante, talmente efficace, da elevare alcune cose che ha scritto a livello di idiomi. Una penetrazione del genere è rara e difficilissima, tanto più se si pensa ai secoli che sono passati dalla stesura dei suoi scritti e dallo scoglio delle traduzioni. Gli idiomi tratti da Shakespeare sono tantissimi, mi interessa qui vederne solo alcuni. “C’è del marcio in Danimarca!” (da Amleto) E’ interessante notare come questo idioma venga oggi utilizzato con un leggero accento ironico. E’ vero che dipende dal contesto, ma normalmente si cita questo idioma in una

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Filippo Massaro

situazione dove si vuole mettere in risalto con un certo distacco poco drammatico che c’è qualcosa che proprio non va bene. “Molto rumore per nulla” (titolo dell’omonima opera) Con questo idioma si fa rilevare che si è sollevato un polverone per un fatto di poco conto, per cui non era necessario far succedere tutto ciò che è successo. “Tutto è bene quel che finisce bene” (titolo dell’omonima opera) Questa frase fatta ha una penetrazione grandissima: viene usata molto spesso, in situazioni intricate o pericolose che avrebbero potuto portare del danno a qualcuno o qualcosa, ma che alla fine si sono risolte nel migliore dei modi. “Il mio regno per un cavallo!” (da Riccardo III) Anche questo modo di dire è spesso usato ironicamente. Rappresenta una condizione in cui una persona in gravi difficoltà è disposta a rinunciare a qualcosa di molto prezioso per qualcosa di poco conto, ma che per lui in quel momento è di fondamentale importanza. Nel contesto del dramma quella frase rivela lo stato vergognoso in cui si trova Riccardo III, la sua umiliazione e mancanza di coraggio. Oggi normalmente viene usata come esclamazione drammatica un po’ sopra le righe, per comunicare il profondo desiderio di qualcosa, a volte sostituendo il “cavallo”

Studio recitazione da 13 anni, ho cominciato all’università, poi sono passato dal Teatro Libero e sono approdato al Teatro della Contraddizione dove ho completato la mia formazione… Beninteso che la formazione di un artista non si completa mai. Faccio parte della compagnia Orama. Sono autore di alcuni monologhi.

www.teatrodellacontraddizione.it

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Filippo Massaro con ciò che si desidera o, più raramente, il “regno” con ciò che si possiede davvero di prezioso. Questo passaggio dall’uso drammatico a quello ironico è probabilmente dovuto all’evoluzione della lingua e al fatto che oggi una frase così altisonante (potremmo dire “teatrale”) non ha un contesto reale dove poter essere utilizzata con tutta la sua carica di tensione, ma ormai è così radicata che ha preso una collocazione diversa. “La sventura ci fa conoscere strani compagni di letto” (da La tempesta). Questo idioma significa che in casi molto particolari potremmo trovarci alleati a persone a cui non avremmo mai pensato, o che in situazioni di pericolo si è accomunati dalla preca-

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rietà del contesto e ci si trova affini a persone che credevamo molto diverse da noi. Visto l’uso della parola “letto” l’idioma si presta a una versione leggermente sessuale e certamente ironica, dove si giustifica con una frase fatta l’essere magari finiti “a letto” con qualcuno che si conosce poco, con un nemico o semplicemente con chi non ci si aspetta. Questi sono solo alcuni esempi di idiomi entrati nella lingua scritta e parlata corrente che arrivano dal mondo di Shakespeare, però sono abbastanza per rendere plauso a uno scrittore che ancora travalica i secoli ed è entrato nel nostro linguaggio con così tanta forza e grazia insieme, che spesso non ce ne rendiamo neppure conto ●


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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe Mutevole

Federica Ferretti ha raccolto per noi le parole di Annalisa Salvador e Orazio Claveri, due poeti della collana Echi da Internet di Rupe Mutevole Editrice. ANNALISA SALVADOR

“Mi perdo, mi affogo e poi mi ritrovo, pazza di me che non cambierei, fuori di me che mi butterei, mi muovo sirena tra le onde, mi fermo palude di bosco” Annalisa Salvador, veneta, classe 1968, professione impiegata, ma con una smisurata ed incontenibile passione per la scrittura. Semplice, emozionante ed intrigante sono tre aggettivi che userei per definire la mia poesia, amo le foto in bianco nero ma nelle mie liriche emergono mille colori, tutte le sfumature dei sentimenti. Di solito parlo di cose che ho vissuto sulla mia pelle, cercando di dare voce a quegli scossoni che prepotentemente si presentano vicino al nostro cuore e ci chiedono di entrare. La sensazione che sta per nascere una poesia arriva impetuosa, come se ti buttassero in faccia un secchio d’acqua fredda e allora mi siedo, prendo carta e penna e di getto butto giù tutto quello che mi sfila davanti agli occhi e poi lentamente ridisegno

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i contorni, là dove c’è confusione nasce una poesia, là dove c’è dolore nasce una poesia, là dove c’è gioia, vita, tristezza, malinconia, spensieratezza e voglia di sognare, là nasce una poesia. Le parole non mi lasciano mai sola, mi accompagnano, mi coccolano e a volte mi schiaffeggiano ma non potrebbe essere altrimenti perché quelle lettere che si compongono tra le mie dita sono la mia anima, ed io sono tante anime insieme ed una di quelle ama scrivere, vuole mettere nero su bianco emozioni più disparate perché non si perdano nel cassetto dei ricordi. Sono una patita di libri, li divoro da sempre e da sempre prediligo quelli che raccontano storie realmente accadute, storie di vita e di gente qualunque che si trovano a tu per tu con angosce e meraviglie di quel gran mistero che è la nostra esistenza. La colonna sonora che sceglierei per leggere il mio libro sarebbe sicuramente quella di Adele, che adoro, ed un luogo tranquillo in una giornata qualunque in cui si ha voglia di coccolarsi e guardare il cielo ●

LE DITA ACCESE Emozioni a piede libero Autore: ANNALISA SALVADOR Editore: Rupe Mutevole Collana: Echi da Internet Isbn: 9788865912690 Prezzo: € 10,00 Anno: 2013 Immagine di copertina ©Annalisa Salvador

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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe Mutevole ORAZIO CLAVERI Una delle domande più scontate che si rivolge a chi dedica il suo tempo alla scrittura è: “Perché scrivi?” a me forse nessuno lo ha ancora chiesto ed allora mi sono posto da solo la domanda e questa la mia risposta che mi sono dato. Orhan Pamuk il famoso scrittore e saggista turco, insignito del Premio Nobel per la Letteratura, ne “La valigia di mio padre” scrisse diverse motivazioni. Nell’ampia ed esaustiva nomenclatura, poche sono le motivazioni nelle quali mi ritrovo ed in quelle poche in modo marginale, tranne l’ultima dell’elenco “Scrivo per essere felice” anche se la fonte della mia “felicità” penso, anzi ne sono certo, si differisce da quella del famoso scrittore, perché senza dubbio scaturisce dal senso di libertà dialettica che da sempre mi perseguita. Infatti la mia “felicità” nasce dal fatto che scrivendo le mie poesie ho trovato il modo di poter dare libero sfogo ai sentimenti dell’animo e voce al cuore; detto così potrebbe sembrare la semplicistica esposizione di tutti coloro che dedicano il loro tempo e la loro passione a scrivere poesie. Ma non è così, perché la mia “felicità” deriva dall’aver trovato con la poesia il modo di liberarmi dalle catene che da sempre hanno rinchiuso in me l’espressione dialettica dei miei sentimenti e delle mie emozioni. La mia atipicità quindi sfiora l’inverosimile, perché nella norma il poeta dà esaltazione e libero sfogo a manifestati sentimenti della sua vita, io sono

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DAI RICORDI ALL’AMATA POESIA. ITINERARI DELL’ANIMA Autore: Orazio Claveri Editore: Rupe Mutevole Collana: Echi da Internet Isbn: 9788865912591 Prezzo: € 10,00 Anno: 2012 Pagine: 160

riuscito invece con la poesia a uscire dalla mia mente fredda e razionale tramutando in versi tutto ciò che la mente non riusciva ad esprimere con le parole. Per questo sono “felice”, la poesia è per me la liberazione dalla sofferenza più grande della mia vita, io che posto davanti ad eventi anche insignificanti per molti, mi ritrovo con gli occhi lucidi e spesso con la furtiva lacrima che sgorga repentina, non sono mai riuscito ad esternare con la parola neppure i miei più grandi sentimenti che invece sono riuscito ad esternare con la poesia. Ma ciò che ancor di più trovo fantastico è che questa situazione prende vita quando l’ispirazione è tale che l’animo ed il cuore prendono il sopravvento sulla ragione, riuscendo ad esiliare la mente fredda e razionale nel silenzio e nel grigio torpore, impossessandosi della mia mano che, oltrepassato il termine mentale quasi in stato di trans, scrive e tramuta in versi tutto ciò che è ed è stato rinchiuso dentro di me da sempre. Quanta “felicità”, quando rientrato nello stato normale rileggo ciò che ho scritto, la mente, sorpresa da ciò che legge, prova spesso a convincermi di modificare qualche cosa nei miei versi, ma io so che non devo e non posso farlo, perché quello che ha scritto l’animo ed il cuore è il mio vero io e gli occhi lucidi, la furtiva lacrima che repentina sgorga ne sono la tangibile conferma. Ecco perché amo scrivere poesie, perché la poesia è l’unico posto dove sento di avere un senso e di essere me stesso, dove riesco ad esprimere i miei sentimenti, ad analizzare le mie debolezze, a manifestare i miei desideri e a dirlo senza tentennamenti ●

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Autrice

Flavia Cantini Notti senza luna Notti senza luna e Notti senza luna - Il Male e l’angelo sono i primi due volumi di una trilogia fantasy. Selene è destinata a combattere, accanto alle forze del Bene, il Male che si è insinuato sulla Terra sotto forma di Demoni colonizzatori. Selene si troverà in bilico tra la lealtà al Bene e la passione proibita per il Capo dei Demoni. Una lotta in un mondo che sta cambiando, un viaggio interiore nei traumi del passato, l’accettazione di un’altra realtà accanto a quella tangibile degli umani.

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i chiamo Flavia Cantini, ligure, classe 1987. Sono creativa, artista, fantasiosa, ho sempre la “testa tra le nuvole”, sogno ad occhi aperti e questo contrasta con la praticità richiesta nella vita quotidiana ma io detesto la routine e sento dentro me l’urgenza di creare attraverso l’arte. Mi sento un po’ elfo, amo la natura, il silenzio dei boschi ma, nello stesso tempo, non disdegno le città e il loro movimento. Il mio motto? “Take your passion, Make it happen!” Da che io ricordi, ho sempre avuto due grandi passioni, due fuochi che mi bruciano dentro: la scrittura e la regia. Sono due passioni, per le quali vivo, e che trovo saldamente legate, infatti con entrambe si dà vita a personaggi e situazioni che altrimenti non potrebbero esistere. Scrivere per me è stato un gesto naturale, la risposta a un’urgenza interiore e le prime favolette le scrivevo già all’età di sei anni, la mia mente era già proiettata in mille mondi fantastici e già sognavo di dedicarmi a inventare storie. Durante l’adolescenza mi sono dedicata alla poesia e ho espresso attraverso di essa il vulcano di sentimenti che mi si

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NOTTI SENZA LUNA (VOL.I) Autore: FLAVIA CANTINI Editore: ARDUINO SACCO EDITORE ISBN: 9788863544398 Anno: 2011 Pagine: 144 Prezzo di copertina: € 14.90

Blog: http://flaviascrittrice.blogspot.com


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NOTTI SENZA LUNA (VOL.II) Il Male e l’angelo Autore: FLAVIA CANTINI Editore: ARDUINO SACCO EDITORE ISBN: 9788863546767 Anno: 2012 Pagine: 146 Prezzo di copertina: € 14.90

agitavano dentro ma poi, verso i diciotto anni, ho sentito che la mia strada nella scrittura era la narrativa e ho iniziato con i racconti brevi fino a scrivere un romanzo rimasto incompiuto. Si può dire che il mio primo libro ho deciso di scriverlo a diciotto anni ma, strada facendo, l’ho trovata una storia molto complicata e mi sono dedicata, quasi contemporaneamente, a scrivere un romanzo fantasy volume unico (ancora inedito purtroppo) e i primi due volumi di una trilogia fantasy, editi rispettivamente nel 2011 e nel 2012 da Arduino Sacco. Ancora nello stesso periodo, ho scritto un romanzo breve, volume unico anch’esso, “Storia di un collegio” che è stato edito a fine 2012 in E-book da Drops Edizioni. Non è stato facile trovare un editore, a seguito del mio invio dei manoscritti, ho ricevuto proposte di pubblicazione con contributo a cui non ho assolutamente risposto poiché sono contraria all’editoria a pagamento. Ho insistito, ho setacciato il web e poi ho trovato le due case editrici, realtà indipendenti e piccole ma comunque non a pagamento e per un’esordiente come me un’occasione di pubblicare e poter proporre al pubblico le mie storie. I miei libri nascono tutti da un’intuizione, da un flash, da un pensiero o un personaggio che mi ronza in testa, dall’ispirazione. È il germe iniziale che non mi abbandona, continua a ronzarmi in testa fino a che, riflettendoci sopra, mi arrivano altri tasselli della storia; inizia tutto proprio con l’ispirazione, un processo creativo che sorge spontaneo e su cui poi io lavoro con scalette, appunti fino ad avere la solida trama da sviluppare attraverso la narrazione. Consiglio l’acquisto dei miei romanzi a chi vuole assistere al riscatto della “pecora nera”, a chi vuole intravedere tematiche sociali e psicologiche mescolate a una cornice fantasy, a chi vuole una lettura agevole e scorrevole ●

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PROGETTO CIBO. La Forma del gusto MART Rovereto Fino al 2 giugno 2013 In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo del design, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ma anche socioeconomiche e antropologiche, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità innovativa. A “Progetto Cibo” partecipano designers e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Lorenzo Damiani, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, oltre a Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin. Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, si apre presentando l’architettura di cibi “anonimi” che nella loro sofisticata e precisa costruzione sono dei veri e propri progetti. Attorno a un alimento così basilare e onnipresente come il pane, o a pietanze molto connotate geograficamente come il sushi o lo strudel, si celano spesso disegni progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione. La pasta ideata da Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot è emblematica di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale. Per informazioni: www.mart.trento.it/progettocibo

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i vostri 5 sensi 66 ! o r b i l l e d a i r o t s a l a c c To

UNA BOTTEGA DI LIBRI E DI CULTURA. BALDINI LIBRAIO ED EDITORE Pinacoteca di Brera Milano Fino al 2 marzo 2013 Ettore Baldini con il socio Antenore Castoldi dal 1897 condusse una delle più attive “botteghe” librarie nella Milano della prima metà del Novecento: insieme editore e libraio, con un frequentatissimo negozio nella Galleria Vittorio Emanuele, cuore della città, un vero e moderno artigiano del prodotto, che seppe ben navigare a fianco di tanti e forti concorrenti. In occasione della presentazione del suo ritratto dipinto da Cesare Tallone nelle sale della Pinacoteca di Brera, si è colta l’occasione di esporre, nella Sala Maria Teresa della contigua Biblioteca Nazionale Braidense, una mostra che illustri la produzione dell’editore e i suoi rapporti con tanti protagonisti dell’industria culturale italiana di quegli anni: da Fogazzaro a Gotta, da Rovetta a Guido da Verona. E una magnifica lettera di Toscanini dichiara quale fosse il suo ruolo di libraio di fiducia. Per informazioni: www.brera.beniculturali.it

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KAMA. Sesso e Design Triennale Design Museum Milano Fino al 10 marzo 2013 Una grande mostra che analizza il rapporto tra eros e progetto. Fin dal titolo, che rievoca il dio indiano del piacere sessuale, dell’amore carnale e del desiderio, KAMA prova a fare i conti con uno dei fantasmi più esasperati, ma al contempo più rimossi, della contemporaneità. Sono così indagati modi, forme e strategie con cui la sessualità si incorpora nelle cose e ne fa strumento di conoscenza. Per chi le progetta, ma anche per chi le usa. Cuore della mostra è una rassegna, a cura di Silvana Annicchiarico, che rintraccia radici storiche, mitiche e antropologiche per arrivare fino ai giorni nostri, con oltre 200 fra reperti archeologici, disegni, fotografie, oggetti d’uso e opere di artisti e designer internazionali. Una selezione ampia e sfaccettata che vuole andare oltre la stereotipizzazione delle luci rosse, della pruderie o dei facili scandali. In parallelo, per ampliare i punti di vista e restituire un racconto corale e collettivo, otto progettisti internazionali - Andrea Branzi, Nacho Carbonell, Nigel Coates, Matali Crasset, Lapo Lani, Nendo, Italo Rota e Betony Vernon - si confrontano con questo tema e ne presentano la propria personale interpretazione attraverso inedite installazioni site-specific. Per info: www.triennale.it/it/mostre/future/2160-kama-sex-and-design

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VERDI PASSIONI: ORTO, GIARDINO E CAMPAGNA Modena Fiere Modena 9-10 marzo 2013 Nel week end saranno di scena orto e giardino, frutti antichi e piante ornamentali con i loro misteriosi abitanti, dal gufo alla coccinella. Piante ornamentali e orticole, fiori e bulbi, sementi e frutti antichi, attrezzi per la cura dell’orto, arredi e decorazione per l’allestimento del giardino sono solo alcune delle proposte di Verdi Passioni. “Orto, giardino e campagna” è il sottotitolo scelto per caratterizzare la manifestazione, che si propone come panoramica completa sugli hobby e le pratiche della vita all’aria aperta. Dal giardinaggio all’agricoltura amatoriale e biologica, Verdi Passioni fornisce spunti e informazioni sulle novità e sulle tecniche di cura e manutenzione del verde, sulla conservazione dell’habitat del giardino e dell’orto di casa, e sull’allestimento di balconi fioriti e di micro orti domestici.

Per informazioni: www.verdipassioni.it

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o m r e h c s lo a d Guar

BERGAMO FILM MEETING – 31esima edizione Bergamo Dal 9 al 17 marzo 2013 Anche quest’anno la manifestazione animerà la città di Bergamo con un ricco calendario di eventi. Oltre 80 film, durante nove giorni di proiezioni, per conoscere le nuove tendenze e gli autori del cinema contemporaneo e gustare le opere più suggestive della storia del cinema. Tra gli appuntamenti che il Festival proporrà agli appassionati di cinema e non, ci saranno un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, documentari, anteprime e cult movies, oltre che incontri con gli autori, workshop e mostre. Spazio anche alle scuole per avvicinare i ragazzi al cinema d’autore, con proiezioni e film dedicati a giovani e giovanissimi. Non mancheranno inoltre le occasioni di svago: Piazza Libertà ospiterà infatti il Meeting Point, una tensostruttura con spazio per gli incontri con gli autori, dibattiti, concerti, punto ristoro, serate speciali e feste. Per info: www.bergamofilmmeeting.it

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Si ringrazia per la collaborazione: Flavia Cantini Giovanna Circiello Orazio Claveri Indira Fassioni Federica Ferretti Giorgio Ginelli Silvia Lonati Filippo Massaro Piletta Fadi Nasr Annalisa Salvador Giovanna Vannini

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