a cura di Daniele Ecotti - Io non ho paura del lupo APS
Raccogliere dati sui lupi è un ’attività appassionante e sorprendente, nel bene e nel male. In questi anni mi ha permesso di trascorrere tempo in natura, di scoprire luoghi nuovi che probabilmente non avrei mai esplorato, se non per seguire tracce e segni di presenza di questi elusivi animali, con l’intento di “catturare” e poi analizzare immagini.
“Entro” nelle loro vite, loro nella mia, e con questo breve (ma non troppo) resoconto spero in qualche modo anche in quelle di chi leggerà.
La metodologia utilizzata per questo monitoraggio si basa su metodi non invasivi e ha come priorità non arrecare disturbo agli animali. Richiede molto tempo, sia sul campo alla ricerca di segni di presenza che di analisi e confronto delle immagini raccolte, operazioni necessarie per organizzare e provare a dare un senso ai vari tasselli raccolti, frammenti coi quali cerco di ricostruire le vicissitudini dei branchi e delle coppie.
Quando si seguono i lupi con così tanta intensità, dedicando loro molto tempo, si finisce inevitabilmente per essere trasportati nelle loro vite. Speri sempre che ce la facciano a sopravvivere, a riprodursi, a diventare un vero branco e speri, soprattutto, di rivederli anche l’anno successivo. Ma col tempo ho purtroppo imparato che spesso i lupi durano poco, che i cuccioli non sopravvivono e che quando smetti di riprendere un lupo, dopo averlo seguito magari per anni, quasi sempre non saprai mai cosa gli è capitato. Ho anche imparato che nei territori occupati da branchi o coppie spesso compaiono nuovi lupi. A volte sono esemplari di passaggio, altre volte coppie che tentano di insediarsi nei territori già occupati. Ho imparato che gli individui di una coppia possono essere sostituiti nel giro di qualche giorno e che i territori dei branchi si ridisegnano frequentemente. Infine, ho imparato che riuscire a stare al passo con un tale dinamismo è davvero molto complicato e impegnativo, ma almeno altrettanto appassionante!
E’ inoltre complesso riuscire a raccontare in modo comprensibile queste storie, perché a volte sono molto intricate. Ci provo… ricordandovi che quelle che leggerete sono per lo più interpretazioni e ipotesi.
I racconti che seguono sono il risultato dell’analisi di 1761 video di lupi raccolti in alta valle del Taro dal 30 aprile 2023 al 1 maggio 2024, periodo che corrisponde all’anno biologico del lupo.
Per comprendere meglio questo racconto, è possibile riprendere il “filo del discorso” consultando quanto osservato nelle precedenti stagioni nei Report lupi val Taro 2018-2021 e Report Lupi val Taro 2022.
METODO:
Raccolgo i dati monitorando principalmente i siti di marcatura ricorrenti, le zone adiacenti ai siti di rendez-vous, in caso di ritrovamento di predazioni o carcasse e di segnalazioni, lasciando gli apparati foto-video posizionati il più a lungo possibile negli stessi siti. Se la posizione scelta mi permette di ricavare molti dati (tanti passaggi di lupi), e non subentrano furti, restano posizionati negli stessi punti per anni.
Attraverso questa metodologia riesco ad acquisire molti video durante i quali i lupi stazionano davanti agli obiettivi, consentendomi di individuare le caratteristiche fenotipiche che ne facilitano il riconoscimento: ciò rende possibile individuare le coppie riproduttive che frequentano quei territori con regolarità. Di anno in anno registro moltissime immagini delle coppie leader negli stessi luoghi e, a furia di vedere gli stessi lupi nello stesso posto, è più facile notare la comparsa di una nuova coppia o un nuovo branco, o accorgersi se uno dei lupi della coppia riproduttiva viene sostituito. È anche possibile notare se una coppia o un branco smette di transitare o diminuisce sensibilmente la frequenza di passaggi in un determinato sito.
Infine, dopo aver accertato le consistenze minime numeriche dei branchi, in qualche caso riesco ad individuare lupi “estranei” ai nuclei familiari o alle coppie seguite. Si tratta di lupi che si muovono in solitaria, mai intercettati prima in un determinato sito. Accorgersi di “nuovi” lupi è molto difficile, poiché gli animali sono assai simili tra loro. È possibile farlo solo quando sono presenti caratteristiche fenotipiche marcate, tali da permettere con certezza il riconoscimento, un evento decisamente poco frequente.
Parlando di coppia, mi riferisco a lupi che manifestano atteggiamenti territoriali, ma non ho mai accertato la riproduzione e non li ho mai ripresi con altri lupi associati. Parlando invece di branco (o nucleo familiare) intendo dire che, indipendentemente dalla composizione numerica, perlomeno una volta ho accertato la riproduzione da parte di almeno uno dei due lupi riproduttori.
Considero la riproduzione avvenuta con successo quando nelle femmine sono evidenti i segnali di allattamento.
Le aree indagate, per un’ampiezza totale di circa 100 km2, pur essendo vicine purtroppo non sono adiacenti fra loro. Questo perché, a causa dei continui furti subiti, in alcune zone è impossibile utilizzare l’attrezzatura per effettuare il monitoraggio.
MIRTILLO
Da marzo del 2023, i due lupi riproduttori del branco del Mirtillo, composto da LoScuro e Solitaria, vengono sostituiti definitivamente da una nuova coppia. Inizialmente, non riuscivo a capire da dove fossero sbucati questi due lupi, che da subito hanno mostrato atteggiamenti molto sicuri e territoriali. La coppia, proprio per gli atteggiamenti osservati, non mi dava l’idea di essersi appena costituita.
In seguito, grazie alla tenacia di Daniela Ferrari, che segue il territorio adiacente e condivide i dati raccolti con l’associazione (ve ne parlerò successivamente), ho avuto a disposizione del materiale da confrontare col mio. In alcuni passaggi registrati da Daniela vi è una coppia territoriale intercettata in più occasioni, i cui lupi mostrano una notevole somiglianza alla coppia “comparsa” da me. Vista la somiglianza di entrambi gli individui, sono propenso a pensare che i due esemplari giunti a frequentare il territorio da me monitorato siano gli stessi ripresi da Daniela nel territorio adiacente. Li ho ribattezzati Ade e Apollo, lasciando invariato il nome del branco, dal momento che i nuovi arrivati utilizzeranno lo stesso areale della precedente coppia riproduttiva (LoScuro e Solitaria - Branco del Mirtillo).
Maggio e giugno sono mesi importanti, durante i quali aspetto con ansia di capire se i lupi si sono riprodotti. A fine maggio arriva l’attesa e sperata conferma: Ade ha le mammelle ingrossate, il che significa che sta allattando i cuccioli. Le mammelle gonfie e i capezzoli tirati restano in genere visibili per alcuni mesi successivi al parto, di solito fino a luglio-agosto, ma in questo caso nella lupa spariscono già a fine giugno. Un chiaro campanello d’allarme: i segnali della lattazione sono scomparsi troppo presto, segno inequivocabile che la lupa ha smesso di allattare. Credo che Ade abbia partorito, ma per ragioni che non conosco (e non saprò mai) i cuccioli non siano sopravvissuti. Tale ricostruzione trova purtroppo conferma nelle osservazioni successive: per tutto l’anno biologico del lupo, infatti, la coppia riproduttiva non è mai apparsa con altri individui associati.
Ade con visibili i segni di lattazione https://youtu.be/3tKpzpqsHYU
All’inizio di ottobre riprendo su un sito di marcatura ricorrente un lupo con un laccio stretto a una zampa posteriore, che appare vistosamente gonfia. Il lupo marca ed è solo. Dal disegno della mascherina facciale, dalla taglia e dalla corporatura, sembra essere Apollo.
https://youtu.be/HsMJPPJJw0w
Lupo con laccio (Apollo)
L’ipotesi che sia effettivamente lui si rafforza quando, a distanza di qualche giorno dal suo passaggio, Ade compare associata a un altro lupo. Il nuovo maschio associato ad Ade ha un disegno della mascherina facciale disgiunta (un pomello sulla guancia) che lo rende ben riconoscibile rispetto ad Apollo.
E così, Apollo è stato sostituito: la differenza tra i due lupi è evidente (ogni tanto capita), anche se non posso avere la certezza che il lupo col laccio sia effettivamente Apollo; servirebbero riscontri genetici. Tuttavia, sono incline a pensare di sì per la notevole somiglianza tra i due: la mascherina facciale, la corporatura simile e anche il fatto che Ade, qualche giorno dopo il passaggio del lupo col laccio, sia comparsa insieme a un nuovo compagno.
Diventa davvero difficile non pensare che l’atto di bracconaggio, di cui è stato vittima Apollo, sia stato un evento che non abbia influito sulla sua sostituzione.
Ade associata ad un nuovo maschio sostituzione 1 https://youtu.be/mH7c1AT5onE
Continuo in seguito a registrare i passaggi della coppia intenta a marcare il territorio, finché, grazie ai continui controlli e confronti tra le tante immagini acquisite, mi rendo conto che a gennaio 2024 è avvenuta un’ulteriore sostituzione, sempre del maschio.
In meno di tre mesi Ade ha cambiato compagno 2 volte!
Nel corso di questi anni ho assistito a diverse sostituzioni di individui all’interno delle coppie riproduttive che seguo e non ho mai saputo che fine avessero fatto i lupi sostituiti, poiché, in seguito al cambio di partner, non sono più riuscito a intercettarli. In questo caso è diverso. Apollo, pur essendo stato sostituito, non è sparito ma ha continuato a frequentare il territorio. A volte abbiamo la tendenza a idealizzare i lupi, a vederli esclusivamente come animali che vivono in “famiglie perfette”, dove tutti si vogliono bene. Ma sono nostre proiezioni. I lupi sono animali sociali sicuramente capaci di coesione, fedeltà e di prendersi cura gli uni degli altri, ma a volte mostrano altro: sono animali e seguono istinti e impulsi. I nuclei familiari “funzionano” perché le coppie, definite riproduttive o leader, sono quelle che dettano le regole, che comandano e si impongono sugli altri componenti del nucleo familiare. La
femmina della coppia, Ade, ha cambiato partner nonostante il suo primo compagno, Apollo, fosse ancora in vita e in evidente difficoltà, e nonostante continuasse a frequentare il territorio: alla faccia di monogamia, fedeltà e coesione attribuite ai lupi appartenenti allo stesso nucleo familiare! Ma questo non mi stupisce: istinto, caratteri individuali, e contingenze possono determinare comportamenti ogni volta diversi.
Questa interpretazione è basata sul presupposto che il lupo col laccio sia effettivamente Apollo, ma sono ben consapevole che potrei sbagliarmi e che quel lupo potrebbe non essere lui.
In questo caso, un’altra ipotesi potrebbe essere che Apollo, dopo essere stato sostituito la prima volta, si sia allontanato temporaneamente dal territorio, per poi tornare a riprendersi il posto di riproduttore accanto ad Ade (seconda sostituzione).
Se il secondo lupo (sostituzione 2), che assomiglia molto ad Apollo, fosse arrivato a sostituirlo la prima volta (sostituzione 1) non me ne sarei neanche accorto, non avrei ipotizzato che il lupo col laccio potesse essere Apollo e di conseguenza non vi avrei nemmeno raccontato tutta questa storia…
Quando non ci sono caratteristiche o dettagli discriminanti (come ad esempio cicatrici, una coda particolarmente corta o a forma di “falcetto”, un occhio “spento”* ecc…), distinguere con sicurezza un lupo dall’altro è praticamente impossibile.
* Quando gli animali hanno problemi agli occhi, come traumi o malattie che ne compromettono la vista, nei video notturni l’occhio non riflette la luce e appare opaco (spento).
Ade associata ad un nuovo maschio (sostituzione 2) https://youtu.be/hm_sbQ2eRfo
Nel periodo invernale, momento di dispersione per i lupi, registro con molta più frequenza, rispetto al resto dell’anno, passaggi di individui solitari che ispezionano a lungo i siti di marcatura. I lupi ricavano molte informazioni dalle marcature: gli odori permettono l’individuazione dello stato gerarchico
dell’individuo che ha deposto l’escremento e altre caratteristiche come sesso ed età (F. Marucco 2014).
I lupi solitari ripresi sono in genere animali giovani: mostrano una corporatura più esile rispetto agli animali adulti che, se in salute, appaiono più massicci e tarchiati. Questi lupi di passaggio potrebbero essere individui che si sono allontanati temporaneamente dai propri nuclei familiari per compiere delle perlustrazioni, finendo per ritrovarsi nei territori adiacenti. Oppure, può trattarsi di esemplari in fase di dispersione, alla ricerca di un’occasione per diventare riproduttori. Durante la dispersione, compiuta in solitaria, i lupi vivono un momento critico che li espone a molti rischi. In questa fase, si stima che il tasso di mortalità raggiunga il 50%, ma, personalmente, credo che oggi nel nostro contesto possa essere ben più alto.
Tra gli individui solitari registro anche il passaggio di un lupo che mi ha ricordato LoScuro, ex lupo riproduttore del branco del Mirtillo, animale non più giovane dalla corporatura massiccia, con una mascherina facciale estesa e colorazione del mantello piuttosto scura. Il lupo era sparito nei primi mesi del 2023 insieme alla sua compagna Solitaria, la coppia era stata sostituita da Ade e Apollo. Il lupo che mi ha ricordato LoScuro sembra essere un animale non più giovane, chissà qual è la sua storia… anche lui si sofferma a lungo a ispezionare alcuni siti di marcatura, gravitando nel territorio tra gennaio e febbraio per poi non vedersi più.
Alcuni passaggi di lupi solitari e de LoScuro https://youtu.be/2I7U_7jv1SA
Tornando al lupo col laccio, che presumo essere Apollo, l’animale continua a muoversi nel territorio sempre da solo, finché, a febbraio del 2024, compare associato ad altri due lupi mai intercettati sino ad allora: un maschio, che pare essere un individuo giovane e con segni postumi di rogna (coda priva di pelo), e una femmina. Da allora non l’ho più visto e non ho idea di chi fossero i due lupi con i quali è comparso. Forse due giovani di un branco adiacente, o due lupi in cerca di un territorio in cui tentare di stabilirsi, chissà… temo che purtroppo non lo saprò mai. Tuttavia, mi piace immaginare che Apollo, nonostante il laccio e la sostituzione, stia provando a dare origine a un nuovo nucleo familiare altrove.
Apollo con individui associati https://youtu.be/HaMk9FuhQUs
Le vicende legate al branco del Mirtillo non sono ancora finite. A partire da ottobre, il confinante branco del Torletto, che durante il 2022 aveva gia effettuato alcune sporadiche incursioni, intensifica notevolmente la propria presenza sui siti di marcatura solitamente utilizzati da branco del Mirtillo. E non sono gli unici lupi a frequentare il loro territorio. Un’altra coppia, già intercettata nel 2022 e ribattezzata “Scirocco”, composta dal maschio Uncino, facilmente riconoscibile per via della coda a falcetto, caratteristica che lo rende ben riconoscibile, e (indice di possibile introgressione, cioè della presenza di geni di cane domestico), e dalla femmina Pan, ha continuato per tutto l’anno a frequentare regolarmente gli stessi siti utilizzati dal branco del Mirtillo e da quello del Torletto. Nel corso dell’anno, insomma, in uno stesso sito di marcatura ho registrato regolari sovrapposizioni territoriali di due branchi e una coppia.
Sovrapposizioni territoriali
https://youtu.be/_JXdUdg-mKg
Sulla coppia dello Scirocco non sono riuscito a raccogliere molti dati, ma dalla frequenza regolare con cui la intercetto posso ipotizzare che controllino un territorio adiacente al branco del Mirtillo. Non ho mai registrato la presenza di altri lupi associati a questa coppia, né sono stato in grado di appurare la riproduzione, ma sono propenso a pensare che, se avvenuta, non sia andata a buon fine. In caso contrario proprio a causa delle numerose intercettazioni, prima o poi avrei dovuto riprenderli in compagnia dei cuccioli.
Questa intricata vicenda mi lascia con tante domande e pochissime certezze: due sostituzioni di partner; la presenza sul territorio del lupo col laccio (Apollo) durante le due sostituzioni; la mancanza di riprese che attestino la presenza di 16
lupi associati alla coppia riproduttiva del Mirtillo; la frequentazione dell’areale del branco del Mirtillo da parte di altri due branchi/coppie.
Le ipotesi e deduzioni sulle quali si basa parte di questo racconto sono purtroppo destinate a rimanere tali. Ma, in fondo, è anche questo il bello. Il lato nascosto con cui è necessario fare i conti quando si cerca di comprendere la complessa vita sociale di animali caratterialmente molto diversi l’uno dall’altro
A maggior ragione in un momento in cui, a causa della saturazione dei territori, è presumibile che i lupi stiano vivendo una fase di crescente competizione intraspecifica Alla quale si aggiunge, come sempre una pressione antropica difficile da quantificare, ma da quanto osservato verosimilmente molto elevata. Il lupo col laccio, che si tratti o meno di Apollo, è lì a ricordarcelo.
TORLETTO - CAVALIERI - NUOVA COPPIA
Nella primavera del 2023, il branco del Torletto è ancora composto da Zoppino e Sottiletta. La coppia si era riprodotta con successo nel 2022, ma dalla primavera 2023 alla primavera 2024 non è più stata ripresa insieme ad altri lupi. Generalmente, i cuccioli restano col proprio nucleo familiare l’anno successivo alla loro nascita, per poi abbandonarlo solitamente nel periodo invernale, al raggiungimento della maturità sessuale durante il secondo anno di vita. Non avere più ripreso alcun lupo, incluso il cucciolo senza coda e quindi ben riconoscibile, mi porta a pensare che i cuccioli nati nel 2022 non siano sopravvissuti oltre la primavera del 2023, oppure, ma lo reputo meno probabile, che siano tutti andati in dispersione un po’ in anticipo rispetto al solito.
Zoppino e Sottiletta primavera 2023
https://youtu.be/YvYXOzFy39M
(Data sovraimpressione errata - Data corretta 03-05-2023)
Così, nonostante la coppia si fosse riprodotta nel 2022, nel 2023 si trova nuovamente ad affrontare il periodo riproduttivo senza poter contare sull’aiuto
dei lupi nati l’anno precedente. Un inizio in salita, reso ancora più ripido, come spiegherò, dalla forte pressione territoriale esercitata dal confinante branco de I Cavalieri e dalla comparsa di una nuova coppia, apparentemente intenzionata a occupare una parte del loro territorio. Ma, nonostante tutto, questa coppia è abbastanza tenace da resistere e provarci ancora. A maggio arriva la conferma: la presenza delle mammelle gonfie e dei capezzoli tirati, visibili in Sottiletta sino a tutto luglio, attesta che la lupa sta allattando dei cuccioli: anche quest’anno, la coppia si è riprodotta con successo.
https://youtu.be/kO6UQKhV2DA
Sottiletta allattamento maggio-luglio
Nonostante in tarda estate abbia intensificato le ricerche nel tentativo di riprendere i cuccioli, non ho ottenuto alcun risultato. Ciò è assolutamente comprensibile, data l’attenzione impiegata per evitare di arrecare disturbo nelle aree di rendez-vous, i punti di ritrovo dove i cuccioli attendono gli adulti. Mi ripeto in continuazione: “Non resta che aspettare, devi avere pazienza”. Solitamente, a partire da ottobre-novembre i cuccioli iniziano a seguire gli adulti negli spostamenti. Per lo meno, questo è quanto ho osservato seguendo i branchi nel corso di questi anni. E dunque ero quasi certo che, tra l’autunno e
l’inizio dell’inverno, come accaduto durante la precedente stagione, avrei finalmente visto comparire qualche cucciolo insieme alla coppia. Purtroppo, invece, non è comparso nessun lupo: Zoppino e Sottiletta, sino ad aprile del 2024, cioè per tutto l’anno biologico del lupo, non sono mai stati visti in presenza di altri lupi associati. Anche questa volta, posso ipotizzare che i cuccioli siano rimasti in vita fino all’estate, e poi…. poi non ho idea di cosa possa essere successo. Eppure, pur senza conoscerne le ragioni, tutto lascia supporre che non siano sopravvissuti. Ho però il forte sospetto che possano essere stati vittime di atti di bracconaggio. Sono consapevole che potrei sbagliarmi, che la scomparsa dei cuccioli possa essere stata determinata da cause naturali, come malattie, competizione intraspecifica o predazione. Ma l’assenza di lupi giovani associati alla coppia, che si ripete ciclicamente di anno in anno, mi lascia una brutta sensazione. Questo branco, seguito dal 2015, pur riproducendosi tutti gli anni (con l’eccezione del 2021) non è quasi mai riuscito ad affrontare una stagione riproduttiva insieme ad altri lupi associati, fatta eccezione per l’anno 2016-17. Fatico a credere che un trend così catastrofico sia da imputare alle sole cause naturali.
https://youtu.be/HWZNRjTBJ_I
Zoppino e Sottiletta inverno 2024
Durante l’inverno, il branco del Torletto smette quasi del tutto di fruire di una porzione di territorio sino ad allora molto utilizzata e inizia a frequentare con assiduità il territorio del confinante branco del Mirtillo. Ritengo che questi cambiamenti siano stati determinati da un insieme di fattori: la mancanza di individui associati alla coppia; la regolare frequentazione della stessa porzione di territorio da parte del branco de I Cavalieri, in quel periodo ben più numeroso; infine, la comparsa di una nuova coppia con atteggiamenti di territorialità.
Immagino che quando un branco resta composto da due soli lupi, come nel caso del Torletto, diventi molto più difficile presidiare e difendere il proprio territorio dai nuclei familiari adiacenti o da nuove coppie che cercano di ritagliarsi spazio. La mia ipotesi è che la coppia del Torletto abbia preferito minimizzare i rischi di scontrarsi con gli altri lupi, modificando, forse in maniera temporanea, l’utilizzo e probabilmente anche l’estensione del proprio territorio. Questi due lupi, tuttavia, sono davvero tenaci: nonostante tutto, continuano a resistere e a riprodursi. Anch’io sono tenace e spero davvero, per la prossima stagione, di poter osservare e raccontare una storia diversa.
LA NUOVA COPPIA
La nuova coppia appare nel territorio a gennaio del 2023 e da allora frequenta continuamente, per tutto l’anno biologico, i siti di marcatura ricorrenti utilizzati da Zoppino e Sottiletta e dal branco de I Cavalieri. Ho chiamato Occhiale il maschio, a causa della mascherina facciale estesa che arriva fin sotto gli occhi, e Rottenmeier la femmina, per l’atteggiamento molto sicuro e determinato rispetto a quello del maschio, che appare ben più timido e incerto.
Probabilmente l’atteggiamento di Occhiale è dovuto, oltre al carattere individuale che contraddistingue ogni esemplare, anche alla giovane età: il lupo, pur non essendo piccolo di taglia, non presenta ancora quella corporatura massiccia che caratterizza, gli animali adulti in salute. Penso dunque si tratti di un lupo giovane, con poca esperienza e per questo guardingo e timoroso. L’incontro con Rottenmeier potrebbe aver significato per lui la conclusione della fase di dispersione e l’inizio di un ciclo di vita in cui sperimentare un ruolo del tutto nuovo: diventare territoriale insieme a una compagna, garantirsi le risorse necessarie nonostante la presenza di altri branchi e divenire leader e futuro genitore. Ruolo che oggi, nel nostro contesto, è per i lupi il più difficile da raggiungere e mantenere. In ogni caso, chissà qual è la sua storia e da dove arriva…
Osservando il lupo sui siti di marcatura durante il periodo estivo e autunnale ho pensato che gli sarebbe servito ancora del tempo per acquisire quella sicurezza tipica degli adulti che compongono le coppie leader: portamento sicuro e deciso, coda portata ben alta e una certa “foga” nel marcare il territorio. Sembra tuttavia che, col passare dei mesi, Occhiale sia “cresciuto” in fretta, diventando, rispetto al periodo iniziale, più deciso e determinato nell’esprimere questo importante atteggiamento comunicativo.
La nuova coppia Occhiale e Rottenmeier e il cambio di atteggiamenti del maschio
https://youtu.be/QTZy2MN8Fio
Il tempo, spero, mi dirà se questa nuova coppia resisterà, riuscendo a difendere questa parte di territorio e magari a riprodursi. Oppure se, così come è apparsa, scomparirà senza lasciare tracce.
I CAVALIERI
Le vicende del branco del Torletto si intersecano con la storia di un altro branco, quello de I Cavalieri, che occupa un territorio adiacente e frequenta in modo regolare parte del territorio utilizzato da Zoppino e Sottiletta (oltre che dalla coppia Occhiale e Rottenmeier).
La coppia de I Cavalieri, formata dalla femmina Bufera e da un nuovo maschio (che ha sostituito Vento, il precedente leader, e al quale non ho ancora dato un nome) continua a essere associata a una femmina adulta, che presumo essere la stessa già ripresa nel 2022. Nonostante I Cavalieri si siano riprodotti con successo l’anno precedente, in primavera e in estate non ho più intercettato altri lupi associati, eccetto la femmina adulta in questione. Il branco, dunque, può contare su almeno tre esemplari per affrontare la nuova stagione riproduttiva .
La lupa che si muove con la coppia, come già registrato nel 2022, mostra atteggiamenti di marcatura territoriale simultaneamente alla coppia riproduttiva. Questo tipo di atteggiamento in genere si manifesta quando gli individui hanno raggiunto la maturità sessuale, che nei lupi avviene durante il secondo anno di vita, e può essere attuato tanto per rafforzare la territorialità del branco, quanto per tentare di imporsi nella struttura familiare.
I Cavalieri con femmina adulta associata e marcatura territoriale simultanea dei tre lupi.
https://youtu.be/n0BFCgQIt_c
Come già osservato durante la precedente stagione, la presenza della femmina adulta associata alla coppia riproduttiva persiste anche durante i mesi di febbraio e marzo, il periodo in cui i lupi si accoppiano. Nei lupi solitamente si riproduce solo la coppia leader e durante il periodo degli “amori” le coppie non gradiscono la presenza di altri individui sessualmente maturi, proprio per “avere l’esclusiva” nella riproduzione. Osservare dunque un trio di animali che marcano in simultanea durante questo periodo mi ha piuttosto stupito. Le riproduzioni multiple (due o più femmine che partoriscono nello stesso nucleo familiare) sono documentati in diversi contesti* , ma nel nostro Paese restano eventi rari. In questo caso le premesse ci sono tutte, ma, per esserne certi, occorrerà aspettare, con la consapevolezza che i lupi sono maestri nel fare o non fare quello che più o meno ci si aspetta!
*Multi-allevamento in un branco di lupi nella foresta di Naliboki Bielorussa https://sidorovich.blog/2023/05/23/multi-breeding-in-a-wolf-pack-nowaday s-it-is-commoner-than-breeding-of-a-pair-in-naliboki-forest/
Durante l’estate, grazie ai segni di allattamento visibili in Bufera appuro che il branco si è riprodotto. Non mi resta dunque che aspettare e sperare di riuscire a vedere i cuccioli. Finalmente, a novembre, periodo in cui i cuccioli iniziano a seguire gli adulti, arriva la conferma del successo riproduttivo: la coppia de I Cavalieri è seguita da cinque cuccioli di circa sei mesi di età, grandi ormai quasi come gli adulti. La crescita dei cuccioli di lupo è molto veloce quando non sopraggiungono malattie e il branco è efficiente nel procurare cibo. I nuovi nati, infatti, già a partire dal loro primo inverno devono essere in grado di seguire gli adulti negli spostamenti. È questo il periodo in cui imparano a conoscere a fondo il proprio territorio, a riconoscere ed evitare i pericoli e a cacciare. È un periodo pieno di rischi per i giovani lupi ancora inesperti: si stima infatti che
solo il 50% di loro raggiunga il primo anno di età, anche se, nel contesto da me osservato, la percentuale di sopravvivenza è purtroppo molto più bassa.
I Cavalieri con i cuccioli https://youtu.be/Cjb8V8hGc84
Anche in questa porzione di territorio registro su due diversi siti di marcatura le sovrapposizioni territoriali di due branchi e una coppia.
Sovrapposizioni territoriali branco Torletto, I Cavalieri e coppia Occhiale e Rottenmeier
https://youtu.be/Ke9__tIaPK0
L’altro sito di marcatura in cui ho già registrato la sovrapposizione territoriale dei branchi Mirtillo e Torletto e della coppia Scirocco è distante tre chilometri e mezzo. Complessivamente, i due siti sono utilizzati da cinque branchi-coppie, con il branco del Torletto che marca in entrambi i siti.
I BANDITI
Purtroppo, non sono riuscito ad ottenere alcuna informazione su questo nucleo riproduttivo che occupa un territorio adiacente al branco del Torletto. A differenza delle scorse stagioni non li ho mai intercettati nel sito monitorato e nonostante abbia installato ulteriori apparecchiature in altre posizioni proprio per cercare di rintracciarli e continuare a monitorare il branco, i sistematici furti di attrezzatura hanno impedito di raccogliere ulteriori informazioni. Basarsi sui dati ricavati da un'unica postazione è insufficiente per trarre conclusioni attendibili. Potrebbe essere che il branco esista ancora nella sua forma originaria e quest'anno non ha frequentato la postazione utilizzata negli anni precedenti oppure la coppia riproduttiva potrebbe anche essere stata sostituita da altri lupi per diverse ragioni sia naturali che antropiche. Spero di riuscire a scoprirlo la prossima stagione e di “riagganciare” il branco de I Banditi.
CHIODO e LUBIANA
Grazie all’aiuto di Daniela Ferrari, ho tenuto traccia di quanto successo nella parte di areale adiacente a quello da me monitorato. Qui, dal 2016 seguo il branco del Lubiana e quello del Chiodo.
Purtroppo, questa zona è sempre stata vessata da continui furti dell’attrezzatura, che hanno reso e rendono particolarmente difficoltosa la raccolta dati e l’interpretazione degli stessi.
Grazie però alla tenacia di Daniela, nonostante i pochi video registrati sappiamo che il branco del Lubiana continua a essere presente e che, in estate, oltre alla coppia apparentemente composta dagli stessi due individui, era associato almeno un ulteriore individuo. Sappiamo anche, dai segnali di lattazione, che vi è stata riproduzione, ma non abbiamo dati sulla successiva consistenza numerica del branco.
Il branco del Lubiana - Daniela Ferrari https://youtu.be/wRkxAx5HMC8
La coppia di lupi del branco chiamato Il Chiodo sembra essere la stessa che ha iniziato a frequentare il territorio dell’adiacente branco del Mirtillo.
I due lupi, oltre a frequentare il territorio monitorato da me, durante l’estate frequentano la zona seguita da Daniela, sovrapponendosi su alcuni siti di marcatura con l’adiacente branco del Lubiana.
Anche qui, la situazione già molto dinamica è resa ancor più difficile da interpretare a causa della scarsità di immagini raccolte. Quello che posso dire con certezza è che questa zona è ancora frequentata dal branco del Lubiana e da un’altra coppia, molto probabilmente la stessa che intercetto io (branco del Mirtillo), mai ripresa con individui associati.
Speriamo che la prossima stagione ci permetta di raccogliere maggiori informazioni, sia sul branco del Lubiana che sul branco del Chiodo, diventato Mirtillo. Sia io che Daniela non molliamo, come i lupi che nonostante tutto resistono e che noi, tra mille difficoltà cerchiamo in qualche modo di ritrovare.
Coppia Mirtillo - Daniela Ferrari
https://youtu.be/WOtQxhERysM
RISERVA
Per raccontare la storia di questo nucleo familiare è necessario fare un salto indietro di qualche mese rispetto all’inizio dell’anno biologico del lupo, poiché tra fine marzo e inizio aprile del 2023 ho registrato la terza sostituzione del maschio riproduttore, evento non inserito nel report 2022.
Già a partire da febbraio 2023 ho avuto modo di osservare alcuni passaggi di un maschio adulto, dal mantello chiaro e dalla mascherina facciale estesa, caratteristiche che mi hanno permesso di capire che si trattava di un lupo mai visto prima. Un bel lupo che da subito ho soprannominato “IlBello”.
IlBello
https://youtu.be/bdHF_zbUJvM
Data in sovraimpressione errata - date corrette 03/02/202309/02/2023 - 09-03-2023
Tra febbraio e marzo, IlBello continua a gravitare in solitaria nel territorio del branco, a volte a distanza di pochi minuti dai passaggi del nucleo familiare, sempre guidato da Punto e LaPina.
Mi ha meravigliato continuare a veder gravitare IlBello, un lupo estraneo al branco, così a lungo e insistentemente in un territorio già occupato: il branco
della Riserva è numeroso e i lupi, animali territoriali, solitamente non tollerano estranei in casa propria. In quel momento dell’anno il nucleo familiare era composto da almeno otto lupi (questi gli animali accertati tra febbraio e marzo). Insomma, IlBello lo davo per spacciato…
Invece, contro ogni aspettativa IlBello resiste. Potrebbe trattarsi di un individuo che ha legami di parentela col branco, magari un cucciolo nato anni prima e ormai adulto, tornato a gravitare nel suo territorio natale e per questo in qualche modo tollerato dai lupi residenti. Oppure, potrebbe essere un lupo estraneo in cerca della propria occasione, o ancora potrebbe trattarsi di un membro del branco che non ho mai ripreso prima. Comunque sia, la sensazione è che, questo lupo, un’occasione se la stia “costruendo”, e con grande determinazione!
Alternanza dei passaggi tra IlBello e il Branco della Riserva https://youtu.be/jLZepB-7NIQ
Data in sovraimpressione errata date corrette: 09/02/202311/02/2023 - 20/02/2023 - 25/02/2023
Considerata la consistenza del branco e la “tolleranza zero” generalmente riservata ai lupi estranei, mi aspettavo che IlBello, così come era apparso,
sarebbe rapidamente sparito, cacciato dal territorio o ucciso. Invece, a metà marzo, eccolo comparire insieme a LaPina: Punto è stato sostituito.
Ancora una volta i lupi hanno fatto proprio ciò che meno mi aspettavo…
IlBello è diventato il nuovo leader e manifesta chiaramente la propria autorità con il portamento e le marcature territoriali. Forse si tratta realmente di un lupo in dispersione che è riuscito a imporsi su Punto, magari in seguito a uno scontro diretto.
Punto e IlBello sono ben distinguibili fra loro. Punto, tuttavia, pur presentando alcuni segni particolari (mascherina facciale disgiunta e un pomello sulle guance oltre alla corporatura di un animale adulto) non presenta altre caratteristiche che lo rendano ben distinguibile da alcuni altri individui del branco, per cui non è escluso che possa essere ancora in vita e presente sul territorio. La mia impressione è di non averlo più intercettato, ma discriminare un lupo da un altro, come ho già detto, è molto complicato. In poche parole, non so dire che fine abbia fatto. L’unica certezza è che non è più il compagno de LaPina, ruolo nel quale è stato sostituito da IlBello.
Punto vs IlBello
Ultima ripresa di Punto https://youtu.be/pYAgHcgGwjE
Data in sovraimpressione errata - Data corretta 12/03/2023
Tra febbraio e marzo le femmine riproduttive vanno in estro. Per i lupi è un momento importante e delicato: le coppie tendono ad isolarsi e a vivere appartate i loro momenti di intimità. La sostituzione di Punto è avvenuta a metà marzo, quindi potenzialmente entrambi i lupi potrebbero essersi accoppiati con la femmina, considerando che IlBello ha iniziato a frequentare il territorio dai primi di febbraio. Chi sono dunque i genitori dei cuccioli? Si potrebbero forse ottenere delle risposte attraverso analisi genetiche non invasive (analisi di escrementi), in grado di determinare i legami di parentela tra gli individui campionati, ma purtroppo non è possibile sostenere i costi che un tale tipo di campionamento comporta. Temo quindi che anche questa domanda sia destinata a restare senza risposta. In ogni caso, dal 2017, LaPina, la femmina riproduttrice del branco, che ritengo non essere mai stata sostituita*, ha già cambiato tre volte compagno… mica male!!!
*Nel corso di questi anni non mi sono accorto di nessuna sostituzione della femmina riproduttiva, nonostante siano passati sette anni da quando seguo il branco, il che vorrebbe dire che LaPina avrebbe più di 7 anni (ipotizzo almeno 9 o 10) un’età notevole che i lupi difficilmente raggiungono in natura. D’altro canto, sono anche consapevole che LaPina potrebbe essere stata sostituita senza che io l'abbia notato.
IlBello, a fianco de LaPina, acquista rapidamente sicurezza e determinazione e, insieme alla sua compagna, animale di grande esperienza, guiderà il branco per tutta la stagione.
IlBello e LaPina
https://youtu.be/5pIR4ah3Swo
Prima clip data errata - Data corretta 04/03/2023
A causa di qualche problema tecnico dell’attrezzatura, non sono riuscito a registrare immagini dei cuccioli durante l’estate. Tutti i segnali erano positivi, LaPina ha mostrato a lungo i segni dell’allattamento e ho registrato diverse volte il trasporto di prede nella direzione del sito di rendez-vous. Come per il branco del Torletto, tuttavia, so che le cose possono sempre andare diversamente da come mi aspetto, per cui l’attesa di avere conferma della
presenza dei cuccioli è stata lunga e intrisa di apprensione. Finalmente, agli inizi di ottobre, è arrivata la conferma che tanto aspettavo: i cuccioli ci sono! Anche quest’anno i nuovi nati sono almeno cinque, tutti decisamente in forma.
Allattamento - Trasporto preda e cuccioli https://youtu.be/ta8eM7twB_w
Durante l’autunno e l’inverno ho continuato a riprendere regolarmente il nucleo familiare: passaggi, azioni di caccia, marcature, interazioni di gioco. A fine inverno 2024 ho registrato la marcatura di un nuovo maschio simultaneamente a quelle della coppia. Il lupo è riconoscibile per colorazione scura, mascherina facciale molto ristretta e un pomello sulle guance: si tratta probabilmente di un subadulto nato nel 2022. Chissà se la prossima stagione lo rivedrò ancora, o se lascerà la sua famiglia per andare in dispersione.
Il branco della Riserva: passaggi, azioni di caccia, interazioni, marcatura simultanea.
https://youtu.be/FG5MXaT3ol8
Nel montaggio è mostrata la marcatura simultanea: il primo lupo a marcare è
IlBello seguito dal lupo subadulto. Subito dopo, nello stesso punto, LaPina, un po’ nascosta dagli altri lupi, marca per terza.
IlBello, che sia o meno il genitore biologico dei cuccioli (ragionando sulle tempistiche sono più propenso a pensare di no), si è preso cura di loro e del resto del branco, composto anche da lupi nati l’anno precedente e quindi sicuramente non figli suoi. Una prova della grande coesione che caratterizza questi animali, che possono considerare “famiglia” anche lupi geneticamente estranei.
L’anno biologico era iniziato con il branco composto da almeno sei individui, è proseguito con la nascita di cinque cuccioli e si è concluso con (almeno) lo stesso numero di animali (6). Qualche lupo non sopravvive, qualcun altro lascia la propria famiglia per tentare di crearne una propria altrove. Tali meccanismi fanno sì che la composizione numerica dei branchi abbia delle fluttuazioni
numeriche nel corso dell’anno, determinate proprio da nascite, mortalità e dispersione.
FAGGIO
Si tratta di un branco che occupa un’area che sconfina in territorio ligure, nel Parco Regionale dell’Aveto. Ho iniziato a seguire questi lupi da luglio del 2023.
Il nucleo riproduttivo durante l’estate è composto da almeno tre animali: oltre alla coppia, registro diversi passaggi di una femmina a loro associata.
Il branco del Faggio durante l’estate https://youtu.be/1ySXSEzhNeE
Non è stato facile capire se la femmina riproduttrice avesse allattato o meno, dal momento che ho iniziato il monitoraggio a luglio, quando i cuccioli vengono svezzati e i segni dell’allattamento sono meno visibili. Inoltre, spesso nelle riprese i lupi transitano in posizioni non idonee per la valutazione, mentre la presenza di nuvole basse o pioggia può appannare l’obiettivo e offuscare dettagli importanti.
A ottobre arriva la conferma che i deboli segnali di allattamento, forse intravisti nella femmina durante l’estate, erano concreti. I cuccioli si muovono insieme agli adulti su un sito di marcatura ricorrente. Sono quattro e il nucleo familiare è adesso composto da almeno sette animali.
I cuccioli del branco del Faggio https://youtu.be/RIK3Zeb1e7o?si=O1cjX5eYJ6V85gRY
Anche all’interno di questo nucleo familiare registro la marcatura simultanea di tre lupi. Rispetto agli anni passati ho osservato questa situazione più frequentemente e in più nuclei riproduttivi. Posso ipotizzare che l’aumento di densità e la competizione intraspecifica spinga i branchi a manifestare la propria territorialità con maggiore forza: se oltre alla coppia dominante sono presenti animali sessualmente maturi, magari dal carattere forte e audace, questi esemplari contribuiscono ad amplificare i segnali.
Marcatura simultanea di tre lupi
https://youtu.be/uYnYDH8lsjI
Anche in questa zona furti e qualche malfunzionamento hanno ostacolato la raccolta dati. Ho comunque potuto constatare che il nucleo riproduttivo, fino a marzo, era composto da almeno cinque lupi.
Dovrò aspettare la primavera inoltrata per capire quanti lupi saranno ancora presenti, collaborando insieme alla coppia durante la prossima stagione riproduttiva.
Il branco del Faggio inverno 2024
https://youtu.be/KK-pBzx0V_c?si=ujp4Kczx3UyT-zUD
PER CONCLUDERE
Credo che le complesse dinamiche osservate e i continui intrecci di branchi, coppie e territori siano stati influenzati da un insieme di fattori: abbondanza di prede selvatiche, saturazione dei territori, forte competizione intraspecifica, ma anche, purtroppo, da una grande pressione antropica, che in questo contesto ritengo causata principalmente da indiscriminati atti di bracconaggio. Apollo ne è testimone, così come il rinvenimento di esche avvelenate e lacci, nonché la frequente sparizione ogni anno di un elevato numero di esemplari.
Naturalmente, senza rinvenire animali morti è difficile stabilire le cause di decesso, ma ritrovare carcasse di lupo è un evento raro. Durante gli ultimi cinque anni, in tutta l’alta valle del Taro (un territorio molto più ampio di quello monitorato) sono stati rinvenuti morti sei lupi: tre sono deceduti in seguito a collisione con vetture (uno era un cucciolo del branco del Torletto, nato nel 2022, la cui carcassa è stata fatta sparire da ignoti prima che potesse essere recuperata dalle autorità competenti), due per sospetto avvelenamento (non si è potuta avere la certezza sulle cause di morte per l’impossibilità di effettuare le necessarie analisi sulle carcasse, ma la postura degli animali e i luoghi in cui sono stati trovati lo suggeriscono) e uno infine è risultato vittima di bracconaggio. Quest’ultimo è stato ritrovato con un laccio d’acciaio stretto al collo. Il cavo era ancora legato alla porzione di tronco (segata da qualcuno) sul quale era stata fissata la trappola. Il povero animale lo ha trascinato con sé per chissà quanto tempo prima di morire. (com. pers. Luigi Molinari)
Non ho notizie di altri ritrovamenti in zona e mi sembra chiaro che questi dati, sei lupi in cinque anni, considerando tutti i lupi che non ho più intercettato nello stesso arco temporale e senza contare tutti gli altri non monitorati, sono un’enorme sottostima rispetto al dato reale.
Il dottor Luigi Molinari, tecnico del Wolf Apennine Center, ha seguito diversi lupi radiocollarati e quindi rintracciabili. Degli ultimi 9 individui dotati di radiocollare dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, dal 2020 al
2024 ne sono morti per atti di bracconaggio da un minimo di 5 (55%) a un massimo di 8 (89%)* . Un dato sconvolgente. Questo dato è stato raccolto solo grazie ai collari satellitari che hanno permesso il ritrovamento delle carcasse (com. pers. Luigi Molinari).
* 5 lupi sono morti per atti certi di bracconaggio, 3 lupi invece sono spariti (è altamente probabile che anche loro siano vittime di bracconaggio)
Di tutti i lupi che ho seguito personalmente e che da un momento all’altro ho visto sparire nel nulla non esistono riscontri, ma per una parte di loro ho il grande sospetto, rafforzato dall’importante dato dei lupi radiocollarati, che la persecuzione diretta nei confronti della specie sia ancora altissima.
C’è poi un ulteriore aspetto che mi porta a pensare che qui il bracconaggio incida parecchio sulla mortalità: il nucleo familiare della Riserva, a differenza degli altri branchi seguiti nel corso di questi anni, è sempre stato composto mediamente da almeno 5-6 individui, con un buon tasso di sopravvivenza dei cuccioli e dei subadulti. Non credo si tratti di un caso, né che questi lupi siano diversi dagli altri, più bravi o più scaltri. Non risultano inoltre significative differenze di disponibilità alimentari, che potrebbero incidere sulle consistenze numeriche dei branchi. Penso piuttosto che il branco della Riserva sia più numeroso rispetto agli altri perché è il solo nucleo familiare il cui territorio ricade all’interno di un’Area Protetta, dove i lupi sono meno esposti agli atti di bracconaggio.
Temo anche che la persecuzione diretta sui lupi sia una tra le cause principali del forte dinamismo osservato in questi anni. I lupi sono animali territoriali, ogni branco presidia e difende attivamente il proprio territorio da lupi estranei al proprio nucleo familiare e non lo fa con le buone maniere: è facile che si arrivi allo scontro, con esiti che possono risultare mortali. Però, allo stesso tempo, i lupi sono animali che cercano di correre meno rischi possibili, in quanto una banale ferita potrebbe costargli la vita. Presumo quindi che un branco, composto da soli due o tre individui, possa ritenere troppo rischioso competere
con una coppia di nuovi arrivati e che, piuttosto che scontrarsi, possa considerare più conveniente cedere parte del proprio territorio e in qualche modo tollerare gli intrusi.
Al contrario, quando un branco è ben strutturato per una coppia estranea è ben più difficile affermarsi e sottrarre spazio ai residenti. Non credo insomma che ci sarebbero molte possibilità per due nuovi arrivati di strappare il territorio a un branco numeroso, se non correndo un alto rischio di perdere la propria vita. -
Questo racconto è stato reso possibile grazie al supporto di tutte le persone e realtà che sostengono l’associazione e che ringrazio moltissimo!
Ringrazio il dottor Luigi Molinari per la sua grande disponibilità e per la condivisione delle informazioni sui ritrovamenti di carcasse di lupo in alta valle del Taro e per le informazioni relative alle cause di mortalità dei lupi dotati di radiocollare da lui monitorati.
Un grazie speciale a Daniela Ferrari che nonostante tutto non molla e continua a raccogliere dati sui lupi in una parte di territorio molto difficile da monitorare.
Ringrazio Chiara Alessandrini e Francesco Romito per il contributo alla revisione del testo e per i nostri scambi e confronti sulle dinamiche osservate
E infine un grazie davvero speciale a Tommaso D’Errico per la revisione del testo.