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Anticipare le esigenze del mercato: la visione lungimirante di Mirodur

Da un’intervista con Marco Vitelli, Massimo Vitelli, Riccardo Vitelli

© Mirodur

Lo stabilimento Mirodur ad Aprilia.

Il mondo delle vernici e dei rivestimenti è da sempre estremamente competitivo e ritagliarsi un posto in questo ambiente non è impresa facile. Mirodur ci è riuscita grazie alla sua capacità di innovarsi e di anticipare le esigenze del settore, sia attraverso nuove tecnologie sia grazie a nuovi prodotti, affermandosi in un mercato internazionale e rientrando nelle vendor list di aziende di primordine come Gazprom. ipcm® ha avuto l’opportunità di intervistare due delle tre generazioni che portano avanti la storia di Mirodur: Marco Vitelli e Massimo Vitelli, figli di uno dei fondatori dell’azienda e attuali amministratori, e Riccardo Vitelli, la terza generazione della famiglia, in capo al marketing e alla comunicazione di Mirodur.

Com’è nata Mirodur?

Marco Vitelli: Mirodur è stata fondata da nostro padre, Ugo, insieme ai suoi fratelli Mario e Renato nel 1957. Acquistarono un brevetto da un’azienda belga che aveva sviluppato una vernice impiegata per la protezione degli specchi. Da qui il nome Mirodur, “miroir durèe”, che indicava proprio la durabilità degli specchi garantita da questo rivestimento. Iniziarono quindi a produrre la vernice in un piccolo capannone della periferia romana, riscuotendo da subito un buon successo, soprattutto perché ai tempi era un settore che in Italia non esisteva. L’impresa aprì a nostro padre e ai nostri zii nuove prospettive di crescita, permettendo loro di trasferirsi in uno stabilimento più grande a Pomezia. A partire da quel momento, venne ampliata anche la gamma di vernici offerte, includendo anche le vernici industriali. Nel 1982 si rese necessario un ulteriore trasferimento in un capannone ancora più grande, ad Aprilia, che tuttora è la sede della nostra azienda. Nel 2016 abbiamo acquisito il ramo industria da Albesiano-Sisa Rossi di Torino, portando la produzione qui ad Aprilia.

Com’è Mirodur oggi?

Marco Vitelli: Oggi non ci occupiamo più del settore del vetro, bensì ci siamo specializzati nel settore delle vernici per l’industria, producendo vernici liquide a base acqua o solvente sia per il settore dell’heavy industry sia per la general industry. La nostra area produttiva comprende 15.000 m2, di cui 8000 m2 di spazio coperto. Oltre alla produzione delle vernici, abbiamo sviluppato i sistemi tintometrici Miromix con convertitori e paste coloranti di nostra produzione. Ciò ci ha permesso di collaborare con diversi rivenditori che sono sempre più fondamentali per la distribuzione di piccoli lotti in tempi rapidi, soprattutto in un periodo in cui si tende a fare meno magazzino. Massimo Vitelli: Un altro ramo dell’azienda per noi davvero fondamentale e che ha collaborato a dare lustro a Mirodur è rappresentato dalla progettazione e realizzazione del mulino Turbomix. Infatti, più di trent’anni fa abbiamo brevettato un macchinario per la produzione delle vernici, che abbiamo deciso di commercializzare a partire dagli anni Ottanta. Da allora, abbiamo venduto più di 1500 Turbomix in oltre settanta paesi nel mondo, sia a piccole-medie imprese sia a multinazionali. Si tratta di un mulino

Turbomill, il mulino ad immersione con sistema brevettato a cestello rotante, progettato e prodotto da Mirodur.

© Mirodur

a immersione con un sistema rotante del cestello brevettato. La forza centrifuga creata dalla rotazione del cestello comprime le sfere di macinazione e imprime loro una forza di taglio maggiore, assicurando ottimi risultati di macinazione pur avendo una camera di macinazione ridotta rispetto ad altri mulini. Anche i tempi di macinazione e pulizia sono più brevi, portando un grande vantaggio in termini di tempistiche produttive.

Oltre alla diversificazione dei prodotti, qual è il vostro punto di forza?

Marco Vitelli: Senza dubbio il servizio. Mirodur ha saputo contraddistinguersi sul mercato per la sua capacità di mettere a punto le vernici in base alle esigenze e alla linea produttiva del cliente. Infatti, tolti alcuni prodotti standard, non abbiamo un magazzino di prodotti finiti: i nostri 15 mulini vengono impiegati per sviluppare vernici ad hoc al momento della richiesta da parte del cliente. Ciò comporta una collaborazione con il cliente sin dal primo momento, che si vede messo a sua disposizione il know-how dei nostri tecnici, i quali creano il prodotto in base alle tempistiche e alle caratteristiche dell’impianto di verniciatura, all’utilizzo finale del prodotto e alle performance produttive richieste. Chiaramente il servizio non si ferma alla fase di messa a punto del prodotto, ma è presente anche nelle fasi successive, dalla prima applicazione alla risoluzione di eventuali problemi o interventi d’urgenza. Riusciamo a fare tutto ciò pur essendo una piccola-media impresa di 35 dipendenti grazie ad una produzione molto organizzata e al mulino Turbomill, che collabora ad abbattere i tempi di produzione.

Quali sono i vostri settori di riferimento?

Massimo Vitelli: Per noi i settori più importanti sono quelli in cui vengono utilizzate le vernici bicomponenti epossidiche e poliuretaniche sia a solvente sia all’acqua. Ci rivolgiamo sia alla general industry, ad esempio al settore ACE e movimento terra, nel quale funzionalità ed estetica vanno di pari passo in termini di qualità e performance, sia alla heavy industry. In questo senso, un settore particolarmente importante per noi è quello dell’Oil&Gas, nel quale abbiamo molti clienti importanti, soprattutto in Russia. Ciò ci ha portato a certificare diversi nostri prodotti, tra cui Epomir PTG, una vernice epossidica a ultra-

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alto solido applicata all’interno delle pipelines che trasportano gas e omologata SNAM, Gazprom e C4Gas, un ottimo biglietto da visita a livello internazionale. Siamo, infatti, fornitori di due dei tre più grossi costruttori di condotte russi e continuiamo, seppur con ritmi rallentati causa Covid, a fornire i nostri rivestimenti anche adesso. Marco Vitelli: Un altro settore importante per noi è quello militare. Abbiamo infatti, sviluppato dei rivestimenti, tra cui delle finiture con speciali pigmenti IR riflettenti, qualificati dal Ministero della Difesa Italiano Direzione Generale degli Armamenti Terrestri per l’applicazione sugli automezzi dell’Amministrazione della Difesa. Siamo attivi anche nel settore del risanamento delle cisterne che contengono prodotti petroliferi, solventi, acidi etc. Siamo tra i principali produttori di questo tipo di vernici per il risanamento non distruttivo e ciò ci ha permesso di collaborare con uno tra i più grandi applicatori nel settore. Si può dire quindi che il mondo delle vernici epossidiche si è ritagliato un ruolo sempre più importante all’interno della nostra produzione, andandosi ad aggiungere alle già consolidate vernici per la general industry.

Come state affrontando la situazione attuale, dominata dall’ondata pandemica e dai problemi nell’approvvigionamento delle materie prime?

Massimo Vitelli: Nonostante l’anno difficile segnato dalla pandemia, Mirodur non ha mai smesso di lavorare, di fatto chiudendo il 2020 con lo stesso fatturato del 2018, dopo un 2019 da record. Oggi, un’altra sfida da affrontare, in parte innescata proprio dal Covid-19, è quella legata all’approvvigionamento e al rincaro nei prezzi delle materie prime. Nei tanti anni che abbiamo lavorato abbiamo affrontato diverse crisi di materie prime che però erano circoscritte al singolo prodotto. Oggi, questa situazione sta interessando tutte le oltre 600 materie prime che abbiamo a catalogo, oltre che svariati altri settori oltre a quello delle vernici. Ciò mi porta a pensare che non si tornerà più al livello di partenza e che saranno pertanto necessarie una programmazione della produzione più sul lungo termine, per poter far scorta delle materie prime fondamentali per noi, come le resine epossidiche, gli isocianati o il titanio, oltre che una strategia volta a innovazione e flessibilità, che permetta di far fronte ad ogni situazione. Per nostra parte, stiamo cercando di andare incontro il più possibile alle richieste del mercato, in certi casi prevenendole, come abbiamo fatto in passato con il rivestimento per le pipelines per il trasporto del gas: fummo i primi a fare i cosiddetti internal flow coatings senza solvente. Se non si è in grado di rinnovare di continuo la propria offerta e il modo di produrre sarebbe impossibile sopravvivere.

Impianto tintometrico.

© Mirodur

Il laboratorio di Mirodur.

© Mirodur

© Mirodur

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