n째 202 anno XIII - 13 Maggio 2015 foto Peppe Saya
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Messina - Cittadinanza onoraria al magistrato palermitano
Uno, cento Di Matteo
Primo Piano di Marilena Faranda
servizio fotografico di Peppe Saya
Un magistrato contro la
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l Sindaco, Renato Accorinti, la Presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, insieme alla Giunta municipale, ai Consiglieri comunali e al Segretario generale e direttore generale, Antonio Le Donne, hanno conferito stamani, nel corso di una cerimonia svoltasi nel Quartiere Fieristico di Messina, la cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo, presenti i gonfaloni delle città di Roma e Messina. All´evento hanno partecipato tra gli altri il Procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte; il Procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita; il Presidente dell´ARS, Giovanni Ardizzone; i Deputati Enzo Garofalo e Valentina Zafarana; alcuni familiari delle vittime di mafia, tra cui le famiglie Manca, Campagna e Agostino; numerosi sindaci e rappresentanti della provincia di Messina e il Primo cittadino di Villa San Giovanni, Rocco La Valle; i Gruppi: Abele; Libera, Comunità di Sant´Egidio; Avviso Pubblico; Movimento Agende Rosse - Messina Gruppo Graziella Campagna; Comitato Addiopizzo Messina e Palermo; Comunità Islamica Siciliana; Pino Maniaci e Telejato; Agende Rosse - Torino Gruppo Paolo Borsellino; Linda Grasso (ANPI -
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“Un sogno che si realizza, afferma con emozione il Sindaco Accorinti, grazie a tutti. Dobbiamo tutti collaborare per creare una società che abbia delle regole nel rispetto di tutti, questa è la vera e nobile politica. Per il mantenimento e l’accrescimento della stessa noi dobbiamo operare. Nino Di Matteo non è solo, le Amministrazioni gli sono accanto, la mafia si sconfigge con tanti buoni maestri elementari. Grazie per aver voluto partecipare a questo momento importante per la città”
a mafia ed i poteri forti Scorta Civica - Agende Rosse Pa); MafiaMaps; Stampo Antimafioso; Wikimafia Associated; Riccardo Orioles; Libera Sicilia; Libera Messina; Movimento Taranto Respira; Anci Sicilia; Meetup Grilli dello Stretto; Associazione “Dieci e Venticinque” Bologna; Associazione culturale Energia Messinese 2.0; GAP – Gruppo Antimafia Pio La Torre ed ancora: dott. Mario Zumbo (Corte D’Appello Messina); com. Santo Legrottaglie (Marina Militare); col. Stefano Spagnol (Carabinieri); ten. col. Pace (Finanza); Antonino Donato (Aereonavale); Antonino De Simone e Francesco Di Sarcina (Autorità portuale); Paolo Zumbo (Capitaneria di Porto); Pietro Guerrieri (Avviso Pubblico); Associazione Indietrononsitorna; Consulta Organizzazioni Sociali; Centro Islamico Messina; gli Ordini dei Medici Chirurghi Odontoiatri, dei Giornalisti, rappresentati dal presidente, Riccardo Arena e dalla consigliera, Gisella Cicciò, e degli Architetti; Rete NoName – Antimafia in movimento (Bologna); Antimafia Duemila; Forum Palermo Acqua Bene Comune; Fabio Repici; Croce Rossa Italiana; i presidenti delle sei circoscrizioni cittadine, Francesco Palano Quero, Antonino Zullo, Natale Cucè, Vincenzo Messina, Santino Morabito e Orazio 13 Maggio 2015
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“Grazie al Sindaco che ha voluto condividere col Consiglio, che mi onoro di presiedere, continua Emilia Barrile, questo momento, in cui viene dato un reale riconoscimento ad un uomo che si è messo a servizio dello Stato. I giovani devono raccogliere questa eredità, prendendo l’esempio da questi uomini e supportandoli nel loro quotidiano. E´ seguita, quindi, la lettura dei messaggi di Ignazio Marino, Don Ciotti e Alex Zanotelli: i quali si auspicano che a questa manifestazione “simbolica”, seguano atti concreti per la lotta alla mafia”
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Laganà; i licei “La Farina – Basile” e Maurolico; gli istituti comprensivi Villa Lina- Ritiro, Tremestieri, A.Luciani, S.d’Acquisto, Boer – Trento, S. Francesco di Paola, Pascoli Crispi, Battisti-Foscolo e Giovanni XXIII, gli istituti superiori Minutoli, Verona Trento e Jaci; i sindacati CGIL, CISL, UIL, ORSA; Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CONFAPI, FIAVET, Confagricoltura, CIA, FAPI. Sono trent’anni di dolore dalla morte di mia sorella, afferma Piero Campagna, ma devo soprattutto dire grazie all’avv. Fabio Repici, che ha vissuto con noi questo percorso, che ha avuto il coraggio di denunciare. Ringrazio, afferma Mariangela Manca, il Sindaco che, libero da logiche di partito, ha voluto dare un segnale forte, la cittadinanza a Nino di Matteo, ho incontrato, insensibilità, omertà e indifferenza, e questa è la cosa che fa più rabbia. Una giornata importante questa, ringraziando il Sindaco, Vincenzo Agostino, padre di Nino Agostino poliziotto ucciso insieme alla moglie, che celebra uomini come Nino Di Matteo, che lottano per la giustizia e per la verità quella stessa che io ancora non ho trovato per mio figlio. Consegnare la cittadinanza a Nino Di Matteo, spiega Pino
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Maniaci, è avergli consegnato la Sicilia. Dobbiamo dire, però, che qui c’è la parte pulita della politica, ma fino a quando non si rompe il cordone forte fra la mafia e la politica, non ne potremo venire fuori. Riccardo Arena, presidente dell’ordine dei Giornalisti, loda l’attività svolta da questi magistrati e da tutti coloro, che si muovono nella lotta alla mafia. Un ringraziamento viene anche dal Procuratore Capo Giuseppe Lo Forte, il quale riconosce in questo atto, il sostegno a chi, davvero, vuole supportare chi si impegna nella lotta alla mafia. Segue la consegna ufficiale del crest della città, da parte del Sindaco Accorinti e della Presidente Barrile, accompagnato, dal coro dei ragazzi delle suole a Nino di Matteo. Vi è la necessità di riflettere su questa penetrazione del sistema mafioso nella vita pubblica - dice Di Matteo. Se veramente si vuole vincere la guerra, bisogna spezzare i legami che la Mafia, riesce a stringere, con la Politica, l’impresa, la finanza, la sanità. Questi fenomeni non sono da considerare meno importanti dei delitti, perché questi legami rafforzano il fenomeno mafioso e rendono le persone ricattabili. La mafia, purtroppo, non è un fenomeno di bassa macelleria, ma passa 13 Maggio 2015
“La mafia colpisce persone di ogni colore e dev´essere combattuta da tutti, afferma il presidente dell’ Ars Ardizzone. E´assurdo che una persona che svolge il suo dovere deve vivere la sua vita quotidiana, interamente scortato. Si è avuta la legge Rognoni – La Torre, solo dopo che Pio La Torre è morto, già, però, vi era stata questa esigenza con l’uccisione del gen. Dalla Chiesa, si è dovuta aspettare la morte di un uomo, ma noi siamo e vogliamo essere vicini alla giustizia ed a Di Matteo, di cui siamo molto orgogliosi”
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“Abbiamo fatto questo percorso di lotta insieme, afferma Sebastiano Ardita, Procuratore aggiunto, che ha difeso Nino Di Matteo, quando paradossalmente è stato processato. Questo è un giorno di festa, oggi lo Stato è tutto qui, come dovrebbe essere. Oggi non c’ è un riconoscimento alla carriera, ma un riconoscimento alla corriera, intesa come operato. Per i Magistrati, almeno alcuni, è importante che si riconosca il proprio operato. Messina ha dimostrato di essere una città proiettata in avanti, rompe molti schemi, ha dato i natali ad importanti giuristi, ed il fatto che siate qui tutti dalla parte dello Stato, lo dimostra ancora di più”
anche dagli alti vertici della nostra politica. Oggi più che mai mafia e corruzione costituiscono due facce della stessa medaglia. Oggi si garantisce un’impunità a politici corrotti. Dobbiamo finire la politica della rassegnazione: tanto non è cambiato e non può cambiare mai niente. Vorrei, però, vedere se trent’anni fa questa manifestazione si poteva svolgere qui a Messina. Ci vuole una vera rivoluzione da parte dei giovani, passando dall’informazione, dalla rinuncia e denuncia alla raccomandazione e il rifiuto dell´omertà, per poterci consegnare un mondo più pulito. Oggi ancora non si può accertare la responsabilità penale di molti omicidi, stimolate sempre la Magistratura e le Forze dell’ordine, non vi arrendete, trovando la fiducia nei vostri cari che non ci sono più. Grazie per il riconoscimento ad una magistratura che vuole essere libera ed indipendente. Perché il principio della verità, no sia solo un principio scritto nella Carta Costituzionale, ma sia realizzata nei fatti.
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“Sono emozionato ed anche felice, dice Di Matteo, non solo per la concessione della cittadinanza, ma per il coinvolgimento della città e degli studenti. Questa giornata è sintomatica di una esigenza di giustizia, di verità, dove finora hanno albergato le lobby della massoneria. Giornate come queste, danno un senso di conforto e di stimolo, rispetto a questa pretesa di giustizia, che ricorda la bellezza del nostro ruolo, di servizio allo Stato. Una giornata che deve essere occasione e spunto per la città”
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Riceviamo e pubblichiamo Notata l’assenza del più alto rappresentante dello Stato in città
Il rumore assordante dell’assenza
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o paura delle parole vuote. E la sensazione è che da un po´ di tempo a questa parte - da qualche anno, almeno - anche la parola “antimafia“ sia stata svuotata di significato. Scandali, interessi personali, gestioni poco chiare di beni confiscati, marketing e convention, carriere costruite su belle parole e dichiarazioni d´intenti: temo che nemmeno Sciascia avesse previsto tanto sfacelo quando scrisse per la prima volta dei “professionisti dell´antimafia“. Piuttosto, complici gli insegnamenti che ho avuto la fortuna di ricevere, l´idea che ho sviluppato è quella di un´antimafia condivisa, partecipata (qualcuno potrebbe dire, probabilmenDott. Stefano Trotta, Prefetto di Messina te con ironia, “dal basso“). Quell´antimafia sociale, nella quale ognuno di noi è chiamato a compiere, nel proprio piccolo, atti concreti e gesti simbolici, che insieme possano dimostrare da che parte si è scelto di stare, se dalla parte di chi a mafia e corruzione strizza l´occhio, o dalla parte di chi questi poteri li vuole combattere e sconfiggere. Credo che questo sia ciò che, sempre con umiltà, anche Cambiamo Messina dal Basso ha cercato di fare. Con numerose associazioni antimafia del territorio abbiamo promosso politiche di contrasto alla corruzione ed al gioco d´azzardo, per la trasparenza e la diffusione di comportamenti socialmente virtuosi quali quelli di coloro che si oppongono al ‘pizzo´. Ma non per questo abbiamo tralasciato quei gesti simbolici che ci danno la possibilità di condurre riflessioni condivise sull´importanza di combattere mafie e soprusi in tutte le loro forme, riaffermando diritti, eguaglianza e giustizia sociale. E´ in questo processo che si inserisce la nostra adesione alla giornata di oggi e il contributo sostanziale che abbiamo provato a dare. E credo che, per come è andata, non potessimo davvero compiere scelta migliore. Quella di oggi non è stata, infatti, la semplice consegna di un foglio di carta, per quanto importante. Io oggi ho visto un grande abbraccio, tanti piccoli grandi abbracci. Ho visto il gesto collettivo di un popolo che ha voluto abbracciare non il suo magistrato-eroe (ché di eroi ne abbiamo avuti fin troppi), ma un suo compagno di lotta e di cammino. Non bastava conferire questa onorificenza nel freddo della stanza di un palazzo: c´era bisogno che a farlo fosse la comunità nel suo insieme. Alla luce di tutto ciò, mi piace sottolineare il valore reale che questo gesto assume, perché accompagnato proprio da quegli atti concreti che richiamavo sopra. E´ questo che ha dato vera sostanza alla cerimonia di oggi. Descrivere i volti di chi c´era, i gesti e le emozioni che abbiamo condiviso è compito arduo: lo lascio a chi la penna la sa usare davvero, consapevole del fatto che comunque non vi riuscirei. Forse sta tutto in quel “grazie“ sussurrato da Di Matteo a un ragazzo di 13 anni
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a fine cerimonia o, chissà, nell´abbraccio tra Angela Manca e Renato Accorinti. Magari basterebbe questo a rendere l´idea, senza bisogno di aggiungere altro. Trovo più facile, invece, per quanto più fastidioso, descrivere i volti di chi non c´era. Il volto, più di ogni altro, è uno: quello del Prefetto Stefano Trotta. A quanto ci risulta, non solo il Prefetto non ha ritenuto doveroso prendere parte all´iniziativa, ma non si è nemmeno preoccupato di rispondere all´invito, né di indicare un suo delegato. Non conosco le ragioni di questa scelta, e mi verrebbe da dire che nemmeno mi interessano. Ma, invece, mi (e ci) devono interessare. Se si tratta di una sua iniziativa individuale, è stato senza dubbio uno sgarbo istituzionale di estrema gravità, per il quale dovrebbero essere presi provvedimenti adeguati da parte del Ministro degli Interni, che proprio oggi celebrava in grande stile (no, nessuna allusione all´“antimafia“ del primo paragrafo) l´intitolazione ad Antonino Saetta e Rosario Livatino, magistrati uccisi dalla mafia, dell´aula magna del tribunale di Caltanissetta. Se, invece, l´ordine è partito da Roma, allora sembrerebbe proprio che le più alte istituzioni abbiano davvero gettato la maschera, isolando platealmente Di Matteo e chi oggi lo sosteneva. Qualunque sia stata la ragione, il dato è che oggi a Messina eravamo tanti, tutti. Mancava solo il più alto rappresentante dello Stato in città. Federico Alagna portavoce Movimento CMdB
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Sommario
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Attualità Cittadini e studenti a scuola di ecologia
numero 202 anno XIII 13 Maggio 2015
54-61 Cultura Dante e la Bibbia Il genio Rappazzo
28-29 Dietro le quinte 74-75 Mangiare Sano 32
Settegiorni Cronaca della settimana
40-41 Città Cronache urbane
44-45 Provincia Sciopero precari
Le rubriche 30-31 In&Out 68-69 La corazzata Potemkin
70-71 Da Beethoven 46-49 Sicilia La “nuova Somalia” è alle porte di casa
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a Kurt Cobain
72-73 Parole in blu 13 Maggio 2015
il Cittadino Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Enza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria Rubriche Enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice, Gianmarco Vetrano Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio Lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook
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Per info e per sostenere l’iniziativa rivolgersi al M.C.L (Movimento Cristiano Lavoratori) via Romagnosi n.2 Messina tel.09046535 e-mail:segreteria@mcl.messina.it
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di Michele Giunta
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Annunci utili a cura di Pippo Previti
NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO Assunzioni Poste Italiane: Via alle nuove Domande per lavorare come Postini Sono tante le offerte di lavoro di Poste Italiane per portalettere in vista dell’estate 2015. Sul sito dell’Azienda sono stati pubblicati infatti numerosi annunci di lavoro per postini in tutta Italia. Si cercano portalettere in Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria, Marche, Toscana. Agenzia Entrate: nuovo Concorso per la copertura di altri 800 Posti Vacanti Come da pronostici, si fanno sempre più insistenti le voci di un secondo bando, per il 2015, presso l’Agenzia delle Entrate, volto a colmare il vuoto degli 800. Bando Insegnanti: domande per lavorare nei Nidi e Scuole d'infanzia Indetto due selezioni finalizzate alla formazione di due distinte graduatorie per le assunzioni nei nidi d’infanzia e servizi integrativi e nelle scuole d’infanzia. Le nuove risorse saranno assunte. Concorso Settore Amministrazione: lavoro con Stipendio di 3.900 € al mese Pochi giorni fa vi abbiamo parlato del concorso UE per auditors ma già adesso si apre un'altra opportunità di lavoro per Heads of Administration da assumere presso le delegazioni. Lavorare in Hotel: via alle Selezioni di Segretari, Camerieri e Addetti vari Nuove opportunità di lavoro nel settore alberghiero. L’Agenzia per il Lavoro 16
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13 Maggio 2015 Articolo1 seleziona, per prestigiosi Hotel, Segretari di direzione, Camerieri ai piani, Addetti al Ricevimento e Booking, Addetti alle pulizie e Addetti. Assunzioni Tiscali 2015: Candidature aperte per lavorare come Impiegati Tra le prime compagnie nate dopo la deregolamentazione del mercato telefonico italiano, Tiscali è sempre stata una realtà all’avanguardia molto attenta nell’offrire ai suoi clienti servizi sempre più tecnologici ed economici. La compagnia ricerca diversi profili. Gardaland: cominciano le Selezioni per la Stagione Estiva 2015 Gardaland è il primo parco divertimenti in Italia e terzo in Europa. La struttura, progettata dall’imprenditore e musicista Livio Furini e inaugurata nel 1975 a Castelnuovo del Garda (Verona), è oggi di proprietà del gruppo britannico Merlin Entertainments. Intesa Sanpaolo: opportunità di Lavoro e Stage in Banca. Partono le Selezioni Tra i principali gruppi bancari operanti in Italia, Intesa San Paolo è capillarmente presente su tutto il territorio nazionale e anche all’estero con diverse sedi e filiali, per le quali al momento è alla ricerca di nuovo personale. Hostess e Farmacisti: Disponibili gli ultimi Posti di lavoro per l'Expo 2015 Proseguono le assunzioni per Expo 2015, l’Esposizione Universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” che ospiterà dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. L’Agenzia per il Lavoro Articolo 1 è stata incaricata, da aziende che operano nel settore sanitario, di selezionare. Infermieri e Pediatri: lavoro Full Time e indeterminato Si è aperta una nuova occasione di lavoro per infermieri in Inghilterra, e precisamente presso l’ospedale di Leighton, situato nella città di Crew. Best Personnel, agenzia specializzata nel recruiting di personale nel settore medico. 13 Maggio 2015
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Attualità
Palacomieco a Messina
Cittadini e studenti a scuola di
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i è conclusa domenica 10 maggio la tappa messinese del Palacomieco, promosso dal Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), inaugurata lo scorso 5 maggio. Durante l’inaugurazione, vari gli interventi che si sono susseguiti. Fare la raccolta differenziata, introduce il Sindaco Accorinti parlando ai ragazzi del Vittorini, all’inaugurazione del Palacomieco, vuol dire non inquinare. Differenziando creeremo anche economia per il Comune, vendendo i prodotti della differenziata, diminuiremo le bollette. Ce la dobbiamo fare e ce la faremo. L’anno scorso abbiamo contribuito con 130 mila euro, afferma il presidente del Comieco, Ignazio Capuano, quest’anno, all’interno di un accordo siglato, tra Comieco, Comune di Messina e Messinambiente Spa, investiremo oltre 200 mila euro, per acquistare, fra l’altro, dei mezzi per la differenziata. “Ringrazio il Comieco per la fiducia che ripone nella nostra città ed in questa società, afferma il Commissario di MessinAmbiente, Ciacci. Con questo denaro potremo comprare 3 mezzi,
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coprire per il 50% il servizio porta a porta in città, fornire i bidoni per la differenziata alle famiglie e realizzare materiale informativo”. “Ci hanno approvato il piano ARO, afferma l’assessore Ialacqua, manca solo l’ultima firma. Così potremo avere una nuova società che ci permetterà di fare tante cose, acquisteremo nuovi mezzi e copriremo metà della città per il porta a porta, svilupperemo la differenziata e avremo un città più pulita”. All’interno dei padiglioni del Palacomieco, cittadini e studenti hanno potuto vivere un esperienza interattiva sul ciclo e riciclo di carta e cartone, in particolare: nel primo padiglione sono proiettati dei video sulla differenziata e sul percorso dei rifiuti fino al riuso, che si è potuta vedere dal vivo; nel secondo padiglione, si è potuto osservare come da una pastella di carta, in cartiera si realizzano poi rotoli di cartone, utilizzabili per stampare degli oggetti come un piccolo porta dolci, un porta matite, o un porta occhiali; nell’ultimo padiglione in particolare i ragazzi delle scolaresche hanno partecipare ad un quiz, alla fine del quale sono stati assegnati dei trofei ecologici. Marilena Faranda
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ecologia “Ringrazio il Comieco per la fiducia che ripone nella nostra città ed in questa società”, afferma il Commissario di MessinAmbiente, Ciacci. foto Peppe Saya 13 Maggio 2015
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All’interno dei padiglioni del Palacomieco, cittadini e stu ciclo e riciclo di carta e cartone
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udenti hanno potuto vivere un’esperienza interattiva sul foto Peppe Saya
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Nei giorni 11, 18 e 25 maggio, visite gratuite al Centro parrocchiale “Salvatore Denaro” di Messina Maggio è il mese della prevenzione dei tumori femminili e della pelle. Grazie all’associazione di volontariato “In cammino con Loredana” – nei lunedì 11, 18 e 25 maggio, dalle 16.00 alle 20.00, e i lunedì 1 e 8 giugno, al Centro parrocchiale “Salvatore Denaro” di Messina, a Faro Superiore – si terranno visite gratuite per la prevenzione dei tumori femminili e – lunedì 18 maggio e lunedì 1 e 8 giugno, dalle 17.00 alle 20.00, sempre nei locali concessi da Don Filippo Lucianetti – visite gratuite per la prevenzione dei tumori della pelle. Le prime visite saranno effettuate dagli oncologi Nino Scimone, Giuseppe Chiofalo e Giovanna Messina, mentre quelle per la prevenzione dei tumori della pelle dal dottor Giorgio Cauteruccio.
Per prenotazioni: Associazione di volontariato “In cammino con Loredana” di Messina, Pina Cannistrà 090 388085, Tiziana Scutellà 090 388282 e 348 5942196, Clelia Sottile 090 389509 e 348 8132656. 26
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Mese della prevenzione dei tumori femminili e della pelle con l’associazione di volontariato “In cammino con Loredana”
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dietro le quinte di Francesco Certo
Riequilibri pianificati e maldigeriti
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a colpa principale è di Renato Accorinti. Eh si, perché il primo cittadino di Messina agli slogan non riesce proprio a rinunciare. Per chi ha vissuto di lotte e proteste è ovvio che il giusto slogan valga quanto una vittoria, anzi, ne è fondamento. Quando si governa, però, bisognerebbe andarci piano con frasi ad effetto e sparate retoricamente nazional popolari. Quando si parla di soldi, poi, sarebbe consigliato tacere se non si ha di meglio da dire. La crisi finanziaria, che ha colpito le casse del Comune di Messina, è palese conseguenza di cattive amministrazioni buone a creare consenso e meno a governare. Tutto sacrosanto, lecito e vero. Quando salti la barricata, però, di scuse e accuse non puoi più vivere; prima o poi la testa va alzata e le responsabilità accettate. Se non accetti, infatti, è facile per i ciarlatori di opinione vomitare i loro rigurgiti di maleodorante analisi politica. Di uffici stampa mancati Messina è piena, con la loro inverosimile schiena dritta sono pronti ad azzannare l’impreparata preda. Il piano di riequilibrio è figlio di cattiva gestione? Lo sanno anche le pietre e gli intonaci cadenti di Palazzo Zanca, questo però non può diventare giustificazione massima e definitiva. Diventa quindi di una facilità estrema rigirare i fatti, far diventare carnefice di un salasso il primo erede di un regno allo sfascio. Che un aumento delle tasse non venga accettato è ovvietà banale, che chi le abbia aumentate venga considerato il male in Terra altrettanto. Consiglio per Accorinti: il giustificazionismo ha stancato, si è rivoltato contro e non terrà. Inutile accusare il passato, se poi gran parte di questo passato pasteggia tra giunta e consiglio, allora, zitti tutti.
Video-anarchici
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o scorso 1° maggio italiano verrà ricordato dalle cronache per i fatti di Milano. L’inaugurazione dell’Expo seguita dagli scontri e dai danni, con centinaia di ragazzotti che hanno ben pensato di devastare i simboli, secondo una visione post moderna, del potere. Anche Messina, che non si fa mai mancare nulla, ha avuto i suoi piccoli no global. Piccoli e non molto attenti. Dopo l’imbrattamento di alcuni muri dei palazzi del centro, un gruppo di cittadini ha pensato di scendere in strada e ripulire. Subito partita la beffa, con nuove scritte sui muri di Palazzo Zanca che prendevano in giro i “pulitori”. Qui casca l’asino, è proprio il caso di dire, visto che i giovani che si stavano macchiando del reato lo hanno fatto sotto l’occhio delle telecamere di sicurezza del Comune. Non proprio un colpo di genio, dato che immediatamente i video sono stati analizzati delle autorità che hanno riscontrato la presenza di tre giovani, a volto scoperto, che adesso rischiano pesanti sanzioni. La più importante, il karma non perdona, sarà quella di dover ripulire i muri dalle proprie opere pittoriche.
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Prefettizia assenza
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anifesto della lotta alla mafia, magistrato in prima linea nell’indagine sulla trattativa Stato – mafia; una figura esemplare e che Messina ha deciso di onorare con la cittadinanza onoraria. Il magistrato Nino Di Matteo protagonista di una cerimonia partecipata, autorità e tantissimi ragazzi delle scuole in prima fila per rendere omaggio a una figura, non solo simbolica ma apicale nel contrastare il marciume italico. Una mattina emozionante e significativa, nella quale l’amministrazione è andata oltre la semplice onorificenza volendo porre l’attenzione sulla figura di Di Matteo, non una passerella retorica ma il giufoto Peppe Saya sto spazio a chi da sempre lotta per uno Stato migliore. Ma è proprio lo Stato, nella sua figura sul territorio il grande assente di giornata. Invitato e non presentato, il Prefetto Trotta avrà pensato di essere protagonista di un film Nanni Moretti, decidendo infine di non andare e farsi notare di più. Cinema a parte, l’assenza di Trotta è l’ennesima ripicca che ormai da un anno amministrazione e Prefettura si scambiano. La lite tra istituzioni è uno dei punti più bassi che si possa toccare; se poi il tutto nasce da insulti reciproci allora lo squallore regna sovrano. Invitato e non presentato, e secondo i responsabili della comunicazione del sindaco a mancare è stata anche una semplice risposta all’invito stesso. Nessuno chiede al Prefetto Trotta una presenza obbligatoria, sicuramente la sua assenza sarà motivata da impegni lavorativi pregnanti ed improcrastinabili; detto ciò è impossibili non porre l’accento sulla vicenda e chiedersi se questo astio istituzionale cesserà o sarà refrain dell’intera esperienza dei due poli contrapposti.
Piedi scalzi a confronto
foto Peppe Saya
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na protesta pacifica ma assordante, un modo di far sentire la propria voce e non venire dimenticati. Forse siamo troppo caustici, ma quella messa in atto da Mario Crottogini è una forma di protesta che non possiamo non sottolineare. Il vice presidente della II circoscrizione, infatti, stanco delle continue segnalazioni inascoltate, ha deciso di agire in prima persona e presentarsi scalzo e listato a lutto a Palazzo Zanca. Motivo? Denunciare la completa oscurità delle strade di Larderia da ben 8 mesi; un problema non da poco per una zona si periferiche, ma brulicante di attività e che non può vivere nel buio pesto. Chiaro che di problemi analoghi e più importanti Messina ne viva quotidianamente; vero anche che il caso specifico può essere usato come cartina tornasole dello stato della città. Larderia come altre, rappresenta una delle zone vive e pulsanti di una città che su villaggi e periferie ci ha costruito il fondamento. Assicurare vivibilità, a partire proprio dal contorno, è il primo passo verso un vivere civile.
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Io sto con Di Matteo!
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Io sto con Di Matteo”. Questa la frase che decine di ragazzi con i loro insegnanti hanno ripetuto continuamente avantieri come un ritornello durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Nino Di Matteo, magistrato palermitano minacciato dalla mafia e non sempre appoggiato dalla categoria a cui appartiene. Eppure, nonostante le difficoltà Di Matteo continua a lavorare a servizio della comunità, convinto che qualcosa prima o poi cambierà. Emozionato il sindaco Accorinti che nello scenario di un’Irrera a mare, assolata e battuta dal vento ha dichiarato “Per noi Messinesi consegnare oggi la cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo è motivo di grande onore ed orgoglio, perché Nino è il simbolo della nostra lotta alla mafia”. L’evento non deve restare fine a sé stesso ma deve segnare l’inizio di un percorso in cui ognuno di noi fa la sua parte, prendendo spunto dalla carriera professionale di Di Matteo. Le istituzioni sono chiamate a supportare coloro che lottano contro la criminalità organizzata, la scuola, vera palestra di vita, deve educare i giovani ai valori della legalità. Alla cerimonia hanno preso parte, inoltre, la Presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, la Giunta municipale, i Consiglieri Comunali, il Segretario Generale, Antonio Le Donne, il Procuratore capo di Messina Guido Lo Forte, il Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. Sono solo alcuni dei “grandi nomi” che hanno scelto di esserci in un giorno così speciale per Di Matteo ma anche per tutta la città di Messina. Presenti anche alcuni familiari delle vittime di mafia, a cui Di Matteo si è rivolto dicendo: “Non arrendetevi, fino a quando ci saranno magistrati liberi troverete speranza”. E di magistrati liberi, in passato, la Sicilia ne ha conosciuto tanti che hanno lottato aspramente in una terra in cui la mafia ha ucciso moltissimi “testimoni” scomodi. “Uomini o angeli mandati sulla terra” come canta Fabrizio Moro “per combattere una guerra di faide e di famiglie sparse come tante biglie su un’isola di sangue che fra tante meraviglie fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie”. Un’isola che oggi, però, se tutti lo vogliamo, ha la possibilità come Di Matteo insegna, di compiere i fatidici “100 passi” per risorgere a vita nuova. Dipende solo da noi dire: “Io sto con Di Matteo”.
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di Alessia Vanaria
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di Francesco Certo
Toccato il granfondo
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essina rimane garanzia di grandezza. Non tradisce mai chi, come noi, ama criticare anche le più piccole sciocchezze. Se poi di pinzillacchere non si tratta ma di sostanziosa ciccia, allora, il tutto è ancora più gustoso. Domenica scorsa, libero da impegni non partecipando all’edizione annuale del Giro d’Italia; Vincenzo Nibali ha pensato bene di organizzare una granfondo ciclistica che attraversando Messina e la provincia che ha visto crescere il piccolo Enzo, servisse per raccogliere fondi da donare all’associazione “Amici di Edy”. L’evento, significativo e importante, trovava la gestione oltre che dell’associazione di Nibali anche di Comune e Prefettura che ne avrebbero dovuto garantire il buon esito. Ed ecco che i conti non tornano: partenza della Granfondo fissata alle 9 da Piazza Unione Europea, il via dato dal sindaco ha coinvolto più di 500 partecipanti che hanno iniziato il lungo percorso attraverso i luoghi dell’infanzia di Nibali. Fin qui tutto bene, con un gran numero di curiosi accorsi per applaudire, oltre al campione di casa, tanti dei professionisti del ciclismo presenti. Oltre alla Granfondo era prevista una Mediofondo, percorso più breve con arrivo a Messina. Ed ecco i problemi: se in provincia si sono registrati applausi e cori, in città il tutto è cambiato con automobilisti inferociti per la presenza in strada della molteplicità di ciclisti. Motivo? La Prefettura concede la chiusura delle strade interessate, recepito però in maniera parziale dall’amministrazione che chiude la viabilità solo fino alle 12, anziché le 17 orario di arrivo previsto della Mediofondo. Come sempre, anzi come da vizio imprescindibile, l’amministrazione rifiuta ogni addebito dichiarando di aver fatto tutto secondo norma. Poi rilancia, adducendo come il servizio d’ordine fosse di competenza di chi organizzava l’evento e non comunale. Contro replica, con l’associazione di Nibali che scansava le accuse, sicura che il servizio fosse di spettanza comunale. Un pasticcio? No, solo il classico modello messinese di disorganizzazione e improvvisazione.
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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo
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Collegamento per forte S. Salvatore Illustrato il nuovo servizio che collega il Cavallotti alla Zona Falcata. I bus consentiranno a cittadini e turisti di potere raggiungere il forte S. Salvatore. Gli orari del servizio sono disponibili sul sito dell’ATM.
Inaugurato il Palacomieco Nei padiglioni allestiti, cittadini e studenti potranno vivere un esperienza interattiva sul ciclo e riciclo di carta e cartone. Sono proiettati video sulla differenziata e sul percorso dei rifiuti fino al riuso. I ragazzi delle scolaresche potranno partecipare ad un quiz e ottenere trofei ecologici.
Settimana della Sicurezza Presentata la VI° edizione della Settimana della Sicurezza - esercitazioni di protezione civile “Messina RISK SIS.MA 2015”, che si svolgerà dall’11 al 16 maggio. Lo scopo è di verificare, l’impiego coordinato delle singole componenti e strutture operative.
RipuliAMO Messina Una cinquantina di cittadini hanno raccolto l’invito delle associazioni promotrici a dare avvio alle operazioni di ripristino del decoro urbano violato nelle ultime settimane. Nella sede del Movimento “Vento dello Stretto” si è costituito il Gruppo spontaneo di opinione “RipuliAMO Messina”.
Università: proroga prima rata Una definitiva proroga è stata stabilita per il pagamento della prima rata delle tasse studentesche. La nuova scadenza è fissata per il 31 maggio. La seconda rata entro il 30 giugno, la terza il 31 luglio. Sempre entro il 30 giugno il pagamento per chi ha scelto la soluzione della rata unica.
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Cittadinanza onoraria a Di Matteo
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1° Gran Prix Pro Sicilia
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È stata conferita nel corso di una cerimonia svoltasi nel Quartiere Fieristico di Messina, la cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo, uomo simbolo della lotta alla mafia. Tanti i giovani presenti alla manifestazione.
E’ stato presentato il “1° Gran Prix Pro Città di Messina Sicilia – Coppa Sud Italia CSEN”, competizione di arti marziali che si terrà domenica 17, a partire dalle ore 9, al PalaRescifina di San Filippo, con il patrocinio del Comune di Messina e dell’Assessorato allo Sport. 13 Maggio 2015
Pira, Talamo, De Domenico, Centorrino e Cicciò
Giornalismo 3.0: etica e trasparenza hanno nuovi colori
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foto Peppe Saya
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ell’Aula Magna del Dicam dell’Università di Messina, giovedì 7 maggio 2015, si è svolto un seminario organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, rivolto a giornalisti e studenti dal titolo “Trasparenza comunicativa, la nuova stagione della comunicazione e del giornalismo pubblico”. A dirigere la discussione in qualità di relatori sono stati il prof. Francesco Pira, docente di Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico presso l’Università di Messina, e Sergio Talamo direttore Area Comunicazione per il Formez. Tema e obiettivo della giornata sono coincisi: aggiornare e rivalutare la professione del giornalista alla luce del progresso informatico e comunicativo degli ultimi 10 anni. Elettra Vitale
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Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria
I CIRCOSCRIZIONE
Cimiteri zona sud: il degrado regna sovrano
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umerosi cittadini hanno denunciato lo stato di estremo degrado in cui versano i cimiteri sub urbani ricadenti nel territorio della I circoscrizione. Il Presidente Vincenzo Messina insieme ai Consiglieri Dainotta e Rizzo si è recato per un sopralluogo nei cimiteri di Molino, Pezzolo , S. Margherita e S. Stefano Briga , e con grande stupore ha potuto constatare che in questi luoghi dove si dovrebbe mantenere un minimo di decoro la decenza supera ogni limite, le erbacce regnano sovrane al punto che sembra di stare in aperta campagna, con notevoli rischi per i visitatori, cumuli di rifiuti sono presenti in ogni luogo, ove esistono i servizi igienici qualsiasi aggettivo dispregiativo sarebbe sprecato, le fontane in buona parte funzionano male in quanto gli scarichi sono rotti, i piccoli locali in cui stazionano i custodi comunali sono in condizioni precarie. Una menzione a parte necessita il Cimitero di S. Margherita ove salta all’occhio del visitatore lo stato di anarchia che regna in quel luogo sacro: piccole discariche in ogni angolo, loculi centenari danneggiati, con gli avanzi di conglomerato cementizio si fa di tutto dal cementificare le aiuole o realizzare rampe in ogni luogo dentro e fuori le mura, i servizi igienici ristrutturati da poco sono in condizioni pietose. Considerato che non vi è nessuna programmazione di pulitura in itinere il Presidente Messina chiede al Signor Sindaco la convocazione di un incontro urgente al cui tavolo siano presenti l’Ass. Ialacqua, il Dirigente del Dipartimento Ing. Manna ed i vertici di Messinambiente.
III CIRCOSCRIZIONE
Barresi segnala il parcheggio improvvisato presso ex rifornimento Villa Dante
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ario Barresi Consigliere della III Circoscrizione segnala che nei pressi del terminal dei mezzi atm, adibito presso il lato monte di Villa Dante, vigeva fino a poco tempo fa un distributore di carburante. Oggi quest’ultimo non è più in funzione e da almeno un paio di mesi nell’area circostante, che è stata comunque recintata, si è creato un vero e proprio parcheggio con moltissime auto posteggiate, soprattutto nelle ore diurne. Il parcheggio improvvisato causa un danno enorme all’Azienda Trasporti Messina che nella zona limitrofa vede ridotti gli introiti della sosta a pagamento che vige sulla via Catania lungo il Gran Camposanto e del Parcheggio Zaera che insiste nello stesso perimetro. Il suddetto parcheggio inoltre può essere fonte di grave pericolo, se ancora dovesse essere presente carburante sotto alle colonnine di rifornimento, e quindi la presenza di automobili non è certamente rassicurante in questo senso. Si chiede pertanto di delimitare in maniera più sicura l’area, dove vigeva l’ex rifornimento di carburante, in modo da non creare un danno alle casse dell’Atm e quindi del Comune, e di eliminare un eventuale grave pericolo per la sicurezza della cittadinanza e dell’ambiente.
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Signorino chiede la sospensione della “tari”
Gli abitanti dei villaggi di Messina, cittadini di serie B
Riceviamo dal Consigliere Comunale Nunzio Signorino e pubblichiamo: “Da tempo sono pervenute allo scrivente moltissime segnalazioni da parte dei cittadini, in particolar modo del villaggio di Camaro Superiore che conta più di 6.000 abitanti, in merito alla mancanza improvvisa dei due operatori ecologici in servizio nel villaggio, trasferiti nel Comune di Taormina, lasciando scoperto l’intero territorio con la conseguente carenza di pulizia. Nell’ultimo periodo la situazione ambientale stava migliorando, il villaggio era più pulito e i cittadini erano soddisfatti. Ma tutto ciò è durato poco, da quando l’amministrazione ha da qualche giorno lasciato la zona completamente scoperta, trasferendo l’operatore ecologico nel comune di Taormina. Premesso, inoltre, che, negli ultimi anni, grazie all’indulgenza Plenaria concessa dal Santo Padre alla Parrocchia di Camaro Superiore, anche l’omonimo villaggio è diventato meta di 13 Maggio 2015
pellegrinaggio per visitare il ferculum argenteo del 1666 realizzato dai fratelli Messinesi Juvarra. Per tale motivo, il quartiere non può essere abbandonato al degrado, anzi, deve essere attenzionato dalle istituzioni per garantire una calorosa accoglienza a chi visita non solo il centro della città, ma anche i nostri villaggi. Pertanto, il Consigliere Nunzio Signorino insieme all’ex consigliere D’Arrigo e a tutta la comunità di Camaro chiedono alla S.V. di attivare tutte le procedure del caso per dotare Camaro Superiore degli operatori ecologici “come in precedenza”, anche perché i cittadini Messinesi pagano le tasse come li pagano i cittadini di Taormina. In caso contrario, il consigliere Signorino chiede la sospensione della “tari” fino a quando non verrà riattivato un servizio essenziale per l’igiene pubblica e per il decoro paesaggistico come la pulizia dell’intera città”.
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città a cura di Marilena Faranda
Chiusura Corte D’Appello
Lo Stato risparmia ed il cittadino paga
PD
L’Amministrazione fa acqua nell’Acquario
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n più occasioni ci eravamo trovati ad affermare con amarezza che Messina sta morendo, i segnali vengono sempre più forti dallo Stato nazionale: il prossimo accorpamento dell’Autorità Portuale, la tentata chiusura della Camera di Commercio, la chiusura della Banca d’Italia, ed ora anche la chiusura della Corte D’appello. Altro che punto nevralgico del Mediterraneo. Per scongiurare la chiusura della Corte D’appello, che comport e r e b b e anche la chiusura della DDA e di altre funzioni giudiziarie di primo grado, si sono riuniti nell’aula magna di Palazzo Piacentini, coordinati dal Presidente dell’ordine degli avvocati Vincenzo Ceraolo, Elvira Patania, Presidente di sezione della Corte d’Appello di Messina, molti rappresentanti istituzionali e di associazioni, che hanno presentato le loro istanze all’on. David Ermini, componente della Commissione di Giustizia della Camera. Che speranza abbiamo di trovare un’occupazione? Perché l’Ass. Mantineo, nelle sue parole ci fa capire che per noi non c’è futuro?
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foto Peppe Saya
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Consiglieri comunali del PD: Cantali, Contestabile, David, Pagano e Santalco, con il sostegno della Presidente del Consiglio Emilia Barrile, si sono riuniti in conferenza stampa, per discutere di un probabile debito fuori bilancio, creato per l’inadempienza dell’Amministrazione, relativo all’Acquario della villa Mazzini gestito dalla Ce.S.P.O.M. , struttura appositamente creata. Si tratta, affermano i consiglieri, di una delle poche strutture italiane adibite allo studio di diversi specie di pesci, molluschi, crostacei e rettili dell'Italia, l'unica da Napoli in giù. Tale vicenda, secondo i Consiglieri, nasce da molta noncuranza e pressapochismo che caratterizza questa Amministrazione. Rispetto a questa vicenda, infatti, ci sono atti molto contraddittori. Nel mese di ottobre 2013, alla scadere del mandato di gestione da parte della C e . S . P . O . M . , l’Amministrazione non preve-
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de nessun immediato rinnovo, ma spende notevoli risorse ( contributo, personale, locali, utenze etc. ) fino ad oggi per il mantenimento di tale struttura, come saranno giustificate tali spese, si chiedono i Consiglieri? Mentre l’Amministrazione si avvia alla dismissione della Ce.S.P.O.M., pretende ora che il Consiglio voti la delibera di proroga in maniera retroattiva, inserendo i fondi nel previsionale 2015, così da poter pagare i conti in sospeso, senza creare debiti, in particolare, un eventuale debito fuori bilancio che ammonterebbe a 103 mila euro. I Consiglieri quindi si chiedono se: E' ravvisabile, in questa non azione amministrativa, danno erariale? Inoltre, sotto il profilo penale, auspicando che ciò non accada per la salute delle specie ittiche, chi risponderà di eventuali decessi di specie originali ivi allocate, di proprietà del Comune? Intanto l’acquario è chiuso da quasi un mese. 13 Maggio 2015
Geoportale
Pubblica Amministrazione
Seminario formativo a Palazzo Zanca Osservatorio
sulle pari opportunità
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i è svolto nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, il seminario formativo accreditato gratuito per presentare “Il Geoportale della Città di Messina: una piattaforma di servizi per l'Ente, i professionisti, le imprese e i cittadini”, importante strumento operativo attivato dall’Amministrazione per aumentare l'efficienza nella conoscenza e nella gestione del territorio da parte di tutti gli uffici comunali e per erogare servizi avanzati ai cittadini, alle imprese e ai professionisti. Nel corso della mattinata i tecnici di GLOBO srl,
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INTEA srl e Ci.Me srl hanno illustrato concretamente come utilizzare il GeoPortale con le relative innovazioni per l’utenza. Di particolare interesse la possibilità di attivazione, nel corso dell’evento, della Carta Regionale dei servizi (tessera sanitaria), tramite la consegna del PIN, per l’utilizzo dei servizi della pubblica amministrazione.
Protezione Civile
Stedenti messinesi
Settimana della Sicurezza
Contrari alle prove Invalsi
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l Sindaco, Renato Accorinti, l'Assessore alla Protezione Civile, Sergio De Cola, l'esperto comunale volontario per le attività di protezione civile, Antonio Rizzo, e il dirigente del dipartimento Protezione Civile e difesa del suolo, Antonio Cardia, hanno illustrato la sesta edizione della Settimana della Sicurezza esercitazioni di protezione civile "MESSINA RISK SIS.MA 2015”, che si svolge in questi giorni. Noi crediamo nella sicurezza dei nostri ter-
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i è costituito lo scorso venerdì 8 a Messina, su iniziativa dell’assessora comunale alle Pari Opportunità, Patrizia Panarello, della presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università degli Studi di Messina, Antonella Cocchiara, e della consigliera provinciale di parità, Mariella Crisafulli, l’Osservatorio permanente per monitorare l’attuazione del principio di pari opportunità nelle pubbliche amministrazioni e per l’uso non sessista della lingua italiana.
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ritori, afferma l’assessore De foto Peppe Saya Cola, sono soddisfatto per questa iniziativa e ringraziamo l’ing. Rizzo ed anche il Dipartimento Regionale di Protezione Civile con l’ing.Manfrè che ci supporta. Il tema della sicurezza non va mai sottovalutato.
na settantina le aule vuote in nove diversi Licei, migliaia le prove Invalsi non consegnate, è questo il bilancio di una giornata di lotta Messinese contro il più ingiusto metodo di valutazione, anzi, schedatura organizzato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per analizzare il rendimento e la preparazione dei suoi studenti.
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Foto notizia di Peppe Saya
Arti Marziali
1° Gran Prix Pro Città di Messina
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lla presenza dell’assessore allo Sport, Sebastiano Pino, è stato presentato il “1° Gran Prix Pro Città di Messina Sicilia – Coppa Sud Italia CSEN”, competizione di arti marziali che si terrà domenica 17, a partire dalle ore 9, al PalaRescifina di San Filippo, con il patrocinio del Comune di Messina e dell’Assessorato allo Sport.
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Provincia a cura di Marilena Faranda
Sciopero Precari
Il Commissario Romano si impegn per la salvaguardia dei diritti dei d
Il grido unanime, uno solo: “la definitiva stabilizzazione dopo venti anni di precariato nelle pubbliche amministrazioni siciliane� 44
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na dipendenti
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precari siciliani degli Enti locali hanno manifestato, per chiedere la definitiva stabilizzazione. I lavoratori di Messina, Catania, Ragusa e Siracusa si sono concentrati nel capoluogo peloritano insieme a quelli della provincia messinese di Santo Stefano di Camastra, Barcellona, Millazzo, Villafranca Tirrena, Capo d’Orlando, Sant’Agata di Militello e Giardini Naxos . L’appuntamento è stato fissato dalle sigle sindacali organizzatrici: Cgil, Cisl, Uil a Piazza Antonello,alle ore 10. E’ da precisare che le piazze siciliane della protesta sono state due. Oltre a Piazza Antonello , anche Piazza Cavour ad Agrigento. Tale scelta è stata dovuta alla difficoltà, dato il crollo del viadotto Himera sull'autostrada A19, a far convergere tutti su Palermo. A Piazza Cavour sono convenuti i lavoratori di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani. Il corteo che ha manifestato a Messina, composto fra l’altro da contrattualizzati a termine e del bacino Lsu presso gli enti Locali, le strutture del comparto Sanità, i dipartimenti regionali della Protezione civile, dell'Acqua e rifiuti e dell'Ambiente, evidenziando la stranota realtà che la pubblica amministrazione siciliana si regge ormai da decenni sul precariato, ha percorso Corso Cavour, la Tommaso Cannizzaro e Via Garibaldi, fermandosi alla Prefettura. I Sindacati rendono noto che,
questa giornata di sciopero rientra in un fitto calendario di iniziative che si protrarranno sino alla definitiva risoluzione della ormai pluridecennale vertenza del precariato. L’ intenzione è quella di attendere qualche settimana, non più di un mese, una convocazione del Presidente Crocetta, prima di organizzare eventuali nuove iniziative, tornando in piazza. Alla manifestazione non potevano mancare i dipendenti di Palazzo dei Leoni, che, come tutti i dipendenti di questi enti, che sembrano non uscire più da quello che è diventato ormai un “eterno limbo”, hanno chiesto certezze su un loro diritto costituzionalmente garantito, quello al lavoro, che da dignità ad ogni uomo. L’attuale Commissario della Provincia Regionale di Messina, Filippo Romano, comprendendo la pesante condizione in cui versano i dipendenti dell’Ente da lui rappresentato, ha cercato di infondere loro una speranza , affermando che la Provincia Regionale di Messina si sta prodigando per salvaguardare i diritti dei contrattisti e per favorire, nell’immediato, almeno una proroga semestrale dei contratti quinquennali, in scadenza il 30 giugno 2015, in modo da consentire il completamento dell’anno in corso e, conseguentemente, porre le basi per un’equa soluzione nell’anno 2016, una volta chiarito il futuro delle Province con la legge che dovrà riordinare gli Enti intermedi.
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Sicila a cura di Dario Buonfiglio
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La “nuova Somalia” è alle porte di casa
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'Assessore Regionale dell'Agricoltura e della Pesca Mediterranea Nino Caleca ha incontrato alcuni rappresentanti della marineria di Mazara del Vallo che hanno manifestato grande preoccupazione per lo stato di abbandono che percepiscono rispetto a possibili atti di aggressione in mare e pirateria che potrebbero essere perpetrati a danno dei nostri marinai. “Raccolgo l'accorato appello che mi perviene da parte della marineria siciliana - ha detto - consapevole che in questo delicato momento di equilibri internazionali occorra chiedere al Governo nazionale il massimo impegno per garantire un'azione di pattugliamento e di vigilanza delle acque capace di offrire protezione e solidarietà in mare ai nostri pescatori che spesso si sentono in pericolo anche operando all'interno delle acque territoriali". "Il Ministero - ha osservato Caleca - dovrà ascoltarci e farsi carico del prezioso lavoro di vigilanza e solidarietà che le nostre marinerie, seppur da ultimo non adeguatamente considerate, svolgono quotidianamente durante le attività di pesca nel Canale di Sicilia". Con l’arrivo della bella stagione, i tentativi di raggiungere l’Italia con i boat people aumenteranno, così come potrebbe essere per casi di pirateria.
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Riceviamo e pubblichiamo
Lo scempio delle Terme di Sciacca chiuse e abbandonate
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gli inizi del 900 gli abitanti di Sciacca (AG), si resero conto di avere l'oro sotto i piedi: un bacino idrico noto già ai tempi dei romani, ricco di proprietà salsobromoiodiche, ottime per curare infiammazioni e congestioni. Tramite azionariato popolare investirono in questa risorsa naturale creando le Terme di Sciacca. Dopo diversi anni accanto alle Terme l'amministrazione costruisce un Grand Hotel a 4 stelle. Tre piani con suite, centro benessere, palestra, ristorante, e quant'altro. La Regione
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Sicilia nel 1954 decide di regionalizzare le Terme e farle gestire da una società: Azienda autonoma delle Terme di Sciacca. Da li in avanti è un susseguirsi di scelte sbagliate, di sprechi, di bilanci in rosso, di privatizzazioni. Nel 2013 arriva un commissario, ma la situazione non cambia, i debiti aumentano fino ad arrivare agli attuali 8 milioni di euro. Eppure il centro finché resta aperto funziona bene, l'Hotel è di lusso con tutti i comfort, il panorama spettacolare. Due settimane ad agosto arrivano a costare 1300 euro a persona. C'è 13 Maggio 2015
anche una piscina termale alimentata con acqua sulfurea e tutte le cure sono convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale. Ma la Regione Sicilia con una delibera del 6 marzo scorso decide la chiusura di tutte le attività ordinarie. Qualche giornalista incuriosito dalla vicenda, decide di visitare l'Hotel entrando da una porta secondaria e trova tutto intatto come sotto incantesimo: divani in pelle, tappeti, piante ornamentali; c'è persino un pianoforte a coda. La reception espone ancora le guide turistiche della città e l'elenco dei trattamenti termali. Niente è stato ancora vandalizzato! Ci sono tutti comfort di un albergo a 4 stelle: l'impianto stereo, la Tv a schermo piatto, l'armadio con ante scorrevoli, il frigobar, l'aria condizionata. Dei circa 100 lavoratori che erano impiegati qui, più della metà è stata assorbita negli uffici regionali siciliani. Con quali competenze? Nessuna! A restare in mezzo alla strada sono rimasti coloro che chiesero di continuare a lavorare alle Terme e gli stagionali. Circa una cinquantina di persone. Adesso stanno studiando come rimediare. Ma la stagione turistica è già iniziata da marzo, e l'impianto per adesso resta chiuso. Questa è la Sicilia del cambiamento, la Sicilia delle opportunità, la Sicilia di Rosario Crocetta che spreca le risorse naturali, abbandonando il centro termale di Sciacca, dove tutti possono entrare nell'Hotel di lusso attraverso una porta secondaria, tranne i turisti che potrebbero portare lavoro e benessere alla città. Un altro esempio di come si sperpera il denaro pubblico in Sicilia dove la politica preferisce orientare il sistema verso il consenso clientelare piuttosto che verso lo sviluppo e gli investimenti. Emanuele Ferrara
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La staffetta “dell’Esercito marciava” transita da Messina
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rriverà a Messina giorno 14 alle ore 19.30 circa la staffetta “L’Esercito marciava”, partita da Trapani l’11 maggio, che percorrendo tutto il territorio nazionale, sui passi degli avi che furono chiamati a combattere sulla frontiera orientale per la Patria 100 anni fa, raggiungerà Trieste il 24 maggio prossimo. Il Tricolore arriverà a Messina sventolato dai militari del Reparto Comando e Supporti Tattici Aosta. In città i tedofori arriveranno provenendo dalla strada statale 113 e percorrendo la corsia riservata al tram raggiungeranno il viale Europa dove proseguiranno fino alla caserma Crisafulli Zuccarello. La staffetta correrà 24 ore su 24 e ne saranno interpreti oltre 600 militari dell’Esercito Italiano. La prossima tappa sarà il 15 maggio da Reggio Calabria a Cosenza. Il prossimo 24 maggio saranno 100 anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, uno dei momenti che ha maggiormente segnato la vita del Paese e dei suoi cittadini. Il ruolo svolto dall’Esercito nel conflitto è noto, sia in termini di attività bellica sia in termini di costruzione dell’identità nazionale del popolo italiano. Con il progetto “L’Esercito marciava…” si è voluto proseguire idealmente questo processo identitario, pianificando, su tutto il territorio nazionale, una serie di attività promozionali preparatorie all’evento conclusivo che si svolgerà nella città di Trieste il 24 maggio 2015. Nell’attuale momento storico, dove la richiesta d’identità valoriale e riconoscimento culturale sono fortemente sentiti dalla collettività, l’attività si pone, pertanto, come un validissimo strumento di risposta. Sarà l’occasione per condividere con la popolazione italiana i valori, i sentimenti, gli ideali dei nostri avi, che sono ancora quelli dell’Esercito di oggi. Il progetto si caratterizza di 3 macro momenti: la staffetta, gli eventi promozionali e l’evento conclusivo. Con lo scopo di rappresentare il movimento di avvicinamento a Trieste dai punti più lontani del territorio italiano, saranno realizzate una serie di staffette costituite da soldati che attraverseranno tutte le regioni italiane percorrendo 5 itinerari per circa 4.200 km e che avranno come punti di partenza Trapani, Lecce, Bolzano, Cagliari e Aosta. Correndo ininterrottamente lungo tutto l’arco delle 24 ore, gli oltre 600 soldati impegnati si alterneranno portando, alla stregua di tedofori, una bandiera Italiana simbolo di unità nazionale. Raggiungeranno Trieste il 24 maggio dove, come emblema di condivisione e commemorazione del sacrificio di un popolo intero, la Bandiera verrà issata in Piazza Unità d’Italia. Lungo gli itinerari, ai soldati in corsa, si uniranno personalità istituzionali, del mondo della cultura e dello spettacolo e dello sport.
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Cultura
“Dante e la B
Il libro inaugura la collana “Fede e Poesia”
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n occasione del 750esimo anniversario della nascita del padre della “Divina Commedia”, a Messina, nel Salone della Bandiere di Palazzo Zanca, è stato presentato il libro “Dante e la Bibbia. L’ispirazione scritturistica del viaggio ultraterreno del “Divin Poeta”” (Leonardo Da Vinci) del prof. don Vincenzo Massimo Majuri. All’evento, moderato dal Prof. Santi Calderone, docente di Filosofia, sono intervenuti l’autore, la Prof.ssa Francesca Frazzica, docente di Lettere e il Rev. Prof. don Michele Viviano, docente di Sacra Scrittura. Il libro inaugura la collana “Fede e Poesia” e costituisce il primo lavoro di una trilogia Dantesca che verrà sviluppata e completata durante l’anno corrente, tra giugno e settembre. Il volume curato nei minimi particolari, dalla parte grafica alle illustrazioni, (si possono trovare al suo interno delle tavole a colori in 3D, relative a ciascun regno dantesco ultraterreno, e un appendice, dove sono riportati i testi dei papi Benedetto XV e Paolo VI dedicati a Dante Alighieri), ha la capacità come ha ricordato il prof. Calderone di “comunicare con semplicità e bravura la figura del sommo vate”. Trecentottanta pagine, cinquecentosessantanove riferimenti biblici, tre cantiche, cento canti sono solo alcuni dei numeri che fanno capo al corposo lavoro dell’au-
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Dopo la lettura di questo viaggio che ha la forza dell’avventura, toccherà con maggiore coscienza alzare lo sguardo al cielo e contemplare le “stelle” 13 Maggio 2015
ibbia”, il viaggio mistico
foto Antonio De Felice
tore. Il Majuri ci fornisce uno studio qualitativamente attento delle citazioni bibliche, riprodotte per intero alla fine di ogni cantica. Questa presenza imponente della Sacra Scrittura ci fa constatare che “i passi del poeta pellegrino riposavano sui testi della Sacra Scrittura”. Si riesce a inquadrare quella tensione profetica della Commedia, dove Dante si figura predestinato da Dio a un viaggio mistico. Viaggio che dura circa una settimana e che ha inizio la notte del venerdì santo del 1300, quando Dante ha trentacinque anni. Il cammino che dal peccato conduce alla salvezza, vuole essere il viaggio di una redenzione individuale e insieme di un riscatto universale, che dal destino del sommo poeta si trasmette a tutta l’umanità. Cristina D’Arrigo 13 Maggio 2015
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Marco Missiroli e il coraggio di essere se stessi
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Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli) di Marco Missiroli, vincitore del Premio Letterario Internazionale Mondello, occupa da undici settimane i vertici delle principali classifiche di vendita. L’autore impegnato in Italia con il tour di presentazione del libro, ha concluso a Messina, in una gremita libreria Feltrinelli, le tappe del tour siciliano. L’incontro con i lettori è stato moderato dal giornalista Francesco Musolino. Il quinto romanzo “Atti osceni in luogo privato” è un percorso di educazione letteraria con cui Libero Marsell, il protagonista, stana la propria educazione sentimentale. “E’ un romanzo dedicato all’utero, racconta l’autore, alla resistenza dell’amore e ai libri perché ogni libro provoca in noi qualcosa. Sono dell’idea che si dovrebbe inserire in ogni libro un foglio con indicazioni e controindicazioni. Ad esempio per “Il deserto dei Tartari”, indicazioni (alla ricerca del coraggio), controindicazioni (senso di allarme). I libri devono avere la funzione di svegliare le anime”. Libero è un ragazzo che a dispetto del nome, quasi una missione, vive sotto un velo di timidezza. Resta un sognatore che trova rifugio nei libri, ne sono citati ben 23, da “Lo straniero” di Camus, che legge in tre ore, al “Deserto dei Tartari” di Buzzati, che insegna a non perdere tempo, al “1984” di Orwell, che lo accompagna nell’ultimo saluto al padre. Quella figura straordinaria che lo guarda dalla finestra quando va a scuola, che lo indirizza alla ricerca dei libri, che gli fa scoprire un mondo inedito ricco di sentimenti, di opinioni e di fascino. Ed è in questo percorso di scoperta letteraria, sessuale ed erotica che ci si chiede cosa sia l’oscenità, se sia veramente quell’atto di liberazione che ognuno di noi teme di concedersi per paura del giudizio degli altri. Cristina D’Arrigo
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foto Antonio De Felice
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Serena Capparelli la vincitrice della prima edizione del “Michelangelo Vizzini”, concorso fotografico dedicato allo storico fotoreporter messinese e rivolto agli amanti dell'obiettivo. Nei giorni scorsi si è riunita la giuria del contest promosso da Confcommercio e Centrovisioni.it, che ha registrato una forte partecipazione anche da parte del mondo scolastico, confluita nella pagina Facebook sulla quale sono stati pubblicati tutti gli scatti pervenuti. La prima classificata, che vince uno stage per una startup di tre mesi messo a disposizione da Confcommercio Lab, è la fotografia di Serena Capparelli, dal titolo "Sulle Sue Gambe": toni di grigio, circondati da due figure più scure, parallele, e al centro una bambina con in mano un poster che ritrae un giovane Giovanni Falcone, durante una protesta contro la mafia. Secondo posto per Giuliana Lo Presti con "Walk This Way": lo scatto, con bellissimi toni di bianco e nero, raffigura una manifestazione giovanile in via Tommaso Cannizzaro da cui emerge, con chiarezza, il senso di comunità e unione dei ragazzi. Il premio è un biglietto aereo a/r per una capitale europea offerto da Iniziativa Viaggi. Il terzo classificato è Fabio La Monica: anche lui ha scelto la criminalità organizzata come tema per una foto nella quale, in primo piano, appare una volante di polizia e sullo sfondo striscioni di "civiltà". Il titolo dello scatto è "Con voi contro la mafia", il premio una macchina fotografi-
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Prima edizione del concorso fot
Al primo “Sulle sue gambe” d
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tografico “Michelangelo Vizzini”
o posto di Serena Capparelli
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ca digitale. Quarto posto per Leonilda Grimaldi, con una foto a colori realizzata nella zona falcata, particolarmente degradata, e il cui titolo è "I panni sporchi si lavano in famiglia, ma si stendono sullo Stretto... immenso", cui va un buono Unieuro. Il riconoscimento della sezione "Social", per premiare la foto più bella tra quelle maggiormente "cliccate" su FaceBook, va a Simona Battaglia con "Violenza sulle donne". Menzioni speciali a Valentino Giorgianni con "Bullismo a scuola" per l'impegno profuso nel mettere a nudo un problema di stretta attualità e ad Andrea D'Angelo con "Graffiti" per aver rappresentato il degrado urbano in maniera virtuosa. La commissione giudicatrice, che ha privilegiato il taglio giornalistico oltreché la pertinenza al tema della gara ("La Legalità") è composta dai figli Nanda e Andrea Vizzini, fotografi professionisti, e dal nipote Mirko Vizzini, grafico e web designer; da Giulio Santoro, ortopedico, esperto di fotografia e allievo di Michelangelo, Massimiliano Cavaleri, giornalista, Loredana Ferrara, architetto e consulente di Confcommercio; e poi Filippo Isolino, fotografo, Egidio Bernava, imprenditore dell'audiovisivo e Fabio Schifilliti, regista. I giovani vincitori saranno premiati nel mese di maggio in un evento promosso da Confcommercio in collaborazione con Europa Due e l’associazione culturale Bimaris.
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Il Festival di Catania racconta il genio messinese Rappazzo, unico i
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'unico e vero inventore del cinema sonoro fu il messinese Giovanni Rappazzo che, lavorando nel cinema del fratello nei primi anni del '900, progettò il brevetto per la prima "pellicola a impressione contemporanea di immagine e suoni", ma non riuscì a vendere la sua epocale invenzione in grado di rivoluzionare la storia del cinema, né a trovare finanziatori a causa della lotta fatta dall'industria del muto e del periodo difficile in cui visse tra il Terremoto di Messina del 1908 e la Prima Guerra Mondiale. Non potè soltanto a pagare una tassa e nell'intento di divulgare l'invenzione, consegnò spezzoni della nuova pellicola in Italia e all'estero a chi poi la trafugò creando il cinema sonoro americano. L'incredibile storia di un genio siciliano, morto a Messina nel 1995 a 102 anni, raccontata attraverso spezzoni di trasmissioni televisive e documentari tra cui quello ritenuto perduto e adesso recuperato a firma di Fortunato Misiano. Sarà dedicata a questo illustre personaggio, che ebbe altre intuizioni industriali e scientifiche, ancora poco conosciuto anche se insignito dell'onoreficenza "Grande ufficiale al merito della Repubblica Italiana" e paragonato al creatore del telefono Antonio Meucci, la quarta giornata dell'I ART Sicily Est Festival (ingresso gratuito fino a sabato 16 maggio alle Ciminiere, concesse dalla Provincia di Catania) che proporrà in SALA C1 anche un incontro sul tema alla presenza della nipote, Caterina Pappalardo Fogliani, cresciuta da Rappazzo, e con i critici Nino Genovese e Franco La Magna. La Fogliani ha già finito di scrivere un libro sul nonno che uscirà a breve e domani sarà presentato prima della pubblicazione; si parlerà anche del progetto
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nventore del cinema sonoro
Sarà proiettato il documentario di Fortunato Misiano ritenuto perduto che svela la reale storia del brevetto rivoluzionario delle proiezioni cinematografiche. Nella quarta giornata ricordo dell'attore Adolfo Celi col film a cura del figlio Leonardo. del film "The Inventor" in pre-preparazione. A partire dalle ore 9.30 vari film in concorso: sezione Documentari "Pasta amara" di Ivano Fachin, "Era Ducrot" di Sergio Ruffino e Martina Amato e "A cavallo di un cavillo" di Felice Laudadio con Andrea Camilleri; seguono i fuori concorso "Lo chiamavano Zecchinetta" di Nicola Palmeri sul noto attore Tano Cimarosa; "Uomo di carta" e "Deadline" di Massimo Coglitore; "Deserto grigio" di Maria Arena e Salvatore Palatella; infine i lungometraggi in concorso "Più buio di mezzanotte" di Sebastiano Riso e "Libera me" di Piero De Luca in anteprima. In mattinata la presentazione dell'Archivio Filmico Siciliano a cura di Sergio Ruffino e il workshop del regista siciliano Nicola Palmeri "In effects - Dentro gli effetti, come si elaborano le immagini". Alle 17.30 il regista e produttore Leonardo Celi, figlio del grande attore messinese interprete di pellicole come "Amici Miei" e "007 Operazione Tuono" presenterà un documentario fuori concorso sul padre dal titolo "Adolfo Celi. Un uomo tra due culture". Nella SALA E i titoli in programmazione: nella sezione Cortando "Il mare interiore" di Valentina Pellitteri e Dario Guarnieri; categoria Mediometraggi "Lo sposalizio" di Francesco Lama, "Con gli occhi di un altro" di Antonio Raffaele Addamo, "Il matrimonio" di Tilde Di Dio e "Terra vagnata" di Aldo Botano. Nella sezione Videoclip: "Ricami e Rum" di Francesco Maria Attardi. Infine i fuori concorso: "Io faccio il rock" di Domenico Costanzo con Ornella Giusto; "Sub - cosciuness" di Nicolò Piccione; "Himera Christian Reiner" di Chiara Andrich e Valentina Pellitter; "Magara" di Tilde Di Dio. 13 Maggio 2015
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Spettacoli
Un’eroina troppo moderna “Clitennestra o del crimine” in scena al Teatro Vittorio Emanuele
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Conoscete la mia storia: non c'è uno fra di voi che non l'abbia ripetuta venti volte alla fine di qualche lungo pranzo, accompagnato dagli sbadigli delle serve, e non c'è una fra le vostre donne che per una notte non abbia sognato di essere Clitennestra”. Esordisce con queste parole tratte dal romanzo “Fuochi” di Marguerite Yourcenar la strana eroina mitica, protagonista dello spettacolo teatrale “Clitennestra o del crimine” in scena in questi giorni al Teatro Vittorio Emanuele. Una pièce teatrale originale, fin troppo, al punto che solo i testi sembrano ricordarti qualcosa della tragica storia della regina di Argo e di Micene che, dopo aver atteso per dieci anni il ritorno del marito Agamennone dalla guerra di Troia, lo uccide insieme all’amante Egisto. Sul palco ad interpretare una Clitennestra assetata di sguardi d’amore più che di vendetta, Paolo Cutuli, attore d’eccezione che si sveste della sua natura maschile per immedesimarsi completamente nei panni dell’eroina mitica. Oltre a Cutuli sulla scena tre valigie personificazione degli altri tre personaggi secondari: Agamennone, Egisto e Cassandra.
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In questa scenografia povera e moderna si muove Clitennestra che si rivolge ininterrottamente al pubblico, ai “Signori della Corte” pronti a giudicarla. Racconta di sé, del suo animo “povero di avvenire”, ricco solo di ombre, di ciò che non possiede più. Ifigenia, Oreste, i drappi, l’oro e le concubine turche restano sullo sfondo insieme alle fiamme che incendiarono Troia prima che il tragico atto prendesse forma. Le parole della Yourcenar descrivono con precisione chirurgica non solo i singoli avvenimenti ma anche le motivazioni che portarono la sventurata donna dai capelli grigi ad impugnare un coltello e ad uccidere l’unico vero amore della sua vita. “L’uomo che noi amiamo è sempre quello che le nostre ave hanno sognato”. Clitennestra si esprime con le spietate parole della Yourcenar, ma si abbandona a pantomime non sempre opportune sulle canzoni di Loredana Bertè, Depeche Mode, Piccola Orchestra Avion Travel, attraverso cui si racconta la storia del suo corpo che aspetta, del suo corpo che uccide. Dopo il racconto delle diverse vicende, arriva il momento per Clitennestra di spiegare alla corte i tragici attimi dell’uccisione del marito Agamennone. Con lucidità ripercorre gli eventi, ripensa a quel primo colpo buono solo a scalfirgli le spalle, e poi al secondo in fronte, quello fatale. “Passarono alcune settimane: avrei dovuto sentirmi calma, ma come voi sapete, Signori della Corte, non se ne esce mai del tutto, tutto ricomincia”. Non se ne esce mai del tutto, il passato non è mai così lontano come si pensa ma ritorna inesorabilmente nel presente, incastrando Clitennestra eternamente come simboleggia in scena il filo che lega l’attore ad Agamennone. Uno spettacolo estremamente fedele al testo della Yourcenar che dipinge, però, una Clitennestra che è ancora comunque l’eroina mitica che tutti noi conosciamo. La Clitennestra sulla scena, invece, è molto lontana dal famoso prototipo, è desiderosa d’amore più che di vendetta. Sembra essere un’eroina moderna se non fosse per ciò che racconta, per quel mondo di cui parla fatto di Basileis, di guerrieri e concubine. Un’eccessiva e gratuita attualizzazione di una storia che a partire da Omero che l’ha tramandata ha affascinato scrittori di tutte le epoche che, come la Yourcenar, hanno ripreso il testo ma l’hanno rispettato come è giusto e doveroso che sia. È vero che siamo nel 2015 ed è normale leggere i classici con un occhio diverso, ma non è necessario utilizzare espedienti come la musica moderna o i giochi di luce per renderli più appetibili. Bastano le parole di Omero, dei tragediografi, una resa scenica fedele e coerente con quanto raccontato e lo spettacolo è fatto. E se qualcuno non gradirà e lo considererà pesante, poco gradevole, pazienza. Non tutte le trame sono adatte a tutti, il teatro è di tutti ma non sempre è per tutti! Alessia Vanaria 13 Maggio 2015
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Musica
Cantautore di sera Bel tempo si spera
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abato 16 maggio sarà una serata sorridente: una di quelle in cui la piacevolezza del conversare e la buona compagnia d’improvviso si acquieteranno, per dare spazio ad una musica intima, riflessiva, che ha nelle parole e nei suoni in cui riecheggiano il fondamento di un’armonia affatto senza pari. Due i cantautori, due gli spazi che ne ospiteranno la musica. Il primo, così come il live club che, con grande piacere e sostegno amichevole, lo accoglierà, è noto a chi è immerso nella scena musicale siciliana e, è il caso di dirlo, italiana: Antonio Di Martino, con Giusto Correnti alla batteria e Angelo Trabace alle tastiere e synth, torna sul palco del Retronouveau con una nuova proposta, che ha un titolo esemplare, risonante quasi come la realizzazione di un dato di fatto; si tratta di “Un paese ci vuole”, uscito agli albori della Primavera 2015. La chiara matrice indie che mischia testi d’abile paroliere a sonorità spesse e multiformi è, ancora una volta, indice della caratura dei Dimartino, pronti e lanciati nell’ennesimo tour nazionale di presentazione dell’album. Qualche ora prima, invece, nell’accogliente atmosfera de Il Griso, nuovissima realtà giovane che cerca con volontà di districarsi nella fumosa e contorta scena propositiva musicale messinese, si esibirà un altro cantautore che, se non altro, ha in comune con il precedente l’origine: anch’egli palermitano, Alessio Bondì rappresenta bene la nuova frontiera del cantautorato fresco, d’innovazione, legato alla favella che gli dà i natali. Presenta “Sfardo”, prima pubblicazione della sua già avviata carriera. È piacevole notare come, nel corso della medesima sera, la città dello Stretto sarà allietata da musica d’alto livello, fatta da chi, con fatica e passione, trascorre le giornate arrovellandosi su come esprimere, nella migliore delle forme possibili, ciò che il proprio universo mentale genera. Due proposte interessanti a confronto: perché scegliere, quando si può godere di entrambe? Alessio vi aspetta alle 21:30 in Via La Farina 161; Antonio, invece, alle 23:00 in Via Crocerossa 33. Territorialmente sono posti nella stessa direzione, sulla stessa strada: sarà una coincidenza? Può essere, ma non v’è alcuna cosa più sorprendente degli incidenti sorridenti del caso. Marina Pagano 13 Maggio 2015
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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo
Django Unchained Omaggio al Django di Corbucci, omaggio al mondo che Tarantino ha sempre amato. Uno spaghetti western che inganna con il suo inizio cruento, più alla Rodriguez che alla Tarantino ma che è solo l’introduzione di una pellicola nuda e cruda sull’America della schiavitù. La forza principale di Django è il cast. Tarantino ci arriva dopo lunghe traversie, perché se per Samuel L. Jackson e Christoph Waltz la scelta è automatica, per il ruolo da protagonista la gestazione fu abnorme. Doveva essere Will Smith il prescelto, varie vicissitudini portarono in fine al discusso Jamie Foxx. Discusso prima acclamato poi, il premio Oscar 2005 con “Ray” porta sullo schermo un personaggio epico e grottesco allo stesso tempo. Implacabile nella sua sete di vendetta, quasi immortale e sprezzante nell’uso di uno stravagante vestiario. Puro stile Tarantino, che decide di trattare uno degli argomenti tabù della storia americana, e lo fa senza peli sulla lingua e dimenticando (come sempre) il politicamente corretto. Linguaggio aspro e violenza tarantiniana. Il Dr. King Schultz (Christoph Waltz) è un cacciatore di taglie, nella sua ricerca di due fratelli decide di prendere lo schiavo Django come aiutante. Tra i due nasce un legame che convincerà Schultz ad aiutare Django nella ricerca della moglie, ridotta in schiavitù nella piantagione di Calvin Candy (Leonardo Di Caprio). Proprio a “Candyland” risiede il vero intreccio del film. La pellicola è la più lunga mai prodotta da Tarantino, le quasi 3 ore di film partono lente con un susseguirsi di paradossali personaggi, in una sequela di sfottò delle dinamiche razziste dell’epoca. La scena dello sterminio da parte di Schultz e Django di un gruppo del Ku Klux Klan, oltre a soddisfare gli anti razzisti, svilisce il machismo degli incappucciati incapaci di organizzare il semplice attacco a due sole persone, tra cappucci mal cuciti e dialoghi pregni di nonsense. Torniamo a “Candyland”, dove i dialoghi tra personaggi assoluti regnano sovrani. Di Caprio è assolutamente perfetto, tanto perfetto che infatti l’Academy lo snobba. Sfacciato, bastardo, cattivissimo e spietato ma visibilmente sempliciotto. La sua isteria è reale, in una scena si ferisce la mano, lui continua la scena facendo diventare il ferimento parte del copione in un crescendo emotivo che rendono Calvin Candy uno dei personaggi più odiosi del cinema. “Candyland” rappresenta tutto il marcio del periodo della schiavitù; il motivo dell’incontro tra Candy e Schultz non è altro che la tratta di qualche negro per combattimenti mortali. Bestie e non uomini, entrambi, i negri (termine usato e ripetuto nel film) non sono altro che cose per questi bestiali inumani esseri. Poi c’è Samuel L. Jackson, vecchio e zoppicante raggrinzito capo della servitù di Candyland. Un negro non più negro perché diventato potente, il potere e il rapporto di affetto con Candy lo hanno trasformato in un vero e proprio mostro di razzismo. Le sue azioni, i suoi comportamenti e il suo disprezzo verso i negri sono i passaggi più fastidiosi del film. Vedere, in maniera realistica, come il passare dall’altra parte abbia trasformato un uomo, facendogli non vedere che un altro uomo, nero come lui, non avesse diritto alla vita, alla libertà, di esistere è la scelta più netta e cruda di Tarantino. Ecco la sua vera denuncia, il manifesto di cosa fosse la schiavitù e su che parametri si comportasse il genere umano. Dove l’essere abietti era segno di forza e ricchezza, dove lo stare bene era più importante di radici e umanità. Django Unchained è un film senza errori, lo scorrere della trama è fluido e porta serenamente al fulcro del film. Lo stile Tarantino c’è, si tocca con mano e si ripete personaggio dopo personaggio in un crescendo interpretativo. Oscar 2013 a Quentin Tarantino per la miglior sceneggiatura originale ed a Christoph Waltz per il miglior attore non protagonista.
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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo
CURIOSITà Delicato cantautore, giocatore di parole e versi che lo rendono uno dei più apprezzati artisti del panorama musicale italiano. Entrato a gamba nel mondo della discografia, strappando subito successi di pubblico e soprattutto di critica. Proprio la critica non si è mai divisa sui lavori di Bersani, confermando disco dopo disco la sua autorevolezza e profonda sensibilità nel descrivere la natura umana. Il filo conduttore che lega i suoi lavori è, appunto, la profonda visione dell’anima descritta in molteplici aspetti con un occhio strizzato verso i sentimenti forti. Autore di testi mai banali, difficilmente riconducibili ad uno scritto popolare pur essendo tendenzialmente di cultura pop. Questo forse uno degli aspetti centrali, infatti è facile classificare Bersani come uno degli autori di quel filone radical del cantautorato italiano che fa dello scrivere colto e pieno di riferimenti il proprio scopo. Bersani, però, non scade nel onanistico artistico che tanto va di moda tra i suoi colleghi; sia chiaro che tra lui e il mainstream continua a scorrere un mondo di puzza sotto il naso. Vero, però, che questo non incide sulla produzione che rimane di alto livello sia musicale che testuale. Mai cadere del turbinio dell’arzigogolato, ma rimanere impegnati senza eccedere; questo sembra essere il compito che l’autore Bersani sceglie di svolgere e ci riesce con buona maestria. Rimane, comunque, un compositore di sentimenti intesi in ampio spettro, qualificando allo stesso modo quelli politici e sociali. Perché l’impegno passa per cuore, oltre che per testa. Un cantante che quando faceva parte della “nuova generazione” ha forse intrapreso strade accidentate, rischiando di cadere nel tunnel dell’anonimato; riuscendo poi a ritrovare se stesso ed un’identità unica e piacevole. Piacere a tutti? Non sembra essere lo scopo di Bersani, sicuramente neanche piacere a pochi tanto che derubricarlo a cantante di nicchia pare eccessivo. Un cantautore non semplice, non retorico e fondamentalmente cantore dell’essere oltre all’apparire. Uno dei tanti che ha saputo essere qualcosa oltre che qualcuno.
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uele Bersani 13 Maggio 2015
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parole in blu a cura di Alessia Vanaria
CURIOSITà
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homas Mann, uno dei più grandi scrittori di lingua tedesca di ogni tempo, nacque nel 1875 a Lubecca, antica città mercantile il cui porto si affaccia sul Mar Baltico, da una famiglia di agiati commercianti. Portò in sé una doppia eredità culturale, quella paterna borghese e concreta, fondata su un’ideologia di lavoro e di progresso, e quella esuberante e sensibile della madre, orientata verso l’espressione artistica. La traccia di questo conflitto interiore si ritrova in molte delle sue opere e in particolare, in un romanzo del 1903 Tonio Kröger. Terminati gli studi, nel 1894 il giovane scrittore si trasferì a Monaco raggiungendo la madre e i fratelli più piccoli. Si era intanto fatto conoscere nell’ambiente letterario e nel 1897 un importante editore gli commissionò un romanzo. Mann cominciò a scrivere così I Buddenbrook che, pubblicato nel 1901, è il suo primo grande capolavoro e inaugura il secolo moderno con la storia (di chiara impronta autobiografica) di una famiglia, simbolo di quella borghesia ottocentesca destinata a scomparire insieme la mondo che sarà spazzato via dalla prima guerra mondiale. Dopo la pubblicazione di Altezza reale; La morte a Venezia e La montagna incantata, Mann nel 1919, quasi a segnare una pausa dopo gli sconvolgimenti bellici e la sconfitta della Germania, compose due “idilli”: Cane e padrone e Canto della bambina, scritto per la figlia Elisabeth, la penultima dei suoi sei figli. A differenza di quanto può far pensare il termine “idillio”, Cane e padrone non è una finzione letteraria ma racconta una storia vera, un frammento di autobiografia dello scrittore nello scenario dei prati e dei boschi che circondano la casa dello Herzogpark, quartiere di Monaco dove Mann abitava in quegli anni insieme alla famiglia. E il cane, di nome Bauschan, è proprio il suo cane, un bracco di dubbie origini, non aristocratico come il “superselezionato Percy” che lo aveva preceduto. Nell’Europa uscita da una guerra devastante, l’autore sembra voler dimenticare, in compagnia di Bauschan, impegni e politica; con lui va a caccia e a passeggio e lo sta a guardare, analizzando intanto il rapporto con un animale, pieno di sorprese, di felicità e persino di occasioni di apprendimento. Lo scenario consueto delle passeggiate di Mann e Bauschan è la natura, una natura solitaria, in gran parte incontaminata, dove si consuma anche l’episodio che conclude il racconto e segna un momento drammatico nella relazione tra i due protagonisti. È l’incontro con un cacciatore “vero” e proprio armato di fucile che spara e colpisce un’anatra. L’evento provoca in Bauschan, abituato come Mann a vivere la caccia come un’attività ludica, un grave turbamento che lo porta a giudicare severamente il suo padrone. La discordia è profonda, ma poi il tempo lenisce la ferita e si continua a vivere, poiché la vita prosegue “sulla base cedevole del tempo e dell’oblio”. Tra le altre opere di Mann ricordiamo: la tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli; Carlotta a Weimar, omaggio al grande poeta tedesco Goethe e le Confessioni del cavaliere d’industria Felix Krull, sorta di romanzo picaresco che narra le divertenti vicende di un avventuriero. Durante la guerra fredda, nel clima di intolleranza verso gli intellettuali progressisti creatosi negli Stati Uniti, Mann decise di tornare in Europa, a Zurigo dove morì nel 1955.
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Mia cara figlia, noi non siam nati per quella che con vista miope consideriamo la nostra piccola, personale felicità, perché non siamo esseri staccati, indipendenti e autonomi, ma anelli di una catena; e, così come siamo, non saremmo pensabili senza la serie di coloro che ci hanno preceduti e ci hanno indicato la strada, seguendo da parte loro rigidamente e senza guardare a destra o a sinistra, una tradizione provata e veneranda. La tua via, a mio parere, è già chiaramente e nettamente tracciata da parecchie settimane, e non saresti mia figlia, non saresti nipote di tuo nonno che riposa in Dio, non saresti addirittura un degno membro della nostra famiglia se pensassi sul serio, tu sola, di seguire con caparbietà e sventatezza una tua strada irregolare e arbitraria. La felicità non sta nell’essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell’amare.
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Lubecca, 6 giugno 1875 Kilchberg, 12 agosto 1955
Mann
Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.
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RE sano
Mangia
a cura di Mimmo Saccà
Insonnia, bevi un bicchiere di latte
A
tutti può capitare di non riuscire ad addormentarsi in tempi brevi e di girarsi e rigirarsi a letto. Ma piuttosto che contare le pecore, sarebbe meglio ripensare a cosa si è fatto durante la giornata: il sonno, infatti, va costruito durante le ore di veglia. «Vanno evitati quei comportamenti che possono interferire con il sonno, che rendono difficile l’addormentamento o che magari pregiudicano la qualità del sonno che diventa, così, un sonno non ristoratore». Così il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas Lab. L’influenza tra sonno e veglia è reciproca: chi dorme male può diventare ansioso, irritabile e poco produttivo. Chi segue uno stile di vita scorretto, dome male e fatica ad addormentarsi: «Nel cervello si possono distinguere due sistemi, uno che regola la veglia e l’altro il sonno. È importante – aggiunge – che i sistemi funzionino bene tra loro e che siano sincronizzati: è il ritmo circadiano, l’orologio biologico interno che ci garantisce ore di veglia e sonno efficienti». Cosa fare, dunque, durante il giorno per assicurare un buon riposo alla sera? «Curare l’alimentazione, evitare cibi piccanti, alcol, fumo, troppo caffè, meglio una cena leggera. Per l’attività fisica, meglio se lontana dalle ore serali, altrimenti il surplus di adrenalina interferisce con il sonno», suggerisce lo specialista. Ancora, le attività quotidiane, le incombenze e le preoccupazioni non devono sconfinare: «Non bisogna concentrarsi sugli appuntamenti del giorno dopo, sulle cose da fare. Magari può essere utile prendersi un po’ di tempo prima di coricarsi dopo aver finito di lavorare o
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di studiare. Non abbiamo un interruttore on/off che ci fa addormentare a comando, per questo il sonno deve essere accompagnato e costruito nell’arco della giornata.» E se proprio non c’è verso di prender sonno, cosa si può fare? Ricorrere a tecniche di rilassamento, fare un bagno caldo? «Un bicchiere di latte può andar bene perché il latte contiene un precursore (triptofano) della serotonina e quindi della melatonina, che è l’ormone che controlla il ciclo del sonno, o una tisana. Si può mangiare un frutto perché il suo contenuto di vitamine e sali minerali favorisce il rilassamento. Ma in ogni caso si tratta sempre di soluzioni dell’ultim’ora: per evitare che questi disturbi divengano una costante è sempre preferibile lavorare sugli stili di vita diurni», continua il dottor Tullo.» 13 Maggio 2015
Mangia
RE sano
La ricetta Gnocchetti integrali ai ceci e tonno Ingredienti per 4 persone • • • • • • • • • • • • • •
300 gr di Farina integrale 1 kg di Patate 10 gr di Sale 1 Uovo 400 gr di Ceci precotti 200 gr di Passata di pomodoro 15 gr di Capperi piccoli 1 gr di Sale 1 gr di Pepe 2 gr di Prezzemolo 280 gr di Tonno (già sgocciolato 230) 500 ml di Brodo vegetale 1 gr di Rosmarino 20 gr di Olio extravergine di oliva
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PREPARAZIONE iniziate dagli gnocchi. Sciacquate sotto abbondante acqua corrente le patate. Prendete un tegame dai bordi alti, riempite d’acqua e portate a bollore. Salate e quando riprenderà a bollire versate le patate con la buccia. Lasciate cuocere le patate per circa 40 minuti. Nel frattempo su una spianatoia versate la farina integrale creando un incavo al centro. Quando le patate saranno pronte ed ancora calde schiacciatele con l’aiuto dello schiacciapatate. Non è necessario togliere la buccia. Versatele quindi nell’incavo creato con la farina. Unite poi l’uovo ed aggiustate di sale. Ora impastate con le mani fino a creare un composto omogeneo e liscio. Create un filone dallo spessore di circa 2 cm con l’impasto, cospargendo eventualmente la spianatoia con farina affinché il filone non si attacchi. Tagliatelo in piccoli tocchetti con l’aiuto di un tarocco per creare gli gnocchetti. A questo punto procedete con il condimento degli gnocchetti integrali. Prendete i ceci e sciacquateli. Prendete ora un tegame antiaderente e versatevi un filo di olio di oliva in cui farete soffriggere uno spicchio di aglio ed il rosmarino. Aggiungete quindi i ceci ed i capperi. Aggiustate di sale e pepe. Poi unite il concentrato di pomodoro. Allungate con del brodo vegetale per evitare che si secchi il condimento. Quindi fate sgocciolare il tonno su un colino a maglie strette appoggiato sopra ad una ciotolina ed unitelo ai ceci. Con un cucchiaio di legno sbriciolate il tonno mentre cuoce e mescolate bene gli ingredienti. Lasciate cuocere per circa 20 minuti affinché i profumi si amalgamino bene. Dopodiché frullate il condimento con un mixer ad immersione fino ad ottenere una crema omogenea e piuttosto densa. Se preferite prima di frullare il condimento potete toglierne un po’ e porlo in una ciotolina, tenendola da parte per guarnire successivamente il piatto. Tenete da parte. Prendete quindi un tegame dai bordi alti, versatevi l’acqua, salate e portate a bollore. Versatevi gli gnocchi. Aspettate alcuni minuti che risalgano in superficie: saranno a quel punto pronti. Scolateli con una schiumarola. Dopodiché versateli nella padella e amalgamateli bene con un mestolo di legno al condimento di ceci e tonno. Quindi impiattate e spolverate con prezzemolo a piacimento per dare sapore e gustate i vostri gnoccheti integrali ai ceci e tonno. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Nozze Saccà - Caccamo
C
elebrato Sabato 9 maggio alle ore 16.30 presso la Chiesa S. Nicolò dell’Arcivescovato di Messina, in un clima gioiosa ed a tratti emozionante, il matrimonio tra la Dott.ssa Carmen Saccà e l’Ingegnere Davide Caccamo. Le nozze sono state benedette dal Parroco Rev. Padre Salvatore Trifirò. Testimoni della sposa: Dott.ssa Rosaria Di Bella Panarello, Dott.ssa Adriana Serdoz Cavò e Dott.ssa Virginia Cigala Caratozzolo. Per lo sposo: Dott. Alessio Biondo, Dott. Federico Chiofalo e Dott. Giuseppe Monaco. Gli sposi hanno ricevuto parenti ed amici per il tradizionale rinfresco presso gli eleganti locali ‘Villa Luna’ di Messina. Gli auguri più sinceri da parte di tutta la redazione del Cittadino di Messina, ai genitori Domenico (nostro collaboratore) e Stefania.
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13 Maggio 2015
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Amarcord Anni '50
Numero 110 - Anno XIII - 12 Maggio 2015
SPORT il Cittadino
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foto Antonio De Felice
Gran Fondo Nibali
Arrivo in slalom