n째 186 anno XII - 17 Dicembre 2014
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Genio civilie: Santoro risponde al suo predecessore Sciacca
La replica
Primo Piano di Francesco Certo
L’ingegnere capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, precisa la sua posizione rispetto alle polemiche suscitate dal suo predecessore ing. Gaetano Sciacca. Il Cittadino di Messina rimane disponibile per qualsiasi ulteriori precisazioni sull’argomento.
Le parole sono pietre
Il Genio Civile di Messina
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niziamo con un po’ di velata ironia. Da un paio di mesi alla guida del Genio Civile, si sente adeguato al ruolo pur essendo arrivato dalla Motorizzazione, accusa rivoltale dal suo predecessore, l’ingegnere Gaetano Sciacca? Questa è la conferma della malafede di chi ha dichiarato che il mio unico incarico precedente fosse alla Motorizzazione, la cosa più grave è che questo è stato inserito in un ricorso avviato dal mio predecessore presso il giudice del lavoro nel quale sono stato costretto a pormi in giudizio, vincendolo. Il mio predecessore mi deve anche pagare le spese processuali. In quella sede ho dimostrato che l’incarico alla Motorizzazione era l’ultima delle mie tappe della carriera regionale e dei miei trasferimenti legati alla normale rotazione di un dirigente regionale, lì sono rimasto solo 4 anni dopo un incarico di ben 7 anni alla Presidenza della Regione ed al dipartimento regionale della protezione civile dove ho diretto il servizio sismico della Regione e dove ho diretto l’attività di predisposizione delle dichiarazioni di stato di calamità ed emergenza per tutta la Sicilia. In quella fase mi sono interessato di tutte le emergenze idrogeologiche e sismiche a livello locale e regionale, il censimento dei danni nel sisma dell’Umbria e marche, il coordinamento dei soccorsi per il terremoto di Palermo, l’evacuazione dell’isola di Stromboli dopo lo tsunami del 2002, l’emergenza Etna dello stesso anno, il terremoto dell’Aquila come esperto del consiglio nazionale ingegneri, questo solo per citare le principali attività svolte nel campo del rischio sismico. Sono stato il curatore e redattore dell’attuale classificazione sismica regionale, e dell’attuale norma regionale sulle verifiche sismiche di strutture strategiche. Quindi tutto sommato strumentalizzare il mio ultimo incarico è fuorviante e forse utile soltanto a spostare l’attenzione dalla mia competenza reale alla soltanto millantata competenza di altri; sono un disaster manager del Dipartimento Nazionale Protezione Civile specializzato in ingegneria dell’emergenza a La Sapienza dove ho pubblicato un sistema di allerta rapido per sms nel 2007, sistema, che solo oggi dopo 7 anni, inizia ad essere applicato come sistema innovativo. Vede, c’è una sostanziale differenza tra chi ha la competenza per scrivere libri di testo diffusi in tutta Italia sugli argomenti cennati e chi, li legge, e pure interpretandoli male, quei libri per cercare di studiare gli argomenti di cui vorrebbe intestarsi la paternità. Piccola nota, io nell’ambito della dirigenza regionale ho ruotato in diverse posizioni diriWWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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genziali a Messina ed a Palermo nei miei 26 anni di servizio, altri hanno vissuto i loro anni di carriera tutti sotto il tetto del Genio Civile di Messina. Addirittura dirigendo il settore dei torrenti dove non si è colpevolmente fatto nulla per prevenire i disastri che oggi puntualmente si verificano. Questo è il paese delle emergenze. Non crede sia il momento di produrre veri piani di prevenzione idrogeologica e non arrivare quando il disastro è ormai conclamato? Io parto dal presupposto, avendo avuto a che fare con emergenze di ogni ordine e grado, che bisogna dare una svolta all’azione emergenziale, perché è lì che si introduce il malaffare. La logica secondo cui gli interventi debbano essere fatti di urgenza e, spesso, vengono fatti in deroga alle norme e non in maniera adeguata. Quel che è stato fatto fino ad oggi millantando la spesa di ben 130 milioni per mettere in sicurezza Giampilieri, come somme ben spese, senza dire che nemmeno una gara d’appalto è stata svolta con le procedure di appalto pubblico ma tutte in emergenza, per intenderci con il metodo Mose ed Expo per i grandi eventi. Ritenendo che ci sia il bisogno di uscire dall’emergenza e lavorare sulla prevenzione, aggiungerei prevenzione nella quotidianità, una delle mie prime disposizioni è stata fondamentale per l’avvio di un serio intervento di prevenzione. L’obiettivo del Genio Civile è infatti quello di far rispettare una serie di norme, principalmente quella sismica e quella idraulica, relative al testo unico del 1904. Io con tre righe di ordine di servizio interno ho disposto che tutti i miei funzionari adeguino la propria istruttoria, per la realizzazione di nuovi fabbricati, alle disposizioni corrette nell’articolo 93 del testo unico sui torrenti, quella secondo cui i nuovi fabbricati devono essere edificati a 10 metri di distanza dagli argini dei torrenti. Così, con un colpo di penna, ho messo fine alla scorretta e, a mio avviso, criminale interpretazione che si faceva di questa norma secondo cui, fino al mio arrivo al Genio Civile, si andava in deroga a questa distanza minima dei nuovi fabbricati dai torrenti, appellandosi al passaggio normativo che indica che si possa derogare in virtù di disposizioni locali. Queste disposizioni sono state interpretate, fino ad oggi soltanto per agevolare i costruttori del cemento “buono”, come quelle inserite dalle previsioni dei piani regolatori, sbagliando, in quanto lo spirito dell’articolato normativo fa riferimento a disposizioni locali riferite, però, all’oggetto dell’articolo che non è la regolazione urbanistica del territorio bensì la funzionalità idraulica del corso d’acqua. Con la mia disposizione ho ottenuto una fascia di rispetto di ben 20 metri e questo è assolutamente importante, anche perché, i piani di lottizzazioni che vengono presentati da oggi in poi presso l’ufficio del Genio Civile, non avveniva così nei sette anni di precedente dirigenza, dovranno prevedere nei loro retinati delle zone di espansione urbanistica 20 metri di rispetto, cosa che, ci tengo a sottolineare, non avveniva fino ad oggi. Cominciamo, quindi, a valutare ciò che effettivamente serve per la prevenzione e che viene svolto, semplicemente, applicando la norma. Io ho applicato la norma rispetto a quello che era stato fatto precedentemente, quando la norma da altri
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veniva interpretata per gli amici ed applicata per i nemici. Io non intendo avere né nemici né amici perché basta applicare la legge senza interpretarla a convenienza. L’interpretazione è il vero problema, perché è possibile interpretare le norme in maniera positiva per gli “amici” e negativamente per i “nemici”. Questo è quello che è avvenuto in questa bagarre, devo dire kafkiana, nella quale proprio chi ha devastato le cime delle colline di Messina, ed è possibile rendersene conto andando in zone della città come Torrente Trapani, il Viale Boccetta o la via Ducezio, dove sono stati realizzati interventi edili, assolutamente devastanti per il territorio con il beneplacito del genio civile. Potrei fare altri esempi, di autorizzazioni rilasciate dal mio ufficio prima che ci arrivassi io, come la devastazione della panoramica con condomini che hanno prodotto un taglio verticale di quaranta metri dal livello del mare fino alla strada panoramica, grattacieli edificati sui vicoli, condomini che si ergono sulla circonvallazione impedendo la vista dello stretto, lottizzazioni con muri alti decine di metri nelle aree umide di tutela ambientale dei laghi di Ganzirri e di Torre Faro e che oggi fanno da barriera impedendo la migrazione degli uccelli. Ma quello è cemento classificato come “buono” proprio dalle frange estremiste degli ambientalisti messinesi, quelli che si sono avventati contro attività “antiambientali” come il canottaggio nei laghi e che hanno invece, ed in evidente mala fede, prezzolati da chissà chi, classificato come buono, la colata di cemento che ha destabilizzato la cresta delle montagne che sovrastano Messina fino a Giampilieri. Un’altra anomalia di Messina è quella di aver sancito che esiste del “cemento buono” che è quello che scaturisce dall’interpretazione normativa di amici per agevolare amici; mentre è “cemento cattivo” quello che viene fuori dall’interpretazione normativa contro dei nemici, con il risultato che quando la norma si interpreta si arriva a questa conclusione.
Alluvione di Giampilieri WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Una risposta, la precedente, che cancella ogni dubbio sulla sua presunta leggerezza nel rilasciare permessi ai costruttori? Lei è stato dipinto come un devastatore di colline, un palazzinaro che partecipava a brindisi per la rimozione di Sciacca, intende sporgere querele? No! Io devo dare risposte e risolvere i problemi dei sindaci che si trovano i torrenti sovralluvionati per colpa delle regimentazioni idrauliche realizzate dal genio civile negli anni ottanta e delle altre emergenze del territorio, non ho tempo da perdere con avvocati e cause. Sto oggi rispondendo solo per tirare un “colpo di avvertimento”, per mettere fine a questa vicenda kafkiana. Se insisteranno non avrò scrupoli, non a richiedere risarcimenti, ma a contribuire a fare luce sulle vere responsabilità. C’è poco altro da aggiungere se non che allo stato attuale per quanto attiene le criticità del Torrente Trapani e del Boccetta non ho mica autorizzato io gli edifici che stanno in cresta alla montagna da qualche anno e che quindi hanno destabilizzato un pendio di circa 120 metri e che, alle prossime piogge, mi auguro non producano colate di fango sul torrente Trapani, non sono state autorizzate da me ma sono opere autorizzate in precedenza proprio da chi oggi distoglie l’attenzione millantando una trasparenza ed una ipocrita
Messina - Svincolo di Giostra foto Peppe Saya
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coscienza ambientalista. Al Boccetta, invece, le gru che potete vedere volteggiare in questi giorni sono gru che fanno riferimento all’unica autorizzazione da me rilasciata, quella dei muri di sostegno necessari per consolidare un versante in marna alto 40 metri che era stato tagliato in verticale e mai messo in sicurezza, da chi aveva autorizzato e fatto realizzare lì i condomini ciclopici che hanno sventrato la montagna. Io arrivo oggi, faccio partire l’iter per la messa in sicurezza di un’opera esistente e vengo additato come colui che avvia i cantieri a Boccetta. Non le sembra un po’ strano? Come è strano che tante testate nazionali diano credito a queste boutade, senza nemmeno chiedere il mio parere? Parere che produrrei carte alla mano e non con chiacchiere. Con decine di ricorsi al TAR persi dal mio Ufficio, con la produzione delle decine di autorizzazioni a costruire rilasciate dal mio predecessore sulla cresta delle colline o a ridosso dei torrenti, senza rispettare quei dieci metri che io oggi, applicando la legge, impongo. I fatti di Genova, dopo i quali c’è stato un forte trasporto emotivo dell’intero Paese, hanno aiutato il suo predecessore a coinvolgere nella sua personale battaglia l’intera opinione pubblica? Direi che è una delle più grandi operazioni di sciacallaggio mediatico degli ultimi 30 anni in Italia, e lo dico con cognizione di causa. Per quanto riguarda gli aspetti di Genova che non ha realizzato le opere rispetto Messina che le ha realizzate, vi è una contraddizione in termini in quanto la costruzione di opere in emergenza e urgenza non giustifica il fatto di aver creato colate di cemento destabilizzando il crinale delle colline a monte di Giampilieri come è stato fatto fino al mio arrivo, con il risultato che ad oggi, queste colate non siano funzionali idraulicamente, carte e studi alla mano. Sull’aspetto mediatico della vicenda del viadotto Ritiro e che questo dovesse crollare già da anni ricordo a me stesso che il mio predecessore alla guida del Genio Civile era, contemporaneamente, commissario del Cas. Se fosse stato individuato attraverso uno studio dell’università (che per inciso non riesco a trovare in ufficio), un rischio crollo effettivo si doveva, come figura apicale, quale dirigente contestuale del Genio Civile e del Consorzio autostrade siciliane, avendo gli elementi per dire che il viadotto non era sicuro, procedere, avendone il potere e la legittimazione del doppio ruolo, la possibilità di chiudere il viadotto. Delle due l’una, o sei in malafede oggi o lo eri all’epoca; o peggio a questo punto si potrebbe configurare il reato di procurato allarme. Anche perché, il viadotto non è stato messo sotto attenzione solo quando l’amministrazione comunale ha realizzato gli svincoli, ma, essendo stato classificato, insieme a tutti gli altri viadotti della Sicilia, opera strategica nel 2002, nell’ambito della mia attività al servizio sismico della Regione; fu anche oggetto di finanziamento di verifiche sismiche subenWWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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do una campagna di indagine già al tempo. Per questo faccio una considerazione, se l’analoga campagna di indagine è stata finanziata una volta dal Dipartimento di Protezione Civile, poi dal Cas, poi dal Comune di Messina mi auguro soltanto che non siano stati pagati, con soldi diversi, sempre gli stessi carotaggi! Ritiene che debba essere ampliato il rapporto di sinergie tra il Genio Civile e le istituzioni locali, così da non giungere alle emergenze in maniera impreparata come, spesso, è accaduto? La sinergia è fondamentale, l’assessore regionale Pizzo ha voluto fortemente un incontro assieme all’amministrazione comunale e al sottoscritto, nel quale sono stato indicato come referente tecnico per tutte le problematiche per le quali il Comune di Messina non intende, volutamente per difficoltà di raccordo istituzionale, avviare processi risolutivi. Mi riferisco al risanamento, alle problematiche del viadotto Ritiro, alle problematiche della via Don Blasco e a quelle dell’apertura degli svincoli. Io sono qui, se vorranno ho già manifestato la mia disponibilità ed il mio pensiero alla presenza dell’Assessore regionale. Oggi ci si trincea infatti dietro il fatto che il Cas stia per aggiudicare un appalto integrato, secondo il quale nella giornata di martedì si saprà l’impresa che dovrà iniziare a studiare (previa campagna di indagine) un progetto esecutivo, i tempi tecnici per la consegna dei lavori sono di almeno 12-18 mesi. Cosa si farà nel frattempo? Mi limito solo ad osservare che se nel 2012 fosse stato collocato il famoso giunto (i soldi erano stati stanziati anche per questo) sarebbe stato possibile far entrare ed uscire i TIR dal viale giostra senza farli entrare in città come fino ad oggi si è scelto a scapito della salute dei cittadini. Una sua riflessione finale sulla posizione, abbastanza distaccata, dell’ordine degli ingegneri nei confronti delle dichiarazioni dell’ex Ingegnere Capo, Gaetano Sciacca? Su come vengano fatte le scelte politiche da parte dell’ordine professionale, ed anche dagli organi degli imprenditori, non voglio entrare nel merito, ognuno fa le proprie scelte di viltà o di coraggio. Per quanto mi riguarda io ho sempre risposto delle cose che faccio e che dico nell’ambito delle mie funzioni. Lo faccio perché ho il coraggio delle mie azioni sempre supportate da leggi e documenti a riprova delle mie affermazioni. Sfido chiunque a smentirmi. Non aggiungo altro infine sulle vicende di cui mi ha chiesto in quanto rientranti in approfondimenti già avviati dagli organi competenti.
L’ex Ingegnere Capo, Gaetano Sciacca
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Al centro del confronto il tema del dissesto idrogeologico
Il sindaco, Renato Accorinti risponde a Gian Antonio Stella del Corsera
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l sindaco, Renato Accorinti, in merito all’articolo apparso lo scorso 11 dicembre sul Corriere della Sera dal titolo “Se Messina costruisce palazzi nei due torrenti delle frane”, firmato del giornalista Gian Antonio Stella, ha precisando che: “Nell’articolo pubblicato a Sua firma dal Corriere della Sera lo scorso 11 dicembre “Se Messina costruisce palazzi nei due torrenti delle frane”. Lei mostra grande attenzione al tema del dissesto idrogeologico e della cementificazione che ha riguardato negli ultimi decenni la città che amministriamo da 18 mesi. Il sottotitolo “Silurato il tecnico antiabusi, la cementificazione è già ripartita” lascia intendere che, immediatamente dopo la sostituzione dell’ing. Capo del Genio Civile operata dalla Regione, sia ricominciata la stagione dell’agfoto Peppe Saya gressione al territorio. Mi preme evidenziare che le cose non stanno così. Anche in relazione ai casi da Lei segnalati, è facile verificare che l’articolo riferisce di alcune scellerate operazioni attivate prima del nostro insediamento e di un tentativo di abuso prontamente bloccato dalla nostra amministrazione, mentre non accenna alle azioni di ripristino della legalità e di strutturale tutela del territorio messe in campo nell’ultimo anno e mezzo in città. La lottizzazione da Lei richiamata sul Torrente Trapani è stata autorizzata dalla Regione e dal Genio Civile di Messina nel 2007, nel 2009 e nel 2011 (ossia due anni prima del nostro insediamento) e i lavori sono iniziati nel maggio 2012 (oltre un anno prima dell’arrivo della nuova amministrazione). Allo stesso modo - continua il sindaco Accorinti - il gravissimo episodio del complesso “Archimede” realizzato nei pressi del Torrente Boccetta, con strascichi penali per alcuni tra i suoi protagonisti, si era consumato ben prima del nostro insediamento, mentre il nuovo tentativo di edificare nella stessa zona in assenza delle dovute autorizzazioni da Lei citato, è stato prontamente bloccato dal Comune. La storia (un po’ noiosa) è la seguente: nel luglio 2013 il Genio Civile rilasciava parere negativo, evidenziando la necessità della preliminare messa in sicurezza del pendio retrostante l´edificio, mentre l’Amministrazione comunicava la decadenza della concessione edilizia. La nuova richiesta di concessione non è mai stata accolta ed è stata rigettata in quanto, ad oggi, non è stato rilasciato il preliminare provvedimento autorizzativo del vincolo ambientale. La SCIA e la DIA comunicate dalla ditta per “i lavori di messa in sicurezza del pendio retrostante un edificio da realizzare… “ sono state annullate (rispettivamente il 28 novembre e il 4 dicembre 2014) dagli uffici comunali, che non hanno ricevuto la richiesta documentazione fotografica dimostrante che i lavori non erano iniziati. Il fascicolo è stato trasmesso al servizio repressione abusivismo per la emissione dell´Ordinanza di sospensione lavori. Si tratta dunque di un tentativo di cementificazione abusiva fermato da quest’Amministrazione. Sotto il profilo della tutela del territorio - prosegue Accorinti - l’Amministrazione ha redatto e presentato pubblicamente la variante di salvaguar-
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dia del PRG che elimina volumetrie sulle colline per circa 2 milioni di metri cubi. La variante ha utilizzato le criticità del territorio come criterio di edificabilità delle zone urbane, prescrivendo nuovi criteri in prossimità delle 72 tra torrenti, fiumare e rii che attraversano il nostro territorio e, per quanto affermato dall’assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, costituisce il primo strumento in Sicilia di prevenzione dal rischio idrogeologico basato su valutazioni di propensione al dissesto, mentre l’attuale Piano di Assetto Idrogeologico si limita a censire i dissesti intervenuti sul territorio. Terminati gli ultimi ritocchi, la proposta andrà in Consiglio Comunale tra poche settimane. Intanto è stato da tempo avviato l’iter per la redazione del nuovo PRG con metodologie di partecipazione (il Piano ha il nome “Pi.Co.” = Piano Condiviso), che hanno attirato l’attenzione dell’autorevole periodico “Edilizia e Territorio” del Sole 24 Ore (24 Settembre u.s.). Inoltre, pur nelle disastrate condizioni economiche del Comune, abbiamo nel 2014 avviato e calendarizzato (per la prima volta dopo decenni) gli interventi di manutenzione e pulizia degli alvei torrentizi, intervenendo in quasi 30 casi su circa 70, mentre il bilancio in corso di approvazione consentirà di incrementare gli interventi, completare il lavoro e mettere a regime un sistema di manutenzione ordinaria e ordinata. Infine, con riferimento alle pratiche delle demolizioni da Lei citate, fin dal nostro insediamento abbiamo definito in conferenza dei servizi criteri e protocolli che coinvolgono tutte le componenti dell’amministrazione: dall’edilizia ai lavori pubblici, dalla vigilanza urbana ai servizi sociali, al fine di gestire nella maniera più efficace le varie problematiche (tecniche, sociali e di pubblica sicurezza) che riguardano questo delicato tema, avviando per la prima volta in città una programmazione degli interventi di demolizione che, secondo l’ultimo “aggiustamento” ai criteri, colpisce secondo valutazioni di rischiosità del territorio e di datazione degli abusi, cominciando dai più recenti per esemplificare il fatto che costruire abusivamente non può dar luogo a diritti temporanei. Le demolizioni sono state già avviate, suscitando anche un certo clamore a livello locale. Abbiamo ereditato una condizione di gravissima criticità,- conclude Accorinti - che rappresenta una delle nostre principali preoccupazioni, ma i fatti mostrano che il contrasto all’abusivismo e la tutela del territorio costituiscono obiettivi primari per l’attuale Amministrazione comunale. Se fosse possibile, sarà graditissimo poterLa incontrare per illustrare a Lei e a chiunque possa essere interessato, le azioni intraprese dall’attuale Amministrazione in materia di tutela ambientale e di prevenzione dal rischio idrogeologico”. Messina - Altolia
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L’intervento del Prof. G. Randazzo nel Convegno dell’Ordine degli Ingegneri di Messina
“Programmazione contro Emergenza. Il complesso sistema della fascia costiera di Messina”
Santa Teresa di Riva
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Non so se è effetto dello Sblocca Italia o di un’improvvisa specifica ricchezza, ma negli ultimi mesi si sono risvegliati numerosi progetti di difesa delle coste dall’erosione che giacevano sopiti da 1-2 lustri: prima a Santa Maria del Focallo (Ispica), poi a Santa Teresa Riva (ME), quindi a Messina città (con quattro progetti per 17 milioni di Euro) e infine ancora nel Ragusano alla foce del fiume Irminio. Sono tutti progetti che prevedono opere rigide a protezione di un “falso” ripascimento artificiale. Sono tipologie concettuali che derivano dai progetti, realizzati nell’ambito del PON 20002006, di cui abbiamo potuto osservare, nel corso degli ultimi anni, il fallimento parziale o totale come a Caucana, dove la spiaggia è stata snaturata, trasformandola da un tappeto sabbioso, quarzoso in una pietraia di ghiaietto carbonatico o a Sant’Alessio, dove ancora si buttano milioni di Euro nella speranza di tenere in piedi un lungomare oggettivamente troppo “invaden-
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te” per la morfologia del tratto di costa, o come addirittura a Sant’Agata di Militello dove la barriera sommersa, realizzata con sacchi riempiti di sedimenti, è addirittura scomparsa. Il fallimento non è comunque da imputare solo alla cattiva progettazione, molte responsabilità sono da attribuire soprattutto all’assenza di un successivo sistema di monitoraggio dell’intervento e di gestione della spiaggia. Nello specifico i progetti hanno evidenziato le seguenti problematiche: 1. la parte relativa al ripascimento non superava il 10% dell’intero importo e di fatto serviva a mala a pena per consegnare all’amministrazione un tot di spiaggia che risultava stabile; 2. la parte rigida dell’intervento, costituita, nelle soluzioni più illuminate, da barriere sommerse, ma più frequentemente da obsoleti pennelli, mini – pennelli, isole e barriere frangiflutti, in ogni caso spostava il processo erosivo sottoflutto, producendo danni in aree una volta stabili (come si era già osservato a valle degli interventi degli anni ’80); 3. in quei progetti in cui si era correttamente prevista la ricarica annuale dell’iniziale intervento di ripascimento, hanno visto frustrata la loro giusta visione programmatica dall’assoluta incapacità delle amministrazioni locali nella gestione del proprio territorio. Per tutte queste ragioni, negli ultimi anni si è fatta strada una nuova filosofia di interventi che sono mirati alla individuazione delle cause dell’erosione e alla sottrazione di quegli elementi rigidi che l’hanno causata. Questo soprattutto tenendo anche in conto che le nostre coste sono soggette a condizioni sempre più severe da parte di mareggiate talvolta molto violente e che in generale, in futuro, dovremo fare i conti con l’innalzamento del livello del mare già evidente in altre parti del globo. Inoltre si è presa coscienza che il miglior sistema per proteggere le spiagge è quello di restituirgli la propria naturale resilienza, facendo in modo che possano avere un comportamento elastico durante l’attacco delle onde e possano successivamente riacquistare naturalmente, il proprio profilo di equilibrio. Alla luce di queste osservazioni, la progettazione oggi proposta, sula base di progetti preliminari o su vecchi esecutivi, risulta obsoleta, in quanto ispirata a quei principi che oggi sappiamo poco efficaci. Per raggiungere questa condizione bisognerebbe agire su tre fronti: 1. individuare le azioni che hanno innescato il processo erosivo: questo è un esercizio che qualsiasi conoscitore della fascia costiera può fare senza alcuna difficoltà e con pochissimo margine d’errore; 2. nell’area in erosione, intervenire limitando la rigidità delle strutture che fanno da interfaccia tra spiaggia e tessuto urbano: per esempio un primo intervento dovrebbe essere quello di modificare i muri di sostegno di strade e lungomari, dandogli un angolo di inclinazione di 3040°, e rendendoli “ruvidi”, con una superficie e irregolare, in modo da smorzare l’onda che li raggiunge nel corso delle tempeste più violente; WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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3. realizzare interventi commisurati con la valenza della spiaggia, evitando un unico costoso sistema di protezione per ogni tipo di arenile: bisogna distinguere tra le spiagge finalizzate alla balneazione turistica che attrae turisti e che diventa un biglietto da visita per l’Isola da quelle che devono resistere per assicurare la sussistenza degli edifici e delle strutture retrostanti; 4. intervenire, dove necessario ed economicamente redditizio, solo con ripascimenti artificiali non protetti, prevedendo, ab initio, un programma di gestione pluriennale: si è visto che le amministrazioni locali sono incapaci di eseguire questa gestione, quindi sarebbe opportuno dare all’impresa aggiudicatrice l’onere del primo intervento e per esempio la responsabilità del mantenimento per il successivo decenni a fronte di un canone annuale che dovrebbe far parte dell’appalto iniziale. In un mondo normale, queste sono azioni di puro buon senso che andrebbero inquadrate nell’ambito di un Piano di Gestione Coste Regionale, basato su dati oggettivi certi che potrebbero essere acquisiti da una Cabina di Regia centrale, attingendo ai Piani di Utilizzo del Demanio Marittima (PUDM) e dalla correlata Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che tutti i comuni costieri Siciliani sarebbero stati tenuti a produrre dal 2006 e che ancora risulta una normativa lacunosamente applicata. Sempre nell’ambito della VAS andrebbe avviato un sistema di monitoraggio costiero che servirebbe per conoscere costantemente lo stato di evoluzione del territorio ed eventualmente valutare l’azione di implementazione dell’intervento di ripascimento affidato ai privati. In questo modo, le amministrazione locali applicando la normativa vigente e la Regione Siciliana, praticamente a costo zero potrebbe dotarsi di un Piano di Gestione Coste attualizzato e implementabile, che dovrebbe rappresentare il punto di partenza per qualsiasi successivo intervento di gestione appunto, e non di protezione, delle coste.”
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Costa tirrenica presso Motta d'Affermo
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Sommario
34-47
AttualitĂ
numero 186 anno XI 17 Dicembre 2014
80-87 Cultura
XIV World Summit of Nobel Peace Laureates La ricerca come stella polare
50-51 Dietro le quinte 102-103 Mangiare Sano 54
Settegiorni Cronaca della settimana
60-61
CittĂ Cronache urbane
64-65 Provincia Viaggiare con gusto
Le rubriche 52-53 In&Out 96-97 La corazzata Potemkin
98-99 Da Beethoven 66-71 Sicilia Emergenza rifiuti
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a Kurt Cobain
100-101 Parole in blu
il Cittadino Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Enza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria Rubriche Enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice, Gianmarco Vetrano Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio Lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook
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di Michele Giunta
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Annunci utili a cura di Pippo Previti
NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO
Barilla: lavoro in Italia e all’estero Opportunità di lavoro presso uno dei colossi del settore alimentare. Con Barilla lavoro in Italia, all’estero e opportunità di stage. Barilla nasce in Italia nel 1877 con Pietro Barilla, ed oggi è leader a livello mondiale. Expo Milano 2015 Nuove opportunità lavorative per Expo Milano 2015. Aperte le ricerche di personale gestite da Adecco per 500 assunzioni negli ambiti del turismo, della ristorazione, interpretariato, servizi generali e ricevimento. RAI Pubblicita: stage per laureati Vi piacerebbe lavorare in RAI Pubblicita? La società pubblicitaria della Radiotelevisione Italiana ha aperto un’offerta di lavoro per laureati in vista di uno stage a Roma, settore televisivo. BNL Lavora con noi: offerte di lavoro, come candidarsi Vi piacerebbe lavorare in banca? Sono in arrivo nuove assunzioni BNP Paribas con BNL. Si ricercano varie figure per opportunità di lavoro e stage nel Gruppo bancario, ecco le selezioni in corso e come candidarsi.
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17 Dicembre 2014 Facebook: Borse di Studio e Stage Aperto il bando per Borse di Studio per dottorandi Facebook Fellowship Program. Previsti contributi economici da 37Mila Dollari e stage retribuiti presso la nota azienda di Mark Zuckerberg. Lavoro estivo a New York, Rock Center Cafe Vi piacerebbe lavorare negli Stati Uniti? Sono aperte le selezioni per una opportunità di lavoro estivo negli USA nella ristorazione. Si ricerca personale per assunzioni a New York, presso il noto Rock Center Cafe. LIDL Lavora con noi: come candidarsi Vi piacerebbe lavorare con LIDL? Sono numerose le opportunità di lavoro presso l’azienda leader della GDO, ecco come candidarsi alle offerte pubblicate sul portale lavora con noi e alcuni consigli utili. Casting per Musical: lavoro nel settore teatrale Nuovi posti di lavoro nel settore teatrale. A Milano sono aperte le audizioni per la ricerca dell’intero cast del Musical “Priscilla La Regina del Deserto”; i candidati dovranno superare prove di canto, danza e recitazione. Ikea lavora con noi: Posizioni Aperte Vi piacerebbe lavorare in Ikea? La catena svedese di arredamento low cost cerca personale in Italia presso diversi negozi. Ecco le posizioni aperte, come candidarsi e informazioni utili sulle selezioni. Assunzioni McDonald’s: 1000 posti Nuovi posti di lavoro in arrivo nella ristorazione con McDonald’s. La nota catena di fast food aprirà nuovi ristoranti in Italia.
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L’intervista
di Francesco Certo
Panorama Università
A colloquio con Giacomo Maisano, direttore del Dipartimento FST
“Migliorare le sinergie con le istituzioni” Giacomo Maisano, direttore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, un importante incarico in un Ateneo che la vede protagonista da tanti anni. La sua esperienza come le fa giudicare l’evoluzione ed i problemi di gestione che le università hanno vissuto in questi anni? Il problema principale delle università, non solo a Messina, è la progressiva riduzione delle risorse degli ultimi anni. L’evoluzione di questi anni la lego fortemente alla riduzione del fondo di finanziamento ordinario e alla contribuzione studentesca. Negli anni anche il numero di studenti è sceso. Come Unime, devo ammettere, che negli anni scorsi siamo stati costretti a navigare a vista proprio per la continua diminuzione di risorse economiche. Adesso qualcosa si muove in meglio, i risultati ottenuti ci fanno ben sperare, ma soprattutto la nostra politica di puntare sui giovani e sul merito ci rende orgogliosi. Abbiamo 7 nuovi, giovani, professori associati che speriamo presto di poter sfruttare per le loro grandi competenze. Ripeto, troppo spesso si è tolto alle università e senza risorse non è facile portare avanti le varie offerte formative. Lei dirige un dipartimento che tratta un settore da sempre considerato di nicchia ma, probabilmente, troppo sottovalutato per le importanti prospettive lavorative che offre, qual è la sua idea in merito? E che numeri riscontrate dal punto di vista dei nuovi iscritti? Noi abbiamo due corsi di laurea triennali, uno in Fisica e l’altro in Analisi e Gestione dei rischi naturali e antropici, entrambi i corsi soffrono della carenza di iscritti. Un po’ abbiamo peccato come orientamento universitario, ma già da quest’anno stiamo cercando di miglio-
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rare la nostra politica dato che i nostri numeri sono storicamente bassi. Siamo, comunque, consapevoli che una materia come la Fisica deve appassionare, ma il nostro compito è quello di far capire al giovane che si approccia alla materia che l’argomento ha grossi sbocchi sul piano lavorativo. È possibile, infatti, ricevere diverse offerte di lavoro non appena raggiunta la laurea. Sono tanti i campi che si aprono per i nostri studenti, tanti e spesso immediati. Ribadisco, però, che siamo consapevoli di agire in un ambito nel quale è la passione e l’amore per la materia a spingere i ragazzi a scegliere i nostri corsi di studi. L’Università di Messina ha incassato negli ultimi anni valutazioni negative sul piano della ricerca, risultati considerati scadenti e che hanno svilito l’importanza dell’Ateneo. In un dipartimento scientifico come il Vostro, dove l’importanza della ricerca è centrale, che risultati sono stati raggiunti? Lo stato delle cose è davvero così negativo? Personalmente tengo molto ai risultati raggiunti dal nostro Dipartimento, in particolare quello di Fisica si è sempre distinto per i risultati e gli obiettivi raggiunti. Il nostro Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, nelle ultime valutazioni (VQR) è stato sopra la media nazionale nel settennio 2003-2010, soprattutto nell’area di Fisica. Anche in quella di Scienze della Terra il risultato è di tutto rispetto, con gruppi di ricerca di ottimo spessore e buoni risultati in ambito sismologico e geofisico, sotto l'eccellente guida del prof. Giancarlo Neri, che è stato anche consulente della Protezione Civile. Altri gruppi di ricerca sono impegnati nell’ambito del rischio sismico di varie città, tutti progetti di ricerca portati avanti da docenti preparati che ci portano, con i loro risultati, i finanziamenti necessari. Un Dipartimento come il vostro, basato anche sugli aspetti pratici del mondo scientifico, come viene “sfruttato”, mi permetta il termine, dalle istituzioni pubbliche? Esiste un rapporto di collaborazione con i vari enti? Quello che lamento è una sinergia tra i nostri gruppi di ricerca e gli enti preposti, le faccio l’esempio del problema dell’erosione delle coste, dove i nostri ragazzi hanno portato avanti progetti brillanti, guidato dal prof. Randazzo. Progetti di interventi mirati e non emergenziali, purtroppo spesso rimaniamo inascoltati. Avevamo proposto diversi progetti di intervento nella zona di Capo Peloro, zona nella quale l’erosione marina ha dimezzato la spiaggia. Volevamo utilizzare la montagna di sabbia che
Quello che lamento è una sinergia tra i nostri gruppi di ricerca e gli enti preposti, le faccio l’esempio del problema dell’erosione delle coste, dove i nostri ragazzi hanno portato avanti progetti brillanti, guidato dal prof. Randazzo
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viene raccolta nel Canale degli Inglesi a Ganzirri, una sabbia pulita che poteva riallungare la costa, ma nessuno ha preso in considerazione il nostro progetto. Vorremmo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali, in quanto le competenze che produciamo non vengono sfruttate per il bene della città. Uno dei corsi che è possibile seguire nel vostro Dipartimento è quello denominato “Analisi e gestione dei rischi naturali ed antropici”; un corso che tende a formare figure che potranno ricoprire ruoli nella gestione della sicurezza territoriale e ambientale, un ambito che, tristemente, è balzato agli onori della cronaca sia locale che nazionale. Vede reali soluzioni, ad esempio, per lo spinoso caso del porto di Tremestieri? Ed in generale, la situazione ad alto rischio del nostro territorio come viene affrontata dal vostro corso? Il progetto del porto di Tremestieri è vecchio nel tempo, da sempre si è pensato che l’insabbiamento potesse essere un problema importante. Io sono un fisico e non mi permetto di parlare da esperto, però, credo che sia possibile risolvere la situazione con uno studio pianificato sui flussi del vento e della sabbia, le consulenze fatte finora non hanno garantito una soluzione. Si sta lavorando troppo sull’emergenza e poco sulla progettualità. I frangiflutti non sono sempre una soluzione. Nella zona nord della costa cittadina, ad esempio, i frangiflutti hanno favorito l’erosione costiera. La costa messinese è diversificata e complicata, serve un piano generale di protezione delle coste. Noi, con il nostro prof. Randazzo, siamo a disposizione per una consulenza su un argomento in cui siamo rimasti inascoltati. I nostri ragazzi del corso di AGRINA possono essere una risorsa importante per questa città, la sinergia di cui parlavo prima, potrebbe portarli a sviluppare sul campo le loro competenze teoriche.
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Per info e per sostenere l’iniziativa rivolgersi al M.C.L (Movimento Cristiano Lavoratori) via Romagnosi n.2 Messina tel.09046535 e-mail:segreteria@mcl.messina.it
Attualità
XIV WORLD SUMMIT OF NOBEL PEACE LAUREATES
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l sindaco Renato Accorinti durante il XIV WORLD SUMMIT OF NOBEL PEACE LAUREATES che si è svolto a Roma con tutti i premi Nobel in vita (ad eccezione del Presidente U.S.A. Obama) e tantissime personalità del mondo della cultura e della politica.
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foto Antonio De Felice
Cerimonia di conferimento borse di studio Fondazione Carrozza San Leonardo-Pollicino
La ricerca come stella polare 36
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Non un progetto isolato ma un tassello importante che si inserisce in un ambito in cui c’è ancora molto da fare”. Queste le parole con cui il prorettore Emanuele Scribano ha definito l’iniziativa della Fondazione Carrozza San LeonardoPollicino che per il quattordicesimo anno ha bandito un concorso per il conferimento di borse di studio di perfezionamento clinico scientifico in Oncologia destinate a laureati in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti. La fondazione, come ha sottolineato il presidente avv. Aurelio Wrzy, nata nel 1977, ha elargito dal 1993, anno del primo concorso, ad oggi notevoli somme in borse di studio per la ricerca. Quest’ultimo è un settore, infatti, in cui
è fondamentale investire affidando potere ai giovani. Grande sostegno al lavoro della fondazione è stato dato dall’AIRC, rappresentata stamattina nella cerimonia di premiazione tenutasi nell’Aula Magna del Rettorato dal prof. Riccardo Vigneri, emerito di endocrinologia dell'Università di Catania e presidente del Comitato Sicilia dell'AIRC. “Non si può non appoggiare”, ha detto Vigneri, “un’iniziativa così importante e al contempo, purtroppo, così rara nel territorio siciliano”. Il cancro costituisce ancora oggi la seconda causa di morte in Italia, ma la ricerca, in questi anni, ha fatto passi da gigante. Trent’anni fa moriva di cancro il 75% delle persone, oggi la percentuale è scesa al 30%. L’Italia, però, non è un paese che crede nella ricerca, dal momento che investe in questo ambito solo 1,2% del suo PIL. Sembra assurdo, eppure, non si ne riesce a comprendere, nemmeno nel 2014, l’importanza di questo settore, che viene inserito nella lista di quelle che potremmo definire “spese accessorie”. Per fortuna notevole è il contribuito offerto dal volontariato, per cui il nostro paese è tra i primi nel mondo. L’AIRC riesce, attraverso le vendite di diversi prodotti nel corso dell’anno, a raggiungere gli 80 milioni di fatturato, somma superiore a quella di tutti gli investimenti europei. Il presidente Vigneri ha tracciato, inoltre, un quadro della situazione dei tumori in Sicilia, in cui la patologia è meno diffusa rispetto al settentrione per il tasso minore di inquinamento e i residui di dieta mediterranea, ma porta più facilmente ad un esito negativo. La causa di ciò è da ricercarsi nelle condizioni del sistema sanitario ma soprattutto nell’ambito della responsabilità personale. I siciliani risultano, infatti, i meno attenti alla propria salute. Sono davvero poche le richieste inoltrate, durante l’anno, per lo screening al seno o alla prostata. In un contesto del genere è chiaro che c’è grande bisogno di giovani che si dedichino alla ricerca oncologica. La vita del ricercatore, senza dubbio, non è facile poiché pur essendo una WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Le borse di studio, consistenti in assegni dell’importo di 12.500 euro ciascuno, sono state conferite, quest’anno, alle dottoresse Italia Loddo e Chiara Tomasello, laureatesi con il massimo dei voti presso l’Ateneo peloritano
foto Antonio De Felice
figura estremamente necessaria è poco riconosciuta a livello socio-economico. Nonostante tutto, è una professione in grado di dare numerosi soddisfazioni ed attraverso cui è possibile salvare vite umane. La cerimonia di premiazione è, poi, entrata nel vivo con il prof. Francesco Trimarchi, ordinario di endocrinologia dell'Università di Messina e consigliere dell'Ordine dei Medici, che ha avuto il graditissimo compito di illustrare i lavori della commissione giudicatrice. Le borse di studio, consistenti in assegni dell’importo di 12.500 euro ciascuno, sono state conferite, quest’anno, alle dottoresse Italia Loddo e Chiara Tomasello, laureatesi con il massimo dei voti presso l’Ateneo peloritano. La prima, specializzata in genetica medica, ha frequentato la Virginia Commonwealth University e ha presentato un progetto, seguito dal prof. Guido Ferlazzo, sull’immunologia genetica dei tumori al polmone. La commissione, come ha sottolineato il prof. Trimarchi, ha considerato il progetto in questione di grande interesse scientifico, ben strutturato, originale e rispondente, ovviamente, alle finalità della fondazione. Non meno interessante la ricerca che si propone di realizzare la dott. Tomasello, che indagherà sul ruolo dell’ipossia, riduzione della presenza di ossigeno a livello delle cellule neoplastiche, nell’ambito dei trattamenti radioterapici e chemioterapici. Il progetto è stato giudicato di spiccato interesse anche transazionale, coerente con il bando e le finalità della fondazione. Entrambi i lavori di ricerca sono stati valutati, come ha tenuto a precisare il prof. Trimarchi, in base alla loro fattibilità concreta. Non si può investire,chiaramente, su ciò che non è possibile realizzare nel concreto. Grande, naturalmente, la soddisfazione delle due giovani dottoresse per il riconoscimento ottenuto che permette loro di continuare i propri studi e di farne conoscere i risultati. Questi non potranno che essere significativi in un campo come quello dell’oncologia in cui c’è ancora molto da scoprire. La speranza è che in futuro si impari ad investire di più sulla ricerca, su quella che può divenire la stella polare per uscire dal profondo stato di crisi in cui ci troviamo a vivere. Alessia Vanaria
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Open Day all’Istituto “E. Ainis”
Un’ottima scommessa per il futuro
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a scuola riveste sin dalla sua nascita un’importanza fondamentale: è il luogo dell’apprendimento per eccellenza in cui ogni individuo trascorre buona parte della propria esistenza. Alle elementari, infatti, i bambini imparano a leggere scrivere, alle medie affinano le proprie conoscenze, abituandosi a primi approcci interdisciplinari, alle superiori raggiungono una maturità personale e intellettiva che li porta a voler indagare la realtà con acume e spirito critico. È chiaro che ciò è tanto più possibile quanto maggiore è l’offerta formativa della scuola che si sceglie di frequentare. Ampia e variegata, senza dubbio, quella dell’Istituto “E.Ainis” che domenica 14 dicembre ha aperto le sue porte al pubblico, ai numerosi genitori che hanno avuto la possibilità di visitare i luoghi della scuola, di conoscere nel dettaglio indirizzi di studio ed attività. Quattro i percorsi formativi offerti dall’Ainis: il liceo delle scienze umane che fornisce una formazione completa sia sul piano umanistico che su quello scientifico, approfondendo lo studio delle teorie relative alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni sociali attraverso discipline specifiche come psicologia o antropologia; il liceo linguistico che permette, sin dal primo anno, lo studio di tre lingue straniere con la presenza, per un’ora settimanale, di un esperto madrelingua; il liceo economico-sociale che concentra l’attenzione sulla dimensione economica, giuridica e sociale dell’attività umana; il nuovo liceo musicale. Quest’ultimo, nato da una specifica convenzione tra l’Ainis ed il conservatorio Corelli, indirizzato a coloro che vorranno approfondire gli studi musicali, partirà il prossimo anno e rappresenterà, senz’altro, un fiore all’occhiello di tutto il territorio messinese. Sarà possibile studiare discipline specifiche come esecuzione ed interpretazione, teoria, analisi e composizione, storia della musica, tecnologie musicali, oltre che l’uso di due strumenti, uno primario scelto dallo studente ed uno secondario indicato dalla scuola. All’interno di appositi laboratori di musica d’insieme, inoltre, gli allievi potranno suonare in gruppi a classi aperte, affrontando generi musicali diversi. Il liceo musicale diventa, dunque, una scelta obbligata per chi ama il mondo
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della musica. Una scuola superiore che si rispetti, però, è chiamata ad offrire alla sua utenza non solo validi indirizzi di studio ma anche attività correlate che siano uno strumento imprescindibile di formazione personale e intellettuale. Numerose le attività organizzate dall’Istituto “E. Ainis” in questi anni e che in occasione dell’open day sono state presentate al pubblico direttamente dalla voce dei protagonisti, vale a dire dagli studenti. Tra questi il laboratorio teatrale, rappresentato oggi da ragazzi che hanno allietato i presenti con diverse performance a ritmo di musica. Un gruppo teatrale folto che si è distinto negli anni in numerose manifestazioni a livello provinciale, regionale e nazionale, ricevendo ampi riconoscimenti. Non meno importanti le attività “letterarie” come incontri con l’autore, organizzati in collaborazione con le librerie cittadine o la redazione del giornalino “Mondo Ainis”. L’Ainis propone, inoltre, approcci innovativi per lo studio di alcune discipline. Non possiamo non ricordare, a tal proposito, il “metodo natura Ørberg” applicato alla lingua latina, sperimentato da anni con successo nelle classi del liceo. Secondo tale sistema, l’alunno è portato ad avvicinarsi allo studio del latino come a quello di una lingua straniera moderna, facendone normale strumento di conversazione. Questo sistema di insegnamento è stato illustrato al pubblico, anche, attraverso delle scenette rappresentate dagli studenti in veste di antichi romani. Non meno innovativo il CLIL che prevede l’insegnamento in una lingua straniera di una disciplina non linguistica. All’Ainis è usato da anni grazie alla preparazione di docenti che riescono a spiegare in inglese o in francese discipline come la storia o le scienze. Studiare in una realtà globale come quella odierna rende necessario non solo l’uso di questi metodi all’avanguardia ma anche un approccio interculturale. Questo non manca all’Ainis dove da anni è attivo il progetto Comenius, che aiuta gli studenti a rapportarsi con mondi e culture diverse dalla propria. Le attività illustrate sono solo alcune di quelle offerte dal liceo Ainis, dotato di ampi spazi, di laboratori musicali insonorizzati, di laboratori informatici, multimediali caratterizzati dall’ausilio di lavagne interattive presenti anche in tutte le classi, di aule di chimica, di una grande biblioteca. Spazi, indirizzi di studio, docenti preparati, validi collaboratori e varie attività invitano gli studenti a scommettere bene sul proprio futuro, scegliendo una scuola che possa soddisfare le proprie esigenze e che sia al passo con i tempi. L’Ainis costituisce, dunque, un’ottima “scommessa” per il futuro. Alessia Vanaria WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Telethon: evento di beneficienza per Natale il prossimo sabato 20 dicembre e domenica 21 Dicembre dalle 10 alle 22 a Villa Melania a Zafferia a Messina
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a Fondazione Salonia, in collaborazione con l’associazione accademica culturale ‘Madonna della Lettera’ di Messina e l’ ‘Università per la Pace della Svizzera Italiana’ organizza il prossimo sabato 20 Dicembre e domenica 21 Dicembre dalle 10 alle 22, a Villa Melania, salita Zafferia Messina (nei pressi Unieuro), una manifestazione artistico culturale per raccogliere fondi per la nota maratona di solidarietà Telethon. Durante la kermesse, sono previsti momenti di spettacolo con esibizioni musicali, di ballo e fitness dance, lettura di poesie e prosa, e performance artistiche, presentazioni di libri, concerti natalizi . Si potrà anche ammirare una splendida mostra di artigianato locale. La kermesse prende il via sabato alle 10;30 con una recita dei bimbi della scuola ‘La ludoteca arcobaleno sulla Luna’, alle 11.30, versi in prosa con l’attore e gegista Nico Zancle e l’artista Dimitri Salonia. Alle 12:15 monologo sul Natale di Benedetta Puleio. Alle 13:30 pausa pranzo con il rinfresco dell’Associazione 7000. Nel pomeriggio alle 16;30 Recital di poesie con Giusy Zumbo e subito dopo esibizione della Scuola di ballo Time to Dance. Toccherà poi ad uno splendido inframmezzo musicale alle 17;30 con il suono armonioso delle arpe di Simona e Chiara Raffaele. Alle 18:15 primo momento di Gran Cabaret con Giovanni Livoti e Rosario Barbaro che allieteranno la serata con gag irriverenti. Subito dopo Team Jazzercise organizzato da Patrizia Scaglione, esercitazioni ginniche a tempo di Jazz. Alle 19, 15 momento di riflessione con il giornalista Gianluca Rossellini che presenta il suo libro ‘Inferno di fango’ sulle alluvioni che hanno colpito dal 2009 al 2011 Messina e pro-
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vincia. Si riparte poi di nuovo con l’esibizione di fitness con Raffaella Schepisi e alle 19;45 di nuovo Gran Cabaret con Giovanni Livoti. Alle 20, 15 cantera per il pubblico Gregorio Catalano in arte Toni Manera e alle 20;30 intervento sul Natale del Prof. Venuti dell’Università della Pace della Svzzera Italiana. La giornata terminerà alle 21;00 con la prosa di Nino Zancle e Argentina SanGiovanni che leggeranno passi G. Verga. Domenica alle 10;15 si riaprirà la giornata con il regista Nico Zanclea che reciterà dei passi di classici stranieri. Alle 10,45 gran Concerto di Natale dei ragazzi di Ars Nova Messina e alle 11;30 esibizione della ‘Ludoteca il gatto e la volpe’. Alle 12;15 performance dell’Artista Dimitri Salonia “Arte con Mani e Piedi” . Pausa pranzo ore 13,30 con rinfresco dell’Associazione 7.000 Pomeriggio alle 17;00 toccherà ai Bambini della scuola di ballo Centro Formazione Danza e alle 17;30 Esibizione della Scuola di ballo Full Dance dei maestri Simone e Laura. Alle 18;00 Asta di beneficenza e alle 19;00 Patrizia e le sue “Jazzersine”. Alle 19;20 Le melodie della Chitarra Classica con il chitarrista Ariosto Alessandro e alle 19;45 Danza del ventre con Regina De Luca, allieva di Maria Grazie De Seta. Subito dopo alle e 20;15 la cantante Maria Cristina Negroni e alle 20;40 un’altra esibizione di Gregorio Catalano in Arte Toni Manera. Alle 21;00 poi “La Morsa” di Pirandello con il regista Nino Zancle e Lidia Monachino E per finire alle 21;45 sorteggio Natalizio con tanti regali. Ingresso gratuito, chi vorrà potrà acquistare biglietti per il sorteggio e contribuire alla causa di Telethon.
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Riflessione sul tema della partecipazione dei magistrati alla politica attiva
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Le Giunte distrettuali dell’A.N.M. di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta intendono avviare un confronto ed una seria riflessione sul tema della partecipazione dei magistrati alla politica attiva. Rilevano che, pure a fronte dei recenti interventi sullo status dei magistrati e delle annunciate, ma non ancora realizzate, riforme globali della Giustizia, permane una preoccupante disattenzione del legislatore sul tema predetto, che ha assunto rinnovata attualità e che ha rilevanza fondamentale per il prestigio della Politica e della Giustizia. Il diritto individuale del magistrato di accedere alle cariche politiche non può ritenersi assoluto, ma deve essere coordinato con i principi costituzionali dell'autonomia e dell'indipendenza, che meritano tutela prioritaria e che impongono di evitare anche la mera possibilità di offuscamento dell'imparzialità del magistrato. A tale fine è necessario un intervento legislativo, già più volte vanamente sollecitato, che disciplini le modalità di accesso dei magistrati alle funzioni di politica attiva ed introduca forti ed ulteriori limitazioni, quantomeno di tipo territoriale e funzionale, dell’elettorato passivo, dell'accesso diretto alle cariche amministrative e di governo, nonché del ritorno del magistrato all’esercizio delle funzioni giudiziarie, non escluso, in taluni casi, il divieto. Va manifestato, quindi, pieno apprezzamento per la recente iniziativa del C.S.M. che ha deliberato l’apertura di una pratica sulla questione e va espresso l’auspicio di una sua rapida definizione, con l'approvazione di una stringente normativa secondaria in materia. Nell'attesa va ribadito e rinnovato con forza l'invito ai magistrati di attenersi alla regola del codice etico, secondo cui "nel territorio dove esercita la funzione giudiziaria il magistrato evita di accettare candidature e di assumere incarichi politico-amministrativi negli enti locali".
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Il club John Charles ha ricevuto Tardelli il 16 dicembre
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arco Tardelli ha presenziato al club messinese “Juventus John Charles”, ubicato in Via XXVII Luglio in Messina . La visita del campione del mondo ’82 è stata annunciata dal presidente Filiberto Romanetti. Aperto un incontro dal titolo ”Marco Tardelli, il secondo urlo più famoso dopo quello di Munch”. Durante l’incontro, Tardelli ha raccontato la cavalcata azzurra ai mondiali ’82, con gli azzurri che risalirono dal baratro alla vetta del mondo calcistico.
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foto Antonio De Felice WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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dietro le quinte di Francesco Certo
Auguri al Consiglio Comunale
Auguri Renato
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d ecco il secondo Natale per Renato Accorinti da sindaco di Messina. Se n’è andato un anno, lunghi mesi fatti di polemiche e sciocchezze, come solo la politica sa fare. È passato un lungo anno in cui per Renato le difficoltà non sono mancate, in un mondo da lui visto sempre dall’altro lato, oggi si accorge, sempre più, di quanto sia complicato decidere. Un anno di cose fatte bene, provare a rilanciare questa città non è un compito semplice; Renato ci prova e ci ha provato immerso nella diatriba stupida del tifo della politica. Ecco cosa, ci auguriamo, possa trovare sotto l’albero il sindaco Accorinti; un clima diverso in cui governare la città. Dei cittadini che non pensino che Renato sia uno stregone in grado di risolvere i problemi con uno schioccare di dita, ma neanche quelli che credono che anche cambiare una lampadina sia un gesto eroico. Lavoro onesto e duro, poi si giudicherà senza tifo o preconcetti, senza giustificare qualsivoglia errore con la scusa che prima era peggio. Perché, anche se prima fosse stato l’inferno (e forse lo è stato) non significa che oggi le castronerie possano essere dimenticate in nome di una sbandierata onestà. Tanti auguri Renato Accorinti, lo passi sereno e fiducioso, con la voglia di migliorare la città, bastano piccoli di gesti perché, in fondo, i grandi salvatori hanno fallito sempre.
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on possono mancare gli auguri anche per loro, i 40 consiglieri messinesi che tante volte abbiamo bacchettato. Ma a Natale siamo tutti più buoni, anche noi ci sentiamo avvolti dallo zuccheroso clima natalizio e non affonderemo il colpo su di loro e il continuo pressapochismo che notiamo. Non lo faremo, perché sarebbe inutile ricordare i mesi di assurdità ai quali abbiamo assistito, tra consigli rinviati e decisioni non prese. Non staremo a ricordare le vane battaglie contro le decisioni della giunta, sicuramente non staremo a rievocare la questione isola pedonale o il vantarsi di averla fatta chiudere e definirsi eroi. Non lo faremo perché non c’è solo questo, ma lo sapete come funziona, parlare in negativo fa sempre più scena. In Consiglio c’è anche chi lavora per la città, lo fa con serietà e ci prova a far la sua piccola parte. La speranza, anche per loro, e che si lavori con onestà intellettuale e che, nelle decisioni pesanti, conti la città e non il colore politico.
Auguri alla Giunta
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uone feste anche a voi, che di auguri ne avete davvero bisogno. Avete lasciato dietro un pezzo, quell’assessore Cucinotta che ha preferito la ricerca all’utopia politica. Auguri anche a lui per il suo lavoro. Per voi sotto l’albero non sappiamo cosa ci sarà, sicuramente tantissimo lavoro e pochissima gloria. Elencarvi uno per uno non è possibile ma neanche far di tutta l’erba un fascio sarebbe corretto. C’è chi, come l’assessore Cacciola, ha lavorato indefessamente per migliorare una realtà maleducata e assurdamente contorta. Per lui il Natale è pieno di polemiche, dopo mesi di lotta pedonale ora che l’isola non c’è più, tutti la rivorrebbero. Ci vuol pazienza caro assessore. Per altri ci sarebbe il carbone, ma non vogliamo essere cattivi, riflettiamo e basta senza accuse o rilanci. Il 2015 ci donerà qualcosa di nuovo, dalla via Don Blasco che ha messo a dura prova le qualità dell’assessore De Cola; alla zona di Pace che diverrà una discarica o forse no, ma toccherà a Ialacqua spiegare le sue scelte. Male che vada c’è la moneta messinese.
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Auguri ai migranti
Auguri Prefetto
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l nostro buon Natale non poteva mancare anche per lui, il Prefetto Stefano Trotta. Sulla ribalta delle polemiche in diverse occasioni quest’anno, il Prefetto ha acceso le discussioni messinesi in varie situazioni. Partendo dalle ineleganti accuse dell’assessore Mantineo, che lo definì il peggior Prefetto di sempre, passando per lo scarico di responsabilità sulla questione migranti, la continuazione delle tendopoli rimane un’assurdità decisionale incomprensibile; fino alle ultime dispute riguardanti lo stadio San Filippo. Nota a margine, il pallone rimane l’unico argomento a infoiare il messinese. Non entreremo nel merito delle scelte del Prefetto, non faremo come chi mette in dubbio la buona fede delle decisioni prese fin qui. Quello che ci auguriamo è un clima diverso, se le istituzioni non collaborano e si rinfacciano e piccano, allora a pagarne il dazio è la città. Ci permettiamo, però, di dare qualche consiglio al Prefetto, lo facciamo in nome di un buon senso che, spesso, sembra venuto meno. Non ci interessa la questione stadio, e neanche fare la graduatoria sui meriti del suo lavoro. Quello che ci preme è la vicenda migranti, assodato che il sindaco Accorinti ha scelto di entrare in qualcosa più grande di lui e della città, non è possibile avere, ancora oggi, decine di esseri umani costretti a vivere estate e inverno in delle tende. Non è degno di umanità e civiltà, caro Prefetto ci pensi e agisca di conseguenza.
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l di là delle religioni, i momenti di festa dovrebbero coinvolgere un po’ tutti. Il problema del coinvolgimento natalizio è che, spesso, serve per ripulirci la coscienza, far un gesto di finta generosità ci farà sentire bene per i 12 mesi successivi. Ipocrisia tutta occidentale, siamo gli stessi che vedono questi ragazzi elemosinare ai semafori senza chiederci chi e perché li ha piazzati in quei punti. Li vediamo muoversi in gruppo e dentro di noi pensiamo che stiano covando qualcosa di losco, ma il male sta negli occhi di chi guarda. Li vediamo e li giudichiamo, ne abbiamo paura e siamo influenzati dall’idiozia di qualche politicante che li ha assunti a male estremo di questo paese. E quindi via con le sciocchezze più assurde, tra malattie e cazzate simili trattiamo delle persone come fossero errori della natura da respingere. Per Natale fatevi un favore, trattateli di merda come sempre che della vostra bontà da feste non sanno che farsene.
Auguri Messina
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nche quest’anno non possono mancare gli auguri a tutti noi. I messinesi, quel popolo un po’ così, strano e contraddittorio fino all’infinito.
Quella città lasciva e scontata, di una banalità umana sconfortante che non riesce a tirarsi fuori dal guano in cui è piombata, preferendo scaricare le colpe sulla classe politica di ieri, oggi e domani, come se i politici fossero alieni scesi sulla Terra e non messinesi come noi. Questa Messina si appresta a vivere un altro Natale, tra doppi alberi, triple file, sindaci maghi e consiglieri eroi. Tra isole che non ci sono ma si vorrebbero, tra piccoli passi che sembrano chilometri, per alcuni, e millimetri per altri. Buon Natale e buon 2015 Messina, non ci faremo ingannare, sappiamo che non sarà un anno diverso e/o più bello. Sarà l’ennesimo anno di messinesità variegata, fatta di parole e sciocchezze, di disordine maleducato e di una profonda umanità schiacciata dall’accidiosa cultura che ci ha formato. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Si accende il Natale messinese
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l Natale è ormai alle porte e noi non possiamo non lodare questa settimana chi ha cercato di far sì che fosse Natale anche a Messina. Saremo, forse, troppo dolci o romantici ma questa ricorrenza dovrebbe portare con sé oltre ai consueti doni, luci e alberi magnifici, di fronte ai quali i bambini restino senza parole e gli adulti tornino bambini. Fino a pochi giorni fa in città non c’era nulla di tutto ciò. Il Natale messinese si è acceso sabato grazie alla Confcommercio, che ha organizzato in sinergia con imprenditori e Ordini professionali, la “Festa dell’Accensione”. I festeggiamenti hanno avuto inizio alle 18:00 quando il palco ha preso vita grazie alle esibizioni del coro della scuola “Albino Luciani”, del duo gospel Foti-Miraglia, dello zampognaro e del tamburellista, mentre Babbo Natale dalla sua slitta distribuiva doni a più piccoli. Momento clou della serata, che ha visto come ospite d’eccezione l’ex Miss Italia Giulia Arena, è stata l’accensione alle ore 20:00 dell’albero di Natale di Piazza Cairoli e in contemporanea di tutti gli altri situati nelle diverse circoscrizioni. I presidenti di circoscrizione, infatti, hanno aderito con piacere all’invito della Confcommercio, così come i commercianti del centro che hanno lasciato le proprie saracinesche alzate fino alle 22:00. Non meno significativa la partecipazione dei cittadini, che sono scesi in piazza numerosi a testimonianza del forte attaccamento che ognuno di noi, nonostante tutto, nutre verso la propria città. Non si può da messinesi non essere contenti nel vedere una piazza Cairoli gremita di gente desiderosa di partecipare alla “vita” cittadina, come è successo sabato. Forte è il desiderio di tutti di vedere una Messina “attiva”, di vivere il Natale anche a Messina. Certo, si sarebbe respirata, ancora di più, un’aria di festa se fosse stata chiusa al traffico, come antica consuetudine, la Via dei Mille. Non è andata così ma non vogliamo fare polemica, dal momento che è Natale e siamo più buoni del solito. Come buono proposito per l’anno nuovo, però, potremmo imparare, come ha sottolineato sabato anche il presidente Quero, a mettere da parte sterili polemiche per il bene della città. Nella speranza di un futuro migliore rivolgiamo a tutti i cittadini i nostri migliori auguri di Buon Natale e di un sereno 2015!!
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di Alessia Vanaria
di Francesco Certo
Palle di Natale
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he bello il Natale, le famiglie si riuniscono, i parenti lontani fanno visita e si mangia tutti seduti attorno ad un tavolo. Ci si incontra in un clima di affetto e gioia, tra sorrisi e calore ci si raccoglie vicino all’albero e si scartano i regali. A Messina siamo più fortunati, infatti, da quest’anno in ogni casa di alberi di Natale ce ne saranno due! Tutto doppio, doppi parenti, doppi sorrisi, cibo raddoppiato e doppi anche i regali da scartare. Chiaro, avere tutto al doppio non è, però, sinonimo di doppiamente bello; magari il primo piatto di pesce sarà squisito ma il secondo un po’ meno. Forse il primo maglione che scarterete sarà a voi gradito, il secondo invece avrà un colore che proprio non vi piace. Poi c’è l’albero, magari il primo sarà ecologico e bruttino, ma il secondo luminoso e brillante vi ridarà la gioia del Natale. Che felicità questo Natale tutto doppio, attenzione ai risvolti però! Perché ciò che è doppio può essere due volte brutto. Mettiamo il caso abbiate una zia rompiballe, quest’anno avrete due zie rompiballe! Il pesce vi fa schifo? Quest’anno due piatti di disgustoso pesce vi verranno serviti e due volte dovrete abbozzare un sorriso celante un viso perplesso. Vabbè ma la soluzione c’è, tranquilli che si risolve tutto. Avete tutto doppio? Ok, prendete la parte peggiore e spostatela, buttatela via, fate finta che non sia mai esistita. Anche se prima c’era, ora non c’è più. Sospiro di sollievo e buon Natale a tutti. Tutto questo straparlare perché quello che è successo a Messina, nei giorni scorsi, non può essere trattato seriamente. Perché, se l’amministrazione piazza una specie di albero a Piazza Cairoli e poi autorizza la Confcommercio a fare lo stesso a pochi metri, le ipotesi sono due: o ci state prendendo tutti in giro o state dormendo sogni d’oro e prolungati. L’albero dell’amministrazione è sparito, scomparso e accompagnato dagli insulti degli esteti messinesi che adesso si godranno lo splendore proposto dai commercianti. Anche ruffianare va fatto con arte. Auguri!
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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo
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Dicembre 2014
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Fusione dell’Ospedale Piemonte con l’Ircss La deputazione messinese composta dagli onorevoli Formica, Garofalo, Germanà, Mancuso è stata ricevuta dal Ministro della salute Beatrice Lorenzin che al termine della riunione ha espresso parole d’elogio per un’iniziativa che può diventare un’eccellenza per il Meridione d’Italia.
Messina miniera urbana È stata presentata l´iniziativa “Messina miniera urbana” promossa da MessinAmbiente in collaborazione con l´Assessorato Ambiente e nuovi stili di vita. Durante la conferenza è stato comunicato l´ok della Corte dei Conti per il finanziamento del Porta a Porta.
Arte in Mostra 2.0 Nei locali di Santa Maria Alemanna è stato inaugurato l’evento “Arte in Mostra 2.0” che ha messo in esposizione numerosi manufatti originali come quadri, tessuti, abiti e gioielli realizzati dagli studenti dell’Istituto “Ernesto Basile”.
39 anni di Telefono Amico a Messina In questo giorno ricorre il 39esimo anniversario di Telefono Amico, associazione storica del volontariato messinese, presente fin dal 1975. L´associazione eroga il proprio servizio in rete con gli altri centri del Telefono Amico nazionale, partecipando all´ascolto di circa 13.000 persone.
Natale Insieme a Forte Ogliastri Dal 14 al 23 dicembre 2014 un ricco calendario di eventi per la seconda edizione di “Natale insieme a Forte Ogliastri”. Oltre al borgo artigiano protagonista di Mille Idee per un Natale solidale, i visitatori troveranno esposizioni, mostre fotografiche, degustazioni di cibi e vini.
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Petizione popolare dei residenti di Catarratti
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Si dimette l´ass. Filippo Cucinotta
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Visti i continui disservizi del trasporto pubblico per l´assenza o la discontinua presenza della linea 41 è stata trasmessa al Direttore Generale dell´ATM e all´Assessore alla mobilità urbana una petizione popolare.
L´assessore Filippo Cucinotta si è dimesso per dedicare tempo alla ricerca universitaria. Lascia le deleghe relative alle risorse del mare, alla protezione civile, alle politiche giovanili, all´autoparco, al patrimonio, alle politiche delle migrazioni e all´acquario comunale.
Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria
V CIRCOSCRIZIONE
Insieme per il risanamento del rione Basile De Pasquale
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Consiglieri Comunali DR, Carlo Abate e Rita La Paglia, ed i Consiglieri della V Circoscrizione, Bernardo Fama, Giuseppe Cutè, Franco Laimo, Francesco Tavilla e Giacomo D'Alì, hanno inviato un'interrogazione al Sindaco Renato Accorinti ed all'Assessore al Risanamento Sergio De Cola per chiedere interventi rapidi ed urgenti per completare il risanamento del rione Basile De Pasquale. Al momento, sono stati completati i lavori di realizzazione di 45 alloggi e di 8 botteghe, sono stati consegnati agli aventi diritto in custodia, con assegnazione provvisoria e si è in attesa del completamento dell’iter amministrativo per il collaudo e l’abitabilità. Considerato che i lavori non sono stati ultimati a causa della risoluzione anticipata del contratto con l’impresa esecutrice, che con delibera del commissario IACP, è stato redatto, validato e approvato il progetto di completamento delle opere di urbanizzazione di un campetto polifunzionale, parcheggi e sistemazione esterna, che il suddetto progetto è stato già trasmesso al Comune da alcuni mesi, per la presa d’atto necessaria al fine di inviare la richiesta all’Assessorato regionale alle infrastrutture per il finanziamento di circa 300.000,00 e che il finanziamento può essere coperto dalle somme residue dell’appalto del cantiere ed in parte può essere attinto dal ribasso d’asta previa autorizzazione dell’Assessorato regionale, si interrogano le autorità in indirizzo al fine di sapere quali urgenti provvedimenti intendono adottare per consentire in tempi celeri il risanamento della zona. Le aree esterne con parte delle opere realizzate sono state ampiamente vandalizzate e tutta l’area non è messa in sicurezza.
III CIRCOSCRIZIONE
Cosimo Oteri denuncia l´assenza dell´operatore ecologico Vill. Santo
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l Consigliere della III circoscrizione Cosimo Oteri segnala che sono passati diversi mesi ormai da quando la via comunale Santo è stata lasciata priva di operatore ecologico. Salvo occasioni sporadiche, in cui due operatori ecologici vengono assegnati straordinariamente alla zona per pulire la strada centrale, le vie interne denominate Trappeto, I Tirone e II Tirone sono state del tutto abbandonate. Lo stato di abbandono è evidente: troviamo erbacce e carte per tutte le vie ed, inoltre, a causa delle avverse condizioni metereologiche una delle vie è stata oggetto di una piccola frana che rende il passaggio sempre più sporco ed impraticabile. A tal proposito, Messinambiente e l´assessore all´ambiente dovrebbero attuare un programma di pulizia straordinaria, in attesa di un operatore fisso, assegnato anche 3-4 volte a settimana, ma attualmente la maggior parte della forza lavoro dedicata allo spazzamento viene impegnata in altre zone della circoscrizione a quanto pare più centrali, come se ci fossero abitanti di categoria superiore a quelli di Vill. Santo.
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VI CIRCOSCRIZIONE
Chiesa San Saba ancora inagibile
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l consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo scrive all´Arcivescovo di Messina Calogero La Piana con l´intento di denunciare, ancora una volta, il pessimo stato in cui versa la Chiesa di San Saba, chiusa al pubblico ormai da mesi: “Il 25 luglio, alle ore 18,30 circa, sono crollati porzioni di cornicioni all’ingresso della chiesa nuova sita sul lungo mare di San Saba. L’intonaco ed i calcinacci sono caduti lateralmente ed all’ingresso del grande portone, fortunatamente nessuno si trovava a passare sotto il portone, anche per che la chiesa era chiusa, quindi nessun danno a persone o cose. Sono stati allertati i Vigili del Fuoco che dopo accurati controlli hanno deciso di rendere la chiesa inagibile, segnalando la chiusura, con appositi nastri, all’intera comunità. Immediatamente, ho preso carta e penna ed ho chiesto, nella qualità di consigliere circoscrizionale, ma soprattutto come residente visto che sono nato e vivo in questo villaggio sul mare, a S. E. Calogero La Piana Arcivescovo di Messina un immediato intervento per effettuare i lavori necessari e più urgenti per riaprire la chiesa ai fedeli. Il parroco da allora ha celebrato la messa qualche volta in piazzetta all’aperto, successivamente ha riaperto la chiesetta antica, che veniva utilizzata per centro di aggregazione per anziani, dove celebra la Messa nei giorni festivi ed in occasioni dei funerali. Garantendo la festa che è stata fatta la terza domenica di agosto, come di consueto. Certo i residenti ed i villeggianti non sono rimasti senza la celebrazione eucaristica, ma restano tanti interrogativi. Quali sono i motivi che S. E. Calogero La Piana non risponde alle mie richieste? La chiesa è ancora chiusa, nessun intervento ad oggi è stato fatto, sono trascorsi oltre 4 mesi, avevo chiesto di effettuare i lavori di ripristino subito prima dell’arrivo dell’inverno, che ormai è alle porte, sono convinto anche se non sono un tecnico che potrebbero bastare dai 10 ai 15 mila euro per effettuare i lavori di manutenzione più urgenti in economia. Premesso ciò chiedo, a S. E. Arcivescovo quali iniziative intende intraprendere per ripristinare i cornicioni e per evitare che i danni aumentino con il prossimo immediato arrivo della stagione invernale. Tutti sia spettavano interventi urgenti e che la problematica sarebbe stata risolta nel giro di poco tempo, con i fondi dell’8 per mille, incredibilmente, non è stato così. Chissà quanto tempo bisogna aspettare ancora per rientrare nella nostra chiesa inaugurata nel 1976, forse si aspetta che aumentino i danni?“
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Foto notizia di Peppe Saya
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Messina - 11 Dicembre 2014 - Via Cesare Battisti
Salotto per disabili
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città a cura di Marilena Faranda
RAEE
Riciclo di apparecchiature elettriche e elettroniche
Operazione Tris
Sgominata associazione per simulazione di sinistri
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i è svolta nella mattinata di sabato 13 l'iniziativa “Messina miniera urbana”, promosso dall'amministratore della MessinAmbiente spa, Alessio Ciacci con la collaborazione dell’amministratore delegato della Dismeco srl, Claudio Tedeschi, del consulente per la pianificazione strategica di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche di Messinambiente, e di Unieuro, Andrea Scozzoli e del presidente della Confesercenti, Giovanni Calabrò. Obiettivo del progetto – ha sottolineato Ciacci - è stato realizzare un'originale campagna di comunicazione al fine di sensibilizzare i cittadini sul tema della corretta gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e fare capire come disfarsi di un pc, una stampante, un phon, una radio, un piccolo elettrodomestico non più utilizzabile. Per la prima volta, in questa città, continua Ciacci, si fa un progetto con un azienda commerciali per andare a contribuire alla strategia rifiuti zero che stiamo cercando di mettere in atto a tutti i livelli.
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foto Peppe Saya
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elle prime ore di giovedì 11, personale della Sezione Infortunistica della Polizia Municipale di Messina, con il supporto di altri reparti, e i militari dell'Arma dei Carabinieri, Compagnia Messina Sud, hanno eseguito 20 misure cautelari a carico dì persone indagate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla reiterata simulazione di sinistri. L'attività è stata svolta in esecuzione di un provvedimento di misura cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Messina, dott.ssa Maria T. Arena, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Antonio Carchietti. Per uno dei soggetti, l'A.G. ha disposto la custodia cautelare in carcere, per 11 è stata disposta la misura degli arresti domicilia-
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ri e 8 dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'operazione ha richiesto il consistente impiego di personale della Polizia Municipale e dell'Arma dei Carabinieri. L'attività di indagine svolta da personale della Sezione Infortunistica ha avuto inizio nel maggio del 2011, con l'accertamento da parte della Municipale della falsificazione di atti finalizzati alla realizzazione di falsi sinistri. Emergeva così l'esistenza di tre sinistri che presentavano forti analogie con uno effettivamente verificatosi nell'estate del 2010 e rilevato da personale della Municipale. Per tali "falsi" sinistri erano già state avanzate richieste risarcitorie alle compagnie assicurative, una di esse andata a buon fine tanto che era stata liquidata la somma di 30 mila euro.
Sciopero
Giunta
Così non va!
Dimissioni dell’Ass. Cucinotta
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i sono riuniti in 54 piazze d’Italia i lavoratori di CGIL, UIl e UGL per manifestare contro il Jobs Act, la legge di Stabilità e politiche economiche del governo. In particolare, questa mattina a Messina si è radunato in corteo un folto gruppo di manifestanti, dai dati della polizia 2.500, secondo le stime degli organizzatori 5.000, dalla sanità agli uffici pubblici, dalla scuola ai trasporti, ai membri della polizia municipale. Al loro fianco anche gli studenti, che in questo periodo hanno i plessi occupati, e i consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal basso e del gruppo Misto
foto Peppe Saya
e l’on. Panarello. Da considerare, comunque, la grande assente la CISL. I lavoratori con le rappresentanze sindacali si sono poi radunati in Piazza lo Sardo, in cui si è tenuto un comizio di denuncia e di proposta. Solo la lotta all’evasione fiscale e i tagli dei costi della politica possono dare una risposta seria a questa emergenza lavorativa, hanno detto i Rappresentanti sindacali.
Servizi sociali
Regolamento di alcuni Consiglieri
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on si può mettere ancora la parola fine alle cooperative, a confermarlo dopo le dichiarazioni in Consiglio dell’assessore Mantineo, i consiglieri Scuderi, Sindoni, Mondello, Perrone, De Leo, Iannello, Parisi, Faranda, La Paglia, Adamo, che hanno redatto e sottoscritto il regolamento per i servizi sociali, presentato in una Conferenza Stampa. Per me è un’emozione presentare questa regolamentazione dei servizi sociali, afferma la Consigliera Nora Scuderi, sia
foto Peppe Saya
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l sindaco, Accorinti, e l'assessore Cucinotta, nel corso di una conferenza stampa, hanno ufficializzato le dimissioni dell'assessore dal suo incarico, per motivi di lavoro, ovvero il passaggio a ricercatore universitario a tempo indeterminato.
Mobilità urbana
Lavori di monitoraggio e controllo
I perché lo sto facendo al Comune di Messina, sia come assistente sociale. Si parla di città metropolitana, quando non abbiamo le basi per una programmazione. Dobbiamo parlare di welfare generativo, che significa che ogni individuo è capitale umano e sociale.
l dipartimento Mobilità, nell'ambito dei lavori del “sistema di Monitoraggio e controllo della Mobilità”, ha prorogato al 30 giugno 2015 l'esecuzione della manutenzione dei pozzetti e della pulizia delle tubazioni della dorsale tranvia urbana e opere di scavo, in corso su alcune strade.
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Messina - 17 dicembre 2014 - In giro per la cittĂ
Gli automobilisti prendono le foto Peppe Saya
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multe ma non perdono il vizio
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Provincia a cura di Marilena Faranda
Villafranca Tirrena
Viaggiare con gusto 64
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’ stato presentato presso la sala consiliare del Comune di Villafranca Tirrena "Viaggiare con gusto - Itinerari del gusto nei territori rurali", il progetto che ha ricevuto un finanziamento di 235mila euro per le 18 Pro Loco, 16 Comuni e dodici aziende private che hanno aderito all'iniziativa presentata attraverso il GAL Peloritani. Sono stati presenti Antonino La Spina, presidente Unpli Sicilia, e Santino Gentile, Presidente Unpli Messina, che nelle scorse settimane aveva annunciato il definitivo sblocco delle somme. Il progetto, che coinvolge sia il versante jonico che tirrenico, è stato in parte rimodulato per consentire di realizzare, una volta entrato a pieno regime, percorsi enogastronomici ed iniziative promozionali dei prodotti tipici biologici locali. Il territorio di Messina, grazie allo stanziamento di queste somme, si unisce ai comuni facenti parte dei GAL “Terre del Nisseno”, “Rocca di Cerere” ed “Etna” inserendosi a pieno titolo nel progetto “Typical Sicily”, coordinato dall’Unione Nazionale Pro Loco, che gode di un finanziamento complessivo pari ad oltre un milione di euro da impiegare nella promozione turistica.
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Sicila a cura di Dario Buonfiglio
Emergenza rifiuti U
n periodo di commissariamento della Sicilia sul fronte dei rifiuti per permettere al presidente della Regione, in qualità di commissario, di utilizzare poteri speciali per superare l’emergenza discariche. E’ quanto ha chiesto dalla Regione a Roma durante un incontro fra il presidente Crocetta, l’assessore all’Energia Contrafatto, il direttore generale Armenio,e il sottosegretario Graziano Delrio. Relativamente all'emergenza discariche il governo ha rappresentato al sottosegretario Delrio la grave situazione che si e' prodotta sul territorio siciliano per effetto della chiusura, durata alcuni giorni, della discarica Oikos di Motta Santa Anastasia e per il provvedimento di fermo dell'autorità giudiziaria di Mazzarrá Sant'Andrea, che ha sottratto ben 1200 tonnellate quanto a capacità di conferimento e danni a cascata, per effetto dei mancati conferimenti, dei comuni che ne usufruivano, portando alla chiusura della discarica di Siculiana per il raggiungimento della capacità. La proposta del governo regionale e' quella di avere un periodo di commissariamento che possa consentire di predisporre interventi immediati atti a portare la capacitá di conferimento a quella prevista dal piano regionale dei rifiuti. Il sottosegretario Delrio ha assicurato il confronto immediato con il ministero dell'Ambiente per valutare la possibilità di
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Discarica di Mazzarà Sant’Andrea
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La proposta del governo regionale e' quella di avere un periodo di commissariamento che possa consentire di predisporre interventi immediati atti a portare la capacitá di conferimento a quella prevista dal piano regionale dei rifiuti
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disporre i provvedimenti legislativi necessari. I nuovi interventi per le aree di Gela e Termini riguardano invece due richieste presentate da una società interessata a produrre bio-energia e bio-carburante nell'area di Gela e dei macchinari necessari per la relativa lavorazione a Termini. Ciò consentirebbe l'occupazione di 200 persone a Termini e di circa 550 a Gela, favorendone la riconversione nel campo della green economy. Al fine di accelerare la realizzazione di tali investimenti, entro un mese verrà predisposto un accordo di programma per arrivare al piano definitivo entro febbraio/marzo. “In questi giorni assistiamo ad un rinnovato ed ampio dibattito sulla questione dell’erogazione del servizio rifiuti in Sicilia, anche alla luce della recente delibera del Consiglio Comunale di Agrigento di ricorrere alla formula dell’affidamento in house mediante una apposita struttura che il Comune dovrà creare. Rispetto a simili scelte spiace dover rilevare che il confronto nel dibattito pubblico non verte su aspetti essenziali, quali le condizioni e i vantaggi da garantire a famiglie e imprese a fronte del costo corrisposto per fruire del servizio, bensì esclusivamente sul soggetto competente ad erogarlo”. Lo dichiara Antonio Siracusa, delegato di Confindustria Centro Sicilia per il territorio di Agrigento. “A questo proposito, è bene anzitutto ricordare che l’affidamento di un servizio pubblico mediante gara costituisce la regola, e non l’eccezione, se davvero è interesse di tutti tutelare la concorrenza e il corretto funzionamento del mercato. Scelte differenti, a prescindere se adottate ad Agrigento o altrove, di fatto – prosegue – rischiano di condizionare la competizione e la libertà di iniziativa economica, ostacolando di conseguenza lo sviluppo di processi di ricerca e innovazione aziendale e, quindi, l’efficienza e la sostenibilità ambientale stessa del servizio erogato all’utenza”. In un contesto di gestione in house dei rifiuti da parte dei Comuni attraverso il sistema della Ato, che ha già mostrato di essere fallimentare, risulterebbe oggi paradossale ripercorrere sotto altra formula analoga via, “con il solo effetto di determinare – aggiunge Siracusa – ulteriori disservizi e disagi per i contribuenti oltre ad un’inevitabile e drammatica certezza: l’aumento di imposte e tributi a carico della collettività”.
Gli Alpini di Sicilia a Montagnareale
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li Alpini di Sicilia della Sezione ANA Associazione Nazionale Alpini si sono ritrovati nella accogliente cittadina di Montagnareale (ME), nella mattinata di domenica 14 dicembre davanti al palazzo comunale, per poi dirigersi nella Chiesa Madre dove si è svolta la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Patti mons. Ignazio Zambito, che nella sua toccante omelia ha avuto parole di elogio per gli Alpini. La preghiera dell'Alpino è stata letta dal gen. b. Antonio Altadonna, che si è soffermato brevemente per spiegare ai giovani presenti in Chiesa il significato della preghiera.
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Economia
Brevetto Linda Schipani alla prima edizione Biat
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Linda Schipani ha partecipato con il brevetto “ECOcontemporary Jewelry”
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i è conclusa la prima edizione della Borsa dell’innovazione e dell’alta tecnologia (Biat), svoltasi a Napoli, presso il Centro Congressi della Stazione Marittima, dal 10 al 12 dicembre. L’iniziativa, che si inserisce fra quelle previste dal Piano Export Sud a sostegno delle Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), è stata organizzata dall’Agenzia Ice, in collaborazione con le quattro Regioni, con Confindustria e con Campania In.Hub. La Biat ha come obiettivo quello di promuovere la commercializzazione e il trasferimento di prodotti e servizi innovativi o ad alta tecnologia e di beni immateriali (brevetti in particolare), attraverso il matchmaking sia tra offerta e domanda commerciale e tecnologica che tra start-up, pmi innovative, reti di impresa, università, parchi tecnologici e controparti straniere. Si tratta di un modello di iniziativa il cui scopo è proprio quello di valorizzare il potenziale innovativo esistente nelle Regioni della Convergenza - spesso non evidenziato come eccellenza rispetto alle produzioni più tradizionali - e di trasformarlo in prodotti da collocare sui mercati esteri. Questa prima edizione ha permesso di mappare 174 progetti nei settori dell’aerospazio (29), delle nano-biotecnologie (27), dell’ambiente (18), delle energie rinnovabili (18), dell’Ict (60) e della meccanica strumentale e nuovi materiali (27), da parte di mpmi, start-up, università, cluster e istituti di ricerca in rappresentanza delle Regioni della Convergenza. I progetti presentati rappresentano un campione di riferimento costituito da più di 15.000 addetti, che hanno sviluppato nel 2013 un fatturato di oltre 700 milioni di euro. Questi progetti costituiscono quindi l’offerta tecnologica su cui sono stati individuati gli operatori esteri, selezionati tra le categorie di grandi imprese, investitori, venture-capitalist, università e cluster, interessati a forme di partenariato sia commerciale che tecnologico. Si segnala la presenza dell’assessora delle attività produttive Linda Vancheri, e dell’ingegnere per l’ambiente e il territorio messinese Linda – mai omonimia fu più rappresentativa – Schipani che ha partecipato con il brevetto “ECOcontemporary Jewelry”. Il progetto si situa in riferimento all’opportunità di riciclo, mediante la realizzazione di prodotti artistici ricavati da materiali in disuso. Vincenza Di Vita WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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CalendEsercito 2015 È
stato presentato, al Teatro Vittorio Emanuele, il CalendEsercito 2015. A fare da cornice alla manifestazione circa 300 studenti delle scuole cittadine e della provincia oltre alle autorità cittadine. Presente anche l’Onorevole Giovanni Ardizzone. La magistrale conduzione della giornalista Simona Arena ha reso ancora più gradevole la manifestazione che ha visto alternarsi come relatori il Prof. Vincenzo Caruso ed il Col. Benito Anastasio. “Una sorta di dialogo, una gradevolissima presentazione,” ha detto Valeria, giovane studentessa presente nella sala. Il Prof. Caruso si è soffermato sul contributo messinese offerto a sostegno dei propri soldati al fronte. Tra le attività menzionate, ha suscitato particolare curiosità la produzione nel mese di marzo 1917, ad opera di alunni delle scuole e di tante associazioni, di 700.000 pezzi di un particolare combustibile realizzato con carta riciclata impregnata di paraffina, detto “Scaldarancio”, necessario per scaldare il rancio dei soldati in trincea, contenuto nella gavette. Una seconda curiosità, ha riguardato l’abbattimento, nei primi anni di guerra, dell’Aereo “MESSINA”, donato dalla città dello Stretto, mediante una petizione popolare avviata nel 1911, alla costituenda Aeronautica, facente allora parte del R. Esercito. A sfogliare il calendario il Col. Anastasio, “oggi sono veramente lusingato, ha detto Anastasio, di aver avuto l’opportunità di farvi scoprire il CalendEsercito 2015, a cui mi sono dedicato, per oltre un anno, insieme ai miei più stretti collaboratori dello Stato Maggiore Esercito”. Il Colonnello Benito Anastasio, Comandante del 5° Reggimento Fanteria “Aosta” proviene, infatti, dall’Ufficio Comunicazione dello Stato Maggiore dell’Esercito. La consegna di un presente ai relatori ha concluso la presentazione. A tutte le scuole intervenute sono stati donati alcuni CalendEsercito 2015 che potranno essere utile strumento di studio.
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Ad aprire i lavori il C.te della Brigata “Aosta”, Generale Marco Tuzzolino: “è una soddisfazione per me essere qui a Messina, ha detto il Generale, per presentare ufficialmente alla città un’opera dall’elevato valore istituzionale dedicata quest’anno ad un evento importantissimo e particolarmente sentito dagli italiani e da noi soldati: la prima guerra mondiale”
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SCIENZA & CULTURA A cura di Ignazio Rao
foto Ignazio Rao
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Una grande scoperta scientifica da ricordare
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lla fine dell'800, Messina e le sue molteplici Istituzioni Scientifiche, erano frequentate da molti illustri scienziati che si dedicavano ad importanti studi sperimentali soprattutto nel campo della Biologia, delle Scienze Naturali e della Medicina. Tra questi, nell'autunno del 1882, giunse a Messina, dall'Università di Odessa, il Biologo Russo, Ilya Ilich Metchnicov, nato il 16 maggio del 1845 nel villaggio di Ivanovska nei pressi di Kharkov , attratto dalla possibilità di poter condurre importanti studi sulla Embriologia della fauna marina dello Stretto di Messina, caratterizzato da una spiccata Biodiversità, e le cui acque sono molto ricche di Plancton nel quale abbondano uova e le larve di numerosissime specie animali. Nel periodo di Natale del 1882, lo scienziato Russo, durante l'osservazione al microscopio di alcune larve di stelle marine appartenenti al “Genere Asteria”, raccolte sul litorale del Ringo e precedentemente punte con delle spine di una pianta di rosa, si accorse che dopo alcune ore , le schegge della spina erano state ricoperte da alcune cellule che avevano letteralmente “inglobato” il corpo estraneo. Da ciò il giovane scienziato ebbe la geniale intuizione che ben presto, dopo accurati studi, portò alla scoperta della “Fagocitosi” e cioè alla capacità che hanno alcune cellule (Fagociti) di inglobare e neutralizzare particelle estranee e quindi di difendere l'organismo, dagli “intrusi”. Grazie a questa incredibile scoperta è stato possibile aprire nuovi ed importanti orizzonti della Medicina ed in particolare della Immunologia. Nel 1908 ricevette il Premio Nobel per la Medicina insieme al Biologo tedesco Paul Ehrlich. Morì a Parigi il 16 luglio del 1916 . Il Consiglio del IX Quartiere “S. Leone”, in ricordo del Premio Nobel Russo , Ilya Ilich Metchnicov, fece apporre una targa ricordo nella “Scalinata del Ringo”,via Leone Savoia, contrada nella quale abitava con la famiglia e dove condusse le sue ricerche. La sua geniale intuizione che portò alla scoperta della “Fagocitosi” fu da lui stesso descritta nel “Il mio soggiorno a Messina”, pubblicato il 31 Dicembre 1903 sul giornale russo “Russkie Vedemosti”.
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Galleria d’arte di Vittoria Arena
Intervista
Frammenti a tempo e luogo di Demetrio Scopelliti Nota bliografica di Demetrio Scopelliti La pittura di Demetrio Scopelliti ricerca una propria autonomia e si presenta con una forza dirompente espressiva. La tela non viene intesa come il luogo della rappresentazione, ma un murostrumento per agire, infatti l’artista cerca di tinteggiarla con pacata e diligente attenzione, su di essa vengono fatte confluire venature, graffiti, squarci, reticoli geometrici a effetti cromatici mossi, linee rifratte che si ricompongono in una tensione ascensionale visivo e di memoria. Scopelliti, come un alacre imbianchino gioca fra se stesso e la materia, portando sulla superficie passaggi di luce attraverso l’ocra, il rosso, il verde, e l’azzurro aperto e sfumato fino a costruire un’ opera che è luce e spazio, emanando stimoli diversi a seconda dei colori che ad essi si associano.
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Visione di irrazionalità come mezzo di rottura o critica in ogni campo d’azione? Se parliamo di critica, senza dubbio è qualcosa di nostalgico, la realtà mi appartiene un po’ meno, io recupero mestieri di una volta quali,. l’artigiano, il decoratore, sono un operaio del pennello e del colore che insegue una situazione di estetica e di bellezza. Se dovessi scegliere una figura eccellente per rappresentare le tue opere, quale? Renzo Vespignani mi ha segnato e affascinato, ma non meno da citare Emilio Vedova, il nostro Bruno Samperi e gli Espressionisti americani, hanno avuto una notevole importanza per la mia pittura. Sobrietà e colore, quanto conta l’unione di queste due forze? Contano entrambe, non esiste una quantificazione, conta più la ricerca, tutto deve accadere velocemente in un equilibrio spaziale. Il gesto che ripeti spesso? Non c’è un gesto che ritengo usuale, nella fase in cui non produco , la cosa a cui tengo molto è ordinare i miei strumenti di lavoro, i miei barattoli. La vita è una e non va sprecata, cerchi sempre di fare la cosa giusta per te stesso e per i tuoi studenti? Si, credo molto nella religione del buon esempio cerco di trasmetterla anche ai miei studenti, vivendo in una pittura intensa.
Il denaro è potere o è una precondizione a cosa? Sono cose estranee per me. Mai compiute illegalità nel nome dell’Arte? Migliaia di volte, non sono considerabili, perché compiute con uno spirito goliardico. Ti ritieni un docente pensatore filosofico o pensatore rivoluzionario? Pensatore-rivoluzionario, soprattutto per l’approccio fuori dagli schemi della docenza. Mi ritengo un docente severo. Nella vita hai sempre voluto essere o a volte hai volutamente recitato? Nella vita recito sempre, ho seicentomila maschere, mai dettate dall’opportunismo. Una cosa bella nell’essere di te? Sono un bosco in crescita. foto di Antonio De Felice
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Cultura
La Cerimonia di Premiazione del I째 Concorso Nazionale Fotografico e Poetico di Spadafora
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el pomeriggio di sabato 13 dicembre 2014 si è svolta a Spadafora, cittadina della provincia tirrenica di Messina, la Cerimonia di Premiazione del I° Concorso Nazionale Fotografico e Poetico “Fotografando… Pensieri e Sussurri dell’Anima”. L’evento ha avuto luogo presso il Palazzetto dello Sport alla presenza di un numeroso pubblico. Organizzatrice la locale Pro Loco del Presidente Antonino Scibilia, che in perfetta sinergia con l’Amministrazione comunale ha realizzato un evento di alta qualità, sotto la regia di Antonella Saracino, che ha curato la Sezione Fotografia e di Filippo Scolareci che si è occupato della Sezione Poetica. Lo stesso Scolareci, coadiuvato da Karen Antonuccio, ha introdotto i membri delle giurie, gli ospiti ed i premiati. Come già detto due le sezioni in concorso ed i premiati della sezione “Fotografia” sono stati: I° classificato Ugo Campo, II° Ferdinando Lanzarotti, III° Francesca Saffioti. Il Premio della Critica è andato a Carmine Verduci, mentre un Premio speciale offerto dalla Casa Musicale Sanfilippo è stato conquistato da Vincenzo Nicita, Premio speciale Presidenza alla classe V del Liceo Artistico di Spadafora. La Giuria Fotografica era presieduta dal Fotoreporter Rocco Papandrea, mentre gli altri membri erano la giornalista Rosaria Brancato, l’Arch.
I° classificato Ugo Campo WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Renato Arrigo, la Dott.ssa Giusy Costa, e la pittrice Francesca Perina . Per quanto concerne la sezione “Poesia in lingua” questi i vincitori: I° posto ad Alfredo Gugliara con la toccante poesia “Vento di Sicilia”, II° Rosita Orifici Ribe con “Una sola anima”, III° ancora Alfredo Gugliara con “La notte dei minatori”; Premio speciale Presidenza ad “Aborto” di Ruben Bellantoni, Premio della Critica ad Alessandro Bon, Premio speciale Casa Musicale Sanfilippo a Calogero Catania. Passando poi alla sezione “Poesia in vernacolo” il successo è andato a Giovanni Querci con la bellissima “Lu cantu di lu carritteri”, II° posto per “Storia senza fini” di Giovanni Malambrì e III° classificato Antonio Barracato con “U mari” ex aequo con Giovanni Malambrì e la sua “U to riscattu”; Premio speciale Presidenza per
Un Premio speciale offerto dalla Casa Musicale Sanfilippo è stato conquistato da Vincenzo Nicita, Premio speciale Presidenza alla classe V del Liceo Artistico di Spadafora
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Giuseppe Caltabiano con la poesia “La ciaula scaltra”, Premio della Critica ad Alessandro Scolaro, Premio Casa Musicale San Filippo ad Angela Ziino. La Giuria del Concorso Poetico era presieduta dal Dott. Franco Cassata, Proc. Gen. mentre gli altri componenti erano la Prof.ssa Cetty Perrone, la Dott.ssa Vittoria Arena, il Prof. Alfonso Saya ed il Prof. Vito Natoli. Sono state consegnate inoltre Menzioni d’Onore a chi si è particolarmente distinto nelle rispettive sezioni, oltre ad un Attestato di partecipazione a tutti gli iscritti al Concorso. Hanno allietato la manifestazione alcuni intermezzi musicali ad opera del chitarrista Mimmo Ambriano e del giovane Samuele Catanese, che ha suonato la zampogna. Sono intervenuti durante la serata la Dott.ssa Tania Venuto, Vicesindaco di Spadafora, il Dott Santi Gentile, Presidente Provinciale UNPLI, la Dott.ssa Vittoria Arena, Presidente dell’Associazione Culturale Kafka ed Antonella Saracino Presidente Accademia Cube Art. In conclusione non possiamo che complimentarci con gli organizzatori di questo Concorso, adesso l’auspicio è che venga riproposto il prossimo anno, per diffondere sempre più la Cultura in forma di Poesia o di Arte fotografica sul territorio. Ringraziamo Antonella Saracino, Vicepresidente della Pro Loco oltre che Presidente dell’Accademia Cube Art che, oltre ad essere stata certosina organizzatrice dell’evento, ha fatto da Addetto stampa.
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XXXI edizione Premio Alata Solertia
Premiata l'Associazione
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ella prestigiosa location dell'Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina, si è svolta la cerimonia di consegna delle pergamene del Premio “Alata Solertia”, istituito per onorare la limpidissima memoria del servo di Dio prof. Giorgio La Pira. Nel corso della manifestazione, alla quale ha presenziato una folta rappresentanza di cittadini e di appartenenti alle forze dell’ordine, nonché i magistrati: dott.ssa Alessia Giorgianni Sostituto P.M. Procura di Messina, dott.ssa Ornella Pastore Presidente Collegio Penale del Tribunale di Reggio Calabria, dott.ssa Katia Mangano Consigliere della Corte d'Appello di Reggio Calabria e la dott.ssa Anna Tortorella Giudice presso il Tribunale di Messina, si è proceduto al conferimento delle testimonianze edizione 2014 a diverse personalità, che hanno operato durante l'anno con grande spirito di sacrificio e di attaccamento allo Stato e alla cittadinanza intera. Il XXXI Premio Alata Solertia è stato assegnato anche all'Associazione "Il Bucaneve" con la seguente motivazione, (per esigenze di spazio si cita l'inizio e la fine): Alla generosissima Associazione Il Bucaneve, oggi questo nucleo di benefattori dell'infanzia, riuniti sotto l'egida di una spiccata vocazione filantropica, costituisce un raro esempio riscontrabile solo nei racconti del libro "Cuore". Al benemerito sodalizio del Bucaneve, il tributo della società civile, con il premio "Alata Solertia". Il premio è stato consegnato dalla dott.ssa Adriana Ferlazzo alla Vicepresidente Maria Teresa Taviano.
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"Il Bucaneve"
Ecco una breve presentazione dell'Associazione: "Il Bucaneve" presieduta da Carla Fortino si occupa di sostenere nella città dello Stretto, le famiglie con bambini nati prima del tempo o con gravi patologie, ricoverati nel reparto di Patologia e Terapia Intensiva neonatale del dipartimento materno-infantile del Policlinico Universitario G. Martino di Messina. Il gruppo di volontari gestisce in sinergia con il Policlinico Universitario peloritano, una casa di accoglienza dotata di quattro appartamenti, allestiti all'interno della struttura sanitaria e destinati ad aiutare le famiglie bisognose dei nati prematuri. L’incontro è servito anche a ricordare attraverso la memoria di illustri cittadini dediti alla missione del bene comune, l’opera del prof. Aldo Ferlazzo, del dott. Giuseppe Pastore, del prof. Francesco Salmeri, del dott. Giovanni Mangano, del cav. Bartolo Buttà, i quali hanno offerto, nel silenzio dei loro ruoli, una meravigliosa pagina di milantropia elevata al massimo dell’impegno civile.
Maria Teresa Taviano e Adriana Ferlazzo WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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l "Presepe Vivente luciese" è una vera e propria rappresentanza teatrale che consente al visitatore di immergersi completamente nella realtà, avvolto dai profumi, dalle musiche della stessa rappresentazione, e dai sapori dei cibi che ha modo di assaggiare durante il percorso. Vi è un contatto diretto tra figurante-attore e il visitatore. L’evento che si intende allestire coniuga la componente religiosa con quella culturale, propria delle tradizioni luciesi, per impossessarsi della propria identità e per conservare e trasmettere il patrimonio dei saperi tradizionali alle nuove generazioni e ai visitatori. E’ una forma di auto rappresentazione sociale, un modo per ritrovarsi e riconoscersi, per coniugare il presente con il passato di un paese che racconta e che al tempo stesso si racconta, acquisendo un identità collettiva. Il “Presepe vivente luciese” è stato realizzato per la prima volta nel 2009, ottenendo significativi apprezzamenti, non solo dalla comunità luciese, ma anche e soprattutto dai comuni limitrofi. Riproposto tutti gli anni fino al 2013, è stato oggetto di una sorprendente affluenza di pubblico da tutto il comprensorio, dai comuni della Provincia di Messina e dai visitatori provenienti da comuni ricadenti sul territorio siciliano e da turisti. Ampia è la partecipazione attiva dei cittadini luciesi sia nell’allestimento delle capanne e scenografie e sia come figuranti. La rappresentazione teatrale riguardo la scena della Tenda dei Re Magi e del Palazzo di Erode e le musiche delle ciaramelle sono a cura dell’”ASSOCIAZIONE ANTICHE TORRI” con sede a Santa Lucia del Mela.
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Musica
Entusiasmante concerto dei Fratelli Mancuso al Pal
“Come albero scosso da inte
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n pubblico numeroso ed entusiasta ha accolto i Fratelli Mancuso, protagonisti al Palacultura di Messina di un concerto suggestivo e coinvolgente organizzato dalla Filarmonica Laudamo. Da più di trent’anni Enzo e Lorenzo Mancuso sono portavoce in tutto il mondo della più antica tradizione musicale siciliana e, al contempo, testimoni di una nuova musica di tradizione. Due musicisti straordinari, un patrimonio siciliano conosciuto più all’estero che nell’isola che gli ha dato i natali. La loro storia musicale parte da Londra, dove emigrano per lavorare in diverse fabbriche metalmeccaniche e dove la linfa dei canti di Sicilia assume, a contatto con la vita culturale londinese, un tono nuovo poiché i due artisti sentono il bisogno di esprimere in musica le sensazioni legate alla lontananza dal proprio paese d’origine. Da lì i Mancuso si spostano in Germania, Francia, Spagna, dove inizia la loro collaborazione con il musicista Joaquin Diaz, nascono, così, i loro primi lavori discografici. La loro fama, da quel momento, è cresciuta in tutto il mondo in modo esponenziale. Il concerto realizzato per la Laudamo, impreziosito dal contributo di Ketty Teriaca al pianoforte e di Elena Sciamarelli al violoncello, è stata un’occasione per conoscere i sensazionali approdi della ricerca musicale dei Fratelli Mancuso. Una ricerca che è poetica e vocale oltre che strumentale. Sono proprio gli strumenti “inusuali” usati come la ghironda, l’armodium o la darbouka che con il loro suono introducono gli spettatori in un’atmosfera suggestiva e surreale che ha un sapore di antico e di moderno al tempo stesso.
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lacultura di Messina
erna bufera” Il titolo del concerto, non a caso, è “Come albero scosso da interna bufera”, verso del poeta marchigiano Eugenio foto Gianmarco Vetrano De Signoribus. Brani tematicamente diversi quelli eseguiti dai Fratelli Mancuso ma tutti ugualmente suggestivi, capaci di scuotere l’animo umano
Un canto intimo ed essenziale, intriso ora di nostalgia ora di sofferenza, tenta di placare la bufera dell’anima che scuote l’albero, simbolo della vita. Il titolo del concerto, non a caso, è “Come albero scosso da interna bufera”, verso del poeta marchigiano Eugenio De Signoribus. Brani tematicamente diversi quelli eseguiti dai Fratelli Mancuso ma tutti ugualmente suggestivi, capaci di scuotere l’animo umano. Molti i testi dedicati alla Vergine cantata come Madre Celeste, a cui ci si rivolge sempre con rispettosa confidenza, o come donna terrena, a cui si indirizza una preghiera, come in Ti preu Maria, Bella Maria, Signura Letizia, o un’invocazione, come nella “mattinata” Nesci Maria. Non sono mancate, oltre queste, altre canzoni d’amore che hanno fatto da traccia per cantare malinconie distanti, come in Suli su l’uri, o amori non favoriti dal destino o mai vissuti, come in Elena. L’amore nei brani dei Fratelli Mancuso non è rivolto solo alla donna, ma è anche quello che un genitore nutre verso il proprio figlio, come emerge dalle dolci parole della ninna nanna Nti la nacuzza ci trassi lu suli, e che un siciliano nutre per la propria terra. Forte il legame con la Sicilia, protagonista di brani L’albiru e Timidi l’isuli su, dove i due artisti hanno provato a tradurre in musica i sentimenti che un siciliano prova, quando oltrepassa per andar via lontano, lo stretto di Messina. Non meno densi di sentimento i brani con cui i Mancuso hanno salutato il loro pubblico: Cercatori di Tracce, dedicato agli immigrati che animati dalla speranza di un futuro migliore affrontano viaggi perigliosi, trovando la morte in mare, eseguito dai due musicisti con un grammelot, unico mezzo adatto ad esprimere il dolore provato da individui di cultura e lingua diversa; Deus Meus, incentrato sulle ultime parole di Cristo sulla croce e Sacciu chi parli a luna, con protagonista una donna che racconta alla luna la sofferenza per la lontananza del giovane amato, rapito dai pirati. Un susseguirsi di brani il cui filo conduttore è stato l’amore, quel sentimento che più di ogni altro è capace di sconvolgere l’animo umano. Quest’ultimo è stato coinvolto, travolto da un “vento” impetuoso fatto di note e parole, di un canto che i Mancuso definiscono “a voce nuda”. La loro voce trova voce nella musica, quel linguaggio universale attraverso cui è possibile raccontare ogni singolo momento della vita umana e le sensazioni ad esso associate. Alessia Vanaria WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Lo Stretto, Messina, la luna Vasco Brondi e le sue Costellazioni a Sud
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n cielo così scuro non si vedeva tanto, sulla terrazza del club di Via Crocerossa 33. Tutto sembra più ombrato: non so se sia la moltitudine di ragazzi squillanti che mi circonda, la calca delle loro voci che cantano lodi per un uomo, un uomo solo, o questa grossa cupola che ci sta sempre in testa, stasera così blu come la notte, a rendere l’atmosfera più fredda e solitaria. Le stelle, solo quelle, hanno una luce in più: un brillìo che rivedo negli occhi dei tanti (troppi) accanto a me. Aspettano, attendono che quell’uomo solo salga sul palco, e che i loro timpani vibrino della sua voce. Penso ancora a tutte queste cose, e non mi accorgo di esser rimasta sola su quel terrazzo in faccia al cielo. Tutti sono dentro: un unico, grande boato, la riunione improvvisa di tutte quelle vocalità prima confuse e diverse portano il mio sguardo a volgersi in quell’interno che è diventato, d’improvviso, stracolmo. Le teste prima della mia sono davvero tantissime, così numerose che non riesco nemmeno a vedere chi sia quella figura che si staglia sul palco. A malapena riesco ad intuire che siano due, e non una sola, come credevo di aver intuito precedentemente. Con l’orecchio riesco a distinguere una linea vocale continua, a cui se ne mischia un’altra, più
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acuta e manifesta solo a tratti, e un intreccio di due chitarre. Aguzzo la vista, e riesco a farmi un’idea visiva di quello che sta succedendo attraverso il piccolo schermo di una fotocamera, tenuta tra le mani di un signore sulla cinquantina, chiaramente nostalgico degli azzardi giovanili. Così, intravedo il volto di Vasco Brondi, e più in basso, del suo compagno acchitarrato Andrea Faccioli, già noto alla città di Messina per aver accompagnato Cisco nel suo bel concerto al Lido Horcynus Orca, l’estate di un paio d’anni fa: dei baffi così difficilmente si dimenticano. Imbracciando una sei corde argentata, il volto de Le Luci della centrale elettrica sale sulla sua navicella spaziale, e viaggia: si leva dal pavimento, dall’infinitesiamle provincia che gli ha dato i natali e racconta le storie che vede da lassù, che forse è più vicino alla terra di quello che si possa credere. L’intero concerto sembra essere una storia interminabile, cronoca di una normalità monocolore, un’unica grande canzone che ha sempre le stesse sfumature armoniche: «anche questa è in La minore», sento dire da qualcuno nelle vicinanze. Il silenzio, interrotto solo dalle approvazioni degli astanti, sembra saturarsi esclusivamente quando la corposa Jazz Master di Faccioli prorompe in trovate musicali gentili, scaldando, per lunghi e odorosi istanti, l’atmosfera fredda, di blu malinconia. Il panorama che ci fa vedere Brondi è brullo di modernità: le colline sono di metallo, e la città appare come specchio di un universo meccanico, computerizzato, scenario di vite insipide che portano nomi di persona ben precisi. Melodie in loop che hanno parole già fiatate da altri, che hanno sapore e colore del sano e respinto minestrone del venerdì. Un futurismo rassegnato, potremmo definirlo, privo di quello slancio agonistico che rende l’uomo super. «Non è la tua canzone, questa?», dice una ragazza al suo amore di gioventù che le cinge la vita. Siamo giunti a La terra, l’Emilia, La luna e ad Acne, chiusura di una musica infini-
tamente uguale a se stessa: l’ultimo pezzo non ha bisogno di amplificazione. Vasco e Andrea si alzano in piedi, e portano il passo al limitare del palco: solo voce e chitarra, e il pubblico a fare da microfono. Il bacio di quei due che condividono lo spazio con me è, forse, la nota più bella di questa serata senza luna. Ecco, cos’è che rendeva poco luminoso il tutto: non mi ero accorta, scrutando il cielo prima di ascoltare Costellazioni a Sud, che era la luna a mancare. Tutti escono, e vanno per le loro strade: io rientro, facendomi largo tra fiumi di commenti emozionati, e finalmente riesco ad osservare il legno che, fino a pochi istanti prima, aveva permesso a Le luci della centrale elettrica di brillare nel personale bagliore industriale e costante. Sul fondo del palco, noto una tela tripartita illuminata dai fari azzurrati. Nell’angolo destro, una grande disco pieno e candido occupa il cielo dipinto. Capisco tutto, d’un tratto: aspetto che chi di dovere liberi e riporti la scena alla normalità. Poi, quando davvero in pochi popolano il Retronouveau, esco fuori. La prima cosa che faccio, e volgere lo sguardo al cielo: la luna, staccatasi dalla tela oramai riposta, è ritornata al suo posto, tra le stelle, quasi a volerci ricordare che nero non è l’unico colore del cielo. Marina Pagano
foto Gianmarco Vetrano WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Ghemon + Band nel concerto/evento G HEMON - il giovane rapper avellinese del 1982, fra i più titolati artisti del panorama Hip Hop/Soul/Funk - torna a Messina per un live esplosivo in compagnia della sua band. Negli anni ha saputo rinnovare il suo personalissimo stile, caratterizzato da temi profondi e rime molto curate sotto l'aspetto lessicale, che fanno di lui un artista a meta tra un cantautore e un rapper: un caso quasi unico all'interno dello scenario rap tricolore. Attivo come writer e rapper fin da giovane, dopo diversi demo nel marzo 2005 GHEMON entra a far parte della Soulville Records e pubblica gratuitamente sotto il nome di Ghemon Scienz il primo Ep solista “Ufficio Immaginazione”, che riscuote
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un buon successo da parte di critica e pubblico, che apprezza soprattutto la musicalità e la personalità marcata, diversa da quanto il rap italiano aveva proposto fino ad allora. “ORCHIdee” esprime una ricchezza musicale e lessicale che affonda le sue radici nella black music e nel rap sfociando in numerose parti cantate in cui GHEMON dimostra di essere maturato, approcciandosi con umiltà e attenzione a uno stile vocale inedito e moderno, sempre più vario e strettamente personale. Le premesse per un concerto unico ed imperdibile per i tanti fan messinesi e non solo che presenzieranno alla data siciliana, vi son tutte, e non potrebbe essere altrimenti, dato il successo riconosciuto del tour.
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Spettacoli
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“Patres”
Alla Sala Laudamo di Messina in scena venerdì 19 e sabato 20 dicembre
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n giovane Telemaco di Calabria attende da anni il ritorno di suo padre, paralizzato nell'attesa, davanti all’orizzonte che può solo immaginare dal buio della sua cecità, attende su una spiaggia bagnata dal Mar Tirreno, mette le mani in avanti per vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare e aspetta che questo padre ritorni. È il mare che scandisce e accompagna la vita di questo figlio, incapace di vedere come di andare, in attesa di un padre che invece non è in grado di restare/tornare a casa, in una terra a volte ostile. Un “Pater”
che lega il figlio ad una corda perché altrimenti potrebbe perdersi, incapace di stargli accanto, non ritrova il coraggio della testimonianza e la forza della trasmissione. Telemaco dalla lunga attesa, non aspetta un Godot, aspetta realmente qualcuno e l’attesa è dinamica, come un'erranza, un rischio. Goethe dice che l'eredità sta in un movimento di riconquista, vero erede è un orfano a cui nessuno garantirà nulla. Ereditiamo il niente, ma non proveniamo dal niente, occorre quindi recuperare il nostro scarto col passato.
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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo
Vacanze di Natale 1983, Carlo Vanzina sceglie una chiave ironica e scanzonata per dipingere la mediocrità dell’italiano del tempo durante le feste. Primo film di un filone che viene definito “cinepanettone” il primo “Vacanze di Natale” rimane un film piacevole e simpatico, anni luce lontano dalla deriva che il genere prenderà negli anni successivi fino ai nostri giorni. Non mancano gli aspetti di analisi sociologica nella pellicola dei fratelli Vanzina, si va dal contrasto culturale tra la Roma bene della famiglia Covelli, con un Riccardo Garrone eccezionale caratterista, contrapposta alla borgatara famiglia Marchetti, tipico esempi dei nuovi ricchi romani o anche i “torpigna” che nello slang volgare romano indica proprio i cafoni arricchiti. Contrapposizione tipica degli anni del boom economico, nel quale chi aveva sempre fatto parte della borghesia italica storceva il naso verso il benessere arrivato di colpo nelle famiglie un tempo meno agiate. Il film, dicevamo, rimane piacevole pur ammassato di qualunquismo italiano, come gli uomini col chiodo fisso del calcio, cliché amorosi e erotici ma mai troppo volgari o stucchevoli. Un piccolo spaccato di società italiana, vista con le sue pecche e le sue stupidaggini ma il tutto racchiuso in un buon prodotto cinematografico che nulla ha a che vedere con l’evoluzione del genere. Non stiamo, certamente, paragonando il prodotto dei Vanzina a un Fellini o Dino Risi, ma quello che stranisce è come si sia potuti arrivare al becerume portato sui grandi schermi negli anni successivi, dove la ricerca della comicità era legata alla parolaccia, al gioco di parole volgare persino nei peggiori bar di Caracas o, peggio, a flatulenze o simili. La commedia all’italiana è stato un fiore all’occhiello per il cinema nostrano, con “Vacanze di Natale” è iniziata la discesa qualitativa del genere, perso nella ricerca della risata a tutti i costi, con l’inutile voglia di rappresentare un Paese, in decrescita intellettuale, ma non al punto toccato dal filone natalizio dei Vanzina prima e di Parenti poi.
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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo
CURIOSITà Gli amici
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Se l’amore è un impulso centrale nel canzonare gucciniano, un amore autobiografico e sincero, c’è un altro sentimento che spinge Francesco Guccini a prendere la penna in mano, inforcare la chitarra e comporre: l’amicizia. Amicizia, che forse è un po’ amore, soprattutto, se si pensa a canzoni come “Incontro”, brano immensamente nostalgico e dolceamaro, nel quale si racconta del casuale imbattersi in una vecchia amica (o forse qualcosa in più) e dieci anni da narrare in poche frasi o in un saluto. Rivedersi e rimembrarsi, salutarsi e pensare che in fondo “siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno”. Un Guccini soffuso e malinconico, parla con un’amica e lo fa con dolcezza, ascolta più di parlare e riscopre la vita di chi era stato parte della sua vita. Anche nell’amicizia, come nell’amore, troviamo un Guccini legato alle pagine della sua variegata vita. Nulla viene creato dal nulla, l’esempio più vivido è, probabilmente, la canzone simbolo sul tema, ovvero, “Canzone per Piero”. Chi è Piero? Chi se non un vero e grande amico di Guccini, “mio vecchio amico di giorni e pensieri, da quanti anni che ci conosciamo, venticinque anni son tanti e diciamo un po’ retorici che sembra ieri”, un Guccini mai triste ma ironico e innamorato dell’amicizia e di un amico vero. Non una canzone, ma una dichiarazione d’affetto, un ricordare i tanti anni passati a parlare, immaginare e sbagliare, maledettamente sbagliare ma “chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare fino al disgusto di ricominciare”, ma non è triste, dicevamo, lo si può immaginare sornione, sorridente e con un bicchiere di vino sfottere l’amico di tanti anni e tante cazzate, di tante donne che sembravano quella giusta, “è in gamba sai legge Edgar Lee Masters”. Ma tutto passa e gli anni logorano, ma non fanno dimenticare e non fanno smettere di vivere e pensare. Ma l’amicizia è anche amarezza, quella per chi non c’è più e lascia un ricordo che non vuol essere triste “voglio, però, ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi”. Un pensiero di unicità personale verso qualcuno che ha lasciato un piccolo vuoto ma che va ricordato come quando riempiva di gioia la nostra vita. Anche nell’amicizia c’è un Guccini goliardico, quello di “Gli amici”, canzone particolare e buffa; nella quale si esibì insieme all’amico Vecchioni in memoria di un altro grande amico che se ne era andato, Giorgio Gaber, “e quindi ci sopporti, ci lasci ai nostri giochi, cosa che in questo mondo han fatto in pochi, voglio veder chi sceglie, tra tanti pretendenti, tra santi tristi e noi divertenti, veder chi è assunto in cielo, pur con mille ragioni, fra noi e la masse dei rompicoglioni”. Questo è un piccolo spaccato, più citazionista che altro, perché Francesco Guccini non si spiega ma si ascolta. Perché Guccini ci racconta la sua vita e spesso ci si accorge di averne vissuta una simile anche noi. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
Francesco
Canzone per Piero
Guccini
[...]Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare, fino al disgusto di ricominciare perchè ogni volta è poi sempre lo stesso. Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza e ogni cosa si crea su ciò che muore e ogni nuova idea su vecchie idee e ogni gioia su pianti. Ma più che triste ora è buffo pensare a tutti i giorni che abbiamo sprecati, a tutti gli attimi lasciati andare e ai miti belli delle nostre estati[...]
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parole in blu a cura di Alessia Vanaria
CURIOSITà
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ario Luzi, poeta e saggista, nacque a Castello, in provincia di Firenze, nel 1914. Nel capoluogo toscano, dopo la laurea in Letteratura francese, ebbe inizio la sua formazione letteraria. Nel 1935 cominciò a collaborare col “Frontespizio” e nel medesimo anno pubblicò il primo volumetto di versi, La barca. Luzi ha definito i versi giovanili de La Barca come “l’emozione di un primo contatto consapevole con la vita”, giustificando la raccolta come il sentire della giovinezza, per certi aspetti ancora fragile ed acerbo. In quest’opera, però, è già evidente la prefigurazione di motivi che domineranno la sua poesia successiva: il contrasto tra il tempo e l’eternità, tra l’apparenza fenomenica e l’essenza nascosta, tra la vita del soggetto e la vita del tutto. Nell’ansia metafisico-religiosa di domande che non possono avere risposta, il vuoto che si determina è colmato da un uso raffinatissimo della parola, che fa della poesia, attraverso la trama di ardite analogie immaginifiche, la sola realtà praticabile e proponibile. Il procedimento è evidente, soprattutto, in Avvento notturno, che venne accolto come una sorta di manifesto dell’ermetismo. Sono gli anni in cui Luzi, trasferitosi a Parma per insegnare in un liceo, divenne uno dei principali collaboratori di “Campo di Marte”, la rivista dell’Ermetismo fiorentino. Un’incrinatura, all’interno di questo sistema chiuso e compatto che ritiene la poesia capace di cogliere l’essenza trascendente del mondo, sarà introdotta dalla tragedia della guerra. Il componimento che dà il titolo alla raccolta Un brindisi è stato definito dallo stesso Luzi come “una prefigurazione, tra allucinata e orgiastica, del dramma della guerra che mette a soqquadro il falso Olimpo o giardino di Armida (quello, pieno di delizie e di piaceri, raffigurato dal Tasso nella Gerusalemme Liberata) in cui molti credevano”. La raccolta Quaderno gotico rappresenta un momento di transizione, ma l’amore, che potrebbe vincere la solitudine del soggetto, resta una speranza non realizzata, proiettata in una lontananza in cui è possibile solo rievocare e vagheggiare l’oggetto del desiderio. Nelle raccolte successive del primo dopoguerra l’individualismo ermetico entra più decisamente in crisi, abbandonando i modi ellittici e cifrati, oscuramente analogici. Il discorso si fa, adesso, più aperto e comunicativo, mentre la sintassi si avvicina maggiormente a quella del parlato; soprattutto con Onore del vero acquistano spessore e consistenza le presenze comuni e gli oggetti concreti. Negli anni Settanta, a partire da Nel magma, l’ultima fase della poesia luziana si confronta più direttamente con le manifestazioni della realtà contemporanea, la cosiddetta società del benessere, rivelando le incongruenze che si annidano al di sotto dei comuni entusiasmi e delle facili illusioni. Ne risulta una discorsività franta e spezzata, che denuncia l’aridità di un’esistenza priva di certezze e di significati. Luzi rovescia, così, alla fine, i presupposti della sua formazione ermetica, pur senza rinunciare alla sua idea di poesia come testimonianza di un vuoto profondo, ma spostando l’attenzione su un diverso rapporto fra il soggetto e la realtà, che entra, adesso, nei suoi versi come “schegge e larve” di un vissuto confuso e caotico, “magmatico”. Nel 1938 uscì il volume che raccoglieva tutta L’opera poetica, e nel 2005 Mario Luzi morì a Firenze.
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L’immensità dell’attimo
Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 Firenze, 28 febbraio 2005
Mario
Luzi
Quando tra estreme ombre profonda in aperti paesi l'estate rapisce il canto agli armenti e la memoria dei pastori e ovunque tace la secreta alacrità delle specie, i nascituri avvallano nella dolce volontà delle madri e preme i rami dei colli e le pianure aride il progressivo esser dei frutti. Sulla terra accadono senza luogo, senza perché le indelebili verità, in quel soffio ove affondan leggere il peso le fronde le navi inclinano il fianco e l'ansia de’ naviganti a strane coste, il suono d'ogni voce perde sé nel suo grembo, al mare al vento.
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RE sano
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a cura di Mimmo Saccà
Alimentazione a Natale, ecco perché non saltare la colazione
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altare la prima colazione a Natale? Assolutamente no: i pasti non andrebbero mai saltati durante la giornata e in particolare non si dovrebbe iniziare la giornata completamente a stomaco vuoto. E' un comportamento che fa male alla salute, anche se sono molti gli italiani che lo fanno: secondo un’indagine dell’Osservatorio Doxa – AIDEPI “Io comincio bene”, infatti, il 21% degli italiani salta la prima colazione a causa dei pranzi e delle cene abbondanti delle feste di fine anno. Pensano così di tagliare "calorie" in quello che, in realtà, è il pasto più importante della giornata. La prima colazione è di fondamentale importanza per cominciare al meglio la giornata: i 10 milioni di italiani, con punte del 34% tra i giovani, dovrebbero sapere che non fa bene saltare il primo pasto della giornata, ne a Natale ne durante il resto dell'anno. Il trend è davvero preoccupante, perché come sottolineato dalla dottoressa Valeria del Balzo, biologa nutrizionista, non bisogna mai rinunciare a questo pasto: “Dopo il digiuno notturno è fondamentale reintrodurre energia con una prima colazione che contenga zuccheri, proteine, minerali e vitamine. Gli zuccheri sono necessari per consentire all’organismo di svolgere attività motorie, ovvero per carburare, e soprattutto per migliorare la performance cognitiva. Ed è ancora più importante fare colazione nel periodo delle feste perché aiuta a equilibrare gli altri pasti della giornata e impedire di arrivare troppo affamati a quelli successivi. Saltarla rende più facile esagerare con le quantità.” La colazione non deve mai essere saltata:
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piuttosto facciamo pasti più leggeri e facciamo un po' di attività fisica, anche solo 30 minuti di passeggiata al giorno. Rendiamo più leggera il primo pasto della giornata, con i consigli della dottoressa: “Dopo una cena in cui si è lasciati andare oppure in previsione di un pasto molto abbondante, come quello di Natale, consiglio una colazione più leggerapreferendo due biscotti invece dei 5-6 abituali, o due fette biscottate, con marmellata o crema spalmabile, accompagnati da un bicchiere di latte”. Infine, un consiglio per chi tirerà tardi a Capodanno: “Fate colazione prima di andare a dormire, consiglierei una colazione leggera e dolce prima di mettersi a letto: aiuta, infatti, a riequilibrare gli apporti sbilanciati della sera precedente e a riposare meglio. Quando ci si sveglia, nel pomeriggio, meglio passare direttamente alla cena.”
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RE sano PREPARAZIONE
La ricetta Baccalà fritto Ingredienti per 4 persone • • • • •
800 gr. di baccalà bagnato olio extra vergine di oliva farina q.b. sale q.b. pepe q.b.
Dissalate il baccalà sciacquandolo bene sotto l’acqua corrente e ponendolo a bagno per due giorni in acqua fredda e cambiando l’acqua almeno due volte al giorno. Passati i due giorni, asciugate bene il baccalà e poi tagliatelo a pezzetti; infarinate ognuno di essi e disponeteli mano a mano su un piatto poi friggeteli in abbondante olio d’oliva caldo; mantenendo il fuoco basso, friggeteli pochi per volta per almeno 4 minuti per parte rigirandoli spesso e mantenendo i pezzetti ben spaziati tra di loro. A cottura avvenuta, toglietelo dall’olio e ponetelo a sgocciolare su della carta assorbente da cucina; servitelo ancora caldo.
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La redazione de “Il Cittadino di Messina” augura un sereno Natale e uno splendido anno nuovo
foto Peppe Saya WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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foto Vincenzo Nicita Mauro
Numero 93 - Anno XII -15 Dicembre 2014
SPORT il Cittadino
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