n째 223 anno XIII - 2 Dicembre 2015
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Riproposto il manufatto stabile sullo Stretto
Risp nte
Primo piano
foto Peppe Saya
Convengo di Rete Civica
“Il Ponte essenziale per lo sv
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abato 28 Novembre a Messina, nel Salone degli specchi del Palazzo della Provincia, si è tenuto il convegno “Il ponte sullo Stretto e le infrastrutture collegate nelle regioni senza sviluppo. La Politica risponde alla società civile” organizzato da Rete Civica per le Infrastrutture al Sud. Scopo del convegno: sollevare una voce univoca e trasversale sulla necessità delle infrastrutture al sud partendo proprio dal Ponte sullo Stretto, opera troppo a lungo strumentalizzata e ideologizzata. Sono stati invitati, e hanno partecipato, Angelo Attaguile, catanese e deputato nazionale della Lega - Noi con Salvini; Nico D’ascola, senatore calabrese di NCD - Alleanza Popolare; Vincenzo Garofalo, deputato messinese di NCD - Alleanza Popolare; Vincenzo Gibiino, Capogruppo di Forza Italia in Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato; Franco Providenti, già sindaco di Messina, per il Partito Democratico; Giuseppe Raffa, Presidente della Provincia di Reggio Calabria; Giovanni Siclari, Vicesindaco di Villa San Giovanni, intervenuto in rappresentanza del Sindaco Antonio Messina; e Armando Siri, Responsabile Economia e Finanza della Lega - Noi con Salvini.
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iluppo del Sud” I lavori sono stati aperti dall’Avv. Fernando Rizzo, presidente di Rete Civica, che ha introdotto l’argomento spiegando come la Sicilia sia al 235° posto per competitività infrastrutturale, l’ultima realtà italiana, preceduta di poco dalla Calabria al 234° posto. “Le merci provenienti dal nuovo canale di Suez viaggiano sulle navi portacontainer per tutto il Mediterraneo, risalgono l’Oceano Atlantico per essere scaricate nei porti del Nord Europa e per poi ridiscendere l’Europa via terra. Potrebbero essere accolte in Sicilia e in Calabria, risparmiando dieci giorni di navigazione, se ci fossero infrastrutture adeguate”. “In questo quadro – ha continuato Rizzo – si 2 Dicembre 2015
inserisce la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, una delle poche opere, in Italia, con un progetto definitivo pronto ed immediatamente cantierabile”. “Purtroppo ha concluso il Presidente di Rete Civica - la gente non ci crede più. Occorre fare capire ai politici nazionali che i lavori del ponte dovranno iniziare prima delle prossime elezioni politiche”. Le Associazioni e gli Enti aderenti all’iniziativa ritengono che la ripresa economica e sociale dell’Italia sia subordinata all’individuazione e all’avvio di un grande progetto del quale il Sud è parte organica e non surrogabile, funzionale al ruolo che il Paese stesso intende assumere all’interno del panorama euromediterraneo. Tutto questo è attribuibile alla mancanza di visione politica che preclude non solo la strada a una crescita effettiva ed equilibrata dell’intero territorio nazionale, ma può dare corso, nelle parti più abbandonate, a preoccupanti tensioni sociali e politiche dall’esito imprevedibile. Viceversa, un progetto condiviso, mirato a risollevare da una oggettiva condizione di progressivo e inesorabile decadimento socioeconomico milioni di cittadini e a creare un’entità nazionale economicamente forte e socialmente coesa, ha straordinarie possibilità di successo. Come ripetuto per anni dal Presidente Napolitano e riaffermato con forza dal Presidente Mattarella, non è lecito né utile mantenere in condizioni di marginalità e degrado una percentuale rilevante di cittadini italiani solo perché i loro rappresentanti non sono in grado di esercitare un’adeguata azione politica. Un efficace programma di Governo deve saper coinvolgere tutte le componenti del Paese e una crescita sostenibile è obiettivo irraggiungibile senza la giusta coesione sociale. Ripetere che il futuro dell’Italia è legato alla sua posizione nel Mediterraneo è affermazione sterile se non è accompagnata dal superamento del divario infrastrutturale che allontana l’estremo WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Sud dall’Europa e impedisce all’Italia intera di competere efficacemente nel complesso e spietato meccanismo originato dalla globalizzazione. Senza una moderna rete infrastrutturale estesa fino alla periferia più meridionale del continente europeo, è illusorio sperare di aggiudicarsi una più consistente porzione della ricchezza prodotta dai flussi trasportistici mediterranei. Lasciare la rilevante quota di ricchezza prodotta lungo la catena di distribuzione a Paesi geograficamente peggio posizionati è una scelta suicida per un’Italia povera di materie prime, con un’agricoltura minacciata dalla concorrenza dei nuovi grandi produttori e penalizzata da incomprensibili normative europee, afflitta da un sensibile digital divide e dalla scarsa efficienza delle sue principali istituzioni. E’ necessaria però una lucida e coraggiosa visione d’insieme, determinazione ad attuare il programma e capacità di proporlo al Paese in modo condiviso al fine di ottenere un consenso generalizzato.
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Se è vero com’è vero – e come affermano tutti i più recenti studi economici – che l’estremo Sud vive momenti di gravissima difficoltà e si sta trasformando in un “deserto industriale”, la Politica non può non recepire questo grido d’allarme, rinviando ancora una volta l’adozione di immediate iniziative, trincerandosi dietro un “non si può fare” o “c’è ben altro da fare prima”, sospetto e vile. L’infrastrutturazione dell’estremo Sud è realizzabile in tempi rapidi e può immediatamente prendere il via col completamento della parte più meridionale del Corridoio scandinavo-mediterraneo Helsinki-La Valletta, sollecitato da decenni dall’Unione europea, che trova il suo coronamento nel grandioso progetto del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria – pronto dal dicembre 2010 e cantierabile in pochi mesi -, col paradosso che non farlo costa più di farlo. Interessanti gli interventi degli altri relatori: l’on. Vincenzo Garofalo ha spiegato che “occorre intercettare sia i fondi per il dissesto idrogeologico e per l’approvvigionamento idrico sia quelli per le infrastruttu2 Dicembre 2015
re”, sottolineando che lo studio parlamentare per il miglioramento dei collegamenti sullo stretto, dopo due anni, non abbia ancora prodotto alcun documento, evidenziando quindi che non ci sono alternative al collegamento stabile. “Anche Delrio sa che si può fare, sebbene non sia stato messo all’ordine del giorno nell’immediato dal Governo. Non si capisce perché col Mose non dobbiamo preoccuparci di rendere economicamente sostenibile il progetto, mentre qui dobbiamo affrontare i problemi finanziari, addirittura prescindendo dalle stime e dalle possibili ricadute sul Prodotto Interno Lordo e sul tasso occupazionale”. Dello stesso parere il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il cui aeroporto è in forte difficoltà a causa della mancanza di un efficiente collegamento con la costa messinese. La realizzazione del ponte, secondo il Senatore Nico D’Ascola, renderebbe da un lato i porti di Gioia Tauro e Augusta funzionali dal punto di vista commerciale, dall’altro ren-
derebbe disponibili sul territorio meridionale le attività commerciali, con carattere di permanenza. Armando Siri, a nome della Lega, ha affermato che occorre dare le stesse opportunità ad ogni area del Paese, e che al Mezzogiorno occorre un grande piano per le infrastrutture, come avvenne per la Germania Est dopo l’unificazione. Ha evidenziato come “il tema non sia soltanto il Ponte, se poi a Reggio mancano autostrade e ferrovie. L’impegno dev’essere finalizzato all’adeguamento delle infrastrutture in tutto il Mezzogiorno, per non rinunciare all’economia e alle prospettive di sviluppo, per scongiurare il rischio dell’ennesimo fallimento del paese. La Sicilia deve essere davvero trasformata in un hub. “è arrivato il momento di smettere di riflettere, e di decidere in fretta.” In conclusione, quello che è emerso sabato a Messina è: Il Ponte sulle Stretto è necessario all’intero paese non solo al sud; è realizzabile; è cantierabile subito.
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Progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina Progetto tecnico definitivo consegnato il 20.12.2010 Elaborati totali prodotti 8.321 • 3.300 metri lunghezza della campata centrale, la più lunga al mondo • 60,4 metri larghezza dell’impalcato • 380 metri altezza della torre più alta (Sicilia) • 2 coppie di cavi (4 in totale) per il sistema di sospensione • 5.320 metri lunghezza complessiva dei cavi • 1,26 metri diametro dei cavi di sospensione • 44.323 fili d’acciaio per ogni cavo di sospensione • 75/65 metri di altezza di canale navigabile centrale per il transito di grandi navi (tutte le grandi navi progettate o in via di progettazione potrebbero passarvi sotto)
Verifica fattibilità tecnica L’infrastruttura è stata sottoposta a processi di verifica, controllo, validazione, mai realizzati prima in Italia nell’ambito della progettazione delle opere pubbliche. Oltre all’Area tecnica della società Stretto di Messina SpA, hanno espresso parere favorevole i seguenti soggetti: • Project Management Consultant – Parsons Trasportation che ha la responsabilità tecnica diretta in ordine al conseguimento delle prestazioni stabilite per l’opera, con particolare riguardo alla struttura destinata all’attraversamento; • Soggetto Validatore - Rina Check S.r.l, organo di Controllo Tecnico terzo, che ha emesso l’Attestato Finale di Validazione del progetto definitivo, come previsto da quadro normativo; • Comitato Scientifico, organismo di 9 membri di massima specializzazione ed esperienza. La carica di Coordinatore è rivestita dal Professor Ing. Giulio Ballio, già Rettore del Politecnico di Milano. Al Comitato sono attribuiti per legge compiti di consulenza tecnica anche ai fini di supervisione e indirizzo delle attività tecniche progettuali. • Expert Panel, un organo tenuto a esprimere un parere tecnico-scientifico relativamente alle tematiche aeroelastiche, sismiche, geotecniche ed ambientali. Composto dai professori: Giorgio Diana (Direttore della Galleria del Vento del Politecnico di Milano CIRIVE), Ezio Faccioli (Professore Ordinario di Ingegneria sismica al Politecnico di Milano), Michele Jamiolkoski (Professore Emerito di Ingegneria Geotecnica del Politecnico di Torino) e Sascia Canale (Professore Ordinario di Ingegneria Civile ed Ambientale all’Università degli Studi di Catania).
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Quadro geo-sismico-tettonico e aerodinamico In base ai risultati scientifici più recenti (2003-2011), un team di esperti in geodinamica, geologia strutturale, sismologia, geodesia, geologia marina dell’Università La Sapienza e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato che • l’allontanamento tra le due coste avviene con velocità inferiore a 0,5 mm/anno (10 cm in 200 anni), ininfluente ai fini della realizzazione del ponte • La struttura è in grado di resistere a sismi di magnitudo pari a 7,1 gradi della scala Richter (cioè pari al terremoto del 1908) • L’impalcato aerodinamico di “terza generazione” resta stabile fino a velocità del vento di 270 km/h. La massima velocità registrata in oltre venti anni di monitoraggio continuo è stata di 128 km/h, raggiunta il 24 novembre del 1991 alle ore 6.10 del mattino. Studi aerodinamici sono stati effettuati su 11 modelli in 7 diversi laboratori, tra più importanti e specializzati al mondo. Canada, Danimarca, Germania, Italia, Regno Unito • La chiusura è prevista solo in caso di venti con velocità superiore a 110 km/h. Tali eventi sono da considerarsi eccezionali in quanto hanno avuto durata meno di un’ora in archi di tempo superiori a 10 anni. Per venti compresi tra 90 e 110 km/h, che si possono verificare alcune ore all’anno, ci saranno prescrizioni sulla velocità massima dei veicoli telonati, come avviene nelle medesime condizioni su tutte le autostrade del mondo.
Portata stradale e ferroviaria • • • • •
6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza) 2 corsie stradali di servizio 2 binari 6.000 veicoli/ora 200 treni/giorno
Opere da realizzare a Messina: tra l’altro, Via del Mare, Risanamento zona falcata, Raddoppio galleria GiostraAnnunziata, Svincoli di Sant’Agata e di Granatari, Riqualificazione laghi di Ganzirri, Rete fognaria a servizio della zona Nord, Ripascimento spiagge da Monforte a S.Agata, Metropolitana locale e interregionale comprendenti le stazioni in sotterranea di Europa, Annunziata, Papardo, Svincolo autostradale di Monforte.
Contraente Generale - soggetto che realizza l’opera – Eurolink SCpA, associazione temporanea d’imprese costituita da: • Salini-Impregilo – capogruppo, azienda italiana specializzata nella realizzazione di grandi opere complesse, attualmente impegnata nella realizzazione del raddoppio del Canale di Panama, giunto al 95% dei lavori; • Sacyr S.A. (Spagna), impegnata, insieme a Salini-Impregilo, nei lavori del Canale di Panama;
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• Ishikawajima-Harima Heavy Industries CO Ltd. (Giappone), azienda che nel 1998 ha realizzato l’Akashi Kaikyo Bridge in Giappone, il ponte sospeso tuttora più lungo al mondo; • Società Italiana per le Condotte d’Acqua S.p.A. • Cooperativa Muratori & Cementisti-C.M.C. di Ravenna • A.C.I. S.c.p.a. - Consorzio Stabile.
Soggetti incaricati della progettazione: • Cowi A/S (Danimarca), società che ha partecipato, tra gli altri, alla progettazione del ponte sulla Baia di Hong Kong (41,58 km) e al ponte sospeso Chaco (Cile), è attualmente impegnata nella costruzione del ponte sul Fiume delle Perle (50 km), una struttura in grado di sopportare venti di 200 kmh e terremoti dell’8° grado della scala Richter, oltre a collisioni con navi di 300 mila ton. • Buckland & Taylor Ltd. (Canada), che ha progettato e realizzato i ponti sul Capilano e Carney (premiati dal Ministero della British Columbia col certificate di “Eccellenza Tecnica”), il North Arma Bridge, il William R. Bennett Bridge, il Golden Ears Bridge, il
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Queenston-Lewiston Bridge e altri. • Sund & Bælt A/S (Danimarca), società pubblica che ha realizzato e collabora alla gestione dei ponti Great Belt (il ponte sospeso più lungo d’Europa) e, tra Danimarca e Svezia, il collegamento sullo stretto di Öresund, che include il ponte strallato più lungo d’Europa.
Monitore Ambientale. Figura finalizzata per prevedere, verificare e ridurre l’impatto ambientale sul territorio, incluse le opere a terra. La gara è stata vinta dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese guidato dalla francese Fenice S.p.A. (Gruppo Électricité de France) con la partecipazione di: • Agriconsulting S.p.A. • Eurisko • Nautilus Società Cooperativa • Theolab S.r.l.
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Frottole e falsità sul Ponte
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a molti anni circolano notizie infondate sul Ponte sullo Stretto di Messina, mirate a ridicolizzare l’opera di ingegneria civile più innovativa e complessa del mondo. Ed è veramente desolante veder sorgere dovunque, tranne che in riva allo Stretto, strutture che utilizzano impalcati “Messina type”. Lo slogan più diffuso afferma che è “un’opera inutile”, perfida sintesi di disinformazione e autolesionismo. Evidentemente, chi lo ripete e lo diffonde su tutti i media nazionali, ritiene inutili migliaia di nuovi posti di lavoro, la metropolitana con Villa e Reggio, l’affaccio al mare della zona Sud e le tante altre cose che il Ponte porterebbe in pochi anni. E che, senza di esso, non avremo mai, come dovrebbe riconoscere anche il più giacobino degli avversari dell’opera. Dedichiamo questo opuscolo ai tanti che hanno creduto alle bugie raccontate da scriteriati pifferai, mossi da meschini interessi o dalle proprie personali ossessioni.
• Manca l’acqua … e vorrebbero fare il Ponte E’ l’ultima trovata degli avversari del Ponte. Un enunciato efficace, ma anche strumentale e subdolamente razzista. Che finge di ignorare che i soggetti che avrebbero dovuto manutenere e riparare l’acquedotto non sono gli stessi che hanno progettato e dovevano costruire il Ponte. Vale per Messina ma non per altre città: nessuno ha osato dire che i Genovesi, inondati dal Bisagno, sarebbero stati incapaci di realizzare il Terzo Valico dei Giovi. O i Romani, travolti dagli scandali, il Giubileo. O i Veneziani, sempre allagati, il Mose.
• La priorità sono le strade e ferrovie regionali Il Ponte, da solo, non è sufficiente a risollevare la drammatica situazione del Mezzogiorno, ma porta in Sicilia l’Alta velocità ferroviaria, ferma a Salerno. L’Alta capacità, a sua volta, consente ai porti dell’isola di attrarre i flussi mercantili che passano a poche miglia dalle nostre coste, portando ricchezza ai Paesi che si affacciano sul Mare del Nord. Le autostrade siciliane deserte e i treni vuoti dimostrano, però, che migliorare la mobilità all’interno di un territorio che non produce e non consuma non porta sviluppo. Prima è necessario dimostrare alle realtà commercialmente e industrialmente più vigorose che collegarsi con i porti siciliani procura grandi benefici: non sono loro ad avere bisogno di noi ma noi di loro.
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• I proventi del pedaggio non ripagano l’investimento Uno studio dell’Università Bocconi dimostra che l’opera è finanziariamente sostenibile. Pietro Salini, CEO dell’impresa che guida la cordata internazionale vincitrice dell’appalto, ha dimostrato che gli introiti dello Stato durante la costruzione compensano l’intero esborso. Ovunque nel mondo è stata l’opera a creare il traffico, non viceversa: già pochi anni dopo l’inaugurazione, il ponte dell’Øresund incassava il triplo rispetto alle previsioni più ottimistiche e la qualità della vita nelle aree circostanti era diventata tra le migliori del mondo. Perché l’Area dello Stretto dovrebbe fare eccezione?
• Terremoti e vento lo rendono tecnicamente irrealizzabile Le obiezioni tecniche diffuse ad arte da chi era contrario all’opera sono state sempre ridicolizzate dai progettisti. La sismicità dell’area è analoga, anzi inferiore, a quella di tanti altri posti al mondo dove sono in funzione grandi strutture. Simulazioni eseguite dagli scienziati dimostrano che, in caso di sisma come quello del 1908, il posto più sicuro di tutta l’Area dello Stretto è il Ponte. Che non sarà chiuso al traffico nemmeno con venti ben più forti di quelli rilevati sullo Stretto negli ultimi 20 anni.
• Prima bisogna occuparsi del dissesto idrogeologico Il dissesto va contrastato indipendentemente dal Ponte, anzi, gli studi condotti e le attrezzature utilizzate per la sua progettazione possono essere preziosi per prevenirlo. Il ragionamento è strumentale e si potrebbe utilizzare pure per affermare che, prima del Ponte, bisogna migliorare la Sanità siciliana o le scuole o anche eliminare la Mafia e combattere il terrorismo. Ponte e lotta al dissesto idrogeologico sono fattori di crescita del territorio non contrapponibili e assolutamente indipendenti.
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• E’ meglio aumentare il numero di traghetti Non esiste, in tutto il mondo, un’isola con più di 100 mila abitanti e distante meno di 3 miglia da un continente che non sia unita alla terraferma in modo stabile. Quindi, non è un’irritante fissazione voler costruire il Ponte, bensì è quantomeno strano che non sia già stato fatto. Oltre a causare inquinamento, il traghettamento, comunque potenziato, è un insuperabile limite alla rapidità e alla quantità di merci che transitano sullo Stretto. Senza Ponte, la Sicilia non sarà mai la porta d’ingresso delle merci destinate all’Europa e i suoi porti perderanno ogni possibilità di sviluppo apprezzabile e duraturo.
• E’ un regalo alla Mafia siciliana e alla ‘Ndrangheta calabrese Altra affermazione razzista, considerato che è assodato che la delinquenza organizzata opera dovunque e tenta di lucrare su ogni opera, grande o piccola che sia. In realtà, l’asservimento al potere mafioso è favorito dalla mancanza di opportunità lavorative. Un lavoro qualificato libera dal bisogno e consente di optare tra legalità e illegalità mentre disoccupazione e miseria non offrono scelte e accrescono il potere di coercizione della malavita organizzata. Infine, una grande opera è molto più facilmente controllabile di numerose piccole attività.
• L’impatto sull’ambiente è devastante La realtà è esattamente all’opposto: il Ponte riduce sensibilmente l’inquinamento dell’Area dello Stretto in quanto consente di trasferire su ferro la modalità di trasporto meno inquinante - parte del traffico gommato. In Italia, la quantità di merci trasportate per ferrovia è irrisoria e l’Ue chiede di arrivare al 50% entro il 2030. Quanto alla presunta strage di uccelli migratori causata dai piloni, i rilevamenti eseguiti hanno dimostrato che il numero di volatili a rischio d’impatto in un anno è minore a quello degli uccelli che perdono la vita in un giorno lungo le autostrade italiane.
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• Non c’è un progetto definitivo Questa è la bugia più clamorosa: il progetto è stato sottoscritto da alcuni dei più prestigiosi studi d’Ingegneria del mondo, completato e consegnato nel 2010, approvato dal RINA e da tutti gli Enti competenti (come previsto dalle norme degli appalti pubblici), tranne il Ministero dell’Ambiente che l’ha esaminato per 18 mesi, chiesto innumerevoli approfondimenti e, quando la società era già in liquidazione, si è dichiarato incapace di esprimere un parere definitivo.
• Non sarà assunta manodopera locale La preoccupazione è semplicemente ridicola: le imprese costruttrici del Ponte e delle opere connesse non hanno alcun interesse ad assumere solo personale proveniente da lontano al quale pagare vitto, alloggio e trasporto – quando lo possono trovare in loco. Secondo gli studi più recenti la Sicilia è la regione col più basso tasso d’occupazione d’Europa. Chi ha ostacolato la realizzazione di un’opera pubblica che assicurava migliaia di posti di lavoro si è assunto una pesantissima responsabilità.
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Sommario
24-29
numero 223 anno XIII 2 Dicembre 2015
Attualità MCL-CISL Le donne si raccontano con un click Tutti insieme per Messina
30-31 Dietro le quinte
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50-59 Cultura Salone delle Cinquecentine Intervista a Silvana La Spina
72-73 Mangiare Sano
Settegiorni Cronaca della settimana
42-43 Città Cronache urbane
44-45 Provincia “Una famiglia messinese”
Le rubriche 32-33 In&Out 66-67 La corazzata Potemkin
68-69 Da Beethoven a Kurt Cobain
70-71 Parole in blu 14
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il Cittadino Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Enza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria Rubriche Enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice, Gianmarco Vetrano Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio Lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook
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di Michele Giunta
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Annunci utili a cura di Pippo Previti
NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO
Concorso per 350 Magistrati Ordinari: Bando Nuovo concorso del Ministero della Giustizia per il reclutamento di 350 Magistrati Ordinari. Il bando per Magistrato prevede una selezione per titoli ed esami. Apple: Mille assunzioni in Irlanda Apple assumerà nuovo personale in Irlanda entro il 2017. Il colosso informatico e dell’elettronica prevede ben Mille assunzioni presso la propria sede di Cork nel prossimo biennio. Ferrovie dello Stato Lavora con noi: Posizioni aperte Vi piacerebbe lavorare in Ferrovie dello Stato Italiane? La nota società del settore ferroviario offre interessanti opportunità di lavoro in Italia. Sicilia: 120 posti di lavoro per Venditori, settore vinicolo Assunzioni in vista nel settore vinicolo per Agenti di Vendita. L’azienda vitivinicola terre di Bruca, con sede in Sicilia, seleziona Venditori per la copertura di ben 120 posti di lavoro. Seta: concorso per Autisti con licenza media Aperto un concorso per Conducenti di linea in Emilia Romagna. La Seta SpA ha pubblicato un bando per Autisti, in vista di assunzioni per Operatori di esercizio, rivolto a candidati candidati con licenza media. 18
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2 Dicembre 2015 Castel Sant’Elmo, Napoli: concorso per giovani artisti 2015 Aperte le iscrizioni al concorso ‘Un’Opera per il Castello’ dedicato a giovani artisti. E’ stato indetto un contest per la realizzazione di un progetto artistico presso Castel Sant’Elmo, a Napoli. In palio 10.000 Euro. Magnolia TV: casting aperti e come candidarsi Aperti nuovi casting Magnolia per partecipare a programmi televisivi. Opportunità interessanti per chi desidera lavorare in TV e per chi sogna una carriera nel mondo dello spettacolo o semplicemente vivere un’esperienza televisiva. Trento: concorso per Insegnanti di Inglese Assunzioni a tempo indeterminato per insegnanti d’inglese madrelingua. L’Università degli Studi di Trento ha indetto un concorso pubblico per la copertura di 3 posti per personale Collaboratore Esperto Linguistico (CEL) di lingua inglese. Parco Valmontone: 150 assunzioni per Capodanno Previste 150 assunzioni presso Rainbow Magicland, il parco divertimenti di Valmontone in provincia di Roma. Si ricercano candidati con esperienza nel settore alberghiero e ristorazione per Capodanno 2015 / 16 e per il periodo delle festività natalizie. Consiglio Notarile di Milano: concorso per Diplomati Nuove assunzioni a tempo indeterminato in Lombardia rivolte a candidati diplomati. Il Consiglio Notarile di Milano ha pubblicato un concorso per la copertura di 2 posti di lavoro. L’inserimento previsto è full time. Bibbiena, Arezzo: concorso per Assistente Sociale Nuove opportunità lavorative in Toscana per il profilo di assistente sociale. Il Comune di Bibbiena (Arezzo) ha pubblicato un concorso per un Istruttore Direttivo Addetto ai Servizi Socio Assistenziali Cat. D1. La risorsa sarà assunta a tempo determinato. 2 Dicembre 2015
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Messina - 2 Dicembre 2015
Gli ex Ferrotel finalmente scendono dal tetto della Stazione Centrale Grazie all'impegno della Prefettura che ha fatto da tramite, è arrivata la convocazione del neo assessore Pistorio, insieme al sindacato Orsa, presso la sede dell'assessorato regionale ai trasporti, per domani alle 16. I lavoratori sono scesi dal tetto una volta avuta la notizia. Gli ex lavoratori Ferrotel attendono da quattro anni di essere ricollocati ma, quando la strada sembrava in discesa, l’ennesimo azzeramento della giunta Crocetta, il mese scorso, ha provocato ritardi sulla firma del contratto di servizio tra Trenitalia e la Regione. Stamane sono tornati a protestare alla Stazione Centrale, stavolta sul tetto, con tanto di megafono e striscione. Scene purtroppo già viste che sembrano non portare ad alcuna evoluzione positiva.
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AttualitĂ
foto Salvatore Forestieri
MCL-CISL: insieme per costruire un progetto di sviluppo 24
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on è la stagione del risveglio per Messina, ma è il momento giusto per rispondere alla crisi della città. Serve riconquistare la fiducia dei cittadini che ogni giorno fanno fatica a riconoscersi in un contesto sempre più vuoto e sterile. Serve ricomporre la liquidità di un sistema sociale a rischio, la cui crisi di identità e valori ha portato il singolo a non sentirsi più parte di qualcosa che ne interpretava i bisogni. Da dove possiamo o meglio dobbiamo ripartire? E´ questo l’interrogativo che fa da collante alla serie di incontri che il Movimento Cristiano Lavoratori, nella sede provinciale in via Romagnosi, da alcune settimane organizza e che coinvolge i cittadini, le Istituzioni, i sindacati, che credono ancora in un futuro migliore per la nostra città e che maturano la speranza di dare vita a una proposta seria di sviluppo. Non per ultimo l’appuntamento di ieri sera con Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina che ha aperto il dibattito con queste parole: “Questa doveva essere l’amministrazione del dialogo e della collaborazione. Ha fatto di tutto tranne questo. Non possiamo parlare di rivoluzione, ma di un fallimento della rivoluzione. Il vero atto di rivoluzione dell’amministrazione, io credo che doveva essere fatto all’inizio, dichiarando il dissesto. Li ci sarebbe stata una cesura e l’apertura di un percorso diverso. Si è puntato invece a nascondere o assolvere chi aveva male amministrato in precedenza o prodotto dei guasti. Avendo come conseguenza che i debiti sono rimasti tali, i servizi non hanno trovato soluzione, il costo dei servizi è stato e sarà scaricato sulle spalle dei cittadini”. Emerge molta preoccupazione per quello che sta succedendo ultimamente in città, prima MessinAmbiente, poi Gettonopoli ora la recente vicenda dell’Autorità Portuale, figlia quest’ultima di una mancata programmazione che in città è assente da 20 anni. Si sente più che mai in questo momento il bisogno di fare rete, di uscire dall’isolamento individuale, di riconquistare la reputazione territoriale, di creare delle prospettive e aprire gli orizzonti per guardare lontano. “Dobbiamo cercare - ha sottolineato Fortunato Romano, presidente regionale del MCL - di costruire un percorso di valori e progetti condivisi che hanno bisogno del terreno fertile delle relazioni per potere germogliare”. L’incontro MCL-CISL rappresenta un primo passo di ricongiunzione di tutti i puntini che nel tempo si sono intrecciati nel tessuto sociale, un primo passo verso quell’alleanza necessaria e utile per risollevare quella che un tempo era la porta della Sicilia. 2 Dicembre 2015
“Questa doveva essere l’amministrazione del dialogo e della collaborazione- afferma Genovese. Ha fatto di tutto tranne questo. Non possiamo parlare di rivoluzione, ma di un fallimento della rivoluzione. Il vero atto di rivoluzione dell’amministrazione, io credo che doveva essere fatto all’inizio, dichiarando il dissesto”
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Le donne si raccontano con un click
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ambiano i nomi, cambiano i volti, cambiano le città, ma la notizia resta sempre la stessa “una donna è stata uccisa dalla forza cieca del malamore”. L’idea del possesso mancato sprigiona nel cuore, nella mente, nella mano di colui che prima l’aveva amata un’assurda follia. In Italia gli ultimi dati dell’Istat rivelano che circa 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica o psicologica nel corso della loro vita. Solo nell’ultimo anno sono state 152 le vittime di femminicidio. Dati allarmanti di una violenza che non si riesce ad arrestare e che nella maggior parte dei casi si manifesta all’interno delle proprie mura di casa, il luogo che dovrebbe difendere da tutte le avversità e che invece si trasforma in una vera e propria gabbia. Aumentano le campagne di sensibilizzazione, le iniziative per non fare calare i riflettori su un problema sociale, culturale e psicologico. Tantissime quelle organizzate il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e a pochi giorni dalla data simbolo l’associazione culturale Kafka nella persona di Vittoria Arena con il supporto e la collaborazione dell’associazione VerbumlandiArt, il Cedav, l’associazione Tersicore e l’associazione l’Oceano nell’anima, ha organizzato ieri pomeriggio, domenica 29 novembre, presso il Feltrinelli point la manifestazione “Su uno spartito rosso le donne si raccontano. 20 insospettabili click”, giunta alla terza edizione. Nel corso della serata la responsabile Vittoria Arena ha annunciato anche la nascita del “Movimento donne non lavoratrici” da lei ideato e che si rivolge a tutte le donne delle fasce più debo-
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Presentato il “Movimento donne non lavoratrici”
foto Antonio De Felice 2 Dicembre 2015
li bisognose di aiuto sociale, legale e psicologico. Lenzuola un tempo bianche e oggi ricoperte del rosso sangue dei nomi delle donne vittime di violenza hanno fatto da sfondo alla profonda e intensa performance teatrale di Antonella Gargano ed Elvira Bordonaro e alle letture interpretative di Simonetta Pisano e Francesco Micari. Non è mancato il ricordo di Valeria, la giovane italiana morta per mano del terrorismo negli attacchi del 13 novembre scorso in Francia. Fotografi dilettanti e professionisti hanno affidato ad un click l’immagine della donna racchiusa in un simbolo rosso. Donne sorridenti, riflesse su uno specchio o strette in un abbraccio, donne senza un tetto dove andare a ripararsi o rivolte verso un muro urlanti “volevo essere semplicemente felice”. Tutte comunque con il coraggio di rimettersi in gioco perché la ripresa è donna. Cristina D’Arrigo
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foto Antonio De Felice
foto Antonio De Felice
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Messina - 26 Novembre 2015
“Tutti insieme per Messina” Serata di beneficenza CRAL - Teatro V. Emanuele
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rande successo per la sesta edizione della serata di beneficenza “Tutti Insieme per Messina”, che si è tenuta mercoledì sera al Teatro Vittorio Emanuele. L’evento, nato in ricordo delle vittime della tragica alluvione del 2009, è stato organizzato dal CRAL dei Vigili del Fuoco di Messina, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco. La manifestazione, che è stata presentata dalla giornalista Lilly La Fauci, quest’anno, ha avuto lo scopo di raccogliere fondi a favore dell’associazione “Ali di Cristallo Onlus” che, dall’estate del 2015, assiste bambini affetti da autismo; e parte del ricavato è stato destinato all’UNICEF per il progetto “Emergenza Nepal”. La serata è stata aperta dall’ esibizione dei bambini della scuola “Cesare Battisti” accompagnati dai ragazzi del Basket FP. L’artista Peppe Ferrara ha cantato una canzone inedita, “La voce nel silenzio” (di Paolo Minciardi). A seguire, si è esibito il piccolo Giovanni Privitera, che ha soltanto undici anni e suona la batteria da cinque. Ovazione generale, infine, per la divertentissima commedia in due atti “’Mprestimi a to’ mugghieri” della compagnia teatrale dell’associazione culturale S. Tommaso D’Aquino. Soddisfatto il presidente del Cral Domenico Miuccio che ha dato a tutti «appuntamento all’anno prossimo».
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dietro le quinte di Francesco Certo
Il futuro passa dall’Autorità
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a spending review, che in italiano significa che bisogna tagliare i costi, è la grande scusa con cui giustificare l’accorpamento di enti come le Autorità Portuali di Messina con Augusta e Catania. Non vogliamo entrare in quel merito, perché non è un tecnicismo economico la parte centrale di questa battaglia politica. Alla fine di questa si tratta, o almeno è così che politici dallo sguardo lungo la stanno trasformando. La “salvezza” della centralità dell’ente messinese e del suo porto è passaggio cruciale verso la formazione di una credibilità politica da sfruttare domani. A Messina, come in Sicilia, le stabilità politiche sono sempre sul filo. Vero che Accorinti ha visto la sua posizione saldarsi grazie a “Gettonopoli”, è anche vero che la sua poltrona una volta lasciata verrà azzannata da lupi famelici. Questi lupi, sempre politicamente parlando, non possono attendere il domani e cominciano oggi. Non solo strategia però, perché il problema dell’Autorità esiste davvero e la risoluzione non può avere solo lo scopo di una credibilità politica. Non essendo nati ieri rimaniamo comunque attenti e curiosi sullo svolgersi degli eventi, e su chi si stia battendo in prima persona per il non accorpamento. Beppe Picciolo, Giovanni Ardizzone e Giampiero D’Alia. Politici che guardano al futuro, il loro, e che a prendere due piccioni con un fava ci stanno provando davvero. Salvare la centralità dell’Autorità e prendersi buona parte del merito. L’obiettivo è Gioia Tauro, un grande Sud con Messina in testa.
La campagna del ministro
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ice di aver scelto Messina e la Sicilia per annunciare la nascita della rete del percorso nascite perché in questa terra la morte della piccola Nicole commuove ancora. Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, arriva a Messina per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università e non perde occasione per quel pizzico di retorica politica da campagna elettorale. Sceglie Messina e la Sicilia per strategia politica, ben indirizzata dalla schiera di consiglieri che si nutre alle sue dipendenze, consapevole che a queste latitudini il consenso va riconquistato per tempo. Assente per mesi, in maternità, quando il tema caldo sul futuro dell’ospedale Piemonte riempiva strade e giornali, arriva oggi per non dire nulla ma con grazia. I “faremo”, “vogliamo”, “sarebbe meglio” stanno a zero. Ad ascoltarla potreste anche credere che sappia di cosa sta parlando, la realtà è che le decisioni sulla struttura del viale Europa sono state prese da anni e da altri. In Sicilia, la rappresentante di Alfano, porta la faccia pulita della strategia politica. Piazza un paio di figure retoriche, strappa applausi e con giri di parole decide di non dire dicendo tutto.
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Crocetta il crociato
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ntervistato da Antonello Caporale su “Il Fatto Quotidiano”, il presidente della regione siciliana Rosario Crocetta ha imperversato su politica estera, interna, nazionale e siciliana. Un uomo a tutto tondo, preparatissimo su ogni argomento dell’umana comprensione. Un’intervista che farebbe ridere, se questo signore non fosse il governatore della regione più grande di Italia. Tralasciando il suo scadere in argomenti privati, tirato in ballo da Caporale, il presidente ha parlato con la solita faciloneria e falso giustizialismo delle criticità regionali. Il top, però, lo raggiunge quando viene incalzato su Isis e guerra al terrorismo. Sicuramente non sarà la parte più interessante dell’intervista, ma fa ben capire il livello di egocentrismo dilagante di un uomo che ha fatto della prosopopea il suo stile politico. “Conosco il Corano e l’arabo, mandatemi a mediare”. Adesso, cercando di tenere a bada sentimenti di violenza verbale gratuita, cerchiamo di analizzare il livello di queste dichiarazioni. Chiaro che il governatore oscillasse tra il serio e il faceto, o almeno meglio pensarla così, ovvio anche che per chi tratta l’argomento Crocetta sin dall’insediamento la sorpresa non regni sovrana. Crocetta è questo qui, un uomo che va avanti con slogan intrisi di tantissima volontà di riempire giornali e dibattiti. Il sunto della sua esperienza politica è questo. Un uomo sfacciatamente esagerato, che si candida a trattare in Libia con l’Isis perché conoscitori di arabo e Corano. Seriamente, ma di cosa stiamo parlando? Forse sbagliamo tutti noi che da anni continuiamo a dare retta al personaggio Crocetta. Schiavo del proprio ego, governatore sfiduciato e fine chiacchierone volutamente paradossale.
Geniali presupposti
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ancavano nuove voci all’argomento “Ponte sullo Stretto”, ultimi iscritti sono il presidente di Anas Armani, ed il ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini. Presenti ad uno dei tanti convegni per annoiati, i due pungolati sull’argomento hanno voluto piazzare anche la loro opinione in coda alle mille già presenti. Seguendo la scia del presidente del Consiglio che ne ha rilanciato l’idea, anche loro non chiudono le porte ma con intelligenza. Perché il punto è proprio questo. Anche se sbagliata, l’idea del ponte deve essere ben presentato, o almeno furbescamente. Armani la appoggia, ma sottolinea che prima bisogna ricostruire il sistema delle infrastrutture. Franceschini allarga il raggio, non solo ponte ma anche alta velocità ferroviaria al Sud. Quindi ovvio che senza ponte non sarebbe possibile neanche pensarla. Pur ribadendo una nostra personale avversione per il ponte, non possiamo non sottolineare che chi ne paventi la realizzazione stia spostando il tiro in maniera intelligente. Inutile parlare di grandi opere dove non sono presenti neanche quelle minuscole. Detto ciò, questo ponte è argomento vivo da prima che esistesse l’Italia. Continuate a parlarne, se vi va.
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Un nuovo nato in “Casa Messina”
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iamo abituati a sentire parlare della nostra Messina come di una città in cui regna il degrado, in cui la spazzatura fa da padrone ai bordi delle strade, in cui come dice il nostro caro Stellario “Non c’è nenti i pigghiari”. Eppure nel “mondo del tutto perduto” qualcosa di buono ancora c’è. Lunedi 30 Novembre, infatti, è nato un polo sanitario d’eccellenza destinato alla riabilitazione dei bambini autistici. A gestirlo l’Unità di ricerca Isasi (Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti) del Cnr, ad ospitarlo la sede dell’Istituto Marino di Mortelle. Quest’ultimo, dunque, abbandonato, ormai, da tempo torna a rivivere in una realtà estremamente all’avanguardia. Una struttura sanitaria paragonabile solo allo “Stella Maris” di Pisa, una struttura che si farà promotrice di tecniche avanzate di ricerca nell’ambito dell’autismo, attraverso l’applicazione del metodo terapeutico Smart-Me (Social-based Method for Adaptive Rehabilitation Treatment). I locali sono suddivisi, infatti, in tanti mini appartamenti che riproducono i diversi momenti della giornata del bambino e sono totalmente distanti dall’asettica neutralità degli ambienti clinici. Il piccolo, quindi, si sentirà come a casa mentre al contempo sarà protagonista di un percorso terapeutico che vedrà al suo fianco il coach ma anche i propri familiari. Le famiglie che si trovano a fare in conti direttamente con tale forma di disabilità si sentono, talvolta, impotenti, incapaci di garantire un futuro “migliore” al proprio figlio. Per questa ragione la struttura dell’Isasi è dedicata anche a loro, perché possano trovare in essa un’arma benevola per sconfiggere il senso di solitudine che, spesso, si impadronisce del loro essere. Non a caso, dunque, è stata scelta la mamma di un bimbo autistico per tagliare il consueto nastro inaugurale. Alla cerimonia inaugurale erano presenti il Professor Luigi Nicolais, Presidente del CNR, l’Onorevole Davide Faraone, sottosegretario di Stato del MIUR, il Sindaco di Messina Renato Accorinti, il Professor Roberto Cutajar, Direttore Generale IRCCS Stella Maris di Pisa e una rappresentanza del CNR. Tutti si sono mostrati estremamente orgogliosi per questo nuovo nato in “Casa Messina”. Il nostro plauso va, ovviamente, a chi ha creduto fermamente che tale progetto potesse divenire realtà, a chi si è speso per realizzarlo e a chi si spenderà domani per migliorare la vita dei bambini meno fortunati.
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di Alessia Vanaria
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di Francesco Certo
La cattiva scuola
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enza troppi giri di parole, perché già il titolo chiarisce tutto. Il mese di dicembre non ci porta solo il Natale, ma come ogni anno arrivano puntuali le okkupazioni scolastiche. Anche quest’anno la musica non è cambiata. Noi che la scuola non l’abbiamo frequentata mille anni fa, ci ricordiamo benissimo quei momenti e le cause che portavano ad un dicembre lontano dai banchi di scuola. Ci riempivamo la bocca con riforme delle quali non capivamo neanche le virgole, o volevamo far comprendere che il metodo migliore per protestare contro un soffitto pericolante fosse quello di barricarsi sotto il suddetto tetto. Eravamo ragazzini, le okkupazioni erano un modo per conquistare popolarità per chi le organizzava, ed anche una “tradizione” che si tramandava da generazioni. I tempi non cambiano, anche se già una decina di anni fa era chiaro che le nostre proteste poco avessero a che fare con la seriosità degli anni ’70 e delle rivolte giovanili. La moda non passa, ed anche quest’anno l’okkupazione dicembrina regna sovrana. A Messina, però, la frequenza scolastica è stata martoriata da allerte meteo e emergenza idrica, facendo perdere millemila giorni agli studenti. Questo non è bastato a fermare gli intrepidi ragazzetti dei licei cittadini che, da novelli barricaderi, hanno deciso di okkupare. In primis il “La Farina”, che si raduna in assemblea e sceglie per la sospensione delle lezioni. La preside Prestipino non ci sta ed esagera nella prevenzione, arriva la Digos che “inventa” il reato di tentata okkupazione, i ragazzi non mollano e la loro protesta dura una risibile mezza giornata. Le chiacchiere, però, non si interrompono. Gli studenti, anche di altri istituti, continuano la protesta ma senza troppa voglia. Anche la Prestipino non molla, spara un paio di giustificazioni tirando in ballo Ilaria Boemi (la ragazza morta sulla spiaggia del Ringo), onestamente di cattivo gusto, e inasprisce la polemica con l’assessore Ialacqua padre di uno degli studenti caldi del “La Farina”. Ialacqua dimentica, un’altra volta, di essere assessore e non cittadino comune ma forse è troppo confuso dalla gestione dei rifiuti. Solito dicembre e solite chiacchiere, ragazzini che vengono presi dalle mamme in doppia fila che parlano di stato sociale e F35, la scuola ha già fallito.
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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo
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Giornata contro la violenza sulle donne Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tante le iniziative che sono state organizzate per non fare calare i riflettori su un problema sociale, culturale e psicologico.
Tutti insieme per Messina Si è svolta la manifestazione di solidarietà “Tutti insieme per Messina” in ricordo delle vittime dell’alluvione del 2009. Raccolti i fondi a favore dell’associazione “Ali di Cristallo Onlus” che, assiste bambini affetti da autismo; parte del ricavato è stato destinato all’Unicef.
Occupazione al liceo “La Farina” Gli studenti del liceo classico “La Farina” hanno occupato l’istituto per portare avanti la loro idea di Buona Scuola. La preside del liceo, dott.ssa Pucci Prestipino, ha preso posizione in merito attraverso una nota inviata, tra gli altri, anche al Ministero della Pubblica Istruzione.
Cracolici visita il Panlab dell´Università Il neo Assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia, Antonello Cracolici, ha visitato i laboratori del Panlab, presso il Dipartimento di Scienze veterinarie. Un apprezzamento è stato rivolto alle strutture come punto di riferimento per la ricerca e la formazione nel campo agroalimentare.
Pareggio con la Juve Stabia Una partita senza gol al San Filippo contro la Juve Stabia. Tante le iniziative che in entrambi i tempi si sono presentate per la squadra di Di Napoli che però non ha saputo sfruttare le occasioni. Un punto in più in classifica che di certo non fa sorridere.
Centro Unità di Ricerca ISASI-CNR Inaugurati i nuovi locali dell’Unità di Ricerca ISASI - CNR che vedono nascere a Messina l’unica struttura italiana (insieme all’Istituto Stella Maris di Pisa) promotrice di avanzate tecniche di ricerca nell’ambito dell’autismo.
Inaugurato il Salone delle Cinquecentine Milleottocento volumi che coprono un arco cronologico che va dal 1501 al 1600 tornano grazie al progetto “Biblioteca Painiana”, ad essere fruibili nei nuovi locali del Seminario Arcivescovile S. Pio X di Messina, totalmente rinnovati dal Rettore del Seminario, Mons. Cesare Di Pietro. 2 Dicembre 2015
Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria
CIRCOLO Dr V CIRCOSCRIZIONE
Incolumità del cittadino e del turista?
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ivieto di percorrenza pedonale a chi è più alto di cm 160, dove porlo? Potrebbe sembrare assurdo.
Invece è la provocazione che oggi Orazio Polimeni (circolo Dr V circoscrizione) lancia all’amministrazione comunale. Percorrere quei cento metri di strada che costeggia il Museo di Messina, dinnanzi al capolinea tram sul viale della libertà in prossimità della rotonda Annunziata è diventato impossibile per chi è alto più di 160 cm. La folta chioma degli alberi, infatti, ha ormai invaso il marciapiede tanto da renderlo non percorribile da chiunque misuri cm 170 che unendosi alle numerose foglie non rimosse dal marciapiede rendono il percorso poco sicuro. Orazio Polimeni evidenzia che giornalmente moltissimi turisti giungono con il tram per recarsi in visita allo splendido museo che la nostra città possiede, ma che per impraticabilità del marciapiede percorrono quei metri nella carreggiata stradale percorsa anche da veicoli a velocità sostenuta, rischiando di essere anche investiti. Pertanto al fine di preservare l´incolumità del cittadino e del turista si invita per l´ennesima volta l´amministrazione comunale a prendere celermente e senza indugio i dovuti provvedimenti. Ridiamo decoro e pulizia alla nostra bella Messina.
VI CIRCOSCRIZIONE
Griglie rubate sulla strada statale 113
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l consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo ci segnala che sulla strada statale 113/dir angolo salita per Calamona(strada comunale) mancano tre griglie a copertura per la raccolta delle acque meteoriche. L’anomalia è stata segnalata da Biancuzzo agli organi competenti ma l’intervento si è limitato a segnalare i pericoli. Gli automobilisti che devono immettersi per salire ed uscire direzione Calamona e viceversa, hanno grosse difficoltà, visto che la strada è stata notevolmente ristretta. Sicuramente le tre griglie sono state rubate, ormai siamo alla disperazione più nera e la grave crisi spinge a rubare persino le griglie per la raccolta delle acque meteoriche dai tombini. Premesso ciò, Biancuzzo chiede al Sindaco un autorevole intervento sui responsabili del settore affinché disponga interventi urgenti ed immediati a salvaguardia degli automobilisti. Bisogna ripristinare la copertura delle botole e suggerisco anche di saldarle, visto che nel mirino dei ladri finiscono anche le griglie per la raccolta delle acque piovane.
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III CIRCOSCRIZIONE
Obiettivo raggiunto: controllo velocità in V.le Padre Ruggeri
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e circoscrizioni si rivelano, ancora una volta, fulcro delle segnalazioni di tutte le istituzioni. É quello che si è verificato nel villaggio di Camaro Superiore lungo il viale Padre Ruggeri, un’arteria molto trafficata ad un elevato rischio di alta velocità, interessata dalla nota del Consigliere della III° circoscrizione Nunzio Signorino. Quest´ultimo, sollecitato dai cittadini residenti, lamenta la pericolosità che incombe ogni giorno per l’alta velocità sul viale Padre Ruggeri fino ad arrivare all’incrocio tra la piazza F. Fazio e la via Annibale. I cittadini residenti lamentano che l’alta velocità delle auto e moto che percorrono il viale in questione supera alcune volte gli 80 km orari, mettendo in seri pericoli l’incolumità dei cittadini. Inutile è stata la richiesta del consigliere Signorino di istallare la segnaletica orizzontale e verticale, cartelli stradale di indicazione di rallentamento e limite di velocità, passaggio pedonale e infine i dossi artificiali in tutto il viale che stando a ciò che recita il codice della strada risultano vietati sulle strade principali. I dossi dovrebbero servire a limitare la velocità dei veicoli, invece troppo spesso sono trampolini di lancio che danneggiano i veicoli e fanno cadere i motociclisti. L´adozione di dossi poi è espressamente vietata “su strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per i servizi di soccorso e di pronto intervento”. Per tale motivo, il consigliere Signorino ha subito sollevato il problema all’attenzione del prefetto, il quale ha subito disposto un intervento urgente in merito a tale situazione di pericolo relativa alla viabilità della strada suindicata. Premesso quanto sopra, il Prefetto Trotta “chiedeva di voler disporre opportune verifiche sulla criticità segnalata dal consigliere Signorino, finalizzata alla eventuale adozione dei necessari provvedimenti per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. Stessa sensibilità si è avuta dal Responsabile della sezione sud della Polizia Municipale, Comm. Giardina, che subito ha effettuato un sopralluogo nella zona accertando che lungo il Viale Padre Ruggeri, oltre alla segnaletica orizzontale e verticale di attraversamento pedonale, l’intera strada è priva di qualunque altro tipo di segnaletica. Nell’ottica della prevenzione dei sinistri stradali, il Commissario Giardina ha autorizzato un servizio di autovelox per giorno 12 novembre 2015. Tale presenza è stata un ottimo deterrente a discapito di quegli automobilisti imprudenti e privi di buon senso che “scorrazzano” a velocità elevata in una strada frequentata costantemente da pedoni che rischiano di essere travolti da tali pirati. Per tale motivo è stato programmato un ulteriore controllo che verrà effettuato nella settimana dal 23 al 28 novembre 2015. Il consigliere Signorino auspica che tale servizio di controllo nei prossimi mesi venga effettuato in maniera costante per evitare che si verifichino eventi incresciosi o drammatici sinistri, che mettano a repentaglio l’incolumità dei cittadini.
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III CIRCOSCRIZIONE - Consigliere Alessandro Cacciotto
Ex stazione ferroviaria di Camaro Urge rimuovere le traverse in legno cancerogene, concedere servitù di passaggio alle famiglie disagiate, riqualificare l’intera area
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l 25 Novembre del 2001 con l’inaugurazione della Galleria Peloritana a doppio binario, venne definitivamente dismessa la stazione di Camaro e il tracciato afferente. Fino a quella data la linea ferroviaria Messina – Palermo raggiungeva la massima altitudine proprio nella ex stazione di Camaro a circa 113 mt. s.l.m. Sono trascorsi 14 anni dalla dismissione e purtroppo la ex stazione è completamente abbandonata a se stessa, a differenza di quanto accade in molte città d’Italia e di Europa dove le ex stazioni sono al centro delle politiche di trasformazione urbanistica, di incremento delle politiche sociali, ricreative e di mobilità alternativa. Addirittura RFI concede in comodato, ai Comuni e anche ad Associazioni, i locali abbandonati delle stazioni. In diverse occasioni il sottoscritto consigliere ha posto l’accento sulle potenzialità della ex stazione ferroviaria di Camaro. Su tutte la creazione di percorsi verdi pubblici, i c.d. GREENWAYS, percorsi ed itinerari da fare a piedi, in bicicletta ma anche a cavallo. Ed ancora, la ex stazione ed i binari potrebbero servire per realizzare forme di trasporto pubblico come le “metropolitane di superficie”. Una data storica, è stata certamente quella del 27.08.2013, quando l’ex Assessore Regionale Nino Bartolotta, oggi primo cittadino di Savoca, su richiesta del sottoscritto, convocò un sopralluogo direttamente a Camaro al quale vennero invitati il Sindaco, Renato Accorinti, l’Assessore ai Lavori
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Pubblici, Ing. Sergio De Cola, l’allora Presidente di RFI, Dario Lo Bosco e il Direttore Tecnico, Andrea Cucinotta. Tanto entusiasmo che però fino ad oggi non ha assolutamente visto un atto concreto per fare rinascere la ex stazione ferroviaria. Anche la Circoscrizione ha dato vita ad un tavolo tecnico al quale, oltre il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina, non si ebbe la partecipazione degli altri soggetti interessati. Oggi la situazione è addirittura peggiorata: da alcuni mesi R.F.I. ha iniziato a rimuovere sia alcuni binari ma, soprattutto, si registra l’accatastamento delle traverse in legno che poggiano sui binari e che addirittura sembrerebbero essere state direttamente portate da Gesso – Messina e depositate nella ex area di stazione a Camaro. Come è noto, le traverse in legno sono imbevute di catrame e di altro materiale dichiarato dagli addetti ai lavori, ormai da tempo cancerogeno; additivi e sostanze che avevano il compito di conservare il legno. Oggi a Camaro, nella ex stazione, si respira un “odore” inconfondibile, con l’assoluta aggravante che a pochissimi metri, forse due o tre scarsi, insistono diverse abitazioni i cui residenti , con tutto diritto, sono assolutamente preoccupati della situazione. Da non dimenticare che, solo pochi anni fa, scoppiò un incendio all’interno della galleria della ex stazione che per fortuna ebbe come conseguenze solo grande paura. Se oggi quelle traverse andassero in fiamme, non oso immaginare cosa potrebbe accadere… Altro aspetto: le abitazioni che letteralmente costeggiano il muretto di contenimento dei binari della ex stazione, sono in una situazione di perfetto isolamento. Solo dei gradini pericolanti permettono di raggiungere le case; assolutamente impossibile che un mezzo di P.S. possa introdursi fino alle abitazioni. Insomma una situazione di assoluto pericolo e disagio. Sono molti gli anziani che vivono in prossimità dei binari e si registra la presenza anche di invalidi. Al disagio si potrebbe ovviare concedendo una servitù di passaggio dall’ex area ferroviaria, in modo tale che con due aperture sui due lati, i residenti possano con le macchine avvicinarsi alle abitazioni e garantire, in caso di necessità ed urgenza, anche l’accesso ad un mezzo di soccorso. In passato, alcuni residenti, rappresentati da un legale, avevano chiesto la costituzione di una servitù, per le ragioni sopra esposte, senza tuttavia avere concreta risposta. Tutto ciò premesso con la presente il sottoscritto consigliere Chiede Alle SS. LL. in indirizzo, ciascuna per la parte di competenza di: 1) Provvedere urgentemente allo smaltimento delle traverse in legno nocive per la salute dell’uomo; 2) Concedere, espletati le opportune procedure, una servitù di passaggio ai residenti; 3) Avviare delle procedure ad evidenza pubblica, coinvolgendo la circoscrizione, che permettano ai privati, supportati da validi progetti, di riqualificare interamente la lunga linea della ex stazione anche alla luce delle esperienze maturate in molte città di Italia e d’Europa. 2 Dicembre 2015
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città a cura di Marilena Faranda foto Peppe Saya
Book sharing
Bibliocabine
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el corso di una conferenza stampa, a Palazzo Zanca, è stata illustrata l'iniziativa “bibliocabine Biblioteche di strada”, che nasce a seguito dell’esperienza del book sharing a Piazza Cairoli, proposta dai giovani Paolo Pino e Roberto Scardino, condivisa dal presidente della quarta Circoscrizione, Francesco Palano Quero, e dal suo Consiglio, e dall’assessore alla Cultura, Tonino Perna. Obiettivo dell'idea è rendere stabile e accogliente la condivisione del bene comune, con una struttura già esistente ma ormai in disuso, che possa diventare punto attivo per lo scambio dei libri negli spazi pubblici vissuti dalla città. Alla realizzazione del progetto, reso possibile grazie alla donazione della Telecom di due ex cabine telefoniche trasformate in piccole biblioteche di strada, hanno collaborato l’arch. Marabello, la dipendente comunale Carnazza, il responsabile Telecom, Iacona, il dirigente del dipartimento Cultura, De Francesco, e la dirigente scolastica del Liceo Artistico E. Basile, Prestipino, che nel corso dell'incontro con la stampa ha annunciato che donerà una collezione di cento libri per implementare le due biblioteche da strada.
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Masterplan
Dichiarazioni dell’Assessore Signorino
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l vicesindaco e assessore con delega alla Città Metropolitana, Guido Signorino, in una nota ha evidenziato che: “Il Masterplan per il Mezzogiorno e' un contenitore di fondi, pensato per realizzare interventi realmente efficaci nella direzione dello sviluppo delle regioni e città metropolitane del sud Italia, evitando la dispersione delle risorse. Il metodo scelto e' quello di strutturare ''patti'' per lo sviluppo dei territori, che abbiano le caratteristiche di attività condivise, coinvolgendo amministrazioni locali, forze economiche e attori culturali e sociali in grado di disegnare percorsi sostenuti e sostenibili per lo sviluppo dei territori. La città metropolitana di Messina può sviluppare questa ''visione'', agendo in maniera attenta e coordinata. Attenta, cioè rispettosa del carattere policentrico e differenziato del territorio della città metropolitana; coordinata, ovvero capace di valorizzarne e mettere a sistema la varietà. Bisogna, nel ''patto'' per il masterplan, interpretare le caratteristiche del territorio, i suoi punti di forza e le sue debolezze, facendo da questi discendere le opportunità di attrazione di risorse su cui catalizzare gli interventi infrastrutturali da implementare. Se è certamente vero che i progetti di
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breve periodo (o quelli perseguibili nell’immediato) devono avere le caratteristiche della più prossima ''cantierabilità'', è altrettanto vero che, per rientrare in una strategia coerente di sviluppo, questi non possono tradursi in una sommatoria disarticolata e autoreferenziale. Il territorio della città metropolitana è articolato in più ''zone omogenee'' che, orientativamente, potrebbero coincidere con le aree dei PIST: Nebrodi, Patti-Barcellona, MilazzoVillafranca, Messina, JonioAlcantara. Ognuna di queste aree esprime una capacità di progettazione condivisa ed elementi di vocazione che, a valere sull’utilizzo dei fondi comunitari, hanno definito programmi di sviluppo del territorio. Occorre un lavoro intenso ed efficace di condivisione che, partendo da quanto già consolidato, esprima la visione unitaria necessaria a dare coerenza agli interventi da programmare. 2 Dicembre 2015
Piano territoriale
Ospedale Piemonte
La scuola che vorrei
Incontro deserto
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ell’ambito del Patto territoriale 2015/16 “PIANTARE UOMINI: sulle orme di Danilo Dolci” continuano i Laboratori Maieutici, tenuti dal figlio Amico Dolci in collaborazione con il Centro per lo Sviluppo Creativo e l’Università di Messina. Si sono svolti quelli che hanno visto coinvolti gli Istituti, d’istruzione superiore AINIS e JACI e comprensivo Pajno- Gravitelli. Nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, si è tenuto il convegno “La scuola che vorrei..., Conversazioni a più voci sui Laboratori maieutici”, moderato dalla giornalista Palmira Mancuso. Al meeting, dopo i saluti del sindaco, Renato
Accorinti, ha aperto i lavori l'assessore alla Pubblica Istruzione, Patrizia Panarello, e sono seguiti gli interventi di Amico Dolci, Caterina Benelli, Giuseppe Fontanelli e Gaetano Giunta. Nell'occasione sono stati presentati, nell'androne di Palazzo Zanca, volumi di e su Danilo Dolci a cura delle librerie della città di Messina. Verranno inoltre presentati i risultati parziali dei laboratori maieutici effettuati nelle scuole cittadine con interventi programmati da parte di studenti e docenti.
Consiglio comunale
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unedì 30, si doveva tenere un incontro tra la deputazione regionale - tra cui i proponenti del progetto di legge, divenuto legge - , i rappresentanti dell’ IRCCS Neurolesi e i comitati in difesa del Piemonte sull'accorpamento all' IRCCS. Nel gabinetto del Sindaco, erano presenti soltanto l' On. Zafarana, il presidente del Comitato salvare l' Ospedale Piemonte ed componenti del comitato stesso.
Servizi alle Imprese
Relazione finanziaria di Signorino
Chiusura uffici
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i è tenuta una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per l’annuale, in questo caso, biennale, sull’operato dell’Amministrazione. A relazionare, però, per motivi familiari, non c’era il sindaco Accorinti, ma l’assessore Signorino. Si decide, quindi, di far parlare il vicesindaco Signorino e mercoledì, nella speranza che non ci siano altri impedimenti, di ascoltare il sindaco. Dopo che il vicesindaco, ricorda glia spetti finanziari portati avanti da 2 Dicembre 2015
unedì 7 saranno chiusi al pubblico, al fine di consentire l'aggiornamento dell'archivio, gli uffici del dipartimento Servizi alle Imprese, al terzo piano di Palazzo Satellite. Il ricevimento sarà posticipato a mercoledì 9, dalle ore 10 alle 12.
questa Giunta, come: il Piano di Riequilibrio, i Bilanci, la lotta all’evasione fiscale, l’aver portato in Procura dei bilanci contaminati e molto altro. Alcuni consiglieri, però, ritengono che siano solo spot, ma che ancora nulla è stato portato a termine. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Provincia a cura di Marilena Faranda
Masterplan per il Sud
Messina corre,
ma al traguardo non vuole vuote promesse Masterplan per il Sud..chi è costui? – Questo termine ,ultimamente, risuona spesso nelle orecchie dei Messinesi. Di cosa si tratta?
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Il Masterplan per il Mezzogiorno è il quadro di riferimento entro cui si collocheranno le scelte operative che sono in corso di definizione nel confronto Governo-Regioni-Città Metropolitane sui 16 Patti per il Sud e dovrà far leva sui punti di forza e di vitalità del tessuto economico meridionale per consentire l’avvio di una reale ripresa e trasformazione dell’economia del Mezzogiorno, al fine di far diventare le eccellenze meridionali, veri diffusori di imprenditorialità e di competenze lavorative, attrattori di filiere produttive. 2 Dicembre 2015
a dotazione economica ammonta a circa 95 miliardi di euro a disposizione da qui al 2023 per politiche di sviluppo ed è composta da Fondi strutturali (FESR e FSE) 2014-20 pari a 56,2 miliardi di euro, di cui 32,2 miliardi di euro europei e 24 miliardi nazionali, cui si aggiungono fondi di cofinanziamento regionale per 4,3 miliardi di euro e Fondo Sviluppo e Coesione, per il quale sono già oggi disponibili 39 miliardi di euro sulla programmazione 2014-20,. I 16 Patti per il Sud interessano ciascuna delle 8 Regioni meridionali (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) ed ognuna delle 8 Città Metropolitane (Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina (aggiunta all’ultimo minuto), Catania, Palermo, Cagliari e Taranto) e dovranno definire per ciascuna di esse gli interventi prioritari e trainanti, le azioni da intraprendere per attuarli e gli ostacoli da rimuovere, la tempistica, le reciproche responsabilità. I tempi, come al solito sono strettissimi: I singoli Patti saranno definiti dal lavoro comune Governo-Regioni-Città Metropolitane e l’obiettivo è di sottoscriverli entro fine dicembre 2015 in modo che il Masterplan sia operativo dall’1 gennaio 2016. In vista dell’avvio della progettazione degli interventi da inserire nel Masterplan per il Mezzogiorno, occasione di sviluppo imperdibile per la Città Metropolitana di Messina, venerdì 4 dicembre p.v., alle 9.30, nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni è stato convocato un tavolo tecnico, a cui parteciperanno la deputazione nazionale e regionale, i sindaci dei 108 Comuni della provincia, le autorità amministrative, gli ordini professionali e le organizzazioni sindacali per realizzare una programmazione condivisa di strategie comuni. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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Provincia Sicilia a cura di Dario Buonfiglio
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Distretto Selinunte-Belice-Sciacca, in arrivo 900 mila euro di fondi Ue
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ar conoscere e valorizzare il territorio della Sicilia sud-occidentale puntando sulle eccellenze artistiche, culturali e gastronomiche di un'area che attraversa la valle del Belice e si estende lungo l'antica rotta dei Fenici, sulla costa che va da Selinunte e Siculiana, rafforzando anche i legami tra i Paesi del Mediterraneo. È l'obiettivo del Distretto turistico "Selinunte, Belìce e Sciacca Terme", previsto dal progetto approvato dall'assessorato Turismo della Regione Siciliana. Capofila è il comune di Castelvetrano (Tp) amministrato dal sindaco Felice Errante, presidente del distretto: "Abbiamo ricevuto 900 mila euro - dice - da fondi Po-Fesr per finanziare interventi e azioni di promozioni del territorio che le scarse risorse dei comuni non avrebbero mai consentito. Tra le varie iniziative stiamo investendo sulla formazione dei pescatori, organiz-
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zando battute di pesca-turismo che consentano di destagionalizzare l'offerta del territorio, in modo da affiancarla a quella archeologica, turistico-balneare ed enogastronomica". La campagna di promozione avviata prevede quattro macro-azioni: orientamento, comunicazione e promozione, marketing operativo e innovazione metodologica. Una sfida per un territorio ricco di aree archeologiche e rurali, di tracce delle civiltà fenicie, greche, arabo-normanne e spagnole, al punto da coinvolgere oltre 40 aziende private e 18 Comuni a cavallo delle province di Trapani e Agrigento, e cioè Vita, Santa Ninfa, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Castelvetrano-Selinunte, Menfi, Montevago, Santa Margherita Belìce, Sambuca di Sicilia, Giuliana, Sciacca, Caltabellotta, Ribera, Cattolica Eraclea, Calamonaci, Montallegro e Siculiana.
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Cultura
Inaugurato il Salone delle Cinquecentine Progetto realizzato con interventi mirati di tutela, conservazione e restauro
foto Salvatore Forestieri
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illeottocento volumi che coprono un arco cronologico che va dal 1501 al 1600 tornano grazie al progetto “Biblioteca Painiana”, ad essere fruibili. Per la realizzazione del pregevole e consistente patrimonio librario, che spazia dalla letteratura scientifica, medica, botanica e militare, si deve ricordare il ruolo svolto da Monsignor Angelo Paino, “Arcivescovo ricostruttore” di Messina dal 1923 al 1963, che per incrementare il fondo della biblioteca del Seminario viaggiò molto, cercando di acquistare volumi e archivi presso conventi e antiquari. Oggi questa mole sottoposta a una serie di interventi mirati di tutela, conservazione e restauro coordinati dalla Dott.ssa Melina Prestipino, Direttore della Sezione per i Beni Bibliografici ed Archivistici, torna ad essere patrimonio di tutti nei nuovi locali del Seminario Arcivescovile S. Pio X di Messina, totalmente rinnovati e attrezzati dal Rettore del Seminario, Mons. Cesare Di Pietro. L’inaugurazione del Salone delle Cinquecentine che è avvenuta martedì 1 dicembre, rappresenta come ha annunciato l’arch. Rocco Giovanni Scimone, soprintendente Beni culturali e ambientali di Messina, “un evento storico per questo che potremmo definire l’anno del libro con tre grandi iniziative andate in porto”. Una mostra iconografica sull’evoluzione dei frontespizi del Cinquecento ha preceduto lungo i corridoi del Seminario, la visita della nuova sala dove si è potuto ammirare un pregevolissimo Liber Choralis pergamenaceo riccamente miniato. Il progetto che va avanti dal 2010 rappresenta solo la prima tappa di un percorso molto più lungo che vedrà tra qualche tempo anche l’apertura di una sala con i tomi della Storia del Regno delle Due Sicilie. Si è inoltre provveduto durante il lavoro alla catalogazione informatizzata dei volumi secondo gli standard catalografici internazionali per il libro antico. Il patrimonio bibliografico è consultabile accedendo al nuovo Portale del Sistema Bibliotecario Regionale / Polo di Messina, operante in Indice SBN (Sistema Bibliotecario Nazionale) a seguito della recente stipula della Convenzione con l’Istituto Centrale del Catalogo Unico di Roma e raggiungibile all’indirizzo www.sbrmessina.it. Un nuovo faro di cultura si è acceso in una città che tenta di recuperare un altro importante pezzo di memoria storica. I tesori che per tanto tempo sono stati nascosti tornano a risplendere di luce propria. La Biblioteca Painiana ha tutte le premesse per estendersi alle altre realtà del territorio, tra cui l’Università degli Studi di Messina, che ha già dimostrato un vivo interesse in merito.
Rocco Giovanni Scimone, soprintendente Beni culturali e ambientali di Messina, “un evento storico per questo che potremmo definire l’anno del libro con tre grandi iniziative andate in porto”
Cristina D’Arrigo 2 Dicembre 2015
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Antonello: un genio non riconosciuto dalla sua terra Intervista alla scrittrice Silvana La Spina autrice del romanzo “L’uomo che veniva da Messina”
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l celebre pittore Antonello Da Messina è al centro del nuovo romanzo di Silvana La Spina. “L’uomo che veniva da Messina” il titolo di questo lavoro che è stato presentato oggi al Teatro Vittorio Emanuele nel corso di un incontro organizzato dalla Libreria Bonanzinga, con l’Assemblea regionale siciliana, l’Ente Teatro e gli Istituti Comprensivi Villa Lina-Ritiro e La Farina-Basile. Abbiamo cercato di scoprire, in anteprima, cosa riservi al lettore quello che potremmo definire non un romanzo storico bensì un romanzo su un uomo che ha fatto dell’arte uno strumento utile per non essere cancellato dallo scorrere inesorabile del tempo. Un artista che la sua Messina, la sua Sicilia non hanno mai considerato abbastanza. Ogni parola nostra, però, non può che essere superflua e, dunque, lasciamo descrivere il romanzo a colei che l’ha realizzato, Silvana La Spina, che abbiamo avuto l’opportunità di intervistare oggi per voi: Come descriverebbe questo romanzo? Una vita, potremmo dire, quella di Antonello alla ricerca continua di se stesso e dei suoi sogni. Una vita caratterizzata dall’inseguimento di una pittura perfetta e di un amore perfetto. Si può descrivere, dunque, come un’avventura vissuta a tutto tondo tra le corti dell’epoca, i miserabili, l’avidità ma anche
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attraverso gli sconvolgimenti politici del Quattrocento. Un periodo che vede la Sicilia divenire una colonia e tale rimarrà fino ai giorni nostri. Oggi, infatti, non è altro che una regione di sudditi. In questo contesto storico vive ed opera Antonello che scopre, presto, di essere divenuto un suddito. Una condizione difficile per uno come lui che, come tutti gli artisti, è un uomo libero. Emerge, dunque, nel romanzo il legame dell’artista con la sua Messina? Per forza. Antonello è un Messinese, ma sa che la sua terra, ormai, è perduta. Tra poco scopriranno l’America e cosa volete che sia la Sicilia per una grande potenza come la Spagna? Egli intravede già questo prossimo fallimento. Si può cogliere nelle pagine di “L’uomo che veniva da Messina” un invito a valorizzare la Sicilia e con essa il patrimonio artistico del suo “figlio” Antonello? Si. Antonello è il più grande pittore che la Sicilia ha prodotto. Questa terra non ha dato vita più, per un insieme di circostanze, ad artisti di un simile calibro. Le vicissitudini storiche hanno impedito, infatti, ogni sviluppo scientifico ed artistico. è chiaro che, nel momento in cui essa viene “emarginata”, tutto ciò viene meno. Quale messaggio vuole lanciare al lettore? La Sicilia dovrebbe riconsiderare i pochi “geni” che ha donato al mondo. Antonello, se non fosse stato a Venezia, non sarebbe mai divenuto Antonello. La sua terra non ha mai apprezzato né riconosciuto il suo valore. Antonello ama la Sicilia, ma la Sicilia non lo ama. Alessia Vanaria 2 Dicembre 2015
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I Forti Umbertini dello Stretto Da Architetture Militari a Contenitori Culturali
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iprendendo un percorso iniziato quasi dieci anni fa, il Convegno “I Forti Umbertini dello Stretto. Da Architetture Militari a Contenitori Culturali” tenutosi al Palacultura, ha riacceso i riflettori sull’importante patrimonio fortificato dello Stretto di Messina. Il Convegno, che ha concluso la Rassegna “VivilForte” inserita nel calendario del progetto “Ottoeventi”, ha fatto conoscere ed apprezzare nei mesi estivi a centinaia di messinesi la storia delle fortificazioni e a vivere coinvolgenti momenti culturali proposti dagli enti gestori. Un vero test per il rilancio culturale e turistico dell’intero Sistema fortificato, peculiare per lo spettacolare panorame dello Strtto godibile dagli spalti di ogni struttura. L’Assessore alla Cultura Tonino Perna e l’Ing. Giacomo Villari, responsabile del progetto Ottoeventi, alla presenza di un folto numero di studenti delle quinte classi dei Licei “Seguenza” e “Archimede” e dell’Istituto Geometri “Minutoli”, di architetti e ingegneri, liberi professionisti e rappresentanti dei vari ordini professionali, e delle Associazioni concessionarie delle strutture, hanno dato il via ai lavori, moderati dall’Arch. Paola Sarasso.
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Nel primo intervento, curato dal prof. Enzo Caruso, coordinatore della Rassegna estiva e profondo conoscitore della storia dei Forti ottocenteschi, sono state tracciate le fasi di costruzione, di impiego strategico-militare e quindi dell’encomiabile percorso di recupero culturale operato dagli Enti gestori. La relazione successiva dell’Arch. Carmelo Celona, direttore del Servizio Valorizzazione del patrimonio culturale della città di Messina, ha quindi illustrato le possibili strategie di valorizzazione del sistema fortificato dello Stretto, con puntuali riferimenti ad esempi europei già avviati, relativi a piani strategici di valorizzazione di strutture fortificate. A conclusione, il dott. Francesco Saija, membro del Centro Europeo di Studi su Mito e Simbolo dell’Università di Messina, ha offerto preziosi spunti di riflessione per una lettura filosofica e simbolica associata ai luoghi e alle opere di difesa dello Stretto. Al termine della fase introduttiva, l’Assessore Perna ha aperto la tavola rotonda esprimendo piena disponibilità da parte dell’Assessorato e del Dipartimento Cultura a sostenere il ruolo di “regia” per un programma esteso all’intero sistema che coinvolge anche le fortificazioni della sponda calabrese. Nella prospettiva di attivare un processo virtuoso di valorizzazione, promozione e fruizione mirato alla comprensione e al riconoscimento di queste architetture, che presentano caratteristiche di singolarità e unicità nello scenario del patrimonio culturale del Mediterraneo, sono stati ascoltati i preziosi interventi del prof. Massimo Lo Curzio, degli architetti Sergio Bertolami, Antonio Galeano e Pino De Domenico (in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti) e all’ing. Antonio Rizzo, che hanno offerto utili e preziosi contributi utili per successivi approfonditi in tavoli operativi e tecnici, opportunamente convocati, nella visione di un processo di valorizzazione partecipato con i soggetti coinvolti e con tutti coloro che manifesteranno interesse. Gli interventi di Salvatore Rizzo (Forte Petrazza, Consorzio Sol.E), Giacomo Farina (Parco Horcynus Orca, Torre degli Inglesi), Mario Albano (Forte S. Jachiddu), referenti di alcuni Enti gestori dei Forti e di Fabio Traina (Associazione Gonzaga), hanno arricchito l’incontro con la testimonianza di un impegno costante per il recupero e la promozione sociale e culturale avviata da quasi un ventennio dei forti messinesi.
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Il messinese Danilo Curró vince il contest fotografico de “La Stampa” di Torino
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a Fotografia, capace di cristallizzare gli attimi e le vite che scorrono veloci, è stata l’arma v Associazione Culturale su diverse progettualità.
Dopo essere stato selezionato tra oltre 700 partecipanti al contest “Sunday Photographers”, organizz si è distinto egregiamente anche nella fase finale dove a competere erano rimasti in 20 per volere d Ticozzi. Danilo si è aggiudicato il premio del pubblico, ovvero i lettori de “La Stampa” che hanno vo attualmente a Messina, ospiti del centro “Ahmed”. Tre scatti che raccontano uno spaccato del nostr del catalogo Black Lips, promosso da DAF – Associazione Culturale e che prossimamente verrà pre “Tutto è nato per caso – commenta Danilo – Dietro le mie foto c’è un mondo fatto di ragazzi straord moltissimi altri giovani che vedo in balia del nulla”. Il lavoro di Currò, insieme a quello del vincitore del contest individuato dalla giuria, ovvero Ivan Del Ne in occasione di un incontro su fotografia ed immigrazione coordinato da Mario Calabresi e Niccolò Z Particolarmente entusiasta Giuseppe Ministeri, Presidente DAF – Associazione Culturale, che accom ed anzi colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno votato contribuendo a questo succes sia importante puntare sui giovanissimi, motivo per cui la Formazione, applicata su diverse materie, r za il nostro progetto di integrazione culturale che prosegue dunque non solo attraverso il Teatro, ma
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Il contest “Sunday Photographers”, concorso fotografico promosso dal quotidiano torinese “La Stampa” nell’ambito di “Photolux Festival” Biennale Internazionale di Fotografia a Lucca, ha premiato il giovanissimo Danilo Currò per il suo trittico “Black Lips”.
vincente per il giovanissimo messinese Danilo Currò, filmaker che collabora con la nostra DAF –
zato in occasione del Photolux Festival Biennale Internazionale di Fotografia a Lucca, il nostro Danilo della giuria composta da Mario Calabresi, Paolo Pellegrin, Lorenza Bravetta, Irene Opezzo e Giulia tato le fotografie sul web: a “stregarli” il trittico Black Lips, che ritrae le labbra di tre giovani migranti ro tempo, segnato dalla condizione di chi, per sopravvivere, rischia di morire. I tre scatti fanno parte esentato al pubblico con una mostra corredata da catalogo. dinari. Ragazzi vivi dentro e con un’incredibile voglia di fare, che non si può purtroppo paragonare a
egro, sarà esposto a Torino mercoledì 9 dicembre presso “Camera – Centro Italiano per la Fotografia”, Zancan. mpagnerà Danilo a Torino: “Danilo è fortissimo! E noi abbiamo svolto un ottimo lavoro di promozione, sso. La vittoria di Danilo, che certamente dimostra il suo talento, è per noi l’ulteriore prova di quanto rimane il nostro importante punto di forza, nonché la nostra principale mission. Questo premio raffora anche con la Fotografia, in seguito attraverso il Cinema e la Musica”. 2 Dicembre 2015
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foto Peppe Saya
“Lampadine d’Artista” Il progetto, ideato e curato dall’ ing. Linda Schipani, inserito nella Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti, sarà visitabile gratuitamente fino al 13 dicembre
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a mostra, accompagnata dal testo del critico d’arte e giornalista Gigi Giacobbe, fa parte di un lungo percorso di “Arte del Riciclo” che Linda Schipani, ingegnere ambientale e artista, ha intrapreso nel 2008 invitando annualmente tanti artisti a trasformare materiali di scarto legati all’industria elettrica. L’oggetto di quest’anno è una lampada a scarica del tipo SAP da 250 watt, un’ampolla di
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vetro bianca alta circa 22 cm e larga 10 ; una sorta di uovo di fabergè, la cui diffusione tende ad esaurirsi a favore di lampade a più alta efficienza e basso consumo. Gli artisti sono stati invitati ad interpretare l'oggetto con tecnica libera ma col vincolo di mantenerne l’integrità: queste lampade infatti sono, ai fini dello smaltimento, rifiuti pericolosi da conferire in appositi centri di raccolta perché, come i tubi al neon, contengono il 2 Dicembre 2015
mercurio. Così le lampade sono diventate tematiche, andando dall'arte pittorica, alla supporti pittorici, sculture, oggetti di design, scultura, al design, per arrivare ad una zona animali, fiori, oggetti custodi di un'idea e di un dedicata alla natura, alle piante, agli animali e pensiero rivolto alla Luce, alla Pace e alla ai tanti fiori che dalle lampade hanno preso Vita. vita. Sono cinquanta i protagonisti, tra loro grandi Una mostra che, al di là del valore estetico, Maestri siciliani, artisti emergenti, designers, concettuale e formale dell’intervento, porta architetti, studenti dell’accademia e dell’istitu- con sé un messaggio etico legato all’importo d’arte. Ma anche la Poesia ha illuminato le tanza di valorizzare materiali obsoleti, andanlampadine, con i versi della giovane do oltre la funzione per la quale quell’oggetto Vincenza Di Vita e con quelli della poetessa è nato: un principio importante, valido per le Maria Costa, nominata dalla Regione Sicilia, piccole cose di uso quotidiano così come per "Tesoro umano vivente" e "Patrimonio i grandi manufatti. Un evento, nell’anno della dell'Umanità" per l'Unesco . luce e nella settimana internazionale per la Tutte le opere hanno trovato spazio in una riduzione dei rifiuti, che dà modo a quelle lamgrande sala al primo piano, un tempo adibita pade che per anni hanno illuminato le nostre a studio televisivo, tra i set del telegiornale, strade, di conservare memoria storica del loro del programma sportivo e dei dibattiti. Un alle- passaggio. stimento che ha voluto esporre i lavori per foto Peppe Saya
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Spettacoli
L’insaziabile desiderio di volare sempre più in alto
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l gabbiano Jonathan Livingstone non è un gabbiano come tanti, è “affamato” di conoscenza, è desideroso di imparare a volare valicando ogni possibile limite spazio-temporale. A raccontarci la sua storia semplice, tratta dal celebre romanzo di Richard Bach, un grande attore come Enzo De Caro che porta in scena al Teatro Vittorio Emanuele uno spettacolo ardito che coniuga letteratura e musica. Uno spettacolo che lo vede al centro della scena a dar vita ad una lettura emotiva senza paragoni, una lettura che porta lo spettatore a dimenticare tutto il mondo circostante per vivere nella realtà del piccolo Jonathan Livingstone. Bastano pochi attimi e, così, come per magia, ognuno dei presenti si ritrova totalmente immerso in un mondo surreale, si ritrova a seguire tutte le vicissitudini di un piccolo gabbiano che è animato da un’insaziabile sete di conoscenza. Quest’ultima conduce Jonathan a comprendere, anzitempo, che un gabbiano non è chiamato, per natura, a volare per procacciarsi il cibo.
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Enzo De Caro legge “Il gabbiano Jonathan Livingstone” al Teatro Vittorio Emanuele
È chiamato a volare alto nel cielo, sempre più in alto, perché volare è il solo strumento che lo rende libero. Jonathan, compreso questo principio, si esercita, così, continuamente per affinare l’arte del volo andando incontro, anche, a pesanti cadute che non riescono, però, a porre alcun freno al suo intento. Il suo desiderio d’imparare aumenta giorno dopo giorno e lo conduce verso l’esclusione dallo stormo che lo giudica, per aver superato ogni limite di velocità usando “le ali corte del falco”, come irresponsabile, come un reietto. Jonathan esce, dunque, dal gruppo e comincia una vita solitaria che avrà fine uno strano mattino quando due gabbiani estremamente lucenti lo guidano verso un altro mondo. Un’altra realtà abitata da gabbiani che hanno capito, come Jonathan, che lo scopo della loro 2 Dicembre 2015
vita non è sorvolare il mare alla ricerca di cibo ma volare sempre più in alto. In questo mondo di super-gabbiani Jonathan impara che la perfezione non è volare più veloce della luce o in modo encomiabile. Perfezione è vivere secondo natura, sapere già dove si vuole arrivare. Molti gabbiani, però, non hanno, ancora, compreso questa verità e, dunque, bisogna guidarli verso il raggiungimento di tale meta. Ecco che nasce in Jonathan l’amore, quel sentimento che lo porta ad abbandonare il mondo dei supergabbiani per ritornare sulla terra. Ed è qui che regala il suo sapere ai suoi allievi che diventano sempre più numerosi. Una storia semplice quella di Jonathan ma che tocca il cuore, in particolare se a raccontarla è un grande attore come Enzo De Caro. Un “esperimento” teatrale abbastanza riuscito che avvicina il teatro al nuovo modo, che si sta affermando sempre più nella realtà odierna, di fruire la letteratura mediante l’ascolto, in formato Audiobook. Le parole di De Caro sono, infatti, accompagnate dalle note del sassofono di Thierry Valentini, del pianoforte di Riccardo Cimino e dai colori musicali del percussionista Moustapha Mbengue. Elementi diversi che suggellano uno straordinario connubio tra letteratura e musica che piace ed incanta il pubblico. Gli spettatori messinesi, poi, hanno l’opportunità di cogliere quel quid in più della storia perché loro il mare lo hanno vicino e lo conoscono bene. Sanno bene che “O mare fa paura”, come dice De Filippo nella poesia letta a fine spettacolo da De Caro, ma sanno, altrettanto, bene che “O mare è mmare, ‘o mare sta facendo ‘o mare”. E proprio il mare è lo scenario principale su cui si esplica la vicenda del gabbiano Jonathan che insegna a tutti noi a non contemplare i nostri limiti, ma a compiere il nostro viaggio pensando solo e sempre a volare in alto, consapevoli che nulla potrà mai fermare il nostro volo. Alessia Vanaria WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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rande attesa in città per il concerto del 4 Dicembre alle ore 21.00 al Palacultura che avrà come protagonisti il più popolare e amato violinista italiano contemporaneo, Uto Ughi, e il pianista Andrea Bacchetti. Ha il sapore dell’evento storico il concerto che vedrà protagonista Uto Ughi, uno dei più grandi violinisti di tutti i tempi, Venerdì 4 Dicembre alle ore 21.00 al Palacultura di Messina, in duo con il celebre pianista di fama internazionale Andrea Bacchetti. Un duo eccezionale formato da due grandi solisti che suonano insieme in esclusiva per l’Accademia Filarmonica di Messina, protagonista di un programma che esplora, attraverso pagine particolarmente accattivanti e virtuosistiche, la letteratura per violino e pianoforte. Il programma, da Tartini a Beethoven, da De Falla a Saint Saens fino a concludere con la pirotecnica Carmen Fantasy di Pablo De Sarasate, metterà in evidenza il virtuosismo e la passione di un grande artista come Uto Ughi. Uto Ughi nella mattinata del 4 Dicembre, nell’ambito del progetto “Uto Ughi incontra i giovani”, che porta avanti da anni per la diffusione e promozione della musica classica presso i giovani, terrà una lezione-concerto per gli studenti delle scuole della nostra città. E´ in corso intanto la prevendita dei biglietti con prenotazione obbligatoria del posto numerato presso il PalAntonello, il 30 novembre e il 2 dicembre dalle ore 17 alle 19 e il 4 dicembre dalle 19 in poi e presso la Libreria Feltrinelli l’1 e il 3 dicembre ore 17-19. Sarà possibile anche prenotare presso la sede dell’Accademia Filarmonica (via Consolare Pompea 477- Villa Pace tel. 090 3147038) dalle ore 10 alle ore 12 da Lunedì a Giovedì. Si può anche contattare la pagina Facebook dell’Accademia Filarmonica di Messina. Il costo dei biglietti è 25 euro per la platea e 20 euro in galleria.Uto Ughi, violinista di grande fama e dal forte carisma, non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella
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Un appuntamento imp dell'Accademi
Uto Ughi e And il 4 Dicembre
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perdibile del cartellone ia Filarmonica
drea Bacchetti al Palacultura
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vita sociale del nostro Paese e il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale e alla promozione e diffusione della musica presso i giovani. Il calore e la comunicativa dello stile interpretativo di Ughi fanno di questo artista uno dei maggiori violinisti del nostro tempo, un interprete sensibile di grande comunicativa che sa far vibrare con voce sincera le corde del suo violino. Talento precoce, inizia a suonare in pubblico a soli sette anni, e allievo del grande George Enescu, Uto Ughi si è esibito in tutto il mondo, sia in recital che come solista con le più rinomate orchestre dirette dai più importanti direttori. Uto Ughi non è solo un musicista, infatti all’attività musicale affianca, da anni, un notevole impegno nel promuovere importanti iniziative per avvicinare i giovani al mondo della musica classica, di tutore e divulgatore del patrimonio artistico italiano, oltre che dei teatri, delle orchestre e dei conservatori. Ideali che, nel 2003, hanno trovato la loro realizzazione nel festival “Uto Ughi per Roma”, del quale il maestro è ideatore, fondatore e direttore artistico. Di recente, la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso i giovani. Andrea Bacchetti, nato nel 1977, ha debuttato all’età di undici anni alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano, con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone, e si e quindi perfezionato sotto la guida di Franco Scala all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. La sua carriera lo ha visto protagonista nelle massime istituzioni e festival di tutto il mondo, impegnato in lunghe tournees nei paesi dell’America del Nord e del Sud, oltre che in Giappone. Collabora con Rocco Filippini, con il violinista Domenico Nordio, con i Quartetti Prazak e Ysaye, con il Quartetto di Cremona. Ha suonato come solista e in recital nelle sale e nei festival piu importanti di tutto il mondo. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT
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“Southeast of My Dreams”
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iovedì 3 dicembre alle ore 19, presso la Sala Laudamo del Teatro di Messina, nuovo appuntamento della mini-rassegna del giovedì della Filarmonica Laudamo dal titolo Accordiacorde giunta alla sua terza edizione, realizzata in collaborazione con E.A.R. Teatro di Messina. Di scena, l’Alessandro Nobile Quartet nel concerto dal titolo “Southeast of My Dreams”, tratto dall’omonimo cd pubblicato dall’etichetta Labirinti Sonori. Le musiche sono di Alessandro Nobile, con lo stesso Nobile al contrabbasso, Stefano Maltese saxello, clarinetto basso, flauti, tambourine, bells, Paolo Sorge chitarra elettrica, live electronics, Antonio Moncada batteria, marimba box
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Alessandro Nobile Quartet. Giovedì 3 dicembre 2015, Sala Laudamo, Teatro V. Emanuele di Messina
Alessandro Nobile è nato a Vittoria, contrabbassista e compositore. Si diploma in contrabbasso e poi in jazz con il massimo dei voti presso il conservatorio “A. Corelli” di Messina.. Ha collaborato e inciso con alcuni fra i nomi più interessanti del jazz contemporaneo, e fa parte.stabilmente dell’Aka Trio e Quartet di Stefano Maltese con cui ha appena pubblicato un live per Labirinti Sonori. Collabora, inoltre, con diverse compagnie di danza tra cui Cadmium di Parigi - Khôra di Angela Babuin. Stefano Maltese fin dagli anni ’70 è uno dei nomi più prestigiosi, creativi e originali del jazz italiano. Ha formato la Open Jazz Orchestra, definita la “nazionale del jazz italiano” . Ha collaborato con Marilyn Crispell, John Tchicai, Keith Tippett, Evan Parker, Paul Rogers, Sophia Domancich, Han Bennink, Michael Moore, e molti altri Paolo Sorge da circa vent’anni conduce una ricerca trasversale nell’ambito delle musiche d’improvvisazione,. Ha fondato il movimento artistico ed etichetta discografica Improvvisatore Involontario. Attualmente occupa la cattedra di Chitarra Jazz presso il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Antonio Moncada è uno dei nostri batteristi più apprezzati, collabora da decenni con Stefano Maltese e Gioconda Cilio, partecipando ad importanti rassegne nazionali ed internazionali. Fonda nel 1982 e dirige oggi assieme a Carlo Cattano il “Laboratorio Musicale di Piazza Scienza e Lavoro” (LAB P.S.L.) Il prossimo concerto al Palacultura Antonello sarà domenica 6 dicembre alle 18 e vedrà protagonista il Mythos Trio giovane formazione formata da tre musicisti di diverse nazionalità, Giuliano Cavaliere, violino, Rina You, violoncello, Marios Panteliadis, pianoforte, in un repertorio molto affascinante, con musiche di Honegger, Nyman, Sostakovic, Tailleferre e del Premio Pulizer 2010 Jennifer Higdon. Il concerto sarà preceduto la mattina da una lezione-concerto alle ore 11 con i tre artisti aperto ai musicisti e agli appassionati, che si terrà presso la sede della Filarmonica Laudamo, in Via Peculio Frumentario 3.
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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo
Io amo Laura Morante Perché l’amore è l’amore. Ed innamorarsi di Laura Morante è forse la cosa più facile del mondo. Attrice di una grazia e signorilità senza pari, capace di interpretare ruoli diversi e variegati. Dal dramma al grottesco, riesce a far emozionare e sorridere con la stessa atroce leggiadria. Teatro o cinema, poco cambia. Ispirata da Carmelo Bene, scelta da Bertolucci e Amelio, Giordana e Monicelli. Il grande pubblico la ricorda grazie al successo di Nanni Moretti, “La stanza del figlio”, dove la sofferenza e la morte interiore di una madre che perde il figlio diventano la maschera di una donna che ha fatto dell’intensità e della fisicità nervosa il suo stile. Donna di una bellezza semplice, elegante e raffinata. I registi hanno abusato della sua figura per renderla la nevrotica buona per tutte le stagioni. Sempre nella parte e credibile, abituata ai grandi maestri della recitazione. Attrice imperfetta, e per questo attrice dalla superiorità infinita rispetto alle nuove leve. Una formazione che sa di passato, oggi non ritrovabile in nessuno. Il teatro le ha dato le basi, nel cinema ha forse trovato la popolarità. Il primo amore non si scorda mai, e in Francia la sua carriera da attrice teatrale ha raggiunto picchi di grandezza. La forza della Morante è quella di continuare e mettersi alla prova. Passata dietro la macchina da presa, “Ciliegine” è il suo esordio. Film del 2012, forse troppo pretenzioso volendo mettere dentro un po’ tutto quello già visto da sola attrice. C’è la sua Francia, quello stile unico e tipico della cinematografia francese che viene fatta sposare con il sarcasmo hollywoodiano e un morettismo di sottofondo. Un prodotto che riesce ma non convince, dove la parte migliore è ancora l’interpretazione della stessa Morante. Lo stile del cinema francese è presente nell’ossessione con cui i due protagonisti vengono inseguiti dalla macchina da presa, stuprati nella loro intimità mai intima. La Morante piace in scena e non dispiace nella regia. Un candidatura come miglior regista esordiente ai David di Donatello, un piccolo passo avanti verso una nuova pagina di una carriera mai lasciata all’inerzia del tempo.
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2 Dicembre 2015
2 Dicembre 2015
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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo
CURIOSITà Franco Battiato e il suo nuovo album, come è uso fare in questi casi, hanno riempito le televisioni italiane per la promozione del lavoro. Una tassa che ogni artista deve pagare per pubblicizzare al meglio il proprio prodotto. Una delle tappe a cui non è possibile mancare, ormai va così, è XFactor. La presenza di Battiato, strapompata e attesa ha però deluso. Eh sì, perché il maestro nell’esecuzione di uno dei suoi brani più emozionanti, “La cura”, ha stonato. Capita direte voi, perché cantare dal vivo ed in una ospitata flash non è la più facile delle cose. Battiato ha stonato e amen, ma questo infame mondo social non ha perso occasione. Ormai è questo l’andazzo, vivere in un mondo democraticamente aperto alle sparate di chiunque comporta anche il dover sopportare, o forse no, l’opinione di tutti. In un periodo storico dove perculare il prossimo è sport nazionale, Battiato è stato la vittima perfetta. Frustrati della vita, gente che fa di un tweet mezzo per una rivincita sociale ha preso la palla al balzo. Maree di sottosviluppati musicali che possono sfottere Battiato in questo caso, ma poco sarebbe cambiato con un altro, per strappare la risata di un mentecatto di pari livello. La cosa più deprimente è il contesto, perché Battiato stona nel mondo dell’imperfezione musicale. Un talent, ovvero il luogo in cui quattro strapagati professionisti ascoltano un bamboccio cantare a caso, per poi tirarsi i capelli per la difesa della performance. “Mi ha emozionato”, “mi sei arrivato”; o altre sciocchezze simili. Il tutto mentre una folla urlante di ragazzotti acclama questi personaggi da una botta e via. Battiato no, eh no. Battiato non può stonare mai, come lui chiunque abbia un po’ di fama. Loro non possono sbagliare, pena la tagliola dei deficienti in rete. Se stona Battiato anche i critici riflettono sul prepensionamento dell’artista, forse troppo rinconglionito per continuare. Questa è una deriva, non perché Battiato debba essere difeso. Anzi un bel chissenefrega se Battiato stona, ma in un panorama musicale ormai fatto di apparenza attaccarsi ad una stecca è il peggiore dei mali. Addio.
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2 Dicembre 2015
Se stona Battiato 2 Dicembre 2015
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parole in blu a cura di Alessia Vanaria
CURIOSITà Federico De Roberto, nato a Napoli nel 1861 ma traferitosi a Catania a nove anni, appartiene alla generazione successiva rispetto a quella di Capuana e di Verga, dei quali si considerò sempre allievo. Questo dato generazionale ha la sua importanza. Egli non deve scontare una formazione romantico-risorgimentale, come i due maestri, ma è subito al di là delle illusioni romantiche, in una situazione di lucido e disincantato pessimismo. De Roberto svolse un’intensa attività giornalistica, critica e saggistica. Come critico, si occupò particolarmente di Leopardi, che lo influenzò in modo decisivo con il suo materialismo pessimistico, e di Flaubert che ne influenzò, invece, le scelte stilistiche a favore dell’impersonalità. Si interessò anche di Verga, pubblicando fra l’altro l’ultimo capitolo rimasto della Duchessa di Leyra. Negli anni Ottanta, poi, vedono la luce le sue prime novelle che rivelano la sua adesione al Naturalismo. De Roberto riprende da Verga e Capuana la concezione dell’impersonalità come metodo volto a far aderire la forma al soggetto scelto. Più che al mondo contadino, però, egli si ispira a quello borghese e nobiliare. Il primo romanzo importante di De Roberto è L’Illusione, in cui protagonista è Teresa Uzeda. È la storia dell’illusione dell’amore e del suo necessario fallimento, condotta attraverso una introspezione psicologica affidata al punto di vista di Teresa, una sorta di Emma Bovary nobiliare divisa fra un matrimonio sbagliato e una serie di relazioni infelici. Subito dopo L’Illusione, in due anni di duro lavoro, De Roberto compone I Viceré, romanzo incentrato sulla storia della famiglia aristocratica degli Uzeda, principi di Francalanza. La vicenda si svolge per circa un trentennio, fra i moti risorgimentali nell’isola e le elezioni politiche del 1882. Per certi versi si tratta, dunque, di un romanzo storico privo, però, di fiducia nella storia, vista come perenne sopraffazione dei più forti a danno dei più deboli. Nella concezione del mondo di De Roberto, infatti, a dominare non possono che essere i potenti di sempre, che passano intatti attraverso le trasformazioni, o meglio le pseudo-trasformazioni, della storia. Quest’ultima resta sempre uguale a se stessa, perché le leggi materiali che determinano la vittoria del forte sul giusto e dell’interesse sul disinteresse non possono essere scalfite e dominano ineluttabili e perenni. L’atteggiamento dell’autore di fronte a tale realtà non è di rassegnazione ma piuttosto ispirato ad una fredda aggressività. La storia degli Uzeda è, perciò, la storia della degenerazione patologica e morale di una famiglia, i cui membri, in modo più o meno evidente, tendono irresistibilmente alla follia, da Ferdinando, che persegue fantastici progetti di coltivazione, a Don Eugenio, che accumula ossessivamente dati storici ed eruditi sino a Chiara, alla ricerca isterica della maternità e che infine partorirà un mostro. Gli Uzeda sono, in realtà, una galleria di mostri. La continuazione dei Viceré è data da L’Imperio che narra le imprese dell’ultimo discendente, Consalvo. De Roberto, autore di tali capolavori letterari, morì nel 1927 a Catania.
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2 Dicembre 2015
Dovunque sono uomini sono diversità di opinioni, disparità di sentimenti, differenza di umori, tali e tante variazioni temporanee o permanenti, che il consenso perfetto è impossibile, non dico fra tutti o fra molti, ma fra pochi, fra due.
Federico
«Signore e signori, c'era una volta un critico il quale, affermando con straordinario calore la superiorità della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso sull'Orlando furioso di Lodovico Ariosto, attaccò molte liti con le persone che non la pensavano come lui, e sostenne perciò uno dopo l'altro non meno di quattordici fortunati duelli; ma al quindicesimo, cadde finalmente col petto trapassato dalla lama nemica. Allora i padrini che afflittissimi lo sorreggevano e aspettavano di raccogliere le sue ultime volontà, lo udirono uscire in questa confessione suprema: "E dire che io non ho ancora letto né l'Orlando furioso né la Gerusalemme liberata!..."
De Roberto
E certuni bene informati assicuravano che una volta, nei primi tempi del nuovo governo, egli [il duca] aveva pronunziato una frase molto significativa, rivelatrice dell'antica cupidigia viceregale, della rapacità degli antichi Uzeda: "Ora che l'Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri...".
Napoli, 16 gennaio 1861 Catania, 26 luglio 1927 2 Dicembre 2015
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RE sano
Mangia
a cura di Mimmo Saccà
Il cibo: un vero aiuto per la salute Q
uello che mangiamo può aiutarci realmente a mantenere uno stato di salute ottimale: banale e scontato? Si può tranquillamente affermare che è una realtà che tutti conoscono più o meno, ma che viene spesso dimenticata; quante volte ci si auto convince che un integratore alimentare può molto più di una sana alimentazione? Eppure gli studi scientifici non fanno che ribadire le mille virtù degli alimenti: uno studio condotto presso la Columbia University ha evidenziato come seguire un’alimentazione di tipo Mediterraneo aiuta a mantenere intatte le facoltà cognitive e riporta indietro l’orologio biologico dell’età cerebrale. Gli autori di questo studio sono andati a valutare le condizioni di salute e l’alimentazione di 674 ottantenni di New York, nessuno con segni di demenza; le persone che seguivano le direttive della dieta Mediterranea hanno potuto contare su un’estensione media del cervello di 13,11 cm più ampia e un aumento di materia grigia superiore di 5 mm rispetto alla media, questi numeri di traducono in un minor rischio demenza senile e perdita di memoria. Alla memoria giova non poco, anche la caffeina a sostenerlo uno studio condotto presso la John Hopkins University di Baltimora; gli autori dello studio sono partiti dal presupposto che le api che ingeriscono polline di fiori contenenti caffeina sono più propense a ricordare il profumo del fiore. Gli studiosi hanno dato della caffeina (sotto-
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forma di tavoletta con contenuto di caffeina pari a 200 mg) o placebo a persone che normalmente, non assumevano caffeina regolarmente, solo dopo aver mostrato loro delle immagini. Dopo 24 ore le stesse persone hanno visionato le medesime immagini del giorno prima: a ricordarle più nitidamente, però, sono state solo quelle che avevano assunto caffeina. A giovare alla memoria non sono solo dieta Mediterranea e Caffè, ma anche il cioccolato fondente: i flavonoidi presenti nel cacao, infatti, sembrano essere in grado di penetrare e accumularsi in specifiche aree del cervello connesse con l’apprendimento e la memoria; ecco, dunque, che una corretta alimentazione, non solo contribuisce al mantenimento dello stato di salute, ma permette di anche di deliziare il palato! 2 Dicembre 2015
Mangia
RE sano
La ricetta Bocconcini di patate Ingredienti per 4 persone 600 gr di patate 80 gr di parmigiano timo q.b. olio per friggere q.b. sale q.b. pepe q.b.
2 Dicembre 2015
PREPARAZIONE Lessa 600 g di patate in acqua abbondante fredda, pungile con uno stecchino per controllare che siano tenere prima di scolarle, quindi sbucciatele e schiacciatele grossolanamente con una forchetta. Lascia intiepidire la purea e incorporavi 80 g di parmigiano reggiano grattugiato, un pizzico di timo tritato, sale e pepe. Modella con le mani dei bocconcini delle dimensioni di piccole albicocche e schiacciali leggermente. Scalda un filo di olio in una padella antiaderente e fai dorare i bocconcini di patate cuocendoli 2-3 minuti per lato. Servili caldi.
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Amarcord
Messina - Passeggiata a mare. Anni '30
n째 222 anno XIII - 25 Novembre 2015
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Rosario Crocetta