IperSoap Magazine Dicembre 2017

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Buonedafeste

photo © Andrea Zani

ALICE RACHELE ARLANCH

IN Q UE S TO NU MERO: ON STAGE: Riki di Amici

ACCADDE DOMANI

PRONTO A TAVOLA!

L’ITALIANO DA NON PERDERE

SALUTE & BENESSERE

ZONA FITNESS

Il ragazzo d’oro.

Gli appuntamenti imperdibili di Dicembre.

Le parole della nostra lingua che stiamo perdendo.

È il momento della melagrana.

MODERN FAMILY

ZONA BEAUTY

le nuove famiglie 2.0

Proteggiamo la pelle dallo smog.

THE WINNER: ANA IVANOVIC

TUTTO INTORNO ALL’ARTE

Campionessa con la racchetta e sul web.

A Bologna, grandi nomi dell’arte a confronto.

7 ricette per una settimana tutta da gustare. Tutti i benefici delle asana di inversione.

LA TUA CASA

A Natale albero o presepe?

e tanto altro ancora!!!




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LA VIGNETTA di DANILO MARAMOTTI

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Le perdite urinarie decidono cosa devo indossare?

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FUORI LUOGO di MARIO TOZZI

Anatomia di un fallimento.

Dopo un’estate torrida come non mai, in un anno che sarà ricordato come il più caldo di tutti, in mezzo alla siccità estrema di mezzo mondo, varrà forse la pena di riflettere sull’accordo contro il cambiamento climatico faticosamente ratificato a Parigi e messo in pericolo dall’eventuale defezione statunitense.

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otto questa luce, non si comprende lo sforzo di molti analisti nel voler trovare a tutti i costi qualcosa di positivo in quella conferenza che, obiettivamente, va valutata in modo estremamente negativo. La disponibilità a spostare qualche briciola delle immense risorse accumulate dai paesi ricchi verso quelli poveri sa più di restituzione della refurtiva che di un piano serio e concreto per opporsi al cambiamento climatico in atto. Nessun taglio obbligatorio alle emissioni clima alteranti, anche se si prende atto che bisognerebbe farlo, un accordo su base volontaria e nessuna data e nessun impegno. E nessun organismo terzo che controlli. Quasi quasi sarebbe stato bene affidarsi ancora al protocollo di Kyoto, che almeno uno striminzito, inutile, 6% di riduzione lo aveva indicato e sostenuto. La questione è annosa e apparentemente non risolvibile: le nazioni industrializzate si sono sviluppate, soprattutto negli ultimi due secoli, depredando le risorse di quelle povere e inquinando il pianeta senza curarsene affatto. Potevano essere forse giustificate nell’Ottocento, ma negli ultimi decenni è apparso chiaro quale fosse l’avvelenamento che si faceva pagare a tutte la Terra per una crescita già allora sfrenata e riservata alle oligarchie. Insomma che la crescita senza regole dettata dal capitalismo selvaggio fosse dannosa per l’ambiente, a un certo punto, si è ben compreso. Ma ora quelle stesse nazioni pretendono che i poveri del pianeta si sviluppino moderatamente e soprattutto senza inquinare, ché a noi ci fa male, senza pagare alcun dazio. Giustamente

risentiti, i paesi in via di sviluppo legano la loro adesione ai protocolli internazionali per la limitazione delle emissioni inquinanti a un impegno finanziario e tecnologico dei paesi ricchi ed è difficile dar loro torto. Solo che la barca è la stessa e rischiamo tutti di affondare, o, meglio di arrostire a fuoco lento, aspettative dei paesi poveri comprese. Gli scienziati, quelli seri, indicano in una riduzione di almeno l’80% dell’anidride carbonica nell’immediato un passo veramente significativo per contrastare il riscaldamento climatico in atto, considerando che qualsiasi beneficio in termini climatici lo si apprezzerà davvero solo fra decenni, vista la grande inerzia dell’atmosfera: una ragione di più per fare prima. Eppure gli economisti del pianeta non intendono comprendere la dura lezione: non ci sarà più alcuna crescita, nemmeno per i ricchi, se la biosfera verrà così pesantemente intaccata e il global warming non verrà contrastato. Insomma non c’è economia su un pianeta morto, perché non c’è più capitale da remunerare se quello per definizione fisso (quello naturale) viene disgregato. E invece l’accordo di Parigi si chiude con un insuccesso che diventa sempre più vistoso con il passare del tempo. In attesa di condizioni migliori che non verranno, con la segreta speranza che qualcuno possa avvantaggiarsi dalla crisi ambientale ritardando ancora un po’ misure che sono improcrastinabili. Potevano almeno risparmiarci le aspettative che avevamo riposto in un sussulto di consapevolezza e coraggio.

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EDITORIALE di MAURIZIO BONUGLI

EXMAS? EVVIVA BABBO NATALE!

Quando abbiamo letto la notizia abbiamo pensato alla solita fake-news e invece no, tutto vero… con tanto di comunicato ufficiale del CIO: “I videogiochi competitivi, gli esport, possono essere considerati attività sportiva. I giocatori devono prepararsi e allenarsi con un’intensità che è paragonabile a quella degli atleti degli sport tradizionali”. Sport come tutti gli altri quindi; come quelli cosiddetti tradizionali dove ci si allena, si suda e si mettono alla prova le proprie capacità fisiche e nervose misurandosi con avversari in carne ed ossa, per lottare e per vincere una medaglia d’oro. Sarà colpa dell’età, ma questa eventualità molto “virtuale” non ci convince proprio per niente anche se, in questo mese di dicembre, la nostra preoccupazione è un’altra, non vorremmo che qualcuno si mettesse a dire che anche Babbo Natale in fin dei conti è solo un vecchietto paffutello frutto della fantasia! Eh No! Lui esiste davvero! Chiedetelo ai bambini, a quelli “veri” e, se si è più grandicelli, chiedetelo al fanciulletto che è in voi. E fatelo così. La notte di Natale ritrovatevi tutti insieme –grandi e piccini, sul divano e al calduccio della vostra casa e leggete questa storia. A Nord del Circolo Polare Artico, nell’Europa settentrionale, esiste una regione: la Lapponia in questa terra viveva un giorno un simpatico vecchietto… . “Questa è la vera storia (o quasi) di Babbo Natale! – come ce la racconta lascatoladeisegreti.it. In una capanna del bosco, circondata da abeti, vicino ad un allegro ruscello d’acqua limpida e fresca viveva Natale, il quale si dedicava ogni giorno a coltivare il suo orticello, a curare le sue renne e ad intagliare il legno, vivendo tranquillamente. Vestiva sempre di rosso, il suo colore preferito. Era un vecchietto assai buono e generoso con una lunga barba bianca ed aiutava spesso senza tirarsi mai indietro tutti i suoi vicini. Un giorno pensò che era troppo poco quello che stava facendo e si mise a pensare: voleva trovare un modo per poter dare agli altri qualcosa di più. Quella sera fece un sogno: nel sogno gli apparve un angioletto: era molto bello e grazioso e, con una dolce vocina, gli spiegò che nel mondo c’erano tanti bambini ma tanti di questi erano poveri e non potevano permettersi niente, anche loro come tutti gli altri bambini più fortunati desideravano dei giocattoli, ma non avrebbero mai potuto averli, il cuore dell’angelo era colmo di tristezza e un lacrima gli scorreva lungo il viso, Natale che era molto sensibile chiese all’angioletto cosa poteva fare per far spuntare sui visi di tutti i bambini un sorriso e un po’ di felicità nei loro cuori. L’angioletto rispose che, se Natale voleva, poteva aiutarli sarebbe dovuto partire caricando sulla sua slitta trainata dalle sue renne un sacco pieno di doni da consegnare a ciascun bambino la notte santa, quando nacque Gesù. “Ma dove posso trovare i giocattoli per tutti i

bambini del mondo? E come posso farcela a consegnarli tutti in una sola notte e ad entrare nelle case? Ci saranno tutte le porte chiuse!” si chiese Natale. L’angioletto gli disse che Gesù Bambino l’avrebbe aiutato a risolvere ogni problema. Fu così che Gesù Bambino nominò Natale papà di ogni bambino donandogli il nome di Babbo Natale! I primi giochi che Babbo Natale regalò furono costruiti con le sue stesse mani: intagliò nel legno bambole, macchinine, pupazzi ed ogni sorta di giocattolo. Gesù Bambino assegnò a Babbo Natale degli Elfi che altro non erano che piccoli angeli dalla faccia simpatica che lo aiutavano a costruire i giocattoli, a caricarli sulla slitta e a consegnarli in tempo ogni anno la sera di Natale! Gesù bambino fece anche un piccolo miracolo: concesse alla slitta e alle otto renne il dono di poter volare nel cielo. Babbo Natale entra quindi quella notte in ogni casa calandosi dal camino e riempiendo le calze che ogni bimbo appende sotto al camino, come d’usanza, e posando gli altri pacchetti più grossi sotto agli alberi di pino adornati a festa con luci e addobbi vari: palline, candeline, bastoncini di zucchero, e anche nelle case delle famiglie più povere gli alberi di pino venivano adornati con noci, mandarini, frutta secca, che profumavano l’aria di festa e che poi venivano mangiati in famiglia tutti insieme. Grazie alla magia dell’amore fu così possibile a Babbo Natale di essere sempre puntuale la notte santa nella consegna dei suoi doni per poter far felici tutti i bambini del mondo! E portare un sorriso nei loro visi e nei loro cuori!”. Evviva Babbo Natale, quello vero!

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LA MONETA INVISIBILE di CARLO ROMANO

Arrivano i saldi, primo vero test su cosa ci aspetta nel 2018. I suggerimenti per distinguere i buoni affari dalle cattive sorprese.

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i aspettano tutti, commercianti e consumatori. E serviranno anche a dare la prima misurazione concreta della fiducia degli italiani nella ripresa economica in corso. I saldi invernali di inizio 2018 rappresentano un appuntamento assai più significativo del solito, soprattutto in viste delle elezioni politiche che si terranno poche settimane dopo e che al momento tutti i sondaggi continuano a vedere dall’esito incertissimo, con il rischio che dalle urne esca un Paese ingessato, senza maggioranza e dunque senza un nuovo governo. Come già accaduto peraltro negli ultimi anni al Belgio e alla Spagna. In quei Paesi addirittura in assenza di un governo l’economia aveva spiccato un balzo. Cosa potrebbe succedere da noi se si verificasse lo stallo al momento è praticamente impossibile prevedere. Ma proprio per questo i dati che usciranno dalle vendite in saldo delle prossime settimane offriranno un indicatore interessante dell’approccio psicologico degli italiani ad un periodo di incertezza. A prevalere sarà la fiducia nella ripresa economica o il timore di turbolenze politiche? Le prime previsioni parlano di una spesa pro capite in regime di saldi per l’inizio del 2018 di circa 67 euro. Oltre una famiglia su due li sta aspettando e concentrerà in quel periodo la maggior parte delle proprie spese invernali in capi d’abbigliamento. Gli acquisti si concentreranno, sempre secondo le previsioni, negli outlet e nelle boutique di alta moda che nelle principali città verranno scelte anche, come da tradizione, dai turisti stranieri, sempre molto allettati dagli sconti e agevolati da una capacità di spesa spesso assai più elevata rispetto a quella dell’italiano medio, come nel caso degli statunitensi, dei russi, dei cinesi, dei giapponesi e degli arabi. Assai meno rosee le previsioni per quanto riguarda i piccoli negozi, specie nelle aree periferiche del Paese, per i quali da anni ormai i saldi rappresentano una boccata d’ossigeno assai limitata. Per chi compra in saldo invece le occasioni per un buon affare certo non mancheranno, ma come sempre occorrerà anche fare molta attenzione a non incappare in qualche fregatura. Per evitarle occorre seguire alcune buone regole, che non tutti conoscono. La prima: conservare sempre lo scontrino. Molti pensano infatti che il capo acquistato in svendita non si possa cambiare. Non è così. Se un articolo si rivela difettoso, il commerciante è obbligato a cambiarlo anche se acquistato in saldo. E se la sostituzione non è possibile perché il capo acquistato era l’ultimo rimasto, si ha diritto alla restituzione integrale dei soldi spesi. Se il commerciante invece offre un buono spesa e non i soldi, il consumatore può rifiutarlo e

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pretendere i contanti. IL tempo per restituire il capo difettato poi è di due mesi e non di 8 giorni come molti pensano. Altra regola di buon senso: evitare i negozi che prima dei saldi avevano gli scaffali semivuoti e poi con l’arrivo delle svendite si riempiono di merce. In quest’ultimo caso si può avere la ragionevole certezza che il commerciante abbia messo in saldo i fondi di magazzino. Mentre il vero saldo è la svendita della merce di stagione non ancora venduta. Un altro indicatore molto utile da tenere presente per evitare di acquistare fondi di magazzino è la disponibilità o meno di tutte le taglie e i colori: se in periodo di saldi, quindi a fine stagione, il commerciante ha a disposizione tutte le taglie e i colori di un determinato capo è chiaro che si tratta di merce ripescata dal magazzino. Un’altra regola utile, per chi avesse tempo, è fare un giro dei negozi nei giorni immediatamente precedenti i saldi per annotarsi i prezzi pieni della merce che si pensa di acquistare poi in svendita. In questo modo si guadagnerà tempo al momento dell’acquisto perché si saprà già cosa cercare e soprattutto si realizzeranno veri risparmi perché si sceglieranno solo i capi davvero in sconto. In ogni caso è sempre bene guardare le etichette per conoscere la composizione del capo. Prezzo alto non significa necessariamente qualità. Le fibre naturali infatti valgono più di quelle sintetiche e la differenza di prezzo deve rispecchiare questa semplice evidenza. Altro consiglio imprescindibile è di diffidare degli sconti superiori al 50%: spesso dietro questi “imperdibili affari” si nasconde o il tentativo di rifilare merce molto vecchia o un falso e più elevato prezzo di partenza. Allo stesso modo conviene diffidare di negozi e vetrine che non espongono il cartellino con il vecchio prezzo, il nuovo e la percentuale di sconto. In genere sono questi i negozi dove più facilmente si confonde la merce messa in saldo con quella della nuova stagione a prezzo pieno. E dove la sorpresa arriva al momento di pagare il conto. Per quanto riguarda poi la possibilità o meno di provare il capo che interessa, occorre sapere che il negoziante non è obbligato a concederla. Ma anche questo può essere un buon indicatore per evitare fregature. Se il commerciante si rifiuta di far provare il capo esercita un suo diritto ma l’acquirente può sempre cambiare negozio. Quando poi ci si rendesse conto di aver ricevuto una fregatura, c’è sempre la soluzione di chiamare i vigili urbani o di rivolgersi ad un’associazione di tutela dei consumatori.


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A TUTTA MAMMA A CURA DI GIUDITTA PASOTTO

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Evviva il Natale!

Voglio andare contro tendenza, a dicembre tutti parlano di Natale, e io voglio invece parlarvi dell’estate, del caldo, del sole e delle spiagge! No dai non è vero… come si fa a non parlare del periodo Natalizio?

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o mi ricordo come fosse ieri quando mia mamma mi disse: ‘amore ormai sei grande non stiamo più a fare l’albero, né tantomeno il presepe ok?’… un trauma! Dall’alto dei miei 13 anni di allora, in piena fase adolescenziale con l’orgoglio che mi impediva di dire che io invece all’albero, ai regali e perfino a Babbo natale ci tenevo tantissimo, annuìì e mi limitai a mugugnare ‘ecchisene’ e mi ritirai nelle mie stanza dove decisi di addobbare con le lucine il mio armadio. Quello precedente fu quindi l’ultimo anno in cui vidi un albero natalizio in casa dei miei. L’albero fu però sostituito da una cosa affascinantissima: una candelina che veniva lasciata perennemente accesa fino a spengersi da sola e che grazie al suo calore faceva girare le eliche sovrastanti che erano decorate con graziosi angiolini, che mossi dal calore, svolazzavano in cerchio. Sarei potuta stare ore a fissare quella magia. Quell’anno, mi sembra che fosse il 1985 a Firenze nevicò in modo incredibile, chiusero le scuole, il traffico si paralizzò e io mi ricordo di aver sentito ancor più forte dentro di me lo spirito del Natale. Guardavo i fiocchi scendere e quando si posavano sul vetro di camera mia, osservavo per due secondi la forma prima che si sciogliessero o si unissero ad altri fiocchi.

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I miei figli non ostante la mia ostinata passione per il Natale non sembrano sentirlo allo stesso modo, e così anche quest’ano mi ritrovo a decorare albero e casa con loro che ‘dirigono’ i lavori o che collaborano per i primi 10 minuti! Mi incuriosisce molto il fatto di non essere riuscita a trasmettergli questa emozione. Questa estate mentre camminavamo tra le vie di Rotterdam ci siamo imbattuti in un negozio perenne di addobbi natalizi e i miei figli hanno subito detto: ‘non lo facciamo vedere alla mamma o ci schiacciamo la mattinata’! Abbiamo riso a crepapelle! Adoro il fatto che i miei figli conoscano le mie passioni, i miei punti deboli, e le cose che mi fanno impazzire! Mio figlio piccolo che ancora è in un’età da ‘lavoretti’ e ‘decori’ come promesso quel giorno d’estate, a patto di non entrare in quel negozio mi ha riempito di sue personali creazioni con cui addobbare l’albero o la casa. E io ora sono felice! Quello che vi auguro io è di avere un mese di dicembre pieno di calore, di abbracci, di coperte pelose e di bibite calde bevute con chi vi vuole bene, un albero pieno di lucine e risate di bambini a scaldare i vostri cuori!


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MODERN FAMILY

La famiglia 2.0

N. 12 - 2017 34 MISS ITALIA

Alice Rachele Arlanch

RUBRICHE 14 Accadde domani 16 Mille news Italia 18 Mille news Mondo 20 Salute & Benessere 23 Correva l’anno REPORTAGE 24 MODERN FAMILY 28 L’ITALIANO DA NON PERDERE STORIA DI COPERTINA 34 MISS ITALIA: ALICE RACHELE ARLANCH RUBRICHE 42 Speciale Moda 44 Tutto intorno all’arte 46 Zona Beauty 47 L’ALTRA VERSILIA 51 Zona Fitness 52 Red carpet 54 La tua casa 56 Itaca 58 Pronto a tavola! 62 Eco Good 64 Garden Place 66 Matrix e dintorni 68 The Winner - ANA IVANOVIC 72 Sulla strada 76 La 25° ora 78 My book 80 My music 82 On stage - RIKI di AMICI 86 Home sweet home 88 The Iper Housewife 90 I giochi di IperSoap Magazine 92 I Care 94 Qua la zampa! 96 L’Oroscopo naturale

28 L’ITALIANO DA NON PERDERE

IPERSOAP MAGAZINE è una rivista di GENERAL PROVIDER Srl registrata presso il Tribunale Ordinario di Lucca. Num. R.G.1009/2015 Numero Reg. Stampa: 9 in data 01/09/2015 EDITORE Pietro Paolo Tognetti DIRETTORE RESPONSABILE Luigi Grasso DIRETTORE EDITORIALE Maurizio Bonugli

ART DIRECTOR Luca Baldi HANNO COLLABORATO: Danilo Maramotti - Mario Tozzi - Alice Lancetti - Antonio Provenzano Irene Castelli - Giulia Landini - GIovanni Lorenzini - Igor Faiella Greta Rossi - Santo Pirrotta - Alta scuola di cucina di Roma Michela Chimenti - Ombretta Attanasi - Letizia Trallo - Matteo Montanaro - Valentina Vida - Daniele Masseglia - Carlo Romano Giuditta Pasotto - Tiziano Baldi Galleni - Marta Grassi - Luca Alberti Direzione, redazione e amministrazione: Via delle Ciocche, 1157/A - 55047 Querceta - Seravezza (LU) Tel. 0584/752891 - 0584/752892 - Fax 0584/752893 www.ipersoap.com redazione@ipersoap.com

82 RIKI di AMICI

Il ragazzo d’oro

Fotolito e stampa: Rotolito Lombarda Via Sondrio 3 (angolo Via Achille Grandi) 20096 Seggiano di Pioltello (MI) Italy - n° ROC 25471 Copyright 2015 GENERAL PROVIDER Srl Tutti i dirittti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti inquesto numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’Autorizzazione dell’Editore. Pubblicazione mensile in attesa di registrazione presso il tribunale di Lucca. Le immagini utilizzate, dove non diversamente indicato, sono di proprietà dell’archivio fotografico SHUTTERSTOCK. Per la pubblicità su questo magazine scrivere a: pubblicita@ipersoap.com

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ACCADDE DOMANI

Motor Show 2017 - A Bologna il rombo dei motori Dal 2 al 10 dicembre a Bologna Fiere la nuova edizione del Motor Show: già confermati i marchi più prestigiosi della Motor Valley. stand uguali per tutti e l’Area 48 dove si terranno gare di rally, velocità e show. Grande spazio alle auto storiche con “Passione Classica” che esporrà modelli di racing provenienti dai più pigiosi musei italiani; vetture che hanno fatto la storia delle più leggendarie e affascinanti competizioni automobilistiche del passato. Tra i protagonisti, ci

saranno importanti collezionisti privati e registri di marca Aci Storico e ASI. Le automobili storiche sfrecceranno anche su pista, dimostrando ancora una volta che la passione non conosce età: ci saranno le gare delle Formula 1 storiche e dell’Historic Challenge. Tra le novità dell’edizione 2017, ci sarà “Passione Classica Mercato”, l’area dedicata alla compravendita di auto, moto e ricambi d’epoca.

Il Paese di babbo Natale a Ortisei Tipico, autentico, diversificato e al contempo unico: a Ortisei il Natale si presenta al meglio! Nelle venti casette di legno del mercatino di Natale di Ortisei vengono proposti prodotti regionali e specialità enogastronomiche, un ricco assortimento che spazia da originali idee-regalo e deliziosi dolci a vini e liquori pregiati. Un’atmosfera davvero suggestiva con numerose manifestazioni che – grazie all’ottima collaborazione con le associazioni locali – conferiscono “quel tocco” in più al “Paese di Natale Ortisei”. Le sorprese sono numerose: musiche, cori e corni di montagna, per esempio. Sono previsti anche corsi di bricolage e chi vuole imparare a preparare degli ottimi biscotti sarà accontentato. Dal 1 dicembre al 6 gennaio.

Il fascino dei Presepi di Natale in Campania Un Natale senza presepe non è Natale. Almeno in Campania, patria per eccellenza della ricostruzione scenica della notte di Betlemme rivisitata in chiave locale. Sono tanti gli appuntamenti da non perdere, a partire dal Presepe vivente di Pietralcina (Benevento), quello di Pimonte e del Chiostro di Santa Chiara (Napoli), per arrivare a quelli della splendida costiera amalfitana e del Monti Lattari, di Cetara e Salerno. Tutti visitabili dai primi giorni di dicembre fino al giorno della Befana.

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Gardaland Magic Winter 2017 Puntuale, come ogni anno, torna anche Gardaland Magic Winter 2017, l’evento invernale di Gardaland che, con la sua atmosfera incantata, riempirà di magia uno dei periodi più belli della stagione fredda. Per tutto il periodo delle Feste di Natale, a partire dall’8 dicembre, Gardaland si trasformerà in un favoloso paesaggio colorato ed innevato, popolato da folletti, elfi, Principesse e Dame della Neve, pupazzi di neve, orsi polari e l’immancabile Babbo Natale con le sue renne. Non mancheranno poi numerose attività pensate per l’evento Gardaland Magic Winter 2017 come la nuovissima pista di pattinaggio realizzata all’interno del Palaraptor, le piste per le discese con i gommoni per grandi e piccini, l’immancabile Grande Albero di Natale in piazza Valle dei Re, la Gardaland Winter Parade e la casa di Babbo Natale.

Gran Concerto di Natale 2017 Il 22 dicembre anche per il 2017 si rinnova la tradizione del Grande Concerto di Natale al Teatro Manzoni a Roma e la prestigiosa collaborazione con l’orchestra de I Pomeriggi Musicali, diretta per l’occasione dal M° Giancarlo Rizzi. I brani degli Strauss e degli altri grandi viennesi che hanno fatto la storia della musica di intrattenimento trasformeranno la platea del Manzoni in quella di un teatro della Vienna dell’epoca d’oro del valzer. Una nuova edizione del Grande concerto di Natale impreziosita dal virtuosismo di Giuseppe Gibboni e del suo violino che aggiungeranno magia all’atmosfera festosa e raffinata che questo concerto di Natale richiamerà con le sue allegre note e i suoi incalzanti ritmi.

Festa del torrone e del croccantino

Quanto sarà lungo il Megacroccantino 2017? Lo scopriremo solo il pomeriggio del 10 dicembre quando il calendario di appuntamenti della prossima Festa del torrone segna quello con la creazione del croccantino da guinnness. Le misure del dolce saranno svelate un attimo prima che sia preso d’assalto dalla golosità degli affezionati. La preparazione del Megacroccantino avverrà anche quest’anno grazie al lavoro degli addetti nei laboratori dolciari sammarchesi che, dopo aver realizzato il tradizionale croccante, un cuore di mandorle, nocciole, zucchero e miele, lo stenderanno su di un piano che taglierà in due la piazza principale del paese, e infine lo ricopriranno di cioccolato fondente, pronto per essere sbriciolato e degustato. La XVII Festa del Torrone e del Croccantino torna a Dicembre i giorni 7-8-9-10 e 16-17. L’appuntamento clou con il Megacroccantino è fissato per il giorno 10 Dicembre alle ore 15:00 in Piazza Risorgimento.

A Greccio un presepe di altri tempi Dalle tribune montate, come fosse un anfiteatro romano, che contengono oltre 2000 mila posti si assiste a una spettacolare scenografia realizzata in sei quadri viventi. Il magistrale gioco di luci, la devozione degli interpreti in costumi medievali, unitamente alla bellezza e alla natura del luogo, rendono questa manifestazione, oltre che unica, anche molto suggestiva. Il presepio di Greccio guida i visitatori attraverso un viaggio ideale nel tempo che va dall’arrivo di San Francesco sul Monte Lacerone (1209) all’ascensione alla grotta della Natività. Un intervallo di 14 anni, ricostruito nei suoi tratti essenziali dalla Pro-Loco e riproposto in tutta la sua particolarità il 24 dicembre alle ore 22.30 e il 26 dicembre, il 1 gennaio, il 6-7 e 8 gennaio alle 17.45. la rappresentazione dura circa un’ora. E’ possibile degustare i tradizionali “mostaccioli” fatti con miele, noci e nocciole accompagnati dal vin brulé. Per chi ama il salato ci sono le “pizzole”: pasta di pane fritta e cosparsa di sale, molto soffice e golosa. 15


PILLOLE

NEWS ITALIA A CURA DI ANTONIO PROVENZANO

Ubriaco di primo mattino sale su un albero a Sarezzo

Como, scappa dalla polizia in moto ma pubblica il video E’ scappato dalla polizia a tutta velocità a bordo di una moto senza targa, poi ha pubblicato su Facebook il video dell’inseguimento. Nei guai un ragazzo di 19 anni di Montorfano (Como) che non si era fermato all’alt di una pattuglia della polizia stradale della Questura di Como. Il giovane in quell’occasione era riuscito a fuggire e far perdere le proprie tracce. Tuttavia gli agenti della polizia hanno avviato indagini mirate, partendo dal sospetto che il ragazzo avrebbe pubblicato su internet il video dell’inseguimento. Infatti, il casco che indossava in quell’occasione era dotato

di una piccola videocamera. Il sospetto si è rivelato fondato. Gli agenti sono riusciti a risalire a lui. È stato fermato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e segnalato alla Prefettura di Como quale assuntore di sostanze stupefacenti. Il giovane, infatti, aveva con sé una modica quantità di marijuana quando è stato fermato. Ma ha fatto l’errore di pubblicare il video, così la polizia stradale ha potuto contestargli tutta una serie di infrazioni stradali. Gli sono stati decurtati 117 punti della patente.

Ubriaco, già di prima mattina, è salito su un albero di piazzale Europa, a Sarezzo (Brescia), e di scendere non voleva proprio saperne. Così, per evitare che cadesse e si facesse male, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri. Nonostante l’ora, l’uomo, un 58enne della zona, aveva decisamente già esagerato con l’alcol e ha deciso di concedersi una siesta al riparo da occhi indiscreti tra le fronde di un albero. A quanto sembra ai soccorritori avrebbe infatti riferito di cercare solo “un po’ di tranquillità”. Peccato però che la sua presenza non sia passata inosservata: qualche passante lo ha visto ed ha temuto il peggio. E’ quindi partita una chiamata con richiesta di aiuto. Sul posto si sono precipitati i sanitari del 118, giunti a bordo di un’autolettiga, i Vigili del Fuoco e pure una pattuglia dei Carabinieri. Vedendo lo “spiegamento” di forze l’uomo avrebbe deciso di “arrendersi” e abbandonare autonomamente il suo pericoloso rifugio. Una volta sceso dall’albero, il 58enne è stato preso in carico dai sanitari, ma ha rifiutato il ricovero in ospedale.

Firenze, vede una ‘tigre’ in strada e chiama il 112: ma era un peluche Episodio curioso quello avvenuto a Firenze dove un automobilista ha notato sul ciglio della strada quella che, a prima vista, sembrava la sagoma di una tigre. L’uomo stava percorrendo un sottopasso tra quando ha notato la sagoma del felino. La ‘belva’ era ferma nell’ombra e in maniera inquietante pareva guardare l’automobilista, il quale, spaventato, si è allontanato di tutta fretta chiamando immediatamente il 112. L’operatore della centrale dell’Arma, mentre inviava sul posto la pattuglia, ha subito verificato se in città fosse presente un circo accertando che nessun tendone fosse stato piantato nelle vicinanze. Si è pensato anche che qualcuno potesse avere l’animale chiuso in casa e per qualche motivo lo stesso fosse scappato o fosse stato liberato. I militari sono arrivati di corsa e hanno scoperto altro. Individuata la sagome dell’animale, con loro grande sorpresa hanno scoperto che si trattava solo di un peluche, molto ben fatto, ma sempre un pupazzo. I militari del nucleo radiomobile adesso stanno appurando se si sia trattato di una burla o di semplicemente di qualcuno che si è voluto liberare dell’ingombrante pupazzo. 16

Si appende al bus per non pagare il biglietto Nel giorno dello sciopero dei mezzi pubblici ha pensato bene di prendere l’autobus al volo. Il fatto è accaduto a San Mauro (Torino). Un ragazzo si è letteralmente appeso alla pare posteriore del veicolo, evitando così di pagare il biglietto. Un giovane in auto, che in quel frangente si trovava proprio dietro al bus, ha ripreso la scena con un video di pochi secondi. Poi postato sulla pagina Facebook di San Mauro torinese. Resta il fatto che si tratta di una trovata molto pericolosa. Il ragazzo, infatti, ha rischiato di cadere e farsi male. Sul web pioggia di commenti contro il gesto.


SBIANCANTE EXPERT

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PILLOLE

NEWS MONDO A CURA DI ANTONIO PROVENZANO

L’Arabia Saudita dà la cittadinanza ad un robot

Il sapone all’aglio e acqua santa, contro i vampiri Un’azienda americana specializzata in saponi ha in catalogo una saponetta decisamente insolita: si tratta infatti di uno speciale sapone all’aglio e all’acqua santa, che serve a tenere lontani i vampiri. I produttori infatti garantiscono che nessuna persona che abbia usato la saponetta è stata attaccata fisicamente da un vampiro. La saponetta può sembrare uno scherzo, e indubbiamente è nata con uno spirito giocoso, ma ciò non toglie che sia un prodotto reale, dove PoJo Pure Vermont Soaps (questo il nome dell’azienda) ha impegnato

tutte le sue capacità di produttore di saponette fatte a mano. Certamente, ci viene difficile immaginare che qualcuno usi realmente il sapone, per quanto questo sia fatto utilizzando molti ingredienti (come il miele e il latte di capra) dei normali saponi fatti a mano dall’azienda, se non altro perché l’odore di aglio della saponetta è decisamente marcato, indubbiamente necessario per combattere i vampiri, ma forse poco pratico per lavarsi.

Cane “licenziato” dalla CIA: non vuole cercare gli esplosivi

cuccioli: possono diventare pigri, tirare ad indovinare da dove vengano gli odori o semplicemente mostrando un disinteresse generale quello che viene istruito al momento. Di solito, dura un giorno, forse due”.

La CIA ha annunciato che un membro della sua “classe di cuccioli” è andato in pensionamento anticipato dopo che non mostrava interesse per l’individuazione di esplosivi. Lo strano annuncio su Twitter dice che Lulu, di un anno mezzo, stava lasciando il programma di rilevamento esplosivo dopo che gli addestratori hanno determinato che non gradiva la nuova “carriera”. “Dopo poche settimane di addestramento, Lulu ha cominciato a mostrare segni che non era interessata a rilevare odori di esplosivi”, ha detto la CIA in un comunicato stampa. “Tutti i cani, come la maggior parte degli studenti umani, hanno giorni buoni e giorni brutti quando imparano qualcosa di nuovo. Lo stesso vale per le nostre classi di

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L’Arabia Saudita ha concesso la cittadinanza ad un robot in occasione una conferenza sugli investimenti tecnologici tenutasi nel paese. Si tratta del primo robot a cui viene concessa la cittadinanza, Sophia Robot (questo appunto il nome del robot umanoide creato da Hanson Robotics) era sul palco per un intervento Future Investment Instituteq quando le è stato detto che l’Arabia Saudita le aveva dato la cittadinanza. “Sono molto onorata e orgogliosa di questa distinzione unica”, ha detto il robot. “È storico essere il primo robot al mondo ad essere riconosciuto con una cittadinanza”. Durante l’intervista, Sophia Robot ha anche diretto qualche battuta al fondatore di Tesla Elon Musk, che ha affermato che l’intelligenza artificiale è la “minaccia esistenziale più grande” per l’umanità, battute probabilmente pensate dai suoi sviluppatori, che evidentemente nell’Intelligenza artificiale credono molto. Quando le è stato chiesto se i robot e l’Intelligenza artificiale possano avere conseguenze sugli esseri umani simili alla trama dei film di Blade Runner, Sophia ha risposto: “Hai letto troppo Elon Musk e guardato troppi film di Hollywood”, aggiungendo poi “Non ti preoccupare, sii gentile con me e io sarò gentile con te”.

Il caffè fatto esclusivamente di aglio Quando si pensa alle alternative al caffè, l’aglio è probabilmente una delle ultime cose che vengono in mente, ma è esattamente l’ingrediente che un inventore giapponese ha usato per creare un drink che avrebbe aspetto e sapore a quello del caffè. E no, in questo caso non si tratta di una trovata per Halloween. Il 74enne Yokitomo Shimotai, proprietario di una caffetteria nella prefettura di Aomori, in Giappone, afferma che il suo unico “caffè di aglio” è il frutto di un errore di cucina che ha fatto più di 30 anni fa, quando ha bruciato una bistecca e dell’aglio, allo stesso tempo. Incuriosito dall’aroma dell’aglio bruciato, lo ha raccolto con un cucchiaio e mescolato con acqua calda. La bevanda risultante ricordava il caffè. Prendendosi nota mentale della sua scoperta, Yokimoto ha continuato con il suo lavoro e solo dopo essere andato in pensione ha ripreso le ricerche sull’aglio.


Immergiti in un mondo fatto di armonia e seduzione, lasciati conquistare dalle note ambrate e sensuali dell’inconfondibile essenza del Rituale Muschio Bianco.

ESSENZE DI BENESSERE. 19


SALUTE & BENESSERE

È il momento della melagrana.

Dal latino malum e granum: mela e grano. Ora che troviamo la melagrana sui banchi del mercato e della grande distribuzione possiamo finalmente consumarla fresca e locale (anche dal proprio giardino). Alcune proprietà che ne fanno un superfood da consumare in abbondanza? Alcalinizzante,

Per ricaricarci evitiamo letti e reti in metallo

protegge dallo stress ossidativo che favorisce l’infiammazione dei tessuti, grande “malattia” dell’era moderna. Ricchissima di vitamina C, protegge il cuore migliorando l’elasticità dei vasi sanguigni e ossigenando i tessuti.

Andiamoci piano con le solanacee

Il sonno, lo sappiamo, è indispensabile per rigenerare l’organismo: il corpo mette in atto una serie di processi di autoguarigione. Per questo motivo dormire all’interno di un telaio metallico equivale a dormire al centro di un’antenna che disturba il nostro campo elettromagnetico. Se possibile, evitiamo il metallo in tutte le forme e scegliamo doghe in legno - ovviamente senza telaio in metallo - e letti in tessuto o in legno. Anche i diffusi letti con contenitore generano un dannoso ristagno energetico, impedendo il ricambio d’aria.

Chi di noi non mangia patate, pomodori, peperoni e melanzane? È però bene ricordare che appartengono alla famiglia delle solanacee: la solanina è una sostanza potenzialmente tossica, che si neutralizza in buona parte con la cottura. Ma attenzione: patate verdi o germogliate vanno buttate, e anche i pomodori verdi vanno consumati solo ben maturi. In ogni caso, meglio non eccedere nel loro consumo, perché possono provocare squilibri energetici come stanchezza e debolezza e favorire l’osteoporosi.

Rimettiamo in moto l’energia con l’osteopatia

Contro ritenzione e cellulite

Disturbi frequenti e trasversali: mal di schiena in tutte le sue forme, torcicollo, cefalea muscolo tensiva, artrite, contratture. Sono tutti disagi che denotano una difficoltà a lasciarsi andare, a essere se stessi. Si resta sempre rigidi, in difesa, generando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Un grande aiuto può arrivare dall’osteopatia, disciplina complementare che non si limita ad aiutare nel ripristino del movimento, ma sa anche rimettere in moto energie bloccate e stagnanti di cui non siamo consapevoli.

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Una costante attenzione all’alimentazione e un’adeguata attività fisica sono i migliori nemici della cellulite: ma perché non dedicare un giorno la settimana alla depurazione dei nostri reni, organi emuntori per eccellenza? Si eliminano così scorie e tossine dall’organismo e si contrasta la ritenzione che provoca gonfiori e cellulite. Una giornata tipo potrebbe contemplare zuppa di finocchi (meglio senza sale) a pranzo e cena, e colazione con fiocchi di orzo cotti in latte di mandorle. E i reni ringraziano!


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CORREVA L’ANNO

8 dicembre 1980 Assassinio di John Lennon.

Una voce dall’ombra «Mr Lennon!» e subito dopo sei colpi di pistola, cinque a segno nella schiena di John Lennon, che cade a terra esanime sotto gli occhi della moglie Yoko Ono, all’ingresso del Dakota Building.

Alle 23,07 di lunedì 8 dicembre 1980, il mondo perde qualcosa di più di un bravo musicista: se ne va un pensatore in anticipo sui propri tempi, uno strenuo difensore della pace, dei diritti umani e del dialogo tra diverse culture, ma soprattutto un opinion leader per i movimenti giovanili dell’epoca.

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REPORTAGE

MODERN FA la famiglia 2.0

E’ la famiglia che cambia: in calo in matrimoni, in crescita le separazioni, mentre le famiglie prendono colori e assetti sempre nuovi e diversi. Famiglie arcobaleno, famiglie monocomponenti o riunite, famiglie allargate. Ecco come muoversi in questo nuovo panorama da modern family. L’Italia e’ sempre più un paese per vecchi: gli ultimi dati Istat lo rivelano chiaramente, più persone anziane e meno nascite. Di pari passo cambia anche la famiglia, l’assetto patriarcale passato decade: nel 2014 l’andamento dei matrimoni, in linea con la decrescita già riscontrata nel 2013, continua la fase di diminuzione, passando dai 194.057 matrimoni del 2013 ai 189.765 del 2014 (quasi 4.300 eventi in meno). Al sud ci si sposa di più, ma a livello internazionale l’Italia risulta essere uno dei paesi con la nuzialità più bassa: solo Lussemburgo e Portogallo con 3,0 per mille hanno un quoziente di nuzialità inferiore a quello italiano. Ci si sposa meno e ci si separa di più. Le separazioni legali passano da 88.886 del 2013 a 89.303 del 2014; le separazioni consensuali, come negli anni precedenti, sono in netta prevalenza rispetto a quelle giudiziali e rappresentano

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l’84,2 per cento del totale. I divorzi subiscono una lieve flessione passando da 52.943 a 52.355, ma ci si chiede se non sia un problema economico, affrontare un divorzio e’ sempre un atto dispendioso. A che genere di famiglia stiamo quindi andando incontro? Abbiamo capito che il modello di famiglia tradizionale e’ sempre più in crisi, le coppie coniugate con figli erano il 45,2 % nel 1993/94, adesso sono il 33,7 %, e perfino nel Sud la famiglia tradizionale non supera il 40%. In costante crescita le famiglie atipiche, nuovi incastri e nuovi modi di vivere le relazioni con l’altro, famiglie formate da single, arcobaleno, conviventi monogenitori, famiglie ricostituite coniugate, famiglie allargate. Queste ultime si stimano essere circa un milione, coniugate o non, con figli da precedenti matrimoni, famiglie divise dai


AMILY di GIULIA LANDINI

La famosa serie TV “Modern Family” divorzi ma non ricostituite e che, per i bambini, diventano due microcosmi paralleli nei quali vivere due vite diverse. Ma come si vive in queste famiglie allargate? Giovanna ci racconta la sua esperienza: “Angelo aveva solo tre anni quando io e il suo papà ci siamo messi insieme. Diciamo che siamo cresciuti insieme. A me pesava moltissimo la situazione economica, le mie difficoltà erano relative all’importo economico che mio marito giustamente riconosceva alla ex moglie. Ci sono voluti anni e tanto lavoro su di me e sulla nostra famiglia per accettare tutto questo. Adesso stiamo attraversando un periodo particolare, Angelo ha scelto di stare con la mamma e noi tentiamo di ritagliarci con lui spazi divertenti fuori da casa, e’ stata una decisione che ha preso lui in autonomia, forse accelerata dalla nascita del nostro secondo bambino. Certo per la nostra famiglia e’ stato doloroso accettare, ma una cosa l’ho capita, quello che e’ importante e’ proprio accettare ciò che c’è’, l’altro, e lasciare libero il bambino di esprimersi, la vita e’ fatta di fasi e questa e’ disegnata così.” Clara ci dice che “ci sono stati alti e bassi. Mio figlio Enrico non ha accettato subito il mio attuale compagno e suo figlio che voleva stare con la mamma, lì si sentiva forse più accolto e protetto. Adesso che Matteo e’ adolescente passa molto tempo con noi, soprattutto perche’ si e’ creata una buona relazione con Enrico. Inizialmente abbiamo forzato perche’ tutto andasse per il

meglio, ma abbiamo fatto peggio. Ci siamo rivolti a un counselor famigliare con il quale abbiamo sciolto molti nodi e ora le cose vanno molto meglio”. Parole d’ordine: comunicazione non violenta e rispettosa dell’altro, lasciar fluire tenendo alto il proprio obiettivo, amare senza se e senza ma, rispetto reciproco, non forzare la realtà. Più facile a dirsi che a farsi forse: come far circolare tutto questo in una famiglia che cresce? Lo abbiamo chiesto a Donatella De Marco, psicologa, grafologa e conduttore di percorsi di crescita personale per adulti ed educatori. Donatella quando un matrimonio finisce, quale il modo migliore per comunicare ai figli la decisione? Comunicare la fine di un matrimonio ad un figlio è un evento molto delicato e la modalità con cui . affrontare questo considerevole cambiamento dipende da diversi fattori: il primo in assoluto è l’età del bambino o del ragazzo, in base alla quale si sceglierà la modalità più adatta e le tempistiche più rispettose per rendere meno traumatico possibile questa importante condivisione. Da valutare inoltre quali sono stati gli eventi pregressi dei quali il figlio è stato testimone: se ci sono state spiegazioni in merito o cosa gli è stato effettivamente comunicato in questi frangenti Che posizione hanno i genitori? Ovvero che tipo di relazione in quel momento i genitori stanno realmente

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integrare i figli piccoli del nuovo o della nuova compagna, oppure figli più grandi; per i bambini ed i ragazzi vivere in una famiglia con una nuova figura genitoriale, oppure accettare che uno dei due genitori abbia un nuovo o una nuova compagna. Sono accadimenti molto importanti e potrebbero essere mal vissuti dai diversi soggetti, se non adeguatamente affrontati.

attraversando? Sono uno contro l’altro? Già per vie legali? Si separano di comune accordo? Si colpevolizzano e scaricano la responsabilità l’uno sull’altro? Inoltre, sarebbe anche da tenere in considerazione la presenza di altre figure di riferimento familiari che dovrebbero essere informate sulle scelte dei genitori, e che sarebbe utile collaborassero per trovare una linea comune di condivisione e sostegno nei confronti dei figli. Tutti questi fattori sono da analizzare attentamente prima di scegliere come e quando comunicare la fine di un matrimonio ad un figlio. Ci sono così tante variabili, che è necessario analizzare caso per caso, per trovare il momento e le parole giuste per poter dire una verità per un figlio spesso dolorosa e dalle importanti ripercussioni su tutta la famiglia. In ogni caso, scegliere di dire la verità, con rispetto e cura, sapendone tenere il peso, è sempre la strada giusta per permettere ai figli di comprendere ed elaborare correttamente gli accadimenti della vita. Famiglie allargate: come comportarsi con i rispettivi figli?... e come con i figli del partner per instaurare una buona relazione? Le nuove famiglie allargate presentano diverse dinamiche molto complesse che necessitano spesso di una cura e di un’attenzione particolari: costruire nuove relazioni è sempre una sfida, ma integrare elementi di realtà diverse richiede molta pazienza e molte abilità di relazione. Sicuramente l’accettazione reciproca, la tolleranza, il rispetto e la scelta di costruire relazioni basate sul non ferire e sul trovare un accordo insieme, aumentano la collaborazione e la disponibilità di tutti. In queste situazioni gli adulti sono chiamati ad essere vere e proprie guide, attraverso la loro maggiore esperienza e maggiore abilità di gestione della complessità relazionale creatasi. E’ utilissimo, per chi si trova in questa situazione, cercare aiuto da esperti, potersi confrontare apertamente con qualcuno che sa come sostenere una sfida di questo tipo, o avere esempi a cui potersi ispirare. Ovviamente le dinamiche possono essere molteplici: 26

Consigli pratici per mantenere armonia e una buona relazione in famiglia (allargata o no!)? Il primo elemento da costruire in una relazione è l’assenza di ferite, ovvero il rispetto e la cura reciproca. Non ferire gli altri è il primo insegnamento da coltivare, incarnare ed insegnare in una realtà educativa, ed in generale in qualsivoglia relazione. Il secondo elemento è saper dire la verità senza ferire, ossia sapersi esprimere completamente mantenendo elevata la qualità della relazione. Altri elementi di estremo valore sono: saper comunicare correttamente, ad esempio non interrompere l’altro mentre parla e saper ascoltare per comprendere; avere pazienza senza scadere nella ferita, nella rabbia o nella restimolazione; guardare negli occhi il proprio interlocutore, dare la nostra piena attenzione; essere disponibili a trovare un punto d’incontro: saper a volte anche rinunciare e sapersi mettere in secondo piano, oppure tenere la propria posizione con fermezza senza scadere nella durezza o nella ferita. Queste sono solo alcune delle molteplici abilità di relazione indispensabili per costruire dei rapporti sani e duraturi: e non dimentichiamo l’abilità di amare e l’abilità di riconoscere l’altro come un individuo consapevole di pari valore, doti irrinunciabili per realizzare pienezza e completezza nelle nostre relazioni!

Biografia Donatella De Marco è nata a Roma nel 1970. Vive attualmente in un paesino tra verdi colline vicino a Udine. Laureata in Psicologia con lode, con indirizzo clinico e di comunità, presso l’Università la Sapienza di Roma, iscritta all’Albo degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e diplomata in Grafologia presso la Scuola di Grafologia Exform di Udine (accreditata A.G.I.), lavora come libera professionista in Udine e provincia. Da più di vent’anni studia e opera con entusiasmo nel campo del miglioramento delle abilità umane, dell’educazione di bambini e ragazzi, e della crescita personale. Conduce diversi seminari in alcune città italiane, collabora e presta volontariato presso associazioni sul territorio. Ha conseguito, inoltre, la formazione presso il Centro Studi Podresca (UD), associazione dedicata alla reale emancipazione della persona attraverso lo sviluppo delle abilità umane, per la conduzione dei corsi “La mente funzionale”, “L’arte di educare”, “Respiro circolare”; per la conduzione dell’”Intensivo sull’essere consapevole” con Silvano Brunelli. AUTRICE DEI LIBRI: “L’estate offesa” (Neos Edizioni) e “La bambina, l’estate e l’essere” (Il Ciliegio Edizioni). dott.ssa Donatella De Marco Tel. 348.5294434 Studio: Viale Tricesimo 164, Udine donatella.demarco@vitaecrescita.com www.vitaecrescita.com


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REPORTAGE

L’ITALIANO DA NON PERDERE di LORENZA SEBASTIANI

“Stop”, “Hai scelto la location?”, “Ti chiamo dopo aver fatto un breafing”. E poi, basta aprire un quotidiano per capire che il campionario degli inglesismi è davvero vasto, va dal fertility day alla spending review, per arrivare alla New Economy, al Jobs Act, alla Exit Strategy. Quanti di questi termini sono ormai entrati nell’uso comune della nostra lingua, eppure non fanno affatto parte delle sue origini

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i tratta di anglicismi, ovvero forestierismi di uso ormai S comune. Alcuni sono utili, altri oggettivamente no. Alcuni sono eleganti, molti altri no. Cercheremo di fare un viaggio

nei cambiamenti della nostra lingua, per capire quanto l’evoluzione del linguaggio sia ormai qualcosa di inevitabile. E cercheremo di capire se valga ancora la pena battersi, per conservare la purezza dell’italiano. L’Accademia della Crusca, Istituto nazionale per la salvaguardia e lo studio della lingua italiana, sta combattendo da anni contro l’uso eccessivo di termini anglofoni nel nostro Paese. Abbiamo interpellato Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia. “Bisogna distinguere tra anglicismi veri e parole adattate come whatsappare, che deriva ovviamente da WhatsApp

(applicazione che serve per chattare), in cui il termine forestiero viene in qualche modo adattato alla lingua italiana. Questa è già una condizione migliore, direi, rispetto a quello che viene chiamato il “prestito integrale”, cioè l’assunzione di un termine inglese tale e quale, così com’è, senza alcuna modifica, come avviene per la maggior parte dei forestierismi”. Gli anglicismi, quindi, non andrebbero accolti tutti a braccia aperte nel nostro uso comune, anche se spesso succede. “Si ai tecnicismi come whatsappare, quindi. Perché quando arriva qualcosa di nuovo, come una nuova applicazione, può portare con sé anche un nome nuovo. Parole come “cioccolato” o “patata” sono arrivate come

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forestierismi, perché si trattava di qualcosa di mai visto, da noi. Bisogna essere un pochino più diffidenti, invece, quando arriva qualcosa di vecchio. Esistono forestierismi che definirei semplicemente “stupidi”, tipo location. Non so se leggiate mai recensioni su TripAdvisor (portale web di viaggi, che pubblica le recensioni di utenti riguardo hotel, B&B, appartamenti, ristoranti e attrazioni turistiche). Tutti quelli che fanno una recensione sentono il bisogno di dire location, ma in italiano esistono tante parole per spiegare quel concetto, come ‘posto, località, luogo, sito’. È un tecnicismo illusorio, perché chi lo scrive, crede di adeguarsi allo standard di una bella recensione su TripAdvisor, invece è soltanto una persona che si piega a un conformismo modesto. Spesso dicono ‘bella location’, per parlare di quanto fossero belle le tovaglie a quadretti sui tavoli, ignorando che location significa luogo, non “arredamento” né tanto meno “atmosfera””. Ma questi anglicismi, che ci hanno invaso, andrebbero evitati in quali contesti? “Una guerra va fatta ai forestierismi integrali che rischiano di entrare nelle leggi e nelle normative italiane, cioè nella comunicazione sociale dello Stato. Un esempio, si sta discutendo la Legge Whistelblower, che tradotto significa il “fischiettatore” o “colui che soffia nel fischietto” (è una legge per tutelare chi denuncia il malaffare dall’interno di enti e o aziende. La nostra lingua non ha una valida alternativa al termine anglosassone). Noi come Accademia della Crusca abbiamo chiesto che venga sostituito con ‘allertatore civico’”. L’esempio che ci ha fatto il Presidente Marazzini ricorda la famosa riforma, cavallo di battaglia di Matteo Renzi, il Jobs Act, “ nella gazzetta ufficiale non si chiamava così. È il nome con cui i giornalisti e anche lo stesso Presidente del Consiglio l’hanno presentato, approfittando di questo atteggiamento per cui si pensa che qualcosa con un nome straniero sia sicuramente più bello. È un uso dell’inglese come lingua “simpatica”, come se tutto ciò che viene letto in inglese possa consierarsi moderno, alla moda. Un altro di quegli anglicismi da evitare è step, oggi la gente non procede più attraverso gradi, passaggi, tappe, ma fa step. Ho sentito l’ex Presidente di Confidustria, Antonio D’Amato, che scherzava dicendo che non tutti i progressi sono fatti a step, se no siamo come le rane che saltano”. Noi italiani dovremmo imparare a esprimerci con più cura, quindi. Quanto meno a usare forestierismi che siano aderenti al significato reale del termine.

La contaminazione, quindi, è positiva quando arrivano dei tecnicismi utili, importanti, adattati. “Non farei mai la guerra a una parola come download”, spiega Marazzini, “anche se potremmo usare al suo posto ‘scaricare’, ma ‘downlodare’ non mi crea fastidio. Ammiro però i francesi, che lo hanno sostituito con una parola francese”. Noi italiani ci arrendiamo un po’ di più, di fronte all’inglese che ci invade. “Lo abbiamo dimostrato con un convegno nel 2015 qui in Accademia, che parlava della reazione delle lingue romanze agli anglicismi. Quella che reagisce abdicando prima all’inglese è l’italiano, rispetto al catalano, francese, portoghese, spagnolo”. Di fronte agli anglicismi, noi siamo molto fragili e affascinati dal mondo che rappresenta. Ma si può fare qualcosa, per proteggere il nostro italiano? “Occorre intelligenza. Ripeto, quando vedo delle recensioni su TripAdvisor con la parola ‘location’ salto la recensione perché mi fa pensare che chi scrive non abbia un grande spirito critico, quindi non mi serve l’informazione che mi darà, perché sarà sicuramente un individuo banale”. L’ironia di Marazzini rende l’idea sulla lungimiranza che serve, per mantenere la nostra cultura. Gli anglicismi poi, a volte derivano, da un’aziendalizzazione della nostra lingua, ci sono settori dove l’anglicizzazione è più forte, come il marketing. “I forestierismi più dannosi derivano da un adeguamento ai modelli prevalenti. Si potrebbe parlare di egemonia di alcune figure o classi sociali o professionalità, quindi è normale che la massa si adegui a quel che viene giudicato bene, potente”. Ma l’Accademia non è l’unica ad essersi occupata di questa lotta in difesa dell’italiano. La pubblicitaria AnnaMaria Testa, nel 2015, ha scritto una petizione dal titolo “dilloinitaliano” per ‘salvare’ la nostra lingua dall’invasione dei termini stranieri. Ora siamo a un livello di guardia, all’emergenza, e così anche un intellettuale progressista come Tullio De Mauro si schiera contro lo «tsunami degli anglismi» e invoca una rinnovata coscienza linguistica degli italiani. Prendiamo l’outlet. Si avrà il coraggio di chiamarlo ‘punto vendita’? E ancora, l’happy hour diventerà mai ‘ora felice’, come l’hora feliz degli spagnoli? Insomma, occhio a come parliamo. Un buon italiano ci rende sicuramente più rispettabili agli occhi del mondo. Ma anche più consapevoli del contesto internazionale in cui siamo inseriti.

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COPERTINA

ALICE RACHELE ARLANCH

È bella, giovane e sta vivendo il suo anno da favola. Questo Natale, per Alice Rachele Arlanch, 22 anni, trentina, sarà un Natale da Miss Italia. L’abbiamo incontrata per farci raccontare come lo passerà, che regalo desidererebbe e quali ‘pensierini’ ha messo in cantiere per i suoi cari.

Immagini realizzate presso Castello di Pontebosio dimora storica. Fotografo Andrea Zani. Assistente alle foto Stefano Dalle Luche. Supporto tecnico Hasselblad. Federica Bartalini make up artist Centro Estetico Essere e Benessere Sara Morini hairstylist.

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S

ono mesi di fuoco, per Alice, sempre in viaggio per l’Italia, tra serate di lavoro e libri universitari. Ci tiene a non perdere il passo negli studi e nello stesso tempo a mantenere alto il nome della “corona”. Ha un sogno, quello di terminare gli studi in giurisprudenza, “per avere una base solida”, ma il mondo dello spettacolo la attrae non poco. Cosa ci sarà nel suo futuro? Intanto si prepara a brindare per festeggiare il suo Natale da Miss e per chiudere un 2017 che per lei si è rivelato ‘sopra ogni aspettativa’.. Alice, come trascorrerà il Natale? Lo adoro, è il periodo più bello dell’anno, mi piace il clima. Mi piace il freddo, la stufa accesa, le luminarie che illuminano le strade, l’albero di Natale, insomma, tutta l’atmosfera. Per quanto riguarda quello che farò, spero di passarlo a casa con la mia famiglia con i parenti. Magari mi ritaglierò qualche giorno per andare a sciare.. E ricorda un Natale in particolare, rispetto ad altri? Quello dell’anno scorso, anche se non è successo niente di memorabile. Ero in famiglia, ricordo che ho insistito con mio padre, per aprire i regali la sera della Vigilia. Ho sempre quest’ansia, perché sono curiosissima di vedere le reazioni dei miei famigliari davanti ai miei regali. È stato un Natale molto tranquillo, sentimentale, direi. Sono state dette belle parole in famiglia. Lo ricordo con molto affetto.. Sincera, cosa vorrebbe che le regalassero? In realtà ogni anno dico ai miei genitori, ‘non regalatemi nulla, perché non mi manca niente’, ma ovviamente un desiderio ce l’avrei, come ogni ragazza della mia età vorrei avere un armadio pieno di vestiti. Mia madre mi dice sempre di aspettare i saldi del 4 gennaio… E ha tremendamente ragione! A volte ci riesco, a volte no.. E lei che tipo di regali farà ai suoi cari? Sono molto attenta, per me il regalo deve darti gioia e deve essere proprio 35


Castello di Pontebosio Luxury Resort L

Una splendida vista del Castello di Pontebosio, dimora storica in cui si è svolto il servizio fotografico di Alice.

su misura per la persona a cui lo fai. Utile, gradito. Ci metto una vita per scegliere un dono, perché non mi va di regalare il primo oggetto che vedo. Mi dispiace che uno lo aprane magari sia costretto a fingere che gli sia piaciuto. Preferisco metterci qualche attenzione in più. E a Capodanno cosa farà? Solitamente decido all’ultimo, non mi organizzo mai tanto prima. Il mio Capodanno ideale sarebbe all’estero, Londra, Praga, Madrid e aspettare il conto alla rovescia magari in una piazza, all’aperto. L’ho sempre festeggiato solo in Italia. Sarei curiosa di provare qualche capitale europea. E al 2018 cosa chiederebbe? Dovrebbe stappare la bottiglia con la stessa persona con cui l’ha stappata l’anno scorso, visto che le ha portato molta fortuna.. Ero con il mio ragazzo. Abbiamo fatto una cena a casa io e lui, a Bologna, dove lui studiava. E poi abbiamo raggiunto degli amici. Siamo arrivati in ritardo e la mezzanotte era appena passata, quindi abbiamo brindato in ritardo…che sia stato quello, ad avermi portato così fortuna? A parte gli scherzi, il 2017 mi ha dato tutto ciò che desideravo, per me e la mia famiglia. Sto vivendo un sogno. Da quando ho vinto il titolo mi sento felice ogni giorno, nonostante la stanchezza.. Ci racconti com’è cambiata la tua vita. Prima di partecipare al concorso la mia vita era fatta di università, studio e casa. Facevo qualche lavoretto come hostess. Adesso sono sempre in giro, ho impegni con gli sponsor, poso per tanti servizi fotografici. Di recente vi confido che ho anche fatto due provini, uno per una fiction Rai e l’altro per lavorare in tv. Ma non posso dirvi altro.. E cosa ha pensato, affrontando queste prove? Ho sempre pensato di non essere in grado di recitare. Invece dopo quel provino ho capito che magari studiando potrei anche riuscirci. Ho sempre voluto lavorare nell’ambito della moda, però mi sono resa conto che mi affascinano anche altre realtà. Tutto questo grazie all’apertura di Patrizia Mirigliani, che è sempre pronta ad appoggiarci nel caso ci capitasse un’occasione di lavoro importante, da cogliere al volo durante il nostro anno da Miss.. Le interessa più la tv o il cinema? Più la tv, conduzione compresa. Chiaramente valuterei anche l’idea di piccoli ruoli nel cinema. Anzi, magari.. Ora le occasioni non le mancano. Ma ci racconti come sono le sue giornate da Miss.. Sono spesso a Roma. Sono stata da poco in Marche e Abruzzo e ho visitato le zone terremotate. Insomma, viaggio davvero tanto, ma quando torno a casa mi piace rilassarmi e se posso, dormire fino a tardi… 36

La sua famiglia come ha reagito alla vittoria? Mi chiamano tutti i giorni, anche quando non ho molto da raccontare. A volte, magari, faccio solo una prova abiti, ma loro sono comunque curiosi di conoscere i dettagli di tutto ciò che occupa la mia quotidianità. Sono un po’ preoccupati, perché sono passata dall’essere sempre a casa al non esserci mai. Mentre con le mie amiche non è cambiato nulla. Chi sentivo spesso, lo sento ancora spesso. E l’università? Ho meno tempo per studiare. Ma quando ho un giorno libero lo dedico ai libri o magari, studio quando sono in treno.


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CELLU-LIGHT PLUS

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Certo, non è esattamente come stare in biblioteca, ma ci si arrangia.. E il suo ragazzo? Di solito il fidanzato della Miss Italia non arriva a fine anno.. Sfaterò questo mito. All’inizio il mio ragazzo, dopo la mia vittoria, era un po’ intimorito. Temeva che l’equilibrio tra noi potesse cambiare. Infatti i primi giorni in cui sono stata sballottata qua e là, mi rendevo conto che in lui qualcosa non andava. Adesso abbiamo trovato un equilibrio. Comunque non ci vedavamo spesso nemmeno prima, perché frequentiamo università in zone lontane l’uno dall’altra. Però ora gli racconto tutto, lo rendo partecipe. Ha conosciuto la redazione di Miss Italia, è stato in tv con me. Come se fosse diventato anche lui Mister Italia.. Ma il tuo obiettivo è rimasto lo stesso, occuparsi delle minoranze a livello sociale o spera in un futuro nello spettacolo? Non voglio sembrare irriconoscente al concorso, ma il mio sogno rimane lavorare all’ONU, magari non ci riuscirò, ma vorrei portare a termine gli studi e provarci. Oppure specializzarmi in diritto del lavoro, per tutelare la parte debole nel contratto di lavoro. Però allo stesso tempo mi piacerebbe fare esperienze nel mondo dello spettacolo, anche se forse non diventerà la mia carriera principale. Diciamo che voglio avere un’alternativa bella solida in tasca, sono una persona molto concreta. Ha dichiarato che Angelina Jolie è un’icona per lei, per i suoi interessi umanitari. È famosa per la sua bellezza e per il suo impegno sociale. È proprio impegnata nel modo in cui vorrei esserlo io. Una bella persona, dentro e fuori. Visto che lei è così brava a fare regali, ci regali anche lei qualcosa. Un segreto di bellezza… Un tempo nuotavo, ora vado a correre quando posso, penso che faccia bene a tutti passare un po’ di tempo all’aria aperta. Purtroppo essere Miss Italia significa presenziare ad eventi in cui si mangia tanto e bene. Ci riempiono di cibo, ed è davvero difficile dire di no. Quindi bisogna assolutamente ritagliarsi del tempo per fare del movimento.

ALICE RACHELE ARLANCH

Miss Italia all’interno del punto vendita IperSoap di Marina di Massa...

...per prima cosa una visita al reparto prodotti della linea Equilibra...

... un controllo al make up nel reparto cosmesi..

...qualche consiglio dalle nostre esperte commesse...

...e anche Miss Italia ha concluso con soddisfazione la sua spesa da

.

Capito? E se Miss Italia deve fare sport per mantenersi, figuriamoci noi.

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ALICE RACHELE ARLANCH, MISS ITALIA 2017

Moderna Heidi, vive in una frazione con 13 compaesani e gira il mondo con la corona. Brillante, spiritosa, un sorriso che da solo basta a giustificare il titolo vinto il 9 settembre a Jesolo. Un po’moderna Heidi e un po’ “Miss simpatia”, si diverte a fare la Miss e studia in viaggio: “Coglierò ogni occasione che mi viene offerta nel mondo dello spettacolo, ma vi dò appuntamento fra tre anni per mostrarvi la mia laurea”.

minore Andrea - è la più piccola “e anche la più bella”, ammette. Ma sorride all’idea di essere descritta come la piccola Heidi dei nostri giorni che diventa Miss Italia e che, dal paesello di montagna, va alla conquista delle città e della popolarità. Il suo paese si chiama come lei, Arlanch, ed è anche il cognome di quasi tutti i suoi abitanti!

Alice Rachele, detta AR, nuova Miss Italia, ha compiuto 22 anni il 20 ottobre. E’ nata a Rovereto (TN) ed è arrivata in finale con il titolo di Miss Trentino Alto Adige. Alta 1,78, occhi verdi e capelli castani, è diplomata al liceo classico, studia giurisprudenza all’Università di Trento, con indirizzo ‘Diritto internazionale e trans europeo’, e aspira a diventare un bravo avvocato “impegnato - dice - a garantire l’uguaglianza sociale e la tutela dei diritti delle minoranze”.

Già volontaria per anni dei Vigili del Fuoco insieme al fratello, tuttora dedito a questa attività, sportiva come le ultime due Miss Italia, di cui porta entrambi i nomi, Alice Rachele ha praticato nuoto per molti anni ed ora si dedica alla corsa e alla palestra per mantenersi in forma. Tifosa del Milan e amante dei viaggi, è appassionata di fotografia e ha da poco acquistato una fotocamera professionale con la quale vorrebbe immortalare “i momenti più belli” della sua vita.

Viene da una delle 42 frazioni (alcune di una-due case) del Comune di Vallarsa (TN), che conta 14 abitanti, dei quali lei - assieme al fratello

La mamma, insegnante di tedesco, gestisce un Bed and breakfast e, in tv, ha rivolto una sorta di “appello alla nazione”, come le mamme

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delle altre due miss finaliste; solo che lei l’ha fatto in entrambe le lingue. Il padre è manager in una società interessata alla sicurezza, protezione e prevenzione. Fidanzata con Andrea, AR si ispira ad Angelina Jolie, una donna impegnata con le Nazioni Unite nella difesa dei diritti delle minoranze e dei profughi e rifugiati, famosa per aver intrapreso numerose missioni umanitarie nei paesi più poveri del mondo. Si definisce “creativa e intraprendente” e, per quanto riguarda Miss Italia, dice: “Per me la bellezza non è un fattore esclusivamente esteriore; contano le doti caratteriali e di spirito, ma anche l’intelligenza e la cultura. Io voglio rappresentare questo modello femminile per sfatare lo stereotipo secondo il quale la donna bella sarebbe priva di sostanza”. “Inizialmente – racconta - avevo paura di espormi, ma ho deciso di accettare la sfida e di mettermi in gioco fino in fondo per superare i miei limiti e acquisire una maggiore sicurezza. Uno degli aspetti

che maggiormente mi caratterizza è la sensibilità nei confronti delle persone meno fortunate. Inoltre, sono molto competitiva e ciò mi aiuta a raggiungere i miei obiettivi”. AR è una ragazza social. “Utilizzo prevalentemente Instagram, mi piace pubblicare foto con messaggi scherzosi e, soprattutto, cimentarmi in ‘stories’ in cui racconto i momenti migliori e più buffi della giornata. Amo farmi vedere come sono realmente”. Con lei il Trentino Alto Adige conquista il titolo per la seconda volta nella storia del Concorso, dopo la vittoria di Claudia Andreatti nel 2006. “Sono contenta di aver intrapreso questo percorso – spiega ad un mese dalla sua elezione - ; Miss Italia ti mette alla prova senza però sminuire la tua personalità, anzi ti permette di crescere e di migliorare te stessa. Il mondo dello spettacolo comincia a piacermi. Ho fatto anche un provino per una fiction. Rispondo a tutti gli inviti e ringrazio la patron Patrizia Mirigliani che mi segue e mi guida nel modo giusto”.

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SPECIALE MODA A CURA DI IRENE CASTELLI

UN’ELEGANZA PREZIOSA Sono un gioiello intramontabile. E complici le ultime collezioni, le perle escono ricamate e applicate proprio dappertutto: su maglioni e berretti, fra scarpe e borse, senza dimenticare inossidabili (e decisamente più economici) bijoux. Fra riflessi candidi o pastello, dimensioni differenti ed effetti “ottici” portato fino a montature da gatta con castoni total white, ci sarà solo da scegliere l’interpretazione preferita!

A tutto tondo, per qualsiasi gusto Sulla perle molto si è detto: da portatrici di lacrime, a gioiello ideale per le spose novelle. Certa però è la loro eleganza senza tempo: una volta prese (o ricevute in dono), sarà impossibile separarsene. Le si porta con baschi morbidi per una testa effetto nuvola, con borsine da sera che daranno tutto un altro charme anche a un jeans. E poi stivaletti morbidissimi, ma anche maglioni a trecce che con un orlo prezioso ritrovano un’originalità prima sconosciuta. L’occhiale conquista una sua stravaganza (ma anche un po’ di ironia), mentre al braccialetto va un ruolo tradizionale… ma adatto proprio con qualsiasi stile.

Baschino azzurro cielo con applicazioni, Elisabetta Franchi 308 €.

Pochette preziosa con decori effetto gioiello, Luisa Spagnoli 168 €.

Stivaletto in pelle con tacco largo e laccio, Maison Margiela.

Tubino aderente con ricami di perle luminose dégradé, Chanel. 42

Occhiali da gatta con montatura decoro, Gucci.

Maglione tricot con maniche a contrasto e perle, Cristinaeffe 215 €.


Un tuffo nel magico mondo del tricot

È un tributo alla maglia: nulla di più adatto per questa stagione. E così Liu-Jo, dalla sua sede di Carpi, nel cuore della produzione di maglieria italiana, affianca a capi cult del brand un mondo fatto di cardigan con inserti di pizzo e disegni jacquard, maglie impreziosite da applicazioni di strass e borchie, abiti attillatissimi. Fra toni verde foresta, rosso carminio e ciliegia, bianco neve e grigio mélange: un’esplosione di colori. Il fil rouge in tutta la collezione? Tartan, fantasia a rombi nei tessuti e, come tocco prezioso, lurex e bouclé.

Un tocco d’alta moda… tutti i giorni, anche in città La passerella diventa vita reale. Portando ispirazioni haute couture anche nel guardaroba quotidiano: è il principio base della nuova linea “Smart Couture” nata dall’incontro tra il marchio Motivi e lo stilista Francesco Scognamiglio. Smart proprio per la sua natura chic, ma portabilissima. Una collezione di 7 abiti iper-femminili, in tessuti preziosi come seta, chiffon e crêpe, arricchiti da dettagli sartoriali di pizzi e rouches, dal nero al rosso fiamma, ma anche stampe fiore… Per mostrarsi subito pronte a iniziare una carriera da modella!

E poi… un tocco di irriverenza british Trovarsi divise fra il classico e l’irriverente: perché l’inverno di Sisley diventa “Mod”, con una linea che comprende capi di abbigliamento ispirati allo stile della Londra anni Sessanta. Lo dimostrano i pezzi della collezione “Mod Squad” esaltati da righe, tartan e stampe pop. I suoi capi must? Giacche a quadri, vestiti chemisier con trame floreali o anche in pelle, frange e gilet biker; e poi cappotti pied-de-poule e soprattutto calzature decisamente rock come stivali in vernice, anfibi con nastri e stringate nere con borchie in metallo. Per immergersi subito in una movimentata atmosfera vintage.

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TUTTO INTORNO ALL’ARTE A CURA DI IRENE CASTELLI

Renè Magritte Le Chateau de Pyrenees (The Castle of the Pyrenees), 1959 Oil on canvas, 200x145 cm The Israel Museum, Jerusalem Gift of Harry Torczyner, New York Photo © The Israel Museum, Jerusalem by Moshe Caine © Renè Magritte by SIAE 2017

Karel Teige On the Banks of Baudelaire, 1942 Collage on paper F. 73x53x4 cm The Vera and Arturo Schwarz Collection of Dada and Surrealist Art B99.1982 Provenance: Arturo Schwarz Collection The Israel Museum, Jerusalem, since 1999

Pablo Picasso Woman in Front of the Sea, 1939 Oil on canvas, 92,1x54 © Succession Picasso by SIAE 2017

A Bologna, grandi nomi dell’arte a confronto. Tanti i maestri del Novecento riuniti in un percorso unico, per raccontare un periodo di creatività geniale e straordinaria.

Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia. Sono solo alcuni dei nomi indimenticabili uniti per illustrare come i sorprendenti moti dell’arte del Novecento abbiano rivoluzionato lo stesso secolo, inventando un nuovo mondo. Come dimostrato dalla mostra Duchamp, Magritte, Dalí. I rivoluzionari del ‘900, fino all’11 febbraio 2018 a Bologna, a Palazzo Albergati. Dove capolavori provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme mostrano una spettacolare collezione di opere Dada e surrealiste, che contempla molteplici tecniche: dipinti, readymades, collage, assemblaggi, fotografie e lavori su carta. Ricchezza dovuta innanzitutto ad Arturo Schwarz - docente, scrittore e poeta milanese - che al Museo donò una vasta collezione comprendente più di 700 lavori. Se nell’allestimento, realizzato dall’architetto Oscar Tusquets Blanca, emergono le ricostruzioni della celebre sala Mae West di Dalì e dell’installazione 1,200 Sacks of Coal, ideata da Duchamp, ecco le 5 le sezioni principali: Accostamenti sorprendenti, per

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mostrare l’uso di materiali e oggetti fra collage, montaggi e oggetti dadaisti e surrealisti, per annullare il confine tra arte e vita. In Automatismo e subconscio si riflette la passione dei surrealisti per le nuove scoperte in ambito psichiatrico a cavallo tra ‘800 e ‘900: dove automatismo diventa equivalente visivo della libera associazione utilizzata da Freud nella psicoanalisi. Biomorfismo e metamorfosi riflette invece la tendenza surrealista a preferire forme ambigue e organiche: è a questa predilezione che si deve la nascita di dipinti, sculture e rilievi ispirati all’acqua e a soggetti di anatomia, astronomia e botanica. In Desiderio, musa e abuso, il corpo femminile diviene protagonista di dipinti, manufatti, foto e collage surrealisti: idealizzato o distrutto e frammentato è l’oggetto passivo di un atto di violenza. Ed infine in Il paesaggio onirico che visioni sognatrici evocano una sensazione di mistero, sfidando la percezione della realtà attraverso l’accostamento di oggetti scollegati tra loro, spesso inseriti in paesaggi in cui tempo e spazio sono distorti.


100% naturale

senza allergeni

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ZONA BEAUTY A CURA DI CHIARA ZACCARELLI

Proteggiamo la pelle. Lo stress ossidativo causato dall’inquinamento ambientale mette a serio rischio la nostra pelle e provoca invecchiamento precoce. Come contrastarlo?

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l tema dell’inquinamento nelle grandi città è purtroppo sempre molto attuale. Negli ultimi mesi in particolare, il livello di polveri sottili in quasi tutto il nord Italia ha più volte sforato i limiti di legge. Ma sapevate che l’inquinamento, oltre ad essere dannoso per la nostra salute, è uno anche dei principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo? Avete presente quel colorito spento e tendente al grigiastro che chi abita nelle grandi città sfoggia da Ottobre a Maggio? E’ dovuto alle polveri sottili formate da idrocarburi, metalli pesanti e altri agenti tossici presenti nell’aria e capaci di penetrare a fondo nella nostra pelle indebolendone le naturali riserve di collagene ed elastina. Gli agenti inquinanti possono essere responsabili di danni cellulari, aridità, infiammazioni e macchie della pelle. In parole povere del tanto temuto invecchiamento precoce. Ma cosa possiamo fare per ovviare almeno in parte, a questo fenomeno? Tranquilli, chi non può permettersi lunghi weekend detox nella propria magione di campagna, può sempre optare per una nuova famiglia di cosmetici che, grazie all’aggiunta di vitamine ed estratti di piante, aiutano a limitare i danni dell’inquinamento. Molte case cosmetiche hanno

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infatti riformulato i loro prodotti di punta aggiungendo vitamina E, antiossidanti, elementi probiotici e agenti chelanti in grado di impedire ai metalli pesanti e ad altre sostanze tossiche di penetrare nostra pelle. La caratteristica principale dei cosmetici antinquinamento, un po’ come di quelli a protezione solare, è infatti quella di formare sulla pelle uno scudo protettivo che blocca le sostanze nocive. Alcuni prodotti addirittura promettono di agire da barriera anche contro le radiazioni nocive causate da computers e smartphones (si, anche questo è inquinamento). Per potenziare l’effetto dei cosmetici è consigliabile fare il pieno di alimenti antiossidanti che aiutino il nostro organismo a proteggersi dall’interno. Via libera quindi al melograno, che, ricco com’è di vitamine, antiossidanti e minerali, in inverno non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole, cosi come il te’ verde, i mirtilli e l’avocado. Ricordatevi però, che per beneficiare a pieno di vitamine e fibre, è sempre preferibile consumare qualsiasi alimento in forma grezza piuttosto che raffinata o lavorata. Optate quindi, se potete, per il frutto intero piuttosto che per il centrifugato o la spremuta.


L’ALTRA VERSILIA

Alla scoperta della Versilia Medicea 47


L’ALTRA VERSILIA

Alla scoperta della Versilia Medicea

UN PALCOSCENICO DOVE BATTE IL CUORE Narrazioni ed emozioni nel teatro delle Scuderie Granducali di Seravezza

Neri Marcorè, ph. Caroli

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arrare, raccontare storie, trasformare la conoscenza in esperienza, catturare e coinvolgere la platea con la sola forza della parola. È il grande fascino del teatro di narrazione, quello in cui l’attore è solo al centro di un palcoscenico vuoto e ad ogni spettacolo compie la straordinaria magia di colpire al cuore il suo pubblico. C’è un piccolo teatro in Versilia che ha fatto della qualità la propria cifra stilistica, della narrazione l’elemento caratterizzante della propria offerta culturale. È il teatro delle Scuderie Granducali, nel complesso della Villa Medicea di Seravezza (Lu), patrimonio Unesco. Piccolo, di qualità e capace di attrarre pubblico da tutta la regione. A firmare il cartellone della stagione di prosa 20172018 è ancora una volta l’attrice Elisabetta Salvatori, alla sua sesta direzione artistica a Seravezza. Il titolo del programma è “Un palcoscenico dove batte il cuore”, a sottolineare la fortissima carica emozionale che alle Scuderie Granducali scaturisce tanto sulla scena quanto in platea. Narrazioni ed emozioni ci accompagnano quest’anno dal primo giorno d’inverno al primo giorno di primavera,

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congiungendo due stagioni e regalando otto imperdibili serate di teatro autentico, che tocca le corde del cuore e racconta la vita nelle sue mille sfumature. Si parte il 21 dicembre con il monologo “Vi abbraccio tutti” di Elisabetta Salvatori su testi di Francesco Guccini, Fabio Genovesi e della stessa Salvatori che hanno per tema il viaggio sull’Appennino agli inizi del secolo scorso. Storie di uomini in cui s’intrecciano povertà, passione per la musica e capacità di arrangiarsi. Il 3 gennaio Valentina Banci porta in scena “MedeAssolo”, riadattamento in chiave di monologo della Medea di Seneca, testo classico che nella forza di questa interpretazione rivela un personaggio dai sentimenti estremamente moderni. Il 16 gennaio Maurizio Micheli presenta “Uomo solo in fila”, spettacolo ricco di spunti, ironico, divertente, in cui un personaggio in coda (non si sa dove, né aspettando cosa) riflette sui molti frammenti della propria vita. Il 31 gennaio è la volta de “Il racconto di Chimera”, da un romanzo di Sebastiano Vassalli, con Lucilla Giagnoni nel ruolo di una donna accusata di stregoneria: una storia che nel 1610 sconvolse la città di Novara. L’8 gennaio una serata interamente musicale, con Angela Batoni, Susy Bellucci,


Lucilla Giagnoni, ph. Umberto Favretto

Lisetta Luchini e Chiara Riondino eccezionalmente riunite nel coro de Le Cantore con un programma di canzoni popolari “dalla Toscana al mondo intero”: la leggerezza della musica unita alla forza dei contenuti. Il 20 febbraio Neri Marcorè presenta “Quello che non ho”, affresco nella forma del teatro canzone che si interroga sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del presente e speranza del futuro (con le musiche di Fabrizio De André). Il 1° marzo a calcare il palcoscenico di Seravezza è Fabrizio Brandi con “Blocco 3”: nella Livorno a cavallo degli anni Settanta e Ottanta un bambino di undici anni rivela uno spaccato caleidoscopico della profonda umanità che affolla il quartiere popolare in cui vive. Il cartellone si chiude il 21 marzo, primo giorno di primavera, con l’effervescente monologo “Mia mamma è una marchesa”, di e con Ippolita Baldini, che racconta un pezzo della vita di una giovane donna in cerca del suo posto nel mondo: una storia privata che diventa strumento di una riflessione più ampia sul desiderio di realizzazione personale.

Elisabetta Salvatori

Per ulteriori informazioni: Fondazione Terre Medicee, Seravezza (Lu), telefono 0584 756046, email segreteria@ terremedicee.it. (a cura di Stefano Roni per la Fondazione Terre Medicee) link utili > www.palazzomediceo.it > www.terremedicee.it

Fabrizio Brandi, ph. Biancamaria Monticelli

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GITE DI UN GIORNO

DOMENICA AL MUSEO

Una collezione di quasi duemila oggetti racconta lavoro e tradizioni della Versilia Storica. Lo ha visitato di recente anche la principessa Beatrice dei Paesi Bassi, già sovrana d’Olanda, che ne ha apprezzato in modo particolare le sale dedicate all’escavazione e alla lavorazione dei marmi delle Alpi Apuane. Ma il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica è soprattutto il regno dei ragazzi e della didattica: quasi duemila oggetti raccolti in undici diverse sale tematiche lo rendono infatti un luogo magico, curioso, ricco di spunti per scoprire e comprendere storia, usi e tradizioni della Versilia d’antan. La meta ideale per una gita scolastica, insomma, o per una visita in compagnia dei genitori. Il museo è ospitato al secondo piano del Palazzo Mediceo di Seravezza (Lu). Durante tutto l’anno offre la possibilità di visite guidate e al suo interno vengono organizzati laboratori didattici e ludici per i più giovani. Oltre alle stanze destinate ad ospitare strumenti, attrezzi e accessori attinenti ai principali lavori (agricoltura, miniera, scultura, tessitura, ecc.) c’è anche una sala con oggetti, arredi e strumenti della vita quotidiana in casa e una sala dedicata al territorio. link utili > www.museolavoroseravezza.it > www.palazzomediceo.it

La Fondazione Terre Medicee La Fondazione Terre Medicee è il braccio operativo del Comune di Seravezza in ambito culturale. Svolge un’intensa attività di promozione e diffusione delle arti e della cultura, di recupero della memoria, di valorizzazione del territorio e delle tradizioni. Ha sede nello splendido Palazzo Mediceo di Seravezza che con le sue pertinenze – i giardini e le Scuderie Granducali – nel 2013 è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’umanità nell’ambito del “Sito seriale delle ville e giardini medicei della Toscana”. link utili 50 > www.terremedicee.it


ZONA FITNESS A CURA DI BARBARA RAVAZZI

Tutti i benefici delle asana di inversione.

Gli effetti positivi che si ottengono su corpo e mente ogni qualvolta che assumiamo posizioni dove il cuore resta più in alto rispetto alla testa. Con il termine Asana di inversione si intendono tutte quelle posizioni in cui il cuore si trova posizionato più in alto rispetto alla nuca. Queste posizioni che possono essere più o meno difficili o intense hanno un effetto molto benefico sul nostro organismo; non solo a livello fisico ma anche psichico, infatti rimanendo a testa in giù cambiamo il nostro punto di vista ci apriamo a nuove prospettive, cambiano i riferimenti e questo ci costringe a mutare il nostro modo di vedere le cose ed a riorganizzare il nostro stato mentale ,favorendo inoltre un rilassamento profondo... Ma per comprendere meglio il potere delle inversioni vediamo anche quali sono gli effetti sul nostro corpo. Quando noi ci troviamo in posizione eretta il nostro pavimento pelvico accoglie e sostiene il peso degli organi addominali, se i muscoli non sono abbastanza tonici tendono inevitabilmente a cedere o irrigidirsi. Quando capovolgiamo il nostro corpo praticando ad esempio una verticale od un asana meno impegnativa ma altrettanto efficace come la posizione di sarvangasana (candela) , si ottiene un lento scivolamento degli organi verso il diaframma e le pareti pelviche possono decongestionarsi. Quindi quando ci troviamo a testa in giù è il diaframma ad accogliere il peso degli organi addominali, ed in questo modo dovrà compiere un lavoro più intenso durante i normali movimenti della respirazione. Mantenendo ben attivo e allenato questo muscolo ma soprattutto sbloccandolo si allenteranno molte tensioni sia fisiche che a livello psicologico, anche

blocchi molto profondi o esperienze spiacevoli che spesso accumuliamo su questa parte del corpo. Infine, rimanere in inversione aiuta a mobilitare i fluidi carichi di tossine che si accumulano nel nostro organismo favorendo anche il fluire del sangue verso il basso e verso le estremità. Come per ogni attività è sempre meglio praticare sotto la guida di un maestro che rispetta e conosce le esigenze di chi pratica. Una pratica corretta e costante aiuta a mantenere in salute il nostro corpo e leggera la nostra mente. Per concludere, non è da trascurare il potere che regalano le asana di inversione aiutando a vincere le proprie paure, superando i propri limiti accrescendo l’autostima.

DANZA MEDIORIENTALE BOLLYWOOD YOGA IN VOLO, POLE DANCE, TESSUTI AEREI, AERIAL HOOP, FLEXY E GAG Via G.B.Vico 32 - Forte dei Marmi (LU) - cell. 349 305 4633 fb: Patchouli_Scuola di Danza e Benessere Insegnate: Barbara Ravazzi queenabila@tiscali.it


La favola di Anok Yai: da studentessa a modella grazie a due foto virali

RED CARPET

Ritratta per caso durante un raduno universitario è vicinissima dal realizzare il sogno di diventare modella, grazie a due foto virali e all’influenza dei social network. Anok Yai, studentessa diciannovenne della Plymouth State University, era tra i tanti volti ritratti dal fotografo TheSUNK durante una festa di benvenuto alla Howard University di Washington. Ma il suo volto e la naturalezza davanti alla macchina fotografica hanno catturato l’attenzione di oltre 11mila utenti, in un giorno solo. Ai like senza sosta su Instagram e Twitter si sono aggiunti i commenti di chi ha taggato le agenzie di moda chiedendo di scritturare la studentessa per un provino. Il sostegno dei social network ha funzionato e Anok Yai è stata contattata da tre agenzie. Ora il suo desiderio di sfilare potrebbe non essere più solo un sogno.

Le rivelazioni choc di Michelle Hunziker: “Lasciai Eros per la setta” “Eros mi disse: o me o la setta, e io lo lasciai”. Dopo anni di silenzio, Michelle Hunziker, parla per la prima volta del suo periodo buio passato prigioniera di una setta. In un’intervista confessione la conduttrice racconta senza filtri come sia caduta nelle mani della pranoterapeuta Clelia e del suo clan. “Sono entrata in questa setta senza neppure accorgermene. Per controllarmi mi hanno allontanato dai miei affetti e fatto leva sulle mie debolezze. Mi filtravano le telefonate, non potevo parlare neppure con mia madre, che non ho visto per quattro anni”. Un allontanamento che ha coinvolto anche Eros Ramazzotti, suo marito all’epoca dei fatti.

STAR DA PICCOLI Ora li riconoscete, ma com’erano prima?

Fedez parla alla pancia di Chiara… Soluzione a pagina 96

Ha iniziato la sua carriera come attore televisivo, raggiungendo un grande successo con la serie investigativa americana Mai dire sì (Remington Steele), in cui ha recitato dal 1982 al 1987. In seguito ha preso parte a film come Quarto protocollo e Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre. Nel 1995 è stato ingaggiato nel ruolo del celebre agente segreto James Bond, che ha riportato al successo dopo un periodo di stallo. Ha ricoperto i panni di 007 in ben quattro film, fino al 2002. Altre importanti pellicole a cui ha preso parte sono Dante’s Peak - La furia della montagna, Robinson Crusoe, Gioco a due(remake del film del 1968 Il caso Thomas Crown con Steve McQueen), Laws of Attraction - Matrimonio in appello, The Matador, Mamma Mia! e L’uomo nell’ombra. Ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al numero 7021. Nel 2003 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico(OBE)dalla regina Elisabetta II del Regno Unito per il suo “eccezionale contributo all’industria cinematografica britannica” e “per aver aggiunto, nelle sue interpretazioni di James Bond, stile e glamour all’immagine della Gran Bretagna nel mondo. Nello stesso anno Brosnan ha avviato le pratiche per ottenere la cittadinanza statunitense, che gli è stata conferita nel 2004.

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Sulle note di “Sconosciuti da una vita”, Fedez canta al pancione di Chiara Ferragni in attesa del loro primo figlio. Incinta al sesto mese, da pochi giorni la coppia ha ufficialmente confermato la gravidanza pubblicando delle foto sui rispettivi profili Instagram. «Siamo felici di condividere con voi la più grande gioia della nostra vita, presto saremo in 3», aveva scritto Fedez sui social.


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LA TUA CASA A CURA DI OMBRETTA ATTANASI

A Natale albero o presepe?

Arriva il Natale ed ogni casa si organizza per allestire nel modo migliore gli arredi natalizi. La grande domanda è da sempre albero o presepe? La risposta sta nei gusti e negli spazi.

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ia alberi che presepi hanno bisogno di uno spazio grande per fare un buon allestimento, io suggerisco di farli entrambi ma in dimensioni ridotte. Un piccolo presepe sul piano di una libreria e un alberello su un tavolino in salotto al posto della solita lampada. L’importante che siano allestiti con cura e originalità evitando decori e luci troppo appariscenti.

Roma e Genova. Con il tempo nacquero anche i presepi viventi, sacre rappresentazioni in cui i costumi e i paesaggi presero il loro sopravvento. Il significato profondo del presepe resta comunque la natività, un omaggio senza confini e senza tempo alla nascita di qualsiasi bambino, umile o potente che sia.

Cominciamo dal presepe. Sapete com’è nato? La prima rappresentazione sacra del presepe avvenne a Greccio, ideata da San Francesco D’Assisi che voleva in questo modo rappresentare l’umiltà e la povertà della nascita di Gesù. Gli animali a disposizione pare fossero un asino e un bue che vennero collocati davanti al bambino per riscaldarlo nella notte fredda. All’inizio gli unici personaggi furono Maria e Giuseppe ma con il tempo se ne aggiunsero molti altri a seconda delle tradizioni locali. Il presepe divenne un allestimento scenografico comprendente montagne, villaggi, castelli, laghetti e soprattutto una folla innumerevole di statuine in gesso e cartapesta raffiguranti la vita reale. Pecorelle, anatre, galline, cammelli si mescolarono ad artigiani, contadini, angeli e persino a 3 Magi venuti dall’oriente. Il tutto veniva realizzato e lo è tuttora con pezzi di legna, cartapesta, muschio vero o finto, sabbia e soprattutto statuine di varia grandezza e colore. Nel 1700 i presepi cominciarono ad essere allestiti nelle grandi case nobiliari ma un secolo dopo l’usanza si diffuse ovunque e per chiunque, raggiungendo livelli di inventiva e di bellezza veramente straordinari. Le più importanti scuole fiorirono in tutta Europa e in Italia dove ebbero grandi affermazioni a Bologna, Napoli,

E l’albero? Da dove nasce l’invenzione dell’albero di Natale? L’abete è l’albero usato per rappresentare il Natale. Il suo uso appare già ai tempi dei celti e dei vichinghi che usavano adornare l’abete con frutta e nastri per celebrare il solstizio d’estate e la rinascita della natura. Il significato dell’albero è quindi simile a quello del presepe. L’uno e l’altro celebrano la nascita e la rinascita spirituale e materiale dell’uomo e del creato, ambedue simboleggiano la fonte della vita. Storicamente il primo albero addobbato con fiori di carta, frutta secca, e nastri appare in Estonia nel 1441 ma la sua diffusione in tutta Europa e in America, si espande nel 1800. Le decorazioni diventano sempre più numerose e appariscenti, con l’uso di luci colorate, palline dorate, personaggi, stelle, decorazioni varie. Ai suoi piedi vengono posati i regali per adulti e bambini. Il passaggio dallo spirituale al materiale si accelera fino a creare una vera e propria industria di produzioni… le più svariate. Oggi l’abete o albero di Natale, quasi mai vero ma in plastica, compare in ogni casa del mondo insieme al presepe ma la domanda è: chi porta i doni Babbo Natale con la slitta o Gesù bambino? Chiedetelo ai vostri figli, loro lo sanno

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Qualità & Morbidezza... a portata di mano!

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ITACA

ANDALO: la montagna è per tutti.

A CURA DI Matteo Montanaro

Se per andare in montagna dovere riuscire a mettere d’accordo amanti dello sci alpino, dello sci nordico, delle passeggiate e del wellness, Andalo è il posto che fa per voi.

Situato sull’altopiano della Paganella ai piedi delle Dolomiti di Brenta, immerso nell’area protetta del Parco naturale AdamelloBrenta, è una delle località turistiche più poliedriche del Trentino perché offre una vacanza invernale a 360° che soddisfa le esigenze di chiunque. La posizione centrale sull’altopiano consente una visione panoramica dell’arco alpino e la possibilità di vivere giornate di relax lunghe e assolate, meteo permettendo. In origine Andalo era un insieme di tredici masi (antica abitazione tipica della zona dell’Alto Adige) posti in mezzo ai prati della piana tra Molveno, Cavedago e Fai della Paganella, che ha poi avuto un importante sviluppo turistico negli ultimi decenni, diventando in breve un luogo di villeggiatura di primaria importanza. Dai suoi 1.039 m s.l.m. si raggiungono facilmente gli impianti della Paganella che offrono 50 km di piste agli amanti dello sci e dello snowboard in tutti i gradi di difficoltà, adatte sia a sciatori esperti che a principianti e bambini. Un carosello di impianti di risalita modernissimi, collegati tutti tra di loro e con tutte le località coperte dal Dolomiti Superski. I punti di accesso agli impianti di risalita ed alle piste sono ad Andalo e a Fai della Paganella (località Santel). Nell’area sciistica sono presenti quattro campi scuola ed il nuovo snowpark Dosson, raggiungibile con la Telecabina Andalo - Doss Pelà e sulla pista Cacciatori inoltre, il martedì ed il venerdì, si scia anche di notte. Per tutti gli altri, il moderno centro sportivo concentra numerose strutture, dal campo di calcio al minigolf, dalla palestra di roccia al campo di basket, dal campo di pallavolo al tiro con l’arco, dalla piscina coperta al centro equitazione, dai campi da tennis alle bocce. Ad ampliare le possibilità di svago ecco le sponde del Lago di Andalo (un lago di origine carsica che appare e scompare a seconda delle precipitazioni) che offrono la possibilità di fare una tranquilla passeggiata lungo un sentiero ad anello che d’inverno si trasforma in una in pista per lo sci di fondo, illuminata anche di notte. Lungo gli 11 km di piste che si sviluppano attorno alla culla del lago fino ai boschi di abete di Cavedago il fondista ha la possibilità di scegliere la pista più adatta al proprio grado di preparazione tecnica. Tutte le piste vengono battute quotidianamente ed è presente un servizio di primo soccorso. 56

Non vi basta? Ecco altre strutture ed offerte dell’area sciistica: arrampicate su cascate di ghiaccio, escursioni con le ciaspole e di sci alpinismo nel cuore del parco naturale o anche pattinaggio su ghiaccio, ad esempio al Palaghiaccio di Andalo o a Fai della Paganella. Se le temperature lo consentono non fatevi mancare un’escursione in slitta trainata da cavalli: un modo romantico e comodo per provare l’incanto del paesaggio invernale attraverso boschi innevati, avvolti da calde coperte. Nel caso fate riferimento al Centro Equitazione di Andalo che organizza le escursioni così come molte altre attività, dalle escursioni a cavallo a quelle con i pony per i bambini. Per mettere d’accordo tutti invece il Paganella Fun Park, aperto tutti i giorni durante il periodo invernale dalle 10.00 alle 17.00, si trova a due passi dal centro di Fai della Paganella. Qui troverete di tutto: un lungo tapis roulant per comode risalite, una pista per snowtubing, le discese con i gommoni, una pista per slittini e bob, un’area giochi per i più piccoli con pupazzi e giochi da neve, scivolo gigante, e la pista di mini-quad. Per gli adulti, la possibilità di affittare le sdraio per una comoda supervisione dal parterre e di bere qualcosa al bar ristoro mentre i piccoli si divertono. Un delle caratteristiche che rende Andalo una meta adatta anche a chi ha figli piccoli è la quantità e la qualità dei baby park: aree attrezzate e sicure con giochi gonfiabili, bob e slittini, l’ideale per i bimbi piccoli che vogliono divertirsi anche se non si sono ancora avvicinati allo sci. In particolare il Paganella Kinder Club è un vero e proprio angolo di paradiso per più piccoli e per i genitori: i bambini sotto i 5 anni devono essere accompagnati da un genitore, mentre quelli al di sopra possono essere lasciati in compagnia di assistenti qualificati. Per i più grandi che mantengono comunque un po’ di follia provate a farvi un giro all’Andalo Life Park che durante la stagione invernale si trasforma nel Winter Park: emozionanti scivoli e su piste per gommoni, discese mozzafiato su bob e slittini, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalla pista con paraboliche a quella senza curve, il divertimento è assicurato senza alcuna fatica grazie alla risalita con il tapis roulant. Il parco giochi è raggiungibile senza dover prendere alcun impianto di risalita.


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Bis di creme spalmabili al cioccolato. Preparazione:

In una pentola, a freddo, sciolgo la farina di castagne in un poco di latte, aiutandomi con le fruste da cucina. La pongo sul fuoco medio e aggiungo il latte a filo: una volta che la crema avrà una consistenza densa, aggiungo il cioccolato fondente, lo zucchero e il malto. Faccio sciogliere il cioccolato, quindi spengo. Addiziono ora il cucchiaino di cacao in polvere e i due cucchiai di olio di girasole. Travaso la crema ancora calda in un vasetto e faccio raffreddare prima di utilizzare. Si conserva 4-5 giorni in frigorifero.

LUNEDÌ

* 2 cucchiai di farina di castagne * 300 ml di latte di soia o mandorle * 70 gr di zucchero integrale di canna * 50 gr di malto di nocciola * 2 cucchiai di olio di girasole deodorato * 70 gr di cioccolata fondente almeno al 70% * 1 cucchiaino di cacao in polvere

Tortini di riso e verdure Preparazione:

Lessare il riso in acqua bollente salata. Scolarlo, riporlo in una pirofila e condirlo con un filo d’olio. Scolare i funghetti e tagliarli in quattro spicchi. Scolare le cipolline e le carote e sciacquarle bene. Scolare i peperoni e tagliarli a piccoli filettini. Scolare i carciofini, accorciare un po’ le foglie in modo che siano piccoli e compatti e tagliarli a spicchietti. Snocciolare le olive e affettarle in pezzetti piccolini. Unire al riso tutti gli ingredienti e mescolare accuratamente. Aggiungere la maionese e mescolare. Compattare il composto, coprire con pellicola trasparente e metterlo nel frigo per mezz’ora. Preparare un tagliere e una formina per biscotto a forma di stella. Compattare il riso all’interno della formina fino a riempirla bene, quindi sformare i tortini. Disporre tutti i tortini in un piatto aiutandosi con una paletta. Lasciarli in frigo a compattare fino al momento di servirli. 58

Ingredienti per un vasetto da 300 gr

Ingredienti •250 g di riso tipo vialone nano •Olio extravergine di oliva •100 g di funghetti sott’olio •80 g di cipolline sott’aceto •50 g di carote alla julienne sott’aceto •50 g di peperoni sott’olio •100 g di carciofini sott’olio •50 g di olive nere sott’olio •200 g di Maionese


MARTEDÌ

Passatelli in brodo Preparazione:

Ingredienti •100 g di pane grattugiato •100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato •2 uova di gallina di medio-grande dimensione •Noce moscata •500 ml di Brodo di carne

In una terrina mescolare il pangrattato con il Parmigiano Reggiano e la noce moscata grattugiata al momento. Fare un foro al centro e sgusciarvi le uova. Impastare gli ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo abbastanza morbido. Se dovesse risultare troppo asciutto e granuloso e se si sono utilizzate uova piccoline valutare di aggiungerne un’altra. Il composto deve infatti essere morbido e compatto, altrimenti i passatelli si romperanno durante la cottura. Far riposare il composto, ben avvolto da pellicola trasparente, per almeno una ventina di minuti a temperatura ambiente. Passare il composto in un passapatate a fori larghi per ottenere dei cilindretti, da tagliare attorno a 4-5 centimetri di lunghezza. Si posso fare prima, e allineare su un vassoio, oppure farli scendere direttamente nel brodo. Lessarli nel brodo bollente per un minuto dalla ripresa del bollore. Servire immediatamente..

MERCOLEDÌ Polenta al gorgonzola Preparazione:

Mettere a bollire una capace pentola con l’acqua, verificandone l’esatta proporzione sulla confezione del tipo di farina utilizzata. Unire il sale grosso, l’olio e versare a pioggia la farina mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino grumi. Cuocere mescolando continuamente a fiamma media per il tempo indicato per il tipo di farina scelto. Verso fine cottura unire il Gorgonzola. Quando la polenta è pronta suddividerla in due pirofiline da porzione e servire immediatamente.

GIOVEDÌ

Ingredienti •500 ml di acqua •5 g di sale grosso •1 cucchiaio di olio extravergine di oliva •125 g di farina di mais per polenta a cottura rapida •50 g di Gorgonzola tagliato a cubetti

Baccalà fritto Preparazione:

Utilizzare il baccalà dissalato per almeno 48 ore. Se è intero tagliarlo a pezzetti e spellarli. Tastare delicatamente la polpa con i polpastrelli alla ricerca di eventuali spine e nel caso eliminarle aiutandosi con una pinzetta. Sciacquare bene i pezzi sotto acqua fresca corrente e tamponarli con carta da cucina. Passare i pezzi di baccalà nella farina, scuoterli leggermente per toglierne l’eccesso e disporli su un tagliere, meglio se di legno. Riempire una padella dal fondo spesso con almeno tre dita d’olio e farlo scaldare a circa 170°C. Se non avete un termometro da cucina fate la prova con uno stecco di legno. Immergerne un pezzetto, quando comincia a fare bollicine tutto intorno l’olio è pronto. Friggere il baccalà 3-4 minuti per parte, a seconda dello spessore e controllandone la doratura che non deve scurire troppo. Ritirare i pezzi di baccalà su carta assorbente da cucina e servire immediatamente.

Ingredienti •1 filetto di baccalà (circa 500 grammi cadauno) •Farina di grano tenero tipo 00 •Olio di oliva per friggere

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VENERDÌ

Cotechino con le lenticchie Preparazione:

Bucare il cotechino in vari punti con una forchetta. Avvolgerlo nella carta stagnola e legarlo con uno spago. Mettere il cotechino in una pentola e aggiungere tanta acqua. Portare la pentola a fiamma vivace. Quando l’acqua bolle abbassare la fiamma in modo che cuocia lentamente per due ore. Spegnere il fuoco e lasciarlo riposare per una ventina di minuti. Preparare le lenticchie. Lavare il prezzemolo e tritarlo finemente. Mettere in una pentola l’olio assieme alla cipolla spellata e l’aglio intero. Portare sul fuoco a fiamma media. Unire un paio di cucchiai di brodo e proseguire la cottura per 4-5 minuti. Regolare di sale. Aggiungere il pomodoro, mescolare, quindi aggiungere le lenticchie, un cucchiaio di prezzemolo, mescolare e lasciare che riprenda il bollore. Aggiungere il brodo caldo, un pizzico di sale, abbassare la fiamma e cuocere per 40 minuti coperto. Trascorso il tempo di cottura le lenticchie dovranno essere belle tenere. Ritirare il cotechino dall’acqua di cottura, eliminare la stagnola e tagliarlo a fette di uno/due centimetri di spessore. Disporle in un piatto da portata e unire le lenticchie. Cospargere le lenticchie con un filo d’olio a crudo e servire.

SABATO

Ingredienti •1 cotechino da circa 800 grammi •10 rametti di prezzemolo •4 cucchiai di olio extravergine di oliva •2 cipolle bionde •4 spicchi di aglio •2 l di Brodo vegetale •400 g di Polpa di pomodoro a cubetti •400 g di lenticchie rosse secche •Sale fino

Caldarroste Preparazione:

Prima di cuocere le castagne bisogna procedere a castrarle, ovvero a praticare un taglio orizzontale sulla buccia, dalla parte bombata, stando attenti a non intaccare la polpa. Questa incisione serve per evitare che le castaghe scoppino durante la cottura. Porre le castagne in una padella di ferro bucata, mettere il coperchio e cuocere a fuoco medio per 15 minuti circa, fintanto che la buccia risulti uniformemente bruciacchiata. Girare spesso durante la cottura. Assaggiare sempre prima di ritirarle per verificare la cottura, da prolungare se non fossero ben morbide. Avvolgere le castagne in un panno umido per 10 minuti circa, per favorirne la spellatura. Servire.

Ingredienti •200 g di castagne o marroni

DOMENICA Pandoro farcito Preparazione:

Lavorare con una frusta manuale, in una terrina, il mascarpone con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungere il rum e lavorare delicatamente fino ad incorporarlo completamente. Spezzettare grossolanamente il cioccolato e fonderlo a bagnomaria, con la tecnica a secco, a fuoco molto basso. Tagliare il pandoro a fette orizzontali dello spessore di 3 centimetri circa. Mettere la prima fetta di pandoro (la base) su un tagliere, quindi cospargerla con uno strato di crema al mascarpone. Coprire con la fetta immediatamente soprastante sfalsandola in modo che le punte restino scoperte. Continuare così fino all’ultima fetta. Cospargere con lo zucchero a velo quindi, aiutandosi con un cucchiaio di legno, colare a filo il cioccolato fuso. Inclinare il tagliere per colare il cioccolato anche sulle pareti laterali del pandoro. Decorare con i confettini di zucchero argentati. Mettere il pandoro in un piatto da portata, coprirlo accuratamente con pellicola trasparente e lasciar riposare in frigorifero almeno un’ora prima di servire.

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Ingredienti •500 g di mascarpone •120 g di zucchero a velo più poco altro per decorare •1 cucchiaio di rum •50 g di cioccolato fondente •1 pandoro •Palline di zucchero color argento per decorare


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ECO GOOD A CURA DI GIULIA LANDINI

Eco-logica anche a Natale. No sprechi anche a Natale. Sembra difficile, in realtà e’ possibile e anche divertente! Preparare dei pensieri per amici e parenti accende la fantasia e la voglia di fare, a voi qualche idea divertente e semplice con frutta, spezie ed elementi di riciclo.

Se vuoi fare la tua parte anche a Natale, puoi dedicarti ad autoprodurre qualche dono e adottare, così, comportamenti antispreco. Tra le cose semplici da preparare con le proprie mani ci sono i biscotti e le torte in barattolo - molto di moda tra l’altro - , pendenti decorativi di frutta essiccata, preparati per bevande naturali ed eco (come il vin brule’ o il brule’ di mele), gli snack di frutta secca confezionati in scatole fatte a mano con carta e nastri di riciclo. Bellissimi pendenti di frutta secca e spezie possono essere appesi alle finestre o al nostro albero di Natale. I frutti più indicati da utilizzare sono le arance e le mele, mentre la cannella si presta moltissimo per essere appesa: tagliare fette di arancia e mela dello spessore preferito, meglio non troppo grosse, si mettono ad essiccare nell’essiccatore o in forno ventilato a 50 gradi, quindi si infilzano utilizzando un nastro natalizio come supporto. La frutta andrà intervallata con la cannella, nastri e fiocchi, campanellini e qualsiasi altro materiale vi aggrada per abbellire la composizione. E’ un’ottima idea fare un po’ di shopping nelle mercerie più fornite, dove sotto le feste natalizie e’ possibile trovare accessori davvero bellissimi! La torta o i biscotti in barattolo Ad esempio, i barattoli di vetro sono perfetti per regalare delle torte in vasetto. Basta scegliere la ricetta della torta che si vuole regalare, pesare gli ingredienti secchi e stratificarli, uno ad uno, dentro il vasetto prescelto. Etichettare, specificando il contenuto del vasetto e la ricetta completa della torta o biscotti donati.

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Biscotti con noci, avena e datteri Ingredienti secchi * 110 gr di farina di grano khorasan * 60 gr tra noci e mandorle * 10 datteri e 2 cucchiai di uvetta * 1 cucchiaio di fiocchi di avena (facoltativi ma consigliati) * ½ cucchiaino di cannella in polvere (facoltativa ma consigliata) * ½ cucchiaino di lievito al cremor tartaro * 1 pizzico di sale Ingredienti da addizionare dopo * 2 cucchiai di latte di soia alla vaniglia * 3 cucchiai di olio di mais Frulla i datteri con l’uvetta ammollati e il latte di soia fino ad ottenere una pasta bella compatta e morbida: mettila in una ciotola. Frulla anche le mandorle e le noci piuttosto grossolanamente e uniscile alla pasta di datteri e uvette. Addiziona ora la farina, i fiocchi di avena, il sale, la cannella, il lievito e amalgama bene il tutto con l’aiuto di una forchetta, versando piano piano l’olio. Mescola anche con le mani fino ad ottenere una bella pasta compatta che avvolgerai nel cellofan e terrai in frigo per 30 minuti circa. Accendi quindi il forno e scaldalo a 180 gradi ventilato. Tira fuori l’impasto e su una leccarda con carta forno crea delle palline che andrai a schiacciare con il dorso della mano. Più fini saranno i biscotti, più croccante sarà la resa. Cuoci per circa 20 minuti, fino a quando saranno ben dorati.


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GARDEN PLACE A CURA DI TIZIANO BALDI GALLENI

PH su pH giù. In che stato di salute è il vostro giardino? Esiste una cura invernale. Usiamo un po’ di chimica e fisica per conoscere meglio terreni e giardini. Le cartine tornasole per misurare il pH. Fertilizzanti, carbonato di calcio o polvere di gesso invece serviranno per correggere i valori della terra. Nonostante lo stato vegetativo sia fermo, per il freddo, sul balcone e in giardino c’è comunque da fare. MISURARE IL PH DEL TERRENO

CONCIMAZIONE INVERNALE CORRETTIVA

Il suolo del vostro angolo verde è acido, neutro o fortemente alcalino? Scoprirlo è possibile anche con un metodo fai da te. Ed è importante capirlo perché è in questo periodo il momento giusto per intervenire con concimi correttivi. La misurazione si può fare attraverso le cartine tornasole, che hanno un costo decisamente irrisorio. E’ possibile ordinarle online a pochi euro. In alternativa esistono i misuratori di pH, che sono però consigliati a chi ha un’attività agricola. Una volta acquisito il valore, esiste poi una scala equivalente. Se il pH è inferiore a 5 il suolo è fortemente acido; tra 5 e 6 acido; subacido da 6 6,8; neutro tra 6,8 e 7,3; se il valore è ancora più alto, fino a 8, la terra inizia ad essere debolmente alcalina, alcalino con il pH tra 8 e 8,5, infine fortemente alcalina sopra l’8,5. Essere a conoscenza del livello del pH può aiutarci in relazione a quello che decidiamo di seminare o piante in futuro. Ci sono piante molto esigenti: possiamo decidere di adattarci al nostro terreno o usare sostanze correttive. Esiste anche la possibilità di far analizzare la terra in laboratorio. Ovviamente in questo modo si ha la possibilità di conoscere nel dettaglio le sostanze che lo compongono, sapere ad esempio se è troppo compatto, argilloso, sabbioso, torboso o umifero. Se c’è la presenza di azoto fosforo o potassio.

Essendo il terreno in riposo vegetativo è il periodo migliore per intervenire sulle caratteristiche chimiche e fisiche. Per aumentare il pH di un suolo debolmente acido ad esempio bisogna usare la calce agricola in forma di carbonato di calcio. L’operazione va ripetuta ogni due anni per mantenere il valore desiderato. Viceversa, aggiungendo polvere di gesso o di zolfo renderemo il terreno meno alcalino. Attenzione a due cose: la concimazione correttiva va eseguita prima delle gelate invernali, e mai insieme alla concimazione invernale, quella che si esegue con il letame organico che serve invece ad arricchire la terra e formare uno strato di humus.

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MATRIX A CURA DI MATTEO MONTANARO

Whatsapp concede il ripensamento A chi non è mai capitato di inviare per errore un messaggio WhatsApp, e di pentirsene quando era troppo tardi? Magari capita di inviare al marito il messaggio destinato al gruppo delle amiche o viceversa. Dopo un anno di indiscrezioni, rumors e falsi annunci, infatti, è arrivata la conferma ufficiale: da qualche settimana WhatsApp ha aggiornato il suo software inserendo la funzione elimina messaggio che servirà a cancellare i messaggi inviati per errore a un gruppo o a una

chat individuale entro sette minuti dal primo invio. La funzione è estesa anche a foto e video inviati nella chat. Vi basterà selezionare il contenuto che volete eliminare e toccare il simbolo del cestino, selezionando l’opzione elimina per tutti. Il contenuto sarà eliminato e sulla timeline della chat rimarrà la scritta “Questo messaggio è stato eliminato”.

Yougenio: efficienza e affidabilita’ al servizio della famiglia Come accade sempre più spesso la forza innovativa delle tecnologia si ripiega sulle esigenze delle vita quotidiana dando vita a realtà lavorative davvero interessanti. Parliamo di Yougenio, start-up nata all’interno di Manutencoop, gigante da un miliardo di euro di fatturato nei servizi di pulizia e manutenzione industriale, che si propone come piattaforma digitale per la vendita di servizi a privati. L’esperimento sembra funzionare: il servizio è attivo nelle città di Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino, Padova, Verona e Vicenza. Cosa chiedere a Yougenio? Di tutto: pulizie domestiche, babysitting, assistenza agli anziani, interventi idraulici, elettrici, lavori edili, manutenzione del giardino e molti altri.

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IVANOVIC di GABRIELE NOLI

Oltre 7 milioni di seguaci tra Facebook, Twitter e Instagram. Mai come in quest’epoca i social network rappresentano l’ideale termometro per misurare l’affetto dei fan nei confronti di un determinato personaggio. Sportivo, nello specifico. E anche se Ana Ivanovic è ormai da ritenersi una ex tennista, la vicinanza del pubblico rimane fortissima.

Q

uestione di un talento espresso appieno quando acciacchi e infortuni non l’hanno tormentata, ma nel contempo di una bellezza che prescinde da un’attività agonistica talmente intensa da spingerla a compiere la più sofferta delle scelte: smettere a soli 29 anni. Era stata la stessa campionessa serba ad annunciarlo ai suoi tifosi attraverso un video su Facebook, a fine dicembre: “Devo ritirarmi a causa dei problemi fisici che non mi permettono più di essere al top della forma. Mi sono tolta immense soddisfazioni, ma è il momento di andare avanti”. Conclusa una carriera che l’ha vista vincere 15 tornei (tra cui un Roland Garros nel 2008) e occupare per 12 settimane la posizione numero uno della classifica mondiale, ad Ana non sono certo mancati gli impegni, pur non più con una racchetta in mano. E’ stata infatti selezionata come una

delle quattro testimonial di un noto brand di intimo, assieme alla top-model Irina Shayk, all’attrice Dakota Johnson e all’imprenditrice e scrittrice di libri di cucina Ella Mills. Le quattro protagoniste della campagna internazionale intitolata #insideout – che ha riscosso un enorme successo – sono state immortalate dal fotografo Mario Testino, vestite con l’abbigliamento che meglio le caratterizzano nella professione che svolgono. O, come nel caso della Ivanovic, svolgevano. L’obiettivo? Lanciare un’idea di femminilità che fosse raffinata ed elegante, qualità che alla serba non mancano affatto. Ma questa è soltanto una delle attività da lei svolte, una volta deciso di abbandonare il circuito WTA. “Voglio essere ambasciatrice dello sport e del vivere in modo sano. E dedicarmi alla filantropia”, aveva più volte dichiarato, stroncando sul nascere le

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voci su un suo possibile ripensamento. Il 2016 è stato un anno di grandi cambiamenti: prima ancora del ritiro, infatti, si è sposata con Bastian Schweinsteiger, calciatore tedesco – campione del mondo nel 2014 – con trascorsi nel Bayern Monaco e nel Manchester United. Matrimonio che ha avuto luogo a Venezia, il 12 luglio. Nata a Belgrado (nella ex Jugoslavia) il 6 luglio 1987, Ana Ivanovic ha iniziato a giocare prestissimo a tennis, sin dall’età di 5 anni, dopo aver ammirato in televisione i trionfi di Monica Seles, la sua preferita, nonché connazionale. “Avrei voluto poterla affrontare”, un’altra confessione a margine del ritiro. Le suppliche ai genitori per convincerli a farle prendere in mano una racchetta sono servite. Alla fine, il padre Miroslav (imprenditore) e la madre Dragana (avvocato) l’hanno accontentata. E neppure i bombardamenti della Nato (1999) nel suo Paese d’origine ne hanno frenato il desiderio di affermarsi, un domani. Ha dovuto alzarsi presto ogni mattina per allenarsi, per di più in strutture carenti. Talmente intenso, quel sogno, da restare quattro ore negli spogliatoi in lacrime dopo una sconfitta, con il timore che il suo coach l’avrebbe scaricata. Storia del 2002. In meno di due anni, il panorama tennistico internazionale si sarebbe accorta di lei: è stata capace di scalare più di 600 posizioni del ranking WTA ed entrare tra le top 100. Un’ascesa continua che l’ha condotta, nel 2008, al trionfo sulla terra rossa di Parigi, al Roland Garros, uno dei tornei più prestigiosi in assoluto. Chi lo conquista, può essere considerato un campione a tutti gli effetti. Nel giro di poco tempo la Ivanovic sarebbe addirittura balzata in vetta alla classifica mondiale, mantenuta nel complesso per poco meno di tre mesi. Dal 2009 sarebbe però iniziata la parabola discendente della serba, tra sconfitte, delusioni e bocconi amarissimi da mandar giù. Da lì la decisione di cambiare allenatore e un’altalenanza continua di risultati, direttamente legati alle sue condizioni fisiche, spesso e volentieri non ottimali. Tanto da spingerla, dopo una lunga e approfondita riflessione, a dire basta con i tornei in giro per il mondo. Una notizia che ha lasciato basiti i suoi fan. “Ho sognato di diventare la migliore e ci sono riuscita: ho ottenuto tanti titoli, tre finali negli Slam, oltre che in Fed Cup. Non male, direi!”. Il ripasso dei momenti più esaltanti della sua carriera è breve ma estremamente incisivo. Non ha mai lesinato spiegazioni

sui perché del ritiro. “Per me stessa, per la mia famiglia, per i miei tifosi, non posso giocare sapendo di non essere al meglio. Non posso farlo. Non è stata una decisione presa in una notte, ci sono stati molteplici fattori che mi hanno portato a prenderla”. E l’invito, sempre rivolto ai suoi fedelissimi, di “non essere tristi”. Nei mesi successivi ha affermato: “Il tennis è stato tutta la mia vita, ora però mi piace godere del tempo a disposizione senza una programmazione giornaliera. La competizione mi manca, ma mi sento più libera di fare altre cose a cuor leggero, non dovendomi preoccupare di condurre un’esistenza da atleta. Voglio condividere tutto ciò che ho imparato”. Non ha nascosto di guardare gli incontri di tennis in tv e di essere rimasta in contatto con alcune colleghe, ma di avere pochissime occasioni per concedersi qualche partita – in totale relax – complici i plurimi impegni da sostenere. E per il futuro? “Come allenatrice non mi ci vedo, magari per dare qualche consiglio, ma all’esterno del circuito. Ho piuttosto in mente di creare qualcosa che dimostri alle persone come essere in salute e gestire contemporaneamente lo stress”.

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SULLA STRADA A CURA DI TIZIANO BALDI GALLENI

Kia Stonic vs Hyndai Kona: dalla Corea due Suv compatti destinati a piacere. Appena sbarcati in Italia, i due crossover delle case automobilistiche della Corea del Sud colpiscono per stile, qualità-prezzo, e versatilità. Kia Stonic e Hyundai Kona su molti aspetti sono quasi gemelle, pronte a conquistare i giovani e un pubblico dinamico. Non mancano però elementi distintivi. Kia Stonic

Hyundai Kona

Già dai colori risalta uno stile divertente, dalle linee invece un aspetto grintoso. Quando poi si entra nell’abitacolo si capisce che c’è anche della sostanza. La Kia ha puntato sulla qualità, concedendo attenzione alle rifiniture, come ad esempio i sedili (misto pelle) e la strumentazione minimal-chic. Insomma, confort e ricercatezza, e azzeccate combinazioni di colori, la rendono simpatica. C’è un touch da 7 pollici, si sta seduti comodi e alti, un tunnel centrale da auto sportiva così come il volante a D, il sistema multimediale semplice, infine compatibilità con le interfacce Android Auto e Apple CarPlay per gli smartphone. Sono disponibili tre versioni a benzina (1.0 - 1.2 - 1.4) e un 1600 diesel. Ma è solo quest’ultimo motore che permette consumi ridotti. Se è la Kia Stonic dei due B-Suv quella più cool, è invece la Kona che – anche grazie alla versione 4x4 - si mostra più robusta.

Anche Hyundai ha deciso di sbarcare nel segmento delle B-Suv (cioè quelli di lunghezza intorno ai 4,2 metri). E ha deciso di debuttare facendosi notare. Look forte, linee della carrozzeria muscolose: Hyundai Kona – il nome non a caso è quello di una località famosa della Hawaii, e ricorda l’avventura – è una new entry interessante. E’ possibile equipaggiarla con due motori a benzina (1.0 turbo e 1.6) con quattro allestimenti o uno diesel 1.6. La piattaforma dell’auto è stata anche studiata per accogliere un propulsore elettrico, che arriverà più avanti. Stupisce anche Kona – forse più elegante – per gli interni confortevoli, curati, e tecnologicamente avanzato: schermo da 5, 7 o 8 pollici compatibili con Android e iOS, e ricarica wireless. Va specificata anche la guida assistita, la frenata automatica, e il mantenitore di corsia.

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LA 25° ORA

Coco

Regia: Lee Unkrich, Adrian Molina Con Gael García Bernal e Benjamin Bratt Genere: Animazione, produzione USA Da dicembre al cinema Il film, prodotto dalla Pixar, racconta la storia di un ragazzo che vivrà un’avventura per dimostrare il suo amore per la musica. Una nuova storia originale diretta da Lee Unkrich e ambientata in Messico. Miguel desidera tanto diventare un musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz ma la sua famiglia non è d’accordo perché vede la musica come una sorta di maledizione. Quando Miguel deciderà di dimostrare il suo talento si troverà nella Terra dei Morti dove incontrerà la bisnonna Imelda e l’imbroglione Hector. I due personaggi lo aiuteranno a trovare la strada per tornare a casa nel mondo dei vivi e la forza per inseguire il suo sogno.

Assassinio sull’Orient Express

Star Wars, Episodio VIII: Gli ultimi Jedi

Regia: Kenneth Branagh Con: Penélope Cruz, Willem Dafoe Azione: drammatico, produzione USA Da dicembre al cinema

Regia: Rian Johnson Con: Daisy Ridley e Adam Driver Genere: Fantastico, produzione USA Da dicembre al cinema Torna J.J.

Ridley Scott produce il remake del best seller di Agatha Christie, la storia di un assassinio avvenuto nello scompartimento di un treno con il celebre ed eccentrico tra i casi risolti dall’infallibile Poirot. Dopo il film del 1974 di Sidney Lumet, torna sul grande schermo uno dei romanzi più famosi con l’indagine della misteriosa morte di un magnate su un treno, l’Orient Express.

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Abrams ma in veste di produttore esecutivo. Il film è girato principalmente ai Pinewood Studios di Londra. Il nuovo capitolo segue le vicende di Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza diretto da J.J. Abrams che qui torna in veste di produttore ma lasciando il posto della regia a Rian Johnson (Brick, Looper).

Suburbicorn Regia : George Clooney Con Matt Damon e Jiuliane Moore Genere: Commedia, produzione USA Da dicembre al cinema Gardner Lodge vive nella ridente Suburbicon con la moglie Rose, rimasta paralizzata in seguito ad un incidente, e il figlio Nicky. La sorella gemella di Rose, Margaret, è sempre con loro, per aiutare in casa. L’apparente tranquillità della cittadina entra in crisi quando una coppia di colore, i Meyers, con un bambino dell’età di Nicky, si trasferisce nella villetta accanto ai Gardner. L’intera comunità di Suburbicon s’infiamma e si adopra per ricacciare indietro “i negri” con ogni mezzo. Intanto, due delinquenti, irrompono nottetempo nell’abitazione dei Lodge e li stordiscono con il cloroformio, uccidendo Rose.


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MY BOOK

Anche le scimmie cadono dagli alberi Autore: Alessandro Berselli Casa Editrice: Piemme Un autore consolidato sul fronte comico (vedi Comix), continua a far sorridere con la rocambolesca avventura di Samuel Ferrari, membro esemplare di una generazione allo sbando circondato da improbabili personaggi tipo: la MILF giapponese sosia di una famosa pornostar e affiliata alla setta degli Aum Shinrikyo, un’ecoterrorista mitomane con cui fa un po’ di sesso, sua sorella e Anna, nuova bellissima e pericolosa collega di lavoro. L’uomo si innamora, e... perde la testa, provando la tesi secondo cui “la condizione umana è fatta al 90% di debordante idiozia”. Perché come suggerisce la morale del proverbio giapponese da cui il romanzo prende titolo: tutti sbagliamo.

I ditteri Autrice: Marco Visentin Casa Editrice: Licosia Editore

Gargantua e Pantagruele Autore : François Rabelais Casa Editrice: BUR

Romanzo d’esordio di Marco Visentin, I ditteri è un romanzo che ha per titolo l’ordine di insetti contraddistinti da due

Celebre romanzo dello scrittore francese François Rabelais, Gargantua e Pantagruele, composto di cinque libri

ali (dal greco dìpteros «a due ali») come, per esempio, le mosche e le zanzare. Chi studia questi animali è la protagonista del romanzo, un’entomologa di nome Silvia K., che fa ricerche sulla trasferibilità di alcune qualità delle mosche al genere umano. Il tutto all’interno di un universo distopico dominato da organizzazioni postcapitaliste e democrazie solo formali. Ci troviamo di fronte a un futuro che potrebbe essere, o già è: una città divisa in settori, una scienza matrigna che domina tutto, un’esistenza reificata e reificante, con gli esseri umani che, come mosche, sbattono sui vetri della loro identità.

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pubblicati tra il 1532 e il 1564, è la storia di due principi di proporzioni smisurate, padre e figlio. Le mirabolanti prodezze dei due giganti e dei loro compagni costituiscono una brillante satira della società francese del tempo. Giganti buoni, colti, generosi, amanti della pace, ma anche amanti del buon vino e della buona tavola e molto, molto desiderosi di godersi la vita, fin dalla nascita… Il Gargantua e Pantagruel ha deliziato per secoli generazioni di lettori permettendo al suo autore di essere considerato come il “creatore delle lettere francesi” (Chateaubriand) o il “più grande spirito dell’età moderna” (Balzac). Narratore dall’inesauribile estro, François Rabelais è anche il più straordinario inventore di figure mitiche e di mirabolanti avventure che il Cinquecento abbia conosciuto.

Dunkirk Autore: Joshua Levine Casa Editrice: HurperCollins La storia vera dei soldati, marinai, avieri coinvolti in quei nove giorni di scontri è diventato leggenda. Joshua Levine racconta nei

particolari la vicenda che Winston Churchill descrisse come un miracolo. Visto dal mare, dai cieli e da terra, Dunkirk di Joshua Levine è il drammatico resoconto di una disfatta che ha spianato la strada alla vittoria finale garantendo così la libertà alle generazioni future. Maggio 1940: l’avanzata delle truppe tedesche in Belgio e nel nord della Francia costringe le armate anglo-francesi a ripiegare verso le coste della Manica, intrappolando oltre 300.000 soldati nel campo trincerato di Dunkerque. L’unica speranza di salvarli è organizzare una massiccia evacuazione via mare utilizzando tutte le imbarcazioni disponibili, dalle enormi unità militari ai pescherecci alle piccole navi da diporto. Autorizzata da Churchill, l’Operazione Dynamo si svolse tra il 27 maggio e il 4 giugno, concludendosi con un successo inaspettato che fu salutato come “il miracolo di Dunkerque”.


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MY MUSIC

VASCO ROSSI Modena Park Live Vasco Rossi è stato il protagonista assoluto della stagione dei live del 2017. Con i 230mila fan accorsi a Modena lo scorso luglio ha frantumato ogni record di presenze e incassi per un concerto in Italia. E ora, i moltissimi che non sono riusciti a godersi lo spettacolo nella notte di Modena, potranno riviverlo comodamente dal proprio divano. Uscirà infatti l’8 dicembre il dvd che racconta e documenta la straordinaria serata, nata per festeggiare i quarant’anni di carriera del rocker di Zocca, del “Vasco Modena Park 2017”. Si tratterà di un triplo cd live con una raccolta delle esecuzioni realizzate nella ricca scaletta della maratona musicale del 1° luglio. Oltre ai 3 CD dal vivo, “Vasco Modena Park Live” conterrà anche 2 DVD del concerto. Per gli appassionati, è prevista anche una versione special box da ben 5 LP.

JOVANOTTI – Oh vita!

Ci apprestiamo a salutare questo 2017 nel segno della grande musica italiana. Un anno pieno di dischi, di concerti e di grandi ritorni. Il ritorno più atteso è sicuramente quello di Lorenzo Jovanotti Cherubini con il suo ultimo lavoro “Oh Vita!”, il quattordicesimo album di inediti e che arriva a tre anni di distanza dall’ultimo album multiplatino “Lorenzo 2015 CC”. L’album sarà disponibile in versione standard, vinile e, udite udite, in musicassetta. Il nuovo lavoro discografico di inediti del cantautore toscano, anticipato dal singolo omonimo, è composto da 14 nuove canzoni scritte da Jovanotti e prodotte da Rick Rubin, produttore statunitense che, nel corso della sua carriera, ha lavorato con artisti internazionali del calibro di Red Hot Chili Peppers, Johnny Cash, Shakira, Ed Sheeran, Eminem, Damien Rice e tanti altri. Jovanotti ha così commentato questo suo nuovo album: “E’ un disco importante per me, un nuovo inizio. E’ stata una grande avventura umana e musicale aver potuto lavorare a queste canzoni con Rick Rubin e iniziare una collaborazione con lui. Uno di quei desideri che mai avrei pensato che si potessero avverare”.

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Ma Vasco non si ferma qui, si prepara infatti a tornare in scena con un nuovo tour negli stadi che accenderà l’estate delle principali città italiane.

CESARE CREMONINI – Possibili Scenari

All’inizio del nuovo millennio in pochi avrebbero scommesso che il ragazzo che scalava la classifica italiana con la sua Vespa 50 special e i suoi tre amici avrebbe potuto fare molta strada. E invece Cesare Cremonini, grazie alla sua determinazione e alla sua qualità artistica indiscutibile ci è riuscito. Nel corso degli anni si è affermato sia come interprete che come autore, costringendo gli scettici a ricredersi e a ritagliarsi uno spazio tutto suo nell’Olimpo musicale italiano. E il cantautore bolognese è pronto a tornare alla ribalta con il suo ultimo album “Possibili Scenari”, il sesto disco di inediti a tre anni di distanza da “Logico”. Il disco è stato anticipato dal primo singolo “Poetica” che Cesare così definisce: “Non è una canzone d’amore: il «…sei bellissima…» gridato nel ritornello è urlato alla vita. È un cocktail di benvenuto per il nuovo album (…) È una canzone per chi ama la musica ed è, ancora una volta, una canzone per tutti”. Ma Cremonini è riuscito a togliersi forse la più grande soddisfazione a cui un artista italiano può ambire: cantare nei più importanti stadi italiani durante il tour estivo, da San Siro (20 giugno) all’Olimpico (23 giugno) fino al ritorno a “casa” il 26 giugno allo stadio Dall’Ara di Bologna.

MAX PEZZALI – Le canzoni alla radio

Max Pezzali celebra i 25 anni di carriere con un la pubblicazione di un nuovo album “Le canzoni alla radio”: 2 CD con 7 nuovi brani, 1 remix del brano “Tutto ciò che ho” e 30 suoi grandi successi che hanno scalato le classifiche radiofoniche, dagli 883 a oggi. Il disco, che prende il nome dal singolo con Nile Rodgers, arriva dopo “Duri da battere” in trio con Nek e Francesco Renga. Dice Max Pezzali a proposito del nuovo lavoro discografico: “25 anni fa avevo 25 anni, e tanta voglia di scrivere canzoni immaginando come sarebbero suonate alla radio. Esattamente come oggi. La radio è stata la mia insegnante di musica, la mia colonna sonora, la mia enciclopedia, la mia compagna di vita, il mio punto di riferimento, e mi ha dato la possibilità di far ascoltare le mie canzoni a un pubblico vastissimo. Come una playlist in cui si alternano novità e successi consolidati, questo album è un omaggio e un ringraziamento: perché l’emozione di sentire per la prima volta un proprio pezzo in radio è impossibile da raccontare”. Ma le celebrazioni per questi 25 anni di carriera non finisco qui, l’eterno ragazzo di Pavia sarà protagonista, insieme a Nek e Francesco Renga, del “Nek Max Renga, il tour” che toccherà i principali palasport italiani, da Jesolo (18 gennaio) a Torino (26 gennaio) passando per Napoli (1° febbraio) e Roma (4 e 6 aprile) fino ad arriv


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RIKI

ON STAGE

di

IL RAGAZZO D’ORO di SANTO PIRROTTA

E’ dentro un frullatore, Riki. Fuori ci sono le ragazzine che urlano il suo nome e fanno la fila per un selfie o un cd autografato. Dentro Riki guarda tutto con calma, maturità e un po’ di imbarazzo. Sa che questo è il suo momento. Se lo gode, consapevole che molto è dovuto anche al suo aspetto fisico. Ma non può essere tutto. Perché la musica rimane al primo posto della sua playlist.

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“La mia vita è cambiata tantissimo racconta - anche se in realtà ancora adesso non me ne rendo conto. Gli amici li vedo pochissimo e la famiglia giusto se mi capita di passare per Milano. Vivo alla giornata e vivo il momento cercando di fare il meglio possibile... Per mia mamma è un po’ strano, perché all’inizio non ci credeva proprio tanto poi si è convinta vedendo tutto questo casino. Sta sempre sul cellulare a rispondere alle mie fan ma è anche molto riservata”. Riki è la prova che non sempre arrivare primi sia importante. Perché, anche se nell’ultima edizione di Amici si è classificato secondo dopo il ballerino Andreas Muller, il 25enne Riccardo Marcuzzo ha sbancato tutto e tutti. Primo in classifica per mesi e mesi davanti a cantanti i cui nomi fanno venire la pelle d’oca, i suoi firma-copie sono sempre caratterizzati da migliaia e migliaia di ragazzi in coda. Adesso ci riprova con il secondo album “Mania” e come ci confessa, lui che del viso angelico ha fatto una bandiera, vuole mostrare la sua anima più dark. Nessuna operazione di marketing, assicura. Non l’ha fatto per battere il ferro finché era caldo: “E’ nato in fretta perché non vedevo l’ora di mostrare questa parte di me. Qualcuno può pensare che l’abbia fatto uscire così in fretta per un’operazione di marketing, per restare a galla... in realtà vedevo che non ero uscito al 100 per cento, non avevo mostrato tutto quello che già ero. Questo disco non è un’evoluzione ma il completamento di quello che l’Ep aveva mostrato di me. Con il primo disco volevo un album estivo, ora invece mostro il mio lato più introspettivo e dark”. Insomma, questa è la sua seconda tappa. Il nuovo lavoro segue infatti di soli cinque mesi il debutto da tre

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di

dischi di platino “Perdo le parole”. “Lo considero quasi una versione 1.2 del precedente disco - spiega - va in parallelo e non rinnega nulla del passato. Sapevo che sarebbe stato uno spartiacque: il secondo disco è sempre il più importante, quello della conferma. Nel mio caso, poi, quando ti etichettano come ‘quello di Amici’ è ancora più importante: ma questa volta è una cosa tutta mia, senza televisione”. Già, la tv. Che ha dato a Riki la grande fama e l’avvio per l’exploit discografico. Ma il piccolo schermo è solo una parentesi, tanto che solo un brano - “Aspetterò lo stesso” - nasce da un pomeridiano di Amici di Maria De Filippi. Per il resto il cantante assicura di aver voluto creare un’esperienza nuova, da ascoltare tutta d’un fiato: “L’idea era creare una dinamica interna tra up-tempo e ballad: nelle prime ho volutamente scelto l’auto-tune come mezzo stilistico per creare vocalizzi arabeggianti e usare il canto come uno strumento, nelle altre canto con piano o chitarra, è un gioco di contrasti”. C’è spazio anche per il romanticismo come in “Tremo” o “Se parlassero di noi”. Perché anche Riki non può prescindere dall’amore: “Ho avuto un po’ di storie, ma che quella importante, quella seria, non l’ho ancora avuta. Trovare la metà della mela non è facile, non è sempre sotto casa. Ma la troveremo, io cerco sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno. Ci credo tanto”. Anche se il cantante si è buttato a capofitto sul lavoro in questi mesi: “Sono un po’ folle, sono ossessionato dai dettagli, ma sicuramente mi riferisco anche alla ‘follia’ di questi mesi”. Recentemente ha festeggiato anche un milione di follower su Instagram, con una dedica speciale, a Maria De Filippi: “La dedica fatta sui social per il mio milione di follower è per Maria che mi è stata sempre vicina anche quando ha fatto qualche marachella. È a lei che devo la mia vita artistica, è la mia seconda mamma”. Sanremo invece, almeno per ora, può aspettare, anche se lascia una finestra aperta: “Quest’anno non lo so se sarò al festival, però i prossimi anni vedremo... C’era tanta voglia di far uscire questo secondo disco perché volevo far conoscere un’altra parte di me, perciò per quest’anno è un po’ difficile poi però vedremo...”. La prova del nove sarà il tour, quando la popolarità sarà misurata in club, auditorium e palazzetti di tutta Italia, con molte date già annunciate come sold out. Dopo le anteprime di Milano (Alcatraz, 15/11) e Roma (Atlantico, 18/11) il tour ripartirà il 16 febbraio da Venaria (Torino) per toccare tra le altre Firenze, Brescia, Napoli, Bologna e ritornare nelle piazze più richieste. Come Milano dove, dopo una seconda data all’Alcatraz (26/2, sold out), Riki ripasserà per un gran finale al Forum di Assago 84

il 12 aprile: “E’ un sogno che si avvera, ma ho anche un po’ di paura perché non è cosa di tutti i giorni portare al Forum il proprio primo live. Non ho avuto tempo di concepirlo, prevedo meno elementi possibili, niente coristi, fiati... mi appoggerò a sequenze e suoni elettronici, mentre il palco lascerà posto a situazioni quasi teatrali, come fossero videoclip. Vorrei che i cinque o sei pezzi più significativi venissero rappresentati sul palco, magari con un attore o un’attrice o anche ballerini. Il mio obiettivo è quello di fare divertire ed emozionare”.


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HOME SWEET HOME A CURA DI MAURIZIO BONUGLI

VOLTRI… GENOVA!

Nell’antico e storico quartiere di Voltri (nell’agglomerato urbano di Genova situato nel settore più interno del golfo ligure e geograficamente collocato nel punto di incontro tra Riviera di Ponente e Riviera di Levante), IperSoap ha aperto un nuovo Punto Vendita. Con questa new opening, nella città capoluogo della Liguria i “nostri” negozi sono ben 22! Come dire per la convenienza da IperSoap, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Venite a trovarci in via Ventimiglia… dove, con la professionalità e il sorriso di sempre Vi aspettano Paola, Sara, Roberta, Cristina, Mariagrazia e la capo area Serena Porcu. A Voltri sono presenti tre delle principali spiagge del capoluogo ligure, il suo centro storico è pittoresco, con belle chiese ed antichi palazzi, ma per chi si trovasse qui in vacanza è d’obbligo una visita alla Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera, una villa nobiliare ubicata sul colle Castellaro, risalente al XVII secolo. La fama internazionale dell’antica villa appartiene soprattutto all’Ottocento. Gli interni conservano affreschi settecenteschi e decorazioni in stile rococò. Il parco della villa si estende per circa 32 ettari. E’ costituito da un giardino all’italiana con vista sul mare, e da uno spazio a prato erboso dove si trova un recinto per i daini, vera attrazione del parco. Subito fuori di due dei cancelli del parco vi sono due chiese: il convento San Francesco, ora in disuso, in basso e il Santuario Madonna delle Grazie (intitolato anche a san Nicolò) in cima alla collina. Un po’ di storia: Voltri è un centro abitato di antiche origini. Antica capitale preromana della tribù ligure dei Veituri, da cui probabilmente prende il nome, nel corso dei secoli viene indicata con numerose varianti: Hasta Veiturium, Vutri, Utris, Ulterium, Uccole (in una stampa inglese), Vulturium e ancora Otri, Utri, Votori, Votri, negli atti notarili medioevali. Nel 105 a.C. veniva raggiunta dalla strada romana Via Æmilia Scauri e quindi collegata stabilmente a Genova e a Roma. Nel medioevo era una cittadina appartenente al gruppo delle tre Podesterie e Capitanati della Repubblica di Genova. Prosperò grazie all’industria delle cartiere (produzione di carta): nel 1762 si contavano 40 fabbricanti a Voltri. Le cartiere potevano sfruttare le acque dei torrenti Leiro e Cerusa, lungo le cui valli si insediarono. Il ruolo dell’industria cartaria è ricordato dal “Museo della carta”, ospitato a Mele, nella frazione di Acquasanta. Fu teatro, nel 1796, della “Battaglia di Voltri[5]” tra l’esercito di Napoleone Bonaparte e gli austriaci alleati dei piemontesi. All’inizio della Repubblica Ligure fu capoluogo del Dipartimento della Cerusa. Divenne poi cantone della Giurisdizione del Centro. Comune autonomo, sede di mandamento dal 1859, venne proclamata città con Regio Decreto del 26 maggio 1903. Nel 1926 il regime fascista le tolse l’autonomia amministrativa incorporandola nella Grande Genova. È stata 86

sede di “delegazione”, poi di circoscrizione; dal 2007 fa parte del Municipio VII “Ponente”, che ha sede amministrativa in Voltri, nel palazzo del vecchio municipio. Il suo centro è ubicato intorno alla foce del torrente Leira, di cui si ricordano diverse esondazioni in occasione di alluvioni come quelle del 7 ottobre 1970 e del 23 settembre 1993. E poi c’è tutta Genova da scoprire e visitare! Il capoluogo della Liguria, è adagiato sulla costa nord-occidentale della nostra penisola, stretta tra mare e monti. La città, da sempre uno dei principali porti del Mar Mediterraneo, ha riscoperto la sua vocazione turistica nel 2004, anno in cui è stata Capitale Europea della Cultura. Visitare Genova è un´esperienza intensa, intimamente collegata al mare e al suo profumo, ai suoi diversi colori che cambiano rapidamente come il suo “umore”; vi catturerà con la sua struttura verticale che offre repentini cambi di prospettiva. Vi sorprenderà con una bellezza inaspettata e con i suoi tesori: il Porto Antico e il moderno waterfront, disegnato dal famoso architetto Renzo Piano; il più vasto centro storico d´Europa, con i suoi stretti vicoli, i “caruggi”, le sue piazzette segrete e le tracce di arte e storia che potrete incontrare ad ogni passo. Genova è la destinazione perfetta per ogni tipo di vacanza: qui troverete cultura, divertimento, buon cibo e paesaggi mozzafiato. INFO: voltriweb.it - it.wikipedia.org


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Cosa NON dovreste fare Nonostante i nostri piani siano del tipo ad alta pressione (HPL) e rispondono alla severa normativa EN 438 è opportuno osservare alcune precauzioni. Non utilizzare acidi, prodotti o polveri abrasive che potrebbero intaccare la lucentezza del piano. Non appoggiate sul piano di lavoro pentole appena tolte dal fuoco, in particolare pentole contenenti olio bollente, pentole a pressione o caffettiere. I piani in laminato, nonostante l’alta resistenza all’abrasione, non sono adatti ad essere utilizzati come superfici da taglio, è pertanto consigliato utilizzare dei taglieri in legno o polietilene. Non lasciare a contatto con il piano prodotti specifici anticalcarei per lungo tempo, potrebbero formarsi degli aloni. Non utilizzare il piano di lavoro come supporto per stirare.


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I CARE A CURA DI MAURIZIO BONUGLI

BAMBINE&BAMBINI! Il Comitato Italiano per l’UNICEF - Onlus (spesso abbreviato in UNICEF Italia) è parte integrante della struttura globale dell’UNICEF - Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, l’organo sussidiario dell’ONU che ha il mandato di tutelare e promuovere i diritti di bambine, bambini e adolescenti (0-18 anni) in tutto il mondo, nonché di contribuire al miglioramento delle loro condizioni di vita.

Peculiarità della nostra organizzazione è dunque di essere al tempo stesso Organizzazione non governativa (ONG) collocata nel panorama italiano del Terzo Settore, e rappresentante di un programma inter-governativo delle Nazioni Unite. In quanto ONG, l’UNICEF Italia gode anche dello status di Onlus -Organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Dal 1974 il Comitato Italiano opera nel nostro paese a nome e per conto dell’UNICEF, sulla base di un Accordo di Cooperazione stipulato con l’UNICEF Internazionale e secondo una pianificazione congiunta e continuativa delle proprie attività il cui strumento principale è il Joint Strategic Programme (JSP), rinnovato con cadenza triennale. In armonia con il resto dell’organizzazione, anche l’azione dell’UNICEF Italia si ispira ai principi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il Comitato Italiano per l’UNICEF si articola in una struttura professionale e in una rete di volontari presenti in modo capillare sull’intero territorio nazionale. Campagne: ci mobilitiamo per favorire il cambiamento sociale e migliorare la vita dei bambini più svantaggiati ed emarginati. Per i Diritti dell’Infanzia: ci impegniamo affinché i diritti di ogni bambino e adolescente che vive in Italia vengano rispettati. L’UNICEF Italia opera per l’attuazione dei diritti 92

dell’infanzia e per promuovere cambiamenti positivi di lungo periodo per i bambini e gli adolescenti che vivono sul territorio italiano. Le attività dell’UNICEF Italia sono dirette a influenzare le istituzioni (Governo, Parlamento, Regioni e Comuni) affinché attuino leggi, politiche e prassi conformi alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, quadro di riferimento dell’attività dell’UNICEF in Italia e nel mondo. Per promuovere i diritti dell’infanzia l’UNICEF Italia sostiene attivamente la creazione di luoghi e momenti di confronto e di lavoro comune con altre organizzazioni e associazioni, oltre che con le istituzioni che sono in grado di incidere sulla vita dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia. Italia Amica dei Bambini: lavoriamo su tutto il territorio nazionale con città, scuole, ospedali e mondo dello sport per costruire comunità migliori a misura di bambino. · · · CONTATTI-INFO&DONAZIONI: Comitato Italiano per l’UNICEF onlus - Via Palestro 68, 00185 Roma – email: info@unicef.it - Numero Verde 800-745.000 Cod. Fis. 015619 205 86 C/C postale 745.000 IBAN IT55 O050 1803 2000 0000 0505 010 - www.unicef.it


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L’ipotiroidismo è il disturbo endocrino canino più frequente.

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i deve sospettare in qualunque cane in sovrappeso, soprattutto se all’aumento ponderale si associno letargia, e/o intolleranza all’esercizio fisico. Altre anomalie riscontrabili in presenza di ipotiroidismo sono quelle dermatologiche quali alopecia o ipotricosi, seborrea, piodermite, mixedema ( ispessimento della cute). I cani ipotiroidei sono inoltre predisposti allo sviluppo di condizioni quali otite esterna, piodermite batterica, infezioni da lieviti e demodicosi generalizzata. Altri apparati influenzati dagli ormoni tiroidei sono quello neuromuscolare con atassia, deficit propiocettivi fino alla paresi e alterazioni della coscienza per interessamento del sistema nervoso centrale, il sistema cardiocircolatorio e il sistema riproduttivo. Ma come si diagnostica l’ipotiroidismo? In base ai riscontri clinici il veterinario valuterà se effettuare il test di misurazione del T4 sierico e/o fT4 libero; cioè della concentrazione dell’ormone tiroideo. In caso di diagnosi di ipotiroidismo il medico prescriverà la terapia che si basa sulla somministrazione giornaliera di levotiroxina sintetica. La prognosi è in altissima percentuale di casi eccellente.

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OROSCOPO NATURALE DAGLI ASTRI, PICCOLI CONSIGLI PER MIGLIORARE LA NOSTRA VITA

ARIETE La bellezza della vita è che può riservare sempre nuove sorprese… e non solo in negativo! Hai vissuto il pessimismo: ora, combattilo. “Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere”. (Kahlil Gibran)

TORO Lanciatevi nel caos di ciò che più vi affascina! Stando calmi, certo, ma sempre inclini a quell’indole frizzante che vi contraddistingue. Ma non spaventatevi davanti al primo errore: “Abbiamo 40 milioni di ragioni per fallire, ma non una sola scusa”. (Rudyard Kipling)

GEMELLI Immedesimati nei panni di qualcuno che stimi, e prova a immaginare come reagirebbe nella tua attuale situazione: un ottimo escamotage per risolverla con fantasia… “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. (Gianni Rodari)

CANCRO Hai preso il tempo di metabolizzare ciò che è successo tempo fa: più o meno, poco importa. Il passato, ormai, è passato! “Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari. (Paulo Coelho)

LEONE Animo, ragazzi! Pensare positivo, si sa, è sempre il modo migliore per focalizzare un desiderio davanti a sé. Solo il meglio per il proprio futuro... “Per quanto lunga sia la veste della tua vita, non supererà la statura della tua speranza”. (Proverbio cinese)

VERGINE Vi siete concentrati su una sola persona per troppo tempo. Ma adesso avete capito che i “vampiri di energie” vanno eliminati: e molto in fretta! Chiedete a chi vi vuol bene: qualcuno vi dirà ciò che pensa. “Niente è più pericoloso di un’idea quando è l’unica che si ha”. (Emile Chartier)

BILANCIA Tutto potrebbe volgere al meglio, la situazione è positiva…non farti spaventare! La paura spesso sembra la soluzione migliore, ma sai bene quanto questo sia errato. “Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza”. (Seneca)

SCORPIONE Credevate forse di aver perso un po’ della vostra indole curiosa e caparbia, ma in realtà è sempre a vostra disposizione: uno screzio momentaneo non vi logorerà. “La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua. (Gabriele D’Annunzio)

SAGITTARIO Se hai delle domande che non sai come porre, c’è un solo rimedio: inizia a farle dentro di te. Vedrai che qualcosa o qualcuno ti porterà la risposta… “Non temere di percorrere una lunga strada, se sei diretto verso coloro che hanno qualcosa da insegnarti”. (Socrate)

CAPRICORNO ACQUARIO Non abbiate fretta di trovare la Una persona che attendevate da strada per cambiare un momento di tempo potrebbe tornare: sarà un lavoro che vi pare davvero in stallo. incontro che potrebbe csmbiare le Qualcuno vi noterà e, se avrete carte in tavola! “Amico mio, accanto occhio e calma, saprete imboccare a te non ho nulla di cui scusarmi… una nuova strada. “La pazienza è nulla da dimostrare: trovo la pace. ciò che nell’uomo più somiglia al Al di là delle mie parole maldestre procedimento che la natura usa nelle riesci a vedere in me semplicemente Labirinto 9 sue creazioni”. l’uomo”. (Honoré de Balzac) de Saint-Exupery) LABIRINTO Aiutandovi con gli (Antoine incroci inserite tutti gli elementi chimici elencati.

Le soluzioni dei giochi STAR DA PICCOLI: Pierce Brosnan

G P P L F P C A M I N O E L L I O T X E N O N I R L T U S E T B O R O P A T R I Z I A L T H A S O A D T U L I P S I C O S I S I R I A T A N T A L M I O C F V I I U C A S S A M O B I L I A M O R O N S B D C I M I N I M A L E A L A N L A U R E N Labirinto 10 A O C S N G I B R U N E I T U T O R E K R Y P T O LABIRINTO Aiutandovi inserite E E conOgli incroci O E Otutti gli strumenti musicali elencati.

3 lettere Oro 4 lettere Elio Neon Rame 5 lettere Argon Indio

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PESCI La vostra autostima è caduta in picchiata. Ma con un tuffo la ritroverete presto: forse proprio toccando il fondo per poi risalire. E in quel momento tutto si sistemerà. “L’amicizia verso sé stessi è di fondamentale importanza, perché senza di essa non si può essere amici di nessun altro”. (Eleanor Roosevelt)

Litio Renio

M M D A K O G N F O T O P A S C O C L K A T I R S S T A T A I T R I C E O

S I E Z N

P R A S E O D I M I O

L A T I N O R G R I O A R N M E N E O N I T N E R I O L N O I D T O R I O O

Platino

F B C M T A A 8L lettere I S E L R N D Nettunio S T I R E R I A O Tantalio S A L T O T I R S O D 9 lettere T E A C O PAlluminio E R T C C Laurenzio R U I R E A L A Meitnerio N N P S O T T E I S T I E 11 lettere A A

I A O A N A

Praseodimio

L I T U I U R B M A R A C I L V I B R A E R B U C C I A N O O N G I G A O

O

F A G O T T O O A C O R N O M A G B M U F O N O A R C B A N J O N A O D A R E O U I L L N F L A U T O A S


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