PAPA’ E’ …pensieri, immagini e parole in libertà…
19 marzo 2013
Al mio papà.
Il migliore degli uomini è quello che ti abbraccia mentre dormi. … che ti parla quando pensa che tu non ne abbia bisogno ma non vuole sbagliarsi ….che ti consola quando dici che va tutto bene e sa che non è vero ….che fa finta di essere cattivo e lo fa per il tuo bene ….che diventa il tuo cavallo a dondolo …. che ti trasforma in aereoplanino e ti fa girare. Il sabato ti aspetta fuori dalla scuola. Ti viene incontro a braccia aperte e ti solleva al cielo. Ti racconta una storia, storia, sempre la stessa, con le stesse parole della sera prima perché sa che ti accorgi se sbaglia o salta i nomi. Pedala con te nelle domeniche di targhe alterne. E’ orgoglioso di te perché sei brava a scuola e te lo dice. Ti accompagna a scuola in Vespa. Ti aspetta aspetta sveglio dietro le tende della finestra in cucina, con la luce accesa, fino alle due di notte. Ti aiuta a non mollare mai. Ti rimette al volante sorridendo appena mezz’ora dopo il primo incidente . Ti da un bacio per una cravatta a pois dai colori sgargianti che hai visto nel negozio in centro e gli hai regalato per la sua festa. Ti ha fatto crescere “ nei vecchi valori di una volta”, e ti ha insegnato l’onestà, la lealtà e la correttezza perché la vita bisogna guardarla negli occhi. Ogni uomo può essere padre, ma dev’essere una persona speciale per essere papà.
Auguri al mio papà e a tutti i papà del mondo. Chiara Bertinotti Bertinotti
Auguri papà
Dedicata a tutti i papà che sono sempre un po’ speciali e a quelli adottivi, in particolare
Per te che hai saputo intrecciare con fiducia e speranza sull’ordito della tua vita la trama dell’attesa e la gioia della venuta. Hai usato fili resistenti di un amore rinnovato di una scelta consapevole e di un’accettazione libera da tabù e pregiudizi. Hai usato fili colorati dalla dolcezza di un sorriso e da uno sguardo intenso, fili guida di parole sconosciute da accostare ad altre parole simili e riempire di esperienze finalmente condivise. Hai usato fili speciali imbevuti dal calore di luoghi sacri della terra e dell’anima. Hai usato fili resi preziosi dall’ascolto ma anche dalla paura di non capire abbastanza, fili invisibili per custodire nel cuore e nella vita un tesoro appena scoperto e già protetto. Per te che non sei padre a tutti i costi ma padre offerto in dono accolto e divenuto nel tempo luogo privilegiato di reciproco amore. Carmen De Bettin
PAPA’ E’… UN RICORDO
…papà era un grande lavoratore che si è sempre rimboccato le maniche per la sua famiglia e nei momenti di crisi ha fatto qualsiasi lavoro anche il più umile … da quel che ricordo non ha mai giocato con me bambina ..pero' negli ultimi anni nelle sere di inverno inverno ci facevamo delle belle partite a carte!
….non ….non so se questa foto può centrare ma questo è uno dei pochi oggetti creati da lui che mi son rimasti e che solo con il passare degli anni ho apprezzato… apprezzato…
RICORDI…
Un tramonto, un'esplosione di colori per me caldi, protettivi. Mi ci perdo dentro...... Lo guardo e sono lì, in qualsiasi luogo. E mi cattura. Mi sento piccola cosa in quell'immensità. Gli occhi all'orizzonte, uno sfolgorio di luci. La pace intorno intorno a me. E sono pronta. E' il momento in cui i ricordi affiorano, piccoli flash richiamati da questi colori........... Un abatabat-jour acceso, tutto intorno buio. Io, piccina, in piedi sul letto di mamma e papà. Io e mamma, allegramente in ritardo. "Dai, che la sveglia non ha suonato!!!! Veloci veloci all'asilo!!!!! " Il vestitino pulito, le calzine, il grembiulino e il viso allegro di mamma. Di corsa all'asilo!!!!! E ti ricordi, papà, quando mi venivi a prendere? " Papà, corriamo???" E via.....le mie gambette gambette veloci per stare al passo con le tue. E' questo volare? E allora io volo, felice accanto a te, alto alto. E' bello guardarti da sotto in su ! E' stato bello essere tua figlia, ma non mi hai dato il tempo di dimostrartelo. Te ne sei andato troppo presto. Non ho potuto restituirti la felicità che mi hai dato in quelle piccole corse. So che sei con me, me lo hai fatto sentire quando è nata la tua prima nipotina. Pochi giorni dopo, a casa, lei sul fasciatoio. La cambiavo e la preparavo perchè doveva venire suo suo nonno a conoscerla. Una sensazione netta ,una certezza! E so che mi accompagni. Non posso abbracciarti. Non l'ho mai fatto e vorrei farlo ora, ma la tua anima ora si nutre di emozioni, i gesti non sono più per lei. E allora ti regalo questa emozione, la stessa emozione che a me ha suscitato un tramonto in cui voliamo io e te....la mia piccola mano nella tua...tienila sempre stretta, papà. Rosanna Lecce
‌.riguardando questa foto mi è venuta in mente una una cosa.... ecco perchÊ mi piace andare a camminare lungo i canali.... ce l'ho nel sangue!
Mio padre non ha mai usato parole per insegnarmi la vita‌ha vissuto e si è lasciato guardare guardare e io da lui ho imparato a vivere‌
UNA LETTERA A TE NON L ' HO SCRITTA MAI ....
Ho mille domande dentro me ., e nemmeno una risposta .. papá ! .. Perchè mai una carezza , un bacio .. Una stretta di mano fra noi ? grande ande " .. Ed io così piccola … Tu così irraggiungibile ., così tutto per me. Tu così " gr Ho sempre cercato di fare di me la copia di te che che non potevo essere ! Ci ho provato fino all' all' ultimo, forse ci sto provando ancora .. Dio , quante volte ho allungato la mano per accarezzarti ., Quante volte ho aperto la bocca per dirti " ti voglio bene ! " .. Ma ho avuto sempre paura ! .. So che una una volta ti dissi " papà ti voglio bene ! " ma ho aspettato tu fossi in coma .. SOLO COSÌ SUPERAI LE MIE PAURE ! A caro , carissimo , mai voluto , prezzo ! Questa sera sono qui per dirti tutto il bene mai detto , l ' amore che mi ha legato a te a tal punto punto di imitarti in tutto ; tagliavo i ricci ai miei lunghi capelli ,e come un maschietto .. Con gli stessi occhiali .. Lo stesso modo di portali .. Io allora ora ., non pensavo di dirti " ti voglio bene " .stupida bambina di un tempo .. Stupida donna di oggi ... Che come all riesce ! Mi sento in colpa da sempre .. Per tutto il non detto .. E te ne sei andato con tutto il mio " non detto ".! Non so con certezza dove tu ora sia ., so solo che mi sentirai. ! .. Avevo ., ho tanto bisogno di te ! Vorrei dire a mio figlio figlio qualunque siano i rapporti che intercorrono tra me e suo padre - " accarezza tuo padre ., Bacialo .. Ogni tanto ringrazialo toccagli fisicamente la mano ., Perchè quella mano ., Quella stretta ., quella pelle .. Ti entri nel cuore ., e con te la porti sempre ! Sei ancora in tempo ., vaiii .. Corri da lui .. E scegli la piu bella panchina del creato per averlo , non davanti , non dietro ... Ma al tuo fianco ! " ... .. E tra una lagrima ed un suris ., mi te spetti o papà ! Marina Rossi
ACROSTICO
P er A more P adre mio À me regalasti giorni di te !
( Marina Rossi)
…ci somigliavamo parecchio ., ma lui era molto meglio di me .. Lui era il tutto… tutto…
E .. In Su Su quela panchina Vedi mi piscinina .. In sui spal del papà .. ! ... E me teneva i pescit. . Me basava i Gambit .. Ed intant el cantava : " Marinin ,bel piscinin Bel trutulin ..! " .. El me coeur .. El faceva tic tac .. El pareva che chiamava : " papà ! " E .. La stesa panchina .. Te tremavet un pu .. I to pè ..tupicaven Sota al bras . Te rusavi cum mi .. Quanti sost ! .. Che fadiga el me pà ! Me fermavi .. E disevi : " Sun stanca papà" .! Te tremava el barbell .. " busarda ! .. Fa citu citu ! .. Lasa gio sto fardell ! " Me venivan i lagrim Ai oeuc .. Ma ridevi Ridevi per ti ! Ti .. E mi .. In su quela panchina .. Tuti i di .. Un paset .. Un tupic .. Davanti el cureva el fiulet " va cun lu .. El se fa mal .. Lasa sta sto vegiet ! " .. E .. In su quela panchina Sensa nanca parlà .. El me fioulet Seret ti ti .. !!! Ti !!! . .. Un di el me papà !! Resta duma la panchina .. L ' è pusè bela che mai ! E la tua piscinina .. Che chiama el bagai ! .. .. El g ' ha già la mourusa la ghe Pias .. !
Par tut el l so nonu .. Quand La ciapa in tra i bras !!! . . E in su quela panchina .. Te me manchet . PapĂ !!!
Papà .. Ragazzino di un tempo ., Ti facevi prestare il fucile ., Volevi sembrare un Duro . Ma duro non lo sei stato Mai ! Dolce uomo d ' altri tempi . Papà .. Amavi Tom . Come te stesso ! Papà è .. Insegnarti ad amare gli animali !
TEMA: IL MIO PAPA’ Svolgimento: Svolgimento: Il mio papà non è molto alto, ha gli occhi azzurri, gli occhiali, la pancetta ed è un po' pelato. Tutti dicono che ho preso i capelli da lui e siccome io ne ho tantissimi si capisce come mai è rimasto quasi senza. Durante la settimana va in ufficio e quindi quindi si veste più serio, ma quando non lavora, meno. A volte la domenica mattina mi porta allo zoo e gli piace guardare le scimmiette. Siamo andati anche al circo e quando ci sono i pagliacci lui ride, ma a me mettono malinconia. Mi porta pure al cinema a vedere vedere i western di Bud Spencer e Terence Hill e lì ridiamo tutti e due. Non mi piace però quando mi fa le punture ricostituenti perchè dice che sono minutina. Mi piace tanto invece quando mi siedo sulle sue ginocchia e mi chiama " passerotto". Allora perchè perchè mi fa quelle punture che se mi fanno ingrossare poi non può più chiamarmi così? Però lo perdono perchè tutte le sere dalla sua poltrona mi chiama: "vieni in braccio a guardare Carosello!" Appena profumo umo che , lo so, non scorderò mai. finisce mi manda a nanna, ma io porto con me il suo prof
Paola Malvezzi
…Una foto ricordo prima che mia sorella e mia nipote partissewro per l'America ed io per la Marina! Joseph Gorgone
Vi voglio raccontare una cosa che non ho mai detto a nessuno e di cui sono orgogliosissima….di orgogliosissima….di aver avuto un papà, anche per poco. Quando sono nata ( in casa e in un paesino di montagna del Biellese), ero troppo piccola per sopravvivere (800gr. ) e occorreva una culla termica, impossibile da trovare allora se non facendo chilometri nelle province piemontesi. Il mio papà ha riempito di di acqua bollente la camera d'aria della ruota della Vespa. Con panni caldi mi ha fatto una specie di culla, mi ha messo lì dentro e in macchina mi ha portato all'ospedale.
E adesso sono qui. Un gran bel regalo, vero?
‌In questa foto io io sono quello piu' piccolo tra papa' e mamma, gli altri fartelli in ordine d'eta' piu grandi di me di 2 anni cadauno, dalla foto manacno altri due fratelli ed una sorella piu grandi grandi‌ ‌ Joseph Gorgone
DONO D'AMORE Torna indietro il pensiero a un tempo ormai lontano quando bimba felice in mezzo ai monti vivevo e del dolore ancora non ero a conoscenza. Un giorno persone bussarono alla porta chiedendo a mio padre un dono per un figlio da salvare. Tante volte andò a donare gocce di vita vita colme d'amore. Nulla accettava se non il biglietto della corriera che anche per noi non ce n'era da buttare. Conservo le sue medaglie. Sono d'oro come il suo cuore. Ho certezza di una cosa che sul viso di chi la vita ritrovava lo stesso sorriso s’accendeva che il volto di mio padre sempre illuminava.
Valentina Selene Medici
Papà è...un consiglio per il futuro: "Sfogliando un album di foto, guarda e sorridi perché la vita è anche un gioco, una recita, una posa e un gioioso saltello di Arlecchino"
PRIMAVERA 2002 Sta cambiando il vento oggi, soffia da sud ora vento tiepido di Primavera. Ma tu non ci sarai, papà. Per la prima volta non ci sarai a festeggiare il tuo compleanno. Non ci sarai ad ascoltare garriti nel rosseggiare dell’imbrunire a vedere alberi rifiorire a vivere il presente. Allora lo farò io per te, papà. Ascolterò il cielo guarderò i prati, i monti percorrerò sentieri mi inebrierò di profumi leggeri. Ricorderò quando - a noi bimbe insegnavi canzoni con parole antiche. Cantavamo felici insieme e "Quel mazzolin di fiori" sembrava essere nelle nostre mani. Lo farò io, per per te, papà. Ma il cuore si ribella, dice no. Non tu, perché Lui già sta vivendo nel cielo nei monti, nel mare, nella luna che, ferma davanti alla finestra aperta ha accolto materna e pietosa l'ultimo suo respiro. Lui è già parte della natura, che tanto tanto amava e rispettava e sarà così per sempre là, in ogni angolo del mondo dove c’è la Primavera. Valentina Selene Medici
Lidiano il mio papà…
Papà è chi dice…sei il mio angioletto…
Eh, "storica" foto per me: una delle pochissime con mio papà, morto quando avevo 9 anni...
PADRE SE ANCHE TU NON FOSSI STATO STATO MIO PADRE FRA TUTTI QUANTI GLI UOMINI PER TE STESSO EGUALMENTE T’AMEREI Marina Rossi Rossi
DIVENTARE PADRE…ESSERE PADRE…
Un ultimo pensiero da aggiungere a questa sequenza di immagini e parole che hanno liberato e squadernato esperienze di vita, in corso d’opera o legate a ricordi, relative alla figura del padre. Padri, padri e ancora padri che sanno e hanno saputo “essere” padri: amorevoli, affettuosi, protettivi, rassicuranti, ma anche autorevoli, stimolanti, fiduciosi, orgogliosi, responsabili; padri che sanno e hanno saputo accompagnare e “mandare” nel mondo e nella vita i propri figli siano essi di nascita o di adozione. Un quadro edificante che non può e non deve farci dimenticare che ci sono e ci sono stati padri che padri non sono diventati mai e mai lo sapranno diventare. Padri assenti, distratti, disinteressati, che si negano e mai pronti nella necessità; padri che se ne vanno incapaci di sopportare il peso della responsabilità lasciando vuoti incolmabili; padri insoddisfatti di se che pretendono ed esigono che i figli facciano e siano ciò che loro non hanno saputo fare ed essere; padri arrabbiati, rancorosi, lividi che esercitano violenza verbale e fisica fino a segnare e a distruggere quelle vite che loro stessi hanno creato… Storie di ordinaria quotidianità, che paiono stonare in un documento celebrativo, ma che non vogliamo dimenticare, anche per apprezzare fino in fondo ciò che a noi è stato dato di avere a piene mani… Eni Girometta
La compagnia dei baloss marzo 2013