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INDICE CARTELLA STAMPA Comunicato stampa Descrizione del progetto Football Communities Partner del progetto Football Communities Squadre Partecipanti e info sulle Cooperative
Contatti #footballcommunities Irene Pepe A.S.D. Balon Mundial Onlus | Responsabile Comunicazione e Ufficio stampa WhatsApp +39 3404032357 ufficiostampa@balonmundial.it perirenepepe@gmail.com
Per le foto della conferenza scriveteci oppure si possono utilizzare le foto dei nostro canali social: Facebook, Twitter, Instagram e Youtube.
Football Communities: http://www.balonmundial.it/football-communities/ Facebook: @balonmundialonlus YouTube: ComitatoBalonMundial Instagram: BalonMundial.onlus Twitter: BalonMundial E-mail: info@balonmundial.it Cellulare: Tommaso Pozzato +39 3319349916
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#footballcommunities A.S.D. Balon Mundial Onlus Via Faà di Bruno n.2 10153, To balonmundial.it info@balonmundial.it Uff.stampa Irene Pepe WhatsApp +39 3404032357 ufficiostampa@balonmundial.it
Incontro, relazioni, reti territoriali, comunità: le parole chiave di Football Communities Giovedì 27 aprile 2017 alle ore 11 presso la sala stampa della Regione Piemonte, in piazza Castello si svolgerà la conferenza stampa di Balon Mundial Football Communities, il torneo di qualificazione di Balon Mundial 2017 la coppa del mondo delle comunità migranti dedicato ai giocatori rifugiati e richiedenti asilo ospiti dei progetti di accoglienza del territorio torinese e regionale. Alle 10:30, mezz’ora prima della conferenza, nella sala verranno fatto le estrazione dei gironi. Sarà il momento in cui si definirà il calendario della prima giornata e si potranno conoscere i dirigenti delle squadre prima del torneo.
Interverranno: Presidente Balon Mundial Tommaso Pozzato Assessora politiche integrazione Regione Piemonte Monica Cerutti Presidente Circoscrizione 6 Carlotta Salerno Presidente UISP Regionale Patrizia Alfano Vi segnaliamo in anticipo che il 27 presenteremo Football Communities in diretta nel tg regionale delle 14.00. BALON MUNDIAL FOOTBALL COMMUNITIES 30 APRILE - 28 MAGGIO Impianto sportivo Regaldi, via Monteverdi 4, Torino 1 sabato 5 domeniche 16 squadre 16 progetti di accoglienza 400 giocatori Il torneo che si svolgerà nelle 5 domeniche tra il 30 aprile e il 28 maggio è totalmente gratuito per i 400 giocatori che rappresenteranno i 16 progetti di accoglienza del territorio che copre il canavese, la città di Torino, la Val Sangone.
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Il calcio promosso dall'A.S.D. Balon Mundial ONLUS è incontro, relazioni, reti territoriali, comunità, parole che attorno ai campi di calcio prendono vita trasformandosi in un processo generativo in cui il singolo giocatore entra progressivamente in un sistema di relazioni che favoriscono il processo di inserimento sociale e facilitano quegli incontri capaci di creare la coesione sociale.
Quello che si vedrà tutte le domeniche del mese dell’evento saranno sedici squadre in rappresentanza di 16 progetti di accoglienza che si sfideranno per conquistare l'accesso all'undicesima edizione di Balon Mundial, la coppa del mondo delle comunità migranti.
Quello che non si vedrà ma che è il vero valore aggiunto di questa manifestazione è quello che è successo prima del 30 aprile e quello che probabilmente accadrà dopo: la preparazione e il proseguo degli allenamenti fino a stabilizzarsi e partecipare alla 2^ edizione del torneo l’anno prossimo.
“Lo sport da sempre è uno strumento importante per veicolare messaggi positivi e il lavoro svolto da Balon Mundial in questi anni è un'ulteriore dimostrazione. Football Communities, il progetto che presenteremo il 27 aprile in conferenza stampa, è l'ennesimo passo in avanti che viene fatto e come Regione Piemonte condividiamo pienamente l'obiettivo di portare lo sport dentro i progetti di accoglienza dei rifugiati” - ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all'Immigrazione della Regione Piemonte.
"Sono molto felice di poter dare il mio sostegno a Balon Mundial, una rassegna che nei molti anni di attività ha contribuito a migliorare l'integrazione e l'inclusione sociale di tante e di tanti nella nostra città. Rendere quotidiano, attraverso lo sport, l'incontro fra persone di culture diverse vuol dire vincere la sfida dell'integrazione: è questo il metro con cui misurare il successo delle politiche e delle progettualità, e Balon Mundial c'è riuscita in pieno”. Marco Giusta, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino
IL PROGETTO #FOOTBALLCOMMUNITIES
Il progetto infatti è composto da due fasi: la preparazione e il torneo.
FASE 1: PREPARAZIONE Le sedici squadre hanno iniziato la preparazione al torneo nel mese di gennaio. E la preparazione significa riunioni, allenamenti (obbligatori per partecipare alla manifestazione perché lo sport per tutti va prima di tutto praticato), selezione dei giocatori, ma sopratutto apertura e creazione di nuove relazioni tra i progetti e il territorio per cercare campi da calcio, allenatori, materiali sportivi.
Inserire lo sport in modo “sistemico” all'interno dei progetti di accoglienza significa inserire uno strumento educativo e di benessere semplice quanto efficace che ha
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coinvolto molte più persone rispetto ai 400 giocatori che scenderanno in campo per Football Communities.
Osservare la dedizione con la quale giocatori e allenatori hanno iniziato a preparasi al torneo mostra l'interesse e il piacere che lo sport è capace di trasmettere a ragazzi che oltre alla loro giovane età vivono una particolarmente dura situazione di precarietà e difficoltà psicologica.
“Cinque ragazzi di etnie diverse che giocano a pallone in un campo di polvere, in jeans e scarpe per niente adatte a giocare a calcio. È fantastico solo stare a guardarli se poi pensi a tutte le loro storie che possono far rabbrividire. Ma qui, in questo campo pieno di polvere sembrano felici forse solo perché hanno un pallone, forse perché questo campo ha le porte vere e le reti” Nio, socio di Balon Mundial dopo essere andato a osservare uno degli allenamenti delle squadre.
Ogni squadra ha scelto il proprio metodo organizzativo, i campi nei quali giocare e la propria dirigenza responsabilizzando i ragazzi ospiti, attingendo dal proprio staff o dalla rete territoriale.
Gli allenamenti dureranno almeno fino alla fine del torneo. Obiettivo degli organizzatori è che continuino anche dopo la fine del torneo e che diventino una preparazione per la prossima edizione nel 2018.
FASE 2: IL TORNEO Oltre alla prestazione sportiva il torneo sarà il grande momento di incontro, quello in cui dentro e fuori dal campo ci si conoscerà e si creeranno nuove amicizie.
Uno degli obiettivi dell'evento è favorire l'incontro tra i rifugiati e richiedenti asilo e le comunità migranti residenti. Le comunità residenti sono una risorsa importante per i richiedenti asilo, un punto di riferimento dal quale prendere informazioni preziose per capire la città ospitante e apprendere consigli per favorire un rapido inserimento sociale. Attorno ai campi saranno quindi presenti stand che ospiteranno i leader delle comunità migranti maggiormente rappresentati. La particolarità di molte di queste comunità sarà che sono nuove comunità, nate dai flussi migratori recenti e composte dopo la partecipazione al torneo di Balon Mundial, la coppa del mondo delle comunità migranti.
l calcio è il medium che crea il primo momento aggregante per una comunità di giovani rifugiati. le nuove comunità nascono come gruppo sportivo ma con il passare dei mesi divengono vere e proprie associazioni culturali.
Semifinali e finali si giocheranno il 27 e 28 maggio in orario mattutino per agevolare il più possibile le condizioni fisiche dei giocatori che in quel periodo saranno in ramadan.
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La squadra vincitrice del torneo sarà automaticamente qualificata a Balon Mundial 2017, la coppa del mondo delle comunità migranti che avrà inizio sabato 10 giugno.
La manifestazione è gratuita per tutte le squadre partecipanti.
La realizzazione della manifestazione è resa possibile grazie al contributo dI UEFA Foundation For Children e del partner Street Football World.
I campi da gioco sono concessi gratuitamente dalla Circoscrizione 6.
Arbitri ed assicurazione sono garantiti dalla partnership e dall'affiliazione con UISP Torino, partner nella realizzazione sul territorio dell'evento.
“Football Communities è più di un torneo che fa incontrare 16 progetti di accoglienza, è rete sul territorio e libertà di essere solamente un giocatore di calcio” Tommaso Pozzato
realizzato da a.s.d. balon mundial ONLUS con il patrocinio di
regione piemonte,circoscrizione 6, fare
con il contributo di stret fooball world , uefa for children
in partnership con
uisp torino radio beckwith evangelica
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PARTNER Radio Beckwith quest'anno è media-partner di Football Communities e Balon Mundial 2017, e racconterà, seguendo passo a passo questa straordinaria esperienza di sport e inclusione. Dirette radiofoniche, interviste e video seguiranno lo svolgersi di questa manifestazione, i cui valori sono da sempre condivisi e diffusi da Radio Beckwith Evangelica.
L'Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) è l'associazione di sport per tutti che ha l'obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini. Lo sport per tutti è un bene che interessa la salute, la qualità della vita, l'educazione e la socialità. In quanto tale esso è meritevole di riconoscimento e di tutela pubblica. Lo sport per tutti è un diritto, un riferimento immediato ad una nuova qualità della vita da affermare giorno per giorno sia negli impianti tradizionali, sia in ambiente naturale. Lo sport per tutti interpreta un nuovo diritto di cittadinanza, appartiene alle "politiche della vita" e, pur sperimentando numerose attività di tipo competitivo, si legittima in base a valori che non sono riconducibili al primato dell'etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta. Sportpertutti, una parola sola, nuova, che esiste nella realtà e non ancora nel vocabolario. Abbiamo scelto questa identità, abbiamo deciso di mettere al centro dell'Uisp il soggetto, il cittadino, le donne e gli uomini di ogni età, ciascuno con i propri diritti, le proprie motivazioni, le proprie differenze da riconoscere e da valorizzare: le diverse età, le abilità, le disabilità, le differenze sessuali, le diverse motivazioni alla pratica sportiva. L'unica differenza che combattiamo é quella che nasce dalla disuguaglianza sociale, dalla mancanza di pari opportunità. Sportpertutti significa riscrivere la nostra proposta sportiva, ridisegnare l'attività di ogni disciplina "a tua misura", intorno al profilo di ciascuno, portando bene in luce il profilo dell'Uisp: la cultura dei diritti, dell'ambiente, della solidarietà.
Politiche d'integrazione e accoglienza L'Uisp è un'associazione di promozione sociale che attraverso lo sport sviluppa politiche e progettualità di supporto ai migranti. Oltre alle attività più tradizionali di promozione dell'interculturalità attraverso lo sport, impegnando risorse specifiche per l'organizzazione di tornei e campionati fra cittadini di diverse radici culturali ed etniche, l'Uisp promuove iniziative che garantiscono e tutelano l’accesso alla pratica sportiva come diritto di tutti e sviluppa progetti di accoglienza e sostegno ai cittadini che vivono condizioni di marginalità, di povertà e disagio. Lo sport è un linguaggio universale, in un campo possono incontrarsi e giocare una partita persone di culture diverse, di lingue diverse, incontrarsi e riuscire a comunicare. Questo è il nostro approccio, lo sport come linguaggio universale. Questo 7
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ruolo sociale dello sport può "facilitare l’integrazione nella società dei migranti e delle persone d’origine straniera, e sostenere il dialogo interculturale”.
Lo sport dell'Uisp è per natura sportpertutti, sport di accoglienza. Per questo l'associazione agisce ponendo grande attenzione allo sviluppo delle discipline sportive provenienti dalle tradizioni dei migranti, cercando di promuoverle nei territori, costituendo coordinamenti, proponendo tornei e momenti di attività pubblici e valorizzando la straordinaria risorsa umana e culturale quale quella degli immigrati. Nelle nostre città sono comparsi il cricket, la capoeira e altri sport, che sono oggetto di interesse al fine di rispondere anche a queste esigenze di pratica sportiva.
L'Uisp lavora nelle reti di protezione sociale, di promozione dei diritti, di approfondimento delle politiche per l'immigrazione, sia in Italia che in contesti internazionali, attraverso la partecipazione e la promozione di progetti europei e di cooperazione internazionale con la propria ONG Peace Games. L'Uisp è presente e protagonista in reti associative ed organismi non governativi che studiano ed approfondiscono il fenomeno della migrazione: la rete internazionale FARE (Football Against Racism in Europe), così come la Rete 501 di Genova, il Forum del Terzo Settore Nazionale e il Mandela Forum di Firenze. E' da sempre presente in tutte le occasioni come i Social Forum Mondiali ed Europei, perché anche lo sport vuole e può intervenire nella costruzione di un altro mondo possibile. Alle attività più tradizionali di promozione dell'interculturalità attraverso lo sport e l'organizzazione di tornei e campionati fra cittadini di diverse radici culturali ed etniche, l'Uisp promuove iniziative che garantiscano e tutelino l'accesso alla pratica sportiva come diritto di tutti. Tutto questo affianca progetti di accoglienza e sostegno ai cittadini che vivono condizioni di marginalità, di povertà e disagio. Eventi come i Mondiali Antirazzisti, Arcobaleni in Campo, Balon Mundial e dei tanti tornei sportivi contro le discriminazioni portati avanti sul territorio, le campagne promosse in questi anni o quelle condivise con altre ONG sono una dimostrazione dell'impegno nell'affermare con forza che le persone devono avere tutte gli stessi diritti al lavoro, alla cultura, allo spostarsi per il mondo, ma anche alla pratica sportiva.
L'Uisp è iscritta dal 2008 alla Prima Sezione del Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In particolare, la rete FARE (di cui l'Uisp è membro fondatore dal 1999) è l’unica ad essere stata citata nel Libro Bianco sullo Sport come esempio di buona pratica.
Uisp Comitato di Torino Via Nizza 102 10126 - Torino Tel. 011.677115 – Fax 011.673694 e.mail torino@uisp.it web italia www.uisp.it web torino www.uisp.it/torino
I NUMERI DELL'UISP Dell’Uisp, Unione Italiana Sport Per tutti, fanno parte 1.345.000 soci, 17.750 società sportive. Siamo presenti in tutte le regioni, le province e in molte città: 142 comitati e 26 Strutture di attività.
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Squadre Partecipanti 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.
I RAGAZZI DI ORSO
FC GIAVENO
UPM/TERREMONDO
BABEL FC
ATLETICO PROGEST
OSTELLO DELL’ANTICA ABBADIA
CIVICO ZERO
CENTRO FENOGLIO SETTIMO TORINESE
A.M.M.I.
LION NOIR
BUIO PESTO P.T.
SHARING TEAM
NEMO
CITTA’ DEI RAGAZZI
VT45
GRUPPO ARCO CASA RONDINE
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Cooperativa Orso "ORSO è una cooperativa sociale che opera da trent'anni sul territorio regionale, per favorire l'accesso al mercato al lavoro e la piena cittadinanza delle persone nella società. Da alcuni anni la cooperativa ha cominciato ad occuparsi di rifugiati e richiedenti asilo gestendo numerosi progetti di accoglienza: la nostra filosofia è quella di favorire il più possibile un'accoglienza diffusa sul territorio che permetta alle persone di interagire in modo efficace con il contesto. Altro punto cardine dei nostri progetti è quello di supportare i richiedenti asilo nell'acquisizione delle competenze necessarie per vivere e lavorare in Italia, e lo sport è senza dubbio un ottimo canale per veicolare competenze trasversali. Per questo motivo siamo felicissimi di partecipare a Balon Mundial. I ragazzi accolti nei nostri progetti frequentano le lezioni di italiano organizzate dalla cooperativa, e l'idea di iscriversi a Balon Mundial è nata proprio nel contesto della scuola con l’obiettivo di imparare l'italiano in modo innovativo e divertente: praticando sport.
La nostra squadra sarà composta da 22 ragazzi che provengono da diversi progetti di accoglienza a Torino e nella prima cintura (Piossasco, Grugliasco, Avigliana, etc...), ma anche da amici di Orso sia stranieri che italiani. La provenienza prevalente è quella dell'africa sub sahariana, ma non mancano apporti da altre zone del mondo. Non ci sono calciatori di professione, ma tutti sono accomunati dalla voglia di divertirsi correndo dietro a un pallone.”
CAS casa Antida Giaveno La casa Antida si trova a Giaveno in via Vittorio EmanueleII 123, ospita 60 ragazzi provenienti da molti paesi diversi Bangladeh, Pakistan, Nigeria, Ghana, Gambia, Senegal, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Camerun, Somalia, Costa D’Avorio.
La convivenza non sempre è facile ma lo spirito che vogliamo trasmettere loro è quello di essere parte di una grande famiglia nella quale devono prepararsi per affrontare la vita in Italia in autonomia. Sono divisi in gruppi per svolgere dei servizi per tutti una volta a settimana.
Non sempre è facile motivarli a rispettare i loro piccoli doveri e neppure a partecipare con costanza ai progetti che proponiamo loro. Abbiamo avuto alcune difficoltà a iniziare il progetto calcio per mancanza degli spazi adeguati ma è da tre settimane che si allenano con costanza.
EDUCARE - Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Via Manzoni, 15 - 10122 TORINO Tel. 011 2304380 - Fax 011 2304381 C.F. e P.I. 10617050017 info@educarecoop.org
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Cooperativa Terremondo La Cooperativa Terremondo nasce nel 2003 dall’esperienza degli operatori di ASAI in diversi quartieri multiculturali di Torino,e propone iniziative educative e culturali rivolte a bambini, giovani e adulti nelle seguenti aree:
- giustizia riparativa, nell’ambito del progetto “Ricominciamo” in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e la Polizia Municipale di Torino
- sostegno scolastico e centri aggregativi in diversi quartieri di Torino e a Rivalta, con un focus puntuale sul protagonismo giovanile
- progetti europei per l’integrazione e il mentoring
- accoglienza di richiedenti asilo
Su quest'ultimo tema si innestano i servizi di accoglienza e le comunità presenti sul territorio di Torino e il progetto Home di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati, nato dal bando del Ministero degli Interni.
Nell'ottica di un'attenzione particolare ai progetti di vita delle persone accolte dalla cooperativa, il calcio è emerso come uno dei desideri più forti e presenti: Balon Mundial ha contribuito e contribuisce alla realizzazione di una grande ambizione, scendere in campo e dare se stessi in quello per cui ci si sente portati.
Le esigenze, i limiti e le difficoltà a cui può andare incontro una realtà come la nostra, rallentata dalla complessità burocratica possono essere contenute se non superate ascoltando e sostenendo i desideri dei ragazzi con cui si cammina. Così è nata l'idea di una squadra. Per gioco. Un gioco molto serio a cui abbiamo deciso con fermezza di partecipare, mettendo insieme passioni, capacità e obiettivi. 5 case tra Torino e San Mauro, 8 paesi di provenienza, 22 giocatori tra minorenni e maggiorenni, tutti in Italia da una manciata di mesi. Ecco la squadra Terremondo Official Team, un realtà in cui la diversità è nel modo di calciare il pallone, nel modo di correre, nello stile di gioco; una squadra che non perde tempo, ma scende in campo e trova la sua amalgama, si alimenta della sua stessa eterogeneità per dare vita ad un insieme composito.
Abbiamo iniziato ad allenarci da poco, i pezzi devono ancora finire di sistemarsi. Ma l'entusiasmo è tanto, vince la stanchezza, dimostra che le cose possono essere fatte nonostante tutto, ricorda che esistono vie lungo le quali i muri possono essere abbattuti o addirittura non essere neanche mai costruiti.
La casa di Via Madonna dei Poveri, San Mauro, di Via Lorenzin, di via Ribet e di via Santa Maria Mazzarello di Torino e quella di Rivoli scenderanno in campo fianco a fianco per 11
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rappresentare Terremondo nel suo insieme. A prescindere da come andrà, sarà comunque un grande risultato.
Cooperativa Babel La cooperativa Babel s.c.s. ONLUS nasce nel Gennaio del 2015 per rispondere a un’esigenza sociale del territorio: l'accoglienza di rifugiati politici e richiedenti asilo. È stata fondata da un gruppo di persone che da anni svolge attività lavorative legate alle politiche di accoglienza e di integrazione sociale sul territorio nazionale. Attualmente la cooperativa accoglie circa 200 richiedenti asilo dislocati in numerose unità abitative nella provincia di Torino garantendo prima di tutto vitto e alloggio ma le attività svolte sono molte. Dall'accompagnamento nelle diverse strutture per l'ottenimento dei documenti di riconoscimento, all'attivazione di progetti formativi e di accompagnamento all'autonomia e l'integrazione. In particolare la cooperativa investe su percorsi di formazione lavorativa e di accompagnamento al lavoro, impegnando le proprie risorse economiche e professionali, per creare concrete possibilità di autonomia per le persone che accoglie. La filosofia di accoglienza della Cooperativa Babel si fonda sull'esigenza di creare reti territoriali in grado di sostenere le persone accolte costruendo un sistema di welfare informale che aiuti a creare un reale percorso di integrazione che vada oltre i periodi di accoglienza progettuali. La cooperativa inoltre investe e crede molto nel valore altamente formativo ed integrativo delle 12
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attività socializzanti. Molti i progetti avviati in questi primi anni di attività per creare opportunità di aggregazione tra i beneficiari e le persone del territorio su cui sono accolte. Dal CoroMoro al Torneo di Calcio Uisp, dalla partecipazione alle feste di quartiere alle azioni sociali e di pubblica utilità costruite e concordate con i comuni, come la risistemazione della scuola media di Giaveno o la spalatura della neve in caso di emergenza. Per questo motivo la cooperativa ha raccolto con entusiasmo l'invito della UISP a partecipare al Torneo Pre Balon Mondial riservato per la prima volta ai CAS di Torino, un'iniziativa particolarmente interessante proprio per gli obiettivi che si pone: dare la possibilità ai ragazzi richiedenti asilo di confrontarsi sportivamente con altri ragazzi nelle stesse condizioni, grazie a un'organizzazione articolata e continuativa. L'organizzazione del tempo libero mediante la pratica di uno sport è già punto centrale nelle attività della cooperativa che la ritiene importante strumento di integrazione: per questo infatti ha partecipato e organizzato tornei di Calcio a 7 e Calcio a 11, iniziative di nuoto e di pratica di arti marziali (Viet Vo Dao), di kick boxing e di cricket. Nello specifico, gli obiettivi del Balon Mondial sono: utilizzare l'organizzazione di uno strutturato torneo di calcio per trasmettere importanti pratiche, quali il rispetto degli orari e della puntualità, la pulizia dell'attrezzatura utilizzata e l'organizzazione in prima persona di una squadra di calcio. Sin dall'inizio, in accordo con l'organizzazione, si è deciso di puntare sulla disciplina in campo e fuori dal campo, ponendo sempre in primo piano la correttezza sportiva, il divertimento e il sano agonismo, spiegando mille volte (e in mille lingue) che le squadre più fallose o con comportamento sbagliato saranno penalizzate durante lo svolgimento del torneo. Grazie alla collaborazione con la Polisportiva River Mosso che ha concesso il campo di allenamento, sono stati convocati tutti i ragazzi ospiti della Cooperativa interessati al calcio, partendo dall'idea di far giocare innanzitutto chi abitualmente non gioca in squadre organizzate, per dare a tutti la possibilità di partecipare ad un torneo vero, anche a chi non è propriamente un calciatore. Al primo allenamento si sono presentati più di 40 ragazzi, sono stati poi selezionati 22 giocatori, l'allenatore, i dirigenti e un presidente, tutti scelti dai partecipanti. L'allenatore e i 2 dirigenti sono ragazzi che giocano già in squadre di Torino e Prima Cintura che si sono dati disponibili ad allenare gli altri. L'entusiasmo in questi 2 mesi di allenamento è cresciuto così come l'amicizia e il feeling tra i ragazzi della squadra che appartengono a tante nazionalità diverse. Questo li ha obbligati all'utilizzo di una lingua comune, che giustamente non poteva che essere l'italiano. Un altro passo verso l'integrazione. Ufficio Stampa Con.testi – Torino & Roma direzione@contesti.it Tel. 011 5096036 Carola Messina Mob. + 39 333 4442790 Maurizio Gelatti Mob. +39 347 7726482
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Progest PRO.GE.S.T., società cooperativa sociale, è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus) con sede in corso Peschiera 222, To.
Il suo scopo generale è il miglioramento della qualità di vita dei cittadini, a partire dai soggetti svantaggiati, le persone anziane sofferenti, i minori e gli adulti con disabilità psicofisiche ed i richiedenti protezione internazionale.
PRO.GE.S.T. progetta e gestisce servizi per enti pubblici e privati, associazioni, agenzie del terzo settore, cittadini ed impiega in particolare educatori ed operatori socio sanitari.
Progest, calcio Dal 2014 PRO.GE.S.T ha in carico, per conto della Prefettura di Torino, 75 richiedenti protezione internazionale residenti sul territorio di Torino e Provincia. Il modello adottato dalla cooperativa è quello dell’accoglienza diffusa in appartamenti di massimo 10 persone; la
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gestione della quotidianità, la responsabilizzazione dei richiedenti nella cura della casa e del sé sono tra i nostri obiettivi principali oltre a quello dell’accompagnamento e del sostegno per il riconoscimento della protezione internazionale. Quest’ anno si è deciso di prendere parte ai progetti dell’associazione Balon Mundial per favorire l’aggregazione e la partecipazione alla promozione delle diversità e delle identità culturali. Tra gli obbiettivi che si intendono perseguire ci sono il gioco di squadra, il miglioramento del sé, la cooperazione e ed il sostegno reciproco nonché la conoscenza ed il superamento dei propri limiti. I nostri ospiti hanno accolto la proposta di partecipare al “Balon Mundial Football Communities- torneo di qualificazione per refugee teams” con entusiasmo e interesse, dimostrando fin da subito responsabilità ed impegno nella gestione dell’allenamento e del gioco di squadra, cercando di evitare gli scontri ed i conflitti. Mostrando, così, di aver compreso i principi di tolleranza e rispetto su cui si basa il progetto Balon Mundial. Ci auguriamo che gli obiettivi prefissati insieme ai nostri ospiti, vengano raggiunti e che possano attraverso il divertimento e il confronto reciproco accrescere lo spirito di aggregazione, fare nuove conoscenze e creare nuovi legami in una Torino sempre più multiculturale.
Progest, Adozione scolastica
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Ostello dell’Antica Abbadia OSTELLO DELL’ANTICA ABBADIA di R. Solovey Strada del Cascinotto 59 – 10156 – Torino – ITALIA Tel: 0039 11 2730972 / Fax: 0039 11 2730972 E mail: ostello.abbadia@virgilio.it /home page: www.ostelloanticaabbadia.it IVA 07846490014 C.F. SLVRRD53R03Z600D
L’Ostello Dell’Antica Abbadia sorge su una superficie di circa 2000 mq. All’interno vi sono 3 sale comuni di cui una specifica adibita all’insegnamento della Lingua Italiana. Vi sono inoltre due cucine di uso comune adibite con tutto il necessario per la preparazione dei pasti. Di seguito i servizi offerti: Sistemazioni in camere con o senza bagno interno -
Sistemazione in appartamenti con camera da letto, soggiorno con angolo cottura e bagno.
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Appartamenti arredati .
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Angolo cottura fornito di stoviglie con piastra ad induzione e forno elettrico.
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Biancheria da letto con cambio e pulizia settimanale.
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Connessione internet con collegamento wireless.
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Sala polivalente con possibilità riunioni organizzative.
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Deposito attrezzature.
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Lavanderia interna con lavatrice ed essiccatore a gettone.
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Apertura annuale 365 gg.
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Ricovero passeggini
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Sala giochi (tennis tavolo, calcetto, play station, angolo per i più piccoli con lego..).
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Area pic-nic attrezzata.
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Parco giochi bimbi con altalena, scivolo e altro.
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Illuminazione notturna automatica del parco, delle aiuole, del gazebo e del cortile
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stendibiancheria in zona apposita con fili in condivisione
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parcheggio auto esterno alla struttura
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deposito attrezzature
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parcheggio passeggini
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box per bici e motocicli
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Portineria diurna e notturna.
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Sistema di sorveglianza con telecamere esterne e interne.
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Accessi computerizzati.
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Servizio Manutenzione ordinaria e straordinaria con intervento immediato.
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Servizio Reception con orario diurno.
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Disponibilità nel rapportarsi con il servizio sociale o organo preposto.
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Pulizia quotidiana di tutti gli spazi in condivisione sopraelencati.
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Pronto intervento per problemi relazionali.
Antica Abbadia oggi è un centro che coniuga ospitalità confortevole a servizi e spazi per incontri, corsi di formazione, eventi. Ultimo progetto con i volontari del Rotaract Club Torino Castello-Valsangone. Si tratta di un’attività rivolta ai giovani residenti nella struttura, nel corso della quale i ragazzi del Rotaract organizzano giochi e aiutano a svolgere i compiti scolastici negli spazi concessi a titolo gratuito dall’Ostello dell'Antica Abbadia. La nostra proposta intende soddisfare le esigenze culturali e lavorative di famiglie, associazioni, aziende ed enti. Questi sono i lineamenti di un lavoro ventennale. Durante i mesi invernali è stata attivata una collaborazione con l’Associazione Balon Mundial che prevede la partecipazione, da parte degli ospiti, ad un torneo di calcio a 11 specificamente attivato tra le strutture attive sul territorio. Stand di cucina etnica verranno appositamente allestiti e consentiranno alle persone interessate di proporre e distribuire piatti tipici del proprio paese d’origine. Tale progetto consente ai ragazzi di creare un sano spirito di gruppo, ma anche di facilitare la conoscenza tra connazionali e associazioni locali.
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Con l’inizio di questa attività è nata una collaborazione con U.S. Barcanova di Via Occimiano, proprio a due passi dalla nostra Struttura. Al momento la Società ci offre a titolo gratuito il proprio campo Sportivo tutti i giovedì dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Negli ultimi giorni abbiamo fatto delle fotografie e girato qualche video, concedendo il materiale alla Società Barcanova, che a sua volta presenterà insieme alla Federazione un progetto per l’Uefa; nei prossimi mesi avremo notizie più concrete. L’inizio dell’attività è stato preso con entusiasmo da quasi tutti i nostri ospiti, infatti al momento su 34 richiedenti asilo, ben 25 partecipano attivamente alle sedute sportive, mostrandosi interessati al giuoco e alla socializzazione, che oltre i diretti interessati ha attivato anche parte del quartiere che vede nei ragazzi non più una minaccia ma una risorsa. Inoltre ragazzi del territorio hanno mostrato interesse ha partecipare agli allenamenti, uno in particolare della Cooperativa Liberi Tutti di Torino Sig. Bakari Sissoko partecipa regolarmente alle attività e si è integrato alla perfezione nella squadra. Personalmente vivo questa esperienza diretta a confronto con i ragazzi, che da subito si sono mostrati in maniera differente rispetto al quiete vivere, ho notato una forte emotività in alcuni di loro e un grosso rispetto per il lavoro e sacrificio dello Staff. La struttura ha presentato in Comune – Assessorato all’Assistenza - il progetto “Antica Abbadia al centro del Quartiere” che intende favorire l’integrazione di ospiti e vicini attraverso attività culturali e formative che coinvolgano i cittadini a più livelli. • L’iniziativa dell’ ”Orto Urbano” consentirà di creare uno spazio in cui, ospiti e abitanti del quartiere, possano conoscersi e scambiare esperienze attraverso il lavoro agricolo. Inoltre, parte del raccolto andrà distribuito tra le famiglie in difficoltà favorendo un vissuto di solidarietà.
• Una serie di incontri dal nome “Voglio sapere chi sei” verrà organizzata al fine di rendere protagonisti gli stessi abitanti del quartiere, fornendo ai partecipanti l’occasione per raccontare la propria storia, condividere racconti e facilitare la reciproca conoscenza.
• Sarà previsto un breve corso sulla Costituzione Italiana, con lo scopo di consentire ai cittadini, stranieri e non, di comprendere più approfonditamente le origini della nostra Repubblica e di analizzarne i cambiamenti che si sono prodotti nel corso della storia.
• La “Rassegna estiva di musica etnica” accompagnerà momenti di spettacolo ad attività di cucina etnica per fornire un’occasione di incontro festivo tra gli abitanti del quartiere, Il Responsabile Piermattei Alessandro
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CivicoZero Il progetto CivicoZero Torino nasce nel 2015 dalla collaborazione tra il Comune di Torino e Save the Children ed è volto a fornire supporto, orientamento e protezione a minori e neo-maggiorenni, con particolare attenzione per i minori stranieri non accompagnati, al fine di garantire il miglioramento delle condizioni di vita ed il rispetto dei loro diritti.
Il Centro CivicoZero, situato al pian terreno di Piazza della Repubblica 22/a, nasce dalla necessità di offrire a questi ragazzi un luogo sicuro, dove ricevere servizi di base e informazioni sui loro diritti, e dove abbiano inoltre la possibilità di vivere concretamente esperienze di diritto, frequentando corsi di italiano, accedendo ad Internet in modo protetto, partecipando a workshop, laboratori espressivi ed attività di inclusione sociale come le attività sportive.
L'attività di Calcio, in particolare, si svolge nell'ambito dell’intervento di “outreach” su strada del progetto, con l’obiettivo duplice di offrire un'occasione di ritrovo e di divertimento ai ragazzi incontrati e di entrare in contatto con i minori che vivono in situazioni marginali, esposti a rischio di sfruttamento ed abuso, con lo scopo di stabilire un rapporto di fiducia e proporre loro un’alternativa grazie ai servizi offerti da CivicoZero.
L'attività di calcio si svolge il venerdì pomeriggio presso il Campo di Calcio di Via Carmagnola, gestito dall'Ass. A.m.e.c.e, e rappresenta il momento di ritrovo della maggior parte dei ragazzi che frequentano o hanno frequentato CivicoZero, a cui di volta in volta altri giovani si aggregano spontaneamente. Il numero di minori e neomaggiorenni coinvolti è molto alto, tra i 30 e i 50 ragazzi, di nazionalità diverse (egiziani, marocchini, senegalesi, guineani, nigeriani, ivoriani, albanesi, pakistani, italiani, altro).
La squadra che partecipa quest'anno, per la prima volta, al Balon Mundial è composta da giocatori di nazionalità egiziana, marocchina, ivoriana, camerunense, gambiana e guineiana, per la maggior parte neomaggiorenni che hanno cominciato a frequentare CivicoZero quando erano minori. Nonostante siano per la maggior parte attualmente impegnati in attività lavorative, il venerdì pomeriggio continuano a ritrovarsi sul campo di Via Carmagnola insieme agli operatori di CivicoZero per giocare, mantenere relazioni e, in alcuni casi, ricevere informazioni, supporto ed orientamento anche dopo i 18 anni.
CivicoZero P.zza della Repubblica 22 – Torino Tel. 011.436.3498
Coordinatore progetto Save the Children: Sara Guidi sara.guidi@savethechildren.org Coordinatrice progetto Comune di Torino: Cristina Ragionieri cristina.ragionieri@comune.torino.it
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Il centro Fenoglio
Il Centro “T. Fenoglio” nasce da un’esperienza di recupero urbanistico, viene affidato in gestione alla Croce Rossa Italiana, attraverso una stipula tra CRI e Comune di Settimo T.se nel 2007. Con il tempo diventa sede di numerose attività: Protezione Civile, Centro di formazione per operatori CRI e altri operatori dell’emergenza a livello locale, regionale e nazionale, ma soprattutto Centro di prima accoglienza per richiedenti asilo. L’esperienza in tema di accoglienza integrata risale al 2008, quando furono accolti 79 migranti a seguito dell’emergenza Somalia. Nel 2011 hanno trovato accoglienza, a seguito dell’”Emergenza Nord Africa” più di 300 richiedenti asilo. Il centro nel tempo si è rivelato punto di riferimento non solo per i richiedenti asilo ospitati, ma è stato determinante nella gestione degli arrivi, dei trasferimenti e del triage sanitario di tutti i migranti destinati al territorio piemontese. Dal 2014 è stato attivato il progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) con l’attivazione di 50 posti ordinari e 50 di ampliamento di accoglienza per richiedenti asilo. L’accoglienza dei migranti si basa due pilastri: garantire misure di assistenza e di protezione della singola persona; favorirne il percorso verso la conquista (e la riconquista) della propria autonomia e dell’integrazione sul territorio.
Il Centro Fenoglio è un luogo che rappresenta, ormai da un decennio, un crocevia di culture, di esperienze, di viaggi e di speranza. Un luogo di incontro tra chi soccorre e chi viene soccorso e insieme percorrono una parte del loro cammino di vita.Un cammino difficile che passa attraverso progetti concreti che sostengono migliaia di persone, che non avevano altra scelta che ricominciare. Si inizia da una parola, una stratta di mano, un sorriso, quei piccoli gesti che fanno sentire la persona un po’ più a casa propria.
Lo sport in questo contesto ha una grande capacità d’aggregazione e per questo svolge un ruolo sociale importante: promuove valori come lo spirito di gruppo, la tolleranza, il senso di appartenenza comune e può quindi facilitare l’integrazione e sostenere il dialogo interculturale. La scelta di partecipare al torneo, l’appartenenza ad una squadra, secondo noi, può costituire per i ragazzi ospiti del Centro uno strumento per il riscatto sociale, un 20
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forte simbolo d’identità, poiché trasforma gli atleti in attori collettivi che hanno gli stessi obiettivi e condividono interessi comuni.
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Per questo motivo abbiamo scelto di coinvolgere la città nell’organizzazione della squadra e durante gli allenamenti: sono stati coinvolti i commercianti di articoli sportivi per la fornitura dell’attrezzatura, una società di calcio del territorio per le magliette da gioco, il campo di un Parrocchia per svolgere gli allenamenti, allenatori e dirigenti sono cittadini settimesi che hanno scelto di dedicare il loro tempo per seguire i ragazzi in questa nuova avventura. Il tutto in un’ottica di accoglienza, integrazione e riscatto sociale attraverso il linguaggio universale del calcio e dello sport.
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Ammi - Associazione multietnica dei mediatori interculturali Una famiglia che nasce a luglio del 2016 e inizia a dare i suoi primi calci alla palla nei campi dei quartieri. Piano, piano la famiglia cresce e altri membri si uniscono a lei per formare una vera e propria squadra. Con l’allenatore Hassan Saleh e il capitano Abdelaziz Maiga si allenano, imparano ad avere disciplina e un vero spirito sportivo.
Questa è la squadra AMMI, formata dai ragazzi di diverse nazionalità che vivono all’interno dei nostri CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) e hanno in comune la grinta e un forte spirito di fratellanza. La nostra filosofia è quella di avere all’interno delle strutture un sentimento di famiglia dove valorizziamo la convivenza transculturale e si cresce insieme, rispettando la diversità tra le persone. Offriamo il sopporto necessario perché ogni membro possa costruire il suo percorso di autonomia e integrazione sul territorio. Il calcio, senza dubbio, è un ottimo istrumento per lavorare in questa direzione.
L’Associazione multietnica dei mediatori interculturali, AMMI, ha lo scopo di favorire, facilitare, aiutare e promuovere l’interazione e l’inserimento dei migranti nel territorio, tramite il servizio di mediazione interculturale (intesa come accompagnamento, interpretariato, facilitazione nei rapporti che il migrante ha con i soggetti pubblici, privati e i cittadini nativi). Nasce nel 2005 e offre i servizi di accoglienza ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
http://www.mediatoreinterculturale.it/ contatti/
direttivo@mediatoreinterculturale.it Tel: +39 333 809 74 89 e +39 340 67 57 983
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Nemo NEMO Società Cooperativa Sociale a r.l. Sede: 10136 Torino (TO) – Corso C.Correnti, 41 Iscritta presso il Registro Imprese di Torino (sezione ordinaria) al numero 09291310010 R.E.A. TO – 1040074 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al numero A173628
Il team “Nemo” è composto da ventidue calciatori tutti originari dell'Africa sub-sahariana, domiciliati in via Buffa di Perrero 17/19 Torino. La creazione di una squadra di calcio è stata per noi il pretesto per potenziare nei nostri ospiti il senso di appartenenza, di responsabilità e di comunità. Per fare ciò, gli operatori coinvolti hanno volutamente assunto la funzione di “osservatori non partecipanti”; ci siamo quindi limitati ad osservare le dinamiche interne ed esterne all' équipe senza però entrare nel merito di esse. Abbiamo innanzitutto chiesto agli ospiti della nostra struttura di eleggere due figure dirigenziali (la terza, un operatore, ha svolto il solo compito di assolvere questioni amministrative): un allenatore ed un guardalinee.
L'allenatore -K. D.- si è fatto carico non solo della responsabilità di formare la squadra ma anche di quella di reperire contatti con richiedenti asilo ospiti di altre realtà territoriali, in modo da conciliare gli allenamenti sia con un confronto sportivo con altre squadre, sia con l'obiettivo di costruire reti/relazioni territoriali (opportunità lavorative, abitative, ludiche ecc...). L'impegno dell'allenatore è stato fin dai primi momenti, assunto in modo costante ed estremamente serio; significativo il fatto che la squadra -con ironia- lamenti il fatto che il loro allenatore sia: “molto bravo ma parla troppo!”. Di estremo interesse, le dinamiche innescatesi attraverso tale pratica sportiva. Il calcio, in quanto gioco inteso filosoficamente, è stato, fin dall'inizio, preso in modo assolutamente serio; è da sottolineare la partecipazione costante di pressoché tutti gli iscritti ma soprattutto le dinamiche interne che tale pratica (popolare per eccellenza) ha innescato: basta citare una dichiarazione di un ospite -K. A.- di origine ivoriana: “quando giochiamo tra di noi non c'è alcun problema”.
Ciò si è rivelato assolutamente vero anche nella realtà; per continuare con gli esempi, all'interno della nostra struttura, tra due dei componenti della squadra “Nemo”, non erano infrequenti diverbi – in apparenza piuttosto banali- che, in realtà nascondevano altro: incompatibilità caratteriali dettate da abitudini ed usi differenti; divergenze legate a costumi e credenze diverse. A seguito di una prima partita di allenamento (giocata nel campetto di calcio concessoci dalla Parrocchia Santa Maria Goretti) uno dei due “contendenti” (K. M. guineano) ha lodato l'altro (A. B. nigeriano) come il migliore in campo nonché l'artefice della prima vittoria calcistica della squadra Nemo.
In realtà, A. B. continua ad essere (in campo come in struttura) piuttosto incostante ma ciò è -probabilmente- dovuto ad una serie di fattori determinanti tale comportamento: unico nigeriano in struttura; proveniente -a differenza della maggior parte dei nostri ospiti- da un'altra realtà cooperativa; in quanto nigeriano (ovvero, appartenente alla terza popolazione 23
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migrante numericamente più consistente a Torino ed in Italia) già in parte inserito in una rete territoriale; unico pentecostale su un gruppo di ventotto ospiti composto da ventisei musulmani ed un cattolico ecc... Tuttavia, il calcio è stato un canale per riuscire ad integrare quest'ospite nel gruppo.
Un'altra sorpresa per gli operatori del progetto è stata il ruolo assunto da un altro ospite: D. D. di origini maliane. Piuttosto riservato ed introverso, abbiamo scoperto (tramite altri ospiti) che la maggior parte dei contatti forniti all'allenatore erano conoscenze di quest'ultimo; ragazzi di origine maliana ospiti di altre strutture. Da tale episodio, è emerso con piacevole sorpresa- che alcuni ospiti (e, nella nostra esperienza, i maliani in primis) in realtà lavorano silenziosamente alla costruzione di reti territoriali. Tale episodio ci ha indotto a verificare -o a limite a disconfermare- tale ipotesi. Abbiamo riscontrato (mediante un questionario sulla percezione della realtà) che molti maliani -apparentemente schivi, taciturni, riservati- mostrano, in realtà, una discreta conoscenza del territorio e delle sue risorse. Ancora una volta quindi, il gioco diventa un mezzo per comprendere seriamente degli spaccati di realtà. La partecipazione agli allenamenti è stata, fin dall'inizio, costante e tale costanza (salvo in qualche episodio marginale) è andata di pari passo ad una convivenza in struttura piuttosto serena e, molto spesso, la serenità -in campo come nel vissuto quotidiano- è indice di un buon livello di conoscenza delle proprie competenze/possibilità; non è un caso se K. A. (ivoriano) dichiari scherzosamente di essere il migliore in campo per poi correggersi immediatamente e promuovere D. K. (senegalese) come leader della squadra poiché dotato di una buona visione d'insieme, di un buon senso della squadra e di un buon dribbling caratteristiche che tale ospite mostra di avere anche nella quotidianità: buona capacità di razionalizzazione della realtà, buona capacità di gestione della convivenza con gli altri ospiti, buona capacità di gestione e di uscita da situazioni conflittuali. Non è un caso se F. O. (ivoriano) apparentemente spavaldo ma con un costante sorriso sulle labbra sia considerato, all'unanimità dai suoi compagni di squadra, un calciatore piuttosto goffo ed impacciato. Non è un caso se B. N. (senegalese), forte nella gestione delle piccole conflittualità quotidiane abbia assunto (egregiamente!) il ruolo di portiere. Non è un caso, infine, se B. M. (guinense) e F. B. (guinense), entrambi di indole piuttosto introversa -pur ricoprendo discretamente i rispettivi ruoli di difensore destro e di ala destra, non vengano citati (tranne dall'allenatore) tra i migliori in campo.
Riferendoci, al calcio in sé, forse uno o due componenti della squadra meriterebbero l'opportunità di poter coltivare tale passione ma, al di là di ciò probabilmente uno degli obiettivi principali del nostro progetto è stato -anche attraverso lo sport- in parte raggiunto; l'inclusione sociale. Quando inclusione: “non significa accaparramento assimilatorio né chiusura contro il diverso. [ma anche quando] Inclusione dell'altro significa che i confini della comunità sono aperti a tutti. Anche -e soprattutto- a coloro che sono reciprocamente estranei e che estranei vogliono rimanere1 ". ‑
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Habermas, J.: “L''inclusione dell'altro. Studi di teoria politica”. Feltrinelli. Milano. Anno 2008. 24