L'Eco dei Monti - Giornale di Bradet

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L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 1

L’ECO dei Monti Il Giornale di Bradet Numero 0, Dicembre 2011

Di Gianluca Farina Cari cittadini di Bradet, i giovani della zona hanno risposto con entusiasmo a questa bell’iniziativa editoriale, idea del nostro Silvio, dando il loro supporto nella gestione. Voi sapete che ci stiamo impegnando per i vostri giovani e queste pagine, se il progetto troverà il vostro consenso, saranno una bella occasione per tenere in contatto la nostra Associazione “Il Giocattolo” con tutti voi. Per i giovani che si vorranno cimentare con articoli e reportage sarà una bella palestra per aiutarli a crescere e certamente imparare cose utili. Presentare questa prima edizione è per me un’emozione e sento il piacere di ringraziare tutti quelli che vi hanno partecipato, assicurando che noi daremo il

necessario apporto – anche economico – per permettere di sviluppare questo strumento, che ci farà sentire più vicini. Poi decideremo la periodicità delle uscite, per dare le notizie della zona. Questo è un primo esperimento e quindi vedrete poi delle modifiche. Ho chiesto espressamente di aprire una rubrica “Lettere al Giornale” nella quale accoglieremo le vostre proposte ed idee. Dovrà essere uno spazio costruttivo di discussione. Non ci saranno limiti di argomenti. Potrete spedire via posta a: “Ecoul din Muntì - Jurnalul din Bradet” Scoala din Bradet - 325100 Anina o, più semplicemente, usare la cassetta che istituiremo nella scuola. segue a pagina 2

BRADET, PREDET: UNA STORIA, UNA TESTIMONIANZA. Si dice che a volte il passato sia più bello rivederlo con gli occhi della memoria e il futuro immaginarlo. Un sentimento condiviso da molti abitanti di Bradet. “Il Bradet di allora era più civilizzato”, sostiene chi ha avuto la possibilità di vivere quei giorni. Di più, “le strade erano asfaltate e i palazzi erano come devono essere”, si ricorda qualche nonna. Cos’era inizialmente Bradet? “È stato costruito per destinarlo a una base militare”, dicono ancora gli abitanti. Come spesso accade anche in natura, le cose si sono trasformate, e con il tempo a Bradet

si sono stabilite tante persone mondizie sono gettate per terra, e “dalla Moldova e dall’Ardeal, i ciò fa sì che la natura appassisca”, racconta un’anziana. Queste sono memorie recenti, ma cercando più in profondità forse non tutti ricordano come è nato Bradet, o per meglio dire Predet.

quali hanno lavorato nella miniera di Anina e nel bosco, inoltre si sono occupati dell’allevamento del bestiame, principalmente bovini e ovini”. E ora? Le persone di Bradet “sono in qualche modo diverse. Tante im-

a cura degli alunni delle Scuole Elementari e Medie di Bradet segue a pagina 4


UNA LETTERA PER I LETToRI

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continua da pagina 1 Siamo a Bradet per aiutare i vostri figli e nipoti, perché siamo spinti dal desiderio di dare un nostro contributo a migliorare le situazioni che vediamo in Romania. Purtroppo ci stiamo accorgendo che la burocrazia rumena rallenta tutto ma siamo abituati a lottare. Sentiamo che i vostri bambini sono molto contenti di quel che finora siamo riusciti a fare per loro e questo rappresenta per noi uno stimolo a continuare. In questi mesi stiamo insistendo particolarmente per i lavori alla strada. In un recente incontro abbiamo chiesto l’aiuto dell’Episcopo Lucian che si è dimostrato molto sensibile.Senza vie di comunicazione ogni progresso civile di Bradet è rallentato. Non esiste civiltà se non ci sono le strade (lo hanno insegnato gli antichi romani, nostri comuni avi). Vi lascio immaginare le difficoltà pratiche che incontriamo su questo argomento. Vi voglio trasmettere la sicurezza che molti di noi stanno dedicando molto tempo (anche dall’Italia) a progetti per la crescita civile della vostra zona. Progetti che si occupano di sanità, cultura ed ambiente. Non posso promettere i miracoli né i risultati, ma

l’impegno è certo. Facciamo quel che possiamo ed avremo molto bisogno dell’aiuto delle Autorità locali, con cui abbiamo comunque ottimi rapporti di amicizia e continui scambi. Sarebbe bello che si creasse un gruppo di cittadini per esprimere democraticamente esigenze e progetti. Questo giornale può essere una buona occasione. Noi siamo a disposizione con la nostra esperienza ed il desiderio di essere utili (la nostra unica ricompensa è vedere le persone felici). Poniamo la sola condizione che tutto si svolga con concordia ed intelligente strategia. Il nostro Alex rimarrà con voi, alla Scuola, per tutto l’inverno, anche per ascoltare i vostri pensieri. Io userò queste pagine per comunicare idee ed iniziative ma, vi prego, considerate questo giornale il “vostro giornale”; è il giornale della Comunità di Bradet e quindi di ognuno di voi! Un caro saluto ed un augurio di buon lavoro a tutti i collaboratori dell’Eco dei Monti – Il Giornale di Bradet, i cui nomi vedete nel giornale stesso. Un grazie particolare al direttore Cornel Boboescu per il suo aiuto. di Gianluca Farina

Domenica 6 novembre, alla chiesa ortodossa di Bradet, è giunto in visita il santo padre, Episcopo Lucian di Caransebes, per passare del tempo insieme ai suoi fedeli, in occasione della ristrutturazione della chiesa. Una visita molto significativa, un momento di grande impatto culturale e spirituale per la comunità ortodossa di Bradet. Con questa occasione, da parte dell’Associazione “Il Giocattolo”, Florentina Demetrovici in qualità di rappresentante di quest’ultima, ha incontrato l’episcopo Lucian e il sindaco di Anina, Gheorghe Neicu. “Ci siamo tutti uniti, benché caratterizzati da fedi diverse. Un vivo esempio che qualora si tratti di fatti

importanti, come la fede, appunto, nessuna differenza conta, siamo tutti figli di Dio, che si dedicano come in questo caso, a un obiettivo grande, che ci fa sentire fratelli”. Grazie all’Associazione ”Il Giocattolo”, i fedeli ortodossi, possono usufruire di un ambiente curato e accogliente. L’opera di ristrutturazione è stata realizzata dagli abitanti di Bradet, i quali hanno messo a disposizione le loro forze e il loro desiderio per far sì che la chiesa diventi oggi una piccola cattedrale sui monti.

A BRADET, IMPORTANTE VISITA DELL’EPISCOPO DI CARANSEBES

a cura della Redazione

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LA FORESTA, UNA RICCHEZZA E NON SOLO. La foresta è un’eredità da lasciare non alle generazioni immediatamente seguenti, bensì a quelle che verranno dopo di queste. Il fenomeno si spiega attraverso il fatto che per sfruttare una foresta ci vogliono almeno 80-100 anni finché un nuovo albero sia pronto per lo scopo. La foresta non è un semplice insieme di alberi e arbusti, ma un organismo immenso, di grande complessità e fragilità, la quale sopporta difficilmente l’aggressione della civiltà. Per alcuni popoli, i quali hanno scritto la propria mitologia secoli fa, come quella tedesca, la foresta è il luogo in cui vivono esseri fantastici, e questi si nascondono alla vista: fate, folletti, principesse guerriere, elfi. Nel Sud America, più precisamente nella foresta amazzonica, nota anche come “il polmone verde”, tante sono le zone ancora ignote agli uomini, mantenendosi incontaminate. La foresta non è solo il soggetto delle favole e delle mitologie, ma contiene anche il legno, una risorsa utilizzata nell’industria mobiliera, quindi nella costruzione di sedie, tavoli, parquet, usando specialmente gli abeti, i pini, i faggi, le querce. Spesso il legno rappresenta una fonte essenziale anche per il riscaldamento delle abitazioni e degli ambienti in generale in alcune zone, le case sono costruite completamente con il legno. A Bradet, uno dei tanti piccoli polmoni verdi della Terra, dove il detto popolare (romeno, Ndr) “ti cade

la foresta addosso” ha poco di metaforico dato l’abbraccio di questa madre, chiamiamola così, la foresta appare come una seconda casa. Gli abitanti di Bradet la usano come risorsa economica. Abbiamo scoperto qualche segreto, grazie ad una persona che si dedica a questa professione. “L’abete – spiega Daniel Trisca – si lavora in segheria, dal quaei poi risulta legname, travi, assi e trucioli che verranno utilizzati in funzione delle richieste e delle necessità. Un esempio pratico: gli alberi vengono tagliati e abbattuti con la motosega, nella foresta, poi sono selezionati per la dimensione desiderata, e successivamente trasportati alla segheria per la lavorazione. Da qui, in forma grezza, partiranno per essere cesellati e trasformati in oggetti diversi, che noi tutti giornalmente utilizziamo. Accade così questo piccolo miracolo, attraverso il quale un imponente abete diviene una panca sulla quale possiamo riposarci dopo una faticosa giornata lavorativa. Forse mancherà un albero che ci protegga dal sole, ma piantandone un altro, sicuramente, dopo anni e anni, con pazienza, un nipote potrà a sua volta riposarsi su una panca, al fresco. Di Estera Trisca

La foresta più estesa d’Europa si trova in Finlandia, poco distante dal Polo Nord, dove si dice abiti Babbo Natale, e copre il 65% della superficie del paese. Segue la Russia con il 43%, chilometri e chilometri di verde! Le foreste, ma anche le piante in generale, producono, durante la giornata,

anidride carbonica, prodotta dagli essere viventi quando respirano, in quantità molto elevate dalle industrie e dalle automobili. Così, gli alberi diventano piccoli angeli protettori che ci donano nutrimento per poter respirare.

CURIOSITÀ NASCOSTE IN MEZZO AGLI ALBERI

l’ossigeno, una sostanza molto importante per la sopravvivenza umana e animale, “mangiando”

Per questo motivo, la foresta è conosciuta con il nome di “Polmone Verde dell’umanità”. Attenzione, però: di notte tutte le piante producono anidride carbonica, quindi non dovete tenerle nella stanza dove dormite! Collettivo di Redazione

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CORNEL BOBOESCU: PER I RAGAZZI UN DESTINO CREATO A PARTIRE DA SE STESSI Ho avuto il piacere di conversare con il direttore del liceo M. Hammer, Cornel Boboescu. Ecco cos’ha detto... Quali sono stati i fattori che l’hanno influenzata nella scelta della carriera di insegnante? ogni uomo ha un dono che viene da Dio. E ho sempre percepito che la mia missione fosse quella di aiutare gli altri ad apprendere. oggi parlavo con gli studenti, i quali mi hanno chiesto se è possibile cambiare il carattere di un uomo. Ho risposto: sono una persona che crede fermamente che chiunque possa cambiare. Le attività organizzate dal consiglio studentesco sono a sfondo benefico oppure no? In che senso? La priorità che mi sono posto quando sono divenuto preside è stata quella di sostenere le attività degli studenti, incoraggiandoli a prendere delle decisioni. Abbiamo ragazzi disposti a essere coinvolti e hanno sempre avuto il desiderio di poter far parte dei progetti proposti, assumendosi la responsabilità. Lo scorso anno non sono mancati momenti molto importanti da questo punto di vista: un ballo di carità per studenti con bisogni particolari, gemellaggio con il liceo Waldorf di Timisoara, iniziato dai ragazzi con il sostegno dei professori Viorica Burcas, con l’Associaţia “Il Giocattolo” che ci ha sostenuto finanziariamente. Quale è stata la reazione degli studenti e del personale didattico riguardo alla decisione di introdurre le uniformi scolastiche, ma anche di mettere in pratica la decisione? Quando ho lanciato l’idea di introdurre le uniformi, il primo sondaggio è apparso con l’80% degli studenti e genitori d’accordo con l’iniziativa. Per la questione estetica anche il personale didattico desidera avere un’uniforme.

Un parere riguardo alle attività sportive, organizzate all’interno del programma scolastico. Cosa hanno fatto gli studenti? Recentemente si è tenuto un campionato di calcio per i ragazzi delle classi del Ginnasio e un torneo di pallamano per le ragazze. Presto ne avremo uno di scacchi e di tennis da tavolo. Senz’altro abbiamo squadre che credono molto in quello che fanno! La sicurezza degli studenti nella scuola, punto delicato: cosa si può fare per migliorare la situazione? È un problema serio. In alcune scuole, di questa situazione, se n’è occupata l’Associazione dei Genitori, la quale ha assunto personale specializzato. La polizia locale assicura il controllo e la protezione soltanto negli spazi pubblici. Il personale didattico può intervenire esclusivamente all’interno della scuola. In conclusione, un cane che si morde la coda. Qual è la situazione scolare dei ragazzi? Premi, olimpiadi? All’interno di una classifica regionale, nazionale, che posizione occupa il liceo? Dal punto di vista dei risultati alla maturità e ai concorsi scolastici, c’è molto lavoro ancora da fare. Quest’anno la percentuale di promossi alla maturità è stata del 19%. Un risultato buono, in confronto alla media nazionale, ma non siamo in cima alla classifica. Gli studenti dovrebbero essere più dediti a studiare. La mia speranza, dopo i risultati della maturità, è stata quella di vedere che gli studenti cambiassero radicalmente atteggiamento riguardo allo studio. In primis come professore, e poi come direttore, il mio desiderio è quello che il futuro di questi ragazzi possa diventare qualcosa di tangibile, realizzabile, eliminando l’insicurezza che produce squilibri, e che i miei studenti possano costruire il proprio destino, attingendo da questi piccoli passi rappresentati dal percorso scolastico.

Ho un passato, ho un futuro, potrebbe essere il pensiero di un abitante di Bradet. E così scoprirebbe che il passato di Bradet inizia sin dal lontano 1773, quando gli abitanti di Jitin hanno esteso le proprietà su un’area piena di boschi, oggi detta Bradet. Furono gli “haiduci” (genti nomadi che abitavano nelle foreste, Ndr) a quei tempi, per meglio dire nel 1794, di Jitin, a lottare per mantenere le proprietà, da poco scoperte. Nello stesso momento, i colonizzatori austriaci si stabilirono a Steierdorf, per l’acqua e un posto di lavoro, ma anche per la possibilità di sfruttare le foreste intorno al centro abitato, rendendo la zona una riserva. L’”haiduc” Stanciu, avo dei bradetiani, nel tentativo di proteggere le proprietà, passò a rimedi estremi: rapì la figlia del sindaco di Steierdorf, rendendo così stabile la convivenza fra le due parti nemiche. Più tardi, all’inizio del secolo XVII, gli austriaci e gli unghe-

resi, si occuparono di introdurre a Bradet, l’attività mineraria. La società imperiale austriaca, in quanto amministratore, decise la costruzione di un tunnel Jitin-Anina, sotto Bradet, a scopi minerari. Per colpa della mancanza di utensili, il tunnel è stato scavato fino a una profondità di 300 m, con tre pozzi di aspirazione: Kramer, Krenzenstein, Mehailoviza, ma l’acqua era in eccesso. Il motivo? Eruzioni di calcare che diede vita a tre ruscelli tra cui uno a Bradet. Dobbiamo attendere il 1860, perché qualcuno tracci Bradet su una mappa. Lo fece J. Biebel, un architetto viennese. Con un passato sì fatto, pare che il vento racconti la storia di una natura generosa e di persone ambiziose, assetate di un futuro ricco, dal punto di vista culturale ed economico. Ma per scoprire la storia recente di Bradet, dovete attendere il prossimo numero.

BRADET. PREDET: UNA STORIA, UNA TESTIMONIANZA...

Di Shantal Prymm

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DAL MONDO

AMERICA USA: il presidente Barack obama è stato interrotto durante il discorso pubblico, dai manifestanti davanti a Wall Street, che lottano contro l’avarizia delle banche. “I banchieri continuano a distruggere l’economia americana”, hanno sostenuto i manifestanti.

EUROPA OLANDA: dal primo gennaio 2012 le autorità olandesi metteranno una rete di videocamere in 15 punti diversi nei passaggi di frontiera con Belgio e Germania. SPAGNA: il partito popolare ha registrato una vittoria storica alle recenti elezioni parlamentari, dopo che la popolazione, preoccupata per il proprio futuro, ha scelto di punire il governo socialista al potere, in seguito alle misure di austerità , dove la disoccupazione ha toccato quote da record e la crisi pare non finisca più.

ASIA THAILANDIA: Bangkok piena d’acqua! La capitale della Thailandia è stata svuotata da centinaia di abitanti. La massa d’acqua ha inondato la periferia, salvando solo il centro. Si contano 377 morti.

AFRICA EGITTO: l’Unione Europea invita le autorità a rispettare i diritti dell’uomo e ascoltare le aspirazioni democratiche delle persone, condannando la violenza che ha provocato la morte di 7 persone al Cairo recentemente. Violenza pubblica nelle piazze della capitale d’Egitto, molti i morti e i feriti, mettono il governo in allerta e lo spingono a ritirare una dichiarazione costituzionale presentata al governo. Resta da vedere se sia la scelta giusta per bloccare future situazioni di malcontento.

Di Cristi Cserny

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Le Perle dei Bambini

Non è raro aprire la porta della sala professori e sorprendere qualche insegnante sorridere benevolo. Guardando attentamente, si noterà che ha la penna rossa nella mano destra e fogli nella sinistra, o appoggiati sul tavolo. Legge, corregge. E il sorriso incollatosi alle labbra invita a scoprire il perché lo stia facendo. Ecco dunque il motivo…

Digiuno rosso, digiuno di un giorno

(Ndr: per la religione ortodossa il digiuno è la parte essenziale. Si rispetta prima di Natale e Pasqua, con durata di circa 40 giorni. Il digiuno totale per un giorno è detto digiuno nero).

Classe VI, verifica

Metti in ordine: su, hanno, di Georgeta, margini, gli stivali, ghiaccio. Di Georgeta su margini gli stivali hanno ghiaccio. Di Georgeta gli stivali su ghiaccio hanno margini. Classe II

Scrivete una frase con “angelo”: La mamma mi regala un angelo. Classe II Disegno realizzato da Ionela Dragomir

Ecco cosa vedono i bambini delle classi II-IV Nuvole morbide, luce, caldo, ciliege deliziose negli alberi, verde forza primavera. Tu cosa vedi?

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DOPO

SCUOLA I bambini e gli insegnanti al lavoro in sala cinema

GLI ITALIANI di Robert Gli italiani ci hanno fatto la scuola e noi dovremmo ringraziarli. Gli italiani ci hanno portato a scuola per pulire Bradet. Ci hanno fatto il cinema, ci hanno comprato il parquet, le porte, le finestre e le stufe. Quando abbiamo finito la scuola, gli italiani hanno fatto un concorso. Vi ringraziamo.

RICALCANDO IL MODELLO...

Halloween! Momenti insieme

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EDITORIALE: L’ECO DEI MONTI… INIZIA! È il primo numero della rivista L’Eco dei Monti. La redazione, composta dagli studenti di Anina e Bradet in collaborazione con i loro professori, hanno lavorato volontariamente per i valori della zona, affinché possano essere scritti su queste pagine. All’ambizione e il desiderio di esporre seguono i passi iniziali nel giornalismo. I giovani dicono che il principale obbiettivo è l’informazione della gente e la cattura dell’attenzione su avvenimenti sociali, culturali ed economici positivi della realtà intorno. “Il giornale è indirizzato – afferma Estera Trisca – a un pubblico largo, il quale necessità di essere informato, specie su questioni culturali, com’è il caso nostro. La redazione ha bisogno di persone come noi,

persone che lottano per essere ascoltate”. L’Eco dei Monti suona e risuona nell’anima di ogni persona di questa zona. Chi non è partito con gli amici per sentieri nella foresta? Chi non ha preso la slitta ed è andato, col freddo, da qualche parte? o in primavera a raccogliere fiori... Sono cose che ci legano, ma dobbiamo fare di più! Dobbiamo farci sentire! E, sì, L’Eco… risuona in mezzo agli alberi giganti, i quali comunque ti sembra di dominare, e ti fa sentire forte e libero mentre odi la tua voce riverberare! Solo alcuni ragazzi: giocano? Forse. Ma il gioco insegna spesso la creatività, e la creatività è molto importante all’inizio della strada e i giovani sono coloro che hanno i

migliori progetti per il futuro, basta che lottino per raggiungere l’obbiettivo. Il fatto che questo giornale stia ora nelle tue mani, è la migliore prova. Perché leggerci? Perché tu vuoi sapere, vuoi scoprire, non notizie dalla tv, riguardo persone che non conosci e attività che non fai. Leggi L’Eco dei Monti perché rappresenta la tua realtà, e ti senti a casa. E non dimenticare che un uomo informato è un uomo forte e molto intelligente, “cinque minuti più sveglio” (detto popolare romeno. Un corrispettivo: “essere avanti”) ...e cinque minuti possono significare il resto della vita.

UN PENSIERO DETTATO

E quando guardi indietro, Freddi ricordi e vuoti pensieri Ti avvolgono in rimorsi Nel vecchio film con duri sottotitoli Dai traballanti pavimenti e occhi freddi vitrei Gli attori fuggono in una maratona di sogni Il presente è una brezza leggera, silente. È una nenia lenta e col falsetto ti conquista Ti spaventa il tesoro che ti è stato dato Credendo il mistero doloroso che non ha saputo d’essere

Di Georgiana Purea Capo Redattore

E il sipario cade sui tristi attori Con falsi sorrisi e una nostalgia nera La speranza risuscita nell’anima assopita Una mente chiarisce la sceneggiatura riscritta. Isabella Stoica HANNO COLLABORATO NELLA

REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO:

Direttore: Gianluca Farina

Capo Redattore: Georgiana Purea Redattori: Estera Trisca, Isabella Stoica, Shantal Prymm, Cristi Cserny

Collaboratori: Ligia Trisca, Alexandra Murgu, Florin Varlan, Alexandru Burian Crisan, Daiana Enea, Daria Drozd, Denisa Simin, Ana Drozd, Sergiu Ursache, Daniel Crisan. L’insegnante Daniela Chirvase

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