Cartella Stampa 2019

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diciasettesima edizione

#ischiafilmfestival2019

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al Castello Aragonese

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29 giugno 6 luglio 2019

CARTELLA STAMPA



ISCHIA FILM FESTIVAL RENDE OMAGGIO A BERNARDO BERTOLUCCI La XVII edizione della manifestazione ricorderà il Maestro del cinema italiano con una mostra e una proiezione speciale

[Ischia, 5 giugno 2019] L’Ischia Film Festival renderà un doveroso omaggio a Bernardo Bertolucci, il grande Maestro scomparso lo scorso 26 novembre 2018. La manifestazione fondata da Michelangelo Messina, e per il terzo anno consecutivo sotto la direzione artistica dello stesso Messina con il critico e giornalista Boris Sollazzo, dedica la mostra di quest'anno al regista premio Oscar per “L'ultimo imperatore”. Sarà il cinquecentesco Carcere Borbonico del Castello Aragonese di Ischia ad ospitare l'exhibition realizzata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città di Cesena. Ventitre gigantografie che immergeranno i visitatori nei più suggestivi set cinematografici di Bernardo Bertolucci, da Il conformista a L'ultimo Imperatore, passando per Novecento e Ultimo tango a Parigi. La mostra sarà inaugurata venerdì 28 Giugno e sarà aperta al pubblico fino a sabato 6 Luglio. Non mancherà naturalmente anche il modo più “naturale” per raccontare la straordinaria carriera di uno dei più grandi autori di sempre. L'Ischia Film Festival lo farà proiettando proprio Ultimo tango a Parigi, non a caso sullo schermo del Carcere Borbonico, un modo per sottolineare il carattere rivoluzionario di un film che è una pietra miliare nella storia del cinema. A raccontarne la storia e l'importanza al pubblico sarà Augusto Sainati, professore di Storia del cinema all'Università Suor Orsola Benincasa e critico cinematografico. La proiezione si inserisce nel quadro di un progetto di formazione per i docenti dei licei che vede la collaborazione di diversi atenei in tutta Italia. L’Ischia Film Festival 2019 si terrà 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER e Mini.

Associazione Art Movie & Music • Via Luigi Mazzella 51 - Ischia 80077 Tel +39.08118166810 - 3286214590 info@ischiafilmfestival.it - www.ischiafilmfestival.it


ISCHIA FILM FESTIVAL 2019: SCENARI CAMPANI E INTERNAZIONALI La sezione dedicata alla regione Campania conferma la vitalità artistica e creativa di un territorio che è al centro del cinema italiano e non solo.

Ischia Film Festival punta per il terzo anno sugli Scenari Campani, sezione dedicata a cineasti, produzioni e location della regione. Come sempre sono in gara senza distinzione documentari, corti e lungometraggi, una democrazia della visione che i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo hanno fortemente voluto, e che attira un numero ogni anno maggiore di opere. Lo dimostra la qualità della selezione, ogni anno più elevata e ricca di contenuti e suggestioni. Come quella di un regista napoletano, Riccardo Zinna, che fa raccontare la sua straordinaria vita a un attore torinese, Flavio Bucci. Un corto circuito, come spesso accade in una terra dove niente è scontato. Neanche i sogni, come quello di Antonio, il giovane protagonista di Un giorno all'improvviso, che vuole diventare calciatore. O quello di Carmela, che cerca di scappare da una realtà degradata affidando la sua vita a un diario. Megalie invece studia sodo, ma neanche questo basterà per guadagnarsi La gita raccontata da Salvatore Allocca nel suo cortometraggio dal ricchissimo palmares internazionale. Come quello di Pier Lorenzo Pisano, che con il suo Così in terra è stato selezionato nel programma della Cinefondation del Festival di Cannes. La Campania alla conquista del mondo, come Joe Esposito, protagonista del finto e gustosissimo mocumentario Il toro del Pallonetto di Luigi Barletta, così come immaginario è il mondo alla rovescia di In Her Shoes, distopia al femminile firmata da Maria Iovine. Sarà un viaggio bellissimo Scenari Campani, partendo da una terra la cui gente è abituata a partire ed essere accolta, e per questo naturalmente portata a dare il benvenuto a chi viene da lontano. Perché Ogni nave ha bisogno di un porto, come titola Aldo Zappalà nel cortometraggio, in anteprima mondiale, che racconta la vita di quello di Napoli. Un piccolo film realizzato insieme agli studenti del corso di Strategie e Tecniche Crossmediali dell'Università Suor Orsola Benincasa. E finché ci sono ragazzi che i porti li vogliono tenere aperti, nel presente e nella memoria, allora saranno Scenari Campani senza confini. CONCORSO – Scenari Campani Cafèsigaret (Italia, 2019) di Agostino Devastato Così in terra (Italia, 2018) di Pier Lorenzo Pisano Il diario di Carmela (Italia, 2018) Vincenzo Caiazzo Dinosauri (Italia, 2018) di Carlo Guitto Flavioh – Tributo a Flavio Bucci (Italia, 2018) di Riccardo Zinna Un giorno all’improvviso (Italia, 2018) di Ciro D’Emilio La gita (Italia, 2018) di Salvatore Allocca In her shoes (Italia, 2019) di Maria Iovine Ogni nave ha bisogno di un porto (Italia, Anteprima mondiale) di Aldo Zappalà O’ p’ nneon (Italia, 2018) di Mauro Di Rosa Quelle brutte cose (Italia, 2018) di Loris Giuseppe Nese Il toro del Pallonetto – La vera storia di Joe Esposito (Italia, 2018) di Luigi Barletta La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, BPER e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2018: LOCATION NEGATA Patria, corpo, anima, dignità: la società contemporanea sa togliere sin troppo bene. Per questo è giusto raccontarlo.

Location Negata è una sezione a cui l'Ischia Film Festival tiene molto. Perché I film che ne hanno fatto parte nel corso degli anni raccontano di luoghi perduti o sperduti, che ci saranno, o che non dovrebbero esistere nel loro negare l’essenza stessa dell’essere umani. I direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo e i componenti del comitato di selezione ne hanno scelti di molto diversi. Si va dal Rwanda del genocidio dei Tutsi nel 1994, all'assordante silenzio di Aleppo devastata dalla guerra, dalla California sulle coste del Portogallo, alla Napoli contemporanea raccontata nei Selfie #nofilter di due ragazzi in cerca di un futuro. Negata è la patria per chi è costretto a lasciarla e non gli viene data l'opportunità di avere una nuova casa dove poter mettere radici, come accade alla giovane protagonista di Mama. Location Negata è la fotografia di una realtà contemporanea dura, contraddittoria, dolorosa, come quella raccontata ne Il sorriso del gatto di Mario Brenta e Karine de Villers o con gli strani pesci di Giulia Bertoluzzi. La fotografia di un mondo che si sta perdendo, e che attraverso il racconto dello stesso si cerca di salvare. IN CONCORSO – Location Negata Aleppo: The silence of the war (Iran, 2019) di Amir Osanlou Anything for the ones we love (Canada, 2019) di Louise Marie Beauchamp California (Portogallo, 2018) di Nuno Baltazar Children of spring (Germania, 2019) di Dusan Solomun Footstep (Turchia, 2018) di Haydar Demirtas Frontiera (Italia, 2018) di Alessandro Di Gregorio Mama (Spagna, 2018) di Eduardo Vieitez Rwanda (Italia, 2018) di Riccardo Salvetti Selfie (Italia, 2019) di Agostino Ferrente Silence (Iran, 2018) di Mahdi Borjian Il sorriso del gatto (Italia, 2019) di Mario Brenta e Karine de Villers Strange fish (Italia, 2018) di Giulia Bertoluzzi The unsung (Bangladesh, 2018) di Md Ashraful Alam La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, e con il sostegno di Campari, BPER Banca e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019: IL CONCORSO INTERNAZIONALE Un giro del mondo alla ricerca di storie d'identità e appartenenza, una finestra sulla Storia, sul presente e sul futuro, alla ricerca di bellezza e ispirazione

L'Ischia Film Festival 2019, diciassettesima edizione, annuncia il concorso internazionale, composto dalle sezioni dedicate ai lungometraggi di finzione, ai documentari e ai cortometraggi. Una selezione che i due direttori arstistici, Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, e il comitato di selezione hanno scelto tra gli oltre 700 film che sono arrivati quest'anno da tutto il mondo. E proprio quello di abbracciare quante più culture possibili è stato uno dei criteri fondamentali della selezione, com'è nella natura stessa dell'Ischia Film Festival, la cui filosofia è proprio quella di esplorare, conoscere, scoprire, luoghi e le storie a questi legate. Storie grandi e piccole, storie di donne, tante quest'anno, come quella di Celeste, madre e vedova segnata dalla vita, con una meravigliosa Radha Mitchell, in anteprima italiana nel concorso lungometraggi. Mentre è in anteprima mondiale Angela, straordinaria opera terza del cineasta colombiano Agamenon Quintero, potentissimo racconto di come nascere donna possa essere una tremenda condanna. Una protagonista adolescente, come la coppia di Fiore Gemello di Laura Luchetti, un road movie come In viaggio con Adele, anche qui con due protagonisti, Sara Serraiocco e Alessandro Haber, in cerca di loro stessi. Tanto cinema italiano in concorso, anche quello che va all'estero, come Vinicio Marchioni nel noir svizzero Cronofobia, e Giovanni Pompili, tra i produttori giovani più interessanti, che ha trovato in Belgio i partner per Coureur (tra gli interpreti un magnifico Fortunato Cerlino). L'Italia in concorso è rappresentata anche da Nico Cirasola e il suo Rudy Valentino e dal solitario resistente Sergio Rubini di Il bene mio di Pippo Mezzapesa. Ma i nostri cineasti dicono la loro anche nei concorsi documentario e cortometraggi, con, tra gli altri, Christian Carmosino e la sua riflessione sulla guerra in Kobarid, Life is but a dream, lo sguardo di Margherita Pescetti su una famiglia di coloni israeliani in uno sperduto avamposto in Palestina, fino al premiatissimo corto di Vito Palmieri Il mondiale in piazza. Dal Burkina alla Cina, dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Australia all'Argentina, passando per l'Iran, la Polonia, la Spagna. Forse mai come quest'anno l'Ischia Film Festival ha esteso la sua esplorazione del mondo, alla ricerca di luoghi che raccontato storie e persone, per dare un segnale forte in un momento storico mondiale in cui la memoria e l'umanità sembrano essere sempre meno importanti. E non è certamente così. IN CONCORSO – Lungometraggi Allahu Akbar (Stati Uniti, 2019 – ANTEPRIMA EUROPEA) di Farhat Qazi Ángela (Colombia, 2019 – ANTEPRIMA MONDIALE) di Agamenon Quintero Il bene mio (Italia, 2018) di Pippo Mezzapesa Celeste (Australia, 2018) di Ben Hackworth Club de jazz (Cuba, 2018) di Esteban Insausti Coureur (Belgio e Italia, 2019) di Kenneth Mercken Cronofobia (Svizzera, 2018) di Francesco Rizzi Fiore Gemello (Italia, 2018) di Laura Luchetti In viaggio con Adele (Italia, 2018) di Alessandro Capitani

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Kazantakis (Grecia, 2017 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Yannis Smaragdis Major Arcana (Stati Uniti, 2018 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Josh Melrod Rudy Valentino (Italia, 2018) di Nico Cirasola IN CONCORSO – Documentari Burkinabè Bounty: Agroecology in Burkina Faso (Burkina Faso, 2019) di Iara Lee El cuarto reino (Stati Uniti, 2019 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Alex Lora Cercos A Donkey called Geronimo (Germania, 2018 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Arjun Talwar A family in the Sinkhole (Cina, 2017 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Zubiao Yao Kobarid (Italia, 2019) di Christian Carmosino Mereu Life is but a dream (Italia, 2018) di Margherita Pescetti Lost reactor (Germania, 2018 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Alexandra Westmeier La nostra pietra (Germania e Italia, 2018) di Alessandro Soetje Sa femina accabadora, la dama della buona morte (Italia, 2018) di Fabrizio Galatea So sempe chille (Italia, 2019 – ANTEPRIMA MONDIALE) di Romano Montesarchio Storia dal qui (Italia, 2018) di Eleonora Mastropietro Stupor Mundi (Italia, 2019 – ANTEPRIMA MONDIALE) di Gian Luca Bianco Summa (Polonia, 2018 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Andrei Kutsila Tara’s footprint (Argentina, 2018 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Georgina Barreiro IN CONCORSO – Cortometraggi Le avventure di Mr. Food e Mrs. Wine (Italia, 2018) di Antonio Silvestre Bosa (Spagna, 2019) di Aitana Serrallet Cold fish (Australia, 2018) di David Hay The day of duty (Iran, 2018) di Ali Farahani Difficult people (Stati Uniti, 2018) di Sohil Vaidya Maelstrom (Stati Uniti, 2018 – ANTEPRIMA EUROPEA) di Juhee Jane So Man stands still (Austria, 2018 – ANTEPRIMA EUROPEA) di David Lindinger Matchstick Willie (Stati Uniti, 2018 – ANTEPRIMA EUROPEA) di D. R. Garrett Il mondiale in piazza (italia, 2018) di Vito Palmieri L’ora di porto (Italia, 2018) di Dario Di Viesto Rear view mirror (Australia, 2019 – ANTEPRIMA ITALIANA) di jonathan Terence may Slaughter (Iran, 2019 – ANTEPRIMA ITALIANA) di Saman Hosseinpuor Storia triste di un pugile scemo (Italia, 2018) di Paolo Strippoli Vivi la vita (Italia, 2019) di Valerio Manisi e Giovanni Siliberto

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, e con il sostegno di Campari, BPER Banca e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL PREMIA MICHELE PLACIDO E VALERIO MASTANDREA Due attori, due registi, due generazioni di cinema italiano, due carriere a cui viene dato il giusto riconoscimento Saranno Michele Placido e Valerio Mastandrea i Premi alla Carriera della diciassettesima edizione dell'Ischia Film Festival, codiretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo. Dopo Gabriele Salvatores, premiato l'anno scorso, e altri grandi nomi del cinema internazionale, come John Turturro, Peter Greenaway e il Maestro Giuliano Montaldo, ecco due attori, poi anche registi, che abbracciano insieme quasi cinquant'anni di storia del cinema italiano. Michele Placido, classe 1946, dalla piccola Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, a diciotto anni va a Roma, per entrare in polizia. Ma la sua passione era recitare, e dopo essersi diplomato all'Accademia d'arte drammatica, debutta in teatro con Luca Ronconi, in una trasposizione dell'Orlando Furioso che sarebbe entrata nella Storia. Così come un pezzo di storia della televisione sarebbe stato il suo commissario Cattani, il protagonista de La piovra, la serie che lo fece entrare nelle case e nei cuori degli italiani negli anni Ottanta. Nel mezzo tanto cinema, da Monicelli a Rosi, Bellocchio e Comencini. Nel 1990 il suo esordio alla regia con Pummarò, un film ancora oggi attualissimo. Negli ultimi trent'anni si è destreggiato dietro e davanti la macchina da presa, senza risparmiarsi, con lo stesso coraggio dei primi passi, realizzando un cinema coraggioso e al contempo popolare, e passando come interprete dal dramma alla commedia con la maestria che solo un attore di razza possiede. Per celebrarlo, l'Ischia Film Festival ha voluto portare in anteprima mondiale Stupor Mundi, documentario in cui Placido ci accompagna per scoprire la figura di Federico II di Svevia, uomo moderno e amante delle arti. Valerio Mastandrea è nato il giorno di San Valentino del 1972. Forse per questo è così innamorato del cinema, dove esordì grazie a un altro, compianto, attore e regista dalla rara sincerità, Piero Natoli. Ladri di cinema era il film, e Mastandrea non ha più smesso di rubare, ai registi e agli attori con cui ha diviso il set negli ultimi venticinque anni, imparando tutto quello che doveva per poi usarlo nel modo migliore. Sono stati tanti, da Davide Ferrario a Toni Servillo, Virzì, Moretti, Scola, Daniele Vicari, che lo ha diretto in Velocità Massima e L'orizzonte degli eventi e che per lui scrisse il soggetto di Trevirgolaottantasette, il cortometraggio con cui ha scoperto di voler fare il regista. Ci vorranno altri tredici anni per il lungometraggio, ma quando arriva sono solo complimenti per Ride, che sarà parte dell'omaggio che l'Ischia Film Festival gli dedica. Nel mentre, quattro David di Donatello, a sottolineare che Valerio Mastandrea è uno degli attori italiani più importanti della sua generazione. Sarebbe piaciuto tanto a Risi, Monicelli e molti di quelli che il nostro cinema lo hanno reso grande in tutto il mondo. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, Artisti 7607, BPER Banca e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL INCONTRA ARTISTI 7607 Nella XVII edizione al via la sezione speciale di cortometraggi dedicata alla collecting che cura i diritti degli attori Ischia Film Festival e Artisti 7607, un connubio quasi naturale, visto l'interesse che il festival codiretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo ha sempre riposto nel lavoro dell'attore. John Turturro, Carlo Verdone, Jean Sorel e Claudia Cardinale, quest'anno i già annunciati Michele Placido e Valerio Mastandrea, sono solo alcuni dei grandi interpreti che il festival ha premiato nel corso delle sue diciassette edizioni. Artisti 7607 è una collecting fondata tra gli altri da Elio Germano e Claudio Santamaria, che intermedia i diritti degli attori, noti o meno noti, ai primi passi o di lungo corso, raccogliendo e distribuendo i proventi dei loro diritti d’immagine (diritti connessi al diritto d’autore) e promuove diverse attività di formazione e sostegno per gli interpreti. Ischia Film Festival ha deciso quest'anno di dedicare una sezione speciale di cortometraggi diretti e interpretati da artisti che hanno deciso di essere tutelati dalla collecting 7607. Questa la lista delle opere selezionate:

FUORI CONCORSO - CORTI “Out Of” 7607 "11" (Italia, 2019), di Piergiorgio Martena "In the bear" (Italia, 2018), di Lilian Sassanelli "Non è una bufala" (Italia, 2018), di Niccolò Gentili e Ignacio Paurici "Partenze" (Italia, 2018), di Nicolas Morganti Patrignani "Si è sempre fatto così" (Italia, 2018), di Alberto Basaluzzo "Il viaggio di Sarah" (Italia, 2018), di Antonio Losito Una selezione variegata, che va dalla storia di una ragazza italiana appena trasferitasi a Berlino di “In the Bear” di Lilian Sassanelli, alle paranoie contemporanee di un bravissimo Piergiorgio Bellocchio, diretto dalla coppia Gentili - Paurici di “Non è una bufala”. Il grottesco è una cifra stilistica con cui si possono raccontare anche cose serissime, come quello che subisce ancora oggi il corpo di una donna nel momento del parto. Ci riesce benissimo Alberto Basaluzzo in “Si è sempre fatto così”. La scelta di una donna, sebbene completamente diversa, è anche al centro di “Partenze”, di Nicolas Morganti Patrignani, e sempre al femminile sono i “Il viaggio di Sarah” di Antonio Losito e il quanto mai attuale “11” di Piergiorgio Martena, storia di una calciatrice alle prese con un calcio di rigore che è molto più importante di un semplice goal. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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RISCOPERTE: ALLA SCOPERTA DI UN ALTRO CINEMA ITALIANO La nuova sezione dell’Ischia Film Festival

Nasce una nuova, piccola sezione dell’Ischia Film Festival che si propone di portare all’attenzione del grande pubblico capolavori ingiustamente sottovalutati, o trascurati, o forse perfino rimossi. Far apprezzare autori e titoli che, anche a partire dai luoghi in cui hanno deciso di girare le loro storie, meritano un’attenzione più importante di quella che in genere è loro riservata. Si comincia quest’anno, con tre Maestri di cui il nostro cinema dovrebbe essere orgoglioso: Valerio Zurlini, Giuseppe De Santis e Antonio Pietrangeli. Tutte le proiezioni di questa sezione saranno introdotte dal critico cinematografico Gianni Canova il quale ha dichiarato: “Le storie del cinema – come quelle della letteratura, della musica, dell’arte – non sono mai scritte una volta per tutte. Ogni epoca ha la necessità (e, forse, anche il dovere) di riscriverle. Di riguardare il passato a partire dal proprio punto di vista. Cioè da nuove sensibilità, nuove urgenze, nuove angolazioni prospettiche. Sono maturi i tempi perché si guardi anche alla storia del cinema italiano da prospettive un po’ diverse da quelle consolidate e abituali. Perché si esplorino altre strade. E si sottopongano a verifica i canoni e i valori tradizionali.” Per quest’anno tre i titoli proposti: Estate Violenta, Io la conoscevo bene e Italiani bravi gente, mentre per la prossima edizione è prevista una programmazione ancor più corposa. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, ECCO LE GIURIE Annunciate le giurie ufficiali della diciassettesima edizione del festival diretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo.

Come sempre all'Ischia Film Festival, la scelta dei giurati dei concorsi internazionali è un tassello per costruire l’identità del festival. Passato, presente e futuro. Ecco perché tornano a Ischia i vincitori del concorso internazionale del 2018, Luca Bellino e Silvia Luzi, come giurati. Il primo nella stessa competizione in cui trionfò Il Cratere, la seconda nei documentari, proprio per la sua capacità di riscrivere la grammatica del cinema del reale. Dal concorso dell'anno scorso arriva anche la splendida Sanya Borisova, che ha conquistato pubblico e critica, al Castello, con la sua interpretazione in All she wrote di Niki Iliev. A chiudere la giuria della competizione principale, Peppino Mazzotta, il mitico Ispettore Fazio di Montalbano, ma anche grande interprete teatrale e capocomico, tra i protagonisti di uno dei migliori film italiani dell'ultimo decennio (Anime Nere) e caratterista di razza. Per i documentari vicino a Silvia Luzi (reduce dal successo di Io sono Sofia, su Rai 3) uno dei migliori attori italiani di cinema e tv, Corrado Fortuna, indimenticabile in My Name is Tanino e Caterina va in città di Paolo Virzì, nel fan-regista bastardissimo e disabile de I più grandi di tutti di Carlo Virzì, interprete per Tornatore in Baarìa e per Franco Battiato, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Riccardo Milani e presente anche nel film italiano di Woody Allen To Rome With Love. Sul piccolo schermo tutti ricordiamo il suo maschio mobizzato da una redazione tutta femminile in Tutti pazzi per amore. Chiude il trio Stefano Russo, sceneggiatore di razza di serie iconiche che ha codiretto il cortometraggio Il Paradiso con Paolo Sorrentino. Un regista, un attore (e scrittore), uno sceneggiatore perché nel genere più contaminato ci sia un'analisi completa e complessa, dai punti di vista più importanti. Ad aiutare regista Pietro Marcello, forse il cineasta più innovativo e talentuoso del nuovo cinema italiano, capace con i suoi film di dare forza al concetto di location, nella forma e nel contenuto come vuole fare l’IFF, vincitore a Torino con il folgorante esordio La bocca del lupo e applaudito con Bella e perduta a Locarno (e che vinse il Nastro d’Argento), in Location Negata arrivano due organizzatori di festival straordinari, Giorgio Gosetti, tra i direttori di rassegne cinematografiche più creativi e stimati d’Europa (dalle Giornate degli Autori fino al Noir in Festival, passando per i primi anni della Festa del Cinema di Roma e decine di iniziative di altissimo livello) oltre che direttore della Casa del Cinema di Roma, e Laura Aimone, collaboratrice a più latitudini delle iniziative festivaliere più affascinanti del Continente. Non dimentichiamo infine due sezioni a cui il festival tiene particolarmente, giudicate da realtà giovani e innovative. Ecco perché saranno i Casa Surace, eroi di Youtube, a occuparsi di Scenari Campani, per la loro capacità di incarnare le emozioni, i paradossi, la comicità della territorialità, per il loro talento di aver intuito quali nuovi linguaggi potessero entrare nell’immaginario dei millenials: Associazione Art Movie & Music • Via Luigi Mazzella 51 - Ischia 80077 Tel +39.08118166810 - 3286214590 info@ischiafilmfestival.it - www.ischiafilmfestival.it


“non potevamo non consegnare loro il nostro concorso più giovane e outsider” hanno dichiarato i direttori artistici. I cortometraggi, altra palestra per le nuove leve, è affidato a una giuria mista tra studenti di Liceo di Ischia e il Forum dei Giovani ischitani: Piero Barbieri, Claudio Cervera, Filomena Di Iorio, Salvatore Di Meglio, Giovanni Ferrandino, Davide Laezza, Adriano Mattera, Giuseppe Migliaccio, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Andrea Taglialatela, Marianna Trani scopriranno e premieranno i cineasti del futuro che per età e aspirazioni lo rappresentano. DI SEGUITO LE GIURIE E I LORO PROTAGONISTI: CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI Luca Bellino Luca Bellino ha diretto con Silvia Luzi i documentari La Minaccia (2008) e Dell'Arte della Guerra (2012), per poi esordire, sempre con Luzi, nel cinema di finzione con il Il Cratere (2017) presentato in concorso alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia e vincitore di premi nei festival di tutto il mondo, tra cui l'Ischia Film Festival 2018. Sanya Borisova Sanya Borisova è un’attrice bulgara, protagonista del film Knockout, in concorso all'Ischia Film Festival 2018 e per cui ha vinto il premio come miglior attrice al Festival Internazionale del Cinema dei Castelli Romani di Roma. Peppino Mazzotta Nato a Domanico, in provincia di Cosenza, è stato studente di architettura all'università di Reggio Calabria. Per caso si iscrive ad una scuola di recitazione a Palmi, scoprendo l'amore per la recitazione. A Napoli forma la compagnia Rosso Tiziano, con cui lavora per 10 anni. Nel 2003 fonda la compagnia teatrale Teatri del Sud. Peppino Mazzotta è conosciuto soprattutto per aver interpretato, in tutti i film per la TV della serie, l'ispettore Giuseppe Fazio, uno dei protagonisti della serie Il commissario Montalbano, tratta dai romanzi Andrea Camilleri. Nel 2014 è un imprenditore colluso con la criminalità calabrese in Anime nere di Francesco Munzi, presentato alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, per cui viene candidato al Nastro d'argento al migliore attore protagonista. Nel 2019 interpreta il boss Bruno Corona nella serie “Solo” per la regia di Michele Alhaique e Stefano Mordini. CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI: Corrado Fortuna Debutta nel 2002 con il ruolo del protagonista Tanino nel film My Name Is Tanino, regia di Paolo Virzì. Grazie alle interpretazioni in My Name Is Tanino e Perduto amor, nel 2004 vince il Premio Guglielmo Biraghi. Nel 2008 entra nel cast della fiction Tutti pazzi per amore, il cui successo gli dona notorietà nazionale. Nel 2009 è in Baarìa, di Giuseppe Tornatore, mentre nel 2011 è protagonista di I più grandi di tutti, di Carlo Virzì. Nel 2012 ha un piccolo ruolo in To Rome with Love, di Woody Allen. Nel 2014 è fra i protagonisti di Scusate se esisto! di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raul Bova.

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Fortuna è anche regista di documentari e videoclip, prodotti con la sua compagnia, la ClubSilencio. Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo, Un giorno sarai un posto bellissimo, edito da Baldini&Castoldi. Nel 2018 arriva il secondo, L'amore capovolto, edito da Rizzoli. Stefano Russo Nato a Napoli nel 1970. Ha studiato Geologia all’Università Federico II. Nel 2000 ha frequentato la Scuola Fiction di Mediatrade. Negli anni ‘90 ha collaborato con Paolo Sorrentino, con il quale ha co-diretto il corto “Un Paradiso”. Nel 1998 ha iniziato a lavorare come sceneggiatore televisivo (La squadra, Un posto al sole, Vivere). E' stato docente di sceneggiatura presso il laboratorio “Creative Experience” (19.11 Produzioni) e presso la scuola Aranciablù di Napoli. Nel 2018 il suo cortometraggio "La Fortezza" ha vinto la menzione speciale all'Ischia Film Festival. Silvia Luzi Silvia Luzi è produttrice e regista. Con Luca Bellino ha diretto i documentari La Minaccia (2008) e Dell'Arte Della Guerra (2012). Nel 2017, sempre con Luca Bellino, dirige il primo lungometraggio di finzione Il Cratere, in concorso alla 32° Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Tra i premi ricevuti: Special Jury Prize al Tokyo International Fillm Festival, Migliore Regia e al Bobbio Film Festival, Miglior Film e Miglior Colonna Sonora all'Ischia Film Festival. SEZIONE “LOCATION NEGATA” Giorgio Gosetti Giorgio Gosetti (Venezia, 1956) è un giornalista, saggista, direttore di festival. Lavora all'agenzia ANSA, dirige la Casa del Cinema a Roma, ha fondato e dirige le Giornate degli Autori (promosse da Anac e 100Autori nell'ambito della Mostra del Cinema di Venezia) e Noir in Festival (rassegna sul mystery tra cinema e letteratura) a Milano e Como. E' stato direttore di Filmitalia, della Festa del Cinema di Roma, vicedirettore della Mostra del Cinema di Venezia. Insegna organizzazione degli eventi cinematografici a Bologna e Milano. Gli piacciono Alfred Hitchcock e Sergio Leone, Orson Welles e Luigi Comencini oltre, ovviamente, al film noir. Laura Aimone Laura Aimone si è laureata in lingue e letterature straniere e ha studiato storia del cinema presso l’Università di Copenhagen in Danimarca e il Mount Holyoke College negli Stati Uniti. Lavora nel mondo del cinema da 14 anni, collaborando con alcuni dei Festival più importanti a livello internazionale tra cui la Mostra del Cinema di Venezia, la Berlinale, il Giffoni, il Festival di Cinema di Edimburgo in Scozia, l’Ajyal Film Festival in Qatar e il Film Festival Awards Macao in Cina. Specializzata in cinema dei paesi parlanti arabo del Golfo, è consulente alla programmazione per diversi Festival tra cui il Middle East Now a Firenze e il River Film Festival a Padova. Ha ideato e cura da due anni la rassegna di film su donne e sport “Endorfine rosa shocking” a Treviso. Il Carnevale della vita, da lei scritto e diretto nel 2019, è la sua opera prima. Laura ha scelto di vivere a Venezia, quando non è in viaggio in giro per il mondo.

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Pietro Marcello Nasce a Caserta il 2 luglio 1976. Frequenta l’Accademia di Belle Arti dove studia pittura. Autodidatta, insegna in carcere e dal 1998 al 2003 lavora alla rassegna Cinedamm presso il Damm di Montesanto a Napoli, di cui è fondatore. Suoi il radio-documentario Il tempo dei magliari, i corti Carta, Scampia e La Baracca, e il documentario Il Cantiere vincitore dell’XI edizione del “Libero Bizzarri”. Con Il Passaggio della linea, presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2007, raggiunge la notorietà internazionale. Nel 2009 realizza il primo lungometraggio: La bocca del lupo, vincitore del 27° Torino Film Festival. Del 2011 è Il silenzio di Pelešjan, evento speciale alla 68° Mostra del Cinema di Venezia, ritratto del grande regista armeno Artavazd Pelešjan. Nel 2015 gira Bella e perduta. Presentato al Locarno Film Festival, il film ha vinto il Nastro d’Argento come miglior DocuFilm. Il suo nuovo film Martin Eden, dall’omonimo romanzo di Jack London, è atteso nelle sale cinematografiche a Settembre. SEZIONE SCENARI CAMPANI: CASA SURACE Casa Surace è una factory e casa di produzione nata a Napoli nel 2015 da un gruppo di amici e coinquilini. Ma soprattutto una famiglia allargata da più di 3 milioni di fan sul web. Le radici ed i valori del Sud, gli stereotipi da smontare, la vita dei piccoli paesi, i comportamenti, il rapporto tra studenti fuorisede, gli usi e i costumi culinari e non, vengono mixati e rielaborati in sketch e video ironici che hanno dato vita ad una vera e propria social community online. Si tratti di ricette tutorial, esperimenti sociali o sketch comedy poco importa, l’importante è fare gruppo. Il lavoro di Casa Surace sui video trae ispirazione dal mondo del cinema e del teatro ma anche e soprattutto dai nuovi linguaggi della rete in perenne mutazione, mantenendo però la giusta dose di spontaneità e puro divertimento. Ad oggi Casa Surace ha totalizzato più di mezzo miliardo di visualizzazioni su Facebook e YouTube, ha collaborato con i più importanti brand nazionali ed internazionali, ha pubblicato un romanzo, “Quest’anno non scendo” (Sperling&Kupfer). Dopo 180 video realizzati, i ragazzi di Casa Surace continuano a mangiare tutti insieme. CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI: I giovani ischitani: Piero Barbieri, Claudio Cervera, Filomena Di Iorio, Salvatore Di Meglio, Giovanni Ferrandino, Davide Laezza, Adriano Mattera, Giuseppe Migliaccio, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Andrea Taglialatela, Marianna Trani. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL: I RICONOSCIMENTI DEL 2019 L’Ischia Film Festival, diretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, a pochi giorni dalla sua apertura ufficiale ha ricevuto due importanti riconoscimenti. Il Parlamento Europeo ha infatti accordato il suo Alto Patrocinio, abbracciando in toto l'obiettivo del festival, ovvero “diffondere la cultura cinematografica e dar voce a lungometraggi, cortometraggi e documentari indipendenti che difficilmente avrebbero la possibilità di arrivare al normale circuito di distribuzione cinematografica. La cultura in generale, e il cinema in particolare, sono strumenti importanti per unire le persone, condividere i valori e rafforzare il dialogo interculturale. È solo attraverso la cultura e la creatività che l'identità europea può svilupparsi e il sentimento di fratellanza europea può rafforzarsi”. L'Ischia Film Festival ha inoltre ricevuto l'adesione della Presidenza della Repubblica, sotto forma della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica per il particolare interesse culturale dell'evento.

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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ISCHIA FILM AWARD 2019 AD ALESSANDRO BORGHI Il premio speciale dell'Ischia Film Festival va quest'anno all'attore più rappresentativo del cinema italiano di quest'anno L'Ischia Film Festival è lieto di annunciare che l'Ischia Film Award 2019 è stato assegnato ad Alessandro Borghi. Un riconoscimento a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni. David di Donatello quest'anno per la sua straordinaria trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che il festival proietterà come omaggio al suo interprete, Alessandro Borghi non si è limitato a questo in una stagione che lo avrebbe già visto mattatore incontrastato. Si è calato nei panni quasi primitivi di Remo ne Il primo re di Matteo Rovere, recitando in latino arcaico, un ruolo in cui si è sporcato, non metaforicamente, tra pioggia, fango e sudore, prima di perdere quasi dieci chili per diventare Stefano Cucchi. Un Christian Bale italiano, si potrebbe definire, ma sarebbe ingiusto. Alessandro Borghi vuole essere solo se stesso, un attore che si mette sempre alla prova e che contemporaneamente non ha perso l'entusiasmo dell'esordiente. Per questo lo abbiamo visto in piccoli film a cui teneva, come Il più grande sogno. Per questo non poteva non essere al fianco di Luca Marinelli nello struggente e meraviglioso Non essere cattivo, regalando al cinema italiano una coppia che resterà indelebile nella sua storia. Ed è bello pensare che siano stati proprio loro due a trasformarsi in Fabrizio De André e Luigi Tenco (Borghi in Dalila), due grandi amici come sono loro due. Lo hanno cercato in molti in questi anni, da Sergio Castellitto a Ferzan Ozpetek, fino a Paolo Genovese, avrebbe potuto sfruttare il suo momento ancora di più probabilmente. Ma essere attore per Alessandro Borghi significa accettare delle sfide, e per le sfide c'è bisogno di tempo e preparazione. Per la popolarità c'è Netflix e il suo giovane Numero 8 in Suburra – La serie. In attesa del prossimo ruolo in cui calarsi anima e corpo. Per tutte queste ragioni, e molte altre ancora, i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo hanno deciso di assegnare l'Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi. Lo riceverà dalle loro mani il 5 luglio, guardando Ischia dai bastioni del Castello Aragonese. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019: IL CINEMA ITALIANO SI RITROVA AL CASTELLO Commedia, melodramma, avventura, esordi e ritorni. Anche quest'anno il cinema italiano viene a Ischia per fare il bilancio di una grande stagione Torna la sezione Best of all'Ischia Film Festival, il meglio del cinema italiano della stagione, in sette giorni. Una vetrina fortemente voluta dai direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo che porta registi, attori, sceneggiatori, produttori a incontrarsi a Ischia per parlare dello stato di salute della nostra industria e per presentarlo al pubblico del Castello Aragonese. Un momento importante, che ha posizionato l'evento dell'arcipelago delle isole campane tra gli appuntamenti più importanti del panorama festivaliero cinematografico italiano. Per questo, dopo l’innumerevole elenco di personalità del cinema internazionale che hanno calcato le scene del festival negli ultimi sedici anni, anche la diciassettesima edizione si appresta ad ospitare grandi stelle del cinema italiano. In ordine sparso: Valerio Mastandrea, Chiara Martegiani, Alessandro Borghi, Luca Argentero, Michele Placido, Lillo Petrolo, Violante Placido, Alice Rohrwacher, Walter Veltroni, Stasi & Fontana, Vinicio Marchioni, Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Edoardo De Angelis, Pina Turco, Costanza Quatriglio, Paolo Zucca, Wilma Labate, Nicola Guaglianone, Marina Confalone, Cristina Donadio, Alvaro Vitali, Paolo Calabresi e i Casa Surace. Tutti insieme per parlare dei loro film, un cartellone che prevede i seguenti titoli: Arrivederci Saigon (Italia, 2018) di Wilma Labate Bentornato Presidente (Italia, 2019) di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi C'è tempo (Italia, 2019) di Walter Veltroni Copperman (Italia, 2019) di Eros Puglielli Domani è un altro giorno (Italia, 2019) di Simone Spada Drive me home (Italia, 2018) di Simone Catania Lazzaro Felice (Italia, Svizzera, Francia e Germania, 2018) di Alice Rohrwacher Ma cosa ci dice il cervello (Italia, 2019) di Riccardo Milani Modalità aereo (Italia, 2019) di Fausto Brizzi Moschettieri del re – La penultima missione (Italia, 2018) di Giovanni Veronesi Non ci resta che il crimine (Italia, 2019) di Massimiliano Bruno La paranza dei bambini (Italia, 2019) di Claudio Giovannesi Ride (Italia, 2018) di Valerio Mastandrea Sembra mio figlio (Italia, 2018) di Costanza Quatriglio Sulla mia pelle (Italia, 2018) di Alessio Cremonini L’uomo che comprò la luna (Italia, 2019) di Paolo Zucca Il viaggio di Yao (Francia e Senegal, 2018) di Philippe Godeau Il vizio della speranza (Italia, 2018) di Edoardo De Angelis L’Ischia Film Festival 2019 si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, BPER: Banca, Artisti 7607 e Mini.

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CAMPARI SBARCA CON IL SUO ICONICO APERITIVO ALL’ISCHIA FILM FESTIVAL Il brand italiano, dal 29 giugno al 6 luglio, sarà partner della manifestazione dedicata ai luoghi e ai territori del cinema

Ischia, 27 maggio 2019 – Campari - brand da sempre legato al mondo del cinema sbarca quest’anno nell’incantevole cornice dell’isola di Ischia per partecipare dal 29 giugno al 6 luglio all’Ischia Film Festival (International Film Location festival), il primo festival dedicato ai luoghi del cinema. Una manifestazione in cui i film selezionati e proiettati sono in grado di valorizzare l'identità culturale e paesaggistica di un territorio e che si svolge ogni anno nella suggestiva location del Castello Aragonese, sorto su una piccola isola di roccia a strapiombo sul mare cristallino. Le ragioni di questa prestigiosa collaborazione tra Campari e il Festival sono legate alla volontà del brand di confermare il legame sempre più forte con il grande schermo e di farsi in questo caso portavoce del progetto targato Ischia Film Festival chiamato “Cineturismo". Ogni anno, dal 2003, all’Ischia Film Festival vengono infatti proiettati luungometraggi, documentari e cortometraggi, selezionati da tutto il mondo, capaci di rendere ciascun luogo protagonista al pari degli interpreti. Fin dalla sua prima edizione, il Festival ha posto l'accento sulle potenzialità provenienti dal connubio tra produzione cinematografica e territorio. Temi questi ultimi che saranno e che sono stati al centro dei convegni, workshop e delle tavole rotonde in programma. Da sempre Campari sceglie il mezzo cinematografico come veicolo di comunicazione per raccontare, in modo avveniristico, l’essenza di un marchio che ha sancito la nascita del mito dell’aperitivo italiano nel mondo. Un connubio, quello tra Campari e il grande schermo, che trova la massima espressione nelle numerose collaborazioni con registi e attori di fama internazionale, attraverso campagne innovative che hanno scritto la storia della comunicazione di marca. Il brand sarà quindi presente per tutto il corso della manifestazione presso l’Area Cocktail del Castello (Terrazza Caffetteria) e l’Area Dinner (Terrazza degli Ulivi), dove gli ospiti potranno gustare l’iconico aperitivo italiano firmato Campari, godendosi la spettacolare vista mozzafiato che questa location è in grado di offrire. “Partecipare a questa iniziativa è per noi motivo di grande orgoglio” – afferma Lorenzo Sironi, Senior Marketing Director di Campari Italia – “Il cinema rappresenta uno degli aspetti più importanti in quanto dotato di un grande potere comunicativo, essenziale per un brand come il nostro. Affiancare questo legame così forte alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio italiano, altro elemento fondamentale per noi perchè legato indiscutibilmente alla nascita di Campari, aumenta ancora di più la nostra soddisfazione”. Cinema, cultura, territorio e l’iconicità dell’aperitivo Campari si incontrano quindi in una settimana di eventi e proiezioni internazionali, con una bellissima cornice come quella dell’isola di Ischia a fare da sfondo.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, UN'ALTRA EDIZIONE STRAORDINARIA Potrebbe sembrare normale, ma non lo è. Il festival diretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo stupisce ancora, in attesa della maggiore età. Dal 29 giugno al 6 luglio Ischia Film Festival diciassettesimo anno, a un passo dal diventare maggiorenne, ma già grande con un anno di più. Dopo l'incredibile edizione 2018, anche quest'anno il Castello Aragonese di Ischia ospiterà tante stelle, del cinema italiano e non, dal 29 giugno al 6 luglio, grazie al grande lavoro dei direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo. A partire dai premi alla carriera, assegnati quest'anno a Michele Placido e Valerio Mastandrea. Dopo Gabriele Salvatores, premiato l'anno scorso, e altri grandi nomi del cinema internazionale, come John Turturro, Peter Greenaway e il Maestro Giuliano Montaldo, ecco due attori, poi anche registi, che abbracciano insieme quasi cinquant'anni di storia del cinema italiano. Al primo verrà reso omaggio con l'anteprima mondiale di Stupor Mundi, versione cinematografica del suo spettacolo su Federico II di Svevia. Con Valerio Mastandrea si parlerà della sua opera prima dietro la macchina da presa, Ride. Anche Alessandro Borghi farà questo passo, prima o poi. Ma prima verrà sull'isola per ricevere l'Ischia Film Award. Un riconoscimento a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni. E anche vincitore quest'anno del David di Donatello come miglior attore protagonista per la sua straordinaria trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che il festival proietterà in omaggio al suo interprete. Tre generazioni di cinema italiano, ma non ci saranno solo loro a salire sui cinque palchi del Castello. Ancora una volta l'Ischia Film Festival mette insieme il Best of del cinema italiano dell'anno. In ordine sparso: Chiara Martegiani, Lillo, Violante Placido, Alice Rohrwacher, Stasi & Fontana, Vinicio Marchioni, Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Pina Turco, Luca Argentero, Costanza Quatriglio, Radha Mitchell, Alvaro Vitali, Wilma Labate, Nicola Guaglianone, Marina Confalone, Paolo Calabresi, Claudio Giovannesi con La paranza dei bambini ed Edoardo De Angelis con Il vizio della speranza. Walter Veltroni aprirà il festival il 29 giugno presentando il suo esordio nel lungometraggio di finzione, C'è tempo, film dove c'è anche un magnifico omaggio a Bernando Bertolucci. Non a caso, perché proprio al grande Maestro del cinema italiano è dedicato un doveroso tributo. Sarà il Carcere Borbonico del Castello Aragonese a ospitare la mostra realizzata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città di Cesena. Ventitré gigantografie che immergeranno i visitatori nei più suggestivi set cinematografici di Bernardo Bertolucci, da Il conformista a L'ultimo Imperatore. La mostra sarà inaugurata venerdì 28 Giugno e sarà aperta al pubblico fino a sabato 6 Luglio. Ultimo tango a Parigi, non a caso proiettato sullo schermo del Carcere Borbonico, per sottolinearne il carattere rivoluzionario, è il film con cui si renderà omaggio al regista. Come per ogni festival, saranno i concorsi ad animare la manifestazione, con anteprime mondiali, europee e italiane. Michelangelo Messina, Boris Sollazzo e il comitato di selezione hanno scelto tra oltre 700 film arrivati da tutto il mondo. Abbracciare quante più culture possibili è stato uno dei criteri fondamentali, com'è nella natura stessa dell'Ischia Film Festival, la cui filosofia è proprio quella di esplorare luoghi e conoscere storie a questi legate. Come quella di Celeste, madre e vedova segnata dalla vita, con una meravigliosa Radha Mitchell, in anteprima italiana nel concorso lungometraggi.

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Mentre è in anteprima mondiale Angela, del cineasta colombiano Agamenon Quintero, potentissimo racconto su come nascere donna possa essere una tremenda condanna. Una protagonista adolescente, come la coppia di Fiore Gemello di Laura Luchetti, road movie come In viaggio con Adele, con Sara Serraiocco e Alessandro Haber. Cinema italiano che va anche all'estero, come Vinicio Marchioni nel noir svizzero Cronofobia, e Giovanni Pompili, tra i produttori giovani più interessanti, che ha trovato in Belgio i partner per Coureur (tra gli interpreti Fortunato Cerlino). L'Italia in concorso è rappresentata anche da Nico Cirasola e il suo Rudy Valentino e da Il bene mio di Pippo Mezzapesa. Ma i nostri cineasti dicono la loro anche nei concorsi documentario e cortometraggi, con, tra gli altri, Christian Carmosino e la sua riflessione sulla guerra in Kobarid, Life is but a dream, lo sguardo di Margherita Pescetti su una famiglia di coloni israeliani in uno sperduto avamposto in Palestina, fino al premiatissimo corto di Vito Palmieri Il mondiale in piazza. Grande cinema anche in Location Negata, sezione che racconta di luoghi perduti o sperduti, che ci saranno, o che non dovrebbero esistere nel loro negare l’essenza stessa dell’essere umani. Si va dal Rwanda del genocidio dei Tutsi del 1994, all'assordante silenzio di Aleppo devastata dalla guerra, dalla California sulle coste del Portogallo, alla Napoli contemporanea raccontata nei Selfie #nofilter di due ragazzi in cerca di un futuro. Negata è la patria per chi è costretto a lasciarla e non gli viene data l'opportunità di avere una nuova casa dove poter mettere radici, come accade alla giovane protagonista di Mama. Location Negata è la fotografia di una realtà contemporanea dura, contraddittoria, dolorosa, come quella raccontata ne Il sorriso del gatto di Mario Brenta e Karine de Villers o con gli strani pesci di Giulia Bertoluzzi. Un mondo che si sta perdendo, e che attraverso il racconto dello stesso si cerca di salvare. Scenari Campani è invece l'istantanea di un territorio a cui si sono dedicati cineasti che quella terra la respirano. Come il compianto Riccardo Zinna, che ha raccontato da napoletano il torinese Flavio Bucci. Un corto circuito, come spesso accade in una terra dove niente è scontato. Neanche i sogni, come quello di Antonio, il giovane protagonista di Un giorno all'improvviso, che vuole diventare calciatore. Megalie invece studia sodo, ma neanche questo basterà per guadagnarsi La gita raccontata da Salvatore Allocca nel suo cortometraggio dal ricchissimo palmares internazionale. Come quello di Pier Lorenzo Pisano, che con il suo Così in terra è stato selezionato nel programma della Cinefondation del Festival di Cannes. Scenari Campani senza confini, che avranno quest'anno una giuria particolare, formata dal gruppo della factory creativa di Casa Surace. Quest'anno sono previsti anche tre programmi speciali. Il primo curato dal critico Gianni Canova, che con le sue Riscoperte analizzerà alcuni film non equamente celebrati del nostro cinema. Quest'anno sarà la volta di grandi autori come Valerio Zurlini, Antonio Pietrangeli e Giuseppe De Santis. Poi, in collaborazione con Artisti 7607, “Out of” è una selezione di cortometraggi realizzati e interpretati da cineasti e attori della collecting fondata, tra gli altri, da Elio Germano e Claudio Santamaria. Infine, un focus nazionale, per vedere molto da vicino la recente produzione cinematografica croata grazie al gemellaggio con il Pola Film Festival diretto da Zlatko Vidakovic. Come sempre non mancherà il consueto appuntamento con il convegno che fa il punto annuale sul Cineturismo, in Italia e in Europa, presieduto da Michelangelo Messina, pioniere nel campo della valorizzazione del territorio e dell'indotto attraverso le location. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA DI MINI FILM LAB A ISCHIA FILM FESTIVAL 2019 MINI FILMLAB rappresenta il contenuto principale dell’attività MINI MOVES CINEMA che celebra, per il secondo anno consecutivo, la rinascita del legame tra il cinema e il brand britannico. Dopo il successo dello scorso anno, il 2019 vedrà MINI protagonista di importanti manifestazioni cinematografiche italiane, con un cortometraggio che vuole festeggiare un anniversario importante per il brand. “Il legame di MINI con il cinema è sempre stato forte - dichiara Stefano Ronzoni, Direttore MINI Italia. In sessant’anni di storia MINI ha collezionato svariate apparizioni cinematografiche e televisive e contribuito a sostenere, valorizzare e premiare il cinema e i nuovi talenti. Lo scorso anno abbiamo realizzato il progetto MINI FILMLAB, insieme ad OffiCine, supportando la realizzazione di tre cortometraggi e siamo molto felici dei numerosi successi riscossi. Quest’anno, in occasione del sessantesimo compleanno del brand, MINI ha deciso di rinnovare il progetto MINI FILMLAB, supportando la realizzazione di un cortometraggio celebrativo di questo importante avvenimento”. Una tradizione di famiglia è il cortometraggio che racconta nei toni freschi e attuali quel mondo di emozioni e valori che costituisce l'essenza stessa di MINI. Il film è ispirato a “60 years of now”, il sessantesimo anniversario dal lancio della piccola auto britannica, divenuta nel tempo un’icona tradizionalmente contemporanea. Nel corto, diretto da Giuseppe Cardaci, due sorelle, dopo la scomparsa prematura della madre, litigano in occasione del sessantesimo compleanno del padre, non sapendo se proseguire o abolire la tradizione di famiglia. Finiranno per aggiornarla in un modo buffo e irrituale. Nel cast una giovane promessa del cinema italiano, Matilde Gioli, insieme a lei Ivano Marescotti ed Erica Del Bianco. Scoperta da Paolo Virzì ne Il Capitale Umano Matilde Gioli è una delle attrici più richieste nel cinema italiano. Ha recitato in serie televisive come Gomorra e Di padre in figlia ed è una delle protagoniste della pellicola I moschettieri del Re di Giovanni Veronesi. Attore e regista teatrale Ivano Marescotti è stato diretto da grandi autori come Marco Risi, Roberto Benigni e Pupi Avati. Vanta anche collaborazioni con firme del cinema internazionale tra cui Ridley Scott. Erica Del Bianco ha dedicato la sua vita al mondo dello spettacolo. Sul set ha lavorato al fianco di Luca Lucini, a teatro ha recitato per Cristina Comencini. PREMI MINI FILMLAB prima edizione Durante la sua prima edizione il progetto MINI FILMLAB, che ha visto la realizzazione e produzione di 3 cortometraggi (Pepitas, Battiti, Tutta colpa di Rocky) si è rivelato un successo inaspettato, diventando uno dei protagonisti più acclamati dei Festival dedicati agli short movie. In occasione di Cortinametraggio 2019 il corto Pepitas del regista Alessandro Sampaoli, con la partecipazione degli attori Lino Guanciale e Ariella Reggio si è aggiudicato diversi riconoscimenti tra cui: Premio Del Pubblico - Farecantine; Premio Rai Cinema Channel per il “corto più web”; il Premio Augustus Color; il Premio Miglior Corto Commedia, assegnato dall’ospite d’onore del Festival Barbara Bouchet e il Premio Miglior Attrice - Dolomia per l’interpretazione di Ariella Reggio.

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Sempre Pepitas si è aggiudicato il Premio Miglior Regia e il Premio Miglior Cast a Inferenze Short Film Festival 2019, Battiti invece, del regista Michele Bizzi, con Vinicio Marchioni ed Erica Del Bianco, si è distinto per la Miglior Sceneggiatura, realizzata da Alessia Rotondo. Il BMW Group Con i suoi quattro marchi BMW, MINI, Rolls-Royce e BMW Motorrad, il BMW Group è il costruttore leader mondiale di auto e moto premium e offre anche servizi finanziari e di mobilità premium. Il BMW Group gestisce 30 stabilimenti di produzione e assemblaggio in 14 Paesi ed ha una rete di vendita globale in oltre 140 Paesi. Nel 2018, il BMW Group ha venduto oltre 2.490.000 automobili e oltre 165.000 motocicli in tutto il mondo. L'utile al lordo delle imposte nell'esercizio finanziario 2018 è stato di 9,815 miliardi di Euro con ricavi per 97,480 miliardi di Euro. Al 31 dicembre 2018, il BMW Group contava un organico di 134.682 dipendenti. Il successo del BMW Group si fonda da sempre su una visione di lungo periodo e su un’azione responsabile. Per questo l’azienda ha stabilito come parte integrante della propria strategia la sostenibilità ecologica e sociale in tutta la catena di valore, la responsabilità globale del prodotto e un chiaro impegno a preservare le risorse. BMW Group Italia è presente nel nostro Paese da oltre 50 anni e vanta oggi 5 società che danno lavoro a oltre 1.100 collaboratori. La filiale italiana è uno dei sei mercati principali a livello mondiale per la vendita di auto e moto del BMW Group.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, UN PORTO APERTO DELLA CULTURA La diciassettesima edizione dell'evento cinematografico dell'isola campana, inaugura all'insegna dell'apertura

La diciassettesima edizione dell'Ischia Film Festival ha aperto la sua edizione 2019 con grandi ospiti, a partire da Walter Veltroni, che ha presentato di fronte a una Piazza d'Armi esaurita del Castello Aragonese la sua prima opera di fiction, C'è Tempo. “Mi sono sempre occupato di cinema, ho studiato da ragazzo per fare cinema, e questo film nasce da uno dei bambini che ho conosciuto quando ho girato il documentario Indizi di felicità. Un ragazzino incredibilmente intelligente, che potrebbe essere collocato in qualunque momento della Storia”. Un film che ha avuto nobili ispirazioni per l'ex segretario del PD. Una commedia all'italiana che "non può essere smielata, perché si ispira a quella tradizione, che era cinica e sarcastica. Anche perché è questo il sapore della vita". Lo stesso sapore che ha Bentornato Presidente, di Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana, seguito del fortunato Benvenuto Presidente, sempre con Claudio Bisio protagonista. A raccontarlo all'Ischia Film Festival, oltre ai registi, Paolo Calabresi e Guglielmo Poggi, due dei protagonisti. Un film che nasce, scherzosamente, proprio all'Ischia Film Festival. “Quando siamo venuti qua l'anno scorso” raccontano I registi Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana “siamo stati così bene che dovevamo fare subito un film per tornare qui. E, scherzi a parte, ce lo ha dato il nostro produttore Nicola Giuliano, che voleva raccontare un altro pezzo, molto contemporaneo, della storia di Peppino Garibaldi, protagonista del primo film”. Racconto che è diventato attualissimo nel momento in cui è stato concepito, anche più del previsto, in cui protagonisti sono due vice-premier. Due personaggi di cui parlano i protagonisti. “Abbiamo cercato di dare ai personaggi un'umanità. In Salvini vedo una folle tenerezza” ha dichiarato Calabresi. “Ho cercato di renderlo un buon uomo che davanti ai social e alle telecamere si trasforma nel nero di se stesso”. “Volevamo fossero un po' dei paciocconi” ha aggiunto Poggi. “Ovviamente potevamo andarci più pesanti. Ma volevamo dar loro un'umanità che chissà se davvero hanno”. Mattatore della serata a Ischia è stato Vinicio Marchioni, protagonista di Cronofobia, diretto da Francesco Rizzi, in concorso, e Drive Me Home, di Simone Catania, nella sezione Best Of. “Ho avuto la fortuna di lavorare in due opere dal respiro europeo” ha dichiarato l'attore romano. “Opere anche un po' folli, ma forse per fare film oggi c'è bisogno anche di un po' di incoscienza”. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, PLACIDO: “FARÒ CARAVAGGIO” Premio alla carriera all'attore e regista che annuncia il nuovo progetto

Seconda giornata della diciassettesima edizione dell'Ischia Film Festival ed è la serata di Michele Placido che ha ricevuto il Premio alla carriera, consegnato dalle mani del fondatore del festival Michelangelo Messina e del co-direttore artistico Boris Sollazzo. L'attore e regista ha presentato all'Ischia Film Festival 2019 Stupor Mundi, il film tratto dal suo spettacolo su Federico II di Svevia, accompagnato dal produttore Oscar di Montigny. “Federico II mi ha affascinato perché aveva un grande umanità. Pensava all'uomo indipendentemente dall'essere occidentali, ebrei, mussulmani. Oggi è diverso, ci sono le fazioni, ragione e torto, e se ci dividiamo non si va avanti. Ognuno deve fare la sua parte. Ad accogliere quella nave doveva esserci la Merkel, l'Europa, così Salvini sarebbe rimasto spiazzato”. L'attore e regista ha anche annunciato in anteprima il suo nuovo progetto, un film che accarezzava da tempo. “Farò finalmente il film su Caravaggio. Abbiamo chiuso la co-produzione con la Francia e inizieremo a girare entro la fine dell'anno. Nonostante tutto, Caravaggio è un artista ancora non sufficientemente conosciuto. Nasce artisticamente nella scuola lombarda, arriva a Roma per mettere in scena la Bibbia e il Vangelo, ma lo fa usando come modelli poveri e puttane, facendoli santi. Questa è stata la sua vera grandezza. Muore assassinato su una spiaggia, come Pier Paolo Pasolini, altro grande artista contro. Alla fine chi vuole cambiare le cose ci rimette sempre le penne”. La serata nelle “sale” del Castello Aragonese è proseguita con Agostino Ferrente che ha presentato il suo Selfie, un film “che sta avendo un successo straordinario in tutto il mondo. La storia di questi due ragazzi è universale, fare film per farli stare chiusi dentro I confini di una città non è il modo di raccontare delle storie che sono di tutti. E sono felice di essere qui con Selfie, perché l'Ischia Film Festival è diventato in questi ultimi anni un evento importantissimo per il cinema”. Un festival che non dimentica quanto importante sia anche la leggerezza, quella per esempio di Modalità aereo, presentato da Lillo Petrolo e Violante Placido, a cui è stato consegnato il Premio Diva e Donna. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini.

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MARCHE CINEMA AD ISCHIA FILM FESTIVAL La Regione Marche sarà presente all’Ischia Film Festival attraverso iniziative di particolare rilievo.

Innanzitutto la presentazione del Cluster Marche Cinema, promosso e gestito da Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura, con il sostegno della Regione Marche, la collaborazione della startup Expirit e di CNA Cinefood. Il Cluster Marche Cinema compone trasversalmente e strategicamente rispetto agli altri cluster di "destinazione Marche", un universo di esperienze, itinerari e narrazioni per vivere da protagonisti le storie più affascinanti dei film ambientati in questo territorio. Per l’occasione ci sarà una proiezione speciale de “La banda Grossi” di Claudio Ripalti - prod. Cinestudio - un film che è già una piccola leggenda: per la giovane età del suo autore e del fratello Enrico, produttore e compositore delle musiche e per l'entusiasmo e la serietà di tutti quelli che hanno preso parte alla realizzazione del film. Ma anche per l'operazione virtuosa ed esemplare di crowdfunding che la produzione ha lanciato con successo e che ha permesso - insieme al sostegno della Regione Marche - Fondi POR FESR 2014-2020, e al Mibac, con la collaborazione di Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura - di realizzare, con un costo complessivo di poco più di 200.000 € un film dallo straordinario valore artistico e storico. Un film in costume sulla vera storia di una banda di briganti del territorio del Montefeltro, all'alba dell'unità d'Italia. Ma a guardarlo, ad immergersi nelle suggestive sequenze degli spostamenti della banda tra montagne, colline e piccoli borghi, a respirare l'aria di ribellismo e libertà, ci si dimentica dei costi ridotti di produzione e ci si gode questo piccolo western epico italiano (marchigiano, più precisamente), dettagliato e rigoroso, un ritorno e un omaggio al cinema di genere, dal cuore - in tutti i sensi - delle Marche. Giovedì 4 luglio al Castello Aragonese, nell'ambito dell'Ischia Film Festival, "Terenzio Grossi" in persona (ovvero l'attore protagonista Camillo Ciorciaro) incontrerà il pubblico nel corso del Movie Cocktail presso la Caffetteria del Castello e a seguire ci sarà la proiezione del film alla Casa del Sole. E per gli spettatori, un omaggio dalla regione e dai suoi briganti: “La Gluppa del Brigante”, un fazzoletto di stoffa opera di un artigiano marchigiano del settore, contenente un paniere di prodotti gastronomici selezionati fra le aziende del territorio della provincia di Pesaro Urbino. Un’idea realizzata da CNA Marche con il sostegno della Regione Marche e la collaborazione di Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura e della startup Expirit. Inoltre, sarà in concorso - nella sezione Scenari Campani - “Così in terra” di Pier Lorenzo Pisano, cortometraggio interamente girato nei luoghi marchigiani del sisma del 2016, ed unica opera italiana selezionata per il Festival di Cannes 2018 nella sezione “Cinéfondation” che vede la partecipazione delle scuole di cinema di tutto il mondo. Una produzione del Centro Sperimentale di Cinematografia, finanziato attraverso il progetto regionale Marche Landscape Cinefund, il cui obiettivo è il sostegno ad opere capaci di esprimere un profondo senso del paesaggio marchigiano e della sua forza e resilienza, come nel caso dell’opera di questo giovane regista.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, MAX BRUNO: “NON CI RESTA CHE IL CRIMINE 2” A NAPOLI ll regista ha dato alcune anticipazioni sul sequel della fortunata commedia durante l'incontro con il pubblico sull'isola campana Terza giornata della diciassettesima edizione dell'Ischia Film Festival, tocca a Massimiliano Bruno che nella sezione Best of accompagna il suo Non ci resta che il crimine, fortunata commedia “a spasso nel tempo” che è stata uno dei maggior incassi italiani dell'anno. Merito di un cast in grande forma, composto da Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Gianmarco Tognazzi, Edoardo Leo e Ilenia Pastorelli. La protagonista di Lo chiamavano Jeeg Robot ha presentato il film al pubblico insieme al regista e allo sceneggiatore Nicola Guaglianone. “Non ci resta che il crimine è uno di quei film che fa sognare. Per me è stato così già dai costumi, erano stupendi, ho indossato un coprispalle che aveva usato già Raffaella Carrà, che si può volere di più. Massimiliano e Nicola sono due uomini molto sensibili, hanno tirato fuori tanti talenti, possiamo dire che sono stati i Pippo Baudo di tante attrici, perché hanno scritto ruoli femminili bellissimi. In un momento storico in cui si parla tanto di come le donne vengano usate, Sabrina è un personaggio tridimensionale che usa il sesso per manipolare gli uomini. Una cosa che io non sono mai riuscita a fare”. Un film che Massimiliano Bruno si è molto divertito a fare in cabina di regia. “Qui ancora più che in altri casi volevo fare il regista, divertirmi con i topos del poliziottesco anni Settanta, aiutato da un cast davvero eccezionale, a cui avevo dato un superpotere, quello della conoscenza dei trent'anni successivi. Il film è stato amato e grazie a questo ne gireremo un sequel. Saremo sul set dalla fine di settembre e gireremo a Napoli. Senza Guaglianone alla scrittura, purtroppo”. “Non faccio sequel” ha dichiarato lo sceneggiatore. “Dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, per cui ho deciso che non ci sarebbe stato un numero due, preferisco evitare. Ma sono sicuro che verrà fuori un bel film che andrò a vedere al cinema da spettatore”. Lunedì 1° luglio è stato anche alla volta di Laura Luchetti e del suo Fiore Gemello, “una storia d'amore di due anime rotte” come definito dalla stessa regista. “Volevo raccontare di una ragazza che ho conosciuto davvero anni fa e la cui storia mi è rimasta impressa. Mi sono chiesta cosa sarebbe potuto succedere se, nella realtà odierna, questa quattordicenne scappata di casa per sfuggire a un ambiente violento, avesse incontrato uno dei tanti migranti minorenni che ci sono nel nostro paese”. Il film è stato accompagnato a Ischia anche da Giorgio Colangeli, il protagonista “adulto”, che ha dichiarato “Fiore gemello è la storia di due ragazzi che non riescono a integrarsi in un mondo di adulti che non ha cura di loro, e fa capire quanto poco basterebbe per migliorare le cose nella società odierna”. La serata è proseguita con Coureur, lungometraggio autobiografico diretto da Kenneth Mercken, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa. Film sul ciclismo girato da un ciclista che ha dichiarato: “Tra una gara e un film cos'è più dura? Dipende dalla gara! Sicuramente è stata dura mettere in scena momenti molto personali, ma non mi è dispiaciuto smettere i panni del ciclista per un po'”. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini.

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LUCA ARGENTERO: “DOPO UN SUPEREROE, SARÒ UN GENIO E UN DOTTORE” L'attore ha presentato al pubblico Copperman, mentre il festival ha battuto il record di giovinezza per una regista Quarta giornata della diciassettesima edizione dell'Ischia Film Festival, all'insegna di Luca Argentero che accompagna Copperman, il film di Eros Puglielli in cui interpreta un supereroe molto speciale. Un film che arriva in un momento molto particolare della sua carriera “Ho compiuto quarant'anni, sono a un punto in cui cambiano I ruoli perché cambia la percezione di te. Nonostante io, come tutti, rimanga ancorato alla versione migliore di me. In questo senso, la storia di Copperman è capitata nel momento migliore nella mia vita, perché sono ancora affezionato al bambino che c'è in me, ma sono anche consapevole di essere diventato adulto, ormai i capelli iniziano a imbiancarsi. Probabilmente per questo sono riuscito a entrare nel mondo di Anselmo, che un vero superpotere non ce l'ha, se non la sua diversità. Copperman, pur nella sua dimensione fantastica, è un film per cui ci siamo tutti dovuti confrontare con la realtà, è una storia che parla di autismo, su cui abbiamo fatto tante ricerche, aiutati da un'associazione, scoprendo che è una condizione che ha tantissimi livelli di lettura. E proprio questo mi ha permesso di guardare il mondo attraverso un diverso punto di vista”. Dopo Copperman, Argentero non si è certo riposato, anzi, la sua agenda è fittissima. “Mi sono ritrovato con una parrucca lunga fino al sedere e in costumi del Quattrocento trasformato in Leonardo Da Vinci in un film prodotto da Sky che sarà al cinema il 26 settembre. Poi circondato da quattro donne, in un bellissimo ruolo da comprimario, nel nuovo film di Michela Andreozzi. E per la prima volta farò una serie, in cui vestirò i panni del medico. Dopo essere stato un supereroe, che era il mio sogno da attore, adesso inizieranno altre sfide, e questa è una di quelle. Spero che fra un paio d'anni mi fermino per strada per chiedermi un parere!” Una sfida è stata quella di Aitana Serrallet, sedici anni da compiere, regista di Bosa, cortometraggio che racconta una storia di migrazioni e di amicizia. Forse un record mondiale per un festival, e la giovane esordiente spagnola, oltre che a essere un talento, ha le idee molto chiare. “Ho fatto un corso di cinema a scuola, sapevo che era una mia passione, quando ho pensato a questa storia ho fatto tutto quello che dovevo per realizzarla e poi ho iniziato a mandarla ai festival. È l'inizio, ma sono sicura che è questo che voglio fare nella vita”. Un film molto speciale, come lo è stato nella sua genesi e nel suo percorso Rwanda, di Riccardo Salvetti, nato da un testo teatrale di Marco Cortesi e Mara Moschini, tutti e tre presenti a Ischia, città numero 98 in cui il film fa tappa da quando ha iniziato il suo percorso. Un film che racconta “del massacro dei tutsi del 1994, una storia che ci siamo accorti essere stata dimenticata” ha detto al pubblico la Moschini. Film in concorso nella sezione Location Negata “una scelta perfetta” ha detto il regista “perché ci siamo dovuti inventare l'Africa in Emilia Romagna”. Ieri è stata anche la volta di Costanza Quatriglio, regista che con le sue opere accompagna l'Ischia Film Festival dalla prima edizione. Alla diciassettesima è venuta con Sembra mio figlio, film vincitore del Ciak d'oro e del Nastro d'argento.

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Un film che arriva da lontano. “Durante le riprese del mio documentario Il mondo addosso, nel 2005, ho conosciuto un giovane afgano, Jan Azad, che desiderava trovare e conoscere la sua famiglia. Sogno che ha coronato qualche anno dopo, un lungo viaggio alla ricerca delle sue origini, che è anche il viaggio che ho fatto con questo film”. Una sera di viaggi all'Ischia Film Festival che si era aperta raccontando il porto di Napoli, nel cortometraggio di Aldo Zappalà Ogni nave ha bisogno di un porto. Segno che il cinema non succede mai per caso. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, LA NOTTE DELLE DONNE L'attrice australiana Radha Mitchell, le donne di Castel Volturno di Edoardo De Angelis, la francese Gwendolyn Gourvenec. Una serata tutta al femminile al Castello Aragonese Mercoledì 3 luglio sarà ricordato nella storia dell'Ischia Film Festival 2019 come il giorno delle donne, tutte straordinarie e protagoniste di storie emozionanti. A partire dall'ospite a sorpresa Radha Mitchell, che vanta in carriera un ruolo da protagonista per Woody Allen in Melinda & Melinda e tanti altri successi internazionali. L'attrice australiana ha accompagnato Celeste, film presente nel concorso internazionale, di cui è assoluta prima donna, e le è stato consegnato il premio speciale Diva & Donna. “Sono molto contenta di essere in questo luogo straordinario con un film a cui tengo molto, la storia di una donna che è alla ricerca di se stessa, un ruolo molto bello in cui mi sono immersa completamente”. Come ha fatto anche Pina Turco, straordinaria protagonista di Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis, presente al festival con il suo cast di donne eccezionali, completata da Cristina Donadio e Marina Confalone, vincitrice del David di Donatello per questo film. Un film che parla di nascita e rinascita e ricco di sentimenti. “Sono stato allevato da tre donne, le conosco, eppure ancora non le capisco, ma quando scrivo di una donna mi è naturale raccontarle”. Marina Confalone sottolinea che “è un film pieno d'amore, ispirato da un territorio, Castel Volturno, da cui Edoardo non si riesce a separare, e dalla protagonista che va inseguendo la libertà. E io gli sono molto grata, perché mi ha guidato in un personaggio orribile e ricchissimo”. “Vorrei curiosare dentro Edoardo per sapere quanti altri personaggi femminili ha dentro. Ho detestato la mamma di Maria sin dall'inizio, ma sia interpretandola che rivedendola mi sono accorta che ho provato misericordia per lei, perché non ha più niente da sentire. D'altronde il nostro mestiere è anche scavare nei nostri demoni”. “Edoardo ha un rispetto particolare per i personaggi femminili” ha aggiunto Pina Turco “li rispetta per il loro essere donne, ma prima di tutto per il loro essere umane. E in questo momento storico è interessante riflettere su questi due aspetti e fonderli”. Donne speciali, come Gwendolyn Gourvenec, attrice francese che ne Il viaggio di Yao ha avuto un ruolo particolare. “Mi hanno chiamata sul set quando il montaggio era già concluso, per interpretare una scena che volevano aggiungere all’inizio del film”. Una circostanza unica nel suo genere, secondo l’attrice che spende anche belle parole sull'Italia e il nostro cinema. “Sono innamorata dell’Italia, il vostro paese è incredibile così come il cinema italiano. Mi piacerebbe molto lavorare con registi e produttori italiani”. Altro beato tra le donne della serata è stato Pippo Mezzapesa con il suo “Il Bene mio”, film che racconta di un “paesino immaginario, abbandonato dalla sua comunità in seguito a un terremoto e dell’unico uomo che vi rimane resistente”, Elia, interpretato da un magistrale Sergio Rubini. “Una storia tremendamente attuale di un paese senza memoria e sull’idea che non possa esserci futuro senza la conservazione della stessa” ha raccontato Mezzapesa che, sul significato del titolo del film, ha invece spiegato: “Il bene mio è il bene spirituale, quello che siamo stati. Ho preso spunto dall’omonima canzone d’amore, diventata poi colonna sonora del film- di un cantatore di Foggia, Matteo Salvatore. Mi è sembrato giusto dare quindi questo nome al mio lungometraggio che in fondo parla della fine di un amore”. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, LA NOTTE DI VALERIO MASTANDREA L'attore e regista ha presentato al pubblico la sua opera prima e la bella commedia di Simone Spada, parlando tanto di sé e del suo cinema. È stata la sera di Valerio Mastandrea all'Ischia Film Festival 2019. L'attore romano ha infatti avuto ben tre film in cartellone, a partire dalla sua opera prima da regista, Ride, che ha presentato al pubblico insieme alla protagonista, Chiara Martegiani, un'opera, ha detto Mastandrea “in cui c'è tanto rispetto per il pubblico, una storia piccola, silenziosa e molto autentica”. Un film difficile per entrambi, essendo una coppia nella vita. “Lavorare in coppia non mi era mai successo, la notizia che la volevo protagonista del film gliel'ho data proprio a Napoli, a cena, lei era commossa e io avevo i conati di vomito per il nervosismo. Siamo una coppia e abbiamo un rapporto schietto e privo di filtri. Sul set si sono divertiti tutti, tranne noi”. Una preoccupazione che aveva anche l'attrice, ma per altre ragioni. “Ce la farò? è stato il primo pensiero, e me lo chiedo ancora. Il personaggio era complesso e tutti i giorni dovevo confrontarmi con Valerio che mi chiedeva molte cose, era difficile stargli dietro. Ne abbiamo parlato molto, mi ha chiesto di affrontare la mia Carolina in maniera istintiva, ma sapendo bene chi fosse lei, che aveva oltretutto molte cose in comune con Valerio e dovevo rubare da lui per fare mio il personaggio”. Un film che l'attore voleva fare da tempo. “Ride lo avevo in mente da 15 anni, avevo letto tante interviste a donne che avevano perso qualcuno per un incidente sul lavoro, quando la stampa aveva iniziato a parlarne quasi tutti i giorni. Il lavoro è una costante nella nostra cultura. Il concetto stesso di lavoro è cambiato, una volta era affermazione, oggi è come andare in guerra, per il precariato e per lo scarsissimo interesse verso l'essere umano. L'attuale media di morti bianche è di 3,12 al giorno, quando girai il primo cortometraggio sul tema era 3,87”. Dopo Ride, Mastandrea ha introdotto anche Domani è un altro giorno in compagnia del regista Simone Spada, commedia di amicizia e malattia in cui divide la scena con Marco Giallini, un film “dedicato proprio a Marco, mi sono messo al servizio di questa storia facendo assist a lui. E fare un assist è più bello che segnare. Volevo fare questo viaggio con lui per capirne l'importanza non solo a livello professionale”. Spada ha aggiunto: “Domani è un altro giorno è il remake di un bellissimo film spagnolo, Truman, ma con Valerio e Marco abbiamo sconvolto il copione per renderlo nostro. Loro sono attori particolari che vanno sull'istinto. C'è molto di loro dentro, soprattutto un aspetto malinconico ironico che in Truman non 'è. E almeno un paio di scene del film sono venuti fuori da loro due, senza che io dovessi fare niente”. Ieri c'è stata anche la proiezione evento del film La Banda Grossi di Claudio Ripalti. Storia vera del brigante ottocentesco Terenzio Grossi e della sua banda di fuorilegge, la cui trasposizione cinematografica è stata fortemente sostenuta dalla Regione Marche, dalla Marche Film Commission e dalla Fondazione Cultura Marche. “È importante” ha commentato Rosanna Rosi delle Attività Produttive, Lavoro, Turismo e Cultura della Regione Marche “che le istituzioni valorizzino i territori attraverso il cinema, non solo finanziando la produzione cinematografica, ma anche proponendo itinerari turistici per vivere da protagonisti le storie più affascinanti dei film ambientati in un determinato territorio. Questo lo stiamo facendo da diverso tempo con la Regione Marche». Una grande sfida, quindi, nel campo del cineturismo, come grande è stata anche quella di Camillo Marcello Ciorciaro. «Interpretare Terenzio Grossi– ha raccontato l'attore alla platea- è stata un' esperienza bella e speciale, anche per avere scoperto una terra meravigliosa come le Marche”. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

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ALESSANDRO BORGHI: “VOGLIO FARE UN FILM SU GIULIO REGENI” L'attore premiato con l'Ischia Film Award ha incantato il pubblico del Castello Aragonese, in una serata straordinaria per il festival Ultima serata dell'Ischia Film Festival 2019 prima della cerimonia di premiazione, ed è stata una quasi chiusura davvero straordinaria, grazie a un cartellone di assoluta eccellenza che ha visto in una sola sera al Castello Aragonese quanto di meglio il cinema italiano ha prodotto negli ultimi mesi. A partire da Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini che racconta la tragica storia di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi, vincitore dell'Ischia Film Award di quest'anno. L'attore romano ha incontrato il pubblico per presentare quello che è stato uno dei film più importanti della stagione cinematografica, e il suo intervento ha commosso ed entusiasmato la platea, sin dalla prima frase: “Grazie per essere qui, perché Il tempo dedicato al cinema è sempre tempo ben speso”. Dopo quest’esordio, Borghi ha affrontato la genesi dello Stefano Cucchi cinematografico, a partire dalla difficoltà del ruolo: “Naturalmente è stato difficile, e l'ho preparato nel momento professionale più intenso della mia vita. Quando ho iniziato a dimagrire per entrare nel ruolo di Stefano stavo girando Il primo re, e continuavo a pensare come avrei dovuto affrontare il ruolo e il film. Poi a un certo punto ho smesso e tutto è venuto fuori. Credo che Sulla mia pelle sia un film bellissimo, mi ha cambiato la vita e la percezione di questo mestiere, ed è arrivato nel momento in cui mi sentivo maturo per affrontare questa storia, anche per la sua responsabilità sociale. Dopo è successo di tutto, dalle proiezioni clandestine al processo, ma ho visto persone sedersi vicine per condividere un pensiero, anche se le opinioni erano divergenti. Perché per essere umani bisogna solo essere messi al mondo, il giudizio sulle persone porta solo cose negative.” Parole bellissime da parte di un attore che ha bisogno di sfide continue, affrontate sempre con il dovuto rispetto. “La paura in questo mestiere ha un ruolo fondamentale, perché mi fa esigere un certo grado preparazione e me lo fa superare, senza accontentarmi e arrivando sempre al massimo delle mie possibilità. In questo modo affronto ogni ruolo sereno”. Ruoli che Alessandro Borghi sceglie con un criterio preciso. “Nella testa di ogni attore si innesca un meccanismo di autodifesa. Il mio è quello di avere deciso di fare solo cose che ritengo belle per me. Da qui arrivano Stefano Cucchi, Il più grande sogno, Fortunata. E arrivano tutti dalla prima lettura della sceneggiatura, dalla prima impressione che ho del personaggio che sarà identico a come lo porterò sul set. Faccio questo mestiere da tredici anni e per dieci ho fatto televisione brutta, che è poi la maggior parte della televisione italiana. Ma è stata una palestra, oggi sono in forma perfetta per fare solo cose belle. Non faccio mai cose studiate a tavolino. Mi chiedono spesso perché non faccio commedie. Quando troverò una commedia che mi piace alla prima lettura la farò”. Scelte che vengono dettate anche da un vissuto non comune, e che hanno portato a trasformarsi in Stefano Cucchi. “Mi sono chiesto come fosse, e quante persone come lui ho conosciuto. Tantissime, mi sono detto. Stefano è cresciuto in posti che ti costringono a vivere in una maniera e a convivere con molti sbagli, gli stessi posti dove sono cresciuto io, e molti amici me li sono persi per strada. Da tutte queste esperienze è nato il mio Stefano Cucchi, pensando di avere la possibilità di riportarlo in vita per un'ora e quaranta minuti. Ma dovevo conoscerlo, essere lui. E mi ci sono immerso, anche rischiando, finché non mi sono visto e sentito pronto. Ma di avercela fatta l'ho capito solo al primo ciak”.

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Amici persi, amici trovati, sui set di questi anni. “Sono Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, sono persone come me. I miei genitori sono i miei eroi da sempre, anche perché mi hanno permesso di crescere a contatto con la strada senza commettere errori, nonostante avessi molti esempi molto vicini di ciò che ti porta su una strada da cui non torna indietro. Guardarli da una certa distanza mi ha salvato e mi ha fatto capire come funzionano quelle dinamiche, e quando lo capisci, puoi interpretare qualunque ruolo.” Non è difficile interpretare un borghese, è difficile interpretare quelli che vengono allontanati da tutti”. Anche Claudio Caligari era stato allontanato da tutti, e un gruppo di amici ci ha regalato Non essere cattivo. “Un regalo che non so chi ci ha fatto. Incrociare Claudio per gli ultimi sei mesi della sua vita è stata una benedizione. Non essere cattivo ce lo portiamo addosso. In questi mesi qualcuno ha fatto un documentario sulla vita di Claudio. Luca era a Londra per lavoro, io a Roma, Valerio era già qui a Ischia, ne abbiamo visto qualcosa stando separati ed è stata un'emozione indescrivibile. E anche per questo mi dico grazie a Dio non succederà mai più, perché deve restare tutto così, è stato il più grande gesto d'amore che ho ricevuto nella mia vita”. Dopo Stefano Cucchi, il desiderio di smuovere le coscienze con il cinema è cresciuto in Alessandro Borghi. “So che sarà difficile fare un altro film come Sulla mia pelle. Non posso entrare nei dettagli, ma per esempio quello che è successo con la Sea Watch è una situazione identica a un fatto accaduto durante la seconda guerra mondiale e su cui sto lavorando. E poi, voglio fare un film sulla vicenda di Giulio Regeni, perché non mi va giù. Giulio l'hanno fatto sparire e nessuno se ne assume la responsabilità in nome della diplomazia. Ma la diplomazia va meritata. Ho girato tanti produttori, ho anche detto che sono disposti a produrlo io stesso, ma ho trovato una situazione difficile, almeno in questo momento. Ma abbiamo già dimostrato quale può essere la forza del cinema e sono sicuro che ci saranno tante altre persone che proveranno a raccontare queste storie. Non c'è niente con il potere di empatia immenso del cinema e può raccontare la verità”. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini.

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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, VINCE CUBA, MA ANCHE IL CINEMA ITALIANO Si chiude la diciassettesima edizione con uno splendido palmares, a coronamento di una settimana all'insegna del grande cinema e dell'impegno civile Gli otto giorni (più uno, vista la preapertura dedicata con una mostra in onore di Bernardo Bertolucci) dell’Ischia Film Festival 2019 si chiudono con la vittoria di uno dei gioielli scovati dai co-direttori Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, Club de Jazz, una sorta di Cuaròn musicale che ha affascinato giuria e pubblico, quel successo e quel riconoscimento che inspiegabilmente i festival principali, da Cannes a Berlino, non gli avevano tributato, ignorandolo. Esteban Insausti si annuncia come un futuro maestro e - che incanti il pubblico con la sua fotografia mozzafiato partendo da Ischia “ci rende orgogliosi” - hanno dichiarato i due direttori. Frutto del lavoro di ricerca dell’IFF, la location di quel club ha regalato a tutti emozioni uniche. Grandi soddisfazioni anche per il cinema italiano che ottiene il premio alla miglior scenografia per Michele Modaferri, per Il bene mio di Pippo Mezzapesa e quello al miglior attore, consegnato da Artisti 7607, a Vinicio Marchioni per Cronofobia di Francesco Rizzi. Radha Mitchell, dopo il premio alla carriera Diva e Donna, mette tutti d’accordo con la sua eroina classica e moderna in Celeste: abbagliante per talento e bellezza, ha sedotto gli spettatori e i giurati e ha raccolto il trofeo per la migliore interpretazione femminile. A Josh Melrod va la miglior regia per il sorprendente Major Arcana, esponente del miglior indie statunitense, mentre Kazantzakis di Yannis Smaragdis si porta via la miglior fotografia. Degna di nota è la vittoria, tra i documentari, di A family in a sinkhole, che racconta la sopravvivenza di una famiglia affondata, letteralmente, nel cratere dell'ultima rivoluzione industriale cinese che non si fa problemi a cambiare radicalmente la fisionomia delle location, una riflessione fondamentale per un festival che di queste ultime fa il proprio centro narrativo e di analisi. Estremamente impegnato, quasi militante, anche il palmares della Location Negata, da sempre attenta alle periferie del mondo e ai diritti violati: la menzione speciale per l'opera muta e straziante Aleppo: the silence of the war parla da sola, ma il premio principale lo vince Selfie di Agostino Ferrente, (auto)ritratto di due giovani del Rione Traiano che smentiscono con determinazione e tenerezza gli stereotipi sulla loro generazione e su chi abita nei quartieri più malfamati di Napoli, location negate a pochi passi da noi. Tra i corti vince il premio offerto da Mini Italia, che al festival ha presentato il bellissimo e applauditissimo Una tradizione di famiglia, nuova tappa del Mini Film Lab, Cold Fish mentre la menzione va a Man Stand Still, due riflessioni originali e provocatorie, personali e individuali sulla vita e su ciò che da essa ci aspettiamo.

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Scenari Campani, la più giovane delle competizioni dell'IFF, vede il trionfo di Ciro D'Emilio con Un giorno all'improvviso, opera interpretata da una straordinaria Anna Foglietta che disegna la quotidianità di una madre e di un figlio tra delusioni, illusioni, frustrazioni e speranze di chi spesso sopravvive anche grazie ai sogni irraggiungibili, mentre due menzioni vanno al gustoso 'O p'nneon e Così in terra, di Mauro Di Rosa e Pier Lorenzo Pisano, premiati dalla giuria più cliccata del festival, i Casa Surace. L'edizione numero 17, insomma, ha portato fortuna. Soprattutto al cinema italiano. Concorso Lungometraggi Giuria: Sanya Borisova, Luca Bellino, Peppino Mazzotta

Miglior Regia | Josh Melrod per Major Arcana Miglior Scenografia | Il bene mio di Pippo Mezzapesa Miglior Fotografia | Kazantzakis di Yannis Smaragdis Miglior Attrice | Radha Mitchell per Celeste Miglior Attore | Vinicio Marchioni per Cronofobia

Miglio Film | Club de jazz di Esteban Insausti Motivazione: Per la capacità rara di coniugare emozione e riflessione in un prezioso equilibrio tra estetica e narrazione. La musica diventa il bisturi capace di sezionare i corpi e i destini dei singoli elevandoli a metafora universale.

Concorso Documentari Giuria: Silvia Luzi, Corrado Fortuna, Stefano Russo

Miglior Documentario | A family in the sinkhole di Zubiao Yao Motivazione: Per la scelta coraggiosa di tuffarsi in un sinkhole, e di trascinarci in questo cratere sprofondato che pullula di vita. Zubiao Yao racconta con poesia e ironia il senso di appartenenza e la necessità di una rivoluzione, e quella lotta per la sopravvivenza che riguarda tutti noi.

Concorso Cortometraggi Giuria: Claudio Cervera, Davide Laezza, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Piero Barbieri e i ragazzi del Forum Giovani Ischia

Menzione speciale | Man Stands Still di David Lindinger Associazione Art Movie & Music • Via Luigi Mazzella 51 - Ischia 80077 Tel +39.08118166810 - 3286214590 info@ischiafilmfestival.it - www.ischiafilmfestival.it


Motivazione: Per un uso insolito, ma molto originale e apprezzabile della luce, che diventa, all’interno di questa deliziosa storia, uno strumento scenico che funge anche da elemento narrativo, la giuria giovani ha deciso di premiare con una menzione speciale la fotografia del cortometraggio Man stands still

Miglior Cortometraggio | Cold fish di David Hay Motivazione: Grazie a una regia sapiente, a una recitazione impeccabile, una fotografia perfetta, ma soprattutto grazie a un uso dell’ambiente circostante che lo rende a tutti gli effetti un protagonista della storia, la giuria giovani con voto unanime conferisce il premio come miglior cortometraggio a Cold Fish

Concorso Location Negata Giuria: Pietro Macello, Laura Aimone, Giorgio Gosetti

Menzione speciale | Aleppo: The silence of the war di Amir Osanlou Motivazione: La giuria assegna anche una menzione speciale al film Aleppo: the silence of the war di Amir Osanlou per aver ritratto una location negata nel modo più convincente e poetico, evitando accuratamente forme retoriche o scandalistiche. Si tratta di un film che coglie declinazioni diverse di mancanze, frammenti di cose ed esistenze rubati alla vita e alla morte.

Miglior film | Selfie di Agostino Ferrente Motivazione: La giuria decide di assegnare il premio come miglior film a Selfie di Agostino Ferrente, per la rara capacità del regista di utilizzare la naturalezza del documentario per dar vita a costruzioni narrative complesse. Forte di un montaggio impeccabile, il film offre uno spaccato immersivo di una realtà di quartiere difficilmente accessibile dall’esterno. Molto ben equilibrato, riesce al contempo ad essere ironico e a sferrare pugni che colpiscono dritti allo stomaco.

Concorso Scenari Campani Giuria: I ragazzi di Casa Surace

Menzione Speciale | 'O p'nneon di Mauro Di Rosa Motivazione: Dedicato a tutti coloro che con sacrificio, passione e dedizione cercano di portare avanti le tradizioni dei propri paesi convinti che si possa costruire un futuro più solido solo riscoprendo la forza delle proprie radici come i due protagonisti del 'O p'nneon. Associazione Art Movie & Music • Via Luigi Mazzella 51 - Ischia 80077 Tel +39.08118166810 - 3286214590 info@ischiafilmfestival.it - www.ischiafilmfestival.it


Menzione Speciale |Così in terra di Pier Lorenzo Pisano Motivazione: Per la capacità di raccontare con estrema leggerezza gli effetti distruttivi di una calamità naturale che hanno lasciato macerie non solo nei luoghi ma anche nell'animo umano. Ci è sembrato giusto incoraggiare quest'opera che racconta, in poche immagini, il messaggio che casa Surace cerca di portare avanti. Partire dai piccoli paesi di tutta Italia per costruire un'identità collettiva attraverso una nuova prospettiva che guarda uno stivale non più in verticale ma in orizzontale.

Miglior Film | Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio Motivazione: Per come illustra con assoluta lucidità e profondità il contesto di una periferia disagiata nella quale si consuma il dramma di una madre e soprattutto di un figlio che, nonostante l’indifferenza e la superficialità del contesto sociale in cui vivono, tenta di emergere attraverso i valori della famiglia e del lavoro. Per noi che cerchiamo di promuovere tutta la bellezza del nostro territorio abbiamo scelto di premiare uno scenario degradato e su cui c’è ancora tanto da fare ma che contiene in sé quella grazia che restituisce la speranza di rinascita. Premio del pubblico Nella sezione “Best Of” L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si è svolta dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e MINI.

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ISCHIA FILM FESTIVAL: UN EXCURSUS SULLA DICIASSETTESIMA EDIZIONE Il 6 luglio scorso si è chiusa la diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival celebrando i vincitori di un’edizione che ha riscosso attestazioni di stima dalla stampa e soprattutto dai numerosi ospiti intervenuti: Valerio Mastandrea, Chiara Martegiani, Radha Mitchell, Alessandro Borghi, Luca Argentero, Michele Placido, Lillo Petrolo, Violante Placido, Alba ed Alice Rohrwacher, Alessandro Haber, Walter Veltroni, Stasi & Fontana, Vinicio Marchioni, Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Edoardo De Angelis, Pina Turco, Costanza Quatriglio, Sara Serraiocco, Wilma Labate, Nicola Guaglianone, Marina Confalone, Cristina Donadio, Paolo Calabresi e i Casa Surace solo per citarne alcuni. Otto giorni dell’Ischia film festival 2019 in cui si sono alternate le proiezioni di 5 sezioni competitive più un corposo “Best of” che hanno visto il meglio della produzione nazionale ed internazionale dell’ultimo anno. Per la sezione internazionale dei lungometraggi ha primeggiato "Club de Jazz", una sorta di Cuaròn musicale che ha affascinato giuria e pubblico. Grandi soddisfazioni anche per il cinema italiano che ha ottenuto il premio alla miglior scenografia per Michele Modaferri per "Il bene mio" di Pippo Mezzapesa e quello di miglior attore, consegnato da Artisti 7607, a Vinicio Marchioni per "Cronofobia" di Francesco Rizzi. Radha Mitchell, si è aggiudicata il premio Diva e Donna come miglior attrice, conquistando spettatori e giurati per la sua interpretazione in “Celeste". A Josh Melrod è stato assegnato il premio alla miglior regia per "Major Arcana", mentre "Kazantzakis" di Yannis Smaragdis si è portato via il premio alla miglior fotografia. Il premio del pubblico è stato assegnato a "L'uomo che comprò la luna" di Paolo Zucca nella sezione “Best of”. Per la sezione documentari in concorso ha vinto "A family in the sinkhole" di Zubiao Yao, che racconta con poesia e ironia il senso di appartenenza e la necessità di una rivoluzione. Il premio al miglior cortometraggio se l’è aggiudicato "Cold fish” di David Hay, per il connubio perfetto tra ottima regia, recitazione impeccabile, fotografia perfetta e uso sapiente dell'ambiente circostante, reso a tutti gli effetti un protagonista della storia. La giuria internazionale ha poi deciso di assegnare il premio come miglior film della sezione “Location negata” a "Selfie" di Agostino Ferrente, che usa la naturalezza del documentario per dar vita a costruzioni narrative complesse.

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La sezione “Scenari campani” ha visto protagonista Ciro D'Emilio con "Un giorno all'improvviso", per il suo modo di illustrare il contesto di una periferia disagiata nella quale si consuma il dramma di un ragazzo che tenta di emergere attraverso i valori della famiglia e del lavoro. Alessandro Borghi, che si è distinto per bravura e talento, è stato premiato con l'Ischia film Award, mentre l’ambito premio alla carriera, quest’anno è stato assegnato agli attori e registi Michele Placido e Valerio Mastandrea.

L'Ischia Film Festival 2019 ha dato come sempre spazio ad altre regioni italiane e paesi stranieri con il Cluster Marche Cinema, promosso e gestito da Marche Film Commission - Fondazione Marche Cultura, che ha visto la proiezione del film "La banda grossi" di Claudio Ripalti, e il gemellaggio con il Pula Film Festival che ha consentito di selezionare opere croate che sono state eccezionalmente presentate al pubblico dal direttore artistico Zlatko Vidackovic. Tra le iniziative collaterali più apprezzate dal pubblico quella che ha visto protagonista il professore di Storia del Cinema e Filmologia, Pro-Rettore vicario dello IULM di Milano Gianni Canova che, in collaborazione con il direttore artistico Michelangelo Messina, si è riproposto di portare all'attenzione del grande pubblico 3 capolavori storici italiani ingiustamente sottovalutati, racchiudendoli in una sezione chiamata “Riscoperte – alla scoperta di un altro cinema italiano”: Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, Italiani brava gente di Giuseppe De Santis ed Estate violenta di Valerio Zurlini. Tra le 99 opere selezionate cinque anteprime mondiali, tra cui "Angela", straordinaria opera terza del cineasta colombiano Agamenon Quintero, "Stupor Mundi", documentario che ha come protagonista la Sicilia di Federico II fino ad arrivare al porto napoletano di Aldo Zappalà con "Ogni nave ha bisogno di un porto”. Cinque anteprime europee, cinque storie ambientate tra Pakistan, Stati Uniti, Texas e Iran, come quella di una donna che lotta contro il sistema in "Allahu Akbar”. Tredici anteprime italiane, ambientate in Grecia, Francia, Italia, Germania, Australia, America, Polonia, Danimarca, India, Russia e Ucraina. Tra queste ricordiamo "Lost Reactor", che pone l'attenzione sui contrasti tra Russia e Ucraina, utilizzando come testimonianza un reattore nucleare, il più costoso della storia, mai stato attivo. Un festival che non ha trascurato il glamour grazie alla presenza di Campari che ha fatto sfoglio di charme italiano in occasione dei film-cocktail al tramonto e delle cene alla terrazza del Castello Aragonese. Gli ospiti del festival infatti hanno avuto modo di trascorrere meravigliose giornate sull’isola tra mare e terme muovendosi con le splendide MINI messe a disposizione da BMW e celebrare il cinema durante le esclusive serate al Castello Aragonese, sede del festival. La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si è tenuta dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini. Appuntamento alla diciottesima edizione tra giugno e luglio 2020.

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