Lunedì 24 Maggio 2010 Corriere della Sera
.siao Y'taggi Il Potala, il palazzo
del Dalai Lama a Lhasa, in Tibet, Paese più volte visitato da Tucci (nel tondo)
Una via dei Parioli per Giuseppe Tucci che amò l'Oriente Iniziò tutto con un intervento inviato al Corriere: era il gennaio 2009, l'autore era il professor Lionello Lanciotti, decano dei sinologi italiani. L'appello riguardava l'intitolazione di una strada a Giuseppe Tucci, il più grande orientalista italiano del XX secolo, nato a Macerata nel 1894 e morto novantenne dopo una vita spesa fra Roma, 11ndia e soprattutto il Tibet. <<Suggerirei di collocare la
targa nell'ultimo tratto di via
Aldrovandi, ove ha sede da molti anniJ1siao (l1stituto italiano per l'Africa e l'Oriente)>>, aveva Sèritto Lanciotti, ex allievo di Tucci e professore emerito di Filologia cinese all'Orientale di Napoli. Alla richiesta di Lanciotti e dell1siao rispose positivamente pochi giorni dopo, sempre con una lettera al Corriere, l'assessore alla Cultura Umberto troppi. Il classico taglio del nastro su
via Aldrovandi è in programma per domattina, in coincidenza con l'annuale Giomàta per l'Africa, curata dall1siao. Oltre a Lanciotti ci saranno altri due celebri allievi di Tucci: il presidente dell1stituto, Gherardo Gnoli e l'indologo della Sapienza Fabio Scialpi <<Ringrazio il COmune per la sensibilità dimostrata - commenta Lanciotti - Era una cosa che andava fatta, siamo tutti davvero molto soddisfatti». L'assessore Croppi è a sua volta appassionato di cultura orientale: <<Tucci incarna una delle caratteristiche più spiccate della culnrra italiana:.quella della scoperta, geografica e antropologica. Di questa tendenza è l'esempio più importante del '900, tanto più che i suoi studi si sono indirizzati su un'area allora quasi inaccessibile del mondo, che oggi è diventata di cruciale importanza per lo sviluppo. Spero che questa intitolazione serva a diffondere ancora di più la conoscenza degli studi di Tucci». _ Ester Palma c RIPÀoouzJoNE RISERVATA