Ale+Ale

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Andy Massaccesi ISIA Urbino a.a.2008/2009 Storia dell’Illustrazione Docente: Silvana Sola

ALE+ ALE

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OM+ AR+ O:

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PROFILO D’ARTISTA

INTERVISTA

ITALIANITA’

COMMENTO

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INTERNAZIONALE

BIBLIOGRAFIA

INDICE IMMAGINI

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Bio+ gra+ fia+

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PROFILO D’ARTISTA ALE + ALE sono Alessandro Lecis e Alessandra Panzeri. Da alcuni anni si divertono a rappresentare realtà possibili combinando ritagli di vecchi giornali, disegni probabili e sogni. Vivono e lavorano vicino a Milano. Collaborano con CASE EDITRICI italiane di libri per ragazzi e per adulti (Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, Laterza, Frassinelli, Il Corbaccio, Guanda, Longanesi, Zoolibri, De Agostini, Sperling, Marsilio, Arka, Carthusia, Edizioni San Paolo, Corraini). - Con RIVISTE E MAGAZINE (Venerdì di Repubblica, Il Sole 24 ore, Internazionale, Abitare, Linus, Ventiquattro, Rolling Stone, Elle, Urban, Terre di mezzo, Psychologies, Altreconomia, Liber, La Nuova Ecologia, GQ, Baribal). - Per PUBBLICITA’, cataloghi e allestimenti aziende (campagna Enel, Philips-Disano, De Padova, Tacchini, Minotti, Roda, Philip Morris, Vodafone, Richard Ginori) e LOCANDINE (film Machan; festival della letteratura di Mantova; Un Po di Musica; Gente di Montagna). Hanno pubblicato vari LIBRI illustrati tra cui: -Ti prendo ti prendo, Orecchio Acerbo editore, Roma 2004 -L’avvocato degli animali, Alberto Perdisa Editore, Bologna 2004, Giorgio Celli -Bambino di Colore, edizioni Arka, Milano 2007 -Gli animali della mia vita, Fatatrac edizioni, Firenze 2008, Teresa Buongior-

no -Italianità, Corraini edizioni, Mantova 2008, a cura di Giulio Iacchetti Riconoscimenti, PREMI E SELEZIONI in concorsi in Italia e all’estero: -selezione alla mostra di Bologna per la Fiera del Libro Illustrato nel 2002, 2003, 2007, 2009 -selezione a Figures Future di Seine-Saint-Denis (Francia) nel 2002 e nel 2004 -selezione alla Biennale d’illustrazione di Barreiro (Portogallo) nel 2003 -premi al concorso di illustrazione per ragazzi Sulle ali delle farfalle di Bordano (Udine) dal 2000 al 2004 -menzioni e premi al concorso Scarpetta d’oro di Vigonovo nel 2001 e nel 2002 -premio nazionale di Letteratura per ragazzi “Città di Bella” 2009 per il libro Bambino di Colore

Email: el.graf@tiscali.it Phone: +39 340 6672548. Address: Res. Fontana 20090 Segrate Milano Italy

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Int+ er+ vis+ ta

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1- Come vi siete avvicinati al mondo dell’illustrazione, che tipo di formazione avete avuto? Entrambi abbiamo seguito corsi e stage di illustrazione. Ed è proprio in uno di questi che siamo conosciuti. Precedentemente Alessandra ha avuto una formazione artistica, è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Milano. Alessandro ha sempre disegnato e ha studiato pittura, ma la sua formazione è letteraria: è laureato in Lettere Moderne a Milano. Questa nostra duplice formazione (artistica e letteraria) è stata per noi molto positiva poiché l’illustrazione è riferita ad un testo, ed è spesso essa stessa narrativa, racconta una storia parallela al testo. La comprensione del testo e l’attenzione alla narrazione, al dialogo e all’interazione col testo sono fondamentali per l’illustrazione, nel nostro modo di intenderla e di crearla.

2- Cosa ne pensate delle scuole di illustrazione?

3- Quando parte un lavoro a cosa fate spunto?

Tutte le scuole possono essere molto utili e positive, ma presentano anche dei rischi. Trattandosi di un ambito creativo in cui ha valore e conta la personalità creativa individuale, molte scuole secondo noi rischiano di creare illustratori omologati. Notiamo che da alcune scuole escono illustratori con uno stile molto simile, spesso molto vicino a quello degli insegnanti. Le migliori scuole di illustrazione sono quelle che danno strumenti per cercare, trovare e coltivare il proprio stile, la propria personalità artistica, la propria ricerca. Gli insegnanti a cui noi ci sentiamo più legati e che ammiriamo di più sono infatti quelli che ci hanno assecondato nel nostro stile, e ci hanno fornito strumenti e spunti senza imporci il loro.

Siamo appassionati di cinema, fotografia e storia dell’arte. Ci lasciamo influenzare in modo libero da idee, suggestioni, immagini. Non c’è una regola, se non la voglia di provare, sperimentare e “giocare” con l’immagine. In molti lavori gli spunti ci vengono forniti già dal committente, che ha un’idea più o meno chiara di quello che vorrebbe. A volte siamo totalmente liberi di pensare idee e proposte, altre volte ci viene chiesto qualcosa di molto più preciso e delineato. Capita spesso, in questo secondo caso, che non ci troviamo d’accordo con il punto di partenza o con l’idea del cliente, perciò ne nasce un dialogo di confronto. Infine, e questo è un aspetto positivo dell’essere in due, prima di cominciare un lavoro solitamente ci confrontiamo tra noi, in una sorta di brain storming, per trovare delle idee, degli spunti o per decidere come impostare l’illustrazione ecc. Essere in due a confrontarsi e buttare le idee sul tavolo fa nascere molti spunti per il nostro lavoro.

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Non ab biamo re gole se non la vo glia di pro

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vare, speri mentare e "giocare" con l’im magine

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4- A quali progetti vi state dedicando ultimamente? Stiamo facendo un libro che ci entusiasma e stimola molto con una casa editrice spagnola, che amiamo, Media Vaca. In generale ci dedichiamo molto all’editoria: copertine di libri e riviste, illustrazioni per magazine. Talvolta lavoriamo con la pubblicità. A volte ci piace sperimentare e dedicarci a illustrazioni su temi che ci stimolano, poi magari ne troviamo un utilizzo, o ne creiamo un progetto, altrimenti restano illustrazioni da archivio. 5- Ma Ale + Ale, sono una coppia e/o una coppia di Illustratori? Ale+Ale sono una coppia e una coppia di illustratori. 6- Come vi siete conosciuti? Ci siamo conosciuti ad uno stage di illustrazione dalle nostre parti. I partecipanti erano selezionati tramite un concorso. I primi 10 selezionati al concorso vincevano la partecipazione a questo stage di 2 giorni. Entrambi siamo stati selezionati e ci siamo ritrovati lì.

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Da quel momento ci siamo trovati spesso a disegnare assieme, anche sulle stesse tavole. Avevamo di partenza due stili con molte cose in comune, e un po’ per volta abbiamo creato assieme lo stile che ora ci contraddistingue. 7- Due Illustratori che non solo collaborano, ma che lavorano proprio insieme per un unico risultato è piuttosto atipico. Come gestite questa cosa? ( empre se debba essere gestita)? Molti ci pongono questa domanda. Qualcuno non si spiega come riusciamo e ci chiede chi fa cosa e chi fa cosa. Qualcuno invece ci ha detto che nelle nostre illustrazioni emerge sia l’anima maschile che quella femminile in un unico risultato. Nel nostro modo di lavorare assieme non esistono compiti specifici di uno o dell’altro, tutt’e due facciamo tutto. Come abbiamo detto prima, il fatto di essere in due è per noi molto positivo, poiché ci spinge a confrontarci, a motivare le nostre scelte, a definire prima come costruire un’illustrazione.

COPPIA+ COPPIA DI ILLU STRATO RI Il collage come tipo di tecnica si presta bene ad essere ragionato prima, appoggiando i ritagli sulla tavola e definendo assieme la disposizione prima di incollarli. Nelle operazioni manuali e pittoriche ci alterniamo, siamo intercambiabili, e nelle operazioni digitali, quando ci sono, vale lo stesso. Per lavorare così occorre molta sintonia e identità di vedute, e per gran parte è così. Certo non sempre, e per fortuna, ci troviamo d’accordo su tutto. Quando siamo in disaccordo solitamente cerchiamo una terza strada che metta d’accordo entrambi.


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Cercare.... per trovare e col tivare il proprio stile e col Cercare.... per trovare tivare il proprio stile


8- Come definireste il vostro lavoro? Ci definiamo illustratori, perché lavoriamo fondamentalmente in questo settore, sempre legandoci a testi: articoli, libri, pubblicità. Anche nei casi di lavori liberi e non vincolati a un testo, li costruiamo sempre con una logica narrativa, “raccontando una storia” nell’immagine. 9 -Mi ha colpito molto il vostro non canonico utilizzo delle tecniche; e in particolare il forte impatto fotografico. Come mai questa scelta?? Siamo molto appassionati di cinema e fotografia. Siamo molto appassionati di mercati dell’usato. Tutto è nato unendo queste due passioni: andavamo nei mercati dell’usato a caccia di vecchi giornali e riviste da ritagliare. Ne abbiamo pile intere. Ci piace l’idea, un po’ surrealista, di unire elementi tratti da diversi contesti a formare una nuova rappresentazione diversa dai contesti di partenza. Ad esempio ritagliare il corpo di un uomo da un giornale, ritagliare la testa di un cane da un altro, e così comporre e creare un nuovo individuo, un po’ uomo e un po’ cane. Questo è solo un esempio, si può giocare in mille modi diversi con questa tecnica, ne nascono infinite possibilità. Un po’ come quei libri divisi in tre parti in cui si possono sfo-

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gliare diverse teste di varie persone, vari corpi, varie gambe. Alle vecchie riviste abbiamo unito foto fatte da noi, ritagli da nuovi giornali o da immagini che troviamo su internet. Un po’ come un dj che mescola tanti pezzi di canzoni diverse e ricrea nuovi suoni e nuove musiche al punto che non si riconoscano più le musiche originarie da cui è partito. L’illustrazione è come se fosse un fermo-immagine di un’azione che sta accadendo. Cosa è successo prima? Cosa succederà dopo? Per noi l’immagine deve suggerire, non dire tutto, lasciando quindi a chi guarda il compito e la curiosità di capire quale storia si nasconde dietro all’illustrazione. 10- Quanto è importante l’immagine fotografica al fine del risultato finale? L’importanza varia da tavola a tavola, abbiamo fatto anche illustrazioni esclusivamente pittoriche senza collage fotografico, altre invece totalmente fatte a collage. Dipende dal risultato che si vuole ottenere, dall’aria che si vuol dare all’illustrazione. A noi piace molto l’effetto evocativo che risulta dall’inserimento di un ritaglio di una fotografia in un immagine pittorica. A volte si crea un contrasto, e i contrasti ci piacciono, altre volte si armonizza al punto che alcuni non capiscono cosa è disegnato e cosa è fotografia. Ci

piace molto mescolare le tecniche. 11- Il vostro rapporto con il computer e la post produzione? I nostri lavori solitamente sono eseguiti per metà in manuale e metà in digitale. Abbiamo fatto lavori solamente manuali e ogni tanto ne sentiamo la nostalgia, e lavori solamente digitali. Dipende dal tipo di lavoro che ci viene commissionato e dal modo in cui decidiamo di affrontare un lavoro. Allo stesso modo apprezziamo artisti e illustratori che lavorano in manuale e/o in digitale. Quando un lavoro è bello è bello, qualsiasi mezzo si utilizzi per realizzarlo. Certamente consideriamo il computer un mezzo fondamentale e utilissimo, con grandissime potenzialità, noi difficilmente potremmo farne a meno. Di base però, secondo noi, ci deve essere una capacità creativa e comunicativa e di gusto che non si ottiene dal computer, ma da una preparazione, da un esercizio e da uno studio artistico. Ad esempio detestiamo i filtri artistici pittorici di Photoshop, mentre apprezziamo chi dipinge anche solo in digitale, ma dove emerge la sua manualità e capacità artistica non prefabbricata dal computer.


Illustrazio ne, cinema e fotogra fia 15


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12- Quale è il vostro rapporto con gli editori e la committenza in generale?

13- Che tipo di commesse avete e su quali vi piace più lavorare?

Il nostro rapporto con gli editori è solitamente positivo. Certo, è difficile generalizzare, con alcuni committenti abbiamo un ottimo rapporto, altri committenti non si sono comportati correttamente e nel rispetto del nostro lavoro. Solitamente cerchiamo di farlo notare e cerchiamo di dialogare col committente, e, se non siamo d’accordo, di spiegarne i motivi. Ma non tutti comprendono e non sempre le esigenze commerciali vanno di pari passo con quelle artistiche. E’ anche capitato che a volte alcune richieste dei clienti erano corrette e ci hanno fatto notare cose giuste, che risistemate hanno migliorato il risultato. I committenti che amiamo di più sono quelli che si fidano di noi e ci danno più libertà creativa. Solitamente non vengono delusi. In Italia la nostra categoria di illustratori non è sempre molto riconosciuta e rispettata, perciò crediamo in una solidarietà tra illustratori che porti avanti le nostre esigenze e il rispetto per la nostra categoria. Ed è importante secondo noi che in questo ci si senta uniti, che si chiedano lo stesso tipo di cose, perché solo così potremo ottenere dei risultati che vanno a beneficio di tutti noi illustratori.

La maggior parte delle commesse che abbiamo sono in campo editoriale: copertine di libri, illustrazioni per riviste, interne o copertine. Forse il campo editoriale è quello che ci piace di più, amiamo molto i libri, il mondo che c’è dietro. Ci piace cercare di trovare un’idea che racchiuda il senso di un libro o di un articolo, e che dialoghi con esso. Abbiamo avuto commesse in ambito pubblicitario, anche se i compensi economici sono molto maggiori rispetto all’ambito editoriale, è più difficile districarsi nella gerarchia delle decisioni creative (approvazione dell’art director, approvazione dell’account dello studio pubblicitario, approvazione di uno o più clienti…), solitamente la creatività non spetta a noi ma solo l’esecuzione. Abbiamo avuto, molto più raramente, commesse per locandine di film o di festival.

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Il vero consiglio? Vivere il mestiere come un divertime nto

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16-Il lavoro a cui siete più affezionati?

rispettato a tutti gli effetti in Italia, come è negli altri stati.

La collaborazione a cui siamo più affezionati, sia perché è uno dei committenti con cui collaboriamo da più tempo, sia per il modo che ha di rispettare il nostro lavoro, sia perché amiamo quello che fa, è la rivista Internazionale. Il lavoro a cui siamo più affezionati è il nostro primo libro interamente fatto da noi, nelle illustrazioni e nel testo (minimo), è Ti prendo ti prendo, edito da Orecchio Acerbo Editore.

18- Che consiglio dareste a chi volesse intraprendere questa avventura professionale?

17-L’illustratore è mestiere? Sì, è mestiere. E in quanto mestiere è un’attività professionale e richiede professionalità. Ci sono molti che vogliono fare gli illustratori semplicemente perché gli piace disegnare o gli piacciono i libri per bambini, ma fare l’illustratore è un’attività seria che richiede qualità, capacità tecniche e professionali. E’ importante questo concetto perché è uno dei passi che vanno fatti affinché questo mestiere venga riconosciuto e

Il primo consiglio è quello di insistere insistere insistere… E’ un’attività professionale che richiede, almeno nel primo periodo, molta forza di volontà, per farsi conoscere e per affacciarsi sul mercato. E’ importante non scoraggiarsi, però mantenendo capacità autocritica, imparando dagli altri e dagli stimoli che vengono dati, anche dagli errori e dalle critiche. Il secondo consiglio è di capire a quali ambiti, a quali editori o settori dell’illustrazione, è vicino il proprio stile. Non ha senso insistere nel promuoversi con tutti gli editori, in tutti i settori. Ci sono editori che visibilmente non hanno a che fare con noi, , gli editori hanno impronte molto diverse tra loro, e non è la stessa cosa fare illustrazione per bambini oppure per giornali, oppure per la pubblicità. Bisogna capire in che ambito si è

più portati e insistere su quello. Il terzo consiglio è quello di guardarsi in giro con interesse: le librerie e le biblioteche sono miniere di libri illustrati dagli stili più diversi. E’ molto utile soffermarsi sui libri di altri, sulle copertine, quelle che catturano l’attenzione, e cercare di capire come sono state fatte, quali sono gli stili, riconoscere gli stili delle case editrici. Allo stesso modo si possono osservare riviste, quotidiani, pubblicità e siti internet. Si possono capire molte cose utili per intraprendere questa avventura professionale semplicemente osservando. Ma il vero consiglio, il più importante, è quello di vivere questo mestiere con divertimento. Divertirsi, fare quello che ci sente di fare con piacere. Spesso le cose più belle che vediamo di altri illustratori sono quelle che si fanno per conto proprio, per diletto personale. Sono quelle che hanno più forza espressiva. Se ci si diverte il risultato è più convincente anche per gli altri e lo si può sostenere e portare avanti con più forza.

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19-Sogni nel cassetto? I progetti che amiamo di più sono quelli più liberi: libri interi interamente progettati da noi, nella struttura, nel testo e nelle illustrazioni. Fare altri progetti di questo tipo, con la fiducia di qualche editore, sono i nostri sogni nel cassetto. 20- Per tematiche, contenuti e retribuzione l’illustrazione per bambini è molto diversa rispetto all’advertising... Quale è il vostro rapporto con l’editoria per ragazzi? Diversamente da molti illustratori, non ci sentiamo molto a nostro agio nell’illustrazione per bambini. Abbiamo fatto qualche progetto e libro, ma poco. Da un punto di vista di retribuzione l’advertising è molto più remunerativa rispetto all’illustrazione editoriale, ma come dicevamo prima è un settore in cui è molto più difficile districarsi. Ci sentiamo molto più portati nell’ illustrazione per adulti o per ragazzi adolescenti, che sia editoriale o advertising. Questo non tanto

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per i contenuti, spesso i libri per bambini possono essere liberi e divertenti da illustrare, quanto per il nostro stile, che nel punto di vista del mercato italiano viene maggiormente legato a queste fasce di età. In realtà pensiamo che non esista propriamente una distinzione tra un’illustrazione per adulti e un’illustrazione per ragazzi, perché quello che viene mostrato ai bambini viene precedentemente scelto dai genitori dei bambini, e molti stili considerati difficili appaiono così perché non piacciono alle mamme e non vengono mostrati e spiegati ai bambini. I bambini vanno educati all’immagine. Sono abituati a leggere le immagini con gli stili che vedono nei cartoni animati. Ma hanno grandissima apertura e ottime capacità di apprendimento. E’ importante che imparino a conoscere vari modi di rappresentare, diversi stili, e gli si diano gli strumenti per leggerli e comprenderli. Questo è compito della scuola e soprattutto dei genitori. Spesso le immagini considerate più difficili sono invece quelle che lasciano più spazio alla creatività del bambino.


L’illustra zione è mestiere e professio nalità

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21- siete solo illustratori o anche autori? Siamo anche autori. Ci piace scrivere e creare storie. Il libro “i prendo ti prendo”, pubblicato con Orecchio Acerbo, l’abbiamo interamente concepito noi. Abbiamo altri progetti-libri nel cassetto. Un lavoro che stiamo portando avanti in questi giorni è un libro interamente pensato da noi, anche nei testi. E’ bello e importante però anche rapportarsi a testi di altri, di solito spetta all’editore associare un illustratore a un autore. Se il binomio funziona si crea un dialogo che arricchisce entrambi. 22 . Come si pone l’illustratore di fronte ad un testo che non è suo; e come è possibile adattarsi alle infinite varietà di testi possibili, in termini di argomento, tono, eccetera? Come abbiamo detto, ci poniamo dialogando con il testo. Leggiamo attentamente il testo e cerchiamo di riportare al nostro stile il mondo espresso dall’autore. Certo ci sono infinite possibilità, ma

se si è stati chiamati ad illustrare un testo, significa che il committente vuole legare il tuo stile a quel testo. Nell’ambito del nostro stile poi ci vengono diverse di idee, e ci poniamo in modo diverso in base all’argomento e al tono del testo. Bisognerebbe considerare caso per caso, è evidente che impostiamo diversamente un’illustrazione per un racconto thriller da un’illustrazione di divulgazione scientifica. Solitamente cerchiamo di non ripetere con l’illustrazione quello che è già scritto nel testo, sarebbe inutile. Cerchiamo invece di dare altri spunti a partire da quel testo, di dire altro, di raccontare come noi sentiamo quel testo. A volte ci riferiamo a immagini presenti nel testo, altre volte l’illustrazione è una nostra riflessione sul testo stesso, altre volte ne è un riassunto, a volte raccontiamo una storia parallela al testo con un’illustrazione narrativa. Ci sono capitati testi che ci hanno mandato in crisi (ad esempio una volta abbiamo dovuto illustrare un articolo che parlava di filosofia della scienza e di matematica), in questi casi ci lasciamo ispirare solo da qualche frase del testo e da quella cerchiamo di trarre spunti, a volte simbolici, e lasciarci suggerire qualche immagine.

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Ita+ lia+


ni+ tĂ +


Com+ me+ nto+

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Int+ ern+


azio+ nale+


Bib+ lio+ gra+ fia+

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Libri consigliati: - Ti prendo ti prendo, Orecchio Acerbo editore, Roma 2004 - L’avvocato degli animali, Alberto Perdisa Editore, Bologna 2004, Giorgio Celli - Bambino di Colore, edizioni Arka, Milano 2007 - Gli animali della mia vita, Fatatrac edizioni, Firenze 2008,Teresa Buongiorno. - Italianità , Corraini edizioni, Mantova 2008, a cura di Giulio Iacchetti.

Link consigliati: http://www.illustratori.it/Staging/Members/alecis/Delivery/ Public/ArtistHome

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Pinguini_Palloncino

Sherlok_Holmes

Illustrazione_woeser

famiglia_uova

Sottacqua

Ethical_candeggina

Ethical_gelato

ethical_OGM

P.12 Cammello

P.6 Orso_giocoliere

Illustrazione_piscina

P.16 P.16 Illustrazione_Re

Illustrazione_sasso_tirato

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P.20 illustrazione_interna3

P.16 Illustrazione_bimbo4

Indi+ ce+ visi+ vo+

P.8 Ippopotamo

Coppa_del_Nonno


P.25 Ape_piaggio

P.25 Bucaneve

P.26 Cavallo

P.3

Il_Sud_di_nessun_Nord

P.28 Riscaldamento_globale

P.24 Sambuca

P.25 Cedrata_Tassoni

P.28 Sbornia

P.3 Tuffo_Arancia

P.30 Illustrazione_Darwin

P.24 Graziella

P.24 Nutella

P.25 Moca_Bialetti

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LECIS+ PANZERI


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