UNDERSKIN ANDY LLANES BULTÓ
Progetto a cura di Leonardo Regano
COVER ANA OLIO S LIENZO 147 X 178 cm
ANDY LLANES BULTÓ «Esta piel de mis poros / y mis alergias / esta piel de mis pecas / y mis pecados / de mis lunares / y cicatrices / de mis erizos / y picazones / esta piel de mis venas / y tus caricias … (M. Benedetti, Flor de Piel, 1963)
Te comeria cada milimetro de tu piel. Vorrei mangiare ogni millimetro della tua pelle. Vorrei unirmi a te, possederti nella maniera più viscerale. Un modo di dire, una metafora, che racchiude in sé l’essenza stessa della passionalità latina. Ana, Paulo, Yordi, Raul, Miguel, Sofia, Lisandra. Sono tutti lì a guardarmi, a invitarmi a “mangiarli”, con i loro grandi occhi e le loro labbra carnose e protese in avanti. Tutti lì, ammiccanti verso il mio sguardo. Rimango piacevolmente vittima di questo gioco di seduzione, una trappola per la mia attenzione architettata con maestria da Andy Llanes Bultó (San Antonio de los Baños, Cuba, 1987). Tutto è più vero del vero. Resto lì, a perdermi nei loro sguardi e a fissare la tela, scrutando ogni piccolo particolare di questa pittura così puntuale, ogni sua minima rifinitura. Tra me e quei volti c’è ormai un’imbarazzante intimità, un’attrazione e un fastidio nello stesso tempo. Loro mi turbano, come ogni intimità che si crea tra sconosciuti. Davanti ad Ana o a Miguel, per un attimo volto lo sguardo altrove, ma poi decido di continuare a guardare. Mi soffermo a scrutarne la pelle, ne scorgo i piccoli pori e le sue più celate imperfezioni. Ogni piccola ruga, ogni piccolo segno. E mi ricordo che la pelle è il nostro organo più esteso. Che la prima vera esplorazione del mondo attorno a noi l’abbiamo fatta attraverso la pelle.
Che il tatto è tra i cinque sensi di sicuro il più intimo. E che è proprio attraverso la pelle che entriamo in contatto con l’altro, con la sua essenza e il suo corpo. Ne sentiamo il calore, ne misuriamo l’eccitazione, ne cogliamo la disponibilità nei nostri confronti. La pelle è il limite tra il mondo esterno e l’interno del nostro corpo, la nostra carne e il nostro Io. Mi ricordo quelle parole che Lucian Freud ripeteva come un mantra nelle sue interviste: “voglio che la mia pittura sia carne”. E sembra che Andy abbia appreso la lezione del maestro tedesco. Ma ad uno sguardo più approfondito, dagli occhi di Raul e di Lisandra traspare qualcosa di diverso rispetto a quel tormento fisico ricercato dal maestro tedesco. Qualcosa scorre sotto la loro pelle. Un flusso di energia, un soffio vitale. Un’anima. Non sono solo dei corpi quelli ritratti da Andy Llanes Bultó. Ed ecco forse perché la pittura di Freud si sfalda e marcisce in quelle pennellate dense e pregne di materia, mentre quella del giovane cubano tende a ricompattare il tratto, optando per una soluzione precisa e controllata, simbolo di questa ritrovata unità tra anima e corpo. E così, ad un tratto, quelli che ho davanti non sono solo dei volti, ma sono ritratti di essenze profonde, di personalità e di storie. Sono Ana, Paulo, Yordi, Raul, Yaser, Roldan, Miguel, Mabel, Sofia, Lisandra e lo stesso Andy (Autorretrato). Sono i ritratti di quanto c’è di nascosto sotto la loro pelle. Under skin, appunto. Sottopelle. Andy con la sua arte è riuscito ad arrivare là, dove scorre la linfa che nutre la vita. Sotto la nostra pelle, dove dimora l’anima umana. Adesso capisco il turbamento e il disagio che ho provato al primo sguardo. Più vero del vero, dicevamo. Andy Llanes Bultó giunge lì dove la pittura spesso fatica ad arrivare, sconfinando in un’indagine e in un’introspezione del personaggio più tipica della tecnica fotografica. La scelta di una rigida inquadratura in close-up e della monocromia, che si risolve in una variegata scala di grigi dalle tonalità fredde, testimoniano questo sconfinamento e questa mescolanza di tecniche. Nelle sue tele riecheggia la profondità dei ritratti di Richard Avedon, la sensualità dei primi piani di Helmutt Newton e l’introspezione psicologica dell’obiettivo di Yousuf Karsh. La sua è un’arte che si contraddistingue per un caldo rigore, un’emanazione di sentimento, di corpi intrecciati allo spirito. I ritratti di Andy trascendono il reale e, paradossalmente, affondano oltre l’apparenza fino alla sostanza, all’anima più pura e più potente delle cose. Ripenso alla prima volta che ho visto Mabel e Yaser. Al mio primo pensiero davanti ai loro occhi. A come è cambiato adesso il mio punto di vista. Te comeria cada
milimetro de tu piel.
Leonardo Regano
Paulo OLIO S LIENZO 140 X 140 cm
Yordi OLIO S LIENZO 140 X 170 cm
Raúl OLIO S LIENZO 140 X 140 cm
Ana OLIO S LIENZO 200 X 200 cm
Autorretrato OLIO S LIENZO 200 X 200 cm
Mabel OLIO S LIENZO 140 X 140 cm
Miguel OLIO S LIENZO 200 X 200 cm
Sofia OLIO S LIENZO 140 X 140 cm
Lisandra OLIO S LIENZO 157 X 145 cm
Roldan OLIO S LIENZO 140 X 167 cm
Yaser OLIO S LIENZO 164 X 140 cm
Dary OLIO S LIENZO 140 X 154 cm
Rachel OLIO S LIENZO 146 X 178 cm
1987 San Antonio de los Baños, Cuba 2012 Graduado en el Instituto Superior de Arte ISA La Habana 2006 Nivel Medio en Artes Plásticas en la Especialidad de Pintura. Academia Provincial de Artes Plásticas “Eduardo Abela”, San Antonio de los Baños
Exposiciones Personales 2015 2014 2005 2013
Under Skin. Isolo17 Gallery. Verona Carne y Hueso. Fucina des Artistas Gallery, La Habana, Cuba Para curar el alma. Tesis de grado. Galería Eduardo Abela, Academia Provincial de Artes Plásticas “Eduardo Abela”, San Antonio de los Baños Carne y hueso galería provincial Eduardo Abela. San Antonio de los Baños
Exposiciones Colectivas 2015 2015 2015 2012 2010 2009 2009 2009
XII Bienal de La Habana. “Viceral”, Zona Franca. Cuba ARTVERONA Progetto collettivo “Teorema del mascolino”. Verona The Others Art Fair. Torino Lo Inédito Viable. Universidad de las Artes, ISA (Colateral a la 11na Bienal de La Habana), La Habana, Cuba F.A.C. (Fábrica de Arte Cubano – Proyecto de X Alfonso) Pabexpo, Ciudad de la Habana Gente. Galería L, Ciudad de la Habana Atemporal. Centro de Desarrollo de las Artes Visuales Ciudad de la Habana Cambio y Fuera (Colateral a la 10ma Bienal de La Habana) Galería de Arte del ISA, Ciudad de la Habana
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