Calendario IBC 2017

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2017


Teatri Storici Nel territorio dell’Emilia-Romagna l’esperienza inventiva dell’edificio teatrale è stata straordinariamente vivace. I teatri storici testimoniano una vicenda collettiva diversificata e multiforme, espressione delle comunità che li hanno voluti e realizzati poi, nel tempo, mantenuti vivi e attivi. Edifici singolari, scaturiti dalla geniale creatività di architetti, scenografi e decoratori, sono stati realizzati tra il XVII secolo e la prima metà del Novecento, nelle maggiori città come nei centri minori. Quelli che, pur ricostruiti e riadattati o semplicemente restaurati, tuttora si conservano, rappresentano solo una significativa porzione di un fenomeno imponente e capillare che ha visto trionfare sul piano architettonico e su quello produttivo il cosiddetto “teatro all’italiana”.

Spesso collocati al centro della topografia cittadina, o comunque secondo una precisa strategia, si presentano sovente con una ben definita fisionomia che li rende riconoscibili. Pregevoli e di grande fascino, i teatri sono sistemi complessi e articolati in cui architettura e tecnologia, arte e decorazione colloquiano in armoniosa sinergia affinché al loro interno possa prender vita quello straordinario evento che è lo spettacolo dal vivo. Degli oltre cento teatri censiti dall’IBC, le cui schede possono essere consultate nel Catalogo del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna PatER, ne sono stati scelti dodici, le cui immagini, esemplificative ed evocative al tempo stesso, vogliono suggerire la ricchezza e l’eterogeneità di questo patrimonio.

Un buon 2017 all’insegna della cultura e della bellezza!


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Gennaio 2017 Vernasca (Piacenza), Teatrino del Castello di Vigoleno La principessa Maria Ruspoli Gramont, proprietaria del castello dal 1922 al 1935, volendo rendere abitabile il maniero, avvia numerosi restauri. In tale occasione viene realizzato dal pittore russo A. Jacovleff questo teatrino, forse uno dei più piccoli al mondo. L’artista dipinge a tinte vivaci decori di gusto chinoise con maschere della Commedia dell’Arte, figure esotiche e danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi. Al centro della scena è rappresentato un elegante patio baroccheggiante, con scale, colonne, arcate e statue trompe-l’oeil.



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Febbraio 2017 Correggio (Reggio Emilia), Teatro Comunale Bonifazio Asioli Realizzato in sostituzione di un antico teatro ligneo seicentesco, su progetto di F. Forti e inaugurato nel 1852 con “Lucrezia Borgia� di Donizzetti, il teatro viene parzialmente ricostruito a fine Ottocento, dopo i danni causati da un violento incendio. G. Aimi che ne segue i lavori mantiene l’originario impianto della sala a ferro di cavallo con tre ordini di palchi, loggione ed elegante palco reale, ridisegnando tuttavia la facciata. In questa occasione sono rinnovate le decorazioni, sulla volta G. Ferrari dipinge le muse della Tragedia, Commedia, Musica e Danza. E. Meulli opera sugli stucchi e disegna il magnifico bordo del sipario di velluto rosso, ricamato da I. Levi.



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Marzo 2017 Bologna, Teatro Auditorium Manzoni

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Inaugurato nel 1933 ha in origine vocazione mista: teatro e cinematografo, con maggiore attenzione alla funzione teatrale. Il progetto di I. Tabarroni prevede infatti sofisticati accorgimenti tecnici per la messa in scena di spettacoli lirici, di prosa o di varietà. Stilisticamente l’edificio presenta elementi che richiamano ancora il Liberty, specie nella facciata esterna, mentre all’interno la sala presenta un soffitto decorato con motivi geometrici di gusto déco. Nel 2002, acquisito dal Comune, viene completamente restaurato e riaperto come Auditorium nel 2005 sotto la direzione del maestro G. Zagnoni. Intento del progetto è stato quello di realizzare uno spazio simile all’interno di uno strumento musicale, una sorta di grandiosa cassa armonica lignea.



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Aprile 2017 Lugo (Ravenna), Teatro Comunale Gioacchino Rossini

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Inaugurato durante la Fiera del 1761, con “Catone in Utica”, dramma musicale su libretto di Metastasio, il teatro si propone ancora esternamente nell’austera veste originale settecentesca, con la facciata ripartita da lesene e marcapiani progettata da A. Petrocchi. Ai primi dell’Ottocento viene invece modificato l’interno progettato da A. Galli Bibiena. L’intervento di L. Marconi modifica la curva dei quattro ordini di palchi, struttura diversamente il boccascena e aggiunge il loggione. Pur non perdendo la sua funzione di fulcro della vita cittadina il teatro ha avuto un periodo di decadenza in cui ha funzionato come cinema. Il suo significato civico ne ha scongiurato la perdita e ha fatto si nel 1986, dopo un importante restauro, riprendesse l’attività teatrale.



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Maggio 2017 Bologna, Teatro Comunale

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Inaugurato il 14 maggio 1763 con “Il Trionfo di Clelia” di Gluck, composta per l’occasione, il Comunale è uno dei teatri più antichi d’Italia. Voluto dal Senato bolognese dopo un dibattito pubblico è progettato da A. Galli da Bibiena, appartenente alla più celebre famiglia di architetti e scenografi dell’età barocca. Tra i primi ad essere realizzato in muratura, autonomo e svincolato da ogni altro edificio, per la sua collocazione viene scelta una zona che, al tempo, si va configurando quale polo culturale cittadino. Qui il teatro assume un ruolo particolarmente prestigioso che da impulso alla specificità dell’area. Tra le poche architetture teatrali del Bibiena giunte sino a noi il Comunale si caratterizza per la pianta a campana, ch’egli riteneva essere la più ‘sonora’.



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Giugno 2017 Imola (Bologna), Teatro Comunale Ebe Stignani

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In origine dedicato a Cerere il teatro è costruito nel 1810-12 nella chiesa superiore del soppresso convento di S. Francesco. Del progetto viene incaricato G. Magistretti. Con la restaurazione dello Stato Pontificio il teatro è chiuso fino al 1831 poiché costruito in un edificio in origine dedicato al culto. Dopo i restauri riprende l’attività teatrale con regolari stagioni di lirica e prosa. I lavori realizzati nel 1852-55, seguiti da F. Antolini, A. Cerchiari e L. Ricciardelli, conferiscono al teatro la veste che presenta tuttora. Nell’occasione il pittore P. Sarti realizza la raffigurazione delle Muse sulla volta della platea, è inoltre rifatto il vestibolo e modificata la facciata con la realizzazione del portico e sovrastante terrazzo, consolidando la struttura dell’edificio medievale.



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Luglio 2017 San Giovanni in Marignano (Rimini), Teatro Comunale Augusto Massari Il Teatro è l’esito dell’adattamento funzionale di un antico edificio di culto sconsacrato. Fin dal 1821 questi spazi sono concessi alla locale filodrammatica che successivamente si costituisce come Società dei Dilettanti Filodrammatici e dei Condomini. Nel tempo assume sul territorio un ruolo primario e, di conseguenza, necessita di un vero e proprio spazio teatrale per le “istruttive e dilettevoli rappresentazioni”. Nel 1855 il Consiglio Comunale incarica G. Benedettini, allievo di L. Poletti, di riadattare questi spazi. Inaugurato l’anno dopo, il teatro ha sala a U, due ordini di gallerie e decori di A. Trevisani, mentre il sipario di A. Mosconi, raffigura una veduta ottocentesca di San Giovanni in Marignano.



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Agosto 2017 Carpi (Modena), Teatro Comunale

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Progettato dal carpigiano C. Rossi e costruito tra il 1857 e il 1861, anno in cui è inaugurato con “Rigoletto”, il teatro è posto nel centro cittadino a fianco di Palazzo Pio. Esternamente si configura come teatro – tempio, con pronao aggettante, colonne doriche e sovrastante timpano. La sala teatrale con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione si caratterizza per la raffinata decorazione a stucchi dorati e pittorica. G. Ugolini dipinge sul soffitto le allegorie della Musica, Poesia, Prosa e Danza, mentre per il sipario il soggetto s’ispira alla mitologia classica. Orfeo (o per alcuni Apollo) incanta la Natura, rappresentata dalle seducenti Ninfe che lo circondano, suonando la cetra.



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Settembre 2017 Fidenza (Parma), Teatro Comunale Girolamo Magnani

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Progettato da N. Bettoli (Regio di Parma) nel 1813, il teatro ha avuto una lunga gestazione. I lavori più volte interrotti vengono ripresi nel 1854 e, diretti da A. Armarotti coadiuvato dallo scenografo fidentino G. Magnani, si concludono nel 1861. “Il Trovatore” di Verdi è l’opera inaugurale. Un prezioso apparato decorativo, concepito dallo stesso Magnani, caratterizza gli interni del teatro. In particolare la sala teatrale: pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione, palco reale e sfarzoso boccascena dorato, presenta una volta riccamente decorata. Dietro stucchi dorati è dipinto un cielo azzurro in cui volteggiano festosi amorini danzanti. Un piacevole effetto di apertura che riprende felicemente la tradizione padana cinquecentesca.



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Ottobre 2017 Modena, Teatro Comunale Luciano Pavarotti

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Intitolato al grande tenore modenese nel 2007, il teatro è stato inaugurato nel 1841. F. Vandelli, cui la Comunità modenese affida il progetto, concepisce un edificio dalla monumentale facciata neoclassica, con un portico a nove arcate, impreziosita dai bassorilievi di L. Righi e fastigio a coronamento. Dall’atrio ovale si accede alla sala teatrale connotata da armonioso apparato decorativo, platea ellittica con tre ordini di palchi, galleria, loggione e fastoso palco reale. Ampi ed eleganti gli spazi del ridotto, significativi quelli di servizio, tra cui la grande sala degli scenografi tuttora in uso. Il sipario coevo dipinto da A. Malatesta decora il boccascena con la raffigurazione di Ercole I d’Este in visita al teatro in costruzione nella Ferrara del Quattrocento.



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Novembre 2017 Cesena (Forlì-Cesena), Teatro Comunale Alessandro Bonci La realizzazione del nuovo teatro, che il Consiglio Comunale cesenate decreta nel 1838 e affida a V. Ghinelli, si conclude nel 1846. L’inaugurazione ha luogo con “Maria di Rohan” di Donizzetti. L’edificio esprime solidità e armonia, la facciata di gusto neoclassico è porticata e decorata da finestre con bassorilievi di G. Bernasconi, ed è coronata da un frontone con lo stemma del comune e le figure dei fiumi Savio e Rubicone. La sala a ferro di cavallo ha quattro ordini di palchi e loggione, le decorazioni interne sono opera del ferrarese F. Migliari. Nel 1999 viene posto sul boccascena il sipario dipinto da M. Pulini, per il quale l’artista concepisce un’iconografia complessa e armonica nell’architettura e nei simboli, costituita da elementi dalla potente forza evocativa.



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Dicembre 2017 Ferrara, Teatro Comunale Claudio Abbado

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Costruito nella cosiddetta Isola del Cervo, di fronte al Castello Estense, il teatro è inaugurato nel 1798 con “Gli Orazi e i Curiazi” di Portogallo, dopo una lunga e complessa gestazione e con l’apporto determinante degli architetti C. Morelli e A. Foschini al progetto originario di G. Campana. L’esterno sobrio e austero cela interni ampi, ben distribuiti, eleganti e armoniosi. La realizzazione del teatro si compie in anni decisivi per la definizione tipologica dello spazio teatrale all’italiana. Affermato lo schema barocco a palchetti se ne ricerca la perfetta forma, per consentire agli spettatori il massimo godimento acustico e visivo. La sala ha pianta ellittica con quattro ordini di palchi e loggione. L’attuale apparato decorativo di F. Migliari viene realizzato a metà Ottocento.


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2017 Progetto Area Informazione e Comunicazione IBC Fotografie Andrea Scardova, IBC Grafica Beatrice Orsini, IBC La banca dati dei Teatri Storici è curata da Lidia Bortolotti http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/ Info lidia.bortolotti@regione.emilia-romagna.it ibc.regione.emilia-romagna.it facebook.com/IBCemiliaromagna instagram.com/ibcemiliaromagna


Teatri Storici Nel territorio dell’Emilia-Romagna l’esperienza inventiva dell’edificio teatrale è stata straordinariamente vivace. I teatri storici testimoniano una vicenda collettiva diversificata e multiforme, espressione delle comunità che li hanno voluti e realizzati poi, nel tempo, mantenuti vivi e attivi. Edifici singolari, scaturiti dalla geniale creatività di architetti, scenografi e decoratori, sono stati realizzati tra il XVII secolo e la prima metà del Novecento, nelle maggiori città come nei centri minori. Quelli che, pur ricostruiti e riadattati o semplicemente restaurati, tuttora si conservano, rappresentano solo una significativa porzione di un fenomeno imponente e capillare che ha visto trionfare sul piano architettonico e su quello produttivo il cosiddetto “teatro all’italiana”.

Spesso collocati al centro della topografia cittadina, o comunque secondo una precisa strategia, si presentano sovente con una ben definita fisionomia che li rende riconoscibili. Pregevoli e di grande fascino, i teatri sono sistemi complessi e articolati in cui architettura e tecnologia, arte e decorazione colloquiano in armoniosa sinergia affinché al loro interno possa prender vita quello straordinario evento che è lo spettacolo dal vivo. Degli oltre cento teatri censiti dall’IBC, le cui schede possono essere consultate nel Catalogo del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna PatER, ne sono stati scelti dodici, le cui immagini, esemplificative ed evocative al tempo stesso, vogliono suggerire la ricchezza e l’eterogeneità di questo patrimonio.

Un buon 2017 all’insegna della cultura e della bellezza!


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Gennaio 2017 Vernasca (Piacenza), Teatrino del Castello di Vigoleno La principessa Maria Ruspoli Gramont, proprietaria del castello dal 1922 al 1935, volendo rendere abitabile il maniero, avvia numerosi restauri. In tale occasione viene realizzato dal pittore russo A. Jacovleff questo teatrino, forse uno dei più piccoli al mondo. L’artista dipinge a tinte vivaci decori di gusto chinoise con maschere della Commedia dell’Arte, figure esotiche e danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi. Al centro della scena è rappresentato un elegante patio baroccheggiante, con scale, colonne, arcate e statue trompe-l’oeil.



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Progettato dal carpigiano C. Rossi e costruito tra il 1857 e il 1861, anno in cui è inaugurato con “Rigoletto”, il teatro è posto nel centro cittadino a fianco di Palazzo Pio. Esternamente si configura come teatro – tempio, con pronao aggettante, colonne doriche e sovrastante timpano. La sala teatrale con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione si caratterizza per la raffinata decorazione a stucchi dorati e pittorica. G. Ugolini dipinge sul soffitto le allegorie della Musica, Poesia, Prosa e Danza, mentre per il sipario il soggetto s’ispira alla mitologia classica. Orfeo (o per alcuni Apollo) incanta la Natura, rappresentata dalle seducenti Ninfe che lo circondano, suonando la cetra.



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Progettato da N. Bettoli (Regio di Parma) nel 1813, il teatro ha avuto una lunga gestazione. I lavori più volte interrotti vengono ripresi nel 1854 e, diretti da A. Armarotti coadiuvato dallo scenografo fidentino G. Magnani, si concludono nel 1861. “Il Trovatore” di Verdi è l’opera inaugurale. Un prezioso apparato decorativo, concepito dallo stesso Magnani, caratterizza gli interni del teatro. In particolare la sala teatrale: pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione, palco reale e sfarzoso boccascena dorato, presenta una volta riccamente decorata. Dietro stucchi dorati è dipinto un cielo azzurro in cui volteggiano festosi amorini danzanti. Un piacevole effetto di apertura che riprende felicemente la tradizione padana cinquecentesca.



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Intitolato al grande tenore modenese nel 2007, il teatro è stato inaugurato nel 1841. F. Vandelli, cui la Comunità modenese affida il progetto, concepisce un edificio dalla monumentale facciata neoclassica, con un portico a nove arcate, impreziosita dai bassorilievi di L. Righi e fastigio a coronamento. Dall’atrio ovale si accede alla sala teatrale connotata da armonioso apparato decorativo, platea ellittica con tre ordini di palchi, galleria, loggione e fastoso palco reale. Ampi ed eleganti gli spazi del ridotto, significativi quelli di servizio, tra cui la grande sala degli scenografi tuttora in uso. Il sipario coevo dipinto da A. Malatesta decora il boccascena con la raffigurazione di Ercole I d’Este in visita al teatro in costruzione nella Ferrara del Quattrocento.



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Novembre 2017 Cesena (Forlì-Cesena), Teatro Comunale Alessandro Bonci La realizzazione del nuovo teatro, che il Consiglio Comunale cesenate decreta nel 1838 e affida a V. Ghinelli, si conclude nel 1846. L’inaugurazione ha luogo con “Maria di Rohan” di Donizzetti. L’edificio esprime solidità e armonia, la facciata di gusto neoclassico è porticata e decorata da finestre con bassorilievi di G. Bernasconi, ed è coronata da un frontone con lo stemma del comune e le figure dei fiumi Savio e Rubicone. La sala a ferro di cavallo ha quattro ordini di palchi e loggione, le decorazioni interne sono opera del ferrarese F. Migliari. Nel 1999 viene posto sul boccascena il sipario dipinto da M. Pulini, per il quale l’artista concepisce un’iconografia complessa e armonica nell’architettura e nei simboli, costituita da elementi dalla potente forza evocativa.



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Costruito nella cosiddetta Isola del Cervo, di fronte al Castello Estense, il teatro è inaugurato nel 1798 con “Gli Orazi e i Curiazi” di Portogallo, dopo una lunga e complessa gestazione e con l’apporto determinante degli architetti C. Morelli e A. Foschini al progetto originario di G. Campana. L’esterno sobrio e austero cela interni ampi, ben distribuiti, eleganti e armoniosi. La realizzazione del teatro si compie in anni decisivi per la definizione tipologica dello spazio teatrale all’italiana. Affermato lo schema barocco a palchetti se ne ricerca la perfetta forma, per consentire agli spettatori il massimo godimento acustico e visivo. La sala ha pianta ellittica con quattro ordini di palchi e loggione. L’attuale apparato decorativo di F. Migliari viene realizzato a metà Ottocento.


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2017


Teatri Storici Nel territorio dell’Emilia-Romagna l’esperienza inventiva dell’edificio teatrale è stata straordinariamente vivace. I teatri storici testimoniano una vicenda collettiva diversificata e multiforme, espressione delle comunità che li hanno voluti e realizzati poi, nel tempo, mantenuti vivi e attivi.

Spesso collocati al centro della topografia cittadina, o comunque secondo una precisa strategia, si presentano sovente con una ben definita fisionomia che li rende riconoscibili. Pregevoli e di grande fascino, i teatri sono sistemi

Edifici singolari, scaturiti dalla geniale creatività di

complessi e articolati in cui architettura e tecnologia, arte e decorazione colloquiano in armoniosa sinergia affinché

architetti, scenografi e decoratori, sono stati realizzati tra il XVII secolo e la prima metà del Novecento, nelle

evento che è lo spettacolo dal vivo.

maggiori città come nei centri minori. Quelli che, pur ricostruiti e riadattati o semplicemente restaurati, tuttora si conservano, rappresentano solo una significativa porzione di un fenomeno imponente e capillare che ha visto trionfare sul piano architettonico e su quello produttivo il cosiddetto “teatro all’italiana”.

al loro interno possa prender vita quello straordinario

Degli oltre cento teatri censiti dall’IBC, le cui schede possono essere consultate nel Catalogo del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna PatER, ne sono stati scelti dodici, le cui immagini, esemplificative ed evocative al tempo stesso, vogliono suggerire la ricchezza e l’eterogeneità di questo patrimonio.

Un buon 2017 all’insegna della cultura e della bellezza!


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Gennaio 2017 Vernasca (Piacenza), Teatrino del Castello di Vigoleno La principessa Maria Ruspoli Gramont, proprietaria del castello dal 1922 al 1935, volendo rendere abitabile il maniero, avvia numerosi restauri. In tale occasione viene realizzato dal pittore russo A. Jacovleff questo teatrino, forse uno dei più piccoli al mondo. L’artista dipinge a tinte vivaci decori di gusto chinoise con maschere della Commedia dell’Arte, figure esotiche e danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi. Al centro della scena è rappresentato un elegante patio baroccheggiante, con scale, colonne, arcate e statue trompe-l’oeil.



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Febbraio 2017 Correggio (Reggio Emilia), Teatro Comunale Bonifazio Asioli Realizzato in sostituzione di un antico teatro ligneo seicentesco, su progetto di F. Forti e inaugurato nel 1852 con “Lucrezia Borgia� di Donizzetti, il teatro viene parzialmente ricostruito a fine Ottocento, dopo i danni causati da un violento incendio. G. Aimi che ne segue i lavori mantiene l’originario impianto della sala a ferro di cavallo con tre ordini di palchi, loggione ed elegante palco reale, ridisegnando tuttavia la facciata. In questa occasione sono rinnovate le decorazioni, sulla volta G. Ferrari dipinge le muse della Tragedia, Commedia, Musica e Danza. E. Meulli opera sugli stucchi e disegna il magnifico bordo del sipario di velluto rosso, ricamato da I. Levi.



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Marzo 2017 Bologna, Teatro Auditorium Manzoni

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Inaugurato nel 1933 ha in origine vocazione mista: teatro e cinematografo, con maggiore attenzione alla funzione teatrale. Il progetto di I. Tabarroni prevede infatti sofisticati accorgimenti tecnici per la messa in scena di spettacoli lirici, di prosa o di varietà. Stilisticamente l’edificio presenta elementi che richiamano ancora il Liberty, specie nella facciata esterna, mentre all’interno la sala presenta un soffitto decorato con motivi geometrici di gusto déco. Nel 2002, acquisito dal Comune, viene completamente restaurato e riaperto come Auditorium nel 2005 sotto la direzione del maestro G. Zagnoni. Intento del progetto è stato quello di realizzare uno spazio simile all’interno di uno strumento musicale, una sorta di grandiosa cassa armonica lignea.



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Aprile 2017 Lugo (Ravenna), Teatro Comunale Gioacchino Rossini

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Inaugurato durante la Fiera del 1761, con “Catone in Utica”, dramma musicale su libretto di Metastasio, il teatro si propone ancora esternamente nell’austera veste originale settecentesca, con la facciata ripartita da lesene e marcapiani progettata da A. Petrocchi. Ai primi dell’Ottocento viene invece modificato l’interno progettato da A. Galli Bibiena. L’intervento di L. Marconi modifica la curva dei quattro ordini di palchi, struttura diversamente il boccascena e aggiunge il loggione. Pur non perdendo la sua funzione di fulcro della vita cittadina il teatro ha avuto un periodo di decadenza in cui ha funzionato come cinema. Il suo significato civico ne ha scongiurato la perdita e ha fatto si nel 1986, dopo un importante restauro, riprendesse l’attività teatrale.



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Inaugurato il 14 maggio 1763 con “Il Trionfo di Clelia” di Gluck, composta per l’occasione, il Comunale è uno dei teatri più antichi d’Italia. Voluto dal Senato bolognese dopo un dibattito pubblico è progettato da A. Galli da Bibiena, appartenente alla più celebre famiglia di architetti e scenografi dell’età barocca. Tra i primi ad essere realizzato in muratura, autonomo e svincolato da ogni altro edificio, per la sua collocazione viene scelta una zona che, al tempo, si va configurando quale polo culturale cittadino. Qui il teatro assume un ruolo particolarmente prestigioso che da impulso alla specificità dell’area. Tra le poche architetture teatrali del Bibiena giunte sino a noi il Comunale si caratterizza per la pianta a campana, ch’egli riteneva essere la più ‘sonora’.



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Giugno 2017 Imola (Bologna), Teatro Comunale Ebe Stignani

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In origine dedicato a Cerere il teatro è costruito nel 1810-12 nella chiesa superiore del soppresso convento di S. Francesco. Del progetto viene incaricato G. Magistretti. Con la restaurazione dello Stato Pontificio il teatro è chiuso fino al 1831 poiché costruito in un edificio in origine dedicato al culto. Dopo i restauri riprende l’attività teatrale con regolari stagioni di lirica e prosa. I lavori realizzati nel 1852-55, seguiti da F. Antolini, A. Cerchiari e L. Ricciardelli, conferiscono al teatro la veste che presenta tuttora. Nell’occasione il pittore P. Sarti realizza la raffigurazione delle Muse sulla volta della platea, è inoltre rifatto il vestibolo e modificata la facciata con la realizzazione del portico e sovrastante terrazzo, consolidando la struttura dell’edificio medievale.



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Luglio 2017 San Giovanni in Marignano (Rimini), Teatro Comunale Augusto Massari Il Teatro è l’esito dell’adattamento funzionale di un antico edificio di culto sconsacrato. Fin dal 1821 questi spazi sono concessi alla locale filodrammatica che successivamente si costituisce come Società dei Dilettanti Filodrammatici e dei Condomini. Nel tempo assume sul territorio un ruolo primario e, di conseguenza, necessita di un vero e proprio spazio teatrale per le “istruttive e dilettevoli rappresentazioni”. Nel 1855 il Consiglio Comunale incarica G. Benedettini, allievo di L. Poletti, di riadattare questi spazi. Inaugurato l’anno dopo, il teatro ha sala a U, due ordini di gallerie e decori di A. Trevisani, mentre il sipario di A. Mosconi, raffigura una veduta ottocentesca di San Giovanni in Marignano.



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Progettato da N. Bettoli (Regio di Parma) nel 1813, il teatro ha avuto una lunga gestazione. I lavori più volte interrotti vengono ripresi nel 1854 e, diretti da A. Armarotti coadiuvato dallo scenografo fidentino G. Magnani, si concludono nel 1861. “Il Trovatore” di Verdi è l’opera inaugurale. Un prezioso apparato decorativo, concepito dallo stesso Magnani, caratterizza gli interni del teatro. In particolare la sala teatrale: pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione, palco reale e sfarzoso boccascena dorato, presenta una volta riccamente decorata. Dietro stucchi dorati è dipinto un cielo azzurro in cui volteggiano festosi amorini danzanti. Un piacevole effetto di apertura che riprende felicemente la tradizione padana cinquecentesca.



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Costruito nella cosiddetta Isola del Cervo, di fronte al Castello Estense, il teatro è inaugurato nel 1798 con “Gli Orazi e i Curiazi” di Portogallo, dopo una lunga e complessa gestazione e con l’apporto determinante degli architetti C. Morelli e A. Foschini al progetto originario di G. Campana. L’esterno sobrio e austero cela interni ampi, ben distribuiti, eleganti e armoniosi. La realizzazione del teatro si compie in anni decisivi per la definizione tipologica dello spazio teatrale all’italiana. Affermato lo schema barocco a palchetti se ne ricerca la perfetta forma, per consentire agli spettatori il massimo godimento acustico e visivo. La sala ha pianta ellittica con quattro ordini di palchi e loggione. L’attuale apparato decorativo di F. Migliari viene realizzato a metà Ottocento.


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2017 Progetto Area Informazione e Comunicazione IBC Fotografie Andrea Scardova, IBC Grafica Beatrice Orsini, IBC La banca dati dei Teatri Storici è curata da Lidia Bortolotti http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/ Info lidia.bortolotti@regione.emilia-romagna.it ibc.regione.emilia-romagna.it facebook.com/IBCemiliaromagna instagram.com/ibcemiliaromagna


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