Francesco Bajardi di Maria Rosa Mazzola
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F. Bajardi Dopo il 17 marzo del 1861 si assistette, in Italia, ad un periodo di risveglio della produzione ed esecuzione strumentale, oltre che ad un generale rinnovamento della cultura musicale italiana, già prevalentemente egemonizzata dal melodramma, il quale aveva avuto il grande merito di diffondere oltre alle apprezzate idee melodiche anche le idee e le aspirazioni patriottiche del popolo italiano in rivolta e proteso all'unificazione dell'Italia. Il risveglio delle attività concertistiche e compositive strumentali coincise con la nascita di numerosi enti, organismi, licei musicali, istituzioni e società concertistiche che, prima a livello elitario, poi in una dimensione più popolare, diffusero il repertorio strumentale centroeuropeo e sollecitarono il recupero della tradizione strumentale italiana del Sei-Settecento per definire i caratteri di un nuovo stile nazionale. Fino a quell'epoca era stato il pianoforte a ricoprire una molteplicità di ruoli sussidiari, aveva avuto spesso la funzione di ‘surrogato’ dell’orchestra nelle innumerevoli riduzioni pianistiche (a due, quattro, sei, otto e addirittura sedici mani) nella fase di lettura di una partitura orchestrale, e, ad eccezione del quartetto, era presente in quasi tutte le formazioni cameristiche. A partire dagli anni successivi all’unificazione dell'Italia, il suo impiego si evolse sempre più, nel senso di un’emancipazione dagli altri strumenti, fino a raggiungere un inedito grado di autonomia. Nell’arco di pochi decenni si assistette a una vera e propria trasformazione della figura del pianista sia dal punto di vista performativo che compositivo. Lo dimostra la scelta del repertorio eseguito nei concerti solistici per pianoforte, sempre più diffusi nelle principali città italiane. In questo quadro storico-musicale si inserisce l'opera del pianista e compositore Francesco Bajardi, nato a Isnello (PA) il 23.6.1867. Francesco Bajardi fu allievo, a Palermo, del M.° Caracciolo (pianoforte) e del M.° Platania (composizione). A Roma studiò composizione con i M.i De Sanctis e Falchi e pianoforte con il grande M.° Giovanni Sgambati, allievo di Franz Listz. In qualche autorevole recensione1 si dice che lo stesso Bajardi fu allievo di Listz. 1
Rai Educational 05/07/2003 - Esercizi di memoria: suoni dall'archivio della radio- Centenario della nascita di Carlo Zecchi