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Lo stretto di Magellano S. Zweig
Lo stretto di Magellano
Quelle giornate devono essere state le più cupe nell’esistenza di Magellano, forse le sole in cui egli, uomo di saldissima fede, ha perduto dentro di sé il coraggio. Si presenta per la prima volta nella sua mente la possibilità della ritirata. Una battaglia solitaria combatte dentro il suo animo finché non decide: avanti! Poche settimane dopo arriva la svolta. Le navi si avvicinano ad una strana insenatura dalle acque nerastre. Che paesaggio strano, singolare e austero! Colline a strapiombo, dalle linee irregolari e tormentate e ben lontane alte cime incoronate di neve. Magellano decide di entrarvi ed esplorarle. Deve essere stato uno spettacolo singolare e fantastico vedere per la prima volta le prime quattro navi dell’umanità scivolare lievi e silenziose su quella taciturna e fosca via mai solcata da creatura terrena.
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Li attende un infinito silenzio. Il cielo sempre rannuvolato grava fosco sulle acque, come la nave di Caronte sulla palude stigia, i quattro velieri silenziosi procedono, ombre tra ombre, per questo mondo infernale. L’equipaggio della