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Cielo stellato G. Fanciulli
Cielo stellato
Tutto il cielo è popolato di stelle.
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Sono le stelle piccolissime e immense.
Sono punti di un ricamo luminoso che scintillano su un velluto cupo, che tremano su un velo diafano, che impallidiscono su una seta cilestrina.
Sono lucciole erranti per prati infinitamente vasti, con un palpito continuo, mai stanco.
Sono gli innumerevoli fanalini di una lussuosa illuminazione: disegnano nell’aria figure di animali e di fiori, fontane di luce, archi di trionfo.
Alcuni ardono rossi e solitari su una strada per la quale nessuno passerà, alcuni di momento in momento sembrano prossimi a spegnersi, per mancanza d’umore, prossimi a mandare l’ultimo guizzo verdognolo.
Sono occhi aperti sulla terra, in essi trema l’anima del cielo; guardano, ridono, confidano un segreto e tanti silenziosamente ne scrutano.
Sono finestrelle aperte sul regno della eterna luce, attraverso risplendono
i bagliori del purissimo oro fuso; lievemente si oscurano quando dietro ad esse rapida passa l’ala di un angelo.
Sono fiori di fuoco penduli sullo stelo invisibile; un petalo si stacca e di fuoco riga il cielo nero.
Sono i brillanti vivi di un signore che è passato tenendo aperto il suo cofano favoloso per far più bella la notte e più lieti gli occhi degli uomini.
Si accendono le stelle ad una ad una, come per taciti richiami. Passa una mano e segna il punto luminoso, e spinge la lucciola e accende il fanale, e sveglia gli occhi e apre le finestrelle, e sboccia i fiori, e trae i brillanti dallo scrigno.
Tutte sorelle hanno le stelle i più diversi colori; ve ne sono di quelle rosse come la lanterna di un vascello all’ancora di una notte, o come tizzi che vegliano in focolari deserti, o come gli occhi sanguigni di fantastici animali.
Altre hanno il pallore della perla o della goccia d’acqua che racchiude un riflesso di luna.
Altre hanno un cilestrino cenerino, quasi fossero tanti “non ti scordar di me” appena aperti lungo il corso di un rio fresco e cupo.
Né mancano quelle che di momento in momento cambiano veste, e son rosse e gaggiate, e verdoline e pazzerelle.
Alcune si tengono per mano, in giro tondo, le mani non si vedono, tuffate nel buio. Alcune hanno d’intorno un lago nero, o un prato cinto da una siepe di tenebre.
Tante, tante, infinite si stringono lungo una via luminosa; fiume che scorre silenzioso nella pianura del cielo; processione di folla che si avvia ad una festa ignota.
Impallidisce tutto il cielo, passa la mano onnipotente e stacca il punto luminoso, abbatte la lucciola, spegne il fanale, cala le palpebre sugli occhi, serra le finestrelle, recide i fiori, e rinchiude i brillanti nello scrigno.
Una sola stella, alta, grande, la stel-
la del mattino, rimane ancora nel cielo e guarda il sole, purissima come uno squillo d’argento.
Sono le stelle piccolissime e immense. Lassù traboccano in una immane cascata di fuoco; e ognuna era un mondo.
Divise, distinte presero la corsa nel cielo infinito, e ognuna trovò segnata la sua via. Ruotano i mondi da secoli e da secoli intorno a perni, che pur girano attorno ad altri mobili mondi lontani. Miriadi corrono là dove l’occhio meglio armato mai li arriva, nel puro silenzio senza confine. Il moto è sempre uguale; passandosi contro le stelle si guardano in uno specchio di fiamma, roghi di un incendio portentoso. Da quella danza solenne piove un diffuso chiarore, come l’eco di una musica, fino ai più remoti angoli del cielo: è quel chiarore che anche nelle notti senza lumi e senza luna fa bianche le strade e pallidi i giardini degli uomini.
Giuseppe Fanciulli, Creature. Quadri di vita per la gioventù, Società Editrice Internazionale
• «Immerso nel buio e nel silenzio della sera, ho osservato il cielo stellato».
Racconta una tua esperienza in cui hai potuto osservare il cielo di sera.
Dov’eri? Cosa hai visto? Cosa hai pensato o provato? • «Sono una stella e sto osservando il mondo che dorme…».
Immagina di essere una stella di una precisa costellazione che osserva il nostro mondo dall’alto e si chiede che cosa esso sia, cosa siano gli uomini e tutto ciò che vede. • Sottolinea in blu quelle parole o espressioni che parlano del cielo. • Sottolinea in giallo quelle parole o espressioni che parlano delle stelle.