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La luce del mondo Benedetto XVI (J. Ratzinger
Il vecchio pastore si strinse nelle spalle.
«Che ne sai tu di noi, uomo?» disse. «Dobbiamo lottare. Ma ognuno di noi vorrebbe lasciare a suo figlio una vita diversa. Facci passare».
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Giuseppe abbassò le braccia che teneva levate davanti a sé.
«Entrate» affermò. «Vi prego solo di non fare rumore, di non gridare… Il Bimbo è piccino, e sua madre stanca…».
Entrarono l’uno dopo l’altro con cautela, sulle punte dei piedi, con strana umiltà. Il loro aspetto minaccioso, bellicoso era scomparso. Miriam non dormiva più, guardava i pastori che entravano nella grotta, e sul suo viso non scorse sgomento. Il Bimbo non pianse. Il cane non abbaiò. Insieme alle persone che vi entravano, si spandeva nella grotta il misterioso splendore di cui era inondata la notte.
Jan Dobraczynski, L’ombra del Padre. Il romanzo di Giuseppe, Morcelliana
nerborute: piene di vigore.
La luce del mondo
«E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo». 2 Cor 4,6
Molte delle luci che adesso a Natale illuminano strade e case non hanno quasi nulla a che fare con questa luce. Sono luci abbaglianti che servono agli affari e che internamente non riescono a scaldare. Esse mi ricordano spesso che oggi gli osservatori astronomici devono ritirarsi dall’Europa, perché le luci delle nostre città sono diventate così abbaglianti da coprire la luce che viene dall’alto, la luce delle stelle.
Molte delle moderne luci natalizie sono mere luci umane, che ci nascondono la luce di Dio più di quanto non ce la mostrino. Ma non dovremmo essere così pessimisti, non restare fermi alle accuse contro il consumo natalizio, non lasciarci rendere amaro il cuore.
Sempre di nuovo, dalla grotta della Natività s’irraggia nei cuori degli uomini un’umida e calda luce e risveglia la bontà nascosta che è la fiamma di Dio nella nostra anima.
Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Ciò che rende bello il mondo, Marietti