1 minute read

Una mattina d’estate L. Tolstoj

Next Article
Il verbo partire

Il verbo partire

Una mattina d’estate

Uscite in una mattina d’estate quando il sole è appena spuntato; recatevi nei campi o nei boschi: vedrete scintillare nell’erba miriadi di diamanti, che riflettono i raggi del sole in mille barbagli di ogni colore, dal giallo al rosso, all’azzurro; e se vi avvicinate, se vi chinate su queste fonti di luce, scoprirete tante piccole gocce di rugiada, raccolte sulle foglie e sui fili d’erba.

Advertisement

Molte foglie sono vellutate, ricoperte di una specie di peluria: le goccioline vi scorrono sopra senza bagnarle. Se, con ogni precauzione ne raccogliete una sulla quale si è deposta la goccia di rugiada, il piccolo globo luminoso rotola via così in fretta, che l’occhio quasi non lo vede scivolare, e cadere al suolo.

Quante volte ho portato alle labbra una di queste foglie per bere la rugiada! E questa mi è sembrata la più dolce delle bevande.

Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, Longanesi

This article is from: