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Tra grotte e foreste
In molte città europee esistono stazioni della metropolitana rese pressoché uniche dagli interventi di architetti e artisti. Fotografie, dipinti e mosaici riescono a caratterizzare gli spazi dando vita, insieme a decorazioni e arredi non di serie, ad ambienti ricchi di colore e di fantasia, capaci di proiettare i viaggiatori in una dimensione diversa rispetto alla quotidianità. Scendere per esempio nella T-Centralen della Tunnelbana, il sistema metropolitano di Stoccolma, significa penetrare in un’immensa caverna dalle sfumature azzurre e decorata con motivi floreali. La fermata di Olaias, a Lisbona, si presenta come una foresta di vetrate variopinte e di colonne metalliche. Anche la stazione Candidplatz di Monaco di Baviera è intonata ai colori dell’arcobaleno, mentre l’ingresso della fermata di Bockenheimer Warte (si legge bochenaimer varte), a Francoforte, sembra una vecchia carrozza del metrò sbucata come per incanto dal terreno. A Barcellona, la stazione di Drassanes si presenta bianca e dalle linee perfette, tale e quale un’astronave. Ma è una stazione italiana, quella di Toledo a Napoli inaugurata nel 2012, che ha conquistato il titolo di “più bella d’Europa”. Merito sia del suo interno, dove prevale il blu marino, che della bassa emissione di anidride carbonica e dell’uso innovativo degli spazi.
«Popotus», 31 gennaio 2017
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