2 minute read

Torri che scompaiono

Next Article
Il verbo partire

Il verbo partire

Torri che scompaiono, pareti ricoperte di alghe, tetti a forma di barca. La competizione tra le megalopoli non si limita a costruire il grattacielo più alto del mondo, ma anche a inventare quello più innovativo.

Se prima infatti i grattacieli venivano eretti per ottimizzare lo spazio, oggi rappresentano anche il progresso di una nazione.

Advertisement

Tanti sono ancora in costruzione, ma promettono di essere spettacolari, come la Cheongna City Tower o Tower Infinity a Incheon, nella Corea del Sud. Più che infinita, però, quando nel 2017 verrà completata risulterà invisibile, nonostante i 110 piani e i 450 metri di altezza. Questa torre infatti sarà in grado di “scomparire” grazie a un effetto ottico tecnologico: una serie di telecamere posizionate sulle pareti a tre diverse altezze riprenderà il paesaggio circostante, che verrà proiettato in tempo reale sulle pareti dalla parte opposta dell’edificio, ciascuna ricoperta con 500 file di schermi a Led. In pratica tutto ciò che sta dietro la torre verrà proiettato sulle pareti davanti, dando così l’illusione dell’invisibilità.

I grattacieli moderni, però, sono simbolo di progresso anche nel rispetto della natura: vengono infatti progettati per avere strutture ecosostenibili, per esempio grazie a materiali sensibili alla luce o a terrazzi da cui prendere aria e luce naturali. Ma soprattutto sono studiati per ricreare sistemi autosufficienti di riciclo dell’acqua e di pulizia dell’aria grazie alle piante, come per esempio le fattorie verticali o gli edifici ricoperti di alghe, da erigere nelle zone inquinate. Funzionano come camini: l’aria umida e sporca viene catturata dai materiali-spugna e ossigenata dalle alghe. L’acqua che ne deriva viene poi nebulizzata all’esterno, ripulita dallo smog.

La fissazione con la natura da parte degli architetti a volte genera grattacieli dalle forme zoomorfe: elefanti, koala, bisonti, pesci. Il 30 St. Mary Axe di Londra, per esempio, è più conosciuto con il nome “The Gherkin”, il cetriolo (anche se sembra un missile): gli architetti si sono ispirati al cetriolo di mare per progettarne la forma che, priva di spigoli, non oppone resistenza alle correnti, generando così un sistema di ventilazione naturale che fa passare l’aria da sotto fino al tetto; allo stesso modo l’acqua del mare filtra nel corpo dell’animale e lo ossigena.

In generale un grattacielo è una struttura che vince in altezza rispetto ai palazzi vicini, così come in origine il termine in inglese skyscraper indicava la vela più alta sull’albero di una barca. Quindi si potrebbe definire grattacielo anche la casa in legno alta 43 metri eretta a Arkhangelsk, in Russia.

Il proprietario, Nicolai Sutyagin, ha iniziato a costruirla nel 1992 facendo solo due piani, ma nei quindici anni successivi… si è fatto prendere la mano arrivando a tredici.

Cinquant’anni prima, a Los Angeles, anche Simon Rodia, piastrellista emigrato dall’Italia, aveva realizzato, da solo, un complesso di torri alto 30 metri, su un lotto comprato da un messicano.

«Volevo fare qualcosa di grande» diceva. E ci è riuscito: le torri sono diventate patrimonio nazionale e il suo ritratto compare sulla copertina di “Sgt. Pepper’s lonely heart club band”, un famoso album dei Beatles, accanto ai più grandi personaggi dell’epoca.

This article is from: