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Eccomi alla fine della quinta! Matteo, classe V

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Il verbo partire

Il verbo partire

Eccomi alla fine della quinta!

Finalmente ho raggiunto la meta! Mi sembra ieri di sentire la maestra pronunciare il mio nome nell’atrio il primo giorno di scuola. In questi anni sono cresciuto sia in altezza sia in saggezza. Sono stati anni indimenticabili, speciali, ognuno con le sue esperienze ricche e belle, ma anche con i suoi ostacoli, dai quali ho imparato a ripartire. Dalla prima alla quinta ho visto io stesso un grande cambiamento in me: ho scoperto il mio valore, ho dimostrato i miei pregi e mi sono fatto conoscere, sono maturato ed ho saputo vedere tutto come un dono e non ho avuto paura di dire la mia. Mi ricordo ancora quando ero in prima: i miei fratelli mi prendevano in giro perché non sapevo nulla della scuola. Mi dicevo: «Non ce la farò mai ad arrivare in quinta, non so niente ora e non saprò mai niente». Poi conoscendo i miei insegnanti e i miei compagni ho capito che tutti possiamo fare qualsiasi cosa, basta mettersi d’impegno. Infatti ho capito una cosa molto importante: non bisogna accontentarsi di poco, ma bisogna puntare in alto. Ogni anno è stato ricco di proposte che sono servite perché io “ci sono sempre stato”. Inoltre, in quinta mi sono accorto di essere responsabile di quello che faccio. Perché? Perché quest’anno mi è stato affidato un bambino di prima con cui ho trascorso molti momenti speciali e piacevoli. Incontrando il mio bambino di prima ho imparato a stare volentieri con persone non solo della mia età, ma anche con quelle più piccole di me. Ogni anno, anche se diverso, è stato per me come un grande e ripido ghiacciaio da attraversare. La mia maestra – che dovrebbe vincere il Premio Nobel per la pazienza – mi ha allungato la mano e mi ha portato sulla vetta: tutto è più facile quando qualcuno ti tende la mano. Avrò molta nostalgia della mia classe e dei miei insegnanti, ma so che anche se un capitolo finisce, ne inizia subito un altro!

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Matteo, classe V

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