Chi desidera la vita anteprima

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Maria Geltrude del Divin Cuore

Chi desidera la vita? La proposta di san Benedetto


Maria Geltrude del Divin Cuore Chi desidera la vita? La proposta di san Benedetto www.itacaedizioni.it/chi-desidera-la-vita Prima edizione: novembre 2016 Š 2016 Itaca srl, Castel Bolognese Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-526-0513-0 Itaca srl via dell’Industria, 249 48014 Castel Bolognese (RA) - Italy tel. +39 0546 656188 fax +39 0546 652098 e-mail: itaca@itacalibri.it in libreria: www.itacaedizioni.it/librerie on line: www.itacalibri.it Illustrazioni: suor Aloysia Kim OSB Cura editoriale: Cristina Zoli Grafica di copertina: Andrea Cimatti Stampato nel mese di novembre 2016 da Modulgrafica Forlivese, ForlĂŹ (FC) In copertina San Benedetto istruisce i giovani discepoli Mauro e Placido Chiesa del Monastero San Benedetto di Milano, particolare di una vetrata (foto Fulvio Mozzi)


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Ai giovani che condividono la gioia di riconoscere in san Benedetto un maestro di vita


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Chi desidera la vita?


Introduzione San Benedetto: un contemporaneo?

Queste conversazioni sono nate da uno scambio semplice e immediato di esperienze di vita tra ragazzi e ragazze e una vecchia monaca: uno sguardo reciproco d’interesse affettuoso al mondo, al contesto di vita di ciascuno, nella constatazione, un po’ stupita – ma sincera – di percepirsi stranamente vicini nell’essenziale, di avere domande e desideri analoghi, di essere compagni di cordata nella voglia di cercare, con passione e speranza, punti fermi nella vita. Come gustare una pienezza di essere? Come avvicinarsi al regno di Dio senza perdere l’ancoraggio alla terra e il dialogo con gli uomini? Come essere veramente sé stessi, pienamente realizzati nella propria unicità e aperti a comunicare con tutti? Come riuscire a entrare nel proprio cuore senza chiudersi, anzi passare dalla profondità interiore all’altezza di Dio, per poi irraggiare il calore e la luce della fede nell’orizzonte dell’umano? Come rimanere nella dimensione concreta, quotidiana della vita, della propria vita, assumendola con decisione e fedeltà senza evadere nel virtuale, nell’immaginario, nel vagabondaggio nostalgico di


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Chi desidera la vita?

un passato illusorio o di un futuro vagheggiato e temuto? Come godere la bellezza della natura senza sciuparla o l’integrità della propria umanità ascoltandone le esigenze vere, come rispondere al bisogno irrefrenabile di libertà assumendo con amore la propria finitudine “creaturale”, come allargare il cuore a un amore senza limiti, senza offuscarne la trasparenza con l’opacità dell’egoismo? Come coniugare tutti gli aspetti della vita senza scivolare negli eccessi e nello squilibrio, costruendo in sé e intorno a sé armonia, unità e pace? Ecco l’orizzonte di questi dialoghi. Perché interrogare san Benedetto? Potremmo chiederci: che cosa ha da dire ai giovani di oggi san Benedetto, un santo vissuto quasi sedici secoli or sono? Eppure, se leggiamo le sue parole, abbiamo l’impressione che egli abbia conosciuto la situazione del mondo odierno e che, dalla sua preghiera, abbia attinto risposte e consigli attualissimi. A diciotto anni si rese conto del vuoto spirituale e del disorientamento dei coetanei che studiavano a Roma e fece la sua scelta radicale: aveva capito che una vita senza senso fa precipitare in un abisso. Egli voleva «piacere a Dio solo»1 – questo 1 Gregorio Magno, Vita di san Benedetto e la Regola, Città Nuova, Roma 1975, Dialoghi, libro ii,1. La traduzione dei testi è stata curata dai PP.


Introduzione

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comprese come vero senso della vita. Se parlasse ora ai ragazzi che sono vittima della droga o subiscono la pressione di ideologie di violenza, di terrorismo, di negazione dei valori umani, non consiglierebbe loro di trovare nell’intimo del cuore degli spazi di silenzio per incontrare Dio e ritrovare sé stessi? Quante volte da situazioni disperate sbocciano desideri confusi ma autentici di trovare un senso, una via di salvezza! E se il santo Patriarca, patrono d’Europa, mettesse piede oggi nel Parlamento europeo, non sarebbe forse capace di presentare con parresia il Vangelo e la ricerca del regno di Dio come valori validi a chi si occupa solo di problematiche finanziarie e di conflitti di interesse? Non ricorderebbe che dalle ceneri della civiltà romana è nato un mondo nuovo, in cui i “barbari” hanno innestato vigore di vita in un ceppo ormai consunto di decadenza culturale, morale e sociale? La novità di Cristo ha orientato all’integrazione, realizzando un’assimilazione che ai contemporanei sarebbe parsa pura utopia. Perché oggi la Chiesa si mobilita per accogliere fratelli disperati, esuli dalle loro terre sconvolte dalla guerra e promuove il dialogo tra diverse religioni, l’integrazione culturale ed educativa, se non perché ha conservato l’eredità preziosa di una fede Benedettini di Subiaco. D’ora in poi così citati: Dial., ii, capitolo; rb, capitolo, versetto.


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Chi desidera la vita?

in Dio Creatore e Salvatore che ama, rispetta, sostiene la dignità e la libertà dell’uomo, preservandolo dalle menzogne dell’individualismo relativista, che soffoca la persona e la vita, uccide le relazioni, spegne l’amore e deturpa la bellezza e la verità? Oggi più che mai abbiamo bisogno di attingere alla sapienza della Regola di Benedetto per realizzare la comunione tra le persone, valorizzandone i doni e le diversità, promuovendo la capacità di crea­tività, di lavoro, di arte, soprattutto alimentando i rapporti personali di servizio e di accoglienza reciproca, fondati sul primato assoluto di Cristo e della lode di Dio. Nell’instabilità delle relazioni, nell’ambiguità delle parole, nella frantumazione della persona, che soffocano le risorse della vita e il senso della storia, nella deriva verso l’orizzonte del virtuale, abbiamo bisogno di attingere al realismo di Benedetto, all’equilibrio con cui compone dialetticamente le tensioni della vita, alla stabilità di chi vive l’eterno nello scorrere del tempo, rispettando e alimentando l’umano in sé e negli altri, riconciliando terra e Cielo, tempo ed eterno, finito e infinito, parola e silenzio, solitudine e comunione. Veramente Benedetto è maestro anche oggi: ci insegna che solo cercando Dio ritroviamo l’uomo. Maria Geltrude del Divin Cuore


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