La bellezza originaria - anteprima

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Andrea Lonardo

La bellezza originaria I racconti della creazione nella Genesi


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Andrea Lonardo La bellezza originaria. I racconti della creazione nella Genesi www.itacaedizioni.it/la-bellezza-originaria Prima edizione: agosto 2017 © 2017 Itaca srl, Castel Bolognese Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-526-0532-1 Itaca srl via dell’Industria, 249 48014 Castel Bolognese (RA) - Italy tel. +39 0546 656188 fax +39 0546 652098 e-mail: itaca@itacalibri.it in libreria: www.itacaedizioni.it/librerie on line: www.itacalibri.it Cura editoriale: Cristina Zoli Grafica di copertina: Andrea Cimatti Le illustrazioni alle pp. 130 e 251 sono, rispettivamente, di Andrea Pucci e Paolo Frusone. Stampato nel mese di agosto 2017 da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC) In copertina Bereshit, In principio, miniatura dal Codice Harley 7621, XV secolo, realizzato probabilmente a Ferrara dallo scriba Samuel, British Library, Londra. Per le immagini presenti nel volume, l’editore rimane a disposizione di eventuali aventi diritto che non è stato possibile identificare e contattare.


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Chi è capace di comprendere, Signore, tutta la ricchezza di una sola delle tue parole? È molto più ciò che ci sfugge di quanto riusciamo a comprendere. Siamo proprio come gli assetati che bevono ad una fonte. La tua parola offre molti aspetti diversi, come numerose sono le prospettive di coloro che la studiano. Il Signore ha colorato la sua parola di bellezze svariate, perché coloro che la scrutano possano contemplare ciò che preferiscono. Ha nascosto nella sua parola tutti i tesori, perché ciascuno di noi trovi una ricchezza in ciò che contempla. La sua parola è un albero di vita che, da ogni parte, ti porge dei frutti benedetti. Essa è come quella roccia aperta nel deserto, che divenne per ogni uomo, da ogni parte, una bevanda spirituale. Essi mangiarono, dice l’Apostolo, un cibo spirituale e bevvero una bevanda spirituale (cfr. 1 Cor 10,2). Colui al quale tocca una di queste ricchezze non creda che non vi sia altro nella parola di Dio oltre ciò che egli ha trovato. Si renda conto piuttosto che egli non è stato capace di scoprirvi se non una sola cosa fra molte altre. Efrem il Siro Commenti dal Diatessaron, 1, 18-19


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Introduzione

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L’uomo moderno è così dimentico delle sue radici da non sapere più che se la domenica è libero dal doversi recare al lavoro lo deve a Genesi. Prima di quegli antichi testi ebraici di creazione, l’umanità intera aveva sì feste occasionali, ma non il ritmo lavoro/festa con la sua scadenza festiva di un giorno a settimana. Genesi è un testo così importante da aver cambiato la strutturazione del tempo e aver donato il riposo anche ad atei e agnostici. L’importanza dei primi capitoli di Genesi non riguarda così semplicemente la grande storia dell’arte, se pure è evidente che senza di essi non avremmo avuto la volta della Sistina dipinta da Michelangelo. La forza generatrice del testo dei primi capitoli di Genesi appare anche nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America del 1776, precedente la Rivoluzione francese, che elaborò la prima formulazione dei diritti umani: «Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità». Quei capitoli sono all’origine dei diritti umani e continuano a traboccare di fecondità ogni volta che si afferma che “la vita è sacra”, lottando per la fine delle guerre e per l’accoglienza dei migranti. I testi di creazione dell’Antico Testamento sono anche all’origine della scienza poiché, de-mitizzando gli antichi racconti mitologici relativi all’origine del mondo e proclamando l’unicità di Dio, hanno privato di un ruolo divino ogni altra creatura: dal sole agli astri, dai pianeti al mare, dal fulmine alla terra, tutto


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è stato liberato dalle antiche divinità pagane. Come scrisse un maestro ebreo, citando Ernest Renan: «Non si è potuto negare alla prima pagina della Genesi quello che essa possiede di nuovo, di originale, di grandioso, di rivoluzionario. “La bella pagina In principio Dio creò il cielo e la terra è stato come il freddo maestrale che ha pulito il cielo, come il colpo di scopa che ha cacciato dal nostro orizzonte le chimere che l’oscuravano. Una volontà libera, come quella che implica la parola ‘creò’, sostituita a diecimila volontà fantastiche, è a modo suo un progresso. Vero è che la bella pagina con cui si apre la Genesi non è né dotta alla maniera della scienza moderna, né ingenua alla maniera delle cosmogonie pagane. È una scienza fanciulla (E. Renan)”»1. Eppure i racconti di Genesi sono utilizzati da scrittori fondamentalisti che li leggono in maniera letterale, affermando che tutto ciò che esiste è stato creato in sette giorni. Asserzioni come questa hanno come contrappasso il disprezzo verso quei testi, ritenuti dai più come inutili e superati. Dinanzi al settenario della creazione o al racconto della donna tratta dalla costola, le due posizioni che apparentemente si confrontano sono quella di coloro che ne sostengono l’assoluta veridicità e quella di coloro che la ritengono una favola ormai superata dalla nuova visione scientifica. Non è infrequente vedere, ad esempio, i racconti di Genesi inseriti nei sussidiari della scuola dell’obbligo a fianco dei racconti mitologici di altri popoli, senza alcuna differenziazione, mentre gli alunni si sentono ripetere che la scienza insegna la verità dei fatti al contrario di Genesi, ridotto a essere un testo estraneo a un reale interesse: leggere Genesi servirebbe ormai solo a studiare antiche credenze superate, perché il testo non avrebbe più niente di originale e significativo da rivelare all’uomo contemporaneo rispetto agli altri testi antichi. È vero invece che i primi capitoli di Genesi sono i testi più

S.D. Luzzatto, Il Pentateuco, 1871, p. 2, citato in D. Lattes, Nuovo commento alla Torah, Roma, Carucci, 1986, p. 7. 1


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importanti nella storia dell’umanità subito dopo i racconti evangelici: sono essi che hanno dato origine alla civiltà così come oggi la concepiamo. Essi trattano di tutte le questioni basilari dell’esistenza umana, come André Wénin ha sottolineato: «[Il] posto dell’essere umano nel mondo e nei confronti di quel che lo trascende; vita e morte, amore e sessualità; verità e menzogna; male, sofferenza e violenza; lavoro, vestiti e cibo; vita insieme, leggi e usanze; questo è il contenuto di uno scritto di questo tipo, che parla quindi di cose note al lettore, sperimentate nel corso dell’esistenza. Ma, proponendosi come un racconto, permette al lettore di prendere una certa distanza e di interrogare le proprie reazioni, i suoi modi spontanei, naturali – in realtà culturali –, di pensare e di vivere queste realtà. Per dirlo in altre parole, le domande prese in considerazione in questo genere di racconto sono essenziali»2. Le considerazioni di Wénin sono da condividere appieno, anzi bisogna aggiungervi che non esiste altro racconto oltre Genesi che si faccia carico dell’onere di “spiegare” la vita e di presentarla nella sua totalità. La presentazione dei primi undici capitoli di Genesi ha richiesto due distinti volumi: il primo dedicato ai due racconti di creazione e alle questioni introduttive, il secondo ai capitoli che vanno dalla “caduta” alla torre di Babele. L’idea originaria era quella di un unico volume per l’intera sezione di Genesi 1-11, ma l’ampiezza delle questioni da affrontare ha portato, invece, alla scelta di due distinte pubblicazioni. Possa questo commentario al libro sul Padre creatore, insieme alla piccola cristologia già scritta3, servire a scoprire con passione la bellezza di ciò che la fede annuncia. Parallelamente alla pubblicazione di questo libro, vengono editi i due volumi dell’Itinerario di prima Comunione per genitori e figli Le domande grandi dei bambini, scritti insieme a padre Maurizio Botta, che intendono A. Wénin, Da Adamo ad Abramo o l’errare dell’uomo. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. i. Gen 1,1-12,4, Bologna, edb, 2008, p. 10. 3 A. Lonardo, Il Dio con noi. Piccola cristologia del buon annunzio, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2015. 2


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parlare ai bambini della creazione e di Genesi in termini affascinanti e loro accessibili, a partire dal modo in cui essi pongono le questioni: quel testo si giova delle ricerche compiute per il libro che avete fra le mani e, reciprocamente, questo deve molto alle disarmanti domande dei bambini sulla creazione. Grazie a Maria D’Amico che ha curato la correzione del testo.

Avvertenza Nel testo si è preferito non uniformare la trascrizione dei caratteri ebraici, ma si è conservata la traslitterazione utilizzata dai diversi autori.


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