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Rubrica a cura delle Autoscuole Ready2Go
by ACI
litamente rispondo che non sono quelli che hanno i… piedi grossi, ma semplicemente quelli che vanno a piedi per la strada. Durante la nostra lezione in classe cerchiamo di far comprendere ai ragazzi l’importanza di riconoscere il significato dei segnali dalle forme. In questo caso si sottolinea come i segnali di forma rotonda e bordati di colore rosso siano segnali di divieto. Così pure cerchiamo di far capire che tutti i segnali di obbligo sono pure di forma rotonda, ma in questo caso di colore blu.
In questo specifico sottolineamo come l’obbligo di proseguire diritto sia rimarcato dalla presenza della linea continua che, come si sa, non deve essere oltrepassata.
Poi, però, non tutti rispettano tale obbligo.
Nel campo scuola è stato simulato un cantiere stradale dove la strada si restringe in maniera tale da far passare una bici per volta. Da qui l’esigenza di due segnali: quello quadrato blu che dà il diritto di precedenza (passare per primi) e quello rotondo rosso che obbliga a dare la precedenza (passare dopo). Si fa notare ai ragazzi che solitamente chi va a occupare la corsia degli altri è colui che deve dare la precedenza.
mente sulle strade in quanto i ciclisti raramente rispettano questo segnale.
Quando invece incontriamo il segnale “DIVIETO DI TRANSITO” siamo in presenza di una strada vietata alla circolazione di qualsiasi tipo di veicolo, comprese le biciclette e che può essere percorsa solo dai pedoni (o con la bicicletta a mano). È curioso come spesso i ragazzi più piccoli mi chiedano “Chi sono i pedoni?” e, a tale domanda, so-
A parte qualche “prepotente” bisogna dire che i ragazzi riescono a comprendere abbastanza bene questi due segnali.
Il semaforo è una delle cose che attrae di più i ragazzi e trovarsi a decidere se passare o no ha un certo fascino. I giovanissimi però non hanno le idee chiare sul suo funzionamento. Certo, sanno che con il verde si passa e con il rosso ci si ferma: sul giallo, al contrario, le idee sono discordanti, ma prevale l’idea che si possa passare comunque prima che scatti il rosso. Quello che però non è chiaro è per- ché durante le lezioni in classe, alla mia domanda "Se io ho il verde quelli di fronte che colore hanno?” molti rispondano “Rosso!”. Infatti, quando girano a sinistra, non si preoccupano minimamente di coloro che vengono di fronte, sicuri che il verde dia loro, comunque il permesso di passare. Ed è per questo che insistiamo molto nello spiegare che chi gira a sinistra ,pur avendo il semaforo verde, deve dare la precedenza a chi proviene di fronte. A volte addirittura li obblighiamo a girare a sinistra per vedere il risultato. Anche i ragazzi come gli automobilisti si dimostrano impazienti nell’aspettare il verde (“Ma quanto dura?”, “Ma quando scatta il verde?”, “Ma io trovo sempre rosso”, "Passo lo stesso tanto non c’è nessuno!”).
Nel campo scuola non può certo mancare una rotatoria. Premesso che chiariamo ai ragazzi che tali incroci sono particolarmente insidiosi per i ciclisti, passiamo poi alla spiegazione del compor- tamento. È ormai di uso comune nelle rotatorie la regola che prevede il diritto di precedenza per chi ha già impegnato l’anello. Insistiamo quindi che, nell’immettersi, guardino a sinistra e, nel caso sopraggiunga qualcuno, si fermino a dare la precedenza.
Ci soffermiamo poi sulla posizione da tenere. In molte delle ultime rotatorie viene ricavata una vera e propria pista ciclabile all’interno, solitamente colorata di rosso. Ed è lì che i ciclisti hanno l’obbligo di circolare. In alternativa i ciclisti devono rimanere vicino al margine destro.
Quando qualche ragazzo è stanco di andare in bicicletta lo invitiamo a fare il pedone cercando di far capire che chi è a piedi deve attraversare la strada solo quando è sicuro che i veicoli in arrivo (in questo caso le bici) siano in grado di fermarsi. A chi va in bici raccomandiamo attenzione nei confronti di chi attraversa. Dobbiamo dire che il comportamento dei ragazzi rispecchia totalmente quello che accade sulla strada. Molti non si preoccupano minimamente di chi tenta di attraversare, e non pochi sono i rischi di “investimento”. Poi, nonostante le nostre raccomandazioni, non manca mai la tentazione di trasformarsi in un vecchietto col bastone che attraversa la strada con esasperante lentezza. Ciò finisce con il creare fastidio per chi va in bici che, a quel punto, volutamente evita di fermarsi.
Anche la posizione del vigile non è molto conosciuta e, nel campo scuola, è stato creato un apposito incrocio privo di segnaletica dove i ragazzi a turno sperimentano il duro lavoro del vigile (tra l’altro divertendosi molto). Riteniamo che questa sia una prova educativa che insegna ai ragazzi il rispetto per chi porta la divisa. Naturalmente tutti gli studenti che partecipano alla prova pratica devono obbligatoriamente usare il casco protettivo (a chi ne è sprovvisto lo forniamo noi). Con dispiacere notiamo che molti dei ragazzi che prendono parte al corso non usino normalmente il casco per andare in bicicletta durante i loro normali spostamenti. Non dimentichiamo che educando i bambini non sarà poi necessario punire gli adulti.
Ultimo ma non certo ultimo, vorrei ricordare che l’iniziativa “On the road” è possibile grazie alla presenza a Vicenza del campo scuola fortemente voluto dall’Amministrazione comunale.
È stato inaugurato nel maggio 2012 ed è intitolato al maggiore pilota Stefano Bazzo, elicotterista che perse la vita nell’ottobre del 2008 nei cieli di Francia. Si sviluppa su una superficie di 100 metri per 50 e si caratterizza per l’ampia parte lasciata a prato dal momento che il circuito lungo quasi 600 metri è stato asfaltato solo per una larghezza di 4 metri. È aperto al pubblico in giorni e orari stabiliti.