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A Forte Corbin un tuffo nella storia con auto d’epoca

Successo del secondo appuntamento di “Ruote nella storia” targato ACI Vicenza andato in scena sull’Altopiano di Asiago in un luogo estremamente suggestivo. Una trentina gli equipaggi presenti con vetture che hanno segnato l’automobilismo

■ Storia è la parola d’ordine del secondo appuntamento di “Ruote nella storia” targato ACI Vicenza. Per le auto, tutte costruite entro il 31 dicembre 1992, alcune delle quali autentici gioielli del design, e per il luogo che ha ospitato il raduno, Forte Corbin, un autentico pezzo di storia della Prima guerra mondiale.

L’appuntamento era per domenica 21 maggio: dopo le abbondanti piogge il sole era tornato a splendere e ha accompagnato la “carovana” di quasi trenta vetture, oltre ad una moto, nel percorso che dalla città, percorrendo i tornanti del Costo, ha portato sull’Altopiano di Asiago.

“Vorrei ringraziare tutti gli equipaggi che hanno preso parte ad un evento che si conferma vincente nel suo format, vale a dire sportivo, culturale e turistico assieme - ha commentato il presidente dell’Ente berico Luigi Battistolli - Un sentito ringraziamento va senza dubbio ai Comuni di Roana e Cogollo del Cengio senza i quali non sarebbe stato possibile organizzare un evento che, nella scelta di un luogo così suggestivo come si è rivelato Forte Corbin, ha dato un valore in più ad un raduno che ha richiamato appassionati di ogni fascia d’e- tà. E un doveroso grazie va a tutto lo staff di ACI Vicenza, coordinato magistralmente dal direttore Gian Antonio Sinigaglia, che ha curato dettagli e particolari affinché tutto riuscisse al meglio”.

Tornato quest’anno nel FIA European Historic Rally Championship, al volante della sua Lancia Delta affiancato come sempre da Fabrizia Pons, all’appuntamento con Ruote nella Storia del 21 maggio “Lucky” ha preso parte all’evento a bordo di una Lancia Aurelia B20, dimostrando in prima persona lo spirito che anima questa manifestazione e che intende coniugare il prestigio della storia dell’automobilismo alla costante innovazione tecnica e tecnologica delle vetture. Il tutto attraverso gli scenari del nostro Bel Paese che rappresentano gioielli inestimabili della nostra cultura.

“Mai come in questo caso siamo entrati davvero nella storia – afferma Gian Antonio Sinigaglia, direttore di ACI Vicenza – Per le bellissime auto che hanno preso parte alla manifestazione, ma soprattutto per la scelta di Forte Corbin, fortezza della Prima Guerra Mondiale in cui le memorie del passato sono tornate a rivivere grazie alla famiglia Panozzo, che ha restaurato e dato nuova vita al Forte. Da una rilettura del libro di Filippo Tommaso Marinetti, L’Alcòva d’acciaio, la scelta è ricaduta su questo luogo dai tanti significati ancora oggi. E non è un caso che Marinetti sia il fondatore del Futurismo, il movimento di inizio Novecento che ha esaltato l’auto per la sua modernità e velocità, simbolo del progresso e, nello stesso tempo, metafora della vita”.

In pista o, meglio, al volante della leggendaria Lancia Delta HF integrale 16V del 1992 che fu fatta rombare al Motor Show dal compianto pilota svedese Waldegard

Miki Biasion, vice presidente di ACI Vicenza oltre che due volte campione del mondo rally.

“L’auto ha segnato la storia del nostro Paese – sottolinea – E l’au- tomobile non è solo bellezza, ma è anche storia e design. E credo che siano importanti manifestazioni, come quella che abbiamo vissuto a Forte Corbin, utili a far conoscere agli appassionati di motori luoghi dal passato importante e bellezze del territorio spesso poco frequentate”.

Tra le vetture presenti un’Alfa Romeo Spider 2000, una Mercedes 208 SL del 1982, una Lancia Aprilia, una Alfa Romeo Alfa Sud 1200, una Alfa Romeo Alfetta GTV, una Lancia Beta Spider 1600, una AustinHealy, una Ferrari F355, una Mercedes 190 2,3 16V e una Triumph TR6, solo per citarne alcune.

Targhe speciali, ma nel senso di… premi, alla “old car”, la Fiat Topolino del 1937 guidata da Gastone De Biasi; alla “dama al volante”, Francesca Pasetti, conosciuta nel mondo dei motori come Lady Fulvia, appunto su Lancia Fulvia del 1971; al socio con più anzianità ACI, Roberto Ferro su una Mini Cooper del 1968; a quello invece arrivato da più lontano, Giorgio Barban, su una Lancia Delta del 1991; a quello che è riuscito a portare più equipaggi, Massimo Della Torre.

Una targa anche a Domenico De Luca e Beatrice Tirapelle, del Gruppo automoto storiche dell’Arma Pastrengo che hanno preso parte al raduno con la loro Alfa Romeo Alfetta.

Un grazie particolarmente sentito ai sindaci di Roana e Cogollo del Cengio, Elisabetta Magnabosco e Gildo Capovilla, che hanno contri- buito in maniera determinante alla riuscita della giornata grazie al loro supporto costante in fase di organizzazione e poi nello svolgimento della stessa. Un’adesione che conferma il supporto e il credere che lo sport rappresenti un veicolo di promozione del territorio. Altrettanto calorosa l’ospitalità a Forte Corbin, con Ilaria Panozzo che con passione ha illustrato agli ospiti un luogo a molti sconosciuto in una visita guidata che ha riportato indietro nel tempo, al conflitto bellico della Prima guerra mondiale. Ad affiancarla nelle spiegazioni Fabio Cogo, in vesti d’alpino dell’epoca, che fa parte dell’Associazione 22^ Compagnia autonoma skiatori.

A tutti i partecipanti sono stati consegnati dei gentili omaggi offerti da Brazzale Spa, Ma-Fra e Molino Pellegrini, oltre al libro “Rally Campagnolo” a firma di Roberto Cristiano Baggio.

Brindisi e taglio della torta hanno sancito la conclusione del raduno con l’arrivederci fin da ora all’edizione del 2024 di “Ruote nella storia”.

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