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I 30 in tutta Milano? Un fallimento annunciato
A Milano, in Comune, si studia la possibilità di un limite di 30 Km/h in tutta la città. Viali di scorrimento compresi. Ancora una volta, quasi sicuramente, saremo davanti ad una scelta ultra-demagogica che gli automobilisti pagheranno sulla loro pelle.
In Italia già 2.700 km di strade sono sottoposte al limite di 30 km/h. Ma a Milano si ipotizza - ed il cantiere per farlo è già al lavoro - di estendere tale limite a tutta la città. Quindi anche su grandi viali di scorrimento, come Corso Sempione, Viale Certosa e tanti altri, secondo Palazzo Marino si dovrebbe tenere questa velocità!
D’altra parte nella metropoli lombarda l’esperienza è già in corso da tempo. Tanto per fare degli esempi addirittura il controviale di viale Palmanova e viale Monza sono “zone 30”.
Ma, ci chiediamo: chi controlla che l’applicazione della norma avvenga in modo puntuale? Praticamente nessuno, anzi per dirla tutta sembra che l’attività della polizia locale in questo senso sia del tutto inesistente. Ma anche il livello di adattabilità degli autisti dei mezzi pubblici e di servizio esiste solo nel libro dei sogni dei sostenitori dei ‘30. Infatti, (e le foto di questo servizio parlano chiaro) gli autisti di questi mezzi (quasi sempre del Comune!), dove vige questo limite e quando lo si rispetta, nella migliore delle ipotesi suonano ed insultano. Nella peggiore, anche se alla guida di grandi bus, si esibiscono in spericolati sorpassi. Insomma, si tratta di un’autentica commedia all’italiana, ma che ad alcuni con il limite a 30 all’ora. Ci sono anche vie di grande scorrimento dove il limite aiuta solo a peggiorarare i flussi di traffico. In basso, un mezzo dell’AMSA suona il clacson in modo rabbioso... perché procediamo a 30 Km/h! malcapitati cittadini potrebbe creare dei seri problemi. Infatti, prima o poi e tanto per dare l’esempio, ma non certo per ottenere concreti risultati, quando il divieto sarà esteso all’intera città non mancheremo di vedere qualche pattuglia della polizia locale armata di autovelox e debitamente mimetizzata.
Il risultato quale sarà? Che buona parte dei milanesi, continueranno ad infischiarsene del limite, e i pochi che incapperanno nelle grinfie degli autovelox, prenderanno multe salate e botte di punti sulla patente. Insomma, una sorta di manzoniano concetto di “a chi la tocca la tocca” che, come il grande scrittore immaginava, ipotizza solo sonore ingiustizie per chi è casualmente vittima.
E, fra l’altro, ci chiediamo se i solerti redattori di verbali si occuperanno anche… dei veicoli di proprietà comunale. Ma poi, un limite del genere può anche avere degli aspetti negativi, se rispettato. Indiscutibilmente sì! Infatti basta provare, con la maggioranza dei modelli di auto, a tenere l’andatura dei 30 all’ora. Molto facilmente, se non si dispone di vetture di un certo livello con elevati valori di coppia motrice, facilmente sarà necessario continuare ad usare il cambio. Quindi a decelerare e poi a riaccelerare. Con buona pace dei sognatori che, mane e sera, discettano di inquinamento. Loro, non sanno o fanno finta di non sapere, che il momento peggiore, dal punto di vista ambientale, per un motore endotermico è proprio quello in accelerazione, non certo quello ad andatura costante. Quindi, se un automobilista attraversa Milano, tenendo l’andatura dei 30 all’ora, e se si sommano i micro momenti di decelerazione ed accelerazione, sicuramente si otterranno dei valori di emissioni ben diversi da quelli che qualche scatenato e fantasioso “legislatore” immaginava.
Ma vedremo mai messa in pratica e rispettata la fantascientifica ipotesi dei 30 all’ora in tutta Milano?
Abbiamo molti, molti dubbi...